24orenews.it Magazine Aprile 2023

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CITTASLOW

Le città del buon vivere

ELENA SOFIA RICCI

“Le ali della giovinezza”

FASHION
Anno 13Aprile 2023 • Periodico di Cultura e Società
Ufficio
Notte da Oscar
Courtesy
Stampa Teatro Manzoni di Milano

L’UOVO DI PASQUA E LE SUE ORIGINI

Che sia dipinto o intagliato, di terracotta, di cartapesta o di cioccolato, in tutto il mondo l’uovo è un “must” delle feste pasquali. Non tutti però sanno che le origini della simbologia dell’uovo risalgono a tempi antichissimi, addirittura precedenti alla nascita del Cristianesimo. Nelle antiche culture pagane l’uovo simboleggiava la fertilità e la rinascita della natura e pertanto veniva utilizzato per festeggiare l’arrivo della bella stagione. La tradizione dello scambio delle uova era diffusa in epoca pre-cristiana tra gli antichi Persiani; gli stessi Egizi, i Greci e i Cinesi usavano donarsi delle uova decorate a mano per celebrare l’arrivo della primavera. È probabile che da tali tradizioni sia nata la simbologia cristiana legata all’uovo come simbolo di vita: simile a un sasso, e quindi a un sepolcro, l’uovo racchiude al proprio interno una vita pronta a sbocciare, divenendo per questa ragione simbolo di resurrezione. L’usanza di regalare uova decorate per Pasqua si è diffusa gradualmente, inizialmente nelle chiese d’Oriente poiché i cristiani ortodossi, durante la Quaresima, dovevano astenersi da qualsiasi alimento di origine animale, comprese le uova. Nell’Europa occidentale sembra che questa tradizione abbia preso piede nel Medioevo, in particolare in Germania per

poi diffondersi in tutto il continente. L’idea di mettere una sorpresa all’interno dell’uovo invece è stata di Peter Carl Fabergé, un orafo russo incaricato dallo Zar Alessandro III di realizzare un regalo speciale per la zarina Maria. Fu così che nacque il primo “uovo Fabergé”, un gioiello di platino, decorato e smaltato, contenente un altro uovo d’oro con, a sua volta, altri due doni con all’interno: una riproduzione della corona imperiale e un pulcino d’oro. Quanto al motivo per cui oggi, a Pasqua, si mangino le uova di cioccolato, esistono varie ipotesi. In tanti “rivendicano” la paternità di questa usanza. Ciò che possiamo dire, al di là dei miti e delle leggende nate intorno ad essa, è che ci sia un legame con l’evoluzione della lavorazione del cacao. Dobbiamo esser grati all’olandese Coenraad van Houten che nel 1828 inventò un sistema di lavorazione del cacao per facilitarne lo scioglimento nell’acqua. Alcuni decenni più tardi i progressi tecnologici hanno reso più semplice la lavorazione del cioccolato su scala industriale; ma fu negli anni ‘20 del ‘900 che la Casa Sartorio di Torino brevettò un sistema per modellare con il cioccolato le forme vuote. Già nel 1927 le uova di Pasqua di cioccolato a Torino erano di gran moda e presto si diffusero in tutta l’Italia, mentre nei Paesi del Nord Europa si preferisce il coniglio di cioccolato, considerato antico simbolo di fertilità nei mesi primaverili.

3 24oreNews STORIA, MITI E LEGGENDE
A cura di PAOLO MINOTTI

Anno 13 - N. 4 Aprile 2023

PERSONAGGIO

6 Elena Sofia Ricci: “La dolce ala della giovinezza”

ARTE E CULTURA

10 Mostra: Dalí, Magritte, Man Ray e il Surrealismo. Capolavori Dal Museo Boijmans Van Beuningen.

12 Mostra: L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni. 1789-1968.

14 Teatro: 7 Spose per 7 Fratelli

FASHION

16 Notte da “Oscar”

18 Cargo Pant per la primavera 2023

BEAUTY

19 I consigli di Marina Mazzolari

RUOTE E MOTORI

20 Una Bugatti T37 A del 1927 trionfa alla Coppa delle Alpi!!!

22 Nuova Lexus RX 500H Hybrid Turbo F-Sport

HI-TECH

24 Intelligenza artificiale e olografia

25 Novità dal mondo

SPECIALE MILANO

27 Appuntamenti al Teatro alla Scala

28 Milano a teatro

29 Milano in mostra

30 Milano in concerto

31 È nata a Milano la “Biblioteca ostinata”

32 MIART: Allianz_MiCo - Milano

SPECIALE ROMA

VIAGGI

40 Pasqua a Innsbruck

42 A Tulsa, lungo la Route 66

ECONOMIA & FINANZA

44 Vicini di casa: l’Albania

AMICI ANIMALI

46 Ansia da separazione nei cani

ERBARIO MAGICO

47 Passiflora, il “fiore della passione”

COME STAI?

48 Glaucoma oculare: cos’è e consigli di prevenzione

49 Quando spuntano i primi dentini

50 La realtà aumentata al servizio dell’ortopedia

SCOPRI L’ITALIA

52 Cittaslow: le città del buon vivere

57 La magica primavera di Lignano Sabbiadoro

STILE ITALIANO

60 Maraschino Luxardo... che storia!

CINEMA

61 L’ultima notte di Amore. Regia di Andrea Di Stefano

LIBRI

62 La nostra vetrina

Direttore Responsabile

Dario Bordet

Direttore Editoriale

Alessandro Trani

Art Director

Patrizia Colombo

Impaginazione

Milano Graphic Studio S.r.l.

Hanno collaborato

Ferdinando Asnaghi

Ranuccio Bastoni

Antonio Celotto

Patrizia Colombo

Silvio Cuofano

Franco D’Alessandro

Evelina Flachi

Teobaldo Fortunato

Carlo Kauffmann

Antonello Martinez

Marina Mazzolari

Luca Medici

Sandro Nobili

Andrea Pitrelli

Cristina Saja

4 24oreNews
34 Earth Day Italia 2023 35 La casa delle farfalle 36 Roma in concerto 37 Roma in mostra 38 Roma a teatro

MITI DEL NUOVO MILLENNIO?

La partecipazione all’ultimo Sanremo di Chiara Ferragni, l’influencer più famosa al mondo, ha prodotto sui social media un profluvio di commenti,

L’influencer si porta dietro centinaia di migliaia di fedelissimi “follower”. Questi sono in massima parte giovani e, come abbiamo visto, sono stati la leva grazie a cui il livello dell’audience di Sanremo è schizzato al top. Ciò ci induce a riflettere sui presupposti del successo nella comunicazione, sulle sue regole, sui suoi pregi e sulle sue storture. Amadeus avrebbe ottenuto gli stessi risultati se, invece di ricorrere alla Ferragni, avesse affidato solo alla pubblicità tradizionale l’obiettivo del “super-audience” del “suo” festival?

dalla sua pervasività, dalle opportunità che apre e dai rischi che può far

mezzi pubblici di altre città, di osservare quanti passeggeri sono assorbiti “comunicatori” sono ben consapevoli di questa situazione e devono farci i influenzabili; tuttavia, basta una percentuale anche bassa di utenti del web per garantire centinaia di migliaia e talvolta milioni di imitatori a personaggi che si propongono di volta in volta come “fashion influencer”, “food influencer”, “make up influencer” ecc. Basta dare l’impressione di raccontare con semplicità la propria storia, di essere “uno di voi”, in poche parole basta agire sui meccanismi dell’empatia e il gioco è fatto. Sia ben chiaro, non è mia intenzione demonizzare il fenomeno degli “influencer”, prefiggiamo nel loro uso, e questo vale anche le piattaforme Instagram, promuovere un prodotto sia a chi, come Alessandro Barbero, indirizza il

5 24oreNews
EDITORIALE

ELENA SOFIA RICCI

“LA DOLCE ALA DELLA GIOVINEZZA”

A cura di SANDRO NOBILI

Attrice di Cinema, di fiction tv, di teatro e ora anche regista di uno spettacolo teatrale. Parliamo della bella, brava e molto amata attrice Elena Sofia Ricci. Nata a Firenze, figlia dello storico Paolo Barucchieri e della scenografa Elena Ricci Poccetto, classe 1962, Elena Sofia ha fin da piccola un destino segnato. Da giovane frequenta gli ambienti del mondo dello spettacolo, se ne innamora e decide di voler diventare un’attrice. È una persona molto riservata tuttavia non le dispiace raccontarsi e in più di una occasione si è persino auto-definita “logorroica”. L’abbiamo vista di recente sul palco dell’Ariston all’ultimo Sanremo, ospite di programmi tv Rai e, solo qualche giorno fa, anche al Teatro Manzoni. Qui, per la prima volta sul prestigioso palco milanese, Elena Sofia ha vestito i panni della protagonista - Alexandra Del Lago - di “La dolce ala della giovinezza”, uno dei capolavori del drammaturgo statunitense Tennessee Williams, con la regia di Pier Luigi Pizzi, dal 20 marzo in replica fino al 2 aprile. «Sono appassionata di Williams. Sin da ragazza - racconta - ossia da quando ho

6 24oreNews PERSONAGGIO

deciso di fare l’attrice, specialmente i primi anni quando ero in tournee, mi sono letta tantissimi testi di autori classici perché cercavo di individuare quale personaggio mi sarebbe piaciuto interpretare, e sia che leggessi Shakespeare, Cechov o Pirandello, ero sempre più attratta dalle figure di donne “grandi”. Poi iniziai a leggere Williams, un autore che ho amato subito profondamente. I suoi testi contengono tematiche esistenziali che riguardano tutti e che sono quantomai attuali». «Questa è la quinta donna di Williams che porto in scena, ma che aspettavo da molti anni di poter fare. Quando lessi “La dolce ala della giovinezza” avevo 25-26 anni e non vedevo l’ora di diventare abbastanza grande da poter interpretare Alexandra. Il tempo è volato e finalmente adesso ho l’età e sono felicissima

di poterla interpretare. Era necessario, non solo per ragioni di età. Alexandra è un personaggio molto difficile, un’attrice che si rappresenta continuamente, non sappiamo mai quando recita e quando è se stessa, non lo sa lei e non lo so nemmeno io che la interpreto». «Quello che è certo è che Alexandra è una donna in fuga - conclude l’attrice -. Da quello che crede un insuccesso del suo ultimo film, da se stessa, dalla fine, dalla morte e dalla paura di scomparire perché la sua vita si basa sull’applauso, sul consenso». Così spiega come è nata la sua passione per il teatro: «Tutto in realtà nasce dalla danza e dalla musica. Da bambina avevo i piedi storti e quindi mia nonna, con cui sono principalmente cresciuta durante i primi anni della mia vita, mi iscrisse a danza, poiché avevo le piante dei piedi chiu-

se all’interno, e anche tutta la pianta ruotata all’interno. Quindi consigliavano la danza, poiché per danzare bisognava proprio aprire la pianta del piede. Pertanto mangiavo pane e musica, e ballavo da quando ero bambina». Nella mia casa a Firenze c’era un salotto che era diviso in due parti; una parte era rialzata rispetto all’altra con un gradino. Ecco, quello è stato il mio primo palcoscenico. Io costringevo i miei cugini, le mie amiche, tutti a fare con me le recite e i balletti, dove tutti suonavano, ballavano, cantavano. Poi ho studiato chitarra classica per sette anni e danza classica e contemporanea. Non avevo molto il fisico della ballerina, però in qualche modo dovevo esprimermi… Tutto è nato da lì, dalla danza». Nella sua lunga carriera, l’attrice ha sempre alternato Cinema, TV e Teatro.

24oreNews Elena Sofia Ricci
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PERSONAGGIO/Elena Sofia Ricci

Il Cinema

Elena Sofia Ricci debutta al cinema con Pupi Avati nel film Impiegati che le vale il Globo d’oro come miglior attrice rivelazione. Oltre a Pupi Avati, che rivedrà alla regia di altri film, ha lavorato con altri importanti registi come Luciano Odorisio, Carlo Verdone, Luigi Magni, Giovanni Veronesi, Ricky Tognazzi, Ferzan Özpetek e Paolo Sorrentino. Molti i film per la televisione e per il cinema che la vedono impegnata nel sociale e inoltre è protagonista anche di film d’impegno storico-culturale come Storie di guerra e di amicizia, Romeo e Giulietta e nel 2020 interpreta Rita Levi Montalcini, nel film Tv di Rai Uno in suo omaggio.

La TV

Protagonista di molte fiction tv di successo come “Caro maestro”, nel 1996 “Orgoglio” e, a partire dal 2006, con la fiction “I Cesaroni”. Dal 2011 ha interpretato il ruolo di Suor Angela nella fiction “Che Dio ci aiuti”. Nel 2020 è la protagonista della fiction “Vivi e lascia vivere”, poi è nel cast della serie “Le fate ignoranti” diretta da Özpetek e quest’anno di “Fiori sopra l’inferno”, dal romanzo di Ilaria Tuti. Sebbene con rammarico, l’attrice ha ufficialmente salutato per sempre il personaggio Suor Angela a partire dalla 8a stagione di Che Dio ci aiuti, annunciata per il 2025.

«Non è stato certo facile - ha spiegato -. Non riuscivo a “separarmi” da Suor Angela, un personaggio che ho molto amato. Il pubblico ormai ci è abituato e mi perdonerà…

Però arriva il momento in cui bisogna lasciare. Questo mio personaggio, secondo me, non aveva più

molto da dire. E poi arriva il tempo in cui io ho proprio bisogno di rinascere in altri panni!».

Il Teatro

Elena Sofia Ricci esordisce giovanissima a teatro con Mario Scaccia, nel 1981, ne “La scuola delle mogli” di Moliere. Anche se la tv l’ha resa nota al grande pubblico, nei suoi lunghi anni di carriera non ha mai dimenticato il teatro, sua grande passione. Ricordiamo principalmente la sua interpretazione in “Macbeth” nel 1994, seguita da “Estate e fumo” di Tennessee Williams, “Come tu mi vuoi” di Pirandello e “Metti una sera a cena” di Giuseppe Patroni Griffi, nel 2003. Nel 2015 interpreta “I Blues” di Williams. “Mamma mia bella” nel 2016 è il suo primo debutto alla regia teatrale. Nel 2018 interpreta “Vetri Rotti” e dal 2021 interpreta Alexandra Del Lago nell’intramontabile classico “La dolce ala della giovinezza”.

La regia di Fedra. «Quando ero piccola, un giorno Marcello Mastroianni, tenendomi in braccio, mi disse: “mi raccomando, questo mestiere si impara facendolo. Fai tutto, sporcati le mani, non avere paura”. Io quelle parole non le ho mai dimenticate». Così (dopo la piccola esperienza del 2016) verso la fine del 2022 Elena Sofia Ricci ha debuttato alla regia, prendendo dal grande repertorio della tragedia classica la “Fedra” di Seneca, con Valentina Banci nel ruolo della protagonista. Dopo l’anteprima a Orvieto e il debutto a Roma lo scorso ottobre, lo spettacolo a maggio sarà a Firenze. «Sognavo da anni di lavorare con Valentina Banci, che è una collega meravigliosa, una bravissima attrice di teatro. Lei era stata già Medea a Siracusa, ma quando i produttori mi hanno proposto Seneca, il padre della psicanalisi ancora prima di Freud, e un testo così forte, pensavo fossero impazziti. Ma poi mi son detta: “Perché no?”. Ne avevo un ricordo scolastico. Rileggerlo a 60 anni, con un bagaglio di vita e lavoro, mi ha spalancato un nuovo mondo. Fedra è figlia di una storia familiare incredibile».

I riconoscimenti

Durante la sua carriera ha ottenuto tanti prestigiosi riconoscimenti, tra cui tre David di Donatello, due per la Miglior attrice protagonista (Ne parliamo lunedì - 1990 e Loro - 2019) e uno per la Migliore attrice non protagonista (Io e mia sorella - 1988), 3 Nastri d’argento, 1 Globo d’oro, 4 Ciak d’oro, 2 Premi Faiano e numerosi altri premi.

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DALÍ, MAGRITTE, MAN RAY E IL SURREALISMO. C apolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen.

22 marzo - 30 luglio Mudec - Museo delle Culture di Milano

René Magritte, La maison de verre, 1939. Gouache su carta, Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam

Credit line photographer: Studio Tromp ©René Magritte, by SIAE 2023

Il Surrealismo è (…) «Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale».

André Breton, Manifesto del Surrealismo, 1924

Era il primo dicembre 1924 quando a Parigi il poeta André Breton pubblicava la sua raccolta di prose “Poisson Soluble”, la cui introduzione sarebbe diventata il Primo Manifesto del Surrealismo, inaugurando ufficialmente la più onirica tra le avanguardie del XX secolo. I Surrealisti cercarono di esplorare la psiche umana oltre i limiti imposti dalla ragione, di espandere la realtà oltre i suoi confini fisici, per attingere a una dimensione più piena dell’esistenza che definirono surrealtà. Oltre alla liberazione dell’individuo, per la quale fecero riferimento soprattutto alle idee della psicoanalisi freudiana, i surrealisti perseguirono anche l’ideale di una liberazione della società in senso politico, schierandosi su posizioni progressiste e anticolonialiste. Si capisce bene allora

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ARTE E CULTURA
} {

A destra: Eileen Agar, Seated Figure, 1956. Olio su tela / Oil on canvas, Museum

Boijmans Van Beuningen, Rotterdam

come il Surrealismo non fosse solo uno stile, un movimento artistico, quanto piuttosto un atteggiamento, un modo alternativo di essere e concepire il mondo, un modo di pensare radicalmente nuovo che trasformò le esistenze dei loro membri. È su questo concetto fondamentale che si sviluppano i molteplici temi di questa mostra da poco inaugurata a Milano presso il Museo delle Culture. Circa 180 opere, tra dipinti, sculture, disegni, documenti, manufatti tutti provenienti dalla collezione di arte surrealista del Museum Boijmans Van Beuningen, uno dei più importanti musei dei Paesi Bassi, dialogano con alcune opere della Collezione Permanente del Mudec. Il museo di Rotterdam possiede una collezione di arte surrealista unica e famosa in tutto il mondo, che annovera artisti come Salvador Dalí, Max Ernst, René Magritte e Man Ray; esso racconta un intero movimento artistico non solo esponendone le opere ma anche approfondendo con focus verticali le tecniche, gli stili, i materiali, riflettendo così i metodi e le idee di lavoro dei surrealisti. Oltre a dipinti, oggetti e opere su carta, la collezione comprende dunque numerosi libri rari, periodici e manifesti di importanti artisti e scrittori surrealisti. La scelta di curare una mostra per il Mudec ha portato a una selezione della collezione, con un focus particolare sull’interesse dei surrealisti per le culture

Sotto: Piet Ouborg, Compositie (Composizione), 1931. Olio su tela / Oil on canvas, Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam

A sinistra: Jacques Lacomblez, Déplier les énigmes, 2009. Olio su tela / Oil on canvas, Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam

non occidentali. La loro critica alla cultura e alla società occidentale li spinse infatti a cercare modelli alternativi. Questa ricerca li portò a venire a contatto con culture in cui gli artefatti apparivano dotati di una valenza magica e potevano esercitare una certa influenza sulla vita quotidiana. In un certo senso i Surrealisti speravano che anche le loro opere d’arte potessero avere un potere simile. Particolare attenzione viene data all’approfondimento delle tematiche fondamentali su cui si è focalizzata la ricerca surrealista - sogno e realtà, psiche, amore e desiderio, un nuovo modello di bellezza - e attraverso opere di surrealisti meno noti, pubblicazioni e documenti storici, fornisce al pubblico una visione a 360 gradi dell’universo surrealista. L’ampia selezione di capolavori presentati nella mostra racconta al visitatore quali fossero le principali premesse e motivazioni dei surrealisti: utilizzando oggetti trovati, tecniche automatiche o regole simili a giochi, gli artisti tentarono di escludere il razionale, nella speranza di creare uno shock poetico che avrebbe cambiato il mondo. La curatela della mostra, prodotta da 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore è stata affidata alla storica dell’arte Els Hoek, curatrice del museo di Rotterdam, con la collaborazione di Alessandro Nigro, professore di Storia della critica d’arte presso l’Università di Firenze.

11 24oreNews Mostre
12 24oreNews ARTE E CULTURA L’ARTE DELLA MODA. L’ETÀ DEI SOGNI E DELLE RIVOLUZIONI. 1789-1968. FORLÌ, MUSEO CIVICO SAN DOMENICO FINO AL 2 LUGLIO 2023 A cura di FRANCO DÊALESSANDRO

Tintoretto, William Hamilton, George Romney, Francesco Hayez, Silvestro Lega, Giovanni Boldini, Henry Matisse, Josef Hoffmann, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Giorgio de Chirico, Mariano Fortuny, Paul Poiret, Salvatore Ferragamo, Coco Chanel, Germana Marucelli, Valentino Garavani e Pierpaolo Piccioli, Giorgio Armani, Christian Dior di John Galliano, Gucci, Prada, Tom Ford, Cristobal Balenciaga, Yohij Yamamoto. Sono soltanto alcuni dei 100 artisti e dei 50 stilisti e couturier protagonisti di questa importante mostra dedicata all’affascinante rapporto fra arte e moda, inaugurata lo scorso 18 marzo. Il periodo preso in considerazione attraversa tre secoli: dall’Ancien Régime al secondo ‘900. Un racconto unico, in percorso espositivo di confronti che comprende oltre 300 opere, tra quadri, sculture, accessori, abiti d’epoca e contemporanei. L’esposizione forlivese, la prima del suo genere, somiglia a un vero e proprio kolossal. Le opere, che a partire dal ‘700 attraversano la Rivoluzione francese, il Romanticismo, la Macchia, l’Impressionismo, il Simbolismo e tutte le Avanguardie novecentesche fino a oggi, identificano un rapporto tra arte e moda dove l’arte rispecchia, crea e si fa moda e la moda appartiene definitivamente alle arti. La moda dipinta, ritratta, scolpita, realizzata dai grandi artisti. L’abito che modella, nasconde, dissimula e promette il corpo. L’abito come segno di potere, di ricchezza, di riconoscimento, di protesta. Come cifra distintiva di uno stato sociale o identificativa di una generazione.

La moda come opera e comportamento. L’arte come racconto e come sentimento del tempo. Il progetto espositivo, curato dall’architetto Alessandro Lucchi, si è avvalso della preziosa collaborazione dei più importanti musei d’arte, degli archivi, dei musei e maison di moda. La mostra porta in Italia capolavori provenienti da importanti istituzioni museali internazionali quali, tra gli altri, il Musée d’Orsay di Parigi, la Galleria Belvedere di Vienna, il Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra, la Klimt Foundation di Vienna, Le Domaine de Trianon | Château de Versailles, il Kunstmuseum de l’Aia, il Museum National di Cracovia, il Castello Reale di Varsavia. Accanto ad essi importanti musei italiani come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, l’Accademia di Belle Arti di Brera, il Museo del Novecento e il Museo Poldi Pezzoli di Milano, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma di Venezia, le Gallerie Nazionali d’Arte Antica

e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, per citarne alcuni. Prestigiosi anche i prestiti degli abiti e degli accessori provenienti da fondamentali case di moda come Giorgio Armani, Curiel, Prada, Christian Dior Couture, Archivio Storico Gucci, Maison Valentino, Max Mara, da collezioni private e da importanti istituzioni come Palazzo Morando | Costume Moda Immagine di Milano, Archivio Renato Balestra, il Centro di ricerca Gianfranco Ferré, il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti e il Museo Ferragamo di Firenze, il Museo Boncompagni Ludovisi di Roma, il Museo Correr di Venezia. La mostra è stata ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì e il Museo Civico San Domenico.

A destra: Gianfranco Ferré, Camicia Orlando, A/I 2001-02 taffetas di seta, Centro di Ricerca Gianfranco Ferré, Politecnico di Milano; James Tissot, Il ballo (Evening), 1878 circa, olio su tela, 91 x 51 cm, Parigi, Musée d’Orsay

13 24oreNews Mostre

ARTE E CULTURA/ Teatro

7 SPOSE PER 7 FRATELLI IL MUSICAL

MILANO

Teatro Nazionale Che Banca!

13-30 aprile 2023

A cura di ALDO MARTINI

Tratto dall’omonimo film cult diretto da Stanley Donen e riproposto da sempre in tv con ottimi ascolti, “7 Spose per 7 Fratelli” è uno dei titoli di musical più amati dal pubblico. FDF Entertainment con la compagnia Roma City Musical e la regia di Luciano Cannito portano sul palcoscenico una divertentissima edizione teatrale ispirata al celebre film di Hollywood, con personaggi e ambientazioni che richiamano il mondo dei western di Quentin Tarantino. Il grande impianto scenografico firmato da Italo Grassi e i meravigliosi costumi di Silvia Aymonino sono stati progettati e creati secondo i canoni estetici e spettacolari di Broadway e del West End. In scena un cast di 22 interpreti, tra danzatori, cantanti e attori con Diana Del Bufalo e Baz, coppia esplosiva, divertente e vulcanica dal notevole talento vocale, nei panni dei protagonisti. La regia e le coreografie dello spettacolo hanno l’importante firma di Luciano Mattia Cannito. La carriera del coreografo e regista vanta a livello internazionale una ottantina di spettacoli rappresentati nei più grandi teatri del mondo, dal Metropolitan di New York all’Orange County di Los Angeles, dalla Scala di Milano al Bolshoi di Mosca, dal Teatro Nazionale di Hong Kong all’Opera di Bordeaux, dal Teatro Nazionale di Tallin in Estonia all’Opera di Nizza. In Italia Cannito ha diretto il Teatro San Carlo di Napoli e il Teatro Massimo

di Palermo; ha realizzato un film per il cinema, diretto opere liriche, musical, spettacoli di prosa e grandi eventi come lo show live e televisivo “La Notte della Taranta”. La direzione musicale è invece affidata al noto direttore d’orchestra e arrangiatore M° Peppe Vessicchio, la cui straordinaria professionalità ed esperienza è una garanzia della qualità musicale di tutti gli interpreti cantanti di questo spettacolo.

LA TRAMA

Siamo nell’Oregon del 1850, in una fattoria tra le montagne vivono i sette fratelli Pontipee: Adamo, Beniamino, Caleb, Daniele, Efraim, Filidoro e Gedeone. Adamo, il fratello maggiore, si rende conto che è arrivata l’ora di trovare una moglie che si occupi della casa e della cucina. Un giorno si reca in città per vendere pelli e conosce Milly, la cameriera della locanda del villaggio. Tra i due scocca il colpo di fulmine. Adamo e Milly si sposano e partono per la fattoria. Arrivati a casa Pontipee, Milly ha una sgradita sorpresa: dovrà prendersi cura non solo del marito, ma anche dei suoi fratelli, sei rozzi montanari rissosi e refrattari all’igiene personale e alle buone maniere. Riuscirà ad essere felice e a rendere educati ben 7 uomini rudi?

14 24oreNews
VIA MONTENAPOLEONE 3, MILANO Tel. [+39] 02 64089 523 basset.milano.it

FASHION

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1 Angela Bassett in Moschino 2 Emily Blunt in Valentino
1 2 3
3 Lady Gaga in Versace

A cura di PATRIZIA COLOMBO

Anche quest’anno è andata in scena al Dolby Theatre di Los Angeles la 95ª edizione degli Oscar 2023. Per la prima volta nella storia degli Academy Awards, il celebre tappeto rosso cambia colore e accoglie celeb, ospiti e addetti ai lavori in un’inedita e delicata nuance champagne. Prima della consegna delle ambite statuette sul palco però, le star di Hollywood hanno sfilato con i loro migliori abiti da sera tra look sorprendenti e altri più tradizionali, ma sempre intrisi di glamour.

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4 Nicole Kidman in Armani Privé 5 Cara Delevingne in Elie Saab 6 Malala Yousafzai in Ralph Lauren 7 Janelle Monae in Vera Wang
4 5 6 7 8
8 Cate Blanchett in Louis Vuitton

Se c’è un capo d’abbigliamento che non potrà mancare nei mesi a venire nei guardaroba, quel capo sono i cargo pants. Super pratici, con tutte quelle tasche applicate. Ma la loro aspirazione è quella di essere iper glam.

PANTALONI CARGO

18 24oreNews
FASHION
A cura di PATRIZIA COLOMBO Versace Givenchy Diesel Blumarine Fendi Dior Balmain

SISLEY MASQUE DE NUIT VELOURS Maschera Viso

La notte, protetta dalle aggressioni esterne, la pelle si dedica alla sua riparazione. Questa maschera lenitiva accompagna la pelle secca nel suo processo di riparazione grazie ai suoi ingredienti più efficaci (Miele di Timo, Burro di Karité). Al risveglio, la pelle si è “ripresa”, rivitalizzata, è più forte e più resistente.

La primavera ha finalmente fatto capolino! Sarà una bella stagione ricca di tendenze e come sempre porterà con sè tanti cambiamenti e novità nell’ambito del trucco e dei cosmetici per voi donne e non solo. Sarà una primaveraestate ricca di colori e di sperimentazioni di nuovi look: seguiteci alla loro scoperta e scegliete i vostri preferiti per seguire, in modo personale, le nuove tendenze 2023.

PENHALIGON’S

LEGACY OF PETRA

Eau De Parfum

Una fragranza ambrata legnosa, opulenta ed area, che ci trasporta attraverso le valli e le gole erranti di Petra. Una celebrazione del limone brillante, delle calde note balsamiche e delle spezie ricche e vibranti, ma anche dell’oscurità dell’incenso fumoso, alleggerito con una nota aromatica di rosmarino. Un profumo di caldi venti del deserto e sabbie color ambra dorata.

LA MER

THE LIP VOLUMIZER

Siero volumizzante labbra

Questo trattamento ha l’efficacia di un siero e protegge e rimpolpa le labbra con l’idratazione donando un aspetto immediatamente più pieno, più vitale e più definito. Conferisce una lucentezza naturale offrendo un’idratazione profonda e a lunga durata. Nel tempo, le labbra sono infuse di un’idratazione rigenerante e le linee si attenuano.

GUERLAIN TERRACOTTA LE TEINT

Fondotinta

Guerlain definisce i codici dell’incarnato di nuova generazione con il suo fondotinta fluido, composto al 95% da ingredienti di origine naturale. Unisce la leggerezza e la luminosità di una poudre e la perfezione di un fondotinta. La sua formula no transfer a lunga tenuta per 24 ore garantisce un incarnato splendido, come dopo una bella giornata trascorsa all’aria aperta.

NATURA BISSÉ

DIAMOND WHITE

Protezione solare SPF 50 Questa crema viso leggerissima e senza olio agisce con efficacia per proteggere la pelle dai danni dei raggi UV dando anche un tocco di colore per un effetto liscio e regolare. Con il suo estratto di melagrana ricco di antiossidanti, cerca di ridurre l’aspetto dei segni dell’età e di discromie e di evitare la depigmentazione contrastando i radicali liberi dannosi.

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BEAUTY

UNA BUGATTI T37 A DEL 1927

TRIONFA ALLA COPPA DELLE ALPI

Si è conclusa al traguardo finale di Bormio, lo scorso 4 marzo, l’edizione 2023 della Coppa delle Alpi, rievocazione della corsa storica che nel lontano 1921 percorse 2300 chilometri lungo l’arco alpino. «Una gara audace, che celebra la bellezza di questi luoghi con lo sguardo rivolto verso un futuro sostenibile: sono infatti fiero di annunciare che quest’anno la Coppa delle Alpi sarà il nostro primo evento “carbon neutral”», aveva dichiarato Alberto Piantoni, CEO di 1000 Miglia Srl. Settantasei le auto che per quattro giorni hanno avuto l’occasione di immergersi nello spettacolo dei territori, delle località, dei passi più impegnativi e della maestosità delle cime. L’Italia ha partecipato con 19 equipaggi, tra cui quello vincitore, il Belgio con 16, la Germania con 14 e, a seguire, Olanda, Svizzera, Spagna, Israele, Polonia, USA e Regno Unito. Ad aggiudicarsi la prima competizione invernale di regolarità per auto storiche valida per il Campionato Italiano Grandi Eventi sono stati Matteo Belotti e Ingrid Plebani davanti a Francesco e Giuseppe Di Pietra e a

Sergio Sisti e Anna Gualandi. Le prove sportive hanno impegnato a fondo i concorrenti (11 Controlli Orari, 7 Controlli Timbro, 90 Prove Cronometrate e ben 60 Rilevamenti segreti di Media in una gara di oltre mille chilometri che ha attraversato Italia, Svizzera, Germania e Austria) ma, fra curve adrenaliniche e ardui valichi, il percorso ha regalato panorami ineguagliabili, vista su ghiacciai, valli e laghi fra i più spettacolari dell’arco alpino. Anche il prologo bresciano, valido per il Trofeo “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023” che si è disputato nella mattina del 1° marzo, ha visto trionfare la coppia Belotti e Plebani. I vincitori della classifica assoluta, del prologo, della Classifica Generale Prove di Media (Ginesi e Rohr su Porsche 356 A 1600 Super del 1959) e i vincitori di categoria riceveranno la garanzia di accettazione alla 1000 Miglia 2024. Nel corso delle quattro giornate di gara sono stati assegnati anche il Trofeo Vredestein e i quattro Trofei speciali intitolati alle città di tappa (Trofeo Saint Moritz, Trofeo Innsbruck, Trofeo Bressanone e Trofeo Bormio).

20 24oreNews RUOTE & MOTORI
In alto: l’arrivo a Bormio; sopra: durante la tappa di Saint Moritz; a sinistra i vincitori Matteo Belotti e Ingrid Plebani
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NUOVA LEXUS RX

500H HYBRID TURBO

La quinta versione dell’ammiraglia SUV della casa nipponica si propone con una nuova veste, che cela sotto il cofano tante novità, ma non solo: si è rinnovata anche nell’abitacolo. Andiamo per ordine. La Lexus vanta un’elevata credibilità, fatta di affidabilità e soddisfazione da parte dei clienti. La fama di brand premium affidabile è stata costruita dagli anni ’90 in avanti, quando le Lexus si sono affacciate dapprima sul mercato americano e poi sbarcate anche in Europa. Detto questo, oggi voglio descrivere la versione 500h Hybrid Turbo F-Sport che, con i suoi 99 mila euro di listino, si pone nella fascia alta del mercato, con concorrenti del calibro di Maserati Grecale e Porsche Macan. Sfodera un powertrain ibrido

turbocompresso, un pianale GA-K, ruote posteriori sterzanti e un cambio automatico a sei rapporti con convertitore di coppia, ma non è tutto. Con 371 cavalli di potenza, un motore a quattro cilindri di 2,4 litri benzina supportato da un’unità elettrica asincrona e un secondo motore elettrico al posteriore così da garantire la trazione integrale, questa RX scarica a terra una poderosa potenza, che però non è mai esagerata. L’elettrificazione, in questo caso, non va intesa come sulle altre SUV Lexus, sulla RX funge solo da semplice supporto, infatti non regala consumi bassi, la media corrisponde a circa 9,5 km/litro, non molto a dire il vero perché in autostrada questo valore scende anche a 8 km/litro. La musica cambia se parliamo di abitacolo, le cose

22 24oreNews
& MOTORI
RUOTE
F-SPORT A cura di LUCA MEDICI luca@my-home.biz

cambiano… e in meglio. L’insonorizzazione è strepitosa, tutti i rumori vengono filtrati dalle sospensioni e da un lavoro eccellente fatto per isolare l’abitacolo dall’esterno. Si viaggia comodi, le sospensioni sono più votate al comfort che alla sportività, questo rende la RX una grande compagna per i lunghi viaggi, ma anche per il tragitto casa-ufficio, in totale souplesse. La cura degli assemblaggi è la solita che ci si attende su una Lexus, i materiali sono sobri, ma pregiati e il layout del cruscotto è elegante. L’ambiente è raffinato, discreto, mai eccessivo, di quelli che non stancano mai, dove tutto è stato studiato per essere al posto giusto. Tutte le informazioni sono digitali, comodo l’head-up display, il sistema di infotainment, caratterizzato da un grande monitor da 14 pollici, comprende molteplici funzionalità e il sistema di climatizzazione è facile da gestire e molto efficace. Comodi i sedili, sostengono bene, rifiniti in modo ineccepibile, sono regolabili e dispongono di ventilazione e riscaldamento (anche per il divano posteriore). Completa la dotazione di sicurezza, di livello 2, ma anche la gamma accessori che, praticamente, sono tutti di serie. La carrozzeria è bella, scultorea, con un frontale sportivo, ma elegante, una vista laterale che maschera bene i quasi cinque metri di lunghezza (489 cm) e un baule posteriore con la scritta Lexus per esteso nel centro della bella fascia posteriore continua dei fanali, che percorre per tutta la larghezza dell’auto (192 cm). A

proposito di baule (con portellone ad apertura automatica di serie), conta su 457 litri di stivaggio, finiture curate e i pulsanti per reclinare gli schienali. Stiamo parlando di una gran bella auto, non certo economica, ma che vale tutti i soldi spesi, la filosofia Lexus è sempre la stessa, cambiare, ma mai stravolgere, migliorare continuativamente, ma restare fedeli a se stessi, penso sia questo il successo di questo brand.

24oreNews Lexus
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INTELLIGENZA ARTIFICIALE E OLOGRAFIA

L’Intelligenza Artificiale (IA) interagisce con l’uomo da più di 50 anni. Dalle prime forme elementari di IA siamo passati a sistemi più evoluti che oggi sono in grado di fornire un reale supporto in molteplici campi e fanno parte della nostra vita quotidiana. Ormai siamo tutti abituati a dialogare con assistenti vocali come Alexa e Google Assistant, che sono tra i più noti e usati: si tratta di forme “semplici” di IA, il cui compito è rispondere a comandi o richieste attingendo a un certo numero di dati. Grazie allo sviluppo di nuove tecnologie l’intelligenza artificiale ha conosciuto negli ultimi decenni una rapida e felice evoluzione, tanto che oggi è in grado di incamerare ed elaborare milioni di dati per fornire risposte sempre più precise e “umane”. A sua volta, l'intelligenza artificiale sta rapidamente trasformando molte aree della tecnologia moderna e sicuramente l’olografia è una di queste. L'olografia è una tecnologia che consente di creare immagini tridimensionali di oggetti e persone. L’interazione tra IA e olografia può fare molto. Si può ad esempio materializzare l’IA in una forma tridimensionale. Un’evoluzione, resa possibile grazie alle proiezioni olografiche 3D, che apre un mondo ricco di possibilità, come ad esempio assistenti olografici in “carne e ossa” utilizzati per accogliere i visitatori in una grande azienda o segretarie virtuali o per essere l’assistente personale virtuale di futuri clienti (in pratica, una sorta di Alexa tridimensionale). Ma olografia e IA insieme possono fare molto di più: l’IA, estrapolando ed elaborando dati, può realizzare simulazioni olografiche, ad esempio, di un intervento chirurgico, oppure può simulare test su un’opera ingegneristica ecc. Su questi temi la nostra realtà NDA è impegnata in veste di partner professionale e qualificato per lo sviluppo di progetti di integrazione tra IA e olografia 3D di diverse importanti aziende al fine di incrementare il loro business.

New Digital App (NDA)

Torino - Via A. Bertola 59 • www.newdigitalapp.com

24 24oreNews HITECH/ Innovazione & Futuro
ANTONIO CELOTTO

WORX LANDROID VISION ROBOTIC

È l’ultimo robot dell’azienda statunitense specializzata in tosaerba e sfrutta una rete neurale e funzionalità di intelligenza artificiale. Il tosaerba è in grado di evitare ostacoli senza bisogno di sistemi di mappatura o cavi, è in grado di attraversare marciapiedi, vialetti e altre aree per accedere a più prati nello stesso luogo. Il sistema regola automaticamente il taglio in base agli elementi con i quali si trova a che fare, tenendo conto della densità dell’erba, con regolazioni del taglio da 1,5″ a 3,5″. Il robot include un sensore pioggia onboard, che protegge il sistema (in caso di necessità ritorna da solo alla base). Disponibile in 3 varianti (per prati piccoli e più grandi) integra una batteria agli ioni di litio e connettività Bluetooth e Wi-Fi per il controllo da remoto. In vendita in USA (in Italia attraverso Amazon).

A partire da ca 850$

GE PROFILE SMART MIXER

Hai bisogno di una mano in più in cucina che non lecchi la pastella quando non stai guardando? Questo nuovo robot da cucina eliminerà le congetture dalla preparazione di pane, dessert, salse e altro ancora. Questo perché c’è una bilancia integrata per misurazioni perfette e ha persino un sensore di consistenza che ti assicurerà di non mescolare troppo l’impasto. L’app Smart HQ del dispositivo consente di utilizzare i tuoi dispositivi Alexa o Google Home per istruire verbalmente il mixer a impostare un timer, regolare la velocità di miscelazione, interrompere la miscelazione o azzerare la scala. Si può anche utilizzare la funzione Auto Sense per le ricette guidate nell’app: la tecnologia monitora i cambiamenti nella consistenza e si spegne automaticamente per evitare incidenti di miscelazione eccessiva.

Il prezzo parte da 999$

SMART CAR SEAT BABYARK

Questo seggiolino smart mira a ridisegnare da zero la sicurezza dei bambini in auto, partendo dal particolare design a forma di uovo, fino ai tessuti e alla tecnologia utilizzati. È realizzato con materiali antiurto e la fibra di carbonio e il “D3O”, il polimero più tecnologicamente avanzato al mondo per l’assorbimento degli impatti. Utilizza la tecnologia IoT per fornire in tempo reale indicazioni sulla sicurezza del bambino: con 14 sensori incorporati nella base tramite l’app Babyark avvisa il guidatore se il dispositivo è installato correttamente, se il bambino è allacciato bene o se è stato dimenticato a bordo del veicolo. Inoltre, l’app fornisce le istruzioni dettagliate per assicurarsi che il fissaggio sia corretto, offrendo la tranquillità di sapere che il bambino è al sicuro nel suo seggiolino durante ogni viaggio. Arriverà in estate e costerà ca 999€

LUSTRE RENEW PRO FACEWEAR

Niente più maschere di bellezza a base di argilla o erbe, l’innovazione tecnologica nella cosmesi è molto evoluta e lo dimostra questo dispositivo che si indossa come una maschera e che grazie a una combinazione di luci di diverse frequenze è in grado di stimolare la rigenerazione dei tessuti con un trattamento di appena 10 minuti al giorno. Questa maschera LED wireless semi-flessibile, la prima del suo genere, vanta le più svariate possibilità con 160 luci a LED che consentono di personalizzare ogni sessione utilizzando luci specifiche su specifiche aree del viso. Questo dispositivo ad alta potenza si prenderà cura della tua luminosità e affronterà l’opacità della pelle, la carnagione e il tono irregolari. Elegante e pratico, si carica tramite una porta USB e poggia comodamente sul viso grazie al suo design flessibile e alle cinghie regolabili.

Prezzo da 350€

25 24oreNews HI-TECH

LI ZITE ‘NGALERA

Dal 4 al 21 Aprile 2023

Leonardo Vinci

Direttore Andrea Marcon

Regia Leo Muscato

Commedia in musica in 3 atti

Libretto di Bernardo Saddumene

Il progetto di riscoperta e rilancio del repertorio barocco italiano inaugurato trionfalmente nel 2021 con La Calisto, titolo veneziano di Francesco Cavalli, approda in terra napoletana con Li zite ‘ngalera, musica di Leonardo Vinci sugli irresistibili versi in lingua partenopea di Bernardo Saddumene. La comicità trascinante giocata su equivoci e travestimenti e la felice caratterizzazione di ambienti e personaggi sono affidati all’estro registico di Leo Muscato e alla sapienza musicale di uno specialista come Andrea Marcon. In palcoscenico un cast giovane, spigliato e “madrelingua” in cui spiccano Chiara Amarù, Francesca Pia Vitale, Francesca Aspromonte e Marco Filippo Romano, Raffaele Pe, Filippo Mineccia.

LI ZITE ‘NGALERA APPUNTAMENTI

Aprile: Ma4|12|15|18|21 h20

ALTRI APPUNTAMENTI DI APRILE

Opera

+ Lucia di Lammermoor| Prima delle Prime Gi6 h18

+ Andrea Chénier | Prima delle Prime Me19 h18

LUCIA DI LAMMERMOOR

Dal 13 Aprile al 5 Maggio 2023

Gaetano Donizetti

Direttore Riccardo Chailly

Regia, scene e costumi Yannis Kokkos

Dramma tragico in 3 atti Libretto di Salvatore Cammarano

Questo nuovo allestimento di Lucia di Lammermoor avrebbe dovuto inaugurare la Stagione 2020/2021 riportando Donizetti al 7 dicembre dopo la storica edizione del 1967 diretta da Claudio Abbado con Renata Scotto. Il Direttore Musicale presenta il suo secondo titolo di Donizetti alla Scala dopo Don Pasquale affidandosi al gusto e all’esperienza di Yannis Kokkos, regista, scenografo e costumista che aveva già firmato due serate inaugurali: Götterdämmerung e Iphigénie en Aulide. In scena nella parte che fu della Scotto la sua allieva Lisette Oropesa che insieme a Juan Diego Flórez forma una coppia di protagonisti ideale per eleganza, virtuosismo e coscienza stilistica, già entrata nel cuore degli appassionati.

LUCIA DI LAMMERMOOR APPUNTAMENTI

Aprile: Gi13|16|20|26|29 h20; Do23 h14:30

Maggio: Ma2|5 h20

Concerti + Rudolf Buchbinder (pianista) Do2 h20

+ Filarmonica della Scala Lu3|24|27|28 h20

27 24oreNews
A cura
A TEATRO MILANO
di Ramtin Ghazavi

APRILE

ROMEO E GIULIETTA

2-6 Aprile: Strehler

La tragedia degli amanti veronesi che Shakespeare ambientò nel cuore del Rinascimento italiano. Al centro del testo è l’amore, improvviso, come può esserlo tra due adolescenti, reso ancora più forte dalle avversità, desideroso solo di abbattere qualunque ostacolo alla propria realizzazione.

TRE UOMINI E UNA CULLA

11-23 Aprile: Manzoni

Chi non ricorda i dolci sorrisi che la piccola Marie rivolge dalla culla ai suoi tre papà “improvvisati” nella pellicola francese degli anni ‘80? Fedele alla vicenda originale, il nuovo adattamento teatrale firmato dalla stessa autrice del film, Coline Serreau, approda ora sui palcoscenici italiani.

IL SEQUESTRO

11-23 Aprile: Martinitt

Per sventare la speculazione edilizia che metterebbe sulla strada decine di famiglie, fra cui la sua, il buon Paolo pensa bene di sequestrare il giovane Angelo, figlio di colui che si accinge a firmare il decreto. Esilaranti equivoci e fraintendimenti interpretati da un irresistibile quintetto di attori.

ZIO VANJA

13-19 Aprile: Fontana

La regista Simona Gonella si addentra nel noto dramma di Anton Cechov, una delle opere più celebri del maestro russo, che consente di esplorare senza compromessi le relazioni familiari e interpersonali dei personaggi, indagando i confini della loro ferocia.

SETTE SPOSE PER SETTE FRATELLI

13-30 Aprile: Nazionale CheBanca!

Questa nuova edizione teatrale per la regia di Luciano Cannito è ispirata al celebre film di Hollywood con un cast di 22 interpreti, orchestra dal vivo con la direzione musicale di Peppe Vessicchio e con protagonisti Diana Del Bufalo e Baz.

LA VIE EN ROSE... BOLÈRO

14-16 Aprile: Lirico Giorgio Gaber

Il Balletto di Milano in un’emozionante serata di danza dedicata alla musica e canzone francese. Un susseguirsi di bellissime coreografie su alcune tra le più belle canzoni di Charles Aznavour, Jacques Brel, Edith Piaf e Yves Montand. Non poteva mancare il Boléro di Maurice Ravel.

L’AVARO

14-16 Aprile: San Babila

Rappresentato da sempre con successo e a tutte le latitudini, fra tutti i grandi personaggi scritti dal genio di Molière, l’avaro Arpagone è certamente il più famoso. Dal 1668, anno della sua prima rappresentazione, vanta una continuità che ha pochi eguali nel Teatro.

LA BUONA NOVELLA

18-23 Aprile: Carcano

Una sorta di sacra rappresentazione contemporanea che intreccia le canzoni di De André con i brani narrativi tratti dai vangeli apocrifi. Ne “La buona Novella” De André umanizza i personaggi: i protagonisti perdono sacralità sempre nel rispetto etico e religioso. Con Neri Marcorè.

SHEN YUN

25-30 Aprile: degli Arcimboldi

L’eccezionale visione artistica di Shen Yun trasforma l’esperienza teatrale in un viaggio multidimensionale ed emozionante attraverso uno dei più grandi tesori dell’umanità: i cinque millenni della cultura tradizionale cinese.

PRETTY WOMAN - IL MUSICAL

27 Aprile - 7 Maggio: Lirico Giorgio Gaber

Trasposizione fedele del film vincitore di un Golden Globe per la migliore attrice protagonista (Julia Roberts), lo spettacolo teatrale mantiene l’impianto narrativo del successo cinematografico arricchendosi di un’avvincente colonna sonora composta da Bryan Adams.

A TEATRO MILANO
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MIRDIDINGKINGATHI JUWARNDA SALLY GABORI

Triennale | Fino al 14 maggio 2023

TriennaleMilano e Fondation Cartier pour l’art contemporain presentano un’interessante mostra personale dedicata a una delle più grandi artiste australiane contemporanee. Sally Gabori ha iniziato a dipingere nel 2005, intorno agli ottant’anni, raggiungendo rapidamente come artista una fama nazionale e internazionale. In pochi anni di rara intensità creativa, e prima della sua morte avvenuta nel 2015, ha realizzato un corpus di opere unico, caratterizzato dai colori vivaci. I suoi dipinti, sebbene in apparenza astratti, sono tanto riferimenti topografici quanto storie aventi un profondo significato per lei, la sua famiglia e la sua gente. La mostra, che riunisce una trentina di opere, dipinti di grandi dimensioni, provenienti da collezioni pubbliche e private europee e australiane, è organizzata con la famiglia dell’artista e la comunità Kaiadilt.

BODY WORLDS - THE RHYTHM OF LIFE

Galleria dei Mosaici - Stazione Centrale | Fino al 23 aprile 2023

Si potrà visitare ancora per qualche settimana questa suggestiva mostra che è uno spettacolare viaggio alla scoperta di noi stessi, delle nostre potenzialità e dei nostri limiti e che, al tempo stesso, propone un’interessante riflessione su questioni culturali e scientifiche e sulle nuove frontiere cui tende la medicina. Oltre duecento esemplari plastinati offrono una panoramica completa e avvincente di ciò che il nostro corpo è in grado di fare mentre siamo assorbiti dalla vita di tutti i giorni. Accompagnati da una guida specializzata, osservando ossa, muscoli, tendini e organi oltre ad entrare nella meraviglia biologica del nostro corpo e dei suoi successi evolutivi, capiremo soprattutto anche quanto sia importante prendersene cura in maniera quotidiana, attraverso l’alimentazione, l’esercizio fisico e la cura del sistema immunitario.

A CASA DEL VICERÈ

Palazzo Reale | Fino al 4 giugno 2023

Un approfondimento sull’arte, il gusto e la moda in epoca napoleonica negli ambienti della corte di Eugène de Beauharnais, Vicerè d’Italia, che durante la sua reggenza nella città di Milano (1805 - 1814) fu promotore delle arti e della produzione manufatturiera, dando un grande impulso e influenzando la vita culturale, sociale ed economica del primo Regno d’Italia. Cinque sale (le Sale degli Arazzi e la Sala delle Quattro Colonne) ospitano opere e arredi della Milano di inizio ‘800, che hanno fatto da cornice ai personaggi che influenzarono maggiormente il gusto dell’epoca: Napoleone e il viceré de Beauharnais. Il percorso espositivo mette in risalto l’arte e l’artigianato locali, il gusto neoclassico e retour d’Egypte che trovarono massima espressione nello Stile Impero delle corti napoleoniche, tra simbolo e pura ricerca estetica.

NEOCLASSICO E ROMANTICO

GAM - Galleria D’arte Moderna | Fino al 18 giugno 2023

La mostra prende spunto dal prezioso modello in gesso di Ebe del Canova, conservato alla GAM, per ricostruire la raccolta dello scultore Pompeo Marchesi (1783- 1858), che lo donò alla città di Milano insieme alla sua collezione. Scultore strettamente legato a Milano e ai suoi monumenti negli anni della Restaurazione, Marchesi lasciò alla città non solo le sue sculture, ma anche dipinti, disegni e incisioni di numerosi artisti. Grazie all’esposizione delle opere collezionate dall’artista e dai lavori da lui eseguiti, sarà possibile ricostruire la personalità del grande scultore di Saltrio, formatosi all’Accademia di Brera e presso lo studio di Canova durante l’alunnato romano, e ripercorrerne la lunga e prolifica carriera che lo vide attivo nei maggiori cantieri della Milano napoleonica e austriaca, dal Duomo di Milano all’Arco della Pace.

24oreNews IN MOSTRA MILANO
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MODÀ

Mercoledì 5 +6 +11 Aprile: Teatro degli Arcimboldi

Questa primavera il gruppo meneghino celebra vent’anni di straordinaria carriera con un tour che è anche l’occasione per festeggiare i 10 anni dalla pubblicazione di “Gioia”, album certificato 5 volte platino che ha segnato un importante punto di svolta nella storia della band.

MÅNESKIN

Lunedì 3 +4+6 Aprile: Mediolanum Forum - Assago

Dopo il successo del Loud Kids Tour in Nord America, la band romana con la sua strabiliante carica live torna in Italia ove esibirà i brani dell’ultimo album “Rush”, l’immancabile “Zitti e Buoni” vincitore al 71° Festival di Sanremo e gli altri grandi successi.

STEVE VAI (20:30)

Venerdì 7 Aprile: Teatro Dal Verme

Dopo le 5 date che l’hanno visto tra i protagonisti della scorsa estate italiana, l’artista statunitense (tra i più importanti chitarristi della sua generazione) prosegue il suo tour europeo dedicato al più recente lavoro con sole due tappe in Italia, a Milano e a Jesolo (8 aprile).

FABRIZIO MORO

Venerdì 7 Aprile: Teatro degli Arcimboldi

Il bravo cantautore romano Fabrizio Moro torna a Milano con il suo nuovo tour “Live 2023 Racconti Unplugged”. Un viaggio in musica tra le più belle canzoni del suo repertorio, con brani tratti da ogni suo disco e quelli del nuovo album “La mia voce parte 2”.

PATTY PRAVO

Martedì 11 Aprile: Teatro Nazionale CheBanca!

“Minaccia Bionda”: Patty Pravo si racconta fra musica e parole. I brani che hanno fatto la storia della musica italiana, ma anche quelli più ricercati e sperimentali, e un’artista amatissima che continua a sedurre il pubblico con le sue intense interpretazioni.

SERGIO CAPUTO

Mercoledì 12 Aprile: Teatro Lirico Giorgio Gaber

“Un sabato italiano 40 show” è il titolo dello spettacolo che l’artista ha scelto per celebrare i suoi quarant’anni in musica proprio in memoria di quell’album swing e blues che fu un grandissimo successo di pubblico e critica.

TORI AMOS

Giovedì 13 Aprile: Teatro degli Arcimboldi

Unica data italiana dell’Ocean to Ocean European Tour, è un’occasione per i suoi fan di ascoltare i successi della cantautrice e polistrumentista statunitense, nota per i brani come “Cornflake girl” e “Winter”. Oltre dodici milioni di dischi venduti e una voce incredibile.

MAX PEZZALI

Lunedì 17 (+18|20|21|27|28) Aprile +1 Maggio: Mediolanum Forum

Dopo il grande successo di San Siro Canta Max, il cantautore pavese sarà nuovamente nel capoluogo lombardo per diverse date del suo tour “Max30” con cui festeggia i trenta anni di carriera. Nel suo repertorio esibirà i più grandi successi degli 883 in uno show inedito.

NICCOLÒ FABI

Martedì 18 Aprile: Teatro degli Arcimboldi

Dopo aver celebrato i 25 anni di carriera con un unico evento lo scorso anno, Fabi torna in tour per la prima volta insieme all’orchestra. Nel suo percorso artistico tanta musica, tanta sperimentazione e un avvicinamento sempre più evidente a un sound d’oltreoceano.

DIODATO

Giovedì 20 Aprile: Alcatraz

Dopo essere tornato dal tour oltre confine che lo ha portato in Europa e negli Stati Uniti, il vincitore del Festival di Sanremo 2020 (con il brano “Fai rumore”) torna a esibirsi in Italia con i brani del suo repertorio, regalando al pubblico ancora tante forti emozioni.

IN CONCERTO MILANO 30 24oreNews
APRILE • ORE 21:00

È NATA A MILANO LA “BIBLIOTECA OSTINATA”

UN SOGNO DIVENTATO REALTÀ

Forse pochi hanno avuto il piacere di incontrare nel corso della propria vita di lavoro Paolo Prota Giurleo, 79 anni, già Amministratore Delegato di Autogrill e oggi componente del CDA di Jakala. Avrebbero scoperto in lui, un “lettore compulsivo” (come si è autodefinito in una recente intervista) che, nel corso degli anni, ha accumulato una raccolta di oltre 10mila volumi. Oggi già più di 4mila libri sulle materie più disparate, fanno bella mostra negli scaffali della nuova creatura che Giurleo ha voluto donare alla città. Infatti in Via Osti al n. 6 (da qui deriva il suo nome), negli ottanta m2 di spazio ricavati nel breve tratto di strada che collega Largo Richini a Corso di Porta Romana, vicino all’Università Statale e all’ombra della Torre Velasca, è stata da poco inaugurata, la “Biblioteca Ostinata”, che mira a diventare un nuovo punto di riferimento culturale per Milano. Qui tra gli spazi restaurati dall’architetto Michele De Lucchi e perfezionati dal figlio Pico, si aprono le due vetrine di questa nuova biblioteca,

una realtà non solo destinata a ospitare i volumi raccolti da Prota Giurleo in tutta una vita, ma anche posti per 46 persone, eventi e incontri dedicati ai giovani ma anche agli anziani. La nuova biblioteca, aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18, è una biblioteca privata, frutto cioè dell’iniziativa di un cittadino “mecenate” come Giurleo, in grado di accogliere chiunque intenda sostare per leggere e studiare. Grazie anche all’aiuto ricevuto per la formazione dei dipendenti, l’Ostinata infatti si è rapidamente connessa con il solido sistema bibliotecario

di Milano, gemmato dalla prima biblioteca mai aperta al pubblico in Italia (la veneranda Ambrosiana, fondata nel 1607 dal Cardinale Borromeo), che ha contribuito a farla riconoscere come UNESCO City of Literature. Il donatore ha spiegato di aver sempre avuto una grande passione per i libri e di averne collezionati migliaia fin dai primi guadagni. «Da tempo ne volevo dedicare una parte alla comunità» ha spiegato con commozione Paolo Prota Giurleo e, come spesso avviene a Milano, un sogno è diventato realtà.

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SI RACCONTA MILANO
A cura di CARLO KAUFFMANN Sopra: Paolo Prota Giurleo nella nuova libreria

MIART: 14-16 APRILE 2023 ALLIANZ_MICO - MILANO

Dal 14 al 16 aprile torna miart la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano e diretta per il terzo anno da Nicola Ricciardi. Con 169 gallerie partecipanti provenienti da 27 Paesi nel mondo, con opere di maestri moderni, artisti contemporanei sia affermati che emergenti, la 27a edizione della fiera milanese ribadisce il suo ruolo di appuntamento imprescindibile per il pubblico e i collezionisti italiani e internazionali. A miart 2023 si tornerà a respirare la vivace internazionalità che aveva caratterizzato le edizioni della fiera fino al 2019, in virtù del fatto che quasi il 40% degli espositori ha una sede all’estero. Significativa anche la crescita in termini di estensione geografica delle gallerie coinvolte, che provengono da quattro continenti e da città tra loro molto distanti, come ad esempio San Paolo, Shanghai, Seoul e Accra (Ghana). Contemporaneamente si riconferma la cura e l’attenzione per l’imprescindibile contesto italiano grazie alla presenza in fiera di alcune delle più dinamiche gallerie del nostro Paese. Come ogni anno affiancheranno miart le iniziative di Milano Art Week (11-16 aprile), la manifestazione che mette in rete le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private della città che si occupano di arte moderna e contemporanea, con una programmazione dedicata di mostre e attività. In occasione di Milano Art Week aprono alcune mostre della stagione in importanti sedi cittadine, tra cui ‘Candice Lin | Premio Fondazione Arnaldo Pomodoro’ alla GAM; ‘Ann Veronica Janssens’ a Pirelli HangarBicocca; il progetto espositivo ‘How you dare’ alla Fabbrica del Vapore; il progetto ‘Forum 900’ al Museo del Novecento; due mostre, dedicate a Danilo Sciorilli e Aldo Spoldi, alla Fondazione Stelline; la mostra su Dara Birnbaum all’Osservatorio Fondazione Prada e l’artista Nathlie Provosty alla Fondazione ICA.

Visite guidate, progetti speciali e aperture straordinarie in tanti spazi espositivi, dal PAC al Castello Sforzesco, da Palazzo Reale al Museo della Scienza e della Tecnologia fino a Triennale Milano, e nelle sedi delle mostre già in programmazione. Non mancheranno, come nelle passate edizioni, iniziative dedicate all’arte pubblica, tra cui l’inaugurazione di nuove opere di ArtLine, il percorso d’arte contemporanea site-specific che si snoda nel parco di Citylife. La relazione con Milano sarà inoltre ulteriormente rafforzata da un’inedita e significativa collaborazione con Triennale Milano, che durante i giorni di manifestazione non solo sarà protagonista con la sesta edizione del FOG Triennale Milano Performing Art, ma diventerà a tutti gli effetti la “casa di miart” in città, ospitando una serie di iniziative dal vivo dove incontrarsi, dialogare e generare energie e riflessioni intorno ad una più estesa idea di arte (miart Live at Triennale Milano).

INCONTRA MILANO
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Giorgio Morandi, Natura morta, 1950, olio su tela, cm. 35 x 45, Courtesy Galleria d’Arte Maggiore g.a.m., Bologna - Milan - Paris

EARTH DAY ITALIA 2023

SENSIBILIZZARE I PIÙ GIOVANI ALLA SOSTENIBILITÀ

La Giornata Mondiale della Terra che si terrà il 22 aprile in tutto il mondo è la più grande manifestazione ambientale del pianeta. Anche quest’anno l’evento si svolgerà a Roma, da venerdì 21 a martedì 25 aprile, con 5 giornate ricche di eventi rivolte all’ambiente, allo sport, alla cultura e allo spettacolo e un villaggio dedicato anche ai più piccoli. Abbiamo intervistato a riguardo Pierluigi Sassi, presidente Earth Day Italia.

Cosa accadrà durante l’Earth Day Italia 2023?

Dal 21 aprile si partirà con una giornata dedicata alle scuole che si terrà al Villaggio per la Terra a Villa Borghese, dove avrà luogo la 53ª Giornata Mondiale della Terra con circa 600 eventi tra spettacoli, digital talk, stand e interventi di personaggi noti. I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda

2030 delle Nazioni Unite sono il fulcro del Villaggio. Gli obiettivi

saranno illustrati in 17 piazze multimediali, che rientrano nel progetto Obiettivo 2030. In simultanea, il 22 aprile, presso la Nuvola di Fuksas si terrà la maratona televisiva di 12 ore #onepeopleoneplanet, in diretta su RaiPlay, con esibizioni di artisti italiani e internazionali, documentari, interventi di migranti climatici e attivisti. Come coinvolgerete i giovani?

Al centro della Giornata il dialogo con le giovani generazioni per favorire un’educazione alla sostenibilità

più profonda. Gli studenti universitari, che volevano far parte del team di volontari del Villaggio per la Terra, coordinati dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, potevano inviare la propria candidatura entro il 22 marzo, con il fine di rappresentare l’Ateneo, promuovendo valori e buone pratiche rivolte all’ecologia e allo sviluppo integrale. Gli obiettivi della Giornata?

Lo scopo è quello di diffondere maggiormente l’iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sostenibilità, oggi coinvolgiamo circa 25-30 milioni di persone nel Paese. Questa importante partecipazione però va tradotta in azione, per cui è necessario sviluppare una cultura ambientale che si concretizzi in comportamenti virtuosi per la salvaguardia del Pianeta. Il fine è quello di responsabilizzare ogni individuo a partire dai piccoli gesti fino a influire sul personale stile di vita, affinché diventi più rispettoso dell’ecosistema.

SI RACCONTA ROMA 34 24oreNews
A cura di CRISTINA SAJA Pierluigi Sassi Presidente Earth Day Italia

LA CASA DELLE FARFALLE

Ètornata a Roma “La casa delle farfalle”, la speciale serra tropicale allestita in una nuova location a due passi dall’Appia Antica, nella splendida cornice dell’Appia Joy Park, il nuovo parco agricolo multifunzionale di Roma. Questo magico e incantato giardino in cui si possono ammirare centinaia di farfalle tropicali variopinte e di raro pregio, libere di sprigionare tutta la loro bellezza e vivacità, è stato inaugurato il 25 marzo, in Via Anna Regilla 245 e si potrà visitare fino all’11 giugno vivendo un’esperienza davvero unica e imperdibile. La casa delle farfalle è un angolo di paradiso nel cuore della città in cui, passeggiando in mezzo a una rigogliosa vegetazione, si possono osservare da vicino alcune tra le farfalle più spettacolari del mondo, seguendone il ciclo vitale in un ambiente che riproduce il loro habitat naturale. Ma non solo: sono presenti, infatti, oltre a bruchi e crisalidi delle farfalle e vari tipi di bozzoli delle falene, anche insetti unici, come l’insetto stecco, gli insetti foglia e le blatte fischianti del Madagascar, oltre alla ormai celebre mascotte, il simpatico Millepiedi gigante. Se nei fine settimana sono previsti eventi speciali con musica live, mercatini agroalimentari con

prodotti del territorio, spettacoli di giocoleria e trucca bimbi, La casa delle farfalle, inoltre, prevede, all’insegna dell’inclusività, anche alcune visite guidate nella Lingua Italiana dei Segni (LIS) nei mesi di aprile e maggio. Immancabili, anche quest’anno, gli speciali laboratori dedicati, nel fine settimana, a far nascere e rafforzare la passione e l’amore della convivenza con la natura. Proprio perché consci dell’importanza di una didattica ambientalista, La casa delle farfalle propone imperdibili esperienze anche alle scuole, a cui si rivolge con laboratori ad hoc volti a sensibilizzare i più piccoli sull’importante ruolo impollinatore delle farfalle e sul loro essere fondamentali indicatori ecologici, svelando al contempo, in modo semplice e divertente, tecniche adattive e curiosità sulle farfalle e sugli altri insetti fondamentali nel ciclo vitale floristico. Biologi ed entomologi guideranno i visitatori nell’affascinante immersione nel mondo delle farfalle, aiutandoli a comprendere quanto esse siano preziose nella conoscenza dello stato di salute dell’ambiente. Un obiettivo che Eleonora Alescio, stimata biologa ed esperta allevatrice di farfalle, persegue con questa importante iniziativa che promuove ormai dal 2017.

24oreNews
INCONTRA ROMA 35

PATTY PRAVO

Lunedì 3 Aprile: Teatro Sistina

“Minaccia Bionda”: Patty Pravo si racconta fra musica e parole. I brani che hanno fatto la storia della musica italiana, ma anche quelli più ricercati e sperimentali, e un’artista amatissima che continua a sedurre il pubblico con le sue intense interpretazioni.

AL BANO

Martedì 4 Aprile: Teatro Olimpico

80 anni all’anagrafe e quasi 60 anni di carriera alle spalle. Con questi numeri era impossibile non celebrare insieme ai fan ed ecco quindi che Al Bano è tornato live sui palchi con il tour “È la mia vita”, con cui porta in teatro i suoi più grandi successi.

GAIA

Mercoledì 5 Aprile: Monk Club

La cantautrice italo brasiliana, vincitrice di Amici 2019, tornerà sul palco questa primavera con il suo “Alma Tour” ove esibirà con i suoi successi i brani del suo secondo disco di inediti “Alma”, uscito alla fine del 2021 e che racchiude le sue anime musicali.

EROS RAMAZZOTTI

Giovedì 6 Aprile: Palazzo Dello Sport

La tappa romana di “Battito Infinito World Tour”, la grande avventura live che ha visto il cantautore romano esibirsi live in tutto il mondo per presentare gli inediti del suo 15° album in studio insieme ai più grandi successi del suo repertorio musicale.

COMA COSE

Martedì 11 Aprile: Orion - Ciampino

Il duo rivelazione del panorama pop e cantautorale, saranno in concerto a Roma per una data del nuovo tour con cui presentano il loro terzo album in studio dal titolo “Un meraviglioso modo di salvarsi” insieme ai brani degli album precedenti.

LOREDANA BERTÉ

Mercoledì 19 Aprile: Teatro Brancaccio

La mitica Loredana ripartirà live in aprile con il suo “Manifesto tour teatrale 2023”, che prende il nome dal suo ultimo album pubblicato nel 2021. Esibirà da brani quali “Il Mare d’inverno” e “Sei bellissima” fino a hit più recenti come “Cosa ti aspetti da me” e “Non ti dico no”.

MODÀ

Domenica 23 Aprile:

Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia

La seconda tappa romana del tour con cui Checco e i Modà celebrano vent’anni di straordinaria carriera e i 10 anni dalla pubblicazione di “Gioia”, album certificato 5 volte platino che ha segnato un importante punto di svolta nella storia della band.

SERGIO CAPUTO

Mercoledì 26 Aprile: Auditorium Parco della Musica - Sala Petrassi “Un sabato italiano 40 show” è il titolo dello spettacolo che l’artista ha scelto per celebrare i suoi quarant’anni in musica proprio in memoria di quell’album swing e blues che fu un grandissimo successo di pubblico e critica.

PAOLA & CHIARA

Giovedì 27 Aprile: Atlantico

Il duo canoro di musica pop e dance pop composto dalle sorelle milanesi Paola e Chiara Iezzi è rimasto attivo fino al 2013, con intermezzi solisti delle due sorelle: l’atteso ritorno del duo è stato annunciato da Amadeus, che le ha volute tra i 22 Big del 73° Festival di Sanremo.

JOE SATRIANI

Sabato 29 Aprile: Auditorium Conciliazione

Partirà da Milano il Tour che vedrà le 6 tappe italiane di una delle figure più prestigiose nella storia della musica rock, Joe Satriani: un’occasione incredibile per i fans del genere per scoprire ancora una volta la potenza e la forza di una delle migliori chitarre del rock.

36 24oreNews IN CONCERTO ROMA
APRILE • ORE 21:00

PERICLE FAZZINI, LO SCULTORE DEL VENTO.

Museo Carlo Bilotti | Fino al 2 Luglio 2023

In occasione del 110° anniversario della sua nascita di Pericle Fazzini - “lo scultore del vento”, come lo definì il grande poeta Giuseppe Ungaretti, la mostra presenta una selezione di circa 100 opere che ripercorrono l’intera vita creativa del maestro marchigiano, attraverso sculture di piccola e grande dimensione - fra legni, bronzi e gessi, disegni e opere grafiche. Dalle prime prove degli anni ‘30 e ‘40 fino ai bozzetti originali della “Resurrezione” della sala Pier Luigi Nervi in Vaticano, ultimo cantiere di un artista unico dopo la Cappella Sistina di Michelangelo. Conservate nei maggiori musei di tutto il mondo, le sculture di Fazzini trovano spazio in importanti collezioni private e pubbliche come il Moma di New York, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Guggenheim Collection di Venezia, il Centre Pompidou di Parigi e il Momat di Tokyo.

INFINITY. MICHELANGELO PISTOLETTO.

Chiostro del Bramante | Fino al 15 Ottobre 2023

Cinquanta opere e quattro grandi installazioni site specific.

Più di 60 anni d’arte, quasi 90 anni di vita, in un percorso narrativo, completo e affascinante. Non certo una mostra tradizionale ma un racconto, un’esperienza che attraverso le opere simbolo di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) - dalle storiche alle più recenti, dal 1962 al 2023 - accompagna in un viaggio emozionante dentro la poetica e il mondo, i tanti mondi, di uno dei maestri dell’arte contemporanea. Un’infinità di modi di fare arte, un’infinità di modi di vedere, di cambiare prospettiva, di leggere la realtà. Al centro un unico artista ma nelle sue tante possibilità di essere, di trasformarsi, di raffigurare e rappresentarsi, di raccontare. «Una mostra collettiva di un unico artista», secondo le parole del curatore Danilo Eccher, perché «nella diversità io mi sono moltiplicato», come dichiara l’artista.

CANOVA. L’ULTIMO PRINCIPE. Palazzo Carpegna | Fino al 28 giugno 2023 L’Accademia Nazionale di San Luca ha dedicato una mostra al Maestro di Possagno e al legame indissolubile che ebbe con l’Istituzione romana. Eletto accademico di merito nel 1800, acclamato principe nel 1810, Antonio Canova ricevette nel 1814 il titolo di principe perpetuo per il suo straordinario ruolo. La mostra ripercorre in otto sezioni tematiche gli anni canoviani, dall’ingresso in Accademia nel 1800 alla morte nel 1822, descrivendo la compagine artistica e il contesto culturale nel quale lo scultore agì e testimoniano del profondo rinnovamento che Canova seppe imprimere all’istituzione, riformandone la didattica artistica attraverso la creazione di nuovi concorsi per i giovani, attualizzando le pratiche legate al restauro e alla tutela del patrimonio monumentale antico e al riassetto urbano di Roma e promuovendo l’arte contemporanea.

LA ROMA DELLA REPUBBLICA.

Palazzo Caffarelli - Musei Capitolini| Fino al 24 settembre 2023

Questo secondo capitolo (dopo la mostra La Roma dei Re 2018) del grande ciclo “Il Racconto dell’Archeologia” illustra i caratteri e le trasformazioni della società romana dalla nascita della Repubblica alla creazione dell’Impero, ossia nel corso di cinque secoli (dal V alla metà del I secolo a.C.). Il percorso espositivo presenta una selezione di circa 1800 opere, tra cui manufatti in bronzo, pietra locale, in rari casi marmo, soprattutto terracotta e ceramica. Elemento di notevole impatto è il colore, restituito come proposta fondata sull’analisi delle terrecotte che un’attenta opera di ricomposizione consente di attribuire ad articolati moduli decorativi. La quasi totalità delle opere in mostra non è solitamente esposta al pubblico; in molti casi si tratta di oggetti finora conservati nelle casse dell’Antiquarium, per la prima volta restaurati ed esibiti.

37 24oreNews IN MOSTRA ROMA

APRILE

ALESSANDRO CATTELAN - SALUTAVA SEMPRE

4-6 Aprile: Auditorium della Conciliazione

Un one-man show, il primo di Cattelan, dove il protagonista ci racconta dall’aldilà, con il suo inconfondibile tono ironico e dissacrante, e il suo sguardo sul mondo dell’aldiquà, le follie, le ipocrisie e le piccole manie che contraddistinguono le nostre vite ordinarie.

IL MAGO DI OZ

7-30 Aprile: Brancaccio

Tratto dal libro di L. Frank Baum. In una chiave scenica del tutto originale, il linguaggio del musical e del circo contemporaneo si fondono in una nuova dimensione attraverso un cast di 25 artisti, cantanti, danzatori e alcuni tra i maggiori acrobati del circo contemporaneo mondiale.

FALSTAFF E LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR

11-23 Aprile: Vittoria

L’adattamento teatrale di Roberto Lerici di una delle piu celebri commedie di William Shakespeare, in cui l’autore inserisce il meglio del proprio repertorio: l’amore contrastato tra giovani, equivoci, scambi, travestimenti e beffe.

I DUE PAPI

11-30 Aprile: Sala Umberto

Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo sono protagonisti di questa commedia di straordinaria forza emotiva che racconta il complesso rapporto tra Joseph Ratzinger e Jorge Mario Bergoglio, appena prima delle dimissioni di Benedetto XVI e della successiva elezione di Francesco nel 2013.

LA FINTA AMMALATA

12-16 Aprile: Manzoni

Pantalone è uno dei più ricchi uomini della città, ma in casa sua regna preoccupazione visto che da tempo Rosaura, la sua amatissima figlia, è sempre a letto e mostra vari sintomi di malattia. La finta ammalata svela di essere innamorata, proprio del medico che viene a visitarla, il dottor degli Onesti.

PERFETTI SCONOSCIUTI

12-23 Aprile: Ambra Jovinelli

Paolo Genovese debutta come regista teatrale portando in scena l’adattamento del suo film Perfetti sconosciuti del 2016. Una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “Perfetti sconosciuti”.

BILLY ELLIOT - IL MUSICAL

13-23 Aprile: Il Sistina

Tratto dall’omonimo film di Stephen Daldry, il musical ha avuto grande successo. È uno spettacolo coinvolgente, con splendide musiche - firmate da Elton John - capace di guardare nell’intimo dei sogni e delle aspirazioni di un ragazzino, tracciando anche uno spaccato della storia recente.

IL TEATRO COMICO

19-30 Aprile: Il Parioli

Il Teatro Comico, la prima delle 16 commedie nuove che Carlo Goldoni scrisse a partire dal 1750 per l’impresario Medebach, è un testo metateatrale estremamente moderno nella sua concezione, esempio di teatro nel teatro da cui emergono gli intenti della riforma goldoniana.

IL MISTERO DELL’ASSASSINO MISTERIOSO

19 Aprile - 7 Maggio: Olimpico

Un castello nella campagna londinese, un misterioso maggiordomo, l’omicidio di un’anziana contessa, un investigatore e gli stravaganti sospettati: ecco gli ingredienti per un perfetto giallo, dai toni brillanti, di chiara matrice anglosassone, con tante risate e divertimento.

STANNO SPARANDO SULLA NOSTRA CANZONE

25-30 Aprile: Quirino - Vittorio Gassman

Uno show ambientato nell’America dei mitici anni Venti, supportato da una trascinante colonna sonora che va da David Bowie a Gianna Nannini, da Tina Turner a Tiziano Ferro, da Gloria Gaynor a Renato Zero, passando per Cher ed Elton John. Protagonista una spiritosa Veronica Pivetti.

38 24oreNews A TEATRO ROMA

VIAGGI

FRA

BREZEL,

CAMPANELLE E SCHIOCCHI DI FRUSTA PASQUA A INNSBRUCK

Nella bella stagione, Innsbruck dà il meglio di sé: il cielo terso sovrasta la città abbracciata dalle cime ancora innevate, mentre i raggi di sole invitano a fermarsi per un caffè negli accoglienti giardini all’aperto. Via via che si avvicina la Pasqua, in città prendono vita iniziative che celebrano usi e costumi, proposte gastronomiche ed eventi culturali. Questo è il momento più gioioso della primavera, che raduna residenti e turisti tra le bancarelle del tradizionale Mercatino di Pasqua allestito di fronte al noto “Tettuccio d’Oro” fino al 10 aprile. Esso propone un’ampia selezione di artigianato artistico, creazioni pasquali fatte in casa, giocattoli in legno e prodotti di alta manifattura locale in grado di stupire chiunque sia in cerca di regali creativi o souvenir unici. È anche un paradiso per i buongustai: doveroso concedersi un assaggio della “Baumstriezel”, la famosa “torta a camino” di origine ungherese, mentre tra le vie del centro le fruste degli “Aperschnalzer” schioccano per scacciare l’inverno, alternate al suono delle campanelle dei “Grasausläuter” che invitano l’erba a rinascere dal suolo. Non sarebbe Pasqua senza le tipiche uova colorate e svariate specialità a base di pane: dai tradizionali Brezel a coniglietti e galline lievitate espressamente per questa occasione. Un’altra ricetta molto antica, tipica del periodo pasquale, è il cosiddetto “Forchaz” o “Fochatz”, una focaccia un tempo

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A cura di ELENA FOSSATI

cotta sotto la cenere e appezzata soprattutto la sua delicata nota di anice. A Innsbruck lo propongono panifici tradizionali come il Bäckerei Moschen e si consiglia di ordinarlo, perché va sempre a ruba! Tra i tantissimi appuntamenti previsti anche dei divertenti workshop artigianali in cui cimentarsi per costruire da soli le proprie decorazioni pasquali, la tradizionale “caccia alle uova” domenicale e poi ancora la cricca del Venerdì Santo, la legatura delle Palme e tanta musica ed esibizioni in costumi tradizionali. Per rallegrare la Domenica delle Palme vengono realizzati i cosiddetti “Palmbuschen” (cespugli di palma) o imponenti “Palmlatten”, pali di palma alti svariati metri, decorati con piante alpine quali l’erica, il brugo o il ginepro, nastri colorati e l’immancabile Brezel. Oltre al mercatino, Innsbruck rivisita in chiave primaverile anche la natività. Nei pittoreschi paesini della regione sono innumerevoli le possibilità di scoprire affascinanti presepi quaresimali che addobbano, ogni anno, chiese e cappelle. Vere e proprie opere d’arte e creazioni di artigianato popolare tirolese, realizzate con maestria, rappresentano in questo caso scene tratte dalle pagine pasquali dei Vangeli. Capolavori spesso secolari, esposti unicamente durante la quaresima, possono essere ammirati

a Götzens, Axams, Zirl o Telfs. I suggestivi sepolcri pasquali, spesso contornati da sfere di vetro illuminate e riempite d’acqua, sono invece un’usanza particolarmente viva nei paesi di Igls, Patsch, Natters, Mutters, Birgitz, Kematen e Oberperfuss.

Durante la quaresima le sale espositive del Palazzo Imperiale Hofburg ospitano un interessante percorso alla figura dell’imperatore Massimiliano I, mentre il Museo dell’Arte Popolare Tirolese, considerato uno dei più belli d’Europa, invita a visitare la mostra “Celebrare la Pasqua” in cui illustra a grandi e bambini usanze e tradizioni pasquali. Perché per Pasqua si regalano le uova? Dove nasce la leggenda del coniglio pasquale? Perché si cucinano i tradizionali Brezel? E come si festeggia la Pasqua altrove? Curiosità e notizie interessanti da scoprire in dieci stazioni interattive.

Dal 24 marzo è tornato anche il Festival di Pasqua del Tirolo. Musica, performance artistiche, spettacoli di danza, letture, dibattiti e proiezioni di film caratterizzano il Festival con cui ogni anno Innsbruck inaugura ufficialmente la sua stagione culturale. Nota e apprezzata anche oltre confine, la kermesse che trasforma in palcoscenici unici chiese, teatri, università e antiche saline, declinerà l’edizione 2023 fino al 9 aprile lungo un ambizioso programma che porta a Innsbruck e ad Hall in Tirol musica antica e moderna, grandi nomi ed emergenti, band regionali e internazionali.

41 24oreNews Innsbruck

A TULSA, LUNGO LA ROUTE 66

UN TUFFO… NELL’ART DÉCO AMERICANA

Iviaggi negli stati Uniti costituiscono sempre un’occasione da non perdere; ma oltre lo skyline della grande mela o le spiagge assolate della West Coast o della Florida, vi sono itinerari altrettanto piacevoli e suggestivi. Attraversare la celeberrima Route 66 e fermarsi a Tulsa, una metropoli in perfetta architettura art déco, è un’esperienza da non perdere. Fondata tra il 1828 e il 1836 nello Stato dell’Oklahoma da una tribù di nativi americani, ha visto violenti scontri tra neri e bianchi ed è stata uno dei fulcri delle maggiori rivoluzioni americane. Per la maggior parte del XX secolo, la città ha avuto il soprannome di “Oil Capital of the World” (Capitale mondiale del petrolio) e ha svolto un ruolo importante come uno dei più importanti centri per l’industria petrolifera americana. Oggi, della Route 66 rimangono alcuni simboli iconici lungo il tratto cittadino; segnali al neon, hotel, stazioni di servizio ed il Cyrus Avery Memorial Bridge, un pittoresco ponte sull’Arkansas. La parte della

Route 66 che attraversa Tulsa è un tuffo a ritroso nel tempo: è d’obbligo fermarsi all’Ollie’s Station Restaurant. È stata la fonte di ispirazione per il noto film d’animazione “Cars”: le pareti sono costellate da cimeli cinematografici con uno sfondo ispirato alla ferrovia. Ovviamente qui è d’obbligo gustare il cibo tradizionale dell’Oklahoma.

«Durante tutto il Novecento» ci racconta Chuck Boyce, un americano di Tulsa che ama la città in cui vive «è stata considerata la ca-

pitale mondiale del petrolio e uno dei luoghi con la migliore qualità della vita degli States: tradizione dei Nativi d’America e contemporaneità sono tutt’uno. Basta girare per le vie cittadine per ammirare ampi parchi, stupefacenti grattacieli, case in perfetto stile Déco e musei importanti che ospitano collezioni d’arte di tutto il mondo». Un esempio è il Philbrook Museum of Art allocato in una magnifica villa progettata dall’architetto Edward Buehler Delk nel 1926, per i coniugi Phillips, in stile italiano con giardini ispirati a quelli di villa Lante. Su ben 23 acri, si sondano giardini ricchi di sculture, sentieri e rivoli d’acqua che circondano la villa. All’interno delle sale, è possibile ammirare la collezione permanente di opere d’arte europea, africana, asiatica e americana dei Philips, ma anche da altre donazioni. Inoltre, il Gilcrease Museum, circondato anche esso da bellissimi giardini, è un altro luogo d’arte da non perdere per immergersi nella storia e nella cultura del Nord America. Voluto nel 1949 da Thomas Gilcrease, raccoglie una collezione di oltre 350mila manufatti, tra dipinti, sculture, insegne dei nativi d’America, opere cartacee delle culture indigene e ceramiche.

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A cura di TEOBALDO FORTUNATO

Nei pressi è l’Helmerich Center for American Research, in cui ha sede la Gilcrease Library and Archive, ricca di fotografie, libri rari, mappe, manoscritti, fotografie tutte afferenti alla storia del Nord America degli ultimi secoli. Il BOK Center e il Tulsa Expo Center sono tra i più noti parchi pubblici dove è possibile dedicarsi ad attività sportive e anche ascoltare musica dal vivo. Ottimi sono anche i caffè in cui incontrare gente del posto e turisti. A Tulsa va segnalata una curiosità: il Center of the Universe. In questo preciso punto esatto sul viale dove ha luogo il festival musicale, si verifica un particolare fenomeno acustico per cui i suoni prodotti si amplificano con una eco che può essere udita soltanto da quanti si trovano all’interno del cerchio deli-

mitato dall’asfalto. Per i fan dell’en plein air, il Gathering Place di Tulsa è il posto ideale: un immenso parco sulle rive del fiume che mira a coinvolgere adulti e bambini tra skate park, parco giochi acquatico, darsena, e sentieri. A Gathering Place è piacevole una gita in canoa, in kayak e rilassarsi su Willof Beach o ammirare le opere d’arte nel Cabinet of Wonder. Un’altra attrattiva della città è costituita dal Woody Guthrie Center, un singolare museo pubblico e un archivio dedicato alla vita del musicista folk e cantautore americano Woody Guthrie. Di fronte al Tulsa Expo Center dal 1966 si staglia verso il cielo terso un’imponente quanto bizzarra statua: il Golden Driller, che raffigura un operaio del petrolio. La struttura è stata realizzata con un

telaio d’acciaio rivestito di cemento e intonaco. Alta 75 piedi e pesante 43.500 libbre (quasi 2 tonnellate), è tra le 6 statue più alte degli States. Nel medesimo anno, è stato fondato lo Sherwin Miller Museum of Jewish Art che ospita manufatti antichi fino ad opere d’arte contemporanea di artisti residenti a Tulsa. Una visita merita anche il Giardino Botanico, uno dei luoghi panoramici più belli della città, soprattutto dalla Marylouise Tandy Floral Terrace: ben 120mila bulbi primaverili sono ospitati ogni anno. Si tratta di un meraviglioso giardino ornamentale con acqua che confluisce nel sottostante lago e annovera oltre 8mila piante perenni, rose e alberi che lo circondano. Una insolita quanto stravagante attrazione è rappresentata dalla Cave House: una dimora progettata nel 1924 dal design in stile Flinstone. E per finire, Chuck ci suggerisce un delizioso muffin alla cannella da Felin’s Cafe & Deli!

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ECONOMIA&FINANZA

VICINI DI CASA: L’ALBANIA

Al fine di dargli la dovuta assistenza legale recentemente ho accompagnato un mio Cliente e mi sono recato a Tirana dove, tra l’altro, collaboro da tanti anni con una società di consulenza denominata HLB Albania. A gestirla, tra gli altri, vi è un superconsulente serio e affidabile che si chiama Tommaso Marseglia, italiano ma che da oltre un decennio offre appunto l’assistenza logistica, relazionale e fiscale agli imprenditori che intendono avviare in quella nazione un nuovo business. Superata la mia abituale diffidenza ho potuto toccare con mano le oggettive opportunità che vengono offerte a partire dal settore dell’energia in quanto l’Albania è un importante produttore di energia idroelettrica, che rappresenta circa il 98% di quella prodotta nel Paese ma ci sono anche evidenti opportunità di investimento nell’energia solare e nell’eolico, che stanno diventando sempre più importanti grazie alle licenze rilasciate dal Governo. Di grandissimo interesse è anche il settore dell’agricoltura infatti grazie alle sue risorse naturali e alla sua posizione geografica peraltro analoga a quella italiana con il clima mediterraneo che rende ideale la coltivazione di frutta e verdura di alta qualità e grazie alle risorse naturali, come acqua e suolo fertile, l’Albania è un’area ideale per quella che viene definita l’agricoltura sostenibile. La popolazione molto giovane, ha inoltre consentito una buona diffusione di competenze informatiche che ha determinato la crescita di una industria dell’ICT (Information and Communications Technology) con numerose aziende di software, servizi di outsourcing e sviluppo web. La maggior parte delle aziende ICT sono concentrate nelle principali città del Paese, come Tirana e Durazzo. Altro settore in grande espansione e di estrema convenienza è il set -

tore manifatturiero, in particolare nella produzione tessile, dell’abbigliamento e delle calzature. Il Paese ha una forza lavoro altamente qualificata e a basso costo, che lo rende un luogo ideale per l’apertura di fabbriche e la produzione di prodotti di alta qualità a prezzi competitivi. Cosa per noi sorprendente visto il nostro regime fiscale l’Albania ha un sistema fiscale favorevolissimo per gli investitori stranieri. In particolare, le società beneficiano di un’aliquota fiscale massima del 15%, che è tra le più basse in Europa, e alcuni settori specifici (Turismo, Informatica, Agricoltura, Automotive) beneficiano di una aliquota agevolata al 5%. Il Governo albanese ha anche adottato una serie di misure volte a semplificare e sradicare la burocrazia per gli investitori stranieri, come la creazione di una “One Stop Shop” per la registrazione delle imprese, nonché norme volte ad attrarre il popolo dei “nomadi digitali”. Se poi pensiamo che il volo diretto Milano-Tirana ha una durata di 1 ora e 52 minuti e che, a titolo esemplificativo, Milano-Palermo ha una percorrenza di 1 ora e 44 minuti è evidente che è proprio vicina e che, forse, conviene proprio andare a dargli uno sguardo!

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ANSIA DA SEPARAZIONE NEI CANI

Certo che il legame indissolubile tra te e il tuo cane è fonte di orgoglio, vederlo scodinzolare freneticamente appena ti vede è bellissimo, vederlo che ti segue diligentemente ovunque come se la tua sicurezza fosse la sua unica ragione di vita è una sensazione unica. Ma questo stretto legame deve essere allentato di tanto in tanto. Una semplice serata con gli amici per te divertente, può trasformarsi in un evento drammatico per il tuo cane che non sa dove sei o se tornerai mai. L’ansia da separazione nei cani è un problema comune a molti proprietari, che bisogna imparare a gestire. Tappeti danneggiati, segni di artigli sul tuo divano preferito e vicini che ti raccontano degli ululati infiniti con cui il tuo cane li ha tormentati in tua assenza. Sfortunatamente, alcuni proprietari pensano che questi siano solo segni di un cane dispettoso quando in realtà il loro animale domestico soffre perché non sa come affrontare una casa vuota. Prima intervieni, più facile sarà aiutare il tuo cane ad abituarsi a un po’ di tempo da solo. Se hai un cane adulto che soffre di ansia da separazione, puoi comunque iniziare con un addestramento graduale. Insegnagli che va tutto bene se sta da solo per un minuto e poi estendi gradualmente il tempo in cui viene lasciato a se stesso, anche se sei ancora in casa. Questo potrebbe aiutarti a evitare che il tuo cane si senta angosciato quando lo lasci da solo per la prima volta. Non c’è modo migliore per calmare il tuo cane che farlo stancare. Questo è il motivo per cui l’esercizio è un buon consiglio per prevenire l’ansia. Se esaurisce le energie, sarà più probabile che vada a fare un pisolino piuttosto che se la prenda con ogni porta e finestra chiusa della

casa. Non punirlo anche se quando torni a casa trovi il caos. Per quanto sia naturale arrabbiarsi, ormai è fatta e il tuo cane non sarà in grado di decodificare la tua punizione e collegarla alla sessione di masticazione dei mobili di mezz’ora fa. Probabilmente penserà che questo è ciò che si merita per averti accolto al tuo ritorno e sarà ancora più nervoso quando te ne vai la prossima volta. Infine, assicurati di non lasciarlo per troppo tempo. Se devi assentarti per più di 6 ore e qualsiasi altra soluzione alternativa non ha funzionato (come portare il tuo cane con te o avere amici e familiari che si prendono cura di lui), puoi anche considerare servizi di dog sitter e cura del cane.

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AMICI ANIMALI
Cascina Sedone, 10 - Zerbolò - PV

C PASSIFLORA IL “FIORE DELLA PASSIONE”

onosciuta in tutto il mondo con il suggestivo nome di “fiore della passione”, la passiflora è una pianta originaria dei climi caldi del Nord e del Sud America, ove da secoli viene utilizzata come alimento, come bevanda e per scopi terapeutici, ma oggi diffusa in tutto il mondo. I suoi “frutti della passione”, dalla gustosa polpa gelatinosa, abbondante e molto profumata, sono ricchi di vitamine e sali minerali, ottimi da mangiare freschi ed eccellenti per realizzare dolci e succhi. Dal nome si potrebbe pensare che il frutto della passiflora sia usato per preparare infusi afrodisiaci. L’origine del nome, in realtà, risale ai missionari gesuiti del XVII secolo, che videro in essa il simbolismo della Passione di Cristo: la corolla rappresenterebbe la corona di spine, i 3 stimmi indicherebbero i chiodi della flagellazione, i 5 stami le 5 ferite e i 10 petali gli apostoli fedeli a Gesù (esclusi Giuda e Pietro).

Proprietà. Ciò che rende la passiflora una pianta davvero speciale sono le sue proprietà medicinali e

terapeutiche. I principi attivi presenti nell’estratto delle parti ipogee della pianta esercitano un effetto calmante e la rendono un prezioso alleato contro insonnia e disturbi d’ansia generalizzata. Esso inoltre aiuta a far rilassare la muscolatura contratta in caso di disturbi spastici, ad esempio, del tratto gastrointestinale e viene utilizzata anche per far fronte ai sintomi dell’astinenza nel periodo di disintossicazione dall’uso dei farmaci narcotici. A volte la passiflora trova impiego anche nel trattamento delle convulsioni, dell’isterismo, dei sintomi della menopausa, del disturbo da deficit di attenzio-

ne/iperattività, del nervosismo e dell’eccitabilità, delle palpitazioni, del battito cardiaco irregolare, della pressione alta, della fibromialgia e del dolore. In commercio viene venduta come droga essiccata con cui preparare infusi e tisane, in erboristeria e soprattutto in farmacia dove si possono acquistare prodotti contenenti gli estratti della passiflora come integratori alimentari (in forma di gocce orali, compresse o capsule) e farmaci da banco. Come per qualsiasi prodotto di origine naturale, l’utilizzo della passiflora può causare alcuni effetti indesiderati. Le principali controindicazioni riguardano la presenza di allergie note a uno o più dei componenti della pianta, senza dimenticare le possibili interazioni con farmaci. Allo stesso tempo, l'uso in gravidanza non è raccomandato, così come l'impiego in bambini con meno di 12 anni di età. Prima di assumere la passiflora o qualsiasi prodotto che la contenga (o che ne contenga gli estratti), perciò, sarebbe bene chiedere consiglio al medico, nutrizionista o farmacista di fiducia.

24oreNews 47 ERBARIO MAGICO

GLAUCOMA OCULARE

Forse non tutti sanno che tra le cause della perdita della vista vi è il glaucoma, una patologia cronica degenerativa degli occhi, di cui soffrono circa 64 milioni di persone nel mondo. In Italia, secondo le stime, le persone affette da questa patologia sono circa un milione, ma metà di loro non sa di averlo. In occasione della settimana internazionale del glaucoma (12-18 marzo) Zeiss Vision Care - leader mondiale nel settore ottico e optoelettronico - ha ricordato l’importanza della prevenzione, con il supporto del Direttore dell’U.O. di Oculistica dell’Ospedale di Chiari ASST Franciacorta Franco Spedale. Il glaucoma si manifesta principalmente con uno o più sintomi: un aumento della pressione degli occhi superiore a 20 mmHg, l’alterazione del campo visivo e la lesione del nervo ottico. Si altera il deflusso dell’umore acqueo dell’occhio, il liquido quindi si accumula e la pressione dell’occhio aumenta. Questa patologia si può manifestare in due modalità: acuta o cronica. Il glaucoma cronico, che rappresenta la maggior parte dei casi, si manifesta solitamente dopo i 40 anni, senza dare avvisaglie. Per questo motivo diventa fondamentale la prevenzione. Come si previene. È importante, secondo il Dott. Spedale, effettuare una visita oculistica almeno una volta all’anno per poter procedere alla valutazione della pressione dell’occhio e del nervo ottico. A questo primo check up può seguire, a discrezione dell’oculista,

l’esame del campo visivo e OCT: un test non invasivo che indaga la testa del nervo ottico. Come si cura. Prendersi cura dei propri occhi non significa soltanto effettuare esami di controllo a cadenza regolare, ma implica un vero e proprio cambio: uno stile di vita sano può contribuire a migliorare il benessere globale del nostro organismo e, di conseguenza, anche la salute dei nostri occhi. «Dal glaucomaessendo di fatto una patologia degenerativa - non si guarisce, ma può essere curato e controllato grazie all’utilizzo di colliri specifici “salva-vista” - spiega il dott. Spedale -. Inoltre, in base allo stato di evoluzione della malattia, qualora non fossero più sufficienti i colliri, l’oculista potrebbe suggerire un intervento chirurgico, che comprende sia soluzioni mini-invasive che operazioni più complesse, sempre con l’obiettivo di diminuire la pressione intraoculare». Poiché il rischio di glaucoma è sei volte più elevato oltre i sessant’anni d’età e aumenta in presenza di altre malattie (come diabete mellito o uveite), è bene recarsi da uno specialista ogni volta che si nota qualche variazione nella visione: se si avvertono fastidi o fenomeni inusuali, come lampi o mosche volanti, oppure variazioni dell’acuità visiva o restringimenti del campo visivo è bene non aspettare un anno per una visita di controllo, ma recarsi immediatamente da un medico oftalmologo per individuare la causa e la soluzione per prevenire eventuali danni ai nostri occhi.

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COS’È E CONSIGLI DI PREVENZIONE

Crescere è una cosa meravigliosa, ma anche impegnativa. Per un bimbo che nasce, alcuni processi del proprio sviluppo possono risultare fastidiosi, come la formazione della boccuccia. La dentizione dei bambini è un processo lungo e complesso che inizia durante il loro primo anno di vita: i primi a spuntare saranno i due incisivi inferiori centrali, cui seguiranno gli incisivi superiori, i due laterali inferiori e i due laterali superiori. Per arrivare al completamento della dentizione da latte, invece, bisognerà aspettare almeno i 30 mesi, quando, con i molari e i 4 canini si arriverà ai 20 denti da latte che saranno poi sostituiti dai denti permanenti tra i 6 e i 14 anni. La prima fase della dentizione, che inizia intorno ai 6-8 mesi di vita, rappresenta spesso un momento di notevole stress per i neonati e non sempre chi li circonda è in grado di rendersene conto tempestivamente, in modo da alleviare dolori e fastidi. Ci sono, tuttavia, una serie di segnali che possono indicare l’inizio del processo ed è importante tenerne conto: gengive gonfie e arrossate; aumento della salivazione (che porta il neonato a sbavare molto di più); tendenza a mettere le manine in bocca anche in modo compulsivo; perdita dell’appetito; umore irritabile; difficoltà ad addormentarsi e sonno disturbato; presenza di feci più morbide (causate dalla maggior salivazione). La presenza di alcuni o tutti questi comportamenti indica che il neonato è ormai en-

trato nella prima fase della dentizione ed è perciò necessario adottare alcuni accorgimenti che, oltre a favorire l’uscita del dentino, potranno aiutare il piccolo ad alleggerire il dolore o il prurito sulla gengiva e a rasserenarsi. In particolare, i massaggiagengive sono “giocattolini” da dentizione che possono rivelarsi un vero toccasana per il nostro piccolo, alleviando il dolore e il prurito causato dall’uscita dei primi dentini da latte. Il neonato afferra questo piccolo, utile attrezzo e lo strofina contro le gengive, lo mordicchia e così prova un immediato sollievo. Conosciuto anche con il nome di “dentaruolo”, il massaggiagengive allevia il dolore e il prurito causato dall’uscita dei primi dentini da latte, divenendo uno strumento imprescindibile a partire dai 2-3 mesi di età. Chicco, Suavinex, Dr. Brown’s, MAM: in farmacia o negozi specializzati in prodotti per la

QUANDO SPUNTANO I PRIMI DENTINI

prima infanzia si trovano massaggiagengive di forme e materiali differenti, colorati, più o meno morbidi. In silicone alimentare, a ciuccio, a sonaglio, a spazzolino, ad anello refrigerante o in peluche… si possono scegliere i modelli più adatti alle esigenze del nostro bambino, alle sue preferenze, età e inclinazioni. Si tratta di un aiuto concreto e, al tempo stesso, un gioco allegro e divertente, in grado di stimolare i sensi del neonato.

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U LA REALTÀ AUMENTATA AL SERVIZIO DELL’ORTOPEDIA

n intervento innovativo e avveniristico che sfrutta la tecnologia della realtà aumentata e gli smart glasses per il posizionamento di una protesi di ginocchio: è stato portato a termine, poche settimane fa, dai responsabili dell’Unità Operativa di Ortopedia I dell’IRCCS Policlinico San Donato di Milano, il dr. Augusto Dagnino e il dr. Carlo Enrico Fiorentini, insieme alla loro équipe. Un intervento che è stato possibile pianificare con la massima precisione in ogni fase, dall’analisi pre-chirurgica all’inserimento della protesi, grazie all’ausilio della piattaforma di realtà aumentata NextAR, sviluppata con l’obiettivo di migliorare la precisione e l’efficienza nella chirurgia computer assistita. A seguito di una tac preoperatoria viene elaborato un modello tridimensionale del ginocchio che consenta di progettare la protesi più adatta alla problematica da trattare. Il chirurgo utilizza il modello 3D per pianificare al meglio l’intervento, al fine di decidere ad esempio l’entità delle porzioni ossee e cartilaginee danneggiate da rimuovere e determinare il posizionamento ottimale per l’impianto, in base alle specifiche caratteristiche anatomiche del paziente e al fine di ripristinare le funzionalità del ginocchio. All’inizio della procedura indossa gli smart glasses che gli consentono la visualizzazione di tutte le informazioni sul paziente, necessarie per eseguire l’intervento chirurgico precedentemente pianificato. Due sensori posizionati sopra e sotto l’articolazione del ginocchio trasmettono al sistema e quindi agli smart glasses delle informazioni precise e in tempo reale, per permettere di impiantare la protesi nella maniera programmata e ottimale, consentendo al chirurgo di apportare tempestivamente eventuali modifiche durante l’operazione, ottimizzando così i tempi di esecuzione e il risultato dell’intervento. L’intervento richiede un’anestesia spinale e ha una durata di circa 40-50 minuti. Attualmente è disponibile per le protesi di ginocchio, ma sarà presto esteso ad altre procedure di sostituzione articolare.

Il Gruppo San Donato (GSD), fondato nel 1957, è oggi fra i primi gruppi ospedalieri europei e il primo in Italia. È costituto da 56 sedi, di cui 3 IRCCS (Policlinico San Donato, Ospedale San Raffaele, IRCCS Ospedale GaleazziSant’Ambrogio) presenti a Milano, Monza, Como, Pavia, Bergamo, Brescia e Bologna. Conta più di 17mila collaboratori, di cui più di 7mila medici e cura circa 5 milioni di pazienti all’anno, in tutte le specialità riconosciute, essendo tra i leader, a livello nazionale e internazionale, in Cardiochirurgia, Cardiologia, Chirurgia Vascolare, Neurochirurgia, Ortopedia e Cura dell’Obesità.

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CITTASLOW: LE CITTÀ DEL BUON VIVERE

A cura di SANDRO NOBILI

Più della metà della popolazione mondiale, circa il 55%, risiede nelle metropoli. Un trend destinato ad aumentare visto che, secondo il “World Urbanization Prospects 2018” delle Nazioni Unite, nel 2050 il 68% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Lo stesso rapporto stima che alle 33 attuali megalopoli, città con più di 10 milioni di abitanti, se ne aggiungeranno altre 10 entro il 2030. Lentezza positiva, economia circolare, resilienza, sostenibilità e cultura, giustizia sociale, sono alcuni dei principi guida di Cittaslow, un movimento internazionale che raggruppa piccoli comuni e città. È stato fondato nel 1999 a Orvieto ispirandosi ai concetti di Slow Food di Carlo Petrini. L’obiettivo delle “Città del Buon Vivere”, il cui slogan è “innovation by tradition”, è quello di preservare lo spirito della comunità, trasmettendo memoria e conoscenza alle nuove generazioni, per renderle consapevoli del loro patrimonio culturale. Ma anche promuovere e applicare innovazione tecnologica, di sistema e gestione, a favore della sostenibilità. Oggi Cittaslow è un marchio di qualità presente in 88 comuni italiani, connessi alla rete internazionale

di trecento città, distribuite in 33 Paesi del mondo. Un circuito di eccellenza, che vede ogni anno la realizzazione di progetti che concretamente migliorano la vita dei cittadini e del pianeta. “Festìna lente”affrettati lentamente - dicevano i padri latini. Se velocità non significa sempre efficienza e vantaggio competitivo, le Cittaslow offrono un modello per un nuovo concetto del vivere, del produrre, del consumare basato sulle “qualità lente”. Per comprendere appieno qual è la forza e la modernità dirompente del messaggio delle Cittaslow, bisogna visitarle, attraversarne le piazze, entrare nelle chiese, nei teatri, nei negozi, parlare con la “gente slow”. Solo così sarà possibile, a Positano come a Greve in Chianti, ad Orvieto, a Levanto oppure a Francavilla al mare, Fontanellato, Abbiategrasso o Chiavenna, assorbire quello che i latini chiamavano il “genius loci”. In questo viaggio della nostra “Italia da gustare” andremo insieme alla scoperta di alcune Cittaslow del Belpaese: Usseglio, Asolo, Parrano, Chiavenna, San Miniato, Pollica.

Tra i forni e i mulini di Usseglio

Nella Valle di Viù, dominato da montagne che supe-

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Nell’altra pagina: la Valle di Viù; a sinistra: il Museo Civico “Arnaldo Tazzetti” di Usseglio; sopra: il centro storico e a destra: il ristorante con formaggi tipici la “Corte Del Re” ad Asolo

rano i 3500 metri di altitudine, si trova Usseglio, un borgo che non arriva ai 200 abitanti, in provincia di Torino. Eppure nel suo territorio si trovano molte ricchezze naturali e culturali, tra queste il Museo Civico Alpino “Arnaldo Tazzetti” che promuove lo studio, la tutela e la valorizzazione della realtà montana locale e del suo patrimonio storico-ambientale. E poi il Bosco - Museo per tutti, un modo per studiare, proteggere e divulgare informazioni sul bosco e sulle sue espressioni, con un’attenzione particolare alla diffusione del rispetto per la natura e per l’educazione ambientale. Dislocati nel territorio si trovano anche il Mulino di Perinera e il Mulino dei Voulpòt. Quest’ultimo in particolare esiste almeno dal XVII secolo e rappresenta una significativa testimonianza delle tradizioni agricole ussegliesi. Serviva per macinare la segala, coltivata in paese, per fare il pane e il granoturco acquistato in pianura per la polenta, oggi è visitabile grazie al recupero strutturale e funzionale. Da vedere anche il forno di Perinera di proprietà di tutti gli abitanti, rimasto in funzione sino alla prima metà degli anni ‘50.

E il Forno di Pianetto, un manufatto in pietra chiuso sui quattro lati, che permette di svolgere tutte le attività legate alla panificazione al riparo. Non mancano i prodotti tipici, dalla Toma di Lanzo,

un formaggio a latte vaccino dall’aroma caratteristico, armonico e delicato, agli originali Torcetti al burro di Lanzo, un biscotto di sfoglia a forma di goccia ricoperto di zucchero glassato.

Asolo e i suoi vini

Definita dal Carducci “La città dai cento orizzonti”, Asolo è uno dei più suggestivi piccoli centri storici d’Italia. Il borgo medievale, raccolto entro le antiche mura, sorge alle pendici del Montegrappa in provincia di Treviso. Eventi di respiro internazionale, manifestazioni legate al teatro, alla musica, alla fotografia, fanno di questa città un interessante palcoscenico. Passeggiando per le sue vie si avverte il tipico ritmo lento che permette di coniugare storia e cultura con i piaceri della tavola. Botteghe artigiane, ristoranti, osterie, enoteche e caffè si affacciano sui caratteristici portici e sulle piazze mettendo a disposizione i sapori dei prodotti locali. Un po’ ovunque si può assaggiare il formaggio Morlacco del Grappa, Presidio Slow Food e i tipici “cicchetti”, accompagnati da un calice di ottimo Prosecco o da un buon bicchiere di rosso. Latitudine, vicinanza al Mediterraneo e fattori climatici locali si integrano insieme dando vita al terroir unico dell’area DOC

Cittaslow

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sorge il paese si apre un articolato complesso di grotte di origine carsica, noto come Tane del Diavolo, mentre all’inizio della gola si trova un laghetto termale dove è possibile godersi un bagno rilassante. A completare l’offerta in paese sorge il Parco Termale Bagno del Diavolo. Ma sono soprattutto gli eventi a portare una sensibilità sostenibile nella comunità. In maggio la festa della terra, in giugno la festa dell’acqua, in novembre la festa dell’aria. Sono appuntamenti che diventano occasione preziosa per mettere l’accento rispettivamente sulla biodiversità declinata al buon vivere, sull’acqua e le terme come bene inestimabile, sulla qualità dell’aria.

La passeggiata sul Mera di Chiavenna

Fortemente impegnato nella riqualificazione del proprio centro storico, Chiavenna, che sorge tra le due valli della Mera del Liro, nella provincia di Sondrio. È un borgo tra i meglio conservati dell’Italia del nord, certamente anche grazie ai progetti realizzati che hanno visto il recupero delle facciate con dipinti e affreschi religiosi, la realizzazione di targhe con il nome della famiglia originaria, l’apertura programmata di cortili, androni e giardini. E ancora la sentieristica delle montagne circostanti, accessibili direttamente dal centro, la creazione di piste ciclabili e pedonali e il recupero di antiche

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Sopra: una suggestiva vista di Parrano; in basso: una tavola imbandita a Pollica; a destra, in alto: San Miniato; sotto: la passeggiata di Mera di Chiavenna Ph.Elena Volterrani

vie storiche. È proprio di questi giorni l’inaugurazione della nuova illuminazione e videosorveglianza della passeggiata sul Mera. Si tratta di una passerella, terminata nel 2022, che percorre tutta la sponda destra del fiume e che da adesso sarà accessibile anche nelle ore buie, in totale sicurezza. Il percorso sospeso è realizzato in gran parte in Ecodrain, materiale all’avanguardia che consente

di avere un drenaggio “pulito”, senza il rilascio di sostanze inquinanti. La passerella mette in collegamento le diverse zone del paese e regala un bel panorama sul centro, con le sue case abbarbicate sul fiume.

San Miniato e il Palio del Cuoio

Proprio al centro della Toscana si trova San Miniato. Negli anni particolare attenzione è stata data alla segnaletica turistica e di territorio, ai sistemi di controllo dell’inquinamento da elettrosmog e alla rivalutazione del centro storico. La bellezza del paesaggio è amplificata dai numerosi itinerari a disposizione. Per citarne due: la storica via Francigena e Sulle vie del tartufo, un sentiero sulle tracce del pregiato prodotto tipico da percorrere insieme agli esperti cercatori e i loro cani addestrati. Oltre alle diverse manifestazioni dedicate al tartufo, il territorio propone una serie di appuntamenti volti a valorizzare le tipicità del territorio, dal fiore di zucca ai piatti a base di “cunigliolo fritto”, dall’olio d’oliva ai vini. San Miniato si distingue anche per un’eccellenza nel settore dell’artigianato: la concia di pelli e soprattutto di cuoio. La pelle era lavorata anticamente con il tannino all’interno di botti di legno che venivano spostate sui piazzali delle concerie facendole rotolare su se stesse. Proprio da questa tradizione è nata l’idea del Palio del Cuoio, oggi la principale manifestazione di Ponte a Egola, tra sfilate, giochi e spettacoli.

Lo sviluppo sostenibile secondo Pollica

Nel cuore del Cilento Pollica, in provincia di Salerno è la patria della Dieta mediterranea. Nel 2022 ha guidato per l’Italia il coordinamento delle Comunità Emblematiche della Dieta Mediterranea Unesco. Non a caso ospita anche la rete dell’Ecomuseo della Dieta mediterranea che mette insieme il Museo vivente della Dieta Mediterranea e il Museo Vivo del Mare. Pollica offre anche scorci tipici dei borghi rurali interessanti per emergenze artistiche e architettoniche. Località balneare Bandiera Blu, vanta splendide spiagge, ma anche itinerari naturalistici e prodotti tipici. Dall’oliva salella ammaccata alla cacioricotta di capra, fino alle alici di menaica. Pollica è impegnata attivamente nello sviluppo sostenibile. Crede in una crescita sempre più rispettosa dell’ambiente e delle risorse naturali con un approccio “di sistema”, che interviene sui processi che minacciano gli ecosistemi naturali nella loro complessità, come l’effetto serra, l’acidificazione dei terreni, il deterioramento dello strato dell’ozono, la desertificazione.

55 24oreNews Cittaslow

MARCHE AL QUADRATO

LA MAGICA PRIMAVERA DI LIGNANO SABBIADORO

è un luogo che un famoso scrittore amava definire la “Florida d’Italia”, dove è facile emozionarsi ammirando le sfumature dei colori e godere del bello che la natura offre, anche fuori stagione. L’autore era Ernest Hemingway e si riferiva al litorale di Lignano Sabbiadoro, in Friuli-Venezia Giulia, meta negli anni Cinquanta di suoi lunghi periodi di vacanza e di lavoro. È una striscia di terra bagnata da tre diverse distese d’acqua: quella salmastra della laguna di Marano a nord, quella marina dell’Adriatico a sud e l’acqua dolce del fiume Tagliamento a ovest, col suo spettacolare estuario sud. Uno scambio fertile e un dialogo ininterrotto, tra terra e acqua nelle sue diverse composizioni, che hanno dato vita nei secoli a una natura rigogliosa e a vivaci tradizioni di popoli antichi, tutte da scoprire. Antiche dimore di pescatori, una flora e fauna ricca e fiorente, specialità

gastronomiche uniche e sfumature magiche della natura: spettacoli senza tempo che da sempre conquistano i cuori di chi si mette in ascolto della laguna e del paesaggio intorno. Lignano è immerso in una vasta pineta in cui sono stati realizzati numerosi parchi, tra cui il parco Hemingway di Lignano Pineta dedicato al famoso scrittore. Una zona del parco lo ricorda con riproduzioni fotografiche, immagini e scritti della sua vita avventurosa. Ogni anno alla fine di aprile il parco inaugura la stagione estiva con la “Festa dei fiori” animandosi di numerose iniziative dall’artigianato tipico ai chioschi gastronomici in una coloratissima mostra mercato di fiori e piante. Si tratta di una grande festa popolare creata per la solidarietà dei bambini, veri protagonisti di questa manifestazione, giunta quest’anno alla sua 37ª edizione, che si svolgerà dal 22 aprile al 1° maggio attirando turisti sia italiani sia di Paesi confinanti quali l’Austria, la Slovenia e la Germania.

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C’ A cura di FRANCO DÊALESSANDRO
Ph: Francesco Marongiu

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I COLORI DELL’ALBA

Per scoprire al meglio le bellezze di questo paesaggio bisogna partire dai colori dell’alba vicino al mare di Lignano Sabbiadoro. Per i mattinieri, il percorso suggerito è quello che collega il mare alla laguna, partendo dal Faro Rosso, da sempre punto di riferimento per i marinai: proprio qui, tutte le mattine sorge il sole che abbraccia e scalda con le prime luci il panorama e gli animi. Il percorso ciclo-pedonale inizia nelle zone di Villa Zuzzi, palazzo storico in stile Liberty, costeggiando la sabbia color oro e magari passeggiando lungo il litorale con qualche gabbiano. Per i più sportivi, c’è un’area attrezzata per fare fitness vista mare, ma le panchine panoramiche per godere dell’aria salmastra sono una valida alternativa per tutti. Il percorso si conclude all’Ufficio 19, dove il lungomare si fonde con la Pineta e i profumi della natura.

I CASONI: LA CASA SULL’ACQUA DEI PESCATORI

Da Lignano bastano pochi minuti in barca per fare un tuffo nel passato approdando sulle sponde di Marano Lagunare, autentica terra di pescatori. Nel porto si noteranno le Batele, tipiche barche da pesca di laguna, lunghe 4 metri e dal fondo piatto, studiate per navigare in acque dal fondo non particolarmente profondo. All’interno della Laguna, tra i canali formati dalle barene, si possono trovare i caratteristici “Casoni”, le vere “star” di questi luoghi. Si tratta di costruzioni abitative semplici simili a capanne su palafitte, originariamente create dai pescatori del luogo per trovarvi riparo durante le battute di pesca o luogo di riposo tra una pescata e l’altra prima del rientro a pesca finita. La loro struttura è formata da fasci di canne lacustri opportunamente assemblate, composte di un unico locale a pianta rettangolare o circolare con un focolare al centro. Oggi sono meta turistica: alcuni Casoni, di proprietà privata, sono stati attrezzati per ospitare piccole compagnie per trascorrere una giornata diversa mangiando un piatto tipico di pesce quali l’anguilla ai ferri o le “sarde in saor” degustare un buon bicchiere di vinello locale, vivendo alcuni momenti magici con la natura con il profumo dell’aria salmastra che circonda tutto.

IL PARADISO DEL BIRDWATCHING

A dare vita e colore a questo prezioso ecosistema ci sono anche cigni, aironi, rapaci, fenicotteri e molti altre specie avifaunistiche che qui sono oltre trecento. Molti gli avvistamenti possibili per gli amanti del birdwatching o anche per i semplici curiosi. Dall’airone rosso, che si riproduce tra i canneti del delta del Fiume Stella, al falco di palude, che in questa zona vanta una delle più elevate concentrazioni di tutta Italia, e diversi passeriformi, tra cui il basettino la salciaiola, il cannareccione e la cannaiola. Nelle insenature lagunari circostanti, invece, non è raro avvistare interi stormi di uccelli acquatici che si aggregano durante la stagione invernale, tra i quali si distinguono soprattutto folaghe e anatidi come la canapiglia, l’alzavola, il mestolone, il moriglione, la moretta e il quattrocchi.

LA “WETLAND FRIULANA” E LE RISERVE NATURALI

Uno dei motivi per cui vale la pena esplorare questi luoghi è sicuramente la riserva Valle Canal Novo: visitarla sarà come trovarsi in una New Wetland inglese,

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Lignano Sabbiadoro

riserve naturali incontaminate situate nel sud ovest di Londra. Meno battuta rispetto ad altre aree protette, in Valle Canal Novo la natura selvaggia si mostra in tutto il suo fascino e può essere ammirata attraverso percorsi su passerelle di legno a pelo d’acqua. Un’esperienza incantevole dal fascino delicato, da vivere anche in inverno per seguire il ritmo lento, quasi dormiente, della natura. C’è poi anche l’area protetta di Valle Grotari, un ex canale da pesca che sorge ai piedi di Marano, tornato naturale dopo l’interruzione dell’attività ittica. Oggi qui è possibile fare lunghe passeggiate e ammirare l’ampio canneto arrivando dall’unico sentiero lagunare raggiungibile dal centro di Marano.

I “SIEVOLI SOTTO SAL”: SAPORI DI MARE

L’enogastronomia è un’altra punta di diamante di questo territorio. Tra i piatti tipici della laguna ci sono specialità a base di pesce e crostacei, come la “Zuppa di pesce alla maranese”, una minestra al pomodoro servita con crostini di pane, da gustare in modo particolare nel periodo invernale. Preparato dai pescatori che vivevano nei casoni, si cucina con prodotti semplici come olio extra vergine, aglio, sale, e pepe nero per esaltare il sapore del pesce locale. Da non perdere anche i “Sievoli sotto sal”, cefali conservati sotto sale, e il “Bisato in speo”, piatto a base di anguilla allo spiedo preparata a lenta cottura sulla brace, accompagnato da un Merlot o dal vino locale, il Refosco del Peduncolo rosso.

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Archivio PTVFVG
Archivio PTVFVG
Ph:
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Ph: Crivellari Sopra: tramonto sulla Laguna con un airone rosso; a sinistra e sotto: i Casoni e la laguna di Marano

MARASCHINO... CHE STORIA!

Una storia lunga più di due secoli e sette generazioni che si tramandano con passione, impegno e orgoglio l’eredità del lungimirante fondatore. Era il 1817 quando il patrizio genovese Girolamo Luxardo, dedito al commercio marittimo, sbarcava sulle coste della Dalmazia, a quel tempo parte della Repubblica di Venezia. Si era trasferito con la famiglia nella cittadina di Zara in veste di rappresentante consolare del Regno di Sardegna, predecessore del futuro Regno d’Italia. Secondo l’uso del tempo, sua moglie, la marchesa Maria Canevari, si dedicava alla produzione di liquori in casa. In particolare, il suo rosolio maraschino ottenuto mettendo in infusione in alcol le marasche (ciliegie asprigne coltivate localmente), zucchero ed essenza di rose per profumare, era considerato da molti una vera bontà. L’elevata qualità del liquore creato dalla consorte diede l’idea a Girolamo Luxardo di sfruttare l’iniziativa familiare su scala industriale, introducendo l’importante innovazione di processo costituita dalla distillazione a vapore. Fu così che nel lontano 1821 nacque la fabbri-

ca destinata alla produzione di Maraschino, la Luxardo. L’iniziativa ebbe successo durante il periodo austriaco e lo consolidò con il passaggio di Zara al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale. L’azienda sembrava però destinata a scomparire nella bufera della Seconda guerra mondiale e con l’esodo giuliano-dalmata. Anche la famiglia Luxardo pagò un alto prezzo in termini di vite umane in questi drammatici frangenti. Tuttavia, l’unico dei fratelli superstiti della quarta generazione, Giorgio Luxardo, ebbe il coraggio, sostenuto da una lungimirante visione imprenditoriale, di far ripartire da zero l’attività di famiglia. Scelse il 10 febbraio 1947, giorno del Trattato di Pace di Parigi con cui la sua città natale veniva ceduta alla Jugoslavia, per aprire assieme al giovane Nicolò III lo stabilimento di Torre-

glia, in provincia di Padova, ai piedi dei Colli Euganei, inaugurando così un nuovo capitolo della storia aziendale. Nel 2021 l’azienda ha celebrato i 200 anni dalla sua fondazione: due secoli di storia legata ininterrottamente ad un’unica famiglia. La gamma dei prodotti si è ovviamente ampliata dal 1947 ad oggi, ma il Maraschino resta uno dei pochissimi liquori dolci esistenti al mondo avente come base un distillato. Luxardo è oggi inserito fra i membri dell’esclusiva associazione internazionale ‘Hénokiens’ che riunisce aziende di proprietà di una stessa famiglia, pochissime nel mondo. Tra le aziende liquoristiche italiane, più antica della Luxardo c’è solo la Nardini di Bassano del Grappa… uno straordinario Paese il nostro dove non si finisce mai di scoprire storie di famiglie davvero senza tempo!

24oreNews STILE ITALIANO
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A cura di CARLO KAUFFMANN

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L’ULTIMA NOTTE DI AMORE

Regia di Andrea Di Stefano

Un noir strepitoso, un poliziesco che sembra uscito dalla penna di Simenon. Psichedelico e sonnambolico. Un viaggio nella notte sulle tangenziali milanesi: luci notturne, fari fosforescenti, neon, insegne luminose, i lampeggianti blu delle volanti… A volte sembra di essere sul set di Blade Runner oppure dello stupendo Chinatown di Polanski, li ricordate? Stiamo parlando dell’ultimo film diretto da Andrea Di Stefano, con un magnifico Pierfrancesco Favino e una strepitosa Linda Caridi. Dopo aver diretto Escobar (2014) e The Informer (2019), Di Stefano torna alla regia con un progetto tutto italiano che non ha nulla da invidiare alle produzioni internazionali. Franco Amore (Pierfrancesco Favino), il protagonista, è un tenente della polizia che vive a Milano, è innamorato di sua moglie Viviana e per 35 anni ha servito lo Stato con orgoglio e giustizia. Non ha mai sparato a un uomo, ha sempre creduto nell’onestà e l’ha perseguita con integrità. Proprio la sera prima del suo pensionamento, durante la festa a sorpresa organizzata dalla moglie Viviana, con tanti amici ad accoglierlo, si ritrova a indagare su un omicidio. Riceve all’improvviso una chiamata dal suo capo che gli dice di abbandonare subito la festa: il suo amico Dino (Francesco Di Leva), nonché suo partner da diversi anni, è rimasto ucciso in una rapina di diamanti. È così che l’ultima notte di Amore si rivelerà essere la più lunga di tutte. Una notte che mette in serio pericolo la sua vita e tutto ciò che conta e ha sempre contato per lui: il lavoro da servitore dello Stato, il grande amore per la moglie Viviana, l’amicizia con il collega Dino, la sua stessa vita. Gli eventi si aggrovigliano in un intricato nodo, in una notte in quel di Milano in cui l’alba sembra non arrivare mai. Ciò che colpisce è l’ambiguità di tutti i personaggi, tutto sembra sfuggire ad una definizione, tutto è iridescente come le luci della notte. Chi sono i buoni? E i buoni sono tutti d’un pezzo? Tutto è ambiguo. Chi è il corrotto fra i poliziotti? Certamente nel film si legge una denuncia sociale, ma non solo una, come ad esempio le decine di automobilisti che non si fermano sull’autostrada mentre un uomo sdraiato sull’asfalto sta per morire. Milano è solo affascinante per via delle luci, quasi un fantasma, ma in realtà chi o cosa si nasconde fra i suoi cementi? Anche Piazza del Duomo nella notte è gotica, indefinibile. La colonna sonora di Santi Pulvirenti è vibrante come le emozioni dei protagonisti. Un ulteriore pregio artistico consiste nell’aver girato il film interamente in pellicola e non in digitale, facendo dei colori e delle luci un elemento funzionale al racconto emotivo dell’ultima notte di Franco. Un film da vedere rigorosamente in sala.

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A cura di Valerio Consonni

AGRICOLTURA DIGITALE

L’essenza della digitalizzazione del settore agricolo: oltre 50 esperti contribuiscono a fornire un quadro di insieme delle esigenze dell’agricoltura moderna e delle opportunità di sviluppo di un nuovo ecosistema digitale per l’evoluzione dell’agricoltura.

Ivano Valmori, Cristiano Spadoni (Pàtron)

LA BELLA CONFUSIONE

Francesco Piccolo ha setacciato lettere, filmati, appunti e diari, interviste, pettegolezzi, testimonianze. Perché in questo romanzo, diverso da qualsiasi altro romanzo, i personaggi si chiamano Marcello Mastroianni, Ennio Flaiano, Sandra Milo, Tomasi di Lampedusa, Camilla Cederna, Suso Cecchi d’Amico, Burt Lancaster e Pier Paolo Pasolini. Muovendosi tra il mito e l’aneddoto, la voce dell’autore risveglia milioni di ricordi. Un documentario fatto di parole: la potenza dell’arte, i segreti del cinema, i duelli di un’Italia che non sapremmo più immaginare.

Francesco Piccolo (Einaudi)

MI LIMITAVO AD AMARE TE

Dall’autrice del bestseller internazionale “Le assaggiatrici”, premio Campiello 2018, un romanzo epico e intimo, in uno scenario di guerra con le sue distruzioni materiali e morali, ispirato a una storia vera. L’avventura di una ragazza e due ragazzi cui il destino ha tolto tutto, ma che senza nemmeno saperlo finiranno per salvarsi l’un l’altro la vita.

Rosella Pastorino (Feltrinelli)

L’ANNO DELLE PAROLE RITROVATE

All’interno di un palazzo liberty in Corso Buenos Aires a Milano viene lasciata una lettera misteriosa nella guardiola della portineria. Il mittente sconosciuto scatena negli inquilini una vera e propria caccia al tesoro che porterà i protagonisti ad avere un confronto con i propri sogni e le proprie paure. Molti sono i misteri da risolvere.

Bea Buozzi (Morellini)

UNA TERRAZZA SUL COSMO

La giornalista e scrittrice Lidia Sella ci invita, questa volta, a meditare sull’universo, la materia, la mente, via via sino ai sentimenti più intimi. Edoardo Boncinelli nella prefazione ricorda che «ciascuno di noi, con il suo vissuto, è un’incredibile terrazza sul cosmo».

Lidia Sella (Nimesis)

LA VITA COMUNE

Che cosa significa esattamente affermare che l’uomo è un essere sociale? Quali sono le conseguenze della constatazione che non esiste un io senza un tu? Todorov spiega con grande efficacia che l’essere umano è condannato all’incompletezza, e il suo sé, anche nella solitudine, è fatto di incontri con gli altri.

Tzvetan Todorov (Raffaello Cortina)

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LIBRI

La tradizione incontra la contemporaneità attraverso gesti sapienti che danno vita a creazioni artigianali dall’autentico gusto italiano. Tecnologie all’avanguardia si fondono con un design unico, rivestito del calore della pelle lavorata a mano.

Lusso fatto di innovazione tecnologica e classe: BASSET ridefinisce il significato dello stile contemporaneo.

VIA MONTENAPOLEONE 3, MILANO Tel. [+39] 02 64089 523 basset.milano.it
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