Giornaclaun 14

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IL PASSATEMPO MIGLIORE PER LE TUE GIOrnATE IN ALLEGRIA

NUMERO 14

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IL GIORNACLAUN E’ TORNATO CON NUOVE EMOZIONANTI INCREDIBILI TESTIMONIANZE, MA ANCHE RISATE, GIOCHI, ATTUALITA’

LO STAFF SCUOLE SI RACCONTA IL NUOVO DIRETTIVO DEI RISVEGLIAT I: CONOSCIAM OLI MEGLIO!

I SERVIZI, LE TESTIMONIANZE, LA POSTA E MOLTO ALTRO ANCORA ...


claun Esquis (Alessandra Binacchi)

Viviamo in positivo

LA FORMAZIONE

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icembre del 2018 questa è la squadra che è stata scelta come direttivo… Associati di differente data che si sono incontrati, chi in associazione dai suoi albori e chi all’albore della sua esperienza associativa. Una squadra molto eterogenea che ha scelto di proporsi per supportare il Nostro volontariato e la Nostra vita associativa. Non hanno la bacchetta magica ma la volontà di mettersi in gioco, la voglia di esserci e donarsi agli altri, di ascoltare e supportare. In questi primi mesi di attività del Direttivo ci sono state diverse occasioni di incontro e confronto. Si è formata la squadra e si sono definiti i ruoli. Sono nati nuovi Staff e fermentano nuove idee. Questa è l’ associazione che vogliamo, viva ed in costante mutazione. Sappiamo che il cambiamento fa parte della crescita ed in questa naturale fase ci si rende conto dell apporto che ognuno di NOI Risvegliati può portare e del delicato compito che come Direttivo ci siamo presi nei confronti di tutti i claun associati. Stiamo vivendo un periodo di transizione, non solo interna alla nostra associazione, ma nei riguardi della nostra attività come VOLONTARI. La macchina burocratica sta mutando e con essa anche il nostro inquadramento all’ interno delle istituzioni e stare al passo richiede un notevole sforzo. Siamo supportati da tutto il lavoro svolto negli anni passati dai precedenti Direttivi e dall’ aiuto della Federazione VIP ITALIA. Questa Federazione che sempre più prevale nello svolgere le normali attività associative come Allenamento, Servizi, Formazione, Missioni… Vediamo Claun che vanno e che vengono, che si incontrano, che condividono, che collaborano, etc… Questa cospicua interazione rafforza sempre più la convinzione che la Federazione è sicuramente una chiave che apre le porte al confronto tra differenti realtà. Vogliamo inziare questo nuovo percorso assieme augurando a tutti di vivere in positivo ogni giorno cercando di essere sempre di più uniti per crescere e ridere insieme attraverso il nostro spirito claun utilizzando la formazione come mezzo importante per fare al meglio questo nostro meraviglioso volontariato che non è solo un servizio che doniamo a tutte le persone che incontriamo nel nostro cammino ma deve essere sopratutto un esempio importante per chi ci vede e segue augurando a tutti di portare il nostro naso rosso con orgoglio. Come Direttivo siamo orgogliosi dell’ Amore che Noi come Risvegliati VIP Brescia mettiamo nel Volontariato che abbiamo scelto. Siamo convinti che i 7 Valori trasmessi dalla Federazione VIP ITALIA siano le linee guida da cui trarre ispirazione e siamo grati a tutti per la possibilità di far da Angeli nel compiere il Nostro DONO. GRAZIE Con Ammirazione Il Consiglio Direttivo

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PR IM A DI TUTTO!

D 7 Punti

da cui partire

- Uniti per crescere (e ridere) insieme - Lo spirito clown - La formazione - Il volontariato - Il servizio clown - L’esempio - Viviamo In Positivo

7 Compagni

che si impegneranno a guidare questa nuova avventura. CLAUN UILLY (Presidente) CLAUN DISPETTO (VIce Presidente) CLAUN STROPICCIO (Segretario) CLAUN REWIND (Tesoriere) CLAUN BABBALECCA (Consigliere) CLAUN BENGI (Consigliere) CLAUN BOTTO (Consigliere)

ei sette meravigliosi Valori che stanno alla base della Federazione VIP Italia ODV, la formazione è quello che – forse – balza subito all’occhio, se pensiamo che parliamo di associazione di volontariato.

Infatti, pur non essendo professionisti della clownterapia, i volontari appartenenti alle associazioni confederate VIP Italia sono tenuti ad una formazione continua nella quale la Federazione investe oltre il 50% dei fondi raccolti durante la Giornata del Naso Rosso. Tra corsi specialistici, avanzati e allenamenti, l’obiettivo è quello di garantire una formazione condivisa e omogenea, non solo all’interno della singola associazione ma anche tra le associazioni, che accompagni i volontari nei propri servizi nelle diverse strutture (ospedaliere e non) e attività (dalla scuola alle missioni in Italia e all’estero). L’immediata prova di questo vocabolario comune la si riscontra quando si va a fare servizio o allenamento in una associazione VIP diversa dalla propria: senza conoscersi, si è in linea, ci si capisce, si parla lo stesso linguaggio. L’importanza nevralgica della formazione si evince anche dal fatto che, dal momento che nasce una nuova associazione, appena dopo il Consiglio Direttivo, deve essere creato lo Staff Trainer locale. Ci chiamano “trainer”, allenatori. Non siamo formatori professionisti, ma soci normalissimi (anche se particolarmente belli…) che si mettono a disposizione dell’associazione per “tenere alto l’umore”, motivare il gruppo e curare i semini che i formatori professionisti o le esperienze associative e federative lasciano in ciascuno di noi. Sono diventata trainer dei Risvegliati VIP Brescia nel 2012 e da allora non ho ancora perso la passione per questo ruolo che sento profondamente mio e che cerco, nonostante tutto, di portare avanti con dedizione e attenzione… senza tralasciare un pizzico di follia (o … meglio dire di “ignoranza nobile”).

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claun Lhaigiadetto (Anna Negroni)

servizio all’ospedale

di Esine

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uando parliamo dell’ospedale di Esine, le prime cose che ci chiedono sono: ma dov’è? Quanto dista da Brescia? L’ospedale di Esine si trova in media Valcamonica ed è una struttura molto importante perché fornisce servizio ad un’area molto estesa e dista solamente 45 minuti da Brescia. Per noi Esine è sentirsi un po’ a casa, è l’ospedale della nostra Valle, dove incontriamo persone con storie ed esperienze a noi molto vicine. Ci sono due differenze sostanziali rispetto all’ospedale di Brescia: - In ambito pediatrico ad Esine c’è il reparto di pediatria di base e quindi con delle situazioni un po’ diverse e più leggere rispetto all’oncoematologia pediatrica del Civile, - All’interno dell’ospedale c’è un reparto di cure palliative (Hospice) quindi, è come se fosse un doppio servizio. Si, perché si spazia dalla pediatria all’hospice durante lo stesso servizio. All’ ospedale di Esine si possono realizzare palloncini, fare le bolle e quindi possiamo utilizzare davvero tantissimi strumenti per rendere felici bambini ed adulti. Sin dal primo servizio ho recepito subito il clima di forte familiarità che contraddistingue questo servizio. Ẻ molto importante il servizio che facciamo e sono molto fiero di portare i valori V.I.P. nella nostra Valle, insieme agli Angeli Tajgos e Lumi e l’amica Cisi. claun Guargì (Daniele Biachini)

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a mia esperienza all’ospedale di Esine Mi iscrivo un sabato pomeriggio, il mio amico Tajgos mi stava già aspettando seduto sulla panchina fuori dall’ospedale, per la prima volta incontro anche lui, ne avevo già sentito parlare ”vedrai sarà speciale e lui è bravissimo !” (difatti è stato proprio cosi) Incontro anche Lumi, anche lei una grandissima persona, dolce simpatica, mi mettono subito a mio agio. Scelsi Esine perché volevo provare un ambiente più “tranquillo” siccome per me l’inizio non è stato molto semplice. Per me Esine è casa. Mettevo il camice, uscivo dalla stanza ed ero tranquilla, serena. Le infermiere ci hanno sempre accolti con gioia, ci fermavano per le corsie a salutarci, abbracciarci e chiederci di fare foto tutti insieme, chiacchiere e mille complimenti, come se ci fosse un clima familiare; come se ci conoscessimo da sempre. Un posto dove arrivi per la prima volta e ti sembra di esserci stato altre mille volte. Tutto questo, mi è servito come spinta per superare certe mie “difficoltà” anche nelle stanze. Oltre alla pediatria, andiamo a trovare i pazienti dell’hospice e della medicina. L’ospedale di Esine mi ha aiutata tantissimo nel mio percorso, i servizi, le persone, i miei compagni e soprattutto l’ambiente, mi hanno aiutata a prendere confidenza, a lasciarmi andare, mi hanno aiutata piano piano a far uscire Cisi. Consiglio a tutti di andarci almeno una volta e provare … non ve ne pentirete. claun Cisi (Silvia Manfredoni)

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ALL'OSPEDALE

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CIVILE DI BRESCIA

ei pomeriggi del Giovedì, del Sabato e della Domenica vi potrà capitare di incontrare tra i corridoi degli Spedali Civili di Brescia qualche gruppetto di personaggi un po’ strani, con camici colorati dalle maniche a strisce, cappelli strambi, borse colme di giochi di ogni tipo e un piccolo Naso Rosso al collo… sì, siamo proprio noi, i Risvegliati VIP Brescia! Qui, la nostra missione è quella di provare a portare il sorriso e i nostri colori nei reparti di Pediatria dell’ospedale, permettendo ai bambini ricoverati e alle loro famiglie di vivere qualche attimo di gioco, magia, chiacchiere, spensieratezza e distrazione. Delicatamente, bussiamo alla porta delle varie stanze e doniamo la nostra compagnia e positività. “Essere claun di corsia” vuol dire proprio “essere delicati”, “entrare in punta di piedi”, “stare empaticamente con l’altro”, semplicemente mettendosi a disposizione di chi soffre senza chiedere nulla in cambio. Tra le mura dell’ospedale si ha l’opportunità di incontrare storie davvero incredibili. Ogni incontro è sempre il regalo più grande che si possa ricevere, ogni volto vale mille profondi insegnamenti di Vita: genitori e nonni forti come rocce che si commuovono nel vedere i loro bambini ridere, sorrisi luminosi come diamanti dietro al vetro di una stanza, manine fragili che trovano la forza di acchiappare piccoli pupazzi colorati, occhioni grandi grandi pieni di stupore e meraviglia, medici e infermieri che credono davvero nel valore del sorriso. “La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi… se solo uno si ricorda di accendere la luce”. Ecco, in questa frase leggo proprio il senso del nostro volontariato: noi claun di corsia, infatti, crediamo che il nostro Vivere In Positivo possa aiutare ogni persona che incontriamo in ospedale, piccola o grande che sia, a “riaccendere la luce della speranza” e quindi a trovare la gioia della vita in ogni attimo, anche in quelli più tristi e difficili. Io stessa non pensavo che tutto questo fosse davvero possibile fino a quando non ho indossato per la prima volta il mio camice claun in corsia: è stato davvero magico. In quell’occasione, ho incontrato una bimba di circa tre anni nel reparto di oncologia: non aveva voglia di giocare, ma noi claun, incitati dal papà, abbiamo iniziato a provare a distrarla con qualche semplice gioco… e dopo pochi minuti, non so nemmeno come e perché, quella piccola bimba ha iniziato a sorridere, poi a ridere a crepapelle e infine a giocare davvero con noi, con gioia. In quel momento, ho visto nei suoi occhi proprio quella “luce” di bimba che solitamente rischia di perdersi nei luoghi tristi e di sofferenza. Il nostro Vivere In Positivo si respirava davvero. Da quel giorno, la mia passione per il Naso Rosso cresce sempre più: ad ogni servizio, ad ogni incontro, ad ogni sorriso. Ho imparato così che, entrando in ospedale, si pensa di portare qualcosa di sé a chi soffre e ne ha bisogno, ma in realtà chi ne esce arricchito siamo soprattutto noi stessi, che abbiamo avuto l’onore di poter raccogliere un po’ di tutta quella voglia di Vivere che si respira in corsia. Questo è proprio ciò che ci permette di terminare il nostro servizio con il cuore sempre più pieno di emozioni semplici, ma immense. L’Amore donato non si perde, ma si moltiplica. Alla fine di ogni servizio, la meraviglia continua condividendo ogni incontro ed esperienza vissuta con gli altri compagni claun, perché davvero non c’è sensazione più bella di sentirsi parte di qualcosa che dona gioia.

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claun Zia Momo (Monica Donvito)

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alla RSA Cottinelli di Brescia

iao a tutti, chi vi scrive è Zia Momo! Voglio condividere con voi le emozioni che provo ogni volta che faccio servizio in RSA. Era da molto tempo che desideravo fare questo tipo di esperienza, in quanto pensavo che l’anziano, essendo più “fragile”, avesse proprio bisogno dei nostri sorrisi e colori. Così, da maggio 2018 ho realizzato questo desiderio. Come tutti i primi servizi, inizialmente ero agitata perché non sapevo cosa mi aspettasse, ma i miei compagni di viaggio mi hanno subito rassicurata: con i nonni basta davvero poco, anche una semplice parola. E così è stato! Mi si è aperto un mondo! Non si può nemmeno immaginare quanto gli anziani in RSA, nonostante siano ben accuditi, soffrano di solitudine… ed il naso rosso può davvero aiutarli.

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Ogni volta basta il mio sorriso per entrare in relazione, a cui segue sempre una presa di mani: mani che mi hanno trasmesso tanta riconoscenza per quegli attimi e mi hanno permesso di “sentire” il bisogno di presenza, di attenzioni, di sentirsi vivi anche se vicini al tramonto della vita. Ogni volta mi porto a casa tutto questo e un pezzo della vita di ciascuno di loro e questo mi suscita gioia: mi riempie la giornata perché, anche se per poco tempo, sento di aver risposto ai loro bisogni che, se non soddisfatti, rischiano di diventare una carenza che può generare sofferenza. Bello vedere come ci aspettano, come non vedono l’ora di cantare e, chi può, di ballare… e come ogni nostro piccolo oggetto in dono diventa un dono per i loro cari. Per non dire poi quanto ci divertiamo noi claun! E’ sempre una grande festa. In questo servizio diamo e riceviamo tanto... non c’è molto altro dire.

caun Pagnocchina (Carolina Bonardi)

PERCHÈ SEI UN ESSERE SPECIALE

PERCIO' HO CURA DI TE

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i sono posta la domanda: “Che cosa mi piace nell’andare a fare servizio alla RSA di Sale Marasino?” La parola “servizio” significa proprio fare qualcosa per gli altri e prendersene cura: nel caso di un uomo o di una donna anziani, questo è veramente fondamentale. Come claun che fanno servizio in RSA, entriamo nel più fragile periodo della vita di una persona: quello del tramonto, in cui non ci sono più sogni, non ci sono aspettative, ma c’è unicamente la certezza della morte in quella struttura. Così, mentre il bambino trova più facilmente la forza e la grinta per tenere duro di fronte alla malattia proprio nell’immaginazione del suo futuro, in un nuovo gioco e nell’amore dei suoi genitori, l’anziano ha davanti a sé la solitudine di tanti giorni uguali, in cui è facile abbandonarsi alla depressione, sempre latente, causata dalla mancanza di autosufficienza e dal fatto di non essere nella propria abitazione. E allora noi claun che ci facciamo?

Noi entriamo, chi timidamente e chi chiassosamente, chi con il manubrio di una bicicletta e le scarpe a pattino e chi con origami, palloncini e colori, nelle stanze dove queste persone forse ci aspettano, o forse neppure si ricordano di noi e del nostro appuntamento mensile. Entriamo con il rispetto, ricordando che fino a ieri anche loro erano persone dedite al lavoro, alla famiglia, erano inserite in una comunità. Entriamo senza voler mai prendere in giro la persona anziana, ma solo con la tenerezza e la dolcezza di sapere che i nonni “ci hanno messo una vita, ma finalmente sono tornati bambini” e riapprezzano il fatto di giocare, travestirsi, cantare, ballare, fare due tiri a pallavolo o semplicemente chiacchierare. Entriamo consapevoli del rifiuto che potrebbe arrivare da qualcuno: è normale che sia così, perché alcune persone adulte si sentono prese in giro nel fare alcune cose ritenute “sciocche”. In quel caso, ci sediamo e ascoltiamo, prendiamo con serenità i rimbrotti e, se possibile, tentiamo di ribaltare la situazione, portandola da un rifiuto a un coinvolgimento. Entriamo e… CI DIVERTIAMO. Sì, è vero, ci divertiamo un sacco a cantare, ballare, fare palloncini, a ridere delle forze e delle debolezze di ognuno di noi, facendoci anche prendere in giro. Entriamo semplicemente e, ogni, volta, ne usciamo arricchiti: arricchiti dai racconti di donne e uomini di altri tempi e delle loro storie, e pian piano non li vediamo più come ospiti, ma come Pierino, Palma, Bruno, Rita, Domenico… Entriamo e la carezza del gruppo accompagna il servizio fino all’uscita e ci si sente una famiglia: la loro. Sappiamo che loro ci aspetteranno, che un mese sarà lungo, speriamo di rivederli tutti, consapevoli però che forse non sarà così. Ogni volta vorresti abbracciarli tutti, dare a ognuno una carezza, un bacio, che alla fine è quello di cui ogni persona ha bisogno e che ci fa sentire VIVI.

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UNA TELA, UN DISEGNO. claun Stroppiccio (Laura Busi)

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mmaginate una tela bianca e un disegno tutto da fare.. voi avete colori, pennelli, fantasia, voglia di impegnarvi e sporcarvi le mani, ma anche tanta paura. Immaginate che su questa stessa tela debbano disegnare anche altri, con strumenti simili, aspettative che si assomigliano e che ognuno di loro debba trovare il proprio spazio per completare un’opera meravigliosa che sia l’opera di tutti, del gruppo ma soprattutto che impatti sul luogo in cui la si porterà. Ecco questa è la missione.. la tela bianca rappresenta tutto ciò che il gruppo costruirà, con le proprie forze, le proprie competenze ed abilità. I colori rappresentano le abilità e gli strumenti di ognuno, prontamente messi in condivisione e a disposizione del gruppo. L’opera d’arte finale è tutto quanto viene creato durante il periodo di missione, in cui i Missionari si occupano di disabilità, anziani, orfanotrofi, ospedali ma anche di giochi improvvisati, di bambini attirati come i topini dal pifferaio magico che si riversano nelle strade per poter trovare qualche minuto di svago e di semplice gioco, per sentirsi bambini. Le missioni sono in giro per il mondo, ove Claun appartenenti alle Vip di tutta Italia mettono in comunione aspettative e paure per rendere al meglio nel progetto presentato. Nel 2018 sono state colorate terre più vicine quali la Bielorussia, la Moldavia e la Romania, ma anche paesi lontani quasi in capo al mondo come la Bolivia, la Cambogia, il Rwanda ed il Perù. Inutile dire che l’entusiasmo dei Claun in partenza ha contagiato tutta l’associazione 7

locale, ma soprattutto ha fatto tornare ogni Claun diverso da come era partito. La missione ha cambiato ciascuno di noi e anche se le terre toccate avevano colori e profumi completamente diversi, la Missione è sempre una sola: quando guardi il video di un’altra misisone in ogni foto vedi i tuoi bambini e non importa Se il colore della pelle e degli occhi è diverso, Quei bambini sono esattamente Come quelli che hai incontrato nella tua missione, i loro sorrisi sdentanti si assomigliano sempre, la magia del naso rosso indossato da loro supera qualsiasi a distanza spazio temporale.. I visi dei Claun sono i visi dei tuoi compagni, Li rivedi tutti, felpe colorate, Visi stanchi, facce provate, Ma voglia di esserci, La desolazione e il nulla di quelle terre lontane hanno colori diversi, ma la Sostanza non cambia. Le foto poi si assomigliano tutte, non vi è una missione in cui non sia presente il paracadute, quel magico oggetto che rivedi in tutte le foto di missione, con bambini che escono da ogni parte e che ha il nome perfetto “para-cadute” non solo per la sua forma ma perché ogni volta che lo dispieghi crea magia e sai che comunque andrà cadrai in piedi perché lui ti aiuterà nel tuo servizio.. Anche per il 2019, le tele bianche sono dispiegate, si tornerà in alcune delle terre dello scorso anno, se ne lasceranno altre, ma si scopriranno terre nuove, molto più vicine quali Palermo e l’Albania con due missioni distinte. Ci sono di nuovo Claun pronti a mettersi in gioco e a sporcarsi le mani in un’avventura nuova che ha i colori della scoperta e della voglia di cambiare un po’ il mondo, a piccole dosi.

IL DONO DI ...

claun Rewind (Barbara Bracali)

FAR SORRIDERE!

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uattro anni e mezzo fa, quando iniziai il mio percorso nei Vip, non avrei mai pensato di provare fortissime emozioni e sensazioni. Sapevo che Risvegliati VIP era una grande Associazione, ma quando ti trovi insieme ad 800 claun come è successo nel mio primo raduno a Pescara ti rendi conto che la nostra Vip fa parte di una Federazione.........e che Federazione!!! Questa Federazione ci da la possibilità di crescere, di migliorare e di fare delle bellissime esperienze, come partecipare ai tantissimi corsi, conoscere persone e varie realtà Vip dal Nord al Sud, Isole comprese. Federazione per me è fare servizio a Forlì durante il mio terzo raduno con claun di tutta Italia e rendersi conto che l’agitazione iniziale si trasforma in MAGIA appena indossi il camice e ci si ritrova ad accompagnarci come se facessimo parte della stessa Vip. Federazione per me è AVERSA. Far parte del Progetto Aversa mi ha arricchito. Portare Rewind il suo essere claun e renderla partecipe di una Vip che sta crescendo , aiutare nel servizio i nuovi claun mi ha fatto sentire come se fossi a casa nonostante fossi lontana tanti chilometri. Ad Aversa ho lasciato parte di me e questo mi rende felice e loro, gli Aversani, rimarranno per sempre nel mio cuore. Federazione per me è S:Margherita Ligure. Rewind ritornava nella terra della sua infanzia. L’emozione era alle stelle. Reincontrare claun genovesi che avevo conosciuto durante il Corso Angeli, far servizio tutti insieme per la prima volta e trovare subito l’affinità perchè nonostante le distanze noi Claun abbiamo un DONO; il DONO di far sorridere. Federazione è UNIONE è la FORZA DEL SORRISO, la FORZA DEL NASO ROSSO. Un abbraccio che vi circonda dalla vostra Rewind. 8


claun Uiui (Elisa Ghisini)

Pagine a cura di claun Gianduiotto (Luca Curti)

Partire ... P

artire è mettersi al servizio, è esserci, è sperimentare, è scoprire i propri limiti, è superarli. L’anno scorso son partita per la mia prima missione in Bolivia e durante tutta la preparazione alla partenza ho sperimentato la bellezza di “Essere Associazione”, la bellezza di essere Persone totalmente diverse, ma molto vicine perché accomunate dallo stesso obiettivo: lasciare un piccolo semino di gioia alle persone che incontriamo sul nostro cammino. È stato stupendo vedere come bastasse davvero poco per poter lavorare nella stessa direzione e parlare la stessa lingua. Quando son tornata, memore di ciò che avevo vissuto, ho pensato che dedicarmi a promuovere e far conoscere questa modalità di far servizio, potesse esser un’altra modalità per far missione e, indipendentemente dalla mia voglia di ripartire o meno, quando ho visto che il mandato dello staff Missioni stava ricominciando, ho pensato di propormi e …. mi hanno preso !! Mi si è aperto un mondo. Far parte di questo staff mi sta facendo capire quanto lavoro ci sia dietro a tutto ciò che viene proposto alle VIP locali, quanto ogni dettaglio sia studiato nel minimo particolare. Mi sta piacendo mettermi in gioco e vedere quanto enorme sia il marchingegno “Missioni VIP”. Mi piace pensare di mettermi al servizio in modo più ampio e donare quello che, a mia volta, negli anni precedenti ho ricevuto. Mi sta piacendo vedere che non servano enormi capacità o doti eccelse per poter far parte di uno staff nazionale; è stupendo sentire quanto enorme sia il valore di questa Federazione.. Federazione è poter interagire con diversi claun d’Italia; è ampliare le proprie conoscenze e attitudini; è considerare i diversi punti di vista come fonte di ricchezza; è prendere spunto, è conoscere, è ignoranza, è migliorarsi, è aprirsi all’altro, è …. uniti per crescere insieme.. Son sempre più convinta che quello che fa la differenza sia proprio la ricchezza che viene dalla Federazione; felice di farne parte, invito ognuno a sperimentarne la bellezza e la forza.

I R O

Tutto quel che ti serve lo trovi già qui… strappa un foglio di carta e poi… tocca a te!!! Inizia con questo bel cuore

el b to ues

q n o a c o!!! v o pr attin a r o g Ed

…mentre crei il tuo origamo risolvi questo indovinello: Beve sempre, anche quando non ha sete. Chi è?

SOLUZIONE: il pesce

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M A G

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V O L AAAA

E p er finire cocc un inella porta a bella fortu na…

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I I M AM A P P R IG RA - O I AM

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u nte s a f e l di e ciolo c u c un ci fa a s o ? C vallo un ca tino! n a f e L’el

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La posta del Naso Rosso SCRIVICI ...

Dai, scrivici anche tu! In chirurgia, in ortopedia ed in pediatria ovest trovi le cassette, oppure con una mail all’indirizzo info@risvegliaticlown.org

I tuoi messaggi, i disegni, i consigli, ecc... verranno pubblicati sui siti della nostra associazione.

Gianni Rodari

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Dice un proverbio dei tempi andati: “Meglio soli che male accompagnati”. Io ne so uno piú bello assai: “In compagnia lontano vai”. Dice un proverbio, chissà perché: “Chi fa da sé fa per tre”. Da quest’orecchio io non ci sento: “Chi ha cento amici fa per cento”. Dice un proverbio con la muffa: “Chi sta solo non fa baruffa”. Questa, io dico, è una bugia: “Se siamo in tanti, si fa allegria”.

È tuo, ma lo usano sempre gli altri. Che cos’è? Il nome

FILASTROCCA DELL’AMICIZIA

Pediatria ovest Ortopedia Chirurgia 13

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Esine


In biblioteca con i clown

claun Sonnolento (Michele Riva)

Il protagonista è Ninì, “Un ragazzo normale” che aspira a diventare un “superedi roe”, tanto da mitizzare le idee e le azioni persone comuni, alle quali riserva un posto speciale nel suo cuore. Attraverso la sua innocenza e la sua bontà d’animo, ci presenta importanti messaggi di positività e di grande rispetto per tutte le persone (anche le più scomode) e per la Vita in generale, considerata un bene importante, ma che diventa ancora più prezioso quando ci si impegna a costruire relazioni fra tutte le persone che si incontrano ogni giorno. Alla fine, Ninì, non diventa un supereroe come lo erano i miei “amici” di infanzia, ma, siccome sa usare nel modo giusto il cuore e sa accogliere e rispettare la Vita, diventa un “supereroe vero”, proprio come quelli che incontro in ospedale durante i miei servizi claun. Vedo il “Supereroe Bambino” che, nonostante la fatica delle terapie, mi sorride e gioca con me e con gli altri miei amici claun. Parlo con il “Supereroe Genitore” che, nonostante la grande preoccupazione, affronta con coraggio e nuova energia ogni momento della giornata, senza mai smettere di coltivare la speranza. Incontro il “Supereroe Parente-Amico” che, pur non avendo ben chiara la situazione, continua a venire in ospedale a trovare il piccolo malato perché ha capito che è importante costruire intorno a lui un clima di “normalità”. Guardo con rispetto il “Supereroe Dottore” che studia, analizza, pensa, prova, non si arrende mai perché ha a cuore il futuro del suo piccolo paziente e fa di tutto per farlo guarire. Apprezzo il “Supereroe Infermiere” che parla, gioca, scherza, accudisce e cura il bambino, anche quando la terapia è fastidiosa ed il piccolo paziente si lamenta e piange; si fa forza ed arriva fino in fondo con un grande spirito di servizio e con il desiderio di vederlo guarito in fretta. Saluto il “Supereroe Volontario” che, senza conoscere nessuno e senza voler sapere particolari o dettagli, si avvicina al piccolo malato ed ai suoi famigliari e regala un po’ del suo tempo e del suo ascolto; con semplicità sa che la sua visita non cambierà la salute fisica del paziente, ma ne alleggerirà, per un breve tratto, la giornata. Ammiro ed abbraccio il “Supereroe che ama la Vita” perché sa che, anche se talvolta è un po’ difficile e faticosa, essa è sempre un dono speciale ed una grande opportunità per diventare, ogni giorno, dei grandi …. Supereroi!

Quando ho visto in vetrina il libro “Un ragazzo normale” di Lorenzo Marone, ho subito deciso di comprarlo, attratto dall’immagine di copertina e dal titolo. Accarezzandolo, in un attimo ho ripercorso la mia infanzia ed ho rivissuto la passione che da piccolo avevo per i supereroi: ne seguivo tutte le avventure in TV, i loro cartoni erano i miei preferiti. Mi ricordo l’agilità dell’Uomo Ragno, la velocità di Batman, la generosità di Superman, l’astuzia di Wonder Woman, la forza di Hulk, …… Poi ho cominciato a leggerlo e, nello stretto giro di poche pagine, sono stato catturato dallo stile con cui l’autore ce lo regala: il linguaggio semplice ed efficace, le accurate descrizioni di ambienti e di persone, la presentazione del quadro della società degli anni ’80 (i fatti, pur essendo ambientati a Napoli, sono facilmente trasferibili a qualsiasi altra città italiana). Ci presenta situazioni quotidiane in cui ognuno di noi si può riconoscere, ricordando le avventure e le emozioni che, vissute da bambini, ci hanno aiutato a passare dall’infanzia all’adolescenza e, poco dopo, ci hanno fatto scoprire già adulti. Tutte le vicende che vengono raccontate rimandano alla grave piaga sociale della camorra (anche con riferimenti a fatti realmente accaduti), ma, fra le righe del libro, non si respira mai rassegnazione, bensì un grande desiderio di giustizia e la volontà di costruirla, impegnandosi direttamente, pur con la consapevolezza di essere persone normali e non dei supereroi.

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dall’Hospice Quando entri dal grande cancello, uno splendido giardino ti accoglie, un giardino d’altri tempi...tempi lontani. Si ha come l’impressione che questo luogo ci aspetti per prenderci per mano, per accompagnarci in un’atmosfera tutta magica. E quindi come si può descrivere un servizio in hospice? l’aria è diversa, quasi delicata, le voci di chi cura e di chi è curato sono sussurri e bisbigli, sono risate, sono pianti, sono silenzi. claun Ciaccolina (Loredana Imperato) Cura, che bella parola, in hospice assume una declinazione particolare. Curare con i farmaci ma anche “prendersi cura” degli ospiti. In hospice tutto appare sotto una luce diversa, una luce che a ognuno dà la giusta colorazione, questa luce possiamo anche chiamarla amore. La sensibilità del personale verso i pazienti e l’amore dei famigliari per i loro cari che, con fatica, stanno affrontando l’ultima tappa della loro vita. E anche noi claun, proviamo, a prenderci cura di chi incontriamo in hospice. Cerchiamo di portare qualche attimo di spensieratezza, lasciando alcuni piccoli doni o, semplicemente stando ad ascoltare i ricordi che in questo tempo riaffiorano con ancora più forza. Qui ognuno affronta la malattia a modo suo, ma mai da solo e la cosa che ci lascia spiazzati e la forza vitale che ci viene passata da queste persone. È un servizio bello e delicato, ogni gesto acquista un significato importante, mostrandoci che la vita va vissuta tutta in ogni suo momento e dove si impara a parlare della morte con gran rispetto. All’hospice ogni singolo respiro si chiama vita. Con Affetto

claun Fagottina (Anna Mingotti)

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Il Cineclaun

emozionando si impara ...

claun Pallocchia (Veronica Marzoli)

i Claun a Scuola!

Vi sveliamo un segreto: i claun VIP vanno ancora a scuola!!! Alcuni sembrano vecchiotti, ma potrebbe capitare che qualcuno li incontri tutti colorati, girovagare nei corridoi dei propri istituti scolastici. Sempre più spesso la nostra presenza in aula è richiesta dagli insegnanti non solo per far conoscere agli alunni la realtà del clown in ospedale, ma anche per dare un esempio di positività ed apertura, in un mondo che purtroppo è sempre più chiuso. Quando un claun volontario VIP decide di entrare in una scuola però, è sempre accompagnato da mille paure e domande che frullano nella testa: capiranno cosa facciamo? riusciremo a non annoiarli e gestire la loro vivacità? trasmetteremo il nostro “viviamo in positivo”? La parte ancora più bella è che un claun a scuola non insegna niente! Ovviamente per insegnare il niente, bisogna anche esserne capaci! A tal proposito da qualche anno in VIP Italia esiste una fantastica macchina di lavoro, lo Staff Scuole Nazionale. Un gruppo di claun che, dotati solo di una forte passione comune, cercano di dare una formazione uniforme ed adeguata a tutti i nasi rossi che si interfacciano con il mondo della scuola. Tante sono le occasioni di confronto e formazione nel corso dell’anno. Immaginatevi tante persone sconosciute da diverse VIP d’Italia, che spesso hanno in comune solo un naso rosso e un camice a righe, unite dalla forte voglia di piantare semini di positività nelle generazioni del futuro. Far parte di una federazione nazionale significa anche questo, UNITI PER CRESCERE INSIEME, proprio come dice uno dei nostri 7 valori. La cosa certa è che non appena usciamo da quelle aule, che siano passate 2 ore o 4 incontri a cadenza settimanale, il nostro cuore è sempre colmo di emozioni e camminiamo ad una spanna da terra, con il sorriso sognante ben stampato in volto. E’ la nostra missione a KMzero. Non a caso il Progetto Scuole VIP Italia si chiama: A B Claun Emozionando si impara !!!

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claun Harticiok (Cristiano Donna)

Greenbook - 2018 Vincitore di numerosi premi, è un film che tratta temi importanti come l’amicizia, il razzismo e il pregiudizio. Il film, ispirato ad una storia vera, narra dell’incontro tra Tony Lip, buttafuori italoamericano, di New York, con il pianista afroamericano Don Shirley e del loro viaggio nel sud degli stati uniti. Tony Lip è Viggo Mortensen, attore visto nella trilogia del Signore degli anelli e candidato per 3 volte al premio Oscar. Don Shirley è Mahershala Ali, vincitore di 2 premi Oscar nel 2017 e 2019 proprio per Green Book. L’ambientazione è Stati Uniti anni ’60, anni bui per le violenze e le vessazioni a carico dei neri, e in misura non trascurabile, per tutti i non americani “puri”. Il Green Book del titolo è una sorta di guida dove sono indicati alberghi e ristoranti per tutte le persone di colore che si trovavano, per svariati motivi, a viaggiare negli stati del sud. Stati dove vigevano, ancora, leggi razziste e il coprifuoco per i neri. Quindi i 2 personaggi, si incontrano, si studiano e sono reciprocamente diffidenti perché Tony, cresciuto nel Bronx, vive un razzismo “ignorante” nei confronti dei neri e Don è istruito, parla molte lingue e non sopporta volgarità e bassezze. Ma tra questi due mondi nasce un’alleanza che si trasforma, col passare dei minuti, in un’amicizia che scardina le regole “razziste” di Tony e della gente incontrata durante il loro viaggio. Durante il film si alternano scene divertenti ad altre drammatiche. Sottofondo alla storia principale, si intrecciano altri racconti, la, molto italiana, storia d’amore tra Tony e sua moglie Dolores raccontata nelle lettere che Tony le scrive e alle quali dà aiuto alla stesura il pianista. Il senso di famiglia, moderatamente “all’italiana” fatta di partite a carte, grandi cene, con spaghetti e polpette, tutti insieme, dove il diverso viene accolto, ultima scena del film, e può trovare il suo posto a tavola. Le tematiche raccontate le possiamo ritrovare, anche, nel nostro essere claun. Accogliere la diversità come ricchezza e non come “difetto”. L’amicizia che si sviluppa con la fiducia reciproca, superando i pregiudizi; il non stare soli, ma, anzi, i nostri personaggi, insieme, hanno superato le difficoltà del viaggio. Così noi claun, quando entriamo nelle stanze di ospedale, sempre almeno in due, così da avere supporto reciproco. Il viaggio è anche nel nostro dna claun, partire per un servizio, partire per una missione, partire per incontrare, è sempre con il nostro naso rosso e il sorriso sulle labbra. Così mi ha lasciato alla fine il film, sorridente, fiducioso e con la speranza che il mondo possa essere un posto migliore.

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Per cambiare i cuori delle persone ci vuole coraggio. ... Non vinci con la violenza, vinci quando mantieni la tua dignità. ... Se per te non sono abbastanza nero e per loro non sono abbastanza bianco allora dimmi chi diavolo sono io! Lo sa, mio padre diceva: qualunque cosa fai, falla al 100%. Quando ridi, ridi, quando lavori, lavora. E quando mangi, mangia come se fosse il tuo ultimo pasto.


Settembre 2018: claun Pallocchia entra nello Staff SCUOLE nazionale e claun Esquis viene riconfermata nello Staff TRAINER nazionale. Dicembre 2018: il Consiglio Direttivo uscente conclude il suo mandato e saluta tutti i soci durante l’assemblea di fine anno dell’associazione Risvegliati Vip Brescia. claun Gianduiotto presidente, claun Abbraccetto Vicepresidente, claun Uilly consigliere con delega a segretario, claun Harticiok consigliere con delega alla tesoreria, claun Gioppy consigliere, claun Stropiccio consigliere. Aggiungiamo al Direttivo uscente, claun Pomellina e claun Cionfola che ne hanno fatto parte in tempi diversi. A tutti loro diciamo un grande Grazie per il lavoro svolto con professionalità, avendo sempre a cuore il bene di tutta l’associazione. Inoltre, l’associazione Risvegliati Vip Brescia nomina un nuovo Direttivo per i prossimi 3 anni (nel giornalino potete trovare l’articolo scritto dai suoi membri). Dicembre 2018: claun Uiui entra a far parte dello Staff MISSIONI nazionale. Dicembre 2018: la nostra claun Brizzolotta riceve il premio dal Rotary Club Brescia nord, per la sua esperienza più che decennale come clown volontaria nei reparti di pediatria degli Spedali Civili. La premiazione si è svolta presso l’auditorium S. Barnaba a Brescia, nell’ambito della tradizionale consegna del premio Bulloni ai BUONI ESEMPI che ispirano. Marzo 2019: 11 claun dei Risvegliati Vip Brescia (ol-

ABBI CURA DI ME Simone Cristicchi claun Harticiok (Cristiano Donna)

tre ad altri claun di tutta Italia) sono stati selezionati per le prossime missioni VIP ITALIA: - Missione Bielorussia Mogilev 2019: LaPitty - Missione Palermo 2019 (gruppo Maggio): Esquis Missione Moldavia 2019: Linus - Missione Romania 2019: Ciaccapo - Missione Perù 2019: Gioppy e Pallocchia - Missione Bolivia 2019: Guargì e Uiui - Missione Cambogia 2019: Scimmio (Vice Referente missione) e Tabbis - Progetto Cina 2019: Stropiccio Marzo 2019: claun Cucicuci esordisce nella squadra nazionale claun di calcio in un triangolare di sfida con la squadra delle frecce tricolori e una formata dalle vecchie glorie dell’Udinese. Aprile 2019: sabato 6 aprile durante l’assemblea di Vip Italia ci sarà il rinnovo del Direttivo Nazionale e la nostra claun Esquis è tra il novero dei candidati da votare ed eleggere. A lei e agli altri candidati auguriamo “Bonne Chance”. Maggio 2019: domenica 19 maggio ci sarà la GNR, Giornata del Naso Rosso. Tutti noi vi aspettiamo a Brescia in piazza Paolo VI dalle 9 alle 19 per far festa e per raccogliere fondi per i tanti progetti VIP. Maggio 2019: sabato 25 maggio alle ore 20.30 presso il teatro Lux di Lumezzane andrà in scena il magico, divertente ed emozionante spettacolo “Claunocchio” creato proprio dai Risvegliati per grandi e piccini… vi aspettiamo!

Adesso chiudi dolcemente gli occhi e stammi ad ascoltare Sono solo quattro accordi ed un pugno di parole Più che perle di saggezza sono sassi di miniera Che ho scavato a fondo a mani nude in una vita intera Non cercare un senso a tutto, perché tutto ha senso Anche in un chicco di grano si nasconde l’universo Perché la natura è un libro di parole misteriose Dove niente è più grande delle piccole cose È il fiore tra l’asfalto, lo spettacolo del firmamento È l’orchestra delle foglie che vibrano al vento È la legna che brucia, che scalda e torna cenere La vita è l’unico miracolo a cui non puoi non credere Perché tutto è un miracolo, tutto quello che vedi E non esiste un altro giorno che sia uguale a ieri Tu allora vivilo adesso, come se fosse l’ultimo E dai valore ad ogni singolo attimo Ti immagini se cominciassimo a volare Tra le montagne e il mare Dimmi dove vorresti andare Abbracciami se avrò paura di cadere Che siamo in equilibrio sulla parola insieme Abbi cura di me Abbi cura di me Il tempo ti cambia fuori, l’amore ti cambia dentro Basta mettersi al fianco invece di stare al centro L’amore è l’unica strada, è l’unico motore È la scintilla divina che custodisci nel cuore Tu non cercare la felicità, semmai proteggila È solo luce che brilla sull’altra faccia di una lacrima È una manciata di semi che lasci alle spalle Come crisalidi che diventeranno farfalle ...

C’è stato molto interesse per questo teSimone Cristicchi è tornato a cantare sul palco del Festival della canzone italiana con il poetico brano “Abbi cura di me”. La canzone di Cristicchi ha emozionato tutti grazie al testo carico di onestà sentimentale: tutti possono rispecchiarsi nelle parole del testo. Dall’inizio alla fine si sottolinea il fatto che l’Amore sia il motore di ogni cosa, il significato di tutto, perfino delle piccole cose: il meccanismo che fa girare il mondo. Un brano dal significato delicato ma profondo, Stringimi. Abbi cura di Me. Perdona chi ti ha ferito. Attraversa le difficoltà per vedere la luce fuori dal tunnel “Abbi cura di me” è un inno alla vita, un elogio alla cura, all’amore e alla felicità nonostante tutto, perché ciò che conta è che nonostante tutto noi siamo ancora insieme… Il cantante in un’intervista dice: «Ho raccontato le fragilità dell’essere umano e la bellezza del mostrare la propria debolezza perché quando togliamo la corazza siamo reali, siamo veri, e quindi, siamo più belli>>. Abbi cura di me è una dichiarazione d’amore, un amore puro che non chiede niente in cambio, è una dichiarazione di aiuto; “aiutare una persona forse non cambierà il mondo intero, ma cambierà il mondo di quella persona” e avere cura è proprio uno dei principi sui quale si basa l’azione Claun all’interno delle strutture Ospedialiere. Prendersi cura sorridendo, nel mezzo della tempesta, nella solitudine, nella fragilità e anche se non è sempre facile far capire chi siamo e cosa facciamo, anche se a volte veniamo rifiutati a priori, noi continuiamo a farlo, entrando in un punta di piedi con sensibilità e attenzione, perché cerchiamo quella persona che ha voglia di cambiare il suo mondo anche solo per 10 minuti… Perché noi Viviamo In Positivo e come dice Patch Adams <<Quando curi una malattia puoi vincere o perdere… Ma quando ti prendi cura di una persona, vinci sempre!

claun Bagola (Maria Zinna)

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SAN REMO 2019 Abbi cura di me

LA RUBRICA DELLE BUONE E BREVI NOTIZIE


LA COCCINELLA ROSSELLA

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ossella la coccinella si svegliò prestissimo, aveva deciso di partire. Era un sacco di tempo che si sentiva insoddisfatta, non era felice. A dire la verità non aveva neppure una ragione vera e propria per sentirsi triste. Era annoiata perchè non succedeva mai niente di interessante nel giardino in cui viveva. Tutte le mattine la solita storia: si affacciava alla finestra della sua casetta e vedeva mamma lumaca gridare ai suoi figlioletti di sbrigarsi altrimenti avrebbero fatto tardi a scuola … come al solito del resto! Non gli risultava che fossero mai riusciti ad arrivare in classe in orario! Un po’ più in là c’era Ernesto, il coniglietto lesto! Lui si che era veloce, non aveva problema ad arrivare in tempo alle lezioni, ma era ancora più veloce quando si trattava di uscire da scuola! Ed ecco Giannina la farfallina: le piaceva fare il giro dei fiori del prato prima di recarsi in classe a studiare e, quando giungeva a scuola, era profumatissima. Poi, chi altri poteva vedere Rossella? Ah si! C’era il Signor Rondine; non gli stava molto simpatico perchè era sempre vestito elegante e lo trovava un po’ snob. C’era la Signora Talpa, che con la scusa di non vedere molto bene non salutava mai nessuno. C’era Camillo il grillo, che era professore di ginnastica e saltava tutto il giorno per tenersi in forma e mostrare orgoglioso il suo fisico atletico. Basta! Era ora di andarsene da lì!!! Rossella partì e andò in cerca della felicità. La strada era molto lunga. Camminò tutto il giorno e, quando si fece sera, decise di fermarsi per riposare. Si addormentò su una foglia ma ad un certo punto spuntò un millepiedi che, con fare minaccioso, le intimò di andarsene subito dalla foglia perché era sua. La coccinella si alzò e corse via spaventata. Non aveva per niente intenzione di essere presa a calci, anche perché lui di piedi ne aveva mille! Dove poteva andare ora? 21

Scorse un filo d’erba, lo ispezionò per bene e, visto che non c’era alcun padrone, si sistemò lì sopra. Ah! Finalmente poteva riposare. Si alzò all’improvviso un’aria molto fredda e goccioloni giganti caddero dal cielo. Non ricordava di aver mai visto un acquazzone così!!! Corse a cercare un altro riparo e lo trovò vicino a dei sassi. Si rannicchiò e si addormentò esausta. La mattina seguente ricominciò il suo viaggio. Giorno dopo giorno camminava, camminava, camminava. Incontrò sulla sua strada molti animali, anche molto strani, di quelli che non aveva mai visto nel suo giardino, ma non erano gentili e cordiali con lei. Un po’ per sfiducia non la consideravano e non le davano aiuto, un po’ per invidia volevano farle del male. Ad esempio c’era una zebra che, stanca del suo manto a righe, voleva staccare alla coccinella i suoi puntini neri per farsi un abito nuovo! Erano ormai passati anni da quando la coccinella aveva lasciato casa sua, così decise di ritornare. Camminò giorni e notti intere senza fermarsi mai e finalmente ritrovò la sua casa. Andò a dormire poi, la mattina dopo si alzò andò alla finestra e guardò fuori. Era una bellissima giornata: il sole splendeva nel cielo. La coccinella tirò un sospiro profondo e si rese conto d’essere molto felice! Che stupida era stata, aveva girato tutto il mondo in cerca della felicità e non si era accorta che era proprio lì, a portata di mano, vicino a lei!

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Redazione: claun Bagola (Maria Zinna), claun Ciaccapo (Federica Boldini), claun Gianduiotto (Luca Curti), claun Harticiok (Cristiano Donna), claun Laigiadetto (Anna Negroni), claun Sonnolento (Michele Riva) Il presidente: claun Uilly (Marco Selvaggi)


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