Eterno Auriga - Aprile 2012

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Eterno Auriga

Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità verità

rettitudine

pace

amore

non violenza

SOMMARIO

“Gli studenti, oggi, sprecano molto denaro. Essi dovrebbero comprendere che i loro genitori affrontano numerose difficoltà per guadagnarlo. Lavorano duramente e talvolta si privano persino del cibo per risparmiare un po’ di soldi e mandarli a loro.”

APRILE

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© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

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Premaswarupulara! Editoriale Non Sprecate le Risorse Naturali Discorso Divino del 18 luglio 1996 Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca Viaggio Spirituale dell’Anima verso l’Amato Baba Kaya Gunata Fede e Amore Sono i Migliori Guaritori Dr. A.N. Safaya Rama è il Dharma Personificato Estratto di Discorsi di Rama Navami Madre Sai e Io Fize Mohammed L’Onnipotente Salvatore Maggior Generale S.P. Mahadevan Pioggia di Dolci Sorprese di Swami B.V. Ramana Rao La Piccozza Benedetta da Baba Mi Ha Salvato la Vita Effulgenza della Gloria Divina Il Sentiero Regale verso Dio Leonardo Gutter Occhi Compassionevoli Poesia La Veste Shitu Chudasama L’Orgoglio di Argiuna Chinna Katha Notizie dai Centri Sai

Siti Web Ufficiali di Prasanthi Nilayam

Fotografia di Copertina: Trayee Brindavan

Sri Sathya Sai Central Trust: www.srisathyasai.org.in Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Settore Publicazioni: www.sssbpt.org Sanathana Sarathi: www.sanathanasarathi.org Fotografie online di Bhagavan: www.saireflections.org Prasanthi Nilayam, Cronache dal Sito Web: www.theprasanthireporter.org Radio Sai Global Harmony: www.radiosai.org Sri Sathya Sai Easwaramma Women’s Welfare Trust: www.ewwt.org.in Ala Bal Vikas dell’Organizzazione Srì Sathya Sai, India: http://sssbalvikas.org/



EDITORIALE

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PREMASWARUPULARA!

’uomo vuole sempre essere amato; nessuno vuole essere odiato, perché l’amore, non l’odio, è la vera natura dell’uomo. Ci sentiamo felici quando riceviamo amore e infelici quando siamo odiati. Dio è sceso sulla terra, ai nostri giorni, nella forma umana di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba e ha mostrato all’uomo la strada dell’amore per consentirgli di realizzare la sua vera identità e sperimentare la beatitudine. Bhagavan ha affermato: “È per insegnare all’essere umano la verità dell’Amore Divino che l’Amore Stesso si è incarnato sulla terra in forma umana.” L’uomo dovrebbe pertanto condurre la propria vita alla luce di tale verità e renderla divina. Bhagavan ha messo in pratica ciò che ha predicato; l’intera Sua Vita è una saga d’amore. Egli ha dato amore a milioni di persone; il Suo amore trascende tutte le barriere di casta, credo, razza, religione, nazionalità e lingua. Egli ha amato tutti – ricchi e poveri, eruditi e masse illetterate, giovani e vecchi, uomini e donne, e persone di ogni ceto sociale, di ogni estrazione sociale. Ha dato a tutti loro l’amore di mille madri. Il Suo amore era puro, incondizionato e disinteressato; in esso non c’era nemmeno un briciolo di egoismo. L’egoismo distrugge la purezza dell’amore. L’amore puro rende l’uomo divino. Al contrario, quando perde l’amore, l’uomo perde la sua umanità; quando, in effetti, predica e pratica l’odio si disumanizza. L’amore è la forza unificante più potente; unisce gente di tutte le culture, fedi e nazionalità. L’uomo può portare il paradiso in terra se segue il sentiero dell’amore puro e disinteressato indicato da Bhagavan. Creerà invece l’inferno se predica e pratica l’odio, l’egoismo e l’avidità. Bhagavan ha ammonito l’uomo: “Privo di Prema, il mondo diventerà un calderone di sofferenza.” Egli dovrebbe perciò usare la sua discriminazione per seguire il sentiero mostrato da Bhagavan e fare di questo mondo un paradiso di beatitudine dove ognuno dà e riceve amore puro e non predica né pratica l’odio. Per i devoti di Baba, ciò sarebbe il più grande tributo a Bhagavan in occasione dell’Aradhana Mahotsavam per rinnovare il loro impegno di proseguire sul sentiero d’amore da Lui indicato. In ogni Discorso, Bhagavan si è rivolto ai Suoi devoti definendoli “Premaswarupalara” (Incarnazioni dell’Amore), non una, ma parecchie volte. Egli fece il Suo primo Discorso nel 1953, durante le celebrazioni di Dasara nel giorno di Vijaya Dasami e ci ha benedetti con il Suo ultimo Discorso il 22 novembre 2010. Durante questi 57 anni, Bhagavan ha fatto migliaia di Discorsi, in ognuno dei quali ha chiamato i Suoi devoti “Premaswarupalara” migliaia di volte. Ovviamente, voleva che diventassimo Incarnazioni dell’Amore, come Lui. Lo siamo? - Il Redattore

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ESIBIZIONE DI DANZA DEDICATA AL SIGNORE SIVA

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ELL’AM B I TO D ELLE celebrazioni di Sivarathri a Prasanthi Nilayam, il 23 febbraio 2012, un gruppo di studenti specializzandi del Campus dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai di Prasanthi Nilayam ha presentato un programma di danza intitolato “Sivoham” dedicato al Signore Siva, in cui si invoca la Sua grazia. Mentre i ballerini eseguivano una danza accompagnata da un’emozionante musica, i cantanti recitavano versi scelti dello Sri Rudra e dello Shiva Panchakshari Stotra.

è terminato alle 17,45, dopodiché si è svolta una breve sessione di Bhajan che è culminata con il Bhajan “Ganga Jata Dhara Gowri Sankara”, cantato dalla voce di Bhagavan. Il programma si è concluso alle 18 con l’Arati.

PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DEL DISTRETTO DI ADILABAD

Oltre 1600 devoti, provenienti dal distretto di Adilabad nell’Andhra Pradesh, sono giunti a Prasanthi Nilayam e, durante il corso del loro pellegrinaggio, hanno presentato programmi culturali e musicali. Il primo è stato una commedia musicale danzata presentata il 25 febbraio 2012. Il programma è cominciato alle 17,15 con un canto e una danza dedicati a Bhagavan Sri Sathya Sai Baba per invocare le Sue benedizioni. A ciò ha fatto seguito uno splendido insieme di dialoghi, danze, Burra Katha, poesie e canti di gruppo che hanno illustrato la Grandezza e gli Insegnamenti di Bhagavan. La proiezione di spezzoni di video, attinenti alla descrizione della storia narrata dalla commedia, ne ha accresciuto il valore. Non appena i cantanti “Sivoham”, una danza dedicata al Signore Siva. hanno eseguito la canzone Inoltre, c’era un esplicativo commento conclusiva che esprimeva il loro amore e la in telugu e in inglese che descriveva loro devozione a Bhagavan, i devoti nella la gloria del Signore Siva come veniva sala hanno agitato piccoli cartelli a forma rappresentato dai ballerini nella loro danza di cuore recanti la scritta: “Noi Ti amiamo, e dai cantori nei versi che eseguivano. Swami”, il che ha creato un’atmosfera di Il programma, cominciato alle 17,20, devozione nell’intero ambiente. Aprile 2012

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a Prasanthi Nilayam il 9 marzo 2012, con allegria, devozione e solennità. Più di 800 devoti sono giunti da Bihar e Jharkhand per celebrarla nel sacro ambiente di Prasanthi Nilayam. In tale occasione, essi hanno fatto due presentazioni musicali nel Sai Kulwant Hall. Il primo programma è stato un La danza eseguita dai devoti del distretto di Adilabad. concerto musicale presentato l’8 marzo 2012 da Kum. A. Jyotsna. Al termine, 108 devoti sono andati Iniziando la sua esibizione alle davanti al Samadhi di Bhagavan tenendo 17 con il canto di preghiera al Signore in mano candele e lampade accese Ganesh “Vakra Tunda Maha Kaya” (O e offrendo i loro reverenti omaggi. La Signore Ganesha, dalla proboscide ricurva commedia è stata seguita dai Bhajan. e il grande corpo), l’eminente cantante ha Nel frattempo, sono stati donati abiti ai intrattenuto i devoti con toccanti esecuzioni partecipanti ed è stato distribuito a tutti comprendenti canti dedicati a Bhagavan, il Prasadam. Il programma è giunto a canti sacri e di devozione popolare. Ella conclusione alle 18,30 con l’Arati. ha concluso la sua esibizione alle 17,50 I devoti di Adilabad hanno presentato con la composizione di Annamacharya il loro secondo programma il 26 febbraio “Nigama Nigamaantha” (Tu trascendi 2012. Esso comprendeva splendidi canti i Veda). Hanno fatto seguito i Bhajan in gruppo e in assolo eseguiti da cantanti, condotti anche dai cantanti di Bihar e donne e uomini, e ha intrattenuto i devoti Jharkhand. Nel frattempo, Kum. Jyotsna, per circa un’ora. Ogni canto è stato e gli artisti che l’avevano accompagnata, preceduto da un commento e seguito da sono stati omaggiati con abiti. La sessione proiezioni video delle precedenti esibizioni di Bhajan si è conclusa con “Sivaya presentate dai devoti di Adilabad alla Divina Parameswaraya” cantata dall’aurea voce Presenza di Bhagavan. Il programma, di Bhagavan. Il programma è terminato cominciato alle 17, è giunto al termine alle alle 18,15 con l’Arati, dopo la distribuzione 17,50. In conclusione, sono stati offerti abiti a tutti del Prasadam. ai partecipanti. Ciò è stato seguito da una Anche nel giorno di Holi, 9 marzo 2012, breve sessione di Bhajan che si è conclusa c’è stato un concerto di musica devozionale con “Shyama Sundara Madana Mohana presentato dal rinomato cantante dottor Mor Mukuta Dhari”, cantato dalla voce di Krishna Kumar Mishra e il suo gruppo. Bhagavan. Il programma è terminato alle Iniziando alle 17 con una composizione 18 con l’Arati e la distribuzione a tutti del del santo poeta Tulsi Das in lode del Prasadam. Signore Ganesh, il cantante ha proseguito con un canto dedicato a Bhagavan quale Sadguru di tutta l’umanità. A ciò, ha FESTIVITÀ DI HOLI fatto seguire due composizioni popolari del Santo Kabir e un’altra di Tulsi Das, La sacra festa di Holi è stata celebrata concludendo il concerto con l’esecuzione 6

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di tre canti di Holi, soffondendo l’intero ambiente del gioioso spirito di tale festività. Al termine, il dottor Mishra e gli artisti che lo accompagnavano sono stati omaggiati con scialli ed è stato distribuito a tutti il Prasadam. È seguita una breve sessione di Bhajan condotti da cantanti, donne e uomini, di Bihar e Jharkhand. Il programma è giunto al termine alle 18 circa, segnando la conclusione delle celebrazioni di Holi a Prasanthi Nilayam.

FESTA DI UGADI Fervore devozionale e amorevole dedizione hanno caratterizzato le celebrazioni della festa di Ugadi a Prasanthi Nilayam, che si sono svolte il mattino e il pomeriggio del 23 marzo 2012 nel Sai Kulwant Hall, adeguatamente decorato con bandierine colorate e splendidi festoni di carta dai disegni accattivanti con immagini di mango simboleggianti il fausto arrivo di nuove messi. C’erano raffinate decorazioni sul Samadhi di Bhagavan, eseguite con fiori freschi di varie tonalità di colore. Il programma del mattino è cominciato alle 8 con il canto dei Veda, che è stato seguito dalla lettura dell’almanacco, consueto rituale di Ugadi. L’eminente erudito Sri Kuppa Siva Subrahmanya Avadhani ha illustrato il significato del Nuovo Anno chiamato “Nandana” e ha esortato tutti a seguire gli Insegnamenti di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba al fine di condurre una vita nobile per il benessere di tutta l’umanità. I devoti riuniti nella sala hanno ascoltato l’intervento dell’eminente erudito con grande devozione e, al termine, egli è stato omaggiato con uno scialle e doni. Hanno fatto seguito canti devozionali eseguiti dagli studenti dell’Istituto. Il programma è finito in modo adeguato con un brano tratto da un

Discorso di Ugadi di Bhagavan, in cui Egli esorta i devoti a cantare il Divino Nome, a coltivare nobili sentimenti e a rendere la vita sacra e sublime. Alla fine del Discorso, Bhagavan aveva cantato il Bhajan “Prema Mudita Manase Kaho Rama Rama Ram”, che l’intera assemblea ha seguito in coro. Dopo di ciò, si è svolta una breve sessione di Bhajan. Il programma del mattino è giunto a conclusione alle 9,45 con l’Arati, dopo la distribuzione a tutti del Prasadam. Il programma del pomeriggio è cominciato alle 17,30 con l’intervento dell’eminente studioso Sri V.S.R. Murthy sul significato spirituale di Ugadi. Egli ha esortato tutti ad abbandonare i vecchi pensieri e sentimenti impuri, e a custodire gelosamente nel loro cuore pensieri e sentimenti nuovi e sacri. Questo, secondo lui, è la migliore Aradhana (adorazione) di Bhagavan, il Quale ha fornito all’umanità il messaggio di unità e spiritualità. A ciò ha fatto seguito un concerto di musica devozionale eseguito dalla rinomata cantante Smt. Nithya Santhoshini. Cominciando alle 18 precise, l’eminente cantante ha soffuso l’intero ambiente di fervore devozionale eseguendo popolari canti comprendenti “Allah Tero Naam, Ishwar Tero Naam”, “Sai Baba Bolo, Sai Baba Bolo”, “Atma Rama Ananda Ramana”, “Vaishnav Jan To Tene Kahiye”. Al termine, la cantante e gli artisti che l’accompagnavano sono stati omaggiati con abiti e doni. Hanno poi fatto seguito i Bhajan mentre veniva distribuito a tutti il Prasadam. Il programma è giunto a conclusione alle 19,10 con l’Arati.

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denominato “Psychic News” (Notizie Paranormali), fu la causa dell’inizio di un lavoro spirituale. Kaya Günata Un annuncio che richiedeva partecipanti per Un giorno, un’anziana signora, che non sapeva nulla di sedute spiritiche Baba, venne per curarsi. Dopo la guarigione, mi chiese domestiche mi chi fosse “quell’uomo” nell’immagine attaccata al muro. convinse a far richiesta per Quando le domandai perché lo volesse sapere, mi disse diventarne membro. che durante la guarigione “quell’uomo” era venuto fuori Durante il lavoro nel dall’immagine con la sua veste arancione e la sua corona “Cerchio”, divenni di capelli, le si era avvicinato, l’aveva toccata ed era poi chiaroveggente e fui ritornato nel quadro. in grado di vedere gli spiriti durante le sedute. Un evento ’AUTORE di questo articolo, importante, che accadeva nel corso di ogni nato nel 1927 in Turchia in una seduta, anche se, in quel momento, non famiglia musulmana, vuole aveva molta importanza, era l’apparizione mostrare come la Mano Divina sia di un’entità che si mostrava per tutto il in ogni cosa, che noi non siamo gli artefici tempo seduto su un masso con le gambe dell’azione come pensiamo, e che tutti noi incrociate, una stoffa avvolta attorno siamo governati dalla Volontà di Dio. alla testa e che mi guardava. Le stesse Tutto cominciò a Calcutta (oggi Kolkata), visite continuarono quasi tutti i giorni India. Nel 1962, andai a Kolkata per motivi regolarmente anche a casa mia. Dopo due commerciali. Durante il mio soggiorno a anni, si rivelò come Shirdi Sai Baba, di Calcutta, mi imbattei in un noto Guru che cui non sapevo nulla. A quel tempo, però, mi predisse il futuro, dicendo che, dopo Peggy Mason aveva iniziato a scrivere, in essere rimasto per tre anni a Kolkata, “Psychic News”, articoli su Sathya Sai Baba, sarei tornato a Londra e, dopo un po’, il che diceva di essere la reincarnazione mio lavoro spirituale sarebbe cominciato lì. di Shirdi Sai Baba. Conobbi, in tal modo, Ci sarebbero state guarigioni, avrei avuto il Sathya Sai Baba. lavoro in ospedale, istruzione ecc. L’Amicizia con Victor Krishna Kanu Visione di Shirdi Sai Baba a Londra Dopo sette anni di intenso lavoro, lasciai Come preannunciato, nel 1965 dovetti il cerchio di sedute spiritiche nel 1981, lasciare l’India per Londra. Intorno e mi venne detto di iniziare a svolgere al 1974, iniziò un ardente desiderio guarigioni spirituali. Lo stesso anno, una per le cose spirituali. Un periodico, mattina mi svegliai presto, prima dell’alba,

VIAGGIO SPIRITUALE DELL’ANIMA VERSO L’AMATO BABA

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e aprendo gli occhi vidi, a fianco del letto, presentazioni, descrivendo l’avvenimento un africano alto e robusto, che indossava accaduto, chiesi a Victor se ricordasse un abito nero. Senza alcun timore, dissi: qualcosa. La sua risposta fu che non ne “Chi sei?” L’uomo, a voce alta, rispose: sapeva nulla (un Leela di Swami!). Ma egli “Victor Kanu!” e sparì. continuò dicendo: “Ieri notte, durante la (Oggi è sabato 3 settembre 2011. Ho meditazione, mi è stato detto che in questa cominciato a scrivere questo articolo di riunione ci sarebbe stata una persona mattina presto. Alle 7,30 circa, mentre nuova che non conoscevo e che in futuro facevo la mia meditazione giornaliera, avrei lavorato con lei. Tu sei l’unica persona il telefono è squillato insistentemente nuova che non conosco.” parecchie volte. Durante la meditazione, Victor e io diventammo intimi amici. avevo ricevuto le parole “cattive notizie” e, Dopo pochi mesi, Victor mi chiamò al quando ho risposto al telefono, mi è giunta telefono e mi disse che dovevamo vederci da Londra la cattiva notizia della morte di per discutere qualcosa di importante. Victor Kanu a Freetown in Sierra Leone. Quando ci incontrammo era venerdì sera. Possa la sua anima riposare in pace!). Egli mi disse che ci era stato richiesto Dopo la visita di Victor nella mia di andare a Prasanthi Nilayam per il camera, feci indagini su di lui, ma tutte Seminario Bal Vikas che avrebbe avuto risultarono vane. Due mesi più tardi, un luogo lì, e di essere pronto a partire per amico mi telefonò per informarmi di un Prasanthi Nilayam il mattino successivo, raduno Bhajan in casa di Victor Kanu a sud cosa che facemmo. di Londra. Dunque, Victor Kanu non era frutto La Mia Prima Visita a Prasanthi Nilayam della mia immaginazione! Trascorsero altri due mesi e un uomo Questa fu la di nome Lucas Rally, ndai in ufficio dove era stata presentata mia prima visita a che avevo incontrato Puttaparthi ed ero la domanda e chiesi informazioni in al S.A.G.B. sconosciuto a tutti. merito, ma non ve n’era traccia. Non (Associazione Victor è stato per me c’era registrazione o memoria del nostro Spirituale della Gran un autentico e ottimo Bretagna), mi chiese insegnante. A quel file, né alcuna indicazione di dove fosse se mi sarebbe stato inviato. Dopo circa una settimana, tempo, a Prasanthi piaciuto partecipare Nilayam c’era una il file fu rimandato direttamente al mio a un raduno “Sai sola costruzione indirizzo di casa, che era anche indicato circolare e il Mandir. Baba” a casa sua. C’erano circa 20 L’area del Darshan, quale recapito del Centro, dal Ministero persone, e gli ultimi dell’Interno con una lettera che informava di fronte al Mandir, due arrivati erano tutta sabbia e che la nostra domanda era stata accettata. era Victor e Genoveva non c’erano tante Le autorità dissero che era accaduto Kanu. Victor era persone. esattamente come Quel mattino, qualcosa di inusuale e che non riuscivano lo avevo visto in e io a comprendere. Ma noi capimmo! Era un Victor camera da letto e partecipammo Leela della Mano Divina che aveva messo tutti i riti, Omkaram,a vestito allo stesso lì il Nome “Sai Baba”! modo. Dopo le Sankirtan ecc. Al

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termine, ci sedemmo sulla sabbia di fronte alla statua di Ganesha che, in quei giorni, era davanti al Mandir. Stava spuntando l’alba quando Swami uscì dalla Sua stanza nel Mandir e, tenendosi la veste arancione, venne verso la zona dove eravamo seduti, dirigendosi dritto verso di noi. Victor si alzò, mentre le persone vicino a me cercavano di toccare i Piedi di Baba. Io ero molto eccitato e non sapevo che fare! Egli mi guardò dritto in volto sorridendo e, con voce sommessa, disse: “Sei arrivato, dunque!” e se ne andò. Il giorno successivo, a me e Victor fu detto di sedere sotto la veranda di fronte alla stanza di Baba. A quei tempi, nessuno sedeva sotto la veranda. Partecipammo al Seminario Bal Vikas con Baba assieme a un gruppo di persone, per lo più insegnanti donne indiane. Baba ci parlava ogni giorno in Telugu; il professor Kasturi e il professor Gokak effettuavano la traduzione in inglese. Durante un Darshan del mattino sotto la veranda, Baba disse a Victor e a me: “Dopo il Darshan andrò a Brindavan. Non ditelo a nessuno; preparate le valigie e seguiteMi con un taxi!” Tuttavia, quando uscimmo, c’era una lunga fila di taxi con i devoti all’interno in attesa che Baba partisse! (Un Leela di Baba!) A Brindavan, ci chiesero di partecipare agli incontri ogni sera dalle 8 alle 9 nella casa di Baba dove Egli incontrava i Suoi studenti e solo pochi ospiti. Fu meraviglioso essere vicino a Baba dove Egli era solito sedere, nella Sua sedia a dondolo, suonando i cimbali mentre venivano cantati i Bhajan. Una sera, Egli mi chiamò nella Sua stanza e mi concesse un’“inteview” privata. Dopo avermi tenuto le mani e avermi guardato a lungo negli occhi, disse: “Da molto tempo vengo da te come Shirdi Sai Baba. Shirdi Baba e Io siamo la stessa cosa. Continua con le guarigioni: Io 10

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sono sempre con te...!” Questo colloquio mi riportò indietro, agli anni delle sedute spiritiche, quando Shirdi Sai Baba era solito venire da me, senza che nemmeno sapessi chi fosse! Dopo il ritorno a Londra, gli anni che passarono furono occupati da Victor ad avviare i programmi EHV e da me a proseguire le guarigioni spirituali. Così, nel 1987, improvvisamente, senza un particolare motivo, vendetti la mia casa, lasciai il lavoro e decisi di tornare in Turchia. Se ben ricordo, in quell’anno anche a Victor e a Genoveva era stato detto da Baba di andare in Zambia e avviare una scuola. Victor e Genoveva dettero un pranzo di commiato, e io lasciai Londra per Istanbul, in Turchia. (Ancora un altro Leela di Baba!) A Istanbul, grazie alle Divine Benedizioni di Swami, il mio lavoro spirituale cominciò molto presto. Allestii una stanza della mia casa a Puja, completa, come a Puttaparthi, della poltrona di Baba posta su di una pedana e fotografie a grandezza naturale di Sathya Sai Baba e di Shirdi Sai Baba sul muro. Cominciai con cinque amici a tenere Circoli di Studio a casa mia e, un giorno la settimana, a cantare i Bhajan ascoltando una cassetta registrata e anche a preparare cibarie nella mia piccola cucina e a distribuirle con l’auto, porta a porta, in zone disagiate. Poiché con i devoti di Instanbul avevamo problemi con la lingua inglese, ero solito tradurre la letteratura Sai e poi studiare, nei nostri Circoli di Studio, il materiale tradotto. A Kodaikanal con Baba Con la grazia di Swami, il numero dei devoti cominciò ad aumentare. Durante quel periodo, in collaborazione con un altro devoto che era un insegnante di inglese, cominciai a tradurre il libro del dottor Hislop “Conversazioni con Bhagavan Sathya Sai


Baba”, e alcuni libri delle vecchie edizioni dei Sathya Sai Speaks (Discorsi di Sathya Sai). Quando finii il libro del dottor Hislop, sentii il desiderio di andare a Puttaparthi per far benedire il libro da Sai Baba. Presi l’aereo per Bangalore (ora Bengaluru) e scoprii che Baba si trovava a Brindavan e sarebbe partito per Kodaikanal il giorno dopo alle 4 del mattino. Chiesi all’autista che conoscevo da tempo di procurarmi un taxi, ma egli disse che non ne era rimasto neppure uno, in quanto erano tutti prenotati. Alle 3 del mattino successivo, l’uomo bussò alla porta della mia stanza all’Hotel Rama per dirmi che aveva trovato un posto per me in auto con una signora australiana e suo figlio. Facemmo un meraviglioso viaggio con una lunga carovana di automobili dietro quella di Swami e fummo fermati frequentemente dagli abitanti dei villaggi assiepati lungo il margine della strada ad aspettare Baba. Trascorremmo la notte a Ooty, dove Baba aveva un piccolo Ashram. Il mattino successivo, prima dell’alba, ci riunimmo tutti nella piccola sala dove si trovava Baba. Era strapiena e non appena a fatica fui dentro, venne chiuso il cancello dietro di me. Fu una meravigliosa sensazione vedere Baba camminare attorno a noi e benedirci. Tenevo in mano il libro con la speranza che Baba lo benedicesse, ma il luogo era così stipato che mi scoraggiai. Improvvisamente, Baba cominciò a farsi strada fra la folla verso il luogo ove mi trovavo, mise la Mano sul libro che reggevo e lo benedisse. Che momento emozionante! ( Forse dovremmo giustamente dire un altro Suo Leela!) Kodaikanal era splendida, ed era meraviglioso essere così vicino a Baba. Un mattino, mentre stava dando il Darshan, Egli si avvicinò a Joy Thomas, autrice di numerosi libri su di Lui, che allora sedeva su una sedia a rotelle. Le disse di alzarsi

e di andare nella stanza delle “interview”. Quando ella si alzò e percorse la lunga strada verso la stanza delle “interview, fu entusiasmante vedere l’eccitazione dei devoti che stavano assistendo al miracolo di Swami. Centri Sai Baba in Turchia Nel 1990, feci due pellegrinaggi a Puttaparthi con un gruppo di 18 devoti. Baba ci concesse un colloquio privato, durante il quale mi benedisse e mi invitò ad aprire un Centro Sai a Istanbul. Al nostro ritorno, preparammo immediatamente un regolamento per il Centro, chiamadolo “Associazione Sai Baba”. Quando presentai la domanda, le autorità mi chiesero di cambiare il nome “Sai Baba”, che dissero sarebbe stato sicuramente respinto dal Ministero degli Interni. Risposi che la domanda andava bene com’era e avremmo apportato le modifiche nel caso in cui fosse stata respinta. Passarono tre mesi senza alcuna notizia dalle autorità. Andai in ufficio dove era stata presentata la domanda e chiesi informazioni in merito, ma non ve n’era traccia. Non c’era registrazione o memoria del nostro file, né alcuna indicazione di dove fosse stato inviato. Dopo circa una settimana, il file fu rimandato direttamente al mio indirizzo di casa, che era anche indicato quale recapito del Centro, dal Ministero dell’Interno con una lettera che informava che la nostra domanda era stata accettata. Le autorità dissero che era accaduto qualcosa di inusuale e che non riuscivano a comprendere. Ma noi capimmo! Era un Leela della Mano Divina che aveva messo lì il Nome “Sai Baba”! Quindi, avendo registrato e affiliato il Centro all’Organizzazione Internazionale, cominciammo regolarmente i programmi settimanali di canto dei Bhajan, dei Circoli Aprile 2012

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di Studio, e traduzione in turco della letteratura Sai. Allestimmo anche una mensa per i bisognosi, un centro sanitario e cominciammo a tenere lezioni Bal Vikas per i bambini della scuola elementare nel doposcuola e, nei fine settimana, anche incontri con i genitori. Baba ci concesse di fare tutto ciò senza alcuna difficoltà. Gli siamo davvero molto grati per aver teso verso di noi la Sua Mano soccorritrice. Col tempo, si formò un secondo Centro Sai a Istanbul, e questi due Centri vengono tuttora gestiti con attività spirituale, educativa e di servizio nella misura in cui Baba ci consente di fare. Nel corso degli anni, mentre traducevo la letteratura Sai e curavo le persone quasi tutti i giorni, ho sempre sentito la Presenza di Baba, e ho avuto la sensazione di essere alla Sua Divina Presenza 24 ore al giorno. Attraverso tale opera, numerose persone sono venute a conoscenza tanto di Baba e della Sua Divina potenza, quanto dei Suoi Insegnamenti. Per esempio, un giorno, un’anziana signora, che non sapeva nulla di Baba, venne per curarsi. Dopo la guarigione, mi chiese chi fosse “quell’uomo” nell’immagine attaccata al muro. Quando le domandai perché lo volesse sapere, mi disse che durante la guarigione “quell’uomo” era venuto fuori dall’immagine con la sua veste arancione e la sua corona di capelli, le si era avvicinato, l’aveva toccata ed era poi ritornato nel quadro. (Ancora un Leela di Baba che mostrava la Sua Onnipresenza!). Non appena distribuisco la Vibhuti alle persone giunte per curarsi, esse ne sono così felici da chiederne sempre ancora. Alcune di esse mi riferiscono anche di aver visto Baba nei loro sogni. Pellegrinaggi a Prasanthi Nilayam Quando gli Insegnamenti di Swami 12

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Una sera, Egli mi chiamò nella Sua

stanza e mi concesse un’“inteview privata”. Dopo avermi tenuto le mani e avermi guardato a lungo negli occhi, disse: “Da molto tempo vengo da te come Shirdi Sai Baba. Shirdi Baba e Io siamo la stessa cosa. Continua con le guarigioni: Io sono sempre con te...!” Questo colloquio mi riportò indietro, agli anni delle sedute spiritiche, quando Shirdi Sai Baba era solito venire da me, senza che nemmeno sapessi chi fosse! cominciarono a diffondersi in Turchia tra le persone, fummo benedetti, in alcune circostanze, dall’opportunità di portare la gente a Prasanthi Nilayam. Nell’ambito del pellegrinaggio della Regione Mediorentale 94, nel 2010, visitammo Prasanthi Nilayam con un gruppo di circa 40 persone provenienti dalla Turchia, e cantammo inni turchi alla Divina Presenza di Swami. Fu un’esperienza esaltante. Il pellegrinaggio fu poi ripetuto nel 2011, e fu reso omaggio al Maha Samadhi di Swami, mettendo questa volta in scena una rappresentazione fatta dai “Dervisci Rotanti” della Turchia, cosa che ebbe uno straordinario successo. Fino a oggi, sono stati tradotti in turco e pubblicati oltre 50 libri di letteratura Sai, principalmente costituiti dei Discorsi Divini e dei Vahini di Swami. Essi non vengono venduti, ma distribuiti gratuitamente a coloro che ne sono interessati. Sempre più persone in Turchia stanno ora conoscendo Baba e la sua Opera Divina. Per quanto mi riguarda, sono molto grato del Sostegno Divino che è sempre stato dato da Baba, e Lo prego di concedermi ciò che Egli ritiene più adatto al viaggio di quest’anima verso di Lui.


FEDE E AMORE SONO I MIGLIORI RIMEDI

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Dr. A.N. Safaya

o avuto il privilegio di parlare e di scrivere su Bhagavan Sri Sathya Sai Baba in varie occasioni, in vari posti e a varie platee. Ma scrivendo per questo numero del Sanathana Sarathi (nell’edizione italiana, “Eterno Auriga” – N.d.T) devo dire che avverto la mancanza della presenza fisica di Swami, così magnetica. Egli sarà sempre con noi con la Sua onnipresenza, ma è la Sua presenza fisica che mi manca. Vivendo in un posto come Delhi, con le sue luci scintillanti, poche volte avevo pensato di poter servire Dio. Ma Bhagavan Baba, l’Avatar di questa era, aveva i Suoi piani, e il fatto che sia finito a prestare servizio nel Suo ospedale di alta specializzazione è un vero e proprio Leela divino. Medico di professione, sono stato istruito a credere solo all’indagine scientifica; perciò qualunque cosa non superasse la prova della scienza, per me diventava un’invenzione. Ma poi nella mia vita entrò Bhagavan Baba che, passo dopo passo, mi fece realizzare la verità insita nella spiritualità e nella religione, un ambito in cui l’indagine scientifica era inutile. Amore, il Principio Ultimo dell’Organizzazione Sanitaria Non solo ho imparato a comprendere la verità intrinseca della vita, ma anche a livello fisico Bhagavan Baba è divenuto la mia guida e mi ha insegnato i princìpi fondamentali dell’organizzazione a livello umano, finanziario, materiale, nonché il principio ultimo dell’organizzazione

sanitaria, che è l’amore. Purtroppo l’amore incondizionato è assente nell’attività medica, tanto a livello tecnico quanto professionale, in ogni parte del mondo. Nelle facoltà di medicina di qualunque università non esistono programmi di studio che trattino le relazioni umane nella cura di un essere umano. È stato solo Bhagavan Baba a esprimere il principio dell’amore universale, che ha preso forma nei Suoi templi di guarigione, templi che chiamerei laboratori di guarigione con l’amore.

Questa è l’era di una dilagante commercializzazione della professione medica. Le compagnie assicurative, i gruppi monopolistici che producono strumenti tecnici e altre organizzazioni dello stesso tipo tengono in pugno la professione medica. Ecco che l’umanità ha ben poche possibilità di credere nella scienza medica come professione finalizzata alla guarigione. È perciò essenziale che il modello dato da Bhagavan Baba sia riproposto in molti altri posti nel mondo, così che il sentiero d’amore mostrato da Swami possa essere praticato ovunque e in qualunque ambito della vita.

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Questi ospedali non solo sono dotati di tecnologie e attrezzature, edifici e personale di ottimo livello, non solo curano gratuitamente i pazienti, ma sono anche unici nel trattamento degli stessi, nel senso che tutto il personale cerca di seguire il sentiero enunciato da Bhagavan: quello della cura amorevole. Bhagavan Baba è un fenomeno, un misterioso fenomeno. Nessuno è in grado di conoscerLo o tantomeno può sforzarsi di farlo. Nessuno può interpretare le Sue strade. Possiamo solo, faticosamente e umilmente, cercare di comprenderLo e di fare qualunque cosa ci dica. Fu proprio questa caratteristica del mistero di Bhagavan ad attrarmi verso di Lui all’inizio. Non avevo mai sentito parlare di Bhagavan Baba fino al 1970. Ero di ritorno a Delhi da un viaggio ufficiale in Iraq, quando il mio amico Somnath m’invitò a cena a casa sua. Nel salotto aveva due bellissimi quadri di Siva e Sakti uno di fianco all’altro. Mi accorsi che tra i due quadri Somnath aveva attaccato la foto di qualcuno con una gran massa di capelli. L’uomo aveva l’aspetto di un hippy, e così mi venne spontaneo dire: “Somnath, qui hai messo la foto di un hippy! Che ti succede?” Il mio amico apparve perplesso e così i suoi anziani genitori, e tutti mi guardarono come se avessi detto qualcosa di blasfemo. Compresi il mio errore e mi scusai con loro. Somnath mi disse che si trattava della foto di una persona che è Dio stesso, e aggiunse: “Se hai forza e fede in te, riesci a vedere in Lui Siva e Sakti.” Quando gli chiesi come Si chiamasse, egli rispose: “Si chiama Sathya Sai Baba.” E mi dette un libro in hindi su Baba, dal titolo “Sathyam Sivam Sundaram”, prima parte. Portai a casa il libro; il giorno dopo cominciai a leggerlo, guardando qua e là tra le pagine e così crebbe enormemente l’interesse per questo testo. Ecco 14

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l’attrazione, ecco il fascino, ecco il mistero di Swami che mi attrasse. Quando finii il libro, mi accorsi che avevo saltato le mie lezioni. All’epoca ero docente dell’Istituto Panindiano di Scienze Mediche (AIIMS) a Nuova Delhi. Avevo addirittura dimenticato di mangiare, tanto il libro mi teneva incollato. Ecco come feci la conoscenza di Bhagavan Baba. Presi ad andare ai Bhajan, assunsi informazioni sull’Organizzazione Sai e piano piano fui coinvolto al punto da dimenticare quale fosse la motivazione del mio lavoro all’AIIMS, presso il Dipartimento di Anatomia, in quel periodo. Nel 1975 divenni il responsabile degli ospedali dell’AIIMS. Fu allora che mi apparve chiaro che il libro era arrivato a me, questo risveglio era arrivato a me affinché ne utilizzassi gli insegnamenti in ospedale. All’AIIMS cercai, per quanto potevo, anche di svolgere opera di umanizzazione. Non ero ancora venuto in contatto con Swami, ma il mistero mi aveva sempre attratto. Appartengo a una famiglia ortodossa e ritualistica del Kashmir e spesso mi assalivano le domande su chi e che cosa è Dio, che cosa c’è dietro a tutto questo. Già nella prima infanzia mi venivano raccontate storie affascinanti tratte dal Mahabharata, dal Ramayana e dai Purana. Sentivo che tutti quei racconti non potevano non essere veri; da qualche parte doveva esserci della verità. Nel momento in cui lessi “Sathyam Siva Sundaram”, ebbi l’impressione che ci fosse una persona che poteva dirmi ogni cosa. E divenni il Suo fervente servitore. Come Swami Sviluppò la Mia Fede Giunsi per la prima volta a Puttaparthi nel 1983. Swami mi concesse alcune “interview”. Egli sapeva che ero il direttore sanitario dell’AIIMS, ma non me ne parlò mai. Con grande meticolosità si dedicò a sviluppare la fede in me. Da persona


di scienza, istruita alla medicina con modalità esclusivamente scientifiche, avevo cominciato a mettere in dubbio le storie dei Purana, del Mahabharata e del Ramayana che avevo ascoltato da piccolo. Sembravano troppo fantastiche per essere vere. La mia fede era quasi scomparsa. Ma appena cominciai ad andare ai Bhajan di Swami, le cose cambiarono. Avevamo adottato un villaggio chiamato Sultanpur. Prestavamo cure gratuite ai pazienti e pian piano la mia fede riprese a crescere. Come Swami riuscì in questo, solo Lui lo sa. Quando Bhagavan concepì l’idea di creare un ospedale di alta specializzazione, non so perché mi scelse. Il giorno prima che l’ospedale di Puttaparthi aprisse, la sala operatoria non era pronta, nel senso che il conteggio della presenza di colonie microbiche era molto alto. Mi innervosii moltissimo e persi il controllo. Dovevano essere le nove di sera quando arrivò mia moglie, che si sorprese nel vedermi sconvolto, visto che di rado cedo all’emotività. Mi disse di aver fede in Swami. Disse che era stato Swami a fare tutto e che Egli avrebbe anche provveduto a risolvere il piccolo problema. “Non preoccuparti. Abbi fede in Lui”, furono le sue parole. Era Swami che mi parlava tramite lei. Dormii un po’. La mattina presto mi precipitai in ospedale per sapere il risultato della coltura. Era assolutamente negativo e potevamo operare senza timori. Swami aveva garantito che accadesse. Furono effettuati cinque interventi e tutti e cinque i pazienti si ripresero rapidamente, meglio ancora di quanto riportato dalle medie internazionali per tali operazioni. Ecco come si rafforzò la mia fede. Giunsi così alla conclusione che, se esiste un Dio, allora Swami è Dio. Egli deve essere seguito scrupolosamente, deve essere seguito senza obiezioni, deve essere seguito senza incertezze. Quando ciò si

verifica, le cose cominciano ad accadere da sé. Allora non sei tu ad agire, ma è Lui che fa e assume il comando. Cure Miracolose con la Benedizione di Bhagavan Una volta dovevamo eseguire un’operazione molto difficile. Il paziente era un parente stretto dell’allora Primo Ministro dell’Andhra Pradesh. Aveva avuto un attacco di cuore. Dopo l’angiografia fu deciso che l’uomo doveva essere sottoposto a un intervento di bypass coronarico. Ma a Londra, dove viveva, gli ospedali avevano rifiutato un tale intervento a causa della debolezza dei suoi polmoni (era un fumatore accanito) e di altre patologie presenti. Il primo ministro lo portò ai piedi di Bhagavan e Gli disse: “Per questo paziente Tu sei il solo rifugio.” Bhagavan disse sì e mi chiese di occuparmi della questione. Chiamai il miglior cardiochirurgo di quel tempo, il professor Venugopal di Nuova Delhi. Il paziente aveva qualcosa che non andava anche a livello addominale, ma ancora non lo sapevamo. Chiamai il professore e anche il direttore del dipartimento di chirurgia dell’AIIMS e tutti presero un volo per Puttaparthi. Era una grande opportunità per loro ed essi non aspettavano altro che l’ordine di Swami. Vennero e visitarono il paziente. Aveva dei polmoni in pessimo stato e un cancro del colon. L’appendice era in cattive condizioni, così come le coronarie. Eravamo tutti in un’impasse, così chiedemmo a Bhagavan che fare. Bhagavan disse che avrebbero operato due chirurghi: uno all’addome, l’altro al cuore. Io ero esasperato, perché il paziente aveva dei polmoni in condizioni terribili. Essendo anche un forte bevitore, il fegato stesso doveva essere compromesso. Ma l’ordine di Bhagavan era stato dato e i chirurghi cominciarono a operare. Aprile 2012

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Potete credermi, gli interventi andarono a buon fine. Furono fatte tre operazioni: una al cuore, l’altra al colon e la terza all’appendice, che fu tolta. Il paziente si riprese estremamente bene. Allora smise di fumare, smise di bere e così facendo divenne una brava persona. Ebbe una lezione dalla vita. Questo caso è stato documentato a livello medico. Ecco ciò che può fare la fede. La fede dei medici in Bhagavan, le benedizioni di Bhagavan e il minimo ego da parte dei chirurghi e dei medici curanti operarono il miracolo. Il Miracolo della Vibhuti Ci fu un altro caso e si tratta di una mia esperienza personale. Mia suocera si ammalò improvvisamente. Ebbi la notizia a Puttaparthi. Dissi ai miei parenti acquisiti di trasferirla all’AIIMS. Feci alcune telefonate ed essa fu ricoverata. Dissi a Bhagavan che dovevo andare a Delhi, perché la madre di mia moglie non stava bene. Bhagavan mi accordò il permesso di partire, mi infuse coraggio e mi disse che tutto sarebbe andato bene. Mia moglie e io andammo a trovarla in ospedale. Aveva l’addome molto gonfio e si era formato un nodulo nell’intestino crasso. Il nodulo non regrediva e si rendeva necessario un intervento chirurgico. Ma la donna aveva una grave forma di diabete e la chirurgia costituiva un rischio. Il direttore del dipartimento di chirurgia era stato mio collega. Disse che l’operazione era molto difficile da eseguire e che dovevamo essere preparati a tutto. Mia moglie aveva più fiducia in Bhagavan che nel medico. Essa massaggiò la Vibhuti sull’addome di sua madre e per grazia di Bhagavan il nodulo scomparve. Mia suocera svuotò l’intestino e quando il mattino successivo il chirurgo passò per vedere come programmare l’intervento, egli trovò una paziente perfettamente 16

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Giunsi così alla conclusione che se esiste un Dio, allora Swami è Dio. Egli deve essere seguito scrupolosamente, deve essere seguito senza obiezioni, deve essere seguito senza incertezze. Quando ciò si verifica, le cose cominciano ad accadere da sé. Allora non sei tu ad agire, ma è Lui che fa e assume il comando.

normale. Disse che non c’era nulla di anomalo ed era curioso di sapere che cosa fosse accaduto. Mia moglie rispose che aveva fatto un massaggio con la Vibhuti di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Il medico rimase sorpreso, interruppe la visita e uscì dalla stanza. Il giorno dopo, sfortunatamente, la malattia ricomparve. L’addome era di nuovo gonfio. Il chirurgo disse: “Vedete, lo avevo detto, queste cose non funzionano; occorre la chirurgia”, al che replicai: “Se l’intervento è necessario, perché non lo fai?” Egli rispose che dal punto di vista del rischio un’operazione non era consigliabile e così di seguito. Mia moglie prese altra Vibhuti e la strofinò di nuovo sul gonfiore che, per la seconda volta, scomparve, senza più ripresentarsi. “Questa Vibhuti merita una riflessione; funziona davvero”, fu il commento del chirurgo. “È meglio della chirurgia.” Ma egli voleva essere sicuro. “No, no, voglio mandarla a fare la sigmoidoscopia e gli esami radiografici”, disse. Gli risposi che doveva farli senz’altro. Mia suocera uscì ed era tutto a posto. “Diagnosi


errata, probabilmente”, così si espresse il radiologo. Il chirurgo divenne un devoto di Bhagavan. Non fu dunque solo per il dottor A.N. Safaya, ma per queste cose che Swami divenne un nome familiare all’AIIMS. Molti medici erano scettici sulla possibilità che venissero prestate cure mediche gratuite con alta tecnologia, ma essi le videro realizzate a Puttaparthi. Tanti furono i medici che cominciarono a recarsi a Puttaparthi per prestare servizio nell’ospedale di Bhagavan. I casi che ho raccontato sono tutti registrati nei rispettivi ospedali, così ognuno può andare e controllare. Non si tratta di immaginazione o piaggeria. Esistono innumerevoli esempi, ma ho citato questi avvenimenti perché sono documentati. Egli è Sempre con Noi Così Bhagavan sviluppa la fede e la fede è ciò che oggi manca nel mondo. Nella professione medica molte cose possono essere fatte, ma, sfortunatamente, la fede in Dio e la fede nell’amore sono scomparse. Quella fede deve essere ricreata. E quella è stata l’idea incondizionata alla base dei due Ospedali di Alta Specializzazione, strutture che hanno dimostrato che pur in presenza di un elevato grado di specializzazione medica è possibile fornire gratuitamente e con amore cure ad alta tecnologia. Vi ho raccontato, passo per passo, il mio viaggio verso Swami e il viaggio verso la Divinità. Se voi fate un passo verso di Lui, Swami ne farà dieci verso di voi. Ho avuto la fortuna di servire Baba per ventun’anni. I ventun’anni di vicinanza a Bhagavan, di lavoro con Bhagavan sono stati come camminare sul filo della lama. Non puoi permetterti di sbagliare. Per Bhagavan non esiste il 99,9%; deve essere il 100%. Non sono possibili compromessi.

Non solo ho imparato a comprendere la verità intrinseca della vita, ma anche a livello fisico Bhagavan Baba è divenuto la mia guida e mi ha insegnato i princìpi fondamentali dell’organizzazione a livello umano, finanziario, materiale, nonché il principio ultimo dell’organizzazione sanitaria, che è l’amore. Purtroppo l’amore incondizionato è assente nell’attività medica, tanto a livello tecnico quanto professionale, in ogni parte del mondo. Nelle facoltà di medicina di qualunque università non esistono programmi di studio che trattino le relazioni umane nella cura di un essere umano.

L’intero concetto della medicina nasce dall’amore, perché si ama il paziente, e questo è già guarigione. Non perché possiede denaro, perché è ricco. Questa è l’era di una dilagante commercializzazione della professione medica. Le compagnie assicurative, i gruppi monopolistici che producono strumenti tecnici e altre organizzazioni dello stesso tipo tengono in pugno la professione medica. Ecco che l’umanità ha ben poche possibilità di credere nella scienza medica come professione finalizzata alla guarigione. È perciò essenziale che il modello dato da Bhagavan Baba sia riproposto in molti altri posti nel mondo, così che il sentiero d’amore mostrato da Swami possa essere praticato ovunque e in qualunque ambito della vita. Aprile 2012

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RAMA È IL DHARMA PERSONIFICATO “Più dolce dello zucchero, più saporito del latte cagliato, più dolce invero anche del miele è il Nome di Rama. La ripetizione costante di questo dolce Nome fa provare il sapore dello stesso nettare divino. Si dovrebbe pertanto meditare incessantemente sul Nome di Rama.” (Poesia Telugu) RAMA ILLUMINA OGNI RICERCATORE SPIRITUALE

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ama è un Nome più dolce di tutte le dolci cose della natura gustate insieme o da sole. Non può mai stancare la lingua o la mente, e ha grandi e misteriose potenzialità mistiche per elevare l’uomo. Per questo, bisogna impegnarsi a tenerlo sempre fisso nella mente.

giorno, per cui è il simbolo del Sama Veda (è il terzo dei sacri Veda ed è la scienza della musica spirituale, o Veda dei canti sacri, saman. I suoi versi sono posti in musica – N.d.T.).

Il Ramayana è un’altra versione dei Veda La storia di Rama, il Ramayana, non è che un’altra versione dei Veda. Infatti, si dice che i Veda si siano incarnati come Ramayana per aiutare la distruzione del male e il rifiorire del vivere in rettitudine, impegno che il Signore prese su di Sé nella Sua Incarnazione umana come Rama. Egli prese l’aspetto umano al fine di instaurare ed esemplificare il Dharma. “Rama è il Dharma personificato”: è questo il modo in cui il Ramayana Lo descrive. Nel racconto, Egli è il simbolo del Rig Veda che promuove la celebrazione dei riti e delle cerimonie sacre. Lakshmana rappresenta lo Yajur Veda che contiene i Mantra che si recitano durante la loro esecuzione. Quando Rama andò nella foresta, Bharata lasciò Ayodhya e rimase a Nandigrama recitando col canto il Suo Nome Divino per ventiquattro ore al

la Sua gloria. Dio brilla fulgido

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Siete fortunati a poter ascoltare la sacra storia di Rama e a cantare nell’universo e l’universo brilla ugualmente in Dio; la relazione tra l’universo e Dio è intima e non può interrompersi. L’universo è pieno di esseri viventi e ognuno di essi è un’incarnazione di Rama. Non confinate Rama a una forma o a un nome particolari: tutti gli esseri sono Sue forme. Rama significa “Colui che delizia”. Egli è presente in tutti.


Shatrughna è colui che annientò i nemici (shatru). Egli protesse i buoni e i pii ed eseguì gli incarichi datigli dai fratelli. È l’incarnazione dell’Atharva Veda. L’essenza di quest’ultimo consiste nel distruggere la malvagità e nel perseguire azioni e pensieri sacri. Il Ramayana è il Veda e il Veda è il Ramayana: non sono differenti. La vera Umanità consiste nel comprendere quest’intima relazione tra i due.

Rama, Lakshmana, Bharata e Shatrughna erano i quattro figli di Dasharatha, ma conoscere semplicemente questa relazione fisica non basta. Chi è Dasharatha? Egli è colui che controlla “il carro del corpo umano consistente dei dieci sensi” (cinque di percezione e cinque d’azione).

Il Signore Vishnu si incarnò come Rama La storia di Rama è il fior fiore dei Veda, un vero oceano di latte. Valmiki ha chiamato ogni sezione dell’epica “Kanda”, nome che significa “un pezzo di canna da zucchero”. Per quanto la canna possa essere storta, ogni suo pezzo è dolce come gli altri; similmente, qualunque situazione sia descritta o emozione riferita, che si tratti dell’incoronazione o dell’esilio, della vittoria o della sconfitta, dell’eroismo o dello scoramento, dell’amore o dell’odio, della gioia o del dolore, l’epica è ugualmente dolce e avvincente. Ci sono due correnti principali di emozione nella storia di Rama: la corrente della Compassione rappresentata da Rama e quella dell’Amore espressa da Lakshmana ed è il fondersi delle due che evoca la Beatitudine. La Beatitudine è la natura vera di Rama. Egli è Dio Stesso anche se Valmiki non l’ha dichiarato esplicitamente. Dice che Rama ha il valore di Vishnu, ma non dice che sia Vishnu Stesso. È solamente attraverso la bocca dei figli di Rama che il mistero è svelato. Rama e i Suoi fratelli offrirono gli ideali più elevati del sacrificio di sé Rama, Lakshmana, Bharata e Shatrughna erano i quattro figli di Dasharatha, ma conoscere semplicemente Aprile 2012

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questa relazione fisica non basta. Chi è Dasharatha? Egli è colui che controlla “il carro del corpo umano consistente dei dieci sensi” (cinque di percezione e cinque d’azione). In effetti, Rama, Lakshmana, Bharata e Shatrughna non nacquero da Dasharatha e dalle sue tre mogli come comuni mortali; erano incarnazioni della Consapevolezza Divina dalla quale emersero uscendo dal fuoco sacrificale. Essi indicarono al mondo intero gli ideali sublimi sul modo in cui i fratelli devono comportarsi nella famiglia e allietarono tutti con la loro condotta ideale. A causa dell’effetto dell’Era di Kali, oggi i fratelli non sono in unità, non provano amore tra loro, litigano e rendono miserevole la loro vita. Al contrario, Rama, Lakshmana, Bharata e Shatrughna erano in unità totale, non altercarono mai e cercarono di rendersi felici a vicenda; con la loro unità dettero gioia anche agli altri. Persino giocando da bambini, perseguivano ognuno la gioia dell’altro. Tutti e quattro erano pronti a sacrificare vicendevolmente i propri desideri e aspirazioni e, in questo modo, mostrarono al mondo gli ideali più elevati di sacrificio di sé. Rama fu l’Incarnazione dell’aderenza ininterrotta alla Verità e alla Rettitudine; solamente coloro che sono colmi di devozione a Rama possono tuffarsi in quella gloria. Egli è il grandioso ideale su cui potete meditare; facendo questo, potete assorbire e sviluppare le Sue virtù in modo lento e silenzioso. La gloria di Rama brilla luminosa perfino dopo tutti questi secoli e così sarà per le ere future. Rama significa “Colui che piace”. Niente è più gradito all’uomo del suo Atma che è la sorgente eterna e inesauribile della gioia. A tutte le altre gioie minori e momentanee bisogna preferire la consapevolezza dell’Atma e la beatitudine che la Sua consapevolezza dona.

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Il Ramayana insegna i princìpi più elevati della moralità La nascita di Rama si celebra al fine di ricordare gli ideali che Egli propugnò. Dobbiamo riflettere sugli ideali che Rama, Lakshmana, Bharata e Shatrughna ci proposero. Siete fortunati a poter ascoltare la sacra storia di Rama e a cantare la Sua gloria. Dio brilla fulgido nell’universo e l’universo brilla ugualmente in Dio; la relazione tra l’universo e Dio è intima e non può interrompersi. L’universo è pieno di esseri viventi e ognuno di essi è un’incarnazione di Rama. Non confinate Rama a una forma o a un nome particolari: tutti gli esseri sono Sue forme. Rama significa “Colui che delizia”. Egli è presente in tutti. - Estratto dai Discorsi di Bhagavan per Rama Navami


Fize Mohammed

MADRE SAI E IO

L

’AMORE che cammina su due piedi… che regolarmente negli ultimi trent’anni si è mosso leggero e lento verso di me. Che cosa potrebbe chiedere di più un aspirante in cerca della Divinità? A portarmi alla presenza fisica del Divino devono essere state le mie ferventi preghiere nelle nascite precedenti. Non saprei da dove cominciare per fare una riflessione sugli incontri e sulle esperienze che ho avuto con l’amorevolissima Madre Sai. E come posso iniziare a sondare e spiegare le splendide melodie che l’amorevole Signore continua a far risuonare sulle corde del mio cuore? Amata Madre Sai, ai Tuoi Piedi di Loto offro umilmente questo articolo. Nato in una famiglia musulmana e cresciuto secondo le tradizioni e i princìpi islamici, già all’età di 16 anni cominciai a indagare e a pormi domande sul significato e lo scopo della vita. Con la lettura delle opere di molti grandi maestri spirituali, dei mistici islamici, del sufismo e degli insegnamenti del Corano, la ricerca spirituale s’intensificò. Attraverso la lettura, la meditazione e la preghiera imploravo l’Onnipotente Allah di indicarmi la via e rendere possibile l’illuminazione.

La Ricerca della Verità Già da allora l’adorata madre Sai aveva cominciato a modificare e ricostruire il pensiero di questo giovane “affamato di Dio” di nome Fize. Ma Dio fatto uomo, questo non mi era mai passato per la mente! Però avevo chiesto all’Onnipotente Allah di avere l’illuminazione e la rivelazione della verità. Negli anni successivi fu necessario riflettere sui preesistenti livelli d’ignoranza della verità eterna: la fratellanza fra gli uomini e la paternità di Dio. Il misericordioso Sai Allah andava lentamente rimuovendo questo velo d’ignoranza. Swami dice: “C’è solo un Dio ed è onnipresente.” Avendo alla fine trovato questa verità radicata nella mia coscienza, lo sforzo successivo fu di tradurla nella vita quotidiana. Avevo ora la sensazione che la realizzazione dell’anima fosse imminente. Dopo molto studio e dibattito sugli Insegnamenti di Swami, fu presa la decisione di andare a trovarLo a Puttaparthi. C’era un urgente bisogno di provare la validità di tutto ciò che avevo letto e sentito a proposito di Sai. Nel 1981 feci il primo viaggio presso la Aprile 2012

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residenza di Swami in compagnia di altri aspiranti spirituali. Arrivammo a Prasanthi Nilayam la mattina del Guru Purnima. Le celebrazioni erano in corso nel Poornachandra Hall. Era il nostro primo Darshan di Bhagavan. Per i successivi trenta giorni Lo osservammo prendere le lettere, materializzare la Vibhuti, produrre oggetti direttamente dall’aria impalpabile e continuamente benedire i devoti e fornire loro una guida. Ogni giorno che passava i miei dubbi svanivano e un’indescrivibile sensazione di gioia, meraviglia e beatitudine prendeva il loro posto. Sentivo che ero arrivato a casa. Pace e felicità erano un fenomeno in crescita. La vita era passata attraverso un cambiamento radicale. Sai Allah mi aveva toccato e trasformato con il Suo amore medicamentoso.

Il futuro del mondo sta nelle mani dei genitori e degli insegnanti. Per portare la pace nel mondo, dobbiamo prima portarla in noi stessi. Dobbiamo diventare tutti agenti del cambiamento, manifestando i valori di Sai. Di tutte le acquisizioni nel mondo, il carattere riveste un’importanza straordinaria. Se hai il carattere, ti arriverà anche tutto il resto. Come diceva il Mahatma Gandhi: “Sii il modello che vuoi che gli altri siano.” Che cosa vuole Swami realmente da noi? “Siate come un faro che si staglia alto nel cielo e irradia amore e luce. Ecco che cosa potete fare per Swami.”

Perché Temere se Sai è Qui? Ebbi la mia prima “interview” nell’ottobre del 1983 dopo un bruttissimo incidente d’auto avvenuto a Trinidad, in cui alcuni del nostro gruppo erano stati vicini a perdere la vita. La prima cosa che il misericordioso Signore mi disse nell’“interview” fu: “Sono stato Io a salvarvi da quell’incidente.” A distanza di anni e guardando alle molte esperienze, si può ben dire che il “vaso” era letteralmente traboccante della grazia di Sai. Una volta, tornando a casa da Puttaparthi, mentre io e mia madre stavamo facendo acquisti al Palika Bazaar di Nuova Delhi, mi capitò di perdere una borsa contenente i passaporti e i soldi. Le frenetiche ricerche non portarono ad alcun risultato. Preso dalla disperazione, strinsi un ciondolo che Swami aveva materializzato per me in quel viaggio e presi a cantare il Suo Nome ininterrottamente.

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Dopo un po’ aprii gli occhi e vidi un ragazzino di circa sette anni, vestito di bianco, venire verso di me. Mentre si avvicinava, tese le mani e chiese se la borsa appartenesse a me. La presi per controllarla: ogni cosa era al suo posto, compresi i passaporti e i soldi. Quando alzai gli occhi per ringraziarlo, egli era scomparso alla vista. I miei occhi erano fissi per lo sbigottimento. Scoppiai in lacrime e caddi in ginocchio ringraziando Madre Sai di amarci così tanto. Perché temere se Sai è qui? Madre Sai è l’ancora nei momenti più tempestosi. Egli ha l’amore di mille madri e non ci abbandonerà mai. Le Sue parole sono verità. Molte volte possiamo avere la sensazione che Egli non ci presti attenzione o che impieghi troppo tempo per risolvere questioni o problemi con cui ci scontriamo. A volte può darci risposte


che non riusciamo a comprendere. Ma dobbiamo sviluppare la massima fede in Swami, credere in Lui e sapere che ogni cosa accade secondo il Suo piano divino. Egli ha promesso di proteggerci come fanno le palpebre con gli occhi. Guida Divina su Matrimonio e Figli Nel corso della prima “interview” Swami mi parlò del matrimonio. Egli disse: “Fai decidere ai genitori e Io darò la benedizione.” Questo avveniva nel 1983. Otto anni dopo, il 24 novembre 1991, e con la benedizione dei miei genitori, il matrimonio ebbe luogo. Il successivo 16 dicembre, Swami concesse quella che si potrebbe definire “interview matrimoniale”. Dio mantiene sempre le Sue promesse. Quando ci sedemmo nella stanza interna delle “interview”, Swami prese le fedi e imponendovi le mani disse: “Le benedico, le benedico, le benedico.” Guardandomi direttamente negli occhi, chiese: “Quanti figli vuoi?” Di getto risposi: “Swami, voglio per primo un figlio maschio.” Egli disse: “Perché vuoi un maschio? Le femmine sono migliori. Le figlie si prendono meglio cura dei genitori; hanno più riguardo e sono premurose.” Allora ingoiai il mio orgoglio e dissi: “Swami, sia fatta la Tua volontà.” E fu così che arrivarono due figlie. In una successiva “interview”, sorridendo, Swami mi disse: “Ti ho dato un’ottima prole.” Oggi le ragazze hanno 17 e 18 anni e sono giovani adulte dedite, con molto impegno, all’Organizzazione Sai. A scuola sono considerate studentesse modello, il che è indubbiamente il risultato delle benedizioni di Swami e del programma di Educazione ai Valori Umani (EHV). Madre Sai Mi Infonde Fiducia

parlare in pubblico e ne soffrivo terribilmente. Era difficile parlare di fronte a una folla a causa di questa paura. Fiducia e sicurezza in me stesso, così come l’autostima, erano assenti. Ricordo quando, per la prima volta, mi fu chiesto di trasmettere un messaggio su Sai. Paura e tensione abbondavano. Sudavo copiosamente: gocce di sudore mi coprivano tutto il corpo. Mi venivano terribili attacchi di emicrania e il cuore batteva all’impazzata. Pregavo Madre Sai di avere un po’ di tregua e la Sua guida. A quel punto intervenne Swami e in un’“interview” mi disse con tono deciso: “Devi avere fiducia in te stesso.” Le Sue parole furono come una saetta di luce che scacciò la paura e riempì di fiducia il mio essere. La grazia di Swami fu di riempire e addirittura far traboccare il mio “vaso” in un Suo ulteriore atto materno. Seduto nella stanza interna delle “interview”, Swami mi guardò e disse: “Devi parlare dell’esperienza di Sai e della moralità.” Al che risposi: “Swami, non utilizzo materiale cartaceo e spesso tengo gli occhi chiusi.” Swami stese il braccio e mi pizzicò amorevolmente la guancia. Ruotando entrambe le mani in un enorme arco, mi guardò profondamente negli occhi e ordinò: “Vai a parlare; sarò dentro di te.” Da quel momento la paura cominciò a diminuire, sostituita da sicurezza e fiducia, e riuscii così a parlare tranquillamente. Oggi, per grazia di Swami, ho trasmesso oltre 2000 messaggi sugli Insegnamenti di Sai: dai Caraibi all’India, dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti d’America, al Canada e al Sudamerica. Ogni volta che mi viene chiesto di trasmettere un messaggio su Sai, Lo prego di parlare attraverso di me e di rendermi Suo potente strumento per condividere il Suo amore attraverso le Sue parole.

Inizialmente avevo grande paura di Aprile 2012

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L’Atma è Eterno

Madre Sai è l’ancora nei momenti più tempestosi. Egli ha l’amore di mille madri e non ci abbandonerà mai. Le Sue parole sono verità. Molte volte possiamo avere la sensazione che Egli non ci presti attenzione o che impieghi troppo tempo per risolvere questioni o problemi con cui ci scontriamo. A volte può darci risposte che non riusciamo a comprendere. Ma dobbiamo sviluppare la massima fede in Swami, credere in Lui e sapere che ogni cosa accade secondo il Suo piano divino. Egli ha promesso di proteggerci come le palpebre proteggono gli occhi.

Ero molto attaccato alla splendida forma fisica del mio Amato Swami. Questo Amatissimo Signore che aveva tenuto la mia mano, tirandomi fuori dalla buia disperazione, e che mi ha guidato e amato in maniera incondizionata, ha deciso di lasciare il Corpo Fisico il 24 aprile 2011. Alla presenza di Sai mi sentivo fortissimo ed ero capace di scalare qualunque montagna e superare ogni ostacolo. Bastava salire su un aereo e Lo si raggiungeva facilmente. Molte volte mi sono fatto con gioia le diciotto ore di viaggio da Trinidad a Puttaparthi per essere spettatore della Sua Divina Grandezza.

Ho riflettuto e meditato sul perché il Signore avesse scelto di eliminare la Sua forma da questa terra. Adesso c’era da sopportare questa grave perdita. Quando comunicai la spiacevole notizia a mia moglie, anch’essa rimase di sasso. Andammo tutti nella stanza della preghiera. Il silenzio permeava il nostro essere. Non c’era bisogno di parole. Comprendevamo il Suo gioco divino? Potevamo veramente dire che tutto ciò che Egli ci aveva insegnato ci avrebbe automaticamente dato conforto in questa occasione? Solo dopo molte settimane ho avuto piena consapevolezza di ciò che era 24

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accaduto. Ho cominciato a capire che Swami mi stava dicendo che non esiste né nascita né morte. L’Atma è eterno e imperituro. Il corpo è ciò che è nato e deve uscire dal mondo fisico. Swami ha scelto di venire in forma umana, di darci la beatitudine del Suo Darshan e di trasformarci con il Suo Divino Amore. L’umanità è stata cambiata per sempre. Qual è ora il nostro tributo a Lui? Il Nostro Dovere

Spesso mi chiedo dove sarei andato se non fosse stato per la grazia, la protezione e la guida di Madre Sai. In un’“interview” domandai a Swami: “Che servizio devo fare?” Egli rispose: “Insegna ai bambini, aiuta gli anziani e vai a trovare i ricoverati negli ospedali.” Nel corso di un’altra “interview”, concessami quando ero un giovane adulto, mi disse: “Hai troppi amici. Fai che Dio sia il tuo unico Amico. Tua madre ti lascerà, gli amici ti lasceranno, ma Dio non ti lascerà mai.” Ho passato gli ultimi trent’anni a fare l’insegnante nell’ambito dell’Educazione Sathya Sai. Adesso il nostro dovere è condividere e diffondere questo divino amore attraverso le molte strade offerte dall’Organizzazione Sai, avendo Swami come Divino Auriga. “Il servizio fatto all’uomo è servizio fatto a Dio” deve diventare la nostra realtà. “Mani Continua a pagina 28...


L’ONNIPOTENTE SALVATORE Generale di divisione S.P. Mahadevan

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l 24 aprile 2011 il nostro amatissimo e veneratissimo Bhagavan Sri Sathya Sai Baba decise di lasciare il Suo Corpo Umano. Il motivo di una partenza così anticipata è noto solo a Lui, sebbene milioni di devoti in tutto il mondo, compresi vecchi devoti come me, nutrissero la speranza e pregassero per la Sua permanenza in questo mondo per qualche altro anno, affinché continuasse a offrirci il Suo Darshan e le Sue Benedizioni. Ma Egli non ha voluto che fosse così.

L’Onnisciente Signore Sai Il 24 aprile è un giorno importante e una data indimenticabile per me, perché il 24 aprile 1986 il nostro misericordioso, magnifico e comprensivo Bhagavan Sai mi salvò da un grave attacco di cuore (infarto del miocardio) che mi aveva colpito a Hyderabad, dopo aver partecipato al Convegno Panindiano dei Presidenti delle Commissioni per il Personale nei Servizi Pubblici, presieduto dall’allora primo ministro Smt. Indira Gandhi. In aprile la città di Hyderabad può essere molto calda e umida, ma anche secca e piena di polvere. Forse a causa del caldo o forse degli argomenti infuocati trattati al convegno, alle 14,10 persi i sensi ed ebbi un attacco cardiaco. Mia moglie, che era seduta accanto a me, cominciò a piangere e a pregare di fronte alla foto di Sai Bhagavan. Nel giro di alcuni minuti, per grazia del misericordioso Signore Sai, ripresi conoscenza. Esattamente alle 14,10 del 24 aprile 1986 l’onnisciente e onnipotente Signore Sai disse all’allora segretario dello Sri

Sathya Sai Central Trust, Sri Kutumba Rao, e a Swami Karunyananda che si trovavano con Lui nella Sua stanza al piano superiore del Prasanthi Mandir: “Il generale Mahadevan ha avuto proprio ora un attacco di cuore a Hyderabad e Io l’ho salvato.” Dopo queste parole Bhagavan agitò la Sua Divina Mano, materializzò della Vibhuti, la mise in una busta e me la face arrivare all’ospedale militare di Secunderabad, dove ero stato ricoverato dopo l’attacco. Tramite il presidente del Trust dell’Andhra Pradesh, Sri Sathya Murthy, Egli mi fece pervenire anche una bellissima lettera scritta in un inglese elegante, assieme a un cesto di agrumi, che si dice facciano bene al cardiopatico e che non erano disponibili in estate a Secunderabad.

Il Dio Onnipotente mi salva da minacce, difficoltà, malattie e situazioni di pericolo di vita. Mi salvò dai proiettili dell’esercito pakistano durante la guerra del Kashmir e la guerra del Bangladesh, nel 1963 dai colpi di mortaio dei cinesi e l’anno precedente dai cannoni dei mercenari stranieri quando facevo parte del Contingente Militare di Pace dell’ONU in Congo (Africa). Miracolosamente mi ha salvato anche da incidenti d’auto, di elicottero, da valanghe di neve quando ero generale e comandavo una divisione di montagna nelle regioni innevate del Ladakh in Kashmir, sul confine indo-tibetano.

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In quella lettera Bhagavan aveva scritto: “Mio caro figlio, benedico te e tua moglie. Perché temere se Io sono qui? Sono dentro di te, con te, sopra di te, sotto di te, tutt’intorno a te. Ti darò presto il Darshan. Con amore.” Né durante i 32 km percorsi con l’ambulanza per raggiungere l’ospedale militare, né durante il ricovero in terapia intensiva ebbi paura di morire, perché avevo fede assoluta nell’Onnipotente Bhagavan Baba e nella Sua capacità di salvarmi. Durante i ventuno giorni di degenza non ho mai inalato sostanze come fenolo o detto, ma solo la calda fragranza della Vibhuti di Sai. Durante le tre settimane in terapia intensiva il misericordioso Bhagavan mi appariva in sogno, rassicurandomi che non mi avrebbe permesso di morire. La Visita a Sorpresa di Bhagavan Il ventiduesimo giorno fui dimesso dall’ospedale militare e partii per Madras (Chennai). Giunto a destinazione, venni a sapere che Bhagavan era andato a Kodaikanal. Immediatamente decisi di recarmi in quel luogo per essere in qualche modo utile a Bhagavan. Mia moglie mi consigliò di consultare il cardiologo riguardo a questo viaggio. Lo specialista, dottor Lakshmikanthan, prese il mio elettrocardiogramma (E.C.G.) e l’ecocardiogramma, dopodiché scosse la testa e disse: “Mi spiace, ma non può andare a Kodaikanal, che è una stazione montana fredda e a un’altitudine elevata. Se le accade qualcosa lassù, non intendo esserne responsabile.” Ero dispiaciuto e triste di non andare a trovare Bhagavan. Ma il Signore che tutto sa, ha detto: “Se fate un passo verso di me, Io ne farò dieci verso di voi.”

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Bhagavan notò che avevo l’abitudine di essere frettoloso. Così mi consigliò di evitare “hurry, worry and curry” (fretta, preoccupazioni e cibo troppo elaborato). Seguendo i divini consigli di Bhagavan nella mia vita, sono ancora in gamba e per niente fuori fase alla bell’età di 86 anni. Bhagavan mi consigliò di seguire la regola delle “4 F – Follow the Master, Face the devil, Fight to the end and Finish the game” (segui il Maestro, affronta il male, combatti fino alla fine e porta a termine il gioco). Ho cercato di seguire il Suo consiglio quanto più possibile, sia nella carriera militare sia nella vita civile. Fedele alle Sue parole, un giorno Bhagavan venne fino a Chennai senza preavviso per benedire questo umile devoto, di professione soldato. Quella mattina ero ancora in pigiama; stavo leggendo il giornale del mattino e mia moglie parlava con la vicina di un problema con la domestica, quando arrivò la Mercedes Benz bordeaux del nostro Bhagavan e si fermò di fronte al nostro cancello. Mia moglie urlò: “È arrivato Bhagavan.” Il cancello era chiuso a chiave. Gettai via il giornale e presi la chiave. Mentre stavo per scendere le scale per aprire il cancello, Bhagavan gridò: “Non scendere le scale. Sei un paziente cardiopatico. Tira la chiave. Apro Io il cancello ed entrò.” Tirai la chiave a mia moglie, che aprì il cancello e Bhagavan entrò. Non appena fece il Suo ingresso in casa, il sempre misericordioso Signore Sai pose la Sua Divina Mano sulla mia testa e disse: “Sono venuto fino a Chennai per evitarti un secondo attacco di cuore.” Dopo


aver trascorso circa un’ora nella nostra umile casa e aver benedetto me, mia moglie e i ragazzi, il munifico Sai Bhagavan mi chiese di salire sulla Sua macchina e mi portò al Sundaram Sai Mandir. Una volta arrivati, mi fece sedere su una sedia accanto a Lui e annunciò a tutti i devoti lì riuniti: “Sono venuto a benedire il generale Mahadevan; e voi siete tutti fortunati ad avere questo Darshan aggiuntivo.” Subito dopo Egli partì. Questo è il Dio che ama tutti e fa di tutto per benedire e proteggere i Suoi devoti. Bhagavan: Padre, Madre, Guru e Dio Amorevole Il Signore, misericordioso e amorevole, è stato per me madre, padre, Guru e Dio. L’Onnisciente Signore Sai sapeva che Lo adoravo come Madre Sai. In molte occasioni mi ha detto: “Madre Sai non ti abbandonerà mai se continui ad aver fede in Lei, perché Madre Sai è in te, con te, sopra di te, sotto di te e tutt’intorno a te.” Per infinito amore, misericordia e gentilezza, Bhagavan ha visitato sedici volte le case dove ho abitato, quelle da ufficiale e quelle in affitto, benedicendo famiglia, parenti e amici. Il 18 giugno 1980 Egli ci fece la grazia di eseguire la cerimonia dell’“House Warming” (“riscaldamento della casa”, ovvero benedizione per inaugurare una nuova abitazione) nella nostra nuova dimora di Bangalore e ci venne a trovare quattro volte. Quando nel 2005 venne nella casa di Bangalore, Bhagavan disse che sarebbe tornato ancora. Forse verrà uno di questi giorni nella Sua forma cosmica. Bhagavan è stato per me un padre amorevole e affettuoso. In una delle numerose udienze che ho avuto la fortuna di ricevere, Bhagavan osservò che quel giorno non mi ero rasato per bene con la mia consueta attrezzatura da barba.

Andò nel Suo bagno, prese il Suo set da barba con le lame di ricambio e me lo dette per radermi da quel giorno in poi. In molte occasioni Bhagavan mi ha concesso l’opportunità di fare colazione, pranzo e cena con Lui a Prasanthi Nilayam, Brindavan, Ooty, Kodaikanal, Chennai, Hyderabad e Mumbai. Mi ha fatto molti regali, fra cui quattro orologi, sei anelli e tre medaglioni con i Suoi ritratti. In qualità di Guru, Bhagavan mi ha dato molti insegnamenti pratici e pragmatici, tanto per la mia vita personale quanto per quella da ufficiale. Bhagavan notò che avevo l’abitudine di essere frettoloso. Così mi consigliò di evitare “hurry, worry and curry” (fretta, preoccupazioni e cibo troppo elaborato). Seguendo i divini consigli di Bhagavan nella mia vita, sono ancora in gamba e per niente fuori fase alla bell’età di 86 anni. Bhagavan mi consigliò di seguire la regola delle “4 F – Follow the Master, Face the devil, Fight to the end and Finish the game” (segui il Maestro, affronta il male, combatti fino alla fine e porta a termine il gioco). Ho cercato di seguire il Suo consiglio quanto più possibile, sia nella carriera militare sia nella vita civile. Quando ero presidente della Public Service Commission del Tamil Nadu ho messo in pratica i consigli di Bhagavan “Aiuta sempre, non fare mai del male” e “Ama tutti, servi tutti” sia nella gestione dei procedimenti disciplinari sia nella selezione di uomini e donne per posti di lavoro statali. Quando per 15 anni sono stato presidente nazionale dell’Organizzazione Sai Seva ho messo in pratica il consiglio di Bhagavan “Pensa bene, parla bene, agisci bene: questa è la via che porta al Divino”, così come quando sono stato coordinatore centrale nell’Organizzazione Sai per gli Stati meridionali. Bhagavan mi consigliò di fare il Namasmarana, e così canto il Gayatri Mantra al mattino e per il Aprile 2012

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resto della giornata, e la notte canto la Sai Gayatri. Ho creduto fermamente e credo ancora che il nostro Amato Bhagavan sia l’Incarnazione di Dio onnipotente e del Poornavatar. Continuamente Bhagavan mi dà prova di essere il Signore Onnipresente, Onnisciente e Onnipotente. Il Dio Onnipotente mi salva da minacce, difficoltà, malattie e situazioni di pericolo di vita. Mi salvò dai proiettili dell’esercito pakistano durante la Guerra del Kashmir e la Guerra del Bangladesh, nel 1963 dai colpi di mortaio dei cinesi e l’anno precedente dai cannoni dei mercenari stranieri quando facevo parte del Contingente Militare di Pace dell’ONU in Congo (Africa). Miracolosamente mi ha salvato anche da incidenti d’auto, di elicottero, da valanghe di neve quando ero

generale e comandavo una divisione di montagna nelle regioni innevate del Ladakh in Kashmir, sul confine indo-tibetano. Ci si potrebbe chiedere perché il nostro Amato Bhagavan sia così gentile, misericordioso, munifico e amorevole verso un comune devoto, di professione soldato, come me. Forse perché ho messo la mente, il cuore, il corpo e l’anima ai Suoi Divini Piedi di Loto: Egli è il solo rifugio per coloro che si arrendono a Lui.

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che aiutano sono più sante di labbra che pregano” deve trovare continua conferma. E dove cominciare? Come indica Swami, dal Satsang familiare. Esso rappresenta il mezzo fondamentale per instillare i Valori Umani nelle vite dei nostri figli, così che essi possano diventare cittadini esemplari e ambasciatori dei Suoi Insegnamenti Divini. Il futuro del mondo sta nelle mani dei genitori e degli insegnanti. Per portare la pace nel mondo, dobbiamo prima portarla in noi stessi. Dobbiamo diventare tutti agenti del cambiamento, manifestando i valori di Sai. Di tutte le acquisizioni nel mondo, il carattere riveste un’importanza straordinaria. Se hai il carattere, ti arriverà anche tutto il resto. Come diceva il Mahatma Gandhi: “Sii il modello che vuoi che gli altri siano.” Che cosa vuole Swami realmente 28

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da noi? “Siate come un faro che si staglia alto nel cielo e irradia amore e luce. Ecco che cosa potete fare per Swami.” Mentre celebriamo e commemoriamo il Giorno del Maha Samadhi di Bhagavan, ricordiamo a noi stessi che la nostra missione è cominciata. Sai ha detto: “Vi proteggerò come le palpebre proteggono gli occhi. Occupatevi del Mio lavoro, Miei amati devoti. Il vostro respiro porterà il profumo dei fiori del cielo, il vostro esempio sarà quello degli angeli, la vostra gioia sarà la Mia gioia.” Che il Signore Sai guidi sempre i nostri passi! Che il potere di Sai ci protegga sempre! Che l’amore di Sai ci conforti sempre e che l’amorevole Signore Sai ci tenga sempre nel palmo della Sua Mano!


PIOGGIA

B.V. Ramana Rao

DI DOLCI SORPRESE DI SWAMI

L

A MIA prima visita a Prasanthi Nilayam, nel 1966, fu decisiva e memorabile, ma, non essendo una persona con un’inclinazione religiosa, non potevo asserire che la visita avesse un’importanza spirituale. Tuttavia, nei successivi cinque mesi fui costretto ad andarci tre volte, cosa che in seguito compresi esser dovuta alla magnetica attrazione e all’ineguagliabile amore spirituale di Bhagavan. Ogni volta che ci andavo, Egli, nel vedermi, era solito dire: “Ehi, Rowdy! Quando sei arrivato?” Questa gratificante e piacevole esperienza mi attrasse ai Suoi Piedi di loto. Visita a Sorpresa di Swami nella Mia Casa Nel 1968, quando Baba visitò Hyderabad, vi rimase per una settimana. Due giorni prima di tornare a Puttaparthi, venne composto un elenco di otto nomi di persone le cui case Baba avrebbe visitato. Io allora ero con Lui. Egli disse a Prasadarao: “Tu informali riservatamente e individualmente che domani Swami visiterà la loro casa. Non dare alcuna indicazione

del momento. Di’ loro che la visita di Swami è solo per santificare le loro case e per benedire i membri della loro famiglia, e che evitino di informare parenti e amici. È solo nel loro interesse. Più persone informeranno, maggiore sarà il numero di coloro che li biasimeranno per non averli informati.” Swami fece un’eccezione nel caso del dottor Pishvekar, cittadino del Maharashtra che lavorava come ricercatore scientifico in una multinazionale. Lui e sua moglie erano ardenti devoti di Shirdi Sai Baba. Swami lo chiamò e gli disse: “So che sarai impegnato nel pomeriggio nella tua azienda. Visiterò casa tua alle 10,30.” “È molto gentile da parte Tua, Swami; quell’ora va molto bene”, disse Pishvekar toccando i Suoi Piedi. Quel pomeriggio, io e mia moglie ci incontrammo con Pishvekar e sua moglie ed essi ci chiesero con insistenza di andare a casa loro il giorno successivo alle 8,30 per collaborare nell’allestire i tradizionali addobbi, accogliere Swami, porgerGli la ghirlanda, preparare speciali pietanze, celebrare l’Arati ecc. Poiché eravamo intimi amici, decidemmo di rimanere lì Aprile 2012

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fino al 10,20 e piccolo bilocale. poi andar via, in Nella camera da Swami allungò la Mano verso di me quanto sarebbe pranzo c’era una e disse: “Poverino! Dato che ti ho stato imbarazzante piccola nicchia per noi restare debitamente chiamato, non voglio deluderti.” durante la visita di arredata dove mia Poiché non mi facevo avanti, Swami Swami. Alle 10,20, moglie faceva la avvolse il Linga nel fazzoletto, e, quando stavamo Puja. Swami prese lasciando da parte il vassoio, mi si per uscire di casa, per Sé una sedia, ci fu una telefonata vi sedette di fronte avvicinò e me lo mise nel taschino per Pishvekar e ordinò a entrambi della camicia. Sconcertato, gridai: che chiedeva se di sedere ai Suoi “Swami! Non lo voglio. Non so io ero lì. Dopo la Piedi. Obbedimmo conferma, il dottor prontamente, come adorarlo!” Si rivolse allora Pishvekar mi passò senza nulla di nuovamente a me, mi posò la Mano il ricevitore. Era pronto da offrire sulla spalla e disse: “Stai calmo. Il Prasadarao, mio al nostro Divino amico e presidente Ospite. Lingam è Sivam. Sivam è Mangalam dell’Organizzazione In segno (buon auspicio). Non è necessario che dello Stato che, in di scusa, ebbi tu faccia alcuna Puja. Ogni giorno, tono di rimprovero, l’audacia di dire: al mattino, bagnalo bene con due disse: “Dove sei “Swami! Non stato da stamattina, avevo il coraggio cucchiai d’acqua e poi bevila. Ti darà incosciente! di invitarTi in lunga vita, buona salute e prosperità.” Corri a casa. questa mia Swami arriverà lì piccola dimora.” alle 11 in punto. Swami rispose: “È Sbrigati!” Allibiti dal abbastanza grande messaggio improvviso riguardante Swami, per Me: non sono Sai Gita. Ho visitato partimmo immediatamente sul mio scooter. luoghi più piccoli. Se chiami tutti i tuoi amici Che fare? Col traffico dell’ora di punta e parenti, sarà piccola. Ecco perché non e i continui, intermittenti ingorghi agli te l’ho detto in anticipo.” Mia moglie stava incroci e l’insopportabile raffica di sciocche per alzarsi, dicendo che avrebbe portato domande di quella bisbetica di mia moglie qualche spuntino dalla cucina, ma Swami dal sellino posteriore sul perché, come altri replicò: “Ho mangiato abbastanza di ciò devoti, non avessi pregato Swami di venire che hai preparato a casa di Pishvekar.” Lo a casa nostra stabilendone il momento, e informai che il Governo mi aveva assegnato andando a rotta di collo, riuscii ad arrivare quella casa con un acquisto rateale e che a casa prima delle 11, appena in tempo avrei fatto alcune modifiche per renderla un per aprire la porta e ricevere Swami che po’ più spaziosa, al che Swami, alzandosi, era sceso dalla vettura proprio in quel disse: “Allora arriverò avvisandoti in momento. Entrammo in casa più o meno anticipo.” Poi facemmo Padanamaskar e tutti e tre assieme. Swami chiese a mia moglie un bicchiere Tuttavia, Swami ci superò, camminando d’acqua. Ella portò un bicchiere d’argento con agilità e ispezionando il nostro pieno d’acqua, Swami vi immerse le dita e 30

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disse: “Distribuitela con un cucchiaio a tutti i vostri amici e parenti.” Dopo aver ricevuto un Arati semplice e silenzioso, Egli entrò in macchina e se ne andò. La Movimentata Notte di Sivarathri del 1969 Nel 1969, andai a Parthi per Sivarathri assieme a mia moglie. Durante i Bhajan, dopo i ripetuti singulti di Swami e i sorsi d’acqua calda, scena straziante per i devoti, uscì dalla Sua bocca, tra scroscianti applausi, uno Sphatika Linga (Lingam di cristallo). Dalla pedana dell’allora esistente Santhi Vedika, davanti al Mandir, Egli lo mostrò a tutti, tenendolo tra indice e pollice. Era di forma ovale, di circa sette centimetri di lunghezza e quattro di larghezza. Egli poi si sedette con il gomito appoggiato sul tavolo e il mento nel palmo della mano destra. I Bhajan erano in pieno svolgimento. Ci aspettavamo che Swami tornasse alla Sua residenza nel Mandir, ma continuò a sedere nella stessa posizione ed entrò in quello che viene definito uno stato di trance, in cui il corpo diventa freddo, immobile, senza battito cardiaco e non si avverte il respiro. Dopo 15 minuti, quando videro nel panico il professor Kasturi, Sri Raja Reddy e il dottor Seetharamaiah, alcune donne cominciarono a piangere sonoramente. Il professor Kasturi invitò l’assemblea a continuare i Bhajan. Dopo 45 minuti, durante i quali vi era più confusione che Bhajan, Egli riprese coscienza, si alzò e si diresse verso la Sua residenza tra prolungati applausi. Il Mio Sconcerto e la Grazia Divina In quei giorni, non c’erano camere o bagni nell’Ashram. C’erano quattro o cinque gruppi di capanne di paglia fuori dell’Ashram, dove erano stati creati dei settori con stuoie di foglie di cocco e con un

panno appeso all’ingresso, che fungevano da bagno. Per un quarto di rupia, veniva dato un secchio d’acqua calda. C’erano lavandai in attesa di raccogliere la biancheria sporca per riportarla il giorno successivo, dopo il lavaggio e la stiratura. Dopo la notte movimentata, il mattino successivo andai, come di consueto, nella mia capanna, tolsi i vestiti sporchi, li consegnai al lavandaio e feci il bagno. Indossai abiti puliti e, mentre stavo camminando velocemente all’esterno della capanna, scivolai e caddi sul terreno fangoso, sporcando la parte posteriore della camicia e i pantaloni. Tornai alla capanna e cercai il lavandaio per recuperare i vestiti che avevo consegnato per indossarli, in quanto non potevo andare all’Ashram con quelli sporchi. Mi dissero che il lavandaio era andato via per il lavaggio. Ero sconcertato e senza possibilità di scelta. Mi avvolsi un asciugamano intorno alla vita e, con addosso un banian (tunica), corsi verso l’Ashram. Sfortuna volle che mia moglie, chiusa la valigia comune, se ne fosse andata verso il lato delle donne. Swami cominciò il Suo Discorso e io mi sedetti nascondendomi dietro un cespuglio. Il Discorso, i Bhajan e poi l’Arati finirono dopo un’ora. Stavo aspettando con ansia, da oltre quindici minuti, che mia moglie tornasse, ma non c’era traccia di lei. Evidentemente, era andata a fare una piacevole colazione. Proprio in quel momento, uno studente del Veda Pathasala (scuola vedica) mi vide e mi disse di andare nella stanza di Swami poiché Egli mi voleva. Imprecando contro mia moglie e la sua colazione, cominciai una febbrile ricerca di qualcuno che conoscessi per farmi prestare dei vestiti. Improvvisamente, i miei occhi caddero su una camicia che faceva capolino dalla sacca da viaggio del mio amico Lakshmana Rao, presidente Aprile 2012

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del nostro Samithi. con disgusto. Quando la tirai fuori, Dopo un po’, Egli essa uscì assieme si ammorbidì e Ci aspettavamo che Swami tornasse al pigiama e, in quel chiese: “Vuoi alla Sua residenza nel Mandir, ma momento, la moglie vederlo?” “No, continuò a sedere nella stessa di Lakshmana Rao Swami”, risposi, posizione ed entrò in quello che viene si accorse della dicendoGli la definito uno stato di trance, in cui il la mia precaria verità. Egli allungò corpo diventa freddo, immobile, senza situazione. Suo la Mano verso marito era andato di me e disse: battito cardiaco e non si avverte il alla mensa. Nel respiro. Dopo 15 minuti, quando videro “Poverino! Dato frattempo, arrivò che ti ho chiamato, nel panico il professor Kasturi, Sri un altro studente non voglio Raja Reddy e il dottor Seetharamaiah, con il messaggio deluderti.” Poiché di Swami di andare alcune donne cominciarono a piangere non mi facevo sonoramente. Il professor Kasturi invitò avanti, subito da Lui. Swami Nonostante la avvolse il Linga l’assemblea a continuare i Bhajan. donna mi dicesse nel fazzoletto, e, Dopo 45 minuti, durante i quali vi era che i vestiti erano più confusione che Bhajan, Egli riprese lasciando da parte sporchi, indossai il vassoio, mi si coscienza, si alzò e si diresse verso la quegli abiti fuori avvicinò e me lo Sua residenza tra prolungati applausi. misura e corsi nella mise nel taschino stanza di Swami, della camicia. dimenticando Sconcertato, anche di pettinarmi. gridai: “Swami! Quando entrai nella stanza delle Non lo voglio. Non so come adorarlo!” Si udienze, con mio grande stupore trovai otto rivolse allora nuovamente a me, mi posò VIP che mi erano ben noti e ai quali Swami la Mano sulla spalla e disse: “Stai calmo. stava mostrando il sacro Linga della notte Il Lingam è Sivam. Sivam è Mangalam precedente. Era posto su un fazzoletto (buon auspicio). Non è necessario che tu bianco in un vassoio d’argento. Essi faccia alcuna Puja. Ogni giorno, al mattino, stavano toccando il vassoio inchinandosi bagnalo bene con due cucchiai d’acqua e in segno di devozione e rispetto. Girandosi poi bevila. Ti darà lunga vita, buona salute verso di me, Baba esclamò: “E allora, e prosperità.” Ramana? Guarda queste persone. Come Mi inginocchiai, toccai i Suoi Piedi e sono vestite bene! Che cosa ti è successo? mormorai: “Swami! Uscirò e mi cambierò i Perché codesti capelli in disordine e i vestiti vestiti.” Swami, con un sorriso accattivante trasandati? Sembri un pagliaccio da circo!” e benedicendomi con la Mano sulla testa Dato che era una storia troppo lunga disse: “Vai.” Mentre stavo aprendo la porta, da raccontare, restai in piedi in silenzio, Lo sentii dir loro: “Poveretto! Era caduto... mortificato. Swami continuò la Sua ” Mi sentii sollevato ricostruendo il modo in ramanzina: “Che indecenza! Vai in un cui aveva “messo in scena” l’evento col suo angolo. Volevo mostrarti il sacro Linga naturale senso dell’umorismo e l’immensità della notte scorsa. Ecco perché ti ho fatto del Suo Amore. Dopo essermi cambiato i chiamare.” Vedevo tutti i presenti guardarmi vestiti, misi di nascosto il Linga in valigia 32

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sotto gli abiti. Non dissi nulla a mia moglie poiché ella era incline a emozionarsi e a farne mostra. Grande Celebrazione del Trilingabhishekam Nell’ottobre del 1971, Swami si recò a Hyderabad e gettò le fondamenta dello Sivam il 25 ottobre. In quel giorno, in quel luogo, su suggerimento di Bhagavan, con le Sue benedizioni, e alla Sua Divina Presenza, venne organizzata una cerimonia esclusiva chiamata “Trilingabhishekam”. Tre di noi, provenienti da Hyderabad, vale a dire Desikachari, Prasadarao e io, fummo i destinatari dei Linga materializzati da Baba rispettivamente nel 1968, 1970 e 1969. Egli ci ordinò di portare i Linga dalle nostre case, metterli in un vassoio d’argento ed eseguire congiuntamente la Puja alla Sua Divina Presenza. La funzione fu un magnifico spettacolo da Lui ideato, che “alimentò” lautamente il cospicuo numero di 5000 persone. In quell’occasione, Swami donò amorevolmente a tutti e tre dei piatti d’argento e altri oggetti sempre d’argento per la nostra Puja quotidiana. Anche i miei genitori erano lì, provenienti, per Suo Volere, da Kakinada. Un’Altra Visita di Swami a Casa Mia Un giorno, prima che Bhagavan partisse per Parthi, il dottor Bhagavantam Lo invitò a pranzo nella sua signorile dimora. Fu un pranzo favoloso di venti portate. Alle 14, dopo pranzo, poco prima di salire in macchina, Swami mi chiamò e con la Mano sulla mia spalla mi sussurrò all’orecchio: “Verrò a casa tua per cena alle 8 di sera. Poiché ci saranno anche i tuoi genitori, anch’essi condivideranno l’Ananda! Penso che si possa organizzare. Questo è l’avviso anticipato che avevo promesso. Rendi tutto semplice e limitato ai membri della tua famiglia.”

La pioggia di attenzioni che Egli riversò su di me fu così improvvisa che sproloquiai: “È molto gentile da parte Tua, Swami; l’organizzerò. Permettimi cortesemente di invitare gli otto studenti, compresi i miei due figli, che Ti accompagnano, e alcune importanti persone della nostra Organizzazione.” L’onnisciente Swami disse: “Fai i preparativi sulla terrazza. Essa ospiterà circa 50 persone. Sarà una cena al chiaro di luna.” Gli toccai i Piedi ed Egli mi benedisse con la Mano sulla testa. Con l’aiuto dei miei fratelli e confratelli Seva Dal, la terrazza fu bene illuminata e decorata. Swami arrivò puntuale alle 8 di sera e disse a tutti gli invitati di andare in terrazza e di sedersi, mentre Egli entrò nella sala del pianterreno dove, in modo disciplinato e ordinato, erano seduti circa 20 membri della nostra famiglia. Egli disse loro che sarebbe ritornato dopo cena. Per Sua infinita grazia, fu una cena semplice e deliziosa al chiaro di luna, con tutte portate fatte in casa. Mia madre e mia moglie servirono Swami. 48 persone, la maggior parte delle quali della nostra Organizzazione, si erano accovacciate sul pavimento della terrazza. Swami, con tono allegro, parlava e scherzava con loro. Alle 20,30, chiese a mio padre, a mia madre e a mia moglie di scendere al pianterreno e di aspettare; rimase lì seduto fino alle 21,05, poi fece un cortese e indimenticabile annuncio: “So che stando seduti senza lavarvi le mani dopo aver mangiato, esse si sono “seccate”. Dopo che io sarò sceso, andate tutti giù anche voi, lavatevi le mani e salite subito sulle vostre auto. Non c’è posto al pianterreno per trattenersi. Ecco perché ho passato qui un’ora con voi.” Swami fu tanto amorevole da trascorrere altri 20 minuti con i nostri familiari, e, prima di salire in macchina, concesse Padanamaskar e benedizioni.

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Effulgenza della Gloria Divina LA PICCOZZA BENEDETTA DA BABA

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MI HA SALVATO LA VITA

quel tempo, mi preparavo ad andare in pellegrinaggio al santuario di Nanda Devi, uno dei più difficili percorsi himalaiani. Quando andai a incontrare Baba, portai con me l’equipaggiamento da alta quota, compreso funi, moschettoni e la mia amata piccozza, strumento indispensabile per attraversare il ripido terreno ghiacciato d’alta montagna. Dopo che Baba si fu informato amorevolmente della mia salute, io Gli dissi che mi sarebbe piaciuto che avesse benedetto la mia avventura. Chi mi ospitava mi suggerì di fare benedire la mia piccozza. Egli sorrise, la prese e cominciò a fare alcune minuziose domande sulla composizione dell’acciaio usato per costruirla. I Suoi studenti che erano lì ne sapevano più di me al riguardo. Improvvisamente, produsse Vibhuti dal nulla, senza i movimenti circolari del palmo della mano che avevo visto in pubblico, e, con gran lena, si mise a strofinare un punto: il lato appuntito della piccozza. Poi, con aria determinata, disse: “Ce la farai”, e me la rese. Io non so in che cosa consista il miracolo, ma so che un mese dopo, il 26 luglio, mentre mi arrampicavo verso il santuario, la punta della piccozza mi salvò la vita. Attraversando alcune insidiose lastre umide scavate nella roccia sulla gola del Rishi Ganga a Rhamani, venni aiutato da due eccellenti portatori

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Garhwali. Erano così abili e audaci che evitavano di utilizzare qualsiasi corda e attraversavano a piedi nudi le viscide lastre che sporgevano sullo strapiombo. Andavano avanti fissando la corda, poi si accovacciavano e attendevano che arrivassi su con tutte le mie attrezzature d’arrampicata. Cominciammo a salire per uno stretto canalone particolarmente scivoloso e infido. Ovunque, mancavano punti d’appoggio sicuri e dovemmo crearli mentre procedevamo. Guardai alle mie spalle l’enorme baratro che sprofondava di oltre 300 metri nella gigantesca gola scavata dal fiume impetuoso. Scavai nella terra umida un piccolo punto d’appoggio con la punta della scarpa e, allungando il braccio, piantai la piccozza nel terreno sovrastante. Con sgomento mi resi conto che la punta della piccozza, che era lunga 15 centimetri, aveva colpito la roccia producendo un suono metallico ed era penetrata per meno di 8 centimetri, cosa insufficiente a sostenere qualunque peso. Al tempo stesso, la terra sotto il mio piede d’appoggio cominciò a sgretolarsi e mi sentii scivolare lentamente nel vuoto sorretto solo dalla punta della piccozza. Per alcuni terribili attimi, tutto il mio peso gravò su di essa; i miei pensieri erano di disappunto più per la mia incompetenza che per la paura di precipitare per trecento metri verso morte certa.


Per qualche sconosciuta ragione, quegli otto centimetri di acciaio non sfaldarono la terra morbida, ma mi sorressero abbastanza a lungo da consentire ai portatori di tornare indietro e afferrarmi. Dopo altri momenti di effettiva difficoltà riuscimmo a farcela e potemmo raggiungere la nostra santa

destinazione – il santuario di Nanda Devi il sacro giorno del Guru Purnima. Durante il viaggio di ritorno, ci furono altri episodi da brivido, ma, per grazia di Baba, tutto andò per il meglio e io, oggi, sono vivo per raccontare la storia.

– Estratto da “Sri Sathya Sai Baba: La Vita” di Bill Aitken, come riportato in “Sathyam Sivam Sundaram - 5” di Sri B.N. Narasimha Murthy

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EL MIO PRIMO VIAGGIO IN India, per avere il Darshan del nostro Amato Bhagavan, ero a Madras, ora chiamata Chennai. Volevo conoscerLo. Ho sempre pensato che, se fossi vissuto duemila anni fa, avrei viaggiato per incontrare Gesù. Dopo aver sentito parlare di Swami, dissi a me stesso che dovevo conoscerLo. Così, mi recai in India. Egli era in viaggio e sarebbe arrivato quel giorno a Sundaram, Chennai. Quindi, mi trovavo lì assieme ad almeno 50.000 persone. Nessuno sapeva quando Egli sarebbe arrivato.

seduto a non più di 10 o 20 metri dal luogo in cui Swami avrebbe dovuto assistere al programma. Quando Swami si sedette sulla Sua sedia, pensai che fosse una buona occasione per presentarmi. Così, mi alzai e andai verso di Lui. Nessuno mi fermò. Raggiunsi Swami e gli detti il mio biglietto da visita. Egli mi guardò e accettò il biglietto, sorrise, mi prese la mano e disse: “Sei molto fortunato.” Sì, cari fratelli e sorelle, sono molto fortunato, e lo siete anche tutti voi. Dobbiamo esserne pienamente consapevoli e

Leonardo Gutter

IL SENTIERO REGALE VERSO DIO Impegniamoci a diventare tutti tedofori del Suo Immortale Amore. Allora faremo tutti la nostra parte per realizzare il Suo desiderio, secondo il quale tutti i mondi devono vivere in pace e felicità. Samasta Lokah Sukhino Bhavantu. Che tutti noi possiamo diventare la migliore espressione del Suo Messaggio! Possiamo tutti diventare i canali puri del Suo Infinito e Divino Amore! Ma, improvvisamente, il mio cuore cominciò a battere forte. Pensai di avere qualche problema cardiaco e, proprio in quel momento, Swami arrivò. Da quel giorno, prima che Egli giungesse per dare il Darshan, il cuore cominciava a battermi forte. Mi resi conto che il mio cuore lo riconosceva prima della mia mente: ecco perché Swami ha detto che dobbiamo seguire il nostro cuore; esso ci porterà sempre alla Verità. Ricordate Sempre Dio Durante quel viaggio, mi trovavo un giorno ad Abbotsbury, e c’era un incontro pubblico. Ebbi l’opportunità di essere 36

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colmarci di Ananda. Dobbiamo sfruttare al massimo tale opportunità e intensificare la nostra Sadhana. La più importante di tutte le pratiche spirituali è ricordare Dio. RicordateLo tutto il giorno, più volte possibile. Allora vivremo alla costante Presenza Divina. Vi prego, cari fratelli e sorelle; rendiamoci conto che abbiamo un problema con gli occhiali attraverso cui vediamo il mondo. Buttiamo via gli occhiali sbagliati e, da oggi in poi, usiamo gli occhiali di Swami, gli occhiali dell’Amore. Vediamo il mondo con gli occhi di Swami. Quando indosseremo gli occhiali Sai, non potremo criticare nessuno, perché avvertiremo che ognuno


sta facendo del proprio meglio, con la migliore motivazione. Cerchiamo di vedere il mondo solo con gli occhi di Swami; sentiamo solo l’amore, pensiamo solo all’amore. Questa è la Via Regale verso Dio. L’Eterno Vincolo Possiamo fare molto servizio, possiamo meditare per ore. Possiamo eseguire Pranayama, cantare Mantra, ma se non comprendiamo e mettiamo in pratica l’Insegnamento basilare di Swami, non progrediremo. A tutte quelle attività, dobbiamo aggiungere la “qualità” Sai. Intensificare la nostra Sadhana significa essere più amorevoli. Con gli “occhi di Sai” potremo vedere tutto come uno, tutto come Sai; smetteremo di criticare il nostro prossimo e sentiremo che siamo tutti uno. È importante essere consapevoli di che cosa significhi essere Suoi devoti. Molte, molte vite fa, Egli strinse un sacro vincolo con le nostre anime. Ci portò nel Suo ovile e disse: “Sì. Io vi proteggerò, vi guiderò, sarò sempre con voi.” Questa promessa, questo vincolo non appartiene solo a questa vita: è per sempre, è eterno; lo capiremo quando ci sveglieremo e ci renderemo conto che siamo una cosa sola con Lui. Ora sta a noi accettarLo, diventare Suoi devoti. Il vero devoto non è colui che ama Dio. Questo davvero non conta poi tanto, perché potrebbe trattarsi di un sentimento molto legato all’emozione ed esser superficiale. Il vero devoto è colui che vive in modo tale da diventare degno dell’Amore di Dio. Ognuno di noi ha ricevuto il Tocco Divino e la Chiamata Divina. Questo è il più grande miracolo di Sai.

Cose meravigliose stanno accadendo in tutto il mondo. Bhagavan Sri Sathya Sai Baba sta cambiando ovunque il cuore e la mente delle persone, molte delle quali non erano sul sentiero spirituale. In questo processo di trasformazione personale, esse cambiano le loro prospettive e i valori, e diventano più interessate ai bisogni degli altri esseri umani. Cominciano a offrire un servizio a chi è nel bisogno e avviano una Sadhana personale. Ciò sta succedendo a livello mondiale, ed è il miracolo più bello di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Egli sta cambiando la vita di milioni e milioni di persone in tutto il mondo. Sai è una forza infinita e una sorgente d’Amore che sta guidando milioni e milioni di esseri umani a diventare persone migliori, a intraprendere il processo di autotrasformazione. La maggior parte di loro non è mai andata in India per essere alla Sua Presenza Divina, ma la sente nella propria vita, come sente la Sua protezione e la Sua guida. Queste persone, come noi tutti abbiamo fatto, stanno ricevendo il Tocco Divino. Sorgente di Energia Divina Tempo fa, mentre il movimento Sai stava crescendo in Brasile, ciò aveva provocato la preoccupazione e la gelosia di un altro movimento spirituale. Esso decise di inviare uno dei propri responsabili a Prasanthi Nilayam. Tale persona era molto famosa in Brasile e aveva delle Siddhi (poteri sovrannaturali) come quella di vedere l’aura. Così fu mandato a vedere Bhagavan e dimostrare che Egli non era ciò che proclamava di essere. Quando tornò in Brasile, fece il suo primo discorso in un incontro a cui partecipavano cinquemila persone. Egli disse che gli angeli circondavano l’intero Ashram, e Aprile 2012

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che, quando Swami era arrivato per il Darshan, una luce spirituale era discesa su tutti, purificandoli e riempiendoli d’Amore Divino. Egli vide quello che la maggior parte di noi non vede, ed essendo un vero aspirante spirituale, riferì il vero su Swami. Vorrei condividere un’altra storia. Un devoto Sai, un fratello che era solito restare a Prasanthi sei mesi ogni anno e sedeva sotto la veranda, una volta scattò una fotografia a Bhagavan. Sviluppò la pellicola e, nella fotografia, vide qualcosa di straordinario. Ebbe l’opportunità di mostrarla a Swami e Gli chiese che cos’era ciò che appariva nell’immagine. Swami disse che, per Sua grazia, gli aveva fatto scattare una fotografia dell’Energia Divina che emana da Lui in ogni momento. A casa mia, ho una copia della fotografia, e lasciatemi dire che è splendida. Dal Corpo di Swami si irradiano raggi di diversi colori, alcuni nella forma a spirale dell’Energia Divina. Al centro, sospese, ci sono anche parole di luce. Voi sapete che quando Swami muoveva la Mano nell’aria come a scrivere qualcosa, ebbene, c’erano parole di luce che fluttuavano davanti a Lui. Con i nostri occhi riuscivamo solo a vedere la forma fisica; non potevamo vedere l’Energia Divina che, sempre, emanava da Lui. I nostri occhi fisici non riescono a vedere l’incredibile potere spirituale che risiede qui a Prasanthi Nilayam. Questo Potere Divino è qui ora e vi rimarrà per sempre. Vi prego, cari fratelli e sorelle, non smettete mai di venire a Prasanthi Nilayam. Continuate a riempirvi di questa incredibile Energia Divina. Possiamo chiederci se qualcosa sia cambiato con l’assenza della forma fisica di Bhagavan.

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Cose meravigliose stanno accadendo in tutto il mondo. Bhagavan Sri Sathya Sai Baba sta cambiando ovunque il cuore e la mente delle persone, molte delle quali non erano sul sentiero spirituale. In questo processo di trasformazione personale, esse cambiano le loro prospettive e i valori, e diventano più interessate ai bisogni degli altri esseri umani. Cominciano a offrire un servizio a chi è nel bisogno e avviano una Sadhana personale. Ciò sta succedendo a livello mondiale, ed è il miracolo più bello di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.

Lasciate che vi dica: tutto è cambiato e nulla è cambiato. Ora dobbiamo passare dalla forma alla non forma. Ma, per favore, non dimenticate che la Sua Forma è molto viva nei nostri cuori. È impressa lì, e ci dà il Darshan. Per averlo, dobbiamo solo andare all’interno anziché all’esterno. Inoltre, e questo è molto importante, l’Energia Divina, incarnata nella splendida Forma di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, è eterna e non è andata da nessuna parte, ma è ovunque. Questa onnipotente, onnisciente, onnipresente Energia Divina, che si manifesta nella nostra vita, è completamente viva, è eterna: continua a guidarci, proteggerci e a manifestarsi in tante forme nella nostra vita. È ancora in ascolto della nostra preghiera e ci risponde; ci sta aiutando ovunque ci troviamo. Ciò non avrà mai fine.


Diventiamo Puri Canali dell’Amore Divino di Bhagavan Lasciate che vi dica qualcosa di molto importante. L’Organizzazione Sai è l’espressione della Volontà di Bhagavan. Non esiste una cosa come l’Organizzazione indiana o l’Organizzazione internazionale; siamo tutti uno, uno nello spirito e nell’azione. Siamo uniti dall’Amore di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, e il nostro desiderio è quello di servire nella Sua Missione. Quando Bhagavan formò il Prasanthi Council, dette ai suoi membri un Comando Divino: “Andate in ogni angolo del mondo e diffondete il Mio Messaggio.” Condividiamo con tutti la gioia che ci ha dato Sai, condividiamo con tutti il Suo Messaggio di redenzione spirituale. Cerchiamo di essere disposti a offrire pienamente noi stessi ai Suoi Divini Piedi di Loto, e impegniamoci a diventare tutti tedofori del Suo Immortale Amore. Allora faremo tutti la nostra parte per realizzare il Suo desiderio, secondo il quale tutti i mondi devono vivere in pace e felicità. Samasta Lokah Sukhino Bhavantu. Che tutti noi possiamo diventare la migliore

È importante essere consapevoli di che cosa significhi essere Suoi devoti. Molte, molte vite fa, Egli strinse un sacro vincolo con le nostre anime. Ci portò nel Suo ovile e disse: “Sì. Io vi proteggerò, vi guiderò, sarò sempre con voi.” Questa promessa, questo vincolo non appartiene solo a questa vita: è per sempre, è eterno; lo comprenderemo quando ci sveglieremo e ci renderemo conto che siamo una cosa sola con Lui. Ora sta a noi accettarLo, diventare Suoi devoti. espressione del Suo Messaggio! Possiamo tutti diventare canali puri del Suo Infinito e Divino Amore! Un giorno il sole potrebbe scomparire dal cielo, ma la fama e la gloria di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba non tramonteranno mai; esse continueranno a rifulgere sempre più luminose, per sempre!

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Occhi Compassionevoli Ogni volta che vado al Darshan, ogni volta che Egli passa, ogni volta che ho la fortuna di essere a Lui vicino, l’anelito più grande, il desiderio del cuore, è che i Suoi occhi mi parlino. Quei compassionevoli, magnetici, amorevoli occhi onniscienti mi trasmettono, come solo Dio può fare, ciò che può essermi più utile in quel preciso momento. Forse l’amore o il coraggio e la tenacia, oppure la fiducia in se stessi o la forza di tirare avanti a dispetto di tutto, oppure la salute, tutte cose che potrebbero esser venute meno. Quegli splendidi occhi a volte sembrano dire: “Che cosa stai aspettando? Perché esiti? Tuffati nell’oceano dell’amore traboccante, nuota con gioiosa lena e immergiti profondamente in essi alla scoperta di inestimabili tesori forieri di felicità inconcepibile per chi non l’abbia sperimentata.” Talvolta il conforto materno dei Suoi occhi ti fa dimenticare tutti i travagli e le pene e ti dà un senso di serena certezza che Egli veglierà su di te. – Vijay Yadalam

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LA VESTE Shitu Chudasama

S

e qualcuno mi chiedesse qual è il miracolo più grande, operato di Bhagavan, che ho visto nella mia vita, dovrei rispondere la trasformazione dei Giovani Sai, la loro crescita, il loro sviluppo e la loro spiritualità. Sebbene territori, cielo, oceani e Paesi separino questi giovani, Bhagavan continua a toccare la loro vita in una miriade di modalità, uniche e meravigliose. L’ho visto con i miei occhi, viaggiando da una zona all’altra dell’Organizzazione Internazionale Sai. Di solito l’uomo viaggia tra chiese e templi, tra sinagoghe e moschee alla ricerca di Dio. Ma, durante i miei viaggi, posso dire con sincerità di aver visto Dio negli occhi di questi ragazzi. Il Ruolo Fondamentale dei Giovani

Nel corso dei secoli i giovani sono stati al centro dei più importanti movimenti della storia e rappresentano un motore fondamentale dell’evoluzione umana e una fonte inesauribile. I giovani sono stati il principale fattore di cambiamento nelle comunità. Andando da una nazione all’altra, ci si accorgerà che i giovani si sono legati insieme, si sono riuniti, hanno agito, risposto e sono stati capaci di formare comunità, nazioni e filosofie. Swami ha detto che i giovani hanno il potenziale di ispirare e fare la differenza, nonché il potere di guidare gli altri. Egli ha anche dichiarato che il futuro di ogni nazione dipende dai suoi giovani. Molto tempo fa Egli aveva sottolineato che l’immaginazione, gli ideali e le energie dei giovani, uomini e donne, sono essenziali per lo sviluppo futuro e la

continuità dell’Organizzazione Sathya Sai. Ecco perché, nel corso degli anni, Egli ha dedicato loro così tanto tempo e attenzione. È quindi importante che investiamo nelle capacità dei giovani e li coinvolgiamo nei processi decisionali: sono due doveri fondamentali. Attraverso le varie ere Dio ha parlato ai Suoi devoti in molti modi: con i fulmini, i cespugli ardenti, i messaggeri angelici, i profeti e le incarnazioni divine. Nella Bibbia è presente anche la storia di Dio che parla a Elia attraverso un sussurro. Sebbene Swami non sia Una volta, durante un incontro con Bhagavan, Egli mi chiese: “Chi era con te prima della tua nascita? Chi sarà con te dopo la tua morte? All’inizio c’è Dio e alla fine c’è solo Dio. Dio non ha né inizio né fine, è al di là della nascita e della morte: è in te, con te, sopra di te, sotto di te. Egli è eterno!” Swami è stato al servizio dell’umanità per l’intera vita. Noi, giovani dell’Organizzazione Internazionale Sai, dobbiamo promettere di proseguire la Sua Opera e diffondere il Suo Messaggio per tutto il tempo della nostra esistenza. Allora la nostra vita diventerà il Suo Messaggio.

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fisicamente più con noi, dobbiamo ricordare che Egli continua a parlarci, a guidarci e a insegnarci. Dobbiamo semplicemente andare all’interno. È nel silenzio dei nostri cuori e delle nostre menti che sentiremo la Sua voce. Non dobbiamo mai dimenticare che il lavoro che ha avviato tramite noi continuerà sempre. Dobbiamo ricordare che Swami opera attraverso di noi in due modi: il lavoro che fa in noi e quello che fa tramite noi. Nel Suo stile, che resta unico, ciò che Swami fa in noi sfocia sempre in quello che fa tramite noi. Il lavoro che Egli fa attraverso di noi realizza una cosa essenziale: ci rende divini. Perciò dobbiamo tutti essere fiduciosi che Colui che ha iniziato il grande lavoro in noi lo proseguirà, in modo da poter fare qualcosa di ancora migliore attraverso di noi, in modo da farci diventare una luce vivida e scintillante per il Suo grande disegno. Il Potere della Veste Durante la Conferenza Mondiale dei Giovani del 2007 accadde qualcosa di estremamente profondo e significativo. Chi di voi era presente avrà assistito alla meravigliosa scena di Bhagavan che distribuiva centinaia, migliaia delle Sue vesti color arancio a molti dei 6000 delegati dei Giovani che erano arrivati da tutto il mondo per riunirsi in quel convegno. Per tutti fu una visione bellissima. Il potere di queste vesti non va mai sottovalutato. Mi fa ricordare una storia contenuta nella Bibbia (Luca, cap. 8): Un uomo di nome Giairo aveva invitato Gesù a casa sua. Mentre Gesù era per strada, una donna che era malata da dodici anni senza poter guarire, arrivò dietro Gesù, toccò l’orlo della Sua veste e immediatamente guarì.

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Fin dall’ultima Conferenza Mondiale del 2007, il Consiglio Internazionale dei Giovani è estremamente impegnato a costruire una struttura solida per i giovani, un programma di attività e, cosa più importante, a sostenere gli anziani con tutti i progetti e le attività esistenti dell’Organizzazione Sai. Bhagavan ha piantato il seme e i nostri anziani se ne sono presi cura fino a farlo diventare un albero forte e grande. Ora i giovani devono occuparsi della potatura e prendersi cura dell’albero, in modo che tutte le generazioni future possano trarne conforto e trovarvi rifugio. Che cos’è quest’albero? È la nostra Organizzazione Sai, la sacra organizzazione che porta il Nome della Divinità. “Chi Mi ha toccato?”, chiese Gesù. “Qualcuno Mi ha toccato; lo so, perché il potere è uscito da dentro di Me.” Allora la donna, capendo che non poteva andarsene senza essere notata, si avvicinò tremante e si gettò ai piedi di Gesù. Davanti a tutta la gente Gli disse perché aveva toccato la Sua veste e come istantaneamente fosse guarita. Gesù le disse: “Figlia, la tua fede ti ha guarita. Va’ in pace.” Un semplice tocco dell’orlo della veste di Gesù aveva potuto guarire una persona. Tutti voi potete ben immaginare il potere della Divina Veste di Bhagavan.


Swami Provvederà a Guidare Dopo la Conferenza Mondiale della Giovani del 2007 ebbi la grande fortuna di poter ringraziare Bhagavan per tutto ciò che aveva fatto per i giovani. Io e mia moglie Lo ringraziammo anche per le vesti, al che Swami replicò: “Di’ ai giovani di tenere la veste nella loro stanza della preghiera o sotto al cuscino.” Poi, con tono profondo e mistico, proseguì: “Di’ loro che Swami li guiderà.” Egli aggiunse che avrebbe provveduto a guidare e a occuparsi anche di coloro che non avevano ricevuto la veste. Quelle sacre vesti sono andate in tutto il mondo, producendo una moltitudine di straordinari e sbalorditivi miracoli oltre a enormi successi dei giovani. Uno di questi meravigliosi eventi si è svolto lo scorso luglio a Prasanthi Nilayam. Con la grazia e le benedizioni di Bhagavan 440 eminenti ed esperti leader dei giovani si sono riuniti da tutto il mondo per questa importante e storica Conferenza Mondiale, allo scopo di portare la Divina Missione di Swami verso nuove e più alte vette. I leader dei giovani provenienti da oltre 85 Paesi, molti dei quali hanno avuto esperienze in vari ruoli all’interno dell’Organizzazione Sai, molti dei quali occupano posizioni importanti in industrie multinazionali, molti dei quali sono leader per i propri meriti e realizzati nella carriera, e molti dei quali sono stati membri attivi del Programma Giovani, si sono riuniti per progettare e far progredire le attività del Programma Internazionale Giovani in modo naturale verso la fase successiva. Inoltre i giovani hanno promesso a Swami che non interromperanno mai il servizio all’interno

dell’Organizzazione, proseguendo fino all’ultimo respiro. Questa è la promessa fatta a Bhagavan. Fin dall’ultima Conferenza Mondiale del 2007, il Consiglio Internazionale dei Giovani è estremamente impegnato a costruire una struttura solida per i giovani, un programma di attività e, cosa più importante, a sostenere gli anziani con tutti i progetti e le attività esistenti dell’Organizzazione Sai. Bhagavan ha piantato il seme e i nostri anziani se ne sono presi cura fino a farlo diventare un albero forte e grande. Ora i giovani devono occuparsi della potatura e prendersi cura dell’albero, in modo che tutte le generazioni future possano trarne conforto e trovarvi rifugio. Che cos’è quest’albero? È la nostra Organizzazione Sai, la sacra organizzazione che porta il Nome della Divinità. Dobbiamo sempre ricordare che Swami sarà sempre qui per guidarci. Una volta, durante un incontro con Bhagavan, Egli mi chiese: “Chi era con te prima della tua nascita? Chi sarà con te dopo la tua morte? All’inizio c’è Dio e alla fine c’è solo Dio. Dio non ha né inizio né fine, è al di là della nascita e della morte: è in te, con te, sopra di te, sotto di te. Egli è eterno!” Swami è stato al servizio dell’umanità per l’intera vita. Noi, giovani dell’Organizzazione Internazionale Sai, dobbiamo promettere di proseguire la Sua Opera e diffondere il Suo Messaggio per tutto il tempo della nostra esistenza. Allora la nostra vita diventerà il Suo Messaggio.

L’espansione dell’amore è vita; la contrazione dell’amore è morte. Tutti sono figli di Dio. Tutti sono scintille del Divino.

– Baba

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L’Orgoglio di Arjuna

Chinna Katha

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rano i giorni della guerra del Mahabharata. Al termine del 9° giorno di guerra, Arjuna tornò con Krishna dal campo di battaglia pieno d’eccitazione per la vittoria. In quel giorno, l’ego entrò nella sua mente ed egli considerò Krishna solo l’auriga del suo carro, e se stesso come l’artefice della vittoria. Krishna fermò il carro vicino alla tenda di Arjuna e disse: “Cognato, scendi dal carro.” Come avviene nella moderna prassi comune, in cui il conducente della vettura scende per primo e apre la portiera della macchina per consentire al proprietario di uscire da essa, Arjuna voleva che Krishna osservasse la stessa garbata consuetudine e scendesse per primo. Così replicò con orgoglio e impertinenza: “Cognato, dovresti scendere Tu per primo.” In risposta, Krishna gli disse: “Cognato, scendi tu ed entra.” Arjuna, tuttavia, replicò testardamente a Krishna: “Scendi Tu per primo, e io scenderò solo dopo di ciò.” Allora Krishna ordinò severamente ad Arjuna: “No, no. Tu devi scendere per primo.” In tal modo, per un po’, ci furono accese discussioni fra Arjuna e Krishna, e, alla fine, Arjuna scese a malincuore dal carro per paura di ciò che Krishna avrebbe potuto fare se non Gli avesse obbedito. Krishna, allora, gli ordinò di entrare. Arjuna ne fu sorpreso e non capì perché Krishna gli stesse dando ordini tanto perentori. Non appena Arjuna fu dentro, Krishna saltò giù dal carro, che immediatamente fu avvolto dalle fiamme e ridotto in cenere.

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Quando Krishna ordinò con decisione ad Arjuna di scendere dal carro, egli non ebbe alternativa che farlo per primo.

Quando Arjuna chiese a Krishna: “Che cosa significa questo?” Krishna, sorridendo, gli rispose: “È la ragione per cui ti ho chiesto di scendere dal carro per primo, anche se non eri disposto a farlo. Nella battaglia di oggi, Bhishma ti ha attaccato con micidiali armi incendiarie. Allo scopo di proteggerti le ho schiacciate sotto i piedi. Se fossi sceso prima di te, saresti bruciato assieme al carro.” Arjuna, pensando alle terribili conseguenze se non fosse sceso per primo dal carro, fu preso da grande pentimento. Tale è il velo dell’illusione che cela la Divinità insita nell’uomo e gonfia il suo ego. Riposta piena fiducia in Krishna, Arjuna Lo adorò con grande devozione. Il Signore Krishna, quindi, fu sempre con lui e lo protesse. Seguendo il Suo comando, noi possiamo ottenere la grazia del Signore.


FIJI

TAILANDIA

AL 16 al 28 ottobre 2011, il dottor Nandanachandran, Coordinatore Sanitario Nazionale, Unità Medica Sai, Australia, ha visitato, assieme a un’équipe medica, Suva, nelle Fiji, per condurre l’annuale campo di neurochirurgia.

Il 18 dicembre 2011, oltre 70 volontari Sathya Sai, comprendenti Giovani Sathya Sai e bambini SSE, hanno visitato la Good Shepherd Sisters Home nell’ambito delle loro attività annuali natalizie di servizio. La casa offre rifugio a circa 100 bambine bisognose e ad alcuni bimbi piccoli. I Giovani Sathya Sai hanno organizzato giochi per i bambini ed eseguito brani strumentali di canzoni natalizie. I bambini SSE hanno eseguito canti di Natale e quelli provenienti dalla Good Shepherd Sisters Home si sono uniti alle celebrazioni presentando numerose danze. I volontari Sathya Sai hanno servito ai bambini un suntuoso pranzo preparato in casa e distribuito alimenti di prima necessità come riso, zucchero, caffè, latte e biscotti.

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Nel campo di neurochirurgia a Surva, Fiji, sono state eseguite tredici importanti operazioni.

Oltre 110 pazienti, compresi 24 bambini, hanno ricevuto amorevoli consulti neurologici gratuiti al Colonial War Memorial Hospital. Sono stati eseguiti tredici importanti interventi chirurgici per il trattamento di vari disturbi, compresi tumori cerebrali e ascessi. Sono state anche eseguite laminectomie lombari e cerebrali. A medici e infermieri del posto è stata offerta una formazione pratica dall’équipe medica in visita. Il dottor Nandanachandran ha tenuto una conferenza al Suva Private Hospital parlando ai medici e allo staff. Il Ministro della Salute del Governo delle Fiji ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dall’équipe dei neurologi.

I devoti Sai hanno giocato con gli ospiti di una casa per bambini bisognosi e servito loro cibo.

Il 24 dicembre 2011, è stato celebrato il Natale nel Sai Prasanthi Centre di Bangkok, a cui hanno partecipato circa 80 persone, tra cui 30 bambini. Il programma è cominciato con il canto dei Veda, seguito Aprile 2012

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dai Bhajan e canti natalizi. I bambini SSE erano elettrizzati ad avere la visita di Babbo Natale, che ha distribuito doni. L’oratore principale, Sri S.S. Naganand, Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, ha tenuto uno stimolante discorso, condividendo l’Amore di Bhagavan e dei Suoi Insegnamenti. Il Centro Sathya Sai di Rajdamnern, a Bangkok, ha celebrato il Natale, il 25 dicembre 2011, con circa 30 bambini, provenienti dai vicini quartieri poveri, che hanno preso parte alle celebrazioni. I giovani Sathya Sai hanno organizzato giochi per i bambini e distribuito premi. La Provincia di Rayong è situata sulla costa a circa 200 chilometri a Sud-Est di Bangkok. L’11 settembre 2011, gli insegnanti e i bambini della scuola Sathya Sai, assieme a oltre 50 volontari Sathya Sai provenienti da Rayong e Bangkok, hanno partecipato al progetto di servizio di pulizia della spiaggia.

REGNO UNITO Circa 150 medici professionisti hanno partecipato alla Prima Conferenza sull’Assistenza Sanitaria Ideale Sai in Gran Bretagna, tenutasi il 17 settembre 2011 presso la Henley Business School, Università di Reading. La conferenza è stata inaugurata con una preghiera che invocava le benedizioni di Bhagavan. Nel suo discorso di benvenuto, il dottor Puvanachandra, Consulente Oftalmico, ha messo in luce l’enfasi posta da Bhagavan sull’importanza di praticare i princìpi di Assistenza Sanitaria Ideale Sai nella propria vita personale e professionale. Il suo discorso è stato seguito da sette brevi presentazioni da parte di esperti 46

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Uno spaccato dei partecipanti alla Prima Conferenza sull’Assistenza Sanitaria Ideale Sai

medici professionisti e consulenti che hanno condiviso la felicità e la gioia che hanno vissuto durante l’attuazione delle linee guida sull’assistenza sanitaria di Bhagavan nei loro quotidiani compiti professionali. Durante la sessione pomeridiana, è stato chiesto a tutti i delegati di utilizzare l’opportunità di servire presso le Istituzioni Mediche Sathya Sai di Puttaparthi e Whitefield, India. È stata fornita una presentazione dettagliata sui campi medici Sai internazionali, seguita dalla condivisione di toccanti esperienze della Grazia e l’Amore di Bhagavan, che aveva operato guarigioni miracolose e trasformazioni anche in parti remote del mondo. La Conferenza si è conclusa con uno stimolante discorso del dottor Narendranath Reddy, presidente del Comitato Medico Internazionale Sri Sathya Sai e presidente del Prasanthi Council, attraverso un collegamento video in diretta. Il dottor Reddy ha affermato che la Missione di assistenza sanitaria mondiale di Bhagavan continuerà a portare avanti, con entusiasmo e vigore immutati, il Suo Divino Messaggio d’Amore Universale. Ha anche parlato dei numerosi progetti sanitari di servizio in corso in diversi Paesi del mondo, condotti sui princìpi della Sanità Ideale Sai. In tale occasione, è stato distribuito un libello dal titolo “Sperimentare la vicinanza attraverso l’assistenza sanitaria”.


U. S. A. I devoti Sathya Sai, provenienti da tutte le 10 Regioni del Paese, composte da oltre 200 Centri Sathya Sai, hanno festeggiato l’86° Compleanno di Bhagavan. Alcune delle celebrazioni si sono svolte su base regionale con oltre 750 devoti Sathya Sai, mentre altri partecipanti hanno celebrato individualmente nei propri Centri Sathya Sai.

abbigliamento, prodotti per la pulizia, pannolini e biberon, regali negli ospedali, oltre a compiere visite in case di cura, offrire tagli gratuiti di capelli, somministrare vaccini antinfluenzali, distribuire farmaci da banco, fornire controlli sulla salute fisica, e condurre attività di rimboschimento e campagne di donazione. Sono anche state intraprese con entusiasmo iniziative di salute ambientale che incoraggiano il risparmio energetico, il compostaggio di biodegradabili e la pratica dei Valori Umani nelle questioni ambientali.

Devoti partecipanti alle celebrazioni dell’86° Compleanno di Bhagavan.

La città di Oxnard, a circa 100 km a Nord-Ovest di Los Angeles, è un importante centro agricolo che si distingue per la produzione di fragole e fagioli lima (una varietà di fagioli – N.d.T.). Una significativa popolazione di braccianti agricoli, e altri in questa area, hanno livelli di reddito molto al di sotto della quantificata soglia di povertà. Il 16 ottobre 2011, è stato organizzato a Oxnard, con oltre 60 professionisti medici rappresentanti 10 specialità mediche e circa 200 volontari che hanno reso amorevole servizio a oltre 660 persone bisognose, l’annuale campo medico gratuito di controllo odontoiatrico e della vista, con relativa distribuzione di cibo.

Gli auditorium, con altari finemente decorati, sono stati riempiti fino alla capienza massima dai devoti che hanno partecipato alle celebrazioni. I programmi, in generale, includevano il canto dei Veda, preghiere a Bhagavan, stimolanti presentazioni e conferenze sui Suoi Insegnamenti e la condivisione di esperienze e del Suo Amore Divino da parte dei devoti, compresi i bambini SSE, i Giovani Sathya Sai e gli ex studenti delle Istituzioni. Nell’ambito delle celebrazioni, i devoti hanno condiviso l’Amore Divino di Bhagavan con la comunità attraverso una serie di entusiasmanti progetti di servizio che comprendeva vari servizi offerti ai bisognosi, come preparare e servire pasti sontuosi, distribuire prodotti alimentari non deperibili, cappotti, sciarpe di lana, cuscini, coperte, lenzuola, sciarpe e cappelli di lana fatti a mano, scarpe,

A Oxnard, sono stati offerti amorevoli servizi medici a oltre 660 persone bisognose. Aprile 2012

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I controlli medici hanno riguardato oltre 100 mammografie e Pap test, e più di 450 esami del sangue. I servizi medici, offerti a tutti coloro che sono giunti per avere assistenza, comprendevano consulti in medicina interna, pediatria, servizi di medicina specialistica, servizi odontoiatrici e della vista, assistenza psicologica ed educazione alimentare. La Lions Club Friends in Sight ha distribuito oltre 360 paia di occhiali da vista e a più di 425 famiglie sono stati distribuiti generi alimentari. Ogni famiglia ha ricevuto circa 11 kg di prodotti alimentari non deperibili, tra cui riso, fagioli, zucchero, farina, olio e cereali. Le persone che hanno partecipato al campo sono state soddisfatte dei servizi e hanno espresso la loro gratitudine. Una donna di 56 anni, esprimendo la gratitudine per gli amorevoli servizi resi al campo, ha commentato: “La razza non ha importanza, la religione non ha importanza, il colore non ha importanza. Siamo una sola famiglia.”

FRANCIA Da due decenni, vengono periodicamente organizzati seminari sull’Educazione Sathya Sai ai Valori Umani (SSEHV). Nei mesi di maggio e ottobre 2011, sono stati condotti due seminari a cui hanno partecipato oltre 60 persone provenienti da Belgio, Olanda, Svizzera e Francia. Ha preso parte al seminario un gruppo di insegnanti dell’Istituto di Educazione Sathya Sai, Europa del Sud (ISSE-SE) e dell’Istituto Europeo di Educazione Sathya Sai (ESSE). Gli argomenti discussi comprendevano “Gli Insegnanti quali Esempi del Programma ai Valori Umani”, “Unità di Testa, Cuore e Mani (3HV)”, “Tetto ai Desideri”, “Unità delle Fedi” e “Servizio Disinteressato Attraverso l’Offerta di Servizio ai Bisognosi”.

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GERMANIA Il 23 novembre 2011, si è svolto, nel municipio di Magonza, un incontro pubblico per celebrare l’86° Compleanno di Bhagavan. In tale occasione, si è svolta una conferenza di due ore su “Sathya Sai Baba: Vita, Insegnamenti e Opere”.

“Un Viaggio Musicale Attraverso le Religioni del Mondo” ha fatto parte delle celebrazioni dell’86° Compleanno di Bhagavan tenutesi a Magonza, Germania.

Il programma disposto dall’Organizzazione Sathya Sai Baba Tedesca, in collaborazione con la locale sezione della società Indo-Germanica, includeva un viaggio musicale attraverso le religioni del mondo e un breve discorso di un ex studente della scuola di Bhagavan. Al termine, è stato presentato il film “Le Sue Opere”. Tutti i delegati hanno apprezzato il programma, come pure l’esposizione della letteratura e degli altri mezzi d’informazione da parte del Centro Tedesco Libri Sathya Sai.

OLANDA Il 19 novembre 2011, si sono svolte le celebrazioni dell’86° Compleanno di


Bhagavan nella città di Houten, a cui hanno partecipato circa 400 devoti. Le celebrazioni comprendevano recitazione dei Veda, canto devozionale e il Coro Nazionale Sai oltre alla condivisione dei devoti delle proprie esperienze divine.

Le celebrazioni del Compleanno di Bhagavan tenutesi nella città di Overijse.

ARABIA SAUDITA Il 19 novembre 2011 è stato celebrato a Houten l’86° Compleanno di Bhagavan.

Molti devoti, fra cui i Giovani Sathya Sai, hanno reso amorevole servizio nell’organizzazione di questa festa. I devoti, provenienti da ogni parte del Paese, si sono radunati per offrire assieme amore e devozione a Bhagavan.

BELGIO Il 27 novembre 2011, nella città di Overijse, hanno avuto luogo le celebrazioni del Compleanno di Bhagavan. Le procedure sono cominciate con la lettura di un messaggio che Charles Penn ricevette da Bhagavan nel 1979, seguito dal canto di esaltanti Bhajan da parte di tutti i devoti e da un Circolo di Studio incentrato sull’autoindagine e la condivisione. Il Coro Sai Belga ha presentato 18 canzoni, compresa una versione adattata di una famosa opera lirica del compositore italiano Giuseppe Verdi, ribattezzata “Baba Nabucco”. L’atmosfera colma di pace ha rispecchiato l’amore e l’unità provate durante tutte le celebrazioni.

Il 23 novembre e l’8 dicembre 2011, sono state organizzate le celebrazioni del Compleanno di Bhagavan. Il 23 novembre, circa 60 persone hanno partecipato alle celebrazioni che si sono svolte al Centro Sai di Riyadh. Le procedure comprendevano il canto dello Sri Rudram, una speciale sessione di Bhajan, un canto di Compleanno e il taglio della torta. L’8 dicembre, sono state organizzate speciali celebrazioni in una villa alla periferia di Riyadh, a cui hanno partecipato circa 150 persone.

Devoti partecipanti a Riyadh alle celebrazioni dell’86° Compleanno. Aprile 2012

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Il palco delle celebrazioni comprendeva una riproduzione del Maha Samadhi di Bhagavan. Il programma è iniziato con una danza d’invocazione, seguita dalla toccante esecuzione di canti devozionali multi religiosi. Esso ha proposto l’Insegnamento di Bhagavan, secondo cui Dio è tutti i nomi e tutte le forme, una recita dei devoti, compresi i bambini dell’Educazione Spirituale Sai (SSE), intitolata “L’Uno nei Molti”, e si è concluso con un’offerta musicale dei bambini al Maha Samadhi, seguita dal Mangal Arati.

Haryana e Chandigarh - Il Primo Convegno dei Giovani Sai, organizzato congiuntamente dalle Organizzazioni Sri Sathya Sai Seva del Punjab, e di Haryana e Chandigarh, si è svolto il 4 e 5 febbraio 2012 a Shahbad Markanda, distretto di Kurukshetra, Haryana. Vi hanno partecipato oltre 1000 persone, tra cui 545 delegati dei Giovani (290 ragazzi e 255 ragazze ). Il Convegno è stato preceduto da una grandiosa processione che è passata attraverso i bazar e le strade della città dalle 11 alle 14 del 4 febbraio.

– Organizzazione Internazionale Sri Sathya Sai

INDIA Andhra Pradesh – Il 2 febbraio 2012, nel villaggio di Karrikedu, con l’aiuto dei giovani del luogo, i volontari Seva Dal del Samithi di Nellore hanno pulito un pozzo abbandonato, disinfettandolo, rimuovendo accuratamente lo sporco e rendendolo regolarmente utilizzabile dagli abitanti del villaggio. Il 26 febbraio 2012, a Kamalapuram, l’Organizzazione Sai del distretto di Kadapa ha iniziato servizi sanitari itineranti. Cominciando con esami di controllo prenatale e visite specialistiche odontoiatriche, l’unità medica mobile ha esaminato 78 pazienti odontoiatrici, fornendo loro medicine, e ha esaminato 10 donne in gravidanza distribuendo loro medicinali, per la durata di un mese di cura, contenenti ferro, calcio, vitamine del complesso B ecc. Il Presidente dello Stato, Sri S.G. Chalam, ha inaugurato, il 4 marzo 2012, due nuovi Mandir Sai, uno a Gajuwaka, e l’altro a Rukminipuram nel distretto di Visakhapatnam. 50

Aprile 2012

I delegati e i devoti partecipanti ai dibattiti del Primo Convegno dei Giovani Sai di Punjab, Haryana e Chandigarh.

Oltre a delegati e devoti, hanno partecipato a questo raduno gli studenti di varie scuole e college. Vi erano una portantina con la fotografia di Shirdi Sai Baba e un carro con quella di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Durante il raduno, i delegati e gli studenti, che portavano cartelli di motti di Bhagavan, hanno cantato melodiosi Bhajan e recitato inni vedici. Gli abitanti della città hanno accolto con entusiasmo la manifestazione e offerto, in vari punti, un rinfresco ai partecipanti. Durante questi due giorni, hanno parlato ai delegati otto eminenti oratori, tra cui Sri K. Anil Kumar, membro del corpo insegnante


dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai, Sri Ashok Yadav, Direttore Generale dell’Agricoltura dell’Haryana e Smt. Anu Sachdeva di Indore, Madhya Pradesh. Oltre a tali illuminanti dibattiti, si è tenuto un Bhajan Sandhya (una serata di Bhajan) e un programma culturale dei Giovani Sai. Nel corso dei dibattiti, i Coordinatori dei Giovani degli Stati partecipanti hanno presentato dei rapporti sulle attività delle loro rispettive Ali Giovani e, a conclusione del convegno, sono state approvate numerose risoluzioni. Odisha – La 36° Conferenza dell’Organizzazione Sathya Sai dello Stato dell’Odisha si è svolta al Sai Sreenivas Mandap, Bolangir, in un’atmosfera d’amore, devozione e disciplina. Complessivamente, hanno partecipato entusiasticamente ai dibattiti 1830 delegati di tutto l’Odisha (1357 uomini e 473 donne). Una grandiosa manifestazione, con Bhagavan posto su un carro splendidamente decorato, è stata portata per la città tra il canto di Bhajan e di inni vedici. Sono stati presentati, rispettivamente dagli studenti Bal Vikas e dal gruppo Sai Symphony dello Stato, programmi culturali e canti devozionali. Il fulcro della

Conferenza sono stati gli 11 importanti temi scelti per discussioni di gruppo. Le opinioni espresse nei dibattiti sono state prese in seria considerazione dall’Organizzazione perché facciano parte delle risoluzioni della conferenza di Stato. Tamil Nadu – Il 25 dicembre 2011, si sono svolte a Salem le prime gare a livello statale del Tamil Nadu per gli studenti Bal Vikas riguardanti racconto di storie, dizione, canto dei Veda, canto dei Bhajan, canto di gruppo, musica strumentale ecc. Vi hanno partecipato oltre 450 studenti Bal Vikas provenienti da tutto lo Stato. Più di 800 insegnanti Bal Vikas e oltre 300 volontari Seva Dal hanno contribuito a organizzare l’evento. C’erano 72 giudici che hanno valutato le prestazioni degli studenti e selezionato i vincitori. I Giovani Sai di Salem hanno utilizzato efficacemente la conoscenza tecnologica del software per svolgere agevolmente l’intero programma. Gli sforzi di tutta la squadra sono stati coronati da copiose benedizioni di Swami sotto forma di Vibhuti materializzatasi sulla fotografia di Swami posta all’ingresso del luogo della gara. Bengala Occidentale – Nell’ambito delle celebrazioni dell’86° Compleanno di Bhagavan i volontari Seva Dal hanno preparato 50 zanzariere che sono state distribuite nei villaggi ai destinatari del Programma Nazionale Sri Sathya Sai di Narayana Seva al fine di combattere la malaria e altre malattie trasmesse dalle zanzare.

Uno spaccato dei partecipanti alla 36° Conferenza dell’Organizzazione Sri Sathya Sai dello Stato dell’Odisha. Aprile 2012

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Raggiungere Dio Attraverso l’Amore Per realizzare il Divino, l’Amore è il sentiero più semplice. Proprio come si può vedere la luna solo con la sua luce, Dio, che è l’Incarnazione dell’Amore, può essere raggiunto solo attraverso l’Amore. Considerate l’Amore come il vostro respiro vitale. L’Amore è stato la prima qualità ed emerge nel processo creativo. Tutte le altre qualità sono venute dopo. Pertanto, riempite il vostro cuore d’Amore e basate la vostra vita su di esso. – Baba

Italian edition of Sanathana Sarathi


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