Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo

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TRENTINI

MONDO

nel

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E

8/2019

Foto di Valeria Ferrè

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue

anno 62°

Il chitarrista trentino Lorenzo Bernardi (a sinistra), insieme con l’argentino Victor01 Garay, si è esibito in alcuni concerti organizzati dai Circoli trentini8dell’Argentina - 2019


CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Coordinamenti Argentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Germania, Messico, Paraguay, Stati Uniti e Uruguay

Federazioni ITTONA (Canada e Stati Uniti)

Argentina - 57 circoli - 1 delegazione Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Messico - 13 circoli - 1 delegazione Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Australia - 8 circoli - 2 delegazioni Adelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville Belgio - 4 circoli - 2 delegazione Centre du Borinage,Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo, Bruxelles Bolivia La Paz

- 1 circolo

Bosnia - 4 circoli Banja Luka, Sarajevo, Stivor, Tuzla Brasile -

Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago Colombia Bogotá

- 1 circolo

Danimarca Copenaghen

- 1 circolo

Ex emigrati - 3 circoli Australia, Stivor (BIH), Svizzera

Peru Lima

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Portogallo Portogallo

Germania - 6 circoli - 3 delegazioni Colonia, Dortmund, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino, Monaco, Norimberga

Romania Romania

Gran Bretagna - 2 circolo Londra, Trentini UK-Irlanda Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste Lussemburgo Lussemburgo

- 1 circolo

61 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it 02

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Paraguay - 10 circoli Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù - 1 circolo

Serbia Indija

- 1 circolo

- 1 circolo

- 1 circolo

Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Seattle, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Seattle, Southern California, Washington, Wyoming Sud Africa - 2 delegazioni Pretoria, Cape Town Svizzera - 6 circoli - 1 delegazione Amriswil, Basilea, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug - Sciaffusa Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR) Venezuela Caracas

- 1 circolo


EDITORIALE SOMMARIO Pagine 2-7 AGENDA Pagina 8 60 ANNI D’EUROPA Pagine 9-12 EVENTI: LA TOURNÉE IN ARGENTINA DEL CHITARRISTA LORENZO BERNARDI Pagina 13 GENTE E FATTI Pagine 14-15 A TU PER TU CON IL SOCIO: NELLO FAVA Pagine 16-25 CIRCOLI (Messico, San Francisco, Rivera-Livramento, Carmelo, Montevideo, Bento Gonçalves, Puerto Tirol, Mar del Plata, San José, Obera, Resistencia) Pagina 26 DAL MONDO: I 102 ANNI DI «ZIO VIC» Pagina 27 DAL TRENTINO

ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO O.n.l.u.s. Presidente Alberto Tafner

Direttore Francesco Bocchetti

TRENTINI NEL MONDO Mensile dell’Associazione Trentini nel Mondo aderente alla F.U.S.I.E Direzione, amministrazione e redazione

Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO Tel. 0461/234379 - Fax 0461/230840 sito: www.trentininelmondo.it e-mail:info@trentininelmondo.it Direttore responsabile Maurizio Tomasi Comitato editoriale G. Bacca, C. Barbacovi, F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, A. Degaudenz, M. Fia, B. Fronza, L. Imperadori, H. La Nave, E. Lenzi, A. Maistri, G. Michelon, P. P. Mini, F. Pisoni, P. Rizzolli, V. Rodaro, P. Rossi, G. Sbetti, M. Setti, P. Svaldi, A. Tafner, R. Tommasi, V. Triches Hanno collaborato: R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi F. Bocchetti - I. Turco - A. Sommavilla Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 62 - 6 febbraio 1958 STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) Per ricevere il giornale: Dal 2020 il giornale dell’Associazione cambia il rapporto con i propri lettori: non più solo abbonati ma soci della Trentini nel mondo: tutte le informazioni a pagina 4. A pagina 28 il modulo per la richiesta di adesione in qualità di socio. N. 8 - 2019 Stampato il 22 NOVEMBRE 2019 Le affermazioni e le opinioni espresse negli articoli firmati rispecchiano le posizioni degli autori.

COME DA PRASSI A FINE OTTOBRE È STATO PRESENTATO QUELLO DI PREVISIONE PER IL 2020

Il bilancio, punto di sintesi delle nostre idee e visioni

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a Trentini nel Mondo a fine ottobre ha presentato il bilancio di previsione per il 2020 così come stabilisce l’apposita legge provinciale. È una prassi solita e regolare che si ripete tutti gli anni e quindi ci si può chiedere che senso ha dedicargli queste righe ? Ebbene, una volta tanto abbiamo voluto dare un po’ di spazio ad un adempimento abituale che, proprio per questa normalità, contribuisce a disegnare i contorni di una realtà articolata e diffusa a livello internazionale come è la nostra. Il bilancio di previsione infatti non può essere visto solo sulla superficie di un’arida sommatoria di numeri e di cifre, poiché in effetti questi numeri e queste cifre raffigurano ognuna l’impegno profondo che la Trentini nel Mondo mette nell’affrontare giorno dopo giorno gli avvenimenti che scaturiscono da una situazione generale sempre più difficile e complicata che sta attraversando l’intera società. Non si tratta quindi solo di mettere in fila dal punto di vista amministrativo le voci che costituiscono il «dare e avere» dell’Associazione, ma questo documento contabile così come è fatto costituisce il punto di sintesi delle idee e delle visioni che derivano dalle analisi e dagli studi compiuti continuativamente sulle comunità trentine che operano sul palcoscenico di un sistema internazionale sempre più complicato. Ma non basta. Il bilancio di previsione, oltre a rappresentare anche i progetti elaborati per rendere sempre più solidi ed utili i rapporti fra il Trentino ed i trentini nel mondo, fotografa anche gli effetti delle mediazioni e degli interventi che la Trentini nel Mondo svolge nei confronti delle realtà istituzionali, culturali, politiche e sociali che operano nei Paesi dove più numerose sono le comunità trentine. Dietro la facciata del documento contabile dunque si disvela l’indirizzo strategico che l’Associazione intende perseguire a favore della vecchia

Nel mettere in fila dal punto di vista contabile le voci che costituiscono il «dare e avere», l’Associazione «disvela» il suo indirizzo strategico a favore della vecchia e della nuova emigrazione e, in definitiva, di tutti i trentini, che deriva dalle analisi e dagli studi compiuti continuativamente sulle comunità trentine

e della nuova emigrazione e, in definitiva, nei confronti di tutti i trentini. La Trentini nel Mondo dopo oltre sessant’anni di attività può contare oggi su una vasta e solida base di Circoli Soci in tutto il mondo che, grazie anche al processo di apertura dei Circoli stessi alla società locale – avviato già da qualche anno – sta dando interessanti prospettive di sviluppo. In parallelo alla graduale trasformazione in soci degli abbonati al nostro giornale e assieme all’opera di individuazione e di contatto con i sempre più numerosi “nuovi emigrati” , sta crescendo inoltre quella rete

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di contatti e reciproco scambio che può costituire la piattaforma per costruire quella Comunità Trentina, forte, coesa e solidale che sta alla base della «vision» della Trentini nel Mondo. Per questi motivi, principalmente, abbiamo quindi voluto per una volta dedicare queste righe ad uno dei tanti adempimenti che la Trentini nel Mondo svolge abitualmente attraverso il lavoro dei propri Uffici che, con la passione, la coscienza e il cuore che ci mettono rappresenta la volontà di chi ancora crede nei rapporti umani, nell’aiuto reciproco e nella fratellanza tra le persone. Alberto Tafner

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AGENDA L’ASSOCIAZIONE CHIEDE CHE SI POSSA ARRIVARE AD UN NUOVO PROCESSO PER IL TRENTINO IN CARCERE NEGLI STATI UNITI

Vicenda di Chico Forti: dalla Trentini nel mondo una lettera indirizzata al Ministero degli Esteri Luigi Maria Vignali (primo a sinistra nella foto), direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, è a conoscenza della vicenda di Chico Forti, alla quale presta adeguata attenzione per quanto nelle sue prerogative. Vignali, a Trento venerdì 8 novembre per una conferenza alla Facoltà di Giurisprudenza sul tema “Italiani all’estero e stranieri in Italia: flussi migratori a confronto”, ha incontrato la Trentini nel mondo. Il vice presidente dell’Associazione, Armando Maistri (al centro nella foto), insieme con il direttore Francesco Bocchetti (a destra nella foto), gli ha consegnata una lettera firmata dal

presidente Alberto Tafner, nella quale si chiede che dal Ministero degli Esteri «vengano esperite

tutte le possibili vie legali e attivati tutti i canali diplomatici disponibili affinché si possa ar-

rivare ad un nuovo processo che offra l’opportunità a Chico Forti di dimostrare la sua innocenza». Vignali ha accettato l’invito della Trentini nel mondo di farsi portavoce presso il Ministero degli esteri di questa richiesta. Nella lettera la Trentini nel mondo esprime vicinanza a Chico Forti e a i suoi familiari e afferma che «per un’Associazione da oltre sessant’anni impegnata a fianco dei trentini emigrati sia nel passato che recentemente e dei loro discendenti, quella della privazione della libertà personale di un trentino all’estero è una condizione che diventa inaccettabile quando, come in questo caso, esistono dubbi sulla fondatezza e la liceità del provvedimento assunto».

Il testo della lettera consegnata a Vignali Egregio dott. Luigi Maria Vignali, approfittando della Sua presenza a Trento, ci permettiamo di affidarLe questo messaggio, del quale Le chiediamo cortesemente di farsi latore anche presso le Autorità e le Istituzioni preposte alla tutela degli italiani all’estero. La vicenda sulla quale richiamiamo la Sua attenzione è quella di Chico Forti, nato a Trento l’8 febbraio 1959, sportivo e produttore televisivo, accusato di un omicidio avvenuto nel 1998 in Florida (Stati Unit) dove si era trasferito ed aveva formato una famiglia e dal 2000 in carcere, condannato all’ergastolo, pena che sta scontando presso il Dade Correctional

Institution di Florida City. Chico Forti sostiene di essere vittima di un errore giudiziario poiché si è trattato di una condanna ingiusta, senza prove e senza movente, posizione condivisa dai suoi familiari e suffragata da avvocati e criminologi che si sono occupati del caso. La Trentini nel mondo, nell’esprimere vicinanza a Chico Forti e a i suoi familiari, chiede che vengano esperite tutte le possibili

vie legali e attivati tutti i canali diplomatici disponibili affinché si possa arrivare ad un nuovo processo che offra l’opportunità a Chico Forti di dimostrare la sua innocenza. Per un’Associazione come la nostra, da oltre sessant’anni impegnata a fianco dei trentini emigrati sia nel passato che recentemente e dei loro discendenti, quella della privazione della libertà personale di un trentino all’estero è una condizione che diventa inaccettabile quando, come in questo caso, esistono dubbi sulla fondatezza e la liceità del provvedimento assunto. Confidando che questo nostro appello possa ottenere la Sua attenzione e quella dei competenti organismi del Ministero degli Esteri, ci auguriamo che la vicenda possa presto giungere all’epilogo più auspicato.

Una sentenza che ha lasciato esterrefatti Il testo pubblicato qui di seguito è tratto dalla homepage del sito ufficiale che si occupa della vicenda, www.chicoforti. com Enrico «Chico» Forti, dopo un processo durato ventiquattro giorni, il 15 giugno 2000 è stato ritenuto colpevole di omicidio da una giuria popolare della Dade County di Miami, “per aver per8 - 2019

sonalmente e/o con altra persona o persone allo Stato ancora ignote, agendo come istigatore e in compartecipazione, ciascuno per la propria condotta partecipata, e/o in esecuzione di un comune progetto delittuoso, provocato, dolosamente e preordinatamente, la morte di Dale Pike”. La sentenza ha lasciato esterrefatti quanti avevano seguito il

dibattimento processuale, increduli che una giuria abbia potuto emettere, «oltre ogni ragionevole dubbio», un verdetto di colpevolezza sulla base di così flebili e confuse prove circostanziali. Attente verifiche e valutazioni, sulla fondatezza di queste «prove circostanziali», produssero una tale quantità di dubbi che il sospetto che i fatti siano andati in modo

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completamente diverso da come sono stati presentati dall’accusa è divenuto certezza. Valutando meticolosamente una per una tutte le accuse basate su fatti ed antefatti, si è scoperta una serie infinita di brogli e manomissioni, mezzi usati dall’accusa con il preciso scopo di ottenere un verdetto di condanna: deciso in largo anticipo.


AGENDA È STATO APPROVATO IL BILANCIO E SONO STATE PRESE IN ESAME LE LINEE DI INDIRIZZO DELL’ATTIVITÀ PER L’ANNO 2020

Dibattito a 360° all’assemblea UNAIE e attenzione ai nuovi flussi migratori

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n occasione del seminario EZA – UNAIE che si è tenuto a Riva del Garda dal 18 al 20 ottobre (articolo alle pagine 6-7) si sono anche svolti i lavori del Consiglio direttivo e dell’Assemblea di UNAIE (Unione Nazionale Associazione di Immigrazione ed Emigrazione), ambedue aperti dalla presidente Ilaria Del Bianco (nella foto) con un ricordo di Patrizio de Martin, già tesoriere dell’Associazione e direttore “storico” dei Bellunesi nel mondo. Alla presenza di una ventina di rappresentanti delle Associazioni nazionali dell’emigrazione (dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia all’area lombardo - piemontese) si è ampiamente discusso sia delle questioni inerenti l’ambito economico-amministrativo (con l’approvazione del bilancio e la discussione in merito all’adeguamento al Nuovo Codice del Terzo Settore) sia delle linee di indirizzo dell’attività per l’anno 2020 che si rafforza grazie anche all’ampliamento della base stessa delle associazioni attive in seno ad UNAIE. Sarà riproposto, declinato in modo specifico nei vari territori un bando di concorso nelle scuole medie superiori sul tema dell’emigrazione, come già svolto lo scorso anno, e proseguirà l’impegno nello sviluppo di attività ed iniziative legate al Turismo delle Radici,

che quest’anno ha visto Bellunesi, Trentini, Giuliani, Friulani e Lucchesi nel Mondo insieme a Montreal in occasione dell’iniziativa, svoltasi alla Casa d’Italia, che ha avuto il sostegno dello stesso Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, ed in particolare della Direzione per gli Italiani all’estero e le politiche migratorie. Inoltre sarà avviato un rapporto di collaborazione con Rai Italia, per offrire alle asso-

ciazioni aderenti ed al lavoro da loro svolto una maggiore visibilità. Ampio spazio è stato poi dedicato alla discussione dei rapporti legati alla rappresentanza degli Italiani nel Mondo (Comites, CGIE e riduzione del numero dei Parlamentari eletti all’estero) nonché a riflessioni in merito al FAIM (Forum delle Associazioni Italiane nel Mondo), cui UNAIE aderì all’atto della sua costituzione, unitamente a molte associazioni di emigrazione a livello nazionale. Un dibattito a 360 gradi, quindi, con interventi dei presidenti e dirigenti dei vari sodalizi (Dario Locchi, Ilaria Del Bianco, Aldo Degaudenz, Luigi Papais, Nicola Stivala, Lia Di Menco, Sebastiano D’Angelo, Maria Antonia Triulzi, Alberto Bidin, Paolo De Gavardo, Fabio Ziberna, Stefano Veronese, Alberto Tafner, Patrizia Burigo), che si è poi aperto ad una disanima approfondita su progetti ed iniziative delle nostre realtà attive all’estero dal Sud Africa, al Brasile, Argentina, Australia, Canada, USA nonché quelle europee di Francia, Germania e Belgio: in particolare si è affrontato il tema dei nuovi flussi migratori italiani e del necessario adeguamento del mondo dell’associazionismo di emigrazione nel prospettiva del coinvolgimento sia delle nuove generazioni di oriundi italiani all’estero, sia dei «nuovi emigrati».

Il cordoglio della Trentini nel mondo per la scomparsa di Patrizio De Martin C

’era anche il labaro della Trentini nel mondo, rappresentata da Aldo Degaudenz, ai funerali di Patrizio De Martin, «storico» direttore dell’Associazione Bellunesi nel mondo, scomparso il 16 ottobre. Avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 29 dicembre. Come lo ricorda Dino Bridda nell’ultimo numero del periodico «Bellunesi nel mondo», De Martin «proveniva da una ”terra alta”, Dosoledo nel Comelico Superiore, dove si è sempre cresciuti a pane ed emigrazione sapendo amministrare il territorio con antica saggezza, spirito di sacrificio e rispettosi della nobiltà del lavoro. Nella vicina Svizzera, assieme a fratelli e sorelle (erano in otto in casa, lui era il quarto), Patrizio spese una giovinezza di lavoro. Le umili origini si rifletterono

anche nel mestiere esercitato a Zurigo dove, più che il curriculum studiorom, ai “bravi italiani” si chiedevano braccia e schiena curva in un clima di xenofobie alla Schwarzenbach: “Vietato ai cani e agli italiani” si leggeva all’esterno degli esercizi pubblici. Furono anni difficili, ma quella “roccia” comelicese di Patrizio non si perse d’animo e diede corpo alla nostalgia del paese natio promuovendo la nascita della Famiglia Bellunese di Zurigo della quale fu il primo presidente». Era il 1966 allorché l’ing. Vincenzo Barcelloni Corte individuava in Patrizio De Martin colui che, l’anno dopo, sarebbe diventato il direttore della neonata Associazione Emigranti Bellunesi, incarico ricoperto fino al 2012 che gli diede la possibilità di dimostrare le qualità:

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«la capacità organizzativa, la tenacia nel perseguimento degli obiettivi, la grande conoscenza e la condivisione dei problemi e delle aspettative degli emigranti», come afferma Gioachino Bratti in un altro articolo dedicato a De Martin sul periodico «Bellunesi nel mondo». Cordiali e intensi furono i suoi rapporti con la Trentini nel mondo: amicizia e stima reciproca lo legavano sia al suo «collega direttore» Rino Zandonai sia ai presidenti Bruno Fronza e Ferruccio Pisoni, con i quali ha condiviso numerose battaglie in favore degli emigrati e con i quali ha partecipato a innumerevoli manifestazioni e iniziative. Anche la Trentini nel mondo esprime profondo cordoglio ai familiari e a tutti gli aderenti alla Bellunesi nel mondo. 8 - 2019


AGENDA

DAL 2020 L’ABBONATO

DIVENTA SOCIO A partire dall’inizio del prossimo anno il giornale dell’Associazione cambia il rapporto con i propri lettori: non più solo abbonati, ma Soci della Trentini nel Mondo a tutti gli effetti. Essere soci significa diventare protagonisti della grande comunità dei Trentini nel Mondo, entrando a far parte di una grande rete di solidarietà, di conoscenze e di reciproco scambio, che si estende su tutti i Continenti. Il Socio ha il dovere di condividere lo spirito e le norme contenute nello Statuto ed ha il diritto di : • partecipare all’Assemblea annuale

• votare, candidarsi ed essere eletto per le cariche sociali • ricevere la tessera dell’Associazione che lo fa riconoscere in tutto il mondo • ricevere notizie su eventi e manifestazioni organizzate sia in Italia che all’estero • ricevere tutti i numeri della rivista “Trentini nel Mondo” Dal 2020 infatti la rivista verrà inviata solo ai Soci per cui chi vorrà continuare a ricevere il giornale non dovrà più versare la quota dell’abbonamento, bensì quella di Socio per entrare a far parte integrante ed effettiva della Trentini nel Mondo.

L’operazione è semplice: è sufficiente compilare – basta una volta sola – il modulo che si trova su ogni numero della rivista e inviarlo all’Associazione Trentini nel Mondo per posta, fax o email e versare annualmente la quota sociale di 30 euro che al suo interno comprende anche l’abbonamento alla rivista. Attenzione ! Tutti gli abbonamenti in essere sono validi fino alla fine del 2019, dopo di che è necessario farsi Soci versando la quota entro il 30 di marzo di ogni anno.

il socio...

La sede, oltre all’ufficio e allo sportello informativo, ospita una ricca biblioteca sull’emigrazione, una sala riunioni in cui si organizzano iniziative culturali, corsi e presentazioni di libri, una piccola redazione attrezzata per filmati e registrazioni radiofoniche. E’ anche un luogo aperto al mondo in cui trovano spazio anche le attività di alcuni consolati esteri presenti in Trentino e, grazie a un recente accordo, è diventata

punto di riferimento per il gruppo consolare dei paesi di America Latina e Caraibi nel nord Italia. Le visite dei soci sono particolarmente gradite e sarà un piacere mostrare a tutti quanti ci faranno visita la nostra sede, scambiare quattro chiacchiere e cercare di rispondere alle richieste di ognuno.

ha una “casa” in Trentino La casa dei soci della Trentini nel Mondo è la sede di Via Malfatti, aperta a tutti dal martedì al venerdi dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.00. La sede dell’Associazione è un punto di ritrovo vicino al centro di Trento ed è aperta a tutti per informazioni pratiche sul mondo dell’emigrazione, per chi si trova all’estero, per chi vuole emigrare o semplicemente per chi vuole avere informazioni e contatti.

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(continua...) PROSSIMAMENTE: • Il socio... sostiene e diffonde la memoria dell’emigrazione trentina

a pagina 28 il modulo da compilare

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AGENDA

Soddisfazione dell’Unaie per l’evento «Il turismo delle radici a Montreal»

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rande partecipazione di pubblico per l’evento organizzato dall’Unaie dal titolo «Il turismo delle radici a Montreal» svoltosi venerdì 4 ottobre alla Casa d’Italia di Montreal (Canada). Oltre duecento persone hanno avuto modo di scoprire e riscoprire le bellezze rappresentate dalle Dolomiti, dalla Lucchesia e dalla città di Trieste. Tre i momenti della giornata. Al mattino un workshop con gli interventi del fotografo della National Geographic, Georg Tappeiner, del sindaco di Pescaglia, Andrea Bonfanti e del vice presidente dei Giuliani nel Mondo, Eugenio Ambrosi. Numerose le autorità presenti. Tra queste l’ambasciatore di Ottawa, Claudio Taffuri, il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie Luigi Maria Vignali con il consigliere Giovanni De Vita, la console di Montreal Silvia Costantini, i rappresentanti delle associazioni Bellunesi nel Mondo, Trentini nel Mondo, Lucchesi nel Mondo, Giuliani nel Mondo, Friulani nel Mondo, il Comites con la sua presidente Giovanna Giordano e diverse comunità italiane presenti in Canada.

Nella giornata del 4 ottobre nella città canadese sono state presentate le bellezze delle Dolomiti, della Lucchesia e dalla città di Trieste. In rappresentanza della Trentini nel mondo era presente il vice presidente Armando Maistri Nel pomeriggio l’evento è seguito con l’inaugurazione del progetto «Meraviglie italiane», con la partecipazione diretta del fotografo Georg Tappeiner. «Ringrazio il Ministero degli Esteri per avere creduto in questo primo progetto pilota realizzato dall’Unaie»: sono le parole della presidente Ilaria De Bianco, «di certo bisogna investire sul Turismo delle radici e sulle opportunità che offre anche il sistema Italia. Grazie al nostro associazionismo si possono concretizzare opportunità economiche, che daranno beneficio al nostro Paese». Parole di apprezzamento sono giunte anche dal Direttore generale Luigi Maria Vignali, che si è espresso in modo positivo sulla collaborazione tra associazioni in emigrazione rappresentanti di diverse zone del territorio italiano e che operano in tutto il mondo. Il presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, Oscar De

Bona, per promuovere il territorio delle Dolomiti, si è così espresso: «Cortina, la perla delle Dolomiti, è pronta ad ospitare i Mondiali di Sci alpino nel 2021 e, assieme a Milano, le Olimpiadi invernali 2026. L’Italia quindi è pronta ad affrontare due importanti sfide, di certo il nostro associazionismo deve fare la sua parte». Sono intervenuti anche Eugenio Ambrosi per i Giuliani del Mondo, Armando Maistri per i Trentini nel Mondo e Luigi Papais per i Friulani. Quest’ultimo ha messo in evidenza come sia importante che gli italiani all’estero promuovano i prodotti del made in Italy, condannando i truffatori che spacciano cibo fasullo come italiano. A proposito di prodotti sono stati offerti al numeroso pubblico il formaggio Piave della Lattebusche di Belluno, il prosciutto San Daniele del Friuli, lo spumante Rotary del Trentino e i dolci della

L’articolo su questa pagina riproduce quello apparso a pagina 34 del numero 10-2019 del periodico «Bellunesi nel mondo».

pasticceria Ulcigrai di Trieste. L’evento si è concluso con il concerto «Da Puccini all’operetta» a cura del Teatro del Giglio di Lucca. Un progetto che porterà dei frutti? Sembra proprio di sì: l’Associazione Bellunesi nel Mondo è già pronta a organizzare un soggiorno in Italia rivolto alle comunità venete presenti a Montreal. M.C. Per la Trentini nel mondo ha partecipato all’evento il vice presidente Armando Maistri. Nel suo intervento (foto a fianco) ha sottolineato l’alto valore dell’iniziativa di Montreal, che ha coniugato alla perfezione l’esigenza di rafforzare i rapporti con le comunità italiane nel mondo, in un’ottica di reciprocità, attraverso la promozione dei patrimoni culturali e ambientali nazionali.

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AGENDA ORGANIZZATO DALLA TRENTINI NEL MONDO SI È SVOLTO DAL 18 AL 20 OTTOBRE IN TRENTINO A RIVA DEL GARDA

Gli scenari dell’Europa di domani nel convegno EZA-UNAIE del 2019 Organizzato dall’Associazione Trentini nel Mondo per conto e in nome di UNAIE (Unione Nazionale Associazione Immigrati ed Emigrati), e sovvenzionato dalla Commissione Europea e dall’EZA (Europaeisches Zentrum fuer Arbeitnehmerfragen) si è svolto dal 18 al 20 ottobre a Riva del Garda, Trento il convegno «Europa di domani: 5 scenari per il nostro futuro». Un centinaio le persone presenti tra partecipanti, orga-

nizzatori, relatori e ospiti. Erano presenti rappresentati delle seguenti organizzazioni: Eurofound, UNAIE, EZA, Fidestra, CEAT, CNSLR-Fratia, MCL, DAKE, CNS Cartel Alfa, Sauatt, EZA plus, NKOS, Lithuanian Labour Federation, NSZZ Solidarnosc, CSP, UECDA, VZW Euromf, HIVA, Open Education Centre Foundation, Eurofedop, WOW, Uil Tretino. Erano inoltre presenti esponenti e rap-

presentanti della Provincia Autonoma di Trento, ADAPT, Maastricht University, Oradea University, Università Bocconi ed Eures. Oltre all’Italia, i Paesi Europei rappresentati sono stati: Grecia, Paesi Bassi, Croazia, Irlanda, Belgio, Portogallo, Spagna, Romania, Francia, Romania, Germania, Albania, Inghilterra, Slovacchia, Lituania, Polonia, Austria, Bulgaria.

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l convegno si è articolato in quattro sessioni: «Introduzione al tema» (venerdì 18 pomeriggio); «Sfide per l’Europa: lavoro e comunicazione» (sabato 19 mattina); «4 temi per l’Europa di oggi e di domani» (sabato 19 pomeriggio); «Riflessioni, conclusioni e dibattito (domenica 20 mattina).

fake news, la disinformazione e il distacco dei cittadini dalle istituzioni Europee. Rachele Berlese (Dottoranda presso l’Università di Bergamo), ha parlato di dialogo sociale legato alla formazione continua nel settore privato, mettendo sul piatto le sfide che comporta a livello organizzativo ed economico, i diritti dei lavorati alla formazione, e le lacune giuridiche ancora esistenti.

PRIMA SESSIONE Jozef Pacolet (Professore all’HIVA Ku Leuven, Belgio) ha aperto il seminario spiegando l’evoluzione dell’Unione Europea dagli accordi per lo scambio di acciaio e carbone, alla recentissima conquista dell’istituzione di un ente Europeo del lavoro. Si è soffermato sulle tematiche sociali legate al benessere dei lavoratori, come il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali. Infine ha illustrato i 5 scenari di Juncker e il contesto in cui si sono sviluppati. Jonathan kinghman (Avvocato per Lexisnexis, specializzato in Brexit, Regno Unito) ha parlato dell’evoluzione della Brexit dal giorno del referendum ad oggi, spiegando il difficile equilibrio con le istituzioni europee e il legame con i 5 scenari. Eva Boka (Professoressa dell’Univerisità Corvinus di Budapest, Ungheria) ha raccontato di come il concetto di Unione tra gli stati Europei sia ben radicato nella storia stessa dell’Europa, dal medioevo ad oggi, e di come l’immaginario dal cinquecento in avanti, unito alla filosofia antica su cui si fonda il pensiero occidentale, abbiano fatto da guida per il moderno concetto di Unione Europea. Rumen Valchev ( professore all’Open Education Center Foundation, 8 - 2019

TERZA SESSIONE

Bulgaria) ha esposto una relazione sull’emigrazione dall’est Europa, in particolare dalla Bulgaria, verso l’Europa occidentale e cosa significhi in termini sociali, economici e culturali per il futuro di queste nazioni che si stanno lentamente spopolando soprattutto della fascia giovane della popolazione.

nuove forme di lavoro, si è dunque parlato di diritto alla disconnessione e ai problemi riscontrati a seconda delle diverse fasce di età. Chiara Moroni (Professoressa, Università della Tuscia, Italia) ha spiegato i processi cognitivi, culturali e sociali che sono dietro la trasmissione di informazioni e il modo di processarle, illustrando come pur facendo sulla carte ottime campagne di sensibilizzazione, le istituzioni non tengono conto dei reali processi comunicativi, finendo per fallire nel loro intento e dando vita a fenomeni quali il proliferare delle

SECONDA SESSIONE Adriana Ciacaru (presidente della commissione giovani del sindacato CNSLR-Fratia) ha parlato delle sfide per i giovani lavoratori nell’entrare in un mercato stagnante, e delle problematiche legate alla standardizzazione e adeguamento alle nuove esigenze di mercato di un sistema-lavoro che invecchia e non riesce ad adeguarsi al turnover. Christine Aumayr (Direttrice dell’unità di ricerca di Eurofound, Irlanda) si è concentrata sul bilanciamento tra vita privata e lavorativa, legandolo al benessere dei lavoratori. E’ sempre maggiore la difficoltà di mantenere l’equilibrio specialmente per il diffondersi delle

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Frederic Spagnoli (Professore alla Università della FrancheComte), ha parlato di minoranze linguisto-culturali in Europa e in Italia, facendo un focus sulle minoranze della Provincia Autonoma di Trento. Ha parlato delle tutele messe in atto dall’Unione Europee (uniti nella diversità) e dei rischi che oggi corrono. Maria Reina Martina (Fidestra, PICM, Portogallo) ha parlato della recente crisi dei profughi e del comportamento dell’Unione Europea analizzando il fenomeno sia da un punto di vista umano che praticoorganizzativo. Massimo Amato (professore dell’Università Bocconi, Italia) ha parlato della storia


AGENDA

dell’Euro, del suo stato di salute, e dei problemi del sistema economico unico, ha concluso offrendo una panoramica delle manovre da adottare per non far naufragare la moneta unica. Nikos Papadoupolos (Ricercatore, Università di Maastricht, Olanda-Grecia) ha parlato del concetto di Austerity e dell’istituzione della Troika, analizzando le vicende che hanno coinvolto la Grecia negli ultimi anni da un punto di vista economico e sociale, ma soprattutto dal punto di vista di perdita dei diritti umani fondamentali che sembravano inviolabili. Quarta sessione: Irina Pop (Docente all’Università di Oradea, Romania) ha analizzato i dati legati ad episodi di xenofobia in Europa, di come questa si differenzia da episodi di razzismo e di come si sviluppa e riconosce, facendo un quadro allarmante di un fenomeno in crescita, in un momento in cui mai come prima c’è integrazione tra gli stati Europei. Marco Odorizzi (Direttore della fondazione De Gasperi) ha fatto un excursus sulla figura del politico strettamente connesso alla nascita dell’Unione

Europea, spiegandone idee e azioni politiche. Vittorino Rodaro (Consigliere della Trentini nel Mondo e membro del consiglio della PICM) aveva l’incarico di chiudere il seminario prima del dibattito. Nelle sue conclusioni racconta i passi fondamentali che hanno portato l’Unione Europea dalla lega dell’acciaio e del carbone ad oggi, riassumendo brevemente i punti principali toccati dai vari relatori. Conclude sottolineando come il filo conduttore generale sia che l’Europa che vorremo non c’è ancora, e che è un Europa che manca di coraggio a sfiduciare oggi i suoi cittadini. Troppo scoordinata e poco unita, c’è ancora molto lavoro da fare su tanti fronti.

zione, mondo del lavoro, euro e profughi, per citarne alcuni. A seguito del discorso di Alberto Tafner c’è stato tempo per un breve dibattito, dove i partecipanti hanno potuto fare domande sia ai relatori, che al moderatore. Al termine di ogni relazione è stato dato il tempo di porre domande, una copia di ogni relazione è stata data ai partecipanti che lo chiedessero. Al termine del convegno appare chiara la preoccupazione verso il futuro e una generalizzata sfiducia, delusa da una stagnazione di lungo termine in molti settori. Sembra che l’Europa guardi più all’interesse economico che a quello sociale, culturale, lavorativo. Si è parlato molto di comunicazione e della diffusione delle così dette fake news, della scarsa presenza in rete degli europeisti a confronto delle voci antieuropeiste molto attive. E’ apparso evidente un voler e volersi convincere che tutto è già perfetto, senza rendersi conto del lavoro che c’è ancora da fare, e questo atteggiamento porta di fatto ad esser screditati agli occhi dei cittadini. Si è parlato molto dei

RIFLESSIONI, CONCLUSIONI, DIBATTITO A concludere il seminario il discorso di Alberto Tafner, presidente dell’Associazione Trentini nel Mondo che paragona l’Europa all’isola che non c’è di Peter Pan, prima di toccare i punti fondamentali per l’Europa di domani su cui bisogna lavorare uniti: brexit e fiducia nell’istitu-

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problemi del mercato del lavoro e della mobilità europea direzionale e non circolare, che sta portando nazioni a svuotarsi della forza lavoro anche a causa di una concorrenza sleale in termini fiscali di alcuni paesi comunitari, ed altri a dover assorbire flussi ingenti che spesso portando squilibri nel welfare e nella società. Uno dei temi più caldi è stato l’approccio rigido e cieco dell’Europa con l’Austerity e i problemi legati alla moneta unica, di un sistema economico destinato al fallimento e delle scarse forze messe in atto per risolvere i problemi. Più che di un’Europa a due velocità, si è parlato di un’Europa a due sistemi, dove ciò che viene punito e sanzionato in alcuni Paesi è ciò che viene approvato in altri. Si è parlato di come ci sia una sempre maggiore cesura tra stati nordicicentrali e gli stati periferici. Il sogno europeo è lontano dall’esser realizzato, e bisogna ritrovare la forza per crederci e cambiare ciò che ancora non funziona. La conclusione è che lo scenario auspicabile sia più Europa, fare di più tutti insieme. Sperando che questa non resti un’utopia lontana dalla realtà.

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60 ANNI D’EUROPA L’UNIONE APPARE ALLA MERCÉ DI VISIONI E CAPRICCI DI LEADER INTERESSATI A TUTELARE PRETESE E INTERESSI NAZIONALI

L’insostenibile afasia dell’Europa

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opo il voto del 26 maggio, le istituzioni europee sono ancora in stand-by. Solo il Parlamento ha, da tempo, completato le nomine nelle sue commissioni che, peraltro, non hanno molto lavoro in questo periodo. Mentre il Consiglio europeo vedrà il belga Charles Michel prendere il testimone dal polacco Donald Tusk alla presidenza, la Commissione non si è ancora insediata per la bocciatura parlamentare di tre commissari designati da Francia, Romania e Ungheria. Una situazione alquanto delicata per la presidente della Commissione Ursula von der Leyen costretta a ritardare ulteriormente l’insediamento del nuovo esecutivo europeo. Una situazione che evidenzia ancora una volta la debolezza dell’Unione e il suo essere alla mercé di visioni e capricci di leader europei interessati a tutelare pretese e interessi nazionali piuttosto che contribuire al rafforzamento dell’Europa. Il 9 novembre abbiamo ricordato i trent’anni del crollo del muro di Berlino. Allora, il 9 novembre 1989, picconi e martelli distruggevano il simbolo di una contrapposizione, talvolta concretamente minacciosa, che aveva contrassegnato i rapporti fra i due blocchi per quasi cinquant’anni. Si aprivano, pacificamente, nuovi spazi di libertà e di collaborazione fra Paesi, fino ad allora divisi da ideologie e prassi politiche contrapposte, verso una prospettiva di comune e condivisa «cittadinanza» europea. Oggi, trent’anni dopo la fine del comunismo, sembra che in Europa orientale la democrazia abbia fatto un passo indietro. A questa osservazione posta da un giornalista, Timothy Garton Ash, professore di studi europei ad Oxford, ha così risposto: «Nel 1989, con il crollo del muro di Berlino, in Europa dell’Est ci fu una rivoluzione liberale e trent’anni più tardi siamo di fronte a un tentativo di controrivoluzione antiliberale. Naturalmente questo non sta avvenendo solo in Europa orientale. È un fenomeno globale, dall’India di Modi alla Russia di Putin, dall’America di Trump all’Italia di Salvini, quest’ultimo fortunatamente non più al gover8 - 2019

Il sogno di un’Europa riconciliata, collaborativa e unita negli obiettivi di crescita e di progressivo superamento dei suoi squilibri territoriali e sociali, ha ceduto il passo a un ritorno di nazionalismi nostalgici, involuzioni populiste e autoritarie no. Una reazione mondiale agli eccessi del capitalismo, alla crisi economica del 2008, al fenomeno delle migrazioni di massa e alla globalizzazione. Questi fenomeni hanno provocato a Varsavia e a Budapest, a Praga e pure nell’ex Germania dell’Est una svolta più radicale che nell’Europa dell’Ovest». Ma la democrazia vive giorni difficili anche nell’Europa occidentale. Il sogno di un’Europa riconciliata, collaborativa e unita negli obiettivi di crescita e di progressivo superamento dei suoi squilibri territoriali e sociali, ha ceduto il passo a un ritorno di nazionalismi nostalgici, involuzioni populiste e autoritarie. «L’estrema destra mangia un’Europa paralizzata». È il titolo di un editoriale del quotidiano belga Le soir di martedì 29 ottobre. L’editorialista Béatrice Delvaux, considerando la vittoria della destra in Umbria e il raddoppio dei voti dell’ultradestra, Alternative für Deutschland (AfD), in Turingia si chiede come disfarsi dell’estrema destra in Europa, come arrestare questa progressione continua. Le cose non vanno meglio in Francia e in Belgio con i partiti del Front national e del Vlaams Belang che hanno il vento in poppa. Il quadro politico europeo appare quindi angosciante perché

la crescita continua dei partiti estremisti si coniuga con una paralisi e con un crollo dei poteri democratici presenti o futuri. Anche il Regno Unito è impantanato in una Brexit senza fine, in Germania la grosse koalition della Merkel rischia lo sfarinamento, mentre il Belgio è senza governo da quasi un anno. La nuova Commissione europea, come dicevo all’inizio, non si è ancora insediata. Ad essere benevoli si può dire che le istituzioni europee sono silenti, con qualche isolato balbettio. La tragedia del popolo curdo, i patti scellerati con la Turchia e con la Libia per contenere il flusso dei migranti danno l’immagine di un’Europa cinica, incapace di far valere e di imporre i suoi valori fondanti. Un’Europa alla mercé delle logiche e dei calcoli nazionali dei suoi Paesi membri: per non disturbare troppo i sovranisti al potere o per chiedere i loro voti (è il caso della nomina della presidente della Commissione von der Leyen con i voti determinanti dei polacchi nazionalisti ed euroscettici). Pone grossi interrogativi l’intervista rilasciata a la Repubblica il 3 novembre dalla Vicepresidente della Commissione Margrethe Vestager secondo la quale l’UEdifenderà i propri interessi ma con una maggioranza

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ad assetto variabile. Quale sarà la cifra e la qualità dei compromessi che la nuova Commissione dovrà effettuare con le maggioranze variabili al suo interno e all’interno di Parlamento e Consiglio? Ai silenzi e ai balbettii di maniera di fronte ai drammi e alle tragedie che scandiscono il nostro tempo, si corre il rischio di un’Europa priva di visione, incapace di coraggio e di ambizione, china sulla gestione quotidiana di prassi consolidate, attenta a non disturbare i nuovi equilibri e i nuovi poteri (della destra) che si vanno consolidando all’interno di numerosi suoi Paesi. C’è una responsabilità grave delle forze progressiste europee, divise e litigiose al loro interno, irretite e paralizzate dagli slogan razzisti ed antieuropei dei partiti di estrema destra, tentate di contrastare questa deriva inaudita facendo ricorso alla semplificazione e alla demagogia. Non è questa la strada per riconquistare la fiducia dei cittadini: occorre costruire una politica che abbia una visione perché una politica dei tempi corti, emergenziale, amministrativa, può combinare solo guai. È necessario portare il discorso sulle emergenze, sull’immigrazione, sulla crisi economica e sul lavoro, sulle diseguaglianze, ad un livello di maggiore intelligenza. C’è un vocabolario del populismo e della destra che non possiamo accettare: se vogliamo intravvedere una prospettiva di uscita dagli incubi che attraversano oggi l’Unione europea e i suoi Paesi membri. Vittorino Rodaro 12 novembre 2019


EVENTI Lorenzo Bernardi, nato a Trento nel 1994, si è diplomato in chitarra presso il Conservatorio «Bonporti» di Trento nel 2015. Ha poi conseguito il Master di secondo livello ad indirizzo solistico e si è specializzato in Spagna. In occasione di una sua tournée in Sud America, in settembre insieme con il chitarrista argentino Victor Garay, si è esibito in alcuni concerti organizzati dai Circoli trentini dell’Argentina. Su questa e sulle tre pagine seguenti, cronaca e commenti di questa sua esperienza «davvero emozionante»

Felice e onorato di aver suonato per le comunità di origine trentina

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ra tutte le mie esperienze concertistiche in varie parti del mondo, dalla Spagna all’Inghilterra, dagli Stati Uniti a Panama, dagli Emirati Arabi al Giappone, passando per India, Indonesia, Vietnam e Corea, la recente tournée in Argentina è stata davvero unica ed indimenticabile, soprattutto dal punto di vista umano. In Argentina ho infatti avuto, per la prima volta, l’opportunità di esibirmi in eventi organizzati dai Circoli Trentini presenti nel Paese. È stata un esperienza davvero emozionante sotto molti punti di vista, estremamente intensa ma davvero piena di grandissime soddisfazioni. Ho avuto modo di conoscere le fantastiche persone che con il loro grande e travolgente entusiasmo mantengono viva la cultura trentina, che tanto ha ricevuto dall’Argentina e che altrettanto ha dato. Vedere i sorrisi delle persone, sinceramente gioiose nell’incontrare un trentino in luoghi spesso anche davvero remoti, come nelle città di Roque Saenz Peña e Resistencia, e poter leggere nei loro volti il grande senso di identità e appartenenza ad un ideale di “trentità” di un tempo oramai passato, mi ha fatto molto riflettere riguardo quanto sia importante che questi valori non vengano dimenticati. Questo senso di appartenenza, ad un luogo che molti di loro non hanno nemmeno mai visto, mi ha fatto davvero riflettere molto. E poi i viaggi, ogni giorno una diversa destinazione, ammirando

dal finestrino dell’autobus le sconfinate praterie, passando per climi diametralmente opposti: dal freddo glaciale di Salta fino al caldo del Chaco e poi a Cordoba,

passando per Santa Fe. In questi contesti ho presentato un progetto musicale che mi sta molto a cuore: «Un viaje por Italia: Música que nos Une». Il

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progetto musicale vuole dare un’idea di italianità diversa da quella che normalmente si conosce all’estero, molto spesso confinata tra moda, cibo e automobili. Un idea quindi che affonda le radici nell’espressione più alta e sublime di ogni epoca: la musica. Un viaje por Italia è un omaggio alla grande tradizione musicale e in generale culturale, italiana: un viaggio immaginario tra i secoli e gli stili musicali propri di ogni epoca: a partire dal rinascimento liutistico di Da Milano, passando per il barocco di Antonio Vivaldi, l’Opera di Rossini e la canzone tradizionale napoletana, fino ad arrivare al contemporaneo Ennio Morricone. Inoltre, oltre a diffondere la cultura musicale italiana il progetto è da intendersi come un incontro tra culture, da qui il titolo «Música que nos Une». La musica è infatti il mezzo più efficace per favorire la comunicazione, l’aggregazione e l’integrazione fra le persone, perchè valorizza le identità e le differenti caratteristiche di ogni popolo. Ebbene, da questa grandissima esperienza umana ed artistica in Argentina sicuramente ciò che maggiormente mi ha fatto pensare è proprio quando sia vero e quest’ultimo concetto e quanto ci sia il bisogno, a partire dalla prima formazione, di insegnare il bello alla nuove generazioni Mi sento davvero felice ed onorato di avere avuto questa importante opportunità, ringrazio tutti coloro che l’hanno resa possibile. Lorenzo Bernardi 8 - 2019


EVENTI

Resistencia, concerto di alto livello «U

n viaggio attraverso l’Italia»: questo il titolo dello spettacolo con il quale il chitarrista trentino Lorenzo Bernardi e il chitarrista Victor Garay, originario di Mendoza (Cuyo, Argentina), hanno sorpreso tutti i presenti: è stato un concerto di alto livello e qualità internazionale, organizzato grazie al patrocinio della Trentini nel mondo e del Consolato generale italiano di Rosario (Santa Fe, Argentina). La meravigliosa notte ha avuto luogo presso «El fogon de los arrieros», luogo dal forte significato culturale per la città di Resistencia. L’esibizione è stata così bella

Le foto del concerto di Resistencia sono di Valeria Ferrè

che ci ha invitati a volare, a sognare e ci ha fatto viaggiare con la

mente per l’Italia, terra d’origine di molti dei presenti. Un silenzio

così rispettoso da parte del pubblico ci ha permesso di ascoltare i nostri battiti del cuore. Nel mio caso, il mio cuore accelerava nel ricordare le storie che mi raccontava mio nonno. Emozione, musica squisita, atmosfera e divertimento sono stati i pilastri dell’evento. Senza dubbio desideriamo che questo evento sia un punto di partenza per i prossimi incontri tra la cultura argentina e italiana. È stato un contributo in più del nostro Circolo trentino alla ricca attività culturale della città di Resistencia. Sergio Escalante Gadotti

Presidente del Circolo trentino

Villa General Belgrano, una «notte di lusso» I

l 12 settembre, presso l’auditorium della «Casa della storia e della cultuta del Bicentenario» di Villa General Belgrano (Cordoba - Argentina) si è svolto il concerto «Viaggio attraverso l’Italia», con i chitarristi Lorenzo Bernardi e Victor Manuel Garay. L’evento è stato organizzato dal Circolo trentino di Cordoba e dall’Associazione Italiana di Villa General Belgrano. Sono state interpretate opere di Vivaldi, Giuliani, Rossini, Di Capua e Morricone. Durante le esecuzioni soliste il pubblico ha potuto apprezzare la squisitezza interpretativa di Bernardi e la straordinaria tecnica di Garay. Quando si sono esibiti in coppia invece, 8 - 2019

hanno dimostrato una perfetta sincronia. Hanno inoltre saputo dimostrare come le opere di Rossini, solitamente rare in concerti di chitarra, si prestino perfettamente ad essere interpretate con questo strumento. Le musiche popolari, sia quelle di Di Capua che di Morricone, avevano il sapore caratteristico della penisola italiana. Per concludere, è stata una «notte di lusso» per tutti gli amanti della musica e soprattutto per tutti coloro che hanno nelle vene sangue italiano. Grazie al Circolo trentino per averci regalato uno spettacolo così bello. Ricardo Delfino

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EVENTI

San Justo, un’esecuzione raffinata I

l concerto «Musica che unisce» è stata una proposta alla quale le istituzioni e la comunità trentina di San Justo (Buenos Aires - Argentina) hanno aderito con grande entusiasmo. L’artista, musicista e concertista trentino Lorenzo Bernardi, e il chitarrista di Mendoza Victor Manuel Garay Tobares, hanno dato vita ad un’esibizione brillante, creando suoni incomparabili con i loro strumenti. Sia nelle parti soliste che in quelle in duo, Lorenzo e Victor hanno dimostrato di saper combinare padronanza della tecnica e squisita sensibilità interpretativa. Il pubblico presente li ha seguiti con ammirazione. È stata una notte per sognare, lasciarsi trasportare, perdersi nella musica e immaginare sia l’Italia di altre epoche che quella contemporanea. Lorenzo Bernardi possiede una qualità estetica ammirevole, una profonda conoscenza musicale e una grande capacità di espressione creativa, che gli consentono di eseguire i grandi componimenti classici italiani con grande vir-

tuosismo. Nel suonare è stato sempre molto preciso, valorizzando le varie espressioni musicali, dal lirico al melodico al ritmico. Le opere classiche sono state il principale punto di riferimento del repertorio proposto. L’esecuzione è stata virtuosistica e raffinata, ricca di arpeggi e di note

singole. È stato un concerto di livello magistrale, uno spettacolo sublime, incoronato dal successo e dal riconoscimento del pubblico presente. Da parte delle associazioni che hanno partecipato all’organizzazione di questo concerto nella città di San Justo, vogliamo

ringraziare specialmente l’associazione Trentini nel mondo e il Consolato Generale italiano di Rosario (Argentina), per averci dato la possibilità di assistere a questo bellissimo spettacolo. Liliana Spadini

Presidente della biblioteca «P. Mariano Moreno»

Roque Saenz Peña, emozioni a fior di pelle S

abato 7 settembre il Circolo trentino di Presidencia Roque Saenz Peña (Chaco, Argentina), ha accolto il chitarrista trentino Lorenzo Bernardi e il chitarrista argentino Victor Garay, venuti ad esibirsi nel Chaco, qui tra i nostri trentini. Noi gli abbiamo fatto domande sulla loro arte, mentre Lorenzo e Victor hanno fatto domande sul nostro territorio, che avevano sentito descrivere come un luogo molto caldo e tutto pianeggiante, un paesaggio impensabile per un trentino e un cuyano (ndr. Cuyo è un’area montuosa nel centro-ovest dell’Argentina). Lorenzo e Victor sono arrivati alle due del mattino alla stazione delle corriere, dove nonostante l’ora abbiamo voluto essere presenti per accoglierli nella nostra terra con un abbraccio. Durante il tragitto verso l’hotel presso il quale avrebbero alloggiato, non a caso denominato «Gualok», che nella lingua dei nativi significa cotone (la principale risorsa della nostra zona), guardando attraverso i finestrini dell’auto entrambi gli ospiti hanno cercato di cogliere la nostra realtà, caratterizzata da

un clima e un territorio così diversi da quelli ai quali sono abituati. Lorenzo guardava in tutte le direzioni ed era incredulo di trovarsi all’improvviso in un luogo così particolare.

Il giorno seguente, complici un pranzo e una passeggiata, abbiamo avuto modo di conoscerci meglio, scambiandoci aneddoti, esperienze, impressioni e anche proposte per futuri progetti insieme. Arrivò la sera ed il momento di suonare! Il grande teatro di Saenz Peña aspettava questi due grandi artisti. Inizia la musica e in molti siamo stati trasportati molti in luoghi e momenti legati alle nostre origini italiane. Le emozioni si vivevano a fior di pelle. I commenti andavano dai ricordi di luoghi dell’Italia ai momenti passati con i nonni. Questi due ragazzi ci hanno fatto vivere momenti indimenticabili, che hanno rafforzato il desiderio di continuare a lavorare per il bene della nostra comunità, tanto che quando è arrivato il momento dei saluti è stato difficile non commuoversi e non desiderare che tornino presto a trovarci. Ringraziamo per la preziosa collaborazione Patricia e Omar Nardelli: senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile. Rafael Acuña Agnelli Coordinatore dei Circoli trentini della zona nord-est dell’Argentina

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EVENTI Il ringraziamento dei Circoli di Reconquista, Romang, Malabrigo, Lanteri, Avellaneda Dal Circolo di Reconquista, Romang, Malabrigo, Lanteri e Avellaneda desideriamo ringraziare Lorenzo Bernardi e Victor Garay, che hanno portato uno spettacolo incredibile con le loro chitarre. Evidenziamo inoltre il grande talento e l’umanità, che assieme al caloroso benvenuto ricevuto presso l’Istituto de arte Manuel Belgrano, ha reso possibile godere di un momento molto apprezzato ed emozionante. Grazie Lorenzo, Grazie Victor, e grazie mille alla Trentini nel mondo che ci ha permesso di vivere questa esperienza indimenticabile.

Cordoba, un’esibizione fantastica Mercoledì 11 settembre, nella sede del Circolo trentino di Cordoba (Argentina), presso la sala pluriuso “Carlo Zamboni” si è presentato per una fantastica esibizione il duo di chitarristi formato da Lorenzo Bernardi e Victor Garay, tappa di un tour che ha toccato dieci diverse località. L’esibizione è stata una delle tre realizzate nella provincia di Cordoba. Sono due grandi musicisti che suonano i loro strumenti creando una chimica speciale: per questo è stata una grande serata per tutti i partecipanti.

Presentando la musica classica Lorenzo e Victor hanno catturato i presenti suonando magnificamente le loro chitarre, con le quali hanno regalato pennellate di colore ed emozioni musicali, ritmi e armonia. Lorenzo Bernardi è un notevole chitarrista di altissima qualità e sa gestire i tempi di presentazione con un dialogo affascinante. I presenti hanno così ascoltato brani di musica classica di diverse epoche. A fine spettacolo il Circolo trentino, i soci e gli amici, hanno offerto una cena ai musicisti.

In visita alla cooperativa «Nuovo Orizzonte» In occasione del suo concerto, tenutosi presso l’istituto d’arte di Reconquista (Santa Fe - Argentina) il 9 settembre, il musicista Lorenzo Bernardi ha colto l’occasione per visitare la sede della cooperativa «Nuovo Orizzonte». La cooperativa di lavoro, fondata nel 2005 come parte di un progetto dedicato a fornire assistenza medica e servizi di supporto do-

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miciliare agli anziani, dal 2007 ospita al suo interno anche un centro diurno, dove i membri più anziani possono partecipare ad una serie di seminari e sperimentarsi con attività manuali sotto il coordinamento degli operatori che gestiscono la cooperativa. Lorenzo, assieme al collega Victor Garay Tobares, ha vissuto un momento di incontro con

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gli anziani e membri della cooperativa, dove ha potuto vivere in prima persona il clima che si respira all’interno di “Nuovo Orizzonte”. Ad accompagnare Lorenzo e Victor sono stati (al centro nella foto qui sotto) la presidente della cooperativa, Patricia Speranza, e il coordinatore dei Circoli trentini del centro del Paese, Oscar Menapace.


GENTE E FATTI DI CONSUETUDINE VENGONO PREPARATI IL 31 OTTOBRE PER LA CELEBRAZIONE DEL «GIORNO DEI MORTI» E DI OGNISSANTI

L’altare per i defunti: un’antica tradizione ancora molto praticata in tutto il Messico Il Comune di Zentla ha organizzato quest’anno una mostra dedicata a questi altari, alla quale hanno partecipato scuole, istituzioni del governo e il Circolo trentino di Colonia Manuel Gonzalez

Sull’altare del Circolo trentiino di Colonia Manuel Gonzalez sono state collocate le foto di quattro persone da sempre molto care a tutta la comunità: Rino Zandonai, Josè Benigno Zilli Manica, Laura Versini e Rita Pedrotti

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l «Giorno dei morti» è una celebrazione tradizionale messicana che ha luogo l’1 e il 2 novembre, collegata alle celebrazioni cattoliche del Giorno dei fedeli defunti e di Ognissanti. Il passaggio dalla vita alla morte è un momento emblematico che, nel corso della storia, ha sempre generato nell’essere umano incertezza, soggezione e timore. Per molti anni, diverse culture hanno sostenuto credenze relative alla morte che hanno dato origine alla diffusione di una serie di riti e tradizioni per onorarla o esorcizzarne la paura. Il Messico è un Paese ricco di cultura e tradizione: uno degli aspetti principali che caratterizza la sua identità nazionale, è proprio l’importanza che viene data alla vita, alla morte, e a tutte le credenze e le tradizioni che le riguardano. Il 31 ottobre è consuetudine erigere l’altare dei morti, in onore di tutti i defunti. Quest’anno il comune di Zentla ha organizzato una mostra dedicata a questi altari, alla quale hanno partecipato scuole, istituzioni del governo e il Circolo trentino di Colonia Manuel Gonzalez. L’evento è stato realizzato con il contributo del museo Josè Benigno Zilli Manica, e ha avuto come scopo quello di preservare e tramandare la tradizione messicana. Riti e offerte presentati in occasione del Giorno dei morti hanno ognuno un preciso significato, e

L’evento è stato realizzato con il contributo del «Museo Josè Benigno Zilli Manica» e ha avuto come scopo quello di preservare e tramandare questa tradizione messicana tra i molti troviamo quelli citati qui di seguito. Il pane dei morti, è una rappresentazione dell’eucarestia, introdotta dagli evangelizzatori spagnoli. Il fiore di Cempasùchil, che rappresenta lo splendore del sole, considerato l’origine di tutto. È considerato la guida delle anime, che indica loro la direzione per giungere a casa. Questo fiore simboleggia la vita, e nel momento della morte, rappresenta il legame che collega il defunto al tutto,

confermando come questo non verrà mai dimenticato da amici e familiari. L’offerta e la visita della anime. Si crede infatti che le anime dei bambini ritornino in visita sulla Terra il primo giorno di novembre, mentre il giorno successivo sono invece le anime degli adulti a ritornare. La fotografia della persona ricordata. L’immagine del defunto viene posizionata sulla parte più alta dell’altare, in attesa che la sua anima giunga in visita.

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Decorazioni di carta. Si è soliti ornare le offerte con carta di riso ritagliata a formare figure di scheletri e di teschi, secondo una tipica arte messicana. Queste opere di artigianato rappresentano l’allegria che fa comunque parte del «Giorno dei morti e del vento». Acqua. L’acqua è molto importante in quanto, tra i suoi molti significati, riflette la purezza dell’anima, il ciclo continuo di rigenerazione della vita e del raccolto. L’offerta è rappresentata da un vaso pieno d’acqua che serve allo spirito del defunto per dissetarsi nel corso del suo viaggio verso il mondo dei morti. Sull’altare del Circolo trentino di Colonia Manuel Gonzalez sono state collocate le fotografie di quattro amici scomparsi, da sempre molto cari a tutta la comunità: Rino Zandonai, direttore della Trentini nel mondo, scomparso nel 2009; prete, scrittore e storico Josè Benigno Zilli Manica, il cui ultimo libro “Italiani in Messico, Terra e Libertà” è stato scritto assieme al consigliere della Trentini nel mondo Renzo Tommasi; Laura Versini, di origini trentine, che è stata professoressa presso l’Università nazionale autonoma del Messico e Consultrice per la Provincia di Trento in Messico; e Rita Pedrotti, anche lei trentina, storica e appassionata al tema dell’emigrazione italiana in Messico. Monica Fadanelli 8 - 2019


A TU PER TU C

Dalla scienza alla famiglia, al Mes

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n trentino «d’importazione». Così potrebbe essere definito Nello Fava, nato e cresciuto a Parma ma residente ormai nella nostra provincia da molti anni. A spingerlo a lasciare la pianura per trasferirsi tra le montagne, il lavoro e l’amore. Ma andiamo con ordine. «Sono nato a Parma il 10 ottobre del 1945, e dopo gli studi superiori ho scelto di iscrivermi alla facoltà di Scienze biologiche, dove mi sono laureato nel 1970. Il caso ha voluto che durante gli anni dell’università conoscessi una collega, Francesca Carloni, una cosiddetta «fuorisede»: infatti lei era trentina, e si trovava a Parma solamente per frequentare l’università, lo stesso indirizzo che avevo scelto io». Non si è trattato di una semplice simpatia reciproca passeggera: Francesca e Nello sono marito e moglie da tanti anni, genitori di Giulia e Marcello, e nonni orgogliosi di tre nipotine: Margherita, Caterina e Tea. «Quando mi laureai, si pose il problema della ricerca del lavoro. Il mio desiderio era quello di spendermi nel campo dell’insegnamento e all’epoca, le uniche due regioni in Italia in cui vi era una concereta possibilità di ottenere un impiego come docente, erano il Trentino- Alto Adige e la Sardegna. Io e Francesca eravamo già una coppia, lei desiderava tornare nella sua terra d’origine, e quindi fu naturale scegliere di stabilirci qui. Ottenni quasi subito un impiego come insegnante di scienze e matematica presso le scuole medie di Rovereto «D. Chiesa», quattordici anni alla Scuola Media B. Malfatti» di

«Ho deciso di diventare socio della Trentini nel mondo non solo perché credo negli stessi valori che promuove, ma anche per l’importanza che ha avuto nel farmi scoprire aspetti di vita che esulano dal mio ambito di lavoro. Collaborando con l’associazione mi sono reso conto di quanto sia fondamentale il “patto virtuoso” che mette in rete chi è partito con la propria terra d’origine»

Mori, e, successivamente alle «Paolo Orsi». LA «SCOPERTA» DEL TRENTINO

Per quanto i chilometri che la separano da Parma non siano milioni, Rovereto è comunque una città completamente nuova e diversa per Nello, che si trova a dover approcciare una realtà che non conosce, e a combattere con inevitabili dubbi e paure che, però, spariscono in fretta. «Il mio incontro col Trentino non può che essere definito positivo. Come insegnante, mi ha colpito immediatamente il senso di accettazione con il quale venivano accolti i colleghi che arrivavano da fuori regione. Teniamo presente che già allora arrivavano aspiranti insegnanti da ogni angolo d’Italia, persino dalla lontanissima Sicilia, eppure non ho mai percepito razzismo, pregiudizi o atteggiamenti di esclusione. Questa apertura al «nuovo» mi ha davvero sorpreso, e mi ha aiutato a svolgere il mio

mestiere in maniera più coinvolta e partecipe. Un’altra sorpresa l’ho avuta quando mi sono reso conto che, nonostante fosse geograficamente collocata tra i monti, Rovereto era una città «aperta», dove la mentalità non era affatto provinciale. Visitando il Trentino ho scoperto quanto fossero presenti l’educazione, il rispetto, e un forte interesse e senso di responsabilità nei confronti della «cosa pubblica», che si traduce in servizi efficienti ed eccellenti. Vorrei anche approfittare per smentire un pregiudizio: quello che i trentini siano persone chiuse. Apparentemente è così, non lo nego, ma conoscendoli meglio si capisce che non si tratta di chiusura all’altro, bensì di riservatezza, che è qualcosa di molto diverso, al giorno d’oggi direi un valore». Nello si dedica all’insegnamento per trent’anni, dopodiché decide di ampliare i suoi orizzonti professionali e nell’ottobre 1995 entra a far parte dell’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa (IPRASE). La formazione lo entusiasma. In breve tempo diventa responsabile delle attività didattiche del Museo

«Visitando il Trentino ho scoperto quanto fossero presenti l’educazione, il rispetto, e un forte interesse e senso di responsabilità nei confronti della «cosa pubblica» 8 - 2019

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civico di Rovereto e avvia una serie di contatti con insegnanti referenti, con dirigenti scolastici e con il Ministero della Pubblica Istruzione per partecipare a progetti educativi, dei quali il fiore all’occhiello è la competizione di robotica educativa internazionale «FLL» (First Lego League). Nel marzo 2007 Nello Fava viene eletto nuovo presidente della «Società museo civico» di Rovereto. «Si è trattato di un traguardo professionale importante, che mi ha dato modo, attraverso l’orga-


CON IL SOCIO

ssico: vita e passioni di Nello Fava «Come insegnante, mi ha colpito immediatamente il senso di accettazione con il quale venivano accolti i colleghi che arrivavano da fuori regione»

nizzazione delle attività museali, di approfondire i temi scientifici che da sempre mi appassionano: astronomia, biologia, zoologia, geologia e botanica. Proprio la botanica è stata il filo che mi ha condotto, nel 2013 ad avere i primi contatti con la Trentini nel mondo. Mi capitò di leggere il libro «Cassiano Conzatti, il biologo e pedagogo in Messico» scritto da Renzo Tommasi, consigliere

dell’associazione. Il testo tratta la vita e le opere di Conzatti, un giovane emigrante che dal Trentino, era infatti nato a Civezzano nel 1862, raggiunse il Messico, dove ancora oggi è considerato il più grande botanico del Paese, grazie al suo lavoro di esperto scienziato e formatore di docenti sulla botanica». L’«INCONTRO» CON IL MESSICO

Nello si appassiona alla storia di Conzatti, tanto che il 20 aprile 2016 , contribuisce ad ideare e allestire presso l’Urban Center di Rovereto una mostra dedicata a questo celebre «trentino nel mondo», alla sua vita e al suo operato in terra messicana. È l’inizio di un’avventura che porterà Nello dall’altra parte del mondo. «Io che ho sempre viaggiato molto poco, mi sono ritrovato ad attraversare l’oceano ben tre volte, per raggiungere il Messico e seguire una serie di iniziative che, se in principio avevano come tema centrale l’operato di Conzatti, con il tempo sono diventate sempre più trasversalmente culturali e di solidarietà. Uno dei traguardi più importanti è stato il gemellaggio, siglato il 21 settembre 2015, tra Rovereto

e Oaxaca, la città messicana in cui Conzatti viveva. Si è trattato di un obiettivo raggiunto grazie all’unione di tante forze: oltre alla Società museo civico, infatti, è stato determinante il contributo dato dalla comunità di valle di Rovereto e dalla Trentini nel mondo. Da quel momento, i rapporti tra il Trentino e il Messico si sono intensificati, e con loro il mio interesse per il Paese e più in generale per i trentini che vi abitano. Nel 2017 la Trentini nel mondo ha promosso un evento di importanza storica: per la prima volta è stato organizzato un incontro di coordinamento di tutti i Circoli trentini presenti sul territorio messicano, che ha rappresentato un salto di qualità enorme a livello organizzativo, visto che fino a quel momento i Circoli non erano in comunicazione tra di loro.» Nello rimane molto colpito dal lavoro dell’associazione, inizia a documentarsi sulla storia, sulla filosofia e sugli obiettivi, si rende conto di condividerli pienamente; da lì alla scelta di diventarne socio il passo è breve. «Ho deciso di diventare socio della Trentini nel mondo non solo perché credo negli stessi valori che promuove, ma anche per l’importanza che ha avuto nel farmi scoprire aspetti di vita che esulano dal mio ambito di lavoro. Collaborando con l’associazione mi sono reso conto di quanto sia fondamentale il «patto virtuoso»

che mette in rete chi è partito con la propria terra d’origine. Non solo, le attività di sostegno allo studio dei giovani e le numerose iniziative di solidarietà, mi hanno dato davvero la conferma di come questa realtà compia da anni un lavoro insostituibile». I PROGETTI PER IL FUTURO

L’agenda dei programmi per il futuro di Nello è fitta di progetti e obiettivi, uno su tutti quello che vede la Società museo civico e la «Fondazione Padre Kino» confrontarsi attivamente per la realizzazione di un protocollo di collaborazione. «Il progetto, oltre che dalla Società museo civico e dalla Fondazione Padre Kino è supportato anche dalla Fondazione museo civico e dalla Trentini nel mondo, e si propone la creazione di un documento che unisca la comunità di valle di Rovereto e quella di Segno, in Valle di Non, dove hanno sede sia il museo che la fondazione dedicati a Padre Kino, il missionario gesuita che nel 1687 raggiunse il Messico e si spese in prima persona per contribuire allo sviluppo economico dell’area di Sonora. Siamo certi che la collaborazione tra le due realtà potrebbe portare alla realizzazione di numerose iniziative di grande importanza storica e culturale». Alice Sommavilla

LE FOTO (dall’alto in senso orario): ad Udine nel 2016 per un’edizione della First Lego League; nella sede della Trentini nel mondo; al Museo Civico di Rovereto, con i botanici Filippo Prosser e Giulia Tomasi (dicembre 2013); finale nazionale della First Lego League (robotica educativa) con il giornalista Antonio Megalizzi e Jorge Gutierrez dell’Aquila Basket (marzo 2018); Expo a Milano con il Console Messicano Marisela Morales, Renzo Tommasi della Trentini nel Mondo (primo a destra) e il Consultore della Provincia Autonoma di Trento per il Messico, Leobardo Cortez Manica (luglio 2015).

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CIRCOLI

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l Messico ha commemorato il 138° anniversario dell’emigrazione italiana e per l’occasione sono state programmate molte iniziative che si sono svolte dal 18 al 21 ottobre ed hanno coinvolto istituzioni e cittadini. Su queste pagine riportiamo alcuni degli eventi organizzati nelle città dove sono presenti anche comunità di origine trentina.

Messico, celebrato il 138° annive

HUATUSCO. Alle undici del mattino del 18 ottobre, presso il parco «Ignacio Zaragoza» (foto in alto a sinistra) le autorità municipali e le famiglie italiane del Circoli trentini di Huatusco, Colonia Manuel Gonzalez e Cordoba, assieme all’associazione «Bellunesi nel mondo» del Messico, si sono riunite nella piazza principale del parco, dove si è tenuta la cerimonia ufficiale per rendere onore alle bandiere del Messico e dell’Italia. A dare il benvenuto ai presenti è stata Maria Lorena Dominguez Leon, segretaria del municipio di Huatusco, intervenuta in rappresentanza del sindaco Baldinucci Tejeda Colorado, che ha sottolineato l’importanza della giornata con queste parole: «Oggi, in questa città, ricordiamo la presenza su questo

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territorio di quanti, sperando in un futuro migliore, sono arrivati qui, trasformando il Messico nella loro seconda patria, nella loro seconda casa». Durante la cerimonia Maria Isabel Debernardi Delavequia ha ricordato in maniera molto dettagliata la traversata che hanno compiuto gli emigranti per raggiungere il Messico. Karol Marini, con un sentito ed emozionante discorso, ha raccontato la storia dei suoi discendenti italiani. Le autorità municipali e i rappresentanti trentini e veneti dell’immigrazione italiana, hanno poi deposto un’omaggio floreale presso il monumento dedicato al centenario dell’indipendenza del Messico. Al termine dell’evento è stata scattata la tradizionale foto ricordo di gruppo.

dottor Emilio Zilli Debernardi, presidente dell’Associazione dei discendenti italiani in Messico e Console onorario italiano a Veracruz, ha coordinato la cerimonia di commemorazione e ha consegnato una serie di riconoscimenti ai membri della comunità, affiancato dal rappresentante del Governo di Veracruz, Carlos Escalante Igual, e dalle assieme alle autorità della Marina e ad Avelino Merlo Zanella, presidente del consiglio comunale di San Gregorio Atzompa. Va ricordato che anche quest’anno si è tenuta una commemorazione sul Malecòn, il luogo dove approdarono i primi italiani, ed è stata donata un’offerta simbolica al mare, oltre ad un omaggio floreale ai piedi della targa commemorativa dedicata all’immigrazione italiana del 1881.

VERACRUZ. A Veracruz l’evento è iniziato in una delle sale del «Faro diVenustiano Carranza», sede della Terza zona navale militare della Marina militare del Messico, dove il

COLONIA MANUEL GONZALEZ. Nell’anniversario dei 138 anni dell’emigrazione italiana in Messico, il Circolo trentino di Colonia Manuel Gonzalez, assieme al

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ersario dell’emigrazione italiana comune di Zentla, ha organizzato una serie di iniziative per commemorare l’evento. Inaugurate il 18 ottobre, le celebrazioni hanno reso omaggio agli emigrati italiani che fondarono le comunità di Colonia Manuel Gonzalez, Zentla e Veracruz. Domenica 20, presso la piazza di Colonia Manuel Gonzalez, alla presenza di cinquecento persone, è stata «inau-

gurata» statua raffigurante il Leone di San Marco nella sua nuova collocazione. Lo spostamento era stato deciso per garantire maggiore visibilità alla statua e valorizzare in questo modo una scultura preziosa e unica per il Messico. La ricollocazione è stata curata dal Circolo trentino di Colonia Manuel Gonzalez, con la collaborazione del municipio di Zentla e di Antonio Manzur Demeneghi, che ha messo a disposizione i macchinari necessari per poter spostare la scultura, pesante più di sei tonnellate. Numerosi i momenti di commemorazione e i discorsi pronunciati dai rappresentanti delle istituzioni, oltre ad una messa di ringraziamento officiata nella parrocchia di San José dal parroco Carlos Demeneghi. Non sono mancati i momenti conviviali, allietati da esibizioni di chitarra, arpa, musica mariachi e dal corpo di ballo “La bailarina Azul” di Huatusco. Le celebrazioni si sono concluse con la

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consegna dei riconoscimenti all’associazione «Discendenti italiani in Messico», al Circolo trentino e all’associazione «Bellunesi nel mondo» del Messico.

IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA TRENTINI NEL MONDO. A congratularsi per l’importante anniversario, anche la Trentini nel mondo, attraverso le parole del suo presidente, Alberto Tafner, che ha inviato un messaggio. «Oggi - ha scritto Tafner - è tanto più importante ricordare quanto hanno fatto i nostri nonni in passato, perché la velocità del presente rende sempre più difficile rendersi conto di quanti sacrifici e quanto lavoro sia stato necessario per garantire un futuro migliore alle generazioni future. Ricordare questo, per la Trentini nel mondo, non è solo un dovere, ma una necessità per imparare a conoscere sempre meglio i valori e i sentimenti che ci uniscono. Quello che non è cambiato in questi 138 anni, è lo spirito di solidarietà e reciproca collaborazione che ci unisce e ci accomuna, indipendentemente dalla distanza. Auguriamo alla comunità italiana in Messico tutto il bene possibile, ricordando che siamo tutti parte di una grande, forte e coesa Comunità Trentina».

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Anche i trentini hanno dato il benvenuto al presidente Mattarella a San Francisco C’erano anche tre trentini, Giuseppina Piasente Alvarez, Luca Dorigatti e Sara Merzi, all’incontro con il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, organizzato il 18 ottobre dal Consolato generale d’Italia di San Francisco (Stati Uniti). Giuseppina Piasente Alvarez è stata invitata in quanto presidente del Circolo trentino di San Francisco e Luca Dorigatti nella sua veste di coordinatore dei Circoli trentini e di ex consultore della Provincia Autonoma di Trento. Sara Merzi, da due anni negli Stati Uniti, ha fondato una so-

cietà di software nella Silicon Valley con un connazionale. Mattarella era stato prima a Washington, dove si era incontrato con il Presidente degli USA Trump, con Nancy Pelosi, presidente della Camera dei rappresentanti, e aveva visitato il Congresso degli USA. Si era poi spostato in California, più precisamente a San Francisco e nella Silicon Valley, dove ha visitato alcune startup italiane, un centro di ricerca di Stanford diretto da una Professoressa Italiana, la Dottoressa Maria Grazia Roncarolo, ed infine ha incontrato

le Associazioni e gli imprenditori Italiani della zona. Giuseppina Piasente e Luca Dorigatti hanno riferito alla Trentini nel mondo che è stata una piacevolissima serata, durante la quale hanno avuto l’onore ed il piacere di scambiare alcune parole con il Presidente che si è dimostrato molto affabile ed estremamente disponibile. I due trentini segnalano inoltre che su Youtube c`è un video che ritrae Giuseppina Piasente davanti a Mattarella, in prima fila, che canta l’inno Nazionale.

Studenti e insegnanti riuniti a Carmelo per la «Settimana della lingua italiana» I

Circoli trentini dell’Uruguay hanno inaugurato la «Settimana della lingua italiana nel mondo», che si è svolta dal 21 al 27 ottobre, con il secondo incontro degli studenti dei Circoli del paese presso la città di Carmelo. L’incontro ha riunito studenti e insegnanti di italiano, in una giornata dedicata all’aggiornamento didattico e alla diffusione della lingua e della cultura italiana. La «Settimana della lingua italiana nel mondo», è ogni anno dedicata ad un tema diverso, che funge da filo conduttore per un vasto programma di conferenze, mostre e incontri con i protagonisti della cultura italiana. Il tema dell’edizione 2019 è stato «L’italiano sul palcoscenico», e ha visto gli studenti dei Circoli trentini dell’Uruguay mettersi alla prova con diverse attività. Gli alunni del corso di italiano 8 - 2019

del Circolo di Montevideo, diretti dall’insegnante Carla Frione, hanno messo in scena una piccola rappresentazione teatrale, basata su «L’italiana in Algeri», opera lirica in due atti di Gioacchino Rossini, rappresentazione che verrà replicata anche durante la festa di fine anno del Circolo. L’Istituto italiano di cultura ha messo inoltre a disposizione il documentario «Leonardo Cinquecento», del regista Francesco

Invernizzi, la cui proiezione ha permesso agli spettatori di conoscere in maniera più approfondita la storia di Leonardo Da Vinci. Jorge Zas Fernandez, coordinatore dei Circoli trentini dell’Uruguay, è intervenuto sottolineando come promuovere la lingua italiana sia fondamentale, in quanto salvaguardare la lingua di una comunità è una delle forme più importanti di diffusione della cultura di una nazione. Jorge Zas

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ha inoltre riportato ai presenti i saluti e i complimenti inviati dalla Trentini nel mondo. All’evento hanno preso parte anche la dottoressa Cristina Dalla Vecchia, docente e lettrice di lingua italiana in Uruguay; Teresa Gazza, presidente del Circolo trentino di Carmelo; Silvia Norbis, presidente del Circolo di Montevideo e Maria Bernardi, presidente del circolo trentino di Colonia del Sacramento.


CIRCOLI ALL’INIZIATIVA È STATO DEDICATO UN ARTICOLO PUBBLICATO DOMENICA 20 OTTOBRE DAL QUOTIDIANO «GENTE D’ITALIA»

Il Circolo binazionale Rivera-Livramento è «a caccia» di talenti artistici italiani S

covare i talenti artistici italiani in Uruguay e diffonderli in tutto il Sud America: è questo l’ambizioso obiettivo del Circolo trentino binacional RiveraLivramento (Uruguay-Brasile), che è già alla ricerca di opere per poter poi realizzare una mostra. L’iniziativa, anticipata durante l’ultimo incontro dei Circoli trentini dell’Uruguay, lo scorso maggio, ha preso ufficialmente il via. “L’obiettivo è quello di far avvicinare tutte le associazioni italiane attraverso un progetto che apra le porte anche ai molti discendenti italiani presenti nel Paese e desiderosi di diffondere il proprio talento - spiega Carlos Patricio Berruti, segretario del Circolo e artefice dell’idea - si

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tratta di una preziosa occasione per promuovere i lavori di tanti giovani che altrimenti rischierebbero di rimanere nell’ombra”.

ltre 250 persone hanno partecipato presso la “Casa degli italiani”, il centro di riferimento per la comunità italiana a Montevideo (Uruguay), alla presentazione della “Guida delle radici italiane - un viaggio sulle tracce dei tuoi antenati”, realizzata dall’associazione «Raiz Italiana» e promossa dal Ministero degli affari esteri. L’evento è stato aperto dal discorso di benvenuto dell’ambasciatore italiano, Gianni Piccato. La presentazione della guida, il cui primo volume ha proposto itinerari in Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna e Puglia, è stata accompagnata da una serie di manifestazioni artistiche e culturali, come l’esibizione del coro «Stella Alpina» del Circolo trentino di Montevideo (nella foto qui sopra) e del gruppo di ballo delle ragazze di “Los Campanos”, oltre ad una degustazione di prodotti tipici regionali. La presentazione della guida è avvenuta in concomitanza con lo svolgimento, dal 18 al

Nessun limite artistico, la raccolta delle opere è aperta, trasversale, ed include pittura, arti plastiche, scultura, artigianato, musica e letteratura. Nel mese di dicembre verrà iniziato il lavoro di selezione per la presentazione ufficiale, prevista in occasione dell’incontro dei Circoli trentini del Sud America, che si terrà in Argentina nel 2020. Il gruppo organizzatore, di origine “binazionale” in quanto nato al confine tra Uruguay e Brasile, si propone come fine ultimo quello di diffondere la mostra a livello regionale, in particolare per quanto riguarda Argentina e Brasile, in modo da renderla un’esperienza che possa portare ad un arricchimento personale tramite la condivisione di esperienze.

A Montevideo, applausi al coro «Stella Alpina» alla presentazione della «Guida alle radici italiane» 20 ottobre, di «Expoviajes», fiera del turismo dell’Uruguay, organizzata dalle agenzie di viaggio dell’Uruguay presso il parco tecnologico di Montevideo. Lo stand italiano è stato curato dall’Ambasciata italiana in Uruguay e dall’ENIT di Buenos Aires, in collaborazione con l’associazione “Raiz Italiana”.

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“Puntiamo ad un’integrazione più dinamica tra i diversi Circoli sparsi per la regione con l’idea di avvicinarci e conoscerci di più - conclude Berruti - e successivamente si penserà al progetto di una presentazione in Uruguay. Da parte nostra, restiamo aperti a qualsiasi proposta o suggerimento da parte di chi sia interessato a collaborare con noi”. All’iniziativa del Circolo trentino è stato dedicato un articolo pubblicato nell’edizione di domenica 20 ottobre del quotidiano «Gente d’Italia».

Oltre 11 mila persone hanno visitato nel corso della tre giorni i 125 padiglioni allestiti, e presenziato ad una serie di conferenze dedicate alle principali mete turistiche, tra le quali era naturalmente compresa l’Italia. Sono stati messi a disposizione del pubblico una serie di opuscoli e materiale informativo, mentre la direttrice dell’associazione Raiz Italiana, Marina Gabrieli, ha presentato alcuni itinerari dedicati alla riscoperta delle origini italiane e quindi specificamente pensati per i discendenti degli emigrati italiani in Uruguay. Ad inaugurare la fiera è stato il ministro del turismo uruguayano, Banjamìn Liberoff, che ha dato formalmente il via ad un’iniziativa che si è rivelata una preziosa occasione di promozione dell’immagine dell’Italia in Uruguay, oltre ad un’occasione per rafforzare i contatti con agenzie di viaggio, giornalisti ed esperti del settore, nonché con enti ed istituzioni interessate a future collaborazioni in campo turistico. 8 - 2019


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Notizie dal Circolo trentino di Bento Go

«Medieval Bento», seconda edizione secondo successo L

a seconda edizione di “Bento Medievale” ha reso possibile vivere l’esperienza della vita e dell’arte del medioevo nel bellissimo paesaggio naturale della città di Bento Goncalves (Rio Grande do Sul, Brasile) terra di uva e di vino. Organizzato dal Circolo trentino di Bento Goncalves in collaborazione con “Trentino promozioni”, l’evento si è tenuto il 21 settembre presso la sede dell’«Associazione Atletica Banco do Brasil», ed ha richiamato un vasto numero di partecipanti. Tantissime le attrazioni offerte: combattimenti per principianti e non, conferenze, battesimo vichingo, balli e artigianato medievale. Presente, e prodotto appositamente per l’occasione, l’immancabile idromele. A

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concludere la giornata, le esibizioni della band folk veneziana “Caligo” e del gruppo “Balaio de Palha”. Al tramonto, gli ospiti hanno potuto godere di un vasto banchetto attorno a un falò, gustando pollo, maiale, pane, verdura e vino. Per Sandro Giordani, uno degli organizzatori dell’evento, nonché autore di iniziative culturali attraverso la “Trentino promozioni”, la giornata è stata «un’opportunità per approcciarsi ad un periodo storico e culturale molto diverso, come quello del medioevo, e un’occasione per coinvolgere i giovani, diffondendo informazioni sull’origine dell’immigrazione italiana». Per l’edizione del prossimo anno è già stata prevista l’introduzione di nuovi giochi medievali, che possano coinvolgere un numero sempre più alto di partecipanti.

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onçalves (Rio Grande do Sul - Brasile) «8a Magna Bento», un evento riuscito

Si è svolta domenica 20 ottobre l’ottava edizione di “Magna Bento”, evento promosso e organizzato dal Circolo trentino di Bento Goncalves (Rio Grande do Sul, Brasile), durante il quale è stata raccontata la storia delle comunità di Santa Lucia e Sant’Isidoro, nella Valle dei Vigneti. L’iniziativa ha visto la partecipazione del coro della Valle dei vigneti, ed è stata anche l’occasione per commemorare i trent’anni di attività del Circolo. I paesaggi ammirati hanno conquistato tutti. I verdi vigneti sembravano traboccare di antiche

storie familiari. La visita alla famiglia Tasca, che da trent’anni produce succhi di frutta e altri prodotti, ha appassionato tutti, e un’interesse particolare è stato riservato al museo di proprietà della famiglia, la cui

storia e origine è stata illustrata direttamente da Decìo Tasca. È stata inoltre visitata la proprietà della famiglia Lazzarotto, che ha da poco avviato la produzione di vini e spumanti nella bellissima zona collinare di Monte Belo,

dove è stata illustrata ai visitatori la storia che ha portato allo sviluppo delle attività familiari nell’area dell’agricoltura e della viticoltura. La passeggiata si è conclusa presso la chiesetta in legno di Sant’Isidoro, dove i coristi hanno intonato una serie di canti italiani. In chiusura, polenta con sugo alla bolognese, vino e succo per tutti. Il Circolo trentino di Bento Goncalves è stato più che soddisfatto della riuscita dell’evento, e invita i partecipanti a replicare l’iniziativa il prossimo anno, precisamente la terza domenica di ottobre

Programmate le attività 2020 per il gemellaggio con la Vallagarina Durante una recente riunione del gruppo di lavoro che si occupa del gemellaggio che unisce Bento Gonçalves alla Vallagarina, sono state presentate le iniziative previste nel 2020. È in programma la seconda “Missione europea”, organizzata dal Sindacato Rurale Serra Gaucha e dal gruppo “Truppe dos Quatro”, che permetterà ad una rappresentanza della città di Bento Goncalves di visitare l’Italia. Prevista nel programma una visita degli agricoltori del Sindacato Rurale Serra Gaucha ad una serie di produttori vinicoli e cantine in Veneto, Toscana, Lazio e Trentino, dove verrà visitato anche

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l’Istituto agrario di San Michele all’Adige. Arte e cultura di Bento Goncalves saranno portati in Italia dal gruppo “Truppe dos Quatro”, che eseguirà una serie di performance di danza. Il gruppo di lavoro che si occupa del gemellaggio è coordinato da Sandro Giordani e si propone di promuovere iniziative economiche e culturali che possano far scoprire nuovi luoghi e allo stesso tempo valorizzare le proprie radici. Alla riunione, in rappresentanza del Comune era presente l’assessore alla cultura, Evandro Soares, che ha espresso un giudizio positivo sul lavoro fin qui svolto nell’ambito del gemellaggio. 8 - 2019


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Visita a sorpresa del Circolo di Puerto Tirol al programma radiofonico «Radici trentine» Ha compiuto tredici anni il 28 settembre il programma radiofonico “Radici Trentine”, condotto da Daniel Campestrini. Daniel, il cui vero nome è Raul Domingo Campestrini, discende da una famiglia di Torcegno, emigrata in Argentina nel 1878. L’importante traguardo del suo programma è stato festeggiato con una visita a sorpresa, avvenuta proprio durante la messa in onda della trasmissione, del coordinatore della Trentini nel mondo per il Sud America, Roberto Paolazzi, e il presidente del circolo trentino di Puerto Tirol (Chaco, Argentina), Dario Farías. Il conduttore ha rivangato le origini del programma, nato su proposta dello stesso Campestrini e del Circolo trentino locale, che nel 2006 hanno proposto il progetto all’allora coordinatore della Trentini nel mondo per il Sud

America, Ciro Russo, e al presidente del consiglio regionale del Trentino Alto Adige, Franz Pahl, approfittando della loro presenza durante una visita a Puerto Tirol. L’idea, come ha spiegato Campestrini, era quella di dar vita ad una trasmissione radiofonica dedicata ai discendenti trentini presenti a Puerto Tirol, che trattasse argomenti e testimonianze importanti per tenere viva la memoria storica e l’unione dei discendenti trentini della comunità locale. Il presidente del Circolo trentino di Puerto Tirol si è congratulato con tutto lo staff del programma, invitandolo a proseguire nella diffusione della cultura trentina, ribadendo come il Circolo vuole essere un punto di riferimento per tutta la comunità, che può trovare uno spazio dove sentirsi accolta, partecipare alle riunioni e presentare eventuali

Il conduttore della trasmissione, Daniel Campestrini, con accanto una copia della rivista «Trentini nel mondo». Nel «selfie» in alto (da sinistra) Darío Farias, Roberto Paolazzi e Daniel Campestrini.

problemi. Anche Roberto Paolazzi ha espresso le sue congratulazioni e ha ricordato i progetti in corso promossi dalla Trentini nel mondo e dalla Provincia autonoma di Trento, con un particolare riferimento all’incontro dei giovani

trentini tenutosi il 21 e 22 settembre nella città di San Josè (Entre Rios, Argentina), al quale hanno partecipato giovani discendenti trentini provenienti da diverse province, oltre ai coordinatori dei Circoli trentini della zona centrale e settentrionale del Paese. L’obiettivo principale dell’incontro è stato quello di individuare gli interessi comuni alle nuove generazioni per poter sviluppare delle strategie di lavoro e cooperazione in ambito socio-culturale, e nelle aree della solidarietà e dell’educazione-formazione, anche attraverso progetti in collaborazione con le università locali.

Un murale artistico per la sede del Circolo Dopo l’incontro presso la sede della radio, Darío Farìas e Roberto Paolazzi si sono recati presso la sede del Circolo trentino di Puerto Tirol per visitare la struttura e ammirare il murale realizzato da un gruppo di artisti originari della provincia

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di Tucumàn, dedicato alla «Fondazione Huoqo» e realizzato durante le celebrazioni per uno degli anniversari della fondazione della città. La Fondazione, ogni due anni, promuove la visita a Puerto Tirol di gruppi di artisti

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provenienti da tutta l’Argentina e da altri Stati del Sud America, organizzando un festival di manifestazioni artistiche che si conclude il 6 agosto, giorno in cui viene ricordato il «battesimo» della città con il nome di Puerto Tirol.


CIRCOLI SI È PARLATO DEL CONTRIBUTO DATO DALLA COMUNITÀ ITALIANA ALLO SVILUPPO DELL’ARGENTINA E DI PROGETTI PER IL FUTURO

Anche i Circoli trentini tra i protagonisti di due importanti eventi a Mar del Plata Il 12 e 13 ottobre Mar del Plata (Buenos Aires - Argentina) ha ospitato il 18° «Congresso dei Giovani di origine italiana» e il primo «Incontro nazionale dei dirigenti delle istituzioni italiane». Due eventi dedicati al contributo dato dalla comunità italiana nella costruzione del Paese e un’occasione per riflettere su sfide e progetti per il futuro dedicate alle nuove generazioni. Circa cinquecento i presenti alla due giorni tenutasi presso la sede della società italiana «Giuseppe Garibaldi» e del «Colegio de Martilleros». Numerosi i giovani, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, che attraverso i loro

interventi hanno portato un contributo concreto per quanto riguarda l’introduzione di nuove modalità di lavoro che possano essere più fresche e innovative, finalizzate alla creazione di una nuova generazione di giovani dirigenti nello stato argentino. Numerosi anche i rappresentanti della Trentini nel mondo intervenuti, che hanno posto l’accento sull’impegno che unisce la comunità trentina del Paese a livello istituzionale, sempre pronta a spendersi in attività dedicate alla realizzazione di progetti comuni che coinvolgano la collettività in un’ottica partecipativa, federale e democratica.

Serve un’ottica partecipativa e democratica

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l primo «Congresso nazionale dei dirigenti delle comunità italiane all’estero», al quale hanno partecipato anche rappresentanti dei Circoli della Trentini nel mondo, si è tenuto nella città di Mar del Plata (Buenos Aires, Argentina) il 12 e 13 ottobre. Convocati anche i rappresentanti di tutte le associazioni italiane dell’Argentina, le autorità del Consiglio generale degli italiani all’estero e i membri del COMITES. Gli interventi dedicati alla formazione su relazioni e cooperazione internazionale, accorpati sotto il titolo “Relazioni ItaliaArgentina, un ponte in continua evoluzione” sono stati curati dall’addetto alla cultura dell’ambasciata argentina in Italia, dal gruppo dei parlamentari “Amicizia Argentina-Italia” per la camera dei deputati della nazione, e dal dirigente scolastico del consolato generale italiano a Buenos Aires. A seguire, il centro italo-argentino Alti Studi dell’università di Buenos Aires è intervenuto attraverso il contributo di Maria Eugenia Serrano e dei giovani trentini Fernando Collizzolli ed Eliana Zanini, che hanno descritto

la mission e l’attuale composizione del Cento Alti Studi, e introdotto il corso per dirigenti delle istituzioni italiane, attualmente in fase di sviluppo, oltre ad illustrare i progetti futuri del Centro per quanto riguarda la comunità italiana in Argentina. L’incontro ha visto la partecipazione dei giovani dirigenti di alcuni Circoli trentini, tra gli altri, Francisco Canepele, Cristian Litterini, Eliana Zanini e Fernando Collizzolli. Si è trattato di un’occasione per proseguire l’impegno assunto durante l’ultimo incontro dei giovani trentini (vedi articolo sulla

pagina seguente), tenutosi a San José (Entre Rios), nel corso del quale erano nati una serie di progetti che riguardano, tra le altre cose, la creazione di un coordinamento nazionale per i giovani, che consentirà di strutturare le competenze in diverse materie e funzioni correlate alla Trentini nel mondo e ad altre istituzioni, introducendo un punto di vista più fresco e innovativo, oltre a rafforzare la rete di cooperazione, per esempio dando risalto alla rete delle univerisità collegate al Trentino. I dirigenti della Trentini nel mondo presenti sono stati Rafael

Acuña Agnelli, coordinatore per la zona del Nord-est; Carlos Trentin, coordinatore della zona centrale del Paese; Gustavo Trentini del Circolo di Cordoba; Francisco Nardelli del Circolo di Bahìa Blanca e Mariana Lalanne del Circolo di Mar del Plata. Durante i loro interventi hanno sottolineato la grande forza e l’impegno che unisce la comunità trentina a livello istituzionale, attraverso la partecipazione ad eventi dedicati a convogliare l’interesse su progetti comuni che coinvolgono tutta la comunità in un’ottica partecipativa, democratica e federale.

Per comunicare con la redazione del mensile:

redazione@trentininelmondo.it 23

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CIRCOLI I PARTECIPANTI HANNO ANCHE VISITATO ALCUNI LUOGHI DI PARTICOLARE INTERESSE STORICO ED ECONOMICO DELLA CITTÀ

I giovani argentini si sono incontrati a San José O

rganizzato dal Circolo Trentino di San José (Argentina) con il sostegno dell’Associazione Trentini nel Mondo, della Provincia Autonoma di Trento, del Comune di San José e dell’assessorato del turismo del comune, in settembre si è tenuto a San José l’« Incontro di Giovani Trentini». Il luogo prescelto per ospitare i lavori è stato il Museo Storico Regionale della Colonia di San José, dove si sono ritrovati giovani provenienti dai Circoli trentini di Buenos Aires, Tandil, Zárate, Santa Rosa (La Pampa), San Justo (Santa Fe), Machagai (Chaco), Saenz Peña (Chaco), Resistencia (Chaco), Corrientes, Chajarí e Concordia. Inoltre, hanno partecipato i coordinatori dei Circoli della zona centrale e nord e il rappresentante della Trentini nel Mondo in Sud America, Roberto Paolazzi.

L’«incontro» aveva come obiettivo principale quello di analizzare i problemi comuni dei giovani dei Circoli e i progetti per lavorare insieme sia tra di loro da tutti i punti del paese sia in collegamento con l’Associazione Trentini nel Mondo e con la Provincia autonoma di Trento, in modo da generare collabora-

zioni in materia di cooperazione, cultura, accordi con le università, avendo sempre come punto di riferimento le esigenze e le aspettative dei giovani discendenti di emigrati trentini. Dopo l’incontro, i partecipanti hanno visitato alcuni luoghi di particolare interesse della città come Liebig, Bard Liquors, El

Molino Forclaz e Nuez Pecan, tutti esempi dell’enorme valore del patrimonio creato dagli emigrati arrivati per colonizzare il territorio dove ora sorge la città di San José. Luz Oradini

Una bandiera della provincia per i trentini di Obera Rafael Acuña Agnelli (secondo da destra nella foto), Coordinatore dei Circoli trentini della zona nord dell’Argentina, in occasione della quarantesima «Festa nazionale degli immigrati», ha incontrato la comunità italiana della provincia di Obera (Misiones). Nella città ci sono diverse famiglie di origine trentina, arrivate nel 1879 in Brasile, che successivamente si sono trasfe8 - 2019

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rite in questa zona dell’Argentina. Rafael Acuña ha consegnato al comitato direttivo di «Casa Italia» della città una bandiera della Provincia Autonoma di Trento, in modo che anche la comunità di origine trentina possa avere un emblema che li identifica all’interno di «Casa Italia», che rappresenta uno spazio significativo per tutte le comunità che vivono in Argentina.


CIRCOLI

Resistencia: cinema, musica e conversazioni per la 19a «Settimana della lingua italiana» S ergio Escalante Gadotti , presidente del Circolo trentino di Resistencia (Chaco, Argentina), ha inviato la nota pubblicata qui di seguito, in cui illustra le iniziative organizzate in occasione della 19a «Settimana della lingua italiana nel mondo». «Cinema italiano e popcorn» è stato il tema della serata di mercoledì 23 ottobre, con il coinvolgimento degli studenti di italiano e del pubblico in generale. La sera di sabato 26, presso la sede del Circolo, si è svolto un incontro con caffè, musica dal vivo, esposizioni e interventi informativi. L’importanza dell’iniziativa è stata sottolineta dalle sentite parole di Marcelo Gustin, presidente dell’Istituto di cultura del Chaco; di Aldo Cracogna, viceconsole onorario del Chaco e di Roberto Paolazzi, coordinatore della Trentini nel mondo per il Sudamerica. A dare il benvenuto ai presenti c’era anche Gabriela Andreatta, vicepresidente del Circolo. Il direttivo del Circolo, i soci, gli amici e tutti i presenti, hanno avuto la possibilità di ascoltare gli interventi di eccellenti relatori. Il professor Lorenzo Delvai, ha presentato una relazione riguardante “L’origine dei diversi dialetti in Italia”; l’intervento di Roberto Paolazzi ha avuto come tema “Il Trentino oggi”. Gli studenti della scuola di italiano aderenti al progetto di interscambio dell’AFS (un’organizzazione internazionale, volontaria, non governativa, senza fini di lucro che offre opportunità di apprendimento interculturale per aiutare le persone a sviluppare le conoscenze,

le capacità e la comprensione necessarie per creare un mondo più giusto e pacifico) hanno affrontato il tema dello “Shock culturale”; i coniugi Tracogna hanno condiviso la loro esperienza relativa al viaggio di studio intrapreso in Italia presso il Campus Magnolie. Più di ottanta persone, compresi i membri del direttivo, i soci, gli amici e gli ospiti speciali, si sono riuniti presso la nostra sede, che è stata riempita di materiale informativo sul Trentino Alto Adige. La festa si è svolta in un clima di fraternità con l’offerta di caffè, grappa, degustazioni di squisitezze trentine come fiadoni, fagottini e crostata, il tutto allietato dalla musica dal vivo interpretata da Guido Benvenuti e le sue figlie.

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Ci sono stati molti discorsi, chiacchiere, scambi di esperienze e ricette di cucina, risate, musica, brindisi: e per concludere in bellezza la serata, una varietà di pizze, amari e vino, il tutto in un’atmosfera rilassata e che ha rafforzato i legami con il Trentino, le sue tradizioni e la sua cultura. Abbiamo ricevuto i complimenti da parte delle autorità presenti e di quanti hanno partecipato all’evento, a dimostrazione che tutti i nostri sforzi hanno ricevuto meritata ricompensa, rimanendo sempre coerenti al nostro motto: «Lavorare senza dimenticare il nostro passato, ma guardare sempre al futuro». Grazie a tutti coloro i quali hanno reso possibile questo meraviglioso incontro dove il Circolo trentino di Resistencia ha «brillato» in una serata che ricorderemo sicuramente per molto tempo. Sergio Escalante Gadotti

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DAL MONDO

Tanti auguri a «Zio Vic» per i suoi 102 anni

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on la sua immutata verve, una lucidità invidiabile e una salute di ferro, il 3 novembre, con due giorni di anticipo rispetto alla «data ufficiale», Vittorio Facchini («Zio Vic») ha festeggiato il suo 102° compleanno, insieme con parenti ed amici, al Drummoyne Sailing Club di Sydney (Australia). Vittorio Michele Facchini è nato a Meano nel 1917: come ha scritto padre Ferruccio Bertagnolli su questo giornale quando Zio Vic ha compiuto cento anni, «Vittorio è forse l’ultimo Trentino superstite dell’Impero austro-ungarico in Australia». Zio Vic arrivò in Australia insieme alla mamma e al fratello più giovane nel 1934. Nei primi anni si sistemò ad Annandale. Più tardi comprò una casa a Homebush. Per molti anni, Vic ha assistito tantissimi trentini immigrati in Australia. Andava a prenderli al porto, li ospitava a casa sua e li aiutava a cercare casa e lavoro. Nel 1977, insieme ad un gruppo di trentini, ha fondato il Circolo trentino di Sydney. Tutt’ora partecipa a tutte le attività organizzate dal Circolo. Negli ultimi trent’anni, Vic ha continuato ad

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ospitare trentini, venuti in Australia per vacanza o per lavoro. La maggior parte di loro non si ha dimenticato da sua generosità e molti sono rimasti sempre in contatto con lui. È sempre stato anche un socio attivo fin dall’inizio del Club Marconi di Sydney. Vic è tornato diverse volte nel suo amato Trentino e dice che l’aria fresca delle montagne trentine sia la fonte della sua giovinezza. È diventato “famoso” nel 1956, 1961 e nel 1966 per aver portato in Italia le sue macchine della casa automobilistica australiana Holden. Vic ha vissuto indipendentemente fino all’et di 98 anni, dopodiché ha deciso di rilassarsi un po’ e lasciare che qualcun’altro si prendesse cura di lui. È andato a vivere al Villaggio Scalabrini a Drummoyne e si è presto addattato alla nuova vita. La suas giornata è sempre molto intensa: legge i giornali, partecipa alle attività del posto ed è molto apprezzato da tutti.Si tiene in contatto con i suoi famigliari e amici in Australia e nel Trentino e riceve tante visite dai numerosi nipoti e amici. Nel 2007, la Provincia Autonoma di Trento, in riconoscimento

della generosità e della dedizione a favore degli emigranti, ha conferito a Vittorio la più alta onorificenza, l’«Aquila di San Venceslao», consegnata personalmente a Trento dall’allora Presidente

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della Provincia, Lorenzo Dellai. Per il suo centesimo compleanno, tra imessaggi di felicitazioni e di auguri ricevuti, c’era anche quello della Regina Elisabetta d’Inghilterra.


DAL TRENTINO

Storo, l’emigrazione di ieri e di oggi «vista» dagli alunni delle elementari

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ella scuola primaria di Storo si affrontano all’inizio di ogni anno scolastico delle tematiche inerenti al passato, alla vita dei nostri avi (mestieri, architettura, toponomi, costumi …); nel corso del corrente anno, in vista della «Festa provinciale dell’emigrazione» che si è svolta a Storo dal 5 al 7 luglio anche per celebrare i 110 anni della «Società Americana di Storo», gli alunni delle classi quarte sono stati coinvolti in un progetto proposto dalla Società Americana di Storo in collaborazione con l’Associazione Trentini nel mondo riguardante l’emigrazione trentina. Agli inizi del ’900 la nostra valle, viste le avverse condizioni economiche del periodo, è stata travolta dagli eventi che hanno visto numerosi abitanti costretti alla ricerca di lavoro in terre lontane. Ancora oggi molte persone dei nostri paesi hanno contatti

con i parenti e/o loro discendenti di queste terre. Gli alunni e i loro insegnanti hanno deciso di portare alla manifestazione una drammatizzazione, frutto dello studio di questo periodo e di questa situazione. Naturalmente hanno partecipato entusiasti. Si è partiti con un’indagine sulla realtà sociale del secolo scorso, osservando foto e parlando con alcuni anziani del paese; c’è stato anche l’intervento dei rappresentanti dell’Unione Famiglie Trentine all’estero e dell’Associazione Trentini nel mondo - che hanno spiegato il loro lavoro e dove sono dislocati i vari gruppi che fanno parte delle associazioni - e del presidente della Società Americana di Storo. Si è poi passati ad un attività che prevedeva la costruzione di una “valigia di cartone”; i nostri

piccoli storici l’hanno potuta riempire con le cose che potevano aver usato i loro antenati (vestiti, documenti, foto ricordo...) per partire in cerca di fortuna in America. Inoltre si è data lettura di lettere e testimonianze dell’epoca, scritte anche in dialetto storese. Il lavoro si è concluso con la realizzazione di una scenetta, ambientata agli inizi ’900. I protagonisti dialogano sui problemi riguardanti la povertà che ha colpito numerose famiglie del paese. A seguito di questo decidono di partire in cerca di fortuna. Porto di partenza per le navigazioni di oltre oceano era Genova, dove incontrano un’altra famiglia della nostra zona in viaggio per l’America. Insieme si imbarcano e dopo un lungo viaggio arrivano felici a Ellis Island, sperando di trovare fortuna. La scenetta recitata per la

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maggior parte in dialetto locale e in costume, è stata presentata venerdì 5 luglio (serata di apertura della manifestazione) presso l’oratorio di Storo. Gli alunni della classe quarta della scuola primaria di Lodrone hanno invece fatto un’indagine sui motivi dell’emigrazione odierna (foto qui sopra), intervistando i loro compagni provenienti da altri Stati e Continenti. Anche la loro inchiesta è stata presentata con slide nella stessa serata. Noi insegnanti riteniamo molto importante i collegamenti con la storia locale e lo studio delle proprie radici; anche Indro Montanelli diceva: “un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente”… e non riuscirà, a parer nostro, a costruire un futuro “tranquillo”. Le insegnanti di classe 4a dell’anno scolastico 2018-19

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DAL MONDO

MODULO PER LA RICHIESTA DI ADESIONE IN QUALITÀ DI SOCIO ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS VIA MALFATTI 21 - 38122 TRENTO

IL SOTTOSCRITTO/A NATO/A A

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Autorizzo l’invio delle comunicazioni ufficiali tramite l’indirizzo di posta elettronica Avendo preso visione dello Statuto che regola l’Associazione (*) Condividendo la democraticità della struttura, l’elettività e la gratuità delle cariche associative Essendo consapevole della gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti Essendo consapevole delle finalità di solidarietà sociale che l’Associazione promuove Avendo preso visione dell’informativa sui dati personali (*)

CHIEDE al fine di poter ricevere la rivista Trentini nel Mondo e partecipare alla vita dell’Associazione, di essere iscritto/a all’associazione di volontariato ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO ONLUS in qualità di aderente Socio. Distinti saluti.

LUOGO E DATA

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(*) Disponibili sul sito www.trentininelmondo.it 8 - 2019

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CALENDARIO 12 ottobre Coro Stella Alpina del CT di Montevideo partecipa all’incontro dei cori italiani

16 novembre C.T. La Lorena (FR): castagnata C.T. Liegi (BE): castagnata C.T. Monaco di Baviera (DE): pranzo sociale C.T. Carmelo (UY): chiusura dell’anno con esposizioni dei lavori realizzati nei laboratori e concerto del coro del Circolo

13 ottobre C.T. La Lorena (FR): cena sociale C.T. Denver-Colorado (USA): riunione mensile C.T. Villa Regina (AR): 7° incontro del ciclo culturale 2019 “identità, territorio e umore”

17 novembre C.T. Tandil (AR): Pranzo sociale Società Americana di Storo (TN): pranzo sociale C.T. Wollongong (AUS): Assemblea generale e conferenza sulla Storia e Cultura del Trentino tra ottocento e novecento C.T. Denver – Colorado (USA): gita a Central City – Casino C.T. Solvay (USA): Chiken&Polenta dinner C.T. Buenos Aires (AR): incontro corale C.T. Villa Regina (AR): 8° incontro del ciclo culturale 2019 “identità, territorio e umore”

17 ottobre C.T. Denver-Colorado (USA): gita casinò di Central City 17-20 ottobre A Riva del Garda (TN): convegno EZA-UNAIE “Europa di domani: 5 scenari per il nostro futuro” 18 ottobre C.T. Montevideo (UY): partecipazione con uno stand sul Trentino e con la partecipazione del coro “Stella Alpina” nell’evento organizzato dall’Ambasciata d’Italia “Turismo delle radici”

22 novembre C.T. Caxias do Sul (BR): cena enogastronomica C.T. Zofingen (CH): Assemblea generale C.T. Toronto (CA): cena cacciatori

19 ottobre C.T. Colonia Manuel Gonzalez (MX): celebrazione del 138° anniversario dell’emigrazione Trentina in Messico e della fondazione della Colonia Manuel Gonzalez A Carmelo (UY): incontro dei professori d’italiano dei circoli trentini dell’Uruguay C.T Presidente Getulio (BR): Santa Messa in italiano C.T. Santa Rosa de la Pampa (AR): 20° annoversario

23 novembre C.T. Montevideo (UY): master class di cucina trentina a cura di Maria Bernardi, presidente del CT di Colonia del Sacramento C.T. Montreal (CA): Castagnata 23-24 novembre C.T. Ciudad del Messico (MX): partecipa con uno stand al Mercatino di Natale

19-20 ottobre Incontro della famiglia Conzatti in Trentino (Vallagarina – Rovereto Isera – Patone)

30 novembre C.T. Montevideo (UY): Mostra dei lavori di fine corso realizzati dal gruppo di bambini che partecipano ai corsi del Circolo. C.T. Londra (GB): Festa di Natale

20 ottobre C.T. Bento Gonçalves (BR): 8° Mèrica Mèrica MagnaBento 25-27 ottobre C.T. Solvay (USA): festeggiamenti per il 90° anniversario di fondazione

1 dicembre C.T. Perth (AUS): Festa di Natale Circolo Ex emigrati trentini in Svizzera (TN): pranzo insieme C.T. Toronto (CA): Festa di Santa Claus Gruppo donne del CT Toronto (CA): Bake sale C.T. New York (USA): Festa di Natale

26 ottobre C.T. Centre& Borinange (BE): cena d’autunno C.T. Resistencia (AR): caffè, musica dal vivo, esposizione e conferenze 27 ottobre C.T. Zofingen (CH): Castagnata

5 dicembre Trento, presentazione del libro «88 giorni nelle farm», presso Aula12 Facoltà di Sociologia, ore 17.00

28 ottobre C.T. Malabrigo (AR): Assemblea con rinnovo direttivo

6 dicembre C.T. Solvay (USA): lotteria

31 ottobre – 3 novembre Visita al C.T. Stivor e C.T. Banja Luka (BIH) degli alunni delle classi terze dell’Istituto Comprensivo di Borgo Valsugana nell’ambito del progetto “Verso Stivor: Su orme antiche”

8 dicembre C.T. Montevideo (UY): visita alla vergine degli alpini C.T. Solvay (USA): Festa di Natale per i bambini C.T. Como (IT): Natale Trentino C.T San Francisco (USA): Trentino Holiday Festival

7 novembre C.T. Porto Alegre (BR):Filò del Circolo Trentino 8 novembre C.T. Montreal (CA): Santa Messa dei defunti

12 dicembre C.T. Caxias do Sul (BR): cena chiusura attività del circolo C.T. Montevideo (UY): festa anniversario del circolo

9 novembre C.T. Villa Regina (AR): Festa della birra A Puerto Tirol (AR): Incontro dei circoli trentini del Chaco

13-15 e dal 20-23 dicembre C.T. Bento Gonçalves (BR): Mercatino di Natale

10 novembre C.T. Buenos Aires (AR): pranzo sociale

14 – 16 dicembre C.T. Centre& Borinange (BE): visita ai Mercatini di Natale in Alsazia

14 novembre C.T. Montevideo (UY): conferenza sul Concilio di Trento a cura del presbitero Guillermo Buzzo, professore di Teologia. Consegna da parte dall’Ambasciata d’Italia a Montevideo dell’onorificenza “Cavaliere della Stella d’Italia” al Vescovo Pedro Wolcan Olano

18 dicembre Incontro di Natale dell’Associazione

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21 dicembre C.T. Zarate (AR): Mercatino di Natale

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30 ha festeggiato con parenti e amici il suo 102° compleanno. 8 - Facchini, 2019 Vittorio da tutti conosciuto come «Zio Vic», emigrato in Australia,


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