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GUIDARE

IL CAMBIAMENTO PER PROMUOVERE SALUTE E BENESSERE NELLE CITTÀ̀ Sviluppare collaborazioni e sinergie per superare le disuguaglianze socio-sanitarie a livello urbano

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Indice CITIES CHANGING DIABETES BRIEFING BOOK ITALIA 2023 GUIDARE IL CAMBIAMENTO PER PROMUOVERE SALUTE E BENESSERE NELLE CITTÀ Sviluppare collaborazioni e sinergie per superare le disuguaglianze socio-sanitarie a livello urbano FOREWORD Andrea Lenzi, Roberto Pella, Daniela Sbrollini, Mario Occhiuto, Enzo Bianco, Tiziana Frittelli, Angelo Avogaro, Riccardo Candido, Drago Vuina INTRODUZIONE: URBANIZZAZIONE UN PROBLEMA EMERGENTE DI SALUTE PUBBLICA LE SFIDE E LE OPPORTUNITÀ Le città sono in prima linea nel guidare il cambiamento I CINQUE PRINCIPI CHE GUIDANO L’AZIONE Il link tra diabete tipo 2 e l’obesità la prevenzione è la chiave per arrestare l'aumento dell'obesità e diabete di tipo 2 Le aree critiche che richiedono una azione sinergica Spazi e luoghi che favoriscono l'attività fisica Progettare la mobilità urbana per una salute migliore Rendere il cibo sano accessibile e conveniente per tutti Creare pari opportunità per una vita sana Urban Diabetes Declaration L’IMPEGNO AL CAMBIAMENTO Rete globale Mappa delle città coinvolte a livello internazionale Rete Nazionale LE SCHEDE DELLE CITTÀ ITALIANE PARTNER CITIES ADVOCATE CITIES FOLLOWER CITIES La rete di Comuni dell’hinterland milanese e torinese REGIONAL FOCUS ON MARCHE GUIDARE IL CAMBIAMENTO CON LA PARTNERSHIP Partnership per costruire un futuro migliore di salute e benessere Partner globali: C40, EAT, UNICEF, BLOXHUB, GEHL, DALBERG, UCL, NOVO NORDISK Partner nazionali: ANCI, HCI, C14+, INTERGRUPPO PARLAMENTARE QUALITÀ DI VITA NELLE CITTÀ, CATTEDRA UNESCO EDUCATION AND RESEARCH FOR IMPROVED URBAN HEALTH AND WELLBEING IN CITIES UNIVERSITÀ SAPIENZA DI ROMA Istituti di ricerca Istat, I-COM, CORESEARCH, BHAVE Partner locali: CITIES CHANGING DIABETES, CITIES PARTNERS MANIFESTO LA SALUTE NELLE CITTÀ BENE COMUNE REFERENZE


FOREWORD I sindaci e le città intese come comunità hanno un enorme potenziale per creare ambienti vivibili e sani per i propri cittadini. Sono motori dell’innovazione economica, sociale e tecnologica, e ormai sempre di più le persone scelgono di vivere nelle città, attratte dalla possibilità di lavoro, di poter avere servizi in termini sanitari e di istruzione per i giovani. Ma nelle città gli ecosistemi non sono sempre favorevoli o si coniugano alla buona salute. Il benessere e la vita di città possono portare a disuguaglianze di salute, con alcune persone che hanno meno opportunità di mantenersi in salute, che diventano più vulnerabili e fragili e con maggiori rischi di sviluppare patologie croniche. La pandemia di COVID-19 ha evidenziato ad esempio l’importanza di affrontare le malattie croniche non trasmissibili (NCD) in generale e in particolare l’obesità e il diabete di tipo 2, perché le stesse rappresentano delle zone di vulnerabilità sociale e clinica. L’evoluzione pandemica ha evidenziato in maniera chiara, che le persone che convivono con le NCD hanno maggiori probabilità di avere forme gravi di COVID-19 e spesso con conseguenze gravi in termini di salute, ma ha anche rivelato le nette diseguaglianze in termini di salute tra le varie fasce di popolazione e tra i vari livelli culturali, sociali, economici anche nell’ambito della stessa comunità. La pandemia ha dimostrato in maniera chiara che alcuni gruppi sono più vulnerabili e questo in ragione di dove vivono. Ad esempio le periferie e le zone suburbane hanno mostrato maggiori problemi in termini di accesso alle informazioni, alle cure e alla prevenzione. Cities Changing Diabetes è un programma globale che vuole guidare il cambiamento attraverso partenariati locali per promuovere la salute come priorità nelle agende cittadine e co-creare iniziative che mirino a migliorare la salute della popolazione, attraverso lo studio dei determinanti sulla salute relativamente al diabete e all’obesità. Dal suo lancio nel 2014 con cinque città partner, le dimensioni e la portata della rete è cresciuta fino a raggiungere oltre 200 partner in 46 città e in 24 Paesi, con una popolazione complessiva di quasi 250 milioni di abitanti coinvolti. In questo l’Italia ha voluto giocare un ruolo chiave coinvolgendo con vari livelli di impegno ben 21 città, di cui 8 partner del progetto globale, e una regione, con l’idea di attivare un network nazionale in grado di studiare una parte significativa della popolazione con diabete che vive nelle città italiane.

Roberto Pella

Di pari passo con la crescita del progetto è aumentata anche la sfida, coinvolgendo nelle città non solo le amministrazioni comunali, ma anche le università, le aziende sanitarie locali, i centri di ricerca, le strutture diabetologiche, le associazioni pazienti, la società civile e gli esperti. Globalmente, la prevalenza dell’obesità e del diabete di tipo 2 continua aumentare e avere un impatto su milioni di vite ogni anno, questo avviene soprattutto nelle aree urbane e anche l’Italia riflette questa situazione. I dati ci dicono che è solo piegando la curva di crescita di malattie come il diabete di tipo 2 e l’obesità, che si possono raggiungere risultati significativi in tema di prevenzione del rischio clinico e di riduzione dei costi sanitari dovuti alle complicanze. Oggi anticipare il problema è essenziale, e questo significa puntare sulla prevenzione, sulla corretta informazione e sulla promozione di stili di vita salutari, fattori che necessitano di ampie sinergie e il superamento di silos organizzativi e culturali. Le città sono in prima linea per sviluppare l’azione necessaria per contrastare l’evoluzione pandemica del diabete a livello urbano e i sindaci, i leader delle comunità scientifiche e accademiche delle città hanno una posizione privilegiata per poter apportare quei cambiamenti che possono migliorare in maniera significativa la salute e il benessere della popolazione. Migliorare la salute e raggiungere i vari settori della società civile e i cittadini a più alto rischio di sviluppare obesità e diabete, ma questo richiede collaborazione, conoscenza e coordinamento. Nessuno può affrontare questa sfida da solo, e crediamo che le partnership, la raccolta e condivisione dei dati e le azioni concrete, create all’interno della nostra rete, e che sono profilate in questo report, serviranno come ispirazione per chiunque sia desideroso di unirsi a noi nel contribuire a creare quel cambiamento di cui abbiamo bisogno per città più sane e comunità più consapevoli di investire sulla salute come bene primario. A nome dei promotori del progetto Cities Changing Diabetes ci auguriamo che il nostro appello venga accolto da un numero sempre maggiore di amministratori locali, di clinici, di accademici, di sociologi, di economisti e di esperti per costruire assieme un futuro migliore per le nostre città.

Daniela Sbrollini Presidenti Intergruppo Parlamentare qualità di vita nelle città

Mario Occhiuto

Enzo Bianco Presidente C14+

Andrea Lenzi Presidente Health City Institute

Tiziana Frittelli Presidente Federsanità

Angelo Avogaro Presidente SID

Riccardo Candido Presidente AMD

Drago Vuina Vice President Corporate GM Novo Nordisk Italy

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INTRODUZIONE: URBANIZZAZIONE UN PROBLEMA EMERGENTE DI SALUTE PUBBLICA

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La sfida e l’opportunità Nel 2021, più di 537 milioni di adulti in tutto il mondo avevano diabete, una malattia responsabile di 6,7 milioni di morti nello stesso anno.1 Si stimava anche che l’impatto di questa malattia incidesse per circa 966 miliardi di dollari sulla spesa sanitaria.1 Senza nessuna azione concreta, il numero di persone destinate a convivere con il diabete si stima possa raggiungere 783 milioni entro il 2045 con un impatto significativo sugli individui, sulle comunità, sulle spese sanitarie e sociali, sulla salute ed il benessere. Il legame tra diabete di tipo 2 e obesità Esiste un forte legame tra la prevalenza del tipo 2 diabete e l’aumento dei livelli di sovrappeso e obesità nella popolazione1 Essere in sovrappeso o avere l’obesità è il principale fattore di rischio modificabile per il diabete di tipo 2.2-4 Infatti, le persone con obesità hanno un rischio sette volte maggiore di diabete di tipo 2 rispetto a quelli di normopeso.5 Il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 è associato a aumenti incrementali del peso corporeo nella prima fase dell’età adulta.6 Inoltre, è stato evidenziato come anche la durata dell’obesità possa aumentare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, con un rischio maggiore tra le persone che hanno avuto l’obesità per periodi più lunghi nella loro vita.7 Ciò ha gravi implicazioni per la società e la salute della popolazione e dati ci indicano come nel 2022, si stimava che 764 milioni di persone convivevano con l’obesità a livello globale.8 Entro il 2030, si prevede che questo numero raggiungerà 1 miliardo.8

La prevenzione è la chiave per fermare l’aumento dell’obesità e del diabete di tipo 2 Gran parte dell’aumento dell’incidenza previsto è prevenibile aumentando le opportunitàche favoriscano una vita più sana. La pandemia di COVID-19 ha messo in luce le vulnerabilità delle persone che convivono con malattie croniche non trasmissibili ed ha evidenziato la necessità di investire in prevenzione.9 La pandemia ha dimostrato che è certamente importante l’assistenza sanitaria, ma da sola non basta per garantire la salute di una popolazione. I determinanti sociali e della salute – le condizioni in cui si nasce, si cresce, si vive, si lavora e si invecchia – hanno molta influenza sullo stato di salute e di benessere della persona e della comunità in cui si vive.10 La pandemia ha anche messo in luce le grandi disuguaglianze che esistono tra le varie comunità quando si tratta il raggiungimento e al mantenimento di una buona salute. Con più della metà della popolazione mondiale ora concentrato in ambienti urbani, l’azione per creare città sane è un percorso importante per arrestare l’aumento dell’obesità, del diabete di tipo 2 e di molte altre malattie non trasmissibili. Inoltre, le città che privilegiano la prevenzione possono avere un effetto moltiplicatore e minimizzare gli impatti ambientali, per esempio riducendo le emissioni di CO2. Ma per avere un impatto reale e sostenibile, è necessario un impegno dell’intera società, incentrato sulla prevenzione dell’obesità e del diabete tipo 2 e delle complicanze ad esse associate. Aree critiche che richiedono un’azione sinergica

The rising obesity and diabetes public health challenge 1,8 Projected obesity prevalence 8

764m adults with

1,000m adults with obesity

obesity

Projected diabetes prevalence 1

783m adults with 537m adults with diabetes 2022

643m adults with diabetes 2030 Years

diabetes

2045

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Spazi e luoghi che favoriscono l’attività fisica

IL CAMBIAMENTO

Luoghi e spazi pubblici ben progettati promuovono la salute e il benessere incoraggiando le persone a socializzare, camminare, giocare ed essere fisicamente attivi.11,12 Progettare luoghi che sono in prossimità di strutture e servizi come negozi e scuole e rendere gli spostamenti più facili ad esempio favorendo percorsi pedonali o ciclabili è un primo passo verso una urbanizzazione più sostenibile. Questo, a sua volta, può aiutare a ridurre la solitudine e l’isolamento sociale tra le persone e favorire un ambiente più sano.

Oggi, oltre il 55% della popolazione mondiale vive nelle città.20 Questo rende le città la prima linea per migliorare la salute delle persone nel contrastare la curva di crescita pandemica di malattie croniche non trasmissibili come il diabete, l’obesità e le malattie cardiovascolari.14

Progettare la mobilità urbana per una salute migliore Sistemi di trasporto ben progettati consentono di camminare, andare in bicicletta e l’uso dei mezzi pubblici accessibili a tutti, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Questo aiuta le persone a condurre in modo più sano la propria vita e impegnarsi in attività fisica ogni giorno.13 Città che consentono e promuovono l’utilizzo della bicicletta in maniera sicura, per andare a scuola e al lavoro può portare a una salute migliore. Gli studi hanno dimostrato che le persone che vanno al lavoro in bicicletta hanno meno probabilità di morire a causa di una malattia cronica non trasmissibile rispetto a quelli che non lo fanno.14 Nelle persone che utilizzano la bicicletta per andare al lavoro si riscontrano meno assenze dal lavoro e da scuola per malattia rispetto a chi conduce uno stile di vita sedentario.15 Rendere il cibo sano accessibile e conveniente Cibo buono e sano è la pietra angolare per una vita sana e in salute.16 Pertanto, il l’accesso ad una alimentazione sana e bilanciata deve essere accessibile, disponibile e promosso all’interno della cultura sociale. Tutte le persone dovrebbero avere l’opportunità di accedere a cibi sani e mangiare in modo sano. Il cibo non è solo legato alla salute di una popolazione, è anche strettamente legato allo sviluppo economico e al clima. Trasformare gli ambienti alimentari locali per concentrarsi sulla salute e sistemi alimentari sostenibili sono fondamentali per l’ottimizzazione della salute delle persone e la protezione del pianeta.17 Creare pari opportunità per una vita sana Avere pari opportunità per condurre una vita sana dovrebbe essere una condizione basilare per tutte le persone che vivono in una città. Tuttavia, le disuguaglianze nelle opportunità e nelle risorse possono creare circostanze in cui vivere in modo sano è difficile, e questo rende le persone più vulnerabili alle cattive condizioni di salute.12,18 Le politiche devono essere mirare a garantire maggiore attenzione sulla salute del cittadino, come sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità, richiedendol’inclusione della salute in tutte le politiche.19

LE CITTÀ SONO LA PRIMA LINEA PER GUIDARE 6

La progettazione, la pianificazione, e la distribuzione urbana delle città oltre alla loro gestione ha notevole influenza su molti dei componenti di base per una vita sana: accesso a soluzioni abitative dignitose, alimentazione sana, mobilità sicura e opportunità per svolgereattività fisica.21 Ma, sfortunatamente, non tutte le persone hanno pari accesso a tutto questo, il che porta le persone più vulnerabili ad avere peggiori condizioni di salute rispetto ad altri.


I cinque principi guida che guidano l’azione Una serie di principi guida sono stati creati sulla base di intuizioni e apprendimenti raccolti dal programma Cities Changing Diabetes. I cinque principi guida sono in linea con le raccomandazioni delle principali organizzazioni sanitarie a livello mondiale.

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INVESTIRE NELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE E DEL BENESSERE Le città hanno un grande potenziale: diventare dei luoghi di promozione della salute. Ciò richiede un cambiamento, ossia quello di considerare la prevenzione del diabete e delle sue complicanze come un investimento a lungo termine, invece che come un costo a breve termine. Pertanto, è necessario dare la priorità alle politiche e agli interventi di promozione sanitaria, per migliorare la salute e il benessere di tutti.

AFFRONTARE I FATTORI SOCIALI E CULTURALI DETERMINANTI E LOTTARE PER L’EQUITÀ SANITARIA I fattori sociali e culturali determinanti sono alla radice di una vita sana per i cittadini. È essenziale lottare per l’equità sanitaria per offrire a tutti la possibilità di stare bene. Pertanto, è necessario affrontare i fattori sociali e culturali determinanti, così che la scelta della salute rappresenti la scelta più facile.

Roma, Italia

INTEGRARE LA SANITÀ IN TUTTE LE POLITICHE

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La salute si collega ad altri programmi politici, tra cui politiche sociali, occupazionali, abitative e ambientali. Per migliorare la salute e il benessere dei cittadini, è necessario integrare la sanità nei processi decisionali dei vari settori, sulla scia di obiettivi politici condivisi. Pertanto, è necessario coordinare le azioni dei settori, per integrare la sanità in tutte le politiche.

COINVOLGERE LE COMUNITÀ PER OTTENERE SOLUZIONI SOSTENIBILI PER LA SALUTE

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La salute si determina in gran parte fuori dal settore sanitario, vale a dire nei contesti comunitari in cui le persone vivono quotidianamente. Gli interventi sulla salute devono andare oltre il livello individuale per includere i contesti comunitari in cui nascono le regole sociali che determinano i comportamenti. Pertanto, è necessario coinvolgere attivamente le comunità per rafforzare la coesione sociale e favorire azioni sostenibili di promozione della salute. CREARE SOLUZIONI IN PARTNERSHIP TRA I DIVERSI SETTORI

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La salute è una responsabilità comune. Per creare soluzioni sostenibili è necessario che tutti i membri della società riconoscano l’impatto delle proprie azioni sulla salute. Unendo le competenze e mettendo insieme risorse e reti, si possono creare soluzioni innovative, efficaci e sostenibili. Pertanto, è necessario lavorare insieme per condividere il compito di creare soluzioni, poiché nessuna singola entità può affrontare la sfida da sola.

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Impegnati nel guidare il cambiamento Cities Changing Diabetes è un impegno tangibile nel guidare l’azione contro il diabete di tipo 2 e l’obesità nelle città di tutto il mondo. Il partenariato pubblico- privato è uno strumento concreto per affrontare i problemi sistemici che sono alla base dell’aumento dell’obesità e del diabete di tipo 2 a livello globale, nazionale e nelle città, e mira a ridurre le disuguaglianze di salute. Il programma si fonda su tre elementi interconnessi che consentono alle città di mappare i fattori associati a obesità e diabete, condividere approfondimenti e aspetti chiave e fornire strumenti in grado di accelerare l’azione locale territoriale.

Copenhagen, Denmark

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Oggi il programma globale include di più di 46 città, con più di 250 partnership e organizzazioni locali coinvolte. Questo include città, sindaci, autorità sanitarie, mondo accademico, associazioni per il diabete, operatori sanitari, società scientifiche e associazioni pazienti e gruppi di comunità, d’affari, fondazioni e corporazioni locali.


In Italia Il Progetto in Italia viene sviluppato all’interno delle attività di Urban Health e Urban Diabetes promosso dall’Health City Institute, dal Network C14+, dall’ANCI, dalle Società Scientifiche AMD e SID e dall’Intergruppo Parlamentare Qualità di vita nelle città e supportato da Novo Nordisk.

23 milioni di cittadini,

L’Italia è un Paese guida nel cambiamento a livello globale con 8 città coinvolte come partner - Bari, Bologna, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia - 13 città quali advocate - Brescia, Brindisi, Cagliari, Cremona, L’Aquila, Livorno, Novara, Palermo, Pescara, Ravenna, Reggio Calabria, Siena, Varese- sei quali follower - Catania, Cremona, Empoli, Firenze, Messina, Varese, la rete dell’hinterland milanese e torinese - e una regione in focus on - Marche.

14 città metropolitane coinvolte

40% della popolazione italiana 1,5 milioni di persone con diabete oltre 200 partner nazionali e locali 1.300 comuni coinvolti oltre 50 Urban Diabetes Declaration sottoscritte

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GUIDARE IL CAMBIAMENTO NELLE CITTÀ DI TUTTO IL MONDO

AMERICA DEL NORD, SUD E CENTRO23 CITTÀ DEL MESSICO, MESSICO 21.782.000 ABITANTI HOUSTON, STATI UNITI 6.371.000 ABITANTI MÉRIDA, MESSICO 344.000 ABITANTI BUENOS AIRES, ARGENTINA 15.154.000 ABITANTI PHILADELPHIA, STATI UNITI 5.717.000 ABITANTI 10

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EUROPA23, COPENHAGEN, DANIMARCA 1.346.000 ABITANTI ROMA, ITALIA 4.257.000 ABITANTI MILANO, ITALIA 3.140.000 ABITANTI BARI ITALIA 1.230.000 ABITANTI BOLOGNA ITALIA 1.021.000 ABITANTI GENOVA ITALIA 826.000 ABITANTI

TORINO ITALIA 2.231.000 ABITANTI MADRID, SPAGNA 6.618.000 ABITANTI

LISBONA, PORTOGALLO 2.957.000 ABITANTI MALMÖ, SVEZIA 322.000 ABITANTI

LEICESTER, REGNO UNITO 552.000 ABITANTI

MONACO, GERMANIA 1.538.000 ABITANTI

MANCHESTER, REGNO UNITO 2.730.000 ABITANTI

AARHUS, DANIMARCA 350.000 ABITANTI

VARSAVIA, POLONIA 1.783.000 ABITANTI


AFRICA E MEDIO ORIENTE23

ASIA E PACIFICO OCCIDENTALE23

JOHANNESBURG, SUDAFRICA 5.783.000 ABITANTI

TIANJIN, CINA 13.589.000 ABITANTI

HANGZHOU, CINA 7.642.000 ABITANTI

SHANGHAI, CINA 27.058.000 ABITANTI

KORIYAMA, GIAPPONE 331.000 ABITANTI

BEIJING, CINA 20.463.000 ABITANTI

JAKARTA, INDONESIA 10.770.000 ABITANTI

XIAMEN, CINA 3.720.000 ABITANTI

SEUL, COREA DEL SUD 9.963.000 ABITANTI

BEIRUT, LIBANO 2.424.000 ABITANTI ISTANBUL, TURCHIA 15.190.000 ABITANTI

CHONGQING, CINA 30.000.000 ABITANTI

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Mississauga

Philadelphia Houston

Mexico City

Mérida

America Bogotá

Nel continete americano si stimano circa 83 milioni di persone che vivono con il diabete.1 Questo numero potrebbe raggiungere i 97 milioni di persone se non si interviene con urgenza.1 Gli Stati Uniti sono il Paese nella regione con il maggior numero di persone con diabete pari a 32,2 milioni.1 La partnership Cities Changing Diabetes per il diabete nelle Americhe hanno fornito interventi pionieristici e una ricerca originale, esplorando i sistemi alimentari a Bogotá, sfruttando gli approcci di supersetting attraverso comunità di fede negli Stati Uniti e interventi a abbattere le barriere socioeconomiche incontrate comunità vulnerabili in Messico.

Bogotá, Colombia

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Buenos Aires


Città coinvolte Barranquilla, Colombia Barranquilla lavorerà in partnership con i settori sanitario pubblico e privato per promuovere un’agenda coesa di prevenzione ed educazione.

Mérida, Messico Mérida si concentra sulla prevenzione del diabete e le complicanze correlate 16

Bogotà, Colombia Bogotá sviluppa una strategia alimentare innovativa

Città del Messico, Messico Città del Messico continua accettare la sfida alla pandemia sul diabete

Buenos Aires, Argentina Buenos Aires si impegna ad affrontare obesità infantile

Mississauga, Canada Mississauga intende costruire un design specifico per sviluppare un approccio sano

Campinas, Brasile L’amministrazione di Campinas è ad adottare un approccio intersettoriale alla prevenzione primaria e la promozione della salute, sostenuta da un gruppo eterogeneo di partner.

Philadelphia , Stati Uniti Philadelphia sta lavorando con le organizzazioni locali per raggiungere le comunità più vulnerabili

Houston, Stati Uniti Houston ripone la sua fiducia nella comunità locale con interventi mirati nella popolazione più vulnerabile

https://www.citieschangingdiabetes.com/network.ht ml

*specifiche informazioni sulle attività di queste città su

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Beijing

Seoul

Koriyama

Tianjin Asahi

Shanghai Chongqing

Hangzhou Xiamen

Jakarta

Asia Conta oltre 296 milioni di persone e più della metà di tutte le persone con il diabete nel mondo vive in Asia e nel Pacifico occidentale.1 Solo in Cina ci sono più di 140 milioni di persone con diabete.1 La metà di tutte le persone con il diabete in queste regioni non sanno che di convivere con questa patologia e di essere ad alto rischio di sviluppare serie complicanze peraltro molto costose.1 Entro il 2045, altri 115 milioni di persone nella regione si stima conviveranno con il diabete, portando il numero totale a 411 milioni se non viene intrapresa un’azione urgente di contrasto .1

Shanghai, China

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All’interno della rete, c’è stato un terreno comune esplorato sulla gestione del diabete nell’invecchiamento delle popolazioni in Cina, Giappone e Corea. Miglioramenti nelle cure primarie e i driver socioeconomici di obesità e diabete sono sotto i riflettori in tutte le Città asiatiche coinvolte.


Città coinvolte Asahi, Giappone Asahi adotta un approccio intersettoriale nell’attuazione delle politiche sanitarie

Shanghai, Cina Shanghai continua a puntare sulla prevenzione, diagnosi precoce e migliore gestione

Chongqing, Cina Chongqing introduce un “doppio”sistema di prescrizione

Tianjin, Cina Tianjin sposta l’attenzione dalla quantità alla qualità della cura del diabete

Hangzhou, Cina Hangzhou riesce a piegare la curva sul diabete con azioni di prevenzione

Xiamen, Cina Xiamen è determinata a mantenere un livello basso di prevalenza del diabete

Jakarta, Indonesia Jakarta lavora per aumentare il tasso di diagnosi del diabete

China National Diabetes Declaration La Cina ha una declaration nazionale apposita che identifica gli obiettivida raggiungere con il programma Cities Changing diabetes

Koriyama, Giappone Koriyama esplora le ragioni di interruzione del trattamento Pechino, Cina Pechino si batte per una gestione appropriata e standardizzata nella diagnosi e cura del diabete

*specifiche informazioni sulle attività di queste città su https://www.citieschangingdiabetes.com/network.ht

Seul, Corea del Sud I tempi di inattività durante la pandemia sono sati utilizzati per imparare e prepararsi per azioni future a Seoul

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Beirut

Africa e Medio Oriente Ci sono più di 97 milioni di persone che vivono con il diabete in Africa e in Medio Oriente, e più della metà non sono diagnosticati e non sono a conoscenza delle complicazioni legate al diabete.1 Con l’aumento dell’urbanizzazione e l’invecchiamento della popolazione, il diabete di tipo 2 sarà una sfida sempre crescente. Africa e Medio Oriente si prevede avranno il più alto aumento percentuale futuro di persone con diabete rispetto ad altre parti del mondo.1 Entro il 2045, ci saranno quasi 191 milioni di persone affette da diabete in questa regione – quasi il doppio della cifra attuale.1 Entrambe le città partner, Johannesburg e Beirut, hanno popolazioni relativamente giovani e stanno assistendo a un aumento della prevalenza dell’obesità e diabete. Azioni per intervenire sui più giovani attraverso la promozione della salute e attraverso programmi di educazione ad uno stile di vita sanosono stati promossi attraverso iniziative pubblico-private

Beirut, Lebanon

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Johannesburg


Città coinvolte Beirut, Libano Beirut è determinato a piegare la curva sul diabete lavorando con il governo locale, creando consapevolezza pubblica e avviando progetti per migliorare gli spazi pubblici. Johannesburg, Sudafrica Johannesburg punta a rafforzare la rete dei propri stakeholder *specifiche informazioni sulle attività di queste città su https://www.citieschangingdiabetes.com/network.ht

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Jakarta

Oceania Il diabete e l’obesità sono le patologie croniche più importante e in più rapida crescita in Australia con una concentrazione particolare nella parte occidentale di Sydney. Western Sydney Diabetes stima che il 12% dei residenti della zona abbia il diabete di tipo 2 e un ulteriore 38% abbia fattori di rischio significativi e ad alto rischio di sviluppare il diabete di tipo 21. Gli aborigeni e gli abitanti delle isole dello Stretto di Torres, che sono fortemente rappresentati nella demografia di Western Sydney, hanno quasi 3 volte più probabilità di avere il diabete rispetto alle loro controparti non indigene

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Città coinvolte Sidney - Oceania La città di Sidney si concentrerà inizialmente sul sostegno a due popolazioni con un alto rischio di diabete e obesità: Sydney occidentale e aborigeni e Popoli isolani dello Stretto di Torres. *specifiche informazioni sulle attività di queste città su https://www.citieschangingdiabetes.com/network.ht

Sidney

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Copenhagen Malmö

Aarhus

Manchester Leicester

Warsaw

Berlin

Kraków

Mainz

Kyiv

Strasbourg

Turin Genoa

Venice

Milan

Rome Madrid

Belgrade

Bologna

Bari

Istanbul

Naples

Lisbon

EUROPA Quasi 61 milioni di persone vivono con il diabete in Europa, e più di un terzo non sono diagnosticate.1 Il numero di adulti che nella regione conviveranno con il diabete nel 2045 si stima essere69 milioniconsiderando che la prevalenza del diabete 9,2% cresce del del 13% 1 Con 23 città coinvolte (metà nel 2022), l’espansione e l’innovazione continua a far fiorire in Europa la rete Cities Changing Diabetes . I partner hanno aperto la strada al primo progetto finanziario per migliorare la vitadei pazienti diabetici vulnerabili ad Aarhus, in Da-

Lisbon, Portugal

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nimarca, e uno studio condotto a Varsavia e Cracovia in Polonia si pone l’obiettivo di generare consapevolezza nel settore dell’istruzione con concrete proposte di intervento. L’Italia continua a essere leader nel coinvolgimento dei sindaci attraverso l’Urban Diabetes Declaration con l’ingresso dell’ottava città nel 2022 e più sindaci a livello nazionale si stanno impegnando per i suoi principi come primo passo per entrare a far parte della rete.


Città coinvolte Århus, Danimarca Aarhus sostiene i cittadini vulnerabili utilizzando finanziamenti innovativi

Magonza, Germania Magonza pone le basi per la pianificazione di interventi sul diabete

Belgrado, Serbia Belgrado espande il suo progetto Open Blue Circle

Malmo, Svezia Malmö adotta un approccio di sistema completo alla lotta al diabete

Berlino, Germania Berlino adotta un nuovo approccio per migliorare l’ alfabetizzazione sanitaria individuale Copenhagen, Danimarca Copenaghen si impegna nuovamente ad affrontare vulnerabilità con un nuovo piano d’azione Istambul, Turchia Istanbul si impegna a combattere l’obesità infantile Cracovia, Polonia Cracovia si concentra sui bambini con speciali esigenze dietetiche 43 Kiev, Ucraina Kiev utilizza il sistema di trasporto per diffondere la consapevolezza sul diabete Lisbona, Portogallo Lisbona si concentra sul legame tra obesità, diabete, cibo e ambiente

Manchester, Regno Unito Manchester identifica l’importanza di interventi su misura di comunità Strasburgo, Francia Strasburgo dimostra l’efficacia della collaborazione pubblico-privato Varsavia, Polonia Varsavia dà la priorità a un intervento tempestivo nelle scuole locali

*specifiche informazioni sulle attività di queste città su https://www.citieschangingdiabetes.com/network.h t

Leicester, Regno Unito Leicester prende di mira le disuguaglianze sanitarie all’interno della sua variegata popolazione Madrid, Spagna Madrid si basa su solide fondamenta sugli interventi sanitari

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Italia In Italia, secondo i dati Istat, sono circa 3,9 milioni le persone con diabete nel 2022, ovvero il 6,6 per cento della popolazione, con un aumento di 400mila casi dopo i due anni di pandemia da Covid-19. Si stima, infatti, che la prevalenza del diabete sia cresciuta del 14 per cento tra il 2019 e il 2022, aumento attribuibile al continuo invecchiamento della popolazione solo per il 50 per cento, mentre per l’altra metà è ipotizzabile sia correlato da un lato al peggioramento di alcuni fattori di rischio nel periodo della pandemia, come l’aumento di eccesso di peso e la riduzione dell’attività fisica, e dall’altro all’aumentodi diagnosi precoci di diabete. In linea con gli anni passati, anche nel 2022 sono emerse importanti

differenze tra le regioni del nord e del sud per quanto riguarda la percentuale di persone con diabete; si passa, infatti, dal 4,7 per cento nel nord-est al 6,9 per cento al sud. Il sud Italia è il territorio con la maggior percentuale di persone con diabete, dove il triste primato lo detiene la Calabria con l’8,5 per cento di popolazione con la malattia. Se confrontiamo però i dati prima e dopo la pandemia da Covid-19, a parità di età, il maggior aumento di persone con diabete è stato registrato per il Nord-Ovest in Piemonte, che è passato dal 4,5 per cento al 5,7 per cento della popolazione colpita, mentre per il sud in Campania che è passato dal 6,3 per cento al 7,8 per cento. Un aumento importante in questi anni si è registrato anche nella PA di Trento, che nel 2019 aveva il 3,8 per cento della popolazione con diabete e nel 2022 il 5,5 per cento

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Negli anni della pandemia, la patologia diabetica ha comportato complicanze per molte persone, con un aumento significativo della fragilità degli individui e un aumento del rischio di decesso. Nel primo anno (2020) sono stati oltre 97 mila i decessi in cui il diabete è presente come causa iniziale o come concausa, il 13 per cento del totale. L’incremento rispetto al 2010 è stato del 33 per cento e molto significativo (+25 per cento) anche rispetto al 2019. Gli ultimi dati di mortalità per causa, diffusi di recente, testimoniano le notevoli evidenze del legame tra Covid-19 e diabete, rendendo sempre più urgente la messa in campo di interventi per prevenire e contrastare la diffusione della malattia. La sfida maggiore si registra nelle città metropolitane dove le persone con diabete sono circa 1,3 milioni di persone. L’Italia ha adottato una strategia governativa sull’Urban Diabetes evidenziata dalla “Relazione annuale 2021al parlamento sul diabete” https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3229_allegato.pdf e dal “Documento di indirizzo per la pianificazione urbana in un’ottica di Salute Pubblica “ https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3125_allegato.pdf da parte del Ministero della Salute, che ha come obiettivo quello di individuare i criteri che possano aiutare gli operatori e i decisori nella valutazione della pianificazione urbanistica finalizzata alla promozione della salute e dei corretti stili di vita e nell’ottica della Urban Health, Inoltre documenti sono stati prodotti in occasione del G7 del 2017 a presidenza italiana con la Roma Urban Health Declaration e con la G20 Roma Leaders Declaration. L’Health City Institute, l’ANCI- Associazione Italiana Comuni d’Italia, la rete C14+ e l’Intergruppo Parlamentare qualità di vita nelle città hanno sviluppato assieme ai partner il “Manifesto della salute nelle città come bene comune” L’Associazione Medici Diabetologi, la Società Italiana di Diabetologia, l’Health City Institute, l’ANCI e C14+hanno sottoscritto la “CARTA ITALIANA SULL’URBAN DIABETES” che identifica i punti di azione da sviluppare per il contrasto del diabete tipo 2 in Italia È stata sviluppata anche la CARTA DI MILANO SULL’URBAN OBESITY , sottoscritta da tutte le società scientifiche e associazioni di pazienti dell’obesità e adottata e pubblicata dall’European Association for the Study of Obesity (EASO) Inoltre la rete delle città Cities Changing Diabetes è stata coinvolta nel corso di Alta formazione sulla figura dell’Health City Manager promosso da ANCI con un finanziamento del Ministero delle politiche giovanili, che ha permesso di conseguire il titolo a circa 240 giovani laureati sotto i 35 anni. Una particolare attenzione è stata posta all’attività motoria con il coinvolgimento di 120 città nello SPORTCITY day organizzato dalla Fondazione SPORTCITY e con la creazione della Rete delle città del cammino, attraverso il TO WALK IN THE CITY LAB con la realizzazione di 200 percorsi urbani con 2500 Km

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Italia Global Partners Cities Partner Cities Bari Bologna Genova Milano Napoli Roma Torino Venezia

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Bari Costruire forti partnership per promuovere la salute nella città

Popolazione della città metropolitana di Bari: 1.223.102 abitanti in 41 comuni La prevalenza di diabete a Bari è aumentata dal 3,3% al 7,7% in appena 17 anni

Cities Changing Diabetes a Bari ha stretto una forte partnership con una rete di farmacie locali per diffondere informazioni sulla salute, stili di vita della popolazione, con un approccio integrato e multidisciplinare Questo approccio utilizza partenariati pubblico-privati per aiutare la città ad invertire la tendenza sul diabete nell’area urbana L’incidenza del diabete a Bari è in aumento passando dal 3,3% al 7,7% in soli 17 anni, e il 70-80% delle risorse per l’assistenza sanitaria della città vengono attualmente spese per gestire malattie croniche come il diabete. La città sta cercando di agire sul piano sociale, culturale ed economico sui determinanti del diabete di tipo 2 e sta lavorando per rimuovere quegli ostacoli alla prevenzione, l’accesso alle cure e poter usufruire degli spazi cittadini. Utilizzare a pieno il potenziale ambientale della città Bari, è la città italiana più a sud che aderisce al progetto Cities Changing Diabetes , ed è situata sul mare adriatico come porta dell’Europa orientale. La città ha alcune caratteristiche naturali che possono essere utilizzate per promuovere stili di vita sani tra i suoi residenti. Per garantire un’attenzione maggiore sulla natura della città, Cities Changing Diabetes ha creato un forte sodalizio con le farmacie locali per la distribuzione di informazioni contenenti consigli sulla nutrizione e il ruolo che può svolgere un’alimentazione sana per prevenire malattie come l’obesità e il diabete tipo 2. Nel prosieguo, Cities Changing Diabetes a Bari valuterà come sia possibile utilizzare la rete delle farmacie per misurare alcuni parametri, come la circonferenza della vita e

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valutare l’impatto delle informazioni distribuite. Formare gli Health City Manager Come è avvenuto in altre città italiane nelCities Changing Diabetes network , Bari ha ospitato un corso di alta formazione per Health City Manager con il sostegno dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Il corso ha formato un gruppo di dirigenti sanitari delle città che siano in grado di sostenere gli enti locali nei loro sforzi per integrare la salute in tutte le politiche cittadine. Sviluppare un progetto scolastico sulla sana alimentazione Il team Cities Changing Diabetes di Bari prevede di sviluppare e implementare un progetto educativo scolastico per insegnare ai giovani lla sana alimentazione. Durante il progetto, i bambini scatteranno fotografie per rappresentare una corretto stile di alimentazione– dall’acquisto di prodotti freschi al mercato, agli ingredienti per la preparazione del cibo e impareranno come condividere l’esperienza con le loro famiglie Per comprendere meglio la situazione del diabete in città, Cities Changing Diabetrs a Bari raccoglierà nuovi dati su obesità, diabete e sui determinanti socioculturali di vulnerabilità. Questa informazione sarà analizzata e presentata in un ATLAS che sarà condiviso con tutti i partner della città e servirà come roadmap per arrivare ad un ACTION PLAN “Il concetto di salute, come dice da anni l’Oms, è sempre di più legato a fattori

sociali, ambientali, abitativi, climatici, lavorativi e culturali. Per questo il sindaco non è più solo la massima autorità in materia di igiene pubblica ed emergenza sanitaria previsto dalla normativa. A lui spetta il compito di accompagnare la propria città verso il futuro, adoperandosi perché i cittadini cambino il loro stile di vita e vivano in condizioni di maggior benessere e Bari vuole lavorare per migliorare la salute dei propri cittadini ” Antonio Decaro Sindaco di Bari

Presidente Comitato promotore Antonio Decaro Sindaco di Bari Presidenti Comitato esecutivo e del Comitato scientifico Francesco Giorgino Università di Bari Luigi D’Ambrosio Lettieri Ordine dei farmacisti di Bari


Bologna Bologna riparte dopo il COVID 19 per migliorare la salute dei propri cittadini Anche quando la pandemia di COVID 19 ha fermato molte attività a Bologna, il programma Cities Changing Diabetes ha continuato a lavorare per consentire una attenta mappatura del diabete. Cities Changing Diabetes ha collaborato con i partner per mappare il peso del diabete di tipo 2 nelle aree metropolitane e comunali nelle diverse zone della città. La fase di mapping in base alla prevalenza del diabete tipo 2 ha rivelato disuguaglianze tra aree ad alto e basso reddito, spingendo le città a cambiare le strategie di prevenzione sul diabete, avviando a Bologna un processo basato sull’evidenza degli interventi nelle aree più colpite da obesità e diabete. Maggiore prevalenza di diabete tipo 2 nelle persone a basso reddito I dati raccolti durante il processo di mappatura ha mostrato un’associazione inversa tra prevalenza del diabete e reddito. La prevalenza era più bassa in aree ad alto reddito e più elevata nei quartieri a basso reddito. Per esempio, la prevalenza del diabete tra adulti dell’area sud bolognese , area ad alto reddito è inferiore (3,2%) tra gli adulti rispetto alla regione nord-occidentale a basso reddito della città (6,5%). La raccolta dati durante la pandemia ha rappresentato anche un'opportunità unica per il dipartimento epidemiologico per analizzare i dati relativi al diabete e COVID19. I ricercatori hanno stabilito che durante il primo anno della pandemia, il 4,4% delle persone con diabete di tipo 2 sono stati infettati con CoV-2, rispetto al 3,7% della popolazione generale. Il tasso di mortalità era quasi tre volte superiore tra persone con diabete di tipo 2 (19,6%) rispetto a alla popolazione generale (6,6%). Coinvolgimento nelle rete delle Healthy Cities

Il fatto che la città di Bologna sia membro attivo della rete delle Healthy Cities (Città Sane) mostra come esistessero già basi solide che ne hanno facilitato l’ingresso in Cities Changng Diabetes. Le associazioni civiche sociali e dei pazienti erano già abituate lavorare insieme per soddisfare le esigenze della città riguardo gli obiettivi di salute. Cities Changing Diabetes a Bologna ad esempio ha sfruttato questa solida base per collaborare con i suoi partner per condurre la mappatura durante l’emergenza della pandemia COVID-19. Le informazioni e i risultati della mappatura erano condivise anche con l'Asl, le autorità comunali, l’università e la rete civica delle associazioni, per definire le attività future, per rilevare le criticità tra i residenti della città e sostenere una vita sana a Bologna.

Popolazione della città metropolitana di Bologna: 1.011.659 abitanti in 55 comuni La prevalenza di diabete a a Bologna tra gli adulti nella città varia dal 3,2% al 6,5%

della fragilità Tutti i nuovi dati riguardanti il diabete tipo 2 diabete a Bologna, comprese le correlazioni con il COVID-19, saranno raccolti in un ATLAS che sarà condiviso con i partner cittadini e regionali oltre alle parti interessate. Una caratteristica interessante di questo nuovo ATLAS sarà l'inclusione di una mappa che dettaglia le fragilità sociali e i determinanti culturali della vulnerabilità “A Bologna il diritto alla salute viene prima di tutto. La salute e il benessere delle persone sono tra i beni più preziosi che una comunità deve preservare, realizzare e promuovere. Per questo Bologna intende porsi all’avanguardia nella sperimentazione e nello sviluppo di un nuovo welfare di prossimità, che acceleri l’integrazione tra politiche sociali e politiche sanitarie, a vantaggio di una concezione più ampia di promozione del benessere e della salute a livello metropolitano, dell’assistenza e della cura, che richiede un coordinamento tra le politiche sanitarie e sociali con quelle abitative, quelle dell’istruzione e persino quelle della mobilità e dell’urbanistica. Un approccio e una visione necessari per affrontare i bisogni di oggi e del dopo pandemia.” Matteo Lepore Sindaco di Bologna

Aumentare l'attività fisica rendendola accessibile ai cittadini Cities Changing Diabetes a Bologna ha prodotto materiali sull'attività fisica, indicando dove e quando i residenti possono esercitarsi con l'aiuto di gruppi civici indipendenti di sostegno. Una collaborazione con le farmacie locali e le associazioni sportive hanno favorito la diffusione e la distribuzione di questo materiale. Nel , anche Bologna e i suoi partner hanno organizzato un corso di alta formazione per gli Health City Manager con l’obiettivo di formare un gruppo di professionisti in grado di supportare gli amministratori della città per far si che la salute sia in tutte le politiche cittadine.

Presidente Comitato promotore Matteo Lepore Sindaco di Bologna Presidenti Comitato esecutivo e del Comitato scientifico Uberto Pagotto e Giulio Marchesini Università di Bologna

Un nuovo ATLAS che include una mappa

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Genova Popolazione della città metropolitana di Genova: 813.626 abitanti in 63 comuni Circa il 5,5% degli adulti a Genova convive con il diabete

Un programma di screening per la popolazione di Genova La città di Genova ospita un gran numero di immigrati e anziani residenti. Poiché questi gruppi di popolazione tendono ad essere maggiormente a rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, Cities Changing Diabetes a Genova lavora con il comune per avviare un programma di screening del diabete rivolto a gruppi di popolazione a rischio. Il comune di Genova è determinato a rendere la città più sana, dare spazi a per favorire uno stile di vita migliore a tutti i suoi abitanti e Cities Changing Diabetes è risultato essere il partner migliore per supportare questo processo di cambiamento. Cambiamenti demografici della città Storicamente, la città di Genova ha rappresentato un punto di incontro tra culture diverse e diversi flussi migratori. Alla fine del 2020 gli immigrati erano il 9,5% della popolazione di Genova. La città metropolitana di Genova ha assistito ad una progressiva riduzione della sua popolazione residente, ed oggi riporta una forte prevalenza di anziani. Degli 823.000 abitanti di Genova, circa il 30% ha più di 65anni I cambiamenti demografici influenzano entrambi la prevalenza del diabete e la natura degli interventi sul diabete, che devono essere culturalmente studiati al fine di essere efficaci. Si è sulla buona strada per una città più sana Negli ultimi anni, il comune di Genova ha compiuto passi importanti per migliorare la salute della città. Per esempio, la città ha introdotto una pista ciclabile lungo il lungomare, che si inserisce nel progetto di riqualificazione del Waterfront, per contribuire ad aumentare l’attività fisica

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tra i residenti. Gli obiettivi del comune sono a incoraggiare stili di vita sani, promuovere una sana cultura del cibo, migliorare l'accesso alle strutture sportive e di esercizio, sviluppare trasporto urbano orientato alla sostenibilità politiche sulla salute e aumentare l'accesso alle cure, il tutto perfettamente in linea con le aspettative della Città Figure professionali a supporto delle politiche sulla salute Il comune di Genova è stato il primo in Italia a dotarsi di un Health City Manager, per migliorare stili di vita, benessere della comunità , città orientata alla sostenibilità, aree verdi, mobilità, cura delle zone degradate. Una figura professionale "ponte" che possa rientrare, idealmente, all’interno dell’ufficio del sindaco e maturare quelle competenze e quelle abilità, comunque circoscritte e funzionali agli obiettivi di mandato espressi dal documento di programmazione dell’amministrazione comunale, coordinando tutti gli assessorati e le relazioni esterne che interessino l’ambito della salute pubblica nella città. Screening tra i soggetti a rischio Basato su dati sociodemografici raccolti e dati epidemiologici, la Città di Genova ha avviato un programma di screening nell’area metropolitana, per identificare i residenti a rischio di sviluppare il diabete e la sindrome metabolica. Il programma viene implementato in collaborazione con farmacisti locali e i medici di medicina generale. Inoltre per incoraggiare l’attività fisica tra le persone identificate a rischio tra i residenti, con il progetto Cities Changing Diabetes a Genova è in fase di mappatura la disponibilità di piscine e palestre per promuovere la facilità di accesso da parte

della popolazione “Con il progetto Cities Changing Diabetes Genova vuole favorire stili di vita sani nei luoghi di lavoro, nelle grandi comunità e nelle famiglie, promuovendo un'adeguata cultura alimentare, migliorando l'accesso allo sport e alle pratiche di esercizio fisico per tutte le età e sviluppando politiche di trasporto urbano orientate alla sostenibilità e attenzione all'accesso alle cure per la popolazione” Marco Bucci Sindaco di Genova

Presidente Comitato promotore Marco Bucci Sindaco di Genova Presidenti Comitato esecutivo e del Comitato scientifico Diego Ferone Università di Genova Luciano Grasso Comune di Genova


Milano

Popolazione della città metropolitana di Milano: 3.219.391 abitanti in 133 comuni È del 5,75% la prevalenza del diabete

Milano ha creato una rete di Comuni dell’hinterland per affrontare assieme la sfida del diabete e dell’obesità Da quando Milano ha aderito alla rete Cities Changing Diabetes nel 2018, 40 dei principali comuni dell’hinterland cittadino, che rappresentano il 65% della popolazione, hanno firmato il Manifesto sull’Urban Health e hanno aderito a Cities Changing Diabetes creando una rete unica e diffusa sul territorio. Attraverso questa rete, i vari comuni dell’area metropolitana di Milano possono condividere progetti e buone pratiche in merito alla pianificazione e agli interventi urbanistici per migliorare la salute dei residenti. Milano lancia un action plan per contrastare le disuguaglianze Più di un quarto (27,7%) della popolazione adulta di Milano è in sovrappeso e il 7,8% convive con l'obesità. La prevalenza del diabete è del 5,75% a Milano ed è probabile che aumenti se non si interverrà efficacemente sul problema del sovrappeso e dell’obesità. All'inizio del 2020, Cities Changing Diabetes a Milano ha lanciato il Milano Diabetes Atlas, che contiene l’analisi quantitativa delle ricerche raccolte durante la fase di mappatura del progetto. Una analisi per affrontare concretamente la problematica del diabete, basato su una ricerca realizzata in collaborazione con la Regione, il Comune di Milano, l’Università di Milano, l’ATS di Milano e più di 80 esperti, creando il piano d’azione 2022–2025. Questo piano d'azione delinea proposte per orientare l’azione congiunta nell'affrontare la sfida del diabete e alle delle disuguaglianze sanitarie nelle aree urbane. Integrare la salute nelle politiche cittadine Per sostenere gli enti locali in nei loro sforzi per incorporare la salute nella formulazione

delle politiche, Cities Changing Diabetes , con il sostegno dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha organizzato uno corso di alta formazione per Health City Manager. L’obiettivo di questo corso è stato quello di potenziare le competenze di gruppo di professionisti in modo che siano in grado di aiutare le autorità locali nell’ integrare la salute nelle politiche della città, elaborando proposte per migliorare la qualità di vita delle città.

urbana, identificando progetti e politiche per una migliore prevenzione a favore della salute dei cittadini Giuseppe Sala Sindaco di Milano

Fare di Milano un’Olympic Active City Ispirato dalla capitale Roma, Milano ha realizzato 34 percorsi di tracking urbano per incoraggiare i cittadini sulla mobilità attiva.. Questi percorsi si sviluppano su 175 chilometri, e comprendono molti spazi verdi che in questa maniera vengono fruiti dalla comunità. Milano punta a diventare la prima Olympic Active City quando ospiterà i XXV Giochi Olimpici Invernali del 2026. Il progetto prevede la creazione di altri 133 percorsi a piedi (uno per ogni comune dell’hinterland metropolitano) per far si che le Olimpiadi siano non solo una festa di sport ma anche un momento di promozione della salute.

Presidente Comitato promotore Giuseppe Sala Sindaco di Milano Presidenti Comitato esecutivo e scientifico Michele Carruba Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università di Milano Livio Luzi Università di Milano

“Cities Changing Diabetes è stato promosso dalla Città di Milano per migliorare la prevenzione delle malattie croniche, in particolare il diabete, causato dall’impatto dell’urbanizzazione. È necessario che i politici siano più consapevoli della salute

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Napoli Napoli è fortemente motivata ad affrontare il diabete e l’obesità come priorità

Popolazione della città metropolitana di Napoli: 2969.571 abitanti in 92 comuni È del 6,7% la prevalenza del diabete

L’alta densità di popolazione nella città di Napoli aggrava le disuguaglianze sulla salute e mette a rischio lo sviluppo soprattutto nelle comunità socialmente vulnerabili Napoli è stata la settima città italiana ad aderire al progetto Cities Changing Diabetes , collaborando sin da subito con il Comune e con i partner accademici per raccogliere nuovi dati e mappare il diabete e l’obesità nella città. Mentre alcuni dati già esistono per il diabete in città, i dati sull’obesità sono frammentati. L’espansione urbanistica e la forte urbanizzazione a Napoli tendono ad aumentare le disuguaglianze sociali Mentre Napoli ha il più basso costo della vita delle 14 città metropolitane italiane, ha la terza popolazione più numerosa. La città ha la più alta densità di popolazione delle città metropolitane italiane, e questa densità crea forti squilibri socioeconomici soprattutto in alcune comunità più vulnerabili alle malattie croniche non trasmissibili (NCD) come obesità e diabete di tipo 2. La prevalenza del diabete è pari al 6,7%, più alta del media nazionale del 5,8%,.questa cifra si traduce in circa 200.000 persone che vivono con il diabete a Napoli. Napoli si conferma una città viva

culturalmente e socialmente vulnerabile, con determinanti culturali, sociali ed economici che finiscono per incidere sui determinati della salute. Una fotografia della città Cities Changing Diabetes a Napoli ha collaborato con la Regione, il comune, le due università locali e le autorità sanitarie per fare una fotografia socio-demografica ed epidemiologica-clinica su diabete e obesità, analizzando nel contempo i fattori socioeconomici o culturali che influenzano la vulnerabilità Cities Changing Diabetes a Napoli per consolidare il sostegno delle parti interessate ha coinvolto il Comune e il sindaco nell’Urban Diabetes Declaration, quale documento guida all’azione. In collaborazione con un gruppo di medici di medicina generale di Napoli, Cities Changing Diabetes ha lanciato un programma di screening sull’obesità, affinchè possano essere avviati programmi di prevenzione primaria

“Aderiamo fortemente, come a amministrazione comunale, al programma internazionale Cities Changing Diabetes . Siamo consapevoli che una risposta collettiva è necessaria all’aumento allarmante del diabete nelle città Da questo punto di vista, gli enti locali possono fare a lungo e a breve termine sforzi pratici. In effetti, siamo già al lavoro per rendere la nostra città più vivibile e sostenibile. La salute è un bene comune e abbiamo il dovere di tutelarlo e gli ultimi anni lo hanno dimostrato”. Gaetano Manfredi Sindaco di Napoli

Presidente Comitato promotore Gaetano Manfredi Sindaco di Napoli Presidenti Comitato esecutivo e scientifico Annamaria Colao Università di Napoli Federico II Katherine Esposito Università della Campania Luigi Vanvitelli

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Roma La prevalenza di diabete è pari all’8,3% della popolazione adulta.Quasi la metà degli adulti a Roma (44,5%) sono in sovrappeso

Roma ha avviato un percorso innovativo di mobilità attiva per migliorare la salute dei propri cittadini

Cities Changing Diabetes a Roma ha condotto una mappatura triennale del progetto, rivelando che il 40% dei romani si considera “fisicamente inattivo”. Per risolvere questo problema, la città ha collaborato con i suoi partner per creare 74 percorsi pedonali che coprono circa 460 km nell’area metropolitana di Roma. I percorsi pedonali potenzialmente utilizzati da circa 1.500.000 persone, consentono ai residenti di impegnarsi in attività fisica gratuite accessibili. Sono state adottate misure speciali per garantire che le persone che vivono con il diabete siano incoraggiate a fare uso dei percorsi a piedi. Diverse altre città in Italia sono state ispirate da Roma per replicare questo semplice ma efficace intervento. Progettati dalla medaglia d'oro olimpica di marcia Maurizio Damilano, sono stati sviluppati percorsi che includono aspetti urbani, turistici, ambientali e sportivi. Ogni percorso include informazioni sui luoghi di interesse, strutture e servizi. Le informazioni sono accessibili tramite app per smartphone che consente agli utenti di tenere traccia della distanza che hanno camminato e interagire con altri utenti. Valutazione completa del problema e action plan Dopo aver aderito a Cities Changing Diabetes, Roma ha mappato la prevalenza del diabete e dell’obesità nella città. Questa mappatura è durata tre anni. Più di 130 tra esperti e ricercatori sono staticoinvolti nell'esame dell'impatto dell’urbanizzazione

sul diabete di tipo 2 nell’area metropolitana più grande d’Italia. I dati raccolti durante questo processo sono stati utilizzati per sviluppare l’Atlas, il report e un action plan che fornisce informazioni su prevalenza del diabete e contiene informazioni relative alle politiche di promozione della salute, alla pianificazione urbana e salute della comunità. Formare gli Health City Manager per migliorare la salute della città Con Cities Changing Diabetes le comunità richiedono che la salute sia al centro del processo decisionale politico. Un percorso credibile verso l'acquisizione delle competenze e delle conoscenze necessarie per creare politiche incentrate sulla salute per fare di Roma la città principale di Cities Changing Diabetes a livello internazionale

sanitaria a Roma, avviandoci a passo deciso verso la sanità del futuro, per migliorare cura e assistenza, per sfruttare le nuove tecnologie e portare i servizi più vicini alle persone. Ma vogliamo anche fare di Roma la capitale europea del biomedicale, con la candidatura a sede della HERA(Health Emergency Response Authority). Nelle strutture e nei servizi sanitari, investiremo 400 milioni su aziende ospedaliere e ricerca e faremo di Roma una best practice della «salute diffusa», con servizi sanitari più vicini alle persone grazie anche a 60 Case e 15 Ospedali di Comunità, nonché 15 centrali operative per la m e il tele monitoraggio. Roberto Gualtieri Sindaco di Roma Capitale e della Città metropolitana di Roma Capitale

Cities Changing Diabetes ha lavorato assieme all’ Health City Institute per creare il Core Curriculum dell’Health City Manager. In sinergia con l’Università Sapienza di Roma, che è l’unica al mondo ad avere una cattedra Unesco sull’urban health, Roma mette a disposizione degli studenti le competenze e le conoscenze per gestire la salute della città in modo efficace, in grado di collaborare con le autorità competenti nel campo della salute pubblica per garantire la promozione degli stili di vita salutari e la prevenzione delle malattie croniche.

Presidente Comitato promotore Roberto Gualtieri Sindaco di Roma Presidente Comitato esecutivo Andrea Lenzi Università di Roma Sapienza, Health City Institute

“Salute: la città che si prende cura. Vogliamo cambiare il volto della assistenza

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Torino Popolazione della città metropolitana di Torino 2.198.237 abitanti in 312 comuni Circa il 6,8% degli adulti a Torino convive con il diabete

Torino ha un focus specifico sui determinanti socioeconomici della salute tra i residenti Esiste una notevole variabilità nei fattori socioeconomici e culturali nella città di Torino, e questo si riflette nella prevalenza del diabete e dell’obesità, che varia da un quartiere all’altro Attraverso Cities Changing Diabetres, Torino sta mappando l’obesità e il diabete di tipo 2 in tutti i quartieri della città, come strumento di promozione sociale e per trovare interventi appropriati per migliorare la salute dei suoi residenti. Una città metropolitana frammentata La prevalenza del diabete a Torino è aumentata dal 3,8% nel 2003 al 6,8% nel 2018. Una persona su quattro di età compresa tra 18 e 69 anni è in sovrappeso e il7% convive con l'obesità. La fase di mapping del programma Cities Changing Diabetes a Torino ha rivelato che la prevalenza più alta del diabete di tipo 2 è stata riscontrata nei quartieri del nord e ovest della città. La prevalenza più bassa è stata registrata nei quartieri circostanti il fiume Po e nel centro storico. Queste differenze sono correlate con variazioni dello status socioeconomico. Ad esempio, la ricerca indica che la prevalenza di sovrappeso e obesità è 35% più alta tra le persone con un valore di livello di istruzione inferiore. Benchmarking con le iniziative sul cammino e sulla mobilità attiva promosse a Roma Torino vanta molti vantaggi dal punto di vista naturalistico e ambientale , grazie a una città con 21 chilometri quadrati di spazi verdi, 320 chilometri di viali alberati e 207 chilometri di piste ciclabili. Prendendo spunto da Roma, un'altra città italiana nelle Cities Chaging Diabetes, Torino ha prodotto un itinerario di percorsi pedonali attraverso l’area metropolitana della città. Si tratta di percorsi, che coprono quasi 100 km di percorsi pedonali urbani e vengono raccolti in una guida tascabile

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chiamata Passaporto di Torino Città del Cammino . Attraverso questa iniziativa, Cities Changing Diabetes a Torino mira a promuovere la cultura dell’attività fisica nella città. Formazione degli Health City manager Come è avvenuto in altre città italiane presenti nella rete Cities Chaging Diabetes è stata organizzato anche a Torino un corso di alta formazione per Health City Manager con il sostegno dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani.

messo in evidenza come la salute sia un bene pubblico primario e ha reso evidente il ruolo che deve tornare ad assumere l’Amministrazione comunale nella coprogettazione dell’offerta di salute dei cittadini. La città deve esser infatti portatrice di un disegno sanitario e sociale e deve relazionarsi con gli altri enti che hanno funzioni complementari in questo campo” Stefano Lo Russo Sindaco di Torino

Questo corso è stato progettato per dare ai partecipanti le competenze necessarie per supportare le autorità locali nei loro sforzi per incorporare la salute nella formulazione delle politiche urbane . Attivare le relazioni sociali per combattere il diabete Cities Chaging Diabetes a Torino sta portando avanti un progetto pilota alle Vallette che si concentra sull'attivazione di relazioni sociali per migliorare la salute. Il sostegno delle comunità e delle associazioni svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie attraverso la diffusione di informazioni accurate e attraverso la condivisione tra pari sui comportamenti e le scelte salutari. Per condividere una conoscenza accurata del diabete, uno stand informativo mobile sul diabete chiamato Dirittibus è stato creato per diffondere informazioni sulla condizione e aumentare la consapevolezza dei vantaggi di una alimentazione sana e di fare attività fisica Il profilo demografico di Torino è marcato da un significativo invecchiamento della popolazione. L’emergenza Covid-19 ha

Presidente Comitato promotore Stefano Lo Russo Sindaco di Torino Presidente Comitato esecutivo Ezio Ghigo Università di Torno


Venezia Popolazione della città metropolitana di Venezia: 833.703 abitanti in 44 comuni Circa il 5,7% degli adulti a Venezia convive con il diabete

Venezia comincia a lavorare sull’urban health per diventare hub internazionale La città di Venezia ha una storia d’impegno internazionale sulla salute nelle città, in quanto sede dell’ ufficio OMS per gli investimenti in salute e per lo sviluppo L' ufficio OMS di Venezia si occupa di studi e ricerche sui determinanti, sociali ed economici, della salute della popolazione, nonché di investimenti in salute e per lo sviluppo. Fornisce, inoltre, servizi, assistenza tecnica e collaborazione agli Stati Membri per aumentare la loro capacità di agire sui determinanti socio-economici della salute. Ora Venezia vuole cominciare a lavorare anche sull’Urban Health, mappando la popolazione lagunare e quella sulla terra ferma, che hanno caratteristiche demografiche e stili di vita differenti per diventare riferimento internazionale sul tema. Venezia Capitale mondiale della sostenibilità La Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità/ Venice Sustainability Foundation persegue l’obiettivo di creare un modello integrato (ambientale, economico, sociale) di sviluppo sostenibile per la Città di Venezia ed il suo territorio metropolitano, che possa rivitalizzare la socioeconomia locale garantendo contestualmente la protezione e conservazione del patrimonio ambientale, storico e culturale, nonché il rafforzamento e la coesione della comunità locale. La Fondazione diventa lo strumento con il quale Cities Changing Diabetes intende cooperare per rendere la Città di Venezia un riferimento per la qualità della vita urbana anche sui temi della salute, che possa essere di ispirazione per altre realtà nazionali ed estere, in questo senso come Capitale Mondiale della Sostenibilità. Venezia aderisce a Cities Changing Diabetes

e alla rete C14+ per affrontare la sfida sul diabete Nel 2022 con la firma dell’Urban Diabetes Declaration e del Manifesto sulla salute nelle città bene comune e con l’adesione al C14+ e Cities Changing Diabetes, Venezia ha dato un chiaro segno di interesse pubblico alle tematiche inerenti l’urban health e all’urban diabetes A Venezia il 5,7% della popolazione secondo Istat autodichiara di avere il diabete, e i tassi di ricovero per il diabete non controllato e le complicanze correlate al diabete sono più elevate rispetto alla media nazionale. La città metropolitana è composta da 44 comuni, e ha la più grande ASL della regione Veneto. Inoltre la città metropolitana ha cinque strutture ospedaliere con reparti endocrinologici e diabetologici Rigenerare gli spazi urbani per la salute Venezia ha varato un programma di promozione di sinergie e alleanze tra i decisori politici e gli altri promotori di salute, facilitando lo scambio di informazioni e di esperienze per delineare strategie intersettoriali di rete, al fine di favorire la rigenerazione urbana e ambientale, determinando un impatto positivo di salute sui cittadini e sulle comunità. È allo studio un progetto di conservazione, ma soprattutto di rigenerazione urbana che riguarda l’ex Ospedale al Mare del Lido di Venezia per trasformarlo in un polo tecnologico del settore medico. Un campus che sorgerà su un’area di 48.000 mq nel rispetto dell’ecosistema, della

sostenibilità e dei criteri di conservazione, destinato a ospitare quasi 1.000 tra ricercatori e addetti al suo funzionamento, con tanto di strutture residenziali, ristoranti, un centro fitness e un asilo e con una prospettiva sulle malattie croniche non trasmissibili.

“ Insieme alle istituzioni pubbliche locali, regionali e nazionali, ad importanti istituzioni culturali e a imprese private dobbiamo fare squadra, metterci in gioco e trovare soluzioni concrete ai problemi attuali attraverso la scienza, la cultura, la tecnica e l’innovazione. Venezia, oltre a essere la città più bella del mondo, è anche molto fragile come dimostrano gli effetti dovuti ai cambiamenti climatici in corso, primo fra tutti l’innalzamento dei mari” Luigi Brugnaro Sindaco di Venezia

Presidente Comitato promotore Luigi Brugnaro Sindaco di Venezia Presidente Comitato esecutivo Angelo Avogaro Università di Padova

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Italia Advocate Cities Brescia

Cremona

Presidente Comitato promotore Laura Castelletti

Presidente Comitato promotore Gianluca Galimberti

Sindaco di Brescia

Sindaco di Cremona

Popolazione della città di Brescia: 189.902.La prevalenza di diabete è pari 5,75% della popolazione adulta

Brindisi Presidente Comitato promotore Giuseppe Marchionna Sindaco di Brindisi

Popolazione della città di Brindisi: 87.820. La prevalenza di diabete è del 7,7% della popolazione adulta

Presidente Comitato esecutivo Sergio di Lembo

Popolazione della città di Cremona: 70.637 la prevalenza del diabete è del 5,9% della popolazione adulta

L’aquila Sviluppare attività di prevenzione e tutela della salute dei cittadini Presidente Comitato promotore Pierluigi Biondi Sindaco dell’Aquila

Presidente Comitato esecutivo Marco Giorgio Baroni Università dell’Aquila

Cagliari Il diabete priorità sanitaria in Sardegna Presidente Comitato promotore Paolo Truzzu

Popolazione della città dell’Aquila: 66.964. In Abruzzo la prevalenza del diabete è del 6,4% con un territorio con forte presenza di aree interne marginali

Sindaco di Cagliari

Presidente Comitato esecutivo Andrea Loviselli Università di Cagliari

Livorno La promozione di sani e corretti stili di vita

Popolazione della città metropolitana di Cagliari: 419.553 abitanti in 17 comuni La Sardegna, assieme alla Finlandia, è l’ambito geografico con la più alta incidenza al mondo di DM1

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Presidente Comitato promotore Luca Salvetti Sindaco di Livorno

Presidente Comitato esecutivo Graziano Di Cianni ASL toscana

Popolazione della città di Livorno: 152.914 abitanti La prevalenza del diabete in Toscana è del 5,6%


Novara

Pescara

Obiettivo: modificare l'impatto del diabete e delle malattie croniche nel territorio

Rendere la città sempre più salutare, disegnando per essa percorsi di urbanizzazione sostenibile e valorizzando le tante risorse naturali disponibili

Presidente Comitato promotore Alessandro Canelli Sindaco di Cagliari

Presidente Comitato esecutivo Gianluca Aimaretti Università del Piemonte

Presidente Comitato promotore Carlo Masci Sindaco di Pescara

Presidente Comitato esecutivo Agostino Consoli Università di Chieti e Pescara

Popolazione della città di Novara: 101.257abitanti nel territorio dell'Asl di Novara quasi 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale: il 30%

Popolazione della città di Pescara: 118.657 In Abruzzo la prevalenza del diabete è del 6,4% con un territorio con forte presenza di aree interne marginali

Palermo Una forte alleanza tra Università e Comune sul diabete e l’obesità. Presidente Comitato promotore Roberto Lagalla Sindaco di Palermo

Ravenna Garantire ai cittadini e alle cittadine un miglioramento della qualità della vita non solo individuale, ma anche come comunità.

Presidente Comitato esecutivo Carla Giordano

Presidente Comitato promotore Michele De Pascale

Università di Palermo

Sindaco di Ravenna

Popolazione della città metropolitana di Palermo : 1.200.957 abitanti in 82 comuni A Palermo la prevalenza del diabete è del 7,6%

Presidente Comitato esecutivo Paolo Di Bartolo AUSL Romagna

Popolazione della città di Ravenna: 155.751abitanti in 82 comuni. Nell’AUSL Romagna dal 2009 a oggi vi è stato un incremento del 35% del numero di soggetti

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Reggio Calabria

Varese

Considerare il diabete una priorità nell’agenda sanitaria regionale.

Una città sempre più improntata sul benessere, valorizzando le risorse che possono favorire la prevenzione e le buone abitudini.

Presidente Comitato promotore Giuseppe Falcomatà, Sindaco di Reggio Calabria

Presidente Comitato promotore Davide Galimberti

Giovanbattista De Sarro

Sindaco di Varese

Università Magna Grecia

Presidente Comitato esecutivo Cistina Romano

Presidente Comitato esecutivo Francesco Andreozzi

ASST Sette Laghi

Università Magna Grecia

Livio Luzi

Domenico Mannino

Università di Milano

Past President AMD

Popolazione della città di Reggio Calabria: 170.951 abitanti La Regione Calabria con 8,5% è quella con più alto tasso di prevalenza in Italia

Siena Tutta la città in prima linea nella lotta al diabete urbano. Presidente Comitato promotore Nicoletta Fabio Sindaco di Siena

Presidente Comitato esecutivo Francesco Dotta Università di Siena

Popolazione della città di Siena : 52.812 abitanti La prevalenza del diabete in Toscana è del 5,6% La Regione Calabria con 8,5% è quella con più alto tasso di prevalenza in Italia

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Popolazione della città di Varese: 78.409 abitanti. Il numero di persone oltre i 65 anni è del 27% e la prevalenza del diabete in Lombardia è del 5,9%


Follower Cities Catania

Firenze

1.071.914 abitanti nella città metropolitana in 58 comuni, la prevalenza del diabete è del 7,6%

984.991 abitanti nella città metropolitana in 41 comuni, la prevalenza del diabete è del 5,6%

Empoli

Messina

48.397 abitanti, la prevalenza del diabete è del 5,6%

598.811 abitanti nella città metropolitana in 108 comuni, la prevalenza del diabete è del 7,6%

La rete di Comuni dell’hinterland milanese, con una prevalenza del diabete è del 5,75% San Donato Milanese, 32.664 abitanti

Vizzolo Predabissi , 4.012 abitanti

Segrate, 35.016 abitanti

Cusano Milanino, 18.797 abitanti

Garbagnate Milanese, 27.155 abitanti

Cormano, 20.031 abitanti

San Giuliano Milanese, 38.174 abitanti

Cornaredo, 20.534 abitanti

Melegnano, 18.101 abitanti

Vanzago, 9.224 abitanti

Senago, 21.500 abitanti

Pero, 10.378 abitanti

Parabiago, 27.842 abitanti

Pogliano Milanese, 8.379 abitanti

Paderno Dugnano, 50.471 abitanti

Pregnana Milanese, 7.306 abitanti

Cernusco sul Naviglio, 34.341 abitanti

Lainate, 25.763 abitanti

Peschiera Borromeo, 23.485 abitanti

Vaprio d’Adda, 9.114 abitanti

Cisliano, 4.868 abitanti

Basiglio ,7.926 abitanti

Buccinasco, 27.171 abitanti

Rozzano,42.442 abitanti

Trezzano sul Naviglio, 20.956 abitanti

Trezzo sull’Adda, 12.090 abitanti

Rho, 50.558 abitanti

Cusago, 4.000 abitanti

Pioltello, 39.960 abitanti

Cesano Boscone, 23.568 abitanti

Vimodrone, 17.072 abitanti

Arese, 19.347 abitanti

Cinisello Balsamo, 75.723 abitanti

Assago, 9.096 abitanti

Bresso, 26.259 abitanti

Corsico, 34.189 abitanti

Cerro al Lambro, 5.124 abitanti

Opera, 13.858 abitanti

Carpiano, 4.172 abitanti

Trezzano Rosa, 3.992 abitanti

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La rete di Comuni dell’hinterland torinese, con una prevalenza del diabete è del 6,8% Borgaro Torinese, 11.723 abitanti Brandizzo, 8707 abitanti Cambiano, 5904 abitanti Caselle Torinese, 13858 abitanti Chieri, 36742 abitanti Chivasso, 26215 abitanti Collegno, 49674 abitanti Druento, 8695 abitanti Grugliasco, 37194 abitanti Leinì, 16478 abitanti Moncalieri, 56117 abitanti San Mauro Torinese, 19074 abitanti Venaria Reale, 32 234 abitanti Villarbasse, 3323 abitanti Volpiano 15230 abitanti

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Region Focus On Marche iI diabete asset prioritario del Piano strategico regionale della Regione e del Piano Socio Sanitario per applicare misure di prevenzione delle malattie croniche. Presidente Comitato promotore Francesco Acquaroli Presidente Regione Marche

Presidente Comitato esecutivo Gianmarco Revel e Giancarlo Balercia Politecnico delle Marche

Massimiliano Petrelli Regione Marche

Popolazione della Regione Marche: 1.487.150 abitanti La prevalenza del diabete nelle Marche è del 5,5%


GUIDARE IL CAMBIAMENTO ATTRAVERSO LA PARTNERSHIP Sfide come la crescente prevalenza di diabete e obesità richiedono un approccio collaborativo dell’intera società. Sono sfide troppo grandi e troppo complesse per il solo settore pubblico o per il settore privato, sfide che non possono essere affrontate da soli. È essenziale che i settori pubblici e privati li affrontano insieme, combinando capacità complementari e sinergie attraverso partenariati pubblico– privati, per ottenere progressi e risultati concreti.Attraverso Cities Changing Diabetes, il programma lanciato da Novo Nordisk assieme all’UCL (University College of London) e allo Steno Center di Copenaghen, coordinato in Italia dall’Health City Institute, tutti i partner lavorano insieme nei settori della società pubblica e nelle discipline scientifiche, sociali ed urbanistiche per co-creare e pilotare quelle idee che possono raggiungere risultati efficaci e avere un impatto trasversale nella comunità.

cause profonde del problema . Con un focus iniziale su interventi in America Latina e Caraibi, il partenariato mira ad essere un catalizzatore per una più ampia attività globale a livello dei vari Paesi. Nel 2022, la Healthy Childhood Challenge è stata avviata da Novo Nordisk in collaborazione con UNICEF. Il Childhood Challenge è alla ricerca di grandi idee che lo faranno migliorare e sostenere gli ambienti in cui vivono i bambini e consentire loro di mangiare bene, essere attivi e mantenere un peso ottimale BLOXHUB: a favore dello sviluppo di aree urbane più sane BLOXHUB è una comunità di organizzazioni, aziende e altri soggetti che lavorano con la sostenibilità urbana.

I PARTNER GLOBALI

Il programma Bloxhub Urban Partnerships è una piattaforma di condivisione delle conoscenze che collega le persone con la stessa passione per risolvere le sfide urbane.

C40 Cities: benefici per la salute delle azioni per il clima urbano C40 Cities è una rete globale di città impegnate ad affrontare la sfida del cambiamento climatico guidando l’azione urbana che riduce le emissioni di gas serra e rischi climatici. C40 Cities and Cities Changing Diabetes vogliono lavorare insieme per affrontare la salute e il cambiamento climatico a livello cittadino.

La collaborazione con Cities Changing Diabetes si concentra sulla promozione di uno sviluppo urbano più sano attraverso workshop, webinar, eventi con relatori e reti. Questi eventi assicurano una dinamica collaborazione che colmi i bisogni e i desideri reciproci tra le organizzazioni BLOXHUB e Cities Changing Diabetes.

Dall’inizio della partnership nel 2015, Cities Changing Diabete e C40 si sono concentrati sui benefici per la salute di azioni per il clima urbano in relazione al trasporto attivo. Ciò è culminato nella realizzazione di camminate e attività in bicicletta quali strumenti di beneficio per la salute che è stato applicato in più di 20 città. La collaborazione si è ulteriormente evoluta nell’esplorazione del benefici per la salute del concetto di città di 15 minuti, dove è stato condotto un lavoro sinergico con i maggiori esperti del settore per aiutare le città a utilizzare tale concetto nella progettazione di nuove azioni di mobilità con benefici per la salute e il clima. EAT Foundation: creare un sistema di cibo equo e sostenibile Fondata come organizzazione senza scopo di lucro nel 2014, EAT è un piattaforma scientifica globale dedicata alla creazione di un sistema alimentare equo e sostenibile per persone e pianeti sani senza lasciare indietro nessuno. La missione di EAT è quella di trasformare il sistema alimentare globale attraverso una scienza solida e partnership inedite. Cities Changing Diabetes ha sostenuto il lavoro svolto a Copenaghen in relazione al cambiamento delle diete urbane, e alla comprensione di come i bambini interagiscono con il contesto alimentare locale Cities Changing Diabetes e EAT continuano a esplorare modi per promuovere un’alimentazione più sana e più sostenibile per tutti. UNICEF: prevenire il sovrappeso infantile e l’obesità Novo Nordisk e UNICEF stanno collaborando per contribuire alla prevenzione del sovrappeso e dell’obesità infantile –principale fattore di rischio per il diabete e problema che colpisce i bambini di età compresa tra i 5 anni e i 19, con dati raddoppiati negli ultimi 15 anni. Le due organizzazioni stanno unendo gli sforzi per migliorare la conoscenza e la consapevolezza di come prevenire il sovrappeso e l’obesità e affrontarne le 40

Gehl: creare attivamente il futuro in cui vogliamo vivere Gehl si impegna a creare attivamente il futuro nel quale noi vogliamo vivere. Gehl si basa continuamente sul nostro grado di comprensione della vita e della forma e dei sistemi condivisi che ci aiutano ad avere un impatto ancora maggiore sulla salute, sul clima e sull’equità. Gehl è stato partner di Cities Changing Diabetes sin dall’inizio, apportando preziose conoscenze e competenze nei campi dell’urbanistica, del design e dei collegamenti al comportamento umano. Di recente, ha preso il comando dello sviluppo del concetto di foodscape, per capire e affrontare le disuguaglianze nell’accesso a un’alimentazione sana in ambienti urbani. Questo lavoro ha coinvolto diverse Cities Changing Diabetes ed è ora disponibile come toolkit Foodscape che può essere applicato in qualsiasi città interessata a indagare e migliorare il locale ambiente alimentare. Dalberg: nuovi modelli per finanziare la prevenzione del diabete Dalberg è un gruppo globale di responsabili del cambiamento che lavorano per costruire un mondo più inclusivo e sostenibile – collabora con governi, fondazioni filantropiche, imprese e comunità per risolvere alcuni dei problemi più gravi al mondo e le sfide più pressanti. Dalberg ha competenze importanti ed esperienza nella progettazione di modelli finanziari innovativi per lo sviluppo globale, compresa la salute. Nel contesto di Cities Changing Diabetes, Dalberg ha svolto un ruolo centrale nello sviluppo del diabete di Aarhus impact bond per finanziare un’espansione immediata del supporto servizi ai cittadini con nuova diagnosi di diabete di tipo 2 Nei prossimi anni la collaborazione con Dalberg punta a sostenere lo sviluppo di casi più esemplari di finanziamenti innovativi per la prevenzione dell’obesità e del diabete. A tal fine, è stata sviluppata una guida pratica. Alla fine del 2022, alcuni progetti promettenti hanno contribuito ad accellerare lo sviluppo dei loro


casi di investimento in una masterclass in un processo co-ospitato con la World Diabetes Foundation. University College London L’University College London (UCL) è uno dei soci fondatori di Cities Changing Diabetes. In qualità di leader accademico globale, l’UCL ha collaborato con le città locali coinvolte in Cities Changing Diabetes e con i ricercatori sulla progettazione e l’implementazione delle strategie sul diabete a livello urbano, attraverso le valutazioni di vulnerabilità. Le valutazioni esplorano il contesto urbano di vulnerabilità al diabete di tipo 2 e contribuiscono ad identificare fattori sociali e i determinanti culturali rilevanti alla salute, al benessere e alla lotta al diabete. UCL è un esperto globale nella comprensione della complessità della vulnerabilità del diabete e ha contribuito a ripensare i driver del diabete globalmente.

I PARTNER NAZIONALI

Intergruppo parlamentare qualità di vita nelle città: iniziative legislative sulla salute e il benessere nelle città: promuovere iniziative legislative sull’urban health Costituito all’interno della XIX Legislatura l’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle Città – Sport, Salute e Benessere in ambito urbano”, come spazio di dialogo e confronto parlamentare permanente sui temi della Qualità di Vita nelle Città, per promuovere e attivare azioni mirate nel campo dello Sport, della Salute del Benessere. L’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle Città – Sport, Salute e Benessere in ambito urbano” è organismo transcamerale formato da deputati e senatori eletti nella XIX legislatura e nasce dall’interesse bipartisan di voler portare avanti progetti di legge in modo coesivo e coordinato. L’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle Città – Sport, Salute e Benessere in ambito urbano” intende affrontare questioni trasversali con l’obiettivo di coinvolgere il Parlamento, il Governo e le Istituzioni sui temi propri del mandato costitutivo e rendere partecipi i cittadini del processo decisionale su argomenti di ampio interesse per il Paese.

Health City Institute: promuovere nell’agenda politica e nella ricerca l’Urban Health Health City Institute è un think tank e un istituto di ricerca indipendente, apartitico e no profit, nato come risposta civica all’urgente necessità di studiare i determinanti della salute nelle città.

Le attività dell’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle Città – Sport, Salute e Benessere in ambito urbano” sono regolamentate da apposito dispositivo e mirano a promuovere azioni legislative e di sensibilizzazione politica e governativa sul tema dell’Urban Health.

Health City Institute è costituito da un gruppo di professionisti e ricercatori distintisi nel proprio campo di appartenenza, che lavorano a titolo puramente personale e pro bono per elaborare proposte attuali, fattive e d’impatto e per individuare le priorità sulle quali agire in tema di salute nelle città.

INTERGRUPPO PARLAMENTARE SULLA MEDICINA DIGITALE E LE TERAPIE DIGITALI

Health City Institute aggrega persone di massima integrità, motivate da una forte passione civica e provenienti dai mondi delle professioni, dell’industria, della finanza, dell’imprenditoria, dell’innovazione, della consulenza, dell’accademia, della pubblica amministrazione, della magistratura, della cultura, della scienza e dei media, le quali mettono le proprie competenze al servizio del Paese, delle Istituzioni e dei Comuni. Health City Institute conta su un network di livello internazionale, presente nelle 14 Città Metropolitane, coinvolgendo18 università e più di 300 esperti nelle maggiori città italiane e coordina le attività di Cities Changing Diabetes a livello italiano. C14+: un network delle maggiori città italiane sulla salute, il benessere, l’ambiente e lo sport C14+ è un Osservatorio permanente sui determinanti di salute nelle 14 Città Metropolitane e nelle maggiori città italiane. L’obiettivo dell’Osservatorio è aggregare competenze, trasversali e multidisciplinari, a livello locale, quali il Comune, le Università, le Aziende Sanitarie, gli Istituti di ricerca o altri partner istituzionali, pubblici o privati, al fine di produrre analisi specifiche del territorio di competenza e consentire ai decisori di attivare soluzioni migliorative per la salute e il benessere nei contesti urbani più densamente popolati e antropizzati. C14+ realizza eventi e report per attivare il confronto sui temi espressi dai dieci punti del Manifesto “Salute nelle città: bene comune” e promuovere Cities Changing Diabetes nelle maggiori città italiane ANCI-Associazione Italiana dei Comuni d’Italia: promuovere nuove figure professionali per la salute e il benessere delle città italiane I numeri dell’Associazione dei Comuni Italiani dicono già molto sulle sue caratteristiche. Oltre 100 anni di attività raccontano una storia che affonda le sue radici in quella del Paese, e insieme a questa cresce. Sono 7.134 i Comuni aderenti all’Associazione, dati aggiornati al 1 gennaio 2022, rappresentativi del 94,7% della popolazione, numeri che parlano con chiarezza di un radicamento assai saldo nel tessuto sociale, geografico e culturale italiano. In tutto questo tempo, e con questa straordinaria quantità di interlocutori, l’Anci ha lavorato con passione e continuità al servizio delle istituzioni e al fianco di chi giorno dopo giorno è impegnato a favorire sviluppo e competitività dei territori. Lungo questo percorso l’Associazione ha saputo interpretare, e qualche volta ha anticipato, i mutamenti socio-economici, politici e culturali che hanno contribuito all’innovazione del mondo delle Autonomie locali, sempre accompagnata dalla consapevolezza che rappresentare i Comuni significa farsi carico di necessità e istanze dei cittadini stessi. Con la stessa passione oggi si dedica ai temi della salute e del benessere dei cittadini, promuovendo attività di sensibilizzazione e formative come quella diretta alla creazione degli Health City Manager , che ha visto coinvolte le città aderenti a Cities Changing Diabetes

INTERGRUPPO PRLAMENTARI MALATTIE DELLA VISTA INTERGRUPPO PARLAMENTARE SULLE ALLERGIE RESPIRATORIE INTERGRUPPO PARLAMENTARE SULLE MALATTIE DERMATOLOGICHE E LA CURA DELLA OELLE INTERGRUPPO PARLAMENTARE SULLE EMERGENZE SANITARIE E LA PREVENZIONE NELLE ARRE INTERNE INTERGRUPPO PARLAMENTARE AMICI DELLA MAGLIA AZZURRA L’attività di questi intergruppi ingloba attività parlamentari riguardanti specificità circa l’Urban Health e collaborano attivamene con Cities Changing Diabetes

COMITATO NAZIONALE PER LA BIOSICUREZZA, LE BIOTECNOLOGIE E LE SCIENZE DELLA VITA DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: tavoli di lavoro tematici sull’Urban Health Il CNBBSV è un organismo di supporto del Governo per l’elaborazione di linee di indirizzo scientifico, produttivo, di sicurezza sociale e di consulenza in ambito nazionale e comunitario sulle problematiche più attuali riguardanti la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita. Supporta attività di programmazione sull’Urban Health attraverso tavoli di lavoro tematici organizzando eventi con esperti nazionali ed internazionali sul tema della sostenibilità delle città.

CONI- Comitato Olimpico Nazionale Italiano: lo sport come strumento di benessere e promozione della salute Il CONI, regolato dal D.lgs. 23 luglio 1999, n. 242, e successive modificazioni ed integrazioni, e dalla Carta Olimpica, è autorità di disciplina, regolazione e gestione delle attività sportive, intese come elemento essenziale della formazione fisica e morale dell’individuo e parte integrante dell’educazione e della cultura nazionale e, pertanto, mira a promuovere la pratica sportiva quale elemento essenziale alla lotta alle malattie croniche quali diabete e obesità. Collabora attivamente attraverso un protocollo d’intesa con ANCI, con le Società Scientifiche e l’Intergruppo Parlamentare per la prevenzione del diabete anche nell’ambito di Cities Changing Diabetes. FESDI: assieme per lo studio dell’Urban Diabetes La FESDI è la Federazione delle Società Scientifiche di diabetologia costituita dalla SID e l’AMD, società scientifiche di riferimento in ambito nazionale nell’ambito della prevenzione e della cura del diabete e dell’obesità. La FESDI, la SID e l’AMD danno grande importanza alla prevenzione del diabete e dell’obesità anche attraverso la pratica sportiva e l’attività fisica e motoria, nel ridurre l’incidenza di tali patologie. La FESDI 41


, la SID e l’AMD ritengono che si possa prevenire la morbidità e la mortalità legate a queste patologie, attraverso campagne di sensibilizzazione, screening, informazione e prevenzione evidenziando l’importanza della prevenzione nel mantenere il cittadino in buona salute. FESDI da particolare importanza agli studi sull’Urban Health e sull’Urban Diabetes e in particolare sull’esposoma e promuove con Cities Changing Diabetes l’Urban Diabetes Declaration e la Carta Italiana sul diabete in ambito urbano, IBDO FOUNDATION : analizzare i dati sul diabete e sull’obesità Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation -IBDO nasce come modello di modern Think Tank e spin off dell’Università di Roma Tor Vergata sul diabete, sull’obesità e sui non communicable disease-NCD nella certezza che queste patologie oggi debbano essere affrontate attraverso un confronto continuo sulle tematiche cliniche, sociali, economiche e politico-sanitarie. Il confronto strutturato, l’analisi e il monitoraggio continuo dei dati permettono di valutare una varietà di indicatori per giungere a individuare strategie a breve, medio e lungo termine in grado di determinare reali cambiamenti gestionali. Attraverso analisi sistematiche dei dati presenti in Italia fornisce periodici report sul burden of disease del diabete e dell’obesità, importanti strumenti per Cities Changing Diabetes. SPORT E SALUTE: promuovere i corretti stili di vita Sport e Salute è una società per azioni governativa, che tra le sue attività istituzionali ha quella di fornire servizi e svolgere attività nel campo dello sport, inclusa a titolo esemplificativo la promozione e l’organizzazione di eventi, la gestione di centri e impianti sportivi, a favore dei soggetti pubblici o privati che operano nel campo dello sport e della salute e provvede a sviluppare e sostenere la pratica sportiva, i progetti e le altre iniziative finalizzati allo svolgimento di attività a favore dello sport, della salute e dello sviluppo della cultura sportiva. Nell’ambito di Sport e Salute opera l’Istituto di Medicina dello Sport la struttura sanitaria e scientifica di Sport e Salute che effettua visite specialistiche, esami strumentali e attività di fisioterapia per riabilitazione e prevenzione anche in favore di privati. L’istituto collabora attivamente assieme agli altri partner in virtù di un protocollo d’intesa sottoscritto per sviluppare attività di screening, prevenzione e promozione dei corretti stili di vita nelle varie realtà cittadine. FEDERSANITÀ: programmi nelle aziende sanitarie e nei comuni per la prevenzione Federsanità è la Confederazione delle Federsanità Anci regionali che associa dal 1995 le Aziende Sanitarie Locali, Ospedaliere e gli Irccs insieme ai rappresentanti dei Comuni associati alle Anci regionali di riferimento, per favorire azioni e politiche finalizzate alla promozione di percorsi di integrazione socio-sanitaria e socio-assistenziale fortemente orientate ad una nuova concezione della “presa in carico” dei pazienti basata su prossimità, proattività, personalizzazione, partecipazione. Assieme agli altri partner sviluppa iniziative nell’ambito di un programma di cooperazione finalizzato all’elaborazione ed all’avvio di progetti specifici, che diano ampia attenzione e applicazione all’importanza dell’attività sportiva, fisica e motoria come strumento di prevenzione e sensibilizzazione delle malattie croniche quali il diabete e l’obesità e dare visibilità pubblico-istituzionale alla promozione di stili di vita sani e attivi nei contesti urbani e accademici italiani e promuovere iniziative comuni volte allo studio e alla formazione nell’ambito della salute in ambito dei Comuni italiani. FONDAZIONE LONGEVITAS : driver nell’invecchiamento attivo Fondazione Longevitas ETS è un’organizzazione no-profit che mira a promuovere la cultura della longevità attiva e inclusiva, a contrastare l’ageismo in ogni ambito e forma e a rafforzare il legame tra generazioni attraverso attività di sensibilizzazione, formazione e advocacy. La Fondazione si impegna a lavorare per un mondo in cui tutti possano arrivare a un invecchiamento di successo, continuando ad apprendere e a partecipare attivamente alla vita sociale, a esplorare nuove opportunità, senza subire discriminazioni legate all’età. A tal fine la Fondazione Longevitas collabora con diversi attori sociali, tra cui governo, imprese, organizzazioni non-profit e associazioni di cittadini per promuovere buone pratiche e si impegna ad agire come voce rappresentativa delle esigenze e dei diritti delle persone nella società longeva e sviluppa con Cities Changing Diabtes programmi sull’invecchiamento attivo.

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CITTADINANZATTIVA: coinvolgere i cittadini in una partecipazione attiva sulla salute Cittadinanzattiva è un’organizzazione, fondata nel 1978, che promuove l’attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni, il sostegno alle persone in condizioni di debolezza. Cittadinanzattiva persegue finalità di solidarietà sociale. Promuove e sostiene azioni individuali o - collettive dirette a prevenire, a limitare o a rimuovere posizioni di soggezione e di sudditanza, situazioni di sofferenza, di disagio e di discriminazione, pericoli per le libertà personali e collettive, attentati all’integrità fisica e psichica e alla dignità delle persone, che si producono, in particolare, negli ambiti dei servizi pubblici e sociali, dell’informazione, dei consumi privati, dei rischi civili e del territorio, nelle aree urbane, nell’ambiente, nel mondo del lavoro e nelle regioni meridionali del paese che patiscono i limiti e le carenze di uno sviluppo diseguale. Collabora attivamente sin dal 2016 con Cities Changing Diabetes per promuovere sensibilizzazione individuale e coscienza cittadina sui temi della salute. FONDAZIONE CENSIS : studiare le vulnerabilità La Fondazione CENSIS dalla sua fondazione svolge attività di studio, ricerca, consulenza e assistenza tecnica. La maggior parte delle attività dell’istituto è incentrata sulla realizzazione di studi sul sociale, l’economia e l’evoluzione territoriale o su programmi d’intervento e iniziative culturali nei settori vitali della realtà sociale: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, l’economia, i media e la comunicazione, il governo pubblico, la sicurezza e la cittadinanza. A partire dal 1967 ogni anno le attività e gli spunti di analisi dell’istituto vengono condensati nel Rapporto sulla situazione Sociale del Paese, nato dalla volontà di fornire una narrazione puntuale dei mutamenti socio-economici in corso. Il Rapporto è introdotto dalle Considerazioni Generali cui fa seguito un capitolo riepilogativo dei fenomeni emersi con maggior evidenza nell’anno in corso. Nelle parti terza e quarta, il testo si sofferma sull’analisi settoriale. Le sue pubblicazioni sono molto autorevoli e vengono prese in considerazione per la stesura di programmi di sviluppo a lunga scadenza. La sua committenza è composta da apparati centrali e periferici dello Stato (Ministeri), enti locali (Comuni, Province e Regioni), ma anche da grandi aziende sia private che pubbliche e da organismi nazionali e internazionali. Collabora con il progetto Cities Changing Diabetes sviluppando le analisi di vulnerabilità sociali delle città coinvolte. ISTAT: i dati socio-demografici L’Istituto nazionale di statistica (conosciuto anche come Istat) è un ente pubblico di ricerca italiano che si occupa dei censimenti generali della popolazione, dei servizi e dell’industria, dell’agricoltura, di indagini campionarie sulle famiglie e di indagini economiche generali a livello nazionale. L’operato dell’istituto è supervisionato dalla Commissione per la garanzia dell’informazione statistica della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha il compito di garantire l’imparzialità e la completezza dei dati raccolti e pubblicati. L’Istat è un membro del Sistema statistico europeo. L’Istat è il produttore di statistica ufficiale in Italia. Per statuto, la realizzazione di indagini, studi e analisi è finalizzata alla produzione di statistica ufficiale e a soddisfare il bisogno informativo espresso dalla collettività. Le rilevazioni di pubblico interesse sono stabilite dal Programma statistico nazionale, il documento che regola l’attività di produzione statistica. L’Istat svolge un ruolo di indirizzo, coordinamento, assistenza tecnica e formazione all’interno del Sistema statistico nazionale (Sistan), istituito con il decreto legislativo 322/89 per razionalizzare la produzione e diffusione delle informazioni e ottimizzare le risorse destinate alla statistica ufficiale. Del Sistan fanno parte oltre l’Istat, gli uffici di statistica centrali e periferici delle amministrazioni dello Stato, degli enti locali e territoriali, delle Camere di Commercio, di altri enti e amministrazioni pubbliche, e altri enti e organismi pubblici di informazione statistica. Il lavoro di preparazione del Programma statistico nazionale è effettuato da circoli di qualità composti da esperti provenienti dagli uffici statistici di tutto il Sistan. Elabora numerosi dati sulle città italiane e sul sistema salute con report periodici e collabora con Cities Changing Diabetes nell’elaborazione dei report delle città coinvolte.


CORESEACH: le analisi epidemiologiche In CORESEARCH si integrano molteplici background ed una solida esperienza in Medicina, Farmacia e Farmacologia, Biotecnologie, Statistica, Informatica. La multidisciplinarietà che caratterizza le attività del gruppo contente di tradurre la complessità di sofisticati approcci metodologico-statistici in messaggi di immediata fruibilità clinica. CORESEACH collabora con Cities Changimg Diabetes nell’elaborazione e validazione dei dati clinico-epidemiologici I-COM : stimolare il dibattito L’Istituto per la Competitività (I-Com) è un think tank fondato nel 2005 da un gruppo di studiosi, professionisti e manager con sede a Roma e a Bruxelles. L’obiettivo di I-Com è promuovere temi e analisi sulla competitività in chiave innovativa all’interno del quadro politico-economico italiano, europeo e internazionale. I principali settori di interesse di I-Com sono: digitale, energia, innovazione, salute e istituzioni. Nel luglio 2017 l’Istituto per la Competitività ha aderito al Global Trade and Innovation Policy Alliance, una rete internazionale di think tank attivi sui temi dell’innovazione. Collabora attivamente con il progetto Cities Changing Diabetes come cabina di regia per animare il dibattito tra gli esperti.

cattivo utilizzo dell’esercizio.TO WALK IN THE CITY LAB collabora attivamente sin dall’inizio con Cities Changing Diabetes nella costruzione di percorsi di tracking urbano, nella realizzazione dei passaporti del cammino delle CCD Italiane e nella formazione dei WALKin trainer e dei WALKin leader attraverso corsi specifici per le persone con diabete. BANDIERA AZZURRA DELLA FEDERAZIONE ITALIANA ATLETICA LEGGERA- FIDAL: creare le città del cammino e della corsa Il progetto si pone l’obiettivo di promuovere la pratica sportiva e quella dell’atletica leggera, del cammino e della corsa, con l’obiettivo di avvicinare sempre più persone di qualsiasi fascia di età alla pratica di esercizio fisico e sportivo, aumentandole palestre a cielo aperto, promuovendo così stili di vita salutari e un’attività motoria a costo zero in ambiente urbano. Una missione, quella della lotta alla sedentarietà, che trova di nuovo fianco a fianco la Federazione Italiana di Atletica Leggera e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). Cities Changing Diabetes ha sposato l’iniziativa “Bandiera azzurra”, per creare le città della corsa e del cammino ma anche della salute

I PARTNER LOCALI LE CITTÀ METROPOLITANE

FONDAZIONE SPORTCITY: animare le città con il movimento e l’attività fisica La Fondazione SportCity è un think tank indipendente, apartitico e no profit: una risposta civica per analizzare le determinanti sociali e sportive con focus su benessere cittadino e qualità della vita. La Fondazione SportCity fornisce know-how e supporto per stimolare un cambiamento culturale nella visione dello sport italiano, attraverso pratiche di impatto e progetti sportivi in contesti urbani. Ogni anno organizza lo SportCity Day con il coinvolgimento delle Cities Chnaging Diabetes BHAVE: analisi e ricerche sulla qualità di vita nelle città attraverso il sentiment dei cittadini Bhave è una digital startup nata per portare innovazione nel settore della Salute, nei processi di decision making e nel marketing strategico, attraverso l’osservazione e l’analisi predittiva dei comportamenti delle persone, dei medici e degli stakeholder, sfruttando le incredibili potenzialità dell’Intelligenza Artificiale e del Machine Learning per integrare ed elaborare big e small data. Collabora con Cities Chnaging Diabetes per sviluppare analisi e ricerche sulla qualità di vita nelle città attraverso il sentiment dei cittadini. ISTITUTO PIEPOLI: capire meglio le dinamiche sociali delle nostre città L’Istituto Piepoli è leader nel campo delle ricerche di marketing e di opinione pubblica e del pensiero politico, Come avviene quel complesso e solo apparentemente «normale» processo attraverso cui le opinioni diventano Opinione pubblica, volontà nazionale, mente collettiva, fine sociale? Come «l’opinione pubblica» costruisce i propri miti, i propri eroi, i propri nemici, strappandoli alla storia e catapultandoli in una leggenda paradossalmente effimera? Collabora attivamente con Cities Changing Diabetes nell’analisi dei contesti nazionali delle città e dei sindaci sui temi della salute, il benessere e lo sport. TO WALK IN THE CITY LAB: l’arte del camminare nelle città TO WALK IN THE CITY LAB nasce come laboratorio per implementare soluzioni di mobilità attiva come il cammino, come spin off della Scuola del Cammino e dell’Associazione Fitwalking. WALKin è il programma salute del Fitwalking, un programma specifico per il mondo della salute, innanzitutto perché il Fitwalking, come disciplina sportiva, è ormai attività conosciuta e molto utilizzata in progetti di attività e di esercizio fisico nel campo della salute e del benessere, con Istruttori che hanno esperienza e formazione nel proporre programmi di attività e conduzione tecnica che li qualifica in modo molto speciale. Parlare di utilizzo del Fitwalking in progetti di salute significa parlare anche del concetto del “CAMMINARE BENE”, aggiungere cioè al semplice camminare l’idea di farlo correttamente dal punto di vista motorio. Camminare bene significa non solo miglior efficienza ed efficacia nella camminata è anche la via per evitare infortuni, problemi di postura e

BARI, BOLOGNA, CAGLIARI, GENOVA, MILANO, NAPOLI, PALERMO, ROMA, TORINO, VENEZIA

LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI BARI, BOLOGNA, CAGLIARI, GENOVA, MILANO, NAPOLI, PALERMO, ROMA, TORINO, VENEZIA, BRESCIA, BRINDISI, CAGLIARI, CREMONA, L’AQUILA, LIVORNO, NOVARA, PALERMO PESCARA, RAVENNA, REGGIO CALABRIA, SIENA VARESE, EMPOLI, IMOLA, PERUGIA, SAN DONATO MILANESE, SEGRATE, GARBAGNATE MILANESE, SAN GIULIANO MILANESE, SENAGO, PARABIAGO, PADERNO DUGNANO, CERNUSCO SUL NAVIGLIO, PESCHIERA BORROMEO, CISLIANO, BUCCINASCO, TREZZANO SUL NAVIGLIO, RHO, PIOLTELLO, VIMODRONE, CINISELLO BALSAMO, BRESSO, CERRO AL LAMBRO, CARPIANO, VIZZOLO PREDABISSI , CUSANO MILANINO, CORMANO, CORNAREDO, VANZAGO, PERO, POGLIANO MILANESE, PREGNANA MILANESE, LAINATE, VAPRIO D’ADDA, BASIGLIO , ROZZANO, TREZZO SULL’ADDA, CUSAGO, CESANO BOSCONE, ARESE, ASSAGO, CORSICO, OPERA, TREZZANO ROSA, BORGARO TORINESE, BRANDIZZO, CAMBIANO, CASELLE TORINESE, CHIERI, CHIVASSO, COLLEGNO, DRUENTO, GRUGLIASCO, LEINÌ, MONCALIERI, SAN MAURO TORINESE, VENARIA REALE, VILLARBASSE, VOLPIANO

LE ANCI REGIONALI ANCI LIGURIA, ANCI LAZIO, ANCI LOMBARDIA, ANCI PUGLIA

LE REGIONI, LE AZIENDE SANITARIE E I SERVIZI EPIDEMIOLOGICI REGIONE CALABRIA, REGIONE CAMPANIA,REGIONE EMILIA ROMAGNA REGIONE MARCHE, REGIONE LAZIO, REGIONE LIGURIA, REGIONE LOMBARDIA, REGIONE PIEMONTE

LE UNIVERSITÀ UNIVERSITÀ DEGLI STUDI “GABRIELE D’ANNUNZIO”, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’AQUILA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MAGNA GRÆCIA DI CATANZARO, UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI “MEDITERRANEA” DI REGGIO CALABRIA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II”, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CAMPANIA LUIGI VANVITELLI, ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “FORO ITALICO”, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI 43


ROMA “LA SAPIENZA” , UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA - ROMA, CASSINO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA, POLITECNICO DI MILANO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’INSUBRIA, UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE “AMEDEO AVOGADRO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MESSINA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA, UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE, UNIVERSITÀ COMMERCIALE LUIGI BOCCONI, UNIVERSITÀ VITA-SALUTE SAN RAFFAELE , HUMANITAS UNIVERSITY, UNIVERSITÀ CAMPUS BIO-MEDICO, ISTITUTO UNIVERSITARIO DI LINGUE MODERNE -IULM

I POLI MUSEALI MUSEO DELLA SCIENZA E TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI DI MILANO

LE CATTEDRE UNESCO UNIVERSITÀ FEDERICO II DI NAPOLI “HEALTH EDUCATION AND SUSTAINABLE DEVELOPMENT” UNIVERSITÀ ROMA LA SAPIENZA “ EDUCATION AND RESEARCH FOR IMPROVED URBAN HEALTH AND WELLBEING IN CITIES”

LE SOCIETÀ SCIENTIFICHE, LE FONDAZIONI, LE FEDERAZIONI, GLI ORDINI PROFESSIONALI E GLI ISTITUTI DI RICERCA ITALIAN OBESITY NETWORK-IONET , SOCIETÀ ITALIANA DELL’OBESITÀ -SIO, SOCIETÀ ITALIANA DI ENDOCRINOLOGIA E DIABETOLOGIA PEDIATRICA- SIEDP , ASSOCIAZIONE ITALIANA DI DIETETICA E NUTRIZIONE CLINICA-ADI, SOCIETÀ ITALIANA DI ENDOCRINOLOGIA-SIE, SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA INTERNA-

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SIMI, SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA GENERALE-SIMG, SOCIETÀ ITALIANA DI CHIRURGIA BARIATRICA-SICOB, FEDERSANITÀ, FEDERAZIONE DELL’ORDINE DEI FARMACISTI ITALIANO-FOFI, CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ORDINE DEI PSICOLOGI -CNOP, FEDERAZIONE ITALIANA AZIENDE SANITARIE E OSPEDALIEREFIASO, FONDAZIONE AMD, FONDAZIONE DIABETE E RICERCA DELLA SID, FONDAZIONE ADI, FONDAZIONE SIE, EUROPEAN DIABETES FORUM- EUDF ITALIA, FONDAZIONE THE BRIDGE, FONDAZIONE VISENTINI, CREA SANITÀ, CENTRE FOR ECONOMIC AND INTERNATIONAL STUDIES- CEIS, ALTA SCUOLA DI ECONOMIA E MANAGEMENT DEI SISTEMI SANITARI – ALTEMS, CENTRO STUDI E RICERCHE SULL’OBESITÀ DELL’UNIVERSITÀ DI MILANO, OPERATORI SANITARI DI DIABETOLOGIA ITALIANI-OSDI, AGENZIA INTERNAZIONALE PER LA PREVENZIONE -IAPB ITALIA

ASSOCIAZIONI PAZIENTI E I LORO COORDINAMNETI LOCALI AMICI OBESI ASSOCIAZIONE ITALIANA DIABETICI-AID, ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA ATLETI DIABETICI,-ANIAD, ASSOCIAZIONE ITALIANA GIOVANI DIABETICI – AGD ITALIA , DIABETE ITALIA, FEDRAZIONE ITALIANA DIABETE GIOVANILE-FDG ITALIA , FEDERAZIONE ASSOCIAZIONI ITALIANA DIABETICI- FAND ,

MEDIA PARTNERS URBES, OBESITY MONITOR, DIABETES MONITOR, ITALIAN HEALTH POLICY BRIEF, HEALTH POLICY IN NON COMMUNICABLE DISEASES, SPORT CITY JOURNAL


URBANIZZAZIONE UN PROBLEMA EMERGENTE DI SALUTE PUBBLICA L’urbanizzazione, cioè la transizione demografica dal contesto rurale a

Promuovere città sane significa prendersi cura della comunità dove si

quello urbano, è una delle maggiori sfide di sanità pubblica del nostro

vive e si costruisce lo sviluppo delle generazioni future.

secolo. I numeri sono impressionanti: cento anni fa solo due persone su dieci vivevano nelle aree urbane ma, attraverso una crescita costante che ha portato nelle città di tutto il mondo circa 60 milioni di persone ogni anno, si stima che entro il 2030 saranno 6 su 10 per arrivare a 7 su 10 alla metà del XXI secolo. Questo significa che più di due terzi della popolazione mondiale, circa 6,4 miliardi di persone, vivrà in città entro il 2050. Secondo i dati del Global Health Observatory dell’OMS,

Molti interventi concorrono alla creazione di città sane:• • Laboratori urbani sugli stili di vita sani, interventi urbanistici incentrati sulla salute e il benessere , come le SportCity in grado di costruire modelli di città sostenibili e vivibili, in grado di migliorare il benessere e la qualità di vita dei cittadini;

già nel 2014 più della metà di tutte le persone, circa 3,5 miliardi, viveva

• Formazione di competenze professionali, come l’Health city

in un’area urbana e questa percentuale è destinata a crescere rapida-

manager, in grado di guidare le città verso un modello di “Healthy

mente nei prossimi anni

City” contribuendo a elaborare soluzioni innovative e inclusive in

Attualmente in Europa, la regione storicamente più urbanizzata del

risposta alle istanze di salute e benessere espresse dai cittadini

mondo, che ha visto nascere la prima città al mondo, Londra, superare

• Creazione di network per ridurre il burden delle patologie

un milione di abitanti nella metà del XIX secolo, circa il 75% della po-

croniche, come Cities Changing Diabetes per trovare soluzioni

polazione vive in aree urbane

concrete per contrastare il diabete nelle grandi città per poi espor-

La migrazione della popolazione verso le aree urbane si accompagna

tarle a livello globale.

anche a modifiche sostanziali degli stili di vita rispetto al passato. Cam-

Nonostante i tanti sforzi già compiuti, c’è ancora molto da fare per as-

biano le abitudini, cambia il modo di vivere, i lavori sono sempre più

sicurare alle città una “healthy governance” volta a creare città più

sedentari, il tempo per pranzare si riduce spesso a un frugale pasto in

sane e sostenibili in grado non solo di contrastare le malattie croniche,

mensa o al bar vicino all’ufficio e l’attività fisica può diventare pratica-

ma anche di garantire un equo benessere socio-economico, fisico e

mente inesistente. Oltre a questo stiamo assistendo ad un vera e pro-

mentale che, in sintonia con la natura, il rispetto dell’ambiente, il minor

pria epidemia di sovrappeso e obesità, inevitabilmente associata ad un

spreco di energia, dia valore aggiunto alla salute.

aumento del rischio di diabete tipo 2 , malattie cardiovascolari e, più in generale, di patologie croniche.

Per riuscirci è necessario lavorare tutti insieme. Serve un approccio multidisciplinare e multiprofessionale, ma al tempo stesso coordinato e

Senza dimenticare che gli stili di vita rischiano di trasmettersi di gene-

condiviso che, partendo da politiche istituzionali lungimiranti in grado

razione in generazione: gli ultimi dati parlano infatti di un incremento

di aumentare l’empowerment della comunità e di coinvolgere tutti gli

costante dei bambini in sovrappeso o obesi che rappresentano, se-

stakeholder interessati, garantisca fondamenta “sane” alle nostre città.

condo quanto descritto nell’ultimo rapporto Obesity Monitor di IBDO Foundation e ISTAT , il 26,5% della popolazione italiana tra i 6 e gli 11 anni.

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