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n. 1.029

14-20 DICEMBRE 2023

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CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT

EDUCAZIONI AFFETTIVE Si parla (anche) di sessualità a scuola: testimonianze, polemiche e nuovi progetti

Prezzom€ag 0,08 gio o opia2499-9460 CISSN



PUNTI DI VISTA / 3 14-20 dicembre 2023 RAVENNA&DINTORNI

L’OPINIONE

SOMMARIO

L’OSSERVATORIO

5 ECONOMIA INCIDENTE FERROVIARIO: TAMPONAMENTO FRA DUE TRENI

Gli ultimi tre mesi del calcio danno spunti di riflessione di Andrea Alberizia

Le vicende del calcio e attorno al calcio a Ravenna negli ultimi tre mesi hanno trovato più spazio del solito nelle cronache locali. Il buon inizio di campionato del Ravenna Fc occupa le pagine sportive, in economia si parla del passaggio di proprietà, in politica si parla dei debiti della società verso il Comune e la cronaca nera ha raccontato l’arresto di un tifoso. L’osservazione dei fatti stimola qualche riflessione sparsa. Per dieci anni il Ravenna non ha pagato le bollette di acqua, luce e rifiuti, ma pagava il gas. In totale mezzo milione di debito verso il Comune. Non se ne sarebbe accorto nessuno nella dirigenza giallorossa e nessuno in municipio che erroneamente stava pagando per conto del club. I primi hanno detto che erano troppo concentrati sulla gestione sportiva (su e giù tra C e D). I secondi hanno detto che è stato un difetto di comunicazione tra uffici. Davvero? E come mai quando se ne sono accorti a giugno non è stato reso pubblico? Chissà se un comune cittadino potrà usare le stesse giustificazioni al prossimo sgarro nei confronti della pubblica amministrazione. Un ricco trentenne che è nato e vive a New York, rampollo di due ricche famiglie che non hanno mai investito nel calcio, decide di comprare una squadra di serie D. Bisognerà aspettare l’annunciata conferenza stampa della prossima primavera per fare la domanda che tanti si pongono: scusi, Cipriani, ma chi glielo ha fatto fare? “Mecenatismo” è una risposta valida. In ottobre un pullman di una tifoseria avversaria è passato davanti al bar ritrovo degli ultras di casa prima di una partita così come già successo nel 2021. Eppure a luglio il nuovo questore disse che non sarebbe dovuto più accadere. Due anni fa gli ospiti scesero dal mezzo e scoppiò una rissa in strada, questa volta solo il lunotto in frantumi per una bottiglia lanciata da un giallorosso che è stato arrestato e si è preso 8 anni di Daspo. Siamo a Natale e nessuno dalla questura ha ancora spiegato come sia potuto accadere di nuovo ciò che non doveva accadere più. Per questo, tanti tifosi locali hanno criticato l’operato della polizia. Trascurando spesso un dettaglio: lanciare bottiglie non è obbligatorio. Magari si può anche alzare solo un dito medio se passa il nemico. Una critica pubblica del gesto, fatta da chi organizza il tifo con anima e passione in modo sano, forse avrebbe giovato a quella parte di tifoseria che non lancia oggetti? Il pullman è passato dove faticano ad arrivare i residenti, rendendo ancora più surreale il dispositivo di ordine pubblico, fatto in base a presunti livelli di rischio delle partite, con la chiusura di tutto il quartiere attorno allo stadio e con il settore degli ospiti che poi rimane vuoto. Senza sapere quanto ci costa.

Cos’altro potremmo portare al museo Classis?

13 MUSEI CHIUDE TAMO: I REPERTI TRASFERITI AL CLASSIS

di Moldenke

17 CULTURA IN SCENA LA TRILOGIA DEL RAVENNA FESTIVAL

20 GUSTO PROVATO PER VOI: UNA CENA CON LE “TAPAS” DI FRED

22 ANIMALI QUELLA MODA DI REGALARE CUCCIOLI A NATALE

Direttore responsabile: Luca Manservisi

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XXII - n. 1.029 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Fondatore: Fausto Piazza Pubblicità: tel. 0544 408312 commerciale1@reclam.ra.it Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola

Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Alessandro Fogli, Serena Garzanti (segreteria), Gabriele Rosatini (grafica). Collaboratori: Benedetta Bendandi, Roberta Bezzi, Albert Bucci, Giulia Castelli, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Francesco Farabegoli, Maria Vittoria Fariselli, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Giorgia Lagosti, Fabio Magnani, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Redazione: tel. 0544 271068, redazione@ravennaedintorni.it Distribuzione: Teresa Ragazzini tel. 335 6610982 Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB

A Ravenna e dintorni c’è un museo che ha bisogno di essere riempito. Un processo che va avanti già da prima della sua apertura, con i reperti contesi con il museo Nazionale, i mosaici “scippati” da Faenza, gli elmi contestati di Campiano. Quasi come se non ci fosse poi stato così tanto bisogno di un nuovo museo, verrebbe da dire. Che pian piano, però, sta diventando davvero un museo. Con la recente apertura di due nuove sezioni e ora l’arrivo di altri mosaici antichi che per poter valorizzare meglio (ci dicono) è stato addirittura necessario chiudere il museo (Tamo), dove erano finora custoditi. Senza contare poi che adesso arriverà perfino la Barca di Teodorico, attesa da anni. Ma non disperate, di posto ce ne sarà ancora. Ecco quindi che si apre una chiamata pubblica, un invito alla cittadinanza a esprimersi: e voi, che cosa vorreste esporre, ancora, al museo Classis? Parto io: - un vaso di macerie utilizzate per realizzare il Parco Marittimo, così da studiare le alte competenze di ingegneria dell’uomo ravennate del 2023: - una statua di quelle ultra realistiche degli uomini primitivi presenti nei musei di scienze naturali, ma raffigurante l’ex assessora Elsa Signorino, ricoperta solo di pelli di animali, mentre poggia la prima pietra del futuro museo di Classe; - una voliera di fratini - veri in questo caso - per farli riprodurre in santa pace senza sfracellare le palle a chi va in spiaggia; - un bidone dell’indifferenziata per ricordarci quando era così facile andare a buttare la spazzatura, prima dell’avvento delle carte smeraldo; - un calco in gesso dell’impronta del ministro Franceschini nel giorno dell’inaugurazione del parco archeologico, per ringraziarlo ancora una volta per l’ultimo finanziamento statale arrivato al museo; - un comunicato vergato a mano da Vidmer Mercatali, per ricordare come era facile fare politica e dire tutto quello che ti passava per la testa senza finire ricoperto di insulti, quando ancora non esistevano i social; - un capello originale di Alvaro Ancisi perso nel 1908, quando era impegnato nella sua prima raccolta firme, quella contro l’arrivo delle automobili a Ravenna; - la pergamena originale con il progetto dei lavori di rifacimento del ponte di Grattacoppa.

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4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 14-20 dicembre 2023

AMMINISTRATIVE

LIBERAZIONE/1

usi nano icola ondi sarà il candidato a sindaco del centrosinistra L’architetto 34enne è già capogruppo della lista che unisce Pd, Pri e Partito socialista Nicola Pondi sarà il candidato sindaco a Fusignano (comune al momento guidato da Nicola Pasi del Pd) per la coalizione composta da Partito Democratico, Partito Repubblicano e Partito Socialista nella lista “Insieme per Fusignano” di cui è capogruppo in consiglio comunale dal 2019. 34 anni, architetto libero professionista, Pondi è attivo nel mondo dell’associazionismo e del volontariato, consigliere Anpi nella sezione di Fusignano, presidente dello storico circolo Arci Brainstorm e consigliere provinciale in Arci Ravenna. «È stata una decisione – ha commentato la segretaria del Pd Mirta Battaglia – che dà il via ad una campagna elettorale importantissima, durante la quale ci impegneremo con la comunità su temi di fondamentale importanza per lo sviluppo di Fusignano: dal rilancio economico alla sostenibilità, per un territorio che non lasci indietro nessuno, in cui sentirsi sempre sicuri». Il voto della direzione del Pd è stato unanime. «Questa candidatura viene da un capillare lavoro di ascolto della comunità – ha dichiarato Pondi – che non si è limitata a

LIBERAZIONE/2 A Bagnacavallo un reading teatrale

esprimere dei nomi, ma piuttosto dei temi che saranno centrali per il lavoro che da oggi andremo a intraprendere per costruire una proposta credibile e condivisa con la cittadinanza. Non posso che essere grato per la stima e la fiducia che mi sono state riconosciute, ma la mia disponibilità viene, prima di tutto, dalla consapevolezza di avere al mio fianco una squadra di persone di qualità».

Oltre agli appuntamenti ufficiali legati al tema della liberazione, a Bagnacavallo si svolgono anche eventi culturali legati all’anniversario. Giovedì 21 dicembre alle 21, al Teatro Goldoni, si terrà lo spettacolo Libertà – Freiheit – Liberté – Freedom, reading musicale a cura di Matteo Corradini, con la partecipazione dei musicisti Elio Biffi e Simone Pagani e dell’attrice Claudia Perossini. Si tratta di un viaggio nella Liberazione attraverso le storie di giovani donne e uomini che vissero e fecero quel momento storico. Lo spettacolo sarà preceduto alle 18 da un incontro con gli artisti. Inoltre, fino al 21 dicembre la Sala di Palazzo Vecchio ospita la mostra “Libere e Sovrane” sulle madri costituenti, di Anpi Bagnacavallo con Anpi Rovereto.

CORONE, MUSICHE E “BICICLETTE MILITARI” PER LE CELEBRAZIONI A FAENZA Il 16 dicembre previsto anche il suono della sirena d’allarme antiaereo della Seconda guerra mondiale A Faenza si celebra la liberazione dal nazifascismo, avvenuta il 16 dicembre di Xxx 79 anni fa, con eventi organizzati da Comune, Anpi e una serie di associazioni e scuole. In particolare, giovedì 14 (alle 20.30) al cinema Sarti l’associazione Senio River propone “Italian Victory 1944-1945 seconda edizione – L’Emilia Romagna nelle riprese dimenticate dei cameramen alleati”, rassegna di proiezioni e incontri curati da Marco Dalmonte e Candido Parrucci, sul tema del passaggio del fronte nei nostri territori fra il 1944 e il 1945. Ingresso gratuito. Venerdì 15 (ore 18) all’Auditorium Palazzo degli Studi, Alice Gussoni dell’Università di Oxford presenta “Salvemini l’antifascista”, appuntamento organizzato dall’associazione ex allievi Liceo Torricelli. Il 16 dicembre le iniziative prenderanno il via alle 9.30, alla Chiesa dei Caduti di corso Matteotti, con la celebrazione della messa in memoria dei caduti. Alle 10.15, in corteo ci si sposterà in piazza del Popolo per la deposizione delle corone alle lapidi dei Caduti della Resistenza e per la libertà e a quella dedicata alle Vittime Civili di Guerra; seguirà il suono della sirena d’allarme antiaereo della Seconda guerra mondiale. Alle 11.15 in via Cavour deposizione della corona alla lapide del Reggimento Punjab in memoria dei soldati indiani Sikh caduti. Infine, alle 12, la cerimonia si sposterà al Commonwealth War Cemetery dove è in programma la deposizione della corona con musiche eseguite dagli studenti dell’Istituto Comprensivo Carchidio-Strocchi; dalle 15 alle 17, in piazza del Popolo l’esposizione di alcuni mezzi militari e di uniformi storiche del reggimento “Argyll and Sutherland Highlanders” organizzata dall’associazione Argylls Romagna Group. Per consentire le celebrazioni il 16 dicembre, sono previste alcune modifiche alla viabilità. Il calendario delle iniziative ha preso il via l’11 dicembre, con l’inaugurazione al Museo del Risorgimento e dell’età contemporanea della mostra statica “La guerra in bici”, esposizione di biciclette d’epoca utilizzate dai diversi eserciti del mondo (foto).

LIBERAZIONE/3 “Storie di Ravenna” si occupa della figura di Don Giovanni Minzoni La rassegna “Storie di Ravenna” rende omaggio alla figura di Don Giovanni Minzoni a cento anni dalla tragica morte per mano fascista, lunedì 18 dicembre, alle 18, al teatro Rasi. Un racconto trasversale portato in scena da Paolo Cavassini, storico, Giovanni Gardini, iconografo del Museo Diocesano di Faenza-Modigliana, Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa Oriani, Laura Orlandini, storica dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea. Le letture saranno eseguite da Luigi Dadina, la regia sarà di Alessandro Renda, il canto di Celeste e Matilde Pirazzini. La complessa figura del sacerdote ravennate verrà rievocata attraverso alcuni degli snodi principali del primo Novecento italiano. Ingresso unico 5 euro, biglietti in vendita sul sito ravennateatro.com. Informazioni 0544 36239, info@ravennateatro.com, ravennateatro.com.

RIFORME Si discute di semipresidenzialismo alla francese all’Oriani con Michele Marchi e il sindaco De Pascale Si discute di semipresidenzialismo alla francese in un incontro aperto al pubblico alla biblioteca di storia contemporanea “Oriani” di Ravenna in via Ricci. L’appuntamento è alle 17 del 15 dicembre nella sala Spadolini con la presentazione del libro Presidenzialismo a metà. Modello francese, passione italiana (il Mulino 2023) di Michele Marchi, professore associato al dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e coordinatore della laurea triennale in “Storia, società e culture del Mediterraneo” a Ravenna. L’autore dialogherà con il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, la giornalista Marina Valensise de Il Foglio e il professore Sandro Rogari, presidente della fondazione Casa di Oriani.


ECONOMIA / 5 14-20 dicembre 2023 RAVENNA&DINTORNI

IMPRESE/1

La Camera di Commercio fissa cinque priorità e stanzia 25 milioni in 5 anni

LA FOTO DELLA SETTIMANA A cura di Andrea Alberizia

Scontro fra treni: sei feriti e gravi ritardi. Si indaga

Infrastrutture, pubblica amministrazione, economia sostenibile, innovazione e giovani La Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna ha delineato il nuovo Piano strategico approvato all’unanimità dal consiglio camerale: 25 milioni di euro, nei prossimi 5 anni, le risorse stanziate. Cinque le priorità: pubblica amministrazione semplice e digitale; ecosistema sostenibile; Imprese solide, innovative e internazionali; infrastrutture; giovani. Più nel dettaglio: messa in sicurezza della Superstrada FerraraMare, della Strada Statale 3bis “Tiberina” (E45), nel tratto romagnolo di 88 chilometri che collega in direzione nord-sud la provincia di Ravenna alla provincia di ForlìCesena, e della Strada Statale 309 Romea; attivazione della Zona Logistica Semplificata; sostegno alla doppia transizione, digitale ed ecologica; nascita e sviluppo di nuove imprese; formazione e lavoro; valorizzazione del turismo e del patrimonio culturale; certificazione per la parità di genere, contrasto alla burocrazia e all’illegalità, sostegno all’occupazione e alle imprese femminili e giovanili. Scorrendo nel dettaglio il Piano degli interventi, particolare evidenza assumono poi i progetti e i contributi alle imprese per nuove assunzioni, i progetti di sviluppo dell’internazionalizzazione e dell’export digitale, l’inserimento a tempo di esperti di energia, la creazione di reti e la diffusione delle tecnologie Impresa 4.0. Implementate, infine, le attività per la promozione della sostenibilità ambientale e sociale, la vigilanza sui mercati e sui prodotti a tutela dei consumatori e quelle relative alla composizione negoziata delle crisi d’impresa.

Tanti disagi per la circolazione ferroviaria con ricadute sulla rete anche a distanza dal luogo dell’incidente e ritardi fino a 120 minuti e sei feriti lievi. Questo il bilancio dello scontro fra due treni avvenuto verso le 20 del 10 dicembre sulla tratta Bologna-Rimini all’altezza di Cosina, frazione nel comune di Faenza al confine con Forlì. Un Frecciarossa proveniente da Lecce e diretto a Venezia Santa Lucia ha fatto una retromarcia a bassa velocità per inerzia in relazione alla pendenza della tratta e, nel retrocedere, ha urtato un regionale che viaggiava nello stesso senso di marcia ma era regolarmente fermo al segnale rosso. Sulle ragioni della “retromarcia” sono in corso approfondimenti. A bordo in totale c’erano quasi 500 persone che sono state trasferite con pullman per consentire la ripresa del viaggio. Così come lo stesso è stato fatto per chi doveva spostarsi su quella tratta. È stata aperta un’indagine della procura di Ravenna e i treni sono sotto sequestro.

LAVORI PUBBLICI Partito il cantiere per rifare via Fiumazzo a Cà di Lugo Servono 150mila euro e 60 giorni di tempo Sono partiti il 12 dicembre i lavori per il rifacimento della strada provinciale 26 (via Fiumazzo) a Cà di Lugo, nel comune di Lugo, distrutta sette mesi fa dall’alluvione. Alle porte della piccola frazione aveva ceduto l’argine del fiume Santerno causando il crollo di una casa e la distruzione della strada. L’intervento avrà un costo complessivo di 150mila euro e il termine lavori è previsto entro 60 giorni. Parallelamente la Provincia di Ravenna sta eseguendo i lavori di ripristino lungo la strada provinciale 26, in località San Lorenzo.

IMPRESE/2

CONFINDUSTRIA RILANCIA IL PROGETTO CITTÀ ROMAGNA: «L’UNIONE FARÀ LA DIFFERENZA» Assemblea annuale: le aziende sono ripartite in fretta dopo l’alluvione ma i danni non sono spariti «In un periodo storico così difficile è ancora più alta la convinzione che sarà l’unione a fare la differenza. Nel 2024 sarà rilanciato con forza il progetto Città Romagna». È il messaggio lanciato dal presidente di Confindustria Romagna, il ravennate Roberto Bozzi, il 12 dicembre dalla sede di Technogym a Cesena nel tradizionale incontro con la stampa per il bilancio dell’anno. «Diventa sempre più necessario rafforzare il territorio sotto ogni punto di vista: infrastrutturale, idrogeologico, culturale e identitario, partendo da caposaldi prioritari come energia e ambiente, connessioni e infrastrutture, stile di vita, welfare, conoscenze e formazione». Leggendo i dati, al di dell’emergenza climatica vissuta dalla Romagna, il centro studi di Confindustria evidenzia un rallentamento a livello generale rispetto al 2022, quando il Pil era cresciuto del +3,7%: per il 2023 il Centro Studi nazionale prevede un incremento annuo del +0,7%. La crescita nel 2024 è stimata al +0,5%, mentre a marzo scorso era oltre il doppio, +1,2%. Il rallentamento, che riguarda il secondo semestre 2023, è dovuto all’effetto negativo dei tassi di interesse elevati sulle imprese e sulle famiglie, e a una dinamica negativa del commercio internazionale. «La Romagna non è immune da questo scenario, su cui gravano gli effetti dell’alluvione. La tenuta è stata ottima, ma i danni non sono scomparsi: le imprese colpite hanno ripristinato in tempo record, ma questo non significa che le difficoltà siano state risolte o i problemi cancellati».

L’ISEE: uno strumento chiave per l’accesso alle agevolazioni sociali L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) in Italia è uno strumento cruciale per valutare la condizione economica dei nuclei familiari e accedere alle agevolazioni sociali. Utilizza reddito, patrimonio e una scala di equivalenza per determinare l’accesso gratuito a servizi e bonus. Nel 2024, nuove regole hanno modificato il calcolo, escludendo certi investimenti dal conteggio ISEE. Si ottiene compilando la DSU online sull’INPS o tramite gli sportelli CAF, considerando reddito, patrimonio e scala di equivalenza. L’attestazione ISEE ha validità annuale fino al 31 dicembre e richiede documenti precisi per la sua elaborazione. In sintesi, l’ISEE è fondamentale per accedere alle agevolazioni, con procedure che richiedono precisione nella raccolta dati per ottenere la certificazione corretta. Lo Sportello CAF di OpenOffice Ravenna fornisce assistenza nella compilazione e nell’invio della DSU per ottenere l’ISEE. Ciro Di Maio - Consulenza del Lavoro, Tributaria e Sindacale.


6 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 14-20 dicembre 2023

INTERVISTA

La preside on basta la scuola per educare all a etti ità ser ono altri spazi di a re azione Elettra Stamboulis dirige il Polo tecnico-professionale di Lugo: «Il tema deve essere affrontato in aula con i ragazzi, ma non per farne una materia. Come posso dire a una persona che è insufficiente in emozioni?»

Da settimane l’opinione pubblica, dopo i recenti casi di femminicidio, si interroga sulla necessità di intervenire nell’educazione dei giovani apparentemente incapaci di prendere contatto con le proprie emozioni e di esprimerle in maniera assertiva e non violenta. Qual è il ruolo della scuola in tutto ciò? A chi va la responsabilità dell’educazione all’affettività? Di questo abbiamo discusso con Elettra Stamboulis, dirigente del Polo tecnico-professionale di Lugo. Preside, cosa ne pensa dell’introduzione dell’educazione all’affettività nelle scuole superiori? «Alcuni aspetti che toccano questo nucleo tematico esistono già all’interno dei documenti ministeriali e ciascun docente è libero di accoglierli: quando si parla di letteratura, ad esempio, si parla anche di sentimenti. Tuttavia, ci sono altri due lati della questione da considerare: il primo è che la scuola italiana si è sempre tenuta un po’ alla larga da questa area, pensando che l’educazione all’affettività e alle relazioni fosse un territorio di competenza della famiglia; il secondo è che declinare l’educazione alle emozioni in un curriculum non è facile. Con quali strumenti professionali gli insegnanti dovrebbero farlo? Una questione ulteriore è la necessità di stabilire più chiaramente all’interno dei curricula che questo tema non solo si può, ma si deve affrontare con i ragazzi. Tutto questo, però, non con la finalità di farne una materia a sé che possa essere oggetto di apprendimento e valutazione. Come posso dire a una persona che è insufficiente in emozioni?» Non basterebbe un corso di psicologia? «In generale, credo che le materie scolastiche non possano essere una risposta. Pensare che la scuola possa esaurire qualsiasi tema che concorre a tracciare la crescita di un umano è chiedere troppo, secondo me. Qualche anno fa, quando insegnavo letteratura, durante la lezione un ragazzo mi interruppe dicendo: «Basta! Io voglio sapere che cos’è l’amore». A quel punto decisi di fermarmi, gli chiesi di spiegarmi la sua richiesta e poi modificai il programma per venire incontro a questa richiesta, proponendo letture e pellicole a riguardo. La generazione precedente a quella odierna, d’altra parte, ha avuto un’educazione all’affettività e ai sentimenti anche attraverso i film e i libri, ma se un ragazzo di oggi ha visto solo action movies è difficile fare educazione all’affettività». E in più gli adolescenti non leggono, secondo i dati riguardanti la diffusione della lettura… «Sì, o comunque per loro la lettura dei sentimenti deve passare per forza attraverso Renzo e Lucia dei Promessi Sposi, che avevano un codice sociale, antropologico e storico molto diverso da quello che i ragazzi si trovano ad affrontare oggi». Quale potrebbe essere la soluzione? «La scuola da sola non basta. I giovani hanno bisogno di spazi di aggregazione che siano i loro e che siano liberi, meno eterodiretti dagli adulti, in cui poter crescere con più responsabilità. Ho visto con i miei occhi

Il progetto lanciato dal governo: 30 ore annue extra scolastiche Il governo Meloni ha deciso di intervenire per contrastare la violenza di genere partendo dalle scuole superiori (in provincia 17mila studenti in duemila classi) con un finanziamento di 15 milioni di euro. Una direttiva ministeriale di fine novembre invita le istituzioni scolastiche ad attivare percorsi educativi per promuovere un ambiente favorevole allo sviluppo di una cultura di rispetto reciproco e contrastare ogni forma di violenza. Il programma “Educare alle relazioni” si svilupperà in percorsi educativi extra-curriculari, con un impegno di 30 ore annue con metodologie laboratoriali e attività pluridisciplinari. La partecipazione sarà facoltativa, e ogni istituto aderirà su base volontaria, previo consenso dei genitori. I docenti saranno al centro di questa iniziativa, assumendo il ruolo di moderatori in gruppi di discussione studenteschi. L’Indire, in collaborazione con professionisti qualificati, fornirà formazione specifica ai docenti coinvolti. Un aspetto rilevante del progetto è l’inclusione delle famiglie. Il Fonags, un organo di rappresentanza che garantisce la consultazione delle famiglie sulle problematiche scolastiche istituito sotto la ministra Moratti nel 2002, opererà in sinergia con la Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico, per integrare le esigenze e osservazioni dei genitori. Il progetto include la creazione di presidi territoriali psicologici in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi. Si prevede anche la partecipazione di influencer, cantanti, attori e figure professionali come psicologi, avvocati, assistenti sociali, e organizzazioni contro la violenza di genere.

quanto sia stato importante per i miei alunni partecipare ai lavori post alluvione. Quando i giovani trovano uno spazio in cui dare senso al loro essere qui, allora avvertono un senso di pienezza. I ragazzi che fanno volontariato, che riescono a trovare spazi di aggregazione diversi oltre alla scuola, affrontano lì gli aspetti legati alla sfera dell’affettività. Il problema è che sono in pochi, anche perché gli spazi aggregativi oggi sono molto limitati. C’è molta solitudine, e da soli non si cresce». La solitudine è dovuta anche all’uso incontrollato dei cellulari e dei social media? «No, il motivo è un altro ed è specificamente italiano. Il motivo per cui abbiamo iniziato a discutere nuovamente del tema dell’educazione alle emozioni è stato un femminicidio. Il fatto che vi siano stati coinvolti ragazzi molto giovani ha colpito molto l’immaginario collettivo, ma non dobbiamo pensare che sia colpa della tecnologia, perché allora la situazione sarebbe la stessa anche negli altri Paesi. Qui invece i femminicidi aumentano, il Gender Gap Index è tra i più bassi in Europa, e anche il fatto che la prima donna presidente del Consiglio consideri svalutante il fatto

Elettra Stamboulis (a sinistra) durante il taglio del nastro per l’inaugurazione, lo scorso ottobre, di nuovi spazi al polo tecnico professionale di Lugo

di farsi appellare al femminile, dal punto di vista simbolico impatta moltissimo sull’autosvalutazione femminile italiana. Anche gli studi sociologici ci parlano di una “epoca delle passioni tristi”, che la narrazione di una generazione senza futuro contribuisce ad alimentare. In tutto ciò, l’educazione civica che si fa a scuola non è male, ma c’è ancora tanta strada da fare». Qual è il problema di fondo? «La scuola italiana è impostata in modo non montessoriano. Considerando che Montessori ha aperto le prime scuole all’inizio del Novecento, dobbiamo considerare la situazione odierna un dato di arretratezza culturale. Anche le neuroscienze ci hanno confermato che la logica trasmissiva interdisciplinare e basata sull’esperienza e sui laboratori funziona, ma ad oggi non viene messa in pratica. Per certi aspetti, siamo tornati indietro anziché migliorare. Il nostro problema non è fare nuovi documenti ministeriali, basterebbe leggere correttamente quelli che ci sono e capire che lì ci sono già tutti gli strumenti per agire, se si vuole. Però bisogna sentirne la necessità, e a volte ho l’impressione che non si percepisca questa urgenza da parte dei professori». Un paio di settimane fa, durante un’assemblea degli studenti del suo istituto, è stata pronunciata una frase che ha suscitato delle polemiche per il suo contenuto. Ci spiega cosa è successo? «I rappresentanti di istituto degli studenti hanno deciso di invitare degli ospiti per discutere della cultura hip hop. Alla fine di 4 ore di incontri e confronti c’è stato un contest di fre-

estyle, nel corso del quale è stata pronunciata la frase incriminata “Tua madre è come una cozza perché sia apre”». Come ha reagito a quanto accaduto? «Non ritengo di dover fare niente nei confronti dei rappresentanti di istituto. Quello era il loro spazio, la loro assemblea. In più, sono stati eletti dai loro compagni, che non sono stupidi e saranno capaci di giudicare con la loro testa. L’Assemblea di istituto è uno spazio di libertà democratico che esiste dal 1974 ed è normato. Io sono più turbata dal fatto che ci siano persone che si sono preoccupate di questo, perché significa che non riconoscono in questi ragazzi la possibilità di essere soggetti, anziché oggetti. Sono adolescenti, faranno certamente i loro errori… e comunque non sono stati loro a esprimere queste parole». In ogni caso, l’educazione alla sessualità e alle relazioni non parte da qui… «Certo che no. Piuttosto, quello che si stava facendo lì era educazione alla cittadinanza vera. Loro stavano agendo i loro diritti di cittadini e di rappresentanti democratici. Inoltre, hanno anche capito quali sono i rischi che questo comporta. Hanno capito cosa significa essere intervistati da un giornalista, essere accusati di qualcosa nel dibattito pubblico, essere giudicati… hanno fatto un’esperienza completa ed educativa. Anche se i genitori venissero da me, ripeterei loro quanto detto, cioè che i ragazzi, nel loro spazio di democrazia, sono liberi di esprimersi e io non sono tenuta a censurare quello che dicono». Giulia Castelli


PRIMO PIANO / 7 14-20 dicembre 2023 RAVENNA&DINTORNI

REAZIONI/1

REAZIONI/2

opolo della ami lia e associazione ro ita contro l educazione a etti a a scuola on ser ono presunti esperti c la ami lia De Carli (Pdf): «Da anni si cerca di togliere responsabilità ai genitori» Ortolani: «C’è il pericolo reale di indottrinamento Lgbt» Tra le voci più determinate a livello locale nelle critiche contro il programma “Educare alle relazioni” voluto dal ministero dell’Istruzione (dettagli nella pagina accanto) c’è stata quella del 39enne ravennate Mirko De Carli, esponente del Popolo della Famiglia per cui è consigliere comunale a Riolo e consigliere nazionale. De Carli conosce personalmente una delle tre donne, suor Anna Monia Alfieri, che erano state scelte come garanti a capo del progetto: «Un’amica che stimo e ammiro per le tante battaglie che porta avanti da anni e con cui spesso abbiamo condiviso l’impegno civile nel Paese». L’esponente del Pdf ha usato il suo profilo Facebook per rivolgersi alla religiosa. Al posto di Alfieri non avrebbe accettato l’incarico, ma De Carli si interroga anche sull’utilità del progetto lanciato dal governo: «Serve a nulla, se non a correre il rischio reale di introdurre la diseducazione gender nelle scuole. Per questa ragione dico all’amica Anna: perché accettare questa roba e non combatterla come da sempre abbiamo fatto quando si è cercato di togliere alla responsabilità dei genitori l’educazione alle affettività? Anni e anni di lotte abbandonate per una nomina governativa?». La posizione di De Carli è infatti contro al progetto nella sua totalità. E quando sono state revocate le nomine delle garanti ha commentato così: «Il merito di questa vittoria è tutto vo-

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stro (dei sostenitori del Pdf, ndr) che avete fatto sentire il vostro dissenso e avete costretto chi è al potere a rivedere i suoi piani. Questo è lo spirito e la ragione per cui esiste il Popolo della Famiglia: imporre a chi comanda la volontà delle famiglie e la tutela dei loro interessi primari». La posizione del Pdf è molto vicina a quella della onlus Pro Vita e Famiglia, nata nel 2019 dalla fusione delle associazioni Generazione Famiglia e ProVita e nota principalmente per le sue posizione anti-abortiste e conservatrici sulla concezione dell’idea di famiglia. Duro attac-

co per la presenza di Paola Concia, ex deputata Pd e attivista Lgbt, nel ruolo di coordinatrice dei progetti di educazione affettiva nelle scuole italiane. È partita una raccolta firme online arrivata a 30mila adesioni in meno di 24 ore (adesso sono più di 40mila) per la revoca della nomina che poi è effettivamente arrivata. Il referente locale a Ravenna per Pro Vita e Famiglia è Simone Ortolani: «La scuola italiana, oggi, è costantemente in pericolo e minacciata dall’ideologia gender. Abbiamo avuto una risposta di popolo contro la nomina di Concia e in difesa della libertà educativa, violata da qualsiasi pretesa statale di mandare presunti esperti nelle classi dei nostri figli a spiegare quali sentimenti provare, come e quando». La onlus è infatti contraria in toto al progetto, non solo ai nomi dei referenti: «Pur motivato dalle migliori intenzioni, si rischia all’atto pratico di aumentare ancor più la circolazione nelle scuole di prospettive ideologiche e politiche su sessualità, relazioni, famiglia e filiazione. I pericoli gender e di indottrinamento Lgbt nella scuola sono più che reali, perché sono centinaia in tutta Italia i progetti Lgbtqia+ e gli Istituti che adottano l’illegale carriera alias, anche sul territorio dell’Emilia Romagna e ravennate. Chiediamo di bloccare il progetto e aprire finalmente in modo serio e permanente un dialogo strutturale con le famiglie e associazioni dei genitori nelle scuole, per trovare la via migliore verso un obiettivo condiviso».

ARCIGAY: «UNA MOSSA DI FACCIATA CHE DIMENTICA LE VERE QUESTONI» «Il progetto “Educare alle relazioni” pecca per l’assenza di qualsiasi menzione alle relazioni Lgbtqia+*». È il commento di Ciro Di Maio, presidente provinciale di Arcigay a Ravenna. Questa sarebbe la vera tematica su cui dibattere per Di Maio. E invece: «La revoca del collegio dei garanti per il progetto, seguita alle proteste di un elettorato di riferimento del ministro Valditara, evidenzia quanto spesso ci si concentri su dettagli superficiali anziché affrontare le vere questioni». C’è delusione da parte del presidente di Arcigay per quella che definisce «una mossa di facciata, cieca rispetto al legame profondo esistente tra la violenza di genere e l’omolesbobitransafobia». Di Maio vorrebbe un approccio radicale che affronti le radici del problema: «È cruciale comprendere che la cultura patriarcale è alla base della perpetuazione di stereotipi, pregiudizi e della discriminazione. Questa cultura utilizza la violenza come strumento per mantenere il proprio controllo sulle donne e su tutte le identità che non si conformano alle aspettative di genere e alla norma ciseterosessuale. La libertà di autodeterminazione non dovrebbe essere negata né alle donne né alle persone gay, lesbiche, bisessuali e bi+, trans*, non binarie, intersex, queer e asessuali». Smantellare attivamente la cultura patriarcale è l’obiettivo da perseguire, secondo Di Mario, per una società non escludente, rispettosa e libera da discriminazioni di qualsiasi tipo e «promuovere un ambiente in cui tutte le persone possano autodeterminarsi liberamente».


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cc EDUCAZIONE

La pro c e inse na sessualità a scuola er combattere l anal abetismo emoti o ania ariani è la tutor del progetto een Star, in corso all livetti-Callegari di avenna: «La maggior parte dei ragazzi pensa di conoscere gi tutto, ma la pornografia fa leggere le istruzioni in modo confuso» Tania Mariani, a destra, con Cinzia Bagnoli, referente regionale e formatrice Teen Star Italia, a Milano per un recente corso di aggiornamento

Oggi più che mai si avverte l’urgenza di intervenire sull’educazione sessuale ed emotiva dei giovani, con la speranza e la convinzione che un’azione alla radice possa contribuire a far germogliare in futuro una società in cui il rispetto e l’amore per se stessi e per l’altro possano essere alla base del vivere comune. Questo è quello che si propone di fare Teen Star - programma internazionale dedicato alla sessualità e all’affettività degli adolescenti (info su www.teenstar.it), attualmente attivo anche a Ravenna, all’istituto professionale Olivetti-Callegari (dallo scorso anno scolastico diretto da Antonia Sallustio), grazie alla proposta della docente di religione Francesca Bartoli. Il corso, che ha preso il via il 30 ottobre, prevede 15 incontri di un’ora a settimana per ciascuna delle tre classi coinvolte, dalla terza alla quinta, su base volontaria, con la necessaria autorizzazione delle famiglie. Con l’utilizzo del metodo induttivo, volto a stimolare domande più che risposte, gli adolescenti sono accompagnati in un percorso di conoscenza di sé e dell’altro che coinvolge i diversi aspetti della persona, non limitandosi quindi al dato fisico. «Oggi gli adolescenti si trovano in una situazione di analfabetismo emotivo che compromette la loro vita affettiva», spiega Tania Mariani, 52 anni, docente di scienze motorie e tutor del progetto. «Non si tratta semplicemente di illustrare quali sono i tipi di contraccettivi e le malattie sessualmente trasmissibili, ma di conoscere il dato biologico, emotivo e relazionale che costituisce la radice di ciascuno nel contesto socio-culturale in cui è immerso». Il logo del Teen Star rappresenta una stella, cinque “punte” che sintetizzano le aeree della personalità. Nello svolgimento del programma, ogni aspetto viene affrontato in maniera graduale, secondo le esigenze della fase evolutiva in cui si trovano i ragazzi che partecipano. È un percorso che coinvolge sia gli studenti che le loro famiglie: «Sono previsti tre incontri con i genitori, all’inizio, a metà e alla fine del percorso. I genitori sono i primi educatori ed è bene che siano al corrente dei percorsi in cui sono coinvolti i loro ragazzi al di là delle materie curricolari. Oggi il dialogo intergenerazionale è complesso e difficile, nel programma quando parliamo dei diversi tipi di relazione chiediamo ai ragazzi di intervistare i genitori o i nonni perché raccontino la loro “storia” e le motivazioni che hanno guidato le loro scelte. Questa attività riscuote sempre un notevole successo». Nella fase iniziale del percorso si affronta l’aspetto biologico. Dopo il primo incontro, la classe viene divisa in due gruppi (femmine e maschi) e per i successivi tre appuntamenti si studiano gli apparati riproduttivi di entrambi i sessi e quali sono i fattori che possono influire sul benessere del corpo e sul suo corretto funzionamento. «Quando, al quinto incontro, ritornano insieme per parlare del cervello, dell’azione degli ormoni, dell’importanza dei neuroni - rileva Mariani - i ragazzi cominciano già a guardarsi in modo diverso, ognuno è più consapevole delle differenze e della complessità dell’altro. Cominciano a guardarsi e stimarsi perché si rendono conto che la diversità, innanzitutto biologica, determina comportamenti e scelte, altrimenti incomprensibili, e può essere un arricchimento reciproco». E i ragazzi e le ragazze non-binary o transgender? «Sono ragazzi come gli altri, il dato biologico, il corpo in evoluzione, è parte del loro interesse come per i compagni, li accompagniamo nella scoperta del funzionamento degli apparati e del cervello. Il tema dell’identità di genere, infatti, viene presentato come il risultato dell’intersezione di tre fattori: il dato biologico, il vissuto

NELLO STESSO ISTITUTO

UN’ASSOCIAZIONE DI GENITORI CONTESTA LA “CARRIERA ALIAS” Studenti e studentesse trans possono usare un nome diverso da quello legale

e quello socio-ambientale. «Cerchiamo di farli personale Tutti e tre questi aspetti sono da teneconsiderazione per la costruzioragionare sulle spinte reneindell’identità, che comunque non è determinata solo dall’orientamento che provengono sessuale, ma anche da molto altro». L’attività di tutoraggio nel prodalla interiorità gramma ha permesso a Tania Madi rilevare una discrepanza tra Oggi con la velocità riani ciò che i giovani credono di sapere e di TikTok il loro ciò che invece ignorano: «La maggior dei ragazzi si sente molto libecervello non è più parte ra a parlare di sesso perché pensa di già tutto. Quando poi consein grado di fermarsi sapere gniamo loro la scheda dell’anatomia

e della fisiologia, si rendono conto invece di quante cose ignorano, delle lacune che hanno, si stupiscono della bellezza e dell’armonia di un corpo perfettamente sincronizzato, nei minimi dettagli, iniziano a rendersi conto che, cercare di scoprire come “funzioniamo”, attraverso la pornografia è come leggere, solo in modo parziale e confuso, le istruzioni per l’uso di un corpo che è fatto per la relazione e desidera amare ed essere amato». D’altra parte, nota Mariani, «la disponibilità di informazioni e strumenti non implica necessariamente la loro conoscenza o il loro corretto utilizzo». Da qui, tante domande sulla contraccezione, tema molto sentito e dibattuto, soprattutto tra le ragazze. Per imparare a conoscersi, il programma prevede anche altro: «La fisicità è solo un aspetto della persona». Gli studenti sono invitati a compilare quotidianamente una tabella delle emozioni che consente di monitorare il loro mondo interiore e i condizionamenti, sia interni che esterni, a cui sono sottoposti. «Con la velocità dei Tik Tok – osserva Mariani – il cervello dei ragazzi di oggi non è più in grado di fermarsi a riflettere. Farli ragionare sulle spinte che provengono dalla loro interiorità e, aiutarli a prendere consapevolezza di ciascuna di esse, li aiuta ad affrontare situazioni complesse e difficili, soprattutto li fa sentire compresi». Così può accadere che, durante un gioco di ruolo, un ragazzo si soffermi a guardare attentamente il volto di una compagna e scorga in lei qualcosa che non aveva mai notato prima: «Si guardano negli occhi e si rendono conto della bellezza, della complessità e della meraviglia che ciascuno di loro è». Giulia Castelli

Chi studia all’istituto professionale Olivetti-Callegari Xxx di Ravenna da settembre 2022 può attivare la cosiddetta “carriera Alias” che consente di modificare nei documenti interni il nome anagrafico a favore di un altro a scelta che corrisponda all’identità di genere in cui ci si riconosce (l’opzione esiste in circa 300 scuole superiori in Italia, di cui tre in provincia di Ravenna). La circostanza è stata contestata di recente da un gruppo di genitori iscritti all’Associazione italiana genitori (Age), una onlus di ispirazione dichiaratamente cattolica, perché tutto sarebbe avvenuto a loro insaputa. Con una lettera aperta le famiglie Age chiedono alla dirigente di tornare al regolamento precedente perché, a loro parere, l’introduzione della “carriera Alias” contribuirebbe a creare confusione, privando tutti gli studenti della certezza della propria identità «in una fase evolutiva già instabile di per sé, assecondando e contribuendo alla promozione di una tendenza modaiola che potrebbe essere anche l’atto finale di un capriccio adolescenziale». Per dovere di cronaca va ricordato che la richiesta dell’attivazione della carriera, se lo studente o la studentessa è minorenne, deve essere firmata dal genitore. Per ragazze e ragazzi trans che non si identificano con il proprio sesso biologico porta al diritto informale di usare bagni, spogliatoi e spazi legati al genere in cui ci si riconosce. La deputata Ouidad La preside Antonia Bakkali (Pd) ha difeso la Sallustio, interpellata decisione della scuola dai quotidiani locali, ha ricordato di aver recepito delle istanze da parte degli studenti e che la delibera di istituzione della carriera alias è stata votata in consiglio d’istituto dal personale scolastico, dai rappresentanti di studenti e genitori e poi pubblicata in albo. Della novità all’Olivetti-Callegari scrivemmo anche su queste pagine a gennaio 2023. La deputata ravennate del Pd, Ouidad Bakkali, ha difeso la dirigente scolastica: «La lettera di Age Ravenna marca una totale mancanza di rispetto per l’esperienza di giovani studenti la cui identità di genere non corrisponde al sesso biologico assegnato alla nascita. Sostenere che adottare la carriera alias corrisponda a promuovere una “tendenza modaiola” o, ancora, un “capriccio adolescenziale” è grave insulto a chi attraversa un lungo e spesso doloroso percorso di autodeterminazione, denotando non solo poca conoscenza dell’argomento, ma l’abbraccio di un’ideologia discriminatoria che invece di includere vuole escludere dalla comunità scolastica le identità non conformi ai loro parametri».


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ISTITUZIONI

CRONACA

n pre ettura si insedia un ruppo di la oro per aiutare le scuole a elaborare pro etti contro la iolenza di enere Referenti da università, Ausl, associazioni, servizi sociali e forze di polizia a disposizione dei dirigenti scolastici anche per studiare interventi su casi specifici Nella lotta contro la violenza di genere c’è un nuovo alleato per le scuole ravennati impegnate a diffondere una cultura di rispetto e uguaglianza: un gruppo di lavoro insediatosi il 7 dicembre nel tavolo permanente sul monitoraggio dei fenomeni di violenza di genere e devianza giovanile operativo in prefettura. Il gruppo è costituito da referenti del mondo universitario, Ausl, associazioni del settore, operatori delle forze di polizia, servizi sociali. Verranno elaborate, una volta raccolte le esigenze dei dirigenti scolastici e docenti, specifiche progettualità che abbiano come unico obiettivo la diffusione del rifiuto di qualsiasi ideologia contro le donne e stigmatizzi ogni forma di violenza e prevaricazione. Sarà messo a disposizione un team di esperti e all’occorrenza, qualora all’interno delle scuole dovessero emergere situazioni di criticità, si potrà avere un punto di riferimento per individuare ogni utile intervento specifico, o all’interno delle classi o all’interno della stessa scuola. Il gruppo di lavoro opererà anche a supporto dell’Osservatorio della procura della Repubblica. Gli obiettivi del gruppo saranno creare dei percorsi operativi diretti alla valorizzazione delle esigenze di

LA DENUNCIA: 15ENNE UBRIACA ABUSATA DA 3 COETANEI A UNA FESTA L’episodio risale al 2020, la procura dei minori vuole interrogare gli accusati I fatti accaduti nell’estate 2020 in occasione di una festa in piscina fra adolescenti in un’abitazione privata in Bassa Romagna hanno portato a un’indagine della procura dei minori con l’accusa di violenza sessuale di gruppo per tre ragazzi denunciati da una coetanea. Gli accusati hanno ricevuto nei giorni scorsi gli avvisi di garanzia e verranno ascoltati per avere la loro versione dei fatti. La notizia è riportata al quotidiano Corriere Romagna in edicola il 7 dicembre. La ragazza che ha denunciato aveva 15 anni all’epoca dei fatti, cugina della padrona di casa che aveva organizzato la festa con una quindicina di invitati. Erano stati scovati degli alcolici in una dispensa. Secondo la versione fornita dalla vittima, uno dei tre accusati l’avrebbe costretta a bere e poi in piscina i tre ragazzi l’avrebbero spogliata approfittando del suo stato di ebbrezza.

SINDACATI La carovana dei diritti della Flc-Cgil parla anche di educazione affettiva tutela della persona per sviluppare una cultura di cooperazione che agevoli l’intervento di prevenzione favorisca la condivisione di linguaggi comuni, e potenziare le sinergie tra i diversi operatori del settore ed un costante aggiornamento delle prassi operative da parte di tutte le componenti. «In questi giorni si è parlato molto sui media di educazione dei nostri giovani e non solo di istruzione – ha dichiarato il prefetto Castrese De Rosa – ma lo Stato, la scuola, la famiglia e la società devono collaborare per dare una risposta unitaria e far crescere una dimensione etica che responsabilizzi tutti».

La questione di genere e il dibattito sull’educazione affettiva nelle scuole sono tra i temi trattati dalla carovana dei diritti della Flc-Cgil, l’iniziativa del sindacato a tappe per l’Italia e in arrivo il 14 dicembre nelle piazze di Faenza (alle 9.30) e Ravenna (alle 15). Il camper farà, inoltre, tappa davanti alle principali scuole superiori del territorio. A Faenza in piazza della Libertà è prevista la partecipazione dell’artista Maria Pia Timo. A Ravenna in piazza Marsala è prevista la partecipazione del sindaco Michele de Pascale con esponenti locali della società civile, del mondo lavoro e della cultura.

Auguri di Buon Natale e di un 2024 felice e pieno di COLORI


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LABORATORI

IL CONSULTORIO Uno Spazio per i Giovani, riservato e accogliente

iocare con il corpo per imparare il rispetto La tecnica ideata da onica rancia al fine di sensibilizzare i pi piccoli « n allenamento pratico per iniziare a conoscersi a fondo»

Da vent’anni il progetto Corpogiochi a scuola porta negli edifici scolastici un’esperienza pedagogica basata sull’ascolto del proprio corpo e sulla relazione con i corpi dei compagni, sensibilizzando i più piccoli su un linguaggio affettivo non verbale all’interno di gruppi prestabiliti come quello della classe. Il progetto nasce nel 2003 da un’idea di Monica Francia (autrice e danzatrice) all’interno di due classi di scuola primaria. Nel tempo si è esteso, principalmente sul territorio ravennate, toccando in maniera trasversale scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, utilizzando tecniche sensoriali, giochi e movimenti a corpo libero. «L’aspetto pratico e giocoso del laboratorio è quello più importante per l’apprendimento, non solo nei più piccoli - spiega Francia - Corpogiochi non è una lezione teorica, ma un allenamento pratico al rispetto del proprio corpo, del proprio spazio e di quelli altrui. Durante il corso i ragazzi imparano la consapevolezza del movimento e quanto sia facile infastidire gli altri con un semplice tocco, gesto o sguardo. Capiscono che il loro corpo può fare male agli altri, e al tempo stesso iniziano a conoscersi a fondo». Ogni laboratorio è composto da quattro incontri di due ore e, nella formula “Corpogiochi per famiglie coraggiose”, i genitori degli alunni sono invitati a partecipare attivamente alle lezioni: «In questo caso assistiamo a uno stravolgimento dei ruoli: i bambini, abituati al gioco e già a conoscenza delle tecniche del laboratorio diventano gli “esperti”, mentre i genitori si ritrovano ad imparare un nuovo linguaggio dai loro figli. In queste occasioni in-

segniamo anche il rispetto degli spazi personali, da baci e coccole si passa a momenti di vicinanza senza contatto, per ricordare che il corpo della mamma e del papà sono importanti e non possono essere sempre a disposizione dei figli». Il ribaltamento dei ruoli e lo “scambio di identità” è un aspetto fondamentale di tutto il laboratorio, che gioca spesso sulla creazione di nuove identità per svestire gli alunni del personaggio che vestono ogni giorno inconsapevolmente (il bullo, l’emarginato, il secchione…) e dare loro la possibilità di rimettersi in gioco nello stesso ambiente, con le stesse persone ma con vesti e personalità diverse. «Queste pratiche si adattano ad ogni fascia di età: alla scuola d’infanzia i bambini prendono piena consapevolezza del proprio corpo forse per la prima volta. È un ottimo modo per riportarli presenti a loro stessi, perché, nonostante la tenera età, sembrano spesso essere già inghiottiti da device e stimoli virtuali. All’interno delle primarie invece è facile individuare i “disturbatori”: come guide cerchiamo di dare loro attenzioni e importanza, in modo che si uniscano al gruppo invece che combatterlo. Per quello che riguarda le scuole medie, scopriamo il divario più grande tra maschio e femmina, le insicurezze, la difficoltà nell’accettarsi. Ogni anno raccogliamo nell’Almanacco le testimonianze di chi ha partecipato, e continuo a stupirmi di quanto i ragazzi siano in grado di

assorbire e imparare in così poche ore». Anche a distanza di anni dai laboratori, le testimonianze dei partecipanti evidenziano infatti le scoperte impresse dal laboratorio: «Io mi chiamo Greta e sono stata alunna Corpogiochi […] Questo percorso si trova nei miei ricordi proprio perché allora non riuscivo a comprenderlo in pieno, e quindi mi dedico adesso ricordandolo» o, come racconta Leonardo: «La prima cosa che mi fece notare l’esperta è che avevo una postura aggressiva, braccia incrociate e sguardo arrabbiato, anche se il mio carattere era completamente diverso. Ma le cose a cui mi è più servito sono aiutarmi a motivarmi e a darmi coraggio, a calmarmi dopo essermi arrabbiato e a non essere troppo invadente». Ad oggi il progetto viene realizzato in collaborazione con Cantiere danza Aps, Comune di Ravenna, Linea Rosa e Fondazione del Monte. (ma.fa.)

È stataInaugurata in questi giorni la sala d’attesa dello Spazio Giovani del Consultorio familiare di Ravenna, arricchita dai dipinti realizzati dai ragazzi del Liceo Artistico durante lo scorso anno scolastico. La collaborazione, iniziata dopo il lockdown, ha visto il susseguirsi di diversi momenti. Il primo di questi è iniziato con una serie di incontri con la classe, con l’intento di trasmetterei lo “spirito” dello spazio giovani: un ambiente accogliente, non giudicante, dedicato ai ragazzi. Lo Spazio Giovani, aperto durante i pomeriggi del mercoledì e del giovedì dalle 14 alle 18, è dedicato ai ragazzi dai 14 anni fino al compimento del 20esimo anno di età. L’accesso è libero, senza necessità di appuntamento o di impegnativa medica. I ragazzi possono accedere anche se minorenni, senza essere accompagnati dai genitori. Lo spazio è caratterizzato da accoglienza, riservatezza e competenza. L’equipe dello Spazio giovani è composta da ostetriche, ginecologi, psicologi e andrologi. Durante il 2022 sono stati presi in carico 347 nuovi ragazzi/e; nel complesso sono stati effettuati 1.086 colloqui dell’ostetrica, 844 visite ginecologiche, circa 800 colloqui con lo psicologo e circa 90 visite andrologiche. All’attività ambulatoriale si aggiunge quella che gli operatori, in particolare ostetriche e psicologi, effettuano di educazione alla affettività e sessualità nelle scuole di diverso ordine e grado: primarie, secondarie di primo e secondo grado. È stata attivata, nel corso di quest’anno, in aggiunta alla pagina Facebook già in essere, una pagina instagram (consultorio_giovani_ravenna) di consultazione per i ragazzi.

INFORMAZIONE SANITARIA

FARMACIE COMUNALI

Tante idee originali per doni di benessere da regalare ai propri cari I consigli della dottoressa Elisa Cavina, farmacista del gruppo Ravenna Farmacie Con l’avvicinarsi delle festività natalizie arriva il periodo della corsa ai regali. E tu cosa hai deciso di regalare? Sei ancora indeciso o non hai ancora trovato quello giusto? Un regalo fatto con il cuore è un regalo che si prende cura della persona che lo riceverà. Ogni anno ci chiediamo cosa donare ai nostri cari e quando decidiamo di regalare qualcosa dedicato al loro benessere, non sbagliamo mai. Ti serve una buona idea in merito? Vieni a trovarci alla Farmacia Comunale 8, dove le idee regalo sono davvero tante, una per ogni desiderio, una per ogni occasione, una per ogni persona. L’ambiente della farmacia offre diversi spunti per i tuoi regali di Natale: il primo prodotto che viene in mente a tutti è il farmaco o il dispositivo medico, di cui ci riforniamo al momento del bisogno durante tutto l’anno, ma la Farmacia Comunale 8 non è solo questo. Ecco qualche utile consiglio da parte della dottoressa Elisa Cavina. IDEE REGALO PER TUTTI IN FARMACIA A cominciare dal vastissimo reparto bimbi fornito di alimenti, accessori e giochi che accompagna− no il neonato fin dai primi giorni di vita; di integratori ce n’è una vasta scelta per rispondere alle specifiche esigenze di ognuno; le sezioni dell’igiene dentale e quella del corpo presentano un vasto assortimento; nel reparto cosmesi e profumi, troverai quella coccola quotidiana di cui non possiamo fare a meno; e se vuoi rendere la casa un luogo caldo e accogliente scegli tra le tante profumazioni d’ambiente, i diffusori di fragranze e le originali lampade. UN DONO ORIGINALE? SCEGLI LA LINEA GALENICA Ma se quest’anno vuoi veramente stupire e regalare originalità, qualità e benessere scegli un dono tra i vari prodotti della nostra linea galenica. I preparati galenici sono preparazioni che il

farmacista allestisce nel laboratorio della farma− cia. Prodotti che vengono preparati seguendo le norme di buona preparazione al fine di garantir− ne qualità, efficacia e sicurezza. Ti serve un regalo per alleviare i dolori del nonno? Chiedi il nostro gel all’arnica, ad azione antinfiammatoria e antidolorifica. Tua moglie non esce di casa senza aver messo una crema mani? Vieni a provare la nostra, a base di echinacea e calendula è utilissima per proteggere le mani dal rossore e dalle screpolature causate dalle basse temperature dell’inverno. PREPARATI ADATTI PER L’INVERNO, LE VACANZE E IL PERIODO DELLE FESTE Quest’anno finalmente hai programmato le vacanze in un luogo caldo o in montagna? La pelle va assolutamente preparata assumendo un integratore che abbia azione antiossidante e induca la produzione di melanina: la nostra carota composta fa al caso tuo! Speri di riuscire a sfuggire ai malesseri stagionali? Temi che raffreddore, mal di gola, tosse rovinino le tue vacanze? Dai una sferzata al tuo sistema immunitario! Fa il pieno di rosa canina, echinacea, propoli, astragalo, un− caria, gli ingredienti principali dei nostri preparati salutistici. E se poi ti sentirai appesantito dalle numerose cene che hai in programma in questo periodo non puoi non assaggiare il nostro amaro a base di menta, liquirizia e ficus, ad azione digestiva, accompagnerà i tuoi momenti più belli. E anche se hai già fatto tutti i regali di Natale, ma ti abbiamo incuriosito, vieni a trovarci alla Farmacia Comunale 8, siamo a disposizione per consigliarti quale, tra le nostre preparazioni, sia la più adatta a te. a cura di Roberta Bezzi


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LE PAROLE

La libraia e scrittrice per ra azzi utti do rebbero inda are la propria ita a etti a La lettura pu aiutare ampliando il pensiero lice eller, finalista al Campiello unior e tra le titolari di omo: « on credo nei libri che insegnano a catalogare le emozioni ma nell andare in profondit , ponendosi domande e impiegando il tempo necessario per trovare le risposte» Le dinamiche relazionali e introspettive tra i più giovani si ritrovano spesso al centro dell’opera di Alice Keller, scrittrice ravennate di origini bolognesi, appena finita nella terna finalista del Premio Campiello Junior (categoria 11-14 anni) con il suo ultimo romanzo Fuori è quasi buio. Sul tema dell’educazione affettiva, tornato prepotentemente d’attualità in queste settimane, abbiamo interpellato Keller in quanto anche libraia, tra le titolari della libreria per ragazzi Momo, aperta nel 2016 in centro a Ravenna. Le dinamiche relazionali e affettive tra giovani e giovanissimi hanno un forte rilievo all’interno dei suoi romanzi, è importante affrontare questi temi a prescindere dall’età dei lettori? «Penso siano, in generale, il fulcro della letteratura, sia che riguardino adulti o più giovani. Scriviamo per trovare una forma a ciò che proviamo, dentro di noi e in relazione al mondo, che si tratti di romanzi autobiografici o di finzione. Nel mio caso, scrivendo storie per ragazzi, il mio sguardo viaggia per parlare direttamente a loro». Da scrittrice e da titolare di una libreria per ragazzi, come interpreta la sfera affettiva dei giovanissimi? «Da un lato penso che questa sfera debba mantenere un carattere di segretezza: non credo nei libri che insegnano ai più piccoli a catalogare le emozioni, né nei “barattoli” dentro cui metterle in ordine. Credo nell’andare in profondità dentro se stessi ponendosi domande e impiegando il tempo necessario per trovare le risposte. A volte però sembra che anche i più piccoli vengano risucchiati dal vortice di frenesia e superficialità in cui vive la nostra società. Mi piacerebbe che tutti, soprattutto i più giovani, avessero tempo e modo per indagare il proprio io e la propria vita affettiva, trovando più parole per parlare e per pensare: parole complesse, provenienti dalla letteratura, dalle fiabe, da una comunità che racconta e si racconta. Invece, nonostante la quantità di immagini, video e testi a cui tutti i giorni gli smartphone ci sottopongono, siamo una comunità sempre più fragile, che si accontenta di poche parole e soluzioni estemporanee». In che modo la letteratura di genere può aiutare bambini e adolescenti a rapportarsi tra loro e a creare relazioni? «Ampliando il pensiero. Complicandolo, insinuando dubbi e domande, come tutta la buona letteratura dovrebbe fare. È importante per i più piccoli combattere i luoghi comuni tra nuove parole, nuove immagini e visioni. Il termine “letteratura per ragazzi” però, va usato con cura. È appropriato solo se parliamo di quei libri che davvero ne fanno parte, e non dell’intero mercato editoriale per l’infanzia e l’adolescenza che, come tutti i settori di oggi, è saturo di pubblicazioni che spesso non aggiungono nulla alle opere esistenti. Esistono libri progettati a tavolino ma comunque incapaci di modificare ciò che vorremmo migliorare». Quanto si può essere espliciti in un libro per adolescenti su argomenti come la sfera sessuale o su dinamiche relazionali tossiche o problematiche? «Nella misura in cui la storia che è arrivata a noi ci chiede di esserlo. Non progetto quello che scrivo e non seguo “regole”, se non una fedeltà intima alle parole e a come arrivano a noi, a volte anche in maniera molto misteriosa». Qualche consiglio di volumi per genitori o ragazzi che aiuti a sviscerare il tema dell’educazione affettiva? «Sono convinta che il piacere della letteratura debba restare inutile: è una passione che ha più a che fare con l’innamoramento che con lo scopo e l’utilità. Ogni storia della grande letteratura ci darà le parole per nutrire la nostra affettività. Abbiamo bisogno di romanzi che ci regalino tutte le sfumature dei nostri sentimenti e del paesaggio in cui siamo immersi, costringendoci a uscire dall’ego, e di saggi che ci aiutino a far luce sulla fragilità della nostra società e sulla quantità di patriarcato che ancora ognuno di noi e ognuna di noi si porta dentro. Se dovessi pensare a testi per me, adulta, citerei i saggi di Bell hooks, tra tutti: La volontà di cambiare, Mascolinità e amore (Il saggiatore); o Donne che parlano di Miriam Toews (MarcosYMarcos), da cui di recente è stato tratto il film Women Talking. Per ragazzi invece penso a Ronja, di Astrid Lindgren, ma il bosco di storie possibili è così ricco che vale la pena andare in una valida libreria indipendente per esplorarlo». Il suo “Fuori è quasi buio” è finalista al Campiello Junior, come ha accolto questo traguardo? Ci racconta qualcosa del libro? «È stata una grande soddisfazione, per cui ringrazio ancora tutta la giuria, sia per la fiducia data al mio romanzo che per il valore dato alla ricerca di scrittura che

porto avanti da anni. È la storia di due fratelli tra solitudine e relazioni: chi siamo quando siamo con gli altri, e quando siamo da soli? È una storia di presenze e di assenze, di ricerca di risposte, di limiti di ciò che si può e non si può arrivare a conoscere. Di fratellanza e di amicizia, ma non dico altro perché in fondo, di ogni storia, la trama è una piccolissima parte». Come funziona il laboratorio di scrittura itinerante che sta portando avanti e in che modo aiuta i bambini alla scoperta di sé e della propria sfera affettiva? «La scoperta di sé e della propria sfera affettiva non sono per me un punto di partenza, o un obiettivo, ma una diretta conseguenza del lavoro svolto seguendo la passione per le parole, per le storie e per l’indagine. Scrivere significa andare alla ricerca del fondo delle cose, e in questa profondità c’è già tutto. Durante i gruppi di scrittura leggiamo, ascoltiamo parole e storie dando voce alla necessità di espressione dei propri pensieri, ascoltando il proprio mondo interiore. Quindi non scriviamo il classico tema, ma peschiamo dalla letteratura le forme in cui poter appoggiare le forme dei propri pensieri. Molti ragazzi e molte ragazze non amano scrivere, nonostante la grande ricchezza dei loro pensieri: questi gruppi mirano a far vedere a tutti il foglio bianco non come un fallimento o un insieme di regole straniere, ma infinite possibilità di essere e abitarlo» Maria Vittoria Fariselli

«Per un’educazione affettiva consiglio i saggi di Bell hooks e per i più piccoli “Ronja” di Lindgren Con i laboratori di scrittura cerco di aiutare i bambini ad andare alla ricerca del fondo delle cose»

Emozioni al Calice

Vino e altro...

Via Bovini, 64 - Ravenna - Tel. 351.5722561 emozionialcaliceravenna@gmail.com

Emozioni al Calice


12 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 14-20 dicembre 2023

DIVAGAZIONI

PASSATISMI & PASSATELLI

immi come illumini e ti dir c i sei

Storie sulla Romagna e i suoi campanilismi

Una tassonomia degli addobbi cittadini, per contrastare la depressione natalizia

Sono figlio di commercianti, mio babbo aveva un negozio di piatti a Cesena, di fronte a quella che oggi si chiama Galleria Pescheria (allora si chiamava Pescheria). Ricordo anni in cui si facevano riunioni in Confcommercio e manifestazioni in giro per i palazzi comunali, in seguito alle saltuarie decisioni di risparmiare un pochino sul budget del Comune tagliando qualche euro di illuminazione natalizia. I commercianti del centro non se la potevano ciucciare: le strade meno addobbate erano le strade che fatturavano meno soldi. Immagino di avere avuto, all’epoca, un atteggiamento molto più permissivo e forse perfino partecipe alle festività natalizie, che per tutta un serie di motivi (non ultimo il fatto che mio babbo ha chiuso il negozio e se n’è andato in pensione) negli anni dell’adolescenza si è completamente estinto. La recente decisione di mettere su famiglia ha parzialmente ingentilito il mio atteggiamento nei confronti degli addobbi natalizi: nello starter pack del genitore è compresa la capacità di essere felice per interposta persona e non si riesce a essere indifferenti all’estasi di un bambino che si trova per la prima volta un regalo di Babbo Natale in soggiorno. Detto questo, se fossi scapolo e libero di lasciare libero sfogo al mio inner scrooge, scambierei in tranquillità i giorni che vanno dal 15 dicembre al primo gennaio con qualunque periodo dell’anno, compresa la prima metà di settembre (se interessati allo scambio contattatemi in pvt, astenersi perditempo). Esiste un vero e proprio partito di hater del Natale e mi piace ancora oggi dichiarare il mio sostegno esterno. Conosco nell’intimo quel particolarissimo anticlimax per cui ti senti sfiorire sempre di più, e cadere inesorabilmente nello sconforto, man mano che fuori da casa tua si moltiplicano le luci e gli addobbi; la gente che ci vede così a disagio e presi male ci prende ancora per il culo: e fatti una risata, e fatti un brulé, e fatti una fetta di panforte. Non capiscono. Ci siamo abituati, e abbiamo sviluppato alcune abilità funzionali di base per sopravvivere alle effusioni di gioia natalizie. Tra le varie, una tassonomia rigorosa dell’estetica natalizia in Romagna, che conosciamo a menadito, anche solo per evitare i posti in cui si rischia la maggior crisi di rigetto. Una premessa necessaria: in Romagna esiste un anno zero dell’addobbo natalizio moderno, ed è quello in cui - credo all’improvviso, ma non ho modo di verificare le fonti - Milano Marittima ha deciso di diventare Milano Marittima anche d’inverno. Il resto dei comuni romagnoli si è sempre arrabattato unendo generosi impegni di budget pubblico alla creatività delle persone deputate agli addobbi, chiunque essi siano. Ricordo con una certa meraviglia la comparsa di una palla gigante, in anni recenti, nella piazza di fianco a Palazzo del Capitano; i bambini che corrono a farsi una foto, con o senza Babbo Natale tra i piedi, e un clima di opulenza che s’impadroniva delle teste dei passanti, come se la città di Cesena fosse riuscita a impadronirsi di trecento metri quadri

WEB & SOCIAL Notizie e curiosità da Ravennaedintorni.it

Le crepe di Sant’Apollinare Nuovo

Ha creato un certo scalpore la segnalazione sui social di una guida turistica - rilanciata sul nostro sito internet - sulle condizioni di un muro esterno della basilica di Sant’Apollinare Nuovo, tra i monumenti patrimonio Unesco di Ravenna. Una crepa che percorre in verticale il muro dell’abside che sta facendo in qualche modo gridare allo scandalo. Una segnalazione è arrivata alla Soprintendenza e ai vigili del fuoco anche da parte di Italia Nostra, con la Curia che assicura di svolgere un costante monitoraggio e di voler coinvolgere a breve dei tecnici specializzati per verificare l’entità dei danni. Per poi, nel caso, presentare un progetto di recupero che andrebbe approvato anche dalla stessa Soprintendenza...

di Francesco Farabegoli Cesenate trapiantato a Ravenna, scrive o ha scritto su riviste culturali come Vice, Rumore, Esquire, Prismo, Il tascabile, Not

Foto di Adriano Zanni

della New York di Serendipity (il terzo più bel film di Natale di sempre, ovviamente dopo Trappola di cristallo e Una poltrona per due). Qualche tempo dopo la stessa palla, o una molto simile, è comparsa all’intersezione delle due ali dell’Esp di Ravenna. Milano Marittima, a quel punto, aveva già da tempo iniziato ad intonare un beffardo hold my beer. Passeggiando per i viali della località, a rimirare le vetrine delle boutique e dei negozi di streetwear d’alto bordo, si diventa comparse di una delle visioni natalizie più psichedeliche di cui io abbia mai avuto notizia. Ci sono i banchetti di castagne e vin brulé, e vabbè, quelli ce li hanno tutti. Ci sono palle di Natale che sembrano progettate da Buckminster Fuller, orsetti e babbi natali alti 30 metri, impalcature che ad abitarci dentro andrei in bancarotta solo a pagare l’Imu. Ci sono, o ci sono state, esperienze enhanced di microvillaggi natalizi a pagamento in cui i bambini possono esplorare i cieli d’Europa nella slitta delle renne in realtà virtuali, c’è la rotonda di ghiaccio più grande d’Europa, come strillato diverse volte dai comunicati stampa (e in effetti, a sapere che l’attrazione natalizia di punta di una città del ravennate è UNA ROTONDA, viene da piangere di gioia). Ogni anno è tutto più violento e aggressivo, ed è stata una folgorazione scoprire (avevo già chiuso il pezzo) che l’enhancement di quest’anno è una batteria di cannoni che spareranno neve artificiale su base oraria per darci l’illusione di stare guardando la vetrina di un negozio di costumi da bagno in Lapponia. Tutto quello che succede nelle altre città, al confronto, sembra quasi un’esperienza intimista. A partire dal presepe sul porto canale di Cesenatico, che a mio parere continua ad essere l’unico vero must-see natalizio della regione ma che in qualche modo ha iniziato a perdere una parte della sua importanza strategica. Ma come detto, è solo una questione di arrabattarsi. Le luminarie dei centri cittadini sono in una fase di crisi, un po’ perché c’è da risparmiare soldi e un po’ per via (paradossalmente) del progresso tecnologico. Nel senso che la possibilità di reperire luminarie sempre più spettacolari a prezzi sempre più bassi rende qualunque abitante del centro un potenziale concorrente dell’amministrazione comunale, che ovviamente beneficia dall’impegno dei privati ma non riesce a metterli assieme in un progetto unico e organico. In questo campo, un centro cittadino vale l’altro. Fa piacere registrare che anche nel campo dell’addobbo natalizio si è soggetti a mode e periodi, come nel passato recente, quando l’esempio di Bologna ha reso inevitabile l’apparizione, anche sulle strade del centro delle città della provincia, di frasi a tema (Ravenna ovviamente ci ha messo citazioni della Commedia, anche se io amo pensare che l’animo natalizio di Dante Alighieri rivaleggiasse col mio). Naturalmente non è il mio pane quotidiano. Preferisco di gran lunga la resilienza dei paesini, delle frazioni, dei posti in cui una pro loco improvvisata e senza quattrini si adopera per tenere in funzione gli stessi cinque fili di luci natalizie per 25 anni, arrampicandosi sul balcone di casa di Gino e della Ines per attaccarlo all’illuminazione pubblica mentre qualche scoppiato si mette il giubbino di emergenza e si occupa di fermare il traffico, magari con la gente che mugugna per strada che ogni anno le luci sono più tristi e vuote e fortuna che la Rita ha illuminato l’albero grande nel giardino sulla via principale. È un atteggiamento di resistenza attiva al cambiamento e alla normalizzazione della gioia natalizia, un moto di orgoglio dal passato che negli anni delle Milano marittimæ ha risvolti eroici, e sembra introdurre una nuova narrativa. Un mondo alternativo di piccoli e medi babbi natale con le pezze al culo che reclamano il loro diritto di esporre le insegne, cucinare il baccalà con le patate e giocarsi la tredicesima a Bestia la sera del 26.

Passeggiando per i viali di Milano Marittima si diventa comparse di una visione psichedelica Preferisco i paesini, resistenza attiva alla normalizzazione della gioia delle feste


/I POLITICA / 3

RAVENNA&DINTORNI 14-20 dicembre 2023 -

-2022 RAVENNA&DINTORNI

MUSICA

utta l atmos era dei concerti delle este Entra nel vivo il programma in provincia: dal “Presepio di Greccio” che va in scena a Faenza e Ravenna fino all icona gospel sul palco del Soc ale di Piangipane, passando per la filarmonica di odena in Collegiata a Lugo Si moltiplicano in questo periodo i concerti di Natale in tutta la provincia. Vediamone i principali in programma nei prossimi giorni. Sabato 16 dicembre (ore 21) alla chiesa della Beata Vergine del Paradiso di Faenza (nell’ambito dell’Emilia Romagna Festival) e il giorno dopo alle 18.30 alla basilica di San Francesco di Ravenna va in scena “Il Presepio di Greccio. Concerto – azione scenica per la Natività”, uno spettacolo che si lega alla prima rappresentazione del presepe, voluto da Francesco e realizzato a Greccio nel 1223 il giorno di Natale, tre anni prima della morte del Santo. Questo è l’episodio che la Cappella Musicale della Basilica di San Francesco di Ravenna intende rappresentare con un’azione scenica-concerto, in occasione del tradizionale concerto per la Natività che conclude la rassegna musicale ravennate “Musica e Spirito”. Attori e comparse della Compagnia Teatrale San Severo di Ponte Nuovo con la regia di Francesca Matteucci, daranno vita alla creazione del Presepio di Greccio. L’Ensemble e il Coro della Cappella Musicale della Basilica di San Francesco, insieme al Coro Polifonico Jubilate e all’Ensemble d’archi “Giuseppe Sarti”, diretti da Giuliano Amadei, eseguiranno l’inedita Messa in pastorale di Giovanni Paisiello, costituita da Kyrie, Gloria e Credo, intervallando questi momenti liturgici con le varie scene che si succederanno. Il consueto concerto di Natale della città di Lugo si terrà invece il 17 dicembre alla Chiesa della Collegiata, organizzato da Lugo Music Festival e dalla Filarmonica del Teatro

pastorale” con musiche di Corelli, Ragazzi, Mascitti e Tartini assieme all’ensemble Accademia Bizantina per la rassegna Jnr Robinson, “Libera la musica”. Il concerto sarà preatteso al Socjale ceduto alle 20 al Ridotto dall’incontro di Piangipane con il musicologo Bernardo Ticci. A seguire, in Piazza della Libertà, scambio di auguri con panettone e vin brulé. A Piangipane, il concerto del Teatro Socjale con il coro “To Be Choir” diretto da Valentina Cortesi raddoppia, con due show (sabato 16 dicembre alle 21 e domenica 17 alle 16.30) impreziositi dalla presenza di Jnr Robinson, artista di fama internazionale, icona del gospel europeo. Come ogni anno il concerto avrà uno scopo benefico e il ricavato sarà devoluto alle scuole di musica faentine colpite dall’alluvione (info 327 6981232). A Cervia è diventato ormai un appuntamento fisso il concomunale di Modena. Il concerto, diretto dal maestro Hirofumi Yoshida, vedrà la partecipazione di ben 70 musicisti certo di solidarietà in programma domenica 17 dicembre con un repertorio dedicato alle più belle musiche dell’opera alle 17 alla chiesa di Sant’Antonio (i fondi raccolti saranno italiana di Giuseppe Verdi e Gaetano Donizetti, con la parte- devoluti alla Fondazione Avsi) tra musiche e canti natalizi di cipazione di Shay Bloch (mezzosoprano), Arianna Cimolin varie epoche e stili. Oltre al coro polifonico Ad Novas accom(soprano) e Diego Godoy (tenore). I musicisti si esibiranno pagnato dall’omonimo Quintetto d’archi, sul palco anche il gratuitamente e i fondi raccolti al concerto saranno desti- pianista Fabrizio di Muro, diretti da Monica Poletti. Nella seconda parte del concerto si esibiranno gli alunni della Scuola nati in solidarietà per l’alluvione di maggio. A Bagnacavallo lunedì 18 dicembre alle 21 “Concerto media Zignani di Castiglione di Ravenna.


Finalmente è Natale

II / 14-20 dicembre 2023 RAVENNA&DINTORNI

RAVENNA

Laboratori tombola e trenino in centro con abbo atale Le iniziative del comitato dei commercianti e quelle al villaggio dell’Advs in piazza San Francesco

Continuano in centro a Ravenna le iniziative natalizie promosse dal Comitato Spasso in Ravenna, ente per la promozione del centro storico costituito tre anni fa, nel dicembre 2020, dalle quattro associazioni di categoria Cna, Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio, Sabato 16 e 23 dicembre dalle ore 17 “Babbo Natale in piazza” con la casetta di Babbo Natale e dei suoi amici in piazza Kennedy, lato Palazzo Rasponi Dalle Teste, dove i più piccoli potranno portare la loro letterina ed esprimere desideri giocando con la fantasia. Appuntamento previsto anche alle ore 11 della mattina del 24. Tre gli appuntamenti organizzati con l’associazione Tralenuvole, sempre in piazza Kennedy e sempre dalle 17, venerdì 15 dicembre il laboratorio “Illuminiamo il Natale” per creare insieme a bambini e famiglie le decorazioni per la tavola; domenica 17 “C’era una volta…”, letture di fiabe natalizie e tombola con premi per tutti i bambini. In piazza del Popolo (dove Babbo Natale arriverà sabato 16 dicembre dalle 10 alle 13) è invece attivo “Il villaggio di Natale” con i capanni della tradizione balneare trasformati in veste natalizia, mentre in piazza San Francesco c’è il villaggio dell’Advs, che nei pomeriggi di giovedì 14 e venerdì 15 dicembre organizza laboratori per i più piccoli per la realizzazione del pane; sabato 16 invece sempre in piazza San Francesco, dalle 15, concerto natalizio in versione rock con L’Officina della Musica. Da segnalare sul sagrato della chiesa di San Domenico, in via Cavour, “Verde Albero”, un’area verde allestita dai Vivai Landi dove respirare la magia del Natale, incontrare amici e rilassarsi. Da sabato 16 dicembre infine parte “Ravenna Express”, il trenino di Natale, dalle ore 15 alle 19 con percorso circolare nelle vie del centro, partenza e arrivo ogni 30 minuti da piazza Kennedy, lato via Rasponi.

AGENDA Torna la pedalata dei presepi Sabato 16 dicembre torna la “Pedalata dei presepi” con partenza alle 9.30 da Ravenna (piazza San Francesco, organizza Fiab) e alle 9 da Faenza (torre dell’orologio, organizza Gev), destinazione ecomuseo delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo, dove alle 11 è in programma la visita alla mostra di presepi creativi “La capanna del bambinello”.

Seconda domenica a Palazzo, a Russi Dopo il successo della prima domenica, con oltre mille visitatori, torna il 17 dicembre (ore 10-20) il Palazzo del Natale a palazzo San Giacomo, a Russi, tra laboratori, degustazioni, visite guidate e tante idee regalo tra i mercatini di agricoltori e artigiani locali.

LUGO

CERVIA

FAENZA Concerti e mercatini (anche) nelle zone alluvionate

ELFI E RENNE IN SKATE FINO A MILANO MARITTIMA

Prosegue “Un Natale nelle Comunità”, gli eventi nelle zone alluvionate di Faenza, che dopo la Palestra Lucchesi sarà domenica 17 dicembre dalle ore 15 alle ore 19 nell’area del Borgotto, nella zona della pizzeria Il Girasole tra via Della Valle e via Chiarini, una zona colpitissima dall’alluvione. Le prossime due tappe saranno il 23 dicembre all’Orto Bertoni e il 7 gennaio in Piazza Fermiani. Domenica 17 dicembre dalle 15 alle 19 street food, mercatino artigianale, animazioni per bambini, divertimento e musica. In particolare, dalle 16 alle 18 sono in programma il concerto degli Old Stories American Folk, con ospiti Andrea Campi e i Canterini Romagnoli Pratella Martuzzi. In centro storico, invece, sabato 16 dicembre alle 16.30 il coro di Artistation School of Art (scuola pesantemente danneggiata dall’alluvione) animerà il villaggio di Natale di Piazza della Libertà con canti sotto l’atmosfera e le luci dell’albero grazie alla direzione di Mirko Nanni. Sempre in Piazza della Libertà e sempre sabato 16 dicembre, dalle 17 alle 18.30 la Brass Band, propone un percorso sonoro che spazia dagli anni ’20 fino agli anni ’50 con la direzione del maestro Vincenzo Casamenti.

Le iniziative in programma tra centro e “Città Giardino” Xxx

BRISIGHELLA Ecco la fiaccolata con zampogne: una giornata di “Luce di Natale” Domenica 17 dicembre dalle 10 alle 19 il borgo di Brisighella celebra la “Luce di Natale” con mercatini creativi natalizi, artigianato, produttori locali con tipicità e laboratori a tema a cura di alcune associazioni. I negozi del centro saranno aperti per lo shopping delle feste e alla galleria comunale “La Manica” (via Naldi 5) aprirà il temporary shop natalizio a cura Fioriluna. In piazza Carducci verrà allestita la Casetta di Babbo Natale e al Parco Caduti di Nassiriya saranno esposti i pannelli decorati a tema natalizio dalle scuole dell’infanzia e primaria. Dalle 15 canti natalizi e non solo con il coro “Loading”. A seguire, alle 16:30 premiazioni dei concorsi natalizi e alle 17 ritrovo e partenza per la Fiaccolata dei Babbi Natale, al seguito di uno zampognaro. A tutti i partecipanti verranno consegnati un berretto rosso e una fiaccola. Il tragitto illuminato dalle fiaccole si svolgerà lungo i caratteristici camminamenti e porterà i partecipanti in prossimità della Torre dell’orologio e della Rocca, per poi ridiscendere in centro storico.

A Cervia entrano nel vivo le animazioni natalizie con le casette e la pista del ghiaccio in piazza Garibaldi, dove nei week end l’atmosfera si scalderà con laboratori di artigianato, esposizioni d’arte, spettacoli ed attrazioni per le famiglie. In piazza, il Giardino del Grinch sarà aperto per tutto il periodo di festività: qui i bambini potranno incontrare le fantastiche creature del Natale fra elfi, renne, regine di ghiaccio e il famigerato Grinch che avrà un teatrino dedicato per i suoi spettacoli. Corso Mazzini, piazzetta Pisacane e viale Roma si popolano dei personaggi classici del Natale e propongono un ricco programma di spettacoli, animazione, laboratori con tanti spazi dedicati ad artigianato e gusto. Domenica 17 dicembre dalle 15 elfi, renne e Babbi Natale si lanceranno in una maratona in skate dal centro di Cervia fino a Milano Marittima e ritorno. Fino al 7 gennaio è in funzione anche il trenino che collega Milano Marittima a Cervia. A Milano Marittima il centro della Città Giardino viene avvolto da magiche atmosfere, spettacoli a tema natalizio, installazioni, neve (con 55 macchine e una nevicata artificiale all’ora nel weekend) e luci scenografiche. Dall’Artic Circle, la grande Pista del Ghiaccio di 1000mq intorno alla Rotonda Primo Maggio, alla spettacolarità degli Show della Neve (dal 15 al 17 dicembre ogni ora, dalle 16.30 alle 19.30), dal Distretto Liberty con le luminarie a tema, all’Eco Christmas Lodge, la passeggiata tra le Mongolfiere luminose.

TRA PALLE GIGANTI E GINNASTE IN VOLO Quest’anno a Lugo il Natale si festeggia anche con palle giganti utilizzate come decorazione in centro (nella foto), dove le iniziative proseguono sabato 16 dicembre, nel salone Estense, con una densa mattinata dedicata alla città con la presentazione dei nuovi emblemi araldici del Comune di Lugo e del libro “Storia di Lugo. Dalla preistoria all’anno duemila” di Leardo Mascanzoni (Ponte Vecchio editore). Nel pomeriggio un momento speciale con le atlete della Ginnastica Artistica Lugo che in piazza Mazzini alle 17 presentano Acrobatic_Christmas, spettacolo di danza aerea su tessuto e cerchio. Alle 18 al Pala Lumagni il concerto della Scuola di musica Malerbi. Domenica 17 (dalle 10 alle 17) al parco delle lavandaie tornano le iniziative natalizie con mercatini e animazioni.


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RAVENNA&DINTORNI 14-20 dicembre 2023

endi indimenticabile il tuo pranzo di atale La macelleria Fanti propone, nel periodo natalizio, uno speciale men festivo pre-ordinabile fino al dicembre, con le speciali preparazioni di Emanuele Fanti, macellaio con più di vent’anni di esperienza nel settore. Sul bancone dei due punti vendita (Ravenna e Lido di Savio) potrete trovare tradizionali bolliti, polli allevati a terra senza uso di antibiotici e sfiziose preparazioni come faraona con robiola e tartufo, con arance e mandorle, o coniglio farcito con mortadella artigianale e parmigiano. Per un regalo da veri gourmet poi, è possibile acquistare in macelleria pacchi regalo gastronomici, con giardiniera artigianale, olio, vino e panettoni. acelleria anti iale ilippo runellesc i 11 el 32 403 3 1

a enna

n cesto re alo prezioso e

Non il solito cesto di Natale con panettoni e dolciumi, ma l’occasione per regalare prodotti italiani ottenuti su terreni se uestrati alle mafie o realizzati da cooperative che gestiscono i terreni sequestrati, e senza lo sfruttamento di manodopera. Sugli scaffali poi, troverete prodotti tipici prevalentemente provenienti da regioni del sud come Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, vere e proprie delizie tipiche che garantiranno un regalo originale e ricercato oltre che etico e solidale. erre udaci mpresa ociale ia o embre 25 a enna

antasia dolcezza e in redienti selezionati di prima qualità

I panettoni della Pasticceria Al Duomo sono realizzati con i migliori ingredienti provenienti da tutto il mondo, per garantire una morbidezza e un gusto unici al palato: il burro viene dalla Francia, le farine e frutta candita dall’Italia e le uvette dall’Australia. L’impasto viene lavorato con un lievito madre curato giorno dopo giorno da oltre 40 anni. disponibili in confezione regalo e in diverse misure. La vera sorpresa però, sono gli abbinamenti di gusto proposti dalla pasticceria: si va dal classico Milano, ai golosi pistacchio e triplo cioccolato, fino ai fantasiosi abbinamenti arancia, cioccolato e fava tonka, liquirizia limone e cioccolato nero, albicocca e cioccolato, marron glacè e zenzero, pere cioccolato e cannella. asticceria l uomo ia della Lirica 13 a enna tel 0544 40 41 alduomora enna it

/VII

oloso

La panetteria New Generation sforna ogni giorno delizie dolci e salate artigianali e genuine. Nel periodo natalizio, puoi trovare sul bancone dei due punti vendita (Borgo Montone e Madonna dell’Albero panettoni golosi e sofficissimi, impastati con passione e lasciati lievitare per lunghe ore. I panettoni sono realizzati solo con le migliori materie prime e sapranno come soddisfare ogni palato: i tradizionalisti potranno gustare un panettone classico, mentre i più curiosi le versioni gourmet… ai golosi però, consigliamo quello al cioccolato. Un tripudio di gusto e dolcezza per veri “love”. anetteria e eneration ia iume ontone bbandonato 3 a enna - tel 0544 40 12 ia Cella 2 adonna dell lbero el 0544 40 22

La enice non solo ioielli

a oltre anni la gioielleria La enice è a fianco dei ravennati per i momenti piu belli con un dono prezioso da indossare o conservare. Gabriella Medri vi saprà consigliare per sorprendere chi amate con gioielli unici. ra le preziose creazioni dei maestri orafi per è possibile anche trovare le famose ceramiche di Solimene, da Vietri sul Mare. Tantissima scelta per poter realizzare un servizio colorato e decorato a proprio gusto, per la tavola, il caffè o la colazione: tanti pezzi e unici, realizzati a mano, da scegliere e da abbinare. ioielleria La enice ia aolo Costa 41 a enna el 340 4 3 32 ioielleriala enice it

a artuLab puoi trovare, oltre a tartufi freschi in base alla stagionalit , i migliori prodotti gastronomici aromatizzati al tartufo. Per un regalo prezioso ed elegante a un vero appassionato di cucina gourmet, puoi trovare gli speciali cesti con le preparazioni artigianali del laboratorio: sale al tartufo, olio al tartufo, creme, vellutate, e sughi come “la romana” (cacio e pepe tartufata) o “la milanese” (salsa allo zafferano tartufata). e se i golosi siete voi... potrete cogliere l’occasione di rendere uniche le vostre cene festive con questo kit! artulab ia ntica ecca 22

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Aperta a dicembre: dal lunedì al venerdì 08.30-12.30 e 14-18. Siamo aperti sabato 09/12 e 16/12, orari 09-13 e 14-18. Sabato 23/12 siamo aperti dalle 09 alle 13. Tel. 0544.469.911 - info@errebi-bevande.it -


VIII/ 14-20 dicembre 2023 RAVENNA&DINTORNI

Con l’acquisto di un occhiale monofocale riceverete una lente omaggio. Con l’acquisto di un occhiale progressivo riceverete uno sconto del sulla montatura

IDEE REGALO Confezione con panettone artigianale

Confezioni regalo L’erbolario

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La cena di Natale

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Guanti da donna in diverse tipologie e colori

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Cesto regalo con dolciumi panettone, torrone, cioccolatini, creme spalmabili, marmellate...

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tradizionale, solo uvetta, solo cioccolato

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SOCIETÀ / 13 14-20 dicembre 2023 RAVENNA&DINTORNI

BENI CULTURALI

C iude il useo amo di a enna osaici tras eriti al Classis le atti ità tra ar e Casa ante Lo spazio di San icol visitabile solo fino al dicembre L assessore: «Progetto di valorizzazione con il mondo universitario» A dodici anni dalla sua inaugurazione, a Ravenna chiude il museo Tamo, acronimo utilizzato per “Tutta l’Avventura del Mosaico”. Si tratta della mostra permanente dedicata appunto al mosaico che ha sede nel complesso monumentale di San Nicolò, in via Rondinelli, a pochi passi dalla biblioteca Classense, in centro a Ravenna. Ideato e gestito dalla fondazione Ravennantica, con l’apertura e lo sviluppo del museo Classis, Tamo è sembrato finire sempre più ai margini del progetto di valorizzazione del mosaico ravennate e la notizia della chiusura ha iniziato a farsi largo dopo i recenti annunci della stessa fondazione sulle riorganizzazioni interne resisi necessarie in seguito alle perdite. Ravennantica ha chiuso infatti il bilancio consuntivo del 2022 con una perdita di circa 600mila euro. A pesare in particolare, secondo la fondazione, le chiusure e le limitazioni degli anni dell’emergenza sanitaria, con il blocco di fatto quasi triennale del turismo scolastico. Qualsiasi siano state le cause, tra i primi effetti si può forse annoverare proprio la chiusura di Tamo che resterà aperto solo fino al 22 dicembre su prenotazione, mentre dopo le festività natalizie inizieranno le operazioni di disallestimento e trasferimento dei mosaici. Va però precisato che nella nota stampa inviata dalla Fondazione non si fa rifarimento a questioni di bilancio, ma si sottolinea invece l’intento di valorizzare i reperti tardoantichi che saranno trasferiti a Classis. Le attività didattiche saranno invece spalmate su più sedi, dal Mar a Casa Dante. L’obiettivo dell’Amministrazione è ora quello di poter riutilizzare lo spazio, la cui proprietà è condivisa tra Comune e Demanio. «Con il recente allestimento delle nuove sezioni – afferma l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – Classis trova nel mosaico antico uno degli aspetti centrali del suo percorso di visita, riunire in un racconto coerente tutto il materiale musivo tardondatico rappresenta un approdo importante che ne completerà e faciliterà la lettura per tutti i visitatori. Per gli spazi di San Niccolò invece si aprono possibilità interessanti per un importante progetto di valorizzazione in ambito culturale su cui coinvolgeremo anche il mondo universitario e che presenteremo nelle prossime settimane». Una curiosità: nell’ex chiesa di via Rondinelli per ora resteranno allestiti i mosaici contemporeanei dedicati all’Inferno dantesco.

TERRITORIO Gli Architetti festeggiano cent’anni parlando di alluvione a Bagncavallo

LEGALITÀ Alla biblioteca di Cervia per capire “come la mafia ha conquistato il Nord”

L’Ordine degli Architetti della provincia di Ravenna celebra il centenario dalla sua costituzione (19232023) con un evento dedicato al tema dell’acqua. La serata, in programma sabato 16 dicembre alle 20.30 al Teatro Goldoni di Bagnacavallo e successivamente in municipio, si propone come un’occasione di festa e riflessione aperta a iscritti e cittadinanza. Il monologo di Matilde Vigna (in foto) dal titolo Una riga nera al piano di sopra, ispirato all’alluvione del Polesine, permettrà di evidenziare similitudini con ciò che è accaduto a maggio in Romagna e fornire una visione complessiva del territorio coinvolto. Una rappresentazione grafica illustrerà i percorsi seguiti dalle acque, mentre video e immagini di testimonianze offriranno una prospettiva intima delle persone e dei luoghi colpiti. Il presidente nazionale degli Architetti, Francesco Miceli, introdurrà la serata. Al termine dello spettacolo ci si sposterà nell’atrio del municipio per l’inaugurazione dell’allestimento espositivo. L’evento si concluderà con un brindisi conviviale.

Venerdì 15 dicembre alle ore 17 si terrà in biblioteca a Cervia un incontro dal titolo “I lunghi tentacoli - come la mafia ha conquistato il Nord”. Ospite dell’evento sarà Franco Ronconi, referente dell’associazione Libera contro le Mafie di Forlì-Cesena, che insieme a Jacopo Ceroni di Radio Social Coast parlerà dell’evoluzione della criminalità organizzata, ormai presente in tutto il territorio nazionale e non solo nel Meridione.

CARCERE Spettacolo di Lady Godiva e incontro con il runner Alberto Marchesani per un pubblico di detenuti Venerdì 15 dicembre alla Casa Circondariale di Ravenna, all’interno della nuova sezione della terza edizione del Festival Trasparenze di Teatro Carcere, in cui quattro compagnie esterne entrano in quattro differenti Istituti di pena per presentare altrettanti spettacoli a un pubblico esclusivamente di spettatori-detenuti, Lady Godiva Teatro Aps presenta OlmO. Io corro per vendetta, spettacolo scritto e diretto da Eugenio Sideri e interpretato da Enrico Caravita. «OlmO. Io corro per vendetta è un monologo sulla corsa – precisa il regista – e non una corsa qualsiasi. Parliamo di ultra trail. Parliamo di uno dei suoi campioni, Marco Olmo. Sono competizioni in cui i corridori mettono alla prova se stessi, come atleti e come uomini: mente e corpo sfidano i km, le salite, il sole accecante, i ghiacci. Quando Alberto Marchesani mi ha parlato di queste competizioni, ho pensato che fossero dei matti. Poi ho conosciuto Marco Olmo. E a lungo, con Alberto, ci siamo di nuovo confrontati. Forse ho capito. E ho iniziato a scrivere. La corsa, questo tipo di corsa, varca i limiti e ci mette a nudo. La sfida più grande è con noi stessi. Con le proprie paure, con quella parte della luna che c’è e che non vediamo. O meglio: che non vogliamo vedere. Perché è di noi che stiamo parlando. Di quello che la vita ci ha concesso e no, delle piccole o grandi sconfitte, di quelle persone o quei fatti che ci hanno offeso, ferito, insultato, di quelli a cui avremmo voluto dire e non abbiamo detto». Al termine dello spettacolo, incontro con Alberto Marchesani, runner e ideatore de l’Epica dell’Acqua, evento all’interno del quale ha debuttato lo spettacolo. Marchesani incontra i detenuti raccontando, insieme alla compagnia, la nascita dello spettacolo, attraverso anche la sua personale esperienza nel mondo delle corse ultra trail.

SALUTE

VACCINI ANTI COVID, OPEN DAY IL 20 DICEMBRE Si può accedere senza appuntamento al punto prelievi del Cmp Xxx L’Ausl Romagna rende noto che la campagna di vaccinazione per il Covid avviata in ottobre 2023 sta procedendo con 18.647 dosi di vaccino somministrate al 6 dicembre in provincia di Ravenna, da Medici di Medicina Generale, Farmacie e Servizi di Igiene Pubblica. Le persone che non hanno ancora effettuato la vaccinazione possono rivolgersi al proprio medico, alle farmacie che hanno aderito alla campagna vaccinale o prenotare tramite Cup o Cup Tel (800 002255) per accedere agli ambulatori vaccinali dell’Ausl Romagna. In considerazione dell’aumento delle richieste pervenute in questi giorni e al fine di estendere la vaccinazione anche a tutta la popolazione under 60, l’Azienda Usl Romagna ha potenziato l’offerta vaccinale in tutte le sedi distrettuali e organizzato giornate di open day vaccinali a Ravenna, ad accesso libero, aperte a tutta la fascia di popolazione under 60. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 20 dicembre dalle 14 alle 18 negli ambulatori Punto Prelievi del Cmp di Ravenna. Le persone interessate potranno presentarsi senza appuntamento al piano terra. Saranno somministrate fino a un massimo di 400 dosi.

WELFARE/1 Due incontri sull’invecchiamento della popolazione a Russi

WELFARE/2 Un ciclo su benessere e comunità Si comincia a Glorie parlando di terza età

Il coordinamento donne Spi-Cgil di Russi e lo Spi-Cgil di Ravenna, con il patrocinio del Comune, organizzano due conferenze dal titolo “La popolazione invecchia - Prepararsi al cambiamento”, a cura della dottoressa Manuela Zambianchi, esperta di invecchiamento positivo, docente di Psicologia presso l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Isia di Faenza e presso il Master di Geropsicologia dell’Università di Padova. Le conferenze si terranno venerdì 15 dicembre e venerdì 12 gennaio, alle 14.30, alla sala consigliare del Comune, in piazza Farini 1. Intervento di apertura a cura di Valentina Palli, sindaca di Russi. Presiede gli incontri Rosanna Conti, del Coordinamento Donne Lega Spi-Cgil Russi.

Si intitola “Comunità: che cura! Persone benessere territorio” il percorso in dieci tappe pensato dall’Amministrazione comunale di Bagnacavallo per approfondire assieme alla cittadinanza l’importanza del prendersi cura, il valore della comunità e le prospettive per un benessere collettivo. Il percorso, realizzato con la collaborazione del distretto sanitario di Lugo dell’Ausl Romagna e dell’Area Welfare dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, prenderà il via sabato 16 dicembre alle 10 a Glorie, per proseguire poi con un calendario che si articolerà fra gennaio e febbraio 2024. Il primo appuntamento sarà al centro civico di via delle Sabbione, dove si parlerà di “Terza età: fragilità sociale e cura di comunità” con Carla Golfieri, responsabile Area Welfare Unione dei Comuni della Bassa Romagna, e Ylenia Greco, psicologa e psicoterapeuta. Interverrà l’Amministrazione comunale. L’incontro sarà moderato dal giornalista Alberto Mazzotti.


14 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 14-20 dicembre 2023

INCONTRI

APPROFONDIMENTI

emetrio tratos oce unica e erti inosa c e a le ato pop e a an uardia musicale Un excursus sulla sua carriera, dagli Area a John Cage, in occasione della mostra di palazzo Malagola. Fino al 22 dicembre

COSTANTINI ALLA ROCCA SULLA SUA “LIBIA”, CON EROSANTEROS Sabato 16 dicembre, ore 18, prosegue la rassegna “I sabati della Rocca”, curata da Ivano Mazzani alla Rocca Brancaleone. Gianluca Costantini (artista e attivista), Davide Sacco e Agata Tomšic (compagnia teatrale ErosAntEros) dialogano con Fausto Piazza della genesi e degli sviluppi di “Libia” (Mondadori 2019), opera di graphic journalism realizzata da Costantini con la giornalista Francesca Mannocchi, trasformata in uno spettacolo multidisciplinare da ErosAntEros (foto). Per dare voce «a chi vive una realtà dilaniata dalla guerra, segnata da ricatti e abusi quotidiani».

AGENDA LETTERARIA Alla libreria Scattisparsi la vedova parla dell’attore Carlo Delle Piane Venerdì 15 dicembre, alle 18.30, la libreria Scattisparsi, in via Sant’Agata 8/12 a Ravenna, ospita un appuntamento letterario. Anna Crispino, vedova dell’indimenticato attore Carlo Delle Piane presenta il suo libro “Carlo Delle Piane. L’uomo che ho amato” (edizioni Martin Eden). L’incontro è a ingresso libero. Carlo Delle Piane è stato uno dei più prolifici attori italiani. Grazie al sodalizio con Pupi Avati (autore della prefazione del libro) mutò professionalmente, affrontando anche ruoli drammatici e arrivando a vincere, nel 1986, la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile al Festival del Cinema di Venezia. In questo libro vengono raccontati gli aspetti più intimi e nascosti dell’attore, da parte della vedova, cantante e arteterapeuta, esperta in musicoterapia e docente presso il Laboratorio di Arti Sceniche di Roma.

Alla sala Dantesca un volume su quindici piazze ravennati Martedì 19 dicembre alle ore 17 alla sala Dantesca della Biblioteca Classense di Ravenna si svolgerà la presentazione del volume Agorà. Ombre e storia nelle piazze di Ravenna, a cura di Anna Laura Riccardo, edito da La Valle del Tempo, Napoli, 2023. Sedici autori hanno descritto e raccontato quindici piazze ravennati, offrendo differenti sfumature che consentiranno al lettore di cogliere gli echi della storia e della vita passata e futura. Sono presenti gli scritti di Mario Battaglia, Paolo Bolzani, Wanda Calderoni, Guido Ceroni, Monica Fabbri, Nevio Galeati, Stefania Gambirasio, Mauro Mazzotti, Daniele Morelli, Cetty Muscolino, Alda Pellegrinelli, Patrizia Ravagli, Anna Laura Riccardo, Ada Sangiorgi, Nevio Spadoni, Elena Tenze.

Alla sala D’Attorre ricordando le Ville Unite Nell’ambito del 50° ciclo di incontri del Centro Relazioni Culturali, venerdì 15 dicembre, alle 18, nella sala D’Attorre di via Ponte Marino 2, a Ravenna, si terrà la presentazione di “Passioni e ideali. Ricordando personaggi delle Ville Unite”. Il libro, edito da Longo, è un omaggio a chi ha vissuto in questo piccolo lembo di terra ravennate ai confini con Cesena e Forlì. Saranno presenti gli autori - lo storico Sauro Mattarelli e il poeta e drammaturgo Nevio Spadoni, entrambi originari delle Ville Unite - in dialogo con l’ex sindaco di Ravenna, Vidmer Mercatali. Conduce l’incontro Anna De Lutiis.

di Fausto Piazza

Foto di Roberto Masotti

Cinquant’anni dopo mi suscita ancora i brividi (e qualche lacrima) ascoltare l’incipit di Arbeit macht frei, dal primo album (1973) degli Area, il pezzo “Luglio, agosto, settembre (nero)” – anche perché rievoca una sconvolgente attualità. La struggente poesia declamata in arabo da una giovane donna che recita: «Lascia la rabbia / Lascia il dolore / ... / Lascia le armi e vieni a vivere con la pace». E poi l’irrompere della potentissima e sinuosa voce di Demetrio Stratos a cantare «Giocare col mondo facendolo a pezzi / Bambini che il sole ha ridotto già a vecchi / Non è colpa mia se la tua realtà / Mi costringe a fare guerra all’omertà. / Forse così sapremo quello che vuol dire / Affogare nel sangue tutta l’umanità [...]». Un grido multiforme modulato su di un tappeto di sonorità elettroniche, tempi dispari, ritmi sincopati, echi di armonie mediorientali e balcaniche, improvvisazioni jazz, rumori della metropoli e del terzo mondo e comunque battiti rock. Mentre sul piano del messaggio emerge la consapevolezza dei conflitti mediorientali, la questione palestinese, la critica al neocapitalismo avido di profitti fra consumismo e sfruttamento dei lavoratori. La temperie mondiale a quell’epoca è gravida di tensioni, fra la fine delle dittature in Spagna, Grecia, PortoIl 16 dicembre il film al Mar gallo e la guerra del Vietnam; il golpe in Cile e Argentina, la La voce Stratos, con dibattito guerra civile in Guatemala, e in Italia la strategia della tensione fra stragi “nere” e terrorismo “rosso”. Nell’ambito della mostra di Palazzo Malagola Per noi ancora adolescenti curiosi e desiderosi di futuro, di cui si parla anche nel pezzo principale, nella che pure avevamo frequentato il prog rock e stavamo enserata di sabato 16 dicembre, alle ore 20.30, trando nell’era del punk e della new wave, quella degli Area nella sala Martini del Mar - Museo d’arte della era musica inaudita, entusiasmante. A cui si univano incittà di Ravenna, è in programma la proiezione dissolubilmente sogni di utopia sociale, impegno e militandel film La voce Stratos (Italia, 2009, 110 minuza politica. Cambiare il mondo a modo nostro. Gli Area di ti), regia di Monica Affatato, Luciano D’OnoDemetrio Stratos (con eccezionali musicisti come Patrizio frio. Al termine della proiezione Marco Sciotto Fariselli, Giulio Capiozzo, Ares Tavolazzi e Paolo Tofani) coordinerà il dialogo con gli autori. erano fra i catalizzatori di questi slanci verso la libertà (almeno di pensiero e creativa), con i loro dischi (da Caution Radiation Area, a Crac! fino a Maledetti) e i concerti dal vivo. Che erano spesso delle vere proprie azioni sceniche fra una versione free jazz dell’Internazionale (così avrebbe potuto suonarla l’Art Ensemble of Chicago) e la provocazione di Lobotomia, quando a luci spente il gruppo sparava la luce di torce in faccia agli spettatori e tendeva il cavo di un sintetizzatore ai presenti che più era toccato più le frequenze sonore salivano... In una esaltante, stocastica, elaborazione musicale partecipata dal pubblico. Si citava il teatro dell’assurdo di Antonin Artaud e le performance della comunità artistica multimediale Fluxus. Intorno alla metà degli anni ‘70 – visto che i collettivi autonomi contro “La musica dei padroni” e per l’ingresso gratis (o autoriduzione) ai concerti avevano “desertificato” la proposta di show di gruppi stranieri in Italia – gli Area (assieme ai “nuovi” cantautori e qualche jazz band) dominarono la scena live nazionale con centinaia di concerti, fra raduni giovanili, feste politiche e sociali, teatri e club. In queste esibizioni, a Demetrio – frontman della band che il produttore Gianni Sassi aveva definito genialmente “International POPular group” – non mancavano ampi spazi di improvvisazione dove esprimere la sue ricerche vocali, dal “lallismo infantile” alle diplofonie, fino addirittura alle “quadrifonie” (cioè emettere più suoni con la voce contemporaneamente). Demetrio Stratos infatti, parallelamente al suo impegno professionale con gli Area, aveva deciso di approfondire in modo abissale, estremo, le potenzialità della voce, il suo strumento ancestrale. Ne sono testimonianza gli studi compiuti con l’istituto di fonologia dell’Università di Padova per sondare i limiti fisiologici della sua ugola e della sue prestazioni vocali, e poi le performance artistiche grazie alle incisioni degli album Metrodora e Cantare la voce, sempre pubblicati dalla Cramps di Gianni Sassi. Ma Stratos era un artista veramente “rivoluzionario”, colto, febbrile, geniale e curioso, aperto alla sperimentazione, che nel fervido laboratorio culturale di Sassi, a Milano, aveva conosciuto e collaborato con artisti dell’area Fluxus come Walter Marchetti, Juan Hidalgo, Gianni-Emilio Simonetti... E soprattutto John Cage, maestro indiscusso della ricerca sonora contemporanea, sempre ai limiti dell’estetica e della filosofia musicale. Di Cage, Stratos aveva interpretato l’ardua Sixty-Two Mesostics Re Merce Cunningham, per voce non accompagnata e microfono, e con lui aveva partecipato allo straordinario progetto itinerante del “Treno di Cage”, fra Porretta Terme, Bologna, Ravenna e Rimini del 1978. A cui seguirono molti altri progetti ed eventi. Un anno dopo, nel ‘79, in Usa, quando stava perfezionando un corso universitario di musica sperimentale all’Università di San Diego in California, proprio promosso da Cage, Demetrio soccombe a una terribile leucemia e muore a 34 anni, lasciando aperto, oltre alla commozione per la sua scomparsa, una vasto orizzonte di prospettive, sul senso e ruolo autonomo della vocalità nell’estetica musicale del nostro tempo, di caratura internazionale. È passato molto tempo, ma a tutti questi sparsi appunti, memorie e suggestioni rende conto una pregevole mostra a Palazzo Malagola di Ravenna (via di Roma 118), centro di formazione e documentazione sulla voce artistica, che espone attualmente parte dell’archivo di Demetrio Stratos, recentemente acquisito come patrimonio dell’istituzione. La rassegna, a ingresso gratuito e aperta al pubblico fino al 22 dicembre (dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 e la domenica mattina), è un inedito percorso sulla parabola artistica e personale di questo straordinario musicista e intellettuale, fra spartiti, documenti, memorabilia, immagini video e tracce audio, che ci parla ancora oggi del valore e del rigore della sua indomita creatività e dell’eredità artistica in gran parte ancora da esplorare e tramandare.


CULTURA / 15 14-20 dicembre 2023 RAVENNA&DINTORNI

IL FESTIVAL/1

IL CONCERTO

TRICARICO IN SOLO AL SOCJALE

Anche Daniela Pes al “tavolo” dei Passatelli

Venerdì 15 dicembre (ore 21.30) al teatro Socjale di Piangipane arriva Tricarico per un concerto in piano solo. Cantautore, polistrumentista, disegnatore e artista visivo, per Francesco Tricarico musica e arte sono due mondi complementari. Per la prima volta al Socjale, l’artista propone un concerto rinnovato, con i successi che hanno scandito i suoi primi vent’anni di carriera e anche le sue ultime fatiche. Info: teatrosocjale.it.

Torna per il 13esimo anno il progetto di Bronson e Rumore dedicato ad artisti emergenti italiani. Attesa la vincitrice del Tenco

Bronson Produzioni e Rumore uniscono le forze anche in questo nuovo periodo pre-natalizio per la composizione del programma della storica rassegna Passatelli in Bronson, quest’anno alla tredicesima edizione. Programma che si dipanerà allora al Bronson Club tra le due serate di Futura Rumore (15 e 16 dicembre, ingresso 15 euro) e la domenica (ingresso gratuito) dedicata invece a La Zona D’Ombra, il progetto di scouting, tutoraggio e produzione musicale dell’Associazione Culturale Bronson – vincitore del bando Legge Musica della Regione Emilia-Romagna – dal quale è nata una Call for artists che ha portato a selezionare quest’anno sei artisti. Venerdì 15 e sabato 16 dicembre (dalle ore 20.30) sul palco del club di Madonna dell’Albero ci saranno artisti, artiste e band che sulle pagine o sul sito della rivista Rumore sono già passati e hanno trovato ampio spazio, e oggi rappresentano una selezione dei nomi più interessanti del panorama indipendente italiano: Daniela Pes, musicista sarda che con il suo album d’esordio Spira (prodotto da Iosonouncane) ha vinto la Targa Tenco 2023 come Miglior Opera Prima; poi la bresciana Miglio, vincitrice di Musica da bere 2022; il duo elettropop Trust The Mask, che nel 2021 ha vinto il 1° premio come miglior band al contest Hybrid Music del Comune di Venezia; i toscani Flame Parade, che presentano il nuovo album Cannibal Dreams; l’emiliano Ibisco, anche lui con il nuovo album in rampa di lancio, Languore; Visconti, che presenta i brani

IL FESTIVAL/2

AGENDA Rap al Cisim con Triflusso, Afb Crew e KentaBoy Domenica 17 dicembre (dalle ore 17) al Cisim di Lido Adriano, per le serate “Rap Sofà”, saranno ospiti Triflusso, AFB Crew e KentaBoy. A seguire open mic. Inoltre, live painting di Giacomo Bravaccini. A seguire, djset.

Belafonte e jazz nel weekend del Mama’s Club

Anna Ox

graffianti del suo ultimo disco, DPCM; il polistrumentista e cantante friulano Alex Fernet, anch’egli forte del nuovo lavoro sulla lunga distanza, Lucidanotte (Costello’s Records); infine gli Anna Ox, il cui ultimo Lana è stato definito dalla band stessa un “disco tropicale”. A questi si affiancheranno domenica 17 (dalle ore 15) gli artisti del programma “vetrina” La Zona D’Ombra, ossia Tucci (Palermo), June (Faenza), Unbosco (Romagna), Citrus Citrus (Padova), Krone (Forlì) e Slow Rush (Vicenza). Tutte le sere dj set e come di consueto al festival sarà attiva la cucina con i Passatelli della tradizione. Info: bronsonproduzioni.com.

ROSSINI OPEN, CHIUSURA CON DE LEO E STABANT MATRES Il festival Rossini Open di Lugo si chiude con due appuntamenti: venerdì 15 dicembre (ore 20.30) al teatro di San Lorenzo, John De Leo (nella foto) rielabora un brano classico come l’Adagio della Sonatine di Ravel, insieme alla Grande Abarasse Orchestra. Mercoledì 20 (ore 20.30), invece, alla chiesa del Carmine, il Corelli Ensemble e il Coro Ecce Novum diretto da Silvia Biasini eseguono “Stabant Matres” di Paolo Marzocchi. Info: teatrorossini.it.

ROCK & DINTORNI Jazz futurista e hip-hop al Clan Destino di Faenza Doppio appuntamento al Clan Destino di Faenza, che sabato 16 dicembre ospita gli sloveni Etceteral e mercoledì 20 l’inglese HybridMP. Gli Etceteral sono un trio sperimentale (sassofono ed elettronica, batteria, visual) che crea un jazz futurista propulsivo e poliritmico. HybridMp è un artista alternativo hip-hop di Cambridge. Gratuito.

Il power pop dei Chronics al Red Velvet Corazòn di Cervia Sabato 17 dicembre (ore 19) al Red Velvet Corazón di Cervia arrivano in concerto i bolognesi Chronics, che suonano power pop e garage con un’attitudine punk.

Il weekend del Mama’s Club propone due concerti: venerdì 15 dicembre (ore 21.30) i Banana Boat (Bruno Orioli e Francesco Plazzi) interpretano brani di Harry Belafonte; sabato 16 invece (ore 21.30) sul palco sale il trio composto da Mauro Mussoni (contrabbasso), Nico Tangherlini (piano) ed Enrico Smiderle (batteria), interpreti di un jazz moderno. Info: mamasclub.it.

Al Club Borion’s un omaggio a Django Reinhardt Mercoledi 20 dicembre al Club Borion’s di Ravenna (al circolo Portoncino) serata dedicata al grande chitarrista Django Reinhardt con il “Django Manouche Trio” capitanato da Giovanni (Giò) Belli. Si parte dalle 20 con la cena, ma è possibile assistere anche al solo concerto (info e prenotazioni al 333 9588835).

Poesia e musica con il trio Bonetti-Dalla Vecchia-Gatta Mercoledì 20 dicembre (ore 21.30) al teatro Socjale debutta lo spettacolo di canzoni, poesie dialettali e racconti dal titolo “‘S’a s’fal a no la chéica’”, del trio musicale e artistico composto da Vittorio Bonetti, Eliseo Dalla Vecchia e Rudy Gatta. L’idea è di offrire al pubblico un’ulteriore prospettiva sul territorio e sulle tradizioni locali, con la contagiosa ironia che contraddistingue il trio. Ingresso 10 euro. Info: 327-6719681.

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16 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 14-20 dicembre 2023

LO SPETTACOLO

AGENDA TEATRO

COMICO/1

La “tata” Giorgia Trasselli a Brisighella

GIOBBE COVATTA APRE A CERVIA IL FESTIVAL D’INVERNO

Domenica 17 dicembre (ore 21) nel foyer del teatro comunale Pedrini di Brisighella l’attrice Giorgia Trasselli – la “tata” della serie tv “Casa Vianello” – sarà impegnata in una serata di musica e parole in compagnia del gruppo Gli Impopolari. Ingresso 5 euro, info: biglietteria@lacorelli.it

Ragazzi/1 Un “Pulcino” al “Chiari”

“IL TERZO REICH” DI ROMEO CASTELLUCCI AL RASI Venerdì 15 (ore 21) e sabato 16 dicembre (ore 17 e 19) il teatro Rasi di Ravenna ospita l’installazione audiovisiva di Romeo Castellucci dal titolo “Il Terzo Reich”. Ispirandosi nel titolo e nella sostanza a “LTI, La lingua del Terzo Reich”, celeberrimo volume del filologo Victor Klemperer – che illustra quanto la lingua di un regime totalitario riesca a condizionare nel profondo il pensiero di un intero Paese – Castellucci realizza un’opera in cui la totalità dei sostantivi contenuti nel vocabolario italiano viene proiettata su un megaschermo a una velocità vertiginosa che stordisce il pubblico. Dopo un’azione simbolica in cui la performer Gloria Dorliguzzo dà vita a un cerimoniale di “accensione” del linguaggio, una raffica di parole accompagnata dai suoni di Scott Gibbons investe lo sguardo di chi osserva, fino a che la capacità retinica e mnemonica di afferrarle singolarmente comincia a vacillare, lasciandone impressa nella memoria soltanto alcune. Info: ravennateatro.com.

La compagnia Teatro Pirata chiude, sabato 16 dicembre (ore 21), l’edizione 2023 della rassegna “Favole” al teatro comunale Walter Chiari di Cervia con “Le avventure di Pulcino”, spettacolo realizzato con l’uso di oggetti di recupero e pupazzi, arricchito da musiche originali e canzoni eseguite dal vivo. Info: accademiaperduta.it.

Ragazzi/2 Burattini a S. P. in Trento Sabato 16 dicembre (ore 16.30) al bar Arci di San Pietro in Trento, I Burattini di Mattia sono protagonisti di “I tre servi alla prova”, una storia con il dottor Balanzone. Ingresso libero.

TEATRO CONTEMPORANEO A Faenza “Still Alive” di Caterina Marino, da Mark Fisher Martedì 19 dicembre (ore 21) la Casa del Teatro di Faenza ospita lo spettacolo “Still Alive”, di e con Caterina Marino. Il lavoro – segnalazione speciale al Premio Scenario 2021 e finalista di In-Box 2023 – nasce da un malessere personale per indagare un male di vivere generale. Fondamentale nel percorso progettuale è l’incontro con il testo del filosofo e saggista Mark Fisher “Realismo capitalista”. Fisher analizza la depressione e gli stati d’ansia oramai ampiamente diffusi a livello globale come un fenomeno da analizzare in chiave politica e sociale e non più solo personale. Il lavoro si arricchisce poi di elementi che introducono il mondo esterno tramite video e interviste.

DANZA

Il noto attore il 17 dicembre al Comunale con “Scoop” Domenica 17 dicembre (ore Xxx 21) al teatro Walter Chiari di Cervia si apre la rassegna Festival d’Inverno, cinque appuntamenti con artisti, intellettuali e pensatori. Protagonista della prima serata è Giobbe Covatta con Scoop (Donna Sapiens), in cui l’attore vuole dimostrare la superiorità della donna sull’uomo spaziando dalla storia, alla sociologia, alla medicina. Da gennaio arriveranno poi Stefano Massini, Parco Paolini, Camila Raznovich e Tlon. Ingresso gratuito, ma occorre prenotare su eventbrite.it.

COMICO/2

aria ia imo quando sui soldi si pu anc e ridere La faentina porta il nuovo spettacolo a Massa La nostra intervista su Ravennaedintorni.it

LO SCHIACCIANOCI RIVIVE AL MASINI Mercoledì 20 dicembre (ore 21) al teatro Masini di faenza va in scena “Lo Schiaccianoci”, di Cajkovskij, con le coreografie di Luigi Martelletta per la Compagnia Almatanz. In questa nuova versione, il coreografo Martelletta (che può vantare una lunga e intensa carriera come primo ballerino al Teatro dell’Opera di Roma e in tanti altri teatri italiani ed europei) ha eliminato tutti i risvolti più inquietanti del racconto di Hofmann, a favore di una formula spettacolare che esaltasse maggiormente lo spirito favolistico del balletto. In questo caso ha riproposto una regia più attuale, più snella, allegra e colorata eliminando quei manierismi superflui e pantomime di personaggi di poco rilievo, che avrebbe rallentato la dinamicità dell’intera produzione. Gli interpreti principali sono Maria Chiara Grasso e Alessio Ciaccio.

COMICO/3 Tutto esaurito per la coppia Katia Follesa-Angelo Pisani Giovedì 21 dicembre al Masini di Faenza arrivano Katia Follesa e Angelo Pisani con “Ti posso spiegare!”, in cui parleranno della vita di coppia, con sketch comici in cui i due, accompagnati da ballerini che non solo danzeranno, ma saranno anche co-protagonisti della querelle comica, ci porteranno a casa loro e mostreranno le dinamiche uomo-donna alle prese con l’organizzazione di un matrimonio. Lo spettacolo è tutto esaurito.

I soldi, in Italia, sembrano essere un argomento tabù. Ci si pensa spesso (forse più del voluto), ma se ne parla sempre malvolentieri.Il nuovo lavoro di Maria Pia Timo, Sol di Soldi, nasce per scardinare questo imbarazzo, indagando con ironia il mondo finanziario, i suoi sprechi e le sue contraddizioni. Lo spettacolo dell’attrice e comica faentina (in scena alle 21 alla sala del Carmine di Massa Lombarda sabato 16 dicembre) è realizzato in collaborazione con una banking trainer e nasce per ridere di un argomento strettamente umano, delicato e controverso. In un’intervista pubblicata sulla rivista Palcoscenico - e che potete trovare anche sul nostro sito Ravennaedintorni.it - la comica faentina spiega come lo spettacolo sia nato con «l’idea di parlare di qualcosa che interessi alla gente. I soldi toccano in maniera trasversale tutti quanti, ma si è pudici nel parlarne, almeno in Italia. Anche la percezione della società verso il denaro è cambiata: non guadagniamo per spendere, ma per accumulare. È assurdo poi pensare quanto poco conosciamo del mondo finanziario, quanto diamo per scontato o decidiamo di ignorare nella nostra quotidianità. Chi legge davvero le lettere della banca ad esempio? Io una volta credo di aver buttato via una carta di credito senza accorgermene!». Timo, nell’intervista, racconta poi di aver iniziato la propria carriera «girando per festival e sagre locali, esibendomi ogni volta che potevo. La Romagna, per fortuna, offre molto da questo punto di vista. Durante uno di questi spettacoli, sono stata notata da un’agenzia bolognese. Da lì il debutto in televisione nel 2003, nella prima edizione di Bulldozer, programma satirico condotto da Federica Panicucci».


CULTURA / 17 14-20 dicembre 2023 RAVENNA&DINTORNI

LIRICA

La Trilogia d’Autunno punta su Bellini e Verdi e si regala la direzione di Riccardo Muti Al teatro Alighieri di Ravenna si parte con Norma (16 e 19 dicembre) e Nabucco (17 e 20), in attesa del gala

Bellini, Verdi, Riccardo Muti e la sua orchestra (la Giovanile Cherubini) sono i protagionisti della Trilogia d’Autunno di Ravenna Festival, in scena dal 16 al 22 dicembre all’Alighieri. Si parte sabato 16 dicembre (ore 20.30) con Norma (replica 19 dicembre), a cui Muti ritorna dopo quasi trent’anni per riscoprirne «la levatura drammatica di tragedia greca» – a novembre l’opera di Bellini è stata oggetto di studio della sua Accademia dell’Opera Italiana alla Fondazione Prada di Milano – mentre domenica 17 dicembre (ore 15.30) è in scena Nabucco (replica 20 dicembre), uno dei titoli che meglio rappresenta il profondo amore del Maestro per Verdi. I due titoli sono in forma semi-scenica, in perfetto equilibrio tra l’agire del palcoscenico e la dimensione del concerto; la “scenografia virtuale” è firmata dal giovane visual artist Svccy, dal visual programmer Davide Broccoli e dalla lighting designer Eva Bruno. Norma ha per protagonista Monica Conesa, la cui Casta diva è stata già applaudita dal pubblico in occasione dei concerti Le vie dell’Amicizia a luglio; Pollione e Oroveso sono rispettivamente Klodjan Kaçani e Vittorio De Campo, mentre Eugénie Joneau è Adalgisa, Vittoria Magnarello è Clotilde e Riccardo Rados è Flavio. «Ritornando a studiare Norma, quello che mi ha colpito è stata la grandiosità dei recitativi che danno alla partitura di Bellini la levatura drammatica della tragedia greca – nota Riccardo Muti – Bellini stesso dichiarò che componeva declamando il testo per rendere in musica le inflessioni della voce, le accelerazioni, i rallentamenti, gli accenti e il tono dell’espressione». Nabucco, invece, vede Serban Vasile nei panni del sovrano babilonese, mentre Abigaille è affidata a Lidia Fridman e Zaccaria è Evgeny Stavinsky; Francesca Di Sauro è Fenena, mentre è di Riccardo Rados il ruolo di Ismaele. Adria-

Opera e danza, via alle prevendite Lunedì 18 dicembre (dalle ore 10) si aprono le prevendite dei biglietti per la stagione “Opera e danza” del teatro Alighieri. Info: 0544-249244, teatroalighieri.org.

Le prove del Nabucco

no Gramigni, Giacomo Leone e Vittoria Magnarello sono rispettivamente il Gran sacerdote di Belo, Abdallo e Anna. «Nel Nabucco – aggiunge il maestro Muti – ci sono ancora elementi che nascono da Bellini: la differenza sta nel fermento rivoluzionario, nell’energia del tutto nuova che accompagna sempre il lirismo verdiano». Venerdì 22 dicembre poi la Trilogia si completa con un

Alla Libreria Scattisparsi venerdì 15 dicembre ore 18.30 Anna Crispino presenta il suo libro “Carlo Delle Piane. L’uomo che ho amato” (edizioni Martin Eden). Dialogherà con l’autrice il giornalista Fausto Piazza. Carlo Delle Piane è stato uno dei più prolifici attori italiani. Nella sua carriera ha lavorato, fin da bambino, con i più grandi registi e attori del panorama cinematografico italiano, interpretando ruoli rimasti iconici. Grazie al sodalizio con Pupi Avati mutò professionalmente, affrontando anche ruoli drammatici e arrivando a vincere, nel 1986, la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile al Festival del Cinema di Venezia. Ma chi era davvero Carlo Delle Piane? In questo libro scopriamo l’uomo, gli aspetti più intimi e nascosti, raccontati dalla donna che più di chiunque altro lo ha amato e compreso. Anna Crispino, napoletana di nascita, romana di adozione, è cantante e arteterapeuta, esperta in musicoterapia e docente presso il Laboratorio di Arti Sceniche di Roma. Nel 2013 ha sposato Carlo Delle Piane.

gala verdiano – sinfonie, cori e arie da Macbeth, Il Trovatore, I Vespri siciliani, Simon Boccanegra, La forza del destino, Don Carlo, Otello e così via – con Ildar Abdrazakov, Elisa Balbo, Isabel De Paoli, Rosa Feola, Juliana Grigoryan, Vittoria Magnarello, Luca Micheletti, Piero Pretti e Riccardo Rados. Il coro è quello del teatro Municipale di Piacenza, preparato da Corrado Casati. Info: ravennafestival.org.

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18 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 14-20 dicembre 2023

STREET ART

MOSAICO

onobolabo compie 10 anni e este ia con una serie di e enti

CARTOLINE DA RAVENNA Mittente Giovanni Gardini

Quel ragazzo d’ingegno prematuro

Sabato 16 dicembre (ore 18.30) si inaugura alla galleria Monogao di via Alberoni 5, a Ravenna, la personale di Leonardo Balnco dal titolo “Neri”. Blanco, santarcangiolese classe 1968, è autore di quadri, sculture e installazioni. Il suo percorso artistico, agli esordi fortemente radicato nella tradizione di maestri locali, si è gradualmente avventurato in altri territori.

AL MAR SI PREMIANO I VINCITORI DEL GAEM Sabato 16 dicembre (ore 15) nella sala Martini del Mar si svolgerà la premiazione di “GAeMGiovani Artisti e Mosaico 2023”, una delle mostre dell’VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo. Le opere vincitrici, che entreranno a far parte della collezione di mosaici contemporanei del Mar sono “Hybrid VII (memoria)” di Michela Tabaton-Osbourne (nella foto) per il premio Orsoni Venezia 1888 e, a ex aequo, “Cuprum” di Aleksandra Miteva e “Tappeto per ospiti indesiderati” di Irene Cesaro per il premio Nicola Cingoli. Per l’occasione verrà presentato anche il catalogo “Lato Sensu – Declinazioni del mosaico contemporaneo”, la mostra curata da Sabina Ghinassi, Eleonora Savorelli e Paolo Trioschi. Info: mar.ra.it.

ARTE CONTEMPORANEA

CAMELI E MORELLI A VILLA VERLICCHI

«Quel ragazzo di ingegno prematuro…». Con queste parole Santi Muratori, storico direttore della Biblioteca Classense, commemorava sul secondo fascicolo di Felix Ravenna del 1934, la figura di Corrado Ricci, che si era spento a Roma il 5 giugno di quell’anno. Con l’attenzione dell’uomo erudito e l’affetto che solo un amico poteva esprimere, Muratori delineava una biografia di Ricci intensa e appassionata, che ne delineava l’alta statura intellettuale e morale. Ovviamente, pur ricordando il grande contributo dato a livello nazionale, Muratori non poteva non indugiare sull’attenzione data dal Ricci alla sua città natale: «Fu nel 1898 che il Ricci ottenne la missione per Ravenna. Questa noi dobbiamo considerarla come una data storica. Veniva il dolce figlio, nel pieno della maturità e delle energie, a riscattare i monumenti della sua città dalle barbare manomissioni e dal lungo abbandono. In quale stato li trovasse, basta a dimostrarlo, per chi non li abbia veduti allora, un albo di fotografie […]. Si pose a questo lavoro con un entusiasmo incredibile. I monumenti egli li amava come monumenti, non come soggetti di studio; e vi lavorava attorno non per tormentarli con le indagini archeologiche, ma per farli rivivere come opere d’arte e di fede. Così vedemmo in breve tempo ripuliti, sistemati, liberati dal bastardume il mausoleo di Galla Placidia, il battistero del Duomo, Sant’Apollinare in Classe, anche San Vitale in gran parte, la parte che più importava a ridargli splendore». Nella foto: Ettore Tito, Ritratto di Corrado Ricci, Museo d’Arte della città di Ravenna

AGENDA ARTE Monogao ospita i “neri” di Leonardo Blanco

Dal 14 dicembre tra biblioteca Oriani e Mar mostre, libri, murales e anche una rampa da skate Da giovedì 14 a domenica 24 dicembre Bonobolabo festeggia i suoi 10 anni di attività con mostre ed eventi alla Biblioteca Oriani. Bonobolabo nasce da un’idea di Marco Miccoli (nella foto) nel 2013: skate shop e spazio espositivo, negli anni si evolve e diventa un vero e proprio brand specializzato in merchandising d’autore, con collaborazioni di ogni genere con artisti italiani e internazionali del mondo di street art, illustrazione e fumetto. Si comincia dunque giovedì 14 alle 18 con l’inaugurazione di due mostre, una che ripercorre il percorso di Bonobolabo con artisti di fama nazionale e internazionale, l’altra degli Artisti del Cavolo, che ogni due settimane pubblicano sulla pagina Instagram Ricette del cavolo. In più verrà inaugurata una rampa da skate installata nel giardino della biblioteca. Venerdì 15 (ore 18) verrà presentato il libro Nessuna regola. 40 anni di skateboard in Italia di Lele Lutteri, sabato 16 invece verrà annunciato il vincitore del concorso di illustrazione nazionale, nato nel 2016, Sketch your bones deck. Lunedì 18 ci si sposta fuori dal Mar, dove alle 12 si inaugura il murales di Refreshink, mentre mercoledì 20, sempre alle 18, presentazione di due libri: l’artbook di Stefano Babini Femmes e il romanzo Le radici del buio di Renato Gadda. Saranno presenti gli autori. Info: bonobolabo.com, su ravennaedintorni.it l’elenco completo degli artisti che espongono all’Oriani.

FERRARI

Sabato 16 dicembre (ore 17) a Villa Verlicchi di Lavezzola si inaugura la mostra “Monos Monos Preview”, curata da Gianni Mazzesi e organizzata da CRAC-Centro in Romagna per la Ricerca Arte Contemporanea. Si tratta del primo passo del percorso di due artiste come Elisabetta Cameli e Maria Giovanna Morelli (nella foto), un incontro che intreccia animalità e corporeità, tra dipinti, ceramiche, video e sonore visioni, per ricordarci di quale materia siamo ancora fatti e da quale mondo intrecciato siamo arrivati. Info: cracarte.it.

Spadoni cura la mostra di Alberto Mingotti Domenica 17 dicembre (ore 16.30) alla ex chiesa di S. Maria della Misericordia di Castel Bolognese si inaugura la mostra “Terrecotte e ceramiche invetriate” dedicata alle opere di Alberto Mingotti. L’artista porta avanti una carriera decennale nella scultura in ceramica, che esplora con grande maestria tecnica. Il curatore del percorso è Claudio Spadoni. Info: 0546-655835.

A Cervia l’esposizione del Festival delle arti Domenica 17 dicembre (ore 18) si inaugura al Magazzino del sale di Cervia la mostra del “Festival delle arti”. Aperta fino al 7 gennaio e curata da Silvana Costa, la mostra ha come titolo “Il finito nel non-finito”, tema della XXII edizione del festival svoltosi durante l’estate sul porto canale. Quaranta gli artisti invitati dall’associazione Il Cerbero che organizza il festival.

Alla Classense un percorso su favole e fiabe Sabato 16 dicembre (ore 11) si inaugura alla biblioteca Classense la mostra “C’era una volta... Favole e fiabe dalle raccolte classensi”. Il percorso permette di rivivere attraverso preziosi esemplari, antichi e moderni, la magia della narrazione e di riscoprire autori noti e meno noti. Info: classense.ra.it.

FOTOGRAFIA Matteo Di Giovanni presenta il suo lavoro alla sala delle Arti Sabato 16 dicembre (ore 18) alla sala delle Arti di Piazza Kennedy 7, il giovane fotografo Matteo Di Giovanni presenta il suo libro “True Places Never Are”. Di Giovanni parlerà del proprio percorso artistico e professionale in dialogo con Elena Dolcini (libreria Marmo, Forlì) e in collegamento con il fotografo americano Mike Slack (fondatore della casa editrice The Ice Plan). L’evento fa parte del percorso didattico Scuola Elementare di Fotografia. Ingresso libero.


gio. 14: ore 21.00 - ven. 15 - sab 16: ore 18.30 - 21.00 dom. 17: ore 16.00 - 18.30 - 21.00 lun. 18 - mar. 19 - mer. 20: ore 18.30 - 21.00 mar. 19 ore 18.30: V. O. SOTTOTITOLATA IN ITALIANO

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14-20 dicembre 2023 RAVENNA&DINTORNI

LIBRI DA BABELE

Guida per un Natale che vada oltre alla Poltrona per due

Un proposito per l’anno prossimo

Una non-classifica delle uscite 2023

di Francesco Della Torre

di Francesco Farabegoli

di Matteo Cavezzali *

Tempo di Natale? Già, meglio presto che mai. Il principe del divano vi scrive una guida alle visioni giuste per il periodo delle feste, rigorosamente da affiancare all’imprescindibile spettacolo di Una poltrona per due la sera della Vigilia. Una serie leggera, divertente e intelligente è Wellmania, che racconta le disavventure di una food blogger che, finalmente chiamata a fare televisione, si ritrova a dover rivedere il proprio stile di vita completamente scellerato. Serie australiana che ama prendersi in giro, che ha in Celeste Barber una (a noi) sconosciuta mattatrice e vera regina del palcoscenico, perché sembra davvero faccia tutto lei. Da vedere con spensieratezza, anche perché eventuali stagioni successive sono state cancellate da Netflix. Già da prima dell’estate è uscita la seconda stagione del mitico A casa tutti bene, la serie Sky ispirata all’omonimo film di Muccino e realizzata dallo stesso regista. Dopo una prima sorprendente e appassionante stagione, l’inevitabile sequel percorre le strade dei suoi singoli protagonisti, risultando meno corale ma non per questo meno appassionante e tragicomico. La sensazione è che, pubblico permettendo, la storia della famiglia Ristuccia andrà avanti per molto tempo, e per una volta la cosa non può che fare piacere, perché ci si affeziona inevitabilmente. Sul versante film si segnala Blood & Gold, prodotto Netflix di Seconda guerra mondiale, che si può definire come se fosse girato da un Quentin Tarantino tedesco in piena follia di realizzare un B-movie: il risultato è sgangherato e divertente, e il titolo mantiene esattamente ciò che dice di essere, oro e sangue, con tanta azione. I crimini di Jimmy Savile è un documentario Netflix in due parti che racconta la vita di un famosissimo showman britannico che, purtroppo postumo o quasi, si è rivelato essere clamorosamente un criminale. Personaggio poco noto da noi, e il motivo, guardando la serie, è chiaro: ci si vergogna di aver glorificato una persona che era una sorta di mostro. Visione davvero interessante, grazie anche all’abbondante materiale di archivio. Sempre documentario, l’interessante Rising Phoenix racconta la storia delle paraolimpiadi, è girato davvero molto bene e sa immergere con rara efficacia e delicatezza in un mondo che non conosciamo così bene. Not Okay è un film Disney con una premessa molto interessante: un’aspirante influencer newyorkese che prima finge di essere a Parigi in ritiro, poi quando nella capitale francese accade un attentato, rincara la bugia dicendo di essere scampata per un pelo. Film girato da una 27enne esordiente (Quinn Shepard) che ben conosce il campo dei social media, che parte in maniera scanzonata e diventa una drammatica riflessione sulle conseguenze di certe azioni compiute in questa epoca. Non tutto funziona, ma è una visione didattica. Ultimissima, che c’è poco spazio: Do Revenge con Maya Hawke e Camila Mendes, teen movie hitchcockiano che, se dimenticate l’aggettivo appena scritto, si può guardare.

In questi giorni un tizio che conosco sta mandando avanti una campagna per certificare un disco d’oro italiano, per la prima volta nella storia, a Fairytale of New York. È una di quelle cose che si fanno di tanto in tanto su internet: ti coalizzi su un obiettivo apparentemente stupido e ci dedichi un po’ di energia. L’onda emotiva della commozione per la morte di Shane MacGowan sta facendo il resto, e la gente si sta unendo alla campagna. Partecipare è semplice: se avete un portale di streaming a pagamento, ascoltate Fairytale Of New York tutte le volte che potete, per almeno trenta secondi alla volta. È comunque la miglior christmas song della storia della musica. Ho visto condividere la cosa anche a Federico Guglielmi, serissimo giornalista musicale della vecchia scuola – un modo come un altro per passare il pomeriggio. Qualcuno si è lamentato nei commenti al suo post su Facebook: facciamo i giochini con le piattaforme di streaming invece che chiuderle e tornare a comprare dischi come facevamo una volta. Non vogliamo capire che internet ha rovinato la musica? Ora, io ammetto di essere un entusiasta di internet in generale, e dell’internet musicale in particolare. Capisco perfettamente che ci sono enormi problemi di redistribuzione legati alle principali piattaforme, e che quei problemi stanno senza dubbio peggiorando con l’andare del tempo. Ok. Ma tornare alla discografia in risposta a questi problemi mi suona un po’ come se qualcuno proponesse di tornare al carro di buoi per combattere l’effetto serra (ok, sì, in astratto l’area leghista pontidiana ne sarebbe capace, ma loro l’effetto serra lo negano dal giorno uno). Penso al disco di Tsegue-Maryam Guebrou che ho ascoltato a pranzo dopo averne sentito parlare su Radio3, per dire di una delle tante cose che la distribuzione fisica della musica non mi avrebbe permesso. Sorrido un po’: non dico che sia in generale il migliore dei mondi possibili, ma nella musica ho visitato altri mondi e questo è senz’altro il migliore. Così, nel chiudere la mia rubrichina su R&D per il 2023, mi permetto un piccolo proposito per il prossimo anno: accontentiamoci del presente, facciamolo valere il massimo e smettiamo di rompere le scatole su tutto. Detto questo, è ora di far partire il mio quinto play odierno di Fairytale of New York. Happy Christmas your arse, I pray God it’s our last.

Stilare classifiche è una cosa di moda, alla fine dell’anno. Una tradizione per mettere ordine alla memoria. Credo però che con i libri non si possa fare, perché ne escono molti e non è possibile leggerne abbastanza per farla con onestà. Posso però segnalarvi alcuni libri che mi sono piaciuti molto. Inizierei sicuramente con il doppio romanzo di addio di Cormac McCarthy. Il passeggero e Stella Maris (Einaudi, traduzione di Maurizia Balmelli) sono due romanzi in dialogo tra loro che possono essere letti come un’unica opera. Romanzi bizzarri e ambiziosi, dove non tutto è comprensibile e in cui c’è una forte presenza della scienza. È un grande romanzo post moderno che inizia come un thriller e poi prende una piega inaspettata. Nelle prime pagine il sommozzatore Bobby Western riceve l’incarico di ritrovare nelle profondità delle acque della baia del Mississippi, il relitto di un velivolo precipitato. L’uomo ritrova l’aereo che risulta misteriosamente intatto. La scatola nera è scomparsa e con essa uno dei passeggeri, mentre tutti gli altri vengono ritrovati cadaveri. Questo l’inizio della trama, ma poi le cose non procedono in maniera lineare, e ci sono molti dialoghi bellissimi totalmente fuori contesto, e rendono il tutto ancora più irrequieto. Il romanzo arriva 16 anni dopo La strada ed è il testamento di McCarthy, che è morto tra l’uscita del primo e del secondo volume. Un’opera testamento che mi ha ricordato la consapevolezza della propria fine di Blackstar, album-testamento di David Bowie. Un altro ritorno mi ha molto colpito, quello di Alessandro Baricco, tornato al romanzo dopo nove anni con Abel (Feltrinelli) un western metafisico. Un romanzo arguto e completamente alieno al panorama letterario attuale, come se venisse da un altro pianeta. Non c’è nessun elemento dei tratti tipici della letteratura europea degli ultimi dieci anni, e, forse proprio per questo, risulta molto brillante. C’è il far west, le pistole, ma anche la non linearità del tempo e quel tratto poetico e un po’ sopra le righe che è il tratto caratteristico di Baricco. C’è poi l’opera gigantesca (anche a numero di pagine) di Olga Tokarczuk I libri di Jakub (Bompiani, traduzione di Ludmilla Ryba e Barbara Delfino) di cui ho già parlato in queste pagine, ma che non si poteva non citare. Poi facendo una veloce carrellata: Il mondo e tutto ciò che contiene (Crocetti) dello slavo Alexander Hemon, L’ospite (Einaudi) di Emma Cline, Baumgartner (Einaudi) del grandissimo Paul Auster, Gli ultimi giorni di Roger Federer (il Saggiatore) di Geoff Dyer e La vita altrove (La Nuova Frontiera) di Guadalupe Nettel. Libri di cui, magari, vi parlerò nelle prossime rubriche. * scrittore

FULMINI E SAETTE

MUSICA FRESCA O DECONGELATA

“Super Cut” (Ravenna) di Adriano Zanni

VISIBILI & INVISIBILI


20 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 14-20 dicembre 2023

PROVATO PER VOI

a red per un a entura eno astronomica uori da li sc emi tra mezze porzioni e ini spa noli Il nostro racconto di una serata nel piccolo ristorante ravennate: dal menù al conto

Fred Enogastronomico è da qualche anno un nome nuovo nel panorama della ristorazione cittadina, segnalato da attenti gourmet tra le novità più interessanti del settore per una proposta che tenta di allontanarsi dai canoni. Sicuramente difficile da notare, poco fuori dal centro cittadino di Ravenna, sconta i problemi di essere affacciato su una strada trafficata (circonvallazione alla rotonda dei Goti), senza parcheggio immediatamente a ridosso e senza un’insegna particolarmente vistosa. Inevitabile che il suo successo poggi le basi sul passaparola. Detto di una location per forza di cose poco di impatto, è stato fatto comunque un ottimo lavoro all’interno, allestendo un ambiente informale, a metà tra l’eleganza del modernariato e il calore dei bistrò, arredato con gusto, con sedute comode (alcune decine di coperti in tutto) e spazio sui tavoli sufficiente. Insomma, da Fred ci si sente a proprio agio. Merito anche dei titolari, che offrono un servizio attento e soprattutto appassionato, con qualche sbavatura del tutto accettabile in un tipo di locale che non vuole essere il classico ristorante “ingessato”. Con un encomio particolare per il maître Pietro Raggi e il suo amore sconfinato (che va di pari passo con la conoscenza) per i vini, raccontati nel dettaglio, consigliando l’abbinamento perfetto tra proposte locali, nazionali e pure internazionali. Arrivando al menù, la vera particolarità è la formula in stile “tapas”, senza antipasti, primi e secondi, ma con una sorta di elenco di mezze

porzioni per divertirsi a creare il proprio menù personalizzato. Nella cena al centro di questa recensione abbiamo provato dieci piatti in quattro persone, abbinati a due bottiglie di vino, a un bicchiere di passito e a un altro vino al calice. Andiamoli a vedere nel dettaglio. Uno dei piatti più “instagrammabili” è il tris di Azzurro, con un bao bun (piccolo panino cotto a vapore tipico della cucina cinese) al nero di seppia con sgombro affumicato, pomodori secchi, burrata, insalata, cipolla caramellata e origano, sarda in saor e cotolette di alici con maionese lime e zenzero: tutto gustoso e ben riuscito, senza però l’effetto wow che forse sarebbe lecito attendersi da una portata così composita. Altro piatto misto è il “Cuoppo vegetariano” - che ha sollevato qualche dubbio per l’eccessiva semplicità - con una pizzella con cicoria e scamorza affumicata, polenta fritta con squaquerone, falafel, yogurt greco e cipollina e pallotte cacio ova. Ecco poi la fregola con seppia al nero, veraci, pavarazze, crema di ostrica e olio al prezzemolo, che si è rivelato invece di una bontà imbarazzante. L’equilibrio è centratissimo, sapori che stanno perfettamente insieme e anche bello da vedere, servito in un piatto molto elegante. Non da meno i porcini con tuorlo d’uovo, pane (briciole abbrustolite), nocciole e crema di parmigiano, un trionfo di morbidezza che non vorresti finisse mai. Le acciughe del Cantabrico con pane nero e burro salato D’Isigny Aop sono probabilmente nel menù per volontà del maître Raggi, che ha lavorato tanto in Francia (e infatti, potendo, da Fred

sarebbe d’uopo assaggiare uno champagne…), e pur non essendo una preparazione, sono servite da manuale, con confezione e tutto, e con le posate giuste. Il flan di zucca, con crema di taleggio e nougatine ai semi di zucca, è molto gustoso, la porzione è giusta ed è ben presentato. Taleggio e zucca si sposano strabene e la croccantezza della nougatine crea il giusto bilanciamento. Ottime anche le capesante con crema di topinambur e fiori fritti, nocciole e salsa di corallo, ma purtroppo due capesante di numero son quasi difficili da chiamare piatto, e 14 euro non sono pochi. Menzione particolare poi per la scaloppa di foie gras d’anatra con pan brioche, pere alla sena-

IL PARERE DEL GOURMET Esperienze di degustazione nei locali di Ravenna e della Romagna. Senza pregiudizi e prebende, il racconto del piacere di stare a tavola fra cibi autentici, ospitalità e giusto conto

pe e riduzione di Jerez Px - indipendentemente da come la si pensi dal punto di vista etico - una goduria per il palato, peccato solo per la quantità davvero esageratamente scarsa, anche per una mezza porzione e seppur consapevoli di avere di fronte una materia prima di alta qualità. Meno emozionante il trancio di ricciola, comunque bello nella sua crema di cavolfiore viola affumicato, scarola, acciughe e olive. Con ancora un certo languorino, inevitabile provare poi un fritto dell’Adriatico ottimamente riuscito, per chi ama il pesce “povero”, con le chips di alghe che davano al piatto una sapidità irresistibile. Sul fronte vini, ci siamo fatti intrigare da due

arte e cucina

Menù di Capodanno Capesante Arrostite con crema di zucca e salvia Baccalà Mantecato alla robiola su taralli e taggiasche Insalata di polipo su mosaico di lenticchie alle arance Calamaro con castagne al Porto e erba cipollina Paccheri con datterino, ricciola e crema di basilico

Filetto di rombo su crema di cannellini e bietola ripassata Sigaro di gamberi al basilico Dolce “Raffaello” con mousse di nocciola e cocco Acqua, vino, caffè e spumante a mezzanotte

95 euro

Musica e Giochi Animeranno la Serata

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GUSTO / 21 14-20 dicembre 2023 RAVENNA&DINTORNI

LA PAGELLA DI

COSE BUONE DI CASA

Fred Enogastronomico Ambiente 3 Servizio 4 Cibo e Vino 4 Qualità / Prezzo 3

A cura di Angela Schiavina

Dolcetti pugliesi di pasta di mandorle Ecco i dolcetti da gustare la sera della vigilia. Una ricetta semplice, di Annamaria Tarantini, insegnante Aici della Masseria Garrappa (Puglia). Ingredienti: 200 gr di zucchero semolato; 300 gr di mandorle pelate (da frullare fino a ridurle in farina o acquistare direttamente la farina); acqua quanto basta. Preparazione: in una casseruola versate lo zucchero poi aggiungere un po’ d’ acqua, quanta è necessaria per scioglierlo. Aggiungere la farina di mandorle, togliendo dal fuoco il tegame e girando velocemente l’impasto, poi riportate sul fuoco e sempre mescolando aspettate che il composto si stacchi dalle pareti e dal fondo del tegame. Versatelo poi su un piano di marmo o in una ciotola e mescolate o spatolate fino al raffreddamento. Ora dividiamo l’impasto in tre: nel primo aggiungiamo un cucchiaino di polvere di caffè, nel secondo due cucchiaini di polvere di cacao amaro e nel terzo poco Alchermes per dare un bel colore rosato. Possiamo aromatizzare l’impasto in molti modi. Facciamo delle palline poco più piccole di una noce, rotoliamole nello zucchero semolato o nelle codette di cioccolato e sistemiamole in pirottini di carta. Decoriamole con pistacchi, mandorle tostate, canditi. Sistemiamole su una alzatina di vetro o su un piatto e lasciamo per qualche ora in frigorifero. Chiuse in scatole di latta in frigorifero, si conservano per diversi giorni. Possiamo aromatizzarle anche con liquori. Io le ho preparate così: al caffè decorate con un chicco di caffè al cioccolato; al cacao passate nelle codette di cioccolato; con l’Alchermes e un cubetto di cedro candito; semplici bianche aromatizzate con il limoncello e decorate con un pistacchio (pelato); aromatizzate con un liquore alla menta e decorate con mezza ciliegia rossa candita.

Da sinistra in senso orario: fregola, Azzurro, capesante e fritto dell’Adriatico

proposte naturali bianche spagnole, molto versatili per tutto il menù, di cui davvero interessante è stato l’O Sebal 2021 da uve Albariño di Bodegas Albamar, in Galizia. Un vino sapido, vibrante e freschissimo, che restituisce magnificamente la vicinanza dell’Oceano Atlantico. Viene invece dalla Catalogna il Clar di Finca Perera, un uvaggio di varietà tipiche catalane e internazionali dal colore giallo ocra con riflessi ramati e la tipica velatura del biodinamico. I profumi che si colgono sono però quasi in antitesi, lievi: una freschezza di scorze di agrumi, mescolata a sentori di frutta a polpa bianca. Si è insinuato con personalità tra le varie portate, ottimo consiglio. Classico, ma riuscito, il tortino di castagne che ha

SBICCHIERATE chiuso la cena con fondente di zucca e salsa ai cachi, che probabilmente non valeva però gli 8 euro. Ancora più inspiegabili - in tutta sincerità - i 3 euro a testa di coperto, considerato il tentativo appunto di non rendere Fred un ristorante così formale, oltre al cestino del pane non certo di categoria superiore e la totale assenza di entrée o pre-dessert o cioccolateria finale. Apprezzatissimo invece l’omaggio di vermouth romagnolo, così come il piccolo sconto di un paio d’euro al conto finale che si è attestato sui 220 euro, al termine di una cena di cui ne avresti comunque voluto ancora (considerazione che è sia il pregio che il difetto della serata). Guido Sani

A cura di Alessandro Fogli

Lo spumante inglese e lo Champagne Il cambiamento climatico non esiste. E infatti in questo momento io non sto degustando uno spumante inglese che può superare anche certi Champagne da destra con le corna. Uno spumante, lo sparkling wine brut “Classic Cuvée” di Nyetimber, che quindici anni fa, nel Sussex, col cappero che lo producevano. E invece – sorpresa – adesso, del tutto casualmente, il clima in Champagne è diventato troppo mite, senza quelle basse temperature che sono fondamentali per interrompere le fermentazioni secondarie in vetro, mentre invece in Inghilterra vi sono le condizioni ideali per la crescita di chardonnay, pinot noir e pinot meunier. Tempo dieci anni, in Champagne, lo zibibbo, ci raccolgono...

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AMICI ANIMALI

22 / SPECIALE RAVENNA&DINTORNI

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14-20 dicembre 2023

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Il medico veterinario Matteo Galliani mette in guardia genitori, parenti e amici: «L’esperienza di vita con un animale deve essere consapevole. Se proprio lo si vuole regalare, meglio accompagnare il destinatario a sceglierlo» Mancano ormai pochi giorni al Natale e tutti si aspettano un bel regalo. Molto spesso, soprattutto i più piccoli – dotati di una fantasia inesauribile – vorrebbero un bel cucciolo. E così sono tanti i genitori o i nonni che assecondano questo sogno, pensando di fare il regalo più bello del mondo. E invece rischiano di fare un danno perché quella che si vede come una bellissima sorpresa di Natale – sia esso un gattino, un cagnolino o anche un animaletto apparentemente meno impegnativo – è in realtà un obbligo di aderire a un impegno che durerà anni e anni. E non si può poi fare come accade a volte coi giocattoli che vengono messi in un angolo o persino buttati via. Fa pensare il fatto che, secondo alcune statistiche, circa il 40 per cento di cani e gatti regalati a Natale sia destinato a diventare un randagio entro l’estate successiva. Questo ovviamente non vuol dire che sia sbagliato regalare un cucciolo, ma lo è senza le dovute precauzioni, e quindi se fatto come un gesto superficiale, frutto di un capriccio o spinti dall’impulso di fare un regalo originale senza aver prima valutato tutte le possibili conseguenze. «L’esperienza di vita con un animale – afferma il medico veterinario Matteo Galliani della Clinica Veterinaria di Russi – deve essere consapevole, per le responsabilità che comporta. Molto spesso è difficile resistere ai desideri dei bambini. Io stesso che sono un papà di due bambini, mi rendo conto che se fosse per i miei figli ci sono giornate in cui dovrei tornare a casa con venti animali. Ma questo non può accadere, perché poi non sarebbe possibile inserirli bene nell’ambiente domestico e nella vita frenetica di tutti i giorni». Regalare un animale a una persona che non si sa quanto possa essere pronta ad accoglierlo, alla fine è dunque una cosa che si ritorce contro tutti: contro l’animale che non verrebbe trattato nel migliore dei modi, contro la persona che vivrebbe il tutto come un peso. Ma, alla fine, con le rinunce

di proprietà a rimetterci sarà soprattutto l’animale che finirà al canile. «Se proprio volete regalare un animale – spiega Galliani -, accompagnate la persona stessa a sceglierselo. Secondo le statistiche infatti il 100 per cento di chi vuole davvero un animale, lo va a prendere, lo porta a casa e poi lo tratta bene. Il primo requisito dunque è la consapevolezza di diventare proprietari. In secondo luogo, è necessario conoscere bene l’animale con cui si desidera convivere per non avere brutte sorprese. Ci sono infatti precise esigenze di spazio, di abitudini e anche di trattamenti sanitari di cui tener conto. Per avere tutte le informazioni del caso, è bene chiedere ai medici veterinari o a tutti i vari tecnici ed educatori competenti che potranno anche consigliare il tipo di razza o se preferire un maschio o una femmina» Un’altra questione per Galliani riguarda poi la scelta fra un animale di razza o meno. Così come è comprensibile il desiderio di un cucciolo di razza, lo è altrettanto il pensiero di rivolgersi a un cane curato e custodito in un canile – che non è per forza di serie B – a cui dare una seconda chance. In definitiva, l’etica allevatoriale da una parte, un modo di lottare contro il randagismo dall’altra. Può essere meno impegnativo prendere altri animaletti domestici che non siano cani e gatti? «Non proprio, anzi – precisa il medico veterinario -. Conigli, furetti, tartarughe, criceti, pesci, hanno spesso esigenze alimentari o abitudini di vita così particolari da non essere così facilmente rispettate e le cui conseguenze possono essere pericolose per gli animali e gli esseri umani stessi».

Una valida alternativa, per testare la propensione a diventare proprietario di un animale? «L’adozione a distanza che favorisce un percorso di avvicinamento all’animale, con visite periodiche e regolari. Ci sono tante associazioni che si occupano di questo tipo di servizio». Roberta Bezzi

CON CLINICA VETERINARIA RUSSI Via Mozambico 9 48026 Russi (RA)

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La nostra missione è la salute dei vostri amici animali CENTRO POLISPECIALISTICO PER LA PREVENZIONE E LA CURA DELLE MALATTIE DEGLI ANIMALI Servizi di: Diagnostica tac e RM Chirurgia laparoscopica microinvasiva Chirurgia ortopedica Neurochirurgia e chirurgia oncologica


AMICI ANIMALI CUSTODIA

I RANDAGI DI CESENATICO RESTERANNO AL CANILE DI CERVIA PER UN ALTRO ANNO Accordo raggiunto tra i due Comuni, in cambio di 15mila euro Le amministrazioni di Cervia e Cesenatico hanno raggiunto un accordo per la custodia e la cura dei cani randagi del comune di Cesenatico. Xxx La collaborazione fra i due enti risale al 2017 quando il Comune di Cesenatico, sprovvisto di strutture per il ricovero e la cura di cani rinvenuti sul territorio, ha chiesto a quello di Cervia la disponibilità ad accogliere nel proprio canile un numero massimo di dieci cani. L’accordo poi da allora è stato continuativamente rinnovato. Il Comune di Cesenatico ora ha avviato la realizzazione di una proprio canile e in attesa che questo divenga operativo, ha chiesto di poter proseguire la collaborazione con il Comune di Cervia per un altro anno. Cervia per collaborazione fra istituzioni ha ritenuto di accogliere la richiesta e anche il gestore del canile, l’Associazione di volontariato “Arca 2005 Odv” ha manifestato la propria disponibilità e collaborazione a farsi carico della custodia e cura dei cani. Il Comune di Cesenatico trasferirà al Comune di Cervia, sulla base del nuovo accordo, la somma di 15.330 euro per le attività aggiuntive svolte per l’ospitalità dei cani provenienti da Cesenatico e per le spese sostenute per il funzionamento della struttura come utenze, manutenzione, assicurazioni.

NATALE

SFILATA A CERVIA PER IL “MIGLIOR ASSISTENTE” Sabato 16 dicembre dalle 14.30 in piazza Garibaldi, a Cervia, sfilata a tema natalizio con gli amici a quattro zampe, per eleggere il miglior assistente di Babbo Natale. Evento realizzato in collaborazione con Arca2000.

SPECIALE / 23 14-20 dicembre 2023 RAVENNA&DINTORNI

EDUCAZIONE Una passeggiata in spiaggia con il proprio cane e un esperto che aiuterà a gestire le difficoltà all’aria aperta Sabato 16 dicembre è in programma una passeggiata in spiaggia (a Marina di Ravenna o Marina Romea) “arricchita con educatore ThinkDog”. La preiscrizione è obbligatoria al 339 4285362. Il contributo sarà di 20 euro e servirà per aiutare gli animali in difficoltà dell’associazione Clama, che organizza l’evento. L’attività prevede 2-3 ore di camminata con il cane al guinzaglio accompagnati da un educatore che aiuterà i presenti a gestire le difficoltà che possono nascere durante l’uscita all’aria aperta.

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FIDO IN AFFID

KIKO Kiko è un meraviglioso mix cocker color cioccolato di 4 anni (classe 2019); pesa circa 13 chili, è quindi una taglia medio piccola. Super affettuoso, allegro e vivace, è abituato a cani e gatti. Finora ha vissuto in casa, ma per motivi che non dipendono da lui deve trovare una nuova famiglia, affettuosa almeno quanto lui! Per info: cell. 335 7713645

ADOTTAMICI MACCHIA E SCHEGGIA Siamo Macchia e Scheggia, due simpaticissimi micetti! Siamo fratelli, abbiamo circa 4 mesi (nati in agosto 2023) e siamo complementari: Scheggia curioso e spavaldo, Macchia timido e riservato. Giochiamo insieme, siamo dei veri teneroni; abituati in casa, soprattutto sul divano… Aspettiamo la telefonata di una persona speciale che ci voglia adottare, vuoi essere tu? Per info: cell. 333 2070079

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