San Marino Fixing: Speciale 70 anni anis

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Supplemento al numero 42 di San Marino Fixing

18 novembre 2015 - 70 anni di ANIS

Gli Speciali Non un punto d’arrivo: ora nuove sfide Ue, IVA, mercato del lavoro di Stefano Ceccato

L’Associazione Nazionale Industria San Marino festeggia i suoi primi 70 anni: una ricorrenza che, ripercorrendo le tappe più importanti, non solo di ANIS, ma dell’intera storia del Paese, ci dà la forza di andare avanti e di accrescere la consapevolezza del ruolo-chiave svolto dall’Associazione. Da quel lontano 18 novembre 1945, l’Associazione è sensibilmente crescita. In prima battuta nei numeri (oggi ANIS rappresenta circa trecento aziende ed oltre cinquemila lavoratori) ma anche nei servizi: l’Associazione nel tempo si è trasformata in una realtà consolidata, che ragiona “a 360 gradi” e che accorpa al suo interno Assoservizi, Assopaghe, il sistema INforma ed anche il settimanale San Marino Fixing. ANIS, per vocazione, ha un ruolo propositivo e di stimolo nei confronti delle istituzioni della Repubblica di San Marino, nell’ambito di un dialogo permanente sulle tematiche dello sviluppo dell’economia e delle esigenze del mondo imprenditoriale. Con i sindacati dei lavoratori, l’Associazione è impegnata innanzitutto nella stipula dei contratti collettivi di lavoro; si occupa inoltre di trovare soluzioni alle specifiche tematiche aziendali e settoriali. L’Associazione Nazionale Industria San Marino è inoltre presente in numerose Commissioni Pubbliche, nelle quali si affrontano tematiche che, direttamente o indirettamente, investono il mondo dell’economia in generale e dell’impresa in particolare. Soprattutto, ANIS è al fianco delle imprese sammarinesi, fornendo loro una rete integrata di servizi e consulenze. I nostri primi 70 anni non sono di certo un punto di arrivo, bensì una tappa intermedia di un lungo percorso da vivere al fianco delle imprese: un tragitto che il Paese sta percorrendo, fatto di nuove sfide e di nuovi progetti, come l’avvio della trattativa di associazione con l’Unione europea, il passaggio dall’imposta monofase all’IVA, la rappresentatività, la riforma del mercato del lavoro, ma anche di una migliore “comunicazione” delle peculiarità positive del nostro sistema Paese. In questo senso, nel 2014, con la supervisione di KPMG, è stata presentato, sul nostro portale www. anis.sm, un documento che “fotografa” il Paese e che sintetizza le opportunità che sono offerte a chi oggi decidesse di investire a San Marino: avvio dell’attività, i principali aspetti di natura tributaria, gli accordi internazionali sottoscritti, il costo del lavoro, la previdenza sociale e la proprietà intellettuale. In queste quattro pagine raccontiamo l’evoluzione dell’Associazione, le professionalità presenti, ma anche e soprattutto i numeri di ANIS e il suo peso sull’economia dell’Antica Repubblica. Buona lettura.

Storia ANIS, storia di imprese Dal 1945 protagonista dello sviluppo industriale del Paese di Alessandro Carli Ripercorrere e raccontare i 70 anni dell’Associazione Nazionale Industria San Marino significa riscoprire e recuperare la grande storia di San Marino dal dopoguerra ai giorni nostri. Una storia dapprima in bianco e nero - è partita ufficialmente il 18 novembre del 1945 – che nel tempo, accompagnando i passi più importanti percorsi dal Paese, ha acquisito colori, sfumature e tonalità diverse. Grazie anche alle informazioni tratte dal volume uscito nel 1995 in occasione dei 50 anni di ANIS, scritto dall’ex direttore responsabile di San Marino Fixing Gianni Di Pasquale, riproponiamo i passaggi salienti della storia dell’Associazione. Il 18 novembre del 1945 i sei membri del Comitato Promotore, Giovanni Bartolini, Luigi Masi, Antonio Fabbri, Mario Guizzardi, Simone Michelotti ed Efrem Tavoni, e il Consiglio Direttivo, composto da 13 membri in rappresentanza di 25 imprenditori artigiani e 17 industriali, si riunirono sotto la neocostituita “Associazione Industriali e Artigiani”. I primi anni furono pieni di difficoltà. Logistiche, in prima battuta, ma anche organizzative e di riscossione delle quote di iscrizione. In questo stato di Associazionismo quasi embrionale, le attività del primo

Presidente Luigi Masi e del Segretario Mario Ravegnani furono profondamente limitate. Assimilate le nuove traiettorie da inseguire e definito il ruolo dell’Associazione all’interno del Paese, il 19 aprile del 1948 viene convocata un’Assemblea Generale Straordinaria, alla quale parteciperanno anche i commercianti. Il Consiglio Direttivo appena eletto vede al suo interno sette rappresentanti delle industrie, sei appartenenti al comparto commerciale e cinque del settore degli artigiani. Tre giorni dopo viene eletto un nuovo Presidente, Giovanni Bartolini, un nuovo Segretario, Giuseppe Cantoni e viene coniato un nuovo nome. Infatti quello adottato nel 1945 viene sostituito da “Unione degli Industriali, degli Artigiani e dei Commercianti – I.A.C.”. Sotto questa sigla, e grazie ai professionisti che daranno nuova linfa, si apre una nuova stagione di relazioni: assieme alla Confederazione Sammarinese del Lavoro viene preparata la bozza della prima legge per la “Tutela del lavoro e dei lavoratori”, ma soprattutto si inizia a lavorare sulle basi giuridiche del sistema previdenziale, vengono firmati i primi contratti collettivi aziendali e viene dato slancio all’interscambio con la vicina Italia. Continua all’interno


Gli Speciali

Oltre 300 impre

ANIS rappresenta e tutela le di Daniele Bartolucci

Segue dalla prima Con la presidenza di Omero Nicolini, in occasione dell’Assemblea Generale Ordinaria tenutasi nel novembre del 1951, ciascuna categoria fu autorizzata a costituirsi in associazione “autonoma”. Ma è solo nel 1954 che la futura ANIS troverà, sotto la presidenza di Dino Diomedi, una forma più definita. La lunga presidenza di Mario Venturini, che rimarrà ai vertici dell’Associazione sino al 1967, coincide con gli anni della rapida crescita industriale del Paese e della nuova denominazione dell’Associazione (nel 1962 diventa Associazione Industriali). La fase di massima crescita (tra gli anni ‘60 e ‘70) coincide con la conferma di Emilio Amati ai vertici dell’AI e con il passaggio dall’IGE (imposta generale sulle entrate) alla monofase. Nel 1973 l’Associazione abbandona la sede di Palazzo Graziosi. Nel 1973 l’Associazione abbandona la sede di Palazzo Graziosi e si trasferisce all’interno del Palazzo CES di via Gino Giacomini, ubicazione mantenuta sino al 2013. Nel 1976 diventa Presidente Glauco Benato e nel 1979 Giuseppe Micheloni. Con la presidenza di Lucio Amati (1982), l’Associazione inizia a pensare in grande, guardando con maggiore attenzione ai mercati internazionali. Un percorso che nel 1984 porta l’ANIS a diventare, in concomitanza con il cambio di denominazione (da Associazione Industria a Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese), anche membro di diritto dell’Unione Interconfindustriale Europea (UNICE). Gli anni Ottanta però coincidono anche con una grande crisi: il Presidente Enzo Zafferani disse che il 1985 fu “l’anno più nero della storia dell’industria sammarinese”. Un cambio di passo inizia a farsi intravedere tra il 1986 e il 1987, anche grazie a una profonda riconversione che coinvolge le imprese del territorio e che porta movimenti economici di grande rilievo (nel 1986 gli investimenti raggiunsero i 32 miliardi di lire, con un +25% rispetto all’anno precedente). Sotto la guida di Zafferani, nel 1988, vengono riordinate le funzioni della Segreteria. Carlo Giorgi, che dal 1985 era cosegretario assieme ad Alessandro Morri, viene nominato Segretario Generale. Zafferani, che guiderà l’Associazione sino al 1991, insisterà su alcuni temi ancora oggi decisamente attuali: la forbice salariale e di orari di lavoro tra pubblico e privato, la dilatazione della spesa pubblica, l’inefficienza di molti servizi della PA, la carenza delle infrastrutture. Nel 1993 viene eletto Piero Tonelli, che di fatto, per tutto il suo mandato (1997), si incamminerà sulla strada tracciata dal suo predecessore. Durante questa Presidenza viene costituita Assoservizi (1993) e nello stesso anno parte il progetto editoriale San Marino Fixing. Nel 1997 viene eletto il nuovo Presidente, Enzo Donald Mularoni. Il nono Congresso della Federazione Industria della CSdL è l’occasione per il Presidente dell’ANIS per rilanciare i temi chiave per il futuro del Paese. Flessibilità, formazione, concertazione, sicurezza e globalizzazione segnano la relazione di Enzo Donald Mularoni, che auspica “l’avvio di un rapporto bilaterale più disteso ed improntato a collaborazione e dialogo”. Per unanime designazione dei suoi colleghi, nel maggio del 2000 viene eletto il successore di Mularoni, Franco Capicchioni, il quale, in occasione dell’elezione, afferma: “Vorrei indirizzare il mio mandato verso l’allargamento della base associativa e la costituzione di organismi di studio su materie di evidente interesse per l’industria”. Nel 2003 l’Assemblea dell’ANIS nomina Simona Michelotti. Durante i tre anni di carica, oltre a decodificare le problematiche delle imprese che operano sui mercati (“Il ricorso record alla cassa integrazione, l’intensificarsi dei processi di delocalizzazione, il ripetersi di crisi aziendali, sono per noi motivi di inquietudine e forte

preoccupazione”), manda segnali ben precisi al Governo e si trova a vivere in prima persona quella che il Presidente ha definito “il ritorno all’anno zero delle relazioni con i sindacati”. E’ invece datata 2006 la Presidenza di Pier Giovanni Terenzi: durante il suo mandato verrà organizzato il primo San Marino Forum (2007), “Innovare e Competere per il futuro”, promosso dalla Fondazione San Marino della Cassa di Risparmio, dall’Ente Cassa di Faetano e dall’ANIS, in collaborazione con The European House-Ambrosetti. ANIS presenterà anche, all’interno del Meeting di CL di Rimini “San Marino Produce”. Lo scatenarsi, a settembre del 2008, della “tempesta perfetta”, il crac di Lehman Brothers, introduce un triennio difficile, reso ancopiù complicato, come ha avuto modo di dire lo stesso Terenzi, da un’instabilità politica che di fatto “ha impedito il formarsi di un progetto condiviso di modernizzazione e sviluppo del Paese, che ha lasciato irrisolti i tanti e complessi problemi che hanno investito il nostro sistema economico”. In concomitanza con lo scoppio della bolla finanziaria il governo Berlusconi-Tremonti emana, nel 2008, il primo “scudo fiscale”. L’emorragia della raccolta complessiva, anche dopo successive manovre, è stata pesante per il sistema, passando da quindici miliardi di euro a poco più di sette, così come le banche, che da dodici si sono ridotte a sei. Le finanziarie e le fiduciarie, circa settanta prima della crisi, sono state quasi tutte spazzate via. E’ in questo humus che nel 2009 a Paolo Rondelli viene assegnata la poltrona dell’ANIS: è lotta aperta ai paradisi fiscali, le imprese ricorrono sempre più agli ammortizzatori sociali. Nel 2009 il Consiglio Direttivo dell’Associazione cerca di fare fronte ad uno scenario profondamente mutato. A luglio il Governo preme per far firmare alle controparti il cosiddetto accordo tripartito che dovrebbe assicurare la chiusura dei contratti di lavoro scaduti con aumenti salariali, a fronte di una situazione economica critica. ANIS fu la sola associazione a decidere di alzarsi dal tavolo mandando a monte la trattativa. Si può sicuramente affermare che la decisione fu lungimirante, vista la gravissima situazione che stava gravando sul futuro del Paese. Per compiere un passo avanti nelle relazioni con l’Italia, ANIS propone di adottare in via unilaterale lo scambio d’informazioni con l’Italia sulla scorta del Modello OCSE 2005. Nel 2012 viene nominato Presidente Emanuel Colombini. Un mandato, il suo, caratterizzato da un momento “storico” per l’ANIS (l’inaugurazione della nuova sede nel luglio del 2014, alla presenza del Presidente di Confindustria Italia Giorgio Squinzi), ma anche da tanta attività per l’Associazione. Proprio durante il mandato di Colombini vengono sottoscritti due importanti rinnovi contrattuali, quello dei servizi ma soprattutto quello dell’industria, firmato nel 2015 solo da ANIS e CSU, dopo un lungo tentativo di dialogo con tutte le parti coinvolte, contratto che riguarda circa 8 mila lavoratori. Un accordo che di fatto ripercorre e dà seguito a quello sottoscritto nel 2012. “Nel 2012 – ha ricapitolato Colombini a fine mandato - la situazione dei rapporti con l’Italia era assolutamente peggiore rispetto ad oggi. Un esempio su tutti, la black list. Tre anni fa il Titano stava attraversando il picco negativo della crisi: le aziende registravano un calo dei fatturati e molte hanno chiuso proprio in quel periodo. Ricordo anche che le finanze dello Stato erano in uno stato molto grave, che si stava facendo i conti con un deficit di bilancio e che si era iniziato a parlare di spending review. Qualcosa si è fatto e molti risultati – uno su tutti, ma non il solo, l’uscita dalla black list – sono stati portati a casa. Il Paese sta facendo dei passi in avanti in campo internazionale e sta cercando di darsi un posizionamento”. A giugno del 2015 il mandato di Colombini giunge a naturale termine e l’Assemblea di ANIS elegge all’unanimità Stefano Ceccato.

Dopo aver accompagnato la trasformazione dell’economia di San Marino da rurale a produttiva, dagli albori dell’industria manifatturiera della Repubblica fino all’internazionalizzazione del terzo millennio, ANIS conferma, dopo settant’anni, di essere il punto di riferimento per chi vuole fare impresa a San Marino. Nell’industria e non solo. Il 18 novembre del 1945 l’Associazione Industriali ed Artigiani partì dall’adesione di 25 imprenditori industriali e 17 artigiani, a fine 2015 sono oltre 300 le imprese associate, con circa 6.000 lavoratori occupati nei vari settori: se è vero che la metà (152) sono industrie manifatturiere, ANIS in qualità organizzazione sindacale dei datori di lavoro, rappresenta oggi anche molte piccole e medie imprese (oltre 60) e in diversi settori, dai servizi alle assicurazioni, passando per l’edilizia e gli autotrasporti, fino alle strutture alberghiere. ANIS tutela gli interessi di tutte queste aziende, sia per quanto riguarda i contratti nazionali di settore (in particolar modo quelli dell’Industria e dei Servizi) e gli accordi aziendali, ma anche per quanto concerne tutta la normativa inerente il lavoro, dalle assunzioni alle vertenze, la fiscalità, l’interscambio, l’accesso al credito agevolato e agli incentivi previsti per gli investimenti. Senza dimenticare che ANIS svolge attività di consulenza sindacale anche per Banca Centrale e gli istituti di credito che aderiscono all’ABS. Proprio per tutelare gli interessi delle imprese, ANIS parteci-

Tutela e consulenza a tutto tondo: dalla normativa sul lavoro alla fiscalità, l’interscambio, l’accesso al credito agevolato e gli incentivi pa a tutte le fasi del processo di elaborazione e applicazione delle leggi che riguardano il mondo delle imprese raccogliendo le loro istanze, sia di quelle più grandi e strutturate, sia di quelle più piccole, nella consapevolezza che tutte partecipino alla costruzione del ‘sistema paese’ e contribuiscano al miglioramento dello stesso. ANIS è inoltre presente in tutte le Commissioni Pubbliche in cui è prevista una rappresentanza datoriale fra le quali: Commissione Lavoro, Cassa Integrazione , Consiglio per la Previdenza, Consulta ISS, Commissione Permanente Conciliativa, Comitato Credito Agevolato, ecc. Nel corso di questi settant’anni, l’industria sammarinese si è sviluppata in maniera considerevole, così come è diventata sempre più rilevante l’incidenza dei settori manifatturiero e dei servizi nella composizione del Prodotto Interno Lordo (PIL) di San Marino. Incidenza che si può rilevare tanto nei fatturati quanto nelle imposte dirette versate al Bilancio dello Stato e, quindi, a favore della collettività, ma soprattutto nel livello di occupazione raggiunto dal settore manifatturiero in particolare, vero ‘traino’ dell’economia sammarinese, soprattutto in questi anni di crisi economica globale. Il manifatturiero, infatti, assorbe quasi un terzo dei dipendenti di San Marino (5.317 su 18.422). Numeri


Gli Speciali

ese, 6.000 dipendenti e servizi a 360 gradi

e aziende associate, traducendo tutte le loro istanze in contributi alle nuove leggi Manifatturiero: 472 imprese

Manifatturiero: 5.317 occupati

55,2% Imprese non associate ANIS e con dipendenti

Dipendenti imprese non associate ANIS

Imprese non associate ANIS e con zero dipendenti

Dipendenti imprese associate ANIS

Imprese associate ANIS (tutte con dipendenti)

67,8 %

44,8%

Manifatturiero: 339 imprese con dipendenti

39,6%

24,7% Imprese non associate ANIS

32,2%

28,2%

che, confrontati agli altri settori, palesano il ‘peso’ dell’Industria e il ruolo trainante da essa raggiunto: in una situazione di oggettiva difficoltà, quale è quella che San Marino ha vissuto negli ultimi anni al pari di tutte le altre economie europee, questo settore è riuscito a mantenere comunque molto alti i livelli di occupazione e, anche se la flessione rispetto al 2008/2009 è ancora evidente, è l’unico settore, o comunque uno dei pochi, ad aver intercettato i primi segnali di ripresa. A fine settembre 2015 il totale delle imprese presenti ed operanti in Repubblica, era di 5.204 unità, registrando, rispetto al 30 settembre 2014, un incremento di 10 aziende (+0,2%). Un dato positivo che tiene conto però delle diminuzioni

Il manifatturiero ha intercettato i primi segnali di ripresa: cresce il numero di aziende e con esso il numero dei lavoratori occupati nei settori del Commercio e Riparazione auto e motoveicoli (-29) e Alberghi e Ristoranti (-12): considerato ciò diventa ancora più rilevante l’incremento registrato nel settore “Attività manifatturiere”, con un aumento di ben 30 unità, segnando un +6,8% in dodici mesi. Segno positivo che, direttamente, si ripete anche sull’occupazione nel settore manifatturiero: dai 5.176 lavoratori dipendenti (media annuale) del 2012, si è passati ai 5.173 del 2013, quindi ai 5.224 del 2014 e per il 2015 si viaggia oltre il muro

Imprese associate ANIS

dei 5.300 (5.317 al 30 settembre, per la precisione). Di questi lavoratori, le industrie associate ANIS ne occupano circa tre quarti, più di 4.300. Oltre a rappresentare un valore assoluto in termini di rappresentatività, anche questo è un dato da contestualizzare: pur tenendo conto che sono associate ANIS anche le industrie più grandi di San Marino, ovvero quelle con oltre 100 dipendenti, la maggioranza delle aziende ha tra i 5, i 20 e i 50 dipendenti. Tanto che, per ogni impresa ANIS, l’occupazione media si attesta oltre i 28 lavoratori, quasi tre volte la media di settore, oggi attorno agli 11,6 per azienda. Una media di settore che tiene però conto anche delle imprese con zero dipendenti, che sommano a ben 133 unità sulle 472 del manifatturiero. Va precisato che nessuna di queste figura tra quelle associate ad ANIS, e non potrebbero nemmeno, in quanto lo statuto dell’Associazione prevede un limite minimo di 3 dipendenti per il settore Industria e 2 negli altri settori. In pratica oggi ANIS rappresenta poco meno della metà (152 su 339) delle industrie con dipendenti, le quali occupano oltre i tre quarti (4.300 su 5.300) dei lavoratori del settore. Questo significa, e i settant’anni di storia lo dimostrano, che per ANIS il binomio impresa-lavoratori è fondamentale. Un concetto ben esplicitato nelle attività che l’Associazione ha deciso di intraprendere per potenziare questo binomio e che, oggi, la vedono impegnata fortemente nella formazione professionale dei dipendenti, in quanto il continuo aggiornamento delle competenze del proprio personale rappresenta un elemento fondamentale per l’azienda che desidera crescere e competere sui mercati. Attraverso INforma vengono proposti

75,3%

durante l’arco dell’anno diversi corsi propedeutici alla creazione di nuove figure professionali all’interno delle aziende, dotando dipendenti (ma anche disoccupati o lavoratori in mobilità in collaborazione con istituzioni e sindacato) delle competenze necessarie per rimanere, crescere o rientrare nel mercato del lavoro. INforma è una delle attività di Assoservizi srl, società interamente partecipata dall’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese, costituita ad hoc per fornire una serie di consulenze e servizi per le imprese, principalmente nell’ambito di Ambiente e Sicurezza (Assosicurezza), Formazione e Consulenza, Certificazioni: ISO 9000, 14000, OHSAS 18001, Marcature CE, ecc, Sviluppo di Modelli Organizzativi

Tramite INforma e Assoservizi, ANIS assiste gli associati nelle loro attività quotidiane: formazione, sicurezza e ambiente, cedolini paga in conformità alla L.6/2010 (d.lgs 231/2001 normativa Italiana), elaborazione cedolini paga e modulistica accessoria (Assopaghe). In questo modo ANIS è al fianco delle imprese associate, fornendo loro assistenza e consulenza in molte delle attività quotidiane in cui sono impegnate, nei vari settori di appartenenza. Una assistenza a tutto campo: perché le “imprese devono fare impresa”, non altro. Per tutto il resto, c’è ANIS.


Gli Speciali

Cultura d’impresa, dentro e fuori l’azienda Formazione, informazione, scuola: le attività di ANIS per lo sviluppo del sistema di Daniele Bartolucci Formazione, informazione, sviluppo. Sono questi i tre asset su cui ANIS sta progettando il proprio futuro e quello delle imprese associate. Oltre a tutelare le imprese nelle loro esigenze operative, l’Associazione ha infatti preso sempre più coscienza e consapevolezza che solo un ruolo propositivo possa essere propulsivo nello sviluppo economico del Paese. Come per ogni organizzazione sindacale moderna, infatti, è fondamentale ascoltare e accogliere le istanze dei propri associati per tradurle in azioni concrete. Parte di questa attività è il ruolo propositivo e di stimolo nei confronti delle Istituzioni della Repubblica di San Marino, nell’ambito di un dialogo permanente sulle tematiche dello sviluppo dell’economia e delle esigenze del mondo imprenditoriale. ANIS è inoltre presente in numerose Commissioni Pubbliche nelle quali si affrontano tematiche che direttamente o indirettamente investono il mondo dell’economia in generale e dell’impresa privata in particolare. Dall’altra parte è costante il dialogo con i sindacati dei lavoratori, con i quali ANIS è impegnata innanzitutto nella stipula dei contratti collettivi di lavoro, quindi a trovare soluzioni alle specifiche tematiche aziendali e settoriali. Ma l’attività istituzionale non si può limitare, nel 2015, a questo: da tempo ANIS è impegnata nello sviluppo, anche a San Marino, della cultura d’impresa. E questo su diversi fronti. All’interno delle aziende, in primis, attraverso la sempre più ricca offerta di corsi di formazione generata da InForma, ai quali dal 2011, si è aggiunto il Master in General Management, autentico fiore all’occhiello dell’offerta formativa nella Repubblica di San Marino, un percorso che già nelle prime edizioni ha coinvolto alcune delle principali imprese del Paese. Un’attenzione particolare è riservata quindi alle Certificazioni ISO 9000, 14000, OHSAS 18001 e alle marcature CE, per le quali, attraverso Assoservizi, ANIS svolge attività di consulenza alle aziende. Così come la sicurezza sui luoghi di lavoro e il rispetto dell’ambiente, valori che le imprese devono fare propri, oltre al mero rispetto delle normative, per le quali comunque Assosicurezza offre tutta la professionalità e assistenza necessarie. Un percorso le cui tappe iniziali sono, come detto, formazione e informazione, per arrivare allo sviluppo vero e proprio. L’informazione, e la comunicazione in particolare, sono oggi fondamentali sia per le imprese sia per l’Associazione, che ha anticipato questa esigenza oltre vent’anni fa investendo, come editore, nel progetto San Marino Fixing. Ad accompagnare l’edizione cartacea del settimanale economico della Repubblica di San Marino, si sono aggiunti nel tempo il portale web di informazione e quello multimediale dedicato ai video, fino ai social networks, dando la possibilità ai propri contenuti (e quindi alle informazioni) di raggiungere una sempre maggiore platea di lettori, ampliando anche il target di riferimento, dal mondo delle imprese a tutta la società, sammarinese e italiana. Allo stesso modo, l’attività di ANIS non si è mai chiusa solo all’interno delle imprese, ma si è rivolta anche all’esterno delle stesse, mettendole in relazione con tutti gli altri settori che, per i diversi motivi, sono comunque collegati con le aziende. Uno di questi è senza dubbio la scuola, fucina della futura forza lavoro che, in una realtà limitata come quella di San Marino è da sempre un tema molto

caro alle imprese. In vista del prossimo riassetto normativo del mercato del lavoro, su cui ANIS si sta impegnando molto, è stato ideato un nuovo progetto di collaborazione tra l’Associazione e le scuole elementari, medie e superiori di San Marino, che metterà a confronto gli studenti con le imprese e i loro dipendenti. Un progetto a cui ANIS ha intenzione di affiancare quello con l’Università di San Marino, che porterà ad una più stretta collaborazione tra le imprese associate e il mondo accademico, attraverso approfondimenti sui temi più attuali che investono lo sviluppo della cultura d’impresa, degli aggiornamenti normativi, delle innovazioni sia per quanto riguarda i processi di produzione sia per ciò che si presenta sul mercato. Progetti che si concretizzeranno anche in eventi e convegni, a cui le imprese potranno non solo par-

tecipare, ma essere protagoniste. Questa attività, inoltre, visto il coinvolgimento di Professori e Docenti che operano anche in territorio italiano ed europeo, unita all’attualità delle tematiche trattate, darà modo, ancora una volta, di attirare su San Marino l’attenzione di altre imprese e istituzioni. Anche in questo caso, emerge il ruolo di ANIS nel favorire l’arrivo di nuovi business in territorio, come conferma la costante attività di promozione del sistema economico e sociale di San Marino. Promozione concretizzatasi recentemente nella ‘Scheda Paese’ predisposta dall’Associazione con la supervisione di KPMG, in cui vengono correttamente riepilogate le principali normative riguardanti le imprese, dalla fiscalità alle residenze, fino agli accordi internazionali sottoscritti dalla Repubblica di San Marino.


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