Camminiamo Insieme dicembre 2014

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CAMMINIAMO INSIEME Bollettino della Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo - Lodi Dicembre 2014 - n. 394 pro manuscripto


Inizia l’Avvento

NOI SIAMO SEMPRE IN ATTESA di don Giuseppe Raimondi - parroco

La nostra vita è un’attesa unica. Basta aprire un poco gli occhi e subito vediamo che sia da piccoli che da adulti siamo sempre in attesa. Giustamente è stato detto che “il nostro essere ha come caratteristica di essere proiettato verso un altrove”. In forza di questa propensione noi siamo sempre in attesa.

TUTTI ATTENDIAMO QUALCOSA Se guardiamo al bambino appena nato, vediamo che tende alla vita. Con le sue braccia allungate anela a qualcosa. Il ragazzo guarda in avanti e spesso si proietta nei suoi gesti e nelle sue parole più avanti in età. L’adolescente con il suo corpo in veloce crescita cerca e vive già un’età più avanzata della sua. Il giovani poi, pur essendo contenti di essere ormai arrivati ad un certo traguardo, vogliono, desiderano e cercano la loro sistemazione sia lavorativa che affettiva. E l’a-

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dulto? Anche lui porta nel cuore il desiderio di vedere sistemati i propri figli, aspetta con gioia che i nipoti crescano e gli diano quel supplemento di vita che ad una certa età si desidera. C’è poi l’anziano. Anche lui cerca di star bene, di guardare avanti con una certa serenità, si aspetta di non essere dimenticato e di avere giorni sereni. Lo stesso ammalato sente in sé una certa attesa. Di che cosa? Della guarigione. Nessuno aspetta la morte. E’ la nemica da fuggire a tutti i costi e a tutte le età.

E INVECE… Questa attesa, della morte, è quella più concreta ed inevitabile. Non si tratta però di vivere nell’angoscia. Nemmeno Gesù ha vissuto con tremore il suo calvario finale. Desiderava sì bere quel “calice” perché sapeva che avrebbe ottenuto la vita vera per tutta l’umanità, ma l’ha bevuto con quell’abbandono fiducioso alla volontà del Padre. Così dovremmo fare anche noi. Attendiamo allora con fiducia il meglio della nostra vita, sia che siamo ragazzi o giovani, sia pure come adulti e anziani. Il Signore ci ha creati per vivere la vita sia in questo tempo terreno sia in quello della gioia eterna. La morte, come


Le confessioni di Natale Perché si abbia a vivere veramente il Natale del Signore nei dovuti modi, è necessaria la confessione dei propri peccati. Non si dica che non si hanno peccati da farsi perdonare dal Signore. Nessuno è santo prima dell’eternità. Solamente chi è libero totalmente dal peccato, anche da quelli che diciamo veniali, è ben disposto a far nascere il Signore nel proprio cuore a Natale. Ecco allora già da questi primi giorni di Avvento il calendario per far posto al Signore. Durante tutto l’Avvento è sempre possibile, prima delle Messe, accostarsi al sacerdote per la confessione. Inoltre: • per i ragazzi di quarta elementare: sabato 20 dicembre alle ore 10 • per i ragazzi di quinta elementare: domenica 21 alle ore 14,30 • per i ragazzi delle medie: lunedì 22 alle ore 15 • per gli adolescenti martedì 23 dicembre alle ore 19 • per giovani e adulti martedì 23 alle ore 21

ALLORA SARÀ VERAMENTE NATALE! Se ci impegneremo a far posto al Signore e ai fratelli, allora potremo dire di aver fatto Natale. Il Signore infatti non vuole alla sua nascita dei doni particolari, ma solo amore ai fratelli e apertura del cuore al suo amore. Viviamo allora questo Avvento nei dovuti modi e allora il Natale sarà un vero avvenimento di grazia divina. ci dice la Bibbia, non l’ha creata lui, ma è nata per l’invidia del diavolo. L’uomo che vive bene la sua esistenza dà gloria a Dio e nello stesso tempo può arricchirsi interiormente per essere pronto alla vita che non conosce tramonto.

VIVIAMO L’AVVENTO

preparati nei dovuti modi per la gioia eterna, ci dona questo tempo di sacra attesa. L’Avvento infatti è il tempo nel quale siamo chiamati, come hanno fatto i profeti, a prepararci ad accogliere il Signore che viene a nascere in mezzo a noi. Già lo abbiamo accolto in tutti gli avventi e i natali che abbiamo alle spalle. Ora con questo nuovo Avvento dovremmo prepararci ad accoglierlo sempre più in profondità nella nostra vita personale, familiare e comunitaria. Stiamo allora per iniziare un nuovo tempo di grazia. Il Signore bussa ancora alla porta del nostro cuore. Non facciamo i sordi. Ne va di mezzo la nostra vita. Lui infatti non ne ha bisogno, se ci dona ancora questo tempo di grazia è perché vuole arricchirci ancora di più del suo amore.

ALLORA SAREMO PRONTI Se ci impegneremo allora saremo pronti a vivere il suo Natale non come un giorno di festa consumista o anche solo umanitaria, ma come forte esperienza dell’amore del Signore. La festa consumista, o anche solo umanitaria, passa. Invece l’amore del Signore ricevuto e vissuto resta e cambia la nostra vita. Se vivremo così il nuovo Natale allora saremo pronti anche per la sua ultima venuta. Facciamo allora dell’Avvento che tra poco inizieremo un’occasione per crescere nell’amore del Signore che nonostante le nostre povertà e lentezze ci ama di vero ed eterno amore.

La comunione agli ammalati ed agli anziani I sacerdoti e i ministri straordinari della Comunione sono disponibili per questo servizio pastorale nella settimana precedente il Natale, per anziani o ammalati che normalmente non ricevono la comunione e che in questa circostanza vogliono avere la visita del sacerdote. I familiari sono pregati di avvertirci per tempo.

E’ l’invito del Signore. Proprio perché ci vuole

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Le nostre proposte per un Avvento cristiano Consapevoli che siamo continuamente chiamati a rinnovarci e che il tempo d’Avvento è un momento nel quale il Signore viene in nostro aiuto con grazie speciali, ecco allora alcune proposte per fare di questo periodo un’occasione per crescere in santità di vita.

Ascolto della Parola Il nostro Dio parla e sempre ci rivolge la sua Parola per spingerci al bene. Vogliamo allora ascoltarlo partecipando ai centri di ascolto. Sono occasioni di grazia. Non perdiamo il passaggio del Signore. Ad ogni Messa feriale si terrà per tutto l’Avvento un breve pensiero di omelia. Invitiamo inoltre a leggere ogni giorno una pagina di Vangelo, a partecipare ai centri di ascolto della Parola di Dio, alle catechesi in oratorio.

Preghiera Se vogliamo che la nostra vita migliori, è necessario pregare e pregare molto. Invitiamo alla preghiera di adorazione ogni venerdì sia al Sacro Cuore (dalle 16 alle 17), sia a S. Fereolo (dalle 16,30 alle 18) e alla preghiera silenziosa del martedì sera a S. Fereolo (dalle 21 alle 22) Così pure a pregare in famiglia utilizzando il fascicolo messo a disposizione dal centro missionario diocesano. E poi con altre possibilità che ognuno può inventare. Perché non passare un momento in Chiesa? Il Signore è sempre pronto ad accogliere tutti senza preavviso.

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Ritiri spirituali Viviamo nella società del baccano e del frastuono. E’ necessario allora un po’ di silenzio. Ecco allora i ritiri spirituali promossi dal centro diocesano e dalla parrocchia. Un po’ di silenzio orante fa veramente bene allo spirito. Per la diocesi domenica 30 novembre, e giovedì 11 dicembre in S. Fereolo alle ore 15 per i pensionati e gli anziani.

Carità Il vero rinnovamento del cuore passa sempre attraverso la carità fatta in nome e per conto del Signore Gesù. Ecco allora per gli adulti e i giovani la raccolta dei generi alimentari per i poveri che bussano alla porta della casa parrocchiale; per i ragazzi la raccolta di fondi per le terre missionarie. Si veda per questo in altra pagina del bollettino. Chi si apre alla povertà del fratelli, fa posto a Dio.

Digiuno Siamo più che mai consapevoli che uno stomaco pieno capisce poco o niente della vita spirituale e quindi del Signore. Ecco allora la proposta di un po’ di digiuno sotto diversi aspetti. Dobbiamo infatti liberarci da tante cose inutili che impediscono al Signore di nascere in noi e di dimorare nei nostri cuori. Facciamo digiuno dalla televisione, dalle spese inutili e da cibi e bevande che riempiono lo stomaco, ma che non innalzano lo spirito.


LA SETTIMANA DELLA CARITA’ E’ il grande appuntamento di Avvento. La nostra parrocchia vuole almeno in questa circostanza sospingere tutti ad aprire il proprio cuore per aiutare con un piccolo o grande gesto i poveri del quartiere. Poiché a Natale tutti cerchiamo di avere qualcosa di diverso sulla nostra tavola, ecco allora la proposta della settimana della Carità.

VOGLIAMO CREARE UNO STILE Questa iniziativa, che da noi si ripete ormai da diversi anni, vuole creare nel cuore dei cristiani, adagio adagio, uno stile di vita secondo il Vangelo. Vale a dire cercare di vivere sempre i diversi avvenimenti della vita con una particolare attenzione ai poveri. Come è bello vedere, in occasione della prima comunione, alcuni genitori invogliare il proprio bambino ad avere una attenzione ai poveri. Abbiamo visto alcune volte degli sposi, in occasione del loro matrimonio, devolvere qualcosa per i poveri. Non volevano essere felici solo loro, ma anche chi versava in difficoltà. Infatti condividere la gioia vuol dire moltiplicarla, qualificarla. Non dobbiamo essere mai contenti da soli.

CHE COSA FARE? In questa settimana non si vuole chiedere l’impossibile a nessuno. Sappiamo che stiamo vivendo settimane di difficoltà sotto diversi aspetti. Si chiede in primo luogo di non chiudere il proprio cuore al povero. E’ vero che siamo tutti un po’ poveri. Alcuni però lo sono più di noi. Il cuore aperto verso il fratello povero è benedetto

da Dio. In sec o n d o luogo si chiede di condividere e di far conoscere questa iniziativa della parrocchia. Con l’attenzione al povero è necessario che si accolgano e si condividano anche le iniziative che vengono proposte. Le belle parole, se non sono accompagnate in primo luogo dalla condivisione e poi dal gesto concreto, rimangono soltanto delle belle parole. E di queste ne sentiamo tante ogni giorno. In terzo luogo si chiede di aiutare concretamente. Qui vi sono due possibilità. Partecipare concretamente offrendo generi alimentari a lunga scadenza. Non si chiede una quantità enorme di merce, ma quel poco che le proprie tasche possono sopportare. E’ bello e soprattutto edificante vedere che nel silenzio c’è sempre qualcuno che porta il suo piccolo o grande sacchetto di generi alimentari nel cesto in Chiesa. Siamo più che mai convinti che il Signore vede queste mani e soprattutto il cuore di chi varca la Chiesa nel silenzio con un sacchetto di provviste e lo depone nel cesto. Si può anche aiutare, con le offerte, l’iniziativa “FamigliaxFamiglia” che la Caritas sta portando avanti da più di due anni. Si tratta di devolvere qualche offerta in euro in busta chiusa al parroco. Questo servizio è andato avanti perché in questi anni i centri di ascolto della Parola di Dio hanno sempre raccolto qualche loro offerta. Vi sono poi persone che nell’anonimato più assoluto consegnano al parroco la loro offerta. La provvidenza poi fa il resto.

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I PERICOLI DA EVITARE Quando parliamo della carità, tutti o quasi siamo in pieno accordo. Quando poi si tratta di muoversi a fare qualcosa, sorgono sempre tante perplessità. Una delle più frequenti è quella che fa spesso dire: “ma hanno veramente bisogno?” Non sta a noi giudicare sulla loro vera o falsa necessità. Il giudizio appartiene a Dio solo. Se chiedono è perché c’è una vera necessità. Oggi poi con il nuovo ordinamento voluto dalla Caritas diocesana, noi ci muoviamo con maggior sicurezza. Un’altra perplessità sta nel fatto che coloro che chiedono sembrano persone che non si diano tanto da fare per risolvere il loro problema di fondo. E’ anche vero. Ma oggi quanti problemi anche noi non riusciamo a risolvere. La situazione è così caotica, che non sempre offre vie d’uscita.

NEL NOME DEL SIGNORE Alle perplessità nell’aiutare i poveri o nel partecipare alla settimana della carità, noi dobbiamo rispondere mettendo tutto nel cuore del Signore. Se facciamo opere di carità, se portiamo il nostro sacchetto in Chiesa, tutto dobbiamo fare nel nome del Signore. Siamo infatti sicuri che quel gesto di bontà o quel sacchetto di generi alimentari offerti senza tante parole e soprattutto senza giudizi negativi, faranno spalancare le porte della vita eterna. Il Signore infatti ha detto che lui vive nel povero, nell’ammalato, nel carcerato, nel nullatenente. Ma c’è ancora di più, ci farà mettere alla sua tavola e Lui stesso passerà a servirci. Vedremo allora che quel piccolo sacchetto per i poveri ha portato un frutto enorme di gioia, di vita che non verrà mai meno per secoli e secoli.

CI LASCEREMO EDUCARE Consapevoli che è il Signore che ci apre il cuore, ci impegneremo allora durante questa settimana a lasciarci educare dalla Parola di Dio mediante messaggi e fogli di meditazione sempre attinenti alla carità. Ognuno potrà leggere qualche buona parola e così sentirsi interpellato dall’amore del Signore per i poveri. Noi infatti sappiamo che i poveri sono nel cuore del Signore fino al punto di identificarsi con loro. Ha detto “quello che

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avete fatto a uno di questi poveri lo avete fatto a me”. Se non abbiamo questa consapevolezza non saremo mai capaci di un vero gesto di bontà e di carità. E noi abbiamo fiducia che la sua Parola e quella dei Padri della Chiesa toccheranno i nostri cuori in modo particolare in questa settimana della Carità.

DICIAMO GRAZIE Questa volta diciamo questa parola con una carica maggiore e con un vero senso di grande riconoscenza. E i motivi sono diversi. In primo luogo lo diciamo a chi vorrà condividere questa iniziativa facendo pervenire in chiesa parrocchiale e al S. Cuore qualche genere alimentare. Condividere qualcosa con chi ha meno è sempre un vero atto di bontà. In secondo luogo lo diciamo a chi si sta spendendo per mettere in regola con i diversi documenti richiesti chi fa domanda di avere un aiuto. E’ una fatica che ci dà però una certa sicurezza per quanto riguarda la vera situazione di chi si intende aiutare. Diciamo grazie anche a chi si spende per la distribuzione dei generi alimentari. E’ una fatica che non ha soste sia per raccogliere e sistemare i generi alimentari, sia per preparare i diversi pacchi, sia per consegnarli. Siamo inoltre più che mai convinti che oltre al nostro grazie, c’è sempre quello del Signore. Lui non pronuncia parole, non compie gesti particolari, non dà nessun regalo concreto, ma tutto conserva nel suo cuore e al momento opportuno Lui stesso tirerà fuori non solo la parola grazie, ma sarà lui stesso in persona a donarsi a chi lo ha aiutato nel povero, nell’ammalato, nel carcerato.


ETTORE DIVENTA ACCOLITO Non sembra, ma gli anni passano e questo avviene anche per il nostro seminarista Ettore. Se lo scorso anno ha ricevuto il ministero del “lettorato” quest’anno diventa “accolito”. E’ un nuovo passo verso la meta del sacerdozio.

CHE COSA DIVENTA?

Accolito vuol dire incaricato del servizio all’altare. Diventa quindi un addetto all’altare. D’ora in avanti il suo servizio all’altare del Signore sarà sostenuto e valorizzato da un grazia particolare ricevuta appunto dal mandato del Vescovo. E’ infatti il Vescovo che conferisce questo servizio. E’ vero che ha già servito all’altare, ed è anche vero che altri servono all’altare senza ricevere solennemente questo incarico, ma lui e tutti coloro che lo ricevono sono maggiormente partecipi del mistero che avviene sulla mensa del Signore. E così

con questo ministero Ettore va sempre più avanti nel cammino verso il sacerdozio. Lo abbiamo seguito in questi anni nei suoi primi passi. Ne ha già fatti diversi. I più grandi e quelli maggiormente significativi devono però ancora arrivare. Se ora è grande la gioia di vederlo compiere questi passi semplici, chissà cosa proveremo quando si avvicinerà sempre più alla vetta.

SIAMO CON LUI

Una comunità parrocchiale nutre sempre amore e attenzione per tutti i suoi figli, sia che vivano la vita cristiana, sia che, per diversi motivi, vivano ai suoi margini. Oggi poi, in questa nostra società multietnica, il suo cuore batte anche per tutti coloro che sono arrivati da altri paesi con culture e religioni diverse. Tra tutti però ha un’attenzione speciale per chi sta avviandosi alla vita sacerdotale. Il motivo di questo sguardo particolare sta nel fatto che se un membro della comunità diventa sacerdote, è sempre un grande dono del Signore. E doni come questi vanno sempre riconosciuti come un nuovo invito alla preghiera per il sostegno di chi sta rispondendo al Signore.

A ETTORE

Diciamo di rispondere sempre più generosamente al Signore e di sentire che la sua comunità parrocchiale è al suo fianco. Se anche ci vorrà ancora qualche tempo per giungere alla meta, gli diciamo di non temere. Il Signore è sempre fedele alle sue parole. Ormai ci sembra che la strada che hai intrapresa dietro l’invito del Signore sia proprio la tua. Sii allora generoso, il Signore non delude mai. Saremo con te lunedì 8 dicembre alle ore 16,30 nella Chiesa del Carmelo.

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I doni dello Spirito Santo

LA SAPIENZA di don Marco Avogadri

Mi sembra opportuno, dovendo parlare dei doni dello Spirito Santo, ricordare, come punto di partenza, quello che ha fatto il Signore quando ha deciso di creare l’uomo: ha dato vita ad una serie di creature (luce, terra, aria, acqua, animali...) delle quali sapeva che l’uomo avrebbe avuto bisogno per vivere. Creandole, ha dato a ciascuna una legge, l’osservanza della quale, manteneva nel creato un ordine meraviglioso, basta leggere i primi due capitoli della Genesi per rendersene conto. Quindi anche l’uomo ha avuto dal Creatore una legge, osservando la quale, sarebbe stato conservato questo ordine: l’uomo avrebbe dominato tutto il creato perchè, a differenza di tutte le altre creature, era stato fatto ad immagine e somiglianza di Dio, ed avrebbe trovato nelle creature (i frutti della terra) il necessario per vivere. Il peccato originale ha sconvolto tutto ed ha portato l’uomo a cibarsi anche della carne degli animali ed il loro ribellarsi è segno che “all’inizio non era così”. Questo però non toglie che gli animali, che devono sempre essere trattati bene, devono sempre essere a servizio dell’uomo e non l’uomo a servizio degli animali, come, purtroppo, sembra che si sia incamminati per questi animalisti esagerati! Non dimentichiamo che Gesù ha promesso la ricompensa per quello che facciamo per gli uomini, non per gli animali! In questo periodo di crisi (molte famiglie vivono quasi in miseria) non so come si possano giustificare le ingenti cifre di risorse economiche (centinaia di migliaia di euro) spese per canili ri-

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scaldati e con assistenza medica! La Sapienza, dono dello Spirito Santo, dovrebbe guidarci anche in queste scelte, come nelle normali scelte della vita quotidiana, se, però, l’ascoltiamo! La Chiesa, guidata da papa Francesco, sta impegnandosi in modo particolare per la famiglia, istituzione fondamentale sia per la società civile come per quella religiosa, penso, quindi, che sia una buona scelta quella di lasciarci guidare dalla lettera che il cardinal Martini ha indirizzato alle famiglie in occasione del S. Natale del 1997: Lo Spirito Santo in Famiglia. La liturgìa ambrosiana, infatti, suggerisce la benedizione delle famiglie a Natale. La lettera, per ogni dono dello Spirito Santo, riporta: “Frammenti di vita quotidiana” poi una preghiera ed una riflessione.

FRAMMENTI DI VITA QUOTIDIANA 1. Ti ho sentita gridare l’altra sera a tuo marito: “Non capisci proprio niente!” Come è successo che la persona alla quale hai legato la vita, l’uomo che in altri momenti ti ha fatto sentire così importante, così amata, abbia meritato di essere così rimproverato? Ti sembra che delle cose veramente importanti non si riesca più a parlare e ti ferisce constatare che lui non s’accorga di quanto ti faccia male quella sua aria superiore: sembra sempre compatirti, t’ascolta distratto, mentre parli dà un’occhiata all’orologio e già pensa ad altro... Possibile che non capisca! 2. “I miei genitori non mi capiscono proprio!” Ti ricordo qualche anno fa, quando ammiravi tuo padre che “sapeva fare tutto”, aveva sempre una risposta per le tue domande.... Ricordo quando


correvi da tua madre per sentire lodare i tuoi disegni o per medicare un graffio… Eri certo, allora, che papà e mamma capissero tutto e che potevi andare sicuro incontro alla vita perché potevi contare su di loro. Ora, invece, ogni tua richiesta sembra scontentarli, vedono pericoli dappertutto, a scuola potresti fare molto di più. Insomma, non ci si capisce più, sembra di vivere in mondi differenti! 3. “Ed ora, che faccio?” Ho dovuto andare in pensione prima del previsto e adesso non so più che cosa fare. Avevo la giornata piena, prima, sognavo il tempo libero per i miei passatempi, ora, che ho tutto il giorno libero, mi trovo spaesato, non mi capisco. Nel mio lavoro ero competente, un consigliere stimato per i giovani, mi piaceva il lavoro ben fatto, senza stupide vanterie. Ed ora, eccomi qui, mi aggiro per casa inconcludente e brontolone per trovarmi a sera inutile e nervoso.

PREGHIERA E RIFLESSIONE Invoco lo Spirito perché effonda su voi la sapienza. La sapienza è il dono per il quale ogni casa è misurata sulla carità di chi ci ha amato fino alla morte in croce; sapiente è chi si lascia amare da Dio; sapiente è chi non vuoI convincere con la sola forza della ragione, ma, pur utilizzando l’intelligenza ed amandone l’esercizio, sa che la verità si irradia anzitutto per mezzo della carità. II dono della sapienza ti raggiunge come una luce nuova di cui si illuminano i volti consueti. E così una sera, mentre torni dal lavoro, ti sor-

prende lo stupore di avere una casa, una moglie, dei figli. La sapienza è quel dono per cui il sapore delle cose vere, delle persone care, degli affetti più profondi, ti visita come la luce del mattino: ti rivela il bene che c’è in te, il cammino da compiere e quale sia la fonte inesauribile della speranza. Ti fa sentire una stretta al cuore per le occasioni perdute, per i gesti, le parole, le dimenticanze con cui hai fatto soffrire le persone che ami di più. La sapienza ti suggerisce come chiedere perdono e come regalare di nuovo la gioia. Ti fa riflettere sui motivi di tante discussioni e ti fa sorridere: arrabbiarsi per così poco! Ma ne valeva la pena? La sapienza ti fa considerare le cose dal punto di vista dell’altro (del papà, della mamma, del figlio adolescente) e ti rendi conto che, forse, non ha tutti i torti! Forse anche tu avresti fatto così! Il dono della sapienza ti visita come una nuova vocazione e, mentre cominciavi a pensare di essere diventato inutile (pensionato), di essere stato da tutti dimenticato, ti arriva una voce per telefono o per l’aria, che ti invita a una presenza, che ti assegna un compito. Allora si ridesta la gioia dell’agire, ritrova un ordine lo scorrere delle ore, finalmente la vita ritrova in gesti di carità il sapore di essere vissuta. Come avete potuto constatare, il cardinale descrive autentiche scene di vita famigliare, c’è solo da osservare che le divergenze che sorgono in famiglia possono avere una lieta conclusione solo se i vari componenti riescono a dedicare ogni giorno qualche tempo al silenzio che favorisce la riflessione e la preghiera.

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IL NOSTRO BENVENUTO AL VESCOVO MAURIZIO Con passo svelto e deciso i nostri ragazzi sono stati fra i primi a correre incontro al nuovo Vescovo, domenica 26 ottobre, nel giorno del suo solenne ingresso in diocesi. Un lungo striscione (4 metri di lunghezza) srotolato in piazza san Lorenzo è stato il loro modo di accogliere mons. Maurizio che davanti alla Chiesa più antica della città ha incontrato per primi i ragazzi delle parrocchie della città. Davvero belle le parole del nuovo vescovo che ha ricordato una frase di Giovanni Paolo II in un incontro con i giovani: “Voi siete la primavera della Chiesa”. Anche Mons. Malvestiti ha usato le stesse parole incontrando i ragazzi della città con il loro grande entusiasmo e la loro gioia. E poi una raccomandazione: “Non lasciatemi solo”. Lo ha ripetuto più volte raccomandando loro di non dimenticarsi del vescovo: “Ho bisogno di voi, delle vostre preghiere”. Poi un lungo corteo che ha accompagnato il vescovo fino al tempio dell’Incoronata, dove ha

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reso omaggio alla Vergine. E noi sanfereolini siamo rimasti lì ad aspettarlo. Con un po’ di fortuna e di costanza lo abbiamo atteso. Così all’uscita il vescovo è stato accolto dal nostro striscione e dal nostro applauso. Non poteva non avvenire un incontro personale. Ecco allora che il vescovo si è intrattenuto proprio con i nostri ragazzi accompagnati dai loro catechisti. Qualche battuta, un canto intonato proprio da lui, qualche foto ricordo e un grande abbraccio scambiato con alcuni dei presenti sono stati i gesti del nuovo vescovo, che da subito ha instaurato un’intesa con tutti noi. E infine una promessa: “Quando sarà la prossima festa nella vostra parrocchia? Voglio venire anch’io!”. Che dire? Davvero un’accoglienza calorosa che ha subito scaldato i cuori dei nostri ragazzi che sono rimasti colpiti dalle parole di un pastore semplice e gioioso. Un incontro che certamente sarà difficile da dimenticare!


Intervista a suor Daniela Migotto

DA SAN FEREOLO AL CAMERUN di Alessandro Beltrami

Daniela Migotto a San Fereolo era un volto conosciuto da tutti. L’impegno in oratorio e con l’Azione cattolica e in particolar modo l’Acr, la presenza, il sorriso, la simpatia, l’esserci quando serve. Poi nel 2001 la notizia che spiazza e riempie di una felicità inattesa: Daniela ha scelto di diventare religiosa, suora missionaria dell’Immacolata. Un percorso lungo, che l’ha portata a molte esperienze e alla richiesta, da parte del suo Ordine, di continuare i suoi studi, per laurearsi anche in psicologia all’università Gregoriana. Un percorso che sabato scorso ha vissuto una tappa importante, quando suor Daniela nella

cattedrale di Lodi ha ricevuto il mandato missionario dalle mani del vescovo Maurizio. Tra qualche mese, dopo un periodo di studi in Francia per perfezionare la lingua, partirà per il Camerun. Il passaggio lodigiano è l’occasione per una chiacchierata in amicizia e per farci partecipi di questa avventura. Suor Daniela, perché un ordine missionario? È stata un’intuizione che ho avuto in Brasile, dove ero stata nel 1999 in visita a un amico di famiglia missionario. Mi mancava poco alla laurea. Dentro di me speravo di individuare la possibilità di un progetto lavorativo a lungo termine con i ragazzi di strada. Ma rendersi conto di come ogni intervento laggù non possa essere risolutivo è stata un’esperienza scioccante. Ho capito allora che la differenza non era fare qualcosa ma portare qualcuno, essere strumento di un incontro. Allora fu un’intuizione, che si è specificata meglio nel cammino vocazionale. In che modo hai scelto le Missionarie dell’Immacolata? A dirla tutta io non conoscevo ordini missionari. La congregazione con cui ero stata in Brasile lavorava nel campo educativo, ma capivo che non era quello che desideravo. Due anni prima del Brasile suor Annalisa Giandini era venuta a fare una testimonianza a San Fereolo. Lo ammetto: ci andai controvoglia... Però quella sera lì rimasi toccata nel profondo. Mi avevano colpito le suore presenti, ero stata colpita dalla gioia che mi avevano trasmesso. Ricordo perfettamente di aver chiesto loro come avevano raggiunto questa gioia, come avevano capito il loro posto. Io non lo avevo capito, ma loro sì: era una do-

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manda vocazionale. E da brave suore mi hanno dato il numero di telefono. Tornata dal Brasile mi ricordai di quel bigliettino, e chiamai. Quanto è stata importante per te l’esperienza della parrocchia? È stata fondamentale. Io non frequentavo. Ma un giorno risposi di sì a una domanda a bruciapelo di Rosanna Sibono che mi invitava al gruppo educatori dell’Acr. Dopo tanti anni forse il succo: in una proposta. Allora non sapeva chi fossi, né cosa facevo. Quella proposta mi ha cambiato la vita. Si possono fare tanti discorsi teologici, discutere di massimi sistemi, ma alla fine il cuore è quello: un invito esplicito. Io sono stata raggiunta attraverso un metodo missionario. E questo ho apprezzato della mia parrocchia: l’essere aperta, un luogo di partenza sul mondo. La facoltà di psicologia sembra una cosa lontana dalla missione... Se devo essere sincera anche a me un po’ all’inizio era sembrato così. Poi ho capito che il mio lavoro è un servizio alla Chiesa. Mi occupo infatti delle difficoltà che possono incontrare le persone consacrate durante il loro cammino. Ho capito che c’è un livello importante di missione nell’incontro personale. In questi colloqui mi rendo conto di trovarmi di fronte all’azione della grazia. Vedo persone che si aprono al messaggio di Gesù come mai avevano fatto prima. È il regalo più grande che mi è stato fatto. Che attività ha il vostro Ordine in Camerun? Sai già di cosa ti occuperai? Abbiamo cinque comunità per una ventina di suore: indiane, italiane, brasiliane, bengalesi. E da poco tempo anche le prime africane. La nostra attività riguarda la pastorale ma anche la sanità, attraverso dispensari. Per ora tutte le missioni si collocano nell’area francofona, ma stiamo per aprire anche una prima comunità nell’area

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anglofona. Io non so ancora con certezza di cosa mi occuperò. Il primo periodo sarà certamente di ambientamento, mi inserirò con le altre nella vita nei villaggi, per capire la cultura del Camerun. Spero di poter mettere a disposizione la mia formazione di psicologa per portare questo servizio alla Chiesa in un’area in cui non è certo diffuso.


LA VOSTRA GENEROSITA’ Chi ha guardato sul bollettino di novembre le nostre entrate e le nostre uscite, ha potuto vedere come la parrocchia di S. Fereolo vada avanti con la generosità dei sanfereolini. Ogni goccia va per la vita e le attività, ma anche per la conservazione delle strutture e per il saldo del mutuo. Se c’è una parola che sempre diciamo e che non ci stancheremo mai di pronunciare è “provvidenza”. Questa parola è un po’ dimenticata ai nostri giorni. E questo avviene sia da parte dei giovani che non sanno che cos’è, sia anche da parte degli adulti che hanno dimenticato i tempi della povertà. Noi invece conosciamo molto bene questa parola e soprattutto la portiamo nel cuore. E così abbiamo fiducia che il Padre celeste ci aiuti nella sua bontà infinità. Tutto abbiamo fatto per la sua gloria, tutto abbiamo fatto e stiamo facendo per il bene dei sanfereolini. Se però vogliamo essere completi dobbiamo dire che la parola “provvidenza” ha bisogno anche di noi. Il Signore, è vero, ci aiuta, ma per farci arrivare ciò di cui abbiamo bisogno si serve di ciascuno di noi. Lui ci apre gli occhi e ci muove il cuore, ma poi siamo noi che dobbiamo agire di conseguenza. Ecco allora quanto abbiamo ricevuto in questo mese dalla generosità del Signore manifestata a noi dal cuore e dalle mani dei sanfereolini (importi in euro): 60 per l’oratorio; 50 per l’oratorio; 20; 30 per l’oratorio; 50 per l’oratorio; 10; 25 dalla comunione agli anziani; 20; 20; 20; 120 dal teatro; 60 per l’oratorio; 20.

PER I DEFUNTI Il condominio “Torrione” ha offerto 90 euro a suffragio di Ferrandi Antonio. La Messa sarà celebrata il 16 dicembre alle ore 17 al S. Cuore. Gli inquilini del palazzo 13/B di via S. Fereolo

con alcune amiche hanno offerto 140 euro per la defunta Bossi Paola. La defunta è stata iscritta alle Messe perpetue. Il gruppo “Ginnastica dolce” ha offerto 85 euro per la defunta Bossi Paola. La Messa sarà celebrata il 15 dicembre alle ore 8,30 in S. Fereolo. Il condominio di via Baggi 13 ha offerto 80 euro per la defunta Zaninelli Caterina. La defunta è stata iscritta alle Messe perpetue. I vicini della mamma hanno offerto 45 euro a ricordo di Domenica Cattivelli. La Messa sarà celebrata il 23 dicembre alle ore 17 al S. Cuore. Alcune amiche di Laura hanno offerto 90 euro per iscrivere alle Messe Perpetue la sua sorella Rita.

S. CUORE (importi in euro) 50; 40; 3000; 500; 950 dalla domenica di fine ottobre; 50; 50.

GRAZIE A questo punto ritorna sempre questa parola. Non è un’abitudine, ma è segno di vera riconoscenza. Se non ci fossero queste piccole o grandi gocce, non riusciremmo ad andare avanti. Ormai tutti sappiamo, almeno chi ha letto il resoconto del bilancio parrocchiale sul bollettino di ottobre, quali sono i nostri gravosi pesi finanziari. Non ci scoraggiamo, ma confidando nell’aiuto del Signore e nella generosità dei sanfereolini diciamo sempre grazie e andiamo avanti con fiducia.

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UNA SPERANZA C’E’! di Roberto Folletti

Nella vita di ognuno di noi esistono avvenimenti che per vari motivi rimangono impressi nella nostra memoria per molti anni, alcuni al contrario di altri ci accompagneranno per quasi tutta la vita. L’ultima domenica di Ottobre e la prima domenica di Novembre lasceranno segni indelebili nei protagonisti delle vicende accadute su due campi di calcio della nostra penisola. Protagonisti loro malgrado due giovani: un arbitro, diciassettenne, di una partita di seconda categoria ed un giocatore, quattordicenne, di una partita di giovanissimi. Il giovane direttore di gara dopo aver fischiato il secondo rigore per gli ospiti viene aggredito con schiaffi e pugni prima in campo e poi nello spogliatoio dove si era rifugiato. Lui, “figlio” dei social forum, sfoga il proprio pensiero sul suo profilo di Facebook con una lettera strappalacrime. Il ragazzo ringrazia i vertici e i componenti dell’associazione dei direttori di gara (AIA), della Figc sia nazionali che regionali e i colleghi arbitri di tutta Italia dalla serie A ai giovanissimi, per la vicinanza e l’attenzione dimostrata nei confronti del suo caso con messaggi e telefonate, ma riserva i ringraziamenti più toccanti ai genitori… “A te papà, grazie, perché la domenica, oltre a sopportare il freddo, tolleri gli insulti che mi rivolgono, ma che offendono anche chi accompagna noi arbitri. Un grazie a te che hai sopportato tanta rabbia per quello che è successo e, soprattutto, perché bloccato da una recinzione, non hai potuto fermare la mano di chi mi colpiva. Grazie, perché solo quando sei entrato tu nello spogliatoio, pochi minuti dopo l’aggressione, con il tuo abbraccio mi sono sentito al sicuro. A te mamma, grazie, perché mi hai sempre incoraggiato e sostenuto con il tuo sorriso nonostante quella sola volta che sei venuta a vedermi arbitrare, dopo solo mezz’ora, ti

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sei allontanata non potendo sopportare i toni e le contestazioni che mi venivano rivolti e, nonostante tutto, ieri lavavi la mia divisa sporca di sangue con gli occhi lucidi di pianto.” Il ragazzo chiude la lettera con alcune parole, rivolte a tutti quelli che gli sono stati vicino in questo momento difficile, che ne rivelano uno spirito rafforzato, una passione innata e la voglia di continuare nonostante tutto: “…con le vostre parole di stima e affetto, mi avete fatto sentire fiero di essere un arbitro e di avere persone come voi sempre accanto…”. Qualcuno ha trovato le parole del giovane arbitro artefatte e costruite ad arte, soprattutto nella parte in cui si rivolgeva ai genitori, per incutere in chi leggeva un forte sentimento di pietà. Non mi interessa apparire ingenuo nel credere sincere quelle parole ma l’esperienza personale di trovarmi a guardare una partita solo perché il direttore di gara era un carissimo amico non fa altro che farmi schierare al fianco del giovane arbitro. Una settimana più tardi un altro giovane diciassettenne, mentre sta arbitrando una partita di giovanissimi (14 e 15 anni), in un luogo non molto distante dal primo, ma poco importa sapere il nome del paese, viene aggredito e mandato all’ospedale da uno spettatore, un genitore di uno dei giocatori in campo proprio in quel momento. Suo malgrado, il protagonista diventa il figlio dell’aggressore che, dopo aver visto il genitore scavalcare la recinzione, entrare in campo e prendere a schiaffi l’arbitro (un ragazzo di appena tre anni più grande), scoppiando in un pianto incontenibile, ha reagito chiedendo scusa a tutti ed in particolare all’arbitro mentre era sulla barella e veniva trasportato in ospedale. Il conflitto nel cuore e nella mente del ragazzo vede scontrarsi l’innato amore per il genitore


con l’imbarazzo ed il disprezzo per il gesto riprovevole del padre e sfociare dapprima in un pianto incontrollato e poi in una dirompente richiesta di scuse. In quel momento a sprofondare, avvilita ed umiliata, è la figura del padre che invece di trovare negli occhi del figlio riconoscenza ed ammirazione vede cadere le sue certezze di strenuo difensore del figlio. Ogni volta rimaniamo indignati quando sentiamo o leggiamo di avvenimenti del genere. Quasi sempre non troviamo una nota o una svolta positiva all’accaduto. Per una volta abbiamo due

episodi bruttissimi dove ad emergere, a rubare la scena ai gesti sconsiderati e violenti degli adulti è il comportamento della vittima diretta (l’arbitro diciassettenne) ed indiretta (il giocatore quattordicenne), di due giovani che senza dubbio insegnano. Grazie al loro comportamento, al pensiero ponderato del primo, alla reazione a caldo, impulsiva ma allo stesso tempo limpida del secondo, non ho paura ad affermare che il futuro, i giovani, sono già il presente ed allora… una speranza c’è!

Insieme ai sacerdoti. Insieme ai più deboli Lo scorso 23 novembre, giornata di Cristo Re, si è celebrata la giornata nazionale di sensibilizzazione delle offerte per il sostentamento dei sacerdoti di tutte le parrocchie italiane e del mondo. Ognuno di noi è pane della Chiesa. Se crediamo in Gesù Cristo, se nel cuore abbiamo la speranza e non la disperazione, è anche merito della Chiesa che ci ha accolto, per questo dobbiamo sentirci responsabili: tocca anche a noi contribuire perché questa Chiesa possa accogliere tante altre persone. AI cuore di tutto c’è l’Eucarestia, e con Essa i sacerdoti vicini, lontani, lontanissimi, che probabilmente non conosceremo mai personalmente, ma che hanno bisogno di noi perché Chiesa è famiglia, è comunità.La responsabilità di provvedere economicamente al loro sostentamento è una questione di fede, l’offerta destinata al loro sostentamento è un gesto di comunione che guarda al futuro della Chiesa, alla missione evangelizzatrice, alle iniziative pastorali e caritative create e sostenute dai sacerdoti. Doniamo pensando a quel prete che è stato significativo per la nostra vita, consideriamolo un ringraziamento per l’aiuto che ci ha donato concretamente, con le preghiere e con l’esempio. Anche solo con un piccolo contributo si potrà riscoprire un modo ulteriore di essere affidati gli uni agli altri, ripetendo il

gesto con cui si provvedeva agli “uomini di Dio” nelle comunità cristiane delle origini. Ciò che ognuno di noi può volontariamente donare sarà poi ridistribuito per il sostentamento dei sacerdoti diocesani e dei missionari nel Terzo Mondo, per permettere ad ognuno di vivere con dignità la propria missione rivolta ad alleviare le sofferenze del prossimo, senza distinzione alcuna di religione e di provenienza. Nei pieghevoli che si possono ritirare nelle nostre chiese, sono illustrate le modalità da seguire per il versamento di queste offerte che sono deducibili dal reddito imponibile sino ad un massimo di 1.032,91 euro l’anno. Per gli amanti della “navigazione” in Internet è possibile entrare nel nuovo sito www.insiemeaisacerdoti.it realizzato dal Servizio C.E.I. allo scopo di avvicinare il mondo dei sacerdoti alle persone comuni e per far comprendere il significato di solidarietà nazionale delle offerte per il sostentamento dei sacerdoti. Da questo sito è anche possibile donare on-line. Comunione è libertà di donare. Donare tempo, sorrisi, conforto e aiuto, anche economico, con una piccola offerta destinata non solo al nostro parroco, ma ad ogni “don” che si è offerto di servire Gesù e la Chiesa attraverso un “si” alla Sua chiamata. Il Signore ama chi dona e chi “si dona” con gioia.

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L’Associazione Amici di San Fereolo

DIARIO DEL MESE di Marinella Molinari

Il 6 novembre un piccolo gruppetto dei nostri ha partecipato alla visita guidata della chiesa di San Francesco: la nostra guida era la professoressa Maria Emilia Maisano Moro che, come sempre, si è mostrata preparatissima e ci ha conquistato tutti. Però anche i nostri parrocchiani hanno fatto una bellissima figura perché, anche loro, si sono mostrati molto attenti e interessati. Gli affreschi di questa chiesa sono testimonianza di molti secoli: dal 1300 al 1700. La signora Maisano Moro ce li ha descritti facendoci notare molti piccoli particolari e spiegandoci chi ha commissionato i lavori e chi li ha eseguiti. Purtroppo, a causa di un impegno della professoressa con il Comune, la visita è durata poco più di mezz’ora. E’ dispiaciuto a tutti i presenti, una ventina di persone, dover concludere velocemente questo incontro; si voleva sapere ancora di più su quelle opere d’arte e, magari, porre qualche domanda su alcune curiosità sorte

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durante la spiegazione. Ma anche a lei è costato interrompere quella discussione, tanto si era fatta prendere dalle cose belle che ci stava dicendo! Si è trattato senz’altro di un’esperienza che ci ha regalato delle vere emozioni e mi è spiaciuto che molte persone, amanti dell’arte, non siano potute venire. Ma ci sono ancora degli appuntamenti interessanti: vi segnalo, in particolare, quello del 4 dicembre con Suor Silvia Dordoni, di Santa Savina, che ci parlerà del suo incontro con Papa Francesco!

PROGRAMMA DI DICEMBRE • Giovedì 4: Suor Silvia Dordoni e i suoi 60 anni di vita consacrata. • Giovedì 11: ritiro spirituale in preparazione al Santo Natale. • Giovedì 18: festa di Natale con la partecipazione del gruppo teatrale dell’ Unitre guidato dalla professoressa Wanda Bruttomesso.


VITA PARROCCHIALE CATECHESI

• Ragazzi: sabato e domenica 13-14; 20-21 • Adolescenti: venerdì 5 – 12 – 19 • Adulti, anziani e pensionati: giovedì 4 – 11 - 18 ore 15

INCONTRI

• Animatori Centri di Ascolto: lunedì 29 dicembre ore 21

CAMMINI DI FEDE

• Genitori e ragazzi di prima media: venerdì 5 dicembre ore 18,45, incontro per ragazzi in oratorio con cena al sacco. Domenica 7 dicembre ore 10,30 alla Chiesa del S. Cuore, celebrazione per la conferma dell’impegno di preparazione alla cresima.

NOVENA DI NATALE Inizio novena di Natale: martedì 16 dicembre a S. Fereolo alle ore 17,45.

PER LE CONFESSIONI DI NATALE Vedere a pag. 3.

PROGRAMMA DELLE FESTE DI NATALE Vedere programma sul prossimo bollettino che

uscirà per Natale.

Domenica 21 dicembre

BENEDIZIONE DI GESU’ BAMBINO Anche quest’anno intendiamo benedire tutti i bambinelli da mettere nel presepe o sotto l’albero. E’ un’iniziativa per qualificare maggiormente il segno di quel Gesù Bambino che verrà poi messo a Natale nel presepe o sotto l’albero Noi infatti non vogliamo mettere un segno, anche se ha le sembianze del bambino Gesù, senza averlo prima benedetto. E’ un gesto che a chi non crede non dice nulla, ma per noi che crediamo nel mistero della nascita del Signore, vuol dire imprimergli qualcosa di sacro. Invitiamo i bambini e i ragazzi, ma anche gli adulti, a venire alla Messa delle ore 10,30 di domenica 21 dicembre alla Chiesa del S. Cuore. Celebreremo la Messa con gioia e poi al termine faremo scendere non solo su di noi ma anche sui bambinelli la benedizione di Dio nostro Padre. E dopo questo gesto invitiamo a collocarli con una certa delicatezza al loro posto, consapevoli che da quel posto ci guarderanno con particolare gratitudine.

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VITA PARROCCHIALE ADORAZIONI • Ogni martedì sera dalle ore 21 alle 22 a S. Fereolo • Ogni venerdì dalle ore 16,30 alle 18 a S. Fereolo; dalle ore 16 alle 17 al S. Cuore

FIDANZATI I prossimi corsi per la preparazione alla celebrazione del matrimonio cristiano inizieranno mercoledì 7 gennaio alla sera alle ore 21 e sabato 7 febbraio alle ore 15. I fidanzati interessati sono pregati di passare dalla casa parrocchiale per il foglio di presentazione al corso.

BATTESIMI La celebrazione comunitaria dei battesimi si tiene domenica 7 dicembre alle ore 15,30. Nel mese di gennaio la celebrazione dei battesimi è sospesa. La prossima è domenica 8 febbraio. Si prega di passare dalla casa parrocchiale per iscrivere il bambino e per ritirare i moduli inerenti al battesimo.

Venerdì 19 dicembre

VERSO IL NATALE CON IL G.S.O. IN PALESTRA

sieme per gli auguri di Natale. Non si tratta però soltanto di mangiare un pezzo di buon panettone e di bere un bicchiere di spumante. Questo lo fanno tutti. Noi, che vogliamo uno sport inserito nei valori cristiani, e non fine a sé stesso, ci facciamo auguri preceduti però dalla celebrazione della Messa. E’ bello allora vivere questo momento tutti insieme, atleti piccoli e grandi, allenatori e dirigenti, segreteria e responsabili. Possiamo dire che in questa occasione la famiglia sportiva della parrocchia fa il suo raduno, prima attorno alla tavola del Signore e poi attorno alla tavola degli uomini. Aspettiamo allora l’arrivo di questa data, ma soprattutto i nostri atleti con gli allenatori ed i dirigenti. Chi desidera vivere un momento di festa può unirsi liberamente. In questa occasione, come è già stato fatto in questi anni, invitiamo a portare qualche sacchetto di generi alimentari per chi ha bisogno di un aiuto. Il tutto verrà poi dato alla nostra Caritas parrocchiale per confezionare i pacchi.

PRENOTAZIONE MESSE Abbiamo iniziato questo lavoro pastorale che si rinnova ogni anno verso la fine del mese di novembre. Le indicazioni le abbiamo date tramite un comunicato messo a disposizione in Chiesa già da qualche settimana. Prenotare le Messe per i defunti è un sacro dovere, sia per dimostrare loro che li ricordiamo in modo concreto, sia per offrire ad essi - con il sacrificio di Cristo - ciò che loro si aspettano per entrare nella vita gloriosa del paradiso.

ALCUNE INDICAZIONI

E’ ormai una tradizione per il nostro gruppo sportivo, il G.S.O. S. Fereolo, ritrovarsi tutti in-

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Ripetiamo quelle fondamentali. I giorni - gli orari - i luoghi: lunedì e mercoledì in casa parrocchiale dalle ore 9 alle ore 11,30. Il mercoledì pomeriggio dalle ore 16 alle ore 17 in sacrestia della chiesa del S. Cuore. Questo il calendario fino a Natale. In queste ore il sacerdote farà il possibile di essere presente, salvo in caso


di funerali. Si prega di rispettare questi orari. L’offerta è sempre quella indicata lo scorso anno. Come abbiamo suggerito in questi ultimi tempi, invitiamo ad aggiungere qualcosa per i nostri debiti. Anche questa offerta va a suffragio dei defunti. La carità infatti copre una moltitudine di peccati e per i nostri defunti vuole dire suffragio. Quest’anno, come già si usa presso altre parrocchie, accoglieremo più nomi ad ogni Messa (non più di tre). Facendo questo accontenteremo più persone. Ogni defunto avrà quindi il suo personale ricordo, sia perché viene ricordato espressamente sia perché per lui è stata fatta l’offerta da parte dei suoi parenti. Questa iniziativa incomincerà con l’Avvento cioè con dicembre.

parazione al Natale del Signore. Le sere fissate sono martedì 2 dicembre – martedì 9 dicembre - martedì 16 dicembre sempre alle ore 21 in oratorio. Ci guiderà ancora don Stefano Chiapasco. Tutti possono e sono invitati a partecipare.

PELLEGRINAGGIO A LOURDES

RIPRENDE LA SCUOLA DI BIBBIA La scuola di Bibbia nella nostra parrocchia è un punto fermo che da anni portiamo avanti con sempre tanta buona volontà. Questo appuntamento viene offerto a tutti con lo scopo di aiutare ciascuno a conoscere e poi a vivere la Parola di Dio e il mistero che ci viene rivelato. Se non conosciamo la Parola di Dio, non saremo in grado di gioire perché conosciamo l’amore del Signore e tanto meno saremo in grado di viverlo. Il tema che vogliamo affrontare quest’anno riguarderà il dono dello Spirito Santo. Come già abbiamo fatto in questi anni, il corso biblico tiene presente la tematica che la parrocchia svolge e cerca di vivere durante il presente anno pastorale. Abbiamo scelto il tempo d’Avvento per favorire anche con questi appuntamenti la nostra pre-

La nostra comunità parrocchiale vuole per il prossimo anno organizzare un pellegrinaggio a Lourdes. E’ un ritorno alla grotta delle apparizioni sempre bene atteso sia da chi vi partecipa sia da parte anche della Vergine Maria. Noi lo aspettiamo perché sappiamo di aver bisogno di un bagno di grazie e di slancio per la nostra vita cristiana. La Vergine ci attende perché ci vuole bene, anche se sappiamo che lei è presente anche in casa nostra. Lourdes è sempre una meta di fede e di preghiera. E allora andiamo consapevoli che lì troveremo quell’aiuto necessario per continuare la battaglia della vita.

NOTE TECNICHE Invitiamo allora a prendere in considerazione il mezzo, la data e la spesa. Il viaggio sarà in aereo Si terrà da lunedì 27 a mercoledì 29 aprile 2015 Quota partecipazione: massimo 500 euro (in base al numero dei partecipanti). Maggiorazione camera singola 90 euro.

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VITA PARROCCHIALE Sistemazione in hotel 3 stelle, camera a due letti, pensione completa. Trasporto in pullman andata/ritorno compreso nella quota. Termine iscrizione: sabato 10 gennaio 2015. Acconto 200 euro da versare presso la Casa Parrocchiale all’atto dell’iscrizione. Importante: indicare con chi si vuole stare in camera. Serve carta d’identità non scaduta.

REGALIAMO IL LIBRO DELLA PARROCCHIA Mentre si va verso il Natale si pensa anche a qualche regalo da fare. E’ vero che siamo in tempo di crisi, ma qualcosa di utile va sempre bene. Ecco allora che proponiamo come regalo il libro sulla nostra parrocchia. Noi tutti abbiamo forse parenti e amici che dopo aver vissuto qui da noi, si sono trasferiti altrove. Il ricevere un libro che riporta immagini nelle quali è possibile ritrovarsi, fa sempre piacere. Può anche essere un bel ricordo anche in casa nostra. Riporta infatti la vita e la morte del nostro patrono S. Fereolo. Sapere qualcosa su di lui è sempre utile. Questo libro che ha già fatto piacere a molti sanfereolini è sempre disponibile in casa parrocchiale. Il prezzo di vendita è di 12 euro.

A PROPOSITO DEL BOLLETTINO La grande raccolta si è conclusa. Ora resta la possibilità di dare il proprio contributo al giornalino della parrocchia o rivolgendosi ai sacerdoti o direttamente in casa parrocchiale. Alla grande raccolta fatta davanti alle nostre chiese nei giorni di sabato e di domenica del mese di novembre hanno contribuito circa 430 famiglie. Poiché non abbiamo niente da nascondere e tutto quello che facciamo è per la parrocchia e in questo caso anche per il quartiere, l’importo raccolto è stato di 6.740 euro. Siamo ancora un po’ lontano dal coprire tutta la spesa del bollettino in quanto si aggira verso i 12.000 euro. Noi speriamo vivamente che attraverso la raccolta delle Messe da celebrare nel prossimo anno, altre famiglie diano il loro contributo.

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Come è stato detto con sincerità e fermezza, noi crediamo nel valore del bollettino fatto in questo modo. E’ una buona parola che entra nelle case. E’ il segno che la comunità vuole essere presente in tutte le famiglie. Basta fare attenzione alle foto dei battesimi, dei matrimoni, dei nostri ragazzi, degli avvenimenti della parrocchia e dei defunti. Molti infatti vengono a conoscere gli avvenimenti lieti o tristi delle famiglie proprio attraverso il bollettino parrocchiale. Sosteniamolo e aiutiamolo a vivere. A chi intende aiutare la parrocchia per questa attività, l’offerta che si chiede è di 20 euro.

Un quartiere a teatro Sabato 6 dicembre - ore 21 Domenica 7 dicembre - ore 15.30

Teatro Oratorio

LA CENA E’ SERVITA Compagnia Teatrale

“Pantera Rosa” Ingresso Ragazzi fino a 10 anni - gratuito Ragazzi fino a 13 anni - 3 euro Adulti - 5 euro


LE S. MESSE DEL MESE A SAN FEREOLO

Lunedì 1 ore 8,30 Luigi - Oliva ore 18,00 Miragoli Paolo Martedì 2 ore 8,30 Int. Offerente ore 18,00 Luisa - Bibiana - Alessandro Mercoledì 3 ore 8,30 Fam. Pisati ore 18,00 Boccotti Maria - Anna - Luigi Giovedì 4 ore 8,30 Cerri Gianni ore 18,00 Ufficio per tutti i defunti della parrocchia Venerdì 5 ore 8,30 Martino - Maria ore 18,00 Maria - Giuseppe Sabato 6 ore 8,30 Buschi Pietro ore 18,00 Raimondi Teresa - Carlo Domenica 7 ore 8,00 Fam Rosa - Rina ore 10,00 Zaneletti Gianni ore 11,30 Invernizzi Francesco ore 18,00 Prazzoli Giancarlo Lunedì 8 FESTA DI MARIA IMMACOLATA ore 8,00 Maria - Pasquale - fam. Rosa ore 10,00 Vignati Michele ore 11,30 Messa solenne in onore di Maria Immacolata ore 18,00 Passerini Giuseppe Martedì 9 ore 8,30 Castiglioni Piero - Elvira - Antonio ore 18,00 Giuseppe - Maria Mercoledì 10 ore 8,30 Monti Gilberto - Teresa ore 18,00 Tirelli Ermes Giovedì 11 ore 8,30 Per tutti gli iscritti alle Messe Perpetue ore 18,00 Merli Loredana Venerdì 12 ore 8,30 Conca Anna - Dorino ore 18,00 Castelli Lucia Sabato 13 ore 8,30 Fam. Occhiato ore 18,00 Mai Giuseppe - Luisa - Osvaldo

Domenica 14 ore 8,00 Luigia - Severino ore 10,00 Ardemani Bruno ore 11,30 Crozi Giorgio ore 18,00 Monti Giberto - Teresa Lunedì 15 ore 8,30 Bossi Paola ore 18,00 Grossi Dario Martedì 16 ore 8,30 ore 18,00 Boccotti Maria - Anna - Luigi Mercoledì 17 ore 8,30 ore 18,00 Bettinelli Pier Luigi Giovedì 18 ore 8,30 Luigi - Giovanna ore 18,00 Vaccari Beppe Venerdì 19 ore 8,30 Ausiliarie defunte ore 18,00 Variato Giovanni Sabato 20 ore 8,30 Maiocchi Rita ore 18,00 Bignamini Pierluigi Domenica 21 ore 8,00 Miragoli Paolo ore 10,00 Bignami Franco - Luigi ore 11,30 Cucchetti Luigi - Giovanni - Franca ore 18,00 intenzione offerente Lunedì 22 ore 8,30 Codeghini Vittorio ore 18,00 Mario - Maria - Enrico - Luisa - Giuseppe Martedì 23 ore 8,30 ore 18,00 Torchia Marco Mercoledì 24 ore 8,30 Fam. Sala ore 22,00 Si celebra al S. Cuore Giovedì 25 NATALE DEL SIGNORE ore 8,00 Si celebra a lode di Dio ore 10,00 Messa solenne ore 11,30 Si celebra perché gli uomini ore 18,00 si lascino amare da Dio Venerdì 26 S. STEFANO ore 8,00 ore 11,30 Ferrari Tino - Ernesto ore 18,00 Salvaderi Mario - Maria - Eraldo

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LE S. MESSE DEL MESE Sabato 27 ore 8,30 Maria - Anna ore 18,00 Bignami Luigi Domenica 28 FESTA SACRA FAMIGLIA ore 8,00 ore 10,00 Messa solenne per tutte le famiglie ore 11,30 Bignamini Giuseppe - Bice ore 18,00 Fam. Venturelli - Lacchinelli Lunedì 29 ore 8,30 ore 18,00 Barberi Maria Martedì 30 ore 8,30 Fam. Gennari - Piccinelli ore 18,00 Fam. Prandini - Cipolla Rodolfo Mercoledì 31 ULTIMO GIORNO DELL’ANNO ore 8,30 ore 18,00 Si celebra al S. Cuore in ringraziamento

A ROBADELLO Lunedì 1 ore 17,00 Martedì 2 ore 17,00 Mercoledì 3 ore 17,00 Giovedì 4 ore 17,00 Venerdì 5 ore 17,00 Sabato 6 ore 17,00 ra Domenica 7 ore 9,00 ore 10,30 Lunedì 8 ore 9,00 ore 10,30 Martedì 9 ore 17,00 Mercoledì 10 ore 17,00 Giovedì 11

Rapelli Pietro - Maria Pedrazzini Riccardo Oreste - Bruno Per tutti gli iscritti alle Messe Perpetue Sartorio Giorgio - Luigi Capelli Domenico - Ferrari - PorcheAngelini Cesare - Virginio - Gloria Per i ragazzi FESTA DI MARIA IMMACOLATA Per i ragazzi Fam. Sara - Calastri Fam. Zilli - Ghidoni

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ore 17,00 Ferla Evita Venerdì 12 ore 17,00 Fam. Alcesi - Lovagnini Sabato 13 ore 17,00 Sartorio Giorgio - Luigi Domenica 14 ore 9,00 Filomena - Cosimo - Nicola Crescenza ore 10,30 Per i ragazzi Lunedì 15 ore 17,00 Rita Martedì 16 ore 17,00 Ferrandi Antonio Mercoledì 17 ore 17,00 Zanlonghi Renato Giovedì 18 ore 17,00 Stefanelli Carlo Venerdì 19 ore 17,00 Broglio Rachele - Giovanna Sabato 20 ore 17,00 Volpi Remo Domenica 21 ore 9,00 Suardi Giacomina ore 10,30 Per i ragazzi Lunedì 22 ore 17,00 La Face Aldo Martedì 23 ore 17,00 Cattivelli Domenica Mercoledì 24 Giorno dell’attesa ore 22,00 VEGLIA E S. MESSA SOLENNE Giovedì 25 NATALE DEL SIGNORE GESU’ ore 9,00 Si celebra per lode di Dio ore 10,30 e per la salvezza degli uomini Venerdì 26 S. STEFANO ore 9,00 Sospesa ore 10,30 De Carli Mario Sabato 27 ore 17,00 Bravi Monica Domenica 28 FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA ore 9,00 ore 10,30 Per i ragazzi Lunedì 29 ore 17,00 Martedì 30 ore 17,00 Mercoledì 31 ULTIMO GIORNO DELL’ANNO ore 18,00 S. Messa di ringraziamento


IL PERCORSO DELLA VITA

BATTESIMI • • • • • •

BRESCIANINO CECILIA di Gabriele e Soffientini Lucia MARCHIORO DIANA di Davide e Freddolini Rachele PUGLISI LORENZO di Michele e Arata Federica LABITA TOMMASO di Massimiliano e Gambolò Serena CABRINI MATILDE di Davide e Quattrocchio Raffaella CRIMI EMMA di Vincenzo e Bernunzo Paola (foto)

DEFUNTI • •

SANTUS MATILDE di anni 91 CENTENARI GIORDANA di anni 65

MESSE PERPETUE Sono state iscritte: Bossi Paola, Zaninelli Caterina, Maiocchi Rita.

Zaninelli Caterina di anni 84

Bergamaschi Bassano di anni 80

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Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo viale Pavia 41, Lodi ▪ tel. 0371-30658

per contattarci:

don Peppino: tel. 0371-30658 don Roberto: tel. 0371-36345 don Marco: tel. 0371-438540 Caritas parrocchiale: via della Marescalca 3 ▪ tel. 0371-430885 Gruppo Sportivo Oratorio: via Salvemini 5 ▪ tel. 0371-31964 Coordinatore Sportivo: Roberto Folletti ▪ 339-1452918 e-mail: dongraimondi@libero.it sito web: www. sanfereolo.it e-mail Caritas Parrocchiale: caritassanfereolo@gmail.com

i servizi della Caritas parrocchiale: Ambulatorio infermieristico

lunedì – mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 10

Doposcuola

martedì - giovedì dalle 17 alle 18,30 mercoledì - venerdì dalle 14,30 alle 16

Distribuzione vestiti

martedì – giovedì dalle ore 9 alle 11

Servizio anziani ammalati e infermi mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11,30

Aiuto generi alimentari una volta al mese

Centro d’ascolto

Mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11

Servizio pratiche A.C.L.I.

Secondo e quarto mercoledì del mese dalle 9,30 alle 11

Prenotazione esami e visite mediche

mercoledì dalle 9 alle 10 - venerdì dalle 9 alle 11


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