Libretto 2019 Rovigo Cello City

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8 SETTEMBRE

31 AGOSTO

2019

PR OGE T TO REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DI


ROVIGO CELLO CITY 2019 “Una manifestazione come questa non esiste da nessuna parte”. Questo è il bellissimo complimento che ho ricevuto spesso in questi sei anni da amici, colleghi e studenti. Molti sono i corsi estivi di perfezionamento o festival, dedicati anche solamente al violoncello, ma l’unicità di Rovigo Cello City consiste nel rendere protagonisti i talenti del Conservatorio della città, mettendoli in stretto contatto con alcuni tra i migliori interpreti di fama internazionale, offrendo la possibilità di ascoltare i loro concerti, seguire lezioni, ma anche di “fare musica” al loro fianco. Il Festival, in strettissima collaborazione con il Conservatorio, è dunque una vetrina ideale per la scuola violoncellistica di Rovigo, un’eccellenza della nostra città dovuta soprattutto al maestro Luca Simoncini, e vuole far conoscere a tutti, non solo agli addetti ai lavori, lo straordinario universo del violoncello. In questi anni alcuni nostri allievi hanno avuto la possibilità di suonare in veste di solisti con l’Orchestra di Padova e del Veneto e I Solisti Filarmonici Italiani. Hanno inoltre potuto esibirsi insieme a musicisti come Brunello, Dindo, Mijnders, Persichilli, Reijseger, Sollima, Canino, Baglini, Mirabassi, Quarta, Rossi, ecc. Proprio seguendo questa tradizione il 17 luglio si è tenuta l’anteprima ufficiale di Rovigo Cello City 2019, in collaborazione con il festival Tra Ville e Giardini. Elio, il celebre cantante, ci ha presentato Opera Buffa e i violoncellisti di Rovigo Cello City hanno partecipato eseguendo con Elio la celeberrima aria rossiniana “Largo al Factotum”, mentre nell’Ouverture del Guglielmo Tell il pubblico ha potuto apprezzare il giovanissimo ma già affermato talento Luca Giovannini. Dal 29 Agosto al 9 Settembre avremo ospiti grandi maestri come Mario Brunello, in un originale recital con il Coro del Friuli Venezia Giulia. Sarà con noi per la prima volta il primo violoncello dei Wiener Philarmoniker Peter Somodari e, in un concerto molto particolare, Giovanni Gnocchi (docente al Mozarteum di Salisburgo), il sottoscritto e Luca Simoncini (con cui Gnocchi si è diplomato proprio a Rovigo), accompagnati al pianoforte da Davide Furlanetto. Ospiteremo solisti di fama internazionale come Francesco Dillon insieme ad alcune ballerine della compagnia Fabula Saltica, Sandro Laffranchini (primo violoncello del Teatro alla Scala), i primi violoncelli del Teatro Comunale di Bologna Francesco Parazzoli e del Teatro Comunale di Firenze Patrizio Serino, il pianista Andrea Dindo e i nostri famosi mezzosoprano Marina De Liso e Paola Gardina, dirette da Gerardo Felisatti. La violoncellista del Teatro alla Scala Alice Cappagli, in veste di scrittrice, ci presenterà il suo libro edito da Einaudi “Niente Caffè per Spinoza”; si esibiranno i Piccoli di Rovigo Cello City e tanti altri giovani e giovanissimi talenti come i premiati del concorso ‘Premio delle Arti’ indetto dal ministero e svoltosi in giugno a Rovigo. Una grande novità sarà il gelato al gusto violoncello creato per l’occasione e offerto dalla gelateria Godot. Desidero infine ringraziare tutto lo staff, gli sponsor, i sostenitori e il Conservatorio “F. Venezze”. Buon violoncello a tutti!

Luigi Puxeddu


VEN

CONCERTI

ANTEPRIMA

17/7 ELIO in OPERA BUFFA

SCILLA CRISTIANO soprano - ANDREA DINDO pianoforte GABRIELE BELLU violino - LUIGI PUXEDDU violoncello I VIOLONCELLI DI ROVIGO CELLO CITY Luca Giovannini, Alessia Bruno, Caterina Colelli, Edoardo Francescon, Anastasia Rollo

INAUGURAZIONE

FRANCESCO DILLON violoncello e I VIOLONCELLI DI RCC COMPAGNIA DI DANZA FABULA SALTICA ore 9:30 - Conservatorio - Salone d’ingresso e giardino - Ingresso libero con i premiati del concorso Premio delle Arti 2019 ore 17:30 - Chiesetta del Cristo - Ingresso libero

PAOLA GARDINA e MARINA DE LISO mezzosoprano PETER SOMODARI 1° violoncello dei Wiener Philarmoniker DAMIANO RIZZATO flauto GERARDO FELISATTI direttore I VIOLONCELLI DI ROVIGO CELLO CITY

Distribuzione ai più piccoli del gelato al gusto Violoncello

ore 21 - Chiesetta del Cristo

VARIAZIONI

GIOVANNI GNOCCHI violoncello - ANDREA DINDO pianoforte Musiche di Piatti, Busoni, Respighi, Martinů, Rossini

02/9 NIENTE CAFFÈ PER SPINOZA

ore 18:30 - Accademia dei Concordi - Ingresso libero

- edizione Einaudi

Romanzo di Alice Cappagli, violoncellista del Teatro alla Scala di Milano

Presenta e dialoga con l’autrice il Presidente dell’Accademia Giovanni Boniolo

04/9 DAL NUOVO MONDO

ore 21 - Chiesetta del Cristo TRIS CELLO PIANO QUARTET LUCA SIMONCINI, LUIGI PUXEDDU e GIOVANNI GNOCCHI cello DAVIDE FURLANETTO pianoforte Musiche di Sibelius, Schumann, Dvořák, Gluck, Rimskij-Korsakov, Bizet Trascrizioni di David Vicentini

SAB

VEN

GIO

MER

MAR

02/9 03/9 04/9

Masterclass con Giovanni Gnocchi, docente al Mozarteum di Salisburgo

05/9 07/9 SAB

Presentazione del gusto Violoncello con i VIOLONCELLI DI ROVIGO CELLO CITY Il gusto verrà offerto gratuitamente a tutti i presenti

29/8 30/8 31/8

Masterclass con Peter Somodari, 1° violoncello dei Wiener Philarmoniker LUN

ore 17 - Gelateria Godot

MASTERCLASS

GIO

01/9 GELATO AL VIOLONCELLO

I PICCOLI VIOLONCELLI DI ROVIGO CELLO CITY

Laboratorio di composizione e improvvisazione sul violoncello con Francesco Dillon (solista e violoncellista del Quartetto Prometeo)

09/9 L’AUDIZIONE

LUN

SAB

ore 21 - Fabbrica dello Zucchero - Ingresso libero

ore 21 - Tempio Della Rotonda - Ingresso libero

Musiche di Schubert, Mozart, Rossini, Offenbach, Delibes, Bellini, Bizet, Verdi Trascrizioni di Luigi Bedin DOM

ore 21 - Tempio della Rotonda - Ingresso libero

08/9 ROSSINI CON BRIO(CHES)

31/8 VIOLONCELLI ALL’OPERA

LUN

I ragazzi di RCC 2019 - presenta il M° MASSIMO CONTIERO

07/9 IMPROVVISO

SAB

in collaborazione con il festival Tra Ville e Giardini

MER

ore 18:30 - Chiesetta del Cristo - Ingresso libero

I VIOLONCELLI DI ROVIGO CELLO CITY

ore 21:30 - Villa Morosini a Polesella

DOM

MER

05/9 INTERMEZZO MUSICALE BRUNELLO E 06/9 MARIO IL CORO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

GIO

programma

CON IL CONTRIBUTO DELLA

Auditorium del Conservatorio

Simulazione di una tipica audizione d’orchestra davanti ad una commissione formata da: il 1° violoncello del Teatro alla Scala di Milano Sandro Laffranchini il 1° violoncello del Teatro Comunale di Bologna Francesco Parazzoli il 1° violoncello del Teatro Comunale di Firenze Patrizio Serino Ogni partecipante, al termine dell’audizione, avrà un feedback e una breve lezione con tutta la commissione. Durante tutto il RCC saranno disponibili in prova i tre modelli di pedane acustico-armoniche VOXLION®, Solist, Classik e Academy. La mattina del 29 agosto sarà presente in Auditorium un responsabile della ditta VOXLION® per spiegare i nuovi prodotti, il loro funzionamento ed i vantaggi nel loro utilizzo.


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agosto sabato / h 21 - Tempio della Rotonda

1053ma manifestazione INGRESSO LIBERO*

VIOLONCELLI ALL’OPERA MARINA DE LISO mezzosoprano PAOLA GARDINA mezzosoprano PETER SOMODARI 1° violoncello dei Wiener Philarmoniker DAMIANO RIZZATO flauto GERARDO FELISATTI direttore Trascrizioni di Luigi Bedin

FRANZ SCHUBERT (1797-1828) “Ave Maria”*, solista Luca Giovannini GIOACHINO ROSSINI (1792-1868) Introduzione dall’Ouverture del “Guglielmo Tell” WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756-1791) Da “Le Nozze di Figaro” - Voi che sapete (Cherubino), Paola Gardina - Giunse alfin il momento (Susanna), Marina De Liso GIOACHINO ROSSINI (1792-1868) Dal “Viaggio a Reims” solo del flauto dall’Aria di Milord, solista Damiano Rizzato GEORGES BIZET (1838-1875) Da “Carmen” - Chanson Bohème, Marina De Liso JACQUES OFFENBACH (1819-1880) Da “Les contes d’Hoffmann” - C’est l’Amour (Nicklausse), Paola Gardina - Barcarola, Marina De Liso e Paola Gardina

I VIOLONCELLI DI ROVIGO CELLO CITY Luca Simoncini, Vittorio Piombo, Luigi Puxeddu, Alberto Baldo, Michele Ballo, Valeria Bonanno, Alessia Bruno, Elena Cei, Caterina Colelli, Edoardo Francescon, Luca Giovannini, Veronica Nava, Marina Pavani, Nadia Ranallo, Anastasia Rollo

GIUSEPPE VERDI (1813-1901) - Da “I Masnadieri” Ouverture, solista Peter Somodari - Da “Un ballo in maschera” Morrò ma prima in grazia (Amelia), Marina De Liso

CONTRABBASSI Ubaldo Fioravanti, Enrico Benà, Alessandro Spada

NIKOLAJ RIMSKIJ-KORSAKOV (1844-1908) Da “La favola dello Zar Saltan” Il volo del calabrone, solista Michele Ballo

*Posto a sedere garantito su prenotazione a €10

LÉO DELIBES (1836-1891) Da “Lakme” Duetto dei fiori, Marina De Liso e Paola Gardina

CON IL CONTRIBUTO DELLA

VINCENZO BELLINI (1801-1835) Da “Norma” Sgombra è la sacra selva (Adalgisa), Paola Gardina

* Omaggio al luogo sacro


Il concerto con l’orchestra formata da soli violoncelli è un appuntamento consolidato e di rilievo nel cartellone del Festival di “Rovigo Cello City”, e prosegue l’affascinante percorso all’interno del mondo dell’opera lirica. Il violoncello, strumento dalla voce multiforme e straordinariamente vicina a quella umana, è peraltro raramente protagonista principale della scena dell’opera, eccezion fatta per alcune occasioni in cui vengono eseguiti passi di rara bellezza e complessità, caratterizzati generalmente da virtuosismi e bravura. I violoncelli saranno così impegnati nel ruolo di vera e propria orchestra, come si trova regolarmente nel teatro d’opera, accompagnando dunque le voci in arie e duetti, ma verranno al contempo proposte pagine in cui lo strumento avrà possibilità di mostrare tutte le proprie caratteristiche di solista, esprimendo la sua notevole estensione sonora e la morbidezza di un suono all’occorrenza caldo ed avvolgente. Le stesse voci liriche accompagnate nel concerto saranno in diversi casi “concertanti” con gli strumenti stessi arrivando a una creazione di colori e sonorità uniche, affascinanti e coinvolgenti. Il programma prevede un viaggio che tocca diverse epoche, stili, tradizioni e caratteri, e parte con un omaggio a Gioacchino Rossini, un artista che ha profondamente influito nel concetto di “fare opera” come oggigiorno è inteso. L’ouverture del Guglielmo Tell, sua ultima composizione, ha un carattere fortemente descrittivo e legato alla natura; offre un’interna distinzione in quattro sezioni principali: la prima, caratterizzata da grande lirismo, propone una scena sostanzialmente di carattere bucolico. La seconda mette invece in musica l’arrivo del temporale, e viene seguita dalla successiva sezione in cui la furia si placa e il clima si rasserena con un tema estremamente dolce e cantabile. La parte quarta irrompe tumultuosamente offrendo inoltre un mirabile esempio del celeberrimo crescendo rossiniano con la coda in accelerando. E’ inoltre interessante segnalare come il Viaggio a Reims, opera da cui è tratto il brano strumentale con il solo del flauto inserito nel programma, invece non abbia in realtà una propria ouverture, che viene infatti mutuata dalle danze de L’assedio di Corinto. Il citato rapporto tra musica e natura è evidente anche in Mozart, nell’aria di Susanna infatti l’atmosfera notturna e profumata offre anch’essa un binomio eccezionale di immagini sonore e visive. Le Nozze di Figaro sono inoltre considerate con buona probabilità uno degli esempi più perfetti di drammaturgia musicale in grado di mantenere una costante freschezza di linguaggio che, peraltro, ritroviamo anche nella celeberrima canzonetta di Cherubino. Scritta da un trentasettenne Bizet, la Chanson bohème incarna quella vocazione che l’autore aveva per il teatro, si tratta di una

scena in cui il ritmo arriva ad un culmine travolgente con un costante ed incessante accelerando. È Carmen che rivela tutto il suo spirito passionale cantando e danzando vorticosamente. I racconti di Hoffmann, la cui prima rappresentazione risale al febbraio 1881, è un’opera dal contenuto fantastico con molteplici punti di contatto proprio con il testo di Bizet, il più eclatante è forse l’intervento di Guiraud che ha composto i recitativi di Carmen e completato l’orchestrazione del testo di Offenbach, scomparso prematuramente. Guiraud inoltre fu colui che volle inserire la celeberrima Barcarola all’interno dell’opera (all’inizio dell’atto di ambientazione veneziana), curiosamente infatti il duetto non fu composto originariamente da Offenbach per i Racconti di Hoffmann ma per l’opera Le fate del Reno. Non si può trattare di opera senza considerare Giuseppe Verdi. Oltre alla celeberrima e apprezzata ouverture da I Masnadieri, è proposta l’aria di Amelia dall’ultimo atto de Un Ballo in maschera, un lavoro che peraltro conserva a sua volta numerosi punti di contatto proprio con Carmen, ad esempio per quanto concerne il trattamento del materiale tematico. L’aria in questione vede un vero e proprio dialogo profondo e commovente tra il violoncello e la voce che, implorante, chiede supplica al marito tradito invocando la possibilità di rivedere il figlio. Anche Norma di Vincenzo Bellini è strettamente legata, per la vicenda narrata, proprio al tradimento ed è in questo caso che la giovane sacerdotessa Adalgisa, turbata nei propri sentimenti, rivela il grande dissidio interiore tra l’amore divino e quello terreno. È un’aria breve ma molto intensa, dove le acciaccature fanno da contrasto alle lunghe frasi, rivelando eloquentemente la dicotomia. Ugualmente il celeberrimo volo del calabrone è derivante dal mondo dell’opera, si tratta infatti de La favola dello zar Saltan, in cui il protagonista viene trasformato in un insetto. La composizione ha acquisito nel corso del tempo una propria autonomia e celebrità, essendo spesso inserita nei programmi da concerto come pezzo virtuosistico e di grande effetto; è interessante tuttavia sapere come in realtà il brano, nella partitura, non abbia ricevuto analoga attenzione da parte dell’autore non avendo nemmeno un titolo. La meravigliosa Lakmé di Delibes ha invece, come altre opere francesi, un carattere orientaleggiante come era peraltro moda a fine Ottocento. Nel duetto comunemente denominato dei fiori, il meraviglioso materiale melodico e tematico è di grande fascino; la scena, tratta dal primo atto, presenta ancora una volta un momento descrittivo di legame con la natura mentre Lakmé e la serva Mallika vanno a raccogliere i fiori in riva al fiume. Gerardo Felisatti


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GELATO AL VIOLONCELLO

VARIAZIONI

settembre domenica / h 17 - Gelateria Godot

Presentazione del gusto Violoncello con i VIOLONCELLI DI ROVIGO CELLO CITY Il gusto verrà offerto gratuitamente a tutti i presenti anche durante tutta la manifestazione a chi dirà la parola d’ordine “la re sol do” ossia l’accordatura del violoncello

settembre domenica / h 21 - Chiesetta del Cristo

GIOVANNI GNOCCHI violoncello ANDREA DINDO pianoforte ALFREDO PIATTI (1822-1901) Capriccio e Variazioni sopra un tema della “Niobe” di Pacini - (Londra, 1865) per violoncello solo FERRUCCIO BUSONI (1866-1924) Kultaselle, 10 variazioni su un tema popolare finlandese KiV 237 - (Helsinki, 1890) OTTORINO RESPIGHI (1879-1936) Adagio con variazioni (da un tema popolare romagnolo) (Bologna-Berlino, 1902-1921) BOHUSLAV MARTINŮ (1890-1959) Rossini Variations (New York, 1942) GIOACHINO ROSSINI (1792-1868) “Une Larme”, thème et variations (dai Péchés de vieillesse, Vol. IX n° 10, Parigi, ca. 1860)


Al tema con variazioni sovente si accompagna un’aura di esercitazione accademica: si mette alla prova un tema musicale, spesso assai noto ed altrui, per testare la propria tecnica compositiva, o per comprendere meglio le capacità espressive di uno strumento. In una parola, è una palestra per prepararsi a qualcos’altro. Con almeno due irraggiungibili eccezioni: Bach con le Variazioni Goldberg e Beethoven con le Variazioni sul tema di Diabelli, in cui l’esercizio si tende oltre i limiti del tema, slanciandolo nel regno della trascendenza. Il programma di stasera, attraverso l’ascolto di opere non molto frequentate, con l’eccezione della travolgente “lagrima” rossiniana, è significativo nell’esprimere varie declinazioni del concetto di tema con variazioni. Si parte con un virtuoso del violoncello, anzi, “il Paganini del violoncello”, come lo definì Liszt: Carlo Alfredo Piatti, nato a Bergamo, a pochi passi dalla casa natale di Gaetano Donizetti, e da lì proiettato in una vorticosa carriera europea, come membro del Quartetto Joachim e come solista, spesso al fianco dei più importanti musicisti del suo tempo. Il suo tema con variazioni è perfettamente in linea con quanto ci si aspetta da un fuoriclasse del XIX secolo: il violoncello si confronta con un’aria, colta nello sterminato repertorio operistico italiano di quegli anni, e, grazie ai suoi più leggiadri travestimenti, vuole emulare superbamente un cantante che si confronta con l’orchestra. Non poteva esserci nome più azzeccato di Capriccio, uno dei 12 dell’op. 25, che ancora oggi rappresentano un banco di prova ineludibile per vagliare la prestanza tecnica degli studenti di violoncello. Poi tocca ad un giovanissimo Ferruccio Busoni, ventiduenne insegnante del Conservatorio di Helsinki, città a cui era grato, per avergli dato finalmente un impiego fisso, ma che lo deprimeva in un ambiente culturale nient’affatto stimolante ed estraneo per lingua ed attitudini. Eppure, proprio da questo vuoto esistenziale sbocciò, improvviso e decisivo, l’amore per Gerda Sjöstrand, che sarebbe stata la sua compagna per tutta la vita. «Kultaselle», che in finnico significa appunto «alla persona amata», nacque proprio da questo stato d’animo esaltato ed estatico: nell’uso di una melodia popolare non c’è volontà etnomusicologica, quanto piuttosto la scelta di un tema delicato e malinconico, che possa sopportare di trasformarsi per esprimere stati d’animo anche antitetici, dallo straniamento visionario all’aggressività ritmica. Nient’altro che le variazioni di un amore che nasce. Anche l’Adagio con variazioni di Respighi è un pezzo giovanile, ideato come tempo lento di un Concerto per violoncello e

orchestra mai pubblicato, e scritto per l’amico violoncellista Antonio Certani, che condivideva con il compositore le origini bolognesi. Il canto popolare romagnolo prescelto, con la sua calda e cordiale linea melodica, rifugge dai virtuosismi ornamentali ottocenteschi, alla ricerca di una scrittura strumentale rapsodica e dialogica con i diversi timbri orchestrali, qui rappresentati dal pianoforte. Il violinista e compositore ceco Bohuslav Martinů ha dedicato tre sonate al duo violoncello e pianoforte, in cui coniuga il suo talento eclettico ad una profonda riflessione sui temi della guerra e dell’esilio, ma quando sceglie questo medesimo duo da camera per le Variazioni su un tema di Rossini, si abbandona all’ardua levità del virtuosismo, confermando l’arte della variazione come finalizzata al puro diletto piuttosto che all’impegno innovativo. Con queste premesse, la dedica non poteva che essere ad un grande virtuoso, Gregory Piatigorsky. Infine, Rossini con “Une Larme”, tratta da quel concentrato di ironia e preveggenza che sono i suoi Péchés de viellesse. Certo, anche qui c’è una irrefrenabile necessità di virtuosismo, ma non è sufficiente, se il virtuoso duro e puro non ha il coraggio di prendere le distanze dal proprio talento e riderci sopra. Nicoletta Confalone


ALICE CAPPAGLI

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ALICE CAPPAGLI NIENTE CAFFÈ PER SPINOZA

NIENTE CAFFÈ PER SPINOZA

Lei gli legge i filosofi e gli riordina la casa, lui le insegna che nei librisettembre si possono trovare le idee giuste per riordinare la vita. lunedìanche / h 18:30 Perché lui è un anziano professore capace di vedere nel Accademia dei Concordi 1056ma manifestazione buio, lei una giovane donna che ha perso la bussola. INGRESSO LIBERO E mentre il sole entra a secchiate dai vetri, mentre il fino ad esaurimento posti libeccio passa «in un baleno dall’orizzonte al midollo, modificando i pensieri e l’umore», il profumo della zuppa di lenticchie si mescola ai Pensieri di Pascal, NIENTE CAFFÈ creando tra i due un’armonia silenziosa e bellissima. PER SPINOZA «Bisogna che io legga nelle cose piccole verità univerEinaudi sali.edizione Ma mi occorre la sua collaborazione», dice il Professore a Maria Vittoria. E non resta che dargli ragioALICE CAPPAGLI ne, Romanzo perché indifondo siamo tutti responsabili della forvioloncellista ma del cheTeatro imprimiamo alla alla Scala di felicità, Milano nostra e degli altri.

Dai libri che amiamo è possibile ripartire sempre.

Presenta e dialoga con l’autrice il Presidente Giovanni Alicedell’Accademia Cappagli è livornese e suonaBoniolo il violoncello nell’orchestra del Teatro alla Scala dal 1982.

ISBN 978-88-06-24003-5

a

17,50

9 788806 240035

EINAUDI


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settembre mercoledì / h 21 - Chiesetta del Cristo

1057ma manifestazione

DAL NUOVO MONDO TRIS CELLO PIANO QUARTET LUCA SIMONCINI violoncello LUIGI PUXEDDU violoncello GIOVANNI GNOCCHI violoncello DAVIDE FURLANETTO pianoforte Trascrizioni di David Vicentini

CON IL CONTRIBUTO DELLA

JEAN SIBELIUS (1865-1957) Finlandia op. 26 ROBERT SCHUMANN (1810-1856) Manfred Ouverture op.115 ANTONIN DVOŘÁK, (1841-1904) dalla Sinfonia n° 9 op. 95 “Dal Nuovo Mondo” Adagio-Allegro CHRISTOPH WILLIBALD GLUCK (1714-1787) Melodia da “Orfeo ed Euridice” NIKOLAJ RIMSKIJ-KORSAKOV (1844-1908) Capriccio Espagnol op. 34 GEORGES BIZET (1838-1875) Suite n° 1 da “Carmen” (Prelude, Aragonaise, Intermezzo, Seguidilla, Les Dragons d’Alcala, Les Toreadors)


David Vicentini continua il suo percorso di trascrittore, o forse addirittura di riscrittore, di famose pagine orchestrali, a favore di un organico molto particolare, composto da tre violoncelli e un pianoforte. È probabile che in questa scelta ci sia una sorta di sfida al Quartetto con pianoforte, formazione cameristica che certo non gode dell’eccezionale repertorio del Quartetto d’archi o del Trio (violino, violoncello e pianoforte), ma che ha avuto comunque l’attenzione di compositori del calibro di Mozart, Beethoven, Schumann, Brahms e Mahler. Dunque, il violoncello si fa violino e viola, oltre che essere se stesso; è una sfida possibile, grazie alla voce duttile di questo strumento, che lo rende non solo capace di muoversi agevolmente nel prediletto registro baritonale, ma anche di slanciarsi verso l’acuto. L’itinerario che percorreremo guidati da questi brani ha il profumo del folclore, e si sposta veloce dalla Finlandia agli indiani d’America, e di nuovo dall’altra parte dell’Atlantico, in Spagna. Non è certo un folclore che abbia a che fare con l’etnomusicologia, quanto piuttosto è la manifestazione di differenti attitudini creative: da un lato il patriottismo, evidente in Finlandia op. 26, poema sinfonico del finlandese Jean Sibelius, composto nel 1899 per celebrare l’indipendenza dalla Russia della sua patria, il Granducato di Finlandia. Impetuoso e selvaggio, come la natura di quella terra nordica, questo brano ha suscitato nei finlandesi un tale entusiasmo da convincerli a proporre un suo tema come Finlandia-hymni. Complementare al senso di appartenenza, dall’altro lato c’è lo sguardo del viaggiatore, che lascia il proprio paese natale per cercare l’altrove. Così, dai ghiacci si approda alle melodie dei nativi americani: ecco la Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”, scritta nel 1892 come una “cartolina dal Nuovo Mondo” dal mitteleuropeo Dvořák, fresco Direttore del Conservatorio di New York. Qui, peraltro, insieme a spiritual e a canti delle piantagioni, chiaramente autoctoni, troviamo nuove melodie, ispirate ai canti degli indiani, ma senza mai dimenticare le scale pentatoniche e l’armonia modale della sua Boemia. Dagli Stati Uniti si torna in Spagna, o meglio, si ascolta una Spagna immaginata e non concretamente vissuta, attraverso lo sguardo di un russo, il Rimskij-Korsakov del Capriccio espagnol op. 34, e di un francese, Georges Bizet con la sua Suite n. 1 tratta dalla “Carmen”. È l’esotismo musicale, tanto ricercato dall’intellighentia europea di fine Ottocento, come se la Spagna non fosse davvero Europa, per via di quella atavica componente araba, sentita come fonte di diversità, di mistero e di irrazionale quanto irresistibile

attrazione. L’orchestrazione brillante e raffinata, di cui erano maestri sia Rimskij-Korsakov che Bizet, rende ancora più intrigante la presente operazione di trascrizione: perché la Spagna immaginata da uno straniero, e per di più di là dai Pirenei, è già, a suo modo, una specie di trascrizione. Incastonate in questo sontuoso edificio, ci sono due gemme tedesche, l’Ouverture op. 115 Manfred di Schumann, e un’aria tratta dall’ “Orfeo ed Euridice” di Gluck. Qui non c’è folclore, né esotismo, ma resta viva la sfida per il trascrittore, soprattutto per il Manfred, in cui Schumann riesce nella temeraria impresa di sintetizzare con intensità esemplare un poema strabordante come il Manfred di Byron. Si compie così questo viaggio violoncellistico nell’universo della trascrizione; un viaggio pericoloso, perché l’atto del trascrivere è vicino al tradimento, ma non cade in tentazione quando riesce a farci ascoltare con voce nuova ed autentica le musiche che già conosciamo. Nicoletta Confalone


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settembre giovedì / h 18:30 Chiesetta del Cristo

1058ma manifestazione INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti

INTERMEZZO MUSICALE I ragazzi di RCC 2019 Presenta il M° Massimo Contiero ALESSANDRO PELIZZO violino ANTONELLA SOLIMINE violino ANDREA BORTOLETTO viola ALESSIA BRUNO violoncello TOMMASO BOGGIAN pianoforte

ROBERT SCHUMANN (1810-1856) Quintetto op. 44 - Allegro brillante - In Modo d’una Marcia (Un poco largamente - Agitato) - Scherzo (Molto vivace - Trio I et II) - Allegro ma non troppo


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settembre venerdì / h 21 - Tempio della Rotonda

1059ma manifestazione INGRESSO LIBERO*

MARIO BRUNELLO E IL CORO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA I VIOLONCELLI DI ROVIGO CELLO CITY

JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750) “Singet dem Herrn”, Mottetto BWV 225 “Christ Lag in Todes Banden”, Corale BWV 4 Ciaccona per violoncello piccolo e coro dalla Partita n. 2 BWV 1004 PETER SCULTHORPE (1929-2014) Requiem per violoncello e coro LEO FERRÉ (1916-1993) “Muss es sein” per violoncello, tape e coro (arr. V. Sivilotti) JOHN TAVENER (1944-2013) “Achmatova songs” per soprano e violoncello KARINA OGANJAN, soprano ARVO PÄRT (*1935) “Fratres” per violoncello, coro e percussioni ** VALTER SIVILOTTI (*1963) “Flows” per violoncello, coro e percussioni ** ** GABRIELE RAMPOGNA, percussioni *Posto a sedere garantito su prenotazione a €10


Distacco e contaminazione mi sembrano le due parole che rappresentano meglio l’itinerario proposto da Mario Brunello e dal Coro del Friuli Venezia Giulia. Distacco è quello di Bach, a cui la morte strappò la giovane moglie Maria Barbara, e contaminazione è il suo elaborare il lutto, ripensando ai temi di tanti suoi corali, primo fra tutti “Christ lag in Todes Banden” (Cristo giaceva nel sudario) BWV 4. Come svelato dagli studi dell’illustre musicologa tedesca, Helga Thoene, proprio attraverso l’utilizzo di queste cellule tematiche preesistenti, cariche di simboli e di significati extramusicali, Bach giunge a creare il grandioso edificio della Ciaccona BWV 1004. Dunque, c’è un lamento funebre ben nascosto fra le volte di quello che sembra essere uno dei monumenti più geniali alla musica strumentale apparentemente teso alla sublimazione di una danza, per di più considerata altamente erotica. Già nel 2005, questa affascinante ricostruzione condusse ad un importante progetto discografico, intitolato, senza possibilità di equivoci, Morimur, e realizzato dal violinista Christoph Poppen e dall’Hilliard Ensemble per Manfred Eicher e la sua etichetta discografica ECM. In quell’importante cd si può ascoltare una realizzazione “vocale” della Ciaccona, dove al violino si sovrappongono le voci della Hilliard, a far emergere dal silenzio i testi dei corali bachiani criptati nella partitura per violino solo. Il progetto di Brunello è più lineare, costituito semplicemente dalla giustapposizione del Corale BWV 4 e di una versione della Ciaccona per violoncello piccolo, la cui voce è più vicina a quella dell’originale violinistico. Un’altra pagina di distacco è il “Requiem” per violoncello e coro (1979) del compositore australiano Peter Sculthorpe, che però è al contempo anche contaminazione, perché utilizza il canto funebre gregoriano, e gli sovrappone una scrittura armonicamente assai distante e contrastante per violoncello solo. C’è tutta la rabbia del distacco anche in Muss es sein (1975) di Leo Ferrè, che riprende la famosissima annotazione beethoveniana apposta sul manoscritto del quarto movimento del Quartetto op. 135. E se così dev’essere, e di fatto non è, non può che partire la tagliente invettiva dello chansonier francese contro il conformismo musicale, che allontana la musica dalla spontaneità e immediatezza dell’emozione: “Ludwig! Ludwig! Sei sordo?” E tanti distacchi evocano anche i testi della poetessa dissidente russa Anna Achmatova, scelti appunto sul tema dell’esilio (1993) dal compositore inglese John Tavener, per essere musicati con modi aspri e sanguigni, incarnati dalle nude voci di un soprano e un violoncello. Al contrario, per sua natura contaminato è Fratres

(1977) di Arvo Paert, che è stato fin da subito trascritto per molti e diversi ensemble vocali-strumentali, fra i quali spicca la versione per i 12 violoncellisti dell’Orchestra Filarmonica di Berlino. Ma la contaminazione non sta soltanto negli svariati organici strumentali che si sono appropriati di questo brano, ma anche nelle tecnica compositiva adottata da Pärt, da lui ribattezzata dei “Tintinnabuli”. Si tratta di un modo di lavorare che parte da elementi piccoli e grezzi e li fa risuonare fra loro, fino a quando non acquistano un significato. Ad incorniciare questo percorso stanno il mottetto “Singet dem Herrn ein neues Lied” (Cantate al Signore un nuovo cantico) BWV 225, posto all’inizio del concerto, e Flows del compositore udinese Valter Sivilotti. Se in principio c’è il mottetto, che è la forma più antica della musica polifonica europea, il finale, tanti secoli dopo, constata che tutto scorre, Flows. Anche fra due mondi sonori così diversi, sul distacco prevale la contaminazione. Nicoletta Confalone


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settembre sabato / h 21 Fabbrica dello Zucchero Cortile del Padiglione B

1060ma manifestazione INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti

IMPROVVISO FRANCESCO DILLON violoncello I VIOLONCELLI DI ROVIGO CELLO CITY COMPAGNIA DI DANZA FABULA SALTICA

Una serata a sorpresa sull’improvvisazione da Vivaldi ai giorni nostri in collaborazione con le classi di composizione del Conservatorio F. Venezze di Rovigo


08

settembre domenica / h 9:30 - Conservatorio Salone d’ingresso e giardino (Via Cavour)

1061ma manifestazione INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti

ROSSINI CON BRIO(CHES) con I PREMIATI DEL CONCORSO IL PREMIO DELLE ARTI 2019

PIETRO SCIMEMI violoncello GIOVANNI MARIA COLPI contrabbasso Il duetto di Gioacchino Rossini con PIETRO SCIMEMI al violoncello e GIOVANNI MARIA COLPI al contrabbasso, seguito da brioches, caffè e the caldo, in collaborazione con il bar pasticceria GOCCE DI MIELE I PREMIATI suoneranno in collaborazione con Rovigo Cello City anche per gli Amici della Musica di Mestre, sabato 07 settembre, alle ore 18 all’Auditorium SS. Salvatore, di Martellago (VE), in Piazza Vittoria, 11

08

settembre domenica / h 17:30 - Chiesetta del Cristo

1062ma manifestazione INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti

I PICCOLI VIOLONCELLI DI ROVIGO CELLO CITY LUIGI BEDIN pianoforte PAOLO ANDREOTTI batteria Concerto dei piccoli violoncellisti del Conservatorio F. Venezze e della Scuola Suzuki del Veneto. Docenti Luca Simoncini, Luigi Puxeddu, Sara Zalloni, Edvige Forlanelli e Marta Storer. Distribuzione ai più piccoli, fino ad esaurimento, del gelato al gusto Violoncello.


I Concerti in Rotonda dell’ 31/08 e 06/09 sono ad ingresso libero con possibilità di prenotazione del posto a sedere al costo di € 10 presso la sede dell’Associazione a partire dal 26 agosto, tutti i giorni dalle ore 10 alle 12, esclusa la domenica. I concerti del 01 e 04/09 saranno ad ingresso gratuito per i soci dell’Associazione Venezze e gli studenti del Conservatorio. Per i non soci € 10 biglietto intero, € 5 ridotto per i minori di 18 anni. I biglietti sono acquistabili mezz’ora prima dei concerti. Tutte le altre manifestazioni in programma sono a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. In sede si possono acquistare al prezzo di € 12 le magliette di RCC. Chiesetta del Cristo, Via 4 Novembre Chiesa della Rotonda, Piazza XX Settembre Gelateria GODOT, Viale Domenico Piva, 1 Fabbrica dello Zucchero, Viale Porta Adige, 45 Accademia dei Concordi, P.zza Vittorio Emanuele, 14 Conservatorio, Corso del Popolo, 241 (ingresso da Via Cavour) In caso di maltempo la manifestazione del 07/09 si terrà al padiglione B. I ragazzi di ROVIGO CELLO CITY coordinati da Anna Bellagamba Alessia Bruno, Beatrice Bruscagin, Caterina Colelli, Marcello Cominato, Edoardo Francescon, Francesca Pronto, Anastasia Rollo, Antonella Solimine Consiglio Direttivo dell’Associazione Musicale F. Venezze: Presidente e Direttore Artistico Luigi Puxeddu Vice Presidente e Tesoriere Nicoletta Confalone Consigliere e Segretario Luigi Spoladore Consigliere Angela Biasin Consigliere Leonardo Chini Consigliere Gerardo Felisatti Consigliere Marco Schiavon Staff tecnico e organizzazione: Gianluca Quaglio

Associazione Musicale “F. Venezze” - Vicolo Venezze, 2 - Rovigo - Tel. 0425-21405 info@associazionevenezze.it - www.associazionevenezze.it - www.rovigocellocity.it Seguici su Facebook e Instagram Rovigo Cello City

Immagini tratte da opere di © Andrea Pirani Foto di pag. 23 © Luca Biasioli Le biografie dei musicisti sono scaricabili dal sito www.rovigocellocity.it Realizzazione grafica: TERAPIXEL grafica - Rovigo

In stampa Agosto 2019 Opuscolo stampato su carta offset 170 gr.


PROGRAMMA

DOM

SAB

31/8 VIOLONCELLI ALL’OPERA 01/9 GELATO AL VIOLONCELLO

ore 21 - Tempio Della Rotonda - Ingresso libero

ore 17 - Gelateria Godot - Ingresso libero ore 21 - Chiesetta del Cristo

VARIAZIONI LUN

02/9 NIENTE CAFFÈ PER SPINOZA 04/9 DAL NUOVO MONDO 05/9 INTERMEZZO MUSICALE BRUNELLO E 06/9 MARIO IL CORO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 07/9 IMPROVVISO 08/9 ROSSINI CON BRIO(CHES)

ore 18:30 - Accademia dei Concordi - Ingresso libero

DOM

SAB

VEN

GIO

MER

Presentazione del romanzo di Alice Cappagli ore 21 - Chiesetta del Cristo

ore 18:30 - Chiesetta del Cristo - Ingresso libero ore 21 - Tempio della Rotonda - Ingresso libero

ore 21 - Fabbrica dello Zucchero - Ingresso libero

ore 9:30 - Conservatorio - Salone d’ingresso e giardino - Ingresso libero con i premiati del Premio delle Arti ore 17:30 - Chiesetta del Cristo - Ingresso libero

I PICCOLI VIOLONCELLI DI RCC

Distribuzione ai più piccoli del gelato al gusto Violoncello

COL PATROCINIO DI

Assessorato alla Cultura


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