Risposta ing bortoni autorità energia

Page 1

Roma, 20 ottobre 2015

Egregio Presidente Bortoni,

la risposta dell’Autorità alle nostre osservazioni, pur essendo assai puntuale e approfondita, lascia alcune questioni irrisolte che auspichiamo possano trovare una definizione migliore nel percorso che porterà all’approvazione definitiva della necessaria riforma delle tariffe elettriche. Questa non può e non deve ridursi a uno “sconto” delle bollette elettriche più “pesanti” e ad un aumento dei consumi elettrici, ma deve provare ad affrontare più in generale i problemi del mercato elettrico in questa fase di transizione dalle fossili alle rinnovabili e di necessaria incentivazione dell’efficienza energetica. Ciò che appare evidente è che l‘Autorità assume come obiettivo prioritario della sua proposta di riforma l’aumento dei consumi elettrici, presentato come “bene in sé” e da qui fa discendere tutta l’impalcatura delle riforma stessa. Ma dobbiamo ricordare che – pur essendo in presenza del boom delle rinnovabili e pur riconoscendo i vantaggi pro futuro del vettore elettrico – ancora oggi la produzione elettrica è per la sua maggior parte garantita dalla combustione di fossili. Dato che le politiche di incentivazione delle rinnovabili sono sottoposte a forti restrizioni – proprio per non aumentare gli oneri in bolletta oggetto della riforma – non è prevedibile che nel prossimo futuro si acceleri allo stesso ritmo degli anni passati nell’auspicata riduzione del ricorso a quelle fonti tradizionali e più inquinanti. E questo pur riconoscendo una ormai forte capacità di penetrazione di alcune tecnologie rinnovabili, anche senza incentivazione esplicita. Non pare quindi corretto assumere che tutta la sostituzione elettrica verso altri vettori equivalga a dire che le rinnovabili spiazzano il fossile. Peraltro, nel giustificare la sua impostazione, l’Autorità incorre in alcune contraddizioni: da una parte esalta la necessità di eliminare la distorsione sul segnale di prezzo partendo dagli oneri, ma poi riconosce l’indifferenza del consumatore sulle singole componenti della bolletta e in particolare sugli oneri che ne costituiscono solo una parte, significativa, ma non maggioritaria. Tutta la proposta di riforma, ammette poi l’Autorità, è - nel migliore dei casi – neutra dal punto di vista dell’incentivazione dell’efficienza che dovrebbe invece essere, come previsto dalle norme, centrale nella nuova tariffazione insieme alla tutela delle fasce più deboli della popolazione. Questo perché si citano come effetti della riforma degli elementi – ad esempio, la diffusione di tecnologie più efficienti o della etichettatura energetica – che in realtà sono dati di contesto, in buona parte esogeni rispetti alla riforma stessa. Anche gli effetti sulla propensione dei consumatori ad andare verso tecnologie efficienti sono discutibili: non è chiarito dall’Autorità perché i consumatori più ricchi e con elevati consumi (quelli penalizzati dall’attuale strutturazione tariffaria) siano oggi frenati nell’acquisto di elettrodomestici più efficienti e perché dovrebbero precipitarsi a farlo a valle della riforma. Lo stesso vale per il pronosticato forte sviluppo delle pompe di calore, data anche la scarsa trasparenza per il consumatore delle bollette. In questi


passaggi, in assenza di informazioni e di incentivazioni, rischiano di essere più penalizzate proprio le famiglie numerose che si vogliono tutelare. Sulla penalizzazione dell’autoconsumo nella produzione delle rinnovabili non sembra che la risposta dell’Autorità possa superare le preoccupazioni espresse in queste settimane dagli stessi produttori, non affrontando il problema della retroattività della riduzione dell’esenzione del pagamento degli oneri finora previsto. Proprio il punto sull’autoproduzione rinnovabile è il passaggio più debole. E’ chiaro che passando da un’esenzione dal pagamento degli oneri sul 95% dell’energia ad un’esenzione sul 70% le attuali configurazioni ci perdono. Infine proprio sulla tutela delle fasce più deboli andrebbe meglio specificata la richiesta di ampliamento del bonus elettrico e servirebbe maggior dettaglio sugli effetti sulle famiglie, anche di tre componenti, nelle quali rientrano fasce sempre maggiori della popolazione. Ci auguriamo che queste nostre considerazioni possano essere tenute in adeguato conto nel definire i modi e i tempi del percorso di riforma delle tariffe anche perché sono in sintonia con le volontà espresse dal Parlamento. L’occasione ci è gradita per salutarla cordialmente.

Ermete Realacci

Giuseppe Francesco Maria Marinello

Presidente VIII Commissione

Presidente XIII Commissione

Ambiente Territorio e Lavori Pubblica

Territorio, Ambiente, Beni Ambientali

Camera dei Deputati

Senato della Repubblica

________________ Ing. Guido Pier Paolo Bortoni Presidente dell'Autorità per l'energia elettrica il gas ed il sistema idrico Via dei Crociferi 19 00187 Roma


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.