Salute 10 più Nr. 6 Anno 2016

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RAVENNA

MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE - N. 6 - GIUGNO 2016

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ANDREA

GIULIACCI L’UOMO del METEO“

L’INSUFFICIENZA RENALE LA VARICELLA NEGLI ADULTI STOP ALL’UTILIZZO DELL’OLIO DI PALMA

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www.olympus.ra.it progettosalute@olympus.ra.it Direttore Sanitario Dr. Pier Luigi Fiorella Autorizzazione sanitaria n. PG6592 del 01/03/04

Il centro che si prende cura di te

IL SISTEMA POSTURALE Cosè?

La posturologia è la disciplina che studia l’equilibrio dell’uomo e tutte le condizioni fisiologiche che lo rendono possibile.

Di cosa si occupa? · Di come l’uomo gestisca ed elabori qualsiasi atteggiamento posturale, in relazione all’ambiente interno, esterno e gravitario (fisiologia e biomeccanica).

· Delle disfunzioni legate ai disordini dell’equilibrio e dei suoi eventuali disturbi (patologia).

· Della verifica delle asimmetrie toniche muscolari delle persone colpite da disturbi dell’equilibrio posturale, comunemente raggruppate nella Sindrome da Deficit Posturale (diagnostica).

· Della cura di tali pazienti, per ricreare una simmetria tonica muscolare tale da ripristinare l’originale isotonia e la risoluzione dei disturbi posturali ad essa collegati (terapia).

L’equilibrio L’uomo si mantiene in piedi in maniera automatica ed inconsapevole grazie ad un sistema di controllo molto “fine” in grado di gestire le minime variazioni di posizione del corpo nel suo ambiente grazie alle informazioni dei recettori provenienti dagli occhi, dagli orecchi, dalla masticazione, dai piedi, dalla tensione articolare, muscolare e viscerale. Questi recettori inviano segnali al sistema neuro-connettivale e fasciale che, attraverso l’integrazione col sistema nervoso centrale e vegetativo, modifica ed adegua il tono neuro-muscolare al fine di controllare e mantenere la stazione eretta e di preparare al movimento. L’alterazione a livello di uno o più di questi recettori può comportare un cambiamento dell’equilibrio tonico-muscolare. Finchè l’organismo è in grado di compensare piccole disfunzioni non compaiono manifestazioni cliniche, ma oltre un certo limite si possono evidenziare dei sintomi obiettivamente attribuibili ad un cambiamento dell’equilibrio.

Quali sintomi? Vertigini posturali, instabilità, cefalee, cervicalgie, dorsalgie, lombalgie, dolori sciatiformi, dolori inspiegabili alle braccia e alle gambe, caviglie instabili, quadri pseudo-scoliotici, gamba più corta disfunzionale, difetti di orientamento, difetti di concentrazione, stati ansiosi o depressivi, situazioni di stanchezza cronica, dolori oculari, secchezza oculare, dislessie, disgrafie, disturbi della occlusione dentale, dolori dell’articolazione temporo-mandibolare, affaticabilità masticatoria, bruxismo, serramento e digrignamento notturno e diurno dei denti. È risaputo che occhiali con lenti non ben centrate ed a volte con lenti progressive, disequilibri dell’occlusione dentaria o difetti nella funzionalità della articolazione temporo mandibolare, scarpe incongrue o con solette troppo morbide (a volte le scarpe antinfortunistica), esiti di distorsioni di piede e/o di caviglia, cicatrici da interventi chirurgici, esiti di fratture e distorsioni agli arti, colpi di frusta e traumatismi in genere, cadute sul sacro o sul coccige, esiti di vestibolopatie, fenomeni di tipo asmatiforme, situazioni dolorose vaghe e diffuse, stati di stress prolungati, intolleranze od allergie alimentari possono provocare disturbi in qualsiasi campo della sfera corporea e non necessariamente a carico esclusivo dell’apparato od organo colpito.


Salute Dieci Più

Nr. 6 - GIUGNO 2016 - www.salute10piu.it

ALIMENTAZIONE

2 IL TOFU Evelina Tabanelli NORMATIVE

5 RAPPORTO MEDICI-PAZIENTI: la nuova normativa Dott. Stefano Falcinelli MEDICINA

6 L’INSUFFICIENZA RENALE Prof. Gherardo Buccianti CARDIOLOGIA

10 L’IPOTENSIONE ORTOSTATICA Dott. Vladimir Guluta SANITA’

12 LA VARICELLA NEGLI ADULTI Dott. Andrea Drei L’INTERVISTA

15 ANDREA GIULIACCI di Tiziano Zaccaria LONGEVITA’

18 LINA BRUNETTI E I SUOI 108 ANNI di Tiziano Zaccaria ALIMENTAZIONE

21 COOP: STOP ai prodotti con olio di palma Renata Pascarelli SPORT E SALUTE

25 IL PILATES Donato De Bartolomeo MEDICINA

26 COME INTERAGISCONO FARMACI E ALIMENTI? Dott. Andrea Baldisserri I NOSTRI AMICI ANIMALI

28 IL MASSACRO DELLA GRINDADRAP Cristina Giusti SALUTE 10+ - Anno 6 - N. 6.2016 - Aut. Trib. Ravenna n. 1381 del 23/11/2011 - www.salute10piu.it

Proprietà, redazione e realizzazione - Multiservice sas: via A. Gnani, 4 - 48124 Ravenna Tel. 0544.501950 - multiredazione@linknet.it - Direttore responsabile: Spada Gabriele Stampa: Modulgrafica Forlivese - Forlì (FC) - www.modulforlivese.it

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ALIMENTAZIONE

LE PROPRIETA’

TOFU

DEL

E’ UN ALIMENTO OTTENUTO DALLA SOIA. Altamente nutriente, per vegetariani e vegan è il migliore sostituto di carne e formaggi.

Quali sono le sue caratteristiche?

Evelina Tabanelli Consulente Nutrizionale E-mail: evelinatabanelli@libero.it

Ormai reperibile in molti supermercati, il tofu non è più solo una pietanza da ristorante cinese, e grazie al suo contenuto proteico è un ottimo sostituto di carni e formaggi. Il tofu è un alimento di origine vegetale, ricavato da un legume: la soia. La soia viene macinata da secca e fatta bollire; il latte che si ricava, riportato alla temperatura di 80 gradi, viene cagliato con un sale di magnesio, il nigari.

Il prodotto ottenuto una volta filtrato assomiglia a una ricotta; viene poi pressato fino a ottenere la forma di “mattoncino”. Se autoprodotto, si conserva in frigo ricoperto di acqua per diversi giorni, avendo cura di cambiare l'acqua ogni giorno; oppure si trova sottovuoto nei banchi frigo di negozi specializzati e supermercati, e si conserva in frigo generalmente per alcuni mesi. 2

Il tofu si trova in commercio con la forma del classico panetto bianco, con la dicitura di “tofu al naturale” simile a un formaggio di media consistenza, ma diverso per il contenuto nutrizionale poiché ha un contenuto inferiore di grassi ed è privo di colesterolo, quindi adatto anche a persone che hanno problemi di salute, in particolare cardio-vascolari (infarto del miocardio, patologie coronariche, ictus). Anche chi ha “semplicemente” il valore del colesterolo sopra i valori di riferimento dovrebbe considerare di sostituire, almeno parzialmente, alimenti

di origine animale con tofu o, più in generale, soia e altri legumi. Il tofu, oltre che al naturale, si trova anche in molte altre versioni, insaporito con alghe, olive e capperi, erbe aromatiche, alla pizzaiola.

LE CENTO RICETTE PER VIVERE AL MEGLIO Si tratta di un libro scaricabile gratuitamente sul web, con proposte gastronomiche adatte agli stomizzati. E’ stato pubblicato dall’azienda B. Braun con la consulenza della nutrizionista Paola Manfrin. Il libro “Le 100 ricette per vivere al meglio”, presentato nei mesi scorsi ad Expo Milano, è ora disponibile online nel sito www.centoricette-bbraun.it per la consultazione integrale o di singole ricette. Nello stesso sito è disponibile un servizio di consulenza online curato dalla nutrizionista dr.ssa Paola Manfrin, che ha collaborato alla realizzazione del libro. “Le cento ricette per vivere al meglio” è una raccolta di ricette gastronomiche che arrivano direttamente da persone stomizzate, che devono quindi prestare un’attenzione particolare all’alimentazione, e che desiderano condividere con altri i propri piatti preferiti. B. Braun, azienda del settore medicale, ha lanciato l’idea di questa originale raccolta e ha collezionato numerose ricette, provenienti da diverse regioni italiane. Queste sono poi state adattate e commentate dallo chef Roberto Abbadati e dalla dr.ssa Paola Manfrin. Il sito www.centoricette-bbraun.it mette a disposizione di tutti, pazienti stomizzati o più semplicemente di chi cerca idee gastronomiche gustose e sane al tempo stesso, le cento ricette suddivise tra antipasti, primi piatti, secondi piatti e dessert. Inoltre, nello stesso sito, gli utenti trovano un prezioso servizio di consulenza individuale curato dalla dr.ssa Manfrin, che risponderà ai dubbi dei pazienti con stomia o loro familiari. Il sito sarà costantemente alimentato anche da Pillole di Nutrizione settimanali. (ndr.)


Il tofu al naturale, a differenza del formaggio, ha un sapore molto neutrale e quindi richiede un po' di preparazione per essere reso “appetitoso”; ci possono aiutare spezie ed erbe aromatiche e le numerose ricette che troviamo nel web o in libri di ricette vegetariane/vegan pubblicati sempre più frequentemente.

Perchè utilizzare un cibo così estraneo alle nostre radici ed alla nostra cultura gastronomica e con un sapore poco invitante? Innanzi tutto, come ho già accennato, il tofu è un alimento proteico con un moderato contenuto di grassi e privo di colesterolo, a differenza di molti alimenti di origine animale, come uova, carni e formaggi. Per molte persone che hanno fatto la scelta etica di non mangiare più gli animali e i loro derivati, il tofu rappresenta, assieme ai legumi, un'ottima fonte proteica, anzi la migliore, in particolare se abbinato/i ai cereali per rendere completo il pool aminoacidico e non incorrere in carenze nutrizionali.

Inoltre… …se acquistato con la certificazione bio/ogm free, il prodotto non è stato manipolato geneticamente come succede alla maggior parte delle verdure (non bio) che acquistiamo nei supermercati.

Ci sono persone che rabbrividiscono all'idea di mangiare della soia ogm, e non sanno che il pomodoro che comprano è quasi certamente ogm, e la fettina di carne che hanno nel piatto era parte di un animale nutrito con soia sicuramente geneticamente modificata. Il tofu, essendo prodotto a partire dalla soia, contiene gli isoflavoni, fitoestrogeni che un tempo venivano considerati rischiosi per donne con familiarità al tumore dell'utero e della mammella; recenti studi dimostrano che gli isoflavoni, al contrario, svolgono un'azione protettiva nei confronti di tali malattie. I fitoestrogeni inoltre sono suggeriti sempre più spesso come terapia ormonale sostitutiva per le donne in menopausa; alcune ricerche hanno dimostrato che le donne orientali, forti consumatrici di tofu, non hanno le cosiddette “vampate” e gli effetti collaterali indesiderati della menopausa proprio grazie agli isoflavoni!

Qualche suggerimento La nostra salute dipende soprattutto da noi; e avere una buona salute in età non più giovanile non è una questione di “fortuna”: la nostra salute è un impegno quotidiano che parte fin dalla gioventù – ma non è mai troppo tardi per cominciare a preoccuparsi della propria salute, che può essere migliorata a qualsiasi età. Il tofu, assunto non più di tre volte alla settimana in sostituzione di ali-

menti di origine animale e in alternativa ad altri legumi (con uno schema settimanale che potrebbe assomigliare a questo: lunedì tofu; martedì lenticchie; mercoledì tofu o borlotti; giovedì ceci; venerdì tofu; sabato cannellini) rappresenta un primo passo verso una salute migliore e un'alimentazione non basaFINE ta sulla sofferenza animale.

TOFU STRAPAZZATO INGREDIENTI PER PERSONA 100 gr di tofu - Un cucchiaino da caffè raso di curcuma, olio, pepe e sale. PREPARAZIONE Riscaldare in una padella antiaderente un po' di olio extravergine di oliva, aggiungere il tofu precedentemente sbriciolato con le mani, un cucchiaino di curcuma, un pizzico di pepe e sale. Mescolare bene e cuocere per cinque minuti. Il tofu così preparato assomiglierà straordinariamente, per consistenza e per sapore, all'uovo strapazzato. Mangiare accompagnato da una fetta di pane integrale. Per chi desidera un sapore più deciso, aggiungere una manciata di uvetta e cipolla soffritta, e curry se piace. PROPRIETÀ: l'abbinamento tofu/pane integrale garantisce un buon apporto proteico mentre la curcuma aiuterà il fegato nella digestione. Il pepe, grazie alla capsaicina, renderà biodisponibile la curcumina contenuta nella curcuma.

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Direttore Sanitario Dott. Paolo Balella

Invecchiamento?Affrontiamolo insieme. Assisti una persona con demenza o un anziano non autosufficiente? Hai problemi di memoria? Vuoi cercare di invecchiare bene? Vuoi prevenire o curare l'osteoporosi? Noi possiamo aiutarti con strumenti, supporti e percorsi personalizzati. L'Opera di Santa Teresa nota da anni a Ravenna per l'assistenza agli anziani non più autosufficienti, ha implementato una serie i servizi geriatrici rivolti alla cura dell'anziano. Lo scopo è quello di aiutare le famiglie e gli anziani a prevenire quelle situazioni di malattia e di disagio che, se trascurate, possono cronicizzarsi e condurre ad un ricovero definitivo in una struttura specializzata. Offriamo, anche, una completa serie di servizi a tutte quelle persone di "mezza età" interessate a provare a costruirsi un buon invecchiamento. Garantiamo visite geriatriche ed eventuali prestazioni infermieristiche a domicilio nel caso di pazienti con molteplici malattie da gestire contemporaneamente oppure nel caso di parenti che desiderano gestire i propri cari a domicilio senza ricorrere alla Ospedalità ed alle Case di Riposo. Costruire un "Buon Invecchiamento" significa imparare abitudini e sani stili di vita ma, anche, avere il supporto di una figura di riferimento per affrontare con serenità le problematiche di salute che l'età porterà con sè. Per questo ci impegnamo ad offrire un sostegno psicologico all’anziano, a tutti coloro che lo assistono e ai suoi parenti. Per informazioni e prenotazioni è sufficiente contattare il call-center del POLO SANITARIO Opera Santa Teresa del Bambino Gesù e chiedere del dott. Aguayo Josè, psicologo e psicoterapeuta oppure della Dott.ssa Grazzini Emanuela, psicologo-neuropsicologo.

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Dott. Raffaele Giannini Specialista in geriatria Ausl Romagna. Visite intramoenia presso il POLO SANITARIO Opera Santa Teresa del Bambino Gesù.

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NORMATIVE

IMEDICI TRA APPROPRIATEZZA (PRESUNTA)

E RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE Due importanti provvedimenti normativi stanno modificando l’esercizio professionale dei medici; uno è già in vigore, l’altro è ancora all’esame del Parlamento.

Dott.

Stefano Falcinelli

Presidente Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Ravenna

Il decreto… …del 9 dicembre 2015, “Condizioni di erogabilità e indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza ambulatoriale erogabili nell’ambito del Servizio sanitario nazionale”, introduce vincoli e limitazioni a tutta una serie di prestazioni di specialistica ambulatoriale dalle più complesse metodiche diagnostiche (Risonanza, TC e densitometria ossea) fino ai più semplici esami di laboratorio con una serie di criteri ritenuti dalla stragrande maggioranza della professione medica inaccettabili, alcuni anche errati e comunque in grado di alterare profondamente il rapporto di cura tra il medico e il paziente. Riteniamo che la mobilitazione dei professionisti e anche di qualche Presidente regionale possa giungere a una modifica del testo pubblicato in Gazzetta. Non si nega certo l’importanza del concetto di appropriatezza che deve sempre guidare il medico nella sua attività (la cosa giusta, al paziente giusto, nel momento giusto), ma non può essere certo imposta per Decreto e governata attraverso sanzioni.

Per quanto riguarda invece il Disegno di Legge sulla responsabilità professionale, il testo approvato dalla Camera e in attesa di discussione al Senato introduce importanti novità su questo delicato aspetto. Come ha affermato il relatore on. Gelli: “la norma tende a ricostituire un nuovo equilibrio nel rapporto tra medico e paziente, cercando di rispondere a due problematiche come la mole del contenzioso medico legale, che ha causato un aumento sostanziale del costo delle assicurazioni per professionisti e strutture sanitarie, e il fenomeno della medicina difensiva che ha prodotto un uso inappropriato delle risorse destinate alla sanità pubblica”.

I punti più significativi del testo approvato a Montecitorio Le linee guida assumono il giusto ed equilibrato ruolo di raccomandazione per gli esercenti la professione sanitaria. Queste dovranno essere indicate dalle società scientifiche e dagli istituti di ricerca individuati con decreto del Ministro della salute e iscritti in un apposito elenco. L' azione di rivalsa nei confronti dell'esercente la professione sanitaria potrà avvenire solo per dolo e colpa grave. I verbali e gli atti conseguenti all’attività di gestione del rischio clinico non potranno essere acquisiti o utilizzati nell’ambito dei procedimenti giudiziali.

L'ambito d’intervento della responsabilità professionale viene estesa anche alle strutture socio sanitarie. Viene esclusa la possibilità di effettuare segnalazioni anonime al garante per il diritto alla salute. La responsabilità di tipo extracontrattuale, con conseguente ribaltamento dell'onere della prova e prescrizione dimezzata a 5 anni, viene estesa anche ai medici di medicina generale. Viene rimandata ad un apposito decreto del Ministero dello Sviluppo Economico l'individuazione dei requisiti minimi e delle caratteristiche di garanzie per le polizze assicurative delle strutture saniFINE tarie. 5


MEDICINA

INSUFFICIENZA

RENALE Ecco le patologie che emergono, quando i reni non riescono più a svolgere le proprie funzioni.

Prof.

Gherardo Buccianti

Presidente Aspremare Fondazione Buccianti Ospedale Niguarda Cà Grandi - Milano

Nella maggior parte delle malattie renali, la funzione del rene si deteriora progressivamente. La mancata eliminazione delle tossine uremiche, che esercita effetti tossici su quasi tutti gli organi del corpo, si manifesta principalmente con nausea, debolezza, sonnolenza, difficoltà ad alimentarsi e a svolgere le normali attività quotidiane. Quando i liquidi non vengono adeguatamente eliminati con le urine, possono comparire gonfiore alle gambe e alle caviglie, aumento della pressione arteriosa e difficoltà di respirazione. Lo squilibrio ormonale, infine, può provocare anemizzazione, ipertensione arteriosa e problemi alle ossa. Pertanto, quando la funzione renale si riduce a meno del 15% della normale attività, è indispensabile una cura che deve durare per tutta la vita, sostituendo almeno in parte le funzioni descritte. INSUFFICIENZA RENALE ACUTA L’Insufficienza Renale Acuta (IRA) è caratterizzata dalla rapida compromissione della funzione renale. Il rene perde la capacità di regolare l’omeostasi idroelettrolitica e di eliminare i cataboliti tossici. 6

E’ una patologia che si verifica nel 5% di tutti i ricoveri ospedalieri, si instaura nel giro di pochi giorni, è generalmente reversibile ma costituisce tuttora la prima causa di morbilità e mortalità nei pazienti ricoverati. Si distinguono TRE forme di Insufficienza Renale Acuta.

UNO IRA pre-renale (funzionale) Costituisce circa l’80% delle cause di insufficienza renale e può essere determinata da due diverse cause. La prima è una riduzione marcata ed improvvisa

della pressione arteriosa conseguente ad infarto miocardio, tachiaritmia, oppure a diverse forme di shock (settico, conseguente ad embolia, ustioni ecc…). La seconda è una marcata riduzione del volume di sangue circolante, dovuta ad un’improvvisa ed importante emorragia, a perdita di plasma conseguente ad ustioni e/o trauma estesi, infine, molto comune nei bambini e negli anziani, in seguito a sudorazione, vomito e/o diarrea marcati. La quantità delle urine nell’arco delle 24 ore è marcatamente ridotta: inferiore a mezzo litro.

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DUE IRA renale (organica) E’ causata da una riduzione acuta della funzione renale, per un danno organico dei seguenti segmenti del nefrone (unità funsionale del rene): nei tubuli nel 70% dei casi, nei glomeruli nel 15% nei vasi in circa il 10%, nell’interstizio in circa il 5%. TRE IRA post renale (ostruttiva) Può essere determinata dall’ostruzione delle vie urinarie superiori o delle vie urinarie inferiori. Nel primo caso l’ostruzione può essere intrinseca, cioè dovuta ad un calcolo o un coagulo che ostruisce il deflusso, ad un’anomalia congenita, necrosi papillare o carcinoma a cellule transizionali generalmente conseguente a lunghi anni di assunzione di analgesici, oppure estrinseca, legata cioè ad un tumore della pelvi, a fibrosi retroperitoneale, o a compressione aneurismatica. Nel secondo caso sono presenti tutte le cause di ostruzione delle alte vie urinarie con l’aggiunta delle patologie legate alla prostata: ipertrofia prostatica o tumore prostatico; tumore della vescica, vescica neurologica, coaguli ematici conseguenti a patologie delle alte e basse vie urinarie.

IL RENE Situati nella cavità addominale ai lati delle ultime vertebre toraciche e delle prime lombari, i reni sono due organi di colore rosso scuro, simmetrici, lunghi circa 10 cm, larghi 7, spessi 3 o 4 cm e dal peso unitario di circa 150 grammi. Ogni rene riceve grosse quantità di sangue dall'arteria renale (ramo dell'aorta) e, dopo averlo filtrato, lo riversa nella vena renale che confluisce nella vena cava. Oltre alla nota attività filtrante, questi organi regolano gli equilibri idro-salini e acido-base nel sangue. A livello renale avviene anche la sintesi di eritropoietina (un ormone che favorisce la produzione di globuli rossi) e di renina (un enzima con azione ipertensiva che regola la sintesi di ormoni implicati nel bilancio del sodio e nel controllo pressorio).

INSUFFICIENZA RENALE CRONICA Le cause principali dell’insufficienza renale cronica sono: allungamento della vita media, fumo, scarsa attività fisica, pressione arteriosa non controllata, alterazioni del metabolismo lipidico (colesterolo e trigliceridi elevati), alimentazione disordinata, obesità, diabete di tipo 2. Negli ultimi anni una nuova costellazione di sintomi hanno suggerito che le complicanze renali fossero predittive di rischio cardiovascolare, e che di converso le complicanze cardiovascolari fossero predittivi di disfunzione renale.

Glomeruli renali Piramide renale Vena renale

Arteria renale Pelvi renale

Uretere

Le terapie Il peggioramento dell’insufficienza renale porta il paziente a sottoporsi ad un trattamento sostitutivo che può essere di tre tipi: Emodialisi, Dialisi peritoneale, Trapianto renale. Emodialisi Quando i reni, troppo danneggiati, non sono più in grado di espletare le proprie funzioni, ci si affida all’ emodialisi, un trattamento che prevede l’utilizzo di una macchina detta “rene artificiale” per sostituire la funzione renale. »SEGUE

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Esistono vari tipi di emodialisi: Bicarbonato dialisi, Emodiafiltrazione on line, Biofiltrazione senza acetato, HFR, Emodialisi High Flux. Ciascuna di esse si differenzia per la capacità di rimuovere dal sangue sostanze tossiche (tossine) rispettivamente di piccole dimensioni (bicarbonato dialisi) medie dimensioni (emodiafiltrazione on line, biofiltrazione senza acetato, emodialisi high flux) e grosse dimensioni (HFR).

Il sangue viene prelevato al paziente da uno dei due aghi tramite una pompa del rene artificiale. Questa fa passare il sangue nel filtro e da ultimo lo restituisce “pulito” al paziente attraverso l’altro ago. Durante l’esecuzione di questa tecnica, che dura circa 3-4 ore per tre volte alla settimana, è possibile leggere, scrivere, ascoltare musica, conversare con il personale e con i compagni di dialisi. I parametri vitali del paziente sono monitorati costantemente dal rene artificiale e dall’infermiere del reparto. Il trattamento è completamente gestito dal personale medico e infermieristico. Complicazioni frequenti ma non gravi, di questo trattamento, possono essere i crampi o l’ipotensione, gestiti tramite infusione di soluzione salina.

tempo vengono rimossi dal corpo, mediante un catetere di uscita, e sono raccolti in una sacca di drenaggio. Il sangue filtrato e pulito, durante il trattamento non esce dall'organismo. Il processo dialitico, lento, dolce e continuo è ben tollerato dal paziente. Questo tipo di dialisi favorisce il mantenimento della diuresi. Liquido di dialisi

Membrana peritoneale

Addome

Catetere DIALISI

Liquido di scarto PERITONEALE (sacca di drenaggio)

Tutti i tipi di emodialisi sono comunque accomunate dallo stesso principio basilare di funzionamento. Il rene artificiale utilizza un filtro particolare, attraverso cui viene depurato il sangue. Il processo di aspirazione e restituzione del sangue al paziente avviene tramite due aghi posizionati in una grossa vena di un braccio. La vena, in previsione dell’inizio del trattamento emodialitico, è stata messa in comunicazione ad una arteria con un piccolo intervento chirurgico, in modo da renderla più adatta per la puntura.

Dialisi peritoneale Il liquido di dialisi entra nella cavità peritoneale (addome) attraverso un piccolo tubo di plastica morbido (catetere), che è inserito nell'addome con una operazione relativamente semplice. La membrana peritoneale agisce come un filtro che rimuove le scorie dal sangue. Il peritoneo è formato da due superfici; all'interno di queste due superfici è introdotto il liquido di dialisi che ha la capacità di sottrarre le scorie contenute nel sangue e l'acqua in eccesso. Le scorie e i liquidi in eccesso passano nella soluzione di dialisi e, dopo un certo

Con la dialisi peritoneale si introduce nella cavità un liquido a composizione nota, sterile e si attende che la soluzione si equilibri con la parte liquida (plasma) del sangue che circola nei vasi capillari. La dialisi peritoneale può essere di due tipi: il sistema CAPD (abbreviazione di dialisi peritoneale ambulatoriale continua), effettuato di giorno mediante scambi manuali e il sistema APD (abbreviazione di dialisi peritoneale automatizzata), effettuato di notte, mentre si dorme, con l’aiuto di una macchina. Per effettuare la dialisi peritoneale è

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necessario sottoporsi ad un piccolo intervento per posizionare all’interno della cavità addominale un sottile tubo chiamato catetere peritoneale. La CAPD si esegue principalmente a domicilio, dopo un breve periodo di addestramento in ospedale. Si tratta di una tecnica di facile gestione e apprendimento, sono solo necessari alcuni suggerimenti. È importante individuare un angolo della propria casa dove effettuare gli scambi dialitici: è generalmente indicata la camera da letto. Il materiale necessario è il seguente: un tavolo e una sedia lavabili, un’asta per appendere la sacca con la soluzione di dialisi, una bilancia per pesare le sacche, un termoforo per scaldare le sacche, un cestino. Il trattamento consiste nell’introdurre in addome una quantità fissa di soluzioni di dialisi (generalmente circa 2 litri) e nel sostituirla ad intervalli prestabiliti e regolari concordati con il medico. Il liquido di dialisi contiene zucchero glucosio e sali minerali in concentrazioni variabili. Esso viene introdotto nell’addome tramite il catetere peritoneale (figura pag. a fianco). Le scorie e l’acqua in eccesso nell’organismo e presenti nel sangue passano, attraverso i pori della membrana peritoneale, nella soluzione di dialisi che, una

volta “satura” (cioè carica delle sostanze tossiche da eliminare), deve essere rinnovata in media tre o quattro volte al giorno. La durata di uno scambio di dialisi completo richiede circa trenta quaranta minuti. Il primo scambio si effettua al mattino appena alzati e l’ultimo alla sera al momento di coricarsi. CONTROLLI Durante il trattamento è importante controllare alcuni parametri: pressione, peso, terapia farmacologia, diario dialitico.

significa che i liquidi non vengono smaltiti in modo sufficiente attraverso la dialisi e le urine, e che si è accumulata “acqua in eccesso” nell’organismo. È bene quindi limitare l’assunzione di liquidi e di alimenti ricchi di acqua. TERAPIA FARMACOLOGICA I farmaci prescritti dal medico vanno a completare i benefici nella terapia dialitica, perciò devono essere assunti con regolarità. I farmaci più utilizzati dalle persone in dialisi sono: DIURETICI: vengono utilizzati per i pazienti che urinano ancora; ANTIPERTENSIVI: diminuiscono la pressione arteriosa, mantenendola nei limiti di sicurezza;

La pressione arteriosa deve essere controllata ogni giorno, possibilmente al mattino prima di assumere i farmaci, e se i valori sono più alti del solito, contattare il Centro dialisi per comunicarli.

ERITROPOIETINA: è un ormone che stimola la produzione dei globuli rossi; FERRO: aiuta ad aumentare i valori di ferro nel sangue; VITAMINA D: è la vitamina che aiuta a fissare il calcio alle ossa; CALCIO CARBONATO E ACETATO: sono molto importanti per le nostre ossa”;

Il peso corporeo va controllato ogni mattina: se aumenta rapidamente,

CHELANTI DEL FOSFORO: servono a mantenere i valori del fosforo normali.

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Vladimir Guluta

Cardiologo c/o Maria Cecilia Hospital - Cotignola E-mail: vguluta@gmail.com

“Dottore, a mio nonno che ha 87 anni succedono spesso dei malesseri strani. Quando si alza per andare in bagno avverte capogiri, senso di spossatezza e tanta stanchezza. Due volte è anche caduto: la prima volta non è successo nulla, la seconda volta si è rotto il femore. Ho notato che i sintomi vengono più spesso quando fa caldo. Sono preoccupata. Assume un sacco di medicine per il diabete, la pressione alta e per il cuore che è un po’ scompensato. Mi può aiutare?“

Ci sono dei sintomi? La caduta della pressione (ipotensione) può essere del tutto asintomatica, oppure esprimersi con una serie di sintomi come capogiri, momentaneo calo dell’udito e della vista, mal di testa, palpitazioni, stanchezza, sudorazione e nausea. Questi si presentano nei primi 2-3 minuti che seguono il cambio di posizione. 10

La manifestazione più grave dell’ipotensione è la transitoria perdita di coscienza (sincope) con caduta a terra. In questo caso, a causa dell’abbassamento della pressione arteriosa, l’irrorazione del cervello cala in modo significativo in pochi minuti e di conseguenza il soggetto perde conoscenza. Alcune persone affette da questa patologia possono presentare anche un quadro di ipotensione postprandiale (calo pressorio dopo un pasto), che solitamente si riscontra nei primi 60 minuti circa dopo avere consumato un pasto abbondante.

Ci sono soggetti più esposti? L’ipotensione ortostatica non è una condizione rara. Si manifesta soprattutto nelle persone oltre i 65 anni di età. Fra i giovani, è più comune riscontrarla nelle donne che negli uomini. Un semplice test di misurazione della pressione arteriosa è in grado di valutare l’entità del calo pressorio indotto dal cambiamento della posizione del corpo.

Esistono cause particolari? Le cause più frequenti sono rappresentate da effetti indesiderati di alcuni farmaci utilizzati di frequente (diuretici, vasodilatatori, betabloccanti, calcioantagonisti, nitrati e qualche antidepressivo) e l’ipovolemia (calo della

quantità di liquidi presente nel sistema circolatorio). Questa seconda condizione può a sua volta essere causata dalla mancata assunzione di liquidi (soprattutto nei mesi caldi) oppure dalla loro aumentata perdita (uso esagerata di diuretici, severe forme di diarrea, sanguinamento, febbre, cospicua e/o protratta sudorazione in ambienti molto caldi).

Ci sono anche persone maggiormente predisposte? In alcuni soggetti sono presenti delle situazioni che in qualche modo favoriscono la comparsa dell’ipotensione ortostatica: indebolimento o perdita di alcuni importanti meccanismi della regolazione della pressione arteriosa (invecchiamento, malattie come diabete mellito e ipertensione arteriosa), severa dilatazione varicosa delle vene degli arti inferiori, prolungato allettamento (per fratture, interventi chirurgici, malattie tumorali, ecc.) oppure in presenza di particolari patologie del sistema nervoso. L’uso eccessivo di alcol può, in alcuni casi rivelarsi un fattore favorente. L’abbassamento pressorio è facilitato dallo sforzo e dall’attività fisica.


Il primo passo sarà quindi la revisione della terapia e l’eventuale ridimensionamento dei dosaggi dei farmaci che il soggetto assume. Se ci sono anche segni di disidratazione, ripristinare una corretta volemia risolverà il problema. In seconda battuta si forniscono dei consigli utili come: IN PARTICOLARE Gli anziani sono in special modo vulnerabili: rispetto ai giovani, in condizioni normali, presentano già un flusso cerebrale diminuito, un alterato meccanismo di regolazione della pressione arteriosa, e una scarsa conservazione renale del sale e dell’acqua. In più, l’età avanzata si associa ad uno scarso senso della sete con conseguente insufficiente assunzione di liquidi. In presenza di alcune patologie come il diabete mellito, oppure assumendo farmaci per la terapia dell’ipertensione arteriosa, di aritmie cardiache o dello scompenso cardiaco, l’anziano diventa ancora più frequentemente coinvolto. In molti di questi casi, una dieta povera di sale favorisce l’ulteriore perdita di liquidi.

Come si può curare questa patologia? La terapia della sindrome di ipotensione ortostatica inizia con il ricordarsi che l’uso di alcuni farmaci e l’ipovolemia sono le due più frequenti cause.

1 Evitare gli ambienti caldi; 2 Alzarsi dal letto “in due tempi” (prima seduto con le gambe per terra e mettersi in piedi solo dopo 2-3 minuti, quando si è sicuri di non avvertire capogiri e offuscamento della vista; 3 Dormire con la testa rialzata; 4 Evitare lo sforzo e l’attività fisica intense e prolungate. 5 Bere ogni giorno un’adeguata quantità di liquidi. Come terzo elemento terapeutico abbiamo a disposizione le calze compressive (collant oppure gambaletti) che aiutano ad evitare il ristagno (la stasi) del sangue negli arti inferiori quando siamo seduti con le gambe a penzolone oppure in piedi. Meno ristagno significa più sangue che circola e quindi migliore pressione arteriosa. L’ultimo elemento terapeutico che segnalo è rappresentato dai farmaci

che saranno utilizzati solo nei pazienti sintomatici, là dove, le altre misure adottate non hanno prodotto un risulto soddisfacente.

“Suo nonno è molto probabilmente affetto da ipotensione ortostatica con possibili episodi sincopali (svenimenti). La prima cosa da fare è la revisione della terapia medica in atto; il suo medico di fiducia controllerà sia i singoli farmaci che i dosaggi. Per quanto riguarda Lei, stimoli il nonno a bere di più, soprattutto quando fa caldo, poiché con la sudorazione si perde una quantità importante di liquidi. Parli però di questo argomento con il medico; lo scompenso cardiaco non permette l’assunzione di liquidi a volontà. Insegni al nonno come si deve alzare in modo corretto per evitare il calo della pressione dovuto al cambio di posizione del corpo. Se necessario, si dovranno eseguire altre indagini per essere sicuri che non ci siano altre cause.“

FINE

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DOTT.SSA ELISABETTA GIUSTI

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SANITA’

VARICELLA

LA

ADULTI

NEGLI Questa malattia virale colpisce nel 90% dei casi i bambini, ma in una piccola percentuale il virus può riattivarsi anche dopo i 50 anni. In questo caso dà luogo all’Herpes Zooster, il cosiddetto “fuoco di Sant’Antonio”.

Dott.

Andrea Drei

Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza Ospedale di Faenza - E-mail: andrea.drei@alice.it

La varicella è una malattia virale diffusa in tutto il mondo, che nel 90% dei casi colpisce bambini e ragazzi fino ai 14 anni. Generalmente decorre in 7-10 giorni in maniera benigna, iniziando con malessere generale, febbre non elevata, mal di testa e con caratteristiche papule rosa intensamente pruriginose diffuse in tutto il corpo. Ad ondate successive le papule evolvono in vescicole, in pustole ed infine in croste.

Quali sono le caratteristiche di questa patologia? E' molto contagiosa, specialmente nelle fasi iniziali dell'eruzione. La contagiosità decorre generalmente dalle 48 ore che precedono la comparsa dell'eruzione e termina in concomitanza con la formazione delle croste. La trasmissione del virus avviene per via aerea da persona a persona tramite le goccioline di saliva o tramite il contatto diretto con le lesioni cutanee. 12

Nell'adolescente e nell'adulto la varicella tende ad evolvere in maniera più aggressiva, più prolungata e con maggior frequenza di complicanze. Può essere particolarmente pericolosa in persone immunodepresse, come i paziente affetti da virus HIV, o sottoposti a chemioterapie o ad uso di cortisonici. La complicanza più grave è la polmonite, che si manifesta con tosse, difficoltà respiratoria, respiro frequente, dolore toracico, febbre. Altre complicanze possibili sono l'epatite, l'encefalite, la glomerulonefrite e le sovrainfezioni batteriche delle lesioni cutanee.

Nelle donne in gravidanza… …l’infezione può determinare malformazioni fetali se contratta nei primi mesi della gestazione. Se poi dovesse insorgere nei giorni precedenti il parto la varicella potrebbe avere conseguenze particolarmente serie, con elevato rischio di mortalità per il neonato.

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Un virus subdolo L’infezione produce immunità permanente in quasi tutte le persone immunocompetenti: raramente una persona può sviluppare due volte questa malattia. Tuttavia, il virus non viene eliminato dall’organismo, ma rimane latente (in genere per tutta la vita) nei gangli delle radici nervose spinali. In una percentuale stimata intorno al 10-20%, solitamente dopo i 50 anni, il virus può riattivarsi.

Quando sia interessato il nervo oftalmico, che innerva l'occhio, possono residuare esiti cicatriziali con danni alla funzione visiva. Con una certa frequenza possono residuare le nevralgie posterpetiche, molto fastidiose e di difficile trattamento.

IL FUOCO DI SANT’ANTONIO PUO’ ESSERE MOLTO PERICOLOSO QUANDO SI MANIFESTA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI

Nel "fuoco di Sant’Antonio" l'Acyclovir può essere efficace se somministrato precocemente.

Dal 1995… …è disponibile un vaccino costituito da virus vivo attenuto, sicuro, ben tollerato e con un buon grado di efficacia. La vaccinazione è controindicata per gli individui immunodepressi, mentre è consigliata negli adolescenti e negli adulti che non abbiano ancora contratto la malattia.

Curare la varicella FUOCO DI SANT’ANTONIO

In questo caso da luogo all'Herpes Zooster, il cosiddetto "fuoco di Sant’Antonio" (SALUTE 10+ ha dedicato un redazionale a questa patologia, nel nr. 8 anno 2012: puoi sfogliare il file PDF su http://www.salute10piu.it). Si tratta di un'eruzione formata da vescicole caratteristicamente riunite a grappolo che sono disposte lungo il decorso di un nervo, specialmente nelle regioni dorsali e lombari. La sintomatologia è caratterizzata da un dolore urente, spesso molto intenso e scarsamente sensibile alla terapia analgesica.

Bio Make Up

La terapia della varicella è generalmente sintomatica e consiste in antistaminici per il prurito e Paracetamolo per la febbre. Gli antibiotici vanno riservati alle complicanze gravi, come le polmoniti o le sovrainfezioni batteriche della cute. E' disponibile un farmaco antivirale specifico, l'Acyclovir, il cui uso non è indicato nei bambini, ma lo è in adolescenti e in adulti con malattie respiratorie croniche. Nei pazienti immunodepressi (con ridotte difese immunitarie) è raccomandata la terapia antivirale per via venosa.

Dermocosmesi e Infanzia

Veterinaria

È indicata soprattutto per i lavoratori a maggior rischio di acquisire l’infezione, come il personale scolastico, o che siano a contatto con individui più esposti a complicanze, come gli operatori sanitari o i familiari di persone immunodepresse. Inoltre, la vaccinazione è particolarmente raccomandata per le DONNE IN ETÀ FERTILE che non abbiano già avuto la malattia, al fine di evitare un’eventuale infezione in gravidanza e i conseguenti danni al bambino. FINE

Fitoterapia e Omeopatia

Dr.ssa Maddalena Piffanelli:

laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (Università degli Studi di Ferrara) ed iscritta all’Ordine dei Farmacisti dal ‘97. Dopo una ventennale esperienza nel settore farmaceutico, dal giugno del 2015, è titolare e dirige la Parafarmacia Elisir di Ravenna ove, con professionalità e dedizione, mette a disposizione utili consigli per la tutela della salute e l’ottimizzazione del benessere corporeo.

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L’INTERVISTA

ANDREA

GIULIACCI “ASPETTIAMOCI

UN’ESTATE SCHIZOFRENICA“

Il noto meteorologo fa le PREVISIONI per la prossima stagione estiva. E ci spiega le influenze del Niño sul clima italiano, le responsabilità dell’uomo nel riscaldamento globale e i possibili rimedi. di Tiziano Zaccaria E-Mail: zaccariatiziano@gmail.com

E’ uno dei meteorologi più noti ed apprezzati del panorama italiano, fra i tanti che in tv fanno “le previsioni del tempo”.

Andrea Giuliacci, romano, 45 anni, laureato in Fisica all’Università di Milano, figlio dell’altrettanto celebre meteorologo Mario Giuliacci, dal 2002 cura le previsioni del tempo in video per i telegiornali delle reti Mediaset. Va in onda regolarmente all'interno dei telegiornali Studio Aperto, TG4 e TG5, e nella trasmissione Mattino Cinque. Ha pubblicato diversi libri su meteorologia e climatologia, tutti editi Alpha Test. Dal 2007 tiene il corso di Fisica dell’Atmosfera all’Università di MilanoBicocca. Dallo stesso anno è membro del Climate Broadcasters Network Europe, organismo che raccoglie una cinquantina di meteorologi provenienti da vari Stati dell’Unione Europea e che sotto la guida del Direttorato per l'Ambiente della Commissione Europea si pone l'obiettivo di fornire una corretta ed esaustiva informazione sul cambiamento climatico.

Innanzitutto può farci una previsione meteo, per quanto possibile, sull’estate in arrivo? «Difficile sapere adesso che tempo farà quest’estate, anche perché a differenza dell’anno scorso in questo 2016 l’atmosfera non ci ha lasciato particolari indizi per azzardare proiezioni sull’estate. Insomma, a differenza del 2015, la circolazione atmosferica non ha preso con decisione la strada che porta l’alta pressione a occupare con insistenza la nostra Penisola durante la stagione estiva, quindi anche la previsione climatica diventa assai più complessa.

Tuttavia va ricordato che negli ultimi anni di frequente la stagione estiva si è mostrata, per così dire, “schizofrenica”, nel senso che con facilità si è passati in modo brusco da periodi belli e soleggiati a brevi fasi di forte instabilità, con temporali violenti, grandinate e talvolta veri e propri nubifragi. C’è il rischio che queste siano anche le caratteristiche della prossima estate: per la gioia dei vacanzieri tanti periodi di tempo bello e soleggiato, spezzati però da fasi più brevi in cui il sole dovrà lasciare il posto a nuvole e piogge »SEGUE intense».

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Dunque, chi aveva previsto una delle estati più calde di sempre, sarà smentito? «Ritengo che probabilmente sarà un’estate, per quanto calda, non eccezionale. A differenza del 2003 e del 2015 (due fra le tre estati più calde di sempre in Italia), quest’anno infatti non ci sarà El Niño, anomalia climatica che sconvolge la circolazione atmosferica dell’intero Pianeta e spinge con maggior frequenza l’alta pressione africana sull’Italia, tanto da rendere le nostre estati decisamente più calde. El Niño però si sta rapidamente dissolvendo e quest’anno non riuscirà a influenzare la nostra estate.

E’ quindi difficile che la prossima stagione estiva possa risultare più torrida di quella dello scorso anno, anche se, in ogni caso, è assai probabile che risulti piuttosto calda».

Le previsioni climatiche per il futuro vanno dalle poco allarmistiche, fino alle più catastrofiche. Cosa dobbiamo attenderci?

Il riscaldamento globale resta comunque un dato di fatto: siamo di fronte ad un cambiamento climatico naturale?

«Purtroppo le simulazioni effettuate al computer ci dicono che il clima continuerà a cambiare, con un ulteriore aumento delle temperature medie e di conseguenza una maggior estremizzazione dei fenomeni atmosferici.

«Senz’altro ci sono anche fattori naturali, come il Sole e i vulcani, che hanno contribuito al recente cambiamento climatico e in particolare al rapido aumento delle temperature medie. Tuttavia la maggior parte degli studi più recenti sembrano indicare che le responsabilità maggiori vadano attribuite alle emissioni di gas serra di natura umana. Le attività umane, in primo luogo la produzione di energia, immettono nell’atmosfera diversi prodotti di scarto – quello che chiamiamo inquinamento atmosferico – e tra questi ci sono i gas serra, cioè sostanze capaci di trattenere parte del calore prodotto dalla Terra, causando quindi un aumento delle temperature medie planetarie».

Dott. Mauro

Temporali, trombe d’aria, nubifragi e più in generale tutti gli eventi meteo si sviluppano nutrendosi del calore presente in atmosfera, e quindi il surplus di calore dà loro la spinta necessaria a diventare via via sempre più intensi».

Passarini

MEDICO CHIRURGO SPECIALIZZATO CHIRURGIA OSTETRICA

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Quali misure si potrebbero adottare per contenere fenomeni sempre più estremi anche in Italia, dai caldi sahariani alle violenti grandinate? «Per combattere il cambiamento climatico è necessario adottare politiche di mitigazione e adattamento. Per mitigazione si intendono quelle misure atte ad emettere minori quantità di gas serra e a limitare quindi i cambiamenti climatici futuri; con adattamento si intendono quelle misure e comportamenti che vanno presi per affrontare un clima cambiato, che di giorno in giorno ci pone di fronte a sfide e difficoltà che un tempo non era necessario affrontare. La mitigazione in particolare ci impone di utilizzare in modo più efficiente l’energia, evitando di sprecarla, e di produrla attraverso fonti rinnovabili, ovvero con metodologie - come l’eolico, il solare ed il nucleare - che non comportino la produzione di gas serra. Misure di adattamento possono essere ad esempio quelle per cui la corretta disposizione di aree verdi – anche limitate – nelle grandi città può contribuire ad abbattere sensibilmente i picchi di caldo nelle zone urbane, ma anche una nuova pianificazione del territorio che preveda di non costruire in quelle zone in cui, a causa di piogge sempre più violente, gli allagamenti stanno diventando notevolmente più probabili, o ancora di coltivare piante differenti e più adatte alle mutate condizioni climatiche».

Lei ha pubblicato un libro su El Niño e le sue influenze sul clima italiano. Ce ne parla brevemente? «Come ho già accennato, El Niño è un fenomeno assai importante perché in grado di sconvolgere, periodicamente, l’atmosfera dell’intero Pianeta. Il fenomeno coinvolge tutta l’area del Pacifico Tropicale e consiste in un anomalo e periodico (si sviluppa ogni 5-6 anni circa) riscaldamento delle acque di questo oceano.

Infine, una domanda tecnologica. Le previsioni meteo generate automaticamente dalle applicazioni sui telefonini e sui tablet, riguardanti aree geografiche ristrette, in futuro potrebbero rendere inutile la figura del meteorologo? «Ritengo di no, perché quelle previsioni prima di giungere all’utente finale vengono sempre ricontrollate dal meteorologo, almeno nel caso delle “app” più affidabili.

Il calore del mare poi si propaga all’atmosfera, e poiché ai Tropici il Pacifico si estende per quasi metà della circonferenza terrestre, ciò sconvolge un’enorme fetta dell’atmosfera, con ripercussioni sul clima di tutti i continenti. In particolare in Europa in estate l’Anticiclone NordAfricano, area di alta pressione che si allunga dal Nord Africa, diviene più frequente e insistente e causa periodi di caldo intenso, perché trascina verso il nostro paese masse d’aria roventi che provengono direttamente dalle dune sabbiose del Sahara».

I computer sono una grande risorsa e sono indispensabili nella meteorologia moderna, ma non hanno certo la capacità critica del meteorologo in carne e ossa. E ciò è tanto più vero, quanto più la previsione cerca di scendere nel dettaglio». FINE

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LONGEVITA’

I 108 DI LINA

L’ultracentenaria di Alfonsine ha fatto la sarta, la colf e la babysitter. E’ stata sposata, ma non ha avuto figli.

di Tiziano Zaccaria

Classe 1908

E-Mail: zaccariatiziano@gmail.com

Lina Brunetti è nata e ha vissuto tutta la sua vita ad Alfonsine. Ancona lucida mentalmente, racconta la sua storia: «Ero la sesta di sette figli, tra fratelli e sorelle. Purtroppo la più piccola delle mie sorelle morì a diciotto anni, mentre un fratello maggiore è deceduto combattendo nella Prima Guerra Mondiale. Mio padre faceva il sarto, mia madre purtroppo era paralizzata; almeno ho questo suo ricordo quando io era bambina».

E' la persona più longeva della Bassa Romagna. Ad Alfonsine il 22 gennaio scorso Lina Brunetti ha festeggiato il traguardo dei 108 anni, segnando anche il record di longevità per i dieci Comuni che hanno per “capoluogo” Lugo. Lina ha festeggiato assieme all'affezionata Elena, la badante che la segue da otto anni, il sindaco Mauro Venturi, l'assessora comunale ai servizi sociali Marzia Vicchi ed alcuni amici.

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Da bambina Lina aiutava in casa e, appena adolescente, intraprese l’attività del padre: «Mi piaceva fare la sarta ed iniziai a

dargli una mano. In casa, comunque, facevo anche tutte le faccende domestiche».

Negli anni Trenta… …il matrimonio con Girolamo Ancarani, detto “Timio”, di Alfonsine pure lui: «Ricordo che mio marito durante la Prima Guerra Mondiale aveva combattuto in Ungheria. Di mestiere faceva il facchino e l’agricoltore. Non abbiamo avuto figli, ma ci siamo voluti bene per oltre cinquant’anni, fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1988».

Il periodo della guerra Lina ha un ricordo vago della Prima


Guerra Mondiale, ma la Seconda è ancora ben scolpita nella sua memoria: «Il passaggio del Fronte da Alfonsine me lo ricordo ancora bene. Eravamo sfollati a casa di un contadino, che per paura di rappresaglie tedesche un giorno ci buttò fuori dalla stalla dove dormivamo. La notte della vigilia di Natale del 1944 la passai in un fosso, dormendo in mezzo alla neve».

Dal ‘50 agli anni ‘70 Lina dal Dopoguerra agli anni Settanta ha sempre lavorato come colf e babysitter: «Per una ventina d’anni ho prestato servizio presso la famiglia del dottor Minarelli, un’istituzione per Alfonsine. Ho cresciuto i suoi due figli e ho tenuto in ordine l’abitazione del medico per tutto quel tempo».

Gli ultimi quarant’anni Col pensionamento e la successiva scomparsa del marito “Timio”, Lina è rimasta a vivere da sola nella sua casa nella periferia di Alfonsine, fino a quando, attorno

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FESTA PER I 108 ANNI IL 22 GENNAIO SCORSO COL SINDACO DI ALFONSINE MAURO VENTURI

al centesimo anno d’età, ha deciso che era il caso di farsi dare una mano da una badante. Così è arrivata Elena, che tuttora la segue quotidianamente, anche se l’ultracentenaria ci tiene ad essere autonoma per quello che può.

I segreti di Lina e qualche “licenza” «Di salute sono sempre stata abbastanza bene e ancora oggi non mi posso lamentare. Il segreto della mia longevità? Non saprei proprio. Sarà stato il cielo ad aiutarmi – e scatena una risata - Ho sempre mangiato di tutto,

non mi dà fastidio niente. Mi piace molto la pasta fatta in casa: adoro soprattutto i cappelletti e le tagliatelle. E mi permetto di bere un po’ di vino tutti i giorni». Fino a poco tempo fa Lina era abituata a fare colazione con un caffelatte “corretto” con l’Amaretto di Saronno, finché qualcuno glielo ha proibito. Lei conferma divertita: «Mi piace un po’ di Amaretto nel caffè. Per moltissimi anni ne ho bevuto un goccino tutte le mattine. Se sono arrivata a quest’età, vuol dire che non fa male!». FINE

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Antonio Buzzi

Sol.Co è un Consorzio di Cooperative Sociali della provincia di Ravenna. Tra gli associati sono presenti cooperative specializzate nella cura e nella assistenza delle persone anziane.

Presidente Sol.Co Società Cooperativa

La pluridecennale esperienza nel settore ed il radicamento nel territorio ravennate consentono di proporre un Sistema Integrato di servizi socio-sanitari ed assistenziali di grande qualità, dai servizi a domicilio ai servizi residenziali, dalle badanti alle cure sanitarie.

Il Centro Diurno e la Casa Protetta di San Pietro in Trento

Lo scopo del Consorzio Sol.Co è quello di dare serenità e tranquillità alle persone anziane ed alle loro famiglie in un periodo della vita in cui le necessità di assistenza e cura sono le esigenze più importanti da soddisfare.

Il "Sistema Sol.Co per gli anziani" - 8 case di residenza per 417 posti tra accreditati e a libero mercato; - 6 Centri Diurni per complessivi 135 posti; - Servizio di assistenza domiciliare nei territori di Ravenna, Cervia e Russi; - Altri servizi al domicilio: pasti, telesoccorso, lavanderia, pedicure, ecc.; - Assistenza familiare (badanti); - Cooperazione con altre cooperative di servizi alle famiglie (Bottega dei Servizi). Le novità - Prossima costruzione a Ravenna di una nuova Casa Residenza Anziani; - Nuovi servizi per la domiciliarità proposti tramite Bottega dei Servizi, al fine di consentire alle persone di restare al proprio domicilio. - Integrazione tra servizio badante, professioni sanitarie, cura degli spazi domestici e manutenzioni. La nostra missione è quella di dare risposte a chi ci chiede aiuto, garantendo ai nostri soci-lavoratori il miglior clima di lavoro possibile, elemento fondamentale per poter garantire un buon servizio alle persone.

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COOP ALIMENTAZIONE

L’ETICA SUGLI SCAFFALI

Di recente il gruppo ha sospeso la produzione di 120 propri prodotti con olio di palma, dopo che l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare lo ha messo nella lista dei prodotti a rischio salute.

RENATA PASCARELLI, responsabile della Direzione Qualità Coop Italia: «Pensiamo principalmente alla salute delle persone, ma anche al benessere animale e alla tutela dell’ambiente». Il 3 maggio scorso l’Agenzia Europea per la sicurezza alimentare ha pubblicato un dossier che evidenzia la presenza nell’olio di palma (un olio vegetale, utilizzato come ingrediente in vari di prodotti di molte marche per le sue caratteristiche, in quanto inodore e resistente all'ossidazione) di alcuni composti potenzialmente cancerogeni, sconsigliandone il consumo in certe quantità soprattutto a bambini e adolescenti. Secondo l’Agenzia, «il glicerolo presente nell’olio di palma, ma anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati, danno adito a potenziali problemi di salute, soprattutto per i più giovani». Preso atto di questi elementi, Coop Italia, in base al “principio di precauzione”, il 6 maggio scorso ha sospeso la produzione di 120 prodotti a marchio COOP che contengono olio di palma, togliendoli dai propri scaffali.

Intanto, perchè la scelta di dire no all’olio di palma? «Con questa scelta intendiamo tutelare i consumatori, applicando prima di tutto il concetto di corretta ed equilibrata alimentazione. Da tempo nei nostri prodotti stiamo riducendo l’utilizzo di tutte quelle sostanze che, se assunte in quantità elevate, possono danneggiare la salute, come il sale, gli zuccheri ed i grassi. La decisione di eliminare l’olio di palma rientra in queste scelte di fondo».

Coop sostituirà l’olio di palma con altri elementi? «In passato abbiamo già sostituito l’olio di palma con olio extravergine di oliva o altri oli monosemi, ricorrendo a ricette nutrizionalmente più equilibrate. L’olio di palma non era già presente nelle linee destinate ai bambini “Crescendo” e “Club 4-10”, ed era già stato sostituito in altri prodotti come nella crema spalmabile Solidal Coop. Complessivamente dunque prima dell’ultima operazione erano 100 i prodotti senza olio di palma.

Di quale settore merceologico sono i 120 prodotti che avete tolto dai vostri scaffali? «Principalmente si tratta di prodotti da forno dolci e salati, quali biscotti, merendine, cracker, prodotti a base di cioccolato, gelati etc.».

E l’olio di palma presente nei prodotti di altre marche? Resterà sui vostri scaffali? «Essendo una questione di etica, la scelta spetta alle singole aziende produttrici di marca».

Fino ad oggi l’aspetto contestato dell'olio di palma era in particolare legato al danno ambientale da coltivazione intensiva e deforestazione. «Coop gestiva correttamente questo aspetto con una certificazione che richiedeva il rispetto di determinati requisiti. Ma ora lo studio dell’Agenzia Europea per la sicurezza alimentare dimostra che nell'olio di palma, durante i processi di estrazione o cottura, si formano dei composti che espongono ad un possibile rischio per la salute, soprattutto dei più piccoli. Perciò abbiamo ritenuto doveroso eliminarlo dai nostri prodotti».

Quando saranno in vendita gli stessi prodotti con altri componenti al posto dell’olio di palma? «Prevediamo nei prossimi mesi di poter commercializzare i prodotti con le nuove formulazioni. Alcuni potrebbero non essere più sostituiti, per difficoltà tecnologiche di »SEGUE sostituzione». 21


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SEMPRE ALLA RICERCA DEL SERVIZIO MIGLIORE Di recente Coop si è distinta anche per aver eliminato dai propri scaffali il “foie gras”.

Quali altre iniziative portate avanti a tutela del benessere animale?

«In linea coi nostri valori, e condividendo le preoccupazioni di molti cittadini e associazioni ambientaliste e animaliste, nell’ottobre 2012 abbiamo deciso di eliminare dall’assortimento il “foie gras”.

«Attualmente siamo la catena di distribuzione più impegnata, a livello nazionale, sul fronte della difesa del benessere animale, grazie ad azioni concrete volte a migliorare le condizioni degli animali nelle proprie filiere zootecniche, e non solo. In particolare ci adoperiamo per migliorare le condizioni degli allevamenti, non solo per garantire agli animali allevati, in quanto esseri senzienti, una vita degna di essere vissuta, ma anche per migliorare la loro salute, con conseguente innalzamento della qualità del prodotto, dal punto di vista

della sicurezza, della qualità organolettica e nutrizionale. Del resto, i consumatori mostrano un interesse crescente alle condizioni in cui gli animali vengono allevati, all'impatto ambientale, al modo in cui gli alimenti vengono prodotti e distribuiti, oltre che verso la qualità e la sicurezza degli alimenti».

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Quali sono invece le vostre iniziative in favore dell’ambiente? «L’impegno di Coop sul tema della sostenibilità ambientale viene da lontano: già negli anni Ottanta furono attuate le prime campagne consumeriste in tema ambientale. Cito per esempio la campagna “Bianco il bucato, azzurro il mare”, a sostegno della Proposta di Legge, poi approvata, per la riduzione dei fosfati nei detersivi. La politica ambientale di Coop si sviluppa in tutti i possibili ambiti d'intervento lungo la filiera produttiva: nelle tecniche di produzione agricola, nei prodotti, negli stabilimenti di produzione, negli imballaggi, nei trasporti, nei magazzini e punti di vendita,

nelle promozioni dei prodotti verdi. Tra le azioni evidenziamo, ad esempio, la scelta di determinati metodi di coltivazione (tutta l'ortofrutta a marchio Coop prevede residui chimici inferiori rispetto ai limiti di legge), la scelta di non avere Ogm nei prodotti a marchio Coop, lo sviluppo fin dal 1993 di prodotti biologici o green. Grande attenzione è sempre stata dedicata anche al packaging, con varie iniziative: interventi in linea alla policy delle 3 R (riduzione, riuso, riciclo) che dal 2000 al 2014 hanno evitato il consumo di 43.500 tonnellate di materiale di confezionamento; vendita sfusa nel settore della detergenza; etichettatura per favorire lo smaltimento degli imbal-

“CARNET” DI PRODOTTI VIVIVERDE COOP

laggi tramite raccolta differenziata (al 2015 presente sul 78% dei prodotti a marchio). Da citare anche la campagna ambientale del 2009, prima dell'entrata in vigore della normativa, sulle borse per asporto merci a favore delle riutilizzabili, che ha ridotto gli shopper monouso da 450 a 200 milioni, a fronte di un consumo annuo di circa 7 milioni di borse riutilizzabili».

La maggiore consapevolezza dei consumatori, quanto modificherà la grande distribuzione nei prossimi anni? «Molto, i nostri soci e consumatori sono il FINE nostro driver principale».

I nidi della Cooperativa L’albero: la scelta educativa per i bambini e la loro famiglia 23


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SPORT E SALUTE

PILATES

IL

PER CURARE IL MAL DI SCHIENA

Donato De Bartolomeo Docente di Pilates per FIF (Federazione Italia Fitness) e di Hatha Yoga per SIO

- rinforzo degli addominali; - mobilità di tutte le articolazione, in particolar modo della colonna vertebrale.

(Scuola Italiana Olistica)

I medici di base generalmente consigliano il Pilates per il mal di schiena? Per fortuna, dopo anni in cui si è insistito molto sul nuoto i medici cominciano a consigliare il metodo Pilates come attività curativa e preventiva per il mal di schiena. Il metodo, così come lo ideò il suo creatore, non è uguale per tutti: va modificato e reso alla portata del paziente, in base alle sue problematiche personali. (È stato dimostrato che in caso di patologie al rachide, il nuoto non è la soluzione giusta per curare il mal di schiena, nonostante l’attività acquatica con esercizi posturali specifici risulti comunque una valida terapia - ndr).

Quante sedute occorre fare? Come per tutte le discipline, più si frequenta il Pilates e più si riescono ad ottenere i risultati sperati. L'ideale sarebbe frequentare la palestra almeno due volte alla settimana. I risultati riguarderanno: - coordinazione neuromuscolare; - controllo;

Quali vantaggi comporta il Pilates per il mal di schiena? - Miglioramento della capacità respiratoria; - rilassamento mentale; - maggiore capacità di ascolto del corpo e quindi migliore qualità del movimento nella vita di tutti i giorni; - rinforzo di tutto il nucleo centrale del corpo (è da lì che partono tutti i movimenti); - maggiore elasticità muscolare; - miglioramento della mobilità della colonna vertebrale in tutti i suoi movimenti; - tonificazione di tutto il corpo senza accumuli di tensione (ogni movimento è svolto in massimo allungamento); - sviluppo di una maggiore percezione dei propri limiti, per superarli in maniera costruttiva; - maggiore consapevolezza del corpo e di come la mente lo influenzi.

Occorre essere allenati per iniziare? Per fare Pilates per la schiena non è necessario essere allenati. Tutti possono praticarlo. In caso di problemi alla colonna vertebrale è importante presentare un referto medico, in modo che l'insegnante di Pilates possa programmare un protocollo inerente alle sue esigenze.

Anche ad una certa età, per esempio dopo i settant’anni, si può ugualmente fare Pilates? Tutti possono fare Pilates senza distinzioni di sesso ed età, comprese le donne in gravidanza, che in particolar modo necessitano di praticare questa disciplina. Il metodo prepara al parto e facilita il recupero post-parto, momento molto delicato in cui il corpo, dopo aver subito una serie di cambiamenti, necessita di un allenamento specifico sui muscoli del pavimento pelvico, il cui tono se non viene recuperato con delle tecniche specifiche può influenzare la postura, con conseguente dolore alla zona lombare ma non solo. FINE Donato De Bartolomeo è specializzato nel fitness olistico e insegnante di pilates e di yoga, che ha studiato rispettivamente in Usa, India ed Italia. Possiede un solido background anche nel fitness musicale. Esperto di yoga e dei suoi derivati, è il creatore dei programmi piloga, total body yoga, pilates per la schiena, pilates con la big ball. Al suo attivo i dvd yoga per la schiena, yoga per tutti, yogaflex, pilates per la schiena e pilates advanced. Inoltre è autore del libro "Yoga: l'antidoto naturale per combattere lo stress". Svolge la sua attività di formatore in Italia e all'estero, tenendo seminari di pilates e yoga nel mondo del fitness e della danza. In costante aggiornamento personale per approfondire le tematiche riguardanti la postura e il movimento, è diplomato presso la scuola quadriennale di yoga a Milano con la Federazione Italiana Yoga.

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MEDICINA

GLI ALIMENTI CHE INTERAGISCONO

CON I FARMACI Dott.

Andrea Baldisserri

Medico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatria E-mail: abaldisserri@alice.it

Alcuni alimenti, pur avendo molte proprietà benefiche, sono da evitare quando si assumono determinati farmaci. Infatti questi cibi possono interferire con l’azione dei principi attivi contenuti in alcuni medicinali, rappresentando delle combinazioni pericolose per la nostra salute. Non solo in alcuni casi rischiamo di rendere inefficace la terapia, ma aumentiamo anche il rischio di effetti collaterali. Ecco un elenco dei maggiori alimenti ai quali prestare attenzione.

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Spinaci Possono rendere inutili gli effetti degli anticoagulanti (farmaci che regolano la fluidità del sangue, impiegati sia a scopo preventivo contro l'insorgenza di trombosi, sia a scopo terapeutico quando la trombosi si è già verificata), contenendo sostanze che favoriscono l’aumento della densità del sangue. Chi assume questi medicinali, dovrebbe limitarsi al consumo di una porzione di spinaci alla settimana.

Broccoli Sono ricchi di vitamina K (importante nella fissazione del calcio nelle

ossa: la sua carenza può causare fenomeni osteoporotici) e non andrebbero consumati quando si assumono farmaci antagonisti di questa vitamina, come per esempio il Warfarin, un anticoagulante utilizzato contro la formazione di emboli, trombosi ed ischemie.

Cereali integrali Sono ricchi di fibre e contribuiscono a rallentare i processi di svuotamento dello stomaco: ciò può rendere meno veloce l’assorbimento dei principi attivi di alcuni farmaci come gli antibiotici.


Aglio Ha molte proprietà benefiche, però chi assume farmaci anticoagulanti deve moderare il consumo di questo alimento perché rischia di renderli inefficaci. Lo stesso discorso vale per lo zenzero ed il ginseng.

Farina di soia Può interagire con i farmaci che si assumono per regolare l’attività della tiroide. Consultate un medico, perché può rendersi necessario modificare la dose del medicinale.

Latte Non si dovrebbero consumare il latte o suoi derivati in corrispondenza dell’assunzione di antibatterici, come ciprofloxacina, levofloxacina e moxifloxacina.

anche in aringhe, formaggi stagionati, cioccolato, etc.), possono rendere inefficace l’azione di alcuni farmaci antidepressivi, come l’Idralazina, l’Isoniazide e la Fenelzina.

Succo di pompelmo Ha molte proprietà, ma il suo alto contenuto di vitamina C e di potassio può interferire con alcuni enzimi intestinali. Bisogna porre attenzione se si assumono farmaci come le statine (farmaci indicati per ridurre i livelli di colesterolo enormemente aumentati), gli immunosoppressori (molecole che inibiscono la risposta immunitaria, usate per trattare le malattie autoimmuni e prevenire il rigetto in seguito a un trapianto) e le benzodiazepine (psicofarmaci utilizzati per disturbi d’ansia e da panico, insonnia, epilessia, astinenza da alcol ed altro).

Succo di mirtilli rossi

Banane Chi assume farmaci indicati per abbassare la pressione del sangue, non dovrebbe mangiare le banane ed altri cibi ricchi di potassio, come gli ortaggi a foglia verde, in quanto rischia di andare incontro a palpitazioni cardiache. Le banane, inoltre, contenendo tirammina (un composto organico contenente azoto, presente

sconsigliata l’associazione con la digossina (un farmaco utilizzato per alcune patologie del cuore), perché potrebbe causare aritmia cardiaca.

Caffè La caffeina può interferire con vari medicinali, in particolare con i broncodilatatori (farmaci utilizzati per il trattamento dell’asma) rischia di provocare tachicardia. Può essere pericolosa anche se assunta con antibatterici ed antipsicotici.

Alcool Se si assumono antistaminici, aumenta la sonnolenza. Con analgesici ed antipiretici può provocare danni al fegato e sanguinamento gastrico. Con i broncodilatatori, può provocare nausea, vomito, mal di testa e irritabilità. Inoltre può causare problemi quando si assumomo farmaci antiansia, antidepressivi, antipsicoFINE tici e sedativi.

E’ un toccasana contro le infezioni delle vie urinarie, ma contiene delle sostanze che possono accentuare gli effetti dei farmaci utilizzati per contrastare il colesterolo.

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“Dopo un trauma che ha coinvolto il distretto dentale, è bene farsi visitare anche in assenza di danni e segni visibili?”

“Assolutamente si, i traumi subiti dagli incisivi possono essere evidenziati solo grazie ad un esame radiografico”. (Dottoressa Susanna Stagni)

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I NOSTRI AMICI ANIMALI

GRINDADRAP LA MATTANZA DEI GLOBOCEFALI

OGNI ESTATE NELLE ISOLE FAROE, arcipelago dell’Atlantico appartenente alla Danimarca, CENTINAIA DI CETACEI VENGONO MASSACRATI. Senza che vi sia alcuna esigenza alimentare e in barba alle leggi dell’Unione Europea che proteggono queste specie. E’ solo una “tradizione”. E chi tenta di impedirla, come i volontari di Sea Shepherd, viene arrestato.

Cristina Giusti Media Department Sea Shepherd Global - Italy E-mail: cristina@seashepherd.it

Nell’estate 2015 i volontari di Sea Shepherd provenienti da tutto il mondo sono tornati nelle Isole Faroe, arcipelago appartenente alla Danimarca, per fermare ancora una volta il continuo ed ingiustificato massacro di centinaia di globicefali ed altri piccoli cetacei. Da secoli gli abitanti di queste isole accerchiano i globicefali in migrazione in mare aperto e li spingono in acque basse, dove vengono massacrati. Questa mattanza, nota in lingua feringia come “grindadráp”, in tempi passati poteva essere una necessità alimentare, ma oggi è soltanto una tradizione brutale e sanguinaria, che spazza via intere famiglie di globicefali ed altri delfini in un colpo solo. Guidata dal capitano Alex Cornelissen, CEO di Sea Shepherd Global, l’operazione 2015 è stata caratterizzata dalla più forte presenza in mare che 28

l’Organizzazione abbia mai avuto nella zona. La nave di Sea Shepherd “Sam Simon” ed il trimarano veloce “Brigitte Bardot” sono stati supportati da un team di terra guidato dalla sudafricana Rosie Kunneke, che si è occupata del coordinamento e della diffusione delle informazioni durante i mesi del massacro. La Kunneke ha dichiarato: «Le crudele pratiche della “grindadráp” non sarebbero tollerate in nessun mattatoio dei Paesi sviluppati. Oggi gli abitanti delle Faroe non hanno più bisogno di questa carne per la propria sussistenza. È tempo che questa inutile ed eccessiva crudeltà sia superata».

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La risposta dell Faroe? Il carcere per chi difende i globicefali Ma dopo il successo della precedente campagna 2014 di Sea Shepherd in difesa dei globicefali, le leggi feringie che regolano la “grindadráp” sono state inasprite, per creare maggiori difficoltà all’Organizzazione.

Secondo le nuove leggi, infatti, i visitatori sono tenuti a segnalare un avvistamento di globicefali e delfini alle autorità locali. Chi non rispetta tale legge, rischia di essere arrestato e perseguito. Le pene vanno dal pagamento di una sanzione amministrativa di 25.000 króne, pari a poco più di 3.000 euro, fino ad una pena detentiva di due anni. Ovviamente si tratta di regole specificamente mirate a creare ostacoli e a favorire eventuali arresti di volontari di Sea Shepherd. Un vero abominio giuridico, che non potrebbe esistere in nessun dettato di legge europeo.

Diario di un’estate (2015) di sangue e arresti

fare la caccia. Io stesso ho assistito a uno spettacolo straziante».

Il 6 giugno 2015 un grosso branco di globicefali, composto da 154 esemplari, è stato massacrato nella prima grindadráp del 2015, nell'isola di Vágar, nella parte nord-ovest dell'arcipelago. Rosie Kunneke ha dichiarato: «Per quattro lunghe ed estenuanti ore, questi animali hanno lottato per la propria vita. Sono stati aggrediti, torturati e poi brutalmente uccisi. Questa non è tradizione. Questo è un bagno di sangue». Il 29 giugno le acque delle Faroe si sono nuovamente tinte di rosso del sangue di 22 globicefali, individuati in mare aperto e spinti a Hvanna-sund, nel nord dell'arcipelago. I volontari di Sea Shepherd hanno ripreso e fotografato scene terribili. Il noto attore scozzese Ross McCall, co-leader della campagna, ha dichiarato: «Con le nuove leggi entrate in vigore per legarci le mani, ci è stato difficile raggiungere la spiaggia dove erano stati spinti i globicefali. Con grande rapidità, parte del nostro equipaggio di terra è riuscito a fotogra-

23 luglio: il giorno più sanguinoso della stagione. Circa 250 globicefali sono stati massacrati durante due battute di caccia distinte avvenute sulle spiagge di Bøur e Tórshavn. Rosie Kunneke e il belga Christophe Bondue sono stati arrestati durante il massacro di Bøur, mentre la folla prendeva d'assalto la spiaggia per aggredire i globicefali. Altri due membri di Sea Shepherd, l’italiana Marianna Baldo e il francese Xavier Figarella, sono stati fermati e poi arrestati mentre si trovavano sul gommone ausiliario della “Brigitte Bardot”. Il lussemburghese Kevin Schiltz è stato invece arrestato durante il massacro di Tórshavn. In seguito il tribunale danese ha dichiarato i cinque volontari di Sea Shepherd colpevoli del “crimine” di aver interferito nel massacro della “grindadráp”, condannandoli al paga»SEGUE mento di sanzioni variabili…

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Il 13 agosto sono stati espulsi dalle Faroe: sono stati spinti in piena notte su un traghetto che da Tórshavn li ha portati a Hirchalls, in Danimarca, scortati da agenti di polizia. Il giorno prima l’ ECHO, una piccola imbarcazione di Sea Shepherd, aveva difeso un altro branco di globicefali che era stato preso di mira in un’altra grindadráp a ridosso della spiaggia di Sandavágur sull'isola di Vágar. La piccola imbarcazione ha disturbato la flottiglia di barche che aveva circondato il branco, riuscendo a far cambiare direzione a parte dei cetacei, dopodiché è riuscita a sfuggire alla Marina Militare Danese.

UN’IMMAGINE DEL MASSACRO ALLA SPIAGGIA DI TÓRSHAVN

bili fra le 25.000 corone faroesi (3.350 euro) e le 35.000 corone faroesi (4.690 euro) o a 14 giorni di carcere. Dal canto suo Sea Shepherd Global è stata condannata a pagare una sanzione di 75.000 corone faroesi (10.050 euro) per aver provocato gli incidenti che hanno portato agli arresti dei propri membri di equipaggio. Durante il processo, Rosie Kunneke ha dichiarato: «Mi rifiuto di rispondere all’accusa, perché non riconosco come legittima la Legge che regola la caccia ai globicefali nelle Faroe. Il massacro dei cetacei è proibito in tutta l'Unione Europea, inclusa la Danimarca».

Alex Cornelissen, CEO di Sea Shepherd Global, ha aggiunto: «Il mandato di Sea Shepherd è quello di sostenere il diritto internazionale a tutela dell'ambiente, come previsto dalla Carta mondiale per la Natura delle Nazioni Unite. Non abbiamo alcuna intenzione di pagare queste assurde sanzioni, che offendono le stesse leggi che la nostra Organizzazione ha il compito di far rispettare». Anche i cinque volontari si sono rifiutati di pagare le sanzioni e hanno dichiarato di voler, invece, scontare i giorni di carcere.

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Circa 60 globicefali sono stati comunque spinti a riva e massacrati. Cinque volontari di terra (tra loro, l’italiana Alice Rusconi Bodin) si sono precipitati in acqua tra i cetacei, ma sono stati arrestati dalla polizia danese, ammanettati e obbligati a sedersi, costretti a osservare la carneficina in corso. Il 2 settembre i cinque sono stati dichiarati colpevoli e condannati al pagamento di sanzioni variabili dalle 25.000 alle 31.000 corone faroesi o 14 giorni di carcere. Tutti hanno espresso il rifiuto di pagare le sanzioni, dichiarando di voler scontare il carcere. Sono poi stati espulsi.

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Una legge priva di validità? Henrik Weihe Joensen, consulente legale di Sea Shepherd, ha presentato istanza contro il Ministero Feringio della Pesca e degli Affari Marittimi, mettendo in discussione la legalità della nuova legge sulla grindadráp: «E’ priva di validità, in quanto il Parlamento Feringio non possiede l'autorità legislativa per implementare nuove leggi in relazione all'attività della polizia che riguardino azioni contro persone e beni».

I globicefali, un ruolo chiave nell’ecosistema marino La volontaria italiana Alice Rusconi Bodin ha dichiarato: «Questi meravigliosi animali non sono soltanto esseri viventi senzienti e intelligenti, ma hanno anche un ruolo chiave nel mantenimento dell'equilibrio dell'ecosistema marino, da cui dipende la nostra stessa sopravvivenza, perciò la loro difesa e protezione dovrebbe essere naturale interesse di ogni paese civile. Nessuno di noi riconosce la legittimità delle accuse mosse contro di noi, che contrastano non soltanto con il buonsenso, ma anche con leggi e convenzioni ben specifiche che la Danimarca dovrebbe essere tenuta a rispettare».

UNO SCORCIO DELLE ISOLE FAROE

L’impatto sul turismo Rosie Kunneke ha affermato: «Il turismo nelle Faroe viene usato come arma a favore del massacro dei globicefali. I traghetti che fanno rotta tra le isole, su cui spesso si trovano i turisti, sono usati come piattaforme per individuare i globicefali e riportarne l'avvistamento. Due delle maggiori linee di crociere tedesche, Aida e Hapag-Lloyd, la scorsa estate hanno annullato i viaggi programmati nelle Isole Faroe a causa dell'impatto che la grindadráp ha sui loro clienti. Si calcola che questa reazione negativa sia costata una perdita di 6.000 turisti all'arcipelago».

La convenzione di Berna La legge europea a tutela dei cetacei è la “Convenzione relativa alla Conservazione della Vita Selvatica e dell'Ambiente Naturale in Europa”, entrata in vigore nel 1982, meglio nota come Convenzione di Berna. Si tratta di uno strumento giuridico internazionale vincolante in materia di conservazione della natura, che

copre gran parte del patrimonio naturale del Continente Europeo e si estende ad alcuni Stati dell’Africa. La Convenzione pone particolare attenzione alla necessità di tutelare gli habitat naturali e le specie in via di estinzione, minacciate e vulnerabili, tra cui quelle migratorie (i globicefali sono una specie migratoria).

2016, la battaglia continua… Le riprese video e le immagini dei massacri della grindadráp durante l’estate 2015, hanno attratto l'attenzione di tutto il mondo. Nel 2015 sono stati uccisi circa 490 globicefali. L’appello di Sea Shepherd contro la sentenza di espulsione dei suoi volontari verrà discusso entro l’aprile 2016 In ogni caso, l’Organizzazione è già pronta a dare battaglia nella prossima estate. FINE Se desideri partecipare alle petizioni online contro il massacro dei cetacei in Danimarca, visita anche: www.change.org www.thepetitionsite.com

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HANNO COLLABORATO al numero 6_GIUGNO_2016 di SALUTE 10+ Dott. Andrea Baldisserri Medico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatria E-mail: abaldisserri@alice.it Prof. Gherardo Buccianti Presidente Aspremare Fondazione Buccianti Ospedale Niguarda Cà Grandi - Milano

Cristina Giusti Media Department Sea Shepherd Global - Italy E-mail: cristina@seashepherd.it Dott. Vladimir Guluta Cardiologo c/o Maria Cecilia Hospital - Cotignola E-mail: vguluta@gmail.com Renata Pascarelli Responsabile della Direzione Qualità Coop Italia

Donato De Bartolomeo Docente di Pilates per FIF (Federazione Italia Fitness) e di Hatha Yoga per SIO (Scuola Italiana Olistica) Dott. Andrea Drei Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza Ospedale di Faenza E-mail: andrea.drei@alice.it Dott. Stefano Falcinelli Presidente Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Ravenna

Evelina Tabanelli Consulente Nutrizionale E-mail: evelinatabanelli@libero.it Ti piacerebbe vedere pubblicato un articolo firmato con il tuo nome? Stiamo ricercando collaboratori motivati ed interessati a scrivere per SALUTE 10+. Contattaci allo 0544.501950 oppure scrivi a multiredazione@linknet.it

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Dott.ssa Serena Bagli - Psicologa e Psicoterapeuta - Lugo Email: info@serenabagli.it - www.serenabagli.it

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Dott.ssa Elena Biasini Odontoiatra specialista in implantologia osteointegrata e chirurgia presso Studio Dentistico & Salute Dentale Tel. 0422.857842 - E-Mail: studiobiasini@gmail.com

Sonia Collina - Consulente Macrobiotica, Operatore Shiatsu e Terapia Cranio Sacrale E-mail: soniacol50@gmail.com Dott. Andrea Costa - Laurea in tecniche audioprotesiche Dott. Ugo Cimberle Studio Oculistico Dal Fiume-Cimberle - Ravenna E-mail: cimberle@cidiemme.it Dott.ssa Isabella Cantagalli Psicologa - Psicoterapeuta c/o Physiomedica Via Malpighi, 150 - Faenza E-mail: drcantagalli@gmail.com - Cell. 329.8025403

Denny Conti - Sport GM Solarolo Rivenditore specializzato materiale da running Dott.ssa Margherita D’Amato Medico Chirurgo Oculista - Studio: Piazza della Resistenza, 3 Alfonsine (RA) - Cell. 333.1671952 Dott. Andrea Drei - Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza Ospedale di Faenza - E-mail: andrea.drei@alice.it

Nicoletta Fabbri Laureata in Scienze Motorie e Sportive Titolare di Spazio Pilates - Faenza - E-Mail: nicofabbri@libero.it

Barbara Maioli - Educatore Cinofilo APNEC nr. 043 - E-mail: barbara.maioli@alice.it Dott. Andrea Maccolini Specialista in Ginecologia ed Ostetricia Tecnobios Procreazione Bologna Consigliere CECOS Italia - Email: amaccolini@alice.it Dott.ssa Annalisa Marinoni Medico Chirurgo Psicoterapeuta Specializzata in Psicoterapia SistemicoRelazionale e Terapia della Famiglia Sessuologia Clinica e Psicotrerapia della Gestalt Prof. Paolo Morselli - Docente di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Università di Bologna

Dott.ssa Paola Stefanelli Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie ed Immuno-mediate Istituto Superiore di Sanità - Roma

Dott. Gianfranco Niedda - Otorinolaringoiatra E-mail: gianfranconiedda@tiscali.it

Fabrizio Tagliavini - Direttore Dipartimento Malattie Neurogenerative - Istituto Carlo Besta

Dott. Roberto Nonni - Direttore Sanitario San Pier Damiano Hospital - Faenza - E-mail: rnonni@alice.it

Dott. Gregorio Tugnoli Responsabile U.O.S.D. Chirurgia del Trauma Ospedale Maggiore, Azienda USL di Bologna E-mail: gregorio.tugnoli@ausl.bologna.it

Dott. Marco Quarantini Medico Chirurgo spec. Odontostomatologia Centro Odontoiatrico Bononia - Bologna E-mail: marcosmile@libero.it

Dott. Andrea Flamigni - Specialista Idrologia Medica Direzione Sanitaria Terme di Cervia Email: andrea.flamigni@terme.org

Dott. Massimiliano Perrone Medico Chirurgo Oculista Direttore Sanitario Poliambulatorio Privato DSC - Bologna - Tel. 051.242588 E-mail: info@poliambulatoriodsc.com

Dott. Marco Ioni - Dirigente Medico 1° Livello Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso Ospedale Civile di Faenza - AUSL di Ravenna

Dott. Stefano Stea - Responsabile U.O di Chirurgia Maxillo-Facciale Maria Cecilia Hospital Cotignola www.stefanostea.it E-mail: maxillofacciale-mch@gvmnet.it

Evelina Tabanelli - Consulente Nutrizionale E-mail: evelinatabanelli@libero.it

Dott. Stefano Palo - Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Cell: 393.4825681 - E-mail: dott.stefanopalo@gmail.com

Dott. Vladimir Guluta - Cardiologo c/o Maria Cecilia Hospital - Cotignola E-mail: vguluta@gmail.com

Dott. Ignazio Stanganelli Responsabile Centro di Oncologia Dermatologica IRCCS IRST Istituto Tumori Romagna Professore associato Università di Parma E-mail: igstanga@tin.it

Dott.ssa Monica Negosanti - Dietista AUSL Bologna UOC Igiene Alimenti e Nutrizione

Dott. Pietro Querzani - Neurologo - E-mail: querzani@gmail.com

Dott.ssa Elisabetta Giusti - Specialista in Chirurgia d’urgenza e P. S.. Diagnostica Ecocolor Doppler - Flebologia Ravenna - Casa di Cura Domus Nova - E-mail: ela.giusti@gmail.com

Dott. Sergio Spinato - Odontoiatra - Sassuolo Tel. 0536.883868 - www.studiodentisticospinato.it E-mail: studiodentisticospinato@gmail.com

Prof. Piero Stettini - Professore di Psicologia Generale e Psicologia Clinica c/o Università di Genova. Membro dei Consiglio direttivo della FISS

Dott. Maurizio Fontana Direttore U.O.C. Ortopedia Traumatologia Presidio Ospedaliero di Faenza

Dott. Emanuele Giordano Direttore Sanitario Centro Veterinario Riminese

Dott. Ernesto Sarracino Coordinatore pedagogico Comune di Russi e Faenza - Pedagogista al centro per le famiglie del Comune di Forlì Consulente per i genitori - Tel. 335.5238668

Dott.ssa Francesca Negosanti Medico Chirurgo, specialista in Dermatologia e Venereologia c/o Centro Dermatologico srl via Ercolani, 8 - Bologna - www.centro-dermatologico.it

A cura di Paola Ferrari Medico Veterinario della Società Scientifica Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva Email: segreteria.fvmromagna@yahoo.it

Dott. Francesco Giambelli - Specialista in Ginecologia e Ostetricia Presidio Ospedaliero di Ravenna Email: francesco.giambelli@auslromagna.it

Dott.ssa Angela Riccioni - Psicoanalista Membro associato A.I.Psi - Ravenna - Via Rocca ai Fossi, 6 Cell. 347.4819433 - Email: angelariccioni@libero.it

Dott.ssa Federica Piras Medico Veterinario - E-mail: st.fe@libero.it

Edda Plazzi - Psicologa e Psicoterapeuta di coppia per problemi sessuali e relazionali Cell. 333.6921234 - E-mail: eddaplazzi@hotmail.com Antonio Ravaglioli - Esperto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici per impiego biomedico E-mail: ravaglioli.antonio@alice.it

Dott.ssa Sara Vignoli Fisioterapista - Studio Medico - Via Anastagi, 2 Ravenna - Cell. 333.3537612 E-mail: vignolisara@gmail.com Dott. Nicola Vanuzzo Odontoiatra - Centro Dentale Vanuzzo - Padova Tel. 049.8790496 - info@centrodentalevanuzzo.it www.centrodentalevanuzzo.it Dott.ssa Maria Nives Visani Farmacista - Naturopata - E-mail: salutenaturasnc@alice.it

Max Vismara Istruttore cinofilo e psicologo clinico - www.dicasavismara.it Ing. Nicola Vitiello Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Dott. Giuseppe Vieni - Responsabile servizio di Allergologia e Pneumologia pediatrica Unità Operativa di Pediatria e Neonatologia Ospedale S. M. delle Croci di Ravenna e Presidi Ospedalieri di Faenza e Lugo - AUSL Romagna

Tiziano Rondinini Apicoltore - Faenza

Dott. Alfonso Zaccaria Ex Direttore Dipartimento Oncologia ed Ematologia Azienda USL di Ravenna

Roberta Rossi Presidente Federazione Italiana Sessuologia Scientifica

Dott. Franco Ziccardi - Medico di medicina generale Gruppo C.A.S.P.I.T.A. di Faenza - E-mail: caspitafaenza@gmail.com



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