Fixing 33 2015

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Anno XXIII - n.33 - 1,50 euro

Direttore Alessandro Carli

Venerdì 11 Settembre 2015

I l ricordo Il piano degli allevatori E xpo “Dante, uno Visitatori dei fondatori di ANIS”

Quando Alessandro, il Direttore di Fixing, mi ha chiesto di scrivere un pensiero per ricordare la figura di Dante Capicchioni ho accolto l’invito senza esitare. Perché conosco e stimo Dante da oltre quarant’anni, perché sono amico di Franco e della sua famiglia. Perché ricordarlo per me è raccontare una parte della mia vita. L’ho conosciuto a metà degli anni Settanta quando, giovanissimo, sono entrato in Anis. Dante all’epoca aveva cinquant’anni era un uomo maturo, un punto di riferimento dell’imprenditoria sammarinese. Era uno dei padri fondatori di Anis. Dante ha fatto parte di quella prima generazione di imprenditori che, nel dopoguerra, hanno saputo intraprendere facendo crescere imprese sane e competitive. Hanno saputo attrarre, grazie alla loro serietà e capacità, imprenditori esteri con quali hanno creato posti di lavoro e dato slancio alla crescita economica del Paese. Il suo ricordo mi porta alla mente un altro importante imprenditore sammarinese, amico, socio, ”fratello” di Dante, Cino Mularoni, venuto a mancare prematuramente proprio nello stesso giorno, Il 31 agosto (1991) quando era Presidente Anis. Dante aveva modi semplici, determinazione e pensieri chiari. Ti stava di fronte per dirti in faccia quello che pensava e nello stesso tempo era al tuo fianco per sostenerti e per condividere le responsabilità delle decisioni che in Anis si assumevano. Ricordo che nelle lunghissime trattative per il rinnovi del contratto nazionale di lavoro nei (...) Segue a pag. 9

per la Centrale del latte

e tanti VIP per il Titano

Le quote, lo spaccio aziendale, la R&S, gli investimenti e gli impegni occupazionali della Cooperativa. In attesa che il Governo si decida... a pag.2

M utui

Le famiglie “investono” molto meno

a pag.11

C ultura

A fine 2014 sembrava che la Centrale del Latte, in pericolo “chiusura imminente” (un refrain già sentito: ad ogni modo ad oggi però ci risulta che sia ancora operativa), era stata messa “all’asta” attraverso un bando di interesse. In prima battuta l’imprenditore piemontese Paolo Bernardi si aggiudicò la privatizzazione. Tanto tuonò (media, cittadini, eccetera) che alla fine piovve. Piovve, in termini giornalistici, che alla fine l’esecutivo si è deciso di coinvolgere gli allevatori locali e di accogliere (non in toto: ci sono ancora alcuni punti da limare) il loro piano industriale. Piano, quello della Cooperativa Agricola Latte Sammarinese, che oggi vi presentiamo: numeri, investimenti e parole. Quelle di Ugo Bonifazi. Servizio a pag. 3

Rossini, nobile sammarinese

alle pag.5-8

spazio riservato all’indirizzo


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E venti

FIXING - Anno XXIII - n.33 - Venerdì 11 Settembre 2015

F ocus

Questione di num3ri

Anche a girarci intorno, non ci scappi. Meglio quindi essere sinceri: l’11 settembre (2001) per il mondo è la data della fine della sicurezza. La mattina dell’11 settembre 2001 diciannove affiliati all’organizzazione terroristica di matrice fondamentalista islamica al-Quaida dirottarono quattro voli civili commerciali. I terroristi fecero intenzionalmente schiantare due degli aerei sulle torri nord e sud del World Trade Center di New York, causando poco dopo il collasso di entrambi i grattacieli e conseguenti gravi danni agli edifici vicini. Nell’attacco alle torri gemelle morirono 2.752 persone, tra queste 343 vigili del fuoco e 60 poliziotti. Per l’opinione pubblica si tratta ancora oggi dei più gravi attentati terroristici dell’età contemporanea. Ma sull’11 ci sono anche notizie di economia e lavoro. Cresce il mercato dell’auto francese, Fca di più: stando alle cifre pubblicate oggi dall’associazione dei costruttori di auto in Francia (ossia Comité des constructeurs français d’automobiles), le immatricolazioni sono salite di quasi l’11% ad agosto, attestandosi a 92.052 vetture. Sale poi in Italia il clima di fiducia delle imprese di costruzione. A rilevarlo è stato l’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), che ha nei giorni scorsi ha pubblicato uno studio sulle aspettative di consumatori e imprese. Le attese sull’occupazione sono peggiorate nella costruzione di edifici e nell’ingegneria civile, mentre sono migliorate nei lavori di costruzione specializzati (a -6 da -11). Il tasso di disoccupazione della zona euro è sceso a luglio sotto l’11% della forza lavoro. Per avere un dato migliore bisogna andare a ritroso nel tempo fino al febbraio 2012 quando, in piena crisi dell’euro, i senza lavoro nei paesi della ,oneta unica erano a quota 10,9%. Chiudiamo con due compleanni: quello di Matteo Valli, calciatore sammarinese (1986) e di Pupo, (1955), cantautore, paroliere e conduttore televisivo italiano.

Tra le presenze si segnalano anche Jean Todt e Bono Vox. Novità: le degustazioni serali

Migliaia di visitatori, motori e VIP: il Titano vola con Expo Solo nel weekend del 5 e 6 settembre quasi 15mila ingressi al Padiglione sammarinese Continuano ad arrivare soddisfazioni dall’Expo anche per San Marino. Dopo il record del 20 agosto con 3600 ingressi (superando il precedente dato del Giorno Nazionale lo scorso 14 giugno di circa 3400 visitatori), sono arrivati altri due giorni da pienone per il Padiglione sammarinese: nel fine settimana del 5 e 6 settembre si sono contati quasi 7.000 visitatori nella giornata di sabato e di 4.000 nella giornata di domenica, registrando così l’affluenza record di 11.000 visite. “Queste ultime settimane – ha commentato il Commissario Generale Mauro Maiani – sono state ricche di visite di turisti internazionali che desiderano approfondire i contenuti, che dimostrano interesse e curiosità, che acquistano i nostri prodotti. Abbiamo chiuso il mese di agosto con circa 50.000 visite che sono indubbiamente il miglior risultato, per certi versi inaspettato, stando alle previsioni che l’organizzatore aveva fatto per il mese estivo”. Inoltre, “a partire dai primi giorni del mese di agosto, ogni sera, organizziamo degustazioni di prodotti tipici all’ingresso del padiglione. Iniziative che stanno avendo un successo enorme, contribuendo alle vendite e alla conoscenza delle eccellenze enogastronomiche del nostro territorio”. Le previsioni di Expo sono che, anche per il mese di settembre e soprattutto per quello di ottobre, le affluenze

al sito espositivo saranno importanti. Nei mesi di settembre e ottobre il commissariato ha in programma una carrellata di eventi, sia nel padiglione sia nel cluster, che culminerà il 18 ottobre con la giornata dedicata al territorio e ai produttori. I vip: anche Todt e Bono ‘assaggiano’ il Titano Jean Todt - Presidente della FIA - Fédération Internationale de l’Automobile e Ambasciatore a disposizione della Repubblica di San Marino quale Inviato speciale dell’ONU per la sicurezza stradale dal maggio scorso ha fatto visita al Padiglione di San Marino a Expo Milano 2015 accompagnato dalla sua compagna e attrice cinema-

tografica Michelle Yeoh. Ad accoglierlo al suo arrivo, il Segretario di Stato per il Turismo e lo Sport Teodoro Lonfernini, il presidente della Federazione Auto Motoristica Sammarinese Giovanni Zonzini e il Commissario Generale Mauro Maiani assieme allo staff di padiglione schierato al completo. La permanenza di Todt e signora in Expo è proseguita con una breve visita al Padiglione della Malesia, paese natale di Michelle, dove le è stata riservata una calorosissima accoglienza. La visita, avvenuta a pochi giorni di distanza dalla presentazione milanese della tappa della MotoGP a Misano, ha coronato una due giorni di eventi all’insegna dei motori per

San Marino all’Esposizione Universale di Milano iniziata giovedì con il talk show del Gran Premio TIM di San Marino e della Riviera di Rimini con, ospite d’onore, il pilota di casa Alex De Angelis. Il Segretario Lonfernini ha espresso la sua soddisfazione per “il successo e la buona riuscita di entrambi gli appuntamenti che sono per San Marino occasioni di grande promozione e di accoglienza e ospitalità che si rinnovano”. Cambiando ambito, ma rimanendo nel cosiddetto ‘mondo dei vip’, merita sicuramente una citazione anche la visita del 6 settembre a Expo di Bono Vox, leader e voce della rock band U2. Il rocker, accompagnato dal premier

Matteo Renzi, ha partecipato a “It begins with me. How the world can end hunger in our lifetime”, l’evento contro la fame nel mondo organizzato per il sostegno delle iniziative del World Food Programme, la più grande agenzia umanitaria che combatte contro la fame nel mondo. Curiosità: quando è arrivato a EXPO si è fermato davanti al Chiosco Gourmet La Piada & Le Bolle per salutare i fans e in questo frangente ha trovato anche qualche minuto di tempo per gustare una piadina al volo, prima di visitare, guidato dal commissario unico Giuseppe Sala, il Padiglione Zero e, ovviamente, il ‘suo’ Padiglione Irlandese. Daniele Bartolucci

IMularoni ndustriali (Gruppo Del Conca) ha portato il Consiglio Direttivo di Confindustria Ceramica a San Marino Il Consiglio direttivo di Confindustria Ceramica italiana si è riunito nei giorni scorsi a San Marino nella sala Batoni del Museo di Stato. L’occasione si è creata grazie alla presenza, all’interno del consiglio direttivo, dell’ing. Enzo Donald Mularoni in rappresentanza del Gruppo Del Conca (controllato dall’azienda di diritto sammarinese Ceramica Faetano). All’incontro era presente anche il Segre-

tario all’Industria, Marco Arzilli. La presenza a San Marino del gruppo di indu-

striali italiani è un ulteriore segnale dei buoni rapporti tra le imprese dei due Stati,

soprattutto in un settore storico per l’economia sammarinese.


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Dopo un periodo di pressoché quotidiana “ebollizione” – la questione della Centrale del latte era sulla bocca di tutti e sulle pagine di tutti i giornali a cavallo tra la fine di 2014 e i primi mesi del 2015, con tanto di deadline, prevista per fine febbraio -, sulle sorti dell’azienda, dalla primavera in poi, è sceso il silenzio. Il dato certo è che ad oggi la Centrale, nonostante i tuoni, i fulmini, le minacce di chiusura, sta ancora lavorando: i suoi prodotti entrano tutti i giorni nelle case dei sammarinesi. Il futuro della Centrale però è tema di strettissima attualità: la politica, attraverso un bando che è scaduto il 28 novembre 2014, aveva deciso di “sbarazzarsene”. O meglio: di privatizzarla. In una prima fase sembrava che l’intenzione dell’esecutivo fosse quella di darla in gestione a Paolo Bernardi, imprenditore piemontese del settore che aveva presentato un piano industriale dettagliato (e pubblicato, con tanto di intervista allo stesso Bernardi, su San Marino Fixing). Poi però (e qui ci fermiamo), le attenzioni della politica si sono concentrate sulla cordata degli allevatori sammarinesi, intenzionati ad acquisire l’azienda. Un po’ per carattere – gli allevatori sono persone che preferiscono lavorare ed evitare proclami: sono abituati alla concretezza e meno alle parole e ai dibattiti – e un po’ per riuscire a presentare un piano industriale davvero incisivo e strutturato, la cordata ha pubblicizzato con grande parsimonia l’avanzamento della trattativa: qualche sporadico comunicato stampa e poco più: è dei primissimi giorni di settembre la lettera in cui gli allevatori hanno scritto che “sulla trattativa della Centrale del Latte, per la Cooperativa Agricola Latte Sammarinese rimangono minime richieste e integrazioni relative all’ultima bozza della Convenzione inviataci dalla Segreteria di Stato. Le ultime richieste della Cooperativa Agricola Latte Sammarinese sono coerenti con i termini previsti dal bando pubblico, ma anche coerenti con tutte le altre normative previste

Gli allevatori e il Governo stanno limando gli ultimi punti di distanza

La Centrale del latte alle battute finali Il piano industriale della Cooperativa: investimenti e occupazione

nell’Ordinamento Sammarinese per le Cooperative Agricole, ritenendoci alla pari di tutte le altre costituite a San Marino. I tempi sono maturi per sciogliere le riserve in Congresso di Stato e aprire la nuova pagina della gestione della Centrale del Latte”. A meno di scossoni dell’ultima ora, crediamo che la Centrale del latte verrà data proprio a loro. Abbiamo così contattato Ugo Bonifazi, uno degli allevatori che partecipano alla cordata, per capire i termini della loro iniziativa: parole che trovano conferma nel piano industriale, dette con un tono di voce quasi gentile, di chi ama profondamente la terra e i prodotti.

San Marino”, ovvero dei prodotti a Denominazione di Origine. Per tali motivi i punti di forza del progetto imprenditoriale sono il mantenimento e tutela del comparto lattiero caseario, la tracciabilità dei prodotti sammarinesi, la valorizzazione del latte sammarinese e la garanzia della qualità dei prodotti. Il progetto imprenditoriale nasce dalla ferma volontà dei produttori di latte di salvaguardare l’identità storica e culturale dei sammarinesi, di tutelare la produzione agricola locale, sia la qualità che la sicurezza alimentare dei prodotti. Il progetto imprenditoriale si basa sull’adeguamento agli standard UE richiesti.

Il piano industriale Gli obiettivi che i produttori di latte si pongono con tale progetto sono di fatto molteplici, e riguardano la valorizzazione delle risorse locali, il mantenimento delle attività agricole, la salvaguardia della territorialità e tipicità di tutta la filiera lattiero casearia, ma anche garantire le produzioni a marchio “Terra di

Il latte Le principali fonti di approvvigionamento della Centrale del Latte saranno i produttori di latte sammarinesi. Il quantitativo di latte raccolto attualmente è di circa 1.100.000 litri raccolto dagli allevamenti sammarinesi. La Cooperativa si impegna ad acquistare tutto il latte prodotto dagli allevamenti sammarinesi e a

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica Direttore responsabile Alessandro Carli alessandro.carli@fixing.sm Redattore Daniele Bartolucci Responsabile commerciale Roberto Parma 339.8016455 roberto.parma@fixing.sm Per la pubblicità su Fixing 0549.873925 commerciale@fixing.sm

T erritorio

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lavorare tale materia prima. I soci aiuteranno la crescita della produzione stessa di latte, per poter così riflettersi in un incremento dei prodotti finiti. Questo lo si realizzerà grazie alla collaborazione degli enti preposti alla tutela del territorio e dello sviluppo dei prodotti tipici, che garantiranno la certificazione e la qualità della produzione. Proiezione economica Nel 2015 la Cooperativa Agricola chiede un mutuo aziendale di 500 mila euro da restituire in 10 anni (il mutuo è negoziato con il sistema bancario senza intervento dello Stato). La struttura attuale verrà ristrutturata con avvio immediato delle pratiche di ristrutturazione, dalla sottoscrizione della concessione in uso trentennale, per raggiungere le norma UE. Nel 2015 sono stati messi in preventivo 350.000 euro come investimento relativo alla ristrutturazione dell’immobile dello Stato senza mutuo, ma scomputato dal canone di locazione fino ad un importo massimo di 500.000 euro. Oltre i 500 mila euro la Cooperativa non esclude di richiedere finanziamenti previsti dalla Legge numero 96 del 1989 (art. 40). L’esenzione del pagamento del canone di affitto è previsto nelle “Condizioni dell’avviso per la presentazione di manifestazioni di interesse ad acquistare la Centrale del Latte della Repubblica di San Marino”: conduzione in uso per anni trenta del terreno di mq. 4.320 circa e del fabbricato su di esso in-

sistente, siti in località Ca’ Martino – Acquaviva (…) ad un canone annuo di 32 mila euro da rivalutarsi ai sensi di legge; assunzione degli oneri e costi relativi alla realizzazione, sul terreno concesso in uso trentennale, di un nuovo stabilimento o alla ristrutturazione di quello esistente, da effettuarsi con modalità tali da assicurare il rispetto delle norme UE e garantendo la continuità dell’attività di lavorazione del latte. I predetti oneri verranno scomputati dal canone di locazione fino ad un importo massimo di 500 mila euro. Spaccio aziendale Nel piano della Cooperativa anche la costruzione di uno spaccio aziendale e di un ascensore o montacarichi, dei quali oggi la Centrale del Latte non dispone. Macchinari Il piano degli allevatori prevede l’acquisto di una nuova linea di imbottigliamento per latte fresco e yogurt da bere, compresa di collaudo di avviamento ed etichettatrice automatica, con capacità produttiva di 2.000BPH per il formato da 1 litro. Le altre spese riguardano i contenitori di lavorazione 1 litro, 0,5 litro e 0,25lt (130.000 euro), e altri macchinari utili per immettere sul mercato tutta la gamma di prodotti derivati dal latte. Ricerca e sviluppo Sul banco un importo di 20.000 euro all’anno (2015, 2016) per i compensi pagati a terzi, tecnici esperti (scienze e tecniche lattiero-casearie) per la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti. Impegni occupazionali Dell’attuale forza lavoro della Centrale, la Cooperativa riassumerà 6 dipendenti (spesa annuale prevista: poco meno di 300 mila euro). Nell’organigramma verrà inserita inoltre qualche figura professionale della proprietà. Confermate invece le figure esterne. L’indennità pasquale sarà eliminata, anche se la Cooperativa non esclude di mettere a disposizione qualche benefit. Alessandro Carli

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B onifazi “Tipicità e qualità”

Dietro alla Cooperativa, Claudio Salvi, Giorgio Stacchini e Ugo Bonifazi. “La missione aziendale deve essere proprio quella di interpretare al meglio le esigenze dei consumatori, con una continua ricerca di standard qualitativi, un’attenta selezione delle materie prime, l’utilizzo al meglio dei processi produttivi e dei controlli, sempre nel rispetto delle normative – spiega Bonifazi -. Ci siamo messi in corsa per la Centrale perché siamo del settore e ci interessa tutto il processo della filiera, dalla produzione passando per la trasformazione e arrivare alla vendita al consumatore finale”. Bonifazi poi si sofferma sulla storia dell’azienda. “La Centrale ha oltre 50 anni e necessita di una serie di lavori di ristrutturazione, anche attraverso l’utilizzo delle fibre di carbonio per rinforzare il solaio. La pavimentazione va rifatta e alcune attenzioni devono essere rivolte agli impianti”. Bonifazi poi fa il punto sulle aree. “All’interno della Centrale troviamo tre spazi, tre settori, che andranno rimessi a posto. Poiché parliamo di metrature importanti, mentre un settore sarà oggetto di ristrutturazione, gli altri due lavoreranno a pieno regime. Poi, a rotazione, anche gli altri settori verranno risistemati. Altri lavori riguarderanno anche l’esterno: il giardino e le aree adiacenti alla struttura”. Confermati i 700 mila euro iniziali da impiegare nella Centrale (“Certamente serviranno anche altre risorse economiche, che verranno misurate in progress”), l’allevatore spiega che circa 25 mila euro verranno poi impegnati per la pubblicità. “La filosofia di marketing legata alla commercializzazione dei prodotti a marchio Eurolatte seguirà direttive legate alla sempre crescente consapevolezza del consumatore dell’importanza della genuinità e tipicità dei prodotti”. I tempi? L’auspicio è che il Governo dia al più presto il mandato. In fondo la Centrale è un patrimonio dell’intera comunità: appartiene alla storia del Paese. Una storia che non vuole chiudersi, anzi. Una storia che vuole continuare anche nel domani. AC


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Rimini Fiera ha scelto il miglior modo per dire “ciao” alla stagione balneare: quello gentile del profumo dei fiori e delle piante. E’ difatti già partito il conto alla rovescia di Flora Trade Show, l’atteso appuntamento internazionale per la promozione del settore florovivaistico e del paesaggio, in programma nel quartiere espositivo romagnolo dal 23 al 25 settembre: una “tre giorni” nel segno dell’universo green ospitata in uno spazio che fa della flessibilità e innovazione organizzative, della comunicazione impattante e veloce, della capacità di richiamare buyer internazionali – senza dimenticare la felice ubicazione, davvero baricentrica e con efficienti collegamenti logistici – i propri elementi di forza ampiamente riconosciuti. Soddisfatto il Presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni: “Siamo orgogliosi di organizzare questa prima edizione dedicata al comparto del florovivaismo italiano considerato fra i migliori al mondo. Il nostro obiettivo è coinvolgere tutti agli attori di questo mercato, aziende, consorzi, associazioni di categoria, stampa perché il comparto abbia d’ora in poi un unico, grande appuntamento internazionale in Italia. Con questo progetto andiamo anche a mettere a disposizione del settore la nostra expertise e il dialogo con mercati contigui, penso ad esempio ad Ecomondo con la Città Sostenibile, a Key Energy con i suoi approfondimenti sulle tematiche delle biomasse, biogas e impianti fotovoltaici specifici; e al recente ingresso nel nostro quartiere del Macfrut”. Flora Trade Show difatti si svolgerà in contemporaneità con MacFrut, in modo da riunire in un unico marketplace tutta la filiera agricola dal florovivaismo al comparto ortofrutticolo. Una sorta di expo quindi, dal grande impatto olfattivo e visivo, che darà spazio e voce alle tantissime aziende del settore, ma anche un format B2B dinamico destinato a divenire vetrina leader. Espositori e visitatori - per innovazione di layout, completezza espositiva, qualità dei contenuti - si troveranno al centro di un evento che trasmetterà nuovi strumenti di business e indicazioni sulle mode e tendenze che influenzano i consumi. Le radici sono ben profonde e solide: a Rimini Fiera verrà presentato il non plus ultra, ovvero tutte le sfaccettature e le declinazioni del tema “flora”, dai sistemi e tecnologie di produzione ai prodotti del florovivaismo, dalle attrezza-

I mprese

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Rimini Fiera: si apre il 23 settembre, in contemporaneità con MacFrut, Flora Trade Show

Tutte le sfumature, i colori e i profumi della terra Tre giorni nel segno della filosofia green: imprese, incontri, workshop, alimentazione

L e parole

Florabusiness, Flormercati e Orlandi Group elogiano Rimini e la manifestazione

ture e accessori per garden center, fioristi, vivai alla progettazione del verde pubblico e privato (per giardini e aree verdi di hotel e ristoranti, parchi tematici e divertimento). Un universo che catturerà le attenzioni di grossisti, buyer GD/DO, buyer esteri, garden center, fioristi, giardinieri, architetti e paesaggisti, urbanisti, real estate, pubbliche amministrazioni, buyer di strutture turistiche open air (villaggi turistici, camping), catene alberghiere, pubblici esercizi, agriturismi. A disposizione delle aziende di Flora Trade Show anche la piattaforma online dei business meeting internazionali collaudata ormai da anni: le aziende, prima della Fiera, concorderanno gli appuntamenti presso il proprio stand con buyer internazionali, verificando anticipatamente la reale opportunità di business. Sono attesi buyer del comparto florovivaistico da tutti i continenti, in particolare da Germania, Francia, Danimarca, Olanda, Slovenia, Romania, Turchia. Al di là degli aspetti squisitamente imprenditoriali, l’evento ha in serbo anche alcune iniziative, alcuni petali che daranno ancora più valore – e un po’ di magia – alla manifestazione. Parliamo di un programma nel programma, di eventi dedicati agli approfondimenti sul tema. Mercoledì 23 settembre (De-

mo Area Pad. C3) si terrà la prima edizione di Flora Trade Decoration Cup, un vero e proprio concorso di decorazione floreale organizzato in collaborazione con l’Associazione Nazionale Piante e Fiori d’Italia e con le principali scuole nazionali per fioristi (Assofioristi, Pianeta Fiore, Laboratorio Idee, Scultura Fiori e Le Mani Parlano) coordinate dalla Guida I Fioristi Italiani. L’evento, intitolato “Barocco per cinque sensi. Confronto-incontro tra professionisti alla ricerca del nuovo, del bello e del buono”, vedrà in gara fioristi che dovranno ideare una decorazione in stile barocco pensata per la tavola e per i piatti (dall’aperitivo al dolce), collaborando e confrontandosi con professionisti del mondo della ristorazione quali barman, chef, pasticceri. L’aperitivo bianco, l’antipasto giallo, il primo rosso, il secondo verde e il dessert nero saranno i temi sia delle decorazioni floreali che delle varie portate, così come della mise en place anch’essa a cura dei concorrenti. Colori, profumi, gusti, sensazioni tattili dei materiali utilizzati uniti ad un sottofondo di musica barocca, contribuiranno a creare un’atmosfera unica che avvolgerà tutti i sensi. Si tratta di una competizione che intende stimolare l’utilizzo dei fiori e del verde in maniera creativa sia in occasione di cerimonie ed eventi speciali sia nella ristorazione di ogni giorno. La

scelta dello stile barocco, tipicamente italiano, rappresenta un’ulteriore elemento di innovazione rispetto allo stile minimalista che ha fatto tendenza negli ultimi anni. Il giorno dopo invece sono in agenda due lectio magistralis (la prima dalle 10 alle 13, la seconda dalle 14 alle 17) sulle caratteristiche dei diversi stili di decorazione: cromaticità, eleganza, morbidezza, leggerezza, teatralità, movimento, sensualità, creatività. Il titolo della dimostrazione didattica sarà “Rinascimentale, barocco, neoclassico: lo stile italiano attraverso l’arte floreale”. Sono previsti interventi di Chicco Pastorino, Cecilia Serafino, Carmelo Antonuccio e di alcuni maestri Assofioristi (per info: maraverbena@ gmail.com e l.bianchi@riminifiera.it). I sostenitori Hanno aderito al progetto riminese anche il MIPAAF Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Confagricoltura, CIA Confederazione Italiana Agricoltori e Coldiretti Emilia Romagna. Attori fondamentali che hanno fornito il loro patrocinio e il pieno sostegno a una manifestazione che nasce per rilanciare l’intero settore florovivaistico, forte anche - come detto - della contemporaneità con Macfrut e degli anni di esperienza maturati nei settori del garden, grazie alle edizioni di Sun. a cura della Red. ec.

Organizzato in collaborazione con Florasì e Florconsorzi, oltre alle collaborazioni strategiche con i consorzi e le sigle del comparto, a Rimini Fiera per il “Flora Trade Show” moltissime aziende leader del settore. “La nostra è un’associazione che raggruppa 10 aziende attive nel mondo della floricoltura e oggettistica per garden center e vivaisti” dichiara Cosimo Pagano Presidente di Florbusiness. “All’unanimità abbiamo scelto di essere presenti a Flora Trade Show per diverse motivazioni. Innanzitutto si tratta di una novità e per il settore è vitale tentare nuove strade da attori, partecipando attivamente. La centralità di Rimini poi, facilmente raggiungibile da ogni parte d’Italia ci dà le giuste garanzie per ritenere che il mercato domestico sarà presente così come lo fanno le azioni a noi presentate per l’internazionalizzazione della manifestazione. Non ultimo la grande esperienza che Rimini Fiera vanta nel mondo dell’arredamento outdoor con la manifestazione Sun testimonia una competenza e un presidio strategico di un settore per noi molto importante”. “Flormercati è aperta a tutte le innovazioni che si affacciano nel mondo del florovivaismo. Per questo Flora Trade che rappresenta una novità in questo ambito ha catalizzato la nostra attenzione e adesione” ha dichiarato Enrico Delucchi, direttore di Flormercati. “Da neonata, ci aspettiamo una manifestazione giovane e ricca di proposte innovative, soluzioni di incontro

business pratiche e veloci, eventi negli eventi che possano creare sistemi virtuosi per la chiusura di accordi commerciali. Questo settore ha infatti bisogno di nuove soluzioni rispetto al passato. La posizione strategica di Rimini e l’accoglienza del territorio permetterà a nostro avviso un’affluenza di espositori e visitatori non solo dal Nord Italia ma anche del centro e sud Italia, coinvolgendo tutte quelle regioni che sono importanti per il comparto, penso al Lazio, alla Toscana, alla Puglia”. Per Francesco Orlandi patron di Orlandi Group, “in un momento delicato e di transizione del nostro settore come è quello attuale, riteniamo che tagliare drasticamente le voci di bilancio aziendale dedicate alla promozione sia un errore. Crediamo fortemente nella ripresa e solo attraverso occasioni di confronto con altre aziende del settore possiamo insieme trovare nuove soluzioni. E’ sicuramente uno impegno ma con forza saremo presenti a Flora Trade Show con l’augurio di trovare altre realtà, che come noi, siano interessate a fare sistema e confrontarsi apertamente per creare opportunità di business per tutti. Bisogna stabilire un appuntamento annuale in cui il mercato italiano possa incontrarsi, discutere e trovare idee innovative. Non possiamo permettere che altre fiere di settore estere si facciano rappresentanti anche del nostro comparto nazionale. Rimini ha tutte le caratteristiche per ricoprire questo ruolo”.


Il “Cigno di Pesaro”, pazzo per il cibo Gioachino Rossini amava la cucina forse più della musica: “Sono un pianista di terza classe, ma primo gastronomo dell’universo”. Leggenda vuole che pianse dopo aver fatto cadere un tacchino al tartufo Sull’opera artistica di Gioachino Rossini si sono scritti tutti gli elogi possibili, fino al paragone con Mozart, con cui ha condiviso la fama di enfant prodige, avendo iniziato a comporre musica da bambino (la prima opera compiuta arrivò solo a 14 anni). La notorietà, quindi, ha accompagnato fin dai primi passi il compositore, soprannominato “Il Cigno di Pesaro”, per omaggiarne i natali marchigiani, anche se la vera esplosione avvenne in quel di Bologna, dove si trasferì la famiglia. Una fama meritata, sia per la produzione artistica, che, attraverso vari generi musicali, ha lasciato in eredità al mondo lavori famosissimi e celebrati quali Il barbiere di Siviglia, L’italiana in Algeri, La gazza ladra, La Cenerentola e Guglielmo Tell. Ma anche nella vita privata Rossini ha fatto molto parlare di sé, per la passione per le belle donne, la vera o presunta depressione che l’ha deteriorato negli anni, ma anche e soprattutto per quella ‘pazzia’ che tutti gli hanno sempre riconosciuto per il cibo. Il peregrinare nella Romagna ottocentesca a causa delle idee politiche del padre, sicuramente ha aumentato l’attrazione verso la buona tavola, stante la nomea delle cucine di Ravenna, Ferrara e soprattutto Bologna ‘la grassa’. Certamente la seconda fase della sua vita fu ancora più caratterizzata da questo contatto ravvicinato con l’eccellenza culinaria, avendo scelto Parigi come sua dimora. Non a caso, tra i suoi amici più cari c’era Antonin Carème, lo chef più famoso del secolo, al soldo del barone Rothschild. E così, mentre la sua fama aumentava sempre più (nonostante l’inciampo, clamoroso, della prima del ‘Barbiere’ a Roma nel 1816, uno di quei momenti in cui il flop dell’artista si rivela un flop del pubblico, che non ne ha compresa la grandezza), anche la sua ‘fame’ aumentava di conseguenza. Nonostante i chili in più che si possono vedere nelle immagini dell’epoca, comun-

! Concorso Tebaldi

A San Marino le migliori promesse canore del mondo

que, non era un vero e proprio bulimico, ma più un appassionato, un amante della cucina e anche uno studioso, attento e meticoloso. Tanto che amava condividere le proprie ricette, come fece con la compagna Isabella Angelica Colbran, proprio dopo i fischi romani al ‘Barbiere’: la sua preoccupazione non era infatti l’insuccesso, “ma ciò che mi interessa ben altrimenti che la musica, cara Angelica, è la scoperta di una nuova insalata della quale mi affretto a inviarti la ricetta”. Del resto, lui stesso amava definirsi “pianista di terza classe, ma primo gastronomo dell’universo”. Una passione che esplose, al pari della straordinaria produzione dell’età giovanile, quando decise di ritirarsi a vita privata: di questo ultimo periodo si ricordano infatti solo le due opere sacre “Stabat Mater” e “Petite messe solennelle”, oltre a cantate e piccoli pezzi per piano raccolti sotto il titolo di “Peccati di vecchiaia”, con intestazioni irrituali ma al tempo stesso molto indicative, come “Gli antipasti”, in cui i singoli brani si chiamano “Ravanelli”, “Acciughe” e “Burro”. Se poi cucinasse lui stesso o, data la fama e quindi una notevole ricchezza, preferisse gustare i piatti creati da altri, resta un piccolo mistero. O almeno,

documenti non ne esistono, mentre di aneddoti e leggende se ne conoscono diverse. La più celebre è forse quella delle lacrime di dolore: si narra che Rossini confessò di aver pianto tre volte nella vita, ovvero quando gli fischiarono la sua prima opera, quando sentì suonare Paganini e quando, durante una gita in barca, gli cadde in acqua un tacchino farcito di tartufi. Un dramma. Come pare fosse un grande disagio rimediare alcune delle prelibatezze italiane negli anni parigini: è noto infatti che si facesse spedire le specialità tipiche, direttamente dall’Italia: mortadelle, zamponi e insaccati, formaggi, dolci. Ed è a proposito di questa sua ‘necessità’ che probabilmente pianse anche una quarta volta: Rossini adorava infatti i maccheroni napoletani, desiderati al punto da firmarsi in una lettera a un conoscente, a causa di una spedizione ritardataria, “Gioacchino Rossini Senza Maccheroni”. Il senso dell’ironia non mancava a Rossini, e proprio riguardo alla sua passione per la cucina, scrisse un giorno: “Dopo il non far nulla, non conosco occupazione per me più deliziosa del mangiare […] Mangiare e amare, cantare e digerire: questi sono i quattro atti di questa opera buffa che si chiama vita e che

svanisce come la schiuma di una bottiglia di champagne. Chi la lascia sfuggire senza averne goduto è un pazzo”. Daniele Bartolucci

E’ tutto pronto per la sesta edizione del Concorso Internazionale di Canto Renata Tebaldi, in programma a San Marino. La formula del concorso, come dalla precedente edizione, introdotta dal direttore artistico Angelo Nicastro, prevede due sessioni: la prima, dal 16 al 19 settembre, sarà dedicata al repertorio Antico e Barocco; la seconda, dal 22 al 26 settembre, verterà sul repertorio dell’Opera da Mozart a tutto il Novecento. Due distinte giurie composte da personalità di rilievo internazionale, saranno costituite per ciascun ambito musicale di riferimento. Presidente della Giuria sezione Antico e Barocco Sebastian F. Schwarz, attuale direttore casting e amministrazione artistica del Theater an der Wien e direttore artistico della Kammeroper di Vienna. Presidente della Giuria sezione Opera Dominique Meyer, direttore della Wiener Staatsoper. Ogni fase del concorso è aperta al pubblico e si concluderà con un concerto dei finalisti: il 19 settembre per i concorrenti del repertorio Antico e Barocco (al Teatro Titano) e il 26 settembre per i candidati dell’Opera (al Teatro Nuovo di Dogana).


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Per qualcuno è stato certamente un vezzo, coccolato e inseguito per una vita intera (Totò, anche per un diritto di rivalsa – nacque figlio illegittimo – nel 1946 riuscì a fregiarsi dei nomi e dei titoli di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfigenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, Altezza Imperiale, conte Palatino del Sacro Romano Impero, Esarca di Ravenna, Duca di Macedonia e di Illiria, Principe di Costantinopoli, di Cilicia,

A peciale S ttualitàCultura

FIXING FIX -ING Anno - Anno XXIII X -X n.33 II - n.22 - Venerdì - Venerdì 11 Settembre 6 G iugno 2015 2014

Gioachino Rossini, il Nobile Citta

Il 15 marzo del 1947 fu insignito, anche grazie a Pompeo Azzolino, dell’importante onorifi E 20 anni più tardi, nel 1867, il Titano lo nominò anche “Grande Ufficiale del suo Ordine di Tessaglia, di Ponto, di Moldavia, di Dardania, del Peloponneso, conte di Cipro e di Epiro, conte e duca di Drivasto e di Durazzo), per altri in-

A gricoltura Innovativa

vece la caccia ai titoli nobiliari e ai riconoscimenti fu un percorso molto più moderato. Ora, in Italia i personeggi ce-

Rubrica a cura di: Piante in ufficio e nelle hall: una scelta estetica e salubre

Rendere un ambiente più bello, colorato, salubre… in poche parole più vivibile, non è un’esperienza prettamente privata, da provare unicamente in casa propria, ma ha un valore importante anche nei luoghi di lavoro e in tutti quegli ambienti in cui si ha un contatto con il pubblico, come uffici, negozi, alberghi, ristoranti, banche. La scelta di arricchire un ambiente con alcune piante risponde a tre principali esigenze: estetica, salubrità e aspetto psicologico. Le piante contribuiscono infatti a rendere più salubre un ambiente, in particolar modo quegli spazi chiusi che subiscono l’inquinamento costante di diversi agenti chimici, come il trattamento dei mobili che viene rilasciato nell’ambiente, o i prodotti detergenti usati per le pulizie, senza dimenticare ciò che producono i computer e i vari strumenti elettronici. Per quanto riguarda l’aspetto psicologico, è indubbio l’effetto benefico che può dare un contatto costante con la natura, con un altro essere vivente, come lo è una pianta. Ma è soprattutto l’aspetto estetico che interessa alle imprese, sia nel semplice ufficio in cui lavorano i dipendenti, sia nelle sale d’attesa per il pubblico degli studi professionali o comunque qualsia-

si ambiente in cui ricevere e accogliere i clienti, come le hall degli hotel e delle banche. La scelta delle piante, però, è fondamentale: in primo luogo occorre avere chiara l’ambientazione che si vuole creare e quindi la sinergia tra piante e ambiente circostante, perché non tutte le piante sono adatte in ogni ambiente e anche la posizione delle stesse va studiata per non rendere il tutto invivibile o semplicemente poco bello. Negli uffici, ad esempio, sono preferibili piante che non necessitano di molta luce, come la Dracaena, che ha anche la proprietà di sanificare l’ambiente. Per locali più grandi e luminosi, come le sale delle banche che spesso hanno grandi finestre, sono ottime la Kenzia e le varie tipologie di Ficus. Mentre nelle hall degli alberghi si possono scegliere piante più colorate, anche con fiori, come può essere l’Anthurium. Andranno poi valutate diverse condizioni: fisiche, come l’esposizione alla luce e l’umidità; ma anche estetiche, come i colori delle pareti, del pavimento e dei mobili. Ovviamente la scelta non può prescindere dalla temporalità, che potrebbe essere duratura, stagionale o per un singolo evento, ad esempio un convegno, un

briefing di lavoro o anche eventi più importanti come i matrimoni. In base alla nostra esperienza, infatti, sono sempre di più le imprese che necessitano di diverse ambientazioni durante l’anno o che, a seconda della stagione, vorrebbero sostituire piante e colori. Come sono molte le aziende che necessitano di una manutenzione costante, tanto che proponiamo, al pari di tutte le imprese di produzione e fornitura, un servizio di manutenzione annuale che permetta di pianificare questi cambiamenti, compresa la sostituzione e cura delle piante, ma anche di abbattere i costi. Una garanzia, quindi, per il mantenimento delle piante stesse, che necessitano comunque di una manutenzione periodica, oltre alla cura quotidiana (annaffiamento e non solo), per le quali non sempre nelle imprese esiste una figura qualificata addetta a queste mansioni. Cristina Righi

lebri che hanno ricevuto un’onorificenza sono tantissimi. La Repubblica di San Marino, in questo particolare “campo”, può comunque dire la sua. Un esempio su tutti (gli altri li terremo per i prossimi numeri dello speciale cultura) è rappresentato dal grandissimo compositore pesarese Gioachino Rossini, un artista amatissima anche e soprattutto fuori dall’Italia. Sulla sua figura sono stati scritti molti libri e biografie. Celeberrima, anche se - a detta di molti critici del tutto inattendibile, è la Vita di Rossini scritta da Stendhal, quando il compositore aveva trentadue anni. Si legge nella prefazione: “E’ difficile scrivere la storia di un uomo ancora vivo... Lo invidio più di chiunque abbia vinto il primo premio in denaro alla lotteria della natura... A differenza di quello,

egli ha vinto un nome imperituro, il genio e, soprattutto, la felicità”. Rossini, all’anagrafe Giovacchino Antonio, il 15 marzo del 1847 fu insignito di un’importante onorificenza da parte degli Eccellentissimi Capitani Reggenti: fu aggregato “alla Cittadinanza Nobile Sammarinese”. A fare da “intermediario” – nell’accezione più alta della parola – tra il grande musicista nato a Pesaro e il Titano troviamo il “sig. Colonnello M.se Pompeo Azzolino”, che fece da tramite, nei mesi che precedettero il “titolo”, tra i due. Nonostante già da qualche tempo Rossini avesse smesso di comporre, l’autore de “L’Italiana in Algeri” – replicata quest’estate a San Marino – scrisse le musiche dell’inno sammarinese. A quanto ci risulta, visto che non troviamo il nome di Rossini sotto la voce “inno sam-

marinese”, verrebbe da pensare che fu scartato. Probabilmente non subito: certo è che dal 1894 fu adottato quello musicato da Federico Consolo. Una chicca: l’inno è senza parole. Giosuè Carducci scrisse un testo (“Oh antica Repubblica, onore a te virtuosa, onore a te. Oh antica Repubblica, onore a te virtuosa, onore a te, generosa fidente, virtuosa. Oh, Repubblica, onore e vivi eterna con la vita e gloria d’Italia. Oh antica Repubblica Onore a te”) ma il governo sammarinese non l’ha mai ufficialmente adottato, anche se i cittadini del Monte comunque lo conoscono. Nonostante l’inno scritto, musicato e non adottato, il Titano – grazie all’intercedere di Azzolino – iscrisse Rossini tra la “Cittadinanza Nobile Sammarinese”. Alla richiesta dell’Azzolino, che portò le istanze non solo di Rossini ma anche “del


S peciale A Cultura ttualità

FIX ING - Anno XXXIII FIXING X II --n.22 n.33--Venerdì Venerdì611 G iugno Settembre 2014 2015

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adino Sammarinese D al 13 al 20 settembre

ficenza da parte degli Eccellentissimi Capitani Reggenti e”. La biblioteca di Stato conserva un suo autografo Sig. Barone Eugenio Le Bon”, e alle richieste del “Sig. Cav. Primo Ronchivecchi”, che avanzò i nomi di “Luigi Alberti, M.se Ferdinando Bartolommei e M.se Giovanni Feroni Nobili Fiorentini”, il “Grande Consiglio, fatta considerazione alle pregevoli qualità de’ nominati soggetti, e al loro buon volere verso la Repubblica, e volendo pure fare cosa grata ai due benemeriti cittadini, che interposero a pro di quelli i loro buoni uffici”, decretò “di voto unanime” le richieste di aggregazione. Circa 20 anni più tardi, esattamente nel 1867, “la Repubblica di San Marino, rimunerando le due Commissioni, artistica e amministrativa, del monumento europeo a Guido d’Arezzo”, nominò “a Grande Ufficiale del suo Ordine” Gioachino Rossini.

Ma già tre anni prima, il 21 agosto del 1864, troviamo un’altra preziosa testimonianza del legame tra il Maestro marchigiano e il Titano: in occasione delle feste “fatte in Pesaro in onore di Gioachino Rossini nel suo dì onomastico”, il Monte inviò alle celebrazioni il Conte Gaetano Belluzzi Capitano Reggente. Sull’importanza dei titoli nobiliari e delle onorificenze sammarinesi, concesse sino al 1972, occorre fare un altro passo all’indietro: il 17 marzo 1861, quando il Parlamento italiano proclamò il Regno d’Italia e quindi l’Unità. Questo importante avvenimento ebbe su San Marino alcuni effetti indiretti immediati: i titoli difatti ebbero maggior valore in quanto rilasciati da uno Stato sovrano. “Crebbe – si legge il un volu-

me che si trova nella biblioteca di Stato - ancora di più la curiosità verso questo piccolo Stato che riuscì a mantenere la propria libertà e autonomia, passando indenne, attraverso un bailamme di guerre, piccole rivoluzioni, lotte e battaglie risorgimentali che travagliarono la vita sociale, politica e culturale italiana dal 1848 al 1860. Nell’arco di tempo che va dal 1840 circa ai primi anni del ‘900, San Marino si distinse per l’attenzione istituzionale rivolta alla cultura musicale e ai suoi massimi rappresentanti”. Cosa rimane però di Gioachino Rossini in Repubblica? La biblioteca conserva un suo autografo. L’autografo di un Nobile Cittadino Sammarinese famoso in tutto il mondo. Alessandro Carli

La musicalità del dialetto: Santarcangelo omaggia il grande poeta Raffaello Baldini Titolo asciutto ed essenziale, “Cantiere poetico per Santarcangelo_dedicato a Raffaello Baldini” ma programma densissimo, con uno sguardo anche verso San Marino. Dal 13 al 20 settembre il borgo clementino omaggia uno dei suoi figli più illustri, “Lello”, attraverso un progetto curato da Fabio Biondi e Stefano Bisulli. Come detto, anche il Titano, grazie a una delle sue voci più cristalline, darà il suo contributo: Gianluigi Toccafondo difatti il 13 settembre ha disegnato “Le maschere di Raffaello”, le stesse che verranno esposte dalle 18 in poi all’interno della biblioteca Antonio Baldini. Sempre il 13 settembre, alle 21, il Lavatoio diventerà la cassa di risonanza delle parole di Marco Baliani, impegnato nella lettura di Baldini. Il 14 invece, sempre la sera (alle 21) ma al Supercinema Sala Antonioni, Samuele e Raffaele Besani leggono Baldini. Rimandando il lettore al sito internet per il programma completo (www.cantierepoetico. org), segnaliamo altri appuntamenti: il 15 settembre sempre alle 21 e sempre al Supercinema, “La telefonata”, cortometraggio tratto da “Pronto pronto” di Raffaello Baldini e a seguire Ilario Sirri sarà la voce di “Zitti tutti”. Il 16 alle 21 in piazzetta Nicoletti – Sferisterio, “Confine 1968. Baldini prima di Baldini”, una conversazione a cura di Ennio Grassi e

Tiziana Mattioli; il 17 si torna “Nel labirinto” del Lavatoio per la prima nazionale dello spettacolo interpretato da Silvio Castiglioni; il 19 sempre al Lavatoio e sempre alle 21, Annalisa Teodorani e Nicoletta Fabbri proporranno “L’ora delle falene… quanti dòni, quant’ luci zàisa ad nòta”. Nel progetto, con la propria poetica, anche Eron e NicoNote. Alessandro Carli

C onsorzio Terra di San Marino

La vendemmia 2015 tra i vigneti di Luciana Zonzini e Marino Bollini “Un anno davvero eccezionale sia per il Moscato che per il Biancale”

“Ha atteso un’estate al sole della vigna, dopo la prima pioggia è già ora di vendemmia. Grappoli maturi, gonfi e succosi, ricchi di allegre promesse. Profuma del borgo la via di mosto che fermenta con impazienza, nella botte impara l’arte dell’attesa”. Un’attesa che ben conoscono Luciana Zonzini e Marino Bollini di Valgiurata (Domagnano), un luogo incantevole, immerso nel verde e lontano dal caos. Luciana e Marino ci accolgono con un sorriso, e subito raccontano la loro storia, i loro prodotti, la passione che ci mettono per consegnare alla cantina sociale i preziosi grappoli d’uva. “Io ho preso la licenza agricola nel 1994 - spiega la signora Luciana -. La terra mi ha visto nascere”. Per Marino invece la conoscenza con la vigna risale quasi alla nascita. Davanti a noi, 36 mila metri quadrati di terreno. O come preferisce spiegare con più precisione Marino, “3,6 ettari, lievemente in discesa”. A differenza di molti altri agricoltori del settore, loro coltivano l’uva bianca. “Le viti del campo sono stati

piantate in anni diversi: la più antica ha 28 anni, quella di mezzo circa 20 e la più giovane solamente 6”. Luciana e Marino poi si soffermano sulla tipologia di uva che coltivano. “La particolarità del Biancale è visibile anche ad occhio nudo: il grappolo si presenta voluminoso, grosso, abbondante. Spesso, a causa

delle sue dimensioni, l’acido maturo si spacca”. Camminando tra i vigneti, non si può non parlare della vendemmia 2015. “Per chi ha lavorato bene la terra è un anno eccezionale – racconta Marino -, anche grazie al meteo. Ad un giugno piovoso è seguito un luglio molto secco e caldo, che ha fatto maturare l’uva. Nella

seconda metà di agosto, più o meno verso il 20, abbiamo accolto il Moscato, ottimo sia per quantità, circa 87 quintali, che per gradi alcolici, 12,5. A metà settembre invece sarà la volta del Biancale”. La vendemmia è l’ultimo atto di un processo lungo, che richiede meticolosità, sacrifici e tante attenzioni. “Se

si ha cura delle viti, queste possono durare anche una vita. I pericoli però sono sempre dietro all’angolo: un esempio è rappresentato dal ‘mal dell’esca’ (una malattia della vite causata da un gruppo di funghi che colonizzano i vasi linfatici e il legno, compromettendo la traslocazione dell’acqua e dei nutrienti dalle radici alla parte aerea della pianta, ndr), che ‘secca’ la pianta”. Insomma, dedizione, preparazione e sacrifici. Ogni mese dell’anno. “In inverno, anche a causa del freddo, per circa tre mesi ci si dedica alla potatura. Dalla metà di aprile si passa alla spollonatura della vite. Si eliminano cioè i germogli che hanno origine sul legno vecchio e che non portano uva. Un accorgimento utile per iniziare il buon sviluppo della vite. I mesi cruciali vanno da maggio a settembre: oltre alla classica vendemmia, esistono altri importanti passaggi, come ad esempio quello che riguarda i grappoli, che vengono diradati. Gli orari della vendemmia sono abbastanza ferrei: si inizia la mattina alle 7.30 e si

Rubrica periodica a cura del Consorzio terra di San Marino tel.(00378)0549-902617 Fax.(00378)0549-906278 mail to: consorzioterradisanmarino@ omniway.sm

prosegue sino a mezzogiorno. Al pomeriggio si torna nei campi alle 13.30 e si va avanti sino alle 18.30”. Ma è già ora del Biancale. “Solitamente noi raccogliamo circa 320-330 quintali all’anno – concludono Marino e Luciana -. La resa di un quintale d’uva si aggira attorno al 65-70%”. Il profumo che si respira nella vigna, la bellezza dei colori – i grappoli dorati sono lampi di sorrisi – sono emozioni che si respirano nitidamente a Valgiurata e che ci si porta a casa. Indescrivibili. Come del resto scrisse il sommo poeta Dante Alighieri: “E perché meno ammiri la parola, guarda il calor del sole che si fa vino, giunto a l’omor che de la vite cola”.


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S peciale Cultura

FIXING - Anno XXIII - n.33 - Venerdì 11 Settembre 2015

Non ha un nome ma solo un cognome: Pekisch. Ed è figlio di Baricco

Il musicista che accorda gli uomini con le parole A Quinnipack nessuno ti chiede di occuparti delle melodie degli altri di Simona Bisacchi Pironi

Non c’è una voce uguale all’altra. E ci sono tanti strumenti che improvvisano musica lungo le strade del mondo. Tutti suonano in modo diverso. Ma tutti possono trovare una stessa armonia. A Quinnipack ognuno ha la sua nota. Te la insegna il signor Pekisch. Con un po’ di impegno tu la imparerai. E quella nota sarà tua per tutta la vita. Perché a Quinnipack suona un peculiare strumento, l’umanofono: un organo che invece delle canne utilizza le persone. Ogni bocca è una nota. Tutti insieme sono musica. Nel mondo raccontato da Alessandro Baricco in “Castelli di rabbia”, il venerdì sera il signor Pekisch accorda il

suo singolare strumento. Non lo accorda con le mani. Non utilizza un diapason. Accorda gli uomini con le parole. Spiega che ognuno ha la sua nota dentro di sé, e può riconoscerla tra mille. Puoi anche scappare e rinunciare, nessuno ti rimprovererà, ma non puoi negare di averla. Il signor Pekisch non ti obbliga, non ti insegue, ma senza di te quella nota rimarrà sempre muta. Senza la tua storia, la tua esperienza, la tua voce, mancherà sempre un suono. “La verità è che quella nota c’è. C’è ma voi non la volete ascoltare. E questo è idiota, è un capolavoro di idiozia, un’idiozia da rimanere di stucco. Uno ha una nota, che è sua, e se la lascia morire dentro... No... Statemi a senti-

L upin III a San Marino

re... Anche se la vita fa un rumore d’inferno affilatevi le orecchie fino a quando arriverete a sentirla e allora tenetevela stretta, non lasciatela scappare più. Portatela con voi, ripetetevela quando lavorate, cantatevela nella testa, lasciate che vi suoni nelle orecchie, e sotto la lingua e nella punta delle dita. E magari anche nei piedi”. A Quinnipack nessuno pretende che tu sappia l’intera scala musicale, che tu sia responsabile della melodia degli altri, o ti impegni a riuscire in un accordo che non è proprio il tuo. Non ti viene chiesto altro che di portare avanti la tua nota, solo la tua, fino in fondo, con tutta la dedizione e l’ardore possibile. Perché la musica ha bisogno di quella nota, e solo tu puoi suonarla così bene.

In platea tanti applausi e altrettante risate Peccato solo per la sigla cantata da Moreno... Teatro Concordia pieno di ogni ordine di posto con tanto di spettatori rimasti nel foyer, sabato 29 agosto, per l’anteprima mondiale della nuova serie di Lupin III, che si è concesso – dopo 30 anni – un’avventura italiana. Teatro gremito per una semplicissima e straordinaria motivazione: una puntata del cartoon del ladro-gentiluomo, “Il matrimonio di Lupin III” è stata ambientata proprio a San Marino (durante la prima proiezione, quella a cui abbiamo assistito, è stata data al pubblico anche una seconda puntata, che si svolge però a Roma) e il popolo del Titano pare abbia davvero gradito l’ospite. Molte le autorità presenti in sala – dal sindaco di San Leo ai segretari di Stato Teodoro Lonfernini e Marco Arzilli, sino all’ingegner Enzo Donald Mularoni, CEO del Gruppo Del Conca, che proprio a Lupin III ha dedicato una linea di prodotti – ma anche molti bambini, accompagnati dai genitori, a dimostrare che il gruppo di ladruncoli – oltre a Lupin ritroviamo anche Jigen, Goemon e Fujiko unisce le generazioni. Prima di recensire la puntata “sammarinese”, una nota: la nuova sigla cantata da Moreno. Difficile da “digerire” (online è partita anche una petizione), soprattutto quando quelle che la hanno preceduta (non tanto “Lupin, l’incorreggibile Lupin” ma piuttosto “Lupin” dell’Orchestra

Castellina Pasi, quella cioè che inizia con “chi lo sa che faccia chissà chi è, tutti sanno che si chiama Lupin…”) sono entrate nelle case di tutti. Ci accodiamo quindi, ma non per nostalgia, a chi preferisce le vecchie versioni. Detto questo, c’è da scrivere della puntata. Bella, molto. Salutata, ogni volta che appariva un monumento del Titano, da risate divertite e scroscianti applausi. A portare Lupin a San Marino è, apparentemente, l’amore: nella Basilica del Santo il ladro gentiluomo si avvicina all’altare per sposare Rebecca Rossellini, bionda e ricchissima ereditiera sammarinese quando entra l’ispettore Zenigata, che non crede ai buoni propositi sentimentali di Lupin, anzi… Anche questa volta Zazà non si è sbagliato. Dietro al rapimento di Rebecca e dietro al classico tesoro, una corona (della Libertà) preziosa e bellissima, che viene messa sulla testa delle sposa, c’è anche molto esoterismo (la quarta Torre, equidistante dalle altre tre: per individuarla occorre seguire lo sguardo della Statua della Libertà) e, naturalmente, il Monte: il capitano Patrick, Palazzo Pubblico, il Pianello, il ponte di De Carlo di Dogana. Pubblico in estasi. Lupin III, con questa puntata, è diventato un ambasciatore del Titano nel mondo. Alessandro Carli

Chi non ha mai sentito quello che sai fare non si accorgerà nemmeno della tua assenza. Ma un musicista non sceglie di stonare solo perché gli ascoltatori sono distratti. E poi tu, ascoltando la musica che il popolo suona, avvertiresti sempre una pausa, un vuoto all’interno di una melodia di cui potevi far parte. Perché per quanto ti sembri piccola, faticosa, e così insignificante da non farsi quasi sentire, quella nota è il tuo compito, è il tuo omaggio alla musica. E se quella nota non vuoi proprio farla uscire, se la vuoi far star zitta, non la ridurrai al silenzio. Girerà dentro di te, incessantemente. Fino a che il rumore diventerà assordante. Assordante.

Simona Bisacchi Pironi scrittrice, autrice (con lo pseudonimo Lenic) di “Setalux” libro candidato al 51° Premio Bancarellino Su San Marino Fixing scrive di libri, letture e lettori

La TOP FIVE di Fixing

1

La ragazza del treno (Paula Hawkins) Piemme € 19,50

2

La targa (A. Camilleri) Rizzoli € 10

3

Prometto di sbagliare (P. Chagas Freitas) Garzanti € 16,90

4

Quello che non uccide. Vol. 4 (D. Lagercranz) Marsilio € 22

5

Scarafaggi (J. Nesbo) Einaudi € 20


I mprese

FIXING - Anno XXIII - n.33 - Venerdì 11 Settembre 2015

di Alessandro Carli

Una storia iniziata in bianco e nero e finita a colori, lunga quasi un secolo. E’ la storia di Dante Capicchioni, un uomo che oggi la letteratura chiama, più che giustamente, “capitano d’impresa”. Un grande lavoratore, capace di vivere il suo presente, non dimenticare il passato e le sue origini, ma allo stesso tempo con uno sguardo sempre rivolto al futuro. E’ una storia sammarinese, la sua. O meglio: la sua vita si è sovrapposta, con estremo acume e precisione, a quella della nascita della San Marino che tutti oggi noi conosciamo. Quella cioè fatta di aziende solide, che sanno dialogare con il mondo a testa alta. Una storia, come detto, iniziata in bianco e nero: Dante Capicchioni era nato l’11 dicembre del 1923 a Fiorentino, figlio di Francesco e della sua seconda moglie Giovanna Guidi. Sin da ragazzo ha sempre respirato aria di impresa: suo padre Francesco è stato un artigiano del legno e piccolo imprenditore. Dante inoltre era nipote di Don Giuseppe Guidi, uno dei pionieri dell’industrializzazione del Titano che nel 1936 fondò a Fiorentino la SAGI, Industria Sammarinese Calce e Cementi SA. La forza e la lungimiranza che hanno contraddistinto tutta la vita di Dante sono scritti nel suo DNA: il padre Francesco, per mantenere la numerosa famiglia, si era dovuto necessariamente industriare: all’impegno nella bottega di alimentari, con annessa osteria e sala da ballo, a Fiorentino, alternava la lavorazione del legno. Francesco difatti produceva vasi da cantina e aveva un negozio di mobili a Borgo Maggiore. Nel frattempo, sempre a Fiorentino, aveva messo in attività una cava di pietra, con produzione di sabbia, ghiaia e pietrisco. La scomparsa di Francesco, nel 1936, è per il giovanissimo Dante (aveva solamente 13 anni) un lutto ma allo stesso tempo una spinta propositiva per mettere a frutto gli insegnamenti del padre. Assieme al fratello Renato, Dante gestisce la cava di famiglia e nel 1945 è tra i soci fondatori dell’Associazione Nazionale Industria San Marino. Nonostante la grande responsabilità e gli impegni di lavoro, Dante dedica grandi energie e attenzioni ai sentimenti: nel 1947 sposa Bruna

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Le tappe fondamentali della sua vita: dalla cava di Fiorentino alla Glesa e SIS sino ad ALI

Dante Capicchioni, “capitano d’impresa” del monte Titano Nel 1945 fu uno dei soci fondatori dell’Associazione Nazionale Industria San Marino

Righi. L’anno successivo nasce il loro unico figlio Franco. La svolta imprenditoriale ha una data: 6 maggio del 1949. I fratelli Capicchioni, Oreste Benzi di Rimini e Glauco Paci Ippoliti di Pesaro, fondano la Società Anonima Manufatti in Cemento – MIC, con sede operativa a Fiorentino. Un’azienda che si occupa di produzione di tubi in cemento e soprattutto di piastrelle in graniglia. L’attività ebbe uno straordinario successo commerciale sia in Repubblica che e nelle zone limitrofe. Per ottimizzare gli sforzi, dopo qualche anno di lavoro e di gestione assieme, i due fratelli decidono di staccarsi: Renato si dedica da solo alla MIC mentre a Dante spetta la cava. Inizia così un percorso imprenditoriale di grande respiro che eleverà Dante a una delle figure di maggior rilievo nel processo d’industrializzazione di San Marino. Con uno spirito del rischio da vero imprenditore che lo accompagnerà per tutta la vita, Dante firma le prime importanti “cambiali” che gli permetteranno di crescere e di fare una serie investimenti per l’attività di cava: arrivano alcuni moderni macchinari e attrezzature in azienda, fondamentali per innalzare le quantità prodotte e migliorarne la qualità. Allo stesso tempo si allarga, e prende in affitto dalla famiglia Pezzi una seconda cava, sempre a Fiorentino.

Entrambe vengono così dotate di moderni sistemi di estrazione e di macinazione, con i frantoi e i mulini più innovativi. L’attività, partita dovendo accollarsi tanti debiti, diviene florida e crescerà per tutti gli anni Cinquanta, sino a quando lo Stato sammarinese gli revoca la relativa licenza. Chiunque si sarebbe abbattuto. Dante no: grazie a quelle che oggi si chiamano “pubbliche relazioni” - contatti, conoscenze e rapporti di fiducia acquisiti - Dante Capicchioni riesce a far convogliare sul Titano freschi capitali della più elevata espressione dell’industria italiana, milanese soprattutto. Finanze che vennero investite in robuste e serie attività imprenditoriali a San Marino: Ceramica Faetano, Fontevivo, Glesa, Grand Hotel San Marino, Immobiliare Adriatica, Immobiliare Serravalle, Marinotex, Sadis, Sapea, SIS (Sacchificio Industriale Sammarinese) e Tecofil. In tutte queste realtà imprenditoriali Dante Capicchioni ha vissuto la crescita dall’interno: socio in quasi tutte le aziende, ha svolto, in ognuna di queste, almeno nelle fasi di avviamento, un ruolo chiave. Un impegno, quello di amministratore, che in Glesa e S.I.S. si è prolungato sino al 31 agosto del 2015 scorso. Dante però aveva uno sguardo a 360 gradi: l’amore per la famiglia e per la sua terra, ma

anche la capacità di osservare l’Europa. Promosse difatti, e siamo negli anni Settanta, un innovativo investimento in Germania (parliamo della Kopafol, azienda ubicata vicino a Nidda ancora attiva sotto il nome di Kopafilm) per la produzione di film di polipropilene ad alta densità per condensatori e altri usi industriali. Dante credeva nei sentimenti e nelle amicizie. Nel corso degli anni si legò ai fratelli Mularoni: Corrado, Saturno e in particolar modo con Secondo Enzo, “Cino”, il figlio della sorella Dora. Oltre ad alcuni accordi nel settore immobiliare, nel 1970 rilevarono la società ALI di Gualdicciolo, una realtà che Dante conosceva nei dettagli. Una scommessa che si è rivelata vincente: superati i duri anni di grandi investimenti, e di conseguenza di grandi rischi, ALI si è sempre più specializzata nella produzione di elementi per pavimenti in legno massiccio, sia tradizionali che prefiniti, divenendo con soddisfazione una delle maggiori aziende nel panorama italiano del settore. Altrettanto importante e degna di essere ricordata è la collaborazione per la gestione di Ceramica Faetano, che tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta stava entrando in un periodo di gravissima crisi. Nel giro di solo un lustro, grazie a un costante impegno e grande coraggio, “ap-

poggiati” da notevoli esborsi finanziari – dovevano sia pianare le perdite ed effettuare i necessari nuovi investimenti per rilanciare l’attività – la Ceramica Faetano raggiunse il pareggio di bilancio. Dalla metà degli anni Ottanta la crescita è stata esponenziale e oggi il gruppo Ceramica Faetano, con alla guida l’ingegner Enzo Donald Mularoni, è divenuto un importante operatore sulla scena internazionale del mercato dei pavimenti e rivestimenti in ceramica, che lavora con successo in tutto il mondo. Dante ha presieduto per diversi anni il Consiglio di Amministrazione della controllata Ceramica Del Conca. Ma con ogni probabilità l’azienda che riassume tutto l’impegno, il coraggio, la filosofia e il successo del “capitano d’impresa” Dante Capicchioni è il Sacchificio Industriale Sammarinese (SIS), che produce sacchi a valvola in carta kraft di grande contenuto: lavoro efficiente, grande attenzione verso la piena soddisfazione della clientela, ma anche l’impegno costante nel far crescere e valorizzare le risorse umane e materiali interne. Proprio alla SIS si dedicava ancora ogni giorno, seguendo direttamente la clientela, gli acquisti e la gestione operativa. Anche quella mattina di lunedì 31 agosto percorreva la strada per andare in azienda...

I l ricordo “Sapeva scaldare i cuori”

Segue dalla prima (...) Consigli Direttivi ed anche nelle occasioni pubbliche, ci richiamava sempre alla responsabilità verso il Paese, le imprese e i lavoratori. Conosceva bene il duro lavoro e, come imprenditore, ha sempre avuto grande rispetto per tutti i lavoratori ed in particolare per quelli che in tutti questi anni hanno collaborato con lui. Da diversi anni aveva lasciato gli incarichi nel Direttivo. Ovviamente vi erano diverse occasioni di incontro, ma ciò che ricordo con piacere sono le telefonate che mi faceva per commentare e approfondire fatti ed eventi accaduti nel Paese. Un uomo vero, allegro e schietto che sapeva riscaldare i nostri cuori. Un uomo che ha contribuito a segnare positivamente la storia di Anis e di tante persone e anche la mia, come, fortunatamente, ho avuto modo di ricordargli in occasione del nostro recente ultimo incontro. Carlo Giorgi


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I nnovazione

FIXING - Anno XXIII - n.33 - Venerdì 11 Settembre 2015

Le 15 start up ricevono il plauso dei Reggenti: il dibattito sulla sede è aperto

“PST, si deve decidere entro la fine dell’anno” Arzilli: “E’ un biglietto da visita del Paese, basta con gli ostacoli” Il progetto del Parco Scientifico e Tecnologico non si fermerà davanti ai “continui tentativi di sminuirlo o addirittura bloccarlo”, ma “è ora di smettere con le logiche politiche che nulla hanno a che vedere con la bontà di questo progetto: è necessario dargli concretezza entro la fine dell’anno”. Dall’udienza con i Capitani Reggenti, le 15 imprese insediate nell’Incubatore del Pst e il Segretario all’Industria Marco Arzilli escono rafforzati, dalle parole lusinghiere della Reggenza e dalla convinzione di essere sulla buona strada, quella che guarda al futuro di San Marino legato all’innovazione, alla ricerca e all’eccellenza. “Sebbene possa oggi apparire scontato e semplicistico affermare che l’innovazione costituisce un fattore cardine per il futuro sviluppo economico, è indubbio che ciò è assolutamente vero e vitale nel caso di una realtà economica peculiare qual è quella sammarinese”. Così i Capitani Reggenti, che hanno ricevuto questa mattina in udienza le imprese start up dell’incubatore d’impresa, hanno voluto ribadire il sostegno al progetto del Parco Scientifico Tecnologico, nella convinzione che sia “inderogabile per il nostro Paese avere il coraggio di cercare e intraprendere nuove strade, nuove soluzioni idonee a favorire i rapporti di collaborazione imprenditoriale ed attrarre nuovi investimenti a livello internazionale”. Per questo, hanno continuato i Capitani Reggenti, “riteniamo l’odierna udienza la migliore occasione per plaudire allo spirito d’iniziativa e alla lungimiranza che il Segretario di Stato per l’Industria ha saputo esprimere allorquando seppe gettare il seme che è poi germogliato nell’odierno Techno science park San Marino – Italia”. “Risulta promettente – ha detto ancora la Reggenza – aver potuto riscontrare il significativo numero di start up registratosi nell’ambito dell’incubatore d’impresa

correlato ala Polo Scientifico e Tecnologico: a riprova che questa pur giovane realtà ha tutte le carte in regola – in termini di servizi e infrastrutture – per valorizzare la domanda di innovazione e per contribuire fattivamente a far sì che il sistema paese possa guardare al futuro con l’ottimistica volontà di superare le criticità del presente”. “Voglio ringraziare gli Eccellentissimi Capitani Reggenti per la sensibilità dimostrata verso lo sviluppo economico del nostro Paese, l’incontro di oggi è un’ulteriore dimostrazione della scelta di sostenere questo percorso”. Al Segretario per l’Industria Marco Arzilli il compito di presentare le imprese che hanno partecipato all’incontro di questa mattina. “Oggi presentiamo il primo risultato di un progetto importante - ha continuato Arzilli -, quello del Parco Scientifico Tecnologico, che ha avuto e continua ad avere un percorso non semplice. Qui abbiamo i protagonisti, i pionieri che ci dimostrano la correttezza di questo progetto. Partendo con l’incubatore come primo step del Parco, immaginavamo che nei primi anni avremmo avuto piccoli numeri. Invece, per fortuna, siamo stati smentiti: l’incubatore e la normativa sulle start up hanno riscosso un grande consenso e oggi, a poco più di un anno dall’inaugurazione, siamo qui a presentare 15 imprese”. “Anche con l’Italia – ha conti-

nuato il segretario - il percorso sta procedendo in maniera spedita e l’interesse da parte del Ministro allo Sviluppo Economico è alto, lo scorso dicembre è stato firmato il memorandum d’intesa è da allora ci sono stati già diversi incontri. Un percorso condiviso che culminerà il 15 ottobre a Expo, con un evento pubblico per presentare l’incubatore con le sue imprese e tutto il progetto del Parco

Scientifico Tecnologico”. “San Marino ha intrapreso questa strada con determinazione e i primi risultati ci danno ragione. Il Parco è un biglietto da visita a livello internazionale, nelle relazioni bilaterali molti stati vogliono ragionare su questo progetto perché, proprio come noi, stanno puntando su sviluppo e ricerca. Ora - ha concluso il segretario Arzilli – il Parco è a tutti gli effetti una

realtà ed ha bisogno al più presto di avere una sede. Perciò è ora di smettere con le logiche politiche che nulla hanno a che vedere con la bontà di questo progetto: è necessario dargli concretezza entro la fine dell’anno”. Angelo Geminiani (Funny Gain) ha rivolto un saluto di ringraziamento alla reggenza a nome di tutte le imprese: “Siamo piccole imprese, siamo giovani ma ambiziosi e

con grandi progetti. Nell’incubatore d’impresa abbiamo trovato un ambiente accogliente non solo per sviluppare le nostre imprese, ma anche per fare rete tra noi, scambiarci idee e portare avanti progetti insieme. Vogliamo offrire la nostra disponibilità al mondo dell’impresa sammarinese – ha concluso - per mettere a disposizione le nostre competenze e i nostri servizi”. “Le parole lusinghiere della Reggenza”, conclude la nota della Segreteria all’Industria, “non fanno che confermare la valenza del progetto del Parco Scientifico Tecnologico, che si dimostra già vivo e vitale con le 15 imprese dell’incubatore. Un progetto che soffre dei continui tentativi di sminuirlo o addirittura bloccarlo e che vuole invece essere sentito da tutto il Paese come opportunità imperdibile di tracciare una nuova strada verso lo sviluppo economico di San Marino”. Daniele Bartolucci

M GM Software Dalla “realtà aumentata” e virtuale, all’utilizzo

delle fotografie in 3D per i cataloghi delle aziende Fotografie in 3D per i cataloghi: è il nuovo servizio sviluppato da MGM Software, una delle 15 aziende insediate nell’incubatore d’impresa del Techno Science Park e premium partner del padiglione della Repubblica di San Marino a Expo Milano 2015. L’azienda, specializzata in sistemi visual, grafica 3D, realtà aumentata e virtuale, ha deciso di proporre sul mercato un nuovo servizio, pensato su esigenze specifiche del settore. “Abbiamo individuato vari limiti nel realizzare fotografie da catalogo – spiega il responsabile di produzione media Arch. Antonio Grassi - : le grandi dimensioni dei prodotti, la possibilità di avere materialmente il prodotto già assemblato

potenzialità: dalla grande macchina industriale al più piccolo oggetto, con on la foto prodotto 3D si possono fare tutti i tipi di foto, dalla vista d’insieme al dettaglio. Con questa tecnica si possono produrre istruzioni passo passo, ma anche video tutorial fino allo sviluppo di applicazioni web o mobile. ed installato e il cercare la location giusta. Attraverso lo sviluppo di rendering e di foto iper-realistiche possiamo risolvere queste problematiche, risparmiando quindi costi e tempo e migliorando il proprio business”. Sul sito www.foto-prodottoper-catalogo.it è possibile vedere alcuni esempi del servizio e scoprirne le


FIXING - Anno XXIII - n.33 - Venerdì 11 Settembre 2015

di Daniele Bartolucci

La crisi economica è ormai entrata nelle case dei sammarinesi e la fotografia scattata dall’ultima indagine sui consumi delle famiglie dell’Ufficio Statistica dello Stato non fa che confermarlo. Se è vero che la spesa mensile media di una famiglia sammarinese si è attestata nel 2014 a 2.446,98 euro, è anche vero che in dieci anni questa è diminuita di quasi il 10%, visto che nel 2004 era di ben 2.633 euro, quasi 200 euro in più. Anche da un’analisi dei dati rilevati negli ultimi cinque anni sui comportamenti di spesa delle famiglie sammarinesi, emerge che la spesa media annuale è passata da 29.825,02 euro del 2010 a 29.363,82 euro del 2014 (pari a un decremento dell’1,5%). Le conseguenze si possono quindi notare in tutti i settori dell’economia, dal commercio al dettaglio ai servizi, che ‘incassano’ meno di quanto facevano pochi anni fa. La diminuzione di posti di lavoro (disoccupazione a livelli record da un anno a questa parte) ha creato quindi una spirale che, come risultato finale, ha generato una contrazione dei consumi da parte dei sammarinesi, ma anche degli investimenti, dato il basso grado di fiducia che hanno per il futuro. La conferma arriva dal basso livello di indebitamento: nel 2004 il 30% delle famiglie sammarinesi aveva contratto un debito per il mutuo della casa (acquisto o ristrutturazione) o per l’acquisto dell’auto, nel 2014 solo il 15% ha deciso di fare questo tipo di ‘investimento’. E questo nonostante il reddito medio sia comunque tornato – per quanto riguarda le famiglie – oltre i 40mila euro annui. Sul Titano solo alimenti casa e trasporti Dopo l’aumento dei consumi in territorio nel 2013 (75,0%), nel 2014 si è registrata una lieve diminuzione che si è attestata al 73,8%. Le categorie di spesa con la percentuale maggiore in territorio sono quelle per l’abitazione (95,6%), i trasporti (87,3%), i generi alimentari e le bevande (87,3%). Le categorie dove la spesa avviene prettamente fuori territorio sono, invece, “ricreazione e spettacoli”, “istruzione”, “pasti e consumazioni fuori casa”, “abbigliamento e calzature”. Un dato che conferma il trend negativo degli acquisti sul Titano. Inoltre, esclusi i citati “Generi alimentari e bevande”, che vengono per lo più acquistati in territorio, tutte le altre categorie di spesa che

E conomia

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Il reddito resta alto, ma la spesa mensile è diminuita dal 2004 di quasi dieci punti percentuali

Mutui casa e auto, in 10 anni dimezzati gli ‘investimenti’ Scarsa fiducia delle famiglie sammarinesi e molte si indebitano per il sostentamento hanno visto aumenti in termini di acquisto (gli alimenti segnano un +5,5% rispetto al 2013) sono state effettuate in prevalenza all’estero: “Pasti e consumazioni fuori casa” (+4,4%), “Servizi sanitari e spese per la salute” (+9,0%), “Ricreazione e spettacoli” (+4,4%) e ovviamente “Vacanze” (+5,1%). E come se non bastasse, le categorie che hanno fatto registrare una diminuzione dei consumi delle famiglie rispetto al 2013 comprendono soprattutto quelle legate al territorio, esclusa “Abbigliamento e calzature” (-4,8%): “Abitazione” (-0,3%) e “Utenze domestiche (-1,1%), “Utenze telefoniche” (-11,6%), “Arredamento e apparecchi per la casa” (-8,4%), “Trasporti” (-4,3%), “Attività sportive” (-6,4%), “Istruzione (-8,2%) e “Beni e servizi” (-2,7%). Il reddito è alto ma manca la fiducia “Dai dati ottenuti”, spiegano dall’Ufficio Statistica, “si evince che permane l’atteggiamento di sfiducia che ha caratterizzato gli ultimi anni. Tutto ciò si può notare dai seguenti risultati: i consumi sono stazionari, le famiglie che risparmiano sono diminuite, ma è lievemente aumentata la percentuale di reddito risparmiato, e continuano a scegliere forme di investimento meno rischio-

se, evitando il mercato azionario e andandosi a collocare maggiormente nei depositi bancari, assicurazioni e pronti contro termine; sono diminuite le famiglie che hanno deciso di indebitarsi rispetto al 2013 per l’ “Acquisto e ristrutturazione di immobili”. A riprova di ciò, “la maggior parte delle famiglie sammarinesi (54,0%) dichiara di ritrovarsi in una situazione economica “stazionaria” rispetto al 2013, diminuiscono le famiglie che dichiarano una situazione “un po’ peggiorata” (26,3%) e “molto peggiorata” (12,8%). Il 5,7% dei nuclei famigliari dichiarano che la situazione economica è leggermente migliorata rispetto al 2013. Meno mutui, più prestiti per ‘sostentamento’ Come detto, senza fiducia diminuiscono anche gli ‘investimenti’ classici, nell’abitazione e nell’automobile, mentre aumentano – di poco – le soluzioni per il risparmio. Premesso che, rispetto al 2013, il numero di famiglie dedite al risparmio è diminuito (52,7% del totale), è comunque lievemente aumentata la percentuale di reddito medio risparmiato (pari al 21,4%).Le forme di investimento preferite dalle famiglie sammarinesi sono oggi i

V ertici Banca Centrale Bando internazionale: il Governo avvia l’iter Il nuovo Presidente di Banca Centrale verrà scelto attraverso una procedura internazionale, volta a superare - si auspica - il concetto di nomina politica o comunque legata alla volontà della maggioranza in carica. Il Congresso infatti, come annunciato nei mesi scorsi e seguendo l’indicazione del Consiglio Grande, ha approvato l’impostazione

della delibera per il bando di selezione internazionale, rimandando la definizione dei dettagli, come il profilo del candidato, aspettando il nuovo confronto con i Capigruppo consiliari, che si terrà in settimana. Altra novità, oltre al medoto, sarà anche la pubblicazione sui quotidiani economici più autorevoli, italiani e non solo, del bando stesso.

depositi bancari (62,7%), i pronti contro termine (20,7%), le assicurazioni (30,7%). Facendo un salto nel passato, dopo la diminuzione nel 2003 rispetto al 2002, anche nel 2004 era diminuito il numero di famiglie dedite al risparmio, passate dal 63,4% al 61,7% (comunque 9 punti percentuali più di oggi). Nonostante questo, anche dieci anni fa la percentuale di reddito risparmiato era pari al 21,77%, molto simile a oggi. Cambiavano invece le forme di risparmio privilegiate dai sammarinesi: i depositi bancari erano al 50,2% (12,5 punti in meno che oggi), seguiti dai pronti contro termine (37,8%), le assicurazioni previdenziali (33,7%) e i fondi comuni di investimento (15,3%). Quello che invece è cambiato parecchio è l’indebitamento: nel 2004 il 30,3% delle famiglie ha dichiarato di aver contratto debiti nel 2004. I principali motivi di indebitamento erano l’acquisto (36,7%) o la ristrutturazione (13,5%) di immobili e l’acquisto di auto e moto (36,7%). Nel 2014, invece, solo il 15,1% (valore diminuito rispetto anche al 2013) delle famiglie ha dichiarato di aver contratto debiti nel 2014 e molti (il 27,5%) per il “sostentamento”, mentre diminuiscono i mutui per l’acquisto e la ristrutturazione di immobili, che sommano, assieme, al 40,6%, quando dieci anni prima erano il 50%, e delle auto (26,1&, dieci punti percentuali in meno). Non si rinuncia a sport vacanze e tecnologia Nonostante il clima di sfiducia e il perdurare della crisi economica, il benessere della società sammarinese è ancora di alto livello e permette alle famiglie di poter spendere una parte del proprio reddito in attività del settore ‘tempo libero’. In questo senso, le attività sportive più apprezzate all’interno della famiglia sammarinese sono: corsi in palestra (35,4%), nuoto e sport acquatici (26,0%), ciclismo (14,0%), calcio/calcetto (12,3%), sci (11,6%) e po-

dismo (9,6%). Stessa cosa per le tecnologie: il 67,6% delle famiglie ha effettuato almeno un acquisto su Internet nel 2014, una percentuale in forte aumento rispetto agli anni precedenti (nel 2013 era il 61,9%, nel 2012 era solo il 57,1%). Gli oggetti più acquistati all’interno delle famiglie che hanno dichiarato di effettuare acquisti sul web, sono apparecchi elettronici (48,9%), vacanze (45,6%), abbigliamento (39,8%), libri (39,2%) e ticket per eventi (36,6%). Per quanto riguarda la presenza, nelle case, di apparecchiature tecnologiche si assiste ad una evoluzione che procede di pari passo con l’introduzione di nuovi prodotti hi-tech sul mercato. Sono perciò in forte aumento da qualche anno televisore piatto LCD o LED (l’89,5% ne possiede almeno uno), condizionatore d’aria (62,1%), smartphone (nel 77,9% delle famiglie ne è presente almeno uno), tablet (43,5%). Caso a parte il personal computer, che ha raggiunto la propria presenza nell’82,7% delle famiglie, nel 2004 solo il 68,3% delle famiglie ne possedeva uno. Proprio riguardo alle vacanze, la famiglia sammarinese che dichiara di andare in vacanza almeno una volta l’anno (il 78,8% dei nuclei) trascorre mediamente 10,6 giorni l’anno in vacanza, di cui il 57,6% in Italia e il 42,4% all’estero. Diminuisce comunque il numero di famiglie che prediligono mete italiane, e tra le mete estere, aumentano l’America e l’Asia, mentre diminuiscono l’Africa e l’Europa, stazionaria l’Oceania. Considerando che nel 2014 la spesa media per le vacanze è aumentata, sono aumentate le famiglie che vanno in vacanza, ma rimangono stazionari i giorni medi di vacanza, “si può pertanto dedurre che i sammarinesi non rinunciano alla vacanza”, spiegano dall’Ufficio Statistica, “anche se prediligono vacanze low cost, il che lascia supporre che siano migliorate le condizioni di vita rispetto agli ultimi anni”.

I talia

Consumi in netto aumento

Nuovo segnale incoraggiante per la ripresa economica italiana: l’Indicatore dei consumi del Centro studi di Confcommercio ha infatti registrato a luglio 2015 una crescita dello 0,4% rispetto a giugno ed un incremento del 2,1% tendenziale, la variazione più elevata degli ultimi cinque anni. “Dopo un semestre di ripresa dell’attività economica”, spiega la nota di Confcommercio, “emergono segnali incoraggianti nel mercato del lavoro: a luglio, infatti, per il secondo mese consecutivo gli occupati, al netto dei fattori stagionali, aumentano in termini congiunturali di 44 mila unità”. Per il presidente Carlo Sangalli, “la ripresa c’è, ma la prudenza è d’obbligo perché dopo molti anni di crisi tornare a crescere è difficile”. Per questo Confcommercio chiede al Governo di agire sul fisco “e tagliare l’Ires già nel 2016”. Il direttore dell’ufficio studi, Mariano Bella, ha spiegato che i dati degli ultimi mesi confermano il miglioramento della domanda per consumi sostenuta dagli acquisti di beni durevoli. “Attrattori dei consumi nei primi 7 mesi del 2015 sono i beni e i servizi per la mobilità, complici, anche gli aumenti dei carburanti e del trasporto pubblico (+6,2%), e inoltre i beni e servizi per le comunicazioni, dunque apparecchi tecnologici come telefonini e computer e i consumi legati al turismo, alberghi e consumazioni fuori casa (+ 1%). Mentre l’aumento di alimentari, bevande e tabacchi è di solo 0,5%”.



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