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DEFICENZE

Molti si domandano, con un~ inquietudine dalla quale esula ogni punta d 'ironia data l'eccezional ità dei tempi: esiste un Governo in Italia ? Esiste, cioè, in Italia un centro direttivo e regolatore· e propulsore di tutte· le attività nazionali? Ma procediamo per eliminazione: esiste un Ministero degli approvvigionamenti? Formalmente, bisogna rispondere: sl. Infatti il titolare dèl Ministero degli approvvigionamenti c'è e si chiama Giuseppe Canepa; un ispettore e direttore della politica generale dei consumi c'è e si chiama, ·per errore, Morandi; c'è un palazzo che ospita il Ministero ed è l'Eden hòtel di Roma; ci sono degli impiegati; degli Uscieri; un bollettino ufficioso; una dotazione di fondi. Come soffocare la freddura che viene spontanea alle labbra, quando si pensa che il nostro Commissario dei Conswni è installato all'hOtel Eden? L'Eden dove l'on. Canepa ha trasportato le sue tende di minist ro, sarà come nella mitologia « un luogo di delizie pieno», ma l'Italiacolla politica odierna d ei consumi - non è un Eden, è piuttosto un luogo di gùai. Circolari su cirwlari si susseguono, si modificano o si annullano l'un l'altra; l'on. Canepa emana di quando in quando dei comunicati che, tome l'ultimo, sembrano bellissime prese di bavero; l'on. Canepa è stato a Parigi e a Londra a prendervi dei lumi e il viaggio dev'esscr stato perfettamente inutile a giudicarne dai risultati perché !e cose vanno peggio di prima; l'on. Canepa si lascia anche intervista re per garantìre che non manca nulla, che a bbiamo tutto, salvo poi a prendere atto delle smentite che gli dà la cronaca acCidentata delle grandi città e dei piccoli paesi, Q uello che avviene è, diciamolo con un gentile eufemismo, semplicemente straordinario. Siamo giunti al nuovò raccolto senza incidenti. Abbiamo mangiato - senza lagnarci - il pane a 90. Effettuata la saldatura, il Commissario generale dei Consumi annuncia solennemente ai cittadini : d 'ora innanzi mangerete il pane a 8:5. Pane bianco o quasi. Si respira, meglio si mangia. Il raccolto è stato lievemente inferiore alla media, ma l'on. Canepa in una. delle sue interviste assièura che si può andare incontro all'avvenire senza preoccupa· ~ioni. Bene. Siamo alla fin e di agosto, a due mesi appena di diStanza dal nuovo raccolto, e siamo in piena crisi annonaria. 11 grano e'è : come avv iene ch e manca? Come si spiega questo non senso? Un assiduo ci scrive che 1a poJitica dei consumi, diretta non ~ene prima dal M inister o d' Agricoltura, col ministro Canepa ha peggiorato ed è arri vata ad u n pu nto tale di disorganizzazione da destare le più grandi apprensioni !

Difatti, « trovarsi a solo due mesi dal raccolto del grano, coi magazzini pieni· della preziosa derrata, quasi dappertutto senza farina è un colmo! »._Non soltanto: è una colpa.

Delle due l'una: o il ministro Canepa è incapace di organizzare i riforn imenti - la equa e rapida d istribuzioné dei viveri per la N azione -e allora lasci il posto a· qualcun altro più di lui energico" e competente; oppure è la burocrazia ministeriale e prefettizia che non imp rime aHa delicata organizzazione dei rifornimenti il ritmo di regolarità e _ d i equilibrio necessari, e allora l'on. Canepa non esiti un minuto solo a liberars i di tutti i suoi negligenti o cattivi collaboratori.

Il grano c'è, quindi il pane non deve assolutamente mancare. N on d eve mancare in n essun luogo Occorre limit are il consumo? Limitia· mo lo E n ecessario introdurre la t essera n azionale del pane invece di q ueJla provinciale ? E sia. Noi pens iamo però che p rima di giungere al reg ime collettivo della ·tessera, si può ricorrere a d altre misure, fissando, per esempio, la quantità di pane da consumare per i clienti degli h Otels e ristoranti di primo e ·second'ordine, etc., etc.

Ora la Nazione è disposta ad assoggettarsi a tutti i sacrifici· che Io stato cii guerra impone. Tanto più che in Italia le privazioni sono ancora, nel complesso, assai lievi, paragonate non diciamo a quelle della G ermania e dell'Austria - dove, per testimon ianze molteplici e concord i, si soffre letteralmente la fame - ma a q uelle della stessa. Jnghilterr a.

1n Jtalia si m ang ia ancora, quasi dovunque; il pane. a vo lontà . Ma se sa"rà necessario, ci assoggetteremo al la razion e Quello che indigna è il fatto che i viveri manchino non g ià perché non ci sono, m a p erché non si sa organ izzare la distribuzione .e il con sumo. Si può sopportàre anche la carestia, quando sia il portato d i con dizioni superiori a qualsiasi vo_. lontà umana. Q uello che non si p uò sopportare è l'insipienza, la ·lungagg ine burocratica, l'eterno gioco del lo scaricabar il e delle respon sabilità. Jnsomma, ng i insorg iamo contro la triste abitudine, particolarmente italiana, di provvedere in fretta e in furi a soltanto dopo il fattaccio. N oi non abbiamo bisogno di ricordare a.ll'on . Canepa che, specialmente fra noi, la politica dei consumi può avere ed ha immediate e profon de ripercussion i sulla politica di guerra: ( Censura]· La resistenza mora.le della Nazi~ne dipende in gran parte daJla p olitica dei consumi. P ossiamo cr edere nei buorri propositi personali d,ell'on. Canepa, m a la sua politica è convulsionaria e confusionar ia. N on vediamo una.. di,ettiva .

Che anche in materia di ap p rovvigionamenti si segua la politica t ipica· mente g io1ittiana del t irare avanti « giorno p er giorno »?

Concludendo : primo : il grano non deve· mancare in nesSW1. luogo, perché il grano c'è; sec0ndo: non deve mancare soprattutto là dove una crisi, sia pure limitata e .parziale, può offrire motivi ad agitazioni che minaccino la compagine morale della Nazione. [Censura].

Noi non pretendiamo una politica dei conswni perfetta. Sarebbe assurdo, specie in momenti come gli attuali. Chiediamo soltanto che alle deficenze denunciate e constatate s i ponga riparo e senza indugio, Chiediamo che si utilizzino tutte le competenze, tutte le volontà, tutte le energie, al disopra e contro la burocrazia micidiale. Chiediamo che le deficenze, inevitabili ·in una politica cosl complessa, non abbiano mai - per il luogo e per il tempo - l'aspetto di gesti di complicità colle manovre sabotatrici degli interni nemici d'Italia.