Il custode dell'ex Consorzio agrario e il capogruppo Pd Mazzanti

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BOLOGNA CRONACA 13

DOMENICA 22 NOVEMBRE 2015

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CLAUDIO MAZZANTI

ALESSANDRO LUCIA

Classe ’53, funzionario in pensione dell’Acer, sposato, una figlia e due nipotine, è stato presidente del Quartiere Navile dal 1999 al 2010. Nel marzo scorso è stato nominato presidente del gruppo del Partito democratico a Palazzo d’Accursio.

Trentaquattro anni, calabrese, è un imprenditore (abbigliamento sportivo da combattimento). Nel giugno scorso è stato nominato dal tribunale custode dell’ex Consorzio agrario di via Mattei, sottoposto a sequestro giudiziario.

IL CUSTODE

Uno contro tutti nell’ex Consorzio IL CUSTODE dell’ex Consorzio agrario, Alessandro Lucia, sostiene di non ricevere un euro dal tribunale, che gli ha affidato l’incarico in primavera. «Se ci tieni a un posto, i soldi non ti interessano», spiega. Di certo, gli piacciono da matti le missioni impossibili, come questa: fare piazza pulita nell’area maledetta di via Mattei. In tre giorni l’uomo è stato aggredito tre volte dagli occupanti abusivi. Mercoledì scorso addirittura di mattina e di pomeriggio, quasi fosse la somministrazione di uno sciroppo amaro. Calci e pugni da gruppetti di rumeni assortiti, con conseguenze lievi per un ex pugile tosto assai: un taglio al sopracciglio sinistro. La polizia è intervenuta a botte ferme, portando in Questura quattro persone. BEN più pesante il round di venerdì pomeriggio, sette contro due. «Erano zingari, armati di spranghe di ferro – ha raccontato dal pronto soccorso del Sant’Orsola, dieci punti di sutura in testa e un tutore alla gamba –. Stavo sgomberando il capannone con l’aiuto di un mio amico. All’improvviso l’ho sentito urlare dall’altra parte dell’edificio, mi sono precipitato. Io vado avanti per la mia strada: non mi arrendo». CHE DIRE? Siamo all’inizio di via Mattei, anno 2015, tangenziale, centro commerciale, palazzoni luccicanti di modernità. Eppure l’area dell’ex Consorzio è da anni un sudicio, fatiscente covo di tossicodipendenti, immigrati clandestini, sbandati di ogni risma e colore. Rifiuti umani e no, siringhe, topacci. L’ultimo sgombero risale all’agosto scorso, quando furono allontanati e denunciati 19 giovani rumeni. Palliativi, sceneggiate senza effetto, senza senso. «Chiudono il cancello con il lucchetto – commenta sconsolato Lucia – e lasciano due grossi buchi nella recinzione. Capisco l’ospitalità con gli stranieri, ma perché le autorità non se ne prendono carico invece di tollerare l’occupazione di una proprietà privata?». Già, perché?

di GIANNI GENNASI

IL CAPOGRUPPO PD

Notte fonda e sinistra in zona universitaria SE MANDARE tutti a letto alle nove di sera è di sinistra, Claudio Mazzanti è di sinistra. Come insegna la sua storia personale, del resto: era già comunista quando aveva le braghe corte, lo è ancora oggi da presidente dei democratici in consiglio comunale, anche se un giovane renziano 2.0 strabuzzerebbe gli occhi: «Comunista chi?». Il compagno Mazzanti è un monumento alla coerenza e alla fede nella vittoria del popolo, va detto. Però gli piace il popolo che usa gli autobus e cena in tinello, prima di piazzarsi davanti alla tv per Ballarò. La sua proposta di tenere acceso Sirio fino a mezzanotte in piazza Verdi e dintorni («il fine settimana c’è un carosello di auto e di persone che vanno lì solo per fare movida, l’occhio elettronico potrebbe fare da deterrente») è illuminante, nel senso che mette in luce una visione un tantino oscurantista e medievale del tempo libero, stile Ddr anni Sessanta. SCONTATE le contumelie delle associazioni dei commercianti, a 360 gradi, l’ideona del Nostro ha spiazzato persino l’assessore a due ruote Andrea Colombo («non è un tema all’ordine del giorno») e irritato il Pd tutto. Senza contare che secondo il comitato di via Petroni, di cui si è fatto scudo Mazzanti, Sirio dovrebbe sì rimanere acceso 24 ore al giorno, ma lasciando un varco dalle 20 alle 23 per permettere l’accesso ai locali anche a chi ha l’imperialista, reazionaria abitudine di muoversi in auto. Sistemati alla sua maniera Ascom e Confesercenti («hanno la coda di paglia»), per carità di patria e di partitone Claudio l’Irriducibile è arretrato di un mezzo passo: «Parlavo a titolo personale». Ma la frittata era fatta, mangiata e digerita. I ragazzi della movida? No pasaran.


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