Russia_Oggi_02_2011

Page 1

Società L’ondata delle manifestazioni di piazza arriva anche a Mosca, ma il movimento di protesta resta minoritario

PAG. 12

www.russiaoggi.it

PAG. 10 ITAR-TASS

La corsa di Mosca verso le terre rare

SERVIZIO A PAGINA 6-7

SUL NOSTRO SITO RUSSIAOGGI.IT Gagarin 50 anni dopo Mezzo secolo fa l’astronauta sovietico Jurij Gagarin portava a termine il primo volo dell’umanità nel Cosmo. Fece ritorno sulla Terra il 12 aprile 1961 a bordo della navicella-satellite Vostok. Il giorno seguente milioni di cittadini sovietici lessero sulla prima pagina del giornale Izvestija queste parole: «Una grandissima vittoria del nostro ordinamento, della nostra scienza, della nostra tecnologia, del nostro coraggio!». Sul sito russiaoggi.it il ricordo dell’evento e di quell’era.

Un tecnico nella centrale nucleare di San Pietroburgo dove viene utilizzato l’europio, il più reattivo tra le terre rare

RIA NOVOSTI

Il gruppo di 17 elementi chimici identificati come terre rare è diventato strategico negli ultimi anni per il suo largo impiego nell’industria tecnologica e nell’energetica. La Cina, leader mondiale del settore, ha imposto una stretta all’export per soddisfare la crescente domanda interna, e la Russia, seconda al mondo per disponibilità di questi metalli, vuole cogliere quest’opportunità per scalzare il primato di Pechino. L’obiettivo però comporta uno sforzo economico: occorrono infatti una politica industriale mirata e investimenti ingenti nelle miniere che non vengono sottoposte a interventi di manutenzione straordinaria dall’epoca sovietica. Uno sforzo non facile in un periodo non roseo per l’economia che però, sottolineano gli analisti, promette di essere ripagato con gli interessi.

PHOTOXPRESS

L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali di e

Inserto distribuito con The NYT International Weekly

LUNEDÌ 28 FEBBRAIO 2011

Sport In vista di Sochi 2014, è corsa alla naturalizzazione di atleti stranieri che ambiscono a una medaglia

ITAR-TASS

Arte È la più grande mostra all’estero dedicata al pittore sovietico

Attualità I sospetti dopo gli attentati

SU QUESTO NUMERO

Si apre con Deineka a Roma l’anno culturale italo-russo

Le sfide della modernizzazione Il tema della modernizzazione è centrale nel dibattito attuale sulla politica russa perché abbraccia l’industria, l’agricoltura e i servizi. Secondo il capo economista presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo Erik Berglof, è necessario un salto di mentalità nelle istituzioni e nel mondo imprenditoriale per attirare i capitali internazionali necessari.

“Io, musulmana tra diffidenza e pregiudizi” Zaira è una cosiddetta “vedova wahabita”: il marito era un guerrigliero in Caucaso. Solo per questo il suo nome è apparso in una lista nera di probabili attentatrici suicide. ANNA NEMTSOVA RUSSIA OGGI

COMMENTO A PAGINA 8

LAVINIA PARLAMENTI

Tributo ai padri della democrazia ITAR-TASS

Zaira, una minuta signora che vive a Makhachkala – vivace e polverosa città della Repubblica russa del Dagestan – ha appena partorito un maschietto. Fuori da casa sua, però, la gente non la considera una neo-mamma, bensì una potenziale assas-

sina. Di recente uscita per fare la spesa, si è vista puntare il dito contro dagli altri avventori di un negozio, che le si sono rivolti additandola come“terrorista” e “martire”. La giovane donna dice che ora preferisce restare tra le quattro pareti sicure del suo appartamento, piuttosto che doversi misurare con lo sguardo e le parole di accusa degli estranei in questa vasta regione in buona parte musulmana situata nella Russia meridionale. SEGUE A PAGINA 2

Si è aperta questo mese al Palazzo delle esposizioni di Roma la più grande galleria dedicata al maestro della modernità sovietica fuori dai confini russi. MARGHERITA BELGIOJOSO RUSSIA OGGI

Volti e corpi dell’Unione sovietica staliniana sono riuniti nella mostra inaugurata il 19 febbraio a Roma al Palazzo delle Espo-

sizioni come taglio del nastro per l’anno della cultura ItaliaRussia. La mostra nata alla Galleria Tretjakov di Mosca si è trasformata per adeguarsi agli spazi romani. «Le esigenze italiane erano diverse. Deineka andava introdotto a un pubblico digiuno d’arte russa e sovietica», spiega il curatore Matteo Lafranconi. «Ma più della scarsa conoscenza di Deineka, l’ostacolo da superare è stato

la resistenza critica che da sempre esiste verso l’arte sovietica». Il risultato è la più importante mostra all’estero mai dedicata al maestro della modernità sovietica della prima metà del Novecento. Nato nel 1899 a Kursk, a 22 anni Deineka si trasferisce a Mosca per studiare alVkhutemas, l’istituto di arti applicate fondato da Lenin.

Quest’anno ricorre il ventesimo anniversario della nascita della Federazione russa, un traguardo che non si sarebbe mai raggiunto senza due statisti come Boris Eltsin e Mikhail Gorbaciov che rimarranno ricordati a pieno diritto come i due padri della Russia moderna che si apre al mondo. SERVIZI E COMMENTO A PAGINA 3

SEGUE A PAGINA 11

OKSANA YUSHKO

Le opere di Deineka in mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 19 febbraio

Una donna musulmana si raccoglie in preghiera


02

RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Attualità

SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA 'ROSSIYSKAYA GAZETA' (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY

Leggi Nuove norme in vigore da domani LA DICHIARAZIONE

Sull’auto di pattuglia così una riforma cambierà la polizia

Tatyana Lokshina ESPONENTE DELL’ASSOCIAZIONE HUMAN RIGHTS WATCH

''

Ti bruciano la casa e da un giorno all’altro tu e la tua famiglia potete scomparire o venire ammazzati. Mancano spazi liberi per esternare le proprie opinioni religiose”

In vista dell’entrata in vigore della riforma delle forze dell’ordine, “Russia Oggi” ha trascorso alcuni giorni insieme a due giovanissimi agenti moscoviti ARTEM ZAGORODNOV RUSSIA OGGI REUTERS/VOSTOCK-PHOTO

Contenuti multimediali su www.russiaoggi.it

Il sergente Mikhail Menshenin sta cercando di calmare una pensionata di 86 anni che urla, e di parare al contempo i suoi colpi. Insieme al suo collega è stato chiamato nel suo appartamento da un’assistente sociale, Lyudmila, che lamentava di essere stata aggredita. Tra i singhiozzi Lyudmila dice: «È impazzita». Ma una volta saliti sull’auto di pattuglia, tornata la calma, Menshenin si dice grato che l’anziana non avesse con sé il suo bastone da passeggio, arma che si sarebbe potuta rivelare letale. Gli agenti di polizia Alexander Kuzminov, 23 anni, e Menshenin, 25 anni, sono di pattuglia in un quartiere sudoccidentale di Mosca. Si dicono orgogliosi del loro lavoro, ma essendo agenti della “milizia” moscovita – come la popolazione chiama la polizia in Russia – appartengono a un’istituzione che è considerata da tutti corrotta.

Un paracadutista russo osserva la moschea della capitale dagestana Makhachkala

“Io, vedova musulmana tra sospetto e pregiudizi” Quello che è diventato un vero e proprio incubo per Zaira ha avuto inizio la scorsa primavera dopo che due donne, anche loro originarie del Dagestan, si sono fatte esplodere nella metropolitana di Mosca uccidendo 40 persone e ferendo oltre 100 passeggeri. E la situazione si è aggravata dopo il recente attentato all’aeroporto Domodedovo di Mosca (il più grande della Federazione), costato la vita a 35 persone, con circa 150 feriti. In comune con Zaira, le terroriste avevano qualcosa di più del luogo d’origine: anche i loro mariti erano ribelli uccisi mentre combattevano le forze dell’esercito russo nel Caucaso settentrionale. “Vedove nere” sono state soprannominate le donne che, dopo aver perso i mariti durante la guerriglia, hanno deciso d’immolarsi. Dopo l’attentato, un giornale russo, la Komsomolskaya Pravda, ha pubblicato le foto di altre 22 potenziali“vedove nere”, con tanto di informazioni personali, compreso il quartiere nel quale vivono. Il primo ritratto dell’elenco era quello di una delle attentatrici della metropolitana di Mosca. Il titolo dell’articolo era “Mille vedove e sorelle di guerriglieri del Dagestan pronte ad aiutare i terroristi”. Anche la foto di Zaira è comparsa tra quelle pubblicate, e ciò è equivalso chiaramente all’accusa di po-

Dopo gli attentati nel metrò e nell’aeroporto, è aumentata la diffidenza verso gli immigrati islamici

Un giornale ha pubblicato un elenco di "potenziali attentatrici suicide" di origine caucasica

tenziale attentatrice suicida. «Sono sconsiderati ad avermi inserito in quell’elenco» ha detto Zaira nel corso di una recente intervista. «Se avessi voluto perpetrare un attentato non sarei rimasta qui a vivere, nella capitale del Dagestan, e non avrei iscritto mio figlio a scuola». Negli ultimi anni, le agenzie di sicurezza hanno evidenziato la tendenza a etichettare come sospetti terroristi tutti i musulmani fondamentalisti. Secondo gli attivisti per i diritti umani, in varie occasioni la polizia avrebbe fatto ricorso a tecniche brutali per reprimere manifestazioni di protesta. Tatyana Lokshina, della sede

moscovita di Human Rights Watch, ha detto: «Ti bruciano la casa e da un giorno all’altro tu e la tua famiglia potete scomparire o essere ammazzati». Si tratta, ha aggiunto, di «metodi spietati. Mancano spazi liberi nei quali esternare le proprie opinioni religiose e questo ha spinto in clandestinità molti giovani». Secondo Lokshina, quando le forze dell’ordine hanno passato ai giornali l’elenco delle cosiddette vedove wahabite, nessuno ha rispettato i diritti di quelle donne, né ha soppesato attentamente le conseguenze che tale iniziativa avrebbe potuto avere sulle loro vite. In fondo,

OKSANA YUSHKO

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

ha aggiunto, è stata una tattica in più nello sporco conflitto che da anni ferisce il Paese. La polizia, invece, sostiene di combattere contro un nemico letale nel Caucaso. A conferma di ciò, gli agenti ricordano che a metà febbrario nell’Inguscezia hanno arrestato una giovane di 22 anni - Fatima Yevloyeva - con l’accusa di aver fornito supporto al fratello che si è fatto esplodere nell’attentato all’aeroporto di Mosca. Il marito di Fatima era stato ucciso un anno fa durante scontri nel paese tra ribelli e forze di polizia. Il caso di Zaira, comunque, lascia intendere che alcuni di questi metodi di fatto sono controproducenti. Da quando suo marito è rimasto ucciso in montagna sei anni fa, la donna ha fatto il possibile per tirare avanti e rifarsi una vita. Si è risposata, ha messo al mondo un altro bambino e ha trovato un’occupazione. Era convinta di essere ripartita, ma tutte le speranze si sono infrante dopo l’articolo contenente la sua foto. Zaira ha perso il posto di lavoro come donna delle pulizie in un negozio. Dopo che l’insegnante della scuola pubblica che frequentava suo figlio di otto anni lo ha picchiato per la sua religione, ha dovuto iscriverlo a una scuola religiosa privata. E la polizia, racconta, la interroga di frequente. «Speravamo di inserirci in questa comunità, invece siamo sempre più emarginati», è la sua amara constatazione.

IL COMMENTO

Mikhail Menshenin SERGENTE MOSCOVITA

''

Mi piace molto il mio lavoro e amo il contatto diretto con la popolazione. Talvolta è impegnativo, ma anche i compiti più ingrati hanno la loro ricompensa"

«Mi piace molto il mio lavoro e mi fa bene avere un contatto diretto con la popolazione. Talvolta è impegnativo a livello psicologico, ma anche i compiti più ingrati hanno la loro ricompensa. Lo stipendio forse non è granché, ma ci spettano dei bonus», dice Menshenin, che guadagna quasi 25mila rubli (632 euro) al mese. I bassi stipendi e i pochi benefit spingono molti agenti delle forze dell’ordine ad accettare bustarelle e la corruzione macchia in modo significativo la reputazione della polizia, tanto che in un recente sondaggio è emerso come il 60 per cento dei russi non nutra grande fiducia nei loro confronti. Il Cremlino, conscio di questa situazione, si è impegnato per

Previste tutele per i cittadini e un aumento delle retribuzioni per lottare contro la corruzione una riforma delle forze dell’ordine che enterà in vigore domani. D’ora in avanti l’autorità di un agente non sarà limitata soltanto al suo distretto. Crescono le tutele per i cittadini: in caso di fermo, si avrà il diritto di fare una telefonata ai propri cari e ci sarà il diritto di non rispondere alle domande della polizia. Medvedev ha anche previsto significativi aumenti di stipendio per ridurre la tentazione a mettersi in tasca qualche bustarella. Basterà per riportare serenità di rapporti tra cittadini e forze dell’ordine e tra queste ultime? L’augurio è che accada, soprattutto per rispetto dei tantissimi poliziotti onesti.

Contenuti multimediali su www.russiaoggi.it

L'INTERVISTA CON KHLOPONIN

Resta costante l'impegno, sostiene Alexandr Khloponin (nella foto), inviato del Cremlino nel Caucaso del Nord.

KOMMERSANT

Signor Khloponin, crede si possa vincere la guerra al terrorismo migliorando la qualità della vita? Nessuno può vincere la guerra al terrorismo nel Caucaso del Nord

finché ci saranno conflitti in Medio Oriente. Questo terrorismo non è un fenomeno solo russo, ma una minaccia che agisce su scala internazionale.

Qual è il pincipale ostacolo alla pace in aree come la Cecenia? Ci sono molte persone che vedono ancora la guerra alla pacifica società civile come la loro missione di vita: per questi individui si tratta di vendetta, di faida. Continueremo a contrastarli.

Quali sono le sue priorità nel Caucaso del Nord? Distruggere i covi dei guerriglieri, nonché a contrastare gli individui e le organizzazioni che li finanziano. Inoltre siamo impegnati nella lotta alla corruzione per garantire un clima trasparente. L’altra nostra priorità è garantire le condizioni necessarie allo sviluppo economico e al benessere nell’intera area. A.N.

RUSLAN SUKHUSHIN(2)

"La lotta al terrorismo va avanti"

Nella foto in alto, Alexander Kuzminov, 23 anni, agente da un anno e mezzo in un quartiere sudoccidentale di Mosca. Sotto, l'ispezione delle uniformi prima dell'invio in pattuglia


RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Anniversari

SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY

03

Anniversari A vent’anni dalla nascita della Russia il Paese ricorda il ruolo svolto da Boris Eltsin e Mikhail Gorbaciov

I due padri della Russia moderna

ITAR-TASS

REUTERS/VOSTOCKPHOTO

GETTY IMAGES/FOTOBANK

Contenuti multimediali su www.russiaoggi.it

A sinsitra, l’ex presidente russo Boris Eltsin che questo mese avrebbe compiuto ottant’anni. A sinistra, il Premio Nobel per la Pace Mikhail Gorbaciov. I due insieme nella foto centrale

Eltsin protagonista della transizione verso la democrazia Il ventesimo anniversario dalla nascita della Federazione russa spinge a una rilettura del ruolo svolto dal primo presidente, che ha diviso critica e opinione pubblica MARINA DARMAROS RUSSIA OGGI

A novembre si celebrerà il ventesimo anniversario dalla nascita della Russia. Una ricorrenza che ha aperto il dibattito sui passaggi che portarono alla fine dell’Unione Sovietica e sui principali protagonisti di quella stagione. A cominciare dal primo presidente della Federazione Russa, Boris Eltsin, che questo mese avrebbe compiuto 80 anni.

LA SCHEDA / 1

Boris Eltsin NATO IL: 1° FEBBRAIO 1931 A: VILLAGGIO DI BUTKÀ, OBLAST’ DI SVERDLOVSK

FORMAZIONE: Diplomatosi in ingegneria edile nel ’55, lavora per 13 anni a capo di un’azienda specializzata in edilizia residenziale POLITICA: Nel ’61 aderisce al Partito Comunista dell’Unione Sovietica (Pcus). Nel ’90 viene nominato Presidente del Soviet Supremo della Repubblica socialista federativa sovietica russa. Il 12 giugno ’91 viene eletto presidente della Russia neo-sovrana. Nel ’99 si dimette nominando per decreto alla sua successione Vladmir Putin. Muore il 23 aprile 2007. ATTIVITÀ: Ha scritto tre libri nei quali ripercorre le sue esperienze personali e politiche e il percorso compiuto dal Paese a cavallo tra XX e XXI secolo.

In suo onore (il politico è morto nel 2007) è stato da poco eretto un monumento nella città natale di Ekaterinburg, a breve uscirà una nuova biografia e sono stati anche organizzati molti eventi tra cui un ciclo di conferenze con i maggiori esponenti della scena politica degli Anni ’90, diversi concerti al teatro Bolshoj e anche un concerto rock. «Il livello di libertà era decisamente più elevato durante il governo di Eltsin che al giorno d’oggi. Sono convinto che non avesse paura di niente e quindi non sentì mai il bisogno di utilizzare strumenti che diffondessero la paura», ha dichiarato il direttore della redazione moscovita del giornale tedesco Der Spiegel Matthias Schepp al quotidiano Rossiyskaya Gazeta. Anche il presidente Dmitri Medvedev ha più volte ribadito l’importanza del ruolo di Eltsin nel processo di passaggio alla democrazia e nella diffusione dei principi di libertà all’interno del Paese. La carriera di Eltsin parte negli Urali dove costruisce un vasto consenso grazie alla sue capacità dialettiche tanto da covincere Gorbaciov a nominarlo sindaco di Mosca, carica che ricopre dal 1985 al 1987. Successivamente i due entrano in rotta di collisione, ma nel 1991 è lo stesso Eltsin a impegnarsi in prima persona per salvare Gorbaciov e la perestrojka dal colpo di Stato ordito da alcuni esponenti dello stesso governo. Oggi l’immagine di Eltsin dominante nell’opinione pubblica è offuscata dalle difficoltà economiche che hanno interessato il Paese nei primi anni della democrazia, ma il suo resta un ruolo determinante in quella fase cruciale della storia russa.

L’OPINIONE Una svolta pacifica impossibile senza due statisti al pari loro WAYNE MERRY DIPLOMATICO AMERICANO

È

stata una vera fortuna per il mondo che due uomini intelligenti e moderati siano stati al potere quando l’Urss e il suo impero sono crollati. Le cose sarebbero potute andare diversamente. E anche se in patria sono stati denigrati, Boris Eltsin e Mikhail Gorbaciov verranno ricordati come due protagonisti positivi. I due resteranno per sempre uniti come le due facce di Giano. Alleati sin dagli albori della perestrojka, ognuno riconosceva e ammirava le doti dell’altro, anche se poi si accusavano a vicenda in varie occasioni. Gorbaciov ha riconosciuto l’inutilità della Guerra Fredda e vi ha messo fine nell’intento di rinvigorire il sistema sovietico senza riuscirci. Eltsin ha riconosciuto l’inutilità del sistema sovie-

tico stesso e ha contribuito a mettervi fine nell’intento di far sì che i Paesi occidentali accettassero la Russia come loro pari senza riuscirci. Forze superiori all’uno e all’altro hanno determinato l’esito della Guerra Fredda e il destino dell’Unione Sovietica, ma una gestione pacifica di entrambi gli eventi sarebbe stata impossibile in assenza di talento politico. Nel suo primo viaggio negli Usa Eltsin rimase impietrito nel vedere un supermercato e nel constatare che i «lavoratori erano liberi di farvi la spesa». Al suo ritorno dichiarò: «Il nostro sistema è uno schifo». Cito questo episodio per indicare l’approccio pragmatico di questo leader. È un dato di fatto che tutte le carriere politiche finiscano male e quella di Eltsin lo ha confermato. Ma quanto tempo dovrà passare ancora prima che la Russia veda nascere di nuovo un capo di Stato convinto che il suo popolo meriti il potere e non un regime?

ITAR-TASS

IL COMMENTO

Georgij Franguljan L’AUTORE DEL MONUMENTO A ELTSIN

''

La forma dell’obelisco è da sempre un simbolo di vittoria, una linea verticale che si distacca dall’orizzonte e approssimandosi si allontana”

Il monumento eretto in onore di Eltsin a Ekaterinburg

Mikhail Gorbaciov, dalla perestrojka alla caduta del Muro Ci sono leader che hanno guidato il rinnovamento nei propri Paesi, ma lo statista russo è andato oltre, dando una scossa alle relazioni internazionali. LILIA SHEVTSOVA RUSSIA OGGI

Il tempo trascorso consente di fare un’analisi lucida sulle decisioni prese da Gorbaciov tra il 1985 e il 1990. A cominciare dal riconoscimento che la corsa agli armamenti era destinata al fallimento, tanto da riconoscere 25 anni prima di Barack Obama l’opportunità di un «mondo senza nucleare». Un risultato del «nuovo pensiero» gorbacioviano fu il dialogo sovietico-statunitense per il disarmo nucleare e la firma (nel 1987) dell’accordo per la messa al bando dei missili a medio e corto raggio. Le parti contrapposte decisero di distruggere un’intera categoria di armamenti nucleari che avrebbero potuto innescare una guerra nucleare. Vennero poi i colloqui per la riduzione delle armi strategiche di offesa, per la riduzione delle armi convenzionali e per mettere al bando le armi chimiche, batteriologiche e biologiche. Il dialogo tra Gorbaciov e Reagan sul tema della sicurezza non fu soltanto una conseguenza del riconoscimento da parte di Mosca della propria incapacità di competere con l’America nella corsa al nucleare. Se al posto di Gorbaciov vi fosse stato un altro leader sovietico, questi avrebbe potuto giocare ancora a lungo a dei giochi pericolosi con gli americani. Un’altra svolta decisiva arrivò dalla sua convinzione che ciascun popolo ha diritto alla libertà di scelta. Gorbaciov dec i s e d i n o n t r a tt e n e re nell’abbraccio sovietico l’Euro-

pa centrale, dalla Germania Est alla Cecoslovacchia, dall’Ungheria alla Polonia, rifiutando l’invito degli apparati a un intervento militare russo per contrastare le rivolte locali. Gorbaciov fu il becchino del sistema comunista. Ebbe fine così la Guerra Fredda e la contrapposizione tra due sistemi ostili, sempre in lotta per la supremazia mondiale. È vero che in Russia il suo nome suscita sentimenti contrastanti, ma va ricordato che nessuna società al mondo finora ha mai percepito i propri riformatori come eroi, finché sono in vita. La riconoscenza per i grandi politici arriva quando essi passano all’eternità.

LA SCHEDA / 2

Mikhail Gorbaciov NATO IL: 2 MARZO 1931 A: PRIVOLNOE TERRITORIO DI STAVROPOL

FORMAZIONE: Laureatosi nel 1995 in Giurisprudenza, prosegue gli studi per corrispondenza conseguendo una seconda laurea in Economia agraria. POLITICA: Da ultimo Segretario generale del Partito Comunista dell’Unione sovietico (Pcus), avvia processi di riforma legati alla perestrojka e alla glasnost. Nel 1990 viene eletto presidente dell’Unione Sovietica dal primo Parlamento eletto liberamente e si dimette un anno dopo. RICONOSCIMENTO: Il 15 ottobre del 1990 viene insignito del Premio Nobel per la Pace per il suo ruolo di riformatore nel processo di distensione tra i due blocchi politico-militari che nel 1989 aveva portato alla fine della Guerra Fredda e alla caduta del Muro.


04

RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Economia

SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA 'ROSSIYSKAYA GAZETA' (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY

ALIMENTARE ABOLITO IL DIVIETO CHE DURAVA DA NOVE ANNI SU UNO DEI CIBI PIÙ AMATI NEL VECCHIO CONTINENTE

CAVIALE NERO TORNA L'EXPORT VERSO L'EUROPA VLADIMIR RUVINSKIJ RUSSIA OGGI

Il caviale nero torna a far rotta verso le tavole europee. Dopo nove anni, le autorità russe hanno abolito il divieto all’export che durava dal 2002. Una misura dettata dalla necessità di tutelare gli storioni dal rischio di estinzione. Un’eventualità che non è stata del tutto scongiurata, tanto che la fine del blocco riguarda esclusivamente il prodotto allevato. Di fatto va registrato il cambio di rotta, che farà felice i tanti consumatori che storicamente tornavano dalle vacanze a Mosca o San Pietroburgo con un carico del gustoso alimento. «Dall’avvio del blocco il turista europeo si è trovato in una situazione paradossale: poteva acquistare in Russia il prodotto, ma se lo portava con sé in

storione selvatico, benché già da qualche anno questo si trovi più raramente. «Fino ad alcuni anni fa la Russia produceva quasi 15 tonnellate di caviale nero all’anno, ma ne venivano vendute quasi 300 - spiega Roman Andreev, analista della società di ricerche di mercato Alemar - e i profitti illegali arrivavano a un miliardo». Nel 2002 è stato decretato in Russia il divieto assoluto di esportazione del caviale nero e l’anno successivo è stata vietata la pesca industriale dello storione. Restava aperto il canale della vendita legalizzata di caviale di contrabbando, dato che tutto il caviale requisito poteva essere legalmente venduto al dettaglio. Ma ormai anche questa scappatoia non esiste più dal 2007, da quando il governo ha decretato che tutto il caviale requisito ai pescatori di frodo deve essere distrutto. Nel 2009 nel Mar Caspio la pesca agli storioni è stata proibita anche per “ragioni ambientali” col risultato, ci ha spiegato Andreev, che la vendita di caviale

15

le tonnelate di caviale nero prodotte ogni anno dalla Russia fino a poco tempo fa, quasi 300 quelle che invece venivano vendute per profitti illegali da un miliardo

150

le tonnellate di caviale vendute in meno da quando nel 2009 la pesca agli storioni nel Mar Caspio è stata proibita per "ragioni ambientali"

GETTY IMAGES/FOTOBANK

patria scattava l’accusa di contrabbando», spiega a Russia Oggi un addetto al servizio di vigilanza della dogana in servizio all’aeroporto Sheremetevo di Mosca. E per il contrabbando si rischiano fino a sei anni di carcere. Misure così severe sono una conseguenza della lotta contro il bracconaggio di storioni ingaggiata nel Mar Caspio e nel Mar d’Azov, un tempo le principali fonti di caviale nero del mercato mondiale. Dopo la dissoluzione dell’Urss, il mercato del caviale è stato monopolizzato dai bracconieri col risultato che, secondo le stime ufficiali di Wwf Russia, dalla fine degli Anni ’80 al 2010, il numero degli storioni si è ridotto di 40 volte e la specie rischia l'estinzione. Ora in Russia è stata autorizzata la vendita di caviale nero prodotto da storioni d’allevamento e il numero delle aziende ittiche del settore appare in crescita. Purtroppo anche così è impossibile soddisfare la domanda: il mercato al dettaglio è invaso dal caviale illegale di

Per tutelare gli storioni, specie a rischio di estinzione, la fine del blocco riguarda solo il prodotto allevato. Anche così è però impossibile soddisfare la domanda.

I NUMERI

Un barattolo di caviale nero

Industria Putin ha stanziato circa 3 miliardi di euro per finanziare le aziende locali

Il Cremlino punta sulla farmaceutica Putin ha detto di volere che il 90% dei farmaci salvavita e il 50% delle attrezzature mediche siano prodotte localmente entro il 2020. Inoltre vorrebbe incrementare l’esportazione dell’800%. Le compagnie farmaceutiche straniere e i produttori di at-

Nei prossimi mesi partirà la nuova politica di sotegno al "Pharma made in Russia". Una nuova stagione che preoccupa i gruppi internazionali. RACHEL MORARJEE RUSSIA OGGI

Quest’anno i consumi di farmaci cresceranno del 5-7%

La Pharmasynthez punta ad acquisizioni oltreconfine

Per le aziende farmaceutiche russe in arrivo incentivi pubblici

Abbonatevi

RESS PHOTOXP

I principali trend di mercato

La crescita nell’Ue sarà del 3%, contro un +25-27% in Cina

LAIF/VOSTOCKPHOTO

Il prossimo avvio del piano di sostegno all’industria farmaceutica russa preoccupa i gruppi internazionali che negli ultimi mesi hanno annunciato ingenti investimenti nel Paese, con l’obiettivo di intercettare i bisogni della crescente classe media. Alla fine dello scorso anno, il premier Vladimir Putin ha deliberato un nuovo piano ventennale per modernizzare l’industria farmaceutica del Paese e dare alle aziende locali un peso maggiore a livello internazionale, elargendo fondi governativi per 2,8 miliardi di euro.

trezzature mediche si troveranno a fronteggiare parecchie difficoltà nella vendita dei propri prodotti in Russia se non porteranno la loro tecnologia e i loro impianti nel Paese, ha avvisato Putin. Per Dmitri Genkin, amministratore delegato del colosso russo

LE STRATEGIE RUSSE MEZZO SECOLO DOPO IL PRIMO VOLO NELLO SPAZIO

gratuitamente all’edizione elettronica di Russia Oggi www.russiaoggi.it/iscrizione

(3) GETTY IMAGES/FOTOBANK

Storioni d'allevamento e storioni pescati in alto mare. La fine del divieto d'exp

illegale è diminuita di 150 tonnellate e a rifornire il mercato sono ora soltanto le aziende ittiche che producono caviale da storione d’allevamento. E i produttori tengono a sottolineare che il sapore non è diverso da quello del caviale prodotto da storioni selvatici. «Nel nostro Paese sono comparse aziende che producono caviale derivato da storioni di allevamento e la quantità prodotta è sufficiente anche per l’esportazione verso i paesi della Ue», confida il responsabile dell’Agenzia federale per la pesca, Andrei Krajnij. Uno storione ha bisogno di sette anni per crescere e il funzionario dell’Agenzia si aspetta che nel medio periodo le aziende ittiche incrementeranno le loro vendite nel mercato interno ed estero. Secondo le previsioni di Andreev, attualmente sono tre le aziende del settore che lavorano a

pieno ritmo: si tratta di realtà attive da 20 anni. Andreev però prevede che nei prossimi anni raddoppieranno. Negli ultimi anni il mercato mondiale è stato invaso dal caviale iraniano, ma di recente anche questa variante ha cominciato a scarseggiare nei negozi europei. Secondo l’accordo sottoscritto dagli Stati bagnati dal Mar Caspio - Russia, Turkmenistan, Kazakhstan, Azerbaigian e Iran - per poter esportare il caviale ogni Paese necessita del consenso degli altri quattro. La Russia, che intende combattere lo sterminio degli storioni, è contraria e cerca di aumentare i propri allevamenti ittici per riconquistare le posizioni perdute. Il caviale russo prodotto da acquacoltura costa all'incirca 800 euro al chilogrammo, molto meno di quello allevato in un Paese europeo.

Pharmasynthez, resta ancora molto il terreno da recuperare, considerato che dalla fine dell’impero sovietico il Paese ha accumulato un enorme deficit di competitività su questo fronte. Le case farmaceutiche del paese hanno atteso a lungo il sostegno del governo, ma la spesa farmaceutica, per quanto in costante crescita negli ultimi anni, è del tutto insufficiente per sostenere la ricerca e lo sviluppo su livelli paragonabili al resto d’Europa. Le decisioni assunte dal governo rischiano di spiazzare i giganti farmaceutici occidentali, che guardano con grande interesse alle prospettive di crescita della Federazione e che negli ultimi tempi hanno annunciato massicci investimenti nel Paese. Appena prima di Natale, la svizzera Novartis ha reso noto che investirà 366 milioni di euro in Russia nei prossimi cinque anni, costruendo un impianto a San Pietroburgo, per concentrarsi sulla produzione locale e su accordi di ricerca e sviluppo con

compagnie del posto. Anche gli svizzeri della Nycomed e i danesi della Novo Nordisk hanno annunciato i loro piani di inizio produzione in Russia. I britannici della GlaxoSmithKline a novembre hanno invece raggiunto un accordo sui vaccini Binnopharm. Nel frattempo le compagnie russe guardano anch’esse ai mercati stranieri. La Pharmasynthez ha dichiarato che userà parte dei fondi derivanti dall’offerta pubblica iniziale per acquistare produttori farmaceutici in Europa, negli Stati Uniti e in Israele. La Pharmasynthez sta cercando piccole, agili e profittevoli compagnie che possiedano strutture di produzione, secondo Genkin. Con la spinta a promuovere i prodotti farmaceutici locali il Cremlino ha aperto un nuovo fronte nella campagna per diversificare l’economia russa. Resta da capire se l’industria del settore sarà capace di riorganizzare produzione e offerta per garantirsi una capacità competiva non basata solo sulla forza degli incentivi pubblici.


RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Economia

SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA 'ROSSIYSKAYA GAZETA' (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY

Formazione Una porta sui Paesi emergenti

IN BREVE ITAR-TASS

Alla Skolkovo i manager di domani La business school moscovita punta sul valore aggiunto della formazione sul campo per aiutare i giovani ad acquisire le competenze richieste dalle aziende multinazionali. RACHEL MORARJEE RUSSIA OGGI

ITAR-TASS

GEOPHOTO

Preparare gli studenti ad affrontare le sfide richieste dal complesso mercato dei Paesi emergenti. Questo l’obiettivo dell’Mba (Master in business administration) dell’istituto di management russo Skolkovo interamente in lingua inglese. «Le scuole tradizionali di business non sono più in grado di offrire una preparazione adeguata per i mercati di oggi», sostiene Wilfried Vanhonacker, preside dell’istituto. La scuola moscovita ha invece spostato l’accento dall’apprendimento in classe all’esperienza sul campo dove gli studenti investono più del 70% del loro tempo vivendo nella dimensione dei Paesi emergenti. L’Mba è stato progettato considerando gli sviluppi futuri del mercato del lavoro, che sarà

port riguarda solo il primo

LA NOTA DELL'ESPERTO

Quel documento da firmare PORTALE WEB "MONDO DEL CAVIALE RUSSO”

Per il momento l’Agenzia federale per la pesca ha autorizzato l’esportazione verso l’Europa di 150 chilogrammi di caviale nero l’anno. Poco se si considera che l’Unione Sovietica esportava ogni anno nei Paesi europei circa 1500 tonnellate. Negli ultimi sette anni non è stata rilasciata alcuna autorizzazione all’export e in teoria nel mercato europeo dovrebbe essere impossibile reperire la nostra famosa “perla nera”. Attualmente il prodotto presente in Europa arriva da storioni di al-

levamento o è importato di contrabbando. Nell'Ue ci sono norme che regolamentano le tecniche di acquacoltura, che si riferiscono anche al caviale prodotto da storione d’allevamento e la Russia finora non ha sottoscritto questo documento che regolamenta anche la produzione nelle aziende ittiche. Così non è possibile esportare il caviale perché l’Europa lo respingerebbe: è probabile che questo sia dovuto alla sbadatezza di qualche funzionario russo che magari ha seguito la pratica per poi dimenticarsene. Di certo, la revoca del divieto riporta d'attualità il documento, che verosimilmente sarà firmato in tempi brevi.

Investimenti Medvedev punta su partner stranieri per modernizzare il Paese

Capitali esteri decisivi per la ripresa

RUSSIA OGGI

Dmitri Medvedev è impegnato in ogni modo per dare alla comunità internazionale di business l’immagine di un Paese impegnato nella modernizzazione. Questo nonostante i negativi ritorni di immagine derivanti dagli attentati avvenuti nel Paese, come l’ultimo all’aeroporto moscovita di Domodedovo. Dal punto di vista economico, i suoi biglietti da visita più recenti sono lo scambio azionario tra il colosso petrolifero BP e la società petrolifera statale russa Rosneft e l’investimento fatto dalla Pepsi che con 3,8 miliardi di dollari ha acquisito la

IN LIBRERIA

L’evoluzione dell’economia russa negli ultimi anni e le sue relazioni di business con la Penisola: sono i temi affrontati in Sdelano v Italii. Il business italiano in Russia, libro italiano da poco tradotto in lingua russa e presentato nelle scorse settimane a Mosca. Gli autori sono il direttore dell’Istituto per il commercio estero della capitale russa Ro-

Accordi italo-russi

berto Pelo e il presidente del Gruppo degli imprenditori italiani a Mosca Gim-Unimpresa Vittorio Torrembini. Due grandi conoscitori del commercio internazionale, capaci di analizzarne le dinamiche con un linguaggio semplice. Il saggio delinea strategie precise sugli interventi necessari a Mosca per diventare sempre più attrattiva per gli investitori internazionali: dalla lotta alla corruzione allo snellimento della macchina burocratica fino alla previsione di incentivi fiscali per premiare la propensione al rischio. Sfide non proibitive secondo gli autori, ma che richiedono uno sforzo condiviso nel Paese. A cura di Anna Leonova

Carl-Henric Svanberg (a sinistra), presidente di BP, stringe la mano dell'omologo di Rosneft Eduard Khudainatov

nali e tecnologia. Una nuova stagione che potrà proseguire, ma a patto di riuscire a ridurre le lentezze burocratiche che ancora caratterizzano alcuni settori dell’economia russa. L’articolo integrale su russiaoggi.it

2008 • L’Enel acquista il 50% della società di generazione elettrica OGK-5. Si tratta della prima acquisizione nel settore da parte di un player occidentale. 2009 • Safilo investe sul mercato russo aprendo una filiale diretta a Mosca, la Safilo Cis, con l’obiettivo di rafforzare le vendite nel settore. 2011 • Al via nei prossimi giorni la produzione nello stabilimento moscovita della Brollo Siet, azienda che produce trasformatori per insegne al neon.

Gli appuntamenti del mese CONVEGNO TORINESE SUL BUSINESS IN RUSSIA

IGIENE E CLIMATIZZAZIONE DUE FIERE A MOSCA

CENTRO STUDI DI S. CARLO VIA MONTE DI PIETÀ 1, TORINO ORE 9.30, 1 MARZO

MATTEX 2011 E MIR KLIMATA MOSCA 1 MARZO 2011

Si apre domani il convegno "Russia 2011. Le opportunità di business per le imprese italiane" organizzato dalla Scuola di formazione giuridica ed economica “San Carlo” in collaborazione con lo studio Ambrosio&Commodo e con la Camera di commercio italo-russa e con la partecipazione di Api Torino e Uni Credit.

Aprono i battenti domani nella capitale russa Mattex 2011 e Mir Klimata, fiere internazionali dedicate rispettivamente alle attrezzature igieniche e agli impianti di climatizzazione. Due settori che stanno attirando investimenti sulla scia della crescente domanda di consumi da parte della classe media.

CALENDARIO INTERNAZIONALE SU RUSSIAOGGI.IT

mazione consiste in Sono un cuoco la cui for rrei trasferirmi in Rusanni di duro lavoro. Vo trovare occupazione? per a lom sia: basta il dip

www.russiaoggi.it/lettere

I 160 vulcani presenti nell’area – 29 dei quali in eruzione in questo periodo – sono tuttora attivi e potrebbero causare ulteriori problemi quest’anno, decimando i raccolti in tutto il Pianeta nel momento stesso in cui i prezzi dei generi alimentari si stanno impennando ovunque. C’è quindi il rischio di un rafforzamento dell’inflazione già evidente in alcuni Paesi emergenti: una prospettiva che indurrebbe le Banche Centrali a una stretta monetaria con la conseguenza di limitare ulteriormente la già debole ripresa economica.

AFFARI TRICOLORE

REUTERS/VOSTOCK-PHOTO

TIM GOSLING

Wimm-Bill-Dann che produce succhi di frutta. Due messaggi chiave per dire che il Paese guarda con interesse agli investimenti diretti provenienti dall’estero. I due contratti sono stati accolti positivamente dal Cremlino, impegnato dallo scorso anno in un programma di modernizzazione che non può prescindere dai capitali stranieri. La modernizzazione è stata inserita ai primi posti dell’agenda politica russa dopo la crisi del 2008 che ha evidenziato le pecche del modello economico che si è andato creando a partire dal 2000. «La recessione ha dimostrato che quel sistema non era in grado di garantire una crescita stabile sul lungo periodo» dice Roland Nash di Verno Capital. Gli investitori stranieri possono importare un management più efficiente, competenze professio-

Se il problema del riscaldamento globale quest’anno è messo in secondo piano dal freddo eccezionale, il merito (o la colpa, a seconda dei punti di vista) è anche dei vulcani ubicati nella penisola di Kamchatka situata nell’estremo oriente russo. L’intensa attività degli ultimi mesi ha prodotto un’ingente quantità di polveri e ceneri che hanno cambiato la direzione nella quale soffiano i venti artici, spingendo aria fredda sull’Europa e sull’America del Nord. La conseguenza è stato un inverno rigido come non si vedeva da anni.

Un saggio a quattro mani

I primi laureati presso la Business School di Skolkovo

Le operazioni internazionali degli ultimi mesi potrebbero aprire una nuova stagione di scambi dopo la recessione del 2008.

AMBIENTE UN INVERNO VULCANICO COLPA DELLA KAMCHATKA

SKOLKOVO

Arkadj Novikov

sempre più esposto sulla crescita delle multinazionali nei mercati dell’Est, spesso segnati da carenze infrastrutturali e istituzionali e per questo bisognosi di dirigenti di altro profilo. Il programma offre corsi tipici degli Mba occidentali, come contabilità finanziaria, macroeconomia e marketing, ma pone gli allievi anche in situazioni di stress all’interno di culture sconosciute per permettere loro di affinare le proprie capacità manageriali. Gli studenti vengono posti di fronte a ostacoli come vivere per due mesi in un dormitorio di una città-fabbrica cinese o partecipare all’elaborazione di progetti di legge. Il programma ha un costo di 90mila euro, cifra che comprende il materiale didattico, l’alloggio nel campus, un computer portatile e - nel corso delle visite all’estero - i biglietti per i voli andata e ritorno per India, Cina e Stati Uniti. Quaranta gli studenti ammessi, che arrivano dai cinque continenti, così come i docenti, alcuni di provenienza accademica, altri con lunghe esperienze in azienda.

05

editore@russiaoggi.it


06

RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Imprese&Finanza

SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY

MATERIE PRIME LA RUSSIA È AL SECONDO POSTO AL MONDO PER LA QUANTITÀ DI RISERVE DELLE MATERIE PRIME DELL’HI TECH, “L’ORO DEL VENTUNESIMO SECOLO”

L’ASSALTO DI MOSCA ALLE TERRE RARE Il giacimento di Lovorzesk, nella regione settentrionale di Murmansk - osserva il responsabile scientifico dell’Istituto di Geologia dei giacimenti minerari dell’Accademia delle scienze russa Aleksandr Samonov, è costituito da due minerali rari: la loparite e l’eudialite che è stato rinvenuto solo in altri due punti del Pianeta.

La seconda perla russa è il giacimento di Tomtor nella repubblica siberiana di Sakha: la concentrazione di terre rare nei suoi minerali raggiunge valori pari al 12% del livello mondiale. Le sue riserve conosciute rappresentano 150 milioni di tonnellate, ma quelle presunte potrebbero superare tutte le altre riserve della Terra.

Un’altra fonte assai promettente di terre rare oggi si sta letteralmente coprendo di polvere: si tratta della penisola di Kola dove già da molti decenni vengono estratte grandi quantità di minerali delle apatiti, impiegate nella produzione di fertilizzanti fosforici. Ma i lavori necessari per bonificare la zona sono molto costosi.

La partita per il primato si gioca con l’India che tuttavia ha meno giacimenti della Federazione

trati di queste stesse sostanze. Occorrono quindi investimenti urgenti e ingenti per valorizzare tanta ricchezza. Come quella presente nel giacimento di Lovozersk, ricco anche di eudialite, minerale eccezional-

mente raro che al di fuori della penisola di Kola è reperibile in piccole quantità in due soli luoghi al mondo. Un’altra “perla” è rappresentata dal giacimento di Tomtor, in Yakuzia, dove la quantità di terre rare si ag-

NIYAZ KARIM

L’obiettivo della Federazione è conquistare la leadership mondiale nel settore delle terre rare, un gruppo di 17 elementi chimici strategici per le applicazioni hi tech tanto da essere soprannominate “l’oro del XXI secolo”.Si tratta di un traguardo non irraggiungibile dopo che la Cina ha stretto i cordoni dell’export su questo fronte (-11% è la stima per l’anno in corso, dopo un taglio del 35% realizzato nel secondo semestre 2010) per rispondere alla crescente domanda di consumi interni e ridurre l’impatto ambientale che le lavorazioni su queste materie prime genera. Ma per raccoglierne il testimone occorrono investimenti ingenti e una politica industriale mirata. Le terre rare sono più difficili, pericolose e inquinanti da estrarre rispetto agli equivalenti metalli di transizione, e quindi più costosi. La loro maggiore criticità, che dal 2007 ha fatto esplodere i prezzi, è legata alle numerose applicazioni che hanno nelle nuove tecnologie, dai motori elettrici e ibridi, all’illuminazione a ridotto consumo energetico, dalle turbine eoliche alle fibre ottiche, fino ai laser e agli hard disk. Tutti settori che stanno attiran-

WWW.LOVGOK.RU

RIVISTA ESPERTO

I tre principali giacimenti russi

ITAR-TASS

IVAN RUBANOV

do investimenti ingenti perchè candidati a trainare l’economia mondiale nei prossimi decenni.Gli esperti hanno calcolato che un mercato hi-tech da 2 mila miliardi di dollari dipende dalle terre rare, la cui offerta proviene per il 95% dalla Cina, Paese che ospita il 35% delle riserve globali. La decisione cinese di comprimere l’export ha avuto forti ripercussioni in tutto il mondo industrializzato. «Il mercato ha prontamente reagito con un deciso aumento dei prezzi: il costo della maggior parte delle“terre rare” è infatti aumentato di un fattore pari a 1,5 P4, mentre altre hanno subito aumenti molto, molto più cospicui», secondo gli analisti della Metal Research. L’India ha subito dichiarato la propria disponibilità a incrementare l’export dei propri minerali, ma il Subcontinente non ha molte delle materie prime richieste dall’industria. Uno scenario che apre nuove frontiere per la Russia, seconda per disponibilità di materie (30% del mercato mondiale), ma frenata dalle inefficienze che caratterizzano l’industria estrattiva. Un problema ben presente, ad esempio, nell’impianto di Lovozersk nella regione di Murmansk (nel Nord del Paese), che sfrutta i giacimenti di loparite, con una grande varietà di terre rare quali il tantalio, il niobio, lo zirconio, il lantanio e il cerio. Lo stesso valeper lo stabilimento di Solikamsk Magnesium, che lavora i concen-

AP

La drastica riduzione delle esportazioni cinesi di questi 17 minerali strategici potrebbe offrire alla Federazione l’opportunità di incrementare la propria produzione.

Dopo la Cina attualmente la Russia occupa per risorse conosciute di terre rare

gira attorno al 12% di tutto il mondo. La Russia potrebbe cogliere l’opportunità presentatagli dalla Cina ottimizzando le proprie risorse minerarie e le infrastrutture associate. Potrebbe, per esempio, fornire prodotti semi-lavorati ai Paesi industrializzati destinati a risentire della stretta cinese. Iniziative che rappresenterebbero un buon punto di partenza per stabilire nella Federazione una catena di produzione avanzata di terre rare e per stimolare la produzione di tecnologie d’avanguardia. Queste strategie comportano

Borse Dopo un 2010 positivo, i listini azionari del Paese son ben impostati per proseguire la corsa

La ripresa economica promette di sostenere i mercati

BEN ARIS RUSSIA OGGI

Nel 2010 il mercato azionario russo è cresciuto del 23 per cento, ma nel solo mese di dicembre ha fatto registrare un balzo in avanti del 18 per cento. Dopo essersi tenuti alla larga dalle azioni russe per buona parte del 2009 – anno in cui l’indice della Borsa russa ha perso circa i tre quarti del proprio valore rispetto al picco fatto registrare nel settembre 2008 e nei sei mesi successivi, l’anno scorso gli investitori sono tornati in massa, a mano a mano che gli utili negli altri mercati del Bric avevano chiaramente esaurito la loro corsa. I flussi di capitale nei fondi

dell’emergente mercato azionario russo hanno fatto registrare afflussi netti per 33 settimane su 34, ma in realtà solo nella prima metà di gennaio sono arrivati in Russia le più ingenti quantità di capitali degli ultimi tre anni. La sede moscovita di Renaissance Capital prevede che quest’anno le offerte pubbliche iniziali triplicheranno, dato che le aziende russe ritorneranno sui mercati azionari per raccogliere capitali freschi da investire. Anche l’economia sta andando bene. Il governo ha rivisto al rialzo le proprie previsioni per la fine dell’anno relative alla crescita del Pil, portandole al 4 per cento, anche se tra gli analisti prevale un consenso pressoché unanime sul fatto che la crescita quest’anno raggiungerà se non altro il 5 per cento. «Una forte crescita ci prospetta ottime possibilità di tornare a essere un luogo sicuro nel

3 1

RAGIONI PER ESSERE OTTIMISTI

Il prodotto interno lordo quest’anno crescerà del 4 per cento secondo le stime del governo, ma gli analisti si spingono a pronosticare un più 5 per cento, un ritmo inimmaginabile solo qualche mese fa La ripresa economica in atto e l’ottimismo diffuso tra gli imprenditori favoriranno gli investimenti e la raccolta di capitali, in uno scenario che si confronta con la stagnazione di buona parte dell’Europa Occidentale Gli investimenti diretti dall’estero sono tornati a essere ingenti nel 2010 e il trend si è rafforzato nelle prime settimane del nuovo anno

2

REUTERS/VOSTOCK-PHOTO

Il nuovo anno si è aperto in positivo, ma resta da capire se le aspettative hanno già scontato i miglioramenti dei fondamentali o se, invece, resta ancora spazio per crescere.

3

Brillanti aspettative per le aziende russe sui mercati azionari

quale investire, visti i problemi presenti in Europa e la stagnazione che perdura negli Stati Uniti», afferma Elena Matrosova, direttore del Centro per la ricerca macroeconomica al Bdo in Russia, professando un ottimismo insperato solo qualche mese fa. Anche gli investimenti stranieri tornano a crescere: nel 2010 hanno sfiorato quota 40 miliardi di dollari, tornando ai livelli del 2006, anche se ben distanti dagli 80 miliardi del 2008 che rappresentano il record storico. Se lo scenario è molto positivo, questo non significa necessariamente che i listini azionari continueranno a correre nei prossimi mesi: solitamente, infatti, gli investitori si muovono sulle aspettative, più che sulle notizie, per cui non è escluso che i rialzi degli ultimi mesi abbiano già scontato tutta (o quasi) la crescita attesa per l’anno in corso.


RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY

Imprese&Finanza

Business Una piattaforma per l’e-commerce in continua crescita

Ozon.ru, la risposta russa alla statunitense Amazon Sono bastati tredici anni per trasformare un’iniziativa lanciata da appassionati di libri di fantascienza in un punto di riferimento per gli acquirenti russi online e in un fenomeno studiato in tutto il mondo.

Sul sito è possibile trovare ogni genere di prodotto di consumo, dai libri ai dvd, agli asciugacapelli

TIM GOSLING RUSSIA OGGI

Prezzi in alto nel breve Pierre-Yves Bolinger CREDIT SUISSE

I

l taglio dell’export cinese sosterrà i prezzi delle terre rare nei prossimi mesi, che a nostro modo di vedere dovrebbero però calare nella seconda parte dell’anno. In un’ottica di medio periodo, la domanda dell’industria per questi metalli continuerà a crescere, dato che non hanno sostituti: si dovrebbe passare dalle 145mila tonnellate di fine 2011 alle 200mila del 2015. L’incidenza che questo trend avrà sui prezzi dipenderà dai progressi nelle capacità di estrazione e dalle politiche sul commercio internazionale della Cina. Chi volesse acquistare titoli del settore, potrebbe puntare su Molycorp Minerals o Lynas Corporation, che hanno il proprio focus rispettivamente sugli Stati Uniti e l’Australia. Nel comparto operano anche aziende di minori dimensioni come Avalon Ventures e Arafura Resources.

il secondo posto al mondo

però uno sforzo economico. Occorre ripensare l’agenda di politica industriale del Paese per mettere questo argomento ai primi posti della lista. Uno sforzo non facile in questo periodo non certo roseo per l’economia. Di certo, sottolineano gli analisti, la Russia oggi ha un’opportunità storica: gli investimenti del settore promettono di essere ripagati con gli interessi perché le terre rare sono una tematica destinata a non esaurirsi nel volgere di pochi anni. Leggi il resto su russiaoggi.it

GETTY IMAGES/FOTOBANK

LA NOTA DELL’ANALISTA

Un’offerta che spazia dai libri ai dvd, dalle creme agli asciugacapelli, proponendo in tutti i casi prezzi competitivi. Una grafica essenziale che facilita la navigazione tra le varie sezioni del sito. Un sistema di logistica al centro di continui miglioramenti per renderlo sempre più efficiente e superare un gap storico della grande distribuzione russa. Tre ragioni che spiegano il successo di Ozon.ru, la risposta russa al gigante statunitense Amazon. Una società nata quasi per caso nel 1998, su input di un gruppo di appassionati di fantascienza che non trovavano testi a sufficienza nelle librerie tradizionali, e oggi divenuta un punto di riferimento per gli acquirenti online della Russia. Malgrado la crisi finanziaria, gli ordini di Ozon sono aumentati del 21 per cento nel 2009, conquistando un numero crescente di consumatori attenti al prezzo, e quindi disposti a superare le tradizionali ritrosie verso gli acquisti online, a caccia di occasioni.Circa 45 milioni, un terzo dei consumatori russi, naviga in Rete e il loro numero aumenta rapidamente. L’amministratore delegato di Ozon, Bernard Lukey, ha commentato: «Le difficoltà legate alla distribuzione sono

Il settore online si è sviluppato secondo logiche di mercato impedendo corruzione e interessi trasversali

I NUMERI

21 45

la percentuale di aumento delle vendite di Ozon nel corso del 2009 i milioni di consumatori russi che navigano in Rete, pari a un terzo del totale

13

gli anni trascorsi dalla fondazione di Ozon.ru, nata su iniziativa di un gruppo di appassionati di fantascienza

estremamente complesse in Russia, perché il Paese è di dimensioni enormi. Questo è stato uno dei primi problemi che abbiamo provato ad affrontare e risolvere». Il successo di Ozon si spiega in buona parte con la sua capacità di servire ogni angolo di questo immenso Paese grazie a una catena logistica che riesce a garantire consegne rapide e a prezzi competitivi. Un risultato non da poco, considerata l’estensione del territorio russo che fin qui aveva spinto molti distributori a concentrare le proprie attività intorno ai grandi centri di Mosca e San Pietroburgo. In un Paese che ha scarsa dimestichezza con le carte di crredito, Ozon ha poi creato una rete di punti di raccolta, presso i quali i clienti possono ritirare i prodotti ordinati e pagare in contanti. A differenza di settori come il petrolifero e il gas, che vengono da un passato di proprietà statale, il settore online è andato sviluppandosi sin dall’inizio secondo la sola logica di mercato e questo ne ha favorito una formazione sana, lontana da corruzione e interessi trasversali. Del resto l’incredibile debutto sul mercato azionario londinese del gruppo Mail.ru – il numero uno russo nei media online di giochi e social network – dimostra quanto forte possa essere l’interesse per le aziende russe su Internet. La domanda di titoli in sede di quotazione è stata 20 volte superiore all’offerta. Un successo che potrebbe essere ripercorso da Ozon qualora decidesse di sbarcare in Borsa.

07

IN BREVE

Lamborghini vicino l’addio

AFP/EASTNEWS

La Mercury Automotive, distributore esclusivo di Lamborghini per la Russia, rompe la collaborazione con lo storico marchio italiano, ora nel gruppo Volkswagen. Il contratto scade a maggio. Poi i due saloni russi, uno nel centro di Mosca e l’altro sulla prestigiosa Rubljovo-Uspenskoe (dove sono ubicate le ville di molti oligarchi russi), verranno chiusi. All’origine della rottura, il numero di vendite giud i c a t o i n s u ffi c i e n t e d a Mercury. Resta da capire se la Lamborghini riuscirà a trovare un altro partner locale o se dirà addio definitivamente al mercato russo, che non è stato risparmiato dalla crisi internazionale.

Banca Unicredit fa rotta verso Est Passano da Mosca le strategie internazionali di Unicredit, impegnata nel piano di rilancio post-recessione. Nei giorni scorsi l’amministratore delegato di piazza Cordusio, Federico Ghizzoni, ha negato l’esistenza di un’offerta per la Banca di Russia, in corso di privatizzazione, ma al contempo ha sottolineato la volontà di crescere nella Federazione per il suo ruolo di ponte nelle strategie di espansione a Est del gruppo finanziario. «Quest’anno la Russia crescerà di oltre il 4%, perciò è un mercato che seguiamo con grande attenzione», ha aggiunto. L’obiettivo di medio periodo per la banca milanese prevede l’apertura di 900 filiali nell’Europa Centro-Orientale.

Il fenomeno I dispositivi elettronici consentono di raggiungere nuove schiere di lettori anche nei centri urbani minori

Il boom degli eBook è una boccata d’ossigeno per l’editoria I costi logistici hanno finora frenato la distribuzione. Un problema che i libri digitali permettono di superare.

Nonostante un costo non a buon mercato, nella Federazione spopola il dispositivo elettronico Pocketbook

RACHEL MORARJEE RUSSIA OGGI

zione di lettori e la Russia rimane una società colta, con un tasso di alfabetizzazione superiore a quello di molti Paesi dell’Europa Occidentale. Oleg Naumenko, imprenditore ucraino di 29 anni, è l’ideatore dell’eReader Pocketbook, che sta spopolando nella Federa-

IL COMMENTO

Simon Dunlop FONDATORE DI BOOKMATE.RU

''

Finché ci saranno utenti che si connettono a Internet, si potrà sempre sfruttare il potere della tecnologia per aprire nuovi mercati. Con i media digitali non esistono più controlli alla frontiera, né dogane, né costi di trasporto"

ITAR-TASS

La Russia ha alle spalle una lunga tradizione letteraria, ma il settore editoriale non è stato in grado di stare al passo con l’amore per i libri. Oggi l’80 per cento dei libri venduti in Russia si acquista a Mosca e San Pietroburgo. Questo per gli ingenti costi logistici, che scoraggiano la distribuzione nelle città di minori dimensioni. Una soluzione a questo problema potrebbe arrivare dalla diffusione degli eBook che sono il prodotto più acquistato dai navigatori russi. Del resto, basta girare nella metropolitana per imbattersi con frequenza in viaggiatori impegnati nella lettura di libri in

versione digitale. «Con i media digitali non esistono più controlli alla frontiera, né dogane, né costi di trasporto», spiega Dunlop, fondatore di Bookmate.ru, azienda che offre libri digitali scaricabili dalla Rete. L’ex Unione Sovietica è sempre stata considerata una Na-

Un eReader, dispositivo che consente di leggere i libri digitali

zione, nonostante un costo di 220 euro, non proprio a buon mercato. Una volta acquistato, tuttavia, consente di scaricare e visualizzare migliaia di libri a costo zero perchè non più protetti dal diritto d’autore. Pocketbook ormai ha conquistato il 43 per cento del mercato russo, seguito da Sony che ha una quota del 24 per cento. Il successo è stato così rapido da cogliere di sorpresa lo stesso ideatore, che solo da qualche mese ha iniziato a creare una propria rete di vendita, con l’obiettivo di raggiungere gli utenti che ancora diffidano degli acquisti online, incrementando così l’attuale quota (15%) di vendite effettuate al di fuori del canale Internet. Nel frattempo, Naumenko ha anche creato una libreria virtuale di titoli su licenza, che costano mediamente un quinto rispetto all’edizione cartacea.

Display flessibili tra due anni La società britannica Plastic Logic, specializzata nella produzione di eReader, ha siglato un’intesa con Rusnano, specializzata in nanotecnologie. Secondo l’accordo, la società russa investirà 700 milioni di dollari nel capitale di Plastic Logic per la commercializzazione di circuiti elettronici in plastica e per la costruzione di uno stabilimento dell’azienda nella Federazione. Secondo indiscrezioni, Plastic Logic userà la sua tecnologia di display flessibile per la costruzione di “un lettore di nuova generazione per il business elettronico”. Quanto alla commercializzazione, non ci sono informazioni ufficiali, ma si stima che il debutto avverrà nel corso del 2013.


RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Opinioni

ZOOM

SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY

LE SFIDE DELLA MODERNIZZAZIONE

IL DOLORE E LE RISPOSTE DI UN PAESE MODERNO Mikhail Shvydkoy ANALISTA

C

’è stata una nuova esplosione, questa volta all’aeroporto di Domodedovo. Il dolore impotente per le vittime, la compassione per i loro cari e una risposta immediata sull’identità degli assassini: «Un kamikaze - si è detto - caucasico». E, con l’angoscia ormai abituale, mi rendo conto che non ci sono altre varianti: l’idea che “quelli del Caucaso uccidono i russi” attraversa con rinnovata violenza il Paese. Il sangue versato, la morte delle persone care è più forte di qualsiasi discussione di tipo umanitario. E non importa quale sia la nazionalità delle vittime, perché nessuno potrà parlare dell’amicizia tra i popoli sui loro corpi dilaniati. E ai loro funerali, nessuno penserà che, sotto i nostri occhi e nelle nostre anime, stanno andando distrutti valori secolari, che potranno essere sostituiti solo dall’odio reciproco. «Andare fieri della propria nazionalità è come andare fieri di essere nati di martedì», diceva Mstislav Rostropovich, portando avanti l’idea di Schopenauer. Ma secondo un sondaggio dei servizi sociali, il 60% degli intervistati si è dichiarato favorevole allo slogan “La Russia ai russi”. Nessuno di loro si è mai fermato a pensare che simili slogan possono portare il Paese alla rovina. Anche se nessuna discussione seria sullo Stato russo può prescindere dalla lingua russa, anche se è attraverso la cultura russa che molte altre culture della Federazione hanno avuto la possibilità di diventare parte della cultura mondiale, sarebbe assurdo eliminare dall’agenda la questione della formazione di uno Stato russo plurinazionale che diventi la base di una nazione russa moderna. La sensazione è che tutto il Paese si sia reso conto improvvisamente dell’esistenza di una questione nazionale. Ci siamo scoperti impreparati al fatto che la questione nazionale è stata posta dalla “strada”, non in provincia, bensì a Mosca. Per strada, non sono le ideologie a scontrarsi, né le culture, bensì persone insoddisfatte della propria esistenza, delle proprie condizioni sociali e materiali. Proprio per questo è vitale analizzare le ragioni socio-economiche della xenofobia che si sta diffondendo. E anche quando si assume un atteggiamento pragmatico, non bisogna dimenticarsi della compassione per chi ci sta vicino, ma anche per chi è lontano. Perché alla base di qualunque etica, di qualunque morale, c’è la compassione. Non sono solo teorie di Schopenauer o Rostropovich. L’autore è l’ ex-ministro della Cultura.

Erik Berglof ECONOMISTA

I

l tema della modernizzazione è centrale nel dibattito attuale sulla politica russa, perchè abbraccia l’industria, l’agricoltura e i servizi. Oggi l’attenzione dei media è concentrata su un numero limitato di iniziative di alto profilo, che hanno visto il governo giocare un ruolo centrale. Tuttavia questi progetti rischiano di far dimenticare i passi necessari per modernizzare l’economia del Paese. Si tratta di una sfida complessa, che richiede una radicale trasformazione del mondo degli affari. Senza contare il rischio di aspettative poco realistiche circa l’esito dei singoli progetti. L’obiettivo del governo è di rilanciare prepotentemente la Russia a livello mondiale, nel campo della ricerca e dello sviluppo. La Russia è ricca di talenti e la grande abbondanza di materie prime permette al governo di finanziare generosamente i progetti innovativi. Ma la vera modernizzazione passa anche attraverso l’importazione di tecnologie e di competenze e il perfezionamento dei prodotti e delle tecnologie di cui il Paese già dispone. Si stima che in Russia le tecnologie esistenti potrebbero incrementare la produttività del settore manifatturiero tra il tre e il quattro per cento. Tuttavia l’industria russa non

NIYAZ KARIM

08

L’istruzione gioca un ruolo fondamentale per elevare la qualità del capitale umano e attrarre investimenti

solo è scarsamente diversificata e poco efficiente, ma si affida soprattutto a settori econom i c i ch e p re s e n t a n o u n limitato margine di incremento della produttività. Date le circostanze, è facile comprendere i motivi che spingono i politici a cercare nuovi approcci “top-down” da applicare all’industria. Nel migliore dei casi, tali approcci all’estero hanno prodotto esiti alterni, nel complesso non molto incoraggianti. In parte perché non è detto che i rappresentati del go-

KHODORKOVSKIJ IN PRIGIONE GLI ALTRI EVASORI FISCALI FUORI Dmitrij Tulin ESPERTO DI FINANZA

L

a condanna emessa dal tribunale di Chamovniki in relazione al“secondo processo” LebedevKhodorkovskij suscita emozioni contrastanti. Non posso essere d’accordo con la valutazione data alla situazione dall’opposizione liberale, ma neppure con quella delle autorità politiche. L’una e l’altra posizione mi sembrano unilaterali e non obiettive. Paradossalmente, dal punto di vista giuridico-formale la sentenza di condanna può essere anche del tutto legittima. Prendiamo l’esempio di una persona che rubi il televisore a un vicino, lo rivenda e metta in banca i soldi così ricavati. Questa persona può essere accusata, se si vuole, non solo di furto, ma anche di evasione fiscale e persino di riciclaggio dei proventi di attività illecite. In America è una prassi giuridica normale.

Perché allora da noi in Russia nel processo Lebedev-Khodorkovskij questa prassi non sembra troppo convincente? Perché da noi la gente è d’accordo o dissente dalle decisioni dei tribunali “non secondo la legge, ma secondo coscienza”, vale a dire in base al proprio concetto di giustizia. E l’autore di questo pezzo si comporta esattamente allo stesso modo. Premetto che anch’io faccio parte di quanti sono assolutamente convinti che la società Yukos abbia pagato molto meno imposte di quelle dovute per legge, e considerevolmente meno di tante società petrolifere sue concorrenti. Il fatto è che già due o tre anni prima dell’arresto di Khodorkovskij, quando Michail Borisovich si trovava all’apice della sua potenza economica e politica, ed era ritenuto in generale un “amico del Cremlino”, ebbi occasione di leggere un memorandum interno della Bers, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo presso la quale lavoravo.

Il memorandum conteneva un’analisi della situazione economico-finanziaria e delle policy aziendali delle cinque maggiori compagnie petrolifere private della Russia, indicando Yukos tra gli “outsider fiscali”, ovvero quei soggetti che per una tonnellata di petrolio estratto pagavano le imposte in misura ridotta di diverse volte rispetto ai “virtuosi fiscali”. Ma nella stessa condizione si trovavano altre due compagnie russe che furono costrette a pagare ingenti arretrati delle imposte, nonché sanzioni e penali, senza tuttavia che venissero perseguiti i loro vertici. Con questo voglio dire che il problema non è la fondatezza dell’applicazione delle norme del diritto penale, bensì il carattere selettivo della loro applicazione. La legge dovrebbe essere uguale per tutti, in tutte le situazioni.

verno sappiano scegliere dei “candidati” meglio di quanto non riescano a fare i mercati stessi. Inoltre, in assenza di capitale umano, è impossibile stabilire quali imprese possono essere in grado di mantenersi competitive nel tempo, per poi scegliere tra queste i“candidati” migliori. Spesso, i Paesi che in tempi recenti hanno saputo attuare opere di modernizzazione sono gli stessi che hanno ottenuto i migliori risultati nel test Pisa (Programma per la valutazione internazionale dell’al-

lievo), lo strumento con cui l’Ocse misura le competenze dei quindicenni. Nel 2006 la Finlandia si è classificata al primo posto, Hong Kong al secondo e la Corea al terzo, mentre Taiwan e la Cina erano quinti e il Giappone decimo (Singapore e la Malesia non hanno preso parte all’indagine). La Russia si è classificata trentatreesima per quanto riguarda le competenze matematiche, trentacinquesima per quelle scientifiche, e trentanovesima per l’analisi del testo. Rispetto al capitale umano, la Russia vanta indubbiamente alcuni ambiti di eccellenza. Ai fini della modernizzazione della base tecnologica di tutta l’economia nazionale però, la scuola secondaria - pensata per insegnare ad apprendere e ad acquisire nuove competenze riveste un ruolo cruciale. In definitiva, la riuscita di un processo di modernizzazione su larga scala dipende dagli sforzi compiuti per perfezionare le pratiche di management e migliorare il capitale umano attraverso la deregolamentazione, la competitività, l’istruzione e altre pratiche volte a realizzare un clima favorevole alle imprese. Lo sforzo richiesto è gravoso, ma le competenze presenti nel Paese e l’importanza della posta in gioco impongono di giocare fino in fondo questa partita. L’autore è capo economista presso la Banca europa per la ricostruzione e lo sviluppo.

IL SONDAGGIO Cosa fa più paura ai russi? IL CENTRO STUDI JURIJ LEVADA LO HA CHIESTO A 1600 CITTADINI RUSSI MAGGIORI DI 18 ANNI ORIGINARI DI 130 CENTRI ABITATI DI 45 DIVERSE REGIONI DEL PAESE. ECCO LE LORO RISPOSTE IN PERCENTUALE.

L’autore è stato vice presidente della Banca Centrale della Federazione Russa.

IL PRESENTE INSERTO DI DODICI PAGINE È REALIZZATO E PUBBLICATO DALLA ROSSIYSKAYA GAZETA (RUSSIA), CHE SI ASSUME LA PIENA RESPONSABILITÀ DEI CONTENUTI. INDIRIZZO WEB: WWW.RUSSIAOGGI.IT E-MAIL: EDITORE@RUSSIAOGGI.IT TEL.: +7 (495) 775 3114 FAX: +7 (495) 988 9213 INDIRIZZO POSTALE: 24 ULICA PRAVDY, 4 - 12° PIANO, MOSCA, RUSSIA, 125993. EVGENY ABOV: DIRETTORE ED EDITORE; POLINA KORTINA: CAPOREDATTRICE; VLADISLAV KUZMICHEV: RESPONSABILE DELLE PAGINE DI ECONOMIA; LUIGI DELL’OLIO: EDITOR (ITALIA); ANDREI SHIMARSKY: ART DIRECTOR; NIYAZ KARIM: CURATORE DI INFOGRAFICHE E ILLUSTRAZIONI; ANDREY ZAICEV: RESPONSABILE DEL DESK FOTOGRAFICO; NICOLAI KOROLEV, DARYA KOZYREVA: PHOTO EDITOR; MILLA DOMOGATSKAYA: DIRETTORE DI PRODUZIONE; ILIYA OVCHARENKO, IRINA PAVLOVA: IMPAGINAZIONE; MARTIN ESPOSITO: CORRETTORE DI BOZZE; VSEVOLOD PULYA: RESPONSABILE DEL SITO RBTH.RU; GABRIELLA PERSIANI: EDITOR DEL SITO RUSSIAOGGI.IT (ITALIA). EDIZIONE ELETTRONICA A CURA DI: CAMILLA SHIN. TRADUTTRICI: ANNA BISSANTI, NADIA CICOGNINI, MIRELLA MERINGOLO, MARZIA PORTA; OLGA TRYNKOVA: RAPPRESENTANTE (ITALIA); FEDOR KLIMKIN: CURATORE DEGLI EVENTI (RUSSIA). LA VERSIONE ELETTRONICA DEL PRESENTE INSERTO È DISPONIBILE SU RUSSIAOGGI.IT. PER USUFRUIRE DI UNO SPAZIO PUBBLICITARIO SULL’INSERTO, CONTATTARE LA RESPONSABILE DELLA PUBBLICITÀ, JULIA GOLIKOVA AL SEGUENTE INDIRIZZO E-MAIL: GOLIKOVA@RG.RU ©COPYRIGHT 2011, SPA ROSSIYSKAYA GAZETA. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. ALEXANDER GORBENKO: DIRETTORE DEL CDA; PAVEL NEGOITSA: DIRETTORE GENERALE; VLADISLAV FRONIN: CAPOREDATTORE CENTRALE. SONO VIETATE LA COPIA, LA DISTRIBUZIONE E LA RIPRODUZIONE DELLA PUBBLICAZIONE O DI UNA PARTE DELLA STESSA SENZA PREVIA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DI ROSSIYSKAYA GAZETA, QUALORA QUESTE NON SIANO DA INTENDERSI AD USO PRIVATO. PER RICHIEDERE L’AUTORIZZAZIONE A RIPRODURRE O COPIARE UN ARTICOLO O UNA FOTO, UTILIZZARE IL SEGUENTE NUMERO DI TELEFONO +7 (495) 775 3114 O IL SEGUENTE INDIRIZZO E-MAIL KORTINA@RG.RU. “RUSSIA OGGI” DECLINA OGNI RESPONSABILITÀ IN MERITO A MANOSCRITTI E FOTO NON COMMISSIONATI

FONTE: LEVADA

LE LETTERE AL DIRETTORE, GLI ARTICOLI DEI REDATTORI ESTERNI E LE VIGNETTE DEFINITE “COMMENTI” O “PUNTI DI VISTA” O PUBBLICATE NELLA SEZIONE “OPINIONI” VENGONO SELEZIONATE IN MANIERA DA FORNIRE UN VENTAGLIO DI POSIZIONI E NON RISPECCHIANO NECESSARIAMENTE IL PENSIERO DI “RUSSIA OGGI” E DELLA “ROSSIYSKAYA GAZETA”. INVIATE LE VOSTRE LETTERE AL DIRETTORE A EDITORE@RUSSIAOGGI.IT


RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Opinioni

SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY

CARTELLO “VENDESI” SULLE TESTATE VICINE AL CREMLINO

UNO SFORZO COMUNE PER LA STABILITÀ Dmitri Trenin

William Dunkerley

RICERCATORE

ANALISTA DEI MEDIA

L

RASSEGNA STAMPA I MOTI EGIZIANI SOTTO LA LENTE DEI MEDIA RUSSI Parallelismi con i focolai di tensione in Russia, riflessioni sulla volontà di cambiamento diffusa: così i principali mezzi di stampa russi analizzano i moti che hanno portato alla caduta di Mubarak.

A cura di Veronica Dorman

I

L’autore è direttore del Carnegie Moscow Center.

l governo russo sta forse cercando di fare cassa tramite la vendita delle testate giornalistiche di sua proprietà, ormai screditate? Il Presidente Dmitri Medvedev ha annunciato un piano per privatizzare le aziende di informazione attualmente controllate dal governo. Considerato che lo scorso anno il settimanale Newsweek è stato venduto per un dollaro, viene da chiedersi quanto valgano oggi una televisione, una radio o un giornale russo. Secondo la mia esperienza, è difficile trovare una testata russa redditizia. Più facile, invece, imbattersi in un’azienda con poco pubblico ed entrate pubblicitarie limitate, che per compensare gli scarsi ricavi diffonde propaganda spacciandola per informazione. Chi vorrebbe mai acquistare un’azienda così corrotta? Arkady Dvorkovich, consulente economico del presidente russo Dmitri Medvedev, ha affermato che gli piacerebbe che queste testate, una volta passate di mano, rimanessero lontane dalla portata di “investitori disonesti”. Si tratta di un concetto interessante: l’obiettivo di un’impresa commerciale è fare profitti. Newsweek fu messo in vendita dalla Washington Post Company perché era in forte perdita. Prima della vendita dello scorso anno però, il settimanale ha tentato in ogni modo di rimettersi in sesto: nel tentativo di incrementare i ricavi, la direzione ha cambiato il target dei lettori, adottato una nuova veste

L’autore è un analista dei media specializzato su Russia ed exUnione Sovietica. L’articolo è già apparso sul Moscow Times.

DALLE RIVOLTE NEL MAGHREB ALLE TENSIONI A MOSCA

I DISORDINI AL CAIRO NON FRENANO LE AGENZIE

VOLONTÀ DI CAMBIARE NON SOLO DAL BASSO

UNA CRISI CHE SPAVENTA TUTTI GLI ATTORI MONDIALI

Boris Makarenko

Irina Kezik PROFIL

VADIM DUBNOV GAZETA.RU

Fedor Loukianov

VEDOMOSTI

Delineare i possibili scenari di sviluppo dell’Egitto “dopo la rivolta di piazza” è semplice e complicato al tempo stesso. Si parla del Cairo, ma i parallelismi con altre situazioni non mancano: il Medio Oriente o altri Paesi arabi, innanzitutto. Ma anche in altre aree del mondo non mancano focolai di tensione, compresa Mosca.

Le agenzie di viaggi della Federazione continuano a mandare i loro clienti in Egitto, nonostante i recenti disordini, e a coloro che rinunciano al viaggio non restituiscono il denaro. Le compagnie turistiche attualmente sono molto più preoccupate della possibilità di perdere il mercato che non delle fantomatiche sanzioni.

Perché una rivoluzione abbia successo, come dimostrano Kiev, Tblisi, e ora anche il Cairo, è necessario che una massa critica di persone non solo alla base, ma anche in alto, nei luoghi dove si prendono le decisioni strategiche, abbia la volontà di cambiare non tanto i rappresentanti del potere, quanto le regole del gioco.

La crisi politica in Egitto ha gettato nello sconcerto quasi tutti gli attori mondiali: sia le grandi potenze che le organizzazioni internazionali. Non c’è da meravigliarsi, dato che l’Egitto, un Paese governato da un potere laico, è un elemento portante di quella ampia struttura nota come sistema mediorientale contemporaneo.

Per esempio mi piace molto la sezione “La Russia che non conosci”.

Complimenti, si tratta di un bel giornale! Nicoletta

zano una parte preponderante della stampa e dei media occidentali quando si parla di voi.

Luca

MILANO

Paolo

NIYAZ KARIM

’area euro-atlantica può diventare una zona di pace stabile, nonostante le tensioni attuali. La guerra del 2008 tra Russia e Georgia dovrebbe servire da monito per il futuro: le cause scatenanti di quella situazione oggi sono meno accese, ma non risolte del tutto. In circostanze diverse potrebbero tornare a farsi sentire. Malgrado tutto ciò che di positivo è stato detto sul nuovo inizio delle relazioni tra Russia e Stati Uniti, e sulla nuova forma di partenariato tra entrambe e la Nato, non dovrebbe però essere lasciato spazio all’autocompiacimento. Al cuore della sicurezza euroatlantica vi sono due questioni di primaria importanza. La prima è l’incertezza che la Russia nutre nei confronti degli obiettivi ultimi della potenza statunitense. Questa preoccupazione, più di ogni altro atavico istinto imperialistico, sta alla base del nervosismo di Mosca dovuto all’allargamento a Est della Nato. L’altro motivo, speculare al primo, nasce dai timori e sospetti che alcuni Paesi dell’Europa centrale e orientale nutrono nei confronti della natura e delle ambizioni della rinata potenza russa. Per affrontare questi nodi occorre continuare a lavorare sulla diplomazia tra Usa e Russia, superando i canoni della Guerra Fredda. I due Paesi devono cambiare la natura del loro rapporto strategico e abbandonare la semplice mitiga-

grafica ed escogitato un riposizionamento editoriale. C’erano però stati gravi errori di valutazione. Forse la nuova proprietà avrà più successo. È possibile che i media russi controllati dallo Stato riescano a redimersi? Alcune circostanze rischiano di intralciare questa eventualità. Innanzitutto le aziende operanti nel settore dei media sono troppo numerose rispetto al numero dei lettori. Ci sarebbe poi da verificare se il governo è realmente intenzionato ad abbandonare il settore dei media. C’è già chi prevede che le testate finiranno per essere acquistate da amici o da collaboratori degli attuali proprietari politici. Malgrado ciò, la proposta di Medvedev secondo la quale il governo dovrebbe rinunciare a qualunque coinvolgimento nell’attività dei media è lodevole. Tuttavia l’obiettivo è difficile da realizzare: la definizione stessa di una testata “di proprietà del governo” appare fumosa. Un mezzo di comunicazione potrebbe, ad esempio, appartenere ufficialmente a una società indipendente, ma avere come suggeritore un politico, senza che questo produca reali cambiamenti rispetto a oggi. L’amministrazione dovrebbe piuttosto concentrarsi per favorire la nascita di nuove testate che consentano ai lettori di scegliere. Solo a quel punto chi si autocensura o produce finta informazione sarebbe davvero marginalizzato dal mercato.

La reciproca diffidenza è il primo ostacolo da superare per puntare a relazioni internazionali più salde zione delle ostilità attuata con il controllo delle armi. Risultato che si può ottenere ad esempio con la collaborazione in tema di difesa missilistica. Se Stati Uniti, Nato e Russia riuscissero a mettere a punto una formula realistica di cooperazione in questo ambito, inizierebbero sicuramente a prendere le distanze dalle posizioni strategiche assunte durante la Guerra Fredda. Se tale slancio sarà sostenuto e rinvigorito, col tempo potrebbe portare a una nuova qualità delle relazioni internazionali. Per risolvere la seconda preoccupazione occorre procedere a una riconciliazione storica e a

un riavvicinamento tra la Federazione Russa e alcuni dei suoi vicini europei. Di recente una svolta c’è stata tra Russia e Polonia, ma è necessario che questo processo continui e si rafforzi, seguendo il modello utilizzato con successo tra Germania e Francia, Germania e Polonia o anche Russia e Germania. Per una relazione forte e pacifica tra la Federazione Russa e i paesi dell’Ue, la riconciliazione e i buoni rapporti tra russi e polacchi sono un “must”. La strada da percorrere non si presenta né breve, né agevole, in quanto occorre prima di tutto rimuovere la reciproca diffidenza. Ma la posta in gioco e gli interessi dei singoli Paesi coinvolti rendono non solo opportuno, ma necessario percorrerla per puntare a un nuovo assetto delle relazioni internazionali capace di garantire stabilità nel lungo termine.

GAZETA.RU

LE LETTERE DEI LETTORI Una terra immensa dalla storia affascinante Il popolo russo è affettuoso e ospitale. Meriterebbe migliore qualità di vita e di servizi: occorre restituire ai russi la sanità e la scuola di qualità che c’erano in passato. La terra russa con i suoi spazi e la sua storia sono affascinanti. Paola ROMA

Una finestra inedita sulla società civile Il layout, i colori, i caratteri e la distribuzione delle sezioni all’in-

terno delle pagine sono di grande aiuto nel dare un senso di dinamismo e giovinezza che credo sia qualcosa che ancora manca nel modo in cui gli italiani percepiscono la Russia. Tutti gli articoli sono molto interessanti. Vorrei saperne di più su com’è la società civile in Russia. Ci sono dei movimenti? C’è qualcosa di diverso e creativo? Come si vive nei piccoli villaggi degli Urali? I russi pensano al loro tipo di sviluppo (c’è un movimento verde?)? Cosa succede a Vladivostok?

ROMA

Bene la miscela tra news e commenti Gli articoli sono tutti molto interessanti, ma ho trovato più vicini al mio gusto e alle mie inclinazioni gli articoli delle sezioni Cultura e Sport. Mi piace molto questa alternanza proposta tra approfondimenti e notizie più brevi o commenti.

ROMA

Cultura e storia invece degli stereotipi Sono felice che aumentino gli sforzi per avvicinare la Russia all’Occidente. È importante far conoscere questo grande Paese per quello che è veramente, per la sua grande storia e per una cultura che ha pochi pari nel resto del mondo, al di là dei soliti stereotipi e preconcetti che spesso caratteriz-

Una passione diventata lavoro Amo la Russia e lavoro come guida turistica a Firenze per russi. Mi mantengo sempre informata su quello che succede nel Paese. Bella iniziativa! Emanuela FIRENZE

09

TELEMOSCA

L’UCRAINA SOSPESA TRA RUSSIA ED EUROPA Stefano Grazioli GIORNALISTA

V

ictor Yanukovich é in carica da un anno, essendo entrato ufficialmente alla Bankova il 25 febbraio 2010. In questi dodici mesi non solo è cambiata l’Ucraina, ma sono mutati anche i suoi rapporti con Mosca. Sul fronte interno il Presidente e il suo Partito delle regioni, che domina la Rada, hanno portato stabilità politica in un Paese scombussolato dalle faide interne tra i vincitori della cosiddetta Rivoluzione arancione, l’ex capo di stato Victor Yushchenko e l’ex premierYulia Tymoshenko (puniti dagli elettori). Il nuovo quadro politico - che ha concentrato il potere con effetti ancora da valutare - ha dato una spinta all’economia, con lo sblocco degli aiuti da parte del Fondo monetario internazionale (Fmi) e l’avvio di riforme necessarie quanto impopolari. Sul fronte internazionale, da un lato l’Ucraina prosegue nell’avvicinamento europeo tanto che entro quest’anno è previsto l’accordo sulla creazione della zona di libero scambio con l’Ue, dall’altro ha ripreso a tessere buone relazioni con Mosca, ritornando - dopo il disastroso periodo diYushchenko - a dialogare e a intensificare le relazioni politiche ed economiche. Yanukovich, che come detto non ha certo dimenticato l’Europa, ha riportato il timone ucraino verso il Cremlino. Il suo predecessore l’aveva fissato su Washington, influenzato probabilmente troppo dalla moglie Katerina Chumachenko, signora americana che prima di trovare l’amore a Kiev aveva lavorato tra dipartimento di Stato e Casa Bianca ai tempi di Ronald Reagan e George Bush Senior. Al di là però delle questioni familiari è da notare il taglio netto che Yanukovich ha dato al ponte verso gli Usa e la Nato: i passi più importanti sono stati quello di abbandonare il cammino verso l’Alleanza atlantica e soprattutto quello di prolungare la permanenza della flotta russa nella base di Sebastopoli, in Crimea, sino al 2042. Gli accordi di Kharkiv, siglati nell’aprile del 2010 tra il presidente ucraino e Dmitri Medvedev, sono il simbolo della rinascita del ri-approccio tra Bankova e Cremlino. Probabilmente a Mosca qualcuno si augura un rapporto ancora più stretto con Kiev, soprattutto per quel che riguarda l’energia. Basti ricordare la proposta di Vladimir Putin di fondere Gazprom con Naftogaz. Nei prossimi mesi, sullo sfondo del duello dei gasdotti Nabucco e Southstream, si capirà se il gas riuscirà a legare ulteriormente i due Paesi. L’autore vive a Kiev e ha fondato il sito d’informazione East Side Report.


10

RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Società

SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY

Opposizione Ma a Boris Nemtsov manca il carisma da leader

Il vento delle proteste arriva anche a Mosca VERONIKA DORMAN RUSSIA OGGI

GLI OBIETTIVI

RIA NOVOSTI

Il vento delle proteste di piazza del Maghreb arriva anche a Mosca, dove tuttavia il fenomeno resta minoritario per la scarsa capacità dell’opposizione di aggregare gli scontenti. Il 31 gennaio scorso la polizia ha disperso i manifestanti che si erano riuniti in piazza del Trionfo effettuando decine di arresti. La folla inneggiava a “una Russia senza Putin”e numerosi erano anche i riferimenti alle proteste in Egitto e all’ormai deposto presidente egiziano Hosni Mubarak, più volte paragonato a Putin. L’Amministrazione comunale non aveva però dato l’autorizzazione e sono intervenuti circa 2mila agenti in assetto antisommossa per disperdere la folla. Le proteste sono un appunta-

mento che si ripete il 31 di ogni mese a difesa dell’articolo 31 della Costituzione russa che garantisce la libertà di espressione. Già il 2010 era stato per la Russia un anno segnato dalle proteste di piazza e dalla formazione di numerosi piccoli movimenti anti-Cremlino, concordi nel puntare il dito contro Putin e la sua condotta politica ritenuta antidemocratica. Numerosi leader della protesta erano stati arrestati e condannati a pene tra i cinque e i 15 giorni di carcere nel corso della manifestazione del 31 dicembre svoltasi a Mosca. Dopo il loro rilascio, l’opposizione aveva denunciato il tentativo da parte di Putin di accentrare il potere, in maniera speculare ad Alexander Lukashenko, recentemente rieletto in Bielorussia dopo una violenta repressione dei dissidenti. E lo scorso 11 dicembre un gruppo di 5mila giovani si era scontrato violentemente con le forze dell’ordine sotto le mura del Cremlino. In quell’occasione,

AP

Continuano le manifestazioni di piazza a Mosca, ma gli oppositori continuano a pagare la loro incapacità di aggregare gli scontenti e di mobilitare fasce ampie di popolazione.

Vladimir Rijkov UNO DEI QUATTRO FONDATORI DEL PARTITO POPOLARE DELLA LIBERTÀ

''

Abbiamo un programma legislativo strutturato in dodici punti. In testa alle priorità ci sono: la lotta alla corruzione; l’impegno per migliorare le condizioni di lavoro e della società civile; il ritorno a elezioni libere e trasparenti come garanzia di libertà per tutti i cittadini”

Oppositori in piazza a Mosca come ogni 31 del mese a difesa dell’articolo della Costituzione per la libertà di espressione

Putin aveva accusato l’opposizione liberale di aver fomentato le proteste. Secondo il sociologo Nikolai Petrov, l’uso della violenza contro i manifestanti però non nasconde una nuova strategia di repressione, ma rappresenta solo una reazione a breve termine del governo nei confronti dei recenti avvenimenti. «Le proteste sono diventate popolari in tutta la Russia e le autorità si sentono sopraffatte», ha dichiarato Petrov. Nonostante le tensioni, gli oppositori si dichiarano pronti a

proseguire nel loro cammino di rivendicazione della libertà e di difesa della Costituzione. Tuttavia l’opposizione sembra avere ancora una lunga strada davanti a sé per riuscire a creare una reale base di consenso tra la popolazione. Secondo alcuni, infatti, Boris Nemtsov non riesce a esercitare il giusto carisma da leader e a ottenere la fiducia dei russi. Secondo il sociologo Petrov, la gente non vede in lui un uomo realmente interessato ai problemi del popolo. In più, il messaggio politico dell’opposizio-

ne viene considerato troppo astratto dalla popolazione, non ancora abituata a rivendicare i propri diritti. «Ma si tratta solo di una questione di tempo. Le questioni sociali più scottanti non potranno trovare una rapida soluzione e il malcontento popolare non potrà che aumentare», sostiene il sociologo. Insomma la strategia dell’opposizione potrà rivelarsi vincente solo se riuscirà a unire le forze e farsi portavoce delle istanze e del malcontento dei tanti insoddisfatti.

Turismo I tumulti non hanno cambiato i piani dei vacanzieri

IN BREVE

I russi non rinunciano al mare si continua a partire per il Cairo

Medvedev abroga l’ora solare per ridurre lo stress

ALEXANDER BRATERSKY THE MOSCOW TIMES

Se in Italia si contano sulle dita delle mani gli aerei partiti nelle ultime settimane verso l’Egitto, lo stesso non vale per la Russia. E a bordo non ci sono solo di uomini d’affari, che non possono rinviare appuntamenti presi con mesi di anticipo, ma anche vacanzieri. Soltanto il trenta per cento dei turisti russi ha accettato di accorciare le proprie vacanze in Egitto, mentre i tour operator si sforzavano di convincere i vacanzieri a rientrare all’ovile, secondo quanto dichiara Maya Lomidze, direttrice dell’Unione russa per il turismo. Alcuni russi continuano a partire per l’Egit-

IL NUMERO

30% la quota di turisti russi che ha deciso di accorciare le proprie vacanze in Egitto, mentre tutti gli altri hanno confermato destinazione e durata del viaggio

Le agenzie finora non hanno risentito delle tensioni in Medio Oriente, ma è ancora presto per un’analisi to, organizzano i loro viaggi autonomamente e senza passare tramite le agenzie: a rivelarlo è la portavoce dell’associazione del turismo Elena Tiourina. Il governo non ha ordinato al-

REUTERS/VOSTOCK-PHOTO

Turisti in aeroporto in attesa delle partenze per mete calde nel mese più freddo dell’anno per la Russia

cuna evacuazione, i turisti si sentono semplicemente offrire la possibilità di cambiare il biglietto del ritorno e di accorciare così la loro vacanza. I vacanzieri che si oppongono al rientro anticipato sarebbero influenzati dagli inglesi che continuano ad affluire verso le località balneari sul Mar Rosso, a Urgada, a Sharm el-Sheikh, afferma Lomidze. Le cinque principali agenzie turistiche che operano in Egitto , coprendo il 90% del mercato, hanno dichiarato di aver fatto il possibile per rimpatriare i loro clienti intorno al 7 febbraio. Anche i piccoli tour operator hanno fatto sentire la loro opinione: «Abbiamo smesso di vendere i pacchetti e le vacanze in Egitto, finché la situazione non tornerà alla normalità», ha dichiarato un portavoce dell’agenzia Elite Tours con sede a Mosca. Gli organizzatori hanno proposto mete alternative come la Turchia e la Tailandia per le persone che avevano già prenotato viaggi in Egitto. Del resto la Turchia è la prima destinazione turistica scelta dai russi dopo l’Egitto. Le conseguenze della cosiddetta“rivoluzione sul Nilo” sull’industria turistica russa sono difficili da valutare, tanto più che Elena Tiourina definisce “senza precedenti” la situazione attuale. Febbraio è bassa stagione (nonchè il mese più freddo in Russia) e la maggior parte dei viaggi venduti in questo periodo è a prezzi stracciati. Per una valutazione più attendibile, sottolineano gli analisti, occorrerà attendere ancora qualche settimana.

RIA NOVOSTI

Polemiche per le spoglie di Lenin nella Piazza Rossa Il partito al governo Russia Unita ha rilanciato la polemica sul Mausoleo di Lenin situato nella Piazza Rossa. Il deputato Vladimir Medinski vuole che il leader rivoluzionario sia seppellito in quanto figura controversa. Anche se la maggioranza dei russi è favorevole a questa soluzione, le resistenze sono diffuse. Così si pensa a un compromesso con la traslazione delle spoglie nel cimitero militare situato fuori dalla Capitale.

PHOTOXPRESS

Febbraio è il mese più freddo in Russia, così in tanti scelgono ogni anno le calde spiagge egiziane per staccare la spina. Una tendenza confermata anche quest’anno, nonostante le tensioni nel Maghreb.

Come molti altri Paesi, la Russia sposta le lancette dell’orologio due volte l’anno. Ebbene, questa pratica è ormai giunta alla fine per ordine del Presidente Dmitri Medvedev. La prossima primavera le lancette saranno spostate in avanti di un’ora per un’ultima volta e quella resterà per sempre l’ora ufficiale. Una decisione che si spiega soprattutto con la volontà di allegerire lo stess legato al cambiamento d’orario.


RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Cultura

SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY

11

opera adesso è finalmente visibile al Palazzo delle Esposizioni nella sua completa maestosità. Si comincia nella prima sala con La difesa di Pietrogrado (1928), forse il suo quadro più celebre, dove sono rappresentati i proletari che vanno alla guerra disciplinati nella loro metallica rigidità, eppure internamente mossi da ardore rivoluzionario. Le sale sono divise secondo logiche temporali e il passaggio dagli Anni ’20 agli Anni ’30 è assai netto: le opere perdono la severità grafica e i colori ferrosi per fiorire in una forma trionfale, più gioiosa e sicuramente maestosa. L’entusiasmo della rivoluzione sembra lasciare il posto a un più personale lirismo. Ricorrente in questi anni è il tema dell’aereoplano: Deineka partecipò a uno dei primi voli, e ne uscì scosso. Aver visto la terra dal cielo sembrò rivoluzionare anche l’estetica dei suoi quadri: la sua pittura si riempie di scorci non ortodossi, invasa da una luce chiarissima. Il tema del volo tornerà anche in quello che è forse il lavoro più noto di Deineka: i mosaici della stazione della metropolitana Majakovskaja a Mosca. E qui i curatori della mostra italiana hanno fatto il miracolo: cinque schermi tondi riportano

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

Gli Anni ’20 a Mosca fremono di energie creative: vengono esibite le rivoluzionarie sculture di Tatlin, esperimenti tra spazio e materia di una modernità mozzafiato, le astrazioni di Kandinsky e di El Lissitsky, e le delicate geometrie suprematiste di Malevich. L’avanguardia è al suo culmine, eppure queste meraviglie astratte non parlano allo stomaco del popolo sovietico, che aveva appena fatto la rivoluzione e in quegli anni esce affamato e ferito dalla guerra civile. Nel 1924 una mostra di arte tedesca porta in Unione Sovietica le opere dell’espressionismo tedesco: per Deineka e i suoi colleghi è la conferma che anche l’arte figurativa può essere attuale. Nasce il gruppo Ost (la società dei pittori di cavalletto) e l’uomo staliniano viene declinato in tutte le sue identità: operaio, minatore, giovane del Komsomol, ma anche portiere colto nel vuoto e sciatore teso nello sforzo della falcata. Se finora i lavori di Deineka facevano soltanto capolino dalle copertine delle edizioni italiane di capolavori della letteratura sovietica come Arcipelago Gulag di Solzhenitsyn e Vita e Destino di Grossman, la sua

LAVINIA PARLAMENTI(3)

A Roma i corpi e i volti sovietici di Deineka Contenuti multimediali su www.russiaoggi.it

Nelle foto, opere di Aleksandr Deineka al Palazzo delle Esposizioni di Roma

1969 tra gli onori e questa mostra italiana promette di dargli anche fuori dai confini della terra natia la fama di interprete abilissimo di quell’estetica altisonante, satura di ideologia, ma anche di magnetismo che fu il realismo socialista. Molto numeroso il pubblico presente all’inaugurazione, preclusa a chi era sprovvisto di invito. Molto entusiastici i commenti: Celestino Spada, economista della cultura, definisce l’opera deinekiana «monumentale, ma senza essere declamatoria». Olga Strada, organizzat r i c e d i m o s t re e p o n t e culturale tra l’Italia e la Russia, si dice convinta che la mostra sfaterà i preconcetti che gli italiani hanno sul realismo socialista. «Mi hanno colpito le tele che rappresentano Roma», commenta Umberto Croppi, ex assessore alla cultura di Roma. «Rivelano uno sguardo completamente originale sulla città. Rievocano l’estetica di Sironi».

in dissolvenza i trentacinque mosaici che nella stazione moscovita bucano l’architettura e proiettano l’uomo sovietico nel cielo. A fare da ponte tra arte e architettura è il saggio di Ales-

“Le tele che raffigurano Roma sono uno sguardo originale sulla città e rievocano l’estetica di Sironi” sandro De Magistris, esperto di architettura sovietica, che assieme alla curatrice ElenaVoronovic inseriscono Deineka nel panorama culturale sovietico. Chiude la mostra l’Autoritratto del 1948: fiero del suo fisico da pugile, Deineka si dipinge con l’addome in vista e lo sguardo prepotente che sfida il visitatore in uscita. Insignito in vita dei più importanti premi, Deineka muore nel

Danza Il poliedrico artista ha appena istituito un’Accademia a San Pietroburgo. A marzo doppio appuntamento nella Penisola

La compagnia di balletto di Boris Eifman sbarca in Italia Il coreografo e ballerino, tra gli artisti più amati in Russia, sarà il 5 marzo a Cremona con “Anna Karenina” e due giorni dopo a Venezia con un “Gala di Ballo”.

Contenuti multimediali su www.russiaoggi.it

VALENTINA BONELLI

JURIJ BELINSKIJ

KUDRYASHOVA HANA

RUSSIA OGGI

Alcune istantanee dei balletti ideati dal celebre coreografo nato in Siberia che oggi può contare su un corpo di ballo con 60 artisti

BIOGRAFIA NAZIONALITÀ: RUSSA ETÀ: 65

ARCHIVIO PERSONALE

Boris Eifman si prepara a sbarcare in Italia. Il poliedrico coreografo e ballerino, tra gli artisti più apprezzati in Russia, farà tappa il 5 marzo al Teatro Ponchielli di Cremona. Insieme alla sua compagnia composta da 60 persone, metterà in scena “Anna Karenina”, uno dei suoi balletti più avvincenti, tutto incentrato sulla passione e sensualità della protagonista. Il 7 marzo sarà la volta del Teatro Malibran di Venezia, dove è in programma un Gala di balletto che propone il meglio della sua produzione artistica. Lo spettacolo si inserisce nelle iniziative del Carnevale promosse dalla Missione culturale San Pietroburgo-Venezia, sotto il patrocinio della Consorte del Presidente della Federazione Russa, Svetlana Medvedeva, attesa nella Laguna. Nato in Siberia nel 1946 (in pieno stalinismo), Eifman racconta ormai con leggerezza i tor-

Boris Eifman, uno degli artisti più apprezzati in Russia

Nato in Siberia nel 1946, Eifman si è diplomato al dipartimento di Coreografia del Conservatorio di San Pietroburgo. Tra i suoi titoli più celebri figurano “Anna Karenina”, “I Karamazov”, “Amleto Russo” e “Giselle Rossa”.

menti degli anni Settanta, quando il giovane diplomato presso il dipartimento di Coreografia del Conservatorio di Pietroburgo allestiva i suoi balletti con una piccola compagnia, tra sospetti e censure del potere. Oggi l’Eifman Ballet Theatre di San Pietroburgo è un corpo di ballo apprezzato in tutta Europa, che prepara il trasferimento in una nuova sede: il Palazzo della danza. Un complesso polivalente in costruzione nell’area Petrogradskaja, che

nelle intenzioni di Eifman dovrà diventare dal 2016 un centro d’avanguardia della coreografia. Ma a stargli a cuore è soprattutto il progetto dell’Accademia di danza “Boris Eifman”: un’istituzione che formerà ballerini, coreografi, tecnici e professionisti del teatro. Il decreto di attuazione è stato firmato lo scorso gennaio dal governatore di San Pietroburgo. Avrà un programma non solo culturale, ma soprattutto

sociale per Eifman, che ha affermato di voler selezionare per la sua Accademia bambini di talento provenienti da orfanatrofi e famiglie disagiate di tutta la Russia. L’afflato etico dell’arte di Eifman si inscrive nel suo essere un pensatore della danza, intimamente coinvolto nella problematicità contemporanea. Sarà anche per questo che la comparsa della sua compagnia sulle scene internazionali dopo la caduta dell’Urss è stata una rivelazione per l’Occidente, dove la convinzione che il balletto narrativo fosse un anacronistico retaggio dell’Ottocento è stata travolta dalla toccante forza emotiva dei suoi migliori titoli: “I Karamazov”,“Amleto russo”, le arie di Cajkovskij, “Giselle rossa”,“Anna Karenina”. Protagonisti i personaggi della storia e della letteratura russa, i cui stati della mente estremi fino alla follia non sono guardati dal coreografo come malattie, bensì quali privilegiate abilità per penetrare in altri mondi. E proprio il movimento – non si stanca di ripetere Eifman - è per lui il più delicato strumento per tentare di esplorare il mistero dell’animo umano.


12

RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Sport

SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY

Formula 1 Verso il via la stagione 2011

Yuko Kawaguchi, giapponese con cittadinanza russa, e Alexander Smirnov ai Campionati di pattinaggio di figura

Alla Lotus Renault Petrov potrà contare su sponsor statali Il pilota alla sua seconda stagione con Renault quest’anno potrà contare sul supporto del consorzio russo Rostekhnologii. LUIGI DELL’OLIO

Le due coreane Lee MiYeon e Star Shin nella squadra di short-track

IMAGO/LEGION MEDIA

Il cestista John Robert Holden gioca per il Cska di Mosca

IMAGO/LEGION MEDIA

Hammon, capitano della nazionale di basket femminile russa

AFP/EAST NEWS

RIA NOVOSTI

RUSSIA OGGI

Per la nuova stagione in partenza il 13 marzo in Bahrain, il pilota della Lotus Renault Gp Vitaly Petrov potrà contare sul supporto finanziario del consorzio Rostekhnologii, holding creata nel 2007 per decreto del presidente russo e che raggruppa le società nazionali dei settori automobile, armamenti e alta tecnologia. A spingere per questa operazione è stato il premier Vladimir Putin in persona: «Petrov - ha detto - è molto famoso tra i nostri appassionati di F1 e ha bi-

Olimpiadi In vista dei Giochi invernali di Sochi 2014 cresce la caccia agli stranieri

sogno di supporto».Ventisettenne di Vyborg, Petrov è il primo pilota russo a correre in Formula 1: ingaggiato all’inizio dello scorso anno dalla Renault, è stato confermato per la nuova stagione (il team ora è Lotus Renault). È molto amato in Russia che vede un interesse crescente per la Formula 1 che nel 2014 registrerà la prima tappa in terra russa della storia. L’appuntamento si terrà a Sochi e costituirà un’altra tappa del Paese verso la riconquista di un ruolo di super-potenza sportiva smarrito negli ultimi anni. Nei primi test di febbraio Petrov è stato tra i più veloci, anche grazie a una nuova soluzione per gli scarichi, che garantisce all’auto maggiore equilibrio nelle parti miste dei tracciati.

La Russia ha iniziato a offrire la cittadinanza agli atleti forestieri più forti negli sport invernali. Un fenomeno inedito in un Paese abituato a esportare campioni. YULIA TARANOVA RUSSIA OGGI

La medaglia val bene una forzatura? È quanto si chiedono diversi analisti a proposito della nuova stagione inaugurata dalle istituzioni sportive russe. In vista delle Olimpiadi di Sochi 2014, si sta infatti rafforzando la tendenza a offrire la cittadinanza russa ad atleti stranieri. Un fenomeno non nuovo nel panorama sportivo internazionale, (nella Nazionale di calcio tedesca il 22% è nato all’estero) ma che fa specie in un Paese a lungo abituato a esportare campioni. L’opinione pubblica sembra ben disposta in questa direzione, come dimostra l’affetto che circonda la campionessa di pattinaggio artistico Yuko Kawaguchi, nata in Giappone e diventata una celebrità nella Federazione dopo aver rappresentato la Russia ai Giochi Olimpici di Vancouver. Ambientarsi in Russia per gli atleti stranieri non è sempre semplice perchè si tratta di fare i conti con un contesto culturale e una lingua spesso molto differenti dalla terra di origine. «La maggior parte dei miei amici e

I NUMERI

3 Gli anni che mancano alle Olimpiadi invernali di Sochi, un appuntamento che spinge le federazioni sportive a favorire le naturalizzazioni

22 La percentuale di calciatori nati all’estero nella nazionale di calcio tedesca che ha conquistato il terzo posto ai mondiali 2010

17 Gli anni di Lee Mi-Yeon e di Star Shin, atlete coreane dello shorttrack, per le quali è in corso la naturalizzazione

La Federazione punta a rafforzarsi nelle discipline in cui è meno ricca di talenti indigeni

dei miei familiari si è stupita quando ho accettato la cittadinanza russa. La gente, la stampa e i media sono stati molto critici nei miei confronti. Ma questa è la vita!», racconta John Robert Holden, cestista di origini americane e oggi capitano della nazionale russa di pallacanestro. Quando Holden è arrivato a Mosca nel 2003, aveva in testa tutti gli stereotipi possibili. Credeva che la Russia fosse un Paese freddo, abitato da gente fredda: «Come la maggior parte degli americani, pensavo che mi sarei trovato a vivere scene come quelle del film Rocky». Nato a Pittsburgh, Holden non era riuscito a entrare nell’Nba e aveva ricevuto varie offerte: alla fine ha scelto la squadra del Cska di Mosca e ha preso la cittadinanza russa per avere la possibilità di giocare nella nazionale. Lo stesso percorso è stato compiuto da Rebecca Hammon, cestista nata negli Stati Uniti e oggi giocatrice più rappresentativa della Federazione russa. La sua naturalizzazione è stata oggetto di critiche pesantissime al punto che la coach Anne Donovan della squadra americana l’ha definita “traditrice” e “anti-patriottica”.«Che cosa non ho dovuto sentire negli Stati Uniti! Mi hanno addirittura accusata di tradimento. Eppure ho spiegato a tutti che non sono una

spia, ma che volevo soltanto giocare a basket e andare alle Olimpiadi», ha detto Hammon nel corso di un’intervista. In ogni caso, non è solo questione di soldi e di fama. Kawaguchi è arrivata a San Pietroburgo per allenarsi con la famosa Tamara Moskvina ed è rimasta talmente colpita dalle performance della coppia russa Elena Berezhnaya e Anton Sikharulidze ai Giochi Olimpici invernali di Nagano del 1998, da scrivere all’allenatrice per chiederle di essere seguita da lei. Poco dopo ha ricevuto la cittadinanza russa e ha iniziato a competere per la nazionale russa di pattinaggio. Alexei Kravtsov, capo della Federazione russa di pattinaggio di velocità ha detto che gli atleti stranieri sono invitati a entrare a far parte delle squadre di short track per la stessa ragione: «Stiamo procedendo alla naturalizzazione di due coreane: le diciassettenni Lee Mi-Yeon e Star Shin. Non lo facciamo perché vincano medaglie a Sochi per poi rispedirle a casa, ma vogliamo che diventino il punto di riferimento per le nostre ragazze nei loro allenamenti quotidiani». Esempi positivi, quindi, ma con un occhio inevitabilmente attento al medagliere, che regalerebbe soddisfazioni a tutti, compresi i dirigenti sportivi.

RUBRICHE

GETTY IMAGES

Un passaporto russo in cambio di una medaglia Vitaly Petrov e la nuova Lotus Renault Gp R31

LA FOTOGRAFIA DEL MESE ITAR-TASS

SCI OLTRE 15MILA SULLA NEVE COL PENSIERO AL CIELO Oltre 15mila persone hanno partecipato alla maratona moscovita annuale dedicata allo sci di fondo “Moscow Ski Track”. L’edizione 2011 è stata dedicata al 50mo anniversario del primo volo spaziale.

LA MASCOTTE SOCHI 2014 SUL NOSTRO SITO: RUSSIAOGGI.IT

Seguite Russia Oggi su Facebook

“In Russia si vive sempre in bilico tra la felicità e la tristezza più assolute, tra l’amore e l’odio più sinceri per questo paese, lontano dal quale però non si riesce più a vivere.”

Per la vostra pubblicità su questo inserto contattate Julia Golikova golikova@rg.ru tel. +7 (495) 775 3114

Dalla rubrica online di Stefania Zini, in Russia dall’89

www.facebook.com/russiaoggi


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.