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Visita il sito LUNEDÌ 27 SETTEMBRE 2010

Sfide

Edilizia

Mentre oltre 1300 campioni stanno partecipando alle Olimpiadi degli scacchi, la Federazione rinnova la presidenza

Dopo la crisi, segni di ripresa: nel primo semestre dell’anno sono aumentati di oltre il 60% gli investimenti nel settore immobiliare

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LEGION MEDIA

L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali di e

Inserto distribuito con The NYT International Weekly

Ambiente Il presidente russo ha risparmiato gli alberi destinati a scomparire per far spazio a un’autostrada

SU QUESTO NUMERO

Vittoria della società civile salva la foresta di Khimki

I mille anni di Yaroslavl

VASILY SHAPOSHNIKOV_KOMMERSANT

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VASILY SHAPOSHNIKOV_KOMMERSANT

ITAR-TASS

La città fondata nel 1010 questo mese sta festeggiando il suo millenario con numerosi eventi. La Cattedrale della Trasfigurazione è stata riverniciata di bianco e oro, mentre il Monastero ospita al suo interno una varietà sorprendente di mostre. Persino i biglietti dell’autobus si sono tinti d’argento per celebrare l’anniversario. SERVIZIO A PAGINA 7

Un paradiso per gli stranieri Al centro, una manifestazione a Mosca. A sinistra, il tratto disboscato della foresta di Khimki e, a destra, un’abitazione di cui era previsto l’abbattimento

Incalzato dalle manifestazioni più imponenti degli ultimi anni, Medvedev ha sospeso i lavori della nuova via di collegamento tra la capitale e San Pietroburgo. GALINA MASTEROVA RUSSIA OGGI

Poco prima di atterrare all’aeroporto di Sheremetyevo si scorge, appena a sud di Mosca, una grande area verde, un’oasi in deciso contrasto con il degrado urbano della capitale. La foresta però è attraversata da uno sfregio: una strada di tre chilometri dove i rigogliosi alberi sono

anni - Medvedev ha bloccato con una sorprendente retromarcia i lavori per la nuova autostrada che avrebbe dovuto unire Mosca a San Pietroburgo attraversando la foresta. Quasi nessuno si sarebbe aspettato un intervento di Medvedev e la vicenda ha rinnovato la speranza che il governo possa intavolare un dialogo costruttivo con i rappresentanti della società civile, compresi gli attivisti dell’opposizione e gli ambientalisti. «È chiaro che la decisione è dovuta alle proteste a favore della foresta di Khimki», afferma Mikhail Kreyndlin, capo di Gre-

stati tagliati. Se il progetto che prevedeva il disboscamento della foresta di Khimki è stato bloccato e se lungo il suo tratto disboscato stanno crescendo delle giovani piante, lo si deve al deciso intervento del presidente Dmitri Medvedev, agli incendi che hanno colpito il Paese e a una campagna ambientalista che ha attratto l’unanime sostegno dei russi, nonché all’intervento di Bono Vox, il leader degli U2, ambasciatore internazionale del rock. In seguito alle manifestazioni a sostegno degli alberi di Khimki - le più imponenti degli ultimi

enpeace Russia. Concorda Yevgeniya Chirikova, a capo del movimento per salvare la foresta di Khimki: «Credo che Medvedev abbia reagito alle manifestazioni della gente». La strada, a cui si lavorava da anni, avrebbe dovuto unire direttamente San Pietroburgo a Mosca a eccezione del tratto finale che avrebbe dovuto costeggiare l’aeroporto prima di attraversare la foresta di Khimki, considerata il cuore della “cintura verde”che circonda Mosca, nonché il polmone di una delle città più inquinate d’Europa. La foresta, dove crescono so-

prattutto pini e abeti, contiene anche alcune delle ultime querce d’Europa. E dopo un’estate in cui nel Paese sono divampati ovunque incendi di foreste e torba e Mosca è rimasta stretta nella morsa dello smog per oltre un mese, per molti la foresta è più che mai irrinunciabile. Anche Yuri Shevchuk, il veterano cantante rock, si è esibito durante la manifestazione di protesta del 22 agosto, quando migliaia di persone di sono radunate nel centro di Mosca. SEGUE A PAGINA 3

Gli specialisti stranieri in Russia guadagnano più che altrove: secondo una ricerca condotta dagli analisti della banca Hsbc, il 36 per cento di loro gode di una remunerazione che supera il quarto di milione di euro l’anno. SERVIZIO A PAGINA 2

Dopo gli incendi economia in fumo Gli incendi provocati dal caldo record che quest’estate ha colpito la Russia hanno distrutto oltre un quarto dei territori agricoli facendo precipitare le previsioni di raccolto e infliggendo un duro colpo all’economia. SERVIZIO A PAGINA 5

Regioni A due anni dal conflitto con la Georgia, Mosca afferma la sua presenza nell’enclave indipendentista

Mattoni e armi, così la Russia ricostruisce l’Abkhazia Il Cremlino ha promesso milioni di dollari. Ma la popolazione teme di perdere la propria sovranità. ANNA NEMTSOVA

URY KOZYREV

RUSSIA OGGI

Rovine lungo la strada tra Gali e Sukhumi

Il Monastero di Novy Afon sovrasta le lance ad alta velocità delle pattuglie militari russe che sorvegliano la costa sul Mar Nero dell’Abkhazia, un’enclave montuosa dalle spiagge selvagge, dalla natura subtropicale e paradisiaca che nei secoli ha at-

tirato vari imperi, dai romani ai sovietici. E ancor oggi contesa. Quando, dopo la guerra russo-georgiana dell’agosto 2008, la Russia riconobbe l’indipendenza dell’Abkhazia, la popolazione si sentì sollevata, benché Usa e Ue continuino a considerarla un territorio georgiano. Tuttavia sono bastati solo due anni perché la Russia affermasse la propria presenza militare e imprenditoriale in Abkhazia. Migliaia di soldati e di agenti russi si stanno trasfe-

rendo nella base di Gadauta ultimata di recente nella regione di Gali dove la Russia ha dispiegato il suo moderno sistema difensivo aereo, costituito da missili S-300. «Eravamo abituati a essere considerati una sorta di“buco nero”,mentre ora arrivano da noi i più importanti investitori russi e potenti personaggi», commenta Astamur Ketsba, capo dell’amministrazione regionale di Gagra. SEGUE A PAGINA 3

SUL NOSTRO SITO RUSSIAOGGI.IT Un moderno Orient Express RZD.RU

È un vero e proprio Orient Express dei giorni nostri il nuovo treno di lusso Mosca-Nizza inaugurato giovedì 23 dalla Rzd. Sola andata tra i 306 e i 1050 euro.


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RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Politica&Società

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Immigrazione Chi sceglie di lavorare all’estero, nella Federazione guadagna più che altrove. Ma trovarvi un impiego non è semplice

Il mercato russo del lavoro, un paradiso per gli stranieri rivano a Mosca potevano puntare a posti di lavoro eccellenti. Dal momento che l’economia russa cresceva più rapidamente di quelle occidentali, potevano anche ritrovarsi a dirigere

ANNA ARTEMEVA

Volete affrancarvi da un’occupazione ingrata a Roma o Milano? Le aziende russe cercano specialisti che conoscano bene il Paese e la sua lingua.

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RACHEL MORARJEE RUSSIA OGGI

Lavorare in Russia paga. Secondo un recente sondaggio condotto dalla banca Hsbc, gli espatriati che lavorano in Russia guadagnano in assoluto di più e il 36 per cento di loro ha un reddito pari a oltre un quarto di milione di euro. Peccato che cercare di unirsi alle loro file sia di gran lunga più difficile di quel che si possa supporre. Quindici anni fa i giovani che si trasfe-

Una nuova legge offre visti facilitati ai professionisti altamente qualificati e lautamente pagati un’azienda nel momento in cui nel loro Paese a malapena avrebbero fatto fotocopie. Oggi non più: in Russia le aziende, locali e straniere, sempre più spesso assumono manager e direttori

“Prima ci reputavano dei messia” IMPRENDITORE

Ho scelto di studiare russo perché volevo imparare una lingua che desse uno sbocco di lavoro alternativo. Il mio vantaggio è stato l’aver subito acquisito l’esperienza commerciale qui, sul campo, prima come impiegato, poi come capo area. Ora ho un ufficio di sette persone. Forniamo impianti, servizi di montaggio e logisti-

russi e reclutano cittadini di altri Paesi soltanto per mansioni molto specialistiche. Una nuova legge entrata in vigore in estate offre visti di tre anni facilitati ai professionisti“altamente qualificati”(e lautamente pagati, almeno 2 milioni di rubli l’anno). Le occasioni di trovare un posto

a livello manageriale sono però pressoché scomparse e gli stranieri accedono a queste posizioni solo se conoscono il Paese e la lingua. Le cose sono cambiate: i cacciatori di teste cercano nuovi talenti tra i russi che lavorano all’estero o in aziende straniere attive in Russia. I primi sono i più richiesti,

Da dove provengono gli stranieri?

LA TESTIMONIANZA / 1

Roberto Ballati

Un gruppo di stranieri si ritrova in un pub russo dopo una giornata di lavoro

ca, sostegno tecnico ai salumifici ed ai macelli di tutto il Paese. La lavorazione della carne in Russia è un settore strategico. Ogni paesino ha il suo myasokombinat, complesso per la lavorazione della carne. Macchinari in loco non se ne producono e la tecnologia made in Italy è molto apprezzata. L’approccio dei russi nei confronti degli stranieri però è cambiato. Prima ci vedevano come dei messia. Ora chi acquista valuta l’aspetto commerciale.

ma le aziende devono pagare premi considerevoli per convincerli a rimpatriare. Molti sono riluttanti a ritornare e ciò fa sì che si creino opportunità di lavoro per gli emigrati stranieri in settori cruciali quali il diritto internazionale, la direzione di banche e di aziende di software. Al tempo stesso, le as-

LA TESTIMONIANZA / 2

“I costi di gestione però sono alti”

42%

tre fasce di lavoratori con redditi inferiori a quelli della prima tornata. Nel mio caso (sono un presentatore di Expert TV) mi vedo costretto a spendere 1500 euro al mese in voli aerei e 1700 in affitto. I costi di gestione, quindi, per poter lavorare e vivere in Russia sono molto alti. La nuova legge potrebbe essere una valida soluzione sia per il Paese che per gli stranieri. L’unica domanda che mi rimane è: perché si parla solo di tre anni?

Pier Moro PRESENTATORE TELEVISIVO

12% 6% Regno Unito

6%

6% 1%

Olanda

Stati Uniti

Canada

Francia

Italia

La popolazione russa potrebbe diminuire di circa 20 milioni di persone entro il 2025, la forza lavoro del Paese avrà bisogno perciò di circa 15-35 milioni di stranieri. La nuova legge, in un primo tempo, favorirà l’ingresso della forza lavoro intellettuale. Ma in un secondo tempo la legislazione dovrà consentire l’ingresso ad al-

Storica intesa con la Norvegia sull’Artico

Tecnologia La stampa ha rilanciato le denunce di una blogger

LUKE ALLNUTT RFE/RL

Una blogger israeliana dalle origini russe ha avuto la ventura di ammalarsi mentre visitava i suoi parenti in Russia. Il suo racconto e le suo foto della sua convalescenza in un ospedale diVoronezh pubblicate sul blog dorinem.livejournal.com hanno scatenato una marea di commenti e sono stati ripresi da diverse agenzie di stampa che altrimenti si sarebbero ben guardate dal trattare l’argomento. Come il diffusissimo tabloid Komsomolskaya pravda che di

solito si occupa di reality, gossip e sport. È un esempio di come i blog possano incidere sulla realtà dei fatti grazie all’effetto a catena per cui le notizie dalla blogosfera passano alla stampa tradizionale. Alcuni attivisti, per fare un altro esempio, si sono invece serviti della blogosfera per aiutare le vittime degli incendi in Russia. Secondo Olga Serebryanaya, giornalista della redazione russa di Radio Free Europe/Radio Liberty, il proliferare dei blog e

dei siti dedicati agli incendi ha contribuito a rafforzare il senso di solidarietà civile che negli ultimi due decenni, dal crollo dell’Unione Sovietica, era andato logorandosi. Sempre più raramente l’opposizione politica russa si occupa dei temi che stanno davvero a cuore ai cittadini, come la protesta contro le auto blu o la campagna contro la corruzione della polizia. La blogosfera invece è uno strumento cruciale per creare quel senso di “unità civile” di cui parla la Serebryanaya.

Alcuni attivisti si sono invece serviti del web per aiutare le vittime degli incendi divampati in estate

La blogosfera è diventata uno strumento cruciale per rafforzare il senso di solidarietà civile

RUSSIAN LOOK

Se l’ospedale è fatiscente raccontalo su Internet La rete non sta solo inferendo colpi mortali al giornalismo tradizionale ormai agonizzante. Riesce anche ad attirare l’attenzione dei media su gravi carenze amministrative.

sunzioni di stranieri sono vitali per le aziende russe che cercano di guadagnare rispettabilità sui mercati internazionali perché riescono a rassicurare gli investitori stranieri. Man mano che i mercati finanziari si riprenderanno, la richiesta di avvocati che hanno fatto pratica all’estero tornerà a crescere e chi troverà lavoro a Mosca riuscirà ad affermarsi più rapidamente che nel proprio Paese d’origine. «Molti avvocati che conosco mi hanno detto che mentre nel loro Paese sarebbero rimasti alcuni dei tanti, qui si sentono delle personalità» dice Nikita Prokofiev della società di executive search Odgers Berndtson.Un’altra figura richiesta è quella del project management nel settore del software. La Russia abbonda di programmatori software preparati, ma i project e business manager con oltre 10 anni di esperienza sono davvero pochi. Una volta che le aziende russe inizieranno a espandersi sempre più oltreoceano, ci sarà sempre più richiesta di manager stranieri. Fino ad allora, in ogni caso, la Russia non offrirà occasioni di lavoro facili ai professionisti intenzionati ad affrancarsi da un lavoro ingrato a Roma o Milano a meno che non conoscano bene la Russia e la sua lingua e non abbiano competenze difficili da reperire in chi è nato sul posto

Berlusconi a Medvedev “Ci uniscono stima e gas” Lotta al traffico internazionale di stupefacenti, democrazia e intese Nato-Russia sono stati i temi al centro del discorso tenuto dal presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi in occasione del Forum politico mondiale sulle democrazie che si è svolto a metà mese a Yaroslavl, la cittadina sulVolga a 300 chilometri da Mosca. Durante l’incontro bilaterale

con il presidente Dmitri Medvedev, il premier italiano ha ricordato i crescenti scambi economici e commerciali tra i due Paesi. «Ci uniscono stima e amicizia», ha detto Berlusconi, aggiungendo: «ma anche il gas». A pagina 6 l’opinione sul forum di Nikolai Zlobin, direttore dei programmi russi e asiatici dell’Istituto di sicurezza mondiale

Russia e Norvegia hanno trovato un accordo per lo sfruttamento delle risorse energetiche di un conteso territorio artico dopo una disputa di oltre quarant’anni. L’accordo riguarda una superficie di 175 mila chilometri quadrati nel mare di Barents e riserve potenziali di 10 miliardi di barili di petrolio. L’intesa siglata questo mese stabilisce la linea di confine tra i territori appartenenti alle due nazioni, aprendo la strada allo sfruttamento delle enormi quantità di gas e petrolio presenti nell’area. In gioco c’è anche lo sfruttamento economico di un’area su cui insistono anche Usa, Canada e Danimarca. «Questo è un esempio pratico di come tutte le dispute concernenti l’Artico debbano essere risolte tramite negoziati sulla base del diritto internazionale vigente», ha commentato il Cremlino.


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Salvo il polmone verde di Mosca Contenuti multimediali su www.russiaoggi.it

73% La percentuale di abitanti della regione di Khimki contrari al disboscamento della foresta per far spazio a un’autostrada

IL COMMENTO

VASILY SHAPOSHNIKOV_KOMMERSANT

IL SONDAGGIO

La milizia speciale blocca l’ingresso degli attivisti nella foresta

Yuri Shevchuk CANTANTE ROCK

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La foresta di Khimki è già diventata un simbolo, una metafora. Ormai è entrata nella nostra stessa anima: o ritornerà a germogliare o sarà completamente distrutta”

Un ambientalista attraversa il tratto disboscato della foresta di Khimki

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

A preoccupare il governo era che a manifestare fosse soprattutto la gente normale e non solo i soliti attivisti dell’opposizione. Prima di cantare, Shevchuk ha detto che la foresta di Khimki era un simbolo e che se fosse stata distrutta non sarebbe rimasto più nulla «per i nostri nipoti, nulla per i nostri figli, nulla, a parte campi sterili». Tre giorni dopo il cantante è stato inaspettatamente invitato sul palco del primo concerto degli U2 a Mosca, per cantare“Knockin’ on Heaven’s Door”insieme a Bono. Questi il giorno prima aveva incontrato Medvedev e l’invito rivolto a Shevchuk è stato visto come un gesto di sostegno da parte del leader degli U2 alla campagna ambientalista.

Nel giro di ventiquattr’ore Medvedev ha interrotto i lavori per “ulteriori dibattiti con la cittadinanza e gli esperti”. A Mosca c’è stato chi, scherzando, ha affermato che la campagna sembrava essere riuscita di fatto a “knock on heaven’s door”(bussare alla porta del paradiso). In ogni caso, fanno notare gli esperti, gli interessi economici che ruotano attorno alla costruzione dell’autostrada sono tali da far dubitare di una definitiva vittoria degli ambientalisti. «Una delle possibilità è che tra un mese o due, quando le proteste saranno scemate, ci saranno dei dibattiti e alla fine il progetto originale verrà ripreso», commenta Nikolai Petrov, analista politico presso il Carnegie Center di Mosca. In passato è già accaduto che

I precedenti CANADA

INDONESIA

Da anni nella regione settentrionale dell’Alberta, lungo il fiume Athabasca, vengono distrutte le foreste boreali per estrarre petrolio dalle sabbie bituminose

Complice la “mafia del legno”, continua il traffico illegale del merbau, prezioso legno duro indonesiano, utilizzato principalmente per la produzione di parquet

FINLANDIA

CINA

La compagnia forestale governativa sta tagliando alcune foreste di conifere importanti per il pascolo invernale delle renne, vitale per la popolazione indigena dei Sami

Ogni ventiquattro ore la Cina sacrifica 40 ettari di foreste per ricavare 130 milioni di bacchette usa e getta al giorno per un totale di 45 miliardi l’anno

FEDOR SAVINTSEV_KOMMERSANT

deranno», dice Kreyndlin. I sostenitori dell’autostrada sono pronti a battersi con ogni mezzo. Hanno indetto una petizione a favore del progetto e in soli tre giorni hanno raccolto 20mila sottoscrizioni ordinando, secondo la Chirikova, a dipendenti di negozi e istituti amministrativi di firmare e raccogliere firme. Il problema è che, come osserva Mikhail Blinkin, esperto di trasporti, «non si può attraversare Khimki perché si creerebbero dei danni ecologici», ma i percorsi alternativi richiederebbero l’esborso di ingenti indennizzi per il trasferimento dei residenti delle zone coinvolte e un imponente sforzo di pianificazione. «Non esiste - conclude Blinkin - una soluzione che possa soddisfare tutti».

Gli ambientalisti però temono che, una volta scemate le proteste, il disboscamento riprenda le battaglie degli ambientalisti contro la costruzione di opere edilizie abbiano inizialmente avuto successo, come nel caso della chiusura nel 2008 di una fabbrica di carta e cellulosa che inquinava il lago Baikal, poi riaperta quest’anno. Anche la demolizione di case abusive nella zona di Rechnik, interrotta quest’anno in seguito alle proteste, è stata successivamente autorizzata dai tribunali locali. «Il timore è che l’autostrada sia stata bloccata per allentare la tensione e che i lavori ripren-

L’indecisione avvelena gli investitori Sospendendo la costruzione della prima parte della nuova autostrada, il presidente Medvedev si è dimostrato sensibile alle questioni ambientali, ma ha anche messo a repentaglio un investimento di importanza cruciale: il progetto di partenariato pubblico privato (Ppp) con la società Nwcc (North-West Concession Company), alla testa della quale c’è il colosso francese delle costruzioni Vinci. «L’episodio potrebbe sco-

raggiare gli investitori che stanno meditando di entrare in attività in Russia tramite altri Ppp», ammette Vladimir Melnikov, direttore dell’agenzia Graylings. Il fermo improvviso dei lavori dimostra che i progetti di Ppp sono soggetti a indecisione e l’indecisione è veleno per gli investitori. Vinci intanto attende, ma, ha detto il Presidente Xavier Huillard, «crede che le autorità troveranno una soluzione in tempi rapidi».

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

Fino a poco tempo fa l’Abkhazia era ritenuta una zona di “conflitto congelato”(frozen conflict), una regione scissionista non più parte a tutti gli effetti della Georgia. Dalla breve ma sanguinosa guerra con le forze georgiane del 1993, la regione scissionista è rimasta sempre più isolata ed è andata in piena decadenza: neve e pioggia sono caduti sui tetti dei meravigliosi palazzi del XIX secolo del principe di Oldenburg, mentre sulle bianche statue marmoree sul lungomare di Gagra è cresciuto il muschio. Le autorità locali stanno adoperandosi in tutta fretta affinché gli acquirenti russi rilevino e restaurino le proprietà danneggiate, antiche e moderne. Il

presidente abkhazo Sergei Bagapsh ha confermato che da quest’estate i cittadini russi potranno privatizzare le proprietà in Abkhazia. Il presidente russo Dmitri Medvedev e il premier russoVladimir Putin hanno promesso di inviare miliardi di dollari per sostenere l’indipendenza dell’Abkhazia apportando linfa vitale all’economia e ricostruendone infrastrutture e apparato militare. Non tutti in Abkhazia sono soddisfatti di questo investimento e soprattutto della crescente influenza russa. Tamara Lakrba, capo urbanista delle città di Gagra e Pitsunda, nonché fiera custode del loro basso skyline e fascino provinciale, teme che l’Abkhazia venga devastata: «Quando hanno abbattuto il primo cedro secolare o costru-

ito edifici più alti dei tre piani consentiti a Gagra, tutti gli abkhazi avrebbero dovuto scendere in strada a protestare». In Abkhazia alcuni cittadini sono irritati alla sola idea di poter diventare uno Stato vassallo della Russia. Come il ministro della Difesa, il generale di divisione Mirab Kishmaria che ha ricordato che, insieme ad altri ufficiali abkhazi, ha versato il suo sangue per conquistare l’indipendenza. «A prescindere dalle pressioni che eserciteranno, i russi non vedranno mai l’Abkhazia sciogliere il suo esercito indipendente»., ha detto. «Quanti vogliono demilitarizzare l’Abkhazia non erano qui durante la guerra, e non sanno che il popolo abkhazo è formato da una fratellanza di combattenti».

URY KOZYREV

Mattoni e armi, così la Russia ricostruisce l’Abkhazia

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La fortezza persiana di Attaba risalente al quarto e quinto secolo

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Economia

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Mercati Il programma di riforme del presidente Medvedev ha l’obiettivo di arrestare il cosiddetto ciclo boom-bust, crescita-tracollo

Un Paese vulnerabile che dà segni di recupero tà di petrolio, gas e carbone che complessivamente supera del 50 percento le esportazioni dell’Arabia Saudita, il secondo esportatore al mondo, e di tre volte quelle dell’Australia, il terzo. Ma, malgrado il loro contributo all’economia, gli idrocarburi danno lavoro a meno del 2 percento della popolazione. La Russia è poi particolarmente suscettibile al costo globale del capitale. Quando nel 2006 il Paese aprì il proprio conto capitale, lo fece basandosi sul non irragionevole assunto che i mercati internazionali avrebbero ridistribuito il capitale nel Paese meglio di quanto non avrebbero potuto fare un asfittico mercato finanziario interno o un sistema bancario inefficiente. Ma purtroppo per la Russia, la crisi del 2008 ha dimostrato che anche i mercati internazionali hanno le loro pecche. La debolezza del settore bancario, l’inadeguatezza del mercato finanziario e un conto capitale aperto rendono la Russia particolarmente vulnerabile ai cam-

La debolezza del settore bancario e l’inadeguatezza del mercato finanziario rendono la Russia particolarmente esposta ai cambiamenti d’umore dei mercati globali. ROLAND NASH CAPO DELLA RICERCA DI RENAISSANCE CAPITAL

È opinione diffusa che il Paese sia in grado di esercitare il pieno controllo sulle proprie sorti economiche. Non è così. Negli ultimi dieci anni, l’economia russa è stata trainata da due fattori che sfuggono al suo controllo: il costo delle materie prime e quello del capitale. Nella fattispecie, il cartello petrolifero dell’Opec, il governo cinese e la Federal Reserve statunitense esercitano sulla Russia un’influenza pari a quella del Cremlino o degli oligarchi. Quasi ogni Paese è influenzato dal prezzo del petrolio e dal costo internazionale del capitale. Ma la Russia rappresenta un caso a parte perché si trova a subire entrambi. La Russia esporta una quanti-

DATI DEL MINISTERO PER LO SVILUPPO ECONOMICO

L’economia è trainata da fattori che sfuggono al controllo: il costo delle materie prime e del capitale La buona notizia è che il clima internazionale lascia nuovamente prevedere un buon tasso di crescita

biamenti d’umore dei mercati finanziari globali. A causa della sua singolare suscettibilità a due variabili estranee al proprio controllo e particolarmente soggette alla volatilità, la Russia è un’economia “boom-bust” (crescita-tracollo) per eccellenza. In tempi di crescita, sono pochi i Paesi che vedono la propria economia decollare quanto la Russia. Quando il clima internazionale muta, l’economia e i mercati russi crollano.

Una notizia buona e una cattiva La buona notizia è che per la Russia le previsioni sul breve periodo sono quasi ideali. Le sfide strutturali a cui Usa, Eu-

ropa e Giappone si trovano a dover far fronte lasciano a questi Paesi poca scelta se non mantenere i tassi d’interesse pari a zero e ancora a lungo. Contemporaneamente l’Opec e il governo cinese sembrano decisi a mantenere alto il prezzo del petrolio. Per quest’anno, un clima pessimistico potrebbe aiutare a contenere i prezzi sul breve periodo, ma si prevede che sul medio termine i prezzi delle materie prime aumenteranno come accadde nel 2007, quando il prezzo del petrolio arrivò a sfiorare i 117 euro al barile. Di conseguenza, non c’è motivo di credere che la Russia non possa tornare a una crescita economica del 5-7 percento o che

il mercato azionario o immobiliare non possano raggiungere di nuovo un livello di performance tra i migliori al mondo. Tuttavia, non appena il clima internazionale muterà, la conseguente fase di arresto (“bust”) rischia di essere tanto più marcata quanto più il “boom” che l’aveva preceduta si era preannunciato roseo. Il governo russo è da tempo consapevole della propria vulnerabilità. Il crollo del prezzo del petrolio, sceso da 27 a 7 euro al barile tra il 1980 e il 1986, è stato una delle principali cause del crollo dell’Unione Sovietica. La crisi del 1998 ha coinciso con una fase in cui il prezzo “reale” del petrolio era il più basso della storia. E la crisi del 2008 è quasi interamente attribuibile ai mercati finanziari globali. Di conseguenza le riforme hanno il duplice obiettivo di diversificare l’economia e allontanarla dall’ambito delle materie prime e di creare un settore finanziario capace di favorire il passaggio dei risparmi russi alle imprese russe. Una risposta potrebbe essere quella di esercitare una maggiore pressione fiscale sul settore petrolifero e una riduzione fiscale sugli altri settori del mercato. Un’altra è quella di introdurre nelle finanziarie Sberbank eVtb una nuova dirigenza, più aperta alle riforme. Il programma di modernizzazione del presidente Dmitri Medvedev è una terza soluzione. Malgrado i commenti critici, la Russia di Medveded ha un programma di riforma e pure ragionevolmente ambizioso.

Edilizia Nel primo semestre dell’anno gli investimenti immobiliari sono ammontati a 700 milioni di euro, il 65% in più rispetto al 2009

Boom del mattone russo, dopo la crisi la ripresa Anche le aziende italiane mostrano un crescente interesse: l’export di materiali edili è la terza voce delle esportazioni verso la Russia e i costruttori fanno grossi affari.

L’APPUNTAMENTO LA 23A EDIZIONE DEL DOMEXPO DI MOSCA 7-10 OTTOBRE, SALA ESPOSIZIONE GOSTINY DVOR, MOSCA

SVETLANA SOROKINA RUSSIA OGGI

Si terrà a Mosca dal 7 al 10 ottobre la 23a edizione del DomExpo, la fiera immobiliare a cui partecipano circa 399 imprenditori russi. Sarà una vetrina anche per il mercato immobiliare italiano, che esercita una forte attrazione sugli acquirenti russi. Sono attesi oltre 10mila visitatori, rigorosamente venditori e acquirenti professionisti.

LEGION MEDIA

Un balzo del 65% solo nel primo semestre. Russi e stranieri, italiani compresi, investono sempre di più nel mattone russo: 700 milioni di euro nei primi sei mesi di quest’anno, secondo la società Jones Lang LaSalle. E, secondo gli esperti, gli investimenti continueranno a crescere anche nel semestre in corso portando il volume totale nel 2010 a 3 miliardi di euro. Segno di ripresa del settore dopo la crisi. Anche le aziende italiane mostrano un crescente interesse dopo la crisi degli investimenti iniziata alla fine del 2008. Interesse che si fonda tra l’altro su una tradizione consolidata: in buona parte sono stati proprio gli italiani a plasmare il volto odierno delle due principali città russe. I monumenti architettonici più significativi di Mosca e San Pietroburgo sono infatti legati ai nomi di architetti italiani come Aristotele Fioravanti, Francesco Bartolomeo Rastrelli, Domenico Giovanni Trezzini, e Carlo Rossi. I produttori e i fornitori italiani di macchinari, attrezzature e materiali per l’edilizia hanno trovato da tempo la loro nicchia

www.mvdv.ru/exhibition/100.ex.htm

IL COMMENTO

Pierfederico Lossa: “C’è ancora tanto lavoro da fare” NAZIONALITÀ: ITALIANA DOMICILIO: MOSCA OCCUPAZIONE: INVESTIMENTI

Pierfederico Lossa vive a Mosca dal 2001 ed è managing director della società di gestione degli investimenti Origin Ltd. Si occupa in particolare d’investimenti diretti nel settore immobiliare russo, o per dirla più concretamente, cerca investitori all’estero, compra terreni nelle regioni di Mosca e Samara e costruisce cottage che poi vende.

«Prima della crisi i profitti del settore immobiliare erano strabilianti. Nel 2008 la crescita è stata del 30%, mentre nel 2007 era stata del 15. Ma conosco degli analisti che già nel 2006 prevedevano la crescita del mercato. Il fatto che sia cresciuto del 30 e del 15% e che poi, durante la crisi, abbia subito un crollo del 40% va visto nell’ottica di una “correzione del mercato”», spiega. Girando per Mosca, aggiunge, spesso ci s’imbatte in palazzi che avrebbero bisogno di restauri e

in aree edificabili. «C’è ancora tanto lavoro da fare qui nella capitale, per non parlare poi della provincia». Certo i problemi non mancano. Lossa ne cita uno per tutti: la corruzione. «Non può impedire la crescita, ma - ammette - se per qualunque operazione occorre investire il doppio del tempo, questo può compromettere il tuo progetto e diventare un serio ostacolo». La testimonianza integrale su www.russiaoggi.it

di mercato in Russia. Aziende come Fiori, Antec, Officine Mondial, Concrete Systems,Vebra e altre commercializzano da tempo i loro prodotti in Russia tanto che l’import di materiali edili è la terza voce in ordine di importanza nelle importazioni russe dall’Italia, dopo l’arredamento e i beni di lusso. Sono rari gli stabilimenti di produzione italiana in territorio russo, come le fabbriche di produzione di cemento e di piastrelle in ceramica nella provincia di Mosca. Gli affari vanno bene anche per i costruttori. L’italiana Codest, ad esempio, attiva sul mercato russo dal 1984, ogni anno riceve premi dal governo di Mosca

come miglior appaltatore. È stata la Codest a curare la ristrutturazione del prestigioso albergo Balchug, situato di fronte al Cremlino, e dell’Accademia delle Arti Glazunov nonché a realizzare varie strutture dell’aeroporto di Domodedovo. In altre regioni russe opera con successo la società Columbus, fondata nel 1990, che ha al suo attivo la costruzione di quattro ipermercati a Volgograd, di un centro commerciale a San Pietroburgo e di un altro in fase di costruzione ad Astrakhan. Ci sono poi aziende che optano per finanziamenti frazionati. «Ogni settimana vengono a trovarci piccoli e medi imprenditori. Nel caso in cui i partner italiani abbiano difficoltà a ottenere i finanziamenti, garantiamo loro il sostegno delle banche russe», spiega il direttore in Russia del Domina Hotels Group, Vladimir Maslov. Negli anni Novanta е Duemila, Mosca è diventata la Mecca dei designer italiani in cerca di lavoro e di possibilità creative. Basti solo citare che Leonardo Tonioni ha restaurato le facciate e gli interni dell’hotel Savoy di Mosca, che Giovanni Bartoli ha realizzato una catena di cinema a Mosca e in diverse regioni e che Antonio Citterio ha progettato il Barvikha Hotel & Spa. Oggi come 200 anni fa, in conclusione, le attività di maggiore successo per gli italiani sul mercato russo restano l’architettura e il design.


Economia

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Agricoltura Dilaga la paura che l’impennata dei prezzi dei generi alimentari possa far aumentare l’inflazione

Un quarto dei raccolti in fumo dopo gli incendi economia in cenere L’ondata di caldo che ha colpito la Russia ha inflitto un duro colpo anche all’economia. Le ripercussioni si stanno facendo sentire anche sul resto del mondo.

Con un quarto dei terreni agricoli devastati dai roghi estivi, le previsioni di raccolto sono precipitate

Tim Gosling

photoxpress

russia oggi

La Russia l’anno scorso era il terzo Paese esportatore di grano al mondo ma, con un quarto dei terreni agricoli devastati dagli incendi d’agosto, le previsioni di raccolto sono precipitate a circa 60milioni di tonnellate dalle 97 del 2009. Oltretutto, dal momento che gli incendi hanno ritardato la semina delle coltivazioni invernali – che rendono in genere una volta e mezzo in più di quelle estive – la produzione cadrà ancor di più. Tuttavia è difficile stimare a quanto ammonterà l’impatto definitivo della siccità sull’economia del Paese finché non sarà terminato il raccolto. Sul breve termine la Russia dovrà far fronte a una spesa non indifferente per risarcire tutti i danni. Il governo ha promesso di ricostruire a proprie spese le abitazioni e le infrastrutture andate in fumo. Secondo Sergei Shoigu del Ministero delle emergenze, gli indennizzi si aggireranno intorno ai 12 miliardi di rubli (400 milioni di euro). Intanto gli agricoltori, già colpiti dal crollo della domanda causato dalla crisi finanziaria iniziato nel 2008, adesso si ritrovano ancor più indebitati. Secondo gli analisti, occorrerà ristrutturare circa 127 miliardi

Il governo deve far fronte a ingenti spese per indennizzare i danni provocati dal caldo record d’agosto di rubli in crediti agricoli – il 15 per cento dei crediti complessivi dell’intero comparto bancario – e l’onere ricadrà sulle due banche di proprietà statale, la Sberbank e la Rosselkhosbank. Lo Stato ha già annunciato di voler offrire 10,5

miliardi di rubli per i sussidi destinati ai tassi di interesse degli agricoltori nel 2010-11. Anche il nascente segmento dell’allevamento sarà duramente colpito dall’aumento dei prezzi dei capi di bestiame. Molto probabilmente il prezzo di carne, uova e latticini aumenterà considerevolmente. I produttori e i commercianti di prodotti alimentari dovranno bilanciare gli alti prezzi dei fornitori con un governo che cerca disperatamente di mettere un freno all’inflazione. Anche le aziende russe di spe-

dizione e trasporti subiranno le pesanti ripercussioni dell’ondata estiva di calore. Dopo il bando delle esportazioni di grano annunciato dal premier Vladimir Putin, è improbabile che il volume complessivo spedito all’estero (perlopiù in Medio Oriente) superi le 4,5 milioni di tonnellate, niente in confronto alle 21,5 del 2009. Nel complesso l’ondata di caldo ha inferto un duro colpo alla già fragile ripresa economica in corso. A luglio la produzione industriale era salita del 5,9 per cento rispetto allo scorso anno

e gli investimenti erano in positivo, essendo pari allo 0,8 per cento, ma in seguito entrambi gli indici sono precipitati del 10 per cento rispetto al mese precedente. Ma il timore, spiega Olga Sterina della banca russa di investimenti Uralsib, è che «gli investimenti calino ancor più rispetto a quanto previsto». Mentre gli analisti auspicano che lo shock economico sia temporaneo, dilaga la paura che i prezzi dei generi alimentari in impennata possano far aumentare l’inflazione e pregiudicare le chance di una crescita accelerata. L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari ha però portato al rialzo delle previsioni relative all’inflazione persino di 3 punti percentuali rispetto al 7 per cento stimato dal governo. Il rialzo dei tassi d’inflazione sarebbe un duro colpo proprio quando, dopo vent’anni, i tassi di interesse di giugno erano tornati a essere reali – ossia più alti dell’inflazione – normalizzando l’andamento economico per la prima volta dai tempi del crollo dell’Unione Sovietica. Se i tassi rimanessero reali, la Banca centrale russa guadagnerebbe incentivi necessari per tenere sotto controllo l’economia. Ma già a luglio i tassi sono tornati a essere negativi rispetto all’inflazione e, man mano che con l’autunno si stanno mostrando compiutamente le ripercussioni dell’ondata di calore, la speranza che tornino a essere reali sta svanendo.

Difesa La Russia vuole dotare il proprio esercito di oltre 1000 Lince, gli M65 Lmv prodotti dalla Iveco

Blindati italiani attraverseranno il confine russo I veicoli saranno assemblati in Russia a partire dalla fine dell’anno in cooperazione con la conglomerata statale Rostekhnologii nelle fabbriche di Kamaz.

I numeri

762

MILIONI gli euro destinati dal ministero della Difesa russo all’acquisto di M65 nei prossimi cinque anni

ben aris

L’esercito russo, ma in futuro anche il ministero degli Interni e i servizi segreti, si doteranno di M65 Lmv (light multirole vehicle), il veicolo blindato 4x4 noto in Italia come Lince, della Iveco DivisioneVeicoli Difesa, l’azienda italiana che fa capo alla Fiat. Secondo il quotidiano russo Kommersant, il ministero della Difesa russo ha in programma una joint venture tra la conglomerata statale Rostekhnologii e l’Iveco per assemblare in Russia i veicoli militari destinati all’esercito di Mosca già a partire dalla fine dell’anno. Una fonte della Rostekhnologii ha confermato le negoziazioni in corso, precisando tuttavia che la distribuzione delle azioni è ancora «in una fase di coordinamento». Anche la Fiat ha confermato i contatti con la società russa, precisando però che «non c’è

www.iveco.ru(2)

russia oggi

1000

BLINDATI M65 Lmv che il ministero russo intende acquistare

Da sinistra, Alfredo D’Errico e Marco Monacelli di Iveco

Fonti russe e italiane confermano le negoziazioni in corso, ma precisano che “non c’è ancora nulla di ufficiale”. In futuro anche gli Interni e i servizi potrebbero dotarsi di mezzi italiani

ancora nulla di ufficiale, che tutto è in via di perfezionamento» e che ancora «non c’è nessuna conclusione contrattuale». Secondo il quotidiano, il ministero della Difesa avrebbe a disposizione per i prossimi anni 30 miliardi di rubli (circa 762 milioni di euro) destinati all’M65 e Rostekhnologii ha promesso che il prezzo medio di un veicolo non supererà i 300mila euro. Il ministero della Difesa russo intende acquistare oltre 1000

blindati italiani. L’assemblaggio potrebbe essere effettuato nelle fabbriche di Kamaz, il maggior produt-

tore russo di autocarri, partecipato da Rostekhnologii che ne detiene il 38 percento e da Daimler. «Il progetto è autorizzato al più alto livello. È previsto che in futuro anche il ministero degli Interni e i servizi di sicurezza russi (Fsb) acquistino blindati della Iveco assemblati in Russia», ha spiegato la fonte al Kommersant. Il progetto costituisce un duro colpo per la società Russkie Mashiny guidata dal magnate Oleg Deripaska che puntava a fornire all’esercito i veicoli Tigr prodotti dal Gaz Group. Il Tigr era dato come favorito, essendo un prodotto russo e già in produzione.

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in breve Novità italiane per la Lada 4x4

www.lada-auto.ru

L’azienda italiana Pininfarina si è offerta di sviluppare insieme alla AvtoVaz la nuova Lada 4x4 (ex Niva). Stando a Gabriel Mistu, rappresentante dell’azienda italiana nella Federazione Russa, il progetto potrebbe partire già nel 2011. La Pininfarina sta preparando delle proposte e conta d’inviarle entro i prossimi due mesi. Il prezzo della nuova Niva dipenderà dal budget del progetto, ma sarà in ogni caso più alto dei 300mila rubli attuali. La Lada 4x4 è tra le dieci automobili nuove più vendute in Russia. Secondo i dati dell’Associazione per gli affari europei (Aeb), da gennaio a luglio ne sono state vendute 23.700 modelli, vale a dire il 77% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Lada 4x4 si è piazzata al settimo posto per le vendite. I russi comprano molto volentieri anche la Chevrolet Niva, il nono modello in ordine di popolarità: da gennaio a luglio ne sono state vendute 19.100 unità (il 39% in più rispetto ai primi sette mesi dello scorso anno).

Gas, la Cina scalza l’Europa La Russia potrebbe costruire il gasdotto sino-russo Altai prima di completare il progetto South Stream, che dovrebbe fornire gas all’Europa meridionale e la cui realizzazione prevede la collaborazione dell’Eni. Lo sostengono recenti indiscrezioni di stampa. Benché Altai sia da tempo allo studio, dal 2002 Russia e Cina si trovano in un’impasse per il mancato accordo sui prezzi delle forniture del gas. Negli ultimi anni, però, Mosca sembra aver accelerato lo sviluppo di infrastrutture che la collegano alla Cina e, secondo un rapporto, il gasdotto Altai lungo 2800 chilometri potrebbe essere completato già tra il 2015 e il 2018, mentre il lancio di South Stream non è previsto prima del 2015-2024. La decisione riflette il ruolo sempre più importante i produttori di materie prime riconoscono all’economia cinese.

Al via il Forum Europa-Russia “La Russia dopo la crisi: prospettive di modernizzazione” sarà il tema del sesto Forum economico annuale EuropaRussia che si terrà dall’11 al 13 ottobre a Tumen, in Siberia. Promosso dal Mgimo (l’Università statale per le Relazioni internazionali) e dall’Istituto per gli studi sull’Europa dell’Est di Varsavia, il Forum si svolge per la prima volta nella sua storia in Russia, nella sua “capitale petrolifera”.Tra i partecipanti uomini d’affari di alto livello e rappresentanti politici russi e di altri Paesi.


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RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Opinioni

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TELEMOSCA

DAL FORUM DI YAROSLAVL UNA LEZIONE DI DEMOCRAZIA

VENTO DI NOVITÀ AL VALDAI CLUB

Nikolaj Zlobin ANALISTA POLITICO

I

Orietta Moscatelli GIORNALISTA ELENA SHAGIEVA_CARGOCOLLECTIVE.COM/LENASHAGIEVA

l Forum politico mondiale che si è tenuto questo mese a Yaroslavl ha messo in evidenza in quale misura ed entro quali limiti l’élite mondiale dei governanti sia capace di prendere coscienza dei processi in atto nell’arena mondiale, di mantenerli nell’ambito della governabilità e di indirizzarli in una direzione positiva. Vanno sottolineate alcune circostanze. Innanzitutto, gran parte delle conferenze e delle “tavole rotonde”hanno visto la partecipazione di persone accomunate dagli stessi interessi e vedute che di norma discutono dei dettagli, ma sono d’accordo sui punti principali, criticano gli avversari assenti, e se ne tornano a casa soddisfatti. L’efficacia e i risultati di questo genere di incontri solitamente sono prossimi allo zero. Il Forum politico mondiale di Yaroslavl si è dimostrato del tutto diverso. Bisogna renderne merito agli organizzatori: sono riusciti ad attirare partecipanti con vedute e posizioni diverse. In tal modo a Yaroslavl si è dato vita a un vero dibattito. In secondo luogo, al Forum hanno partecipato i veri rappresentanti dell’élite intellettuale mondiale, i maggiori esperti e osservatori politici, capi di Stato in carica e in congedo, pensatori del massimo livello e di grande autorevolezza. Tutto ciò ha garantito l’altissimo livello intellettuale degli interventi e delle discussioni e ha permesso di allontanarsi dalle banalità e dal populismo, dal

La Russia ha promosso un vertice politico mondiale di cui non esiste un analogo al mondo vizio di rimasticare verità scontate e idee superate. È stato l’ordine del giorno del Forum a stimolare le discussioni, a dare la possibilità di considerare da una nuova angolazione le questioni fondamentali della vita politica contemporanea. Terzo, mi sembra che quanti hanno criticato il forum, in particolare dicendo che sono state trascurate le tematiche economiche, non abbiano pienamente ragione. Da un lato, affrontare i problemi legati alla modernizzazione di un Paese

IL SONDAGGIO

Vita in famiglia QUALI PROBLEMI INFLUENZANO NEGATIVAMENTE LA VOSTRA VITA FAMILIARE?

senza parlare di economia è del tutto impossibile. Dall’altro lato, però, nel mondo esistono già diversi potenti forum economici – da quello di Davos a quello di Krasnojarsk – in cui le élites economiche e affaristiche mondiali discutono dei problemi dello sviluppo dell’economia globale. Credo che abbia un significato particolare il fatto che la Russia sia stata promotrice di un Forum politico mondiale di cui attualmente non esiste un analogo in nessun paese. In quarto luogo, grazie alla rappresentatività del forum, all’autorevolezza e all’elevata qualificazione dei suoi partecipanti, si è venuta a creare un’atmosfera propositiva e di confronto. Nessuna opinione è stata considerata definitiva. Al contrario, il Forum di Yaroslavl è diventato una sorta di simbolo della democrazia, della libertà

GIORNALISTA

A

venuto un problema meno assillante, mentre la mancanza di tempo libero è quasi raddoppiata come ostacolo a una felice vita familiare. La preoccupazione per la sanità è aumentata, mentre la paura di perdere il lavoro è diminuita.

L’autore è il direttore dei programmi russi e asiatici dell’Istituto di sicurezza mondiale

NON IMPORTA QUANTI SIAMO MA QUANTO BENE VIVIAMO Artem Zagorodnov

La Russia ha sperimentato un gran numero di cambiamenti sociali, economici e politici negli ultimi 16 anni. Lo dimostra anche il confronto tra i sondaggi sulle preoccupazioni familiari condotti nel 1994 e quest’anno. La non disponibilità di denaro è di-

di parola e di pensiero. La ricerca di standard universali di democrazia non deve condurre al tentativo di far rientrare la democrazia stessa nel letto di Procuste di questa o quella teoria politica. In Russia, per esempio, a mio parere la modernizzazione è assolutamente impossibile senza una profonda trasformazione dello Stato e senza un cambiamento del suo ruolo economico e politico. La modernizzazione non può ridursi semplicemente al tentativo di fare un balzo in avanti in campo tecnologico, ma richiede dei cambiamenti nello stile e nel metodo di governo dello stato. In ogni caso, la discussione aperta a Yaroslavl deve essere continuata e sviluppata.

M

etti un gruppo di accademici, analisti, giornalisti – 53 stranieri, 44 russi - su una nave per tre giorni e proponi di fare il punto sul piano di modernizzazione lanciato un anno fa dal presidente Dmitri Medvedev. Il risultato può essere sorprendente, e certamente lo è stato al Valdai Club, riunito quest’anno a inizio settembre sui laghi Ladoga e Onega, poi a San Pietroburgo, Mosca e Sochi. La sorpresa è stata ascoltare partecipanti russi molto più critici degli esperti stranieri, più scettici, forse più impazienti. “Molte parole, poco di fatto”, è il riassunto di molti “patrii” interventi. Il centro delle rimostranze russe è la sfera economica, sempre in orbita attorno ai pianeti gas e petrolio e a rischio di archiviare i propositi di diversificazione, ora che il greggio è tornato stabilmente sopra quota 70 dollari. Invece per americani, europei, anche secondo i cinesi, in Russia ci sono segnali di cambiamento. Magari non clamorosi, «ma qualcosa si sta muovendo, seppur lentamente», ha ribattuto, quasi a nome di tutta la compagine estera, uno storico di indubbio peso come Richard Pipes. Lo stesso fatto che

lcuni osservatori non si stancano di ripetere che questo Paese sta andando incontro a una“crisi demografica”che svigorirà in modo significativo il prestigio internazionale della Russia. È indubbio che il Paese ha una grande abbondanza di risorse naturali: ha un territorio sconfinato, acqua in abbondanza, foreste a perdita d’occhio, un’attività agricola in piena espansione, petrolio e gas, una popolazione istruita e bombe atomiche. Sotto le direttive del presidente Dmitri Medvedev, lo Stato ha

portato avanti alcuni provvedimenti miranti a invertire le tendenze demografiche. Un più severo codice della strada è stato messo a punto per ridurre l’alta mortalità sulle strade russe e nello stesso modo si stanno affrontando il problema legato all’abuso di alcool e gli investimenti nella sanità. L’anno scorso la popolazione russa in effetti è aumentata, trend che alcuni studiosi paradossalmente continuano a trascurare. L’aspettativa di vita per gli uomini è salita di circa due anni dal 2005, secondo l’agenzia statale russa delle statistiche. Dal 2007 lo Stato distribuisce alle madri bonus pari a circa 12mila dollari per ogni nuovo nato dopo il primo figlio.

Oltre a pagare i cittadini perché mettano al mondo più figli, sarebbe opportuno, in ogni caso, che il governo concentrasse le proprie energie per migliorare la produttività della forza lavoro russa. Gli economisti collocano la Russia in fondo alla scala della produttività, rispetto all’Unione europea. Il governo dovrebbe darsi queste tre priorità: - Allacciare rapporti con la diaspora all’estero. I russi che vivono in altri Paesi hanno competenze cruciali. Il fatto è che potrebbero essere catturati in strada e trascinati nei ranghi dell’esercito. Lo Stato dovrebbe pertanto emendare l’attuale legislazione riguardante la coscrizione e la residenza e attirare persone competenti che

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sul versante russo del convegno siano fioccate le critiche rivolte alla squadra al comando è un segnale di cambiamento, viene da dire. Ma al Valdai Club dissentire è prassi, anche quando si incontrano esponenti del governo o del Cremlino, che siano ministri, consiglieri, o lo stesso premier Vladimir Putin. La formula funziona e, arrivata alla settima edizione, marcia verso un formato più articolato, non incentrato solo sulla convention settembrina. Così, a margine del meeting 2010, si è discusso molto anche di futuro del Valdai Club, che già organizza mini-riunioni in altri momenti dell’anno: Russia e Europa, Medio Oriente, Usa. Le idee per diversificare il Valdai e trasformarlo in un gruppo d’opinione più attivo anche in termini di proposte, ci sono. Si pensa ad esempio a una fondazione che produca documenti analitici e raccomandazioni per la classe dirigente. Il primo assaggio in tal senso, quest’anno, è stata l’elaborazione del “Valdai Index”, un documento di valutazione della politica e dell’economia frutto di un sondaggio interno al gruppo, poi presentato al premier Putin. Altro verrà. E tra i partecipanti di più lunga data sia già un gran via-vai di mail e telefonate, nel nome del “nuovo formato”. L’autrice è caporedattrice di “Nuova Europa” dell’agenzia di stampa Apcom

hanno la doppia cittadinanza. - Migliorare il sistema delle adozioni così che gli oltre 730.000 orfani russi possano diventare adulti e membri produttivi della loro società. La maggior parte di loro invece cade vittima di droga, violenza, suicidi. - Occuparsi dell’istruzione e dell’integrazione dei disabili. L’economia “dell’innovazione” caldeggiata da Medvedev non si basa solo sulle industrie e sulle concentrazioni industriali. Molti posti di lavoro nei settori della ricerca e dello svilupp o , e i n m o l t e s t a rt - u p nell’hi-tech, potrebbero essere affidati tramite telelavoro. La spinta alla modernizzazione è la migliore occasione possibile per passare definitivamente a parlare di qualità, e non più di quantità, in relazione alla questione demografica russa. Artem Zagorodnov è il caporedattore dei supplementi anglofoni dei progetti internazionali della Rossiyskaya Gazeta

LE LETTERE AL DIRETTORE, GLI ARTICOLI DEI REDATTORI ESTERNI E LE VIGNETTE DEFINITE “COMMENTI” O “PUNTI DI VISTA” O PUBBLICATE NELLA SEZIONE “OPINIONI” VENGONO SELEZIONATE IN MANIERA DA FORNIRE UN VENTAGLIO DI POSIZIONI E NON RISPECCHIANO NECESSARIAMENTE IL PENSIERO DI “RUSSIA OGGI” E DELLA “ROSSIYSKAYA GAZETA”. INVIATE LE VOSTRE LETTERE AL DIRETTORE A EDITORE@RUSSIAOGGI.IT


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KIRILL LAGUTKO

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SERGEY MATELICA_ITAR-TASS (2)

A destra, la Chiesa del Profeta Elia raffigurata sulla banconota da 1000 rubli. A sinistra, vedute della città durante la cerimonia di celebrazione del millenario ITAR-TASS

Anniversario La città fondata nel 1010 sta festeggiando il suo millenario con molteplici eventi e mostre

I mille anni di Yaroslavl la gemma dell’Anello d’oro Per celebrare la ricorrenza la cattedrale della Trasfigurazione è stata riverniciata di bianco e oro. Non tutti però sono stati entusiasti dei preparativi. PHOEBE TAPLIN RUSSIA OGGI

Il 10 settembre la Russia intera ha celebrato il primo millennio di Yaroslavl, la città più grande del cosiddetto Anello d’oro, la culla della civiltà e storia russa. La leggenda narra che a fondarla nel 1010 fu il principeYaroslav il Saggio che, intuita l’imp o rt a n z a d e l l a s t a z i o n e commerciale chiamata“L’ango-

lo dell’orso” alla confluenza tra Volga e Kotorosl, ne sottomise le genti uccidendo con la propria ascia un orso sacro. In vista dell’anniversario la cattedrale della Trasfigurazione, che risale al XVI secolo, è stata riverniciata di bianco e oro creando un suggestivo contrasto con le tenui tonalità di cremisi e ocra degli affreschi interni. Mentre tra le mura fortificate del monastero sono state allestite una sorprendente varietà di mostre: oltre a icone dipinte su oro e variopinte mattonelle di ceramica, i visitatori possono ammirare un orso in carne

e ossa di nome Masha, tuniche in maglia di ferro e immagini incise su pietra che rappresentano un poema epico del XII secolo. Non sono che due delle tante iniziative in programma per il millenario accanto all’inaugurazione di nuovi centri culturali, zoo, campi da golf e alberghi, «Molti dei nostri clienti sono stati coinvolti nei progetti», dice Paulina Chernobaeva, direttrice del Ring Premier Hotel. Per Chernobaeva che, originaria dell’isola di Sackalin, aveva sempre sognato di «vivere sulla terraferma»,Yaroslavl è la città

ideale: «grande, ma non troppo affollata, con tante bellissime chiese». Dalla sua inaugurazione nel 2004, l’albergo ha sempre fatto buoni affari. Questo mese, in occasione del Foro politico globale (a cui ha partecipato anche il premier italiano Silvio Berlusconi), tutte le stanze erano prenotate. Non tutti però sono stati entusiasti dei preparativi. «Alcune persone sono state pagate semplicemente per stare in piedi e tenere in mano delle bandiere, mentre noi abitanti non potevamo nemmeno affacciarci alla finestra perché rischiavamo di essere scambiati per cecchini», ha raccontato un cittadino. Anche le centinaia di studenti della locale Università che sono stati “invitati” a partecipare a un repulisti generale della città non sono stati molto contenti. «Non ci piace doverci occupare di queste cose», ha detto Ekaterina Popovich, una di loro. «Vogliamo studiare». Sulla sponda dell’ampio fiume Volga, il Museo di Storia ha in-

Consigli utili COME ARRIVARE Per raggiungere Yaroslavl da Mosca bastano quattro ore a bordo di un treno espresso. La tratta costa circa 15 euro per la sola andata. Durante i mesi estivi è possibile raggiungere Yaroslavl anche in nave. Il sistema di trasporti pubblici è eccellente

DOVE ALLOGGIARE Il Ring Premier è un moderno hotel a quattro stelle. Le camere standard costano circa 100 euro a notte. Chi cerca qualcosa di più caratteristico (ma a prezzi simili) può provare il Volga Pearl sull’acqua

DOVE MANGIARE Il Vanilla Sky offre ottimi secondi a prezzi ragionevoli. Se si desidera qualcosa di più economico, l’intimo Tai Tai Café propone un pranzo di tre portate a 2,50 euro

tanto inaugurato una mostra sui mille anni di storia di Yaroslavl, mentre il Museo di Belle arti, nel vicino Palazzo del governatore, sta festeggiando “l’età d’oro”diYaroslavl con un’esposizione d’icone. La città vanta inoltre il museo privato di John Mostoslavsky con la sua vasta raccolta di oggetti antichi (orologi, grammofoni, carillon, ferri da stiro e oltre mille campane). Ma lungo la sponda del Volga, accanto ai musei, sorgono anche alcune delle più belle chiese della città come la Chiesa del Profeta Elia, commissionata nel XVII secolo da due ricchi fratelli pellicciai. Di fronte, si trova il centro amministrativo decorato da striscioni commemorativi come quasi tutti gli edifici della città. In tutta la città si respira un’energia nuova. Anche i biglietti dell’autobus da 10 rubli si sono tinti di argento per celebrare il millenario di una città «antica e per sempre giovane», come la descrive il sindaco Viktor Volunchunas.

Letteratura Otre 150 esponenti di 25 Paesi sono convenuti a Mosca per il primo Congresso internazionale dei traduttori dal russo

Professionisti nell’ombra, l’arte segreta del tradurre L’evento che si è tenuto all’inizio del mese è stato un’occasione per riunire quelli che Pushkin chiamava “cavalli da tiro della cultura”. STEFANIA ZINI RUSSIA OGGI

Un evento unico, il primo Congresso internazionale di traduttori letterari, si è svolto a Mosca all’inizio di settembre: oltre 150 “cavalli da tiro della cultura”, come soleva chiamarli Pushkin, professionisti della traduzione dal russo e in lingua russa provenienti da oltre 25 Paesi - tra cui Italia, Stati Uniti, Brasile e Giappone - hanno avuto modo di incontrarsi e di scambiarsi esperienze. Organizzato dalla Biblioteca

statale della letteratura straniera, l’evento è stato un’occasione per ricordare ai lettori che ogni testo straniero ha sì un autore, ma anche un traduttore. Raramente ci si sofferma infatti a pensare a quanto tempo un traduttore impiega per tradurre una frase o una parola, cercando di conservare le sfumature di significato del testo originale; allo sforzo di penetrare nell’anima e nella mente dell’autore. Non è la prospettiva di lauti guadagni a far lavorare un traduttore letterario professionista, spesso costretto a secondi lavori, ma il solo desiderio di trasmettere fedelmente ai lettori un testo che senza di lui rimarrebbe inaccessibile ai più.

SS ITAR-TA

Le tendenze 2011 presentate alla Settimana della Moda di Mosca

“Un istinto, un desiderio” Annelisa Alleva

L’abilità nel tradurre da una lingua all’altra è un grande mistero. Direi che è quasi un istinto: quando si legge qualcosa che si ama a prima vista in un’altra lingua, si prova a tradurlo nella propria. La traduzione è frutto di un desiderio. Ho sempre scritto e, conoscendo il russo, è stato sponta-

neo per me tradurre. È difficile. Il carattere cirillico diventa il nostro, adattiamo la grammatica russa alla nostra, gli idiomi, i gesti, la mentalità dei due popoli. È un grande viaggio di cui il traduttore è il tour operator e deve controllare che ognuno sia seduto al suo posto, che nessuno si perda, affoghi… Un lavoro massacrante e poco riconosciuto che nel mio caso è stato un grande allenamento alla scrittura. Scrivo poesie e ho tradotto tanta poesia russa: da Puskin a Marina Cvetaeva, Brodskij e contemporanei.

“Un incontro impossibile” Nadia Cicognini

Tradurre è avventurarsi in un altro universo linguistico. È annullarsi davanti all’autore per entrare in consonanza col testo fino a sentirsene quasi posseduti. È, nel caso della poesia, la ricerca di un impossibile incontro, anche se, come scriveva Brjusov, “è impossibile rinunciare a tale sogno”.

Un sogno che può spingerti ad affrontare insidiose imprese come, nel mio caso, la traduzione di una raccolta di liriche di Pasternak. Quello del traduttore è innanzi tutto umile e faticoso lavoro artigianale, quasi sempre mal retribuito, da assolvere giorno per giorno, perseverando, senza essere pigri. Bisogna controllare tutto, consultare dizionari, repertori e anche Internet per evitare incomprensioni e sviste sempre in agguato. Ma talvolta, dopo tanto rimuginare, arriva quella parola che illumina il testo e che ricompensa di tutta la fatica.


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La sfida Lo scacchista sovietico Karpov contende all’ex governatore della Calmucchia la guida della Federazione internazionale

La guerra degli scacchi tra l’oligarca e il campione I 158 Stati membri della Federazione internazionale devono rinnovare la presidenza, mentre in Siberia si disputa la 39a edizione delle Olimpiadi degli scacchi. ALICE VERDI RUSSIA OGGI

Mentre più di mille giocatori si arrovelleranno le meningi fino al 4 ottobre sulle scacchiere olimpiche di Khanty-Mansiysk, nella stessa località siberiana un altro tipo di scacchiera rivelerà le sorti di uno scontro altrettanto fitto di trame e cominciato ben prima delle Olimpiadi. Un duello che dietro ha interessi, non solo scacchistici, del mondo intero. Precisamente di 158 nazioni: il totale dei membri della Federazione internazionale degli scacchi (Fide) che, prima della conclusione dei Giochi, dovranno rinnovarne la presidenza. Da una parte c’è il presidente uscente Kirsan Ilyumzhinov, 48 anni, per 17 leader della Repubblica caucasica di Calmucchia. Un oligarca che ha sperperato

per creare l’eccentrica Città degli Scacchi, con case a forma di pedoni, ma che non è stato in grado di risollevare dalla povertà la sua gente. E, anche secondo fonti della Federazione scacchistica italiana, non cristallino nella gestione della Fide. Dall’altra parte, lo scacchista di fama mondiale Anatolij Karpov, 59 anni, due terzi dei quali vissuti a proprio agio nell’Unione Sovietica mentre i colleghi ne scappavano. Lo spirito dissidente che non era emerso sotto l’Urss è riuscito a ispirarglielo il governo post-sovietico che Karpov si è deciso a contrastare lanciando a marzo la sfida al suo protégé Ilymuzhinov. Karpov ha incassato l’appoggio di Germania, Argentina, Spagna, Francia e altri paesi. E quello dei colleghi, forse convinti che affidare le redini della Fide a un giocatore possa far bene alla federazione. Ma il tema della governance non basta per vincere. E, il fatto che a KhantyMansiysk ci sarà da votare anche i presidenti delle federazioni dei continenti, ha reso la

GALINA POPOVA

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I CAMPIONI

“Il mio idolo? Un russo” Michele Godena GRANDE MAESTRO

I russi sono sempre stati un punto di riferimento per gli scacchisti, non si può prescindere da loro. Russo fu il mio primo allenatore, ex aiutante di Anatolj Karpov. Grazie a lui mi resi conto di quanto fosse straordinario il loro talento. E russo era il mio idolo da giovane: Mikhayl Tal, campione del mondo nel 1960. Impossibile per un giovane non restare affascinati dal suo stile di gioco inventivo.

La cerimonia di apertura delle Olimpiadi degli scacchi a Khanty Manslysk, in Siberia

campagna elettorale un groviglio di trame, accordi di scambio e colpi di scena. L’ultimo: le dimissioni di Ilymuzhinov da leader della Calmucchia. La scusa ufficiale, ottimo spot, è la volontà di dedicarsi a tempo pieno alla Fide. Il sospetto diffuso, invece, è che il Cremlino non fosse intenzionato a riconfermarlo alla guida della Repubblica e, quindi, Ilymuzhinov avrebbe lasciato prima di essere deposto, ottenendo in cambio l’appoggio della federazione russa al voto nella Fide. Congetture a parte, sul suo sito millanta il sostegno di 93 nazioni. Salvo franchi tiratori, lo scacco matto sarà suo.

Oltre 1300 giocatori per un podio Alle prime, a Londra nel 1927, parteciparono in 19. Un gruppo di nazioni così modesto che chiamarle Olimpiadi poteva apparire quasi un’esagerazione. Ma già allora rappresentavano il torneo scacchistico a squadre più internazionale che ci fosse. Una caratteristica andata consolidandosi col tempo e che oggi viene sancita dalla presenza di ben 158 Paesi. Tante sono le delegazioni nazionali presenti in questi giorni a Khanty Mansiysk, nel cuore della Russia siberiana, alla 39a edizio-

ne della Chess Olympiad che, iniziata il 19 settembre, si concluderà il 4 ottobre. A lottare per il podio olimpico 1380 giocatori, di cui 247 con il titolo di Gran Maestro, divisi in 159 team maschili e 119 femminili in rappresentanza anche di Bhutan, Iraq e Zimbabwe dove niente può sembrare più alieno degli scacchi. Tra le nazionali favorite, la Russia. Anche se alle ultime due edizioni il primo posto è andato sempre all’Armenia. E Mosca non si è aggiudicata neanche l’argento o il bronzo.

“La geografia sta cambiando” Marina Brunello MAESTRO INTERNAZIONALE FEMMINILE

La geografia del mondo degli scacchi cambia. Per esempio i russi, nonostante la loro grande tradizione, non sono più i primi delle classifiche ai tornei internazionali. Alle ultime due Olimpiadi sono stati scalzati dagli armeni. In Italia, invece, il livello di gioco da qualche anno sta crescendo: parte del merito va anche all’introduzione di corsi di scacchi in molte scuole della penisola.

IMAGO/LEGION MEDIA (3)

ITAR-TASS

Mosca 1980 TALISMAN.SOCHI2014.COM

Concorso Tre mesi di tempo per presentare la propria proposta

Olimpiadi Sochi 2014 AAA Mascotte cercasi

Atene 2004 Torino 2006

"

Abbiamo preso una decisione senza precedenti: tutta la nazione sarà chiamata a creare la nostra mascotte. È la prima volta nella storia del movimento olimpico"

DMITRI CHERNYSHENKO PRESIDENTE DEL COMITATO OLIMPICO

Per la prima volta nella storia dei Giochi, la mascotte verrà disegnata da un cittadino e scelta dal voto popolare. Il vincitore verrà proclamato il 7 febbraio. Si è aperto questo mese il concorso nazionale russo per la realizzazione della mascotte ufficiale delle Olimpiadi e ParaOlimpiadi invernali di

Sochi 2014. Per la prima volta nella storia del movimento olimpico, ogni cittadino del Paese che ospita i Giochi potrà presentare entro tre mesi la sua idea iscrivendosi sul portale talisman.sochi2014.ru dedicato al concorso o per posta. I finalisti del concorso verranno selezionati tra il 6 e il 15 dicembre da una giuria di esperti, tra cui registi d’animazione,

artisti, esponenti della cultura, professionisti del marketing e sportivi. Il vincitore verrà invece designato dai cittadini, che potranno esprimere la propria preferenza inviando un sms o telefonando, e proclamato il 7 febbraio, esattamente a tre anni dall’inaugurazione di Sochi 2014. Il vincitore avrà in premio due biglietti per l’apertura dei Giochi.

GETTY IMAGES/FOTOBANK

SOCHI 2014

Salt Lake City 2002

Los Angeles 1984

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