Fixing 2024 nr. 7

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Anno XXXII - n.7 - 1,50 euro

Direttore Daniele Bartolucci

Venerdì 23 Febbraio 2024

E ditoriale “Economia reale, colonna Fiscalità Hanno tutti la “febbre da elezioni”

Da una parte una sfilza di progetti, Decreti e conferenze stampa per sincerarsi che tutti i sammarinesi sappiano ciò che il politico di riferimento ha fatto, dall’altra i piccoli e grandi sgambetti tra alleati, sotto le bandiere di partiti che si sa già non si alleeranno più tra di loro. Sono i sintomi della cosiddetta “febbre da elezioni”, che anima un po’ tutti i partiti e i singoli politici. Non si tengono più, ormai. Non è un caso se il partito più importante nell’attuale maggioranza, la Democrazia Cristiana, che ha in Congresso le quattro Segreterie più “pesanti” in questo momento (Esteri per l’Accordo con l’UE; Finanze per gli NPL e il Bilancio dello Stato; Lavoro per i rinnovi contrattuali e l’energia; Sanità per risolvere le tante, troppe criticità dell’ISS), abbia dovuto emettere un ultimatum agli alleati (quelli di ieri, di oggi e di domani) in questi termini: “La Direzione, visto anche quanto accaduto nella scorsa seduta del Consiglio Grande e Generale, valuta quanto mai urgente chiarire se vi siano ancora reali condizioni per proseguire questa Legislatura, o sia più utile al Paese concludere questa esperienza ordinatamente, per eleggere una nuova Maggioranza ed un nuovo Governo, creando migliore governabilità ed efficacia, anche in vista dell’attuazione dell’Accordo di Associazione all’Unione Europea”. Da qui l’avvio delle consultazioni: con i partiti di maggioranza questa settimana, con quelli di opposizione la prossima (intanto il confronto con Elego prosegue a vele spiegate). Poi anche con sindacati e associazioni di categorie in funzione della stesura del programma elettorale. Insomma, la “macchina” è partita. Daniele Bartolucci

portante del Paese”

ICEE, ecco il Decreto. Non le “regole”

Assemblea ANIS: “Incertezze sui mercati, scelte lucide e coraggiose” Bonomi (Confindustria): “Sì alla sostenibilità, ma che sia sostenibile” a pag.2

Economia

Crescono le imprese e gli occupati

a pag.3

E dilizia

L’Accordo di Associazione all’Unione Europea come passaggio epocale per San Marino e la sostenibilità come driver dello sviluppo economico e sociale (tema enfatizzato anche dall’ospite, il Presidente di Confinustria Carlo Bonomi) sono stati i fili conduttori dell’Assemblea Generale di ANIS, che come previsto ha catalizzato l’attenzione di tutto il Paese (oltre duecento i partecipanti tra imprenditori e rappresentanti di politica, istituzioni e parti sociali). Sul palco presentati i dati dell’Osservatorio ANIS, che nel certificare un 2022 da record, hanno anche prefigurato un rallentamento della crescita che si acuirà nel 2024 a causa delle tante incertezze sui mercati. Motivo per cui servono, ora più che mai, “interventi coerenti con lo sviluppo”. Bartolucci alle pagg. 4-5-6-7

Efficienza energetica e Sismabonus

a pag.9

spazio riservato all’indirizzo


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di Alessandro Carli

Individuati, attraverso il Decreto Delegato numero 25 del 2024, i criteri unificati di valutazione della condizione economica di coloro che risiedono anagraficamente ed effettivamente in Repubblica, al fine di stabilire il diritto all’accesso a strumenti di protezione sociale, prestazioni agevolate e altre prestazioni, non destinati alla generalità dei soggetti o, comunque, collegati nella misura o nel costo a determinate condizioni economiche, nonché il grado di compartecipazione al costo delle prestazioni medesime, così come regolate dalle norme vigenti, mediante l’individuazione dei soggetti o dei nuclei familiari ai quali rivolgere prioritariamente un intervento pubblico. Indicatore della Condizione Economica L’ICE è determinato sommando l’indicatore della situazione reddituale, determinato ai sensi dell’articolo 7, e l’indicatore della situazione patrimoniale, determinato ai sensi dell’articolo 8, nella misura del 20%. L’ICE è calcolato sulla base delle informazioni raccolte con la DRP e dalle altre informazioni disponibili negli archivi della Pubblica Amministrazione, acquisite dall’applicativo ICE. La sottoscrizione della DRP deve avvenire da parte del dichiarante, di chi ne abbia rappresentanza legale o da parte di uno dei soggetti delegati di cui all’articolo 88 della Legge n.166/2013.

F iscalità

FIXING - Anno XXXII - n.7 - Venerdì 23 Febbraio 2024

I criteri unificati di valutazione della condizione economica nel Decreto Delegato nr. 25

Il Decreto ICEE per promuovere l’equità sociale sul Monte Titano Un nuovo “inizio” per lo strumento tanto atteso, in attesa del Regolamento applicativo condizioni di cui all’articolo 10 (ICEE corrente).

Indicatore della condizione reddituale L’indicatore della condizione reddituale è determinato sulla base dei redditi, delle spese e delle deduzioni che sono individuate applicativamente mediante regolamento del Congresso di Stato, riferite a ciascun componente, ovvero all’intero nucleo familiare. Esse sono riferite all’anno solare precedente la presentazione della DRP. Ai fini del

I l commento

calcolo dell’indicatore, il reddito di ciascun componente il nucleo familiare è ottenuto sommando i redditi, al netto delle spese e deduzioni riferite al soggetto o al nucleo familiare. Indicatore Condizione Economica per l’Equità L’ICEE è calcolato in via ordinaria, con riferimento al nucleo familiare di appartenenza del dichiarante, come

Segreteria Interni: “Contribuirà a ridurre le disuguaglianze all’interno della società” Il processo di elaborazione normativa dello strumento per individuare la reale capacità reddituale e patrimoniale delle famiglie è giunta a conclusione. “Siamo lieti di informare che gli Eccellentissimi Capitani Reggenti - scirve in una nota la Segreteria di Stato agli Interni - hanno promulgato il Decreto Delegato 15 febbraio 2024 numero 25. Questo importante decreto, fondamentale per la promozione dell’equità sociale, introduce l’Indicatore della Condizione Economica per l’Equità (ICEE). La recente disposizione segna una svolta decisiva verso una più equa distribuzione delle risorse e un accesso

più giusto agli strumenti di protezione sociale. Il decreto, che stabilisce criteri unificati per la valutazione della condizione economica, reddituale e patrimoniale dei residenti anagrafici ed effettivi in Repubblica, rappresenta un passo importante per garantire che le prestazioni agevolate e le altre forme di sostegno siano destinate a chi ne ha realmente bisogno. Per troppo tempo, l’assenza di criteri chiari e unificati ha reso difficile identificare con precisione i destinatari degli interventi di protezione sociale, rischiando di escludere coloro che si trovano in condizioni di vulnerabilità. Con l’introduzione di questo

decreto delegato, la Repubblica fa un salto di qualità nell’indirizzare le risorse pubbliche, assicurando che siano prioritariamente rivolte ai soggetti e ai nuclei familiari che necessitano di un sostegno concreto per affrontare le sfide quotidiane. La misura adottata dal Governo va nella direzione di una maggiore giustizia sociale, consentendo un accesso più equo a prestazioni fondamentali come l’assistenza sanitaria, l’educazione e il sostegno al reddito. Questo non solo migliorerà la qualità della vita di molte persone, ma contribuirà anche a ridurre le disuguaglianze all’interno della nostra società”.

rapporto tra l’ICE ed il parametro della scala di equivalenza corrispondente alla specifica composizione del nucleo familiare. La scala di equivalenza è individuata applicativamente mediante regolamento del Congresso di Stato. Ai fini del calcolo dell’ICEE si deve tenere conto della presenza nel nucleo familiare di persona disabile nonché della percentuale di invalidità, ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera d), dello stesso individuo che si dichiari interessato a conoscere la misura dell’indice. L’ICEE differisce, rispetto al calcolo ordinario, per le prestazioni di natura sociosanitaria residenziale di cui alla Legge numero 80 del 1992 e successive modifiche, con le modalità previste, può essere sostituito da analogo indicatore definito “ICEE corrente”, calcolato con riferimento all’anno solare in cui viene sottoscritta la DRP quando ricorrano le

ICEE corrente In presenza di un ICEE in corso di validità, può essere calcolato un ICEE corrente, riferito all’anno solare in cui viene presentata la DRP, qualora vi sia una variazione superiore al 25% dell’indicatore della situazione reddituale o una variazione superiore al 25% dell’indicatore della situazione patrimoniale. La variazione è calcolata su base annua e deve essere certificata mediante la presentazione di documentazione che attesti la variazione reddituale, salvo che il dato sia precompilato nel servizio informatico e il dichiarante ne confermi l’attendibilità sotto la sua responsabilità. Fermo restando l’indicatore della situazione patrimoniale e il parametro della scala di equivalenza, l’ICEE corrente è ottenuto sostituendo l’indicatore della situazione reddituale calcolato in via ordinaria, con l’indicatore della situazione reddituale corrente. L’ICEE corrente ha validità tre mesi dal momento della presentazione della DRP sostitutiva. Con circolare dell’Ufficio Tributario sono individuate altre eventuali ipotesi in cui è possibile modificare la DRP ai fini del nuovo calcolo ICEE corrente. ICEE prestazioni residenziali Per le sole prestazioni sociosanitarie residenziali a ciclo continuativo: a) non si applicano le deduzioni previste nel regolamento del Congresso di Stato

che disciplina applicativamente l’elenco dei redditi, delle spese e delle deduzioni; b) il valore della casa di abitazione di proprietà, quale residenza effettiva ovvero dimora abituale prima dell’ingresso nella struttura residenziale del beneficiario, viene conteggiata nel calcolo dell’indicatore della condizione patrimoniale, nel caso di nucleo familiare composta unicamente dal soggetto beneficiario della prestazione. Con specifico provvedimento normativo di settore sono definite le modalità di coinvolgimento della “famiglia rete di solidarietà” nella procedura di determinazione della compartecipazione al costo delle prestazioni residenziali. Dichiarazione reddituale e Patrimoniale L’accesso alle prestazioni agevolate, evidenzia il Decreto, è subordinato alla presentazione della Dichiarazione Reddituale e Patrimoniale (DRP). Con apposito regolamento adottato dal Congresso di Stato da emanarsi entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto delegato, su proposta dell’Ufficio Tributario, è approvato il modello tipo di DRP nonché le relative istruzioni per la compilazione e la presentazione della DPR. Il dichiarante, o il suo legale rappresentante, compila in via telematica la DRP. La DRP, conclude il Decreto, “ha validità dal momento della presentazione alla prima scadenza utile per la presentazione della dichiarazione dei redditi”.


E conomia

FIXING - Anno XXXII - n.7 - Venerdì 23 Febbraio 2024

Saldo positivo a tre cifre per le imprese presenti e operanti sul Monte Titano: al 31 dicembre 2023 è risultato pari a 5.150 unità registrando, rispetto al 31 dicembre 2022, un incremento di 101 unità (+2%). È quanto emerge dal cruscotto di fine 2023 firmato dall’UPECEDS. Analizzando il trend dell’ultimo anno, prosegue l’Ufficio di Statistica, i settori che hanno registrato variazioni positive più significative sono “Servizi di informazione e comunicazione” (+25 unità pari al +12%), “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (+35 unità pari al +3,4%), “Attività Artistiche, Sportive, di Intrattenimento e Divertimento” (+18 unità pari al +10,3%) e “Sanità e Assistenza Sociale” (+11 unità pari al +8%). Non si registrano variazioni di rilievo nei settori del manifatturiero e del commercio, dove il numero di imprese è diminuito di 5 unità nel primo caso e rimasto invariato nel secondo. A dicembre 2023 la forma giuridica più diffusa è quella societaria, con 2.982 imprese (+63 unità nel 2023), pari al 57,9% del totale, seguono le 734 attività libero professionali, pari al 14,3% del totale. Le imprese artigianali sono 335 e rappresentano il 6,5% del totale, nell’ultimo anno sono diminuite di 13 unità. Le imprese individuali commerciali sono 293 e nel 2023 sono aumentate di 10 unità.

Z oom

I dati salienti del cruscotto di fine anno dell’UPECEDS: numeri confortanti

Nel 2023 più imprese e meno disoccupati Sono 428 quelli in senso stretto (-80 rispetto al 31 dicembre 2022)

Occupazione e disoccupazione Al 31 dicembre 2023 le forze di lavoro complessive sono pari a 24.356 unità, rispetto al 31 dicembre 2022 si evidenzia un aumento di 682 unità (+2%). I lavoratori dipendenti del settore privato sono

18.189 e, insieme a quelli del settore pubblico, rappresentano il 90% della forza lavoro. Le altre componenti della forza lavoro sono rappresentate da 1.535 lavoratori indipendenti (6,3% della forza lavoro) e 791 disoccupati totali (3,2%), di cui 428 sono disoc-

Trasporti: nel 2023 sono stati immatricolati 3.062 veicoli, ben +221 rispetto al 2022 Al 31 dicembre 2023 il totale dei veicoli registrati in Repubblica è di 53.908, 751 in più rispetto all’anno precedente. Nel 2023 sono stati immatricolati 3.062 veicoli, +221 rispetto al 2022. Così l’UPECEDS sui dati di fine 2023. Le automobili registrate sono state 2.215, di cui 970 nuove (+162 rispetto al 2022) e 1.245 usate (+34 rispetto

al 2022). Nel 2023 le immatricolazioni di mezzi di lavoro sono state 282 (+27 rispetto al 2022) e quelle di veicoli a due ruote sono state 565 (-2 rispetto all’anno precedente). Analizzando le immatricolazioni di autoveicoli per tipo di combustibile, si rileva un saldo positivo per le auto: ibride o elettriche (+172

unità rispetto al 2022), a gasolio (+34 unità rispetto al 2022) e a benzina (+13 unità rispetto al 2022). Negli ultimi cinque anni la composizione delle auto immatricolate per tipologia di combustibile è cambiata notevolmente, si assiste ad un declino del gasolio in favore di soluzioni più ecologiche e a minor impatto ambientale.

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica Direttore responsabile Daniele Bartolucci d.bartolucci@fixing.sm Redattore Alessandro Carli a.carli@fixing.sm Responsabile commerciale Roberto Parma 339.8016455 roberto.parma@fixing.sm Per la pubblicità su Fixing 0549.873925 commerciale@fixing.sm

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cupati in senso stretto. I lavoratori dipendenti del settore privato, nell’ultimo anno sono aumentati di 592 unità (+3,4%); i settori che hanno registrato i maggiori incrementi sono: “Noleggio, Agenzie di Viaggio, Servizi di Supporto alle Imprese”

(+115 lavoratori pari al +15,8%), “Servizi di Informazione e Comunicazione (+100 lavoratori pari al +10,4%), “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (+76 unità lavoratori al +7,3%) e “Commercio” (+71 lavoratori pari al +2,3%). Il settore manifatturiero ha chiuso l’anno con un numero di dipendenti pressoché invariato rispetto a dodici mesi fa e, con 7.039 lavoratori, occupa il 38,7% dei dipendenti del settore privato. Nel Settore Pubblico Allargato il numero dei lavoratori è aumentato di 130 unità rispetto a fine 2022, assestandosi a 3.841 dipendenti, la media annuale dei lavoratori è pari a 3.861 ed ha subito un incremento di 178 unità rispetto all’anno precedente. Negli ultimi 12 mesi il numero totale dei lavoratori frontalieri è aumentato del 9,3%, raggiungendo la cifra di 7.871 lavoratori (+672 unità),

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pari al 35,7% del totale dei lavoratori dipendenti (33,8% nel 2022). Al 31 dicembre 2023 i disoccupati totali sono 791 (-33 rispetto al 31 dicembre 2022); di questi, 428 sono disoccupati in senso stretto (-80 rispetto al 31 dicembre 2022), ovvero coloro che si rendono immediatamente disponibili ad entrare nel mondo del lavoro. In quest’ultima categoria il 36% sono maschi e il 64% femmine, lo scorso anno le percentuali erano rispettivamente 33% e 67%. Il titolo di studio prevalente tra i disoccupati in senso stretto è il diploma di maturità (28,7% del totale), mentre la percentuale di disoccupati laureati è pari a 9,6% con 41 unità. Cassa Integrazione Guadagni La Cassa Integrazione Guadagni liquidata, nel periodo gennaio - settembre 2023, ammonta a € 2.717.278, con un totale di 272 aziende che ne hanno fatto ricorso. Rispetto allo stesso periodo del 2022, quando l’ammontare della C.I.G. era pari a € 1.719.436, si registra un aumento del +58%. Relativamente alle cause si rileva che l’importo liquidato per “Situazioni temporanee di mercato” ammonta a € 2.223.163, pari al 82% del totale. L’Indennità Economica Speciale liquidata nel 2023 è pari a € 2.087.062. Alessandro Carli


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di Daniele Bartolucci

Quali sono gli andamenti delle imprese ANIS e, soprattutto, qual è lo scenario prevedibile per il 2023 (i cui dati di bilancio non sono ancora disponibili) e per il 2024? Le risposte sono puntualmente arrivate durante l’Assemblea Generale di ANIS, in cui sono state presentate le ultime analisi dell’Osservatorio economico dell’Associazione stessa, che da diversi anni “racconta” l’andamento delle imprese – di diversi settori – associate. Per l’occasione, come ha spiegato preliminarmente il Dott. Simone Selva, l’Osservatorio ha analizzato l’andamento del comparto nel suo complesso per il triennio 2019-2022 utilizzando i dati consuntivi dai bilanci già pubblicati, poi, attraverso i dati emersi dai questionari raccolti a fine 2023, ha delineato gli indicatori del 2023 e, infine, analizzando altri dati qualitativi dai questionari raccolti sempre a fine 2023, ha elaborato un outlook sul 2024. Dalle analisi effettuate emerge che, come era stato già preventivato dallo stesso Osservatorio nelle precedenti rilevazioni, il 2022 ha rappresentato il culmine della ripresa economica avviata dopo il Covid (e in parte anche durante il Covid, visto che San Marino – come sistema – non ha attivato un lockdown totale), segnando risultati molto positivi su tutti i fronti, sia per fatturati che per occupazione, come poi si è consolidato anche statisticamente. Nel 2023, invece, si è assistito a dinamiche che, seppur comunque positive, hanno rappresentato un rallentamento generale (salvo alcuni settori specifici) che poi sta proseguendo anche nei primi mesi del 2024. Questa tendenza è spiegabile sia con la generale contrazione della domanda sui mercati, ma anche sulla difficoltà di “leggere” dove andranno gli stessi mercati, a causa delle incertezze generate da diversi fattori come i conflitti bellici. Tutto ciò si riflette in una minore propensione agli investimenti, ovviamente, tanto è vero che, pur non prevedendo riduzioni di personale, ben l’80,22% delle imprese intervistate prevede di non effettuare investimenti nel 2024 o di effettuare investimenti inferiori o simili al 2023. Il biennio straordinario e “non ripetibile” “Il quadro generale del 2022”, si legge nella relazione elaborata dallo Studio Selva di Riccione, “evidenzia una situazione di importante crescita,

E conomia

FIXING - Anno XXXII - n.7 - Venerdì 23 Febbraio 2024

Oltre alla difficoltà di “individuare l’andamento del mercato”, le aziende associate ANIS hanno rib

L’incertezza sta frenando gli in

Presentate in Assemblea le nuove analisi dell’Osservatorio ANIS: certificato il 2022 come Quasi certo, invece, un rallentamento nel 2023, caratterizzato da “una generale decres

N ota metodologica

Il “peso” del campione utilizzato: il 97,53% dei ricavi e il 98,00% dei costi del personale In linea generale, la relazione prende a riferimento i bilanci ordinari e abbreviati delle aziende associate ad ANIS nell’anno 2023. Per quanto riguarda l’andamento congiunturale, dal campione totale delle aziende associate ANIS nel 2023 (275 aziende), sono state considerate le sole 231 aziende i cui bilanci sono disponibili per tutto il quadriennio 2019-2022. Il campione analizzato ha un “peso” comunque assolutamente importante, tanto che rappresenta rispetto ai bilanci disponibili e considerando il 2022: il 97,53%

dei ricavi,il 96,84% degli asset e il 98,00% dei costi del personale. Per quanto riguarda invece la simulazione del 2023 e l’outlook sul 2024, l’analisi prende a riferimento, unitamente ai dati già a disposizione di ANIS relativi ai bilanci 2022, il questionario somministrato alle aziende associate durante il quarto trimestre 2023 mediante il quale sono stati richiesti dati sintetici per sviluppare un’analisi «anticipata» circa gli andamenti del 2023 in previsione della chiusura d’anno. In particolare sono stati richiesti agli associati:

dati inerenti l’andamento dei ricavi di vendita; dati relativi agli acquisti di materiali, alla variazione di rimanenze, ai costi del personale, all’acquisto di servizi e godimento beni di terzi, agli investimenti effettuati; dati relativi all’andamento dei prezzi di acquisto e vendita; altre informazioni relative all’andamento generale. All’indagine hanno risposto 97 imprese associate del campione di riferimento, che rappresentano comunque, rispetto ai dati dell’Osservatorio 2022, il 71,78% dei ricavi e il 68,48% dei costi del personale.

superiore rispetto alle attese”. Il fatturato totale registrato, che in base ai precedenti questionari dell’Osservatorio avrebbe dovuto crescere del 16,48%, si è attestato infatti a 2.102.505.129, segnando un +19,67% rispetto all’anno precedente. “I risultati del 2022 evidenziano una netta e certamente straordinaria ripresa dovuta, da un lato, al superamento della crisi pandemica, che ha permesso una crescita dei volumi, nonché certamente all’impatto dell’inflazione. Nel 2022”, inoltre, “si assiste a un incremento degli investimenti, con un tasso di investimento netto che si attesta al 4,45% dell’attivo aziendale contro il 3,03% del 2021”. Nello specifico, “le aziende nel 2022, considerando il rapporto tra investimenti e attivi patrimoniali, hanno investito l’1,42% in più rispetto al 2021”. In definitiva, “un anno di performance straordinarie in termini di redditività. Nel 2022 la forte crescita dei ricavi ha permesso di conseguire risultati importanti sia in termini di marginalità che di efficienza del capitale investito”. Inoltre “si è assistito ad un significativo aumento della produttività dei lavoratori con un netto incremento

del valore aggiunto pro capite, dopo anni in cui non sempre ad una crescita del numero di addetti era corrisposto un proporzionale incremento del valore della produzione”. Detto ciò, “nonostante le eccellenti performance finanziarie conseguite nel 2022 occorre valutare attentamente, in ottica di sostenibilità di

tà relativa alla leva finanziaria media (impatto più rilevante sulle piccole imprese) renderà necessaria per i prossimi anni una particolare attenzione agli andamenti del mercato. A fronte di importanti contrazioni infatti una maggiore rigidità patrimoniale può produrre impatti fortemente negativi sul comparto”.

medio-lungo periodo, la capacità di mantenere la produttività del 2022 a fronte degli importanti costi di struttura, operativa e finanziaria, che caratterizzeranno le imprese per gli anni a venire, in particolare a fronte di un contesto così fortemente variabile”. Inoltre, avverte sempre l’Osservatorio, “la critici-

I primi segnali di rallentamento Se il 2022 è stato un anno “straordinario”, come è andata nel 2023? “Si è assistito a una generale decrescita economica in tutti i trimestri (- 7,07 MLN in media a trimestre)”, si legge nella seconda parte della relazione dell’Osservatorio ANIS, “sebbene con impatti diversi a seconda dei settori di riferimento delle imprese: nella prima metà del periodo sono riscontrabili i maggiori gap percentuali. Nel terzo trimestre lo scostamento si attenua, mentre nel quarto il gap ritorna ad aumentare”. Inoltre “l’indagine evidenzia un andamento peggiorativo delle performance aziendali nell’ultimo trimestre del 2023”. Da monitorare anche il dato sugli investimenti, visto che “il 42,11% delle imprese intervistate non ha effettuato

investimenti o ha effettuato investimenti con importi simili al 2022”, mentre “il restante 57,89% ha investito per importi pari o superiori all’anno precedente. Il dato è confortante”, ha spiegato Selva, “nonostante nel 2022 le imprese con investimenti pari o superiori al periodo precedente fossero state il 64,95%”. Di fatto, “se il 2022 aveva evidenziato un tasso di investimento superiore rispetto al 2021 (>4% dell’attivo), il 2023 lascia presagire una lieve contrazione”. Interessante anche il dato sui prezzi di acquisto delle materie prime e sui prezzi di vendita, perché “a differenza dello scorso anno, nel 2023 quasi l’80% degli intervistati ha dichiarato un incremento nullo o fino al 30%. Si è assistito dunque a una generale stabilizzazione dei prezzi in acquisto e se nel 2022, per contemperare i differenziali di prezzo le imprese hanno dovuto incrementare i prezzi di vendita, nel 2023 tale fenomeno si è palesato in termini minori: le imprese che hanno optato per non aumentare i prezzi di vendita sono aumentate di quasi 8 punti percentuali”. In definitiva, “il 2023 sembra aver rappresentato un anno di rallentamento rispetto ai

due precedenti anni di ripresa. Certamente le molteplici variabili ostili e le tante incertezze che hanno caratterizzato il contesto internazionale hanno determinato un rallentamento rispetto al 2022. Il primo dato significativo, da leggere a sistema con i dati consuntivi dei bilanci 2022, è relativo alla crescita ulteriore della forza lavoro nonostante il rallentamento generale e il clima incerto. Un secondo elemento rilevante è relativo alla diminuzione, pur lieve, degli investimenti in molteplici settori. Questi due fattori sono comprensibili alla luce delle principali criticità individuate dalle imprese nel 2023 (reperimento di personale adeguato e difficoltà ad individuare l’andamento del mercato). Se da un lato l’incertezza rallenta gli investimenti, dall’altro la difficoltà a reperire competenze fa sì che le imprese, laddove trovino persone adeguate, tendano ad inserirle in organico e formarle sopportando un calo di EBITDA pur di disporre della sufficiente forza lavoro per favorire una ripartenza. Le attese in termini di produttività per il 2023 sono però certamente in calo. Il personale sembra essere il vero investimento del 2023. Si


EAconomia ttualità

FIXING - Anno XXXII XXII - -n.22 n.7 - Venerdì 623Giugno Febbraio 2014 2024

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badito come la criticità principale sia “il reperimento del personale adeguato”

nvestimenti delle imprese

“anno straordinario” sotto i profili di fatturato, occupazione e redditività scita economica”, che potrebbe proseguire anche nel corso del 2024

conferma da ultimo la necessità di porre attenzione alla stabilità finanziaria delle imprese di minori dimensioni, soprattutto in certi settori, considerando la simulazione dei flussi di cassa per il 2023, anno in cui la struttura operativa e patrimoniale sembra confermarsi ancora più rigida rispetto al 2022”.

pale di criticità è stato riscontrato nel rallentamento della domanda dovuto al clima di incertezza che ha caratterizzato il 25,53% dei rispondenti”. Più nel dettaglio, “l’indagine evidenzia che le due principali difficoltà riscontrate nel 2023 sono state il reperimento di personale adeguato, per il 39,78% dei rispondenti, e l’individuazione dell’andamento del mercato, per il 26,88% dei rispondenti”. Inoltre, “per il 12,90% delle imprese la difficoltà principale consiste nella difficoltà nell’operare per ragioni burocratiche”, a cui si aggiunge che anche il 11,83% dei rispondenti che ha indicato «Altro» e ha specificato tale risposta. “Questo dato conferma il trend secondo cui il reperimento di personale adeguato rappresenta una delle principali criticità che le imprese si trovano ad affrontare”. Nello specifico, è stato rilevato che nel 2024 “la manodopera specializzata sarà la categoria di lavoratori ampiamente più ricercata (57,78%), seguita dalla manodopera impiegatizia (24,44%) e da quella generica (15,56%); solo il 2,22% della manodopera ricercata saranno figure apicali e direzionali”.

Le difficoltà: personale e incertezze sui mercati “Nell’ottobre del 2023 si è assistito allo scoppio di un ulteriore focolaio bellico nella striscia di Gaza tra Israele e Palestina che si è aggiunto al già grave conflitto RussiaUcraina con inevitabili ripercussioni anche sul contesto competitivo a livello mondiale. Al riguardo è stato richiesto alle imprese quali fossero i principali impatti rilevati sul proprio business”. “I dati raccolti evidenziano che il 47,87% (maggioranza relativa) dei rispondenti non ha rilevato alcun impatto diretto sul proprio business (dato 2022 = 22,92%)”. Ma “nonostante l’impatto contenuto in termini di numero di imprese, sono molti i settori che hanno ravvisato uno o più impatti dovuti a tali conflitti”. “Nel 2023 l’elemento princi-

Tante incognite e meno investimenti Se il 2023 è stato caratterizzato da un rallentamento generalizzato, il 2024 non sembra invertire la tendenza, ma dovrebbe comunque garantire un certo “mantenimento”. Tenendo conto che “il 47,25% del campione prevede una crescita dei ricavi fino al 10%, il 20% fino al 30% e il 26,37% delle imprese prevede invece una contrazione dei ricavi nel 2024, ma solamente il 2,2% dei rispondenti prevede una contrazione importante nell’ordine del 30-50%”, “l’analisi riportata a livello di proiezione dei ricavi evidenzia un sostanziale mantenimento (+1,14%) a testimonianza di un contesto che non intravede segnali di crescita”. Anche in questo caso, non mancano le diversità: “I settori meccanico e abbigliamento prevedono significati-

ve riduzioni dei ricavi per il 2024, mentre le migliori performance economiche potrebbero essere registrate dai settori chimico e bio-farma”. Nonostante questo clima di incertezza, “la quasi totalità

del campione prevede di non fare riduzioni di personale a conferma delle considerazioni maturate con riferimento al 2023”, ma “l’80,22% dei rispondenti prevede di non effettuare investimenti

nel 2024 o di effettuare investimenti inferiori o simili al 2023. solo il 2,2% del campione ha in previsione di effettuare investimenti molto superiori al 2023”. Di fatto, “i risultati dell’indagine sembra-

no evidenziare che il clima di incertezza che sta caratterizzando il contesto competitivo si riflette sulle scelte di investimento anche per il 2024 dopo un 2023 nel quale già si registra una frenata”.


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di Daniele Bartolucci

Il valore dell’economia reale e le sfide che dovranno affrontare le imprese a San Marino, in Italia e soprattutto in Europa: questo il filo conduttore dell’Assemblea Generale dell’Associazione Nazionale Industria San Marino, svoltasi lunedì 19 febbraio al Centro Congressi Kursaal di Città. In platea oltre duecento persone tra imprenditori, rappresentanti istituzionali, politici e delle parti sociali, a dimostrazione di un interesse altissimo per l’appuntamento annuale della più importante associazione di categoria del Paese, arricchito in quest’occasione dall’ospite d’onore, il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Nella parte privata riservata ai soli associati, sono stati affrontati i temi più attuali tra

EAconomia ttualità

FIXING FIXING - Anno - Anno XXXII XXII- -n.7 n.22 - Venerdì - Venerdì 23 6Febbraio Giugno 2024 2014

Il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, illustrando gli scenari internazionali in cui si muovon

“Economia reale colonna portante

Assemblea ANIS, la Presidente Neni Rossini: “L’Accordo con l’Unione Europea è un ottimo pun e in particolare quelle energetiche. Ma anche sulle riforme ancora non attuate, come l’IVA, p cui le politiche energetiche e soprattutto il rinnovo del contratto Industria, che impegnerà ANIS nei prossimi mesi. Sempre riferendosi al prossimo futuro, è stato annunciato che a giugno verrà convocata una nuova Assemblea per il rinnovo delle cariche sociali. Ad aprire i lavori, l’attesa relazione della Presidente

R elazioni sindacali

ANIS, Neni Rossini, che ha toccato tutti i temi più attuali che riguardano il sistema economico sammarinese e in particolare l’imminente Accordo di Associazione all’Unione Europea: “Un passaggio ormai ineludibile, da cui trarre e cogliere, però le migliori opportunità per il Paese e per le sue imprese, le quali finalmente avranno la pos-

“Rinnovo Contratto Industria, impegnati come sempre con rispetto e senso di responsabilità” “In tema di lavoro”, ha annunciato la Presidente Neni Rossini, “affronteremo a brevissimo con le organizzazioni sindacali il rinnovo del contratto collettivo del settore industria appena scaduto, mentre è in fase di discussione, molto accesa come avete visto, quello del settore bancario. Una ferita aperta”, ha commentato, “in un settore che non è ancora uscito dalle secche di una situazione difficilissima e che avrebbe bisogno di unità di obiettivi e di intenti di tutte le sue componenti. E invece ci si ritrova di fronte a una rivendicazione temeraria, insostenibile economicamente ma anche socialmente”. Per quanto riguarda invece l’industria e gli altri settori non finanziari, “stiamo vivendo una situazione complessa in cui risulta davvero difficile capire quale possa essere la

migliore soluzione di accordo raggiungibile, in un clima ancora di straordinaria incertezza e in un contesto che racchiude in sé segnali ed elementi a dir poco contraddittori. Da un lato un’inflazione comunque elevata che abbatte il potere d’acquisto e incide negativamente sulla capacità di spesa delle famiglie. Dall’altro, un mercato in recessione che sta già scontando i pesanti effetti della riduzione della domanda, che negli 4 ultimi anni ha visto aumentare e rimanere più alti di prima i costi di tutti i fattori produttivi - energia inclusa - e che si muove nell’incertezza tra guerre, tensioni, crisi economiche e politiche. Saremo chiamati insieme, ancora una volta, a mettere in campo tutto il buon senso e la capacità di ascolto che devono guidare chi rappresenta i legittimi

interessi di una collettività, siano quelli dei collaboratori delle aziende o dei datori di lavoro, con senso di responsabilità e rispetto. Ci siamo riusciti due anni fa, quando ciascuno di noi sindacati e ANIS - ha avuto il coraggio e l’abnegazione di sacrificare qualcosa per il bene comune e la pace sociale. Da parte mia e dell’Associazione garantisco l’assoluto impegno ad affrontare anche questo rinnovo con lo stesso senso di responsabilità e rispetto, sempre persuasi che le aziende sono “questione di persone” e che quelle professionalità, umanità, energie, dedizione, costituiscono il patrimonio più prezioso che è nostro compito valorizzare e riconoscere quale contributo sostanziale al successo dell’impresa e dunque allo sviluppo del Paese stesso”.

sibilità di competere alla pari sul mercato unico, come abbiamo sempre chiesto. Un ottimo punto di partenza”, ha ribadito dal palco, “da cui innescare tutte le azioni conseguenti per evolversi e adeguarsi ai paesi più virtuosi, senza paura né pregiudizi, ma compiendo quelle «scelte lucide e coraggiose» che ci ha indicato il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, nella sua emozionante visita ufficiale pochi mesi fa. Lucidità e coraggio saranno infatti i fattori discriminanti di quello che si riuscirà a fare d’ora in avanti”, invitando “tutti ad essere d’accordo sul valore dell’economia reale, che ha dimostrato di essere la più solida colonna su cui si reggono e crescono gli Stati: se è su questa che vogliamo basare il nostro futuro anche per San Marino, allora coerentemente anche le azioni e le risorse dovranno convergere in questa direzione. A maggior ragione oggi, in una fase in cui i mercati sono caratterizzati da forte incertezza e dobbiamo accelerare quei processi di riforma proprio per essere pronti ad affrontare le criticità e le nuove sfide che si presenteranno”. “C’è un tema al riguardo, che vorrei citare”, ha spiegato la Presidente ANIS, “come esempio eloquente di ciò che non ha senso accada se è vero che tutti condividiamo l’obiettivo di promuovere l’economia reale a pari condizioni di competitività. La cogenerazione a San Marino. La cogenerazione è una tecnologia

per l’efficienza energetica universalmente riconosciuta come green e sostenibile. Il suo uso in Italia risale a una direttiva del 2004 ed è promossa dall’Unione Europea nei vari stati membri con incentivi statali e certificati bianchi che coprono buona parte dell’investimento. In-

Il caso-esempio “Cogenerazione: tecnologia valida e utile Perché negarla?” somma, una soluzione tecnologica indiscutibile e caldeggiata da tutti, a San Marino da più di dieci anni è bloccata e sottratta alle aziende che potrebbero convenientemente utilizzarla. Da un lato la-

sciando il Paese, anche su questo fronte, in una arretratezza tecnologica evidente, dall’altro svantaggiando pesantemente le industrie più energivore, a maggior ragione di fronte ai crescenti costi e alle attuali difficoltà di approvvigionamento energetico. Industrie per giunta assoggettate al monopolio pubblico dell’energia, senza possibilità di accesso alle opportunità della libera concorrenza che vige in Italia e nel mondo occidentale. Come su questo tema apparentemente “assodato” e direi “pacifico” in tutti i sensi, si sia potuto scatenare un contrasto politico tale da negarlo totalmente … ecco… da imprenditori non riusciamo proprio a comprenderlo. Un approccio, a nostro avviso, non solo incomprensibile, ma profondamente sbagliato e deleterio”. Ma non è l’unica anomalia: “Tra gli anacroni-


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FIXING - Anno XXXII - n.7 - Venerdì 23 Febbraio 2024

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no le imprese si è soffermato sul tema della sostenibilità: “Ma che sia sostenibile economicamente”

del Paese, ora interventi coerenti”

nto di partenza per adeguarci ai Paesi più virtuosi, anche su temi come le politiche industriali per affrontare al meglio le nuove sfide e le grandi incertezze che si manifestano sui mercati”

smi contro cui ci battiamo da almeno dieci anni sono costretta a citare l’ancora irrealizzata IVA”, ha sferzato la platea. “Nella finanziaria dell’anno scorso è stato finalmente aperto un capitolo apposito, in verità con un ridottissimo importo ma tale comunque da riaccendere le nostre ‘sopite’ speranze… Tuttavia, con questa lentezza e, onestamente, con una manifestazione di volontà politica che definirei eufemisticamente “poco entusiasta”, l’IVA rischia di non vedere mai la luce. E sarebbe gravissimo. Non solo perché la ‘monofase’ diventa sempre più incomprensibile e imbarazzante da spiegare agli interlocutori commerciali internazionali, ma soprattutto perché l’IVA è la lingua fiscale universale, utilizzata in tutti i mercati a cui ci rivolgiamo, e soprattutto nella “famiglia europea” nella

quale ci siamo tanto prodigati per entrare. Siamo di fronte a un passaggio davvero epocale che pretende da noi uno sforzo di apertura e di coraggio mai sperimentati prima. E chi guida il Paese ha per primo la responsabilità di sostenere e accompagnare questo nuovo processo, lavorando per superare la passività, l’inerzia, le resistenze che frenano ogni proposito di cambiamento, per volgerle invece in partecipazione ed energia sociale”. Il richiamo alle riforme necessarie ha riecheggiato a lungo nella sala del Kursaal, rafforzato dai dati e dalle analisi dell’Osservatorio ANIS, i quali hanno confermato un inizio di rallentamento dell’economia nel 2023, che sembra continuare anche nel 2024. Consapevoli di questo scenario, sono intervenuti i membri di Governo, il Segretario

all’Industria, Fabio Righi, che condividendo le parole della Presidente Rossini ha auspicato una apertura più decisa verso le nuove tecnologie e la digitalizzazione per attrarre anche nuove imprese e poi il Segretario agli Affari Esteri, Luca Beccari, il quale ha illustrato alcuni dei temi più interessanti per le imprese e già concordati nell’Accordo che si sta per firmare, in particolare sul principio della non discriminazione, da cui discenderanno “innumerevoli opportunità, soprattutto per le giovani generazioni a cui daremo una prospettiva ben diversa da quella che abbiamo avuto finora”. A seguire, l’intervento del primo ospite dall’Italia, Alessandro Viviani, Responsabile Area Tecnologia e Decarbonizzazione di The European House – Ambrosetti, che ha affrontato il tema dell’intelligenza artificiale, molto attuale, così come della sostenibilità in riferimento alla decarbonizzazione. La sostenibilità è anche il tema ricorrente dell’ultima parte dell’Assemblea, in cui la Presidente di ANIS Neni Rossini ha “intervistato” il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, con una serie di domande sulle politiche economiche, le richieste e soprattutto le proposte avanzate sui principali temi che riguardano le imprese, ma non solo: l’energia e la necessità di rendersi sempre più indipendenti, ad esempio, l’evoluzione del mondo del lavoro alle prese con fenomeni del tutto

nuovi come la difficoltà di trovare le competenze necessarie. Fino al ruolo dell’industria nel futuro scenario a cui tendono tutti i Paesi: “Le imprese, credo e non potrebbe essere altrimenti”, ha commentato la Presidente Rossini trovando piena condivisione e sintonia nel Presidente Bonomi, “saranno le vere protagoniste di questi cambiamenti e permetteranno a tutta la società di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità a cui il mondo aspira”. Il Presidente di Confindustria non ha deluso le aspettative e ha offerto una visione chiara delle dinamiche attuali in cui l’Italia (ma anche

San Marino) e l’Europa stanno affrontando sfide epocali. Rivoluzionarie, ha spiegato, riferendosi alla cosiddetta quinta rivoluzione industriale in atto, che come tutte le altre “è indistinta, nel senso che colpisce tutti, irreversibili e imprevedibili”. Di fronte a uno scenario così complesso per Bonomi c’è una strada prioritari da seguire, per quanto nuova, ovvero quella dell’alleanza pubblico-privato. Soprattutto per affrontare “il tema dei temi”, come l’ha identificato Neni Rossini, ovvero quello della sostenibilità. Bonomi, che come la Presidente ANIS condivide la scelta di un’eco-

nomia sostenibile come driver di tutta l’economia europea, ha però aggiunto, citando i diversi studi economici che hanno calcolato il costo di questi obiettivi, che da sole le imprese non avranno mai la capacità finanziaria di raggiungerli da sole. Per questo serve che anche il pubblico, gli Stati e l’Unione Europea, comprendano che anche la sostenibilità, sia ambientale sia, in particolare, sociale (un tema molto caro al Presidente Bonomi), debba essere essa stessa sostenibile.

B eccari (Segretario agli Esteri)

“Nell’Accordo tante opportunità, soprattutto una nuova prospettiva per i nostri giovani” Il Segretario per gli Affari Esteri, Luca Beccari, ha ricordato come l’mportante incontro annuale di ANIS - che ha pubblicamente ringraziato “per il costante supporto fornito, affermandosi quale convinta sostenitrice del percorso intrapreso dalla Repubblica di San Marino” - si collochi a poche settimane dalla conclusione del negoziato per l’Accordo di Associazione con l’Unione europea. Dopo aver ripercorso le tappe del negoziato, il Segretario Beccariha delineato le importanti intese raggiunte su temi quali, ad esempio, le quattro libertà

fondamentali del mercato europeo, i trasporti, le opportunità per le imprese sammarinesi e i servizi bancari e finanziari, per i quali è stato concordato un protocollo aggiuntivo e una procedura di phase-in. Richiamato anche l’adozione del sistema di quote già utilizzato dal Liechtenstein relativamente alla libera circolazione delle persone, ma soprattutto che “il mercato europeo è il principale partner commerciale e destinazione dell’export delle aziende sammarinesi e conseguentemente, in questo specifico settore, si rende fondamentale poter

garantire alle imprese nazionali di poter competere con le realtà europee a parità di condizioni, in un terreno di gioco comune, secondo un principio di equivalenza”. “L’Accordo rappresenta il regalo più importante che, come Paese, si sta lasciando alle nuove generazioni sammarinesi si sta infatti fornendo ai nostri giovani una prospettiva completamente differente per formarsi, studiare, fare esperienza all’estero e rientrare a San Marino con le competenze che servono alle imprese, alla pubblica amministrazione e più in generale al Paese”.


E steri

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FIXING - Anno XXXII - n.7 - Venerdì 23 Febbraio 2024

Si partirà il 29 febbraio a Domagnano, si proseguirà il 12 e il 20 marzo

Associazione UE: tre serate sui contenuti Il programma promosso da SUMS, Segreteria Esteri e Università Tre appuntamenti per entrare nelle more dell’accordo di associazione con l’Unione europea, tre serate quindi – il 29 febbraio, il 12 e il 20 marzo – per svelare e condividere con la cittadinanza i contenuti dei documenti e degli allegati. Il progetto, che vede vicini la Segreteria di Stato agli Affari Esteri, il Centro di Ricerca per le Relazioni Internazionali dell’Università degli studi della Repubblica di San Marino e la Società Unione Mutuo Soccorso della Repubblica di San Marino, è stato organizzato come approfondimento sull’importante passo che entro la prima parte del 2024 verrà effettuato dal Titano. “Dopo il successo dell’edizione dello scorso anno – ha spiegato il Segretario di Stato agli Affari Esteri, Luca Beccari -, abbiamo voluto ripetere il format. Il ‘taglio di questi tre incontri è tarato sui contenuti dell’accordo di as-

sociazione visto che il negoziato – ha ricordato Beccari – si è concluso. Crediamo sia importante quindi divulgare le informazioni alla cittadinanza. Come Segreteria di Stato, stiamo predisponendo dei cicli di incontri rivolti alla

Pubblica Amministrazione sammarinese relativo ai temi più specifici per questo settore. Ci saranno inoltre iniziative di questo genere sempre più frequenti non appena il testo dell’Accordo di associazione sarà divulgabile”.

Università degli studi della Repubblica di San Marino e SUMS arricchiranno quindi le tre serate, riunite sotto il titolo “San Marino verso l’Europa. I contenuti dall’Accordo”, soffermandosi su diversi aspetti e rispondendo alle

R oma

domande dei partecipanti. Il Presidente SUMS Marino Albani ha illustrato i temi che verranno affrontati: “Visto il successo della prima edizione, allestita per creare una ‘cornice’ sui temi dell’accordo, e in prossimità della firma, si è pensato di creare un secondo calendario, più specifico e più profondo. Il 29 febbraio, all’interno della Sala Montelupo di Domagnano (ore 20.45), si parlerà del quadro istituzionale dell’accordo, il 12 marzo alla Sala Joe Cassar di Borgo Maggiore spazio all’accordo e le libertà europee: merci, persone, lavoratori mentre il 20 marzo alla Sala Little Tony si affronterà l’accordo e la libera circolazione di servizi a capitali”. Per il professor Michele Chiaruzzi “dopo un’edizione 2023 molto contingente con le attività dell’Università – contribuire cioè allo sviluppo culturale del Paese -, quella di

quest’anno rappresenta l’apice perché l’Ateneo siederà fianco a fianco con i vertici della politica. Il secondo ciclo avrà quindi la peculiarità di tentare di diffondere la comprensione dei contenuti, utile per capire l’accordo di associazione”. In chiusura Luca Beccari si è soffermato su alcuni punti: “Ci sono grandi differenze tra un accordo con l’UE e l’adesione all’UE. Tra le quattro libertà che ‘tratteggiano’ e scandiscono l’UE, quella che ha creato qualche pensiero, dal punto di vista della ‘pancia’ è stata sicuramente quella legata alla libera circolazione delle persone: nell’intesa con l’UE si è deciso di optare per un sistema di quote. Per ‘complessità’ invece quello più ‘difficile’ ha riguardato i servizi finanziari. Ogni allegato può solleticare l’interesse dei cittadini”. Alessandro Carli

Incontro con i Rappresentanti diplomatici dei Paesi Membri dell’Unione europea Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, ha incontrato nei giorni scorsi presso l’Ambasciata di San Marino a Roma i Rappresentanti diplomatici dei Paesi Membri dell’Unione europea accreditati presso la Repubblica, per rappresentare la posizione di San Marino riguardo al perfezionamento dell’Accordo di Associazione con l’Ue. Beccari ha rimarcato il significato del confronto, a conferma delle ottime relazioni diplomatiche che la Repubblica intrattiene con i Paesi membri e per una adeguata condivisione sul percorso che attende San Marino nel più stretto rapporto con l’Ue, che condurrà al riposizionamento della Repubblica nel contesto europeo, a livello economico e sociale. Beccari ha inoltre espresso grande soddisfazione per aver celebrato i 40 anni

di relazioni diplomatiche tra San Marino e l’Unione europea con la conclusione dei negoziati. Beccari ha ripercorso le principali tappe e gli obiettivi raggiunti dal 2015 ad oggi, richiamando le più recenti fasi negoziali che hanno condotto alla definizione di un testo concordato, raggiunto tra San Marino e la Commissione europea il 12 dicembre 2023, alla presenza del Vicepresidente della Commissione europea, Maroš Šefčovič, e del Primo Ministro del Principato di Andorra, Xavier Espot. Una data quest’ultima, che prelude alla formale definizione dell’intesa, da realizzarsi attraverso la firma, in data da definire. Nel corso dell’articolato confronto, svoltosi alla presenza dei numerosi diplomatici convenuti, è stata sottolineata la più recente accelerazione impres-

sa al percorso negoziale, avvenuta anche grazie alla spinta propulsiva e all’attiva collaborazione dei referenti della Commissione europea; il Segretario di Stato ha rimarcato, in particolare, la disponibilità e il costante atteggiamento proattivo dello stesso Šefčovič; rivolgendo, allo stesso tempo espressioni di gratitudine ai diplomatici dei Paesi Ue, che hanno sostenuto convintamente il percorso negoziale sammarinese, contribuendo a favorirne la sua positiva conclusione. Nelle valutazioni prodotte, il responsabile della politica estera ha dato atto del maggior impegno nel raggiungimento dell’intesa consistente nel far coincidere il concetto di mercato unico europeo con le esigenze dovute dalla specifica realtà e dalle caratteristiche e peculiarità tipiche dei piccoli Paesi.


E dilizia

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Interventi volti alla riqualificazione: riconosciuta una detrazione d’imposta

Edifici meno energivori In arrivo il Decreto Dettate le disposizioni per aggiornare e introdurre gli incentivi

FSismabonus ocus sulla riduzione

Efficientamento energetico degli edifici al centro del Decreto Delegato numero 27 del 2024 che detta le disposizioni per aggiornare e introdurre incentivi di carattere edilizio e di carattere economico nonché per definire e aggiornare le procedure per l’ottenimento degli stessi. Integrazione dello scambio sul posto Allo scopo di adeguare le potenze degli impianti fotovoltaici già connessi alla rete elettrica pubblica di unità immobiliari ricadenti nell’installazione obbligatoria prevista dalla Legge numero 48 del 2014 e successive modifiche e di unità immobiliari alimentate da impianto fotovoltaico installato volontariamente, la medesima unità immobiliare già beneficiante del regime di scambio sul posto può attivare anche il regime speciale di scambio sul posto grazie ad un unico ulteriore impianto fotovoltaico. Con regolamento dell’AASS sono definite disposizioni tecniche attuative. La riqualificazione energetica degli edifici Agli interventi volti alla riqualificazione energetica è riconosciuta una detrazione d’imposta pari al: a) 60% delle spese sostenute fino ad un massimo di complessivi euro 50.000 per il conseguimento di almeno due classi energetiche a partire dalla classe C o B di cui alla Legge n.48/2014, da ripartire in venti quote annuali di pari importo; b) 80% delle spese sostenute fino ad un massimo di complessivi euro 70.000 per il conseguimento di almeno tre classi energetiche a partire dalla classe F o E o D di cui alla Legge n.48/2014, da ripartire in venti quote annuali di pari importo; c) 90% delle spese sostenute fino ad un massimo di complessivi euro 100.000 per il conseguimento almeno della classe C partendo da un edificio di classe G di cui alla Legge n.48/2014, da ripartire in venti quote annuali di pari

dei possibili rischi sismici

importo; d) 95% delle spese sostenute fino ad un massimo di complessivi euro 100.000 in caso di intervento mediante integrale demolizione e ricostruzione dell’unità edilizia con conseguimento della classe A+ di cui alla Legge n.48/2014, da ripartire in venti quote annuali di pari importo; e) 90% delle spese sostenute fino ad un massimo di complessivi euro 2.500 per la diagnosi energetica effettuata da tecnici abilitati ai sensi dell’articolo 14 della Legge nr. 48 del 2014, da ripartire in tre quote annuali di pari importo. Ai fini dell’ottenimento delle detrazioni previste, le unità immobiliari devono essere poste all’interno di edifici classificati, ai sensi dell’articolo 3, comma 2, lettera aa) della Legge n.48/2014, nelle categorie E.1, E.2, E.4(3) limitatamente ai bar ed E.5 limitatamente ai negozi. Le unità immobiliari al momento della richiesta degli incentivi dovranno essere munite di titolo edilizio e allibramento catastale aggiornato o di attestazione di avvenuto deposito della richiesta di aggiornamento dell’allibramento catastale nonché provviste di impianto di riscaldamento e in caso di impianto a gas, con contratto di fornitura gas, anche non più attivo. Gli incentivi di cui sopra sono previsti per i soli locali riscaldati ante operam per gli in-

terventi di seguito descritti: a) fornitura e posa in opera dei materiali per l’esecuzione delle opere di efficientamento energetico dell’edificio esistente attraverso interventi di isolamento termico dell’involucro dell’edificio, anche attraverso la completa sostituzione di quest’ultimo, di abbattimento dei ponti termici; b) sostituzione o adeguamento di serramenti e infissi, cassonetti isolati per avvolgimenti, controtelai e isolanti; c) adeguamento, ristrutturazione o sostituzione dell’impianto termico incluso l’impianto per la produzione di acqua calda sanitaria; d) installazione di impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria per usi domestici o ad integrazione dell’impianto per la climatizzazione invernale esistente; e) impianto fotovoltaico che non beneficia di altre forme di incentivazione; tale impianto rientra esclusivamente se si consegue il raggiungimento della classe A o A+. I requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e degli impianti oggetto di incentivazione sono quelli di cui all’Allegato 2 della Legge n.48/2014 e successive modifiche. I benefici di cui sopra non sono cumulabili con quelli previsti dal Decreto Delegato 24 maggio 2017 n. 51 e successive modifiche ad esclusione del caso di unità

immobiliari già beneficianti dell’incentivo per mezzo della detrazione d’imposta a seguito di interventi previsti dall’articolo 18 del Decreto Delegato n. 51/2017 e successive modifiche. Alessandro Carli

Nell’ultima seduta del CGG è stato ratificato anche il DD 168/2023 intitolato “Sismabonus sulla riduzione del rischio sismico”. Il DD riconosce detrazioni di imposta da ripartire in massimo 20 quote annuali di pari importo, pari al 95% delle spese sostenute, fino a un massimo di euro 200.000 per ogni singolo intervento strutturale volto al miglioramento della sicurezza sismica dell’edificio interessato. Incentivo esteso anche alle società (persone giuridiche) allo scopo di favorire consolidamenti strutturali di edifici o co-

munque di unità immobiliari appartenenti ad imprese che potrebbero essere proprietarie di appartamenti ma anche di immobili nei quali viene svolta attività d’impresa. Un’ulteriore novità è la possibilità di detrarre il 95% delle spese sostenute fino a un importo massimo di euro 15.000 per le verifiche tecniche di valutazione della vulnerabilità sismica, comprensive di spese tecniche, indagini e prove strutturali anche nel caso in cui tali verifiche non diano seguito a interventi edilizi o strutturali per l’adeguamento antisismico.

Radio 24 News - “24 Mattino”

Sicurezza sul lavoro, Durigon: “Subappalti regolati dall’Ue” Radio 24 Il Sole 24 Ore www.radio24.ilsole24ore.com

“La legge sui subappalti è una legge europea che ci impone alcune regole. Diciamo che qui andrei a vedere casi specifici: in un cantiere ci sono varie attività, e giustamente si prendono varie aziende per svolgere determinate attività. Sulla legge dei subappalti credo che possiamo fare di più, ma abbiamo bisogno di un’Europa che la veda in maniera diversa. Ricordo a tutti che negli anni passati siamo stati costretti a passare ad una percentuale che era al 30%, al 50% del lavoro perché altrimenti l’Europa ci avrebbe sanzionato. Ci sono regole europee che purtroppo impongono alcuni limiti, sicuramente la famosa patente a punti

potrebbe essere collegata anche a questa situazione, vediamo come farla”. Lo ha detto Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali, a 24 Mattino su Radio 24. Patente a punti per gli incidenti sul lavoro “Sicuramente una patente a punti può dare sicuramente delle risposte. Questo potrebbe essere sicuramente un tema fondamentale per poter premiare e reprimere quelle aziende nelle quali succedono incidenti come abbiamo visto nell’azienda di esplosivi della provincia di Chieti dove ci furono morti nel 2023 ma anche nel 2020”. Lo ha detto Claudio Durigon.

Omicidio colposo c’è già, vediamo se inasprire “Esistono già norme per omicidio colposo sul lavoro vediamo se inasprirle ma questo lo deciderà il Parlamento o il Governo. La legge 81 ha messo in campo tantissime norme, tantissime attività di ispezione tantissimi protocolli d’intesa dalle aziende, dai sindacati, dalle Regioni, dalle stesse Province”.


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A supporto della disciplina di reclutamento del personale volontario per il servizio di protezione civile, il Decreto Delegato numero 11 del 2024 definisce la struttura organizzativa dell’Unione delle associazioni di volontariato di protezione civile e dei Gruppi, le relative attività di competenza nonché le modalità di finanziamento, di carattere sia pubblico che privato, finalizzate alla promozione, allo svolgimento di suddette attività nonché al funzionamento dell’Unione stessa. Il Decreto Delegato numero 11 inoltre detta le disposizioni relative al volontariato di protezione civile. Rimandando il lettore al testo integrale, scaricabile dal sito del Consiglio Grande e Generale, ci soffermiamo su alcune voci. Unione associazioni di volontariato È istituita la consulta delle associazioni di volontariato di protezione civile e dei gruppi di volontari di protezione civile dei Castelli denominata Unione delle associazioni di volontariato di protezione civile e dei Gruppi, di seguito brevemente “Unione”, con la finalità di garantire la trasparenza, l’omogeneità e l’efficacia del processo di integrazione dei volontari nelle attività operative e formative del sistema di protezione civile nonché

P oste

T erritorio

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Istituita inoltre la consulta delle associazioni che garantirà la trasparenza e l’omogeneità

Volontariato Protezione Civile Promozione e svolgimento Nel DD nr. 11 anche le modalità di finanziamento di carattere sia pubblico che privato

di promuovere attività di volontariato di protezione civile. L’Unione è composta da: a) due rappresentanti di ogni associazione di protezione civile, nella persona del presidente o suo delegato e di un altro membro dell’associazione; b) due rappresentanti di ogni Gruppo di Castello, nella

persona del coordinatore tecnico-operativo e di un altro aderente al Gruppo Al suo interno l’Unione nomina un consiglio direttivo composto da sette membri scelti dall’Unione, tra i presidenti delle associazioni di volontariato di protezione civile o loro delegati ed i coordinatori dei Gruppi di Castello.

La bandiera della Repubblica di San Marino su un francobollo pubblicato dall’ONU

La bandiera della Repubblica di San Marino sarà protagonista di un’emissione dell’Amministrazione Postale delle Nazioni Unite, il vessillo bianco e azzurro sarà infatti su un francobollo da 1,55 dollari della serie “Bandiere del mondo”. Sul foglietto numero 58, insieme alla bandiera di San

Marino ci saranno quelle di Libano, Venezuela e Yemen. La data di emissione è quella del prossimo 15 marzo 2024. Il concept del foglietto è del danese Ole Hamann mentre il designer è Rorie Katz delle Nazioni Unite, il formato dei francobolli è il tradizionale 40mm X 30mm

con dentellatura 14x13-1/4. Saranno prodotti 11 mila foglietti per un totale di 176.000 francobolli, 44.000 francobolli per ciascuna nazione. L’emissione è disponibile nel formato “a foglio intero” o nel formato “a serie unica” composta da un francobollo per ciascun paese.

Promozione e svolgimento delle attività Ai fini del funzionamento dell’Unione nonché della promozione e dello svolgimento delle attività di competenza, lo Stato eroga un finanziamento annuale per garantire l’operatività di base nonché ulteriori eventuali erogazioni per finalità speci-

S anità

fiche, dietro presentazione di un progetto e previa autorizzazione da parte del SPC. Per le finalità di cui sopra, è istituito apposito capitolo di spesa sul bilancio dello Stato a decorrere dall’esercizio finanziario 2024. La promozione e lo svolgimento delle attività dell’Unione sono finanziati anche da: a) liberalità di soggetti privati che intendono in questo modo sostenere la crescita e diffusione delle attività di protezione civile, interamente deducibili dalle imposte generali sul reddito; b) il 3 per mille del reddito imponibile dichiarato dalle persone fisiche e da queste esplicitamente devoluto in sede di dichiarazione dei redditi al fondo per la promozione e lo svolgimento delle attività dell’Unione. Le somme, sottolinea il Decreto, sono gestite dall’Unione su conto corrente banca-

rio secondo le regole della sana e corretta amministrazione e vengono rendicontate annualmente con la pubblicazione del rendiconto sul portale dello Stato, nella sezione dedicata al Servizio di Protezione Civile. La rendicontazione annuale, delle entrate e delle uscite, viene trasmessa entro il 28 febbraio dell’esercizio successivo alla Segreteria di Stato per il Territorio e l’Ambiente nonché alla Commissione di Controllo della Finanza Pubblica per il relativo controllo da effettuarsi entro il 30 aprile. Entro il mese di settembre di ogni anno, ricorda il DD, “l’Unione trasmette alla Segreteria di Stato per il Territorio e l’Ambiente l’elenco previsionale di massima delle iniziative che intende promuovere e organizzare per l’anno successivo e relativo budget di spesa”. Alessandro Carli

Giornata della raccolta del farmaco 2024 Recordo assoluto di donazioni, oltre 2.650 La giornata per la raccolta del farmaco, 2024 ha registrato a San Marino un record assoluto di donazioni, a conferma della grandissima generosità della popolazione. La quattordicesima edizione della giornata del farmaco, promossa dalla UOC Farmaceutica dell’Istituto per la Sicurezza Sociale in collaborazione con Banco farmaceutico Onlus, che si è conclusa nei giorni scorsi, ha registrato una raccolta di oltre 2.650 confezioni di medicinali, segnando il miglior risultato di sempre. Tra le 4.240 farmacie aderenti tra Italia e San Marino, le farmacie di Cailungo (Ospedale), Serravalle e Borgo Maggiore, si sono posizionate rispettivamente al 4°, 7° e 8° posto assoluto per numero di farmaci donati. La popolazione di San Marino, ancora una volta, ha dimostrato uno spirito

solidaristico eccezionale, con tanti cittadini che si sono recati nelle farmacie aderenti per acquistare i medicinali destinati ai più bisognosi. Da segnalare la partecipazione dell’azienda Morri Farmaceutici, che anche quest’anno ha contribuito in maniera importate al successo dell’iniziativa. Importante anche il contribuito e l’aiuto fornito dagli Scout sammarinesi e dagli 80 volontari che hanno garantito la loro presenza nelle farmacie per assistere gli utenti. Il materiale raccolto, attualmente stoccato alla sede della Caritas di San Marino a San Michele, verrà consegnato nei prossimi giorni nelle varie sedi diocesane, dove, per tutto l’anno, farmacisti volontari si occuperanno della distribuzione. Dagli organizzatori arriva un sentito ringraziamento

alle Istituzioni che appoggiano da anni l’iniziativa, ai colleghi farmacisti, ai tanti volontari, ai media che sempre seguono e promuovono con attenzione la raccolta e a tutti coloro che donando, hanno condiviso questo gesto, dimostrando ancora una volta grande generosità e senso di comunità. “Celebriamo, ancora una volta, una grande prova di solidarietà da parte dei cittadini sammarinesi a favore delle persone in condizioni di povertà sanitaria – commenta il Direttore Generale dell’ISS Francesco Bevere –. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa, a partire dalla Dott.ssa Marina Corsi e dal Direttore della UOC Farmaceutica Rossano Riccardi, ma anche tutti i farmacisti e i volontari che si sono prodigati”.


W elfare

FIXING - Anno XXXII - n.7 - Venerdì 23 Febbraio 2024

di Alessandro Carli

Il Decreto Delegato numero 29 del 2024, considerato il perdurante aumento dell’inflazione, disciplina, per l’anno 2024, un intervento straordinario di sostegno in favore dei nuclei familiari richiedenti ed aventi i requisiti. L’intervento straordinario di sostegno consiste nell’erogazione di un bonus da accreditare una tantum sulla SMaC Card di ogni capo famiglia, nella misura e secondo le disposizioni previste dal Decreto. Ai fini dell’applicazione delle disposizioni, per nucleo familiare si intende il nucleo alla data del 31 dicembre 2023, composto da persone legate da vincoli di coniugio, convivenza more uxorio, unioni civili, parentela, affinità, adozione, tutela, affido, ai sensi delle norme vigenti, o da vincoli affettivi, aventi dimora abituale ed effettiva nella medesima unità abitativa, in possesso di residenza anagrafica come risultante all’anagrafe dei residenti dell’UO Stato Civile Servizi Demografici ed Elettorali, ovvero di permesso di soggiorno. Non fanno parte del nucleo familiare, avverte il Decreto, “i soggetti a cui è stato concesso il permesso di soggiorno turistico, speciale e per marittimi, nonché, il permesso di soggiorno per motivi di lavoro che prevedono l’obbligo di coabitazione”. Requisiti di accesso Per usufruire dell’intervento straordinario regolato dal presente decreto delegato devono essere soddisfatti i seguenti requisiti: a) il capo famiglia del nucleo familiare, richiedente il bonus, deve essere residente anagraficamente nel territorio della Repubblica di San Marino. La residenza del capo famiglia deve risultare dall’iscrizione all’anagrafe

U peceds

Dai requisiti di “accesso” alle “condizioni e alle misure dell’intervento”

Prodotti per i bebè Bonus straordinario Il Decreto 29/2024 varrà solo per quest’anno e aiuterà le famiglie

dei residenti dell’UO Stato Civile, Servizi Demografici ed Elettorali; b) i componenti del nucleo familiare devono avere presentato la dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2023, qualora tenuti, ai sensi della Legge 166/2013e s.m.; c) i componenti del nucleo familiare, che nel corso dell’anno 2023, sono stati disoccupati o inoccupati devono risultare iscritti alle liste di avviamento al lavoro del settore privato, durante i periodi di non occupazione, e non devono aver rifiutato offerte di lavoro. Sono esclusi dall’obbligo di iscrizione i percettori di pensione e gli studenti di età non superiore ai 26 anni.

Condizione e misura dell’intervento L’erogazione del bonus è subordinata alla condizione che il reddito familiare annuo pro-capite corrisponda ad una delle seguenti fasce di reddito: a) prima fascia: reddito pari o inferiore ad euro 8.100; b) seconda fascia: reddito compreso tra euro 8.100,01 ed euro 9.300; c) terza fascia: reddito compreso tra euro 9.300,01 ed euro 10.600. Il reddito familiare annuo pro-capite è determinato dividendo il reddito lordo complessivo, dell’anno fiscale 2023, del nucleo familiare del richiedente per il numero dei componenti dello stesso nucleo familiare dopo avere ap-

I nuclei familiari sono 14.840, in aumento rispetto allo scorso anno di quasi 130 unità Nel 2023 sono state registrate 191 nascite (100 maschi e 91 femmine), 14 nati in meno dell’anno precedente. Il saldo naturale è negativo di 88 unità, nel 2022 era negativo di 58 e nel 2021 di 100 unità. I matrimoni celebrati, ove almeno un coniuge è cittadino sammarinese, sono stati 115, 7 in meno rispetto al 2022. Il mese nel quale sono stati celebrati più ma-

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trimoni è settembre, con 22 riti. I nuclei familiari sono 14.840, in aumento rispetto allo scorso anno di 128 unità, con un numero medio di componenti pari a 2,27. Le famiglie con un solo componente sono 5.005, 116 in più solo nell’ultimo anno, seguite da quelle con due componenti, pari a 4.194 unità. Serravalle è il Castello più popolato, vi risiede il 33% della popolazione,

seguito da Borgo Maggiore, con il 21% dei residenti e da San Marino, con il 12%. Nel 2023 sono immigrati 381 individui (+31 rispetto all’anno precedente) di cui la maggior parte proviene dall’Italia (279 immigrati) e, in particolare, 124 individui provengono dalla provincia di Rimini. Rispetto al totale degli immigrati, 256 individui hanno la cittadinanza italiana, pari al 67,2%.

portato però le seguenti deduzioni: a) interessi passivi di cui al numero 2, dell’Allegato A della Legge n.166/2013; b) assegni alimentari periodici corrisposti al coniuge di cui al numero 4, dell’Allegato A della Legge n.166/2013; c) le

rette per la frequenza di asili nido di cui al numero 6, dell’Allegato A della Legge n.166/2013; d) l’assistenza nell’ambito familiare a persone permanentemente inferme di cui al numero 8, dell’Allegato A della Legge n.166/2013; e) il canone di locazione ove il nucleo familiare risiede di cui al numero 9, dell’Allegato A della Legge n.166/2013. I redditi dei dipendenti, dei liberi professionisti e dei titolari delle imprese individuali utilizzati per il calcolo devono essere al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali obbligatori, versati dal contribuente. Ai fini del calcolo del reddito netto familiare pro-capite, gli oneri deducibili sono fra loro cumulabili e possono essere portati in deduzione dal reddito lordo del nucleo familiare. Ai fini della determinazione del reddito familiare

annuo pro-capite concorrono tutti i redditi, ovunque prodotti, dei componenti il nucleo familiare, rilevati nella dichiarazione dei redditi ovvero, se non presentata, nella certificazione dei redditi di lavoro dipendente e dei redditi da pensione, se presenti. Qualora siano presentate dichiarazioni dei redditi integrative, successive alla presentazione della domanda, è onere del capo famiglia presentare la rettifica della domanda del bonus. L’ammontare del bonus corrisposto ad ogni nucleo familiare è pari ad un importo diverso per ogni fascia di reddito, precisamente: a) per la prima fascia di reddito l’importo del bonus è pari ad euro 300; b) per la seconda fascia di reddito l’importo del bonus è pari ad euro 200; c) per la terza fascia di reddito l’importo del bonus è pari ad euro 100. Per ogni componente del nucleo familiare di età inferiore ai tre anni e per i nuovi nati nel 2024, l’ammontare del bonus è maggiorato, per ogni fascia di reddito dei seguenti importi: a) la maggiorazione per la prima fascia di reddito è pari ad euro 150; b) la maggiorazione per la seconda fascia di reddito è pari ad euro 100; c) la maggiorazione per la terza fascia di reddito è pari ad euro 50.



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