Peripezie

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Raffaella FORMENTI | Albano MORANDI | Tyrome TRIPOLI


PERIPEZIE Raffaella Formenti | Albano Morandi | Tyrome Tripoli a cura di Emanuela Termine Roma, 13 febbraio – 15 aprile 2014 Edizioni Sala 1 n. 119

Centro Internazionale d’Arte Contemporanea Piazza di Porta San Giovanni, 10 00185 Roma Tel/Fax 067008691 salauno@salauno.com www.salauno.com Presidente e Fondatore: Tito Amodei Direttrice: Mary Angela Schroth Curatrice: Emanuela Termine Comunicazione: Cecilia Bevilacqua Progetto Grafico: Ena Granulo Stagisti: Barbara De Maria, Eloisa Garcia Condoluci, Alicia Ruiz Peñarrubia, Eleonora Canu, Dabin Lee, Samuel Pérez, Maria Pia Leschiutta Evento organizzato in collaborazione con Galleria Peccolo, Livorno. Un ringraziamento particolare a Maria Cristina Crispo e alla Fondazione Salvatore Meo.


Raffaella FORMENTI | Albano MORANDI | Tyrome TRIPOLI


Peripezie e scarti del quotidiano: Raffaella Formenti, Albano Morandi e Tyrome Tripoli a Sala 1

Sono passati almeno sessant’anni da quando Robert Rauschenberg nei combine paintings avviava la contaminazione dell’opera d’arte con l’oggetto di scarto, riprendendo le fila di una sperimentazione già viva nelle avanguardie di primo Novecento e portandola a nuove estreme conseguenze. Siamo infatti alla metà degli anni Cinquanta, di lì a poco sarà sempre più evidente come la nascente società di massa sia improntata al meccanismo ineludibile di produzione-consumo-rifiuto. A distanza di tanto tempo, la poetica dell’oggetto di scarto non sembra subire crisi e anzi continua a trovare declinazioni nuove e di valore differente in varie tendenze dell’arte contemporanea. Tuttavia qualcosa è cambiato, dall’epoca in cui Pop Art, New-Dada e Nouveau Réalisme si compiacevano delle infinite possibilità formali nascoste nell’orgia di nuovi oggetti, materiali e immagini messi a disposizione dalla produzione seriale. Se non meno cinico di quello di allora, il mondo in cui viviamo oggi per lo meno ha la coscienza macchiata dalla consapevolezza dei danni portati dal processo inarrestabile di produzione, consumo, inquinamento. Siamo passati attraverso svariati movimenti ambientalisti, anti-nucleari, new age, avveniristici finché al momento le parole d’ordine più alla moda sono sostenibilità e decrescita. Differenziare e riciclare, queste le urgenze dettate dal disastro ecologico che avanza. Un artista che si cimenti oggi con queste forme di linguaggio è ben consapevole di questo contesto ideologico: può sce-


gliere di farvi riferimento o invece di svincolarsi da facili attribuzioni di coscienza etica, fatto sta che si inserisce in una questione sensibile e attuale, mettendo in moto anche inconsapevolmente un processo di riflessione e sguardo critico nei confronti dell’esercito di oggetti che invade con prepotenza il nostro orizzonte quotidiano.

realizza le sue sculture utilizzando come materia prima oggetti di scarto in plastica, difettosi, comprati in grandi quantità presso depositi di fabbriche o negozi nelle vicinanze del luogo dove si terrà l’esposizione. Tripoli colleziona pezzi simili per forma, colore e funzione. Plastiche che popolano l’universo casalingo, dai contenitori e gli scolapasta ai giocattoli e altri attrezzi la cui funzione non sempre è identificaMai come nell’epoca attuale siamo spinti a identificarci con ta: vengono fissati insieme e riorganizzati in composizioni gli oggetti: protesi del corpo, precipitati simbolici della no- organiche che obbediscono a una ragione a volte formale stra identità sognata a cui è delegato il compito di rappresen- a volte figurativa. L’oggetto perde la propria funzione e astarla. Mai come nell’epoca attuale ci siamo fatti sensibili alla sume un’altra identità, si libera in visioni di fantasia spesso loro obsolescenza, al fastidio per la loro usura: fino a disfarci umoristiche. del vecchio per il nuovo. Rimosso e nascosto, l’oggetto-rifiuto ritorna poi come feticcio nella moda del “vintage”. Il suo interesse per il riuso della plastica risale a un’esperienza che ha segnato il suo percorso, indicandogli il salto Il recupero dell’oggetto di scarto e il suo riuso creativo ca- dall’attività di designer a quella strettamente artistica. Nel ratterizzano l’identità di Raffaella Formenti, Albano Morandi 2002 infatti partecipa al programma di residenza per artisti e Tyrome Tripoli, tre artisti da anni attivi sulla scena inter- organizzato da Recology San Francisco, grande centro di nazionale e spesso compagni di viaggio e lavoro, insieme raccolta differenziata all’avanguardia nella gestione di riciall’infaticabile Roberto Peccolo che ne ha seguito e valoriz- clo e riuso dei rifiuti. L’incontro con l’oceano di oggetti lì zato l’attività intrecciandone i percorsi, in diverse occasioni ammassati, suddivisi per materiali e categorie, suggerisce a espositive nella propria galleria di Livorno. Tyrome il metodo che farà suo di lì in avanti. “Peripezie” è il titolo da loro scelto per presentarsi a Roma: a significare gli imprevedibili processi della creazione artistica, in continua apertura e mutazione rispetto agli elementi che casualmente entrano a far parte del proprio operare. Si tratta infatti di un istinto irrefrenabile, una reazione a catena innescata dall’incontro con l’oggetto. Con l’oggetto e con il contesto, nel caso di Tyrome Tripoli (Los Angeles, 1967 – vive e lavora a New York), che solitamente

Più minuzioso e leggero il lavoro di Raffaella Formenti (Brescia, 1955 – vive e lavora a Brescia), che, pur partendo da un processo simile di incontro casuale con l’oggetto che diviene materia prima da manipolare, procede con meditata lentezza e raggiunge raffinati equilibri formali. Mai gratuiti o fini a se stessi, tuttavia, ma saldamente ancorati a una riflessione poetica scaturita da associazioni imprevedibili, spesso riferite al linguaggio dei mezzi di comunicazione di massa,


soprattutto il pc e internet. Oggetti che riempiono gratuitamente gli scenari urbani – volantini, manifesti pubblicitari, scatole e contenitori di vario tipo – vengono piegati, manipolati e assemblati in organismi modulari che a volte si espandono fino a coprire interi ambienti. Passando dalla terza alla quarta dimensione, Formenti piega e riassembla la banalità del reale per rivelarne angoli nascosti, punti di vista alternativi, possibili e soprattutto liberi.

do visuale quotidiano dei frammenti formali, li isola dal caos e li impone all’attenzione di uno sguardo non più distratto. A Sala 1 compone in una nicchia diverse costellazioni di opere di piccole dimensioni. Scatole di formaggi e di biscotti divengono supporto di delicati interventi di frottage e collage, dove le trame di altri oggetti raccontano storie che si richiamano e sovrappongono. Antiche fotografie tombali vengono salvate dall’oblio e riportate in vita con interventi pittorici. Mentre nella teca Morandi colloca Gesto ludico: Nei titoli dei lavori esposti in questa occasione (Roma Ta- preziosa reliquia costituita da un foglio pregno di impasti di ke-Away, Info point) è racchiusa, con l’ironia arguta che sem- colore, frutto delle attività di laboratorio per bambini, condotpre contraddistingue Formenti, la chiave di significato che to dall’artista. lega queste sculture leggerissime all’identità del luogo Sala 1. Si intravedono vecchie prove di stampa per un calendario del Giubileo del 2000, con San Pietro, il Colosseo e altre icone del turismo mordi e fuggi: fanno riferimento alla particolare collocazione della galleria, in territorio di proprietà del Vaticano. Oppure manifesti pubblicitari che invitano a investire nel mattone, con riferimento alle pareti di Sala 1 ma anche al problema della speculazione edilizia nella capitale. Si lega invece a una ricerca prettamente formale, che parte dalla riflessione critica sul linguaggio della pittura e in particolare sull’astrattismo di primo Novecento, il lavoro di Albano Morandi (Salò, 1958 – vive e lavora a Brescia). Nelle sue opere infatti la funzione pittorica è delegata alla superficie composita delle cose usate e raccolte, nelle trame e nei pattern “trovati” nel processo automatico di esplorazione e prelievo di frammenti di realtà. Come ha ben spiegato Francesco Tedeschi, Morandi recupera tracce visive come un archeologo. Così facendo seleziona dal “rumore” di sottofon-

Emanuela Termine 13 febbraio 2014

A destra Sala 1 Veduta della mostra




Intervista con gli artisti

La storia degli oggetti di recupero come materia prima dell’opera d’arte comincia nei primi decenni del Novecento. Che significato ha per il tuo lavoro questa tradizione e come collochi il tuo linguaggio in relazione a essa? Quale ritieni sia l’identità specifica della tua ricerca? (The history of found objects as raw material in art began at the beginning of the 20th Century. What does this tradition mean for your work and how do you relate your language to this? What is the specific identity of your personal research for your art?) Albano: Schwitters ha sicuramente segnato il mio modo di vedere “la spazzatura”, gli strappi dei manifesti del Nouveau Réalisme. Poi, mi hanno insegnato che l’occhio può ritagliare in una porzione di spazio un magico pezzo di mondo. In questo senso vedo il mio modo di recuperare gli oggetti, le immagini e la storia dell’arte. Sempre con molta ironia e leggerezza.

A sinistra Sala 1 Veduta della mostra

Raffaella: Sicuramente mi vedo in relazione di continuità e di complicazione estetica e di senso. Penso di aver posto un mio tassello alla già traballante torre delle definizioni, dando anche un’accelerata 3D alle ricerche verbo-visuali del secolo concluso, scavalcando la definizione pittura e la definizione scultura, e mettendone in gioco i confini. La sfida è quella di camminare sulla piega tra due diversi poli, un “costone” che non esiste senza la dualità o molteplicità dei dubbi. Piego il comunicare verbale e cromatico in ulteriore ampliamento di sensi. Tolgo la barriera della complessità tecnica e scendo in una quotidianità di mezzi senza distanze tra il pensiero, l’azione, la realizzazione e i passi quotidiani di


chiunque. Resto agli albori elementari dei gesti per vivere le mie riflessioni in semplici appunti 3D tattili, nelle cui pieghe posso celare, come in un rebus, tutti i livelli di letture che ho percorso per raggiungerne la finale forma estetica. Sono e resto fedele al concetto di opera aperta, di frammento allergico al punto e a capo. Adoro i pop-up visivi che dirottano i percorsi in improvvise peripezie del pensiero e del fare, che costringono ad oscillare sulla corda tesa, in un equilibrio mai saldo e mai definitivo. Per questo non riciclo i materiali, ma soprattutto me stessa, spezzando il percorso di ricerca lineare in volute oscillatorie da labirinto. Non credo che si evolva in linearità progressiva, ma in cicli e ricicli del proprio nucleo originario, culturale e personale. Siamo noi la carta che piego.

measure does your work confront these issues?) Albano: Credo profondamente che, in questo triste momento privo di ideali, un atteggiamento etico debba essere il fondamento di ogni operazione artistica, non soltanto per quanto riguarda il concetto di sostenibilità ma in particolar modo per attivare una “ecologia della mente”.

Raffaella: Lascio che siano gli altri a leggerne l’intento etico specifico, in quanto nel mio lavoro non mi interrogo su questo tema, ne faccio solo un uso strumentale, come tavolozza alfabetica e svincolo del colore dalla tela. Inseguo l’abolizione del supporto. Il mio concetto di etica non riguarda il riciclare, ma il vivermi pensiero in connessione diretta e interdipendente con i gesti Tyrome: The language I use to relate my work comes from e il quotidiano della struttura sociale in cui sono immersa, sia many different fields of study. In reference to art, for exam- che ostacoli, sia che consenta all’artista la propria personale ple, I use Duchamp’s word “ready made” to refer to a found traduzione dell’esserci con. Gli altri esistendo determinano object that needs nothing but to be displayed to be art. la materia a mia disposizione, libertà e vincolo dei passi I describe my selection of collected art materials as my pa- successivi di rielaborazione linguistica. lette. In terms of science, I relate the potential of my palette to that of a gene pool. In nature a diverse gene pool is a strong Tyrome: It is true our human system of existence is doomed to gene pool. fail. In a closed system it is the build up of waste that kills the living organisms. Humans are creating materials that cannot A un artista che oggi si cimenti con il tema del recupero viene be broken down into simple, naturally occurring elements. istintivamente attribuito un intento etico che si lega ad ar- Plastic is one of those artificial compounds that is littering gomenti attuali come sostenibilità, riciclo, riuso, ecc. In che our world. In my eyes, plastic refuse has become a plentiful misura ti confronti con queste tematiche? (For an artist de- resource. I am drawn to utilize this material as my art medium aling today with the theme of the recycled object, there is because I see this material as new building blocks that make automatically an association with ethical concerns and cur- up our world. My work is about exercising ability to see, colrent issues as sustainability, recycling, reusing, etc. In what lect and integrate these materials into art.


Artisti

Raffaella Formenti Albano Morandi Tyrome Tripoli



Raffaella Formenti

A sinistra Raffaella Formenti File compressi, 2013

Raffaella Formenti (Brescia, 1955), concentra il proprio interesse sulla parola stampata e sull’affollamento d’immagini che diviene vicolo cieco della comunicazione. Frequenti e rapidi attraversamenti dell’Europa la stratificano di immagini in espansione emotiva, dal metrò di Parigi al Museo d’Art Brut di Losanna. Si diploma nel 1989 all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano iniziando una costante presenza espositiva. Alcune sue opere (tra cui la Torre Informatica del 1992) fanno parte della collezione del Museo MART di Rovereto ed esposte in occasione di mostre sull’Archivio Nuova Scrittura, tra cui le recenti La Parola nell’Arte al MART di Rovereto e Libri Taglienti Esplosivi e Luminosi al Museion di Bolzano. Nel 2002 viene edita una pubblicazione sui primi dieci anni di ricerca (testi di C. Di Scalzo, G. Zanchetti, B. Tosatti), in occasione di una serie di Personali dal titolo Motore di ricerca con cui invade diverse gallerie (tra cui Piazza delle Erbe artgallery di Montecassiano, Fabio Paris artgallery di Brescia, la Galleria Peccolo di Livorno). In occasione della mostra 030, Arte da Brescia, curata da F. Paris e F. Tedeschi nel 2003, lavora a un progetto sui motori di ricerca del lavoro: www.travagliare.com, transitivo, irregolare proposto sottoforma di sito reale in rete e di sito virtuale, con reti rosse da cantiere, nello spazio espositivo. Viene invitata ospite a Ecomondo 2004 - Ecologia per uno sviluppo sostenibile dall’Ente Fiera di Rimini, a rappresentare con il suo lavoro l’attenzione dell’Arte per queste problematiche. Nel 2004 partecipa a Segnali inquieti alla Galleria Peccolo, Disseminazioni a Palazzo Stella di Genova, Raccolti & Differenziati alla Galleria Cilena, Rifiuto Riusato ad arte, a cura di


Roberto Peccolo. Viene invitata a partecipare a un workshop Italia - Austria dalla Galleria Pimmingstorfer di Peuerbach per la mostra Signum universalis, e a Pleinair 2004 al Mathildenhohe Kunstlerkoloniemuseum di Darmstadt, in Germania. La rivista «Tellus» le dedica un capitolo in Vite con ribellione (a cura di C. Di Scalzo), a sottolinearne l’atteggiamento border line rispetto al mercato dell’arte, atteggiamento sottolineato anche nell’articolo che la rivista romana di letteratura Avanguardia le dedica nel 2006. Dal 2007 fa parte del gruppo europeo MirCo, 10 artisti di diversi linguaggi artistici per una comunicazione nelle differenze. Nel 2006 viene edito un catalogo con testo di V. Dehò, Zig Zag tra Bus e Spam (titolo di alcune personali e del video di L. Menaldino prodotto dalla Galleria Peccolo per l’occasione). L’attitudine con cui lavora è legata al concetto di DERIVA: perdere controllo, riprendere controllo, lasciarsi condurre dalla casualità, tornare sulla rotta restando vigili alle suggestioni dell’ambiente. Navigare nella realtà come si fosse all’interno di un cervello elettronico con molle scattate in libertà: costante nel suo lavoro è infatti il riferimento al web, da cui attinge le terminologie e ne fa parodie cartacee, quasi a volerne ridisegnare con l’ironia l’aspetto più fragile e umano.

A destra Raffaella Formenti File compressi, 2013


Mostre Personali 2013 | SEDIMENTicAZIONI, Museo Archeologico Naturalistico della Rocca, nell’ambito della rassegna Meccaniche della meraviglia, 9° Edizione, Manerba del Garda (Brescia) 2012 | Bit e BYTE bitte, Spazio Isolo 17, Verona 2011 | Alfabeto Plurale (con A. Morandi), Open Space, Catanzaro 2009 | Passa a QBXL, Kunstforum Unterland, Egna 2008 | E...paghi tra un anno, Spazio Tadini, Milano 2007 | DERIVA, Galleria Maurer Zilioli, Desenzano del Garda (Brescia) 2006 | Zig Zag tra Bus e Spam, Palazzo Libera, Villa Lagarina (Trento) | Files temporanei, Il Portale, Pavia 2005 | Zig zag tra BUS e SPAM, Villa Usignuolo, Sarezzo (Brescia) | Arteatro, Teatro dell Commedie, Livorno | CONsuMATE, B.ART Bianchi Arte, Brescia 2004 | Rumori visivi, Spazio 27, Trento | Disseminazioni, Palazzo Stella, Genova 2002 | Motore di ricerca, Galleria Peccolo, Livorno | Rumori visivi, Fabio Paris Art Gallery, Brescia | Rumori visivi, Piazza delle Erbe artgallery, Montecassiano (Macerata) | Motore di ricerca, Scoglio di Quarto, Milano | Motore di ricerca, Galleria Miralli, Palazzo Chigi, Viterbo 2001 | Mosaico antisismico da asporto, Minimum - Ed.Morgana, Firenze 2000 | Mosaico antisismico da asporto, Anteprima interni, Brescia 1999 | Papiri libranti, Sopratuttolibri, Prato | Rumore Silenzio e Poesia, Galleria Rottloff, Karlsruhe (Germania) | Kammer, Spazio Spini, Robbiate (Lecco) | Carta - Pixel, Galleria Miralli, Palazzo Chigi, Viterbo 1998 | E-Versioni, Galleria Spatia, BolzanoInvasione, Spaziotem-

poraneo, Milano 1997 | Persa in parola, Derbylius, Milano | Persa in parola, Libra, Brescia | Persa in parola, Libreria ARS, Bergamo 1996 | Innesto, Corte del Mulino, Soncino (Cremona) 1995 | Contemporanea 1+ 1, Palazzo Gambara, Verolanuova (Brescia) | BIG BOX, Selezioni Internazionali, Brescia 1994 | IN-VITTO: Rosso e Dintorni, Cortealba, Viadana (Mantova) 1993 | Sovra-posizioni d’istanti, L’Aura Arte Contemporanea, Brescia | Studio Sintesi, Brescia | Confronto, Centro Cultura, Fara D’Adda (Bergamo) | Carte, Paksi Keptar Museum, Paks (Ungheria) 1992 | in-dub-bio, Arca, Gardone VT (Brescia) | di-stanze, Salò du Parc (permanente), Salò (Brescia) 1991 | Fogli, Huasan Gallery, Shangai | Incontro, Centro d’Arte Santelmo, Salò (Brescia) 1990 | Lotus Bleu, YU-I Gallery, Bruxelles | Quaderno a Quadretti, Sala Cacciadenno, Brescia

Mostre Collettive 2013 | Muovere la Meraviglia, Silpakorn University, Bangkok | Aliens, Palazzo Pirola, Gorgonzola | Galleria E-lite e Palazzo Vernazza, Lecce | Hic et nunc, Open space, Catanzaro 2012 | Trasalimenti 2012, Rocca di Calascio (L’Aquila) | Reok, MirCo, Helyszin (Ungheria) | Art Discount, Terre Rare, Bologna | Saluti dall’Italia, Museo, Saarijarvi (Finlandia) | Fuori corrente, Galleria Peccolo, Livorno 2011 | Attraversamenti/Diramazioni, Open Space, Catanzaro | In the box, Archivio di Stato, Mantova | Nel Frattempo/Meanwhile, Valeggio sul Mincio (Verona) | Women White, Galleria Fabbri. ca., Milano | Auszug aus dem Paradies, Kunst Pavillon, Eisenach (Germania) | Wonder Woman, Pieve di Teco (Liguria) | Concetto di Unità, Museo Borsalino, Alessandria | Arts and Crafts, Uno


Spazio Su Misura, Milano 2010 | Unità di misura...Un battito di ciglia, Centro Arte Bannata, Piazza Armerina, Enna (Sicilia) | Io Ti Video, Museo Civico Villa Groppallo, Vado Ligure, Savona (Liguria) 2009 | Leggere, non leggere, Galleria Derbylius, Milano | 19° Premio Treccani, Montichiari (Brescia) 2008 | Nuove Sinestesie, Galleria del Premio Suzzara, Suzzara | Dimension FRAGILE, Papiermachermuseum, Steyrermühl (Austria) | Leggere, non leggere, Galleria Derbylius, Milano | Stupefatti di spazio, Ex Cappellificio Lugli, Carpi | Auszug aus dem Paradies, Kunststation, Kleinsasser (Germania) 2007 | La parola nell’arte, MART, Rovereto (Trento) | Villa Faraldi Art 2007, Villa Faraldi (Liguria) | Interventionen, Gartenschau07, Vöcklabruck (Austria) | Alfabeti, Galleria Spaziotemporaneo al MIart, Milano 2006 | Tuttolibri, Galleria Milano, Milano | Esercizi di scultura ambientale, Parco Paradiso, Zelo Buon Persico (Lodi) | Art pages, libri d’artista, Isernia 2005 | Verba manent, Centro Arte Contemporanea, Cavalese (Trento) | Transfer..., Galleria Prisma, Bolzano | RIfiuto RIusato ad arte, U&A Area Imprinting, Roè (Brescia) | Libri Taglienti Esplosivi e Luminosi, Biblioteca Comunale, Trento; Museion, Bolzano | Boxes, Villa Glisenti, Villa Carcina (Brescia) 2004 | Raccolti & Differenziati, Galleria Cilena, Milano | Kunstlerkolonie Museum, Mathildenhohe, Darmstadt (Germania) | Signum Universalis, Galerie Pimmingstorfer, Peuerbach (Austria) | Altri, Foyer Morfé, Torino | Segnali inquieti. Immagini e percorsi urbani europei dagli anni ’60 ad oggi, Galleria Peccolo, Livorno 2003 | Nuove Acquisizioni 1997-2003, Civica Raccolta del Disegno, Salò (Brescia) | Pleinair 2003, Kunstlerkolonie Museum Mathildenhohe, Darmstadt (Germania) | Arte e Ambiente, un’ecologia per la mente, Palazzo Lamarmora, Biella | Assonanze, Galleria Peccolo, Livorno | Studi d’Artisti, Centro B.Brecht, Milano

| Vittorioarte2003, Ex Ghetto Ebraico, Vittorio Veneto (Treviso) | 030 arte da Brescia, Palazzo Bonoris, Brescia 2002 | Le Stanze dell’Arte, MART, Rovereto (Trento) | Energie Naturali, Villa Carcina-Villa Glisenti, Brescia | 20 Jahre Internationales Kunstlerpleinair, Palac Sztuki, Cracovia (Polonia) | D’ARS, Milano; Istituto Superiore Comunicazione, Milano | Comunicare SMS, ISC, Roma | Galleria S.Filippo, Torino; Palazzo Minucci Somaini, Volterra (Siena) | Progetti Finalisti 3° Premio Scultura Regione Piemonte 2001 | L’artificio della riproduzione, Palazzo Gonzaga, Volta Mantovana (Mantova) | Mostra dossier. Il deposito Paolo Della Grazia e l’Archivio Nuova Scrittura, MART, Rovereto (Trento)| Pensieri d’Arte 2001, Scoglio di QuARTo, Milano | Presepio, Galleria Di qua del fiume tra gli autobus, Brescia | Artwave 2001, Galleria Artestudio, Milano | Copertine d’artista 1999-2001, Palazzo Collisola, Spoleto (Perugia) | Le Bois les Bateaux et l’art, Salle des Expositions, Monaco | Artwave 2001, Nightwave Fair, Rimini | Africa, Galleria Peccolo, Livorno | Presenze, Piazza Delle Erbe-Private Art Gallery, Montecassiano (Macerata) 2000 | Pensieri d’Arte, Scoglio di QuARTo, Milano | Museo Koniarka d’Arte Contemporanea, Trnava (Slovacchia); Abbazia di San Zeno, Pisa | Doppio Triangolo, Galleria Fasciati , Coira (Svizzera) | Bianco e Nero, Quintocortile, Milano | Pleinair 2003, Kunstlerkolonie Museum Mathildenhohe, Darmstadt (Germania) | Legno legato ad Arte, Accademia Tadini, Lovere (Bergamo) | Paraventi, Quintocortile, Milano | Urka Interventi d’arte, Legnano (Milano) 1999 | Orzinuovi (Brescia), Castello San Giorgio (Salerno), Langhirano (Parma) | Ad ognuno la sua, Castello di Torrechiara, Parma | Colori di vita, Palazzo Prinetti, Merate (Lecco) 1998 | Ober Tag, Galleria Forum, Wels (Austria) | Memorie gestuali, Salone Via Battaglie, Brescia | Buon compleanno GAC, Di là dal fiume tra gli alberi, Concesio (Brescia) | Amici & Acciai,


Boldeniga, Brescia | Controcanto, Palazzo Gambara, Verolanuova (Brescia) | Escatologica, Palazzo Pubblico, Siena 1997 | TRASH: quando i rifiuti diventano arte, Palazzo delle Albere, Trento | Amour violé, Palazzo Broletto, Emeroteca, Brescia | Incontri, Palazzo Broletto, Emeroteca, Brescia 1996 | Spaziotemporaneo, Milano; Centro Di Sarro, Roma; Galleria Bedoli, Viadana (Mantova) | Escatologica, Galleria Peccolo, Livorno | Rêves, Les Halles, Arcole (Verona) | Diurnanotte, Salone Via Battaglie, Brescia 1995 | Rosso di Cadmio, Centro Santelmo, Salò (Brescia) | Di-segno erotico, L’Aura Arte Contemporanea, Brescia, Galleria San Fedele, Milano, Castello San Giorgio, Brescia, Oltre la grande soglia, Rocca Paolina (Perugia) 1994 | La linea dell’emozione, Galleria AAB, Brescia | Acquisizioni ’92 -’94, Civica Raccolta del Disegno, Salò (Brescia) | Kunstsammlungenwerke aus Paksi Keptar, Kunsthaus Lauda Konigshafen (Germania) | Relazioni d’Incanto, Salone Via Battaglie, Brescia | Forme senza Forma, Galleria Randazzo, Chiavari (Genova) 1993 | La Chiena, Museo Etnografico, Salerno | Corollario, L’Aura Arte Contemporanea, Brescia | Identita’, Chiesa del Carmine, Brescia 1992 | Carte ad Arte, Museo Civico, Treviglio (Bergamo) | Stari Most, Museo Civico, Monza (Milano) 1991 | Presenze Giovani, AR.VI.MA, Pavia 1990 | IV Biennale d’Incisione, Fine Arts Museum, Taipei (Taiwan) | Giovani Presenze, Centro B.Brecht, Milano | Europa ’90, Galleria Sincron, Brescia 1989 | Carta & Cartone, Galleria Sincron, Brescia | Incontro sul Disegno, Galleria AAB, Brescia | Oloarte, Via Orti, Milano

A destra Raffaella Formenti Marcongegno, 2013



Da sinistra a destra Raffaella Formenti Info Point, 2014 Roma Take-Away, 2014 Cloud Frag, 2014



Albano Morandi

A sinistra Albano Morandi Doppio Cammino di Santiago, 2004

Albano Morandi nasce a Salò l’8 ottobre 1958. Vive e lavora a Raffa di Puegnago (BS). Dopo aver frequentato il Liceo Artistico, si diploma in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, sotto la guida di Toti Scialoja e di Alberto Boatto. La scelta di Scenografia, ricorda Morandi, gli ha permesso uno studio più articolato e più aderente alla sua idea di arte contemporanea, poiché rappresenta l’elemento che unisce in sé le arti: musica, pittura, teatro, letteratura. Nel 1981 il grande amore per il teatro, in particolare per l’opera di Samuel Beckett, lo porta a fondare il “Teatro dell’Evidenza” con il quale mette in scena diverse opere. Nell’evidenza è rintracciabile e presente il primo elemento fondamentale e costante in tutto il percorso artistico di Albano Morandi: il mettere in rilievo la realtà delle cose che ci circondano. Nel 1984 Morandi inaugura la sua prima mostra personale di acquarelli su carta, o carta di riso montati a parete, al Centro d’arte Santelmo a Salò dal titolo Porta delle stelle. Successive di qualche anno sono le serie di opere intitolate Paesaggi allicinati, chiaro omaggio all’artista Osvaldo Licini, e Fiori assenti. Nel 1986 partecipa alla XI Quadriennale di Roma e presenta per la prima volta i Formichieri Trampolieri, serie nella quale protagonista assoluto diventa la creatura bianca che l’artista ritrae ora davanti, ora dall’alto, ora di fianco, sempre su sfondo nero. Contemporaneamente tra il 1987 ed il 1988 Albano Morandi inizia a creare i primi oggetti scultorei, oggetti ironici che egli chiama Disegno capitello colonna. Le forme astratte presenti sulla superficie della scultura non sono create in positivo ma sono messe in evidenza dal colore che le fa emergere dal fondo in negativo.


Le diverse serie di opere già citate compongono la produzione artistica di Morandi sino ai primi anni Novanta. In questo periodo appaiono i Kamikaze che possono essere considerati ulteriore evoluzione dei Cieli Estranei, opere più oggettuali in riferimento ai supporti che l’artista predilige per questi lavori: tavoli, scatole, bancali. Nel 1994 iniziano a prendere vita le prime installazioni grandi con la serie Se solo potessimo cadere e nel 1996 alla XII Quadriennale di Roma espone Officium, una imponente installazione a parete formata da una moltitudine di oggetti pittorici accompagnati da sei sculture disposte in fila su un basamento. Iniziano così i Gesti Quotidiani come li chiama l’artista, piccoli oggetti riciclati: vecchie cornici, lavagnette, quaderni ritrovati, scatole vuote in legno o in cartone di qualunque forma, supporti che lui stesso costruisce con materiali sempre rigorosamente recuperati, e che come un collezionista raccoglie, conserva, e rielabora portandoli a “vita nuova”. Morandi si serve di questi oggetti, svuotati della propria funzione, per mostrarli allo spettatore come forme-sculture, ricercando spesso il semplice piacere estetico. È la possibilità per chi guarda di vedere, meravigliandosi, oggetti riconoscibili perché parte del quotidiano di ogni individuo ma sotto una veste nuova, abilmente ri-creati in composizioni, più o meno numerose, come opera d’arte. Sono opere con una esplicita componente lirica grazie anche alla capacità di installare queste piccole forme all’interno di una grande forma finale che crea forti emozioni nell’osservatore. La poliedrica capacità di continuare la propria ricerca artistica su più fronti ma con coerenza ed armonia è una caratteristica costante in Morandi. Nel 2000 vince il primo premio ex-aequo al 40° Premio Na-

zionale d’Arte Suzzara, nel 2007 partecipa alla 52° Biennale di Venezia negli eventi collaterali “JOSEPH BEUYS DIFESA DELLA NATURA”. Ha tenuto oltre 150 mostre nelle principali città europee, in Asia e negli stati uniti. Tra le collaborazioni teatrali e performative più importanti sono da segnalare quelle con i compositori Antonio Giacometti, Giancarlo Facchinetti e Francesco Pennisi; con i musicisti Tristan Honsinger, Gianluigi Trovesi, Luca Formentini e Walter Beltrami; con i poeti Attilio Lolini e Flavio Ermini, con i registi Lorenzo Vitalone, Mariano D’Ammacco e Mauro Avogadro. Dal 2001 al 2012 è docente del corso fondamentale di Scenografia presso la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia. Attualmente è Docente del corso fondamentale di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia.

A destra Albano Morandi Gesti quotidiani piccolo gesto ludico con anta, 2004


Mostre Personali 2013 | Song for stella, 121 + libreria estemporanea, Milano 2012 | Dialogo ludico di un pittore lirico con la propria ombra, Galleria Milano, Milano | Song for stella, Galleria Maurizio Corraini, Mantova | Pensiero dell’occhio, Vertigo Arte, Cosenza 2011 | Alfabeto plurale, Open Space, Catanzaro | Albano Morandi e Roberto Dolzanelli, Galerie Koma, Mons (Belgio) | Doppio gioco, Il Triangolo Nero, Alessandria | Pictures at an exhibition, ex chiesa dei SS Pietro e Marcellino della caserma Goito ed ex caserma, Brescia | Serafino Gnutti, Brescia | Nulla die sine linea, Galleria delle Battaglie, Brescia | Casa della memoria, Ken Damy Visual Art, Brescia | Albano Morandi e Peter Reill, Galleria Maurer Zilioli, Brescia | La corsa dell’occhio, Spazio Temporaneo, Milano 2010 | Breve compendio di storia dell’arte per chi ha perso la memoria, Kunstforum Egna, Egna 2009 | Depero e De(s)perimenti lucidi, Spazio Gianni Testoni la 2000+45, Bologna | Di tutti i colori (con Massimo Minini), Spazio LABA casa dei Palazzi, Brescia 2008 | Area incondizionata, Cavenaghi Arte, Milano | La passione delicata, Galerie Remakers, L’Aia | Albano Morandi, Palazzo Rezzonico, Barlassina (Brianza) | Albano Morandi, Frankfurter Westend Galerie, Francoforte sul Meno 2007 | A Door to Thought, Galleria delle Battaglie, Brescia 2006 | Ambiguo/Antigrazioso, Galleria Miralli, Viterbo | E pluribus unum (con Lucio Pozzi), Bello Fresco smART Collection, Venezia Mestre | De toutes les Couleurs, la peinture, Le 10neuf C.R.A.C, Montbéliard (Francia) | Manifesto per un Dadaismo ludico lirico, Spaziotemporaneo, Milano | Guzzetti/Morandi, Fusion Art Gallety, Torino 2005 | Niti Niti/Carteggio, Polona Maher e Albano Morandi, Civica Raccolta del Disegno, Salò | Viaggio e conversione di Mon-


drian dall’Olanda a Parigi in bicicletta, Galleria Roberto Peccolo, Livorno 2004 | Disseminazioni, Satura, Palazzo Stella, Genova | Niti Niti/Carteggio, Polona Maher e Albano Morandi, Umetnostna Galerija Maribor, Maribor (Slovenia) 2003 | Albano Morandi, Don O’Melveny Gallery West Hollywood, Los Angeles, California 2002 | Il banchetto di Erode/Hostine Erodotova, Museo Diocesano, Brescia; Salone Cassero, Comune di Prato | Antigrazioso, A.s.g. Gallery, Origgio (Varese) | A me gli occhi, Galleria Maurizio Corraini, Mantova 2001 | Frankfurter Westend Galerie (con Casiraghi e Casentini), Francoforte sul Meno | Gesti quotidiani, Palazzo Martini, Riva del Garda (Trento) 2000 | Gesti quotidiani, The Living Room: Special Projects in Contemporary Art, Santa Monica, California | Hostina erodotova, Museo di Klatovy Klenová, Repubblica Ceka 1999 | Rumore/Silenzio/Poesia, Galleria Rottloff, Karlsruhe 1998 | Officium, Galleria Giorgio Mazzocchi, Parma | Spazio Temporaneo, Milano 1997 | Galerie A. Schaffranka, Monaco di Baviera | Preghiera di carne, Bagatta Wine bar, Desenzano 1996 | Trash, Galleria Giulia, Roma | Officium, 12° Quadriennale Nazionale d’Arte, ala mazzoniana della Stazione Termini, Roma 1994 | Galleria Peccolo, Livorno | Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano, Gazoldo degli Ippoliti, Mantova | Se solo potessimo cadere, Galleria Tribeca, Milano 1993 | Galleria Piero Cavellini, Brescia | Artline Galerie, L’Aia| Zeitkunstgalerie, Kitzbuel (Austria) 1992 | Fiori assenti, Studio Reggiani, Milano | Frankfurter Westend galerie, Francoforte sul Meno | Galerie l’A, Liegi | Fiori assenti, Centro d’Arte Santelmo, Salò

1991 | Fiori assenti, Galleria Arco d’Alibert, Roma 1990 | Galleria Giorgio Mazzocchi, Parma 1989 | Oltre il visibile, Mèta arte contemporanea, Bolzano 1987 | Centro d’arte Santelmo, Salò | Galleria Arco d’Alibert, Roma | Galleria Piero Cavellini, Brescia | Studio G7, Bologna 1986 | Mèta arte contemporanea, Bolzano 1985 | Galleria Giulia, Roma 1984 | Porta delle stelle, Centro d’arte Santelmo, Salò Principali Mostre Collettive 2013 | Hic et Nunc, Open Space, Catanzaro | Arte per la vita, Area 35, Milano | Il cibo nell’arte, l’arte del cibo, Lucca, Complesso Fieristico area ex Bertolli, Sorbano | U panaru, Vertigo Arte Cosenza, Cosenza | La seduzione del monocromo, Museo dei Bretti, Cosenza 2012 | I simboli del sacro, Spazio per le Arti Contemporanee il Broletto, Pavia | La pietra vive the living stone, Museo Antiquarium, Papasidero (Cosenza) | Il teatro e il suo sogno, Chiesa di San Francesco, Pozzuolo Martesana (Milano) 2011 | Nostalgia del futuro, Galleria delle Battaglie, Brescia | Nel frattempo meanwhile, Mercato della Frutta, Valeggio sul Mincio (Verona) | I simboli del sacro, 68 metriquadri Start Studios, Milano | La formazione dell’uno, Galleria Nazionale di Palazzo Arnone, Cosenza | Premio internazionale Llimen Arte, Palazzo comunale Enrico Gagliardi, Vibo Valentia 2010 | Ad librandum, comune di Vicenza, sedi varie, Vicenza | Artisti per la salute, Istituto Nazionale dei Tumori, galleria Derbylius, Milano | Biennale Internazionale di fotografia, Spazio LABA casa dei Palazzi, Brescia | Pagine da un bestiario fantastico, Galleria Civica di Modena, Raccolta del Disegno Contemporaneo, Modena | Verra’ la primavera, Galleria Milano, Milano


2009 | Global warming, Art Centre, Silpakorn University di Bangkok, Bangkok | Acquisizioni, Comune di Barlassina, Palazzo Rezonico, Barlassina | The art of pins, Galleria Spaziotemporaneo, MIART, Milano | Le noir absolu, Espace d’art temporain Eugene Beaudouin, Antony, Parigi | Le noir absolu, Centre d’art temporain Raymond Farbos, Mont de Marsan (Francia) | Pandora, Galleria Bianconi, Milano | Pittura & Co, Pubblic art Sirmione Brescia, Vari Luoghi, Brescia 2008 | 46° Premio Suzzara, Suzzara, Mantova 2007 | Alfabeti, Spaziotemporaneo, MIART, Milano | Joseph Beuys. Difesa della natura, 52° Biennale di Venezia, Eventi Collaterali, Spazio Thetis, Arsenale, Venezia | Object’s metamorphosis, Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, Palazzolo sull’Oglio, Brescia | Memoria e Materia, Galleria Spaziotemporaneo, MIART, Milano | The art of pins, Galleria Spaziotemporaneo, Milano 2006 | L’altrooggetto, Nuovi Strumenti di Piero Cavellini, Brescia | Tra astrazioni e iconografie, Palazzo Martinengo, Brescia 2005 | La luce oltre la forma, Studio Clocchiatti, Udine | Luce, Galleria Corraini, Mantova 2004 | Matinèe, Galleria Ninapì, Ravenna | La luce oltre la forma, Museo I Mulini, Portogruaro; Galleria Peccolo, Livorno; Galleria Folini, Chiasso; Museo Casabianca, Malo | Briciole, Galleria Civica di Palazzo Todeschini, Desenzano del Garda, Brescia | Galleria Maurizio Corraini, Mantova | Alles im Kasten, Galerie Albert Baumgarten, Freiburg (Germania) | La tenda rossa, Teatro Vecchio, Boccadiganda (Mantua); Bosco dei Poeti, Dolcè (Verona) Viandanti, Palazzo Comunale, S. Casciano ai Bagni, Siena | Raccolti & Differenziati, Galleria Maria Cilena, Milano | Si gioca, Galleria Corraini, Mantova 2003 | Preghiera al sole, Chiesa di S. Antonio, Breno | Repertorio 2003 artist from Milan and Birmingham, Were, Birmingham | Immagini dall’Europa, Centro Culturale Bertolt Brecht, Milano

| Pittura di luce-Nuova pittura, Epicentro Museo delle Mattonelle d’Arte, Gala di Barcellona, Messina | Assonanze, Galleria Roberto Peccolo, Livorno | Blu voglia di mare, Amman Arte Moderna, Locarno 2002 | Disegnare. Materiali della civica raccolta del disegno di Salò, Civica Galleria D’Arte Contemporanea, Lissone (Monza e Brianza) | Biennale d’arte Paraxo 2002, Andora| Preghiera al sole, Cascina Airone, Vespolate, Novara; Palazzo del Broletto, Novara; La Fabbrica, Nosone (Svizzera) 2001 | Africa, Galleria Peccolo, Livorno | Persistenza del fantastico nell’arte italiana dopo il 1970, Galleria Peccolo, Livorno 2000 | Arte Contemporanea Italiana dalla Civica Raccolta del Disegno di Salò, Galerie | Klatovy Klenová, Klatovy (Repubblica Ceka) | 40° Premio Suzzara, Galleria Civica Suzzara, Vincitore 1° Premio ex aequo, Mantua | Dello spirituale nell’arte, Torre Avogadro Lumezzane, Vittoriale degli Italiani, Gardone Riviera (Brescia); Rocca di S. Giorgio (Mantua); Orzinuovi (Brescia); Chiesa di S. Antonio, Breno (Brescia) | La collezione della banca nazionale del lavoro, Chiostro del Bramante, Roma | Piccolo, Flux Gallery, San Diego, California | Via lucis, Sala dei Provveditori, Salò 1999 | Uberraschung, Galerie Baumgarten, Freiburg (Germania) 1998 | Palme d’autore, Orto Botanico, Palermo | Sogni di carta, aspetti del disegno in Lombardia, Sala napoleonica dell’Accademia di Brera, Milano | Escatologica, Magazzini del Sale Palazzo Pubblico, Siena | La scultura possibile, Premio Internazionale Guglielmo Marconi, Circolo Artistico di Bologna, Bologna | Palme d’autore, Istituto Italiano di Cultura, Il Cairo 1997 | Escatologica, Palazzo Bedoli, Viadana; Centro L. Di Sarro, Roma; Galleria Peccolo, Livorno | Civica raccolta del disegno, Palazzo Coen, Salò | Sogni di carta, aspetti del disegno in Lombardia, Museo Etnografico, San Pietroburgo; Civica Raccolta del Disegno, Salò | Libero blu, Galleria Blu, Milano 1996 | Premio C. Ferrario, Palazzo Cicogna, Busto Arsizio (Vare-


se) | 48° Premio Michetti, Francavilla al Mare, Chieti | Pellegrini cherubici, Chiesa della Pieve, Manerba del Garda | Sogni di carta, aspetti del disegno in Lombardia, Museo Nazionale della Grafica, Lubiana 1995 | Quatre artistes italiens, Galerie Aricchi, Parigi | Skulpturen (Acquisizioni), Stadtische Kunsthalle, Mannheim (Germania)| 28° Premio vasto dall’arte povera al post-moderno, Vasto | Cascella fretta Morandi, Frankfurter Westend Galerie, Francoforte sul Meno Basic, Gelleria Nazionale d’Arte Moderna, Trnava (Slovacchia) 1993 | Arte giovane in Lombardia, S. Maria della Pietà, Cremona | Critica in opera, Sala Cassero, S. Pietro Terme | 33° Premio Suzzara, Galleria d’arte moderna, Suzzara | The return of the Cadavre Exquis, The Drawing Center, New York 1992 | L’azzurro del cielo, Galleria Mazzocchi, Parma | Galleria Zelig, Bari | G7 Presenta G7, Galleria Studio G7, Bologna 1991 | Arte giovane in Lombardia, S. Maria della Pietà, Cremona 1990 | Premio Marche, Biennale d’arte contemporanea, Ancona 1989 | Pagine libri, Galleria Piero Cavellini, Brescia | Ex fabbrica d’armi Beretta, Brescia | Raccolta del disegno contemporaneo, Acquisizioni 1989, Galleria Civica, Modena 1988 | Verifica:assonanze dissonanze, Palazzo Monte Nuovo di Pietà, Brescia | Galleristi a palazzo, Centro di cultura Ausoni, Roma 1987 | Artefiera, Bologna | Italienische zeichnungen: 1945/1947, Kunstverein, Francoforte sul Meno | Disegno italiano del dopoguerra, Galleria Civica, Modena | Acquisizioni, Galleria Civica, Bologna | Il limite infinito, Musei Civici, Rimini 1986 | 11° Quadriennale Nazionale d’arte, Palazzo dei Congressi, Roma | Sul mormorare incanti, Civica Raccolta del Disegno, Salò | Il limite infinito, Studio G7, Bologna | Spazio Temporaneo, Milano 1985 | Kaos, Museo Casabianca, Malo | Acquisizioni 1985 Civica Raccolta del Disegno, Salò

1983 | Risonanza/Résonance, Roma/Parigi, Palazzo Venezia, Roma 1981 | L’oggetto schinchignoso, ex chiesa SS Filippo e Giacomo, Brescia

A destra Albano Morandi Cammino di Santiago, 2004




Da sinistra a destra Albano Morandi Gesto Ludico (1 e 2), 2013 Song for Stella, 2012|2013



Tyrome Tripoli

Tyrome Salvatore Tripoli è nato a Los Angeles in California nel 1967. EDUCATION: 1986-1990 University of California at San Diego San Diego, CA - Bachelor of Arts, May 1990 - Major: Biochemistry, Visual Arts. SUMMARY OF WORK: 2003-Present: Living and working in Brooklyn NY and Corona del Mar, making sculpture and architectural metal work. Artistic vision: integration between unlikely materials. www.TyromeTripoli.com 1994-Present: Melting Point Gallery San Francisco, CA Co-owner of Melting Point Gallery, Studios and Sculpture Garden, located in the historic Hamm’s Brewery building in the mission district of San Francisco. Melting Point Gallery provides exhibition, performance and event space for hundreds of local Bay Area artists throughout the year. Melting Point Studios consists of fifteen individual artists’ work studios. 1990-Present: Design and build furniture, fixtures and architectural metal work. Designs are inspired from the movement of the ocean. The primary focus is metal fabrication and blown glass but a array of materials are used. The majority of work produced includes: beds, tables, lighting, gates and railing banisters etc. www.TripoliDesigns.com Tripoli also produces a jewelry line under the name T. Salvatore.

A sinistra Tyrome Tripoli Green Form (particolare), 2011

www.t-salvatore.com


Mostre personali 2008 | Y Gallery, New York | Galleria Peccolo, Livorno 2007 | Gas, Integrated Negative Space, 55 Mercer Gallery, New York 2005 | Caltrans Refuse, Melting Point Gallery, San Francisco 2004 | Contrast in Context, 55 Mercer Gallery, New York 2003 | Oil and water, Galleria Claudio Ruggieri, Genova 2002 | San Francisco Refuse and Recycle Artist in Residence Exhibition Mostre collettive 2013 | Bushwick Open Studios, Centotto Gallery, New York | Combinatoria, Circolo Degli Artisti, Torino | Project Vortex, Ice House Gallery, Monmouth University 2012 | Art from the Boros, Denise Bibro Fine Art, New York | Bushwick Basel, Intervention piece on Jules de Balincourt’s gate | Toy Stories, West Port Arts Center, Hartford 2011 | Itinerant Ones, Storefront Gallery, New York | Outdoor Sculpture show, Brooklyn Bridge Park, New York | Factory Fresh, Bushwick, New York | Tribeca Project Space, McNiell Art Group, New York 2010 | Contained Excitement, Cavin-Morris Gallery, New York | Appropriated Objects, Michael Mut Gallery, New York | Upcycled, Educational Alliance, New York | Convergence, in affiliation with Project Vortex, Lumen House, New York | Art Hamptons, Sculpture Garden, New York | BWAC Outdoor Sculpture, Governor’s Island, New York | English kills – The 3 year anniversary, English Kills Gallery, New York | The Garden, McNeill Art Group, New York | Pool Art Fair, Curiosity Room at Gershwin hotel, New York | Tribeca Project Space, McNeill Art Group, New York


2009 | Outdoor Sculpture show, Brooklyn Bridge Park, New York | Art Hamptons, McNeil Art Group, New York | Bushwick Open Studios, New York | Found Architecture, M55 Art, LIC, New York 2008 | Outdoor Sculpture show, Brooklyn Bridge Park, New York | Scope Hamptons, McNeil Art Group, New York | Bushwick Open Studios, New York | Art and Design show, Park Avenue Armory, New York 2007 | Scope Miami, McNeill Art Group, Miami | No Wake, Diesel Gallery, Red Hook, New York | VERN, Sierra Tahoe College Gallery, Nevada | Scope Hamptons, McNeil Art Group, New York | Gas, Integrated Negative Space, 55 Mercer Gallery, New York 2006 | Free Transposition, Schanze8, Hamburg | Hypertexturalities, Florence Lynch Gallery, New York | TransFormal, Broadway Gallery, New York | Vern in Heat, 55 Mercer Gallery, New York| Inner Spaces/Outer Limits, Walker’s Pt Ctr Arts, Milwaukee | Blender, Sundaram Tagore Gallery, New York | Transvisual, Organization of Independent Artists Gallery, New York 2005 | Something Beautiful, Soul Arch Gallery, San Francisco | Tiger Rain, Jaxon House Gallery, Los Angeles | Interjacent (by VERN), I-5 Gallery, Los Angeles | Rifiuto Riusato Ad Arte, Roè Volciano – ex cotonificio De Angeli, Brescia (Italy) | Unrestricted Visions, Concepto Gallery, Brooklyn | Symposio (by VERN), Cessalto, Italy | Hand Sought (by VERN), Los Angeles | Temperature, Artist Network, New York 2004 | Contrast in Context, 55 Mercer Gallery, New York | Rise up! Unite! Rejoice!, Pigman Gallery, San Francisco | Raccolti e differenziati, Galleria Maria Cilena, Milano | Roshambo Winery Gallery, Sonoma | Gallery @49th, New York | 22nd Annual BWAC Outdoor Sculpture Exhibition, Brooklyn | Canvas Gallery, San Francisco | Espejo Gallery, Madrid 2003 | Placebo (by VERN), Canvas Gallery, San Francisco | Gallery @49th, New York | Perf 10 (by VERN), Kunsthaus Tache-

les, Berlin | Surf Style, 111 Minna Gallery, San FranciscoOpen Space, X-Zincografia, Venezia | VERN, Arte Contemporana Genova, Genova | Split Dreams (by VERN), 473 Broadway Gallery, New York | Split dreams, Museum of Romanian Literature, Bucharest | The curatorial Eye (by VERN), SMOVA, Sonoma (California) 2002 | Order Bipolar (by VERN), Melting Point Gallery, San Francisco | Skateboard Show, Culture Cache, San Francisco | Explosions, Urban Lab, Chicago | ReOrganica, Soap Box Gallery, Los Angeles; Galleria Pinta Piuma, Genova; Melting Point Gallery, San Francisco | San Francisco Chamber of Commerce, San Francisco 2001 | Think Again, Southern Exposure Gallery, San Francisco | Re: Duchamp Travelling Exhibition, Istanbul Biennial, Istanbul | Post Card show, Southern Exposure Gallery, San Francisco| Clos Pegase Winery, Calistoga (California) | Crucible Steel Gallery, San Francisco | Auberge du Soleil sculpture garden, Rutherford, Napa (California) 1999 | Garden de Vivre, Melting Point Gallery, San Francisco 1998 | San Francisco Garden Show, San Francisco | San Francisco Design Show, San Francisco | Chicago Design Show, Chicago 1997 | Melting Point Gallery Premiere, San Francisco | San Francisco Portfolio Group at LIMN, San Francisco 1996 | International Contemporary Furniture Fair, New York 1995 | International Contemporary Furniture Fair, New York 1994 | LIMN Gallery, San Francisco | Clyde Street Gallery, San Francisco 1993 | IMN Gallery, San Francisco | Coltaire Mastaire Gallery, San Francisco | Clyde Street Gallery, San Francisco

A sinistra Tyrome Tripoli Red/Brown (sled-cups), (particolare), 2008-2014



Da sinistra a destra Tyrome Tripoli Pink/Brown (school basket), 2008 Green Shoe, 2013 Yellow Form, 2008|2014


Recupero e riuso degli oggetti e dei materiali dell’esistenza quotidiana caratterizzano il lavoro di Raffaella Formenti, Albano Morandi e Tyrome Tripoli, da anni attivi sulla scena internazionale. “Peripezie” è il titolo scelto da loro stessi per la mostra a Sala 1, a significare gli imprevedibili percorsi della creazione, in continua apertura e mutazione rispetto agli elementi che entrano a far parte del loro operare.

Raffaella FORMENTI | Albano MORANDI | Tyrome TRIPOLI


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