San Marino Fixing nr. 43 / 2014

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Anno XXII - n.43 - 1,50 euro

Direttore Alessandro Carli

Venerdì 21 Novembre 2014

E ditoriale Legge di Bilancio, spesa A ccordi Il coraggio I “nodi” di prendere le decisioni

E’ sotto gli occhi di tutti la fase di cambiamento che San Marino sta attraversando. Dal 2008, anno di inizio della crisi, le imprese del territorio hanno dovuto fare i conti con chiusure forzate e ristrutturazioni, che a pioggia hanno avuto una ricaduta sui lavoratori e sull’intera economia. Le certezze del passato – i mercati, i prodotti e i sistemi di produzione – non sono più le stesse. Gli imprenditori si sono rimboccati le maniche e hanno accettato il cambiamento per ripartire. A questa nuova era però manca un attore molto importante: la politica. Diamo atto alle maggioranze che si sono succedute di aver messo in piedi alcune azioni concrete. Ma non basta. Nei partiti prevale ancora chi cerca di conservare quel che resta del recente passato e si ostina a ritardare l’inarrestabile processo di rinnovamento, perseguendo un modo di far politica fuori dal tempo e dalla realtà. Occorre cambiare e ripartire. Se davvero la politica non vuole cambiare gli uomini – passaggio di consegne ormai necessario ma a quanto sembra ancora ignorato -, perlomeno muti l’approccio e acceleri sulle richieste che il Paese da tempo sostiene: il pacchetto di riforme che devono rimettere in equilibrio il bilancio dello Stato, la semplificazione del lavoro delle imprese, un concreto appoggio alla loro crescita, il loro posizionamento sui mercati internazionali. Le relazioni internazionali e le questione economiche interne hanno bisogno di uomini capaci, integerrimi e coraggiosi sui quali porre la nostra fiducia. L’empasse può essere superata solamente se tutti, forze politiche e sociali, si mettono a ricercare soluzioni nuove, con coraggio. Il coraggio di prendere delle decisioni, anche forti. Alessandro Carli

corrente da ridurre

tra Italia e Titano

Presentata in prima lettura la Finanziaria: servono azioni più forti per comprimere i costi. Investimenti: solo 30 milioni sino al 2017 a pag.3

F isco

Scadenze: transitorio fiscale e IGR

a pag.4

F iere

Il progetto di Legge sul bilancio di previsione dello Stato e degli enti pubblici per l’esercizio finanziario 2015 e bilanci pluriennali 2015-2017 è stato presentato alle associazioni economiche. La spesa è ancora alta: 454.127.396 euro. Per abbatterla, una chiave è quella di mettere a mercato una serie di servizi dello Stato non essenziali. Complessivamente il bilancio presenta un saldo negativo poco al di sotto di 15 milioni di euro. Per quel che concerne gli investimenti poi, nel prossimo triennio saranno messi a disposizione 30 milioni di euro. Il problema è che non tutti gli attori del Paese sono riusciti a condividere un progetto unitario di sviluppo. Sulla spending review, nel 2015 i finanziamenti ai partiti e ai movimenti avranno un taglio del 10%. Servizio alle pagg. 6-7

‘Big 5 show’ Le imprese a Dubai

a pag.9

spazio riservato al l ’indirizzo


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I talia-Mondo

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F ocus

Questione di num3ri

Andrebbe data in maniera sonora e non ascoltando il semplice tic tic delle dita che si muovono sulla tastiera. Del resto, come si fa a raccontare in maniera adeguata quel lontano 21 novembre del 1877 quando Thomas Edison annunciò l’invenzione del fonografo, l’apparecchio che può registrare i suoni? Meglio prenderla con filosofia e leggere qualche passo di Voltaire (nato il 21 novembre 1694), oppure ricordare le parole di Papa Benedetto XV (21 novembre 1854), oppure ancora lasciarsi sedurre dalla pittura di René Magritte (21 novembre 1898). Da un’arte visiva all’altra, c’è una storia che lega la musica ai film, e che parte dall’Islanda. Bjork (21 novembre 1965),oltre ad essere un’eccellente cantante, quasi 15 anni fa aveva provato la strada del cinema, affidandosi a Lars von Trier. Il regista danese l’aveva voluta per “Dancer in the dark”. Alla fine delle riprese Bjork viene colta da una crisi depressiva. La maniacalità di von Trier è proverbiale. Ciak ripetuti centinaia di volte, interferenze continue anche nella composizione delle musiche. Dalla storia del cinema a quella propriamente detta. Oggi, ma nel 1272, saliva al trono Edoardo I d’Inghilterra, succedendo a padre Enrico III. Quasi 500 anni più tardi invece (1783), a Parigi, Pilatre e Laurent compiono la prima ascesa con una mongolfiera non vincolata: rimangono in cielo per 25 minuti, raggiungendo un’altezza massima di 9 mila metri). Se i fans dei Queen oggi ricordano l’uscita di uno degli album più belli della storia, “A night at the Opera” (1975), che racchiude “Bohemian rhapsody”, i puristi preferiscono ripensare a quel 21 novembre 1934 quando Ella Fitzgerald debuttò a 17 anni all’Apollo theater a New York. Sulla ruota dell’economia, il 21 fa capolino: nel 2014 l’export dei formaggi lombardi è cresciuto del 21% sia verso l’Australia che - e qui la novità - verso la Francia. Un dato che dovrebbe interessare la Centrale del Latte di San Marino...

In Australia ci si aspettava una presa di posizione leonina sulle vicende di Mosca e invece...

Elusione fiscale: G20 e Ocse mettono fine al “ruling” Brisbane, scambio automatico delle informazioni: già nel 2015 le prime applicazioni di Daniele Bartolucci

Il doppio appuntamento australiano del G20 (Cairns a settembre e Brisbane a novembre) non ha prodotto i risultati sperati sulla vicenda Russia-Ucraina, ma ha comunque dato una consistente accelerata al piano dell’Ocse contro l’elusione fiscale da parte delle multinazionali, emerso nella sua forma più scandalistica con i recentissimi “Luxleaks”, che hanno coinvolto indirettamente anche il neopresidente della Commissione Ue Jean Claude Junker. E’ infatti la cosiddetta “ottimizzazione fiscale” oggi, a diventare il nuovo banco di prova degli Stati: se il segreto bancario è ormai stato unanimamente mandato in pensione dal 2017, il persistente utilizzo del “ruling” da parte delle aziende più importanti al mondo è diventata un’etichetta scomoda per i Paesi che lo permettono ancora. E molti sono Stati membri dell’Unione europea, non dimentichiamolo. Le aziende che versano gli utili al fisco In pratica la situazione attuale, fotografata dall’Ocse in estate, è la seguente: le aziende nazionali versano in media tra il 20% e il 30% dei loro utili al fisco (in Italia anche di più secondo le associazioni di categoria, ndr), le multinazionali invece, se la cavano con il 5%, grazie ad una lunga serie di stratagemmi. Ol-

tre 400 secondo l’Ocse: dallo spostamento degli utili verso giurisdizioni a bassa fiscalità, alla creazione di società e strumenti finanziari ibridi, impiegati per sfruttare l’assenza di coordinamento tra le legislazioni dei diversi Stati, fino al transito d’investimenti diretti attraverso paradisi fiscali e l’ottimizzazione fiscale tramite “prezzi di trasferimento” ar-

Lussemburgo: le multinazionali hanno versato solamente il 5% degli utili tificiali, ossia i prezzi di vendita o acquisto di beni, servizi, brevetti o altre prestazioni tra società che appartengono allo stesso gruppo. Questa disparità di trattamento, che ogni Stato decide ufficialmente per attrarre investitori, ma in pratica “a danno” degli altri, è diventata finalmente terreno di dibattito politico. E così, dopo la presentazione a settembre delle prime misure ideate dall’Ocse, lo scorso weekend il G20 ha perorato ancora una volta tale causa, tanto che gli addetti ai lavori parlano di alcune applicazioni già nel corso del 2015, anticipando di fatto l’entrata

a regime di tutte le norme, programmata entro il 2017, quando dovrà attuarsi lo scambio automatico di informazioni. La nuova era in Svizzera E i primi segni tangibili di questa “nuova era” si sono già visti, non a caso, in Svizzera. E’ qui, infatti, che molte delle multinazionali finite nel mirino dell’Ocse hanno deciso di pagare le tasse, o per meglio dire, pagarne ben poche: nella classifica mondiale dei trattamenti fiscali più bassi, infatti, figurano in testa i vari Cantoni svizzeri. Una questione di sovranità, un tempo, una questione politica oggi: è infatti in questo nuovo contesto – di lotta ai paradisi fiscali e agli accordi fiscali segreti con le multinazionali – che anche la Svizzera ha deciso di cambiare rotta, annunciando il suo progetto di Riforma III dell’imposizione delle imprese, in cui propone di rinunciare ai regimi preferenziali. A metà ottobre la Svizzera ha anche firmato un accordo con l’Unione europea, in cui si impegna ad abrogare i regimi contestati, a condizione che i membri dell’UE rinuncino alle contromisure previste. gli obiettivi da raggiungere Se, quindi, l’obiettivo del G20

di Brisbane è di giungere ad una crescita del 2,1% entro il 2018, l’obiettivo del Base Erosion and Profit Shifting (BEPS), è quello di recuperare i miliardi di euro che le multinazionali “risparmiano” oggi: secondo le stime dell’Unione europea, ogni anno circa 1.000 miliardi di euro vengono sottratti solo al fisco europeo. E’ l’Ocse stessa, infatti, a so-

Ogni anno vengono sottratti 1.000 miliardi al fisco europeo stenere che il Beps potrebbe mettere fine ai paradisi fiscali e senza di essi, i Paesi saranno obbligati a rivaleggiare per offrire livelli di fiscalità più attrattivi per le imprese, tanto più che, se il piano Ocse metterà fine alla concorrenza nociva, la concorrenza in termini di fiscalità continuerà e – obiettivo indiretto - certi Paesi potrebbero sforzarsi di apparire più attrattivi abbassando le loro tasse. Una strategia molto aggressiva, quindi, che si basa su un impegno comune di G20, Ue, Ocse e anche Paesi emergenti, per tutti gli strumenti utili a “tappare” le falle giuridi-

che che consentono oggi alle imprese di adottare le strategie per pagare le minori tasse possibili. Il disegno punta a condividere un piano di norme comuni a livello internazionale in materia di tasse in maniera da tassare il valore aggiunto e quindi gli utili delle multinazionali nei paesi in cui sono effettivamente conseguiti. A tal fine, come ovvio, serve una maggiore trasparenza, costringendo le aziende a fornire tutte le informazioni anche sulle loro strutture fiscali in altri Paesi. Gli Stati devono poi scambiarsi queste informazioni e prestarsi spontaneamente assistenza amministrativa. Su questo nuovo terreno, infine, andranno ricondotte ad un unico comportamento virtuoso tutte quelle “pratiche fiscali dannose” seguite da molti Stati, che offrono regimi fiscali privilegiati per attirare le multinazionali. OCSE mette sotto esame il ruling L’Ocse ha posto sotto esame i cosiddetti “ruling” – accordi preliminari tra Stati e aziende che prevedono tassazioni speciali – praticati ad esempio da Irlanda, Olanda e Lussemburgo; ma anche i “licence box” – regimi fiscali che impongono in maniera preferenziale i redditi derivanti da brevetti e altri beni immateriali – introdotti da Gran Bretagna, Olanda e Belgio.


S istema Paese

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Duello sulla Cooperazione economica: entrerà in vigore solamente dopo

San Marino - Italia un accordo “lega” l’altro “Collaborazione finanziaria”: adesso manca la nota della Farnesina

C onfidi

di Daniele Bartolucci

Commercio, ambiente, Università, turismo e infrastrutture, financo all’aeroporto “Federico Fellini”: c’è tutto questo e molto altro nell’Accordo di cooperazione economica firmato nel 2009 tra San Marino e Italia che, ancora oggi, non è operativo. Ancora per poco. Infatti è notizia di questi giorni la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge n. 160/2014 per la ratifica e l’esecuzione dell’accordo tra Italia e San Marino in materia di collaborazione finanziaria, ufficialmente in vigore dal 5 novembre. Ma cosa c’entra l’accordo “finanziario” con quello “economico” e perché questa pubblicazione è così importante? Semplicemente perché i due accordi sono legati l’uno all’altro e senza il primo non può entrare in vigore il secondo. L’art.17 dell’accordo di cooperazione economica recita infatti: “Il presente Accordo entrerà in vigore alla data di entrata in vigore dell’Accordo di cui all’art. 1 e con le stesse modalità”. E cosa dice l’art. 1? Che “le Parti regolano in un separato accordo gli aspetti relativi alla collaborazione finanziaria”. A questo punto occorre prendere in mano detto accordo, al cui art. 5 si trova la soluzione: “Il presente Accordo sostituisce la Convenzione in materia di rapporti finanziari e valutari tra la Repubblica di San Marino e la Repubblica italiana del 2 maggio 1991 e l’atto aggiuntivo corredato da processo verbale firmato a Roma il 4 marzo 1994 che cesseranno di avere efficacia

BSI alle imprese Convenzione per favorire l’accesso al credito

tra i due Paesi all’entrata in vigore del presente Accordo. Il presente Accordo entrerà in vigore alla data di ricezione dell’ultima delle due notifiche con le quali le Parti si saranno comunicate l’avve-

Le imprese dei due Paesi attendono dal 2009, anno della firma nuto espletamento delle procedure interne necessarie previste da ciascun ordinamento per l’entrata in vigore del presente Accordo”. Come confermano dalla Segreteria agli Esteri, San Marino ha già ratificato e notificato i suoi

adempimenti, manca dunque la notifica italiana che dovrà avvenire tramite i canali diplomatici: in parole povere a Palazzo Begni attendono la nota della Farnesina e poi entrambi gli accordi entreranno in vigore. In particolare, quello di cooperazione economica interessa moltissimo sia le aziende italiane sia quelle sammarinesi, come noto, per lo “sblocco” di diverse situazioni commerciali da una parte e più istituzionali dall’altra. Va ricordato infatti che tale accordo sancisce anche una serie di impegni reciproci per sviluppare al meglio politiche condivise sulla tutela dell’ambiente, sulla pianificazione delle infrastrutture (aeroporto, ma anche la rete viaria), della marineria (con particolare riferimento alle norme fiscali e doganali), in

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica Direttore responsabile Alessandro Carli alessandro.carli@fixing.sm Collaboratore Daniele Bartolucci Responsabile commerciale Roberto Parma 339.8016455 roberto.parma@fixing.sm Per la pubblicità su Fixing 0549.873925 commerciale@fixing.sm

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campo sanitario ed energetico. Tutto questo, come detto, entrerà in vigore non appena la Farnesina invierà la nota a San Marino. Mentre quello di collaborazione finanziaria, pur entrando in vigore

Intanto il Titano ratifica l’accordo con la Svizzera nello stesso medesimo momento, non sarà pienamente operativo finché non sarà concluso il cosiddetto “Memorandum”, cui stanno lavorando Bankitalia e Banca Centrale, dopo di che le banche di San Marino potranno operare in Italia come qualsiasi altro istituto di credito extra Ue. E proprio mentre la legge 160 veniva pubblicata in Gazzetta Ufficiale, il 4 novembre, il Consiglio Grande e Generale ha ratificato anche l’accordo sullo scambio di informazioni in materia fiscale con la Svizzera. Anche in questo caso, San Marino ha già concretizzato il suo impegno in tal senso e attende che la controparte faccia lo stesso.

Consorzio Fidi della Repubblica di San Marino e Banca Sammarinese di Investimento S.p.A. comunicano che è stata sottoscritta la convenzione Confidi, volta a favorire l’accesso al credito da parte delle imprese sammarinesi. L’obiettivo del Confidi è quello di supportare le imprese, attraverso la concessione di garanzie per i finanziamenti che verranno erogati dalle banche ai soci del consorzio stesso. Banca Sammarinese di Investimento si pone, pertanto, quale partner

attivo del Consorzio, con l’obiettivo di sostenere e supportare le aziende del territorio. Prosegue così il percorso di rafforzamento dei servizi offerti dal Consorzio Fidi della Repubblica di San Marino, nato sotto gli auspici della Segreteria di Stato per l’Industria, l’Artigianato ed il Commercio, della Camera di Commercio e delle associazioni di categoria. Per maggiori informazioni è possibile contattare la Camera di Commercio (0549.980380) o le associazioni di categoria Anis, Osla, Unas, Usc, Usot.


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F isco

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Dichiarazione dei redditi per gli anni 2011-2013: termine ultimo fissato per il 15 dicembre

Transitorio fiscale, si avvicina la scadenza per le domande Cremoni: “Non può aderire chi ha un contenzioso aperto con l’Ufficio Tributario” Sull’argomento – il transitorio fiscale per gli anni 2011, 2012 e 2013 – siamo già intervenuti, presentando a grandi linee la normativa, che trova spazio tra gli articoli 20 e 22 della Legge numero 146 del 2014. Torniamo a parlare di questo “condono” assieme a Fabrizio Cremoni, commercialista e consulente dell’Associazione Nazionale Industria San Marino, in quanto la data di scadenza per presentare la domanda si sta avvicinando ad ampie falcate: 15 dicembre 2014. Chi sono, in estrema sintesi i beneficiari di questo “paracadute”? “Il transitorio fiscale riguarda le persone fisiche e giuridiche che hanno presentato la dichiarazione dei redditi per gli anni 2011, 2012 e 2013. I contribuenti devono inviare un’istanza – attraverso il portale della PA - all’Ufficio

Tributario per la definizione della posizione fiscale relativamente all’Imposta Generale sui Redditi (IGR). Il portale, in maniera automatica, esegue tutti i conti in pochi minuti. Affinché il transitorio fiscale sia efficace, è necessario che le persone paghino entro il 15 dicembre.

Non può aderire al transitorio chi ha un contenzioso aperto con l’Ufficio Tributario per gli anni interessati. In questo caso, ci vengono incontro gli articoli 21-22 della Legge sopra menzionata, che specificano che possono essere estinte mediante il pagamento di una somma pari al

3Secondo 0 novembre acconto IGR Prima dei termini per fare domanda al transitorio fiscale (15 dicembre 2014), i contribuenti devono mettere in agenda un’altra scadenza. Come evidenziato dall’articolo 124 comma 2 della Legge numero 166 del 2010, tutti gli operatori economici sono tenuti nel

corso dell’esercizio d’imposta al versamento di due acconti sull’imposta generale sui redditi di competenza. Il primo entro il 30 giugno, e il secondo entro il 30 novembre, entrambi calcolati nella misura pari al 35% dell’imposta dovuta nell’esercizio precedente.

60-65% (a seconda del grado di giudizio) della maggiore imposta reclamata dall’Ufficio Tributario, maggiorata degli interessi calcolati fino alla data del pagamento”. Quali sono gli importi minimi e quelli massimi? “La posizione fiscale del contribuente viene definita attraverso il pagamento di importi ben definiti per ogni periodo d’imposta. Per le persone fisiche l’importo è di 250 euro all’anno, che in tre anni comporta una spesa di 750 euro. Per quel che concerne invece le persone fisiche titolari di reddito d’impresa, per gli esercenti arti e professioni e per le società e gli enti assimilati sono previste diverse fasce, definite in base all’ammortare dei ricavi lordi e dei compensi. Per una somma inferiore a 10 mila euro l’importo è di 300 euro all’anno, e così a salire, sino a 18 mila euro distribuiti in tre

anni richiesti per chi supera i 10 milioni di euro all’anno”. Pro e contro della norma? “Qualora il contribuente aderisca al transitorio fiscale viene preclusa all’Ufficio Tributario la possibilità di effettuare accertamenti ai fini delle imposte dirette e viene consolidato l’eventuale credito/debito risultante dalla dichiarazione originaria presentata. Nel caso in cui il contribuente presenti perdite fiscali, l’adesione al transitorio determina, in deroga alla regola ordinaria di riportabilità, (80% sui tre anni successivi) la perdita definitiva dell’importo non ancora utilizzato”. E se non si volesse aderire al transitorio fiscale? “In questo caso il termine di prescrizione dell’accertamento slitta di un anno: il 2011 verrebbe posticipato al 2015 e così via”. Alessandro Carli

Z oom

Scaglioni e importi per anno

Vediamo in sintesi importi, tetti massimi e scaglioni per anno (2011, 2012 e 2013). 300 euro se l’ammontare dei ricavi lordi e dei compensi non è superiore a 10 mila euro; 500 euro se l’ammontare dei ricavi lordi e dei compensi non è superiore a 100 mila euro; 750 euro se l’ammontare dei ricavi lordi e dei compensi non è superiore a 200 mila euro; mille euro se l’ammontare dei ricavi lordi e dei compensi non è superiore a 500.000 euro; 1.500 euro, se l’ammontare dei ricavi lordi e dei compensi non è superiore a 1.000.000 euro; 2.250 euro, se l’ammontare dei ricavi lordi e dei compensi non è superiore a 2.500.000 euro; 3.000 euro, se l’ammontare dei ricavi lordi e dei compensi non è superiore a 5.000.000 euro; 4.500 euro, se l’ammontare dei ricavi lordi e dei compensi non è superiore a 10.000.000 euro. Infine, 6.000 euro se l’ammontare dei ricavi lordi e dei compensi è superiore a 10.000.000 euro all’anno.


I mprese

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Promulgato il bando di interesse per l’acquisto dell’azienda: ecco l’iter

La Centrale del Latte ora ritorna a sperare Le domande dovranno essere presentate entro il 28 novembre Come anticipato all’interno dello scorso numero di San Marino Fixing, la Segreteria di Stato per il Territorio ha promulgato il bando di interesse per l’acquisto della Centrale del Latte della Repubblica di San Marino. Il documento chiarisce che sono oggetto di cessione il complesso beni aziendali costituenti l’azienda “Centrale del Latte della Repubblica di San Marino”, compreso il diritto di sfruttamento esclusivo del marchio “Eurolatte”, e della ditta “Centrale del Latte della Repubblica di San Marino”. Verrà inoltre concesso in uso per 30 anni il terreno di circa 4.320 mq. circa e il fabbricato, di proprietà dell’Eccellentissima Camera di San Marino, siti in località Cà Martino – Acquaviva. Requisiti di partecipazione Possono manifestare interesse ad acquistare la Centrale del Latte della Repubblica di San Marino persone fisiche e/o giuridiche (singolarmente ovvero costituiti in raggruppamento o associazione temporanea di impresa) che operino nel settore lattiero – caseario da almeno cinque anni. Di particolare rilievo sarà considerata l’esperienza nel settore tipico tradizionale. L’operatività nel settore lattiero - caseario dovrà essere comprovata con adeguata documentazione: certificazioni di abilitazione all’esercizio di attività nel settore lattiero – caseario e ogni altra documentazione ritenuta utile.

L’iter per inviare le proposte Le formali comunicazione esclusivamente tramite raccomandata A/R, a mano o a mezzo corriere, all’interno di un plico chiuso e sigillato dovranno essere depositate entro il 28 novembre alle 12 all’indirizzo della Segreteria di Stato per il Territorio, Ambiente e Agricoltura (Contrada Omerelli n. 43, 47890, Città di San Marino). La comunicazione dovrà essere sottoscritta dalle persone fisiche interessate o da loro rappresentante opportunamente autorizzato, dal titolare dell’impresa o, nel caso di persona giuridica, dal legale rappresentante, opportunamente autorizzato o da altri soggetti autorizzati. Qualora le imprese interessate siano costituite in raggruppamento o associazione temporanea, la comunicazione dovrà essere sottoscritta dal titolare o dal legale rappresentante dell’impresa capogruppo o da altro soggetto autorizzato. La comunicazione dovrà contenere i dati identificativi dei soggetti interessati ad acquistare la Centrale del Latte e dovrà essere accompagnata da una serie dettagliata di documenti. Gli interessati difatti dovranno presentare il piano finanziario degli investimenti; il piano industriale che preveda la riorganizzazione, la gestione e un piano di sviluppo della Centrale del Latte, commisurato alla specificità e peculiarità della nostra realtà economica, l’indicazione degli investimenti tecnologici e il tipo di intervento che si in-

tende effettuare sull’immobile oggetto di concessione in uso trentennale nonché degli impegni occupazionali che i soggetti interessati intendono assumersi. E ancora: la manifestazione di intenzioni quanto all’acquisizione di macchinari e degli impianti costituenti la Centrale del Latte nonché delle merci presenti in magazzino; la documentazione attestante operatività nel settore lattiero – caseario di cui ai requisiti di partecipazione; il certificato penale, dei carichi pendenti e di mai avvenuto fallimento; la copia di un documento di riconoscimento valido della persona fisica o nel caso di persona giuridica degli amministratori (in caso di persona giuridica, statuto sociale in copia conforme e certificati di vigenza o certificazione equipollente) e i bilanci degli ultimi tre esercizi sociali. Al momento della presentazione della comunicazione dovrà essere inoltre depositata una fideiussione bancaria a prima richiesta, rilasciata da primario Istituto bancario, o altra adeguata forma di garanzia per un importo di 100 mila euro. Le condizioni richieste L’aggiudicatario è tenuto ad assumere, attraverso la sottoscrizione di apposito contratto, una serie di impegni ben precisi. Oltre all’acquisto del complesso dei beni aziendali e la conduzione in uso per 30 anni del terreno di mq. 4.320 circa e del fabbricato, anche l’assunzione degli oneri e costi relativi alla realizzazione,

sul terreno concesso in uso trentennale, di un nuovo stabilimento o alla ristrutturazione di quello esistente, da effettuarsi con modalità tali da assicurare il rispetto delle norme stabilite dall’Unione europea e garantendo la continuità dell’attività di lavorazione del latte. Gli oneri – sottolinea il documento - verranno scomputati dal canone di locazione fino ad un importo massimo di 500 mila euro. Viene inoltre richiesta una fidejussione bancaria o di primaria compagnia assicurativa di 200 mila euro a garanzia dell’obbligo di nuova edificazione o ristrutturazione, delle opere di riqualificazione aziendale e degli investimenti da realizzare, da restituirsi al termine dei lavori; la garanzia della continuazione dell’attività aziendale durante il periodo di nuova edificazione o ristrutturazione dello stabili-

mento; l’acquisto di tutto il latte prodotto negli allevamenti sammarinesi; la trasformazione in territorio del prodotto, l’assunzione di almeno parte dei dipendenti dell’Azienda Autonoma per la gestione della Centrale del Latte; la manifestazione di intenzioni quanto alla volontà di proseguire i rapporti di collaborazione attualmente in essere con gli operatori esterni addetti alla raccolta e distribuzione del latte, a condizione che gli stessi si adeguino alle disposizioni impartite dalla nuova gestione Centrale del Latte; la presentazione della pratica edilizia relativa agli interventi di un nuovo stabilimento o alla ristrutturazione di quello esistente entro due mesi a far data da quella di perfezionamento del contratto di cessione della Centrale del Latte. Infine, la rinuncia alla “zona bianca” attualmente vigente

in Repubblica al termine di un periodo transitorio che non potrà superare i quattro anni. Criteri di aggiudicazione I funzionari designati dal Congresso di Stato procederanno all’esame delle domande e alla comunicazione degli esiti dell’istruttoria entro il 10 dicembre 2014. Per eventuali controversie di qualsiasi natura, il Foro Competente sarà esclusivamente quello della Repubblica di San Marino. Soggetti interessati alla Centrale Senza fare troppa dietrologia, qualcuno - non sammarinese - ha dimostrato interesse per l’acquisizione della Centrale del Latte. L’auspicio è che anche i soggetti del territorio si facciano avanti.


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Il progetto di legge sul bilancio di previsione 2015 vede un saldo negativo poco al di sotto di 15 milioni di euro. Una cifra che, se venisse messa in campo un’azione sostenuta e coraggiosa volta a ridurre la spesa, potrebbe essere ancora più bassa. E’ quando ha affermato il segretario alle finanze Gian Carlo Capicchioni, alle prese con la tornata di incontri con le associazioni economiche sulla Legge di bilancio 2015. In attesa di conoscere il “peso” che avrà il flusso delle imposte dirette che deriverà dalla nuove Legge Tributaria, la Segreteria si dice ottimista e ritiene che le entrate saranno superiori rispetto al passato. Ulteriori effetti si avranno dal 2016 quando ad esempio scomparirà il regime forfettario. Pertanto non saranno riproposti gli interventi straordinari precedenti: minimum tax, imposta addizionale, imposta straordinaria sugli immobili, eccetera. Ma il nodo cruciale è, come abbiamo sottolineato più volte su San Marino Fixing, il contenimento della spesa corrente: 454.127.396 euro. Per far fronte a questa voce, il Governo intende affrontare il rinnovo del contratto di lavoro dei pubblici dipendenti scaduto nel 2012 a costo zero, offrendo come contropartita l’assunzione dei precari con una nuova tabella ridotta. Capicchioni poi ha confermato il prepensionamento obbligatorio per chi ha 59 anni di età con 40 anni di contributi. Un intervento che, crediamo, dovrebbe essere supportato dalla fiscalità e non dal fondo pensione. Altro nervo scoperto, gli investimenti, necessari per rilanciare e dare una direzione al Paese. Pochi spiccioli davvero: il Governo difatti ha messo in previsione 30 milioni di euro in 3 anni. Lo sviluppo difatti si può creare solamente attraverso gli investimenti. E la somma prevista è poco consistente: si tratta di un importo che potrebbe essere sicuramente implementato. Già, ma come? Intervenendo sulla spesa corrente difatti si possono recuperare buone somme per sostenere lo sviluppo delle aziende del territorio e attirare sul Titano nuovi insediamenti. Prendiamo il caso dell’ISS: è l’azienda più grande del Paese e ha un “peso” economico molto imponente. Per abbattere i costi una chiave è quella di porre certi servizi – chiaramente non essenziali a mercato, ma bisogna farlo davvero. Altro nodo poi, la liquidità, che è stata prosciugata per dare linfa al disavanzo degli

A ttualità

FIXING FIXING - Anno - Anno XXII XXII - n.43 - n.21 - Venerdì - Venerdì 21 30 Novembre Maggio 2014

La Legge di Bilancio 2015 presentata alle associazioni economiche. Servono azioni più incisive per ri

Lo sviluppo si crea solo attraverso

Per il triennio che arriverà sino al 2017 lo Stato metterà sul piatto un importo complessivo d essere molti di più. Allarme pensioni: rivisto a ribasso il punto di equilibrio, non più il 2028 ma il anni 2013 e 2014: verrà affrontata attraverso un prestito bancario. Piano pluriennale degli investimenti Come detto, per il triennio 2015-2017, verranno attivati 30 milioni di euro. Lo Stato

Dalla vendita di immobili e terreni si prevedono 3,2 milioni intende recuperare i fondi attraverso una serie di azioni: entro la fine di marzo verrà

pubblicato un decreto delegato che conterrà le procedure per la vendita di una serie di “fabbricati che non rivestono alcun carattere di interesse pubblico e storico” e di alcuni terreni di superficie non superiore a 150 mq. Per quest’ultima voce lo Stato prevede un’entrata di 3 milioni e 200 mila euro. Basteranno oppure è davvero il caso di andare a tagliare la spesa pubblica al fine di liberare risorse importantissime e dare un po’ di energia al fondo? Il contenimento della spesa Confermato l’obiettivo della riduzione del 10% sul complessivo ammontare degli emolumenti corrisposti a ti-

tolo di prestazioni lavorative svolte in regime di straordinario e di maggiorazione oraria dai dipendenti del settore pubblico allargato, dalla Gendarmeria e dalle Guardie di Rocca. Capitolo pensioni Iniziamo subito con il dire che l’orizzonte si è assottigliato. Non più tardi di qualche mese fa le pensioni erano ritenute in equilibrio sino al 2028. Adesso la deadline è stata ritoccata al 2022. Per scongiurare l’affossamento del sistema pensionistico, è necessario trovare una certa quantità di risorse. Già, ma dove? Si potrebbe per esempio andare ad agire dimezzando l’indennità di malat-

tia, oggi all’84% e riducendo l’impatto degli ammortizzatori sociali, visto che tutto sommato la gravità della situazione si è un po’ affievolita negli ultimi mesi. Nel frattempo è stata istituita una Commissione per l’analisi dei fondi pensione alla luce

Pensioni: urgono iniziative per scongiurare l’affossamento dei dati sull’occupazione e sulle sue prospettive (quindi l’andamento dei contributi), e

che studia la redditività dei fondi pensione, la permanenza o meno del contributo dello Stato e la dinamica dei pensionamenti. Bilancio di previsione: le aziende Il progetto di Legge è corposo. Portiamo all’attenzione dei lettori alcune voci. A partire dall’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici. Nell’ambito dei trasferimenti, nel 2015 il Congresso di Stato erogherà all’AASS un milione e 300 mila euro per il servizio fognature e gli investimenti richiesti. Un milione e 400 mila euro invece la somma destinata allo sviluppo della fibra ottica. La Centrale del Latte, argomento a cui abbiamo dedicato una

ILel linee-guida: segretario di Stato alle Finanze Gian Carlo Capicchioni riequilibrio della finanza pubblica con il contenimento

del bilancio, il consolidamento delle entrate e la riduzione della spesa Gli interventi individuati nella Legge di Bilancio sono finalizzati a un riequilibrio della finanza pubblica con il contenimento di bilancio e il consolidamento delle entrate e soprattutto, con la riduzione della spesa pubblica strutturale, mantenendo i servizi offerti dal settore pubblico. E’ questa la linea espressa e comunicata in Congresso dal segretario di Stato alle Finanze Gian Carlo Capicchioni. “L’indirizzo è finalizzare risorse per lo sviluppo economico e il mantenimento dei servizi dello stato sociale, queste le priorità del Bilancio. Sono previsti quindi investimenti stimati di 30 milioni di euro, ripartiti sul triennio, riferibili a progetti di investimento. La maggioranza individuerà quali sono da considerarsi prioritari da far partire al più presto, e il finanziamento di queste opere verrà adottato con leggi speciali di spesa”. Altro punto: mettere in sicurezza il bilancio dello Stato e mettere al riparo i conti pubblici. Terzo elemento: ripristinare i depositi per garantire al sistema la liquidità

necessaria alla gestione. “Se andiamo ad esaminare le imposte di bilancio, quindi le entrate fiscali , l’entrata in vigore della nuova Igr, oggi ci consente una previsione che può portare nella legge ad eliminare le imposte di vecchie finanziarie. Mi riferisco all’addizionale Igr, all’imposta patrimoniale, alla minimum tax, queste sono superate e assorbite da quella che è la legge fiscale entrata in vigore il 1° gennaio 2014, i cui frutti certi li vedremo con la prossima dichiarazione dei redditi, a giugno 2015. Ma non sarà comunque completa, per il 2014 l’istituto del forfettario viene mantenuto, questi soggetti continuano ad ottenere questo istituto e avere una predeterminazione del gettito. Il 2014 è ancora un anno transitorio sull’Igr, gli effetti li vedremo nel 2015. Dal 2015 entrerà in vigore il piano di utilizzo del sistema SMaC per la certificazione dei ricavi, sulla base di questa introduzione noi pensiamo che ci sia una risposta molto positiva da parte degli operatori economici. Darà

buoni benefici per i conti pubblici. Nel complesso le entrate previste sono in riduzione dell’1,7%. Il calo riguarda le entrate extratributarie (tabacchi, tasse pubblicità, valori filatelici numismatici).Si prevede quindi l’accensione del finanziamento del disavanzo 2013, l’anticipo del disavanzo 2014 dell’assestamento, di 32 milioni di euro, che verranno erogati da istituti di credito sammarinesi ed operativi dal 2014. Dovremo definire le condizioni. Si modifica il finanziamento di 60 milioni di euro assunto per rafforzare il patrimonio del sistema bancario, era previsto che fosse rimborsato in 21 rate, è stata ottenuta una dilazione in 24 rate. In questo modo il peso economico di questo finanziamento si riduce con un minor onere nell’immediato di 5 milioni di euro. Avremo un maggior onere di interessi a lungo termine. La spesa dell’esercizio 2015 è diminuita dell’1,4% rispetto la previsione, la spesa corrente aumenta del 2,24%, ma in valore assoluto. E’ incluso

infatti il rimborso dell’imposta monofase, che rispetto all’anno precedente è aumentata di 5 milioni di euro e di fatto non è una maggiore spesa, ma è positivo che abbiamo in entrata un capitolo che è aumentato di 5 milioni e il volume monofase è in leggera crescita. E’ un segnale positivo dell’economia, quindi non è di fatto una spesa, ma è inserita nella spesa corrente, è una posta che rettifica le entrate. Per il 2015 non è riproposto il taglio lineare dell’1,5% degli stipendi della Pa e del 5% alla retribuzione dei precari. Entro la fine dell’anno verrà emesso il decreto sul fabbisogno con nuove retribuzioni dei profili di ruolo e andranno a sopperire a questo onere. Per il 2015 saranno riproposti invece i prepensionamenti obbligatori a 59 e 64 anni. Abbiamo ritenuto di mantenere questo provvedimento, anche se in controtendenza con le norme sull’età pensionabile e con quello che avviene negli altri Paesi. Noi riteniamo sia necessario perché quelli che saranno collocati

a riposo non saranno tutti sostituiti. E’ preventivato un tasso di sostituzione del 25%, su 4 pensionati una sostituzione. E’ anche un modo di far entrare nuove risorse nella Pa, terzo elemento, nei servizi dove si verifica questa eventualità del collocamento a riposo e il soggetto non viene sostituito, il responsabile e dirigente viene costretto a pensare a una riorganizzazione del lavoro. Abbiamo inserito, a salvaguardia della liquidità, un articolo con una clausola di salvaguardia in cui è indicato che i vari uffici e dipartimenti non potranno impegnare somme oltre il 70%, perché si vuole monitorare l’andamento della spesa. Il disavanzo è di circa 15 milioni, non siamo soddisfatti, ma non siamo così pessimisti perché con l’azione di spending review da proseguire nel 2015 e, con un monitoraggio sulle entrate e sul gettito, in base alla nuova legge Igr, contiamo di poter arrivare al pareggio di bilancio dal 2015, nel consolidato del 2015”.


A ttualità

FIXING - Anno XXII - n.43 n.21 - Venerdì 21 30 Novembre Maggio 2014 2014

idurre la spesa corrente: 454.127.396 euro

o investimenti

di 30 milioni di euro. Potrebbero però l 2022. Finanziamenti alla politica: -10% pagina di questo numero, ha un utile di esercizio previsto di poco più di 26 mila euro. L’Ente Poste San Marino invece ha uno sbilancio di poco più di un milione e 200 mila euro. Finanziamento dei partiti e dei movimenti Il contributo che lo Stato metterà a disposizione dei partiti e dei movimenti è stato ridotto del 10%: per l’anno 2015 sarà quindi di poco più di un milione di euro. La Camera di Commercio di San Marino Nell’esercizio finanziario 2015 l’ente camerale della Repubblica di San Marino potrà disporre di 80 mila euro. Clausole di salvaguardia Allo scopo di monitorare l’andamento delle gestione finanziaria del bilancio dello Stato, le somme di spesa stanziate per il 2015 sui capitoli di spesa non obbligatorie possono essere impegnate sino alla concorrenza del 70% dello stanziamento stesso. In sede di variazione di bilancio le somme non ancora impegnate potranno essere sbloccate in seguito alla verifica dell’andamento delle riscossioni delle entrate. Prestiti agevolati: le convenzioni Il Congresso di Stato è autorizzato a convenzionarsi, per il 2015, con gli istituti di credito disponibili per l’erogazione di prestiti con tasso agevolato. Per l’agricoltura l’importo complessivo è stato stabilito in due milione e mezzo. Verrà data priorità agli agricoltori che utilizzano il metodo dell’agricoltura biologica. Per gli studenti invece l’importo complessivo è di 155 mila euro. Incentivazioni settore energia Nel capitolo “Fondo per interventi finalizzati al risparmio energetico, idrico, alla produzione di energia da fonti rinnovabili e al contenimento delle fonti di inquinamento” è previsto un “piatto” di 300 mila euro. Per quanto

riguarda gli incentivi per lo smaltimento dell’amianto, verrà riconosciuta una detrazione d’imposta pari al 50% dei costi sostenuti: sino a una spesa massima di 12 mila euro, da suddividere in 5 anni con un limite di mille e 20 euro per periodo d’imposta per

Sostegno disabilità: 100 mila euro; 120 mila euro per l’aeroporto gli interventi di rimozione e smaltimento dei materiali contenenti amianto; sino a una spesa massima di 7 mila euro, sempre da suddividere in 5 anni e con un limite di 700 euro per periodo d’imposta per le opere di solo incapsulamento dei materiali contenenti amianto. Incentivi comparto turistico I fondi per la promozione del comparto turistico-commerciale sono stati stabiliti in 90 mila euro. A sostegno della disabilità Al fine di perseguire l’obiettivo delle pari opportunità, con la partecipazione delle associazioni rappresentative del volontariato e delle persone disabili, è previsto uno stanziamento di 100 mila euro destinato alla realizzazione di quanto previsto e disciplinato dal piano che verrà predisposto dalla segreteria di Stato competente. Il tasso di sostituzione Allo scopo di proseguire nel percorso strutturale di progressiva riduzione del personale alle dipendenze del settore pubblico allargato e “di far fronte alla carenza di professionalità qualificate”, le nuove assunzioni di personale dovranno rispettare il complessivo tasso di sostituzione fissato, per il 2015, nel 35% del personale collocato a riposo.

Maggio: Expo di Milano Uno degli appuntamenti più importanti che attendono il Titano è l’Expo di Milano del 2015 (l’altro è quello a Venezia per la biennale). In considerazione dell’importanza di realizzare sul territorio eventi culturali in grado di attirare visitatori, lo Stato mette a disposizione 120 mila euro. Parco Scientifico e Tecnologico Per gli oneri di funzionamento e attività del PST è previsto uno stanziamento di 150 mila euro. Le risorse potranno essere impiegate sino a un importo di 100 mila euro per le consulenze, le prestazioni professionali, la produzione di materiale pubblicitario e per l’erogazione di servizi volti all’innovazione tecnologica. I rimanenti 50 mila euro invece per l’affitto della sede dell’incubatore d’impresa. San Marino International airport Per le iniziative relative alla gestione e promozione del trasporto aereo lo Stato sammarinese ha messo in previsione 120 mila euro: 100 mila come contributo da destinare alla San Marino International Airport e 20 mila per il sostentamento di oneri di consulenze e prestazioni professionali, nonché per le attività di promozione. Poiché le azioni della società SMIA spa sono totalmente detenute dall’Eccellentissima Camera della Repubblica di San Marino e che in ogni caso la partecipazione della Eccellentissima Camera non può superare il 52% del capitale sociale, la società opera in regime di esenzione fiscale per quel che concerne l’imposta generale sul reddito e non è soggetta al pagamento della tassa di licenza e delle tassa sui provvedimenti societari per i primi cinque anni. Progetto San Marino Card Non poteva mancare la SMaC, al centro di una discreta tempesta. Lo stanziamento previsto per il 2015 è di 400 mila euro, ed è destinato alla promozione del progetto, al sostenimento degli oneri di realizzazione hardware e software per l’attivazione. Tra le novità, l’abrogazione – dal 1 gennaio 2015 – dello sconto del 2% (1% a carico dello Stato, l’altro 1% a carico dell’esercente) per l’acquisto di pannelli fotovoltaici da produttori e/o installatori sammarinesi per la realizzazione di impianti domestici inferiori a 20 Kw.

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L eggi e Normative

FIXING - Anno XXII - n.43 - Venerdì 21 Novembre 2014

L’Autorità Garante sarà composta da 5 membri tutti nominati dal Consiglio Grande e Generale di Daniele Bartolucci

“Promuovere e tutelare il pluralismo dell’informazione inteso come libertà di informare e diritto ad essere informati a garanzia e protezione dei fruitori e degli operatori del settore”. Questa la finalità più alta della “Legge in materia di editoria e di professione degli operatori dell’informazione” che il Segretario di Stato al Lavoro Iro Belluzzi ha elaborato assieme alla maggioranza nei mesi scorsi e che, salvo sorprese, è arrivata finalmente al termine del suo iter parlamentare. L’Autorità Garante per l’Informazione Non senza strascichi polemici, soprattutto per l’istituzione di una Autorità Garante per l’Informazione che ufficialmente “ha il compito di tutelare il diritto all’informazione inteso come libertà di informare e diritto ad essere informati, nonché quello di vigilare sui principi e le finalità del servizio radiofonico e televisivo”. Niente di strano, se non fosse che questa Autorità avrà – a numeri – una preponderanza di “nominati” dalla politica: 5 membri tutti nominati dal Consiglio Grande e Generale, il Presidente su indicazione del Segretario competente, due membri indicati rispettivamente da maggioranza e minoranza e altri due membri, uno indicato dalla carta stampata e l’altro dalla radio/tv di Stato. Questa “interferenza” o peggio “controllo” della politica sull’informazione, già sollevata dagli operatori del settore, trova poi concretezza in una serie di “poteri” attribuiti all’Autorità: “Esercita i con-

San Marino, editoria: la tutela tra le mani della politica Contributi sino a 15 mila euro per le imprese editrici, che dovranno essere “trasparenti” trolli sul corretto esercizio delle attività di settore, determinando e applicando sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme”, “esercita le altre attribuzioni previste dalla presente legge e delibera sulle richieste di provvidenze sull’editoria di cui al Titolo III, Capo III della presente legge”, “valutati gli elementi in suo possesso e quelli portati a sua conoscenza da chiunque vi abbia interesse, esercita poteri di indagine e di verifica al fine di prevenire e contrastare limitazioni e distorsioni del pluralismo dell’informazione, concentrazione tra imprese operanti nel settore, anche al fine di garantire la trasparenza degli assetti proprietari”, “ordina alle imprese interessate di sospendere gli atti posti in essere in violazione dei divieti”, “istruisce verifiche al fine del riconoscimento dello status professionale dei giornalisti che hanno acquisito l’abilitazione professionale negli Stati esteri, nonché lo status professionale degli operatori […] per il rilascio della Press Card”. Non solo: sarà la Consulta dell’informazione (costituita da operatori/editori) a redigere il proprio Codice Deontologico, ma sarà l’Autorità

ad approvarlo, così come a esaminare “le segnalazioni ricevute circa presunte violazioni delle norme contenute nel Codice Deontologico degli operatori dell’informazione” e ad applicare “le sanzioni previste dal medesimo codice”. Sulle modalità operative bisognerà comunque aspettare almeno 3 mesi, il tempo concesso all’Autorità una volta costituita per adottare il proprio regolamento interno e depositarlo in Tribunale. A mo’ di Camera di Commercio, infine, sarà l’Autorità a raccogliere annualmente le copie dei bilanci delle imprese editrici e delle testate giornalistiche. Autorità a parte, il settore dell’informazione comunque verrà completamente riformato, a partire da chi ci lavora: con questa legge, infatti, sono riconosciute e regolamentate le professioni nel settore. Pubblicisti e professionisti Come in Italia, esisteranno sia i giornalisti che i pubblicisti. Ad esclusione dei professionisti già presenti (o quelli che in via transitoria acquisiranno tale titolo per legge) sarà istituito un esame di abi-

litazione alla professione di giornalista, le cui domande verranno accolte dalla Consulta, previo un “praticantato” di 12 mesi. Altra questione rilevante, infine, è quella relativa all’impresa stessa: in questo caso la legge distingue impresa editrice da testata giornalistica. La prima fa riferimento alla licenza per l’esercizio dell’attività, mentre la seconda è “l’organo di informazione registrato in apposito elenco, con l’indicazione del direttore responsabile, del nome della testata e del suo proprietario e della sede dell’impresa editrice, il numero di copie editate”. I benefici a sostegno dell’informazione Altra distinzione, ai fini dei benefici statali previsti, è quella tra “editori puri” e le imprese editrici “che siano controllate o partecipate da istituti bancari, da finanziarie, da fiduciarie o, in percentuale di maggioranza, da imprese che non svolgano quale attività prevalente l’attività editoriale, o che siano con essi associate”. Benefici trattati nel Capo III della legge “Interventi a sostegno dell’attività editoriale”: in futuro, “con apposito decreto dele-

R oma, sostegno ai media Investimenti in innovazione tecnologica e digitale

ma anche 11 milioni per le assunzioni di nuovi giornalisti In Gazzetta Ufficiale il Fondo straordinario per l’Editoria è diventato realtà, con la pubblicazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con il quale sono state ripartite le risorse per gli interventi di sostegno all’editoria, istituito dalla Legge di stabilità per il 2014. Le misure a disposizione delle imprese editoriali sono numerose e assai rilevanti, dagli investimenti in innovazione tecnologica e digitale, anche per imprese di nuova costituzione, agli incentivi

alla nuova occupazione e al sostegno agli ammortizzatori sociali, necessario per attenuare l’impatto sociale dei processi già in corso di ristrutturazione. Tra le varie misure, circa 7 milioni e mezzo di euro sono destinati al fondo di garanzia per le piccole e medie imprese: i finanziamenti bancari per investimenti in innovazione tecnologica e digitale saranno assistiti dalla garanzia pubblica, rendendo così più facile per le imprese l’accesso al credito e migliori le condizioni ottenibili.

11 milioni di euro sono poi stanziati per promuovere nuove assunzioni di giornalisti: lo stato si fa carico di tre anni di contribuzione previdenziale per i contratti a tempo indeterminato e del 50% della contribuzione previdenziale per i nuovi assunti a tempo determinato. Il decreto prevede ulteriori meccanismi per incentivare la trasformazione delle posizioni a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Due milioni di euro sono destinati, infine, al sostegno

degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione guadagni straordinaria e contratti di solidarietà) gestiti dall’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani. Misure concrete al servizio di un settore che ha pagato e paga cara la crisi economica degli ultimi anni. Misure che testimoniano la volontà del Governo di stare vicino a migliaia di lavoratori che, garantendo tutti i giorni l’informazione per i cittadini italiani, rendono la nostra democrazia più consapevole e più forte.

gato saranno individuati interventi a sostegno della formazione dei giornalisti, finalizzati a percorsi formativi autorizzati dall’Autorità, nonché interventi per la raccolta pubblicitaria”. Subito, invece, “sono previsti i seguenti benefici: a) contributo sino ad un massimo del 7% sul costo del prodotto editoriale documentato […] fino ad un massimo di Euro 10.000,00 (diecimila) per ogni singola testata”; “b) contributo sino ad un massimo del 30% sul costo derivante dal servizio di fornitura di notiziari da parte delle principali agenzie di informazione, fino ad un massimo di Euro 5.000,00 (cinquemila) per ogni singola testata”. Per quanto riguarda le pubblicazioni periodiche di Partiti, Movimenti o Associazioni senza fini di lucro, giuridicamente riconosciute, “usufruiscono di un contributo pubblico annuo, qualora la testata periodica effettui in un anno solare almeno sei pubblicazioni distinte, di euro 100,00 (cento/00) per ogni numero del periodico, sino ad un massimo di 24 numeri”, ovvero 2.400 euro massimi. Interessante, infine, la norma per cui le imprese giornalistiche debbano essere molto “trasparenti”, perfino più delle banche: “tutti gli organi di informazione comprese le agenzie di informazione”, recita l’articolo 36, “sono tenuti a trasmettere, entro il mese di aprile di ogni anno, presso l’Autorità, i dati relativi al nominativo di coloro che, persone fisiche e giuridiche, hanno partecipazioni nell’impresa editrice e di coloro che, persone fisiche e giuridiche, le hanno avute nell’anno precedente, o che hanno, nell’anno precedente, a qualunque titolo, contribuito a finanziare la testata giornalistica, indicando l’importo complessivamente erogato da ciascun soggetto e la forma e scopo delle erogazioni, siano esse state fatte a titolo di contributo, o di pagamento di pubblicità o sponsorizzazione o ad altro titolo”.

F ocus

Accordo RTV tra Italia e il Titano

Su proposta del Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni Silveri, il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi quattro disegni di legge per la ratifica e l’esecuzione di alcuni atti internazionali. Tra questi spicca anche l’importante accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva tra Italia e la Repubblica di San Marino. “Tale accordo – riporta il portale www.governo. it - rinnova la cooperazione instaurata tra i due Stati con il precedente Accordo. Tra gli aspetti qualificanti dell’Accordo si segnalano: la messa a disposizione dell’Italia di 3 delle 5 frequenze assegnate a San Marino dal Piano di Ginevra del 2006, la possibilità di estendere il bacino di utenza della Tv Sammarinese, la prospettiva di una programmazione mirata dell’area adriaticabalcanica per la promozione della lingua italiana e dell’immagine dei due Paesi, l’istituzione di una Commissione Mista incaricata di monitorare l’esecuzione dell’accordo e di esaminare l’andamento della collaborazione nel settore radio televisivo, il pagamento di un contributo alla Repubblica di San Marino di un importo forfettario annuale fissato in 3.098.000 euro. L’Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino ha durata quinquennale ed è tacitamente rinnovabile per periodi di un anno salvo denuncia con preavviso di due mesi”.


I mprese

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La Splendor, Colorificio sammarinese, Antao progetti, Cams e Montanari

“The Big 5 Show 2014” Cinque aziende a Dubai Giulio Caramaschi: “Per tutti noi l’Asia rappresenta un’opportunità” In volo verso Oriente. Tra i partecipanti alla prestigiosa fiera internazionale “The Big 5 Show 2014” – la manifestazione dedicata al settore delle costruzioni e dell’edilizia per gli operatori del Medio Oriente, del Sud-Est Asiatico e del Nord Africa, in programma a Dubai sino al 20 novembre anche una nutrita delegazione di aziende sammarinesi: La Splendor, Colorificio sammarinese, Antao progetti, Cams e Industrie Montanari. In cabina di regia, la Camera di Commercio della Repubblica di San Marino. “Il nostro compito – racconta il direttore dell’ente camerale del Titano, Massimo Ghiotti – è stato quello di mettere assieme le cinque realtà imprenditoriali del territorio. Per la Camera di Commercio di Dubai è strategico partecipare in loco a questo evento. Tempo fa, assieme ad alcune aziende, avevamo ragionato e discusso sull’importanza di questa fiera. Attraverso la nostra newsletter abbiamo ‘lanciato’ l’idea. Alcune imprese si sono dimostrate interessate, e ci siamo messi a lavoro. Uno dei ruoli della CCIAA è quello di ricevere input dalle imprese e trasformarli in progetti concreti”. La novità è che La Splendor, Colorificio sammarinese, Antao progetti, Cams e Industrie Montanari hanno fatto squadra. “Le imprese – prosegue – si sono unite: quattro in uno stand e una in un altro. Si è creata un’economia di scala: hanno lavorato a stretto contatto l’una con l’altra, in modo da condividere e ammortizzare le spese e presentarsi in maniera compatta”. Il direttore della CCIAA poi si sofferma sulla fiera: “E’ probabilmente uno degli eventi più importanti del mondo in questo settore: attira moltissimi visitatori da ogni Paese, soprattutto dalle zone limitrofe. Esserci quindi è davvero strategico, anche in un’ottica di internazionalizzazione. Dubai rappresenta una testa di ponte verso i mercati mediorientali”. Da qui difatti le imprese del Titano potranno esplorare i Paesi vicini, spingendosi sino

all’Asia centro-sud orientale. Dubai World Trade Center La fiera vedrà la presenza di

oltre 70 mila operatori tra progettisti, architetti, contractor e aziende fornitrici del settore dell’edilizia. Previsti anche una serie di importanti mo-

menti di approfondimento tematico su temi come l’innovazione tecnologica e di prodotto per il risparmio energetico e la sostenibilità ambien-

tale degli edifici. Le parole delle imprese In attesa di ascoltare le loro riflessioni una volta rientrati

dalla trasferta, siamo riusciti a metterci in contatto con i rappresentanti delle cinque imprese di San Marino presenti all’importante manifestazione internazionale. “La fiera è molto frequentata – racconta da Dubai Giulio Caramaschi, amministratore delegato del Colorificio sammarinese - e raccoglie una popolazione che parte dall’Africa e arriva al lontano oriente. Moltissimi gli incontri e il grado di interesse per prodotti cosiddetti di qualità italiana. Il nostro interesse è focalizzato su interlocutori molto forti e conoscitori del mercato di riferimento, che dovranno ‘sposare’ le nostre aziende e possibilmente offrirci uno sviluppo duraturo. Per tutti noi il mercato asiatico e quello africano rappresentano un’opportunità importante di sviluppo e di possibile futuro. Vorremmo che tutte le istituzioni e le associazioni di categoria della nostra Repubblica, cogliessero l’impegno e gli sforzi fatti di uomini e investimenti che stiamo producendo autonomamente”. I numeri della scorsa edizione Il 2013 è stato un anno da record per “The Big 5”: 2.747 espositori provenienti da 57 paesi; 74.854 partecipanti da 124 paesi (23% in più rispetto al 2012); 48.610 metri quadrati di spazio espositivo; 148 tra workshop, seminari, conferenze. Non a caso, la fiera è diventata nel corso degli anni, una delle occasioni irrinunciabili per il business nell’area del Golfo, rappresentando la piattaforma di networking per fornitori e acquirenti di materiali da costruzioni sin dal 1979. I grandi investimenti previsti nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture in vista dell’Expo 2020 a Dubai, spingono a pensare che l’edizione del 2014 avrà un successo ancora maggiore. Diverse anche le aeree tematiche: impiantistica, tecnologie ambientali, pavimenti, sistemi di condizionamento, coperture, infissi, arredo-bagno, legno e marmi. Alessandro Carli


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C ircondario

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Nel 2013 assegnati 100 contratti per un importo complessivo che supera il miliardo di euro L’Osservatorio regionale del Project Financing e del Partenariato Pubblico-Privato elabora rapporti periodici sull’andamento del mercato regionale. I rapporti vengono pubblicati con cadenza mensile, quadrimestrale ed annuale e sono consultabili direttamente accedendo al portale dell’Osservatorio. I rapporti annuali risultano particolarmente rilevanti per monitorare l’evoluzione dell’utilizzo delle metodologie del partenariato a livello regionale e provinciale. Il mercato del partenariato pubblico privato (PPP) in Emilia Romagna nel 2013 rallenta. La nuova programmazione dei fondi strutturali europei può essere un’occasione per il rilancio. Nel 2013, con l’aggravarsi della crisi, le difficoltà del PPP si avvertono anche in Emilia Romagna. In base ai dati dell’Osservatorio Regionale del Partenariato Pubblico Privato dell’Emilia Romagna (www.sioper.it), un sistema informativo e di monitoraggio degli avvisi di gara e delle aggiudicazioni sull’intero panorama del PPP, promosso da Unioncamere Emilia Romagna e realizzato da Cresme Europa Servizi, il mercato regionale del PPP nel 2013 si caratterizza per un significativo rallentamento della domanda, dopo la ripresa, seppure debole, del 2012, a fronte di una

La stipula di accordi per l’insediamento e lo sviluppo di nuove imprese. La riduzione del carico burocratico. Ma anche agevolazioni fiscali per nuove imprese innovative, sostegno all’aggregazione e al rafforzamento dei Consorzi fidi per il credito. Ancora, un premio regionale per la responsabilità sociale d’impresa, misure di contrasto delle delocalizzazioni produttive, nonché la promozione degli investimenti nel quadro delle programmazioni settoriali della Regione. Sono queste le linee principali della legge su “Attrattività, competitività e promozione degli investimenti in Emilia-Romagna” approvata dall’Assemblea legislativa. L’obiettivo principale quello del rilancio degli investimenti pubblici e privati: una leva fondamentale per far ripartire la domanda interna, per aumentare le esportazioni e per creare nuova occupazione, stabile e qualificata. La legge risponde, infatti, alla duplice esigenza di contribuire alla ripresa eco-

Partenariato pubblico-privato L’Emilia-Romagna tra i primi Rimini non è al top: nella Provincia è localizzato solamente il 5% dei volumi di affari crescita delle aggiudicazioni, dopo il crollo del 2012. Tali dinamiche sono la conseguenza della difficile situazione economica del Paese e indicano da un lato il persistere delle difficoltà nel reperire le risorse finanziarie e di diverse criticità legate all’intero percorso decisionale, tecnico e realizzativo, soprattutto per operazioni di importo rilevante, dall’altro invece confermano l’interesse delle pubbliche amministrazioni, che guardano al PPP come a una strada da intraprendere per garantire servizi essenziali e di base ai cittadini e per riqualificare le città e il territorio. Tra gennaio e dicembre 2013, l’Osservatorio ha censito 155 gare di PPP e un volume d’affari, relativo a 99 gare di importo conosciuto, di 141 milioni. Rispetto al 2012 si registra un calo generalizzato: -24% il numero; -29% l’im-

porto complessivo; -6% l’importo medio per opera. Dinamiche opposte per le aggiudicazioni. Nel 2013 risultano assegnati 100 contratti dell’importo complessivo di circa 1,1 miliardi di euro, quantità entrambe in crescita rispetto a quanto assegnato lo scorso anno (88 contratti aggiudicati del valore di 115 milioni), e i motori trainanti sono i settori impianti sportivi, reti energetiche e trasporti. Rispetto all’intero mercato nazionale, nel 2013, l’Emilia Romagna con 155 interventi in gara, contro una media regionale italiana di 145, si colloca al nono posto nella classifica per numero di opportunità, guidata dalla Lombardia, tre posizioni indietro rispetto al 2012. Nella classifica per volume d’affari si colloca al tredicesimo posto, con 141 milioni contro una media regionale italiana di

258 milioni. Un anno prima occupava la sesta posizione. La distribuzione territoriale delle gare di PPP censite nel 2013 nelle nove province dell’Emilia Romagna mostra un’intensa attività nella provincia di Bologna, dove si concentra il 20% delle opportunità ed oltre il 50% dell’investimento. Buoni risultati anche per i mercati di Ferrara, Parma e Reggio Emilia. La distribuzione territoriale delle gare di PPP censite nel 2013 nelle nove province dell’Emilia Romagna mostra un’intensa attività nelle province di Bologna, dove si concentra il 20% e il 50% dell’investimento. In provincia di Bologna sono localizzate 30 opportunità e un investimento, relativo a 20 gare di importo conosciuto, del valore complessivo pari a 71 milioni. Delle 30 gare complessive 7 riguardano la gestione di im-

pianti sportivi. Rispetto al 2012 crescono per numero di bandi promossi solamente le province di Ferrara (4 iniziative in più), Modena (4 iniziative) e Ravenna (una gara in più). Valori negativi per le altre province, soprattutto per Rimini (22 gare in meno) e Bologna (11 gare in meno), che mantiene però il primato in regione. Il volume d’affari della provincia di Rimini In provincia di Rimini, dove risiede il 7% della popolazione regionale, è localizzato l’8% della domanda regionale di PPP e il 5% del volume d’affari. Nel 2013 il mercato del PPP provinciale è formato da 12 gare (22 in meno del 2012) e 7 aggiudicazioni (9 in meno del 2012). Rispetto al più ampio mercato delle gare per opere pubbliche rappresenta ben il 25% in termini di numero e il 24%

Presentata la Legge: lo scopo è quello di far ripartire la domanda interna

Attrarre investimenti Bologna lancia la sfida nomica e rafforzare la competitività e la capacità di innovazione del sistema produttivo dell’Emilia-Romagna. Il provvedimento legislativo punta a rendere i sistemi - locali e regionale - ancora più “attraenti” per gli investimenti delle imprese, proiettando ulteriormente l’economia emiliano-romagnola nel mondo. Tutto questo senza perdere le radici ma, anzi, rafforzando i suoi tratti di forza: dinamismo e capacità di fare innovazione, diversificazione produttiva, pluralismo delle forme imprenditoriali. Le politiche regionali e la legge intendono favorire e ac-

compagnare in Emilia-Romagna la promozione degli investimenti produttivi ad alta intensità tecnologica ed ecologica per rafforzare l’innovazione dell’asse saper, del made in Italy e green economy che comunque poggiano sull’autonoma capacità e iniziativa delle imprese e degli imprenditori presenti sul territorio. La nuova normativa si muove nel solco della politica nazionale, con l’intenzione di accrescerne l’efficacia attraverso misure proprie e in collaborazione con lo Stato e tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti. L’architrave della

legge è l’individuazione degli “investimenti e insediamenti di interesse regionale” promossi da imprese o aggregazioni di imprese, che si caratterizzano per il valore degli investimenti, la qualità e la quantità dell’occupazione, le ricadute sul territorio, la ricerca e l’innovazione, l’internazionalizzazione e la specializzazione delle singole unità, delle filiere e dei distretti. Per favorire investimenti e interventi di interesse per il territorio la Regione, anche per mezzo delle sue società, sviluppa una politica di marketing territoriale per la ricerca di investitori nazionali ed

esteri e per la promozione della propria immagine. Le novità della legge regionale Concretamente, la realizzazione degli investimenti e degli interventi avviene attraverso la stipula di “Accordi per l’insediamento e lo sviluppo” sottoscritti dalla Regione, dalle imprese o aggregazioni di imprese, dagli enti locali e dagli altri soggetti che concorrono all’attuazione. Gli “Accordi” contengono gli impegni reciproci dei contraenti, ovvero gli investimenti a carico rispettivamente delle imprese e delle parti pubbli-

degli importi. I principali committenti sono i Comuni ai quali competono 9 gare sulle 12 totali. Le Amministrazioni comunali hanno fatto ricorso a concessioni di servizi in 7 casi; concessioni di lavori pubblici ad iniziativa pubblica in 2 casi. Le iniziative di maggiore importo dell’anno, per gare e aggiudicazioni, sono state due. La prima è stata la gara di concessione di lavori pubblici ad iniziativa pubblica per la progettazione, costruzione e gestione di un impianto di cogenerazione indetta da Sant’Andrea Servizi srl di San Clemente (2,5 milioni di euro). La seconda l’aggiudicazione della gara di concessione di lavori pubblici ad iniziativa pubblica per la realizzazione di un tempio crematorio presso il cimitero civico di Rimini (3 milioni). a cura della Red. ec.

che, le agevolazioni che possono essere concesse e i termini per l’autorizzazione e la realizzazione degli interventi. La Regione si assume in particolare il compito di collaborare con tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte per assicurare uno svolgimento efficace e tempestivo dei procedimenti. La proposta di legge indica le principali azioni che possono essere attivate per favorire gli investimenti e l’attuazione degli accordi: l’accesso alla rete per la ricerca e il trasferimento tecnologico, la formazione delle risorse umane, la disponibilità delle reti di telecomunicazione e di servizi telematici, nonché di altre infrastrutture, sostegni per la riqualificazione energetica, contributi per la ricerca e l’innovazione, servizi alla persona. Viene evidenziato, inoltre, il ruolo che possono svolgere le attività terziarie per la specializzazione intelligente del sistema produttivo e la promozione e l’attrazione di investimenti.


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Salgado è il vero sale della terra

FIXING - Anno XXII - n.43 - Venerdì 21 Novembre 2014

Dal brulicare della miniera d’oro del Brasile alla fazenda di famiglia

11 Recensione

Un’Alice nuova che danza lieve nell’aria del circo

Due grandi maestri che intrecciano immagini fisse e immagini in movimento. Così Wenders racconta la fotografia sociale Dopo l’omaggio a Pina Bausch, il regista Wim Wenders torna a parlare di grande arte e lo fa attraverso un film – “Il sale della terra” – sulla vita (e le fotografie) di Sebastiao Salgado. La costruzione del film è semplice: l’artista brasiliano racconta le sue foto. Colpevolmente snobbato nonostante girato da uno dei grandi maestri del cinema mondiale, quel Wim Wenders che qualche anno fa aveva girato uno straordinario film sulla vita e sulle opere di Pina Bausch, “Il sale della terra” è forse il pensiero più gentile che uno spettatore possa donarsi in questo colpo di coda del 2014. Al centro del viaggio del regista tedesco incontriamo Sebastiao Salgado, uno dei fotografi più importanti del mondo. Sono lui e la sua macchina fotografica il sale della terra: una vita di viaggi, di indagine sociale su fette di globo terreste, spesso troppo lontane dagli occhi per essere conosciute. La costruzione del film è semplice: l’artista brasiliano racconta le sue foto. Denso, molto più denso invece il contenuto: la “scusa” – nobilissima – che avanza Wenders (non è una giustificazione ma un piccolo cameo) per spiegare la creazione del documentario è – guarda caso

Denso, molto più denso invece il contenuto: la “scusa” – nobilissima – che avanza Wenders (non è una giustificazione ma un piccolo cameo) per spiegare la creazione del documentario è – guarda caso – un’immagine che lo stesso regista acquistò tanti anni fa e

– un’immagine che lo stesso regista acquistò tanti anni fa e che rappresentava una ragazza africana cieca. Da questa Santa Lucia – che ancora oggi è appesa nello studio di Wenders – la scintilla: chi è Salgado il fotografo, chi è Salgado l’uomo, chi è Salgado marito e padre di famiglia, qual è la vita di Salgado. Dalle famosissime foto scattate nella miniera d’oro del Brasile – 50 mila persone che cercavano una vita migliore: contadini, laureati, persone comuni che agli occhi sembrano formiche silenziose e operose – all’amata e dolorosa Africa: Rwanda, Congo, uomini e donne che scappano dalla fame e dalla guerra, sguardi di bambini che sembrano animali in fuga, vestiti con poco. Salgado indaga, porta alla luce, senza pietismo: è un racconto per immagini, il suo, che parte da dentro. Sogni e verità in bianco e nero, cercati con la caparbietà di chi ha capito che dopo una laurea in economia e un fu-

che rappresentava una ragazza africana cieca. Dal Brasile al Brasile, portando negli occhi e nelle immagini (in bianco e nero) i volti e gli occhi delle persone. Un film da vedere. Un omaggio alla razza umana. E alla Natura.

turo brillante nella finanza londinese, c’era un universouomo da esplorare. Migrazioni forzate, disegnate quasi a matita: i leoni marini dell’Antartide, i popoli del Brasile del nord est, gli uomini del petrolio, gli aborigeni con un osso nel mento – quelli che mettono al centro della società la donna, che ha quattro o cinque mariti diversi ognuno dei quali provvede a modo suo (pesca, caccia, terra) al sostentamento della compagna – e poi l’orso polare bianco, i pinguini. “Salgado fa scelte molte precise, accetta il cambiamento e se ne assume la responsabilità – ha raccontato il regista -. Aveva grande carriera come economista e l’ha lasciata. Poi, quando non ha sentito più nulla, ha smesso, ha scoperto la natura, quando ha visto la parte meravigliosa della terra dopo quella distruttiva delle guerre. Credo che il processo artistico sia una delle poche avventure che ancora si possono fare nel mondo contemporaneo.

Creare è una grande avventura ma ci è rimasto poco, per questo sono curioso di scoprire la creazione di nuove forme d’arte. Provare a capire il processo creativo, cosa il loro linguaggio ha in comune con il mio e capire come lavorano è molto importante per me”. Un nostos epico quello di Salgado, di cui Wim Wenders traspone nelle immagini del suo cinema viaggiante l’essenza “formale”. Un viaggio di ritorno - questo il significato di nostos - che si compie solamente alla fine: Sebastiao, assieme alla moglie Lélia, torna alla fazenda di famiglia, in Brasile, una terra che sembra una pelle di cammello, rinsecchita dal sole. Sebastiao e Lèlia la sistemano, portando oltre 2 milioni di nuove, piccole piante, e donano la proprietà allo Stato. Tra la miniera e la fazenda, una vita spesa sotto i soli e la sete del pianeta terra, arso da quel sale che dà il titolo al film. Alessandro Carli

Ri_tratto sociale

Trentadue artisti sammarinesi per una nobile causa Diventerà una collettiva vera e propria la passerella di artisti sammarinesi “Art-Gallery 0-24”. Il progetto, a cura di Gabriele Geminiani, ha messo insieme 32 artisti del territorio con percorsi artistici e caratteristiche anagrafiche estremamente differenti fra loro, creando così un variegato spaccato del fare arte oggi a San Marino. “Il progetto ‘Art Gallery 0-24’ che vede numerosi artisti locali, incentiva la produzione artistica, la promuove,

la rende parte di un sistema” ha commentato il Segretario alla Cultura Giuseppe Maria Morganti in occasione della presentazione del progetto nell’ottobre scorso a Domagnano. La mostra inaugurerà alle ore 17 di sabato 22 novembre nella Casa del Castello di Domagnano dove si concluderà il 14 dicembre con un evento finale che avrà come momento clou un’asta di beneficenza delle opere esposte (è un po’ il compito dell’arte), parte del cui ricavato sarà devoluto

all’associazione San Marino for the Children. La mostra è accompagnata da un catalogo dove ogni singolo artista, oltre a mostrare le proprie opere, avrà modo di raccontarsi attraverso un’intervista realizzata espressamente per questo progetto editoriale. Main sponsor dell’iniziativa è Banca CIS, ma vi è anche il patrocinio e il sostegno della Segreteria alla Cultura e Istruzione, di Titancoop e della Tipografia Seven Seas.

Più felliniano di “Alegria” e forse più tarato per un pubblico di piccini che di adulti (i topoi che caratterizzano i loro lavori però ci sono tutti), “Quidam” del Cirque du Soleil – passato all’Adriatic Arena di Pesaro dal 14 al 16 novembre - è un’interpretazione personalizzata di “Alice nel Paese delle Meraviglie” di Lewis Carroll, con un pizzico in più di magia visiva (nell’autore inglese l’incanto è tutto linguistico-mentale). L’apertura è un marchio di fabbrica: interazione con il pubblico, che apprezza e ride, e ci sta a diventare parte attiva dell’opera. La struttura dello spettacolo è robusta e solida: un palco circolare che si lancia verso il pubblico, sormontato da una spina dorsale di tralicci su cui scendono gli artisti, fa da catino all’inquietudine di Zoé, una bimba (Alice?) annoiata dalla quotidianità dei genitori, intenti – e qui l’immagine porta all’incipit de “La cantatrice calva” di Ionesco – a leggere il giornale e ad aspettare che il tempo scorra. Zoé non ci sta, e immagina un mondo parallelo, fatto di magia: è quello del Cirque du Soleil, che inventa una distrazione e mette in scena – che spettacolo! – una possibilità altra di esistenza. La bimba, com’era facile immaginare, si lascia conquistare dalla bravura degli artisti, che cuciono piccoli sketch: la ginnasta orientale che sta sospesa su piccoli trampoli (la stessa di “Alegria”), la ragazza che diventa baco all’interno di un bozzolo di seta rossa calato dall’alto, i signori degli anelli. Zoé però, a differenza di Alice, non cresce: cerca di aprire questo sul mondo incantato ai genitori, che le sorridono. La compagnia, lasciata in disparte per una volta il canto - in “Quidam” la musica è solo suonata e serve per creare atmosfere - affronta un classico della letteratura mondiale: la genitorialità e le differenze di visione. Alessandro Carli



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