processo penale minorile

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La penalità, in realtà, produce e comunica significati non solo sul delinquente, sul crimine, sulla punizione, ma anche sul potere, sull’autorità, sulla moralità, sulla normalità, sulla personalità, sull’identità personale, insomma sul complesso delle relazioni sociali. Non c’è da dimenticare che le norme mutano al mutare della cultura e rappresentano non solo la stessa ragion d’essere delle istituzioni, ma anche l’espressione dei valori prevalenti e degli interessi particolarmente tutelati in un determinato contesto storico4. Riassumendo: ogni forma di rapporto sociale è, in questo senso, parte della penalità, la quale, a sua volta, è in relazione con l’ambito politico, economico, ideologico. Uno degli argomenti discussi da giuristi e studiosi delle scienze umane rispetto al comportamento delittuoso, riguarda proprio i criteri con cui la società, in modo variabile da epoca a epoca, chiede a ciascuno dirisponderedi ciò che ha fatto. Nel succedersi dei vari momenti storici l’uomo è ritenuto libero ovvero determinato, condizionato, coatto. Si dilata e si restringe, nel contesto culturale, ciò che è ritenuto lo “spazio della libertà individuale”5. Diventa legittimo chiedersi cosa la pena vuole retribuire: l’azione che infrange la norma o la responsabilità individuale dell’attorereo? La prevalenza della finalità punitiva o della finalità di welfare sembra mutare in dipendenza dal momento storico, dalle condizioni socio-economiche, e dalla presenza di “imprenditori morali”, per usare un’espressione di Ceretti, capaci di imporre determinati tipi di organizzazione6. Ciò che importa sottolineare è come pureil Tribunale dei Minorenni, in quanto espressione di penalità, possa essere inteso come “sistema culturale”, cioè un sistema cheuniscela storia della società di quel preciso momento storico:si assiste a passaggi di ideologie penali in bilico fra pene retributive, rieducative, socializzanti. Verso la fine dell’Ottocento si diffondono teorie nuove in merito alle cause della delinquenza, da cui derivano nuovi approcci al problema della prevenzione e della difesa sociale. Viene a maturare la convinzione che nel delinquente non vi sia responsabilità di ordine morale, secondo una impostazione di tipo deterministico. A seconda della diversa ideologia la pena può assumere un significato diverso e, quindi, diversa ne sarà l’applicazione.

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Per questa problematica si veda Ponti, in particolare Ponti G., 1990, pp. 25-29 Ceretti A., 1996, p. 24 6 Ceretti A., 1996, p.53 5

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