Scheda tecnica sul diritto all'abitare

Page 1

Rete della Conoscenza | Area Tematica Welfare Via IV Novembre, 98 - 00187 Roma Tel. 06/69770332 – Fax 06/6783559 info@retedellaconoscenza.it www.retedellaconoscenza.i

SCHEDA TECNICA DIRITTO ALL'ABITARE Campagna Liberi Tutti Il diritto all'abitare nella città contemporanea Un'analisi della situazione In Italia l'80% della popolazione vive in case di proprietà: si tratta della generazione che è riuscita a risparmiare durante il boom economico degli anni 70 e che ha investito sul “mattone”, comprando una casa per sé e, in molti casi, per i propri figli. Costoro fanno parte della generazione dei nostri nonni. La nostra generazione vive una situazione davvero differente, sia per le condizioni economiche che vive, sia per una diversa urbanizzazione che è mutata negli ultimi anni con il processo di globalizzazione. La nostra generazione è stata appellata da molti come la generazione dei “bamboccioni”: coloro che non vogliono uscire dall'abitazione dei propri genitori una volta compiuta la maggiore età, la generazione che preferisce vivere con la propria famiglia piuttosto che rendersi realmente autonoma. La retorica su questo tema è stata abbondante. Ma la realtà dei fatti è molto diversa. Siamo la generazione che non ha alcuna possibilità di contrarre un mutuo (e che probabilmente non ne ha nemmeno il desiderio), siamo la generazione che quando esce fuori dalla casa in cui è cresciuto si trova davanti un mercato degli affitti quasi esclusivamente a nero, affitti carissimi e case fatiscenti, molte volte pericolanti e non a norma. Siamo la generazione dei contratti di lavoro atipici che non permettono di vivere un presente sereno e costruire un futuro stabile. La condizione di precarietà si acuisce fortemente quando si decide di prendere un appartamento (o molto più spesso una stanza) in affitto. La spesa per una stanza va dai 150 euro (al Sud) ai 500 euro della Capitale (la città con gli affitti più cari a causa della speculazione) e di alcuni capoluoghi del Nord. Quando parliamo di emergenza abitativa non possiamo non considerare il mercato privato degli affitti: una vera giungla di abitazioni fatiscenti e non sicure, quasi completamente a nero. Gli studenti fuori sede vivono nella maggior parte dei casi una condizione di ricattabilità e di esclusione da qualsiasi forma di tutela. Avere il contratto per studenti significa poter avere grosse agevolazioni fiscali (non solo per lo studente ma anche per il proprietario di casa). Nella maggior parte delle città però i proprietari di casa preferiscono non pagare nemmeno quelle poche tasse sancite dalla tipologia contrattuale “per studenti”. La condizione degli studenti fuori sede è a dir poco drammatica. Da un lato gli affitti crescono di anno in anno, dall'altro la mancata registrazione del contratto d'affitto o la diffusione del “contratto grigio” (contratto registrato all'agenzia delle entrate in cui l'importo scritto è inferiore al vero importo versato dal locatario al locatore) minano le poche possibilità offerte dal sistema del diritto allo studio. Infatti gli studenti che non hanno un contratto regolarmente registrato all'Agenzia delle Entrate perdono la possibilità Rete della Conoscenza - Via IV Novembre, 98 - 00187 Roma info@retedellaconoscenza.it Tel. 06/69770332


Rete della Conoscenza | Area Tematica Welfare Via IV Novembre, 98 - 00187 Roma Tel. 06/69770332 – Fax 06/6783559 info@retedellaconoscenza.it www.retedellaconoscenza.i

di ricevere la borsa di studio di cui avrebbero diritto, vengono classificati come “pendolari” e ricevono, se idonei, una borsa di studio equivalente alla metà di quella per “fuori-sede”. Inoltre esistono agevolazioni fiscali per le famiglie dei giovani che hanno “contratti di locazione per studenti universitari”. Bisogna soffermarsi, poi, sulle politiche attive per il diritto all'abitare di giovani e soggetti in formazione. Il loro ruolo non è soltanto nella garanzia diretta dei beneficiari dell'edilizia pubblica, ma anche quello di fare “concorrenza” con i privati e, quindi, nel riuscire a calmierare il mercato dell'affitto privato. I posti alloggio gestiti dagli Enti per il diritto allo studio coprono il 50% degli studenti che secondo le statistiche ne avrebbero bisogno 1. Bisogna anche considerare, però, che il dato dei fuori sede è inesatto. Come scritto precedentemente, il dato sui fuori sede riguarda solamente coloro che sono riusciti a beneficiare delle Case dello Studente e coloro che hanno un contratto regolarmente registrato: rimane il dato difficilmente reperibile di tutti quelli che per le Aziende per il diritto allo studio vengono considerati pendolari, ma che di fatto non lo sono perché pagano un affitto a nero2. La configurazione del diritto all'abitare I movimenti di lotta per la casa hanno da qualche anno posto l'accento su un nuovo diritto da affermare: il diritto all'abitare. Partendo dall'assunto che questo modello di sviluppo non risulta essere più sostenibile (oltre ad essere iniquo) bisogna tutelare non tanto il diritto alla casa (intesa come proprietà privata), tanto quanto il diritto all'abitare. Il diritto all'abitare è un concetto abbastanza ampio che parte dal diritto ad avere un tetto sopra la propria testa (e non il diritto a possedere un bene) e si allarga alla garanzia di una vita di qualità: è importante che i quartieri in cui si abita garantiscano servizi come il trasporto pubblico e il servizio sanitario, che non siano cattedrali nel deserto (come spesso capita per le Case dello Studente), che abbiano luoghi di socializzazione e aggregazione, ecc. E' necessario che la possibilità di avere (inteso come usare e non come possedere) un “tetto sopra la testa” sia svincolato dalle logiche del mercato. Una delle cause che ha prodotto l'emergenza abitativa è la speculazione immobiliare. La casa diviene fonte di grossi profitti in un mercato immobiliare globale caratterizzato da vendita e rivendita continua delle abitazioni, cosa che ne accresce in maniera speculativa il suo valore economico. La casa non è però un bene che può essere inteso come una qualsiasi merce di consumo. La casa di proprietà potrà anche essere considerata una merce, ma avere la garanzia di poter abitare in una casa a norma e che questa sia accessibile è un diritto fondamentale di tutte e tutti.

1 2

33.255 posti alloggio a fronte di 56.520 idonei (dati 2005 dell'Osservatorio del Piemonte per Università e dsu) In alcune città si stima che gli affitti in nero siano intorno al 90%

Rete della Conoscenza - Via IV Novembre, 98 - 00187 Roma info@retedellaconoscenza.it Tel. 06/69770332


Rete della Conoscenza | Area Tematica Welfare Via IV Novembre, 98 - 00187 Roma Tel. 06/69770332 – Fax 06/6783559 info@retedellaconoscenza.it www.retedellaconoscenza.i

Best practices e rivendicazioni Esistono ottimi esempi in Europa di politiche che salvaguardano il diritto all'abitare: si pensi ad esempio al social housing francese. In Francia esiste una legge che garantisce un diritto di prelazione nell'acquisto degli immobili rivolto alle istituzioni pubbliche. Lo stato ha una precedenza rispetto ai privati calmierando quindi i canoni di affitto. A Parigi, per fare un esempio, tantissimi immobili sono stati comprati dal Comune che li ha ristrutturati e dati alla popolazione. L'esempio del social housing francese ci dimostra come è possibile porre un freno alle politiche neoliberiste di speculazione immobiliare garantendo quel basilare diritto “ad avere un tetto sopra la testa”. Interessante è poi la gestione delle case popolari parigine: queste non sono case ghetto, ma vi è una eterogeneità di condizioni sociali che riesce a coesistere in un unico stabile: ognuno paga una percentuale (uguale per tutti) rispetto al proprio reddito così da far in modo che la spesa per vivere in una casa pesi allo stesso modo per tutti e che l'istituzione locale abbia continuamente un'entrata per recuperare la spesa iniziale e per re-investire in welfare il flusso continuo generato dell'affitto che i cittadini pagano. E' bene soffermarsi, quindi, sull'importanza che hanno i progetti di riqualificazione degli stabili pubblici dismessi in un ottica di sviluppo sostenibile e di non deturpazione dei territori. Il livello di urbanizzazione delle grandi città non consente la costruzione di nuovi immobili. Questa è la scelta sbagliata perseguita in Italia per cui a fronte di una speculazione sui canoni d'affitto nelle città e di un imborghesimento delle stesse (il fenomeno della gentrification) le periferie divengono grandi quartieri dormitorio di fasce sociali disagiate. Nella maggior parte dei casi le Case dello Studente di recente costruzione seguono la stessa logica, sono localizzate nelle periferie delle città (basti pensare a Ponte di Nona a Roma) divenendo luoghi slacciati dal territorio in cui gli studenti si trovano ad essere un soggetto che difficilmente si integra nel tessuto urbano. Integrarsi nel tessuto urbano significa sentirsi parte di una comunità che mette a disposizione di tutti i cittadini, e quindi anche di noi studenti, spazi di aggregazione culturale e sociale. Partendo da questa analisi chiediamo: - politiche di investimento per la costruzione di nuove Case dello Studente e la riconversione di immobili dismessi dei Comuni per mettere in campo politiche di social housing (cosa che secondo il dpcm del 2001 farà arrivare ulteriori fondi per il dsu regionale); - interventi di ri-qualificazione degli studentati; - politiche che mirino a fare emergere le diffusissime situazioni di locazione sommersa e a combattere una oramai insostenibile situazione di illegalità finalizzata alla massimizzazione del profitto privato attraverso l'evasione fiscale; - politiche d'incentivazione per la stipulazione da parte dei proprietari di casa di contratti “calmierati” agli studenti – da portare avanti congiuntamente alle amministrazioni Rete della Conoscenza - Via IV Novembre, 98 - 00187 Roma info@retedellaconoscenza.it Tel. 06/69770332


Rete della Conoscenza | Area Tematica Welfare Via IV Novembre, 98 - 00187 Roma Tel. 06/69770332 – Fax 06/6783559 info@retedellaconoscenza.it www.retedellaconoscenza.i

comunali – e la costituzione di Agenzie Comunali degli Affitti pubbliche con il ruolo di intermediari tra domanda ed offerta. Esistono diverse modalità di azione che vanno dalla promozione del contratto di affitto concordato, alla tutela legale dei conduttori, alla creazione di database online per la ricerca dell’alloggio. - che le città universitarie si dotino di luoghi adatti all’ospitalità di studenti per tempi ridotti (Per favorire gli studenti presenti in città per brevi periodi di tempo), tra la settimana ed il mese, per garantire a quegli studenti privi di alloggio ma che necessitano di fermarsi per un po’, o per fare esami, o per trovare una sistemazione definitiva, di poter soggiornare senza spendere grandi cifre. Diritto all'abitare e mutualismo Coabitazione studenti-anziani Oltre alle rivendicazioni da portare a Regioni, Comuni e Governo, risulta essenziale l'azione della Rete della Conoscenza nel promuovere attività mutualistiche. Una di queste potrebbe essere quella di gestire un servizio per la coabitazione di anziani e studenti. Un servizio del genere verrebbe incontro a due esigenze differenti: da un lato si verrebbe incontro ai tanti anziani che vivono in solitudine nelle nostre città e che beneficerebbero sia della compagnia sia di piccoli aiuti da parte dello studente sia della divisione delle spese (come bollette e spese di condominio); dall'altro lato si verrebbe incontro alle esigenze di tanti studenti che spesso rinunciano a trasferirsi in una città universitaria (perdendo la possibilità di seguire i corsi) per problemi economici. La coabitazione dovrebbe garantire agli studenti di essere ospitati gratuitamente da persone anziane e di dover far fronte soltanto alle spese per bollette e condominio e agli anziani di vivere in compagnia e di ricevere un piccolo aiuto nella vita quotidiana (come fare la spesa, pagare le bollette... tutte cose che gli studenti fanno già quando abitano da soli!) Ovviamente questa non può essere una rivendicazione da portare alle Istituzioni, non si può pensare che lo Stato venga meno nella sua funzione essenziale di garantire un welfare a tutte e tutti. Questo è un modo con cui la Rete della Conoscenza inizia a costruire dal basso una società solidale e a scardinare la guerra generazionale in cui i Governi ci stanno arruolando. Sportello “Fuori dal nero” A Roma e a Napoli siamo già attivi nella rete “Fuori dal nero” ed è necessario promuovere la nascita di questa in tutte le città. Tale rete è promossa da associazioni di studenti, collettivi universitari, movimenti per il diritto all’abitare, spazi sociali e sindacati per contrastare il mercato sommerso delle locazioni. E' necessario che la Rete promuova sia la campagna comunicativa sia gli sportelli nelle facoltà e nei nostri spazi per dare un duro colpo alla speculazione dei privati su quello che dovrebbe essere un nostro diritto.

Rete della Conoscenza - Via IV Novembre, 98 - 00187 Roma info@retedellaconoscenza.it Tel. 06/69770332


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.