San Marino Fixing nr. 38 / 2014

Page 1

Anno XXII - n.38 - 1,50 euro

Direttore Loris Pironi

VenerdĂŹ 17 Ottobre 2014

Buon viaggio capitano Achab

spazio riservato all’indirizzo


2

L avoro

FIXING - Anno XXII - n.38 - Venerdì 17 Ottobre 2014

F ocus

Questione di num3ri

Dai giornali (o dalle testimonianze, lì quando la carta stampata ancora non era nata) del 17 ottobre. Le gazetin de Sabrosa, Portugal. Hoje nasceu Ferdinando Magellano, l’esploratore che per primo intraprese la circumnavigazione del globo al servizio della corona spagnola di Carlo V. Otto anni più tardi, altro giornale. Siamo in Italia però: il 17 ottobre del 1488 ha aperto i suoi occhi e ha mosso le sua manine lo scultore Baccio Bandinelli. La sua arte è giunta sino al Titano. Il Museo di Stato difatti custodisce il bassorilievo in stucco policromo raffigurante “La deposizione di Cristo”. 1912, Belluno. “I ga dito che xé nato un bocia chel se ciama Albino Luciani”. Nessuno, in quel giorno di oltre cento anni fa, avrebbe mai immaginato che quel bocia, nel 1978, sarebbe diventato il 225 Papa della Chiesa con il nome di Giovanni Paolo I. Il suo pontificato durò meno di un mese: morì di infarto miocardico il 29 settembre del 1978. In lista dell’happy birthday, troviamo anche il cantautore italiano della classe 1958 Gianmaria Testa (in cartellone nella stagione teatrale: imperdibile) e l’ex calciatore sammarinese Tiziano Giacobbi (1962). Per molti nati, molti sono anche gli eventi del giornale della storia. Per i veneziani il 17 ottobre del 1797 è una data da segnare a lutto: Napoleone, nel trattato di Campoformio, vende l’Antica Serenissima all’Austria. Finisce così la libertà del Leone. Sempre oggi e sempre Francia, ma nel 1849. Il compositore Chopin decide di proseguire la musica in cielo. Facciamo tappa in Spagna. 1919, 17 ottobre. Il re Alfonso XIII di Spagna inaugura il primo tratto della metro di Madrid, la città che nel 2004 fu teatro di un terribile attentato terroristico. Furono fatti saltare diversi treni, 192 le vittime. Anzi, 193. Il fotografo Ciro Prota ci ha creato un progetto straordinario, “Project 192”. E’ - anche - una mostra. E arriverà anche a San Marino. Il 25 ottobre. Alessandro Carli

L’Ufficio studi della CGIA di Mestre ha realizzato un vero “borsino”. Molte le sorprese

La crisi? Non per loro... Le professioni che lavorano Problemi invece per i ragionieri e gli amministratori delle piccole e medie aziende Estetisti, parrucchieri, colf, badanti, camerieri, magazzinieri, pony express. Sono solo alcuni dei lavori che in questi ultimi anni non hanno conosciuto la crisi. Per contro, invece, i ragionieri, gli amministratori delle piccole imprese, i muratori, i carpentieri, i ponteggiatori, i falegnami, sono le professioni che hanno registrato le contrazioni occupazionali

Al top estetiste, parrucchiere badanti, colf, pony express e camerieri più preoccupanti. Grazie alla realizzazione di un vero e proprio “borsino delle professioni”, l’Ufficio studi della CGIA ha stilato una graduatoria dei lavori “top & down” che si sono registrati tra il 2008 e il 2013. Le professioni Top Come dicevamo, gli estetisti, i parrucchieri, le colf e le badanti hanno registrato un aumento in termini assoluti pari a oltre 314 mila unità (+71,7%). Seguono i camerieri, con un incremento di posti di lavoro pari a poco più di 251.500 (+31,5%) e i magazzinieri e i pony express, con oltre 125.600 occupati in più (+43,2%). Appena fuori dal podio tro-

viamo cuochi, baristi e ristoratori, con quasi 123.500 nuovi occupati (+14%) e le attività legate alla guardiania e ai vigilanti non armati. Nonostante l’aumento in valore assoluto di quest’ultimo settore sia stato abbastanza contenuto e pari a quasi 76.000 unità, l’incremento percentuale è stato esponenziale: + 182,4 %. Da un punto di vista metodologico, fa sapere la CGIA, per garantire una adeguata rappresentatività statistica sono state considerate le professioni con almeno 100 mila occupati che, tutte assieme, costituiscono oltre il 90% degli occupati presenti in Italia. “Gli acconciatori e le estetiste – esordisce Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA – stanno conoscendo una profonda evoluzione professionale, dovuta, in particolare, alla scoperta di nuovi ambiti lavorativi racchiusi tra i campi dell’estetica e dell’immagine e quelli della salute. Negli ultimi tempi si è fatto strada un nuovo concetto del benessere, inteso come cura dello stato psico-fisico della persona. Grazie a ciò si è avuta una forte espansione del settore con delle ricadute occupazionali, soprattutto tra i giovani, del tutto inaspettate. Per i lavori domestici, invece, è importante sottolineare come in questi ultimi anni di crisi le italiane siano ritornate a fare le colf e le badanti. Nonostante il peso della componente straniera sfiori ancora l’80% del totale degli occupa-

ti in questo settore, tra il 2012 e il 2013 la presenza delle italiane è aumentata di quasi il 5%, mentre gli stranieri sono diminuiti dell’8%”. Quelle down La professione più “falcidiata” dalla crisi economica è stata quella dei ragionieri. A fronte di una diminuzione di oltre 441 mila unità, in termini percentuali la “caduta” è

In difficoltà gli artigiani e gli operai specializzati nel legno stata pesantissima: – 40,1%. Non è andata altrettanto bene nemmeno agli imprenditori e agli amministratori delle piccole imprese che hanno visto ridursi la platea degli occupati di quasi 215 mila unità (-38,4%). La crisi

dell’edilizia ha “gettato sulla strada” anche moltissimi muratori, carpentieri e ponteggiatori. In termini assoluti si sono trovati senza un lavoro in oltre 177 mila (-24,7%). Male anche la situazione di artigiani e operai specializzati del legno, del tessile e dell’abbigliamento: la flessione è stata di oltre 109 mila unità (-23,9%). Infine, a segui-

to dei tagli avvenuti in questi ultimi anni anche nel pubblico impiego, gli insegnanti delle scuole secondarie e post-secondarie e le forze di polizia di stato, i vigili urbani e i vigili del fuoco hanno subito una contrazione molto preoccupante: i primi sono diminuiti di quasi 101 mila unità (-19,5%), i secondi di oltre 97 mila (-23,9%).

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica Direttore responsabile Loris Pironi direttore@fixing.sm Redazione Alessandro Carli alessandro.carli@fixing.sm Responsabile commerciale Roberto Parma - 339.8016455 roberto.parma@fixing.sm Per la pubblicità su Fixing: 0549.873925

Editore Società Editoriale Fixing srl Via Antonio Onofri, 109 47890 San Marino Città Tel. 0549.991719 Fax 0549.879049 e-mail: info@fixing.sm web: www.sanmarinofixing.com Prezzo in edicola: 1,50 euro Fotolito Fotoedit srl - Via G. Angeli, 4 47899 Serravalle Repubblica di San Marino

Stampa Studiostampa New Age Strada Cardio, 58 47899 Galazzano Repubblica di San Marino Autorizzazione della Segreteria di Stato agli Affari Interni della Repubblica di San Marino del 16/4/1993 - Protocollo n.1695. Spedizione di stampa periodica in abbonamento postale per l’interno - Tassa pagata - Tariffa per editori - Autorizzazione n.711 del 16/02/2005 della Direzione Generale delle PP.TT. della Repubblica di San Marino


S istema Paese

FIXING - Anno XXII - n.38 - Venerdì 17 Ottobre 2014

3

I contratti per l’affitto dei locali possono durare sino a un massimo di 4 anni

Techno Science Park: le singole tasse mensili Quattro le opzioni, in base alle postazioni che vengono utilizzate I lettori più attenti di Fixing sanno quanto il nostro giornale abbia seguito (e segua) l’evoluzione del Parco Scientifico e Tecnologico: al progetto, negli anni, abbiamo dedicato grandi spazi. Oggi trattiamo un aspetto meno noto, ovvero quello dei proventi derivanti da servizi per l’innovazione tecnologica, normati dal DD n. 155/2014. Le persone fisiche e giuridiche che stipulano un contratto con l’incubatore d’impresa del Parco Scientifico e Tecnologico San Marino - Italia per insediarsi nei locali dello stesso o che stipulano con l’Incubatore d’Impresa un contratto di associazione, sono difatti soggette a una tassa mensile. Tassa che, in base alle postazioni, cambia. Per una singola si spendono 150 euro al mese per il primo anno, 200 per il secondo e 250 per il terzo e quarto anno. Il tariffario per il modulo B (due postazioni) parte da 350 euro al mese per il primo anno per poi salire a 400 per il secondo anno e a 450 per il terzo e quarto anno. Il modulo C, quello più capiente (4 postazioni) richiede 550 euro al mese per i primi 12 mesi, poi 600 euro per il secondo anno e 650 per il terzo e il quarto. Nel caso di contratto d’associazione con l’incubatore d’impresa, le tasse, in relazione al primo, secondo, terzo e quarto anno, sono le seguenti: 150 euro al mese per il primo anno e 200 euro al mese per i restanti tre anni. L’art. 4 poi chiarisce che “le persone fisiche o giuridiche che non hanno un contratto con l’incubatore d’impresa, sono soggette al pagamento di una tassa fissa di 100 euro per ogni erogazione dei seguenti servizi: 1 - scouting consulenziale in materia: brevettuale, fiscale, societaria, amministrativa, legale, necessarie al perseguimento degli obbiettivi aziendali; 2 - supporto nella presentazione delle domande per ottenere finanziamenti; 3 - networking anche attraverso formali incontri con altre aziende situate o meno

nell’incubatore d’impresa del PST San Marino e con la rete dell’APSTI, con delegazioni, con rappresentanze istituzionali o scolastiche sia

pubbliche che private; 4 - corsi formativi/informativi di varia natura inerenti le problematiche dell’impresa; 5 - ulteriori corsi formativi

non inclusi nel precedente punto 4; 6 - strutturazione one-to-one meeting con potenziali investitori sammarinesi e\o stra-

nieri. I soggetti sono inoltre tenuti al pagamento di una tassa fissa di 40 euro per ogni mezza giornata di utilizzo della

sala riunioni collocata nell’incubatore. Le tasse non sono frazionabili e sono riscosse dal Servizio Esattoria Unica.

R EACH

Nove nuove sostanze

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE L244 del 19/08/2014) il Regolamento n. 895/2014, recante modifica dell’allegato XIV del Regolamento REACH. Il Regolamento, prevede l’inserimento di 9 nuove voci all’allegato XIV riguardante le sostanze che sono soggette ad autorizzazione, le sostanze inserite sono: • Formaldeide, prodotti di reazione oligomerica con anilina (MDA tecnico); • Acido arsenico; • Bis(2-metossietil) etere (diglime); • 1,2-dicloroetano (EDC); • 2,2′-dicloro-4,4′metilendianilina (MOCA); • Tris(cromato) di dicromo; • Cromato di stronzio; • Idrossiottaossodizincatodicromato di potassio; • Ottaidrossocromato di pentazinco Tricloroetilene. Sempre in GU inoltre ha trovato spazio la prima decisioni di rilascio relativa alle autorizzazioni all’immissione sul mercato per l’uso e/o all’uso di sostanze elencate nell’allegato XIV del Regolamento REACH. L’autorizzazione riguarda l’uso della sostanza DEHP (ftalato di bis(2-etilesile)), il titolare dell’autorizzazione è la Rolls-Royce e gli usi autorizzati sono “utilizzazione di un isolante contenente ftalato di bis(2-etilesile) nel corso della saldatura per diffusione e della fabbricazione delle pale delle eliche di motori aeronautici”. Info: www.centroreach.it


4

L eggi e Normative

FIXING - Anno XXII - n.38 - Venerdì 17 Ottobre 2014

Pubblicato il Regolamento n. 6: 5 le fasce d’orario. Ecco tutte le tariffe

Privati, sale pubbliche prezzi e posti riservati Il teatro Titano, il Concordia, la struttura Multieventi Sport Domus di Alessandro Carli

Nei giorni scorsi è stato pubblicato sul sito del Consiglio Grande e Generale un Regolamento, il numero 6 del 2014, che fa chiarezza sulle manifestazioni nei luoghi pubblici del Titano. Un documento che ha catturato la nostra attenzione: quali sono i prezzi che i privati devono affrontare per l’utilizzo di sale, sedi e luoghi pubblici? Qual è l’iter da seguire per richiedere uno spazio? E ancora: è capitato a tutti di andare a teatro e vedere la fila di poltrone riservata alle autorità. Ma quanti posti devono venire assegnati ai politici e alle autorità? Il Regolamento appena pubblicato chiarisce dettagliatamente ogni aspetto. Nella disamina, partiamo proprio da quest’ultimo caso: le tariffe richieste per i teatri e le sale. Tariffe: Allegato A L’allegato A del Regolamento parte dagli orari e prevede cinque fasce d’orario: mattino (fascia A, dalle 7 alle 13), pomeriggio (fascia B, dalle 13 alle 19), sera (fascia C, dalle 19 all’1) e notturno (fascia D, dall’1 alle 7). Quando si parla di “giornata intera” si intende dalle 7 di mattina all’1 di notte. Le tariffe poi cambiano in base ai giorni: ci sono differenze tra il “feriale” e il “festivo”. Come esempio pratico, vediamo il Teatro Titano e il Concordia, due strutture molto conosciute sul territorio e “sedi” di innumerevoli iniziative (il primo sarà anche il centro nevralgico della stagione teatrale 2014-2015 che parte a novembre: quasi tutti gli spettacoli difatti si svolgeranno all’interno delle mura di Città). Le tariffe applicate nei giorni feriali cambiano in base alle fasce. La A e la B per esempio richiedono 35 euro all’ora (che per 6 ore significa 180 euro). Per la C ci vogliono 70 euro all’ora, la D invece 100 euro

ogni 60 minuti (per un totale di 600 euro, lo stesso importo richiesto per l’intera giornata). Per i giorni festivi gli importi sono un po’ più alti: 40 euro all’ora per la mattina e il pomeriggio, 80 euro per la sera, 120 per il notturno. Il prezzo complessivo di quest’ultima voce (6 ore, quindi 720 euro)

Cinque: le fasce di orario previste Per un giorno ci vogliono 720 euro anche in questo caso coincide con quello richiesto per la giornata intera. Per concessioni superiori a

due intere giornate, a partire dal terzo giorno, si applica una riduzione delle tariffe pari al 50%. Per ottemperare agli obblighi di sicurezza durante gli spettacoli e le manifestazioni, il costo di eventuale personale supplementare presente in sala è così determinato: - per singolo addetto di fascia A e B: 40 euro per turno; - per singolo addetto di fascia C e D: 100 euro per turno. Le organizzazioni politiche, sociali, sindacali, culturali, religiose, le associazioni sportive, i giornali periodici – come prevede la Legge 28 aprile 1982 numero 38 - hanno diritto di utilizzare gratuitamente le strutture, entro il limite delle singole fasce orarie (A-B). Oltre tale limite oppure per le rimanenti fasce orarie (C-D) dovrà essere corrisposta la quota simbolica

di 100 euro al giorno. Il corrispettivo per la concessione in uso di sale pubbliche diverse da cinema e teatri, quali sale destinate a spazi espositivi, comprensivo dei costi dei servizi del personale di pulizia e di custodia connessi, i prezzi sono così stabiliti: per le sale con estensione fino a 100 mq. vengono chiesti 10 euro al giorno, che diventano 40 quando la superficie supera i 100 mq. Per le superfici oltre i 300 mq. l’importo è di 80 euro al giorno. Per concessioni superiori a due intere giornate, a partire dal terzo giorno, si applica una riduzione delle tariffe pari al 50%. Il corrispettivo per la concessione in uso degli spazi della struttura Multieventi Sport Domus richiesti per eventi e manifestazioni di carattere non sportivo, comprensivo

dei costi dei servizi del personale di custodia entro l’orario di apertura della struttura, spazia da 2 mila euro al giorno della palestra a piano terra (a cui si devono aggiungere 400 euro per ogni giornata di allestimento o smontaggio) ai 500 euro (sempre al giorno) per la palestra al primo piano.

Quattro: i posti che devono essere riservati ai Capitani Reggenti L’affitto per ogni giornata di allestimento è invece di 150 euro. Costi dei servizi di ordine pubblico Qualora per la natura dell’evento o della manifestazione si renda necessario approntare specifici servizi di ordine pubblico da parte delle forze dell’ordine, l’organizzatore dell’evento o manifestazione, sottolinea il Regiolamento, “è tenuto a richiedere autorizzazione alla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, nonché a concorrere alle spese per un importo da stabilirsi in base al numero di uomini da impiegare e agli orari di effettuazione dei servizi, tenuto conto di un costo orario pari a 20 euro per ogni militare o milite in servizio” e sino a un importo massimo di 3.600 euro. Concessioni e tempi L’utilizzo delle strutture pubbliche è subordinato al rilascio della concessione d’uso temporaneo del Dirigente dell’Ufficio Attività Sociali Culturali, al quale va inoltrata la domanda, compilata in ogni sua parte, utilizzando la modulistica predisposta dall’ufficio. I privati interessati all’utilizzo delle strutture possono richiedere per iscritto con un

anticipo non superiore ai 12 mesi dalla data di utilizzo, il diritto di opzionarne l’uso, indicando il tipo di evento e la finalità dell’utilizzo. La Direzione dell’Ufficio Attività Sociali Culturali o della struttura Multieventi Sport Domus, accertata la disponibilità dello spazio, comunica la registrazione dell’opzione dietro versamento del 10% del corrispettivo. L’anticipo sul corrispettivo dovuto sarà trattenuto dall’Ufficio in caso di rinuncia volontaria dell’organizzatore all’utilizzo della struttura in mancanza di comunicazione scritta pervenuta almeno 20 giorni precedenti l’evento o la manifestazione. Divieti per i concessionari Tutte le manifestazioni e attività organizzate nell’ambito delle strutture pubbliche sono soggette alla vigilanza del personale tecnico e/o di custodia. Il Regolamento prevede che sono si possano applicare carichi sospesi alle strutture della sala e alle pareti; introdurre nella sala materiale detonante o comunque pericoloso, nonché accendere fuochi; cucinare o preparare cibi nella struttura; appendere manifesti se non negli spazi predisposti; appendere o applicare alle strutture e pareti cavi, tende, pannelli, stendardi, o altro materiale accessorio senza autorizzazione. Posti riservati agli spettacoli Il concessionario privato deve riservare alle autorità sammarinesi un numero di posti in platea centrale o su palchi a seconda della struttura in oggetto in numero minimo di quattro per gli Eccellentissimi Capitani Reggenti e due per ogni Segreteria di Stato o Giunta di Castello concedente il Patrocinio. Devono essere inoltre riservati quattro posti a disposizione dell’ufficio competente.


A ttualità

FIXING - Anno XXII - n.38- Venerdì 17 Ottobre 2014

MODULI

1a lezione

2a lezione

3a lezione

4a lezione

GIORNI

20/10/2014

22/10/2014

27/10/2014

29/10/2014

lunedì - mercoledì

3/11/2014

5/11/2014

10/11/2014

12/11/2014

lunedì - mercoledì

Word avanzato

24/11/2014

26/11/2014

1/12/2014

3/12/2014

lunedì - mercoledì

Excel base

21/10/2014

23/10/2014

28/10/2014

30/10/2014

Martedì - giovedì

Excel intermedio

11/11/2014

13/11/2014

18/11/2014

20/11/2014

Martedì - giovedì

2/12/2014

4/12/2014

9/12/2014

11/12/2014

Martedì - giovedì

Word base Word intermedio

Excel avanzato


6

IAl ricordo ttualità

I l ricordo

I suoi primi passi nei giornali di Rimini, gli articoli scritti con la macchina da scr

“Il calore e la luce che hanno illuminato tutti questi anni” Caro Loris, venerdì si è fermato il tuo cammino. Non era questo il programma; avevi progetti, idee e sogni da realizzare. Avevamo, insieme, idee, progetti e sogni da realizzare. Da sei anni sei il nostro Direttore. Sei arrivato da noi in un momento davvero difficile. Loris, tu sai quanto sia stato duro ripartire e sono certo che anche ora puoi percepire i nostri sentimenti e quanto sia difficile affrontare questa prova. Oggi desidero ricordarti raccontando come ci siamo conosciuti nel 2007. Scrivevi per “La Voce” e nell’intervista i nostri discorsi spaziavano su vari argomenti: l’economia, il progetto San Marino Forum, il Governo, le riforme istituzionali. “Serve un Premier” avevo affermato. In un lampo ti si è acceso il sorriso; ne hai fatto il titolo a tutta pagina. Per giorni si scatenò un dibattito con prese di posizione da parte di tutti i partiti e dei singoli politici. La vita ha voluto che dopo poco più di un anno avviassimo una bella collaborazione che ci ha dato modo di conoscerci e di apprezzarci. Il nostro rapporto è sempre stato franco e diretto. A volte non capivo il modo di ragionare della “categoria” dei giornalisti e tu a volte facevi fatica a farmi comprendere le tecniche e le ragioni della comunicazione. Ho sempre appreso dalle tue considerazioni e ho sempre apprezzato il tuo impegno, condiviso con i tuoi colleghi, per far crescere il giornale. Insieme abbiamo condiviso i momenti difficili e le delusioni. Insieme li abbiamo affrontati cercando sempre la migliore soluzione per far crescere l’autorevolezza del giornale. Abbiamo condiviso progetti di sviluppo che oggi senza il tuo sorriso guardiamo con

FIXING FIXING -- Anno Anno XXII XXII -- n.38 n.21 -- Venerdì Venerdì 17 30 Ottobre Maggio 2014

apprensione. Ma certamente non ci arrenderemo e faremo di tutto per mantenere l’entusiasmo che hai sempre dimostrato in questi anni. Fixing con la tua guida è cresciuto, ha acquisito maggiore autonomia, ha ricevuto molti apprezzamenti dai lettori e dagli imprenditori. Hai avviato nuovi rapporti nel mondo della cultura. La tua grande passione per il giornalismo l’hai manifestata continuamente insegnando ai giovani ogni volta che ne avevi l’opportunità questo “mestiere” così affascinante. Hai dedicato loro tempo e passione per avvicinarli consapevolmente al mondo dell’informazione. Sai, vado sempre un poco di fretta e a volte le mie sintesi sono “estreme”. Ma con te cercavo sempre di collocare i diversi argomenti in un contesto generale valutando i diversi punti di vista per poi condividerne la sintesi operativa. Lo confesso mi faceva rabbia quando prendevi appunti, se li prendevi, con una matita su un minuscolo foglio di carta. Per me era inconcepibile, ma poi veloce toccavi la tastiera e ne usciva un pezzo centrato e ragionato. Racconto questi nostri episodi perché rappresentano bene le tue grandi capacità professionali. Nel lavoro quotidiano, non solo per me, sono i sentimenti che guidano il rapporto professionale, è la condivisione del lavoro, lo scambio di idee, il sentirci uniti sulle azioni e sugli obiettivi. E’ un calore, una luce che ci siamo scambiati in tutti questi anni ed è per questo che oggi siamo smarriti con il cuore gonfio di dolore, incapaci di comprendere. Con tutte le nostre forze e le nostre preghiere, ci stringiamo forte a Simona e alla Famiglia. Carlo Giorgi

Loris, il capitano Achab che h

Sorridente, cavaliere della penna d’altri tempi, generoso: un ragazzo ch della redazione: l’amore “stilnovista” per la moglie Simona, la sua stret Non è mai facile scrivere in prima persona quando – per lavoro – si raccolgono e si raccontano le affermazioni degli altri. Quando, insomma, ci si limita alla propria firma. Passare dalla terza persona alla prima, utilizzare il tempo passato o presente per i verbi, mentre quella stessa parola – “tempo” – vive tra lacerazione e memoria. Scrivere e, in qualche modo, essere allo stesso tempo oggetto e soggetto. Ancora più complicato è riuscire a trasportare su carta uno stato d’animo ancora confuso, incredulo, e donare – forse tratteggiare – il ritratto di Loris. Il nostro primo incontro risale a moltissimi anni fa, primi anni 2000, all’interno della redazione del quotidiano La Voce di Rimini. Lui era il caporedattore delle pagine sportive, io un semplice collaboratore della cultura e dello spettacolo. Loris aveva già un percorso solido alle spalle, fatto di cronache di calcio per “Il resto del Carlino” già ai tempi delle scuole superiori, io muovevo i primi passi – timidissimi – in quel catino che si chiama “teatro”, un luogo di ombre e personaggi strani. Quando entravo in redazione, Loris mi accoglieva sempre con un “ciao” energico e un sorriso. Un gesto raro e prezioso, per chi ha avuto l’occasione di frequentare le redazioni dei giornali. Un giorno mi chiese se avevo voglia di scrivere un articolo sul motomondiale. Gli chiesi che taglio volesse. Lui, marinaio delle parole, mi disse solo di

scrivere. Loris, anche per l’esperienza che si era costruito negli anni nello sport correggendo i pezzi dei “bocia” – così chiamava i giovanissimi collaboratori che venivano sguinzagliati a seguire le partite di calcio delle serie minori, si fidava. Per un paio d’anni scrissi per lui le gare delle due ruote. La domenica era l’appuntamento fisso. Un saluto e stop: non c’era bisogno di spiegare. Nel 2006 le nostre strade si sono separate: io sono venuto a San Marino Fixing, lui sempre a “La Voce”. Un saluto, quando capitava, sempre molto sincero. Nel 2008, a metà estate, mi ha raggiunto sul Monte. Ricordo ancora, in maniera nitida e con un sorriso, l’incontro che Carlo Giorgi preparò. Mi chiamò, assieme alla redazione – Roberto e Saverio – nella sala riunioni di ANIS. Poi fece uscire dal proprio ufficio Loris, il nostro nuovo direttore. Loris entrò con il suo passo, che era unico e non riproducibile. Si presentò alla redazione e si iniziò subito a lavorare. La prima sorpresa fu l’apertura del giornale: tra lo stupore, mise in copertina le olimpiadi. Oggi, a distanza di sei anni, riesco a decodificare quella scelta: il giornalismo è come lo sport, e quindi non si fa da seduti ma in piedi, di corsa, a cercare le notizie. Il giornalismo per Loris era esattamente questo. Sport. Preparazione, schemi, progetti, allenamenti, formazione, alimentazione. Con la differenza che le olimpiadi si tengono ogni quattro anni

mentre il giornale va in stampa una volta la settimana. Insomma, una gara ogni sette giorni. Anche Loris, come era capitato a me due anni prima, ha avuto bisogno di un periodo di traghettamento, di incubazione. San Marino Fixing è un prodotto molto particolare, diversissimo dal quotidiano. E chiede tempo. Nonostante fosse direttore, si è subito fidato delle competenze della redazione, specie dal punto di vista tecnologico. Ai tempi Fixing veniva impaginato con PageMaker. Si sedeva vicino a me e osservava, con umiltà e voglia di imparare. Il passaggio a InDesign gli ha dato slancio e ha distribuito il carico di lavoro: sentivo dalla mia postazione il tic tic tic sulla tastiera. “Sono uno smanettone” mi diceva, sempre con il sorriso. Nonostante io avessi seguito il corso per imparare a utilizzare il programma di Adobe, lui in breve e in maniera autodidatta, arrivò a un livello piuttosto alto. Loris, o Loris Loris – lo chiamavo così -, nonostante avesse quattro anni più di me, apparteneva alla generazione dei “tecnologicamente vecchi” giornalisti: i primi articoli, mi raccontava, li “buttava giù” con la macchina da scrivere e poi li inviava via fax alla redazione del Carlino. Lo slancio e la passione che lo avevano portato a iniziare a collaborare con alcune testate giornalistiche oltre 20 anni fa gli erano rimasti intatti. E, da “quotidianista”, aveva

tempi tutti suoi. Amava quella tensione che scorre nelle vene quando il giornale è sul punto di essere mandato in stampa, quella rincorsa contro l’ultima riga, l’ultima battuta, il titolo, mentre il “missile” (il giornale) aveva già acceso i motori per il decollo. “Chiuso il file” mi diceva dalla sua stanza. Io preparavo il pdf e lui usciva dalla porta, sereno e con un sorriso garbato, soddisfatto. Loris era una persona d’altri tempi. Raffinato, educatissimo – mai una parolaccia – e soprattutto capace di amare. Amava la moglie Simona di un sentimento quasi Stilnovista, profondissimo. Erano due ali dello stesso angelo: per volare, si muovevano assieme. Vedendo Loris assieme a Simona, ho imparato che esistono ancora sentimenti davvero sinceri, unici. Si chiamavano spesso, si cercavano soprattutto. E vivevano ogni attimo assieme, ogni passione, ogni hobby. Passioni anche “bizzarre”, desuete. I vulcani, per esempio: quando eruttò la montagna dell’Islanda – isola che adorava – mi disse immediatamente il nome corretto. E il cielo, lo spazio, gli astri, gli aerei. Loris e Simona erano sposati dal 2005 e non avevano figli. O meglio: ne avevano quattro: Gabriel, Giacomo, Giada a Greta. Sono i nomi dei ragazzi che Loris e Simona hanno accolto sei anni fa al corso di giornalismo a Rimini e che oggi sono quasi maggiorenni. Quando Loris parlava di loro, si illuminava. Voleva bene a tutti e quattro, e


A I l ricordo ttualità

FIXING - Anno XXII - n.38 n.21 - Venerdì 17 30 Ottobre Maggio 2014 2014

rivere e inviati via fax, il suo arrivo a Fixing, le sue straordinarie qualità umane

ha imparato ad amare il mare

he sapeva fidarsi di chi lavorava con lui. Il direttore nella quotidianità tta di mano vigorosa, la capacità di ascoltare, il modo di fotografare... mi raccontava di come stavano crescendo, di come avevano raffinato la scrittura. Ogni tanto mi portava in anteprima la bozza del giornale che curava con loro: “Flying”. “Cosa ne pensi?” mi chiedeva. Era scritto proprio bene. Loris sapeva insegnare. Un pregio raro, oggi. Lo ha fatto a “Flying” ma anche al corso di giornalismo che la redazione – ma soprattutto lui – ha tenuto con gli studenti del liceo economico aziendale di San Marino. E lo ha fatto anche

con me: mi ha smussato, mi ha levigato. E, in maniera più ampia, ha reso più leggibile anche il settimanale che dirigeva: il “taglio” dei pezzi, l’utilizzo dei box e dei sommarietti per alleggerire la lettura, la grafica più accattivante. Loris sapeva però anche essere un ottimo alunno. Amava molto la fotografia, e voleva entrare dentro la forza dell’immagine. Abbiamo parlato moltissimo di foto, del suo significato: “Scrivere con la luce”.

Le sue prime foto erano quasi tutte a 45 gradi. All’inizio l’avevo bonariamente ripreso “Loris, le foto sono o verticali o orizzontali: devono essere fedeli al modo che abbiamo di vedere il mondo” - poi però ho capito che quel “taglio” era il suo marchio di fabbrica. A inizio estate mi aveva avvicinato e mi aveva annunciato che si era aggiudicato il terzo premio a un concorso, il “Photo Contest”, con uno scatto del mare. Orizzontale, in bianco e nero, molto delica-

to. Lui che non amava mangiare il pesce ma che veniva da una famiglia di pescatori, lui che aveva portato in scena uno spettacolo teatrale, “E mer”, dedicato al viaggio e alla distesa d’acqua salata, lui che adorava “Moby dick” di Melville. Lo voglio immaginare nelle vesti del capitano Achab, con il suo berrettino di lana in testa, a ricercare – nella balena – le sue origini. Che ti sia lieve anche il mare, Loris. Alessandro Carli

LOltreuciloinspettacolo: scena il messaggio di “E’ mer”, grande palestra di vita. Un sogno che il vento non spezza Timido, riservato ma estroverso – molto fisico, specie i suoi abbracci e le sue strette di mano – dal 2013 Loris era entrato nel teatro. Assieme alla moglie Simona e ad altre persone, aveva costruito e messo in scena uno spettacolo, “E’ mer”. Appena mi annunciò questo progetto, lo incoraggiai: “Loris Loris, la vera forza del teatro non è solo riconducibile alla messa in scena bensì a quello che ti sa dare, a quello che ti rimane. Il teatro è terapia, è imparare a parlare in pubblico, ad acquisire sicurezza nell’esposizione. Il teatro chiede energia ma ti ridà tutto quello che gli hai donato”. Mi aveva invitato a vedere lo spettacolo, la prima volta al Borgo San Giuliano, la seconda a Bellaria. Un lavoro

sincero, su un tema che in qualche modo apparteneva ai nonni di Loris: il mare. Di tutti i sogni che un ragazzo degli anni Trenta poteva avere, il pescatore Pnel sceglie quello di diventare bagnino. Sogna di mettere due seggiole in riva al mare, dare l’ombrellino alle signorine e preparare i sardoncini ai clienti. Ma la realtà è solo nebbia nelle ossa, un mare che ogni notte decide la tua sorte, e quelle donne a gridare il tuo nome sulla palata. Poi le notti di tempesta svaniscono nei canti dell’osteria, nelle risate ubriache, nella calma ninna nanna della balia che cresce i figli di tutti, e nelle serenate d’amore. Si smorza la malinconia e arriva l’allegria, con una partita a briscola o con due

confidenze scambiate dopo aver venduto tutto il pesce. I sogni però restano. E vengono trafitti dai bombardamenti, che infilzano il cielo e le vite. Ma quella guerra che fa smettere tante esistenze, non ferma i sogni di Pnel. E arriva il tempo in cui Pnel è diventato grande, ha una spiaggia da gestire, una moglie con cui litigare e un debole per le belle donne. È il tempo della rinascita, del

sacrificio e della determinazione. Il tempo del birro, che beve zabaione a colazione, e non riesce a conquistare la “svizzerotta”. Il tempo delle sorelle Mascalzoni che della loro casa bombardata sono riuscite a fare una pensione con giardino, dove ospitano addirittura una diva del cinematografo. Pnel cammina sulla riva. È anziano. Raccoglie i cannelli. E ha ancora fiato per un altro incontro…

7

I l ricordo

Punto e virgola, due punti, punto. E’ come una danza, una delicata armonia... Io e Loris spesso abbiamo idee diverse, a volte sembra quasi che lo facciamo a posta ad avere differenti opinioni o punti di vista. Io vorrei fare una cosa in un certo modo e lui invece la vorrebbe fare in un altro. Però alla fine un punto d’incontro lo troviamo sempre. Non è difficile con Loris. Sulla carta dovrei essere io quello bravo a mediare invece è sempre lui che smussa gli angoli, e così possiamo andare avanti. A pensarci bene però su una cosa siamo sempre d’accordo, una cosa molto importante, alta: come deve comportarsi un buon giornalista che vuole essere d’esempio per la comunità e dare un contributo significativo al progresso del Paese in cui vive o lavora. Ne abbiamo parlato anche di recente e anche questa volta abbiamo deciso che non staremo a guardare e faremo qualcosa anche noi per far crescere la professione del giornalista nella Repubblica di San Marino. Io non sono un giornalista, il mio lavoro è molto diverso, arido. Però conosco il mestiere di Loris, ho imparato ad apprezzarlo, e mi ritengo davvero fortunato a lavorare in una redazione con delle persone che fanno nella vita quello che hanno sempre desiderato. Sì perché una cosa mi è molto chiara: non si diventa giornalisti per caso. Forse per caso si può diventare qualcos’altro, ma giornalista proprio no. Lavorandoci a stretto contatto non puoi fare a meno di invidiarli, per-

ché loro sì che ci sanno fare con le parole, danno ritmo, corpo e anima a tutto ciò che raccontano o commentano. E lo fanno soprattutto quando scrivono. I giornalisti sono molto più interessanti quando scrivono. Loris poi ha uno stile asciutto e incisivo: la frase scorre via veloce e l’immagine rimane impressa. Punto e virgola, due punti, punto. È come una danza, un’armonia. I giornalisti bravi non scrivono per se stessi. L’altra sera dopo che tutti i media sammarinesi e del circondario hanno dato la notizia della scomparsa del Direttore di San Marino Fixing colto da un improvviso malore, il mio telefono ha cominciato a squillare. Tutte persone che ci hanno conosciuto assieme e che ricordano l’ultima volta che ci siamo incontrati. Ricordo bene anch’io quegli incontri, ne abbiamo fatti tanti: io che parlo sempre un po’ troppo e Loris cerca di tornare sull’argomento, perché poi il pezzo lo deve scrivere lui, ed è quello che resta. Il resto sono solo chiacchiere che forse non ricorderà nessuno. La prossima settimana abbiamo un altro appuntamento assieme, in un’azienda… ci vedremo come al solito direttamente là... alle undici. Davanti al piazzale. Questa volta se tarda un po’ ho deciso che non gli terrò il muso come al solito. Promesso. Roberto Parma


8

di Mario Venturini

Il prezzo di vendita, o meglio ancora, lo sconto è un tema quotidiano per un imprenditore, ancora più scottante in questi tempi con un mercato che langue da tempo ed una lotta dura quotidiana per fatturati e margini. I prezzi li fa il mercato. Certamente vero e nell’attuale congiuntura si perde un deal anche per una modesta differenza. Una prima considerazione però, il mercato confronta prodotti tra loro simili, quindi il primo obiettivo è differenziare il proprio prodotto/ servizi. Gli elementi per differenziarsi sono molti, oltre a quelli tecnologici, i servizi collegati al prodotto ad esempio. Operazione sicuramente non facile, può richiedere investimenti e tempi significativi, ma è la via maestra che presuppone una attenta analisi della clientela e dei suoi bisogni. Pensare che basti abbassare il prezzo è però illusorio, ormai da anni tutti puntano su questo fattore e le conseguenze sono sempre più evidenti. Quale supporto l’imprenditore può trovare negli strumenti della finanza e dell’amministrazione per decidere in merito? Costi fissi e costi variabili I costi variabili sono quelli che si sostengono solo se si vende, esempio le materie prime, le provvigioni, eccetera. Al contrario i costi fissi si devono pagare anche se l’attività è ferma, esempio l’affitto, gli ammortamenti, le utilities, il commercialista, eccetera. I costi variabili più i costi fissi danno il costo pieno. Argomento sicuramente tecnico che ciascuno può approfondire rispetto alla propria realtà. Il limite inferiore “invalicabile” del prezzo di vendita dovrebbe essere il costo variabile di prodotto. Già a questo livello non rimane alcun margine per coprire i costi

F ormazione

FIXING - Anno XXII - n.38 - Venerdì 17 Ottobre 2014

Differenziarsi tecnologicamente e offrire servizi collegati al prodotto

Orientarsi per definire i prezzi di vendita L’importante è avere gli strumenti giusti per prendere decisioni fissi, vendere al di sotto vuol dire aumentare le perdite. Solo precise strategie che facciano sperare in un sicuro recupero di fatturato e di margini possono giustificare una simile strategia. Ci permettiamo di soffermarci su questo punto perché spesso si vedono comportamenti che privilegiano il fatturare a qualunque prezzo pur di fatturare, con la giustificazione che ci vuole “carta” da portare in banca od altre fantasiose e poco valide motivazioni. Se questa fosse la reale situazione, l’azienda sarebbe in una brutta china caratterizzata da un patrimonio insufficiente, da scarso o nullo credito di banche e fornitori. Ma questa non è la strada da percorrere perché si aumentano solo costi e perdite e si avvicina il momento del non ritorno. Altri sono gli strumenti per gestire questo tipo di situazioni. Riprendiamo il nostro ragionamento basato sui costi aziendali per illustrare due diverse metodologie che possono essere di aiuto all’imprenditore nel determinare il prezzo di vendita. Come si viene a conoscenza” dei prezzi di mercato” ossia dei prezzi dei concorrenti? In tanti modi, quello più pericoloso è l’informazione che viene dal cliente stesso, il quale mette in concorrenza i suoi fornitori. Qui si attiva l’eterno gioco delle guardie e dei ladri, chi è più bravo? il vostro cliente o voi? Vi consiglio di non sottostimare l’abilità del vostro cliente, favorito dal clima di

“sbracamento” sui prezzi che in termine tecnico si chiama “deflazione”. Orientamento al mercato Se i prezzi li fa il mercato decidere se accettare o meno l’ordine è relativamente facile. Si calcolano i costi variabili del prodotto e si confrontano con il prezzo di vendita. Se il prezzo non copre nemmeno i costi variabili è proprio il caso di dire “no grazie”. Se il prezzo lascia dei margini bisogna ragionare sul loro ammontare e su quale parte dei costi fissi non sono coperti, rappresentano quindi delle potenziali “perdite” da coprire con le vendite future. Orientamento al costo In questo caso i riferimenti possono essere sia il costo variabile sia il costo pieno sui quali applicare due mark-up tra loro diversi perché diversa è la base di riferimento. Se partiamo dal costo variabile determiniamo un MdC (Margine di Contribuzione) ipotizzando il livello dei ricavi complessivi, dei costi fissi ed il mix di vendite. Se partiamo dal costo pieno il mark-up sembra più facile da calcolare, perché sono già state definite volumi e costi fissi. Ma questo metodo soffre di un problema di circolarità perché l’incidenza dei costi fissi sul singolo prodotto è conseguenza dei volumi, i volumi sono correlati al prezzo di vendita per cui siamo di nuovo da capo in un processo di difficile definizione.

Come scegliere tra i due metodi Un criterio generale potrebbe essere la proporzione tra i costi variabili e quelli fissi. Se i primi sono preponderanti, il costo totale (costi variabili + costi fissi) è poco influenzato dai volumi di fatturato è quindi poco rilevante il rischio di entrare nel circolo vizioso, possiamo far riferimento al costo totale. Ed ove l’azienda non avesse un budget affidabile, potrebbe utilizzare i costi consuntivi, se rappresentativi anche della situazione attuale. Nella situazione inversa, costi fissi preponderanti sul costo totale, è più prudente basarsi sui costi variabili e su questa base calcolare il MdC (Margine di Contribuzione) atteso, ossia l’ammontare dei costi fissi che verrà coperto da quella vendita. Questa è una esposizione molto semplificata, da calare nella realtà specifica di cia-

scuna azienda con la sua molteplicità di prodotti e di mercati e tenendo conto di altri parametri, in particolare di quelli finanziari. Quali conclusioni trarre? Innanzitutto un po’ di razionale ottimismo, la situazione generale non è brillante e purtroppo non cambierà nel breve periodo. L’importante però è avere gli strumenti per orientarsi in questo contesto. Contesto caratterizzato da grande complessità che richiede strumenti adeguati

per individuarne le caratteristiche e misurarne le varie dimensioni. Su questa base dovrà intervenire l’imprenditore per fare una sintesi, valutare la fattibilità delle varie opzioni, definire le strategie e la loro sostenibilità rispetto alle risorse finanziarie, umane e professionali esistenti. Strumenti di supporto vanno ricercati in molti ambiti, ad iniziare dall’attività commerciale che deve essere molto attenta alle molteplici esigenze della clientela e capace di traguardare le necessità della clientela finale ed i mutamenti nella supply chain. L’amministrazione dovrà essere qualificata e competente, con un buon software che risponda non solo alle esigenze fiscali e civilistiche, ma anche a quelle gestionali che sono molto più numerose, variabili nel tempo e che permetta di misurare fenomeni tra loro molto diversi. L’amministrazione deve essere al servizio dell’imprenditore e non della burocrazia.

Mario Venturini, laureato in economia e commercio all’università di Firenze. E’ consulente APCO (Associazione Professionale dei Consulenti di Direzione e Organizzazione). Le sue aree di competenza sono: Finanza aziendale, Gestione del credito e Controllo di gestione. Il dottor Venturini da dieci anni fa parte del team di docenti dei corsi di formazione organizzati da INforma, il sistema formativo dell’ANIS.


I mprese

FIXING - Anno XXII - n.38 - Venerdì 17 Ottobre 2014

Il compito di un giornale di approfondimento come San Marino Fixing dare una forma “materica”, ovvero scritta - carta e inchiostro – alle idee, specie se sono “apolitiche”, specie se partono dalla società civile e imprenditoriale. Nei giorni scorsi è venuto in redazione l’imprenditore sammarinese Francesco Chiari di Nexus Trade & Consult. Il punti di partenza è racchiuso in una data ben precisa: 30 agosto. Quel giorno Chiari, assieme ad altre persone, ha parlato – in una serata pubblica – del “Progetto 035”. Di cosa si tratta? “La serata, che ha visto una bella partecipazione, è stata realizzata senza alcun patrocinio politico. L’idea è quella di creare una ‘banca delle idee’ di giovani ‘politici’, chiaramente nel senso più nobile del termine, che contenga nuove proposte trasversali per il rilancio del Paese. L’approccio è di natura sociale: i proventi della serata, circa 1.400 euro, sono stati donati all’Associazione Oncologica Sammarinese”. Lei, in particolar modo, su cosa si è soffermato? “Lo spunto iniziale, poi elaborato e ampliato, è partito da un punto contenuto nel programma politico di UPR: l’allargamento dell’obbligo scolastico da 16 a 18 anni”. Due anni in più di scuola? “E’ qui che volevo arrivare. In questi 24 mesi vorrei dare forza al matching tra la scuola, il lavoro e le imprese. Non due anni sui banchi bensì in azienda: un periodo di incubazione che aiuti i giovani a specializzarsi. Un aspetto da evidenziare poi è che si andrebbe ad annullare la dispersione”. Parla di licei o di scuole per professionali? “La mia proposta guarda agli istituti tecnici, la giusta via di mezzo tra i licei – che danno comunque nozioni base ad alto livello – e le scuole professionali. Le specificità, dopo il triennio, vengono costruite e implementate all’interno dell’impresa. L’azienda mette a disposizione una serie di ore per la formazione: in una specie di ‘camera di incubazione’, gli studenti possono toccare con mano il mondo del lavoro. Oggi il mercato è diventato più settoriale. Sotto il profilo impiegatizio, è strategico porre la giusta attenzione alle domande del mercato”. Una sorta di stage? “Non proprio. Direi due anni di apprendistato piuttosto. La retribuzione avverrebbe sotto forma di ‘sapere’, di conoscenza, di scambio. Nel mio progetto poi trova spazio anche una banca dei crediti”.

“Progetto 035”, le idee dell’imprenditore sammarinese Francesco Chiari

A scuola sino a 18 anni con 24 mesi nelle aziende “Fondamentale creare un matching tra gli studenti e il lavoro” In cosa consiste? “Nel caso il rapporto tra il ragazzo e l’azienda dovesse proseguire anche dopo i due anni, il tempo impiegato dal-

lo studente farebbe maturare alcuni crediti. Da alcuni approfondimenti che ho effettuato sui costi e benefici, se un ragazzo esce dalla scuola a 16

anni e cerca lavoro, le proposte sono limitate sia come offerta che come guadagno. Limitato è anche il suo spostamento, visto che la patente si

può ottenere a 18 anni. Non dimentichiamo poi che un’impresa ha qualche difficoltà quando deve assumere un minorenne. In questi due

9

anni quindi si pongono le basi per formare la classe dirigente del domani. Professionisti da inserire in BCSM o nell’ISS. Da tempo continuiamo a cercare ‘mostri sacri’ forensi. Per svolgere al meglio il proprio lavoro, è necessaria una formazione tecnica ma anche sociale, di conoscenza del territorio”. La futura classe dirigente ha quindi bisogno di entrare nel mondo del lavoro. “San Marino è una Nazione che ha una filiera corta, quasi come una città di piccole-medie dimensioni. Sul Monte questi due anni potrebbero essere svolti anche all’interno delle segreterie di Stato, o in Banca Centrale. I giovani devono poter imparare a conoscere il proprio territorio da dentro i dicasteri o dall’interno di altri luoghi importanti, possono diventare i dirigenti del domani. In questa specie di ‘incubatore dello Stato’, nel giro di 10 anni, potremo avere una nuova classe dirigente”. Si parla di imprese e non si può escludere l’università… “L’università deve essere elevata a uno status di ‘massima azienda’: una struttura che riceva i diplomati che già conoscono il mondo del lavoro”. San Marino però ha dimensioni geografiche ridotte… “Il Titano è infrastrutturalmente non strutturato. E non al passo con i tempi. Il costo del lavoro, per esempio, non è più competitivo: in alcuni Paesi costa meno della metà. Non si può competere con chi paga un operaio 500 euro al mese quando va bene. Per poter competere deve puntare sullo scambio dei saperi, sugli incubatori di idee. Progetti che ‘passano’ a San Marino e poi decollano: solo così si può esternalizzare un’immagine del Paese a buon livello. Un conto è avere potenze produttive a livello internazionale, un altro è raccogliere progetti che stanno nascendo, che si formano qui da noi e poi diventano grandi, maturi”. Sembra l’identikit del Techno Science Park. “Il Techno Science Park è un ottimo inizio, è il ‘sine qua non’ per rilanciare il Paese verso l’estero. Viste le peculiarità del Monte, dobbiamo fare la parte degli inventori, del territorio che ospita invenzioni. Invenzioni che, una volta diventate ‘adulte’, diventano ‘ambasciatrici’ della Repubblica. Dobbiamo poi diventare un Paese che fa dell’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi un fiore all’occhiello, ma anche provare e diventare il primo Stato a impatto zero, ma anche puntare sulla tecnologia, sulla sostenibilità e sul green mood”. Alessandro Carli


10

I talia-Mondo

FIXING - Anno XXII - n.38 - Venerdì 17 Ottobre 2014

Cina, ma soprattutto India, tirano la ripresa. L’Eurozona in difficoltà

Economia, il sole sorge sempre da Oriente Centro Studio Confindustria Italia: “Bene solo le esportazioni” L’economia globale sta ritrovando slancio grazie agli USA e ad alcuni mercati emergenti. Nell’Eurozona, invece, la ripresa appena partita è già in affanno. In Italia non è nemmeno ancora cominciata. L’economia USA, grazie alla corretta sequenza e al pragmatismo delle politiche, si è instradata su un sentiero di solida espansione ed è ben oltre i picchi pre-crisi. L’India si è rimessa a marciare più speditamente (non altrettanto Russia e Brasile); la Cina ha sfornato nel 2° trimestre molti numeri migliori che nel 1° e, pur non tornando ai ritmi passati, ha acquisito una stazza tale da dare un forte contributo alla domanda internazionale. Il buco nero della crescita mondiale è rappresentato dall’Eurozona, dove i divari nelle performance sono sempre meno sostenibili e la lista dei paesi che stentano a ritrovare il rilancio va ben oltre i soliti noti. È sempre più palese la contraddizione tra una BCE che fa tutto quel che può per contrastare la minaccia di deflazione e tutte le altre politiche che verso la deflazione spingono, sia come meccanismo di aggiustamento degli squilibri competitivi sia come conseguenza delle simultanee restrizioni dei bilanci pubblici. Più che la flessibilità, che è carente nella fase (cruciale per le aspettative) di impostazione delle misure correttive, manca la simmetria; il disordine nei conti c’è anche con un eccessivo surplus, come in Germania, negli scambi con l’estero (nei quali non c’è nessun campionato del mondo da vincere). L’Italia era in crisi prima della crisi e continua a esserlo. Gli ultimi dati confermano le stime CSC di dinamica piatta del PIL nel 2014. L’attenzione, ora, è rivolta al 2015, il cui risultato va costruito nella seconda metà di quest’anno. Partendo da fermi l’impresa è più difficile, ma non impossibile se si agisce in prima battuta sul credito, sulla competitività e sugli investimenti pub-

Le indagini qualitative prospettano una dinamica migliore: la fiducia dei consumatori è salita (+6,4 punti nel trimestre), pur scendendo in giugno di 0,5 punti su maggio per valutazioni peggiori sulla situazione economica famigliare. Il saldo dei giudizi sugli ordini interni di beni di consumo (che anticipa di 2 trimestri la dinamica della spesa) è salito di 3,0 punti a giugno (+4,3 nel 2° trimestre). Sono diventate più favorevoli le condizioni per investire, secondo gli imprenditori (Banca d’Italia-Il Sole 24 Ore): nel 2° trimestre il saldo dei giudizi è salito a giugno a +1,9 da -7,4 in marzo. Sono aumentati in giugno il saldo degli ordini dall’interno (+5 punti su maggio) ricevuti dai produttori di beni strumentali e le loro attese (Istat). blici. E se si lavora con ancor più lena sui molti fronti delle riforme, per restituire fiducia alle famiglie e alle imprese. PIL e produzione In Italia l’incremento della produzione industriale in giugno (+0,7% su maggio, stima CSC) limita a -0,5% la contrazione nel 2° trimestre; la quale è coerente con un

CSC Italia: la componente ordini delle PMI è in buona espansione PIL piatto (-0,1% nel 1°). Ciò conferma i rischi al ribasso delle previsioni, nonostante l’anticipatore OCSE (in aumento da 20 mesi; +0,14% in maggio) continui a prospettare progressi. Il numero di imprese manifatturiere è rimasto invariato nel 2° trimestre 2014 (Movimprese). Dal 1° trimestre 2013 è calato dell’1,2%; ciò contribuisce a spiegare il mancato incremento della produzione. In giugno sono migliorati i giu-

dizi delle imprese manifatturiere sugli ordini (-20, da -21), grazie alla domanda interna; più positive anche le attese su ordini e produzione a 3 mesi (ISTAT). La componente ordini del PMI manifatturiero segnala ancora una buona espansione (53,4 da 54,2). Accelera il passo il recupero nel terziario: PMI a 53,9 (massimo da fine 2010) con nuovi ordini a 55,5 (top da luglio 2007). Commercio estero Riparte l’export italiano: +2,2% in volume in maggio su aprile e +0,9% in aprilemaggio sul 1° trimestre. Favorevoli le prospettive: il PMI ordini esteri si è consolidato in giugno in territorio ampiamente espansivo (57,6) e sono migliorate le attese delle imprese esportatrici sulla domanda estera per il 3° trimestre (+6,1 punti, Banca d’Italia-Il Sole 24 Ore). In altalena le vendite italiane extra-UE: -4,3% mensile in valore in giugno, dopo il +5,4% in maggio; +0,3% nel 2° tri-mestre sul 1°. In giugno si è confermato l’aumento dell’import dai paesi non UE: +1,9% dopo il +4,8% in maggio; +2,0% nel 2° trimestre. Dinamiche contrastanti per l’export mondiale. Giù le

vendite degli altri principali paesi dell’Area euro: Germania (-0,6% in maggio su aprile), Francia (-0,6%) e Spagna (-1,4%). Sorridono quelle degli USA (+1,2%) e della Cina (+3,0% in valore nel 2° trimestre sul 1°). In giugno la componente estera del PMI globale (51,1) segnala modesta espansione. Mercato del lavoro Appare essersi arrestato il deterioramento del mercato del lavoro italiano, al di là delle fluttuazioni mensili. Il numero di persone occupate in Italia è rimasto pressoché stabile nei primi due mesi dell’anno e ha oscillato nei tre successivi: +91mila unità in marzo, -87mila in aprile e +52mila in maggio. Il tasso di disoccupazione in maggio si è attestato al 12,6%, sui livelli dell’autunno scorso (12,5% in settembre). Migliorano le aspettative delle imprese sull’occupazione per il trimestre in corso. Rimangono però negative e riflettono una forte incertezza sulle prospettive economiche (saldo delle risposte a -2,0 da -5,5). Il numero dei lavoratori interinali, dopo la diminuzione dei primi mesi del 2014, risale lentamente (+0,3% la media

aprile-maggio sul trimestre precedente). Il suo andamento di solito anticipa quello dell’occupazione totale. La ripartenza degli occupati, tuttavia, sarà frenata dall’utilizzo ancora alto della Cassa Integrazione Guadagni (pari a 350mila le unità di lavoro coinvolte nel secondo trimestre, stabili rispetto al 1°) e dai processi di ristrutturazione ancora in atto.

Sembra essersi fermato il deterioramento del mercato del lavoro Domanda interna Dinamica fiacca della spesa delle famiglie nel 2° trimestre, dopo il +0,1% nel 1°: le immatricolazioni di auto sono calate del 2,0% congiunturale (dal +4,2% nel 1°), nonostante il +0,6% di giugno; l’indicatore ICC (Confcommercio) in volume è diminuito dello 0,3% in maggio su aprile (nella media dei due mesi è sceso dello 0,3% sul 1° trimestre).

Credito Non si attenua il credit crunch in Italia: i prestiti alle imprese sono calati a maggio (-0,4%, dopo -0,2% in aprile; -11,3% dal settembre 2011). A giugno il 13,1% delle imprese non ha ottenuto il credito richiesto (6,7% a inizio 2011). Il mercato creditizio potrebbe giovarsi degli acquisti da parte della BCE di titoli ABS, che libererebbero capitale delle banche, favorendo l’offerta di nuovi impieghi ora che la domanda ha smesso di ridursi; ma per ora è solo un annuncio. Si è interrotta la lunga fase di calo degli spread sovrani in Eurolandia. Il BTP a 10 anni è al 2,78% a luglio (2,70% a inizio giugno), il Bonos spagnolo al 2,58% (sullo stesso livello di giugno), mentre il Bund tedesco è sceso a 1,16% (da 1,38%). Lo spread si è perciò allargato a 162 punti in Italia (da 132) e 142 in Spagna (da 120). Ciò rischia di ostacolare la timida discesa dei tassi pagati dalle imprese italiane (3,3% a maggio da 3,6% a settembre), che può aiutare la risalita dei prestiti. Il ricarico sull’Euribor è sceso a +3,0 punti (da +3,3), ma resta alto (era +0,6 nel 2007). a cura della Red. ec.


T erza pagina

La parola a Ivano Marescotti

FIXING - Anno XXII - n.38 - Venerdì 17 Ottobre 2014

“Il teatro? Vado a vedere quello che capita Con il cinema è più facile”

“I sammarinesi sono romagnoli che abitano in un altro Stato” Intervista al grande attore tra dialetto, teatro, libri e cinema “Lo schermo sul leggio”, ovvero “Ciò che non hai mai visto in un libro e mai letto in un film”. La finalità del progetto, ideato da Ivano Marescotti è quella

di mettere in rapporto tra loro in un unico spettacolo diverse discipline artistiche, e precisamente il cinema, la letteratura e il teatro, per raccontare

una storia, attraverso l’interpretazione di un attore delle pagine di un libro intrecciate alle immagini di spezzoni del film tratto dal quel libro.

di Alessandro Carli

Ivano Marescotti torna a San Marino. “Per un romagnolo è emozionante venire nella vostra nazione. I sammarinesi sono romagnoli che abitano in un altro Stato. La cultura, in fondo, è la stessa: ci accomuna il dialetto. Avverto un senso quasi ‘esotico’ quando leggo parole come ‘Capitani Reggenti’, eccetera. Sono stato più volte sul Titano, soprattutto nel teatro di Dogana, il luogo prediletto per un attore e per chi assiste agli spettacoli”. Quest’anno sarà di scena al Teatro Titano all’interno di una rassegna nella rassegna ideata proprio da lei… “La rassegna ‘Lo schermo sul leggio’ è un progetto che ha ideato tempo fa per Bologna e che è nato per mettere insieme la letteratura, il teatro e il cinema. Si prende un libro da cui è stato tratto un film e in scena viene interpretato da un attore di successo. L’impianto drammaturgico è diverso rispetto a quello del libro e del cinema: spesso pagine e pellicola non coincidono, così si deve riscrivere la sceneggiatura. In questo caso i fogli vanno ‘smontati’ e adattati. Lì dove sentivo la necessità, ho scritto io ‘alla maniera’ dell’autore in quanto si deve operare con precisione: si capovolgono le scene, si aggiunge, si toglie. Hanno accettato questa ‘sfida’ circa 30 attori. Non tutti bravi come sembra…”. Che libri e che film ha scelto per la rassegna di San Marino? “Il 23 novembre alle 16.30 al Teatro Titano metterò in sce-

na alcuni brani di ‘Lolita’ di Nabokov, accompagnati dalle immagini della pellicola di Stanley Kubrick. Il 25 gennaio Amanda Sandrelli – brava alla pari della fama di sua mamma Stefania e di suo babbo Gino Paoli -, darà voce a ‘L’Agnese va a morire’ di Roberta Viganò. Il film scelto è quello diretto da Giuliano Montaldo. Un libro e un film molto particolari: la lotta partigiana non viene raccontata in altura, in montagna, bensì nelle valli Vladimir Luxuria, il 15 febbraio, affronterà ‘Dr. Jekyll e Mr. Hyde’ di Stevenson con le immagini della pellicola di Fleming. Vladimir è un personaggio duplice e doppio, che in scena sa accentuare questa ambiguità in maniera molto provocatoria. Luxuria non si limita a

interpretare le pagine del libro ma assume un aspetto molto teatrale. E’ una rassegna che potrebbe andare avanti tutta la vita: il binomio libro-film è stato moto frequentato”. Lei da tempo porta in scena i poeti dialettali romagnoli: il teatro e il pubblico li stanno riscoprendo… “Questo percorso è iniziato più o meno 20 anni fa con Raffaello ‘Lello’ Baldini e altri poeti romagnoli. Oggi moltissime persone seguono le letture dei grandi lirici della Regione. Gli scritti di Baldini oggi sono riconosciuti come una delle più alte espressioni di poesia italiana”. Lei ha portato in scena Baldini. A teatro il pubblico è variegato: anziani, persone di mezza età, giovani.

“Il pubblico è molto variegato. Ci sono le persone della mia età che riscoprono e ritrovano se stessi. Per i più giovani in discorso è diverso: il dialetto li ricollega alla generazione dei loro nonni. Oggi i ragazzi di 15 o 20 anni hanno perso il dialetto. Magari fanno una battuta, qualcuno anche lo capisce, ma non lo parlano. La mia generazione, nata ‘in dialetto’, ha imparato l’italiano a scuola”. Baldini, come Guerra e Pedretti, provengono dallo stesso borgo, chiamato, giustamente, “Atene di Romagna”. “Santarcangelo ha sformato e sforna una quantità di poeti superiore alla media regionale. La Romagna ha la poesia, l’Emilia invece la musica. Da Bologna in là, incontriamo i grandi compositori classici ma anche Luciano Pavarotti, Lucio Dalla, Luciano Ligabue. Pochissimi invece sono i poeti”. La Romagna è anche terra fertile di teatro di ricerca. “Penso al Teatro Valdoca di Mariangela Gualtieri e Cesare Ronconi, al teatro delle Albe di Marco Martinelli e Ermanna Montanari, alla Socìetas Raffaello Sanzio. Il fermento teatrale è una caratteristica dell’Emilia-Romagna”. Lei è attore di teatro e cinema. Cosa va a vedere Marescotti a teatro? “Visto che faccio lo stesso lavoro e quindi ho poco tempo, vado a vedere quello che capita. Con il cinema è più facile: se sei in una grande città, gli orari e la programmazione dei film è meno stretta”.

Cinema

Febal (è ancora di) Casa al San Marino Film Festival Febal Casa, marchio leader del Gruppo Colombini, sarà sponsor della terza edizione del San Marino Film Festival, un fantastico appuntamento con l’arte del grande schermo che vedrà tra i suoi protagonisti un ricco parterre di ospiti italiani ed internazionali come ad esempio Claudia Cardinale, Bruno Bozzetto, Roberta Torre, Stefania Rochi, David Warren, Ermanno Olmi... La kermesse - con la Presidenza di Roberto Valducci, la Direzione Artistica di Roberto Zaccaro - aprirà i battenti venerdì 24 ottobre: lungometraggi,

documentari, cortometraggi, film di animazione delle principali scuole internazionali di cinema, personaggi dal grande valore artistico intratterranno gli ospiti per tutta la durata del festival. Con questo appuntamento culturale, il Gruppo Colombini si dimostra, ancora una volta, fortemente legato al territorio della Repubblica di San Marino, dove l’azienda è stata fondata nel 1965 e dove è cresciuta fino a diventare, oggi, la più grande realtà sul territorio italiano nel settore arredo casa.

Un interesse, quello della famiglia Colombini, a vedere realizzato uno sviluppo non solo manifatturiero e industriale del territorio sammarinese, ma anche culturale e intellettuale. “Una partnership importante – dichiara Emanuel Colombini Amministratore Delegato dell’omonimo Gruppo – con la quale vogliamo ribadire quei principi di italianità, continua ricerca dell’eccellenza, valorizzazione del nostro patrimonio storico che rappresentano le fondamenta del nostro lavoro quotidiano”.

11 Elzeviro

Emir Kusturica la musica che fa “Star” bene Primi anni Novanta, Venezia. Gli anni del liceo. Lungo la Strada Nova un folto gruppo di ragazzi sfila con il simbolo della pace sulle magliette, o dipinto sulle guance. Si canta “Give peace a chance” di John Lennon, pezzo scritto quando quasi tutti i partecipanti non erano ancora nati. In mezzo ai manifestanti, un ragazzo slavo. Ha una t-shirt che raffigura un uomo dalla faccia larga e dai capelli lunghi. Chiedo chi è. In un italiano sghembo, mi spiega che è Emir Kusturica, un regista slavo molto amato dai giovani del suo Paese per una pellicola, “Il tempo dei gitani”, dedicata allo sfruttamento dei giovani. Metà anni Novanta, Rimini. Kusturica è un’icona: ha girato due film, “Underground” e “Gatto nero gatto bianco”. Il primo parla della guerra in Jugoslavia e a Cannes fu aspramente criticato per la sua posizione filoserba. Qualche anno fa il suo nome girò a San Marino: era stato contattato per un film sul Monte. Rumors. L’idea poi finì nel dimenticatoio. Lasciati a casa – momentaneamente - gli abiti da regista, l’artista salirà sul Titano per fare musica: il 24 ottobre, in occasione dell’apertura del San Marino International Film Festival si esibirà sul palco del Cinema Teatro Turismo insieme alla sua The No Smoking Orchestra (replica sabato 25 ottobre a Riccione al Palazzo dello Sport). “Penso che il punto di forza del nostro approccio con il pubblico sia il ritmo emotivo e il divertimento - ha raccontato di recente -. In una parola, è una musica che fa star bene, cerca di scuotere la gente dalla malinconia della vita. La nostra musica è in grado di contagiare tutti, proprio perché è un miscuglio di rock, punk, folk, reggae, ritmi gipsy e queste diverse influenze creano energia: speriamo che il pubblico possa apprezzare e divertirsi in queste serate”. info@sanmarinoiff.com Alessandro Carli



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.