PRIMA DI REBIS - catalogo mostra 22.11.2012

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PRIMA DI REBIS

22 novembre 2012 vernissage 18.30 - 21.30

Chiesa Bizantina di San Michele Arcangelo – Cripta Piazza Cavour ang. via Giolitti, Torino 3


PRIMA DI REBIS vernissage 22 novembre 2012 ore 18.30 - 21.30 dal 23 novembre al 22 dicembre 2012 ore 16.00 - 20.00 Chiesa Bizantina di San Michele Arcangelo – Cripta Piazza Cavour ang. via Giolitti, Torino

a cura del Prof. Edoardo di Mauro Docente dell’Accademia Albertina delle Belle Arti Teoria e Metodologia del contemporaneo Storia e metodologia della critica d’arte Direttore del MAU– Museo Arte Urbana Torino Organizzazione e luci Arch. Alessia Peisino Arkité Studio www.arkite.it

Ufficio stampa e comunicazione Emanuela Bernascone Fotografia Andrea Biagiolini Daniele Coin Valeria Ferrero Yulia Mikheeva Giorgio Potenza Andrea Sosso Immagine grafica e catalogo Andrea Sosso www.andreasosso.com 4


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Si ringrazia per il prestito dell’opera “Oltre lo spazialismo concettuale_0001” 6


Prima di Rebis Negli anni ’80 si entra in quella che molti definiscono, non di rado con confusione terminologica, stagione postmoderna, etichetta che va usata come parziale sinonimo di contemporaneità, a meglio indicarne una condizione di non del tutto compiuto dispiegamento. Molti segnali, manifestatisi a partire dall’inizio del nuovo millennio, fanno intendere come questo interregno sia terminato, e sono una globalizzazione economica e culturale ansiosa di essere governata con spirito giusto ed equanime, come richiedono ampi movimenti di opposizione, la cultura occidentale messa alle corde dai flussi migratori e dal terrorismo islamico, con l’abbattimento delle Torri Gemelle ad indicarci che il mondo virtuale in cui ci siamo più o meno pigramente cullati per un ventennio abbondante si è alla fine manifestato con una oggettività concreta e devastante abbattendo il confine con il reale, la crisi definitiva degli ultimi nuclei di capitalismo tradizionale, ancora non piegatisi alla necessità di collocarsi in un ambito sopranazionale di scambi ed accorpamenti governati dalle leggi della finanza internazionale, la cui accentuazione in chiave speculativa ha generato l’attuale invadenza dei mercati, e la crisi degli stati nazione, che attanaglia in maniera angosciante i paesi del bacino mediterraneo, culla della civiltà occidentale. Tuttavia, pur in presenza di una sensazione diffusa di sconcerto ed incertezza, si avverte il senso di una

stagione che si libera da una sia pur compiacente stagnazione per approdare ad un orizzonte, in un modo o nell’altro, rinnovato, ad una nuova epoca. Naturalmente l’arte, e non poteva essere diversamente, ha seguito in parallelo questi mutamenti, ora assecondandoli, ora precedendoli. A partire dalla seconda metà degli anni’70 e per tutti gli anni’80, ha inizio quella fase di esaurimento dell’incedere progressivo del linguaggio delle avanguardie con l’avvento di un nuovo e diffuso clima, caratterizzato inizialmente dal ritorno della manualità pittorica ed in seguito da un eclettismo stilistico dove la citazione delle principali esperienze formali del Novecento si è abbinato al tentativo di stabilire un dialogo con una realtà caratterizzata da una presenza sempre più invasiva delle nuove tecnologie e degli strumenti di comunicazione. Gli anni’90 hanno sostanzialmente proseguito in questa direzione, con una marcata presenza della fotografia e del video ed un graduale infittirsi delle presenze operanti a vario titolo nella scena artistica, fenomeno ulteriormente accentuatosi a partire dagli anni Zero. Lo scenario attuale si presenta del tutto globalizzato; si moltiplicano eventi, fiere e biennali, Cina ed India entrano in forze nel sistema, la Russia ed i paesi dell’est le hanno di poco precedute, la bolla speculativa ed il denaro facile in possesso degli oligarchi e della finanza internazionali conducono a valutazioni assoluta7


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mente impensabili solo venti anni fa. Tuttavia il moltiplicarsi delle possibilità espositive, e l’invasività della comunicazione tramite internet, conducono anche ad effetti positivi. Non è più praticabile alcuna censura quanto meno in termini di oscuramento delle notizie ed aumenta il livello di esponibilità, quindi si determina una condizione maggiormente pluralista. Dall’altro lato si manifesta una estetizzazione diffusa della società che è stata efficacemente stigmatizzata dal filosofo francese Yves Michaud con il suo saggio “L’arte allo stato gassoso”, dove si evidenzia come il mondo è ormai straordinariamente bello ed alle opere d’arte si sono sostituite le esperienze, con l’effetto artistico a prevalere sul tradizionale oggetto. Il tutto all’interno di una società “liquida”, come da definizione del sociologo Bauman, dove si vive un eterno presente contraddistinto per paradosso da una mobilità in cui il cambiamento non è più un passaggio ma lo strumento stesso dell’esistere. Quindi gli artisti, o gli operatori visivi in genere, devono assumersi la responsabilità di dotare di senso il qui ed ora, adoperando spunti e tracce colti con prontezza dal presente. Rebis, con il suo progetto artistico - concettuale articolato nella forma di un vero e proprio manifesto, pone dei problemi tangibili rispetto alla definizione dell’arte ed al ruolo dell’artista, oppressi, sia la disciplina che la professione, dal peso di una tradizione passata e recente, che biso8

gna comprendere ed assimilare per potersi proiettare in quello che gli autori definiscono un “dopo”. Significativo il fatto che l’allestimento si dispieghi nelle sale della Chiesa Bizantina di San Michele Arcangelo, nella torinese piazza Cavour, fatto che mi fa venire in mente, con piacere, una mostra da me curata nel gennaio 2009 presso la Basilica di Santo Stefano a Bologna. Nonostante l’apparente secolarizzazione avvenuta nel corso del Novecento, la parziale resa all’immanente costituito dalle ragioni della tecnica e del mercato, l’arte contemporanea è in realtà più spesso di quanto si creda alla ricerca di un confronto con la spiritualità. Quella di Rebis è una riflessione colta, ma al tempo stesso ironica ed irriverente, sul percorso della storia dell’arte, naturalmente correlata alla riflessione estetico - filosofica sulla natura e lo scopo della stessa, ed al dibattito critico, oggi alquanto carente e sostituito in prevalenza dalla pratica, generalmente passiva e culturalmente succube, della curatela. Nelle interviste e negli spunti di riflessione riportati in catalogo, Rebis pone in essere una interessante dicotomia tra Prima e Dopo che, nella sua visione, diviene una vera e propria coppia dialettica. Per lunghi secoli l’arte, a partire dalla filosofia presocratica, era sempre interpretata in relazione a qualcos’altro, la dimensione religiosa, la rappresentazione naturalistica, l’approdo catartico,. la materia, od il potere esercitato dalla committenza. In seguito la graduale


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emancipazione dalla dimensione metafisica che, dopo un consistente preludio manifestatosi nella stagione del Manierismo, si concretizza nell’epoca dell’Illuminismo, con la filosofia kantiana che sancisce l’universalità del giudizio soggettivo, ed il tedesco Baumgarten che, nel 1750, pubblicando il saggio intitolato “Estetica”, da corpo ad un vero e proprio consorzio culturale teorizzando una “filosofia dell’arte”, rende l’arte gradualmente estranea alla tradizionale categoria del Bello. Perché il percorso si completi occorreranno ancora due secoli quando l’arte, per effetto del progresso tecnologico e dell’avvento delle tecniche di riproduzione, in primis la fotografia, abbandonerà il suo involucro bidimensionale e la staticità del monumentalismo scultoreo, per fondersi con l’ambiente alla ricerca di un rapporto possibile tra artificio e natura o, nei casi più estremi del concettualismo di matrice tautologica, esibirà solo i meccanismi costituivi ed i procedimenti mentali del fare artistico. Il seguito è un percorso che porta all’oggi. L’azzeramento pressochè totale avvenuto nella stagione Concettuale interrompe il darwinismo linguistico dell’avanguardia novecentesca. Verso la fine degli anni Settanta gli artisti riprendono in mano la tela ed i pennelli, e si abbeverano alle fonti della citazione adottando lo schema, mutuato dalla filosofia francese di Deleuze, della “ripetizione differente”, titolo di una celebre mostra curata da Renato

Barilli nel 1974. In seguito, dalla seconda metà degli anni Ottanta, entriamo in una dimensione di eclettismo stilistico dove gli artisti, pur non abbandonando la rinnovata dimensione pittorica, linguaggio in grado di adeguarsi ai tempi e di perpetuarsi all’infinito, iniziano a cimentarsi con l’invasività della tecnologia e dei nuovi media, praticando un atteggiamento che prevede la fuga dal contingente ed il rifugio nella dimensione allegorica o, all’opposto, l’adesione estrema nei confronti del reale, affrontato in molti casi nei suoi aspetti più abietti e disgustosi, alla ricerca di una nuova dimensione del Sublime. Rebis affronta nodi e contraddizioni della contemporaneità, entrata in una fase di globalizzazione omologante, come da me citato in apertura. Da un’affermazione contenuta nella prima intervista : “ Avendo perso l’arte contemporanea l’ancoraggio sia alla Metafisica che alla Realtà si propone essa stessa come Religione e Chiesa ; anzi … è diventata il luogo politeista delle tante Chiese. Oggi ogni artista è un sacerdote”. Osservazioni quanto mai opportune. L’estetologo Mario Perniola in un saggio del 2000, ma attualissimo all’oggi, intitolato “L’arte e la sua ombra” si sofferma su questo ritorno della dimensione auratica dell’arte. Walter Benjamin, nel suo fondamentale saggio del 1936 intitolato “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”, sosteneva come l’arte, per effetto del progresso della tecnica, e l’avvento di strumenti 9


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di riproduzione come la litografia, poi la fotografia, quindi il cinema, avesse perso quell’aura di esclusività che l’aveva, per lunghi secoli, caratterizzata, per passare dal territorio della magia e della ritualità, a quello della politica. Quell’aura è viceversa, in diversi modi e maniere, ricomparsa sulla ribalta con incedere progressivo fino ai giorni nostri. Ma fu lo stesso Benjamin, con lungimiranza, a prevedere la possibilità di un terzo regime dell’arte e dell’esperienza estetica, da lui definita “sex appeal dell’inorganico”. Un’ arte che partecipa della patologia dell’esperienza religiosa nella forma del feticismo, così come all’immaginazione tecnologica nella forma dell’animazione del non vivente, per citare le osservazioni di Perniola. La nuova aura dell’opera d’arte è determinata dalla sua volontaria esclusività, rafforzata da un tacito patto con le istituzioni, e dal brand dell’artista alla moda, diventato partecipe dello star system, e per questo collezionato a cifre stratosferiche, con buona pace del pubblico dei fruitori, sempre più escluso da questa perversa corsa alla novità, che sostanzialmente condanna il sistema dell’arte ad una perenne stagnazione. Quanto vale per il sistema non vale per l’artista, sembra dire Rebis. Consci della lezione della tradizione, non bisogna rimpiangere l’antica categoria del Bello, oggi non più proponibile. Occorre andare oltre, in una dimensione di consapevolezza del proprio lavoro e della propria fun10

zione, quanto mai attuale in una civiltà di estetica diffusa. Ed allora il percorso si allarga dalla dimensione teorica a quella concreta delle opere esposte in questo allestimento. I lavori, di solido impianto tecnico, dimostrano la volontà di Rebis di porsi in sintonia con il presente adoperando una sorta di corto circuito tra prospettive spazio-temporali diverse, avvalendosi della tradizione dell’avanguardia così come della stagione moderna per proiettarsi nella dimensione del “qui ed ora” . Si parte con la serie di tele ad olio intitolata “Oltre lo spazialismo concettuale”, dove monocromi “tagliati” alla maniera di Lucio Fontana a significare la violazione simbolica della materia, vengono “penetrati” da frutti di vario genere dipinti con raffinata manualità, ad indicare come l’arte compia da sempre un percorso curvilineo esteso a trecentosessanta gradi, come ebbe già ad intuire nell’Ottocento il critico e storico dell’arte John Ruskin, che amava di pari lo sguardo rivolto al passato dei Preraffaeliti e le sperimentazioni al limite dell’informale del Turner maturo. Seguono poi le riproduzioni di due celebri opere del Caravaggio, “La crocifissione di Pietro” e il “Bacco”, dove i fori seguono in questo caso una traiettoria circolare, invertendo il significato concettuale rispetto alla serie precedente, ma giungendo ad un risultato sostanzialmente omologo. Abbiamo poi due icone del Novecento, Kasimir Malevic


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e Andy Warhol, ritratti in chiave neo pop, nella serie “Kinder”, che stigmatizza efficacemente la serializzazione in atto nella scena dell’arte, per passare ai “Ritratto - autoritratto”, olio su legno e specchio, ad indicare il perenne guardare ed essere al contempo guardati che caratterizza l’atto della visione sin dalla concezione estetica vigente nella Grecia antica. Altri lavori che completano questa stimolante personale sono una tela che mescola vari stilemi della pittura contemporanea in un eclettico caleidoscopio di piani tra loro intrecciati, una bandiera italiana in dissolvenza, corrosivo omaggio, in relazione alla nostra incerta situazione attuale, ad un 151° anniversario dell’unificazione, ed un contenitore, decorato con vernice dorata, contenente musicassette dedicate ad artisti di fama, ironico riferimento allo strapotere del mercato dell’arte. Edoardo Di Mauro Luglio 2012

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TITLE: Oltre lo spazialismo concettuale_0001. MEASURE: 100x120. TECHNIQUE: Oil on canvas, cut. YEAR: 2010. 12


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TITLE: Oltre lo spazialismo concettuale_0097. MEASURE: 100x120. TECHNIQUE: Oil on canvas, cut. YEAR: 2011. 14


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TITLE: Oltre lo spazialismo concettuale_0178. MEASURE: 100x120. TECHNIQUE: Oil on canvas, cuts. YEAR: 2011. 16


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TITLE: Oltre lo spazialismo concettuale_0181. MEASURE: 100x120. TECHNIQUE: Oil on canvas, cut. YEAR: 2011. 18


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TITLE: Oltre lo spazialismo concettuale_0182. MEASURE: 100x120. TECHNIQUE: Oil on canvas, cut. YEAR: 2011. 20


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TITLE: Oltre lo spazialismo concettuale_0187. MEASURE: 100x120. TECHNIQUE: Oil on canvas, cut. YEAR: 2011. 22


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TITLE: Oltre lo spazialismo concettuale_0188. MEASURE: 100x120. TECHNIQUE: Oil on canvas, cuts. YEAR: 2011. 24


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TITLE: Oltre lo spazialismo concettuale_0193. MEASURE: 100x120. TECHNIQUE: Oil on canvas, cuts. YEAR: 2011. 26


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TITLE: Oltre lo spazialismo concettuale_0209. MEASURE: 100x120. TECHNIQUE: Oil on canvas cut. YEAR: 2011. 28


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TITLE: Oltre lo spazialismo concettuale_0151. MEASURE: 100x120. TECHNIQUE: Oil on canvas, cuts. YEAR: 2011. 30


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TITLE: Oltre lo spazialismo concettuale_0077. MEASURE: 100x120. TECHNIQUE: Oil on canvas, cuts. YEAR: 2011. 32


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TITLE: Contemporanei. La crocifissione di Pietro. Caravaggio_0019. MEASURE: 60x80. TECHNIQUE: Oil on canvas, shearing circles. YEAR: 2011. 34


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TITLE: Contemporanei. Bacco. Caravaggio_0020. MEASURE: 90x100. TECHNIQUE: Oil on canvas, shearing circles. YEAR: 2012. 36


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TITLE: Serie Kinder. Kasimir Malevic_0054. MEASURE: 60x80. TECHNIQUE: Oil on canvas. YEAR: 2005. 38


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TITLE: Serie Kinder. Andy Wharol_0040. MEASURE: 60x80. TECHNIQUE: Oil on canvas. YEAR: 2003. 40


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TITLE: Spazialismo. Nulla oltre i termini della tela_0001. MEASURE: 100x120. TECHNIQUE: Oil on canvas, cut. YEAR: 2012. 42


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Image match Lato AB Ritratto-Autoritratto_0059

Image match Lato BA Ritratto-Autoritratto_0059

TITLE: Ritratto-Autoritratto_0059. MEASURE: 75,5x60,5. TECHNIQUE: Oil on wood, mirror. YEAR: 2011. 44


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Image match Lato AB Ritratto-Autoritratto_0068

Image match Lato BA Ritratto-Autoritratto_0068

TITLE: Ritratto-Autoritratto_0068. MEASURE: 75,5x60,5. TECHNIQUE: Oil on wood, mirror. YEAR: 2011. 46


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Image match An airman

TITLE: An airman. MEASURE: 120 x80. TECHNIQUE: Oil on canvas YEAR: 2012. 48


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Image match 151° E intanto l’Italia se ne va...

TITLE: 151° E intanto l’Italia se ne va… MEASURE: 120x80. TECHNIQUE: Oil on canvas, gilding. YEAR: 2012. 50


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TITLE: CELO MANCA 0001. TOP SELECTION OF CONTEMPORARY ARTISTS. MEASURE: 49,5X62. P. 8/9 TECHNIQUE: Ready made, rectified. YEAR: 2012. 52


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TITLE: Maurizio Cattelan alla ricerca di una buona idea per stupire il mondo!!! MEASURE: B.120x120 H.122 TECHNIQUE: Installation: Wood, polystyrene, cloth. YEAR: 2012 54


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PRIMA INTERVISTA CON REBIS Cos’è l’arte, chi è un artista? Nel contesto e tempo attuale l’arte contemporanea è ciò che vuole esprimere l’artista; e l’artista è chi si esprime con l’arte. Prima si diceva che l’arte era l’espressione del Bello. Vorrei capire meglio cosa dice… Vorrei storicizzare e parlare di un Prima e di un Dopo. Ed entro nei dettagli: l’Arte è entrata in crisi di identità con l’avvento da un lato della filosofia kantiana che ha disalberato la possibilità dei valori metafisici e quindi anche del Bello, e dall’altro, dall’avvento della tecnologia (fotografia e cinema). L’epoca dei Lumi ha distrutto il Prima. E con meno dottrina cosa intende dire… …che l’avvento della fotografia ha reso psicologicamente inutile l’utilizzo dell’arte come mezzo per rappresentare la realtà e la natura, ma anche che l’impossibilità della verità assoluta ha reso inaccessibile la ricerca del Bello. Teoricamente, l’artista – ora - , con l’arte mostra se stesso al mondo e non più il mondo a se stesso. Un attimo. Restiamo se possibile ai fatti storici e concreti… Storicamente i primi argomenti toccati sono stati la tecnica e la luce. Vedi gli impressionisti ed i fauves. I cambiamenti sono avvenuti tutti come una valanga di neve 56

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che venga giù da una montagna. E l’Olimpo dove risiedono i Valori è altissimo. Ma vuol dire che l’arte si è staccata dal Bello e non è più arte? E’ NO! Non ho mai detto questo, ne intendo dirlo. L’Arte continua ad essere Arte anche senza il Bello. Voglio solo riconoscere un avvenimento. E poi… Il poi è sotto gli occhi di tutti: una valanga che impone sempre più e velocemente nuova ricerca: il suprematismo, piuttosto che il futurismo o i dada e perché no il cubismo. Ma il problema non è cosa si riesca a proporre di nuovo: pop art o transavanguardia, arte povera o land art. L’arte è come il somaro di Cattelan appeso al soffitto che, a ben vedere, è lo stesso artista che ci si è impiccato da solo… Mi sono di nuovo perso… L’artista non risolve il suo problema inseguendo le risposte: il colore, la tecnica, la luce, lo stile e alla fine l’abbandono delle opere per la performance. …. Lo stupore che è insito all’arte non basta: nessuno vicino alla merda d’artista di Manzoni od allo squalo di Saatchi (non è più interessante l’arte ne l’artista, ma chi la promuove…) o di fronte ai video di molti performer o alle cartoline di Kawara prova la stessa emozione


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guardando un opera fatta nel Prima. E quindi?!... Avendo perso l’Arte contemporanea l’ancoraggio sia alla Metafisica che alla Realtà si propone essa stessa come Religione e Chiesa; anzi… è diventata il luogo politeista delle tante Chiese. Oggi ogni artista è un sacerdote. E’ così forte codesta questione che molti artisti contemporanei pongono la loro essenza semplicemente nella Cifra. Voglio dire che pongono tutta la loro energia semplicemente al servizio della riconoscibilità della loro opera. La riconoscibilità dell’opera di un artista dovrebbe essere l’effetto del suo essere e non un preordinato progetto, ma d’altronde… muovendosi in un mare in tempesta e senza punti di riferimento che altro si può pretendere da lui? Ed al profano semplifica la vita vedere figure grasse e riconoscere Botero…

Comunque non ci convince nemmeno l’idea che Leonardo da Vinci che era un artista ed uno scienziato preveggente non abbia mai, dico mai e neppure lontanamente pensato, che fosse possibile lasciare ai posteri la merda d’artista… Ma allora, per Lei, bisogna tornare al Prima? Impossibile. Cosa fare allora? Bisogna prendere finalmente atto che siamo nel Dopo. Così la finiremo di usare stupide, ipocrite frasi quali: interessante, curioso, affascinante, ma non riusciamo più a dire Bello.

E cosa propone? Una novità?NO. Una nuova Cifra?NO. Di stupire?NO. Nuove tecniche e proposte?NO. Una riflessione?Forse, o una considerazione. Ci siamo domandati più volte come mai, ad esempio, Caravaggio o Rubens di fronte ad una tela bianca ancora da principiare non abbiamo mai tentato di procedere oltre la bidimensionalità della stessa… magari perforandola con una lama! Certo allora non esisteva ancora la fotografia… né il cinema… 57


SECONDA INTERVISTA CON REBIS Perché ha sentito l’esigenza del Cosa ci aspetta? Manifesto de/nel Dopo? Il Dopo. Vediamo le difficoltà insormontabili in cui si dibatte l’arte contemporanea, spiaggiata come un cetaceo senza speranza. Vediamo situazioni in cui all’artista si chiede astuzia e non bravura. Vediamo un’ incredibile quantità di artisti presi come sardine nella rete. Vediamo il mondo dell’arte contemporanea come una tonnara in cui si fa mattanza… Tutto questo ci è insopportabile. Ci vuol dire qualcosa del suo rapporto con il mondo degli artisti? Amo l’arte. Rispetto gli artisti. Come intende attuare il programma del Manifesto? Dipingendo. Chi può aderire al Manifesto? Qualsivoglia artista lo desideri. Come si può aderire al Manifesto? Firmandolo. In internet o presso di noi. Ritiene ci possano essere degli esclusi dal Manifesto? No. Come definirebbe la sua pittura? Io dipingo. Lei ritiene realmente terminata l’esperienza dell’Arte Contemporanea? Lei ritiene di no?! 58

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PREMESSA E PROGRAMMA PRIMO LANCIO Ci proponiamo di riaffermare a tutta la comunità degli artisti che non è possibile accettare come convincenti le vie d’uscita che tentano di aprire porte nuove nella casa dell’arte, ritenendo che queste abbiano consumato tutti gli spazi. E’ allora? Non vogliamo più far finta di cercare una nuova proposta o giovani promesse: LA NOVITA’, che peraltro non può più arrivare. Vogliamo tentare di rintracciare le fonti originarie dell’arte ed il primo decisivo passo che compiremo è di far sapere che siamo perfettamente a conoscenza delle motivazioni, - della buona fede e dei trucchetti approntati - ; vogliamo ripercorrere la corrente, non tanto per tornare indietro, ma per comunicare la consapevolezza che tutti; che siamo tutti nel dopo, anche se per alcuni, ciò, avverrà malvolentieri. Cercheremo di incontrare nello spazio dell’arte e, - qualora possibile - , personalmente tutti gli artisti che hanno voluto dare LA NOVITA’ per comunicare. Dipingere figure grasse, accumulare oggetti, impacchettare monumenti creano le condizioni dell’identificazione, ma non sono condizioni sufficienti. Utilizzare le moderne tecnologie, video e computer, utilizzare la scenografia e chiamarla installazione,

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parziale o complessa che sia; mutuare dalla scenografia la performance non aggiunge ne toglie nulla. Tutti costoro dovrebbero ricordarsi dell’artista che preparò l’installazione della busta con la boccetta di veleno e tentò la performance chiedendo a tutti di leggere la lettera, ma solo dopo che essi avessero ingerito il contenuto della boccetta, nessuno l’ascoltò, né l’ascolta tuttora… SECONDO LANCIO L’ora ed il qui è il dopo. Abbiamo la consapevolezza che ormai tutto è ripetizione, persino istituzionalizzata nelle fiere dell’arte: ogni anno appositi spazi sono riservati alle nuove gallerie, ai nuovi artisti, agli emergenti che saranno presto sostituiti dalla NOVITA’ che celebra se stessa. E’ un circo globale, ma ripetitivo. Ora che la consapevolezza è ben presente a cosa ci rivolgeremo? Il primo passo sarà operare nel qui e nell’ora per comunicare con ogni opera, ogni azione che il tempo di queste attività, ricerca e novità, è finito per esaurimento e raggiunta coscienza dell’avvenimento. Finalmente siamo senza infingimenti nel Dopo. 59


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TERZO LANCIO

QUARTO LANCIO

Ogni volta vediamo che l’Arte, che cerca con difficoltà di sfuggire all’insignificanza, si rivolge in NOVITA’. Tutto ciò introduce un’atmosfera irreale, una cesura assoluta tra l’artista, l’occhio e gli addetti: vogliamo comunicare che è noto a tutte le parti sin qui menzionate. A noi dispiace, al contrario di molti addetti che se ne compiacciono e di molti artisti che ci si adattano subendolo.

Non è una questione italiana, della Francia, della Germania, di Londra, Europea, Russa o Americana e nemmeno la Cina ne resta estranea. Anche i luoghi non citati non ne sono esclusi (quali ad esempio il Giappone o il Sudamerica).

Come uscirne?

Noi non proponiamo un nuova via d’uscita, ma ci proponiamo di prendere atto che questa attesa nei confronti dell’Arte non è l’attenzione all’Arte, ma l’attenzione al Nuovo. E le forme che l’avvenimento prende sono state affrontate e sfruttate tutte: dal colore, al metodo ai materiali non si danno più nuove possibilità, ogni campo e tecnica è stato esplorato, ricombinato ed esaurito. Infatti non sono più gli artisti che emergono e si offrono al mondo, anche con l’attenzione di galleristi e critici, ma le grandi Fiere e Fondazioni finanziarie dell’Arte Contemporanea che estraggono dall’omogenea zuppa della novità quanti mestoli vogliono e gli abbisognano per il loro spazi e mezzi al momento della scelta.

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L’Arte è consapevole e globale senza la necessità del mercato, forse è internet, il luogo che annulla spazio e tempo, ad accelerare ed omogeneizzare: fatto stà che lo sguardo dell’Arte sul mondo non ha colore statale, fisico o biologico. La necessità fondante dell’Arte di riabbeverarsi alla sua fonte non esausta è mondiale e nessun artista resta escluso od estraneo al problema. QUINTO LANCIO Qualunque artista concordi con noi può firmare il presente manifesto e vivere nel Dopo.


EXCURSUS VOCI Action painting (pittura d'azione) Aeropittura Ambulanti Anacronismo Art Déco Arte astratta Arte barocca contemporanea Arte classica Arte contemporanea Arte concettuale Arte moderna Arte naïf Art nouveau Arte povera Avanguardia Bambocciate Barrocchismo Barocco Body art Caravaggismo Carolingio Classicismo Cobra Color field painting (pittura a campi di colore) Cubismo Dadaismo De Stijl Divisionismo Enfatismo o Enfartismo Espressionismo Espressionismo astratto Eventualismo Fauves o Fauvismo Futurismo Gotico Gutai Idropittura Impressionismo Informale Iperrealismo Land Art Liberty Linearismo Mac Macchiaioli Manierismo Metafisica Minimalismo o Minimal Art

italiano Neoclassicismo Neosurrealismo Nuova oggettività Orfismo (o Cubismo orfico) Pop art Post-impressionismo Raggismo Realismo Realismo esistenziale (pittura) Rectoversion Rococò Romanticismo Simbolismo Suprematismo Surrealismo Transavanguardia Writing Estratto da “http://it.wikipedia.org/wiki/Pittura” Da Wikipedia, l’enciclopedia libera 2006. Tutti i testi sono disponibili nel rispetto dei termini della GNU Free Documentation License. Politica sulla privacy Informazioni su Wikipedia Avvertenze Integrazione in elenco: Puntinismo Formalismo Astrattismo Concettualismo Spazialismo Scenografia 1 (Installazione) Scenografia 2 (Performance) Elenco voci da babelearte.net Accademismo Acqua Acquaforte Acquatinta Acquerello Acromatismo Action Painting Aerografo Aeropittura 61


EXCURSUS VOCI Affresco American Scene Paintings Anacronismo Anamorfosi Anonimi Anti-Form Arabesco Araldica Art and Language Art Brut Art DĂŠco Art Nouveau Arte Africana Arte Animalista Arte Cinetica Arte Concettuale Arte Cubista Arte Dadaista Arte Decorativa Arte Gotica Arte Impegnata Arte Informale Arte Naif Arte Non-Oggettiva Arte Nucleare Arte Popolare Arte Povera Arte Spaziale Arte Ufficiale Arti Grafiche Artista ed Artigiano Arts and Crafts Ashcan School Assonometria Astrattismo Astrazione Geometrica Autografia Automatismo Autoritratto Avanguardie Azionismo - Wiener AktionismusBad Painting Bande Noire Barocco Bateau-Lavoir Batik Bauhaus Bestiario 62

italiano Bianca Biedermeier Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro) Body Art Camden Town Group Caricatura Chiarismo Cobra Collage Composizione Corrente Costruttivismo Cracking Art Craquelure Cubismo Dadaismo Decadentismo Dipinto Divisionismo Elementarismo Espressionismo Espressionismo Astratto Fauvisme Fluxus Fronte nuovo Funk Art Futurismo Gotico Internazionale Graffitismo Gruppo 58 Gruppo degli Ambulanti Gruppo degli Otto Gutaj Hague school Happening I Dieci Iconografia Immaginismo Impressionismo Incisione Intimismo Iperrealismo Jeune peinture belge Kakemono Kitchen sink school Land Art Liberty Lumismo


EXCURSUS VOCI Macchiaioli Magico Primario Mail Art (o Arte Postale) Manierismo Massurrealismo Metafisica Miniatura Minimalismo Monhoa Mosaico Movimento Arte Concreta (MAC) Muralismo Nabis Natura Morta Naturalismo Nazareni Neoclassicismo Neoespressionismo Neoimpressionismo Neoplasticismo Neoromanticismo Novecento Optical art Orfismo Phases Pittura a secco Pittura ad Olio Pittura murale Pittura segnica Pop art Post Modern Poussinisti Preraffaeliti Primitivismo Primordialismo Plastico Purismo Quadratura Quadriga Quadro Realismo Cubista Realismo Magico Realismo Sociale Regionalismo Rinascimento Rococò Romanisti Romanticismo Rubenisti

italiano Salon des Indépendants Salon des Refusés Scuola di Barbizon Scuola di Fontainebleau Scuola di Norwich Scuola di Parigi Scuola di Posillipo Scuola di Resina Scuola Romana Sei di Torino Sezession Simbolismo Sintetismo Spazialismo Suprematismo Surrealismo Tenebristi Transavanguardia Umanesimo Valori Plastici Verismo Vorticismo Washington color painters Xilografia Zero

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PERCORSO AL DOPO… (Narrazione di Rebis) Una mattina mi sono svegliato con una spiacevole sensazione: era appena stata inventata la fotografia. Dopo secoli di ritratti realizzati per le Famiglie Regnanti, le Autorità e la Grande Borghesia mi sentivo inutile per quanto mi fossi sforzato, anche ad offrire senza compenso la mia arte, la fotografia mi avrebbe battuto per precisione e ricchezza del dettaglio. Ma fu una sensazione di breve durata, mi resi conto che avevo, nonostante il primo impatto, un intero mondo da offrire: l’universo filtrato dai miei occhi. Ed era una novità che piacque. L’Artista doveva avere qualcosa da dire: quello che nell’Arte Contemporanea divenne il Progetto. Era come la rivoluzione dell’appercezione kantiana nel campo dell’esperienza filosofica, l’Artista era il centro e non più il replicatore. Uno dietro l’altro, quasi senza nemmeno accorgermene nel corso della giornata proposi i miei pensieri più convincenti incarnandoli nelle mie opere ed offrendoli al mondo. Capii che potevo manipolare la luce sulla tela, utilizzare speciali tecniche di puntinatura; offrire le esperienze filtrate dalla mia sensibilità; ma, a dire il vero non so dare un’univoca risposta, ne è veramente 64

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importante: si tratti di una richiesta del pubblico, o di una mia necessità interiore di rinnovarmi, -o-, costretto per attirare costantemente l’attenzione sempre velocemente esaurentesi, ma cominciai ad offrire novità passo dopo passo. Con l’Arte non cercavo di assurgere all’Assoluto, all’Uno, ma cercando di abbracciarla ed abbracciarmi, facendo perno solo su me stesso cominciai nel corso della giornata ad esplorare ed offrire le varie parti che man mano si offrivano: lo Stupore o il Sublime, la Simmetria o la Sezione Aurea, la Tecnica o il Colore: tutto poteva essere offerto come Assoluto, Centro o Uno; mi bastava solo deciderlo: era mia la responsabilità. Non avendo più limiti: ne di tecnica ne supporto sono arrivato ad usare la fotografia spiegando che era pittura e ho spostato una pietra sulla Terra immaginandola Land Art; nessuno mi ha risposto; il critico spesso mi ha preceduto e sollecitato, altre volte ha analizzato e relazionato le mie attività. Gli osservatori hanno solo guardato. Ora a fine interrogo: …e dopo?

giornata

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ПЕРВОЕ ИНТЕРВЬЮ С РЕБИС Что есть Искусство, кто художник? В контексте современности Искусство есть то, что хочет выразить художник. Художник это тот, кто выражает себя с помощью Искусства. Изначально считалось, что Искусство это выражение красоты. Хотелось бы понять лучше что вы говорите: Хочу навести историческую справку и поговорить о ДО и ПОСЛЕ. Начнем с деталей; искусство вошло в кризис с происхождением, с одной стороны, философии Канта, что разобщило возможность метафизических ценностей и, таким образом, Красоты, и, с другой стороны, с рождением технологии (фотографии и кино) Эпоха Lumi разрушило ДО. С меньшей ученостью что вы хотите сказать? …Рождение фотографии сделало психологически ненужным использование Искусства как средства для отображения реальности, но также невозможность абсолютной правды сделало ненужным поиск Красоты. Теоретически художник показывает себя миру, а не мир себе. Подождите. Остановимся, если возможно, на конкретных исторических фактах…

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Исторически первые затронутые аргументы были техника и свет. Взгляните на импрессионистов и fauves. Изменения произошли как снежная лавина, которая внезапно спустилась вниз с горы. Олимп, где живут ценности, очень высок. Это значит, что Искусство отошло от понятия Красота и больше не является Искусством? ДА НЕТ ЖЕ! Я никогда не говорил об этом и не думал. Искусство продолжает быть Искусством даже без Красоты. Хочу только признать это событие. И потом… И потом, что случилось все увидели: лавина, возрастая и набирая скорость, открыла пространство для нового поиска: супрематизм, футуризм или дадаизм, и, почему нет, кубизм. Но проблема не в том, что нового можно еще предложить: Pop Art или трансавангард, Arte Povera или Land Art. Искусство это как осел Каттелана, подвешенный к потолку, который, если рассмотреть, это тот же художник, засунувший себя туда сам. Я снова затрудняюсь… Художник не решает свою проблему, преследуя ответы: цвет, техника, свет, стиль и, в конце концов, отдается перформансу. …Инстинктивного удивления не хватает Искусству: 65


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никто рядом с фекалиями Манзони или с акулой из галереи Саатчи или открытки Кавара не чувствует те же эмоции, смотря на произведения созданные ДО. Больше не интересно ни Искусство ни художник, а тот, кто выносит это в свет, т.е. artpromouter) И таким образом?!... Т.к. Современное Искусство потерялось в метафизике и реальности, оно предлагает себя и как Религия и как Церковь; напротив это стало местом политеизма многих церквей. Сегодня каждый художник есть служитель своей Церкви. Настолько силен этот вопрос, что многие современные художники ставят свое существование в Цифру, т. е. внедряют всю свою энергию на то, чтобы их работа была просто узнаваема. Распознание произведения одного художника должно быть эффектом его существования, а не заданного проекта, но по другому…двигаясь в бушующем море без точек опоры, чего другого можно хотеть от него? Непрофессионал, увидев толстяка, узнает Ботеро, ему так проще. И что предлагаете? Новое? НЕТ. Новая Цифра? НЕТ. Удивить? НЕТ. Новые техники и предложения? НЕТ. Суждение? Возможно, или соображение. Мы много раз спрашивали себя почему, например, Караваджо 66

и Рубенс, стоя перед холстом, никогда не пробовали перейти его двумерность, например, рассекая его! Конечно, тогда не существовали еще фотография и кино… Тем не менее, нас не убеждает идея, что Леонардо да Винчи, который был художником и ученым – провидцем, никогда не думал, что фекалии художника будут оставлены потомкам… Но тогда, вы думаете, нужно возвратиться в ДО? Это невозможно. Что нужно делать тогда? Нужно понять, наконецто, что мы в ПОСЛЕ. Тогда мы закончим использовать глупые фразы: интересно, интригующе, прекрасно, но мы не сможем больше сказать Красиво.


ВТОРОЕ ИНТЕРВЬЮ С РЕБИС Почему вы почувствовали необходимость этого манифеста? Мы видим сложности с которыми сталкивается современное Искусство. Видим ситуации, в которых художнику требуется хитрость, а не навык, талант. Видим невероятное количество художников, взятых как рыбы в сетку. Мы видим, что мир современного Искусства как рыболовная сеть в которой рыба погибает. Все это невыносимо для нас.

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Как вы считаете, могут быть также отторгнутые от манифеста? Нет.

Можете рассказать нам что нибудь о своем отношении с миром Искусства? Люблю Искусство. Уважаю художников. Как вы предполагаете привести в жизнь программу манифеста? Занимаясь живописью. Кто сможет присоединиться к манифесту? Любой того желающий художник. Как можно присоединиться к Манифесту? Подписав его. В Интернете или при встрече с нами. 67


ВСТУПЛЕНИЕ И ПРОГРАММА ПЕРВЫЙ ХОД Наша цель – это утвердить во всем художественном сообществе, что пути, открывающие новые двери в доме Искусства, не могут больше быть удовлетворительными и приемлимыми, потому что все пути уже были использованы. Тогда что же? Мы не хотим больше создавать видимость, что мы ищем новые предложения или новые обещания, которые не существуют. Мы хотим найти источники оригинального в Искусстве: наш первый решительный шаг в этом направлении будет сообщением, что мы в совершенстве понимаем наши мотивации доброй веры и, почему нет, заготовленных трюков. Мы хотим снова следовать течению, не обязательно возвращаясь назад, но донести до всеобщего сознания, что мы все, каждый из нас, в ПОСЛЕ, даже если это кому-то будет сложно осознать. Мы ищем встречи в пространстве Искусства, насколько это возможно, персонально всех художников, которые хотят нам сообщить НОВОЕ. Рисовать большие фигуры, собирать предметы, покрывать памятники - это создает условия для идентификации, но это недостаточные условия. Использование современной 68

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технологии, видео и компьютера, использование сценографических приемов – инсталляций, создание перформанса, не вносит и не забирает ничего. Все помнят художника, который приготовил инсталляцию из конверта с ядом и пытался разыграть представление, предлагая всем прочитать письмо, но только после того как все проглотили бы содержимое письма, никто тогда его не услышал и вряд ли услышит. ВТОРОЙ ХОД Сейчас, здесь и после Мы осознаем, что все есть повторение, даже узаконенное на выставках Искусства. Каждый год специальные места предназначены для новых галерей, для новых художников, для еще неизвестных, которые быстро будут смещены НОВЫМ, что говорит само за себя. Это глобальная повторяющаяся арена. Сейчас, когда это присутствует в нашем сознании, куда мы обратимся? Первый шаг - это работа здесь и сейчас, чтобы сообщить каждым произведением, каждым действием, что время этих действий, поиск и новое, закончено, и мы осознаем это событие. Наконец-то, мы без прекрас и притворств в ПОСЛЕ.


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ТРЕТИЙ ХОД Каждый раз мы видим, что Искусство, которое с трудом убегает от незначительности, обращается в НОВОЕ. Все это вносит атмосферу нереальности, абсолютной цезуры между художником, публикой и работающими в этом секторе: мы хотим сообщить, что все это уже упоминалось и нам известно. Наперекор многим деятелям от мира Искусства, кто находит удовлетворение в этом, и многие художники адаптируются под давлением, но мы сожалеем об этом. Какой есть выход? Мы не предлагаем новый выход, но предлагаем понять, что это ожидание в Искусстве не есть внимание к Искусству, а ожидание НОВОГО. И формы, что принимает происходящее, были пройдены и выработаны все: цвет, метод и материалы не дают больше новых возможностей. Каждое место и техника уже были открыты, переделаны и исчерпаны. Конечно, больше не художники те, которые появляются и предлагают себя миру, даже заинтересовав галеристов и критиков, а больше Арт-ярмарки и финансовые фонды современного Искусства, которые выжимают из однородного коктейля новостей,

чтобы заполнить их пространства из соображений собственных ресурсов в момент выбора. ЧЕТВЕРТЫЙ ХОД Это не вопрос. Италия ли, Франция, Германия, Лондон, Россия или Америка и даже Китай не остается в стороне. Даже нецитированные места не остаются в стороне (например Япония или Южная Америка). Искусство - сознательно и глобально, без необходимости рыночных отношений, может быть, это Интернет, место которое аннулирует пространство и время, чтобы ускорить и стандартизировать: факт, что взгляд Искусства на мир не имеет ни места, ни национальной, ни физической или биологической оболочки. О с н о в а т е л ь н а я необходимость Искусства – пить из неиссякаемого источника, глобально, это часть мира и никто из мира Искусства не останется в стороне от проблемы. ПЯТЫЙ ХОД Любой художник, согласившись с нами, может подписать этот манифест и жить в ПОСЛЕ. 69


ПУТЬ В ПОСЛЕ (ПОВЕСТВОВАНИЕ Rebis) Однажды утром я проснулся с неприятным ощущением; была только что изобретена фотография. После веков портретов, реализованных для королевских семей и для высочайших социальных классов, я почувствовал ненужность моих усилий. Даже если бы я смог предоставить безвозмездно мое Искусство, фотография меня опередила бы по точности и богатству деталей. Но это чувство длилось недолго. Я понял, не смотря на первое впечатление, что могу еще представить весь мой внутренний мир; Вселенную, отфильтрованную через мои глаза. Это была новость, которая понравилась людям. Художник должен был бы сказать что-нибудь, что в Современном Искусстве называется Проектом. Это было как революция в понимании Канта в философском его контексте, художник стал Центром, а не просто дотошным отображателем реальности. 70

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Одну за другой, практически незаметно, за один день, я определил мои мысли. Самые удовлетворительные из них, возведя их в моих работах, предлагаю теперь миру.


FIRST INTERVIEW WITH REBIS What is art, who is an artist? In the present time and context Contemporary Art is what the artist wants to express; the artist is the person who expresses himself through art. Before we used to say art was the expression of Beauty. I’d like to understand that better.... I can historicise the concept by talking about a Before and an After. Let me explain in more detail: Art had an identity crisis, on the one hand with the advent of Kantian philosophy, which denied the possibility of metaphysical values and thus even of Beauty, and on the other with the arrival of technology (photography and movies). The Age of Enlightenment destroyed the Before. And with less doctrine what are you saying...... ...that the advent of photography made the use of art as a means of representing reality and nature psychologically pointless, but also that the impossibility of absolute truth made the search for Beauty inaccessible. In theory, the artist – now – uses art to show himself to the world and no longer to show himself the world. Just a minute. Let’s try to keep to the historical and concrete facts.... Historically the first aspects to be affected were technique and light. Look at the Impressionists and the Fauves. The changes all poured

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in like an avalanche coming down a mountain. And the Olympus where the Values reside is very high up. But are you saying that art has become detached from Beauty, and is no longer art? OH NO! I’ve never said nor meant that. Art is still Art even without Beauty. I just want to acknowledge something that happened. And then... What happened then is there for all to see: an avalanche, growing bigger and gathering speed, setting the pace for new research: Suprematism, Futurism, Dadaism and even Cubism. But the problem isn’t about proposing new ideas: Pop Art or Trans-avant-garde, Arte Povera or Land Art. Art is like the donkey Cattelan hung from the ceiling which, if you think about it, was really the artist hanging himself. I’m afraid you’ve lost me again.... The artist doesn’t solve his problem by searching for the answers: colour, technique, light, style, eventually abandoning his works in favour of a performance. ....The astonishment inherent in art isn’t enough: no-one standing near the artist’s shit by Manzoni or the shark at the Saatchi Gallery (it is no longer the art or the artist that are interesting, 2but the person promoting it...) or watching videos by many performers 71


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or looking at Kawara’s postcards experience the same emotions when looking at a work from the Before. So?!... As Contemporary Art has lost its anchorage to the Metaphysical and Reality, it proposes itself as Religion and Church; indeed... it has become the polytheist area of the many Churches. Today every artist is a priest. This issue is felt so strongly that many contemporary artists place their essence simply in the Hallmark. By that I mean they simply focus on putting all their energy into gaining recognition for their work. The recognition of an artist’s work ought to be the effect of its being, not a prearranged project, but then... what else can you expect of a person trying to find his way across stormy seas with no points of reference. And if the layman can see fat people and recognise Botero, then that makes his life simpler... What do you suggest? A novelty? NO. A new Hallmark? NO. Creating the element of surprise? NO. New techniques and proposals? NO. A reflection? Maybe, or a consideration. We have often wondered, for instance, why, before setting to work on a blank canvas, Caravaggio or Rubens never tried to go beyond its bidimensionality... perhaps by making a hole in it with a knife! 72

Of course, photography hadn’t been invented then... or movies... But it is also hard for us to accept that Leonardo da Vinci, an artist and foreseeing scientist, never, and I repeat, never, dreamt that the artist’s shit could be left to future generations... So do you think we ought to go back to the Before? That would be impossible. What then? We must finally accept the fact that we’re now in the After. That way we can stop using stupid, hypocritical terms like: interesting, strange, fascinating, but we can’t say Beautiful any more.


SECOND INTERVIEW WITH REBIS

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Why did you feel the need for the Manifesto of/in the After? We see Contemporary Art struggling against insurmountable difficulties, like a stranded whale, lying helpless after running aground. We see situations in which artists must show shrewdness, not skill. We see huge numbers of artists caught like sardines in a net. We see the world of Contemporary Art as a tunnyfishing net in which the fish are killed… We can’t stand all this.

Could anyone be excluded from the Manifesto, do you think? No. How would you define your painting? I paint. Do you really think the Contemporary Art experience is over? Don’t you think so?! What can we expect now? The After.

Can you tell us something about your relationship with the world of artists? I love art. I respect the artists. How do you plan to put the Manifesto programme into practice? By painting. Who can subscribe to the Manifesto? Any artist who wishes to do so. How do you subscribe to the Manifesto? By signing it. On the website or when we meet. 73


FOREWORD AND PROGRAMME FIRST STATEMENT Our aim is to reaffirm to the entire artists’ community that ways out involving attempts to open up new doors in the house of art cannot be accepted as satisfactory, as these have already used up all the spaces. So? We no longer want to pretend we are looking for a new proposal or promising young artists: THE NOVELTY, which can no longer be found anyway. We want to try to retrace the original sources of art and our first crucial step in that direction will be to make it known that we are perfectly aware of the motivations, - good faith as well as trickery; we want to follow the current again, not necessarily to go back, but to convey the knowledge that we are all, every one of us, in the After, even if for some this will not be welcome. We shall try to meet in the spaces of art and - where possible - in person, all the artists who have strived to communicate by presenting a NOVELTY. Painting fat people, stacking objects and wrapping up monuments all create the conditions for identification, but these conditions are not enough. Using modern technology, videos and computers, using stage settings and calling them installations, however partial or complex; turning a 74

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stage setting into a performance neither adds nor takes away anything. All these people should be reminded of the artist who set up the installation of the envelope with the bottle of poison and attempted a performance by asking everyone to read the letter, but only after swallowing the contents of the bottle: no-one listened to him, nor do they listen now‌ SECOND STATEMENT The Now and the Here and the After. We now know that everything is repeated, even institutionalised in art exhibitions: each year special spaces are reserved for new galleries, new artists, emerging artists soon to be replaced by the self-celebrating NOVELTY. This is a global but repetitive circus. Where do we turn, now that this awareness is well-entrenched? The first step will be to work in the Here and Now to communicate through each work and each action that the time for these activities, studies and novelties is over. It has been used up and we have become aware of the fact. We are at last, without pretence, in the After.


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THIRD STATEMENT

FOURTH STATEMENT

Each time we see how Art, struggling to escape insignificance, turns to NOVELTY. All this introduces an atmosphere that is unreal, an absolute caesura between the artist, the public and operators in the sector: we want to communicate that all those mentioned up to now know this. Unlike many operators, who find satisfaction in this, and many artists who adapt and succumb to it, we are troubled by it.

This situation is not limited to Italy, France, Germany, London, Europe, Russia or America, and even China is affected. Other places we have not mentioned are not excluded either (such as Japan or South America).

What is the solution?

We are not suggesting a new way out, but want to acknowledge the fact that these expectations concerning Art do not constitute attention to Art, but attention to the New. And the forms in which this is happening have all been considered and used before: from the colour to the methods and materials, there are no new possibilities. Every field and technique has been explored, recombined and exhausted.

Art is aware and global without market demand. Perhaps the internet, the place that cancels space and time, has been responsible for acceleration and standardisation: in any case, the gaze of Art on the world has no national, physical or biological colour. The basic need of Art to drink from its unexhausted source is global and no artist is shut out from or a stranger to the problem. FIFTH STATEMENT All artists who agree with us may subscribe to this manifesto and live in the After.

It is no longer the artists who emerge and offer themselves to the world, even with the support of gallery-owners and critics, but major Contemporary Art Fairs and Financial Foundations that extract as many ladles as they want from the homogenous soup of novelties, to fill their spaces and according to their resources at the time of choosing. 75


EXCURSUS Action painting Aeropittura (Aeropainting) Ambulanti Anacronismo (Cultured Painting, Anacronismo, Hyper-Mannerism, Maniera Nuova, Neo-Mannerism, and New Metaphysical Painting) Art Déco(or Art Moderne) Arte astratta (Abstract Art) Arte barocca contemporanea (Contemporary Baroque Art) Arte classica (Classic Art) Arte contemporanea (Contemporary Art) Arte concettuale (Conceptual Art) Arte moderna (Modern Art) Arte naïf (Naïve Art) Art nouveau(Art Nouveau) Arte povera (Arte Povera) Avanguardia (Avant-garde) Bambocciate Barrocchismo (Baroque) Barocco (Baroque) Body art Caravaggismo (Caravaggism) Carolingio (Carolingian art) Classicismo (Classicism) Cobra (CoBrA) Color Field painting (pittura a campi di colore) Cubismo (Cubism) Dadaismo (Dadaism or Dada) De Stijl (De Stijl or Neoplasticism) Divisionismo (Divisionism or Chromoluminarism) Enfatismo o Enfartismo Espressionismo (Expressionism) Espressionismo astratto (Abstract expressionism) Eventualismo (Eventualismo) Fauves o Fauvismo (Les Fauves or Fauvism) Futurismo (Futurism) Gotico (Gothic Art) Gutai (Gutai group) Idropittura (Water-based paint) Impressionismo (Impressionism) Informale (Informal Art) (vedi Abstract Expressionism) Iperrealismo (Hyperrealism painting) Land Art Liberty (Art Nouveau) 76

english Linearismo Mac Macchiaioli (Macchiaioli) Manierismo (Mannerism) Metafisica (Metaphysical art) Minimalismo o Minimal Art (Minimalism) Neoclassicismo (Neoclassicism) Neosurrealismo (Neosurrealism) Nuova oggettività (New Objectivity) Orfismo (o Cubismo orfico) (Orphism) Pop art Post-impressionismo (Post-Impressionism) Raggismo Realismo (Realism) Realismo esistenziale Rectoversion Rococò (Rococo) Romanticismo (Romanticism) Simbolismo (Symbolism) Suprematismo (Suprematism) Surrealismo (Surrealism) Transavanguardia (Transavantgarde) Writing (Graffiti) Estratto da “http://it.wikipedia.org/wiki/Pittura” Da Wikipedia, l’enciclopedia libera 2006. Tutti i testi sono disponibili nel rispetto dei termini della GNU Free Documentation License. Politica sulla privacy Informazioni su Wikipedia Avvertenze Integrazione in elenco: Puntinismo (Pointillism) Formalismo (Russian formalism) Astrattismo (Abstract art) Concettualismo (Conceptual art) Spazialismo (Spatialism) Scenografia 1 (Installazione) (Scenography - Installation art) Scenografia 2 (Performance) (Scenography – Performance art)


EXCURSUS Elenco voci da babelearte.net Accademismo Acqua Acquaforte (Etching) Acquatinta (Aquatint) Acquerello (Watercolor painting) Acromatismo (Achromatism) Action Painting Aerografo (Air-brush – Spray gun) Aeropittura (Aeropainting) Affresco (Fresco) American Scene Paintings Anacronismo (Cultured Painting, Anacronismo, Hyper-Mannerism, Maniera Nuova, Neo-Mannerism, and New Metaphysical Painting) Anamorfosi (Anamorphis) Anonimi (anonyms) Anti-Form (Anti-form movement) Arabesco (Arabesque) Araldica (Heraldry) Art and Language Art Brut Art Déco Art Nouveau Arte Africana (African art) Arte Animalista (Animal art) Arte Cinetica (Kinetics art) Arte Concettuale (Conceptual Art) Arte Cubista (Cubism) Arte Dadaista (Dadaism or Dada) Arte Decorativa (Decorative art) Arte Gotica (Gothic art) Arte Impegnata Arte Informale (informal art) Arte Naif (Naïve Art) Arte Non-Oggettiva Arte Nucleare Arte Popolare (Pop Art) Arte Povera Arte Spaziale (Spatialism) Arte Ufficiale Arti Grafiche (Graphic art) Artista ed Artigiano vedi sotto) Arts and Crafts Ashcan School Assonometria (Axonometric projection) Astrattismo (Abstract art)

english Astrazione Geometrica (Geometric Abstraction) Autografia (Autography) Automatismo (Automatism) Autoritratto(Self-portrait) Avanguardie (Avantgarde) Azionismo - Wiener Aktionismus (Viennese Actionism) Bad Painting Bande Noire Barocco (Baroque) Bateau-Lavoir Batik Bauhaus Bestiario Bianca Biedermeier Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro) (The Blue Rider) Body Art Camden Town Group Caricatura (Caricature) Chiarismo CoBrA Collage Composizione(Composition) Corrente (Current) Costruttivismo (Constructivism) Cracking Art Craquelure Cubismo (Cubism) Dadaismo (Dadaism) Decadentismo (Decadentism) Dipinto (Painting) Divisionismo (Divisionism) Elementarismo (Elementarism) Espressionismo (Espressionism) Espressionismo Astratto (Abstract expressionism) Fauvisme (Fauvism) Fluxus Fronte nuovo (New Art Front) Funk Art Futurismo (Futurism) Gotico Internazionale (International Gothic) Graffitismo (Graffiti writing) Gruppo 58 Gruppo degli Ambulanti Gruppo degli Otto 77


EXCURSUS Gutaj (Gutaj Group) Hague school Happening I Dieci (10 American Painters) Iconografia (Iconography) Immaginismo (immaginism) Impressionismo (Impressionism) Incisione (Engraving) Intimismo (Intimism) Iperrealismo (Hyperrealism) Jeune peinture belge Kakemono Kitchen sink school Land Art Liberty Lumismo Macchiaioli Magico Primario Mail Art) Manierismo (Mannerism) Massurrealismo (Massurrealism) Metafisica (Metaphysical art) Miniatura (Miniature) Minimalismo (Minimalism) Monhoa Mosaico (Mosaic) Movimento Arte Concreta (MAC) Muralismo (Mexican muralism) Nabis (Les Nabis) Natura Morta (Still life) Naturalismo (Naturalism) Nazareni (Nazarene movement) Neoclassicismo (Neoclassicism) Neoespressionismo (Neo-expressionism) Neoimpressionismo (Neoimpressionism) Neoplasticismo (De Stijl) Neoromanticismo (Neoromanticism) Novecento (20th century) Optical art Orfismo (Orphism) Phases Pittura a secco (Dried applied paint) Pittura ad Olio (Oil painting) Pittura murale (Mural) Pittura segnica Pop art Post Modern Poussinisti (Poussinistes) 78

english Preraffaeliti (Pre-Raphaelite Brotherhood) Primitivismo (Anarcho-primitivism) Primordialismo Plastico Purismo Quadratura (Illusionistic ceiling painting) Quadriga Quadro (Painting) Realismo Cubista –Precisionismo (Precisionism) Realismo Magico (Magic Realism) Realismo Sociale (Social Realism) Regionalismo (Regionalism) Rinascimento (Renaissance) Rococò (Rococo) Romanisti Romanticismo (Romanticism) Rubenisti (Rubenists) Salon des Indépendants Salon des Refusés Scuola di Barbizon (Barbizon school) Scuola di Fontainebleau (School of Fontainebleau) Scuola di Norwich (Norwich Society of Artists) Scuola di Parigi (School of Paris) Scuola di Posillipo Scuola di Resina Scuola Romana Sei di Torino Sezession (Secession Art) Simbolismo Sintetismo (Synthetism) Spazialismo (Spacialism) Suprematismo (Suprematism) Surrealismo (Surrealism) Tenebristi (Tenebrism) Transavanguardia (Transavantgarde) Umanesimo (Renaissance humanism) Valori Plastici Verismo Vorticismo (Vorticism) Washington color painters (Washington Color School) Xilografia (Woodcut) Zero


TOWARDS THE AFTER… (Narrated by Rebis) One morning I woke up with an unpleasant feeling: photography had just been invented. After centuries of portraits for Royal Families, Authorities and the Upper Classes, I felt useless. However hard I tried, even offering my art free of charge, photography had beaten me with its accuracy and wealth of detail.

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ced to do to keep attracting people’s attention, which is lost so quickly, but step by step I started to offer novelties.

I was not trying to use Art to rise to the Absolute, to the Number One, but by trying to embrace it and embrace myself, and relying exclusively upon myself, as the day wore on I started to explore and offer the various elements that gradually emerged: Astonishment or the Sublime, Symmetry or the Gol But the feeling was short-lived. den Section, Technique or Colour. Once I got over the initial impact, I re- Everything could be presented as Abalised I had a whole world to offer: the solute, Centre or Number One; all I had universe filtered through my eyes. And to do was decide. That was my responpeople liked this novelty. sibility. The Artist had to have something to say: in Contemporary Art this became the Project. It was like the revolution of Kantian apperception in the field of philosophy, with the Artist as the centre rather than the repeater.

No longer bound by limits in terms of technique or media, I started using photography, explaining that it was painting, and I moved a stone on the Earth, imagining it as Land Art; noone answered me. Critics have often preceded and stimulated me, at other One after the other, almost wi- times they have analysed and reported thout realising it, throughout the day I on my activities. Observers have simply put forward my most convincing thou- looked on. ghts bringing them to life in my works and offering them to the world. Now at the end of the day I ask myself: …and then tomorrow? I realised I could play with the light on my canvas, use special dotted techniques, offer experiences filtered by my sensitivity. I can’t really give an unequivocal explanation though, nor is it particularly important: whether it was in response to a request by the public, or to my own personal need to renew myself, or something I was for79


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