Giornale dicembre 2015:layout 1

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Anno VII numero 64 dicembre 2015

www.pizzamarche.com

LA PIZZANELLEMARCHE By Associazione Pizzaioli Marchigiani

COME EVITARE GLI SPRECHI pag. 3

Corso pizzaioli APM pag. 4 - 6

10 Regole d’oro pag. 20 - 23


PAG.

DESCRIZIONE

3

Diventa soico APM

4

Corso Pizzaiolo APM ad Ascoli Piceno

5

Pizza con castagne e nocciole

6

Corso Pizzaioli a Macerata

8-11

Come evitare gli sprechi

12

Unire i sapori in cucina

14

Pani tradizionali delle Marche

17-18

L’immagine della Pizzeria

20-23 Come organizzarsi in spazi ridotti 28

Strumenti di misura

La nostra associazione continua nella sua vita associativa, con impegni sempre più importanti e che ci vedono coinvolti anche in campo nazionale. Siamo orgogliosi del fatto che siamo considerati per qualità, serietà, e professionalità espressa nel lavoro. Noi crediamo, a differenza delle modalità espressive nel mondo pizza, che il massimo della professionalità la si esprime applicando i principi lavorativi semplici, tradizionali e rispondenti alle esigenze aliRenato Andrenelli mentari moderne. Oggi molte sono le mode che si applicano nell’alimentazione dell’uomo, filosofie come quella vegetariana, vegana, ciliaca, sono segni evidenti che le nuove generazioni hanno sempre più bisogno di cibo facilmente digeribile e poco nutriente. Anche la pizza, secondo il nostro parere deve seguire queste filosofie. Nasce come alimento destinato al nutrimento del popolo, veniva consumato principalmente per soddisfare la fame e quindi doveva essere poco digeribile, per permettere di sopperire al fabbisogno giornaliero di cibo di chi lavorara. Oggi invece, la pizza è divenuta un prodotto di largo consumo, che ha saputo conquistare (per la sua bontà) sia grandi che piccini, sia ricchi che poveri. La pizza è un alimento universale e per questo motivo, deve essere confezionata con alimenti di prima qualità, con tecniche produttive che tengano conto di una corretta lievitazione e di una cottura precisa ed efficace. TUTTE PAROLE CHE I PIZZAIOLI CONOSCONO BENE, MA CHE SPESSO RESTANO PAROLE, IN QUANTO ALL’ATTO PRATICO SEMPRE PIU’ SI VEDONO TECNICHE DI LAVORO ESTREMAMENTE SOFISTICATE COME TEMPISTICA DI PREPARAZIONE MA SEMPRE DI DIFFICILE DIGERIBILITA’

AZIENDE SOCIE APM Le Aziende che pagano la tessera socio sostenitore hanno diritto ad essere pubblicizzate per l’intero anno sociale.

Ussita il rifugio

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La pizza nelle Marche - 2015 - p.2

Gi metal Molino Orsili Molino Corradini Varnelli spa Salumificio Taccalite

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DIVENTA SOCIO APM La nostra associazione nasce nel 2000 per volere dell’attuale Presidente Andrenelli Renato. Il suo scopo è sempre stato quello di occuparsi dei problemi legati al settore della pizza, a cominciare dalla formazione professionale che oggi è il vero cavallo di battaglia. Sul nostro sito www.pizzamarche.com può testimoniare la quantità di corsi annuali che si realizzano in nome e per conto dell’APM. Un’attività questa svolta per amore della professione, senza lucro, solo a totale copertura delle spese sostenute.

La nostra Regione Marche ha circa 1.600.000 abitanti, meno della metà di una città come MIlano, eppure l’APM vi svolge un’intenza attività formativa annua. Segno evidente che la qualità del servizio offerto è tra i migliori in ITALIA. Siamo l’organizzazione che più di ogni altra offre ai propri soci suggerimenti, informazio ni, assistenza, pronta postalizzazione di richieste o offerte di lavoro. Quello che non facciamo è organizzare campionati sulla pizza, perchè li riteniamo ormai infrazionati e non rispettosi del titolo consegnato ai vincitori. Molto spesso ci troviamo a dover correggere errori che i pseudo campioni del mondo (o chi per loro) commettono quando si trovano a dover aiutare nuovi pizzaioli ad intrapprendere una nuova attività di pizzeria. Svolgiamo attività di consulenza nelle pizzerie, solo se chi ne richiede la presenza di un nostro tecnico, è disponibile a mettere in atto un vero progetto di lavoro capace di portare beneficio all’attività in termini economici. Siamo amici e rispettosi delle aziende con cui collaboriamo senza che nessuna di queste abbia mai sovvenzionato economicamente la nostra associazione. A tutte quelle aziende che vogliono con noi collaborare chiediamo unicamente la tessera associativa che fornisce loro la possibilità di far conoscere i propri prodotti ai nostri associati. SIAMO FIERI DI NON AVER MAI AVUTO SOVVENZIONI E QUANTOMENO FINANZIAMENTI PUBBLICI PER SVOLGERE LE NOSTRE ATTIVITA’.

Perchè far parte dell’Associazione Pizzaioli Marchigiani? -

perchè l’unione fa la forza per risolvere problematiche che da soli è impossibile risolvere per avere più potere contrattuale per far nascere una vera scuola specialistica per pizzaioli per dare reali possibilità lavorative ai giovani per difendere le eccellenze italiane per difendere i prodotti del territorio per selezionare e aiutare le aziende meritevoli per promuovere le eccellenze del territorio per difendere le attività di pizzeria da eccessiva tassazione per difendere la cultura e la filosofia italiana della pizza da chi la copia

Questi secondo noi sono i veri motivi per fare associazione La pizza nelle Marche - 2015- p.3


Corso Pizzaiolo APM ad Ascoli Piceno

Si è concluso, il 04 dicembre 2015 il Corso Base per pizzaioli, pomeridiano, organizzato dall’Associazione Pizzaioli Marchigiani con la collaborazione della delegazione APM di Ascoli Piceno e destinato ad un allievo che aveva urgenza di acquisire l’attestato di frequenza perché in procinto di partire per l’estero. Presso il laboratorio della struttura ricettiva Guidoland di Ascoli Piceno, si sono tenute le lezioni teorico-pratiche sotto la direzione dell’Istruttore Signor Ibetti Sandro. Quaranta ore di lavoro suddivise in dieci lezioni da quattro ore l’una, che ha tenuto occupato l’allievo per due settimane. Con 8 ore di teoria e 28 ore di pratica il signor Brandimarte Alessandro ha potuto apprendere teoricamente e praticamente i segreti per realizzare una pizza a regola d’arte e prepararsi per gli esami di fine corso con efficienza e concentrazione massima. All’esame di fine corso Il signor Alessandro ha preparato la pizza Verde Mare a base di mozzarella, zucchine, salmone, parmigiano, rucola e scorza di arancio, dimostrando un grado di apprendimento ottimo e riuscendo a superare i due esami con una media di 47/60. Una premessa, questa, che dovrebbe concretarsi nel mondo del lavoro con successo e tanta fortuna. Da tutta l’APM porgiamo al neo pizzaiolo Alessandro un grande in bocca al lupo per la sua nuova sfida lavorativa che intraprenderà in un paese estero. Un ringraziamento va al nostro delegato di Ascoli Piceno che ha reso possibile la realizzazione del corso, all’azienda Gabrielli di Ascoli Piceno che ha accolto l’associazione presso la propria struttura ristorativa. Il nostro augurio si rappresenta con la certezza che questo sia l’inizio di una proficua collaborazione reciproca. R. A. La pizza nelle Marche - 2015- p.4


Castagne e nocciole nella pizza Due frutti che in qualche modo hanno segnato usi e costumi della nostra società. Ricordo con molta gioia quando la nonna ci cuoceva le castagne sopra la brace del grande camino della sua cucina di campagna e la festa che provocava il mangiarle arrostite oppure lessate. Erano momenti magici che riuniva tutta la famiglia, noi bambini assorti ad ascoltare le storie che ci raccontavano i grandi, e per loro, un momento di relax dalle fatiche della campagna. Un frutto, la castagna, che ha destato sentimenti profondi, veri, tanto che poeti come Giovanni Pascoli o C. Callegari (di cui mi piace riportare una poesia a me cara) ne hanno decantato le lodi: PIZZA IL BORGO

PIZZA SAN MARTINO

Castagne Realizzata al corso pizzaioli APM da Francesco Alberto Montecatino Via Luigi Settembrini, 9 63017 Porto San Giorgio (AP) Gli ingredienti per una pizza -------------------------------------------pasta ben lievita g.200 vino cotto 50g. crema di marroni 100g. marron glaces n° 6 panna montata -------------------------------------------Tempo di preparazione 10 minuti tempo di cottura 2- 5 minuti temperatura del forno 350°C (casa al max) per la preparazione della pasta: vai alla pagina pizza a casa o al sito www.pizzamarche.com e troverai tutto il procedimento per un'ottima pizza fatta in casa. Per gli ingredienti: Cuocere la focaccia e cospargerla con un dash di vino cotto, spalmare uno strato di crema di marroni, decorare con marron glaces e panna montata. Servire

È bella la castagna, è liscia e ben vestita; è frutto di montagna, è dolce e saporita. Se vien dalla padella col nome di bruciata la castagnetta bella è subito sbucciata. Se vien dalla pignatta col nome di ballotta per tutti i denti è fatta perché morbida e cotta. Se vien dal seccatoio si serba per l'annata; con piacer l'ingoio che sembra zuccherata. Insomma in cento modi si mangia la castagna. Cantiamo pur le lodi del frutto di montagna.

C. Callegari

Realizzata da Frattani Claudio Via Cluentina, 1 62100 Piediripa di Macerata (MC) Tel. 0733283075 Gli ingredienti per una pizza --------------------------------------pasta ben lievita g.200 mozzarella 80g. Funghi champignon n°12 Granella di nocciola 25g Gherigli di noci 25g Uvetta sultanina 25g Speck 30g Sale q.b. ----------------------------------------Tempo di preparazione 10 minuti tempo di cottura 2- 5 minuti temperatura del forno 350°C (casa al max.) Per gli ingredienti: Disporre sul disco di pasta la mozzarella, i gherigli di noci, l’uvetta sultanina, i funghi champignon e la granella di nocciole. Salare e passare al forno. Appena cotta terminare la farcitura con fettine di speck e altra granella di nocciola.Servire.

Nei ricorsi storici, le castagne, sono servite a sfamare le popolazioni delle montagne specialmente in tempi di carestia, sottoforma di farina per fare il pane, o anche durante gli spostamenti dei soldati in battaglia. Antichissima è l’usanza di utilizzare le castagne per l’alimentazione dei poveri, lo storico greco Senofonte, vissuto tra il 430 e il 355 a.C., definiva il castagno come l'albero del pane. L’ultimo imperatore romano di Occidente, Romulus Augustulus, giovane sovrano fu sconfitto da Odoacre, deposto ed esiliato a Napoli. Durante il suo trasferimento verso la Campania, leggenda narra, che sia stato ripetutamente “consolato” dal suo precettore, con una focaccia di castagne. Queste poche note storiche rendono onore ad un prodotto che è stato utilizzato, in passato, per produrre pane e focaccia e oggi potrebbe essere usato nella preparazione delle pizze. In verità i pizzaioli non inseriscono facilmente le castagne nei loro menù, forse perché è un prodotto stagionale e poche sono le proposte in pizzeria di ricette che variano da stagione a stagione, o perché occorre una buona preparazione prima di essere utilizzate, o forse perché non conoscono il modo corretto di conservare questo prodotto per tutto l’anno. Eppure le castagne hanno un sapore che ben si abbina a preparazioni con le carni, le verdure e nella preparazione dei dolci dove si sono imposte in modo inequivocabile. Allo stesso modo anche le nocciole, hanno in pasticceria un posto dominante, basti pensare alla cioccolata con nocciole, al gianduia, al gelato, o alla mitica nutella, che nel settore pizzeria ha un ottimo successo, tanto da essere base essenziale per la farcitura di molte pizze dolci che i pizzaioli con la loro fantasia inseriscono nei menù. Due prodotti dalle infinite possibilità di utilizzo che possono contribuire a portare novità nel settore pizzeria. In tal senso riporto alcune ricette frutto della fantasia di pizzaioli: Renato Andrenelli La pizza nelle Marche - 2015- p.5


Corso Pizzaioli a Macerata Si è concluso il 02 dicembre 2015 il Corso Base per Pizzaioli o r g a n i z z a t o dall’Associazione Pizzaioli Marchigiani a Piediripa di Macerata presso il laboratorio della ditta Paccaferri Domenico Srl. Sessanta ore di lavoro pomeridiano suddivise in due parti: una parte dedicata all’apprendimento del mestiere di pizzaiolo comprendente: otto ore di teoria, ventotto ore di pratica e l’esame finale. Hanno partecipato i signori: Bratikova Olena e Acconcia Alessandro entrambi reidenti a Macerata. Entrambi avevano la necessità e l’urgenza di acquisire le competenze necessarie per avviarsi al lavoro in tempi rapidi, la prima perché intende

recarsi all’estero e il secondo perché dovrà trasferirsi in Australia. I partecipanti hanno dimostrato un buon grado di apprendimento, impegnandosi entrambi con grande attenzione nelle varie fasi lavorative. 48/60 è stata la media raggiunta dai 2 allievi. Sono soddisfatti del lavoro fatto e si sentono pronti per essere inseriti in ambito lavorativo. Queste motivazioni che presagiscono la possibilità di un successo nel lavoro (speriamo) siano ripagate da grande fortuna. Questo l’augurio che la nostra Associazione si sente di inviare ai nostri neo pizzaioli. Un grande ringraziamento va alle aziende che ci sostengono. A cominciare dalla ditta Paccaferri proprietaria del laboratorio che ci ospita, al molino Corradini di Mogliano, al molino Orsili di Sant’Elpidio a Mare e alla GiMetal per le piccole attrezzature da lavoro. R.A. La pizza nelle Marche - 2016- p.6


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COME EVITARE GLI SPRECHI UTILIZZANDO IN MODO INTELLIGENTE LE MATERIE PRIME GIA’ STOCCATE, MA IN ECCESSO Nel corso dell’anno solare può succedere, in pizzeria, che si acquistino materie prime per realizzare nuove pizze da inserire in menù, ma che non si riescono a smaltire in tempi rapidi, per errata programmazione o cambiamenti nei gusti del consumatore o scarsa accettazione delle nuove proposte da parte del cliente. In questi casi se le derrate hanno una scadenza lunga, spesso e volentieri, si lasciano riposare nel magazzeno nella speranza di utilizzarle in seguito. Mi riferisco principalmente alle conserve che per legge hanno una durata media di cinque anni solari. Poiché alla fine dell’anno, si dovrà stilare l’inventario, necessario alla compilazione del bilancio dell’attività, un magazzino troppo impegnativo rischia di togliere quelle risorse economiche indispensabili per il corretto proseguo dell’attività stessa. Come si può evitare questi inconvenienti? 1. All’inizio del terzo quadrimestre dell’anno lavorativo, sarà necessario tenere conto di una rivisitazione del menù per aggiornarlo e favorire lo smaltimento delle materie prime stoccate e invendute inserendo nuove ricette di pizza. 2. Suddividere le proposte di pizze in menù, secondo le stagioni, permetterà di poter giocare con gli alimenti proponendo nuovi prodotti che contengano quelle materie prime rimaste inutilizzate. 3. Anche l’utilizzo di tabelle per una corretta associazione degli alimenti (vedi tabella), contribuirà alla formazione di nuove ricette ideali per evitare gli sprechi di materie prime, ma non solo, realizzare una nuova ricetta tenendo conto dell’abbinamento degli alimenti significa rendere la propria pizza molto digeribile e quindi fidelizzare il cliente. Tutti i pizzaioli dovrebbero sapere che il nostro organismo, ogni volta che s’introduce un alimento, cerca di creare le condizioni ottimali per la sua assimilazione. Quando però sono ingeriti cibi che richiedono condizioni digestive differenti, l'apparato digerente non potrà far altro che creare delle condizioni intermedie, un compromesso rispetto a quelle ideali. Se ne deduce che gli alimenti non dovrebbero essere introdotti in modo indiscriminato, pena una cattiva digestione e assimilazione, un inutile affaticamento dell'apparato digerente e la sovrapproduzione di scorie tossiche che, se non correttamente smaltite, diventa la prima causa d’intolleranze e patologie. 4. Mettere in campo promozioni o sconti sulle pizze che utilizzano materie prime in eccesso, porterà un aumento dei consumi e quindi un rapido abbassamento delle scorte. Una particolare attenzione nel mettere in campo queste promozioni sono legate alla motivazione per cui si rende necessaria quest’operazione aziendale. Occorre stimolare il consumatore con precise proposte pubblicitarie giustificate da decorrenze, compleanni aziendali, festività o altre possibili occasioni che rendano credibili gli sconti applicati senza intaccare le proposte di pizza vendute tutti i giorni. 5. Per chi ha l’uso di cucina, l’utilizzo di materie prime in eccesso può essere stimolo a introdurre nel menù nuove proposte culinarie che tengano conto di un uso intelligente delle stesse creando proposte di cucina finalizzate allo smaltimento di alimenti fermi in magazzeno. 6. Se il locale è munito di autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande, si potrà attivare l’aperitivo cena, che tanto va di moda e piace alle nuove generazioni. Anche in questo servizio al cliente è possibile introdurre tutte quelle conserve che possono anche essere utilizzate singolarmente in accompagnamento a focacce. segue a pag. 11 La pizza nelle Marche - 2015- p.8


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Presentata la nuova divisa APM

Due versioni, la prima con manica lunga di rappresentanza, la seconda con manica corta da lavoro. Costo per i soci: Divisa Manica lunga con tutti i ricami, il grembiule lungo meno il nome Euro 48 Divisa manica corta con tutti i ricami, il grembiule lungo meno il nome Euro 42

RIVOLGERSI A: Ditta TOBACO di IVANO MONTENOVO via Grandi, 12 - 60027 Osimo (AN) tel 071 7106126 fax 071 7202252 cell. 337 637481 tobaco@tobacostyle.it

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La pizza nelle Marche - 2015 - p.10


7. Qualora la materia prima in eccesso sia la farina, perché si è voluto provare nuove tipologie di pizza o metodi di produzione che richiedono farine particolari, si potrà usare l’eccedenza di farina per prodotti da inserire come stuzzichini tipo panzerotti, ciambelle e pane fritto, oppure frittelle da utilizzare negli aperitivi, o nell’happy hour, ad inizio pasto come intrattenimento nell’attesa della pizza, oppure da utilizzare come contenitore per un’insalata, per servire un piatto in crosta o semplicemente per fare degli ottimi grissini da sostituire a quelli acquistati, o al pane da servire. 8. Se invece, si è provveduto ad un eccesso di materie prime facilmente deperibili, il modo più semplice ed efficace per non perderle, sarà quello di cuocerle nei modi più consoni alle esigenze della pizzeria e stoccarli in frigorifero o abbatterli rispettando la catene del freddo. Una volta surgelate si potranno mantenere per il tempo necessario al loro utilizzo senza sprechi economici. Buona norma sarebbe preoccuparsi costantemente, mese dopo mese, di dare rotazione alle merci in modo da evitare questo inconveniente. Un corretto controllo del magazzeno permetterà di dare il giusto turnover alle merci, di analizzare i consumi di conoscere i tipi di pizza più facilmente vendibili, evitando di fare magazzeno. Oggi con i mezzi tecnologici in nostro possesso tutto questo è facilmente ottenibile e si eviterebbero situazioni spiacevoli e di aggravio dello stress lavorativo. Renato Andrenelli ALIMENTO

ASSOCIAZIONE OTTIMALE

ASSOCIAZIONE TOLLERABILE

ASSOCIAZIONE DA EVITARE

carne, pesce, uova

tutti gli ortaggi tranne gli amidacei

piccole quantità di cereali e patate

tra di loro e con la frutta

latte

-

pane e zucca

Tutto il resto

formaggio

verdure ed ortaggi

pane,patate e zucca

Tutto il resto

legumi secchi

verdure e ortaggi non amidacei

cereali (pane, pasta)

verdure e ortaggi

ortaggi e verdure patate riso pomodori oli

tutti tranne la frutta non oleosa ortaggi e verdure tranne i legumi verdure, ortaggi verdure e alimenti proteici tranne formaggio uova, patate, cereali, legumi secchi

con i cereali (pasta,pane,riso) e patate altri cibi proteici e la frutta dolce -

altra frutta, pane e patate frutta non oleosa

uova, carne, formaggi, legumi carne, pesce, uova, formaggi, legumi con i cereali (pasta, pane, riso) e patate

frutta e cereali pane e patate latte, formaggi, frutta dolce frutta dolce, zuccheri cocomero, anguria, latte,zuccheri cereali, proteine, carote, crescione, barbabietole,pomodori, castagne, banane, latte, agrumi cocomero, anguria, latte, crostacei frutta semiacida, dolce, zuccheri

sale

aceto

alcool

altri cibi proteici e la frutta

carne, pesce

frutta acida

frutta oleosa

carne, pesce

frutta semiacida

frutta oleosa

pane, dolci

altra frutta

-

nei dolci

tutto il resto

frutta zuccherina (dolce) frutta oleosa (noci, mandorle, nocciole, arachidi…)

carni, formaggi, latte, uova, pesce, legumi, frutta dolce, zuccheri La pizza nelle Marche - 2015- p.11

frutta acida, verdure, ortaggi


ARTE E TECNICA DI UNIRE I SAPORI IN CUCINA Mischiando colori diversi otterremo un colore nuovo. Ad esempio met- tendo insieme la tempera gialla e quella blu otterremo il verde. Mescolando rosso e blu, il viola. Anche miscelando ingredienti dal sapore diverso si possono ottenere risultati interessanti, ma biso- gna stare attenti: se mettete insieme troppi colori, alla fine esce tutto nero e, allo stesso modo, mescolando troppi sapori si rischia di ottenere un pessimo risultato. Proprio come il pittore deve conoscere bene le sue tinte per realizzare un quadro stupen- do, anche il cuoco deve conoscere il gusto degli alimenti per poterli usare nel modo migliore e preparare ricette squisite. Per ogni chef, il momento più emozionante è quello dell’assaggio. Dopo tanto lavoro e tanta attenzione, ecco finalmente il piatto pronto per essere servito. Il primo giudizio è il più importante. Ma nella valutazione di ogni piatto bisogna considerare il suo aspetto, l’odore, il sapore. Soprattutto, quando non si ha ancora molta esperienza dell’arte culinaria, è importante prendere nota di tutti i difetti e di tutti gli errori. TUTTO COMINCIA NELLA BOCCA Tutti i sapori sono necessari al corretto funzionamento dell’organismo. Appena percepiti dalla lingua, che è il luogo dove ha inizio il processo di digestione, i sapori inviano al cervello il messaggio su quali enzimi è necessario secernere per una corretta digestione. Quando pensiamo che i gusti si trovano nel cibo erriamo, infatti i gusti sono nella bocca. È la bocca che percepisce il gusto, il quale comincia a operare sul sistema digestivo, prima ancora che la digestione vera e pro- pria abbia inizio, ma condizionandone lo sviluppo. E POI C’È ANCHE IL PICCANTE Il piccante, a differenza del dolce, del salato, dell’amaro e dell’acido, non è un vero e proprio gusto. Deriva, invece, dal contatto delle terminazioni nervose della lingua con alcuni parti- colari alimenti come, per esempio, il peperoncino. La sensazione piccante dei cibi è data dalla presenza di parti- colari oli essenziali che si sprigionano dagli alimenti quando questi vengono tagliati, tritati, macinati e, infine, masticati. A tali oli essenziali, diversi tra loro per struttu- ra chimica, si devono anche le diverse proprietà medi- cinali e disinfettanti riconosciute a numerose spezie e alimenti dal sapore piccante. IL PEPE - Il gusto piccante e le proprietà stimolanti del pepe sono dovuti alla presenza di sostanze alcaloidi derivate dalla piperidina. Ha attività digestive, ma è controindicato in chi soffre di gastrite ed emorroidi. IL PEPERONE E IL PEPERONCINO - Sono tra gli alimenti che conten- gono la maggiore quantità di vitamina C. Sono, inoltre, una fonte impor- tante di betacarotene, composto dotato di una spiccata attività antiossi- dante, nonché precursore della vitamina A. Aiutano a ridurre gli effetti della fermentazione intestinale e stimolano la digestione. IL CUMINO - Utilizzato per insaporire pane, formaggi, dolci è noto per i suoi effetti digestivi: i suoi semi, consumati come tisana o nella prepara- zione di pietanze, riducono le fermentazioni intestinali. L O Z A F F E R A N O - Gli effetti curativi dello zafferano, confermati anche dalla medicina moderna, riguardano la capacità di stimolare l’appetito e le attività digestive. L O Z E N Z E R O - Presente in commercio sia fresco sia macinato o secco quest’ultimo dal gusto penetrante, aggiunto alle pietanze stimola l’appe- tito e le attività digestive, mentre l’infuso è utile in caso di pesantezza di stomaco e difficoltà digestive. Tratto da Internet La pizza nelle Marche - 2015 - p.12


BULL - ITALFORNI Il Forno Bull e' assemblato in acciaio altamente resistente e rivestito da vetro colorato, temperato, resistente agli urti e alle alte temperature. Di grande effetto estetico, Bull e' stato disegnato per esaltare le sue linee forti e rigorose. In alto aggiunge carattere e vigore a tutto l’insieme. Composto da 1, 2, 3 camere da 120 x 110 cm, BULL ha caratteristiche tecniche non comuni per attivarsi in tutte le necessità che il suo i m p i e g o richiede.La nuova cappa aspirante motorizzata con il suo disegno e la prominente forma vuole ricordare la postura frontale del toro arcuato in avanti. La nuova scheda di controllo è composta da una serie di controllori digitali studiati per la gestione di forno e cella di lievitazione, con icone di funzione e tasti a sfioramento. L’interfaccia utente si presenta come un’unica superficie in vetro temperato composta da un display personalizzato il cui design e la cui facilità di utilizzo ricoprono un ruolo importante.Possibilità di inserire vaporiera su ogni camera. Sulla cappa aspirante motorizzata è possibile abbinare un kit abbattimento vapori completo di filtro ai carboni attivi per fumi ed odori che permette di non utilizzare la canna fumaria. Utilizzo di nuove resistenze singole inserite all'interno della pietra refrattaria del cielo e della platea, potenziate sulla parte anteriore del forno(sportello). Risparmio del consumo del 30% grazie al doppio isolamento creato dal rivestimento del vetro e da nuove fibre isolanti ecologiche sia sulla camera che nello sportello provvisto di doppio vetro. Da www.italforni.it La pizza nelle Marche - 2015- p.13


Pani Tradizionali delle Marche Le Marche sono una terra dove i pani, le focacce e i dolci lievitati creano le mille facce di una gastronomia che ha saputo utilizzare l’abbondanza di frumento. Ogni paese lo ha fatto a modo suo, sfruttando astutamente materie prime di volta in volta differenti, creando feste popolari e riti collettivi. Già granaio dei latini, fertile produttrice di farro e successivamente di mais, questa regione trasforma ogni occasione in un momento di arte bianca: la vendemmia nei pani al mosto; la raccolta delle noci nel pan nociato; le festività religiose nei pani di Pasqua; la raccolta del grano nel pan dei mietitori. -Crescia sfogliata di Urbino; - Crescia maceratese : ha vari nomi gergali, ma è spesso chiamata pizza bianca. Originariamente veniva fatta una o due volte a settimana con l’impasto avanzato dalla preparazione del pane. In genere rotonda, presenta piccola infossature sulla superficie dovute alla pressione delle dita, che hanno la funzione di trattenere meglio l’olio. La crescia è condita comunemente con sale e olio, e a volte con rosmarino e cipolle. Varianti molto apprezzate: la crescia di granturco, la crescia con gli sgriscioli (ciccioli di maiale), e la la “caccia ‘nnanza (estrai prima), versione ascolana, che veniva cotta nel forno a legna prima dei filoni di pane, per verificarne la temperatura; - Crostolo del Montefeltro : tipico dell’alto Montefeltro simile solo esteriormente alla piadina romagnola, e a gran parte delle focaccia di forma rotonda dell’area mediterranea, di origine rituale e simboleggianti il disco solare. L’impasto, cotto su una piastra d’argilla, si compone di farina di grano tenero, uova, sale, pepe, strutto, acqua, latte, bicarbonato e talvolta siero della lavorazione del formaggio. Un’antica sua variante, il crostolo di Urbania, viene ricavato dalla polenta che resta attaccata alle pareti del caldaio. - Filone casereccio : rappresenta il simbolo della tradizione panificatoria di qualità delle Marche. Il peso d’ogni pezzo è di circa un chilo, la crosta dorata e la mollica spugnosa con alveoli distribuiti uniformemente. - Filone integrale : la versione integrale del filone casereccio realizzata con farina ricca di crusca. - Focaccia farcita : tipica delle aree interne ascolane, cotta il giorno precedente al suo consumo e ripassata in padella col lardo, è la versione “ricca” del classico pasto del contadino. Fatta con due sfoglie imbottite di verdure precedentemente lessate (erbe campo o altro a seconda della stagione). Sua variante più diffusa è il “chichì ripieno” (termine infantile per connotare una pizza), focaccia molto sottile arricchita da un po’ di strutto, e ripiena di alici, tonno, carciofi e olive verdi, sembra di origine ottomana o quantomeno molto somigliante al “lahmagiun” armeno. - Pane di Chiaserna : dalle notevoli qualità organolettiche dovute alla favorevolissima posizione geografica e al clima temperato. Di lunga lavorazione, dal sapore leggermente acidulo, è un pane disponibile in pezzature da un chilo o cinquecento grammi, con mollica spugnosa dal colore bianco tendente al grigio e alveolatura regolare. - Pane di farro : cereale di antichissima tradizione, uno dei simboli della civiltà dei Piceni, che utilizzavano nel rituale della “confarratio” (nome derivato dal cereale), scambio simbolico di un omaggio tra le famiglie dei promessi sposi. Il pane di farro, dal colore piuttosto scuro, e il pane di grano, hanno in comune la tecnica della loro preparazione. tratto da: taccuini storici.it La pizza nelle Marche - 2015 - p.14


La pizza nelle Marche - 2015 - p.15


La pizza nelle Marche - 2015 - p.16


Come impostare una valida strategia per la promozione e l’immagine del locale? Molto spesso s’inizia un’attività di pizzeria concentrati nella realizzazione del locale intesa come arredamento, attrezzature, immagine del locale, senza valutare anche una strategia promozionale per definire l’immagine stessa della pizzeria. Per carità, gli arredatori si preoccupano di curare la disposizione tecnica delle attrezzature, l’estetica del locale, arrivando anche a suggerire come poter pubblicizzare l’apertura dell’esercizio. Tradurre un’idea in successo non è semplice, e pochi riescono ad ottenere la massima redditività. Occorre mettere in campo una vera strategia di marketing capace di far essere vincente l’esercizio commerciale o artigianale. E’ necessario applicare quattro semplici leve del marketing che tutti noi dobbiamo conoscere e che sono: Prodotto/Servizio, Prezzo, Distribuzione, Comunicazione. Concetti che tutto il mondo imprenditoriale deve applicare per ottenere quei risultati d’impresa, necessari a rimanere sul mercato, diventato sempre più chiassoso, rumoroso e attivo. Come fare per catturare l'attenzione di nuovi clienti e "tenerti stretti" i "vecchi" clienti? Semplice... necessario sarà usare nella giusta "dose" tutti gli Ingredienti del Marketing Mix e ricordare sempre che la fedeltà dei clienti a una pizzeria è direttamente legata all'immagine che gli stessi clienti hanno di quella pizzeria. La comunicazione è forse l’aspetto più importante per raggiungere il cliente, diventa necessario conoscere più livelli comunicativi per ottimizzare gli investimenti che produrranno i migliori ritorni in termini economici. I media sono da sempre i mezzi più abbordabili ma spesso sono anche quelli capaci di ridurre in modo violento le risorse economiche di una pizzeria. Oggi l’avvento d’internet e dei network, permette di avere uno strumento importantissimo per la promozione e comunicazione della filosofia aziendale, personale e di promozione rivolta all’utente finale. segue a pag. 18 La pizza nelle Marche - 2015 - p.17


Un esempio: le piazze virtuali che i social network gestiscono e che è possibile attivare per qualsiasi esercizio pubblico, offrono le “wi-fi zone” gratuite per chiunque voglia utilizzare internet, in cambio di una mail list utilizzabile per proporre la propria pizzeria o le possibili promozioni da mettere in campo. Strumenti facilmente aggiornabili dal pizzaiolo e quindi in grado di trasmettere tutto l’anno novità, eventi, nuovi prodotti. I giovani pizzaioli che si apprestano ad aprire una nuova pizzeria spesso rifiutano il telefono fisso affidandosi al solo cellulare (anche con scheda prepagata). Un errore questo che pregiudica la socialità della pizzeria, la quale diventa meno raggiungibile dal consumatore occasionale che pure dovrebbe utilizzare. La realizzazione di un sito aziendale capace di comunicare la filosofia della pizzeria diventa uno strumento visivo di forte impatto emotivo. Un regolare aggiornamento delle proprie pagine lo renderà strumento capace di generare utili contribuendo ad aumentare il fatturato aziendale. Oggi che la formazione e l’informazione sono diventate fondamentali per la vita di una pizzeria, l’utilizzo di uno strumento come internet è capace di allargare gli orizzonti aziendali, lo dimostra, operatori che fino all’anno 2000 erano illustri sconosciuti per effetto di questo strumento e con l’aiuto dei media, sono oggi presi per esempio di professionalità e managerialità. Un altro aspetto importante che può concorrere al successo di una pizzeria è sapersi vendere. Studiare la comunicazione significa saper dialogare con chiunque, farsi capire e trasmettere con incisione e carisma le proprie idee e proposte. Ricordo con nostalgia il tempo in cui i concorsi del pizzaiolo erano una semplice competizione per valorizzare la figura professionale, oggi invece i campioni di ogni categoria spesso e volentieri sono vittime di aziende che li sfruttano per il loro beneficio. Essere vincente in una competizione serve per trasferire le proprie capacità ai possibili clienti i quali approcceranno alla pizzeria con maggiore fiducia. Saper misurare il valore dei propri clienti nel tempo, trattare avventori diversi in maniera diversa rispettando la privacy e associare il tutto alla tenuta di un database da utilizzare per le promozioni aziendali, sono strumenti capaci di generare reddito e di contribuire fattivamente al benessere aziendale. In conclusione la comunicazione dovrà essere legata alla realtà della pizzeria: i vantaggi dovranno essere lampanti e allo stesso tempo non devono esserci promesse non mantenute. Se si decide, infatti, intenzionalmente un’azione di comunicazione, si deve sapere che s’induce a un comportamento chi riceve la comunicazione, insomma informiamo solo per creare un feedback, altrimenti non è comunicazione, al massimo è propaganda. Renato Andrenelli


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Come organizzarsi in uno spazio ridotto Realizzare un laboratorio di pizzeria in uno spazio ridotto, necessita, di un attento studio nella fase progettuale della realizzazione del locale. Sbagliare la posizione delle attrezzature, o l’impostazione del metodo di lavoro significa non riuscire a produrre riducendo drasticamente le potenzialità aziendali. Lo spazio ridotto obbliga a una valutazione di tutte le problematiche che potrebbero costituire intralcio allo svolgimento dell’attività di pizzeria. Gli arredatori ci insegnano che per questi specifici casi necessarie saranno l’applicazione delle seguenti regole: 1. Innanzitutto, occorre compiere una ricerca di marketing per individuare le possibili attrezzature esistenti sul mercato capaci di collocarsi in piccoli spazi, evitando quanto più possibile quelle su misura, per agevolare futuri spostamenti o riposizionamenti, senza ricorrere a nuove attrezzature. La scelta dovrà cadere su quelle attrezzature che, oltre a fornire prestazioni tecniche tali da mantenere notevoli volumi di produzione, siano capaci di non alterare la salubrità del posto di lavoro con eccessive emissioni di calore o di consumi di aria da infastidire il pizzaiolo che vi lavora. 2. Confrontarsi con la forza lavoro che dovrà fisicamente realizzare il prodotto nello spazio dedicato a pizzeria. Il laboratorio va inteso come un abito su misura il quale se non correttamente eseguito crea stress lavorativo e difficoltà di adattamento. 3. Decidere in anticipo quali pizze realizzare nel laboratorio, la mole di produzione giornaliera da realizzare, onde evitare che l’esecuzione di prodotti diversi dal previsto possa creare disagio al pizzaiolo. 4. Predisporre sempre il banco manipolazione e farcitura con angolazione massima di 90° rispetto al forno, come pure la zona dove la pizza cotta sarà depositata, o nei piatti o nelle scatole, non dovrà superare i 90°. Movimenti superiori rischierebbero di rallentare enormemente la produzione. segue a pag.23 La pizza nelle Marche - 2015 - p.20



Corradini Corrado & C. sas MULINO e OLEIFICIO 62010 MOGLIANO (MC) - via Macina, 57/58 Tel. e fax 0733 556548 - e-mail: info@corradinisas.it

IL molino Corradini

Il frantoio Corradini La pizza nelle Marche - 2015 - p.22


5.

Razionalizzare anche in altezza l’utilizzo di ogni piccolo spazio datosi

che il pizzaiolo non potrà mai contare sull’aiuto di altre persone per spazi insufficienti. 6.

Cercare di recuperare ogni centimetro quadrato. La creazione di spazi

sottratti ai muri con nicchie e mensole, saranno idonee a contenere derrate alimentari o recipienti che servono per il lavoro. 7.

Rendere il punto produzione pizza, uno spazio visibile giocando con le

tinteggiature o materiali ignifughi, che dovranno essere luminose per dare la sensazione di ampiezza al piccolo spazio. 8.

Personalizzare l’illuminazione per evitare possibili angoli bui. Le zone

d’ombra possono essere inutilizzabili durante il servizio notturno. Anche l’utilizzo di lampade a luce calda servirà a non alterare i colori degli alimenti e a non stancare la vista dell’operatore che vi lavora. 9.

Se ricavato in un angolo del locale, il piccolo laboratorio di pizzeria,

dovrà essere munito di sufficiente aereazione per permettere una corretta vivibilità durante il servizio. Qualora il laboratorio risulti abbastanza chiuso provvedere a una climatizzazione artificiale. 10. Non dimenticare mai che il laboratorio di pizzeria, piccolo che sia, deve sempre avere un angolo lavaggio (quindi munirlo di impianto idrico e relativi scarichi), di un bidone portarifiuti e un collegamento con la cucina o con la dispensa per provvedere al rifornimento di alimenti quando questi finiscono. Ottemperare a queste semplici regole in fase progettuale, o di ristrutturazione di un’attività esistente, permetterà di rendere il locale capace di produrre fatturato e quindi di contribuire in modo determinante al successo dell’attività di ristorazione. Specialmente nei centri storici, dove ambienti progettati per altri scopi, oggi utilizzati a ristorazione per l’ottima posizione o per la facilità di accesso, si rendono necessarie l’applicazioni di queste metodologie di ottimizzazione degli spazi, capaci di generare risparmi sulle spese generali e costi di esercizio.

Renato Andrenelli La pizza nelle Marche - 2015 - p.23


I Grasselli per il nostro settore

Il Nuovo Salumificio Taccalite srl – Ancona www.salumificiotaccalite.it. Nel 1946 i fratelli Taccalite iniziano nelle Marche la macellazione del suino e la produzione dei salumi che sono sinonimo di tradizione, qualità e genuinità tipiche della cultura marchigiana. Successivamente, da un ramo d‘azienda di uno dei fratelli Taccalite, i figli Roberto e Marco Taccalite fondano il “Nuovo Salumificio Taccalite srl”. I due fratelli creano nuove sinergie e strategie che mischiano tradizione ed apertura alle nuove tendenze del life-style italiano. Da sempre, le carni selezionate dal Nuovo Salumificio Taccalite srl secondo principi sani ed in base alle direttive alimentari vigenti, vengono lavorate con passione e secondo le antiche regole della stagionatura, garantendo salumi e ciauscoli che conservano i profumi ed i sapori di una terra incantevole. Oltre al salame Fabriano, alla coppa di testa ed al ciauscolo, i prodotti principali del Nuovo Salumificio Taccalite sono i ciccioli e i grasselli. La pizza nelle Marche - 2015 - p.24


Quest’ultimi derivano dalla lavorazione di parti di suino selezionato, macinato, cotto, tostato ed infine salato e possono essere utilizzati per farcire pizza, cresce, pane, piadine, ecc. rendendoli croccanti, saporiti e gustosi. Si possono servire anche da soli come snacks appetitosi da gustare con un buon bicchiere di vino o di birra. I ciccioli ed i grasselli che, rappresentano il core business del Nuovo Salumificio Taccalite srl, sono un prodotto caratterizzato da elevate caratteristiche di qualità alimentare e freschezza, che abbinano gustosità e fragranza alla tradizione marchigiana. La possibilità di distribuzione in numerosi settori e per numerosi campi di impiego: dalla catena del freddo, alla panificazione, dalla ristorazione ed alle catene di bar ed enoteche, ai panini, grissini, piadine, pizza e snacks da aperitivo, ne fanno anche un prodotto estremamente commerciabile e di forte appeal per il consumatore finale. Certificazioni ed attestati forniti dal Nuovo Salumificio Taccalite garantiscono che tutto il processo produttivo dei ciccioli e dei grasselli sia svolto nel pieno rispetto dell’ambiente e delle normative vigenti in materia. I nostri clienti sono i punti vendita diretti (forni, salumifici, ecc.) e distributori (supermercati e G.D.O.), dislocati sul territorio locale e nazionale, a cui offriamo e garantiamo un servizio puntuale ed efficiente. Il brand del Nuovo Salumificio Taccalite srl è segnalato e registrato sul sito delle “ECCELLENZE ITALIANE” a tutela della qualità ed a garanzia dei consumatori contro le contraffa zioni. Vi invitiamo ad andare vedere sul sito: http://www.eccellenzeitaliane.com/aziende/risultati-ricerca.html. Ad inizio 2014 abbiamo iniziato con l'AIC l(Associazione Italiana Celiaci) l'iter per la Certificazione dei nostri prodotti per entrare a far parte dell'Albo dei Produttori di salumi ed affini privi di latticini o derivati del latte e di glutine, dato che i nostri prodotti sono già tradizionalmente privi di tali ingredienti. Questo ci permetterà dunque di poterci rivolgere ad un nuovo segmento di mercato che è quello dei consumatori celiaci e degli allergici al glutine. Parteciperemo con l'APM all'Angolo della Crescia durante l'evento Tipicità 2014 a Fermo il 15/16/17 marzo: i maestri pizzaioli produrranno cresce e pizze con i nostri grasselli ed inviteranno il pubblico presente alla degustazione di un prodotto ottimo e gustoso, legato alla più sana tradizione gastronomica marchigiana, ma in linea con le nuove tendenze dello slow food italiano. La pizza nelle Marche - 2015 - p.25


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STRUMENTI DI MISURA

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Resto Italia, azienda Leader nella Produzione di Macchine per la Preparazione del Cibo. Resto ItaliaŽ dal 1961 produce macchine per la ristorazione: forni per pizza elettrici e a gas, impastatrici a spirale, stendi pizza, tostiere e friggitrici. Tutte le nostre macchine sono prodotte e assemblate interamente negli stabilimenti Tecno A in Italia, dove avvengono tutte le fasi della lavorazione del prodotto, dalla selezione delle materie prime al taglio delle lamiere, alla piegatura, alla saldatura, alle lavorazioni meccaniche e all’assemblaggio, rispettando tutte le normative europee. Il materiale Resto Italia ha una garanzia di 12 mesi per i difetti di costruzione. Resto Italia, un’azienda interamente italiana che opera in tutto il mondo esportando il Made in Italyl con sede ad Urbino tratto da www.restoitalia.com La pizza nelle Marche - 2015 - p.29


Vendesi Pizzeria al taglio con forno a legna a Fermo ottima clientela adatta ad un nucleo famigliare per info: 0733 221821 Tiziana 393 0424623

Menù, industria specialità alimentari, una società in continua espansione. Dal salumificio fondato da Romolo Barbieri a Cavezzo (Modena) negli anni Trenta all'attuale società, presieduta da Rodolfo Barbieri con oltre 250 dipendenti, 260 agenti per circa 30.000 clienti. Più di 600 prodotti in catalogo, uno stabilimento che supera i 45.000 metri quadrati di superficie e 60 milioni di Euro di fatturato. Stabilimento Menu' 1932 - Romolo Barbieri, padre di Rodolfo, fonda il salumificio che porta il suo nome 1941 - Inizia la produzione del ragù Tutto, la prima specialità alimentare che aprirà la strada a tutte le altre 1950 - Inizia la produzione dei dadi per brodo e contemporaneamente anche di alcune specialità pronte 1956 - Rodolfo Barbieri prende le redini dell'azienda in seguito alla morte del padre e trasforma il nome in Robar privilegiando la produzione di specialità alimentari 1962 - La Robar inizia a operare nel settore catering grazie all'ingresso in azienda di Clorindo Grandi come direttore commerciale. 1972 - Cambia la ragione sociale in Menù e inizia la costruzione dello stabilimento di Medolla (Modena) 1974 - Da questo momento tutte le ricette studiate per utilizzare i prodotti Menù vengono supervisionate da Giliana Barbieri e William Cappelli 1992 - Nasce la Rivista Menu' 1999 - La Menù riceve la certificazione UNI EN ISO 9002 per la qualità del processo produttivo 2002 - La Menù celebra i 70 anni di attività e i suoi primi 40 anni di successi nel catering. 2003 - La Menù riceve la certificazione UNI EN ISO 9001:2000. 2006 - Apertura di 4 show-room in Italia. 2007 - 40° anniversario del prodotto principe, la Pomodorina. 2009 - La Menù ottiene le certificazioni di sistema di gestione UNI EN ISO 22000:2005 per la Sicurezza Alimentare e la UN EN ISO 9001:2008 per la qualità.

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Grifo Latte è una Latte”

“Cooperativa

Produttori

Nata a Perugia nel 1968 e sin dal 1969 inizia a produrre il “Latte Grifo”, diventando nel corso degli anni una delle aziende più rappresentative del panorama lattiero-caseario del Centro Italia. A partire dal 1991 l’azienda ha impostato un orientamento strategico caratterizzato dall’acquisizione di importanti caseifici presenti nel territorio Umbro-laziale; nello specifico sono stati acqistati da Grifo Latte gli stabilimenti di Fossato di Vico (!))&), Norcia (1999), Amatrice (2001), Colfiorito (2002). Nel 2003 c’è stata una fusione da parte dell’azienda con la cooperativa “Colat” di Città di Castello ed infine, nel 2004 il Consorzio Regionale Umbro è entrato a far parte di Grifo Latte. Attualmente è riuscita a raggruppare circa 95% della produzione lattiero casearia umbra, completando così l’intera filiera del settore: dalla produzione alla trasformazione, dal trasporto alla commercializzazione Tratto dal depliant Grifo Latte

L' Artepan e' un' azienda che progetta e realizza laboratori ed arredamenti per panifici, pasticcerie, gelaterie, pizzerie e ristorazione avvalendosi della collaborazione con le migliori aziende presenti sul mercato. Il nostro servizio si completa garantendo un' assistenza qualificata e tempestiva. Grazie alla nostra decennale esperienza abbiamo scelto e selezionato le migliori aziende presenti nei settori della panificazione, pasticceria, gelateria e ristorazione. Tecnoforni, Irinox, Rational, Tecnoarredamenti, bertuetti, sono alcune delle nostre referenze. La pizza nelle Marche - 2015 - p.31


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Azienda ORSILI Tre generazioni nel settore molitorio, lavorando sempre per raggiungere lo stesso obiettivo: la qualità del prodotto e la soddisfazione del cliente. Giovanissimi i tre soci, Imerio, Rossano e Luca, acquisiscono l'attività nel 1998, dando inizio ad una serie di investimenti in tutti i settori dell'azienda: la messa a norma degli impianti per il rispetto delle normative 626 e 155 (HACCP); lo sviluppo del laboratorio di analisi, fondamentale per conoscere e monitorare la qualità del prodotto; l’automazione di tutti i settori, nel 2000, la vera rivoluzione, con conseguente potenziamento del sistema produttivo, ed alleggerimento delle fasi di lavorazione; nel 2004 inizia il rinnovo del parco macchine, con conseguente aumento della capacità di consegna giornaliera.

La mission La mission dell'azienda è quella di essere più di un fornitore: vuole essere il primo collaboratore del proprio cliente. Un prodotto di qualità, una consulenza specifica ed un servizio puntuale sono i punti di forza di questa azienda, che ogni giorno ha voglia di crescere e migliorarsi. Tutto questo per fornire un servizio migliore. Sempre! Imerio Rossano Luca tratto dal sito www. orsilimolino.it La pizza nelle Marche - 2015 - p.33


STORIA DELL’APM Associazione Pizzaioli Marchigiani -----------------------------------------------------

www.pizzamarche.com Via Isonso,6 62010 Morrovalle (MC) P.Iva e C. Fisc. 01413480433 Tel. 0733 221821 Fax. 0733 223965 E-mail: info@pizzamarche.com

L’APM è socia fondatrice AIAB Marche

L’Associazione Pizzaioli Marchigiani (in seguito definita APM) è un libera associazione a carattere volontario, senza alcuna finalità di lucro, motivata dalla decisione dei soci di vivere insieme l'esperienza professionale come momento di educazione, di maturazione e di impegno sociale: su decisione del comitato direttivo può aderire, ad altre federazioni, centri ed organizzazioni similari. Nello spirito della sua istituzione l’APM potrà promuovere e organizzare incontri, convegni, corsi di formazione professionale, spettacoli, fiere, eventi sportivi, promuovere prodotti tipici, gare gastronomiche, tornei, affiliare produttori ed operatori del settore, promuovere fondazioni, centri studio, iniziative editoriali e promozionali, può intraprendere tutte quelle iniziative che ritiene opportune per il raggiungimento della salvaguardia e tutela del prodotto pizza in tutte le forme possibili con un corretto atteggiamento nei confronti dell’ambiente naturale. Inoltre l’APM intende: - Promuovere la formazione dei cittadini attraverso la migliore utilizzazione del tempo libero nelle sue molteplici manifestazioni; - Sviluppare i servizi sociali nell'ambito dell'attività post-lavorativa con iniziative artistiche, culturali, sportive, turistiche e ricreative; - Attuare tutte quelle forme di attività dirette ad accrescere principalmente le capacità gastronomiche dei cittadini nei confronti dell’enogastronomia con particolare riguardo al prodotto pizza; - Sollecitare lo sviluppo della vita associativa e favorire lo scambio di idee, esperienze e conoscenze fra i soci, può collaborare con Enti Pubblici e Privati di ogni ordine e grado per il raggiungimento dello scopo sociale. Infine l’ APM potrà svolgere tutti quelle attività che salvaguardano i diritti e doveri di tutto il personale, dei titolari di pubblici esercizi e di attività artigianali operanti nel settore specifico della ristorazione con particolare riferimento al prodotto pizza.


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