Atlante 2015 parte4

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METODO DI PRODUZIONE Prima dell’impianto dei nuovi liquirizieti, il terreno deve essere lavorato in profondità e deve essere effettuata la risemina di talee di radice di liquirizia. È consentito praticare colture intercalari autunno-vernine, che permettono di avere produzione di radici ogni anno, e sono consentite tutte le lavorazioni del terreno necessarie per tali coltivazioni purché non si superino i 20 cm di profondità. Le colture praticabili insieme alla liquirizia sono le foraggere, gli ortaggi e le leguminose. La liquirizia è una pianta azotofissatrice e per questo contribuisce a migliorare la fertilità del terreno. La raccolta viene effettuata durante tutto l’anno e si può raccogliere anche la liquirizia spontanea, molto diffusa in Calabria, purché i liquirizieti naturali siano registrati presso la struttura preposta ai controlli, entrando così nel circuito della DOP. Gli interventi non devono arrivare a interessare profondità superiori ai 60 cm. Le radici destinate alla commercializzazione in secco vengono sottoposte a essiccazione in luoghi aperti, ventilati e soleggiati oppure in luoghi chiusi ma garantendo una buona aerazione, o ancora in forni ventilati, ponendo attenzione a che la temperatura non superi i 50°C in quanto modificherebbe le caratteristiche del prodotto. Per l’eventuale estrazione del succo, le radici di liquirizia vengono tagliate, schiacciate, sfibrate e, successivamente, lavate esclusivamente con acqua all’interno di vasche o lavatrici. ASPETTO E SAPORE La Liquirizia di Calabria DOP Radice Fresca è di colore giallo paglierino e ha sapore dolce, aromatico, intenso e persistente; la Radice Essiccata invece si presenta di colore variabile dal giallo paglierino al giallo ocra, con sapore dolce, fruttato e leggermente astringente; l’Estratto di Radice, di colore che va dal marrone terra bruciata al nero, ha sapore dolceamaro, aromatico, intenso e persistente. STORIA La liquirizia in Calabria è una tradizione, un prodotto della terra e della cultura che nel corso dei secoli ha acquisito un’importanza sempre maggiore. Numerosi documenti storici provano che questa pianta era molto diffusa e utilizzata già nel Seicento e, nel secolo successivo, le coltivazioni si estendevano lungo tutto

il litorale ionico, nella valle del Crati e in ampie fasce della zona costiera tirrenica. GASTRONOMIA La Liquirizia di Calabria DOP, come Radice Fresca o Essiccata, si conserva bene in luogo fresco e asciutto, al riparo da fonti di calore. La radice fresca viene principalmente usata per l’estrazione di un succo dalle proprietà digestive, disintossicanti, emollienti e antisettiche, che trova largo impiego in vari settori industriali, tra i quali quello farmaceutico, dolciario nonché nella scienza erboristica. COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio come Liquirizia di Calabria DOP, nelle tipologie: Radice Fresca, Radice Essiccata ed Estratto di Radice. è disponibile in vari formati, quali ad esempio stecche, spezzate, spezzatine, scagliette, ecc. Si trova in commercio all’interno di confezioni in cartone, vetro, metallo, ceramica, polipropilene ed altri materiali idonei dal peso variabile tra 5 g e 25 kg. NOTA DISTINTIVA La Liquirizia di Calabria DOP si distingue da varietà simili soprattutto per la composizione chimico-fisica: il contenuto di glicirrizina è infatti nettamente più basso, così come risulta minore la quantità di zuccheri. Sono presenti inoltre composti utili al benessere psico-fisico quali la liquiritigenina, la isoliquiritigenina e il licochalcone A, quest’ultimo in percentuali significative. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Liquirizia di Calabria DOP comprende numerosi comuni, posti ad una altitudine inferiore a 650 metri s.l.m., di tutte le province della regione Calabria.

LIQUIRIZIA DI CALABRIA DOP

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO La Liquirizia di Calabria DOP è ottenuta da coltivazioni e da piante spontanee della specie Glychirrhiza glabra nella varietà localmente detta “cordara”. Si tratta di Radice Fresca, Radice Essiccata oppure di Estratto di Radice.

Consorzio tra i Produttori e Trasformatori per la Tutela e la Valorizzazione della “Liquirizia di Calabria” D.O.P. C.so Luigi Fera, 79 - 87100 Cosenza (CS) Tel. +39 0984 407763

Agroqualità S.P.A. V.le Cesare Pavese, 305 - 00144 Roma Tel: +39 06 54228675 Fax: +39 06 54228692 www.agroqualita.it agroqualita@agroqualita.it

Operatori Potenziali 22 Produzione (kg) ND

Fatturato (mln €) ND Superficie (ha) Potenziali 165,47 Dati Qualivita - Ismea

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SALE MARINO DI TRAPANI IGP Consorzio per la Valorizzazione del Sale Marino di Trapani Zona Industriale Ronciglio 91100 Trapani Tel: +39 0923 540344

CCIAA Trapani Piazza Sant’Agostino, 3/5 91100 Trapani Tel: +39 0923 876300 www.tp.camcom.it

Operatori 15 Produzione (kg) 150.000

Fatturato (mln €) ND Superficie (ha) 349,31 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Sale Marino di Trapani IGP si riferisce al sale ottenuto con il metodo della precipitazione frazionata dei composti e degli elementi contenuti nell’acqua marina per evaporazione dell’acqua di mare, all’interno di saline della provincia di Trapani. METODO DI PRODUZIONE Le saline sono costituite da un sistema di vasi comunicanti alimentati dall’acqua pulitissima del mare della Riserva delle Isole Egadi, proprio di fronte al litorale su cui insiste il bacino di produzione del Sale Marino di Trapani IGP. Si dividono in quattro grandi ordini di vasche comunicanti tra loro, dove avviene un lento processo di evaporazione e trasformazione delle acque marine. Le vasche della prima area, che è la zona a contatto con il mare, si chiamano “fridde”, le vasche delle due aree intermedie si chiamano “di coltivo” e “caure” e l’ultima, quella dove finisce la graduale fase di trasformazione, si chiama “salante” o “cristallizzante”. Il processo di lavorazione è scandito dal meticoloso intervento dei tecnici salini che controllano attentamente tutti i vari processi di lavorazione. La raccolta avviene manualmente (fino a tre volte nell’arco della stessa stagione di produzione) oppure tramite l’utilizzo di strumenti meccanici (solo una volta all’anno oppure a cicli pluriennali). Il sale raccolto manualmente viene conservato, mediante la copertura invernale con “coppi” di terracotta, affinché lentamente possa liberarsi dell’umidità residua. In seguito avviene la “scrostatura”; la crosta superiore di ogni cumulo viene eliminata per la profondità di 1-2 cm, prima del trasporto negli stabilimenti di condizionamento e confezionamento. Per la raccolta meccanica invece, si ricorre all’ausilio di apposite macchine di raccolta che vengono fatte entrare in vasca per asportare la crosta di sale accumulatasi durante tutta la stagione. Le tecniche di lavorazione prevedono: il lavaggio controcorrente in acqua satura di sale, la centrifugazione, la macinazione meccanica in mulini di pietra locale o a rullo di acciaio inox, l’essiccazione in forni con temperature fino a 250°C e vagliatura meccanica. ASPETTO E SAPORE Il Sale Marino di Trapani IGP si presenta con un colore bianco, cristalli consistenti e granuli di varie dimensioni. STORIA Le prime saline trapanesi risalgono al periodo dei Fenici. Definito al tempo “oro bianco”, per tutto il primo millenio a.C il popolo fenicio ne detenne il monopolio. La prima vera testimonianza della presenza di saline nel territorio trapanese risale tuttavia a diversi secoli

a seguire, in particolare alla citazione presente nel Libro per lo svago di chi ama percorrere le regioni del geografo arabo Abd Allah Muhammad, risalente al 1154. Dal 1440 le saline furono date in gabella e ciò ne consentì il diffondersi sul litorale trapanese, portando come conseguenza lo sviluppo del porto di Trapani, da cui partivano per le rotte europee le navi cariche del prezioso elemento. GASTRONOMIA Il Sale Marino di Trapani IGP può avere vari impieghi in cucina. Il prodotto può essere usato nella preparazione del pesce (orate, dentici, spigole), dove gli alimenti vengono cotti dentro una crosta di sale, o può essere utilizzato per insaporire la cacciagione (pernici, fagiani, conigli). COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Sale Marino di Trapani IGP. Viene venduto in appositi imballaggi per uso alimentare di capacità che varia da 100 g fino a 1000 kg. NOTA DISTINTIVA Il Sale Marino di Trapani IGP è un prodotto integralmente naturale: è ottenuto senza l’utilizzo di additivi, sbiancanti, conservanti o antiagglomeranti, risultando un sale particolarmente puro e per questo molto apprezzato dalle industrie conserviere italiane ed europee. Essendo molto ricco di magnesio, tra le sue qualità annovera anche la massima solubilità. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Sale Marino di Trapani IGP interessa i comuni di Trapani, Paceco e Marsala, in provincia di Trapani, nella regione Sicilia.


METODO DI PRODUZIONE Il Crocus è un piccolo fiore a sei petali, di colore rosa-violaceo. All’interno della sua corolla uno stilo si divide in tre fili (stimmi) di colore rosso scarlato, che vanno a costituire lo zafferano propriamente detto. I filamenti rossi contengono la crocina che tinge di giallo e dà un gusto particolare alle diverse preparazioni culinarie. Il terreno di coltura viene accuratamente lavorato, per poi essere lasciato a riposo durante il periodo che va da novembre ad agosto. La riproduzione del bulbo che ha germogliato l’anno prima avviene in primavera, generando due nuovi bulbi. Durante il mese di agosto, i bulbi migliori vengono impiantati vicinissimo tra loro, a fila unica o doppia. La raccolta viene effettuata manualmente, durante il periodo di fioritura, tutte le mattine all’alba, per evitare che il sole faccia aprire i fiori. Questo periodo va dalla seconda metà di ottobre fino alle prime due settimane di novembre. La sfioritura viene svolta la sera e consiste nel separare, a mano, gli stimmi dagli stami. Gli stimmi, dal profumo acutissimo e particolare, vengono essiccati al camino con legna di quercia o mandorlo, il giorno stesso della raccolta. ASPETTO E SAPORE Lo Zafferano dell’Aquila DOP è di colore rosso porpora, un aroma molto intenso e gusto deciso. STORIA Lo zafferano inizia ad essere coltivato in Asia. Secondo quanto riportato da fonti storiche, questa spezia viene importata in Italia da un monaco benedettino originario di Navelli, attorno al XIII-XIV secolo. Trovato nel territorio abruzzese un habitat favorevole, lo zafferano divenne fondamentale per il mercato locale, tanto da aggiudicarsi l’appellativo di “Oro vermiglio”, contribuendo in particolare allo sviluppo della città dell’Aquila, al centro di importanti scambi commerciali con le popolazioni del centro-nord Europa. GASTRONOMIA Lo Zafferano dell’Aquila DOP si conserva facilmente se collocato in contenitori di vetro, avendo cura di evitare fonti di luce e di umidità. È consigliato consumare il prodotto entro un anno dalla data di confezionamento. Spezia di grande pregio e ricercatezza, nella gastronomia italiana è impiegato per valorizzare ed aromatizzare il sapore di numerose pietanze:

primi piatti come il tradizionale risotto alla milanese; secondi come le costatine di agnello allo zafferano; dolci. Se si usa lo Zafferano dell’Aquila DOP in fili è necessario farlo preventivamente rinvenire mettendolo a bagno in una piccola quantità di brodo caldo o acqua di cottura per alcune ore, mentre la polvere di zafferano, che si trova macinata in bustine, si può utilizzare a cottura praticamente ultimata, poiché è più veloce da preparare. Sono sufficienti 10 centigrammi di prodotto per quattro persone. COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno nella tipologia Zafferano dell’Aquila DOP in stimmi o polvere. È commercializzato in bustine di carta o vasetti di vetro o altro materiale. NOTA DISTINTIVA Lo Zafferano dell’Aquila DOP cresce in un terreno caratterizzato da una buona percentuale di calcare attivo, di sostanza organica e di potassio. Tutte queste qualità del suolo contribuiscono a conferire al prodotto le caratteristiche uniche che lo distinguono dagli altri prodotti della stessa tipologia. Per produrre un chilogrammo di Zafferano dell’Aquila DOP sono necessari circa 200.000 fiori e ben 500 ore di lavoro. Proprio il laborioso procedimento di raccolta e lavorazione giustifica il costo assai elevato di questa spezia.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dello Zafferano dell’Aquila DOP comprende numerosi comuni della provincia dell’Aquila, in particolare nell’Altopiano di Navelli, nella regione Abruzzo.

ZAFFERANO DELL’AQUILA DOP

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Lo Zafferano dell’Aquila DOP è una spezia ottenuta dalla tostatura degli stimmi del fiore di Crocus sativus L., pianta che appartiene alla famiglia delle Iridacee.

Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila Via Risorgimento, 3 - 67020 Navelli (AQ) Tel: +39 0862 959163 www.zafferanodop.it info@zafferanodop.it

CCIAA di L’Aquila Corso Vittorio Emanuela, 86 67100 L’Aquila Tel: +39 0862 667211 www.cciaa-aq.it affari.generali@aq.camcom.it

Operatori 71 Produzione (kg) 16

Fatturato (mln €) 0,15 Superficie (ha) 3,86 Dati Qualivita - Ismea

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ZAFFERANO DI SAN GIMIGNANO DOP Comitato promotore dello Zafferano di San Gimignano DOP Comune di San Gimignano Assessorato Attività Produttive Tel: +39 0577 990311 commercio@comune.sangimignano.si.it

Agroqualità S.P.A. V.le Cesare Pavese, 305 - 00144 Roma Tel: +39 06 54228675 Fax: +39 06 54228692 www.agroqualita.it agroqualita@agroqualita.it

Operatori 3 Produzione (kg) 1

Fatturato (mln €) 0,03 Superficie (ha) 0,93 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Lo Zafferano di San Gimignano DOP è una spezia ottenuta dall’essicazione degli stimmi del fiore Crocus sativus L., appartenente alla famiglia delle Iridacee. METODO DI PRODUZIONE Nel territorio di San Gimignano la produzione e la lavorazione seguono ancora oggi i metodi antichi consolidati dalla tradizione. Come nel Medioevo, molte operazioni vengono eseguite a mano: la selezione dei bulbi, la raccolta dei fiori nelle prime ore mattutine, la mondatura e l’essiccazione vicino a brace ardente. La raccolta avviene tutti i giorni all’alba, quando i fiori sono ancora chiusi, nel periodo che va dall’inizio del mese di ottobre alla fine di novembre. Segue la mondatura, che consiste nel separare manualmente la parte di colore rosso aranciato degli stimmi, facendo attenzione a non asportare quella bianco-gialliccia. Gli stimmi così ottenuti vengono disposti su setacci o piccole reti, normalmente di acciao inox, adagiate vicino alla brace ardente. La temperatura durante questa fase non deve superare i 50°C e i filamenti devono essere girati continuamente. Dopo essere stati essiccati, gli stimmi assumono un colore rosso-brunastro e sono pronti per essere confezionati. ASPETTO E SAPORE Lo Zafferano di San Gimignano DOP si presenta in filamenti integri di colore rosso aranciato e ha un sapore molto intenso. Le sue caratteristiche si devono principalmente a tre componenti chimiche: la crocina, alla quale si deve la colorazione; la picrocrocina, un glucoside amaro che conferisce il sapore; il safranale, responsabile dell’aroma. STORIA Numerose testimonianze storiche documentano la presenza dello Zafferano di San Gimignano DOP nel comune toscano già a partire dal 1200. È noto infatti che nel 1238 fu organizzata una grande spedizione del prodotto verso Pisa, e nel 1291 la spezie fu esportata anche a Genova. Dal 1221 al 1247 questo prodotto fu addirittura commercializzato in alcune città orientali ed africane. Alcuni commercianti del luogo si arricchirono con la vendita dello zafferano, sempre più redditizia, e fecero costruire imponenti torri che ancora oggi si possono ammirare a San Gimignano. Il prodotto fu spesso utilizzato anche come donativo o come sostituto del denaro. Le notizie sulla storia produttiva dello zafferano sono moltissime e si sa che oltre che in cucina, veniva utilizzato nella tintura, nella pittura e nella medicina.

GASTRONOMIA Lo Zafferano di San Gimignano DOP si conserva facilmente se collocato in contenitori di vetro, avendo cura di evitarne l’esposizione a fonti di luce e di umidità. Se ne consiglia il consumo entro un anno dall’acquisto. Si usa in gastronomia, nell’industria dolciaria e in farmacia. Lo Zafferano di San Gimignano DOP arricchisce col suo gusto unico numerose preparazioni, dai primi piatti a base di riso o di pasta fresca, ai secondi di carne o di pesce, in ricette sfiziose quali ad esempio “i bocconcini di coniglio allo zafferano con pollenta di cavolfiore e cicoria croccante”, la trippa allo zafferano o le cozze allo zafferano. Inoltre, viene impiegato anche per aromatizzare e dare colore a dolci e gelati. Va usato con parsimonia per evitare odori troppo accentuati. COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno nella tipologia Zafferano di San Gimignano DOP. È commercializzato in stimmi, in bustine o in contenitori idonei per alimenti, di peso variabile da circa 0,1 a 1 g. NOTA DISTINTIVA La composizione del terreno di San Gimignano è generalmente sabbiosa, sabbioso-limosa e conferisce allo Zafferano di San Gimignano DOP le sue straordinarie caratteristiche di purezza, potere colorante, profumo e aroma intensi. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dello Zafferano di San Gimignano DOP è rappresentata esclusivamente dal territorio del comune di San Gimignano, in provincia di Siena, nella regione Toscana.


METODO DI PRODUZIONE L’impianto deve essere realizzato nel periodo compreso tra il primo giugno e il 10 ottobre. La fioritura avviene tra il 15 ottobre ed il 30 novembre e si protrae per circa 15-20 giorni. I fiori vengono raccolti a partire dalle prime ore del giorno quando sono ancora chiusi o leggermente aperti. La raccolta è eseguita con un taglio praticato alla base del perigonio. I fiori vengono poi adagiati dentro ceste in sottili strati senza alcuna compressione e conservati in locali areati. Tutto il processo di lavorazione dello Zafferano di Sardegna DOP viene svolto il giorno stesso della raccolta del fiore. Una volta separati dalle restanti parti del fiore (perigonio e stami), gli stimmi vengono umettati con olio extravergine d’oliva prodotto in Sardegna ed essiccati sotto il sole o in appositi forni elettrici. La coltivazione ha una durata di 4 anni ed il bulbo-tubero non può essere reimpiantato sullo stesso terreno prima di altri 4 anni. ASPETTO E SAPORE Lo Zafferano di Sardegna DOP si presenta allo stato naturale sotto forma di filamenti, ha un colore rosso brillante e un aroma deciso, molto intenso. I tre componenti principali del prodotto (crocina, responsabile della colorazione, la picrocrocina, un glucoside amaro che conferisce sapore, safranale, responsabile dell’aroma) sono presenti in quantità superiori rispetto agli altri zafferani conosciuti. STORIA La cultura dello Zafferano in Sardegna è molto antica e affonda le sue radici all’epoca dei Fenici che, probabilmente, la introdussero nell’isola. La coltivazione e l’uso della spezia si consolidò sotto il dominio punico e nel periodo romano e bizantino, quando veniva utilizzata principalmente per usi tintori, terapeutici e ornamentali. Ma la prima vera testimonianza di commercializzazione dello zafferano si ha nel XIV secolo con il regolamento del porto di Cagliari del 1317 (Breve Portus) che conteneva una norma per disciplinare l’esportazione degli stimmi dalla Sardegna. Nell’Ottocento si diffonde ulteriormente la coltura e l’uso della spezia, impiegata non solo per le sue qualità aromatiche e medicinali ma anche per la tintoria, per l’utilizzo in cucina o nei mercati come merce di scambio. A partire dal secondo dopoguerra, lo zafferano è rimasto

per molte famiglie un’importante fonte di reddito, oltre che il simbolo della tradizione di un popolo che da sempre si dedica all’agricoltura e alla pastorizia. GASTRONOMIA Lo Zafferano di Sardegna DOP prima del confezionamento viene conservato in contenitori di vetro, latta o acciaio inox a chiusura ermetica per preservarlo dall’esposizione alla luce e all’aria. Dopo l’apertura delle confezioni invece, per mantenere intatte le proprietà organolettiche, si conserva in contenitori chiusi ermeticamente in luoghi bui e asciutti. Nella cucina sarda è usato in molte ricette: nella fregua (simile al cous-cous), nei malloreddus, nel ragù, nelle minestre e anche nelle pardulas (dolci). COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno nella tipologia Zafferano di Sardegna DOP. È commercializzato in stimmi. È confezionato in contenitori di vetro, terracotta, sughero o cartoncino (quello a diretto contatto con il prodotto è costituito da vetro o carta), tale da evitare danni o alterazioni durante il trasporto e la conservazione. Le confezioni hanno un peso di 0,25 0,50 - 1 - 2 o 5 g. NOTA DISTINTIVA Lo Zafferano di Sardegna DOP si differenzia per l’elevato potere colorante, gli effetti eupeptici e le proprietà aromatizzanti. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dello Zafferano di Sardegna DOP ricade nel territorio dei comuni di San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca, situati nella provincia del Medio Campidano, nella regione Sardegna.

ZAFFERANO DI SARDEGNA DOP

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Lo Zafferano di Sardegna DOP è una spezia ottenuta dalla tostatura degli stimmi del Crocus sativus L., una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Iridacee, alta circa 15 cm e formata da un apparato ipogeo (bulbo-tubero), da foglie e fiori.

Consorzio per la Tutela dello Zafferano di Sardegna DOP Via Trento, 2 09037 San Gavino Monreale (VS)

Agris Sardegna Località Bonassai S.S. 291 - 07100 Sassari Tel +39 079 079 2842307 www.sardegnaagricoltura.it sardegnaagricoltura@regione.sardegna.it

Operatori 10 Produzione (kg) 10

Fatturato (mln €) 0,10 Superficie (ha) 2,2 Dati Qualivita - Ismea

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CLASSE 2.3

PRODOTTI DI PANETTERIA E PASTICCERIA


COPPIA FERRARESE IGP Associazione Valorizzazione Pane Tipico Ferrarese Via Baruffaldi, 14 44100 Ferrara Tel: +39 0532 234245 Fax: +39 0532 241336

Kiwa Cermet Italia SPA Via Cadriano, 23 40057 Cadriano di Granarolo (BO) Tel: +39 051 764811 www.cermet.it certificazione.bo@cermet.it

Operatori ND Produzione (kg) 0

Fatturato (mln €) 0 Superficie (ha) Dati Qualivita - Ismea

300

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO La Coppia Ferrarese IGP è un prodotto di panetteria, realizzato con farina di grano tenero di tipo 0 (di ottima qualità e proveniente da grano coltivato prevalentemente in provincia di Ferrara), strutto di puro suino, olio extravergine d’oliva, lievito naturale, sale alimentare e malto. METODO DI PRODUZIONE La prima fase di lavorazione consiste nella preparazione del lievito madre, il quale, grazie ai batteri lattici e acetici, garantisce la conservabilità e l’elasticità del prodotto finale. La cosiddetta “pasta dura”, base della Coppia Ferrarese IGP è ottenuta da farina di grano tenero di tipo 0, acqua, strutto di puro suino, olio extravergine di oliva, sale, malto e lievito madre. Gli ingredienti vengono lavorati per 15-20 minuti nell’impastatrice a forcella, il cui movimento lento evita il riscaldamento dell’impasto e realizza un pane a pasta dura, unico, completamente formato prima della lievitazione. La pasta viene quindi raffinata con 15-20 passaggi in apposito cilindro metallico; viene poi tagliata a strisce di altezza variabile fra 1 e 2 cm e immessa nella macchina per la formazione delle coppie. Le coppie escono formate in due “mezze coppie” e unite manualmente. Il pane viene posto su assi di legno, coperto da un telo e immesso nella cella di lievitazione per 70-90 minuti. Al termine viene cotto in forno secondo il metodo tradizionale che prevede il riscaldamento di un apposito piano, con il calore che sale dal basso verso l’alto, in modo da favorire la cottura del pane a circa 220°C. ASPETTO E SAPORE La Coppia Ferrarese IGP ha forma unica e caratteristica: due pezzi di pasta lavorati in forma sottile e ovale a guisa di due cornetti ciascuno, uniti al centro in un cuore morbido a formare una coppia, ciupèta in dialetto ferrarese. Il colore è dorato, con venature quasi bionde in corrispondenza delle zone ritorte. L’odore è penetrante e appetitoso, il sapore persistente. STORIA Al tempo della Signoria Estense i legislatori stabilirono norme severe per la confezione del pane, per la sua conservazione e per l’identificazione del produttore. Secondo quanto riportato da Cristoforo da Messisbugo, cuoco italiano della metà del Cinquecento, la versione più simile alla forma attuale della Coppia Ferrarese IGP risale al Carnevale del 1536, in occasione di una cena imbandita in onore del Duca di Ferrara, in cui fu portato in tavola un “pane ritorto”, con i caratteristici cornetti.

GASTRONOMIA La Coppia Ferrarese IGP si conserva bene per alcuni giorni, in un sacchetto di carta chiusa dentro un normale portapane, senza perdere le caratteristiche di compattezza. Come per gli altri tipi di pane è bene che nei contenitori dove si conserva la coppia non vi siano cibi aromatici. È un pane particolarmente indicato in abbinamento con i salumi DOP e IGP dell’Emilia-Romagna. La tradizione lo vede accompagnato alla “Zia ferrarese”, il popolare salume delle campagne ferraresi a grana grossa, ottenuto interamente con carni suine, aromatizzato con sale, pepe ed aglio fresco, lasciato precedentemente macerare nel vino bianco. La Coppia Ferrarese IGP può essere consumata anche da sola, magari con un filo d’olio. COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Coppia Ferrarese IGP. È commercializzato sfuso, in pezzature che hanno un peso tra 80 e 250 g, posto in vendita entro 24 ore da quando è stato prodotto. NOTA DISTINTIVA Il sapore e l’eleganza della forma rendono unica la Coppia Ferrarese IGP, coniugando l’esigenza funzionale con un esempio storico di food-design. Questo prodotto infatti abbina la praticità di un croccante e secco grissino, ideale per accompagnare i salumi ferraresi tipici, ad una parte con la morbida e compatta mollica adatta a raccogliere gli intingoli e i brodi.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Coppia Ferrarese IGP comprende l’intero territorio della provincia di Ferrara, nella regione Emilia-Romagna.


METODO DI PRODUZIONE Per la preparazione dell’impasto si lavorano assieme farina di grano tenero tipo 00 (o farina tipo Manitoba), acqua, olio extravergine di oliva e sale sino ad ottenere un impasto morbido e liscio che deve riposare, coperto e a temperatura ambiente, per almeno 30 minuti. Una porzione di impasto viene tirata fino ad ottenere una sfoglia di spessore inferiore al millimetro che viene adagiata nella teglia di cottura, unta con olio extravergine di oliva e ricoperta con il formaggio (crescenza o stracchino), distribuito uniformemente in piccoli pezzi della grandezza di una noce. La seconda sfoglia viene poi adagiata sopra al formaggio e pizzicata in più punti per sfogare i vapori di cottura, e alla fine viene condita con un filo di olio extravergine di oliva e una spolverizzata di sale. La cottura avviene in forni alla temperatura compresa tra 270 e 320°C per 4-8 minuti, fino a quando la superficie del prodotto non avrà assunto un colore dorato, con bolle o striature marroni nella parte superiore. Sono esclusi trattamenti di precottura, surgelazione, congelazione o altra tecnica di conservazione. ASPETTO E SAPORE La forma della Focaccia di Recco col formaggio IGP può essere circolare, quadrata o rettangolare e mai più alta di un centimetro. Il diametro, il lato del quadrato e il lato più corto del rettangolo non devono essere inferiori a 25 cm, mentre il lato maggiore non deve essere superiore a 120 cm. La superficie della focaccia è irregolare, con presenza di bolle; la parte superiore è dorata con zone o striature marroni scure, mentre la inferiore si presenta giallognola, non bianca. All’assaggio risulta friabile nella parte superiore e morbida all’interno. L’impasto è leggermente salato con sentore di pane appena cotto e profumi riconducibili al latte e al formaggio, il ripieno è dolce con una leggera e gradevole nota acidula. STORIA Sembra che le origini della Focaccia di Recco col formaggio risalgano al tempo delle invasioni saracene, quando la popolazione genovese, per scappare dall’invasore, si rifugiava nell’entroterra e il formaggio, la farina e un po’ di olio erano gli ingredienti disponibili in maggiore quantità e sui quali si basava la preparazio-

ne dei cibi consumati nell’alimentazione quotidiana. In tempi relativamente recenti (fine del 1800) il prodotto si è affermato con successo grazie all’azione di un gruppo di ristoratori e panificatori recchesi, le cui aziende sono tutt’oggi attive nella produzione della focaccia. GASTRONOMIA La Focaccia di Recco col formaggio IGP è una tipica specialità “a tutto pasto”, valida sia come antipasto – precedendo primi piatti – che come pietanza, dopo un primo, o ancora come piatto unico, ottima alternativa alla pizza con la possibilità di soddisfare coloro che, sempre più numerosi, hanno intolleranze al lievito.

FOCACCIA DI RECCO COL FORMAGGIO IGP

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO La Focaccia di Recco col formaggio IGP è un prodotto da forno ottenuto dalla lavorazione di un impasto, a base di farina di grano tenero, olio extravergine di oliva, acqua, sale, non lievitato e lavorato in due sottilissime sfoglie, farcite con formaggio fresco a pasta molle di latte vaccino fresco pastorizzato.

COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio come Focaccia di Recco col formaggio IGP. È commercializzato seguendo le modalità di preparazione, cottura e servizio come da tradizione secolare. Non è prevista la conservazione tramite surgelazione/congelazione, ATM o altra tecnica. NOTA DISTINTIVA Sottile e croccante, dal ripieno fondente, la Focaccia di Recco col formaggio IGP viene servita/venduta appena sfornata. La ricca tradizione di preparazione del prodotto consente l’utilizzo di un ulteriore metodo di rifinitura prima della cottura, per cui la focaccia può essere distesa direttamente su un disco di legno senza bordi, cosparso di un sottile strato di farina di mais, quindi chiusa ripiegando i lembi ad orlo e infornata. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Focaccia di Recco col formaggio IGP ricade nei comuni di Recco, Sori, Camogli ed Avegno, in provincia di Genova, nella regione Liguria.

Consorzio Focaccia di Recco col Formaggio Via Vittorio Veneto 36/16 - 16036 Recco (GE) Tel. 0185 730748 www.focacciadirecco.it info@focacciadirecco.it

CCIAA Genova Piazza De Ferrari 2 - 3° piano Tel.010 2704 257-258-469 agricoltura@ge.camcom.it

Operatori Prod. Registrato 2015 Produzione (kg) Prod. Registrato 2015

Fatturato (mln €) Prod. Registrato 2015 Superficie (ha) Dati Qualivita - Ismea

301


PAGNOTTA DEL DITTAINO DOP Consorzio per la tutela della Pagnotta del Dittaino DOP Contrada Milocca (z. Ind. Dittaino) Assoro (EN) Tel: +39 0935 950006 Fax: +39 0935 950021

Corfil Carni- Consorzio di Ricerca Filiera Carni Univ. Studi di Messina - Dip. Scienze Veterinarie - Polo Univ. dell’Annunziata 98168 Messina Tel: +39 090 3503328 www.corfilcarni.it - corfilcarni@pec.it

Operatori ND Produzione (kg) 0

Fatturato (mln €) 0 Superficie (ha) Potenziali 30,40 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO La Pagnotta del Dittaino DOP è un prodotto di panetteria ottenuto da un impasto preparato con semola rimacinata di grano duro proveniente da varietà prodotte all’interno della zona di produzione a cui si aggiungono acqua, lievito naturale e sale. METODO DI PRODUZIONE Per ottenere l’impasto si utilizza il grano duro locale, preventivamente pulito e macinato, unito al lievito naturale ricavato dal lievito madre (che viene rinnovato ogni 24 ore), sale e acqua. Gli ingredienti vengono messi in un’impastatrice a “braccia tuffanti” per 12 minuti. L’impasto riposa poi in vasca per almeno 15 minuti. Dopo la prima fase di riposo, vengono formati panetti di pasta dalla forma sferica e dal peso di 1,2 kg. Le forme di pasta così ottenute vengono disposte su pianali di superficie liscia, lavabile e sanificabile per evitare contaminazioni indesiderate durante la lievitazione. Raggiunta la lievitazione ottimale, i panetti vengono messi in forno, a legna o gas, a 230°C per circa 60 minuti e poi fatti raffreddare a cottura ultimata. ASPETTO E SAPORE La Pagnotta del Dittaino DOP si presenta nella tradizionale forma rotonda con un peso tra 500 e 1.100 g o come mezza pagnotta. La crosta ha uno spessore che va dai 3 ai 4 mm. La mollica ha un colore giallo tenue ed è compatta, uniforme ed elastica, con alveolatura a grana fine. La pagnotta fresca mantiene aroma, sapore e freschezza fino a cinque giorni dalla data di produzione. STORIA L’origine della Pagnotta del Dittaino DOP è da rintracciarsi nella tradizione storica e culturale della zona di produzione di utilizzare il grano duro per la lavorazione di prodotti della panetteria, anziché il grano tenero come in altre parti d’Italia. Nello studio della storica Anna Maria Corradini intitolato Federico III ad Enna, urbs inexpugnabilis: risvolti storici, politici, economici, si attesta come la tradizione cerealicola ennese producesse un pane ottenuto dalla semola “rimacinata” di grano duro. La coltivazione del grano duro nell’area attraversata dal fiume Dittaino, ha quindi rappresentato una delle attività principali e più importanti del sistema economico locale, rivestendo una notevole valenza sociale, ambientale e culturale. GASTRONOMIA La Pagnotta del Dittaino DOP si contraddistingue per la capacità di mantenere inalterate per ben cinque giorni le sue tipiche caratteristiche sensoriali, quali il sapore e la freschezza. Se conservata al meglio, in

luogo fresco e asciutto, il tempo di conservazione può arrivare fino a 10 giorni e, se confezionata in atmosfera modificata, si può mantenere fino a 60 giorni. Tipico pane da bruschetta, la Pagnotta del Dittaino DOP viene generalmente consumata con piatti di carne, pesce o insalate. Ottima anche per accompagnare i formaggi siciliani e i salumi o, affettata, condita con un filo di olio extravergine di oliva locale, origano e pomodori o con il patè di olive. Tagliata in fette sottili, è ideale anche per la prima colazione. COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Pagnotta del Dittaino DOP. È commercializzato intero con una pezzatura compresa tra 500 e 1.100 g o come mezza pagnotta. È confezionato con un film plastico microforato oppure in atmosfera modificata, in modo da garantirne i requisiti igienico-sanitari e consentire al contempo la traspirazione del prodotto nella confezione. NOTA DISTINTIVA La Pagnotta del Dittaino DOP eccelle per le sue caratteristiche sensoriali che mantiene inalterate per diversi giorni, grazie al grano duro utilizzato e al crescenti (pasta acida). Ottenuto soprattutto dalle varietà Simeto, Duilio, Arcangelo, Mongibello, Colosseo e Ciccio, il grano duro deriva le sue elevate qualità e la particolare resistenza alle micotossine dalle condizioni pedoclimatiche del territorio di produzione.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Pagnotta del Dittaino DOP interessa diversi comuni della provincia di Enna e alcuni comuni della provincia di Catania, nella regione Sicilia.


tabilità del prodotto si devono all’impiego di strumenti che fanno parte della tradizione locale e alle procedure di lavorazione tramandate di generazione in generazione. La cittadina dei Castelli Romani ha una singolare caratteristica: l’aroma del pane che dalle prime ore del mattino profuma a lungo l’aria.

METODO DI PRODUZIONE La preparazione del lievito madre è l’unico metodo che permette di ottenere un lievito naturale contenente batteri lattici e acetici atto a garantire la conservabilità e la elasticità del prodotto. Il lievito naturale utilizzato deve essere rinfrescato tutti i giorni mediante acqua e farina in misura proporzionale alla quantità di impasto. Segue la preparazione della “biga”, un preimpasto ottenuto tramite la miscela di acqua, farina e lievito. L’operazione dura circa 20 minuti. Ha luogo poi la lievitazione di circa un’ora, con controllo diretto del fornaio. L’impasto viene quindi spianato e modellato per formare le caratteristiche pagnotte o i filoni, che sono collocati in apposite casse di legno con teli di canapa e spolverati con cruschello o tritello, ingredienti che conferiscono il caratteristico colore scuro della crosta. A questo punto il prodotto viene sottoposto ad una seconda fase di crescita per circa 40 minuti. La cottura avviene in forno a legna o con diversa alimentazione, a temperatura compresa tra 300 e 320°C al fine di permettere al prodotto una crescita compatta e consentire il formarsi della crosta. A seconda delle dimensioni delle pagnotte e dei filoni, la fase di cottura può durare dai 35 minuti fino ad un’ora.

GASTRONOMIA Il Pane Casareccio di Genzano IGP si conserva per diversi giorni in ambienti asciutti. Si accosta molto bene ad ogni tipo di piatto. Per apprezzarlo basta una semplice merenda con porchetta o con salumi, come ad esempio il prosciutto crudo rustico locale. Classico e gustosissimo è il suo impiego per la preparazione della caratteristica “bruschetta”, per la cui realizzazione il Pane Casareccio di Genzano IGP viene abbrustolito e condito con olio extravergine di oliva crudo.

ASPETTO E SAPORE Il Pane Casareccio di Genzano IGP si presenta nella classica forma a pagnotta tonda o in filone, con pezzature che vanno da 0,5 a 2,5 kg. La crosta è di colore scuro e ha uno spessore di 3 mm circa. Il colore della parte interna, fortemente occhiata, è bianco avorio. Il profumo ricorda quello dei cereali genuini e dei granai. Il sapore è sapido. STORIA La storia del Pane Casareccio di Genzano IGP è legata alla tradizione contadina della panificazione con i forni a legna. Testimonianze storiche riportano che già nel 1600 la cultura del pane era molto diffusa a Genzano, tanto che il principe Cesarini Sforza, accanto al cui palazzo sorgeva il borgo, lo offrì in dono al Papa. Dal secondo dopoguerra, lo sviluppo dei panifici commerciali ha contribuito alla diffusione della fama di questo prodotto. Gli abitanti di Genzano sostengono che la particolarità e l’inimi-

PANE CASARECCIO DI GENZANO IGP

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Pane Casareccio di Genzano IGP è un prodotto di panetteria ottenuto da farina di ottima qualità di tipo 0 e 00, sale alimentare, acqua, cruschello di grano e lievito naturale, senza aggiunta di prodotti chimici o biologici.

COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Pane Casareccio di Genzano IGP, nelle forme a Pagnotta o a Filone. È commercializzato fresco con pezzature che hanno un peso tra 500 g e 2,5 kg. NOTA DISTINTIVA Il bollino identificativo del Pane Casareccio di Genzano IGP viene applicato sulla forma prima che questa venga infornata, quindi non è necessario che venga usata nessuna sostanza collante in quanto è la pasta fresca e appiccicosa a garantirne l’adesione. ZONA DI PRODUZIONE Il Pane Casareccio di Genzano IGP è prodotto esclusivamente nel territorio del comune di Genzano, in provincia di Roma, nella regione Lazio.

Consorzio Tutela Pane Casareccio di Genzano P.zza della Repubblica, 14 00145 Genzano (RM) Tel: +39 06 9396113 www.comune.genzanodiroma.roma.it

ICEA - Ist. Certif. Etica e Ambientale Via Nazario Sauro, 2 - 40121 Bologna Tel: +39 051 272986 www.icea.info icea@icea.info

Operatori 6 Produzione (kg) 500.761

Fatturato (mln €) ND Superficie (ha) Dati Qualivita - Ismea

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PANE DI ALTAMURA DOP Consorzio per la Tutela del Pane di Altamura C.so Umberto I, 5 - 70022 Altamura (BA) Tel: +39 080 3142084 www.panedialtamura.net info@consorziopanedialtamura.it

Bioagricert Srl Via dei Macabraccia, 8 40033 Casalecchio di Reno (BO) Tel: +39 051 562158 Fax: +39 051 564294 www.bioagricert.org

Operatori 18 Produzione (kg) 356.458

Fatturato (mln €) 0,66 Superficie (ha) 118,45 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Pane di Altamura DOP è un prodotto di panetteria ottenuto da un impasto di semola rimacinata di grano duro, lievito madre o pasta acida, sale marino e acqua. METODO DI PRODUZIONE Il lievito madre viene rinnovato per almeno tre volte, aggiungendo acqua e semola di grano duro, al fine di aumentare la massa fermentata. Gli ingredienti vengono impastati tramite impastatrice per 20 minuti. L’impasto viene quindi coperto con un telo di cotone di un certo spessore per poter ottenere una lievitazione a temperatura uniforme e viene lasciato riposare una prima volta per almeno 90 minuti. Seguono la pesatura e due fasi di modellatura manuale, intervallate da altri due periodi di riposo di 30 e 15 minuti. Le forme sono prima capovolte e poi immesse nel forno a legna o a gas ad una temperatura di 250°C. Per i primi 15 minuti la cottura avviene a forno aperto dopodiché la bocca del forno viene chiusa e si lascia cuocere per altri 45 minuti. A fine cottura si attende almeno cinque minuti a forno aperto pima di estrarre le pagnotte, in modo che il vapore fuoriesca e la crosta diventi croccante. ASPETTO E SAPORE Il Pane di Altamura DOP si presenta nella tradizionale forma Accavallata (skuanete), con “baciature” ai fianchi, o Bassa (a cappidd d’prevte) senza “baciature”, in pezzatura di almeno 500 g. La crosta ha uno spessore di 3 mm. La mollica è soffice, di colore giallo paglierino e con alveolazione omogenea. Il profumo è caratteristico. STORIA Sono numerose le testimonianze scritte sull’origine e sulla reputazione di questo particolare pane. Plinio, ad esempio, lo definì “il pane più buono al mondo”. Di antichissima origine locale, nella tradizionale forma accavallata, il Pane di Altamura DOP aveva pezzature di notevoli dimensioni e veniva prevalentemente impastato e lavorato tra le mura domestiche. I pani venivano poi cotti in forni pubblici dove la riconoscibilità avveniva tramite la marchiatura sulle forme delle iniziali del capo famiglia. La città di Altamura riferisce dell’attività di panificazione nei suoi Statuti Municipali del 1527 in cui sono presenti documenti relativi al “dazio del forno”. Si sa inoltre che già nei primi anni del 1600 nella zona di Altamura erano attivi ben 26 impianti per la molinatura, confermando così la grande diffusione di questo prodotto e la sua nascita in una società agropastorale. GASTRONOMIA Il Pane di Altamura DOP si conserva per diversi giorni

in luogo fresco e asciutto. È ottimo consumato da solo, tagliato a fette e condito con olio extravergine di oliva, sale, talvolta anche con pomodoro. Entra nella preparazione degli antipasti oppure accostato a diverse pietanze. Molte sono le ricette tradizionali tra cui le “cialde” con pomodori, cipolle, patate e olive; la “fetta francesca” preparata con il Pane di Altamura DOP raffermo e tagliato a fette, bagnato con latte e arricchito con mortadella, formaggio, mozzarella e uova per poi essere infornato. COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno nella tipologia Pane di Altamura DOP nelle forme Accavallata e a Cappello di Prete. È commercializzato fresco in pagnotte di peso non inferiore a 0,5 kg. Il prodotto finito può essere confezionato in termoretraibile microforato con etichetta riconoscibile per il contrassegno distintivo del Pane di Altamura DOP. NOTA DISTINTIVA Il Pane di Altamura DOP è considerato di qualità “unica” perché i grani duri impiegati corrispondenti almeno per l’80% alle varietà Appuro, Arcangelo, Duilio, Simeto e altre sono prodotti sul territorio, in un ambiente con specifici fattori geografico-ambientali. Anche l’acqua impiegata deve rispondere a caratteristiche di potabilità e certificazione. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Pane di Altamura DOP si estende ai territori compresi nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, nei comuni di Altamura, Gravina di Puglia, Poggiorsini in provincia di Bari e Spinazzola, Minervino Murge in provincia di Barletta-Andria-Trani, nella regione Puglia.


METODO DI PRODUZIONE Per la lavorazione si utilizza il lievito madre che, nel caso del Pane di Matera IGP, si ottiene dalla polpa di frutta fresca matura e tenuta in precedenza a macerare in acqua per 48 ore. Il composto viene aggiunto alla semola rimacinata e il tutto viene chiuso in un cilindro di juta per 10-12 ore, a 26-30°C, nell’attesa che raddoppi di volume. Successivamente viene aggiunta farina in quantità pari al peso ottenuto. Il lievito madre può essere utilizzato al massimo per tre rinnovi. Gli ingredienti vengono lavorati nell’impastatrice. L’impasto viene lasciato lievitare in vasca per 25-35 minuti coperto con tele di cotone o lana per ottenere lievitazione e temperatura omogenee. Una volta terminata la fase della lievitazione, le preforme di 1,2 kg e 2,4 kg sono preparate e pesate per ottenere, rispettivamente, un prodotto finale di 1 e 2 kg. Le preforme vengono modellate a mano e lasciate riposare per 25-30 minuti su tavole di legno, coperte con una tela di cotone. Dopo una ulteriore finale lievitazione, il pane può essere cotto in forno a legna, impiegando essenze legnose autoctone e non riciclate, oppure nel forno a gas. Si può conservare per ben sette giorni. ASPETTO E SAPORE Il Pane di Matera IGP si trova nella forma a Cornetto (allungato e leggermente convesso) e a Forma Alta (alto e compatto, con “baciature” ai fianchi). La crosta è croccante, ha colore bruno dorato, spessore di almeno 3 mm e un odore tipico di bruciato. La mollica è invece di colore giallo con una porosità tipica molto difforme. Il sapore e l’odore sono estremamente caratteristici. STORIA L’arte della panificazione è propria della tradizione locale da tempi molto antichi. Esistono testimonianze risalenti al Regno di Napoli che descrivono le particolari tecniche di panificazione. Inoltre, nella zona di produzione del Pane di Matera IGP numerose testimonianze artistiche e letterarie, ma anche leggende e racconti popolari, attestano l’importanza del pane nella vita e nell’economia del territorio. GASTRONOMIA Il Pane di Matera IGP deve essere conservato in luogo asciutto. Per preservarlo al meglio è consigliabile av-

volgerlo in un telo di lino in modo da mantenerne intatta la fragranza fino al momento del consumo. Ottimo appena sfornato, resta gustoso anche dopo diversi giorni. È indicato in abbinamento con i salumi locali e con i formaggi. Ottimo nella tradizionale feddarauss (bruschetta) con pomodoro, olio e origano. Molto utilizzato anche nelle zuppe di verdure sia calde che fredde, come la tipica cialledda coll, una minestra calda a base di pane, acqua e cipolle o pomodori, con l’aggiunta di verdure locali a piacere. La cialledda fredda, invece, si prepara ugualmente con il pane raffermo, bagnato e condito con pomodoro, olio e origano.

PANE DI MATERA IGP

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Pane di Matera IGP è un prodotto di panetteria ottenuto utilizzando semola di grano duro, di cui almeno il 20% proveniente da ecotipi locali e vecchie varietà, a cui si aggiungono lievito naturale (lievito madre), sale e acqua.

COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio nelle tipologie Pane di Matera IGP a Cornetto oppure a Forma Alta. È commercializzato fresco, in pezzature da 1 a 2 kg. Il confezionamento deve essere effettuato con microforato plastico o con carta multistrato finestrata, in parte colorata ed in parte trasparente per dare visibilità al prodotto e garantirne una conservabilità di almeno sette giorni. Qualora il pane sia stato cotto in forno a legna, potrà essere aggiunta la dicitura “Pane cotto in forno a legna”. NOTA DISTINTIVA La scelta di vecchie varietà di grano, quali la Senatore Cappelli (da utilizzarsi per almeno il 30%), è da ricondursi alla particolare attitudine alla panificazione delle loro semole, che deriva dalle caratteristiche pedologiche e climatiche della collina materana, dando così al Pane di Matera IGP un gusto e un sapore inconfondibili. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Pane di Matera IGP comprende tutto il territorio della provincia di Matera, nella regione Basilicata.

Consorzio di Tutela del Pane di Matera Via De Amicis, 54 - 75100 Matera Tel: +39 0835 385630 www.consorziopanedimatera.com info@consorziopanedimatera.com

Bioagricert Srl Via dei Macabraccia, 8 40033 Casalecchio di Reno (BO) Tel: +39 051 562158 Fax: +39 051 564294 www.bioagricert.org

Operatori ND Produzione (kg) 0

Fatturato (mln €) 0 Superficie (ha) Potenziali 30,69 Dati Qualivita - Ismea

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PANFORTE DI SIENA IGP CoRiPanf c/o Uff. Agricoltura della CCIAA di Siena P.za Matteotti, 30 53100 Siena Tel: +39 0577 202540

C.S.Q.A. Certificazioni S.r.l. Via S. Gaetano, 74 36016 Thiene (VI) Tel: +39 0445 313011 Fax: +39 0445 313070 www.csqa.it - csqa@csqa.it

Operatori Potenziali 3 Produzione (kg) Prod. Registrato 2013

Fatturato (mln €) Prod. Registrato 2013 Superficie (ha) Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Panforte di Siena IGP è un dolce della tradizione senese a base di frutta secca e candita, miele e spezie, che può presentarsi nella versione bianca, ricoperto di zucchero a velo, o in quella nera, con copertura di spezie. METODO DI PRODUZIONE Gli ingredienti obbligatori per la preparazione del Panforte di Siena IGP sono la farina del tipo 0, la frutta secca (mandorle dolci intere e non pelate), quella candita (cedro e scorze di arancia, per il Bianco; nel tipo Nero il cedro è sostituito dal melone), lo zucchero, il miele e le spezie (noce moscata e cannella), ostie di amido che vanno a costituire la base. Nella versione nera, il miele è facoltativo mentre alle spezie si aggiunge anche il pepe dolce e la miscela viene utilizzata anche per ricoprire la superficie; il panforte Bianco invece viene spolverizzato con zucchero a velo. A carattere facoltativo è l’uso, nel tipo Bianco, di nocciole granulate, melone, vaniglia e una miscela di spezie quali macis, pepe, pimento, coriandoli, chiodi di garofano; nel tipo Nero possono essere usati, in aggiunta agli ingredienti obbligatori, anche noci, cedro, coriandolo, anice stellato, chiodi di garofano, zenzero, pepe garofanato e peperoncino. Sono assolutamente vietati additivi, coloranti o conservanti. Gli ingredienti vengono miscelati e l’impasto ottenuto viene porzionato e pesato; ogni porzione viene adagiata su un’ostia di amido e avvolta da una fascetta di contenimento. Il panforte è cotto in forno a 200-230°C per 13-45 minuti a seconda della pezzatura. Una volta raffreddato, si procede a spolverizzare la superficie (per il tipo Bianco l’operazione può essere effettuata anche al momento del consumo). ASPETTO E SAPORE Il Panforte di Siena IGP ha forma rotonda o rettangolare, con spessore di 14-45 mm e peso variabile da 33 g fino a 6 kg. La consistenza è pastosa, al taglio si ottiene una resistenza moderata. Il tipo Bianco ha la superficie ricoperta di zucchero a velo bianco candido, quello Nero invece si presenta di colore marrone scuro. Al gusto risulta dolce, con retrogusto di frutta candita e mandorle e sentore di spezie, che è leggero nella versione bianca e molto intenso in quella nera. STORIA La storia del Panforte di Siena IGP risale al periodo medioevale. Già nel 1200 nelle campagne senesi si producevano dei pani molto ricchi di miele e spezie, che possono essere considerati dei precursori del panforte. È però a partire dal 1400 che il prodotto acquisisce grande notorietà, anche grazie al commercio al di fuori del territorio locale: oltre che a Roma, ve-

niva apprezzato come prodotto raffinato anche nelle principali corti europee. Il nome si afferma nel 1800, momento in cui la produzione non è più solo prerogativa delle spezierie ma guadagna una dimensione più ampia. Il panforte bianco nasce nel 1879, in onore della Regina Margherita, in visita a Siena per il Palio; per questo viene detto anche “Panforte Margherita”. GASTRONOMIA Il Panforte di Siena IGP si conserva in luogo fresco e asciutto per periodi anche lunghi, se ben ricoperto una volta avviata la confezione. Il prodotto ha infatti una buona conservabilità. Dolce tipico delle festività natalizie, oggi viene consumato tutto l’anno. Può essere impiegato anche come ingrediente per la preparazione di primi o secondi piatti, sicuramente originali. COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio come Panforte di Siena IGP, nelle tipologie Bianco e Nero. Può essere venduto intero oppure a tranci o spicchi (nel caso della forma rotonda), in confezioni di carta o cartoncino, eventualmente preincartato con materiale per uso alimentare. NOTA DISTINTIVA Il Panforte di Siena IGP è il dolce che forse meglio rappresenta il territorio senese: conosciuto e apprezzato fin dal Medioevo, quando Siena era snodo strategico lungo la via Francigena per il commercio delle spezie, il gusto che lo caratterizza è il risultato dell’uso abbondante e sapiente proprio di queste spezie. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Panforte di Siena IGP interessa tutto il territorio della provincia di Siena, nella regione Toscana.


METODO DI PRODUZIONE Per ottenere l’impasto della Piadina Romagnola IGP vengono mescolati farina di grano tenero, sale, grassi (olio d’oliva, olio extravergine d’oliva o strutto), ed eventuali agenti lievitanti, con acqua. L’impasto viene successivamente suddiviso in pani o palline di misure variabili a seconda della dimensione della piadina che si intende ottenere. I pani vengono laminati a mano, mediante mattarello, oppure meccanicamente fino a ottenere dei dischi di sfoglia che vengono cotti su piastra, da entrambi i lati, a temperatura compresa tra i 200 e i 250°C, per un massimo di quattro minuti complessivi. Dopo la cottura si procede alla somministrazione o al confezionamento, che avviene immediatamente dopo il raffreddamento post-cottura in sacchetti o buste termosaldati in atmosfera protettiva. ASPETTO E SAPORE La Piadina Romagnola IGP ha forma rotonda e schiacciata, con diametro compreso tra 15 e 25 cm. Si presenta di color bianco-avorio con macchie ambrate di varie tonalità e dimensioni, piccole e omogenee, su entrambi i lati. La consistenza è rigida e friabile, al gusto e all’olfatto risulta fragrante, con un odore simile a quello del pane appena sfornato. La tipologia alla Riminese si distingue per essere più sottile, morbida e flessibile, di diametro compreso tra 23 e 30 cm e con macchie più grandi e disomogenee. STORIA Simbolo della gastronomia romagnola, la Piadina Romagnola IGP ha una reputazione attestata fin dal XIV secolo, anche se aveva accennato a qualcosa di simile addirittura Virgilio, nel VII libro dell’Eneide, descrivendo un disco sottile che veniva consumato abbrustolito. La piadina veniva tradizionalmente preparata tra un’infornata di pane e l’altra, quando il pane veniva cotto una volta a settimana, attraverso i secoli è passata da “pane dei poveri”, veloce e senza bisogno di lievitazione, a prodotto di largo consumo. Conosciuta in Romagna con la forma dialettale piè, ha assunto il suo nome attuale grazie all’italianizzazione di Giovanni Pascoli nel poemetto La Piada (Nuovi Poemetti), nel quale il poeta la definisce “pane dell’umanità”.

GASTRONOMIA La Piadina Romagnola IGP viene consumata generalmente piegata in due, farcita con svariati ingredienti, i più tradizionali dei quali sono salumi e affettati della gastronomia romagnola, oltre a formaggi, primo fra tutti lo Squacquerone di Romagna DOP, e verdure. Il prodotto viene anche spesso farcito con ingredienti dolci, come cioccolata, miele e marmellate. COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno nelle tipologie Piadina Romagnola IGP e Piadina Romagnola IGP alla Riminese. È commercializzato pronto per la somministrazione o confezionato in sacchetti o buste termosaldati in atmosfera protettiva. NOTA DISTINTIVA La Piadina Romagnola IGP, prodotta nella sua versione più artigianale, si può trovare nei numerosissimi chioschi che caratterizzano tutto il territorio di produzione. A partire dagli anni Settanta si sono diffusi piccoli casottini di legno, generalmente decorati con righe verticali, dove le piade vengono elaborate a mano e cotte su piastra o su testi, tradizionalmente di argilla, prodotti a Montetiffi, piccola località della montagna romagnola, secondo una consolidata tradizione artigianale.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Piadina Romagnola IGP comprende il territorio amministrativo delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna ed alcuni comuni della provincia di Bologna, nella regione Emilia-Romagna.

PIADINA ROMAGNOLA IGP

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO La Piadina Romagnola IGP o Piada Romagnola IGP è un prodotto della tradizione romagnola a base di farina di grano tenero, acqua, grassi e sale. Il prodotto pronto per il consumo si presenta in due tipologie diverse per dimensione: Piadina Romagnola e Piadina Romagnola alla Riminese.

Consorzio di tutela e promozione Piadina Romagnola IGP Via Marecchiese, 22 - 47923 Rimini Tel .0541 760 911 www.consorziopiadinaromagnola.it segreteria@consorziopiadinaromagnola.it

Bioagricert Srl Via dei Macabraccia, 8 40033 Casalecchio di Reno (BO) Tel: +39 051 562158 Fax: +39 051 564294 www.bioagricert.org

Operatori Potenziali 19 Produzione (kg) Prod. Registrato 2014

Fatturato (mln €) Prod. Registrato 2014 Superficie (ha) Dati Qualivita - Ismea

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PIZZA NAPOLETANA STG Associazione Verace Pizza Napoletana www.pizzanapoletana.org Associazione Pizzaiuoli Napoletani www.pizzaiuolinapoletani.it Agroqualità www.agroqualita.it

IS.ME.CERT.

Certiquality www.certiquality.it IS.ME.CERT. www.ismecert.it

A

Certificazione Agroalimentare

Operatori Produzione (kg) -

Fatturato (mln €) Superficie (ha) Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO La Pizza Napoletana STG è un prodotto da forno di forma tondeggiante con bordo (cornicione) rialzato e parte centrale farcita. La pasta si ottiene con farina di grano tenero, lievito di birra, acqua e sale. Si differenzia a seconda del tipo di farcitura in Marinara e Margherita. La farcitura consta di pomodori pelati e/o pomodorini freschi, olio extravergine di oliva. Altri ingredienti possono essere: aglio e origano per la tipologia Marinara; Mozzarella di Bufala Campana DOP, basilico fresco e Mozzarella STG per la Margherita. METODO DI PRODUZIONE Il metodo di lavorazione prevede più fasi da realizzarsi a ciclo unico. All’interno dell’impastatrice si versano: acqua (in cui viene precedentemente sciolto il sale marino), il 10% della farina prevista e lievito di birra. Dopo aver avviato l’impastatrice, si aggiunge gradualmente la restante quantità di farina, per un massimo di 10 minuti, fino al raggiungimento della consistenza desiderata, definita “punto di pasta”. L’impasto deve poi essere lavorato nell’impastatrice a forcella per 20 minuti a bassa velocità fino ad ottenere una pasta compatta, morbida, elastica e non appiccicosa. Si lascia quindi riposare per 2 ore coperto da un panno umido in modo che la superficie non si indurisca. Si passa alla formatura, esclusivamente a mano, del panetto (staglio) di peso compreso tra 180 e 250 g. Segue la seconda lievitazione, che dura da 4 a 6 ore. In questa fase, i panetti vengono riposti in cassette per alimenti. La lavorazione del panetto avviene sul bancone della pizzeria spolverato con un leggero strato di farina, con un movimento dal centro verso l’esterno e con la pressione delle dita fino a formare un disco di pasta. La farcitura è realizzata utilizzando gli ingredienti previsti per le ricette della pizza Marinara o Margherita. La cottura è effettuata esclusivamente in forno a legna ad una temperatura di 485°C per non più di 60-90 secondi. Per infornare, controllare la cottura e prelevare la pizza viene usata una pala metallica. ASPETTO E SAPORE La Pizza Napoletana STG ha forma circolare di diametro non superiore a 35 cm. La parte centrale, sulla quale spicca il rosso del pomodoro perfettamente amalgamato, è spessa circa 0,4 cm ed il bordo esterno, di colore dorato, ha uno spessore di 1-2 cm. È fragrante, morbida e facilmente piegabile a libretto, dal sapore caratteristico dovuto al connubio tra la pasta e la farcitura. STORIA Le origini della Pizza Napoletana STG risalgono all’inizio del XVIII secolo, fra il 1715 e il 1725, come riporta-

no diversi documenti e testi storici dell’epoca. Nello stesso periodo si diffondono le prime pizzerie dove era possibile trovare anche i tipici maccheroni al pomodoro. Sembra che perfino il re di Napoli, Ferdinando di Borbone, avesse scelto di frequentare questi locali per sperimentare la tanto popolare ricetta, violando le regole dell’etichetta. GASTRONOMIA La Pizza Napoletana STG si gusta al meglio se consumata calda subito dopo la cottura; non può essere conservata per lungo tempo senza perdere la fragranza e la morbidezza che la caratterizzano. È ottima se accompagnata con una birra poco frizzante, preferibilmente ambrata. COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno come Pizza Napoletana STG nelle tipologie Marinara e Margherita. Non è consentito commercializzare il prodotto congelato, surgelato o sottovuoto. NOTA DISTINTIVA La cottura in forno a legna, la doppia lievitazione dell’impasto e la successiva lavorazione manuale della pasta che permette la formazione dell’alveolatura necessaria a dar forma al cornicione, conferiscono alla Pizza Napoletana STG la fragranza e morbidezza che la rendono inconfondibile. TERRITORIO DELLA TRADIZIONE Il territorio tradizionale di produzione della Pizza Napoletana STG corrisponde alla città di Napoli, nella regione Campania. Con il tempo però ha trovato grande diffusione nel resto d’Italia, fino ad essere conosciuta e apprezzata anche al di fuori dei confini nazionali.


vano trovarsi le spezie e gli aromi indispensabili per aromatizzare e conservare i cibi. Anticamente erano chiamati “marzapanetti alla senese” o “morzelletti” ed è stato solo nell’Ottocento che è comparsa la denominazione “ricciarelli”.

METODO DI PRODUZIONE L’impasto si ottiene lavorando assieme mandorle dolci tritate, zucchero semolato e a velo, albume d’uovo di gallina e agenti lievitanti. Sono ammessi ingredienti facoltativi in parziale sostituzione o in aggiunta quali: mandorle amare, sciroppo di glucosio o zucchero invertito, miele millefiori, aromi, vaniglia in bacche o vanillina, oli essenziali di agrumi, aroma di mandorle, scorza di buccia d’arancia candita sminuzzata molto finemente, ostie di amido (come base), acido sorbico. Non sono ammessi altri ingredienti, additivi, coloranti o conservanti. La varietà delle mandorle utilizzate per l’impasto viene individuata tramite determinazione del loro DNA. Segue la porzionatura effettuata meccanicamente o manualmente, in modo da conferire al prodotto la classica forma a losanga ovalizzata. Vengono quindi abbondantemente coperti con lo zucchero a velo. La cottura avviene in forni preriscaldati ad una temperatura compresa tra 150 e 200°C per 12-20 minuti. Dopodiché il prodotto viene lasciato raffreddare e avviato al confezionamento.

GASTRONOMIA I Ricciarelli di Siena IGP si conservano al meglio in luogo fresco e asciutto per mantenere la loro morbidezza e fragranza. Sono ideali consumati a fine pasto abbinati a tè, caffè o vini dolci locali come il Vin Santo o Moscadello di Montalcino.

ASPETTO E SAPORE I Ricciarelli di Siena IGP hanno forma a losanga ovalizzata. Il peso di ogni singolo pezzo è compreso tra 10 e 30 g, lo spessore tra 13 e 20 mm. La superficie è di colore bianco per la copertura di zucchero a velo, con eventuale presenza di crepature. Il bordo è leggermente dorato. La pasta interna è di colore beige, con una lieve sfumatura dorata. Presantano una consistenza molto morbida. Il sapore e l’odore sono dolci, tipici della pasta di mandorle. STORIA Le origini dei Ricciarelli di Siena IGP risalgono al Medioevo, quando i senesi importarono il marzapane probabilmente dall’Oriente. È all’Oriente infatti che rimanda l’etimologia del termine “marzapane”: alla città birmana di Martaban per alcuni linguisti; al termine arabo mauthaban (scatola per contenere il marzapane) per altri. Questi dolcetti venivano donati alle personalità a cui si voleva rendere ossequio. Lo stesso Niccolò Machiavelli ricorda come i “piccoli marzapani” furono offerti dai senesi ad un legato pontificio in visita presso la città. La lavorazione dei ricciarelli di Siena avveniva nei conventi o nelle botteghe degli speziali, unici luoghi nei quali pote-

COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Ricciarelli di Siena IGP. È commercializzato in confezioni monopezzo o pluripezzo ermeticamente chiuse. Le confezioni pluripezzo prevedono l’alloggio in vassoi o vaschette trasparenti ermeticamente chiusi oppure in vassoi dotati di alveolo di forma e grandezza proporzionate alla dimensione dei singoli pezzi, successivamente avvolti in film trasparenti termosaldati e normalmente chiusi in scatole di cartone o di metallo. NOTA DISTINTIVA I Ricciarelli di Siena IGP sono caratterizzati da un impasto particolarmente morbido, il cui colore bianco è dovuto esclusivamente alla presenza dello zucchero, mentre sono assolutamente assenti farine o fecola di patate, che ne abbasserebbero il livello qualitativo compromettendone le caratteristiche organolettiche. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dei Ricciarelli di Siena IGP comprende tutto il territorio amministrativo della provincia di Siena, nella regione Toscana.

RICCIARELLI DI SIENA IGP

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO I Ricciarelli di Siena IGP sono un prodotto dolciario ottenuto dalla lavorazione di un impasto cotto al forno a base di mandorle, dolci e amare attentamente selezionate, zucchero e albume d’uovo.

CoRiPanf c/o Uff. Agricoltura della CCIAA di Siena P.za Matteotti, 30 53100 Siena Tel: +39 0577 202540

C.S.Q.A. Certificazioni S.r.l. Via S. Gaetano, 74 36016 Thiene (VI) Tel: +39 0445 313011 Fax: +39 0445 313070 www.csqa.it - csqa@csqa.it

Operatori 4 Produzione (kg) 47.429

Fatturato (mln €) ND Superficie (ha) Dati Qualivita - Ismea

309


TORRONE DI BAGNARA IGP Associazione tra i produttori di Torrone di Bagnara c/o Agenzia Gramuglia piazza Vincenzo Morello 89011 Bagnara Calabra (RC) Tel: +39 0966 376234

Agroqualità S.P.A. V.le Cesare Pavese, 305 - 00144 Roma Tel: +39 06 54228675 Fax: +39 06 54228692 www.agroqualita.it agroqualita@agroqualita.it

Operatori Potenziali 6 Produzione (kg) Prod. Registrato 2014

Fatturato (mln €) Prod. Registrato 2014 Superficie (ha) Dati Qualivita - Ismea

310

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Torrone di Bagnara IGP è un dolce tipico della tradizione calabrese ottenuto dalla lavorazione di zucchero, mandorle tostate, miele, albume d’uovo, cacao amaro, oli essenziali e spezie in polvere. A seconda della copertura, di zucchero in grani o di cacao amaro, si distingue nelle due varietà Martiniana o Torrefatto glassato. METODO DI PRODUZIONE Il prodotto è ottenuto attraverso un accurato procedimento che prevede il perfetto dosaggio degli ingredienti e la realizzazione di un complesso sistema di cottura a fuoco vivo ad alte temperature. Su quest’ultimo, si innestano successive procedure di affinamento che, nel gergo dell’antica tradizione produttiva, regalano al Torrone di Bagnara IGP il cosiddetto aspetto a “manto di monaco”. In seguito la superficie esterna viene ricoperta di zucchero in grani, nella variante Martiniana, oppure con una miscela di zucchero e cacao, nella variante Torrefatto glassato. ASPETTO E SAPORE Il Torrone di Bagnara IGP deve avere dimensioni comprese fra i 4 e i 12 cm di lunghezza e peso che può oscillare tra 14 e 35 g. Al primo morso la consistenza della pasta appare friabile e croccante, al palato la dolcezza dell’impasto è bilanciata dal sapore delle mandorle tostate e da una netta sensazione di brulé con leggero retrogusto speziato che, nella versione Torrefatto glassato, ingloba anche la percezione di cacao amaro. All’aspetto esterno la superficie appare increspata e di colore marrone, detta “a manto di monaco”. L’aspetto interno è di colore marrone, con presenza diffusa di mandorle ben distribuite. STORIA L’origine del Torrone di Bagnara IGP è legata alla combinazione della tradizionale produzione locale di mandorle e miele con lo zucchero proveniente dai commerci del piccolo centro marinaro. Documenti di archivio riportano che già nel 1700 i monaci dell’abbazia di Bagnara erano esperti nella preparazione di dolci, e soprattutto lavoravano il torrone, che era chiamato “martiniana”. Dopo la nascita della prima vera fabbrica verso la metà dell’Ottocento, la storia delle torronerie di Bagnara si costruisce sulle vicende di tante botteghe artigiane a gestione familiare che hanno fatto scuola, creando nei secoli una cultura manuale unica nella lavorazione di questo prodotto che si differenzia dagli altri torroni soprattutto per le particolari tecniche di lavorazione. GASTRONOMIA Il prodotto ha un tempo di conservazione di un anno,

ma è consigliabile consumarlo entro tre mesi dal confezionamento per apprezzarne al meglio le qualità organolettiche conservandolo in posti asciutti al riparo dall’umidità. Il Torrone di Bagnara IGP è una tradizionale presenza delle feste natalizie, anche se con il passare del tempo si sta assistendo ad un graduale allargamento del periodo di consumo. Uno degli abbinamenti più tipici è con il vino passito di uve Zibibbo coltivate nei tipici terrazzamenti detti armacie. COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio nelle tipologie Torrone di Bagnara IGP Martiniana o Torrefatto glassato. È commercializzato in confezioni monoprodotto, avvolto in un incarto che riporta le diciture “Torrone di Bagnara”, “Indicazione Geografica Protetta” per esteso e/o il simbolo dell’Unione e il logo del prodotto, o pluriprodotto, in cui le medesime indicazioni devono essere presenti sulla confezione (vassoi o scatola) e su ogni involucro che avvolge il singolo pezzo. NOTA DISTINTIVA Il Torrone di Bagnara IGP è frutto della sapiente lavorazione artigianale tramandata da generazioni di torronai bagnaresi, che ha saputo caratterizzare in modo originale il processo di produzione introducendo fasi di lavorazione come “il manto di monaco” e “la rottura vitrea”, il cui contributo è determinante nel definire le peculiari qualità organolettiche del prodotto.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Torrone di Bagnara IGP interessa il solo territorio del comune di Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, una cittadina a pochi chilometri dallo stretto di Messina, nella regione Calabria.


CLASSE 2.5

PASTA ALIMENTARE


MACCHERONCINI DI CAMPOFILONE IGP Associazione Produttori Maccheroncini di Campofilone c/o Comune di Campofilone Piazza Umberto I, 2 63028 Campofilone (FM)

ASSAM - Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche Via dell’Industria, 1 60027 Osimo Stazione (AN) Tel: +39 071 8081 www.assam.marche.it

Operatori 6 Produzione (kg) 37.279

Fatturato (mln €) ND Superficie (ha) Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO I Maccheroncini di Campofilone IGP sono una pasta secca ottenuta dalla lavorazione delle uova e della farina di grano tenero o della semola di grano duro. METODO DI LAVORAZIONE Le fasi di produzione dei Maccheroncini di Campofilone IGP si dividono in: impasto, sfogliatura, taglio, essicazione e devono avvenire nella zona geografica di riferimento. La percentuale di uova che viene utilizzata nell’impasto varia da un minimo di 7 ad un massimo di 10 uova per ogni kg di semola di grano duro oppure di farina di grano tenero. L’impasto viene prima sfogliato a mano, oppure estruso in bronzo e tagliato su rulli fino ad ottenere il corretto spessore. Dopo aver eseguito il taglio, si procede alla fase di essiccazione, ponendo i maccheroncini su foglietti rettangolari di carta alimentare bianca di lunghezza compresa fra 32 e 35 cm e larghezza di 22-26 cm. Una volta richiusi, i foglietti vengono riposti ad essiccare negli appositi telai ad una temperatura compresa tra 28-40°C per 24 - 36 ore e successivamente confezionati nello stabilimento di produzione. ASPETTO E SAPORE I Maccheroncini di Campofilone IGP sono lunghi tra i 35 e i 60 cm, larghi da 0,80 a 1,20 mm e di uno spessore compreso tra i 0,3 e 0,7 mm. Tale proporzione, unitamente al processo di essicazione lento, determina un’elevatissima resa del prodotto, da cui consegue l’alta capacità assorbente dei maccheroncini che trattengono una quantità di condimento superiore rispetto ad altre tipologie di pasta. STORIA La produzione artigianale dei Maccheroncini di Campofilone IGP è la manifestazione della tradizione popolare dell’omonimo borgo medioevale, tramandata di generazione in generazione. L’ingegno e la fantasia delle donne campofilonesi sono state stimolate dalla necessità di sopperire alla mancanza di alcuni alimenti, come le uova, non sempre a disposizione nel corso dell’anno. La pasta essiccata, infatti, era più conveniente di quella fresca perché si conservava nelle madie e poteva essere consumata durante tutto l’anno. La grossolanità del taglio aveva l’inconveniente di far incurvare la pasta che si rompeva in più punti. La panella, allora, iniziò ad essere tagliata in fili sottilissimi, che non si spezzavano. Già nel 1400 i Maccheroncini venivano considerati un piatto prelibato e citato in una corrispondenza dell’Abbazia di Campofilone, in alcuni documenti del Concilio di Trento e nei quaderni di ricette di alcune case nobili. Ma è con l’inizio del 1900 che a Campofilone massaie e locandiere cominciaro-

no a far degustare i Maccheroncini, dalla caratteristica forma di fili lunghi e fini. GASTRONOMIA I Maccheroncini di Campofilone IGP si conservano in luogo fresco e asciutto. La tradizionale ricetta prevede di condirli con ragù di carne e abbondante pecorino, ma la vicinanza al mare della zona di produzione fa sì che lungo la costa vengano degustati anche con ragù di pesce. COMMERCIALIZZAZIONE I Maccheroncini di Campofilone IGP sono immessi al consumo in astucci di cartone alimentare, contenenti i foglietti di carta alimentare bianca che li avvolgono. Esistono astucci da 250 g (pari a 2 foglietti), da 500 g (pari a 4 foglietti) o da 1000 g (pari a 8 foglietti) di prodotto netto. Sono ammesse confezioni di cartone destinate alla ristorazione collettiva, di peso superiore, e confezioni particolari di carta paglia da 500 g e da 1 kg, chiuse con lo spago annodato e sigillato con ceralacca, sulla quale è apposto il logo aziendale. NOTA DISTINTIVA I Maccheroncini di Campofilone IGP si distinguono dalle altre paste alimentari per la sottigliezza della sfoglia e il taglio finissimo: tali caratteristiche consentono un limitato tempo di cottura, pari ad un minuto nell’acqua bollente, ma che può avvenire anche ponendo il prodotto direttamente nel condimento senza lessarlo. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dei Maccheroncini di Campofilone IGP interessa il territorio del comune di Campofilone in provincia di Fermo, nella regione Marche.


METODO DI PRODUZIONE Il processo di lavorazione della Pasta di Gragnano IGP si compone di diverse fasi: impasto, che avviene mescolando la semola di grano duro con acqua del sottosuolo gragnanese, in percentuale non superiore al 30%; gramolatura, durante la quale l’impasto viene lavorato fino a raggiungere la giusta omogeneità ed elasticità; estrusione o trafilatura, che consiste nell’inserimento dell’impasto dentro le trafile in bronzo per ottenere i formati prescelti; essiccamento, raffreddamento e stabilizzazione, fasi durante le quali la pasta viene fatta essiccare gradualmente ad una temperatura fra 40 e 80°C per un tempo che oscilla dalle 6 alle 60 ore a seconda del formato. La pasta viene in seguito sottoposta a vari cicli di ventilazione con aria calda. La produzione si conclude con il raffreddamento e la stabilizzazione. Il confezionamento deve avvenire entro le 24 ore successive sul luogo di produzione. ASPETTO E SAPORE La Pasta di Gragnano IGP si presenta di colore giallo paglierino omogeneo e si caratterizza per la sua superficie rugosa, conferita dall’uso di trafile al bronzo, che ne determinano la straordinaria capacità di legare con i diversi condimenti. Alla cottura la sua consistenza è soda ed elastica con un’ottima tenuta, non presenta collosità e ha un gusto deciso di grano duro e un chiaro odore di grano maturo. STORIA: Grazie alla sua consolidata tradizione, la città di Gragnano oggi viene indicata come Città della pasta. L’importanza storica della produzione di pasta a Gragnano è stata tale da influenzare la progettazione degli spazi urbani nel corso dei secoli. La produzione si radicò presto nel territorio, tanto che già nel XVI secolo nacque la prima corporazione dei “Vermicellai”. Lo sviluppo continuò fino al XVIII secolo, quando raggiunse l’apice portando la città ad essere addirittura ridisegnata, con il piano urbanistico del 1843, per favorire il flusso delle correnti d’aria che determinavano il successo del processo di essiccazione. I resti dei manufatti un tempo utilizzati per la lavorazione si possono ammirare ancora oggi, percorrendo l’itinerario dell’antica Valle dei Mulini.

GASTRONOMIA La Pasta di Gragnano IGP si conserva fino a tre anni, purché mantenuta in luogo fresco e asciutto al riparo da luce, umidità e fonti di calore che potrebbero deteriorarla. Per apprezzarne al meglio le qualità organolettiche è importante seguire alcune semplici indicazioni per una corretta cottura, che va effettuata utilizzando pentole sufficientemente ampie in cui la pasta va immersa ad ebollizione iniziata. Il rapporto fra acqua portata ad ebollizione e sale deve essere di 1 – 1,1 litri di acqua e 10 – 12 g di sale grosso per 100 g di pasta. COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Pasta di Gragnano IGP in numerosi formati. È commercializzato in astucci di cartone o sacchetti trasparenti, o in confezioni realizzate con materiale di origine vegetale, consentito dalle normative comunitarie. Le confezioni sigillate hanno un peso di 125 g, 250 g, 500 g, 1 kg o 2 kg. NOTA DISTINTIVA Il processo di lavorazione della Pasta di Gragnano IGP è frutto di secoli di esperienza e tradizione. La particolare cura con cui ogni singola fase è seguita e realizzata contribuisce al pieno successo dell’intero processo produttivo e, insieme all’originalità dei formati frutto della fantasia dei maestri pastai locali, contribuisce a conferire al prodotto fama e reputazione internazionale. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Pasta di Gragnano IGP comprende tutto il territorio del comune di Gragnano, in provincia di Napoli, nella regione Campania.

PASTA DI GRAGNANO IGP

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO La Pasta di Gragnano IGP è una pasta alimentare ottenuta dall’impasto della semola di grano duro con acqua della falda acquifera locale. I formati immessi al consumo sono diversi e tutti tipici, dalla caratteristica superficie rugosa data dalla trafilatura al bronzo, frutto della fantasia dei pastai gragnanesi.

Soc. Con. Gragnano Città Della Pasta Via Vittorio Veneto, 20 80054 Gragnano (NA) Tel: +39 081 8018269 www.consorziogragnanocittadellapasta.it info@consorziogragnanocittadellapasta.it

Certiquality, Ist. di Cert. della Qualità, Settore Certiagro Via Gaetano Giardino, 4 - 20123 Milano Tel: +39 02 8069171 www.certiquality.it certiquality@certiquality.it

Operatori Potenziali 15 Produzione (kg) Prod. Registrato 2013

Fatturato (mln €) Prod. Registrato 2013 Superficie (ha) Dati Qualivita - Ismea

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CLASSE 2.10

OLI ESSENZIALI


BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA - OLIO ESSENZIALE DOP Consorzio di Tutela del Bergamotto di Reggio Calabria Via Rodinò, 11 89030 Condofuri (RC) www.consorziodituteladelbergamotto.it info@consorziodituteladelbergamotto.it

ICEA - Ist. Certif. Etica e Ambientale Via Nazario Sauro, 2 - 40121 Bologna Tel: +39 051 272986 www.icea.info icea@icea.info

Operatori 36 Produzione (kg) 25

Fatturato (mln €) 0,002 Superficie (ha) 150,17 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bergamotto di Reggio Calabria - Olio essenziale DOP è l’essenza estratta dai frutti delle tre varietà Feminella, Castagnaro e Fantastico, appartenenti alla specie Citrus bergamia Risso, conosciuta semplicemente come bergamotto. METODO DI PRODUZIONE Il Bergamotto di Reggio Calabria - Olio essenziale DOP viene estratto da frutti che presentano determinate caratteristiche quali buccia mediamente sottile aderente alla polpa, con superficie liscia e talvolta poco rugosa, di colore giallo limone; polpa abbastanza consistente di colore verde-giallo pallido; sapore acido e amaro. La densità di impianto non deve essere superiore a 450 piante per ettaro, mentre la produzione unitaria massima consentita di bergamotto per le varietà indicate è di 400 quintali per ettaro. La raccolta dei frutti viene effettuata manualmente. Inizia a novembre e si protrae fino a marzo, o più precisamente, quando il colore dei frutti inizia a variare dal verde al giallo. Terminata questa operazione i frutti vengono disposti in appositi recipienti per essere trasportati nelle industrie di trasformazione. L’estrazione dell’olio avviene con il metodo cold pressed. Questo procedimento prevede l’uso di una specifica macchina pelatrice che utilizza solo acqua in pressione e nebulizzata. Per effettuare la separazione dell’olio estratto dall’acqua di lavorazione si ricorre al metodo della centrifugazione. Da questa fase produttiva si deve avere una resa in olio compresa tra 350 ed 750 g per quintale di frutti. L’olio così ottenuto viene raccolto in recipienti di acciaio inox che abbiano una capienza compresa tra 1 e 4 tonnellate. ASPETTO E SAPORE Il Bergamotto di Reggio Calabria - Olio essenziale DOP si presenta allo stato liquido. Ha un aspetto limpido, talvolta con deposito solido. Il colore varia da verde a giallo verdastro. L’odore, gradevole e fresco, richiama quello del pericarpo del bergamotto. STORIA L’ipotesi più probabile sulle origini del frutto bergamotto è quella di una sua derivazione dalla mutazione spontanea di altre specie quali l’arancio amaro o limetta, avvenuta alla fine del XVII secolo nel territorio che richiama l’attuale zona di produzione, ovvero la provincia di Reggio Calabria. La fortuna dell’essenza di bergamotto però si deve a Gian Paolo Feminis che, emigrato in Colonia nel 1680, creo un unguento che chiamò acqua admirabilis. Le acque di colonia traggono la loro origine proprio da questa antica essenza in quanto gli eredi di Feminis brevettarono il prodotto

con il nome della città tedesca. Da allora il bergamotto resta uno dei prodotti basilari essenziali per la realizzazione dei profumi. IMPIEGO Il Bergamotto di Reggio Calabria - Olio essenziale DOP è impiegato nell’industria cosmetica dove viene utilizzato non solo per fissare il bouquet aromatico dei profumi, ma anche per armonizzare le altre essenze contenute. Nell’industria farmaceutica invece viene principalmente usato per il suo potere antisettico e antibatterico, soprattutto in odontoiatria e in ginecologia. Numerosi sono gli impieghi dell’essenza anche in altri settori come ad esempio quello dei tabacchi da pipa, canditi e tè. Negli ultimi anni, il prodotto è stato è stato utilizzato con grande successo negli abbronzanti con aggiunta di filtro solare. COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno nella tipologia Bergamotto di Reggio Calabria - Olio essenziale DOP, in appositi fusti da 25, 50, 100 e 180 kg o in contenitori di vetro. NOTA DISTINTIVA La persistenza del fissaggio del bouquet nei profumi che fanno utilizzo di Bergamotto di Reggio Calabria - Olio essenziale DOP può superare le 24 ore ed è maggiore rispetto a quella dei prodotti fissati con oli sintetici che ha una durata di 3-4 ore. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bergamotto di Reggio Calabria DOP - Olio essenziale DOP interessa i comuni situati in una fascia di circa 100 km nella costa ionica della provincia di Reggio Calabria, nella regione Calabria.


WINE I PRODOTTI VITIVINICOLI DOP, IGP (DOCG, DOC, IGT)



Come si legge la scheda wine 7. DESCRIZIONE DELLE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Descrizione delle principali caratteristiche distintive delle tipologie previste da disciplinare comprese quelle accompagnate da menzioni aggiuntive. Inoltre, laddove presenti, vengono riportate anche le metodologie produttive specifiche delle singole tipologie.

1. NOME PRODOTTO Nome completo della denominazione accompagnato dall’acronimo europeo DOP o IGP. In caratteri più piccoli viene riportata la denominazione accompagnata dagli acronimi nazionali DOCG, DOC e IGT tuttora in vigore insieme a quelli europei. Se il prodotto è stato registrato con più denominazioni viene riportata solo quella più utilizzata nel mercato, le altre vengono specificate nel testo della scheda.

8. UVAGGIO Indicazione degli uvaggi utilizzati per la denominazione. In caso di più tipologie, vengono descritti i differenti uvaggi.

2. LOGO COMUNITARIO Simbolo grafico comunitario della DOP o IGP.

9. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO Indicazione delle specificazioni da vitigno utilizzato, se presenti in etichetta.

3. FOTO PRODOTTO Immagine evocativa del prodotto.

10. SPECIFICAZIONI GEOGRAFICHE O SOTTOZONE Indicazione delle sottodenominazioni geografiche o sottozone, qualora inserite nel disciplinare, in modo da consentire un’ulteriore specificazione dell’area di produzione stessa.

4. LOGHI SOCIAL Loghi dei principali social network dove sono presenti pagine ufficiali gestite dall’organismo di riferimento. 5. SIMBOLO DEI CALICI Rappresentazione grafica delle tipologie di vino “commerciali” presenti nella denominazione. Per rendere più pratica e leggibile la simbologia ogni calice può rappresentare anche più tipologie analoghe.

11. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE Indicazione presente solo per i vini per i quali può essere riportata in etichetta una specificazione aggiuntiva. La specificazione in genere fornisce ulteriori informazioni sulla denominazione. 12. ZONA DI PRODUZIONE Indicazione delle province e delle regioni in cui ricade la zona di produzione. Nel caso in cui l’area sia circoscritta ad un numero limitato di comuni, questi vengono specificati singolarmente o ne viene indicato il numero.

6. DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Sintetica descrizione del prodotto con le indicazioni delle principali tipologie “commerciali” comprese nella denominazione.

COLLI TORTONESI DOC

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TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi Piazza Arzano c/o Palazzo Guidobono - 15057 Tortona (AL) Tel/Fax: +39 0131.868940 www.collitortonesi.com iat@comune.tortona.al.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

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Vinificatori : 43 Imbottigliatori : 40 Produzione (hl) 5.278

Fatturato (€) 1.210.469 Superficie (ha) 185,00 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO 6 Il Colli Tortonesi DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso e Novello; Rosato e Spumante (questi ultimi solo con indicazione da vitigno). La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno e geografiche.

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Colli Tortonesi DOP Bianco si presenta di colore giallo paglierino più o meno intenso; al naso è gradevole, intenso e caratteristico; al gusto è fresco, secco, talvolta vivace. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Colli Tortonesi DOP Rosso si presenta con un colore rosso rubino di intensità variabile; i profumi sono gradevoli e vinosi; il sapore asciutto e armonico, talvolta vivace. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Colli Tortonesi DOP Novello è di colore rosso rubino più o meno intenso; l’odore è vinoso, persistente e caratteristico; al palato è pieno e leggermente tannico. I vini Colli Tortonesi DOP Rosato e Colli Tortonesi DOP Spumante si presentano con colore, profumi e gusto tipici dei vitigni e del terroir di provenienza coinvolti nelle varie tipologie.

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13. INDICATORI STATISTICI • Vinificatori - Aziende vinificatrici assoggettate alla filiera produttiva • Imbottigliatori - Aziende imbottigliatrici assoggettate alla filiera produttiva • Produzione – Vino imbottigliato certificato (ettolitri) • Fatturato - Stima del fatturato alla produzione del vino sfuso (euro) • Superficie - Superficie rivendicata (ettari)

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COLL I TORT ONES I DOP

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UVAGGIO Bianco (anche Frizzante): può essere composto in misura variabile dalle uve Cortese, Favorita, Müller Thurgau, Pinot bianco, Pinot grigio, Riesling italico, Riesling renano, Barbera bianca, Chardonnay, Sauvignon, Sylvaner verde e Timorasso. Rosso (anche Frizzante), Novello: può essere composto in misura variabile dalle uve Aleatico, Barbera, Bonarda piemontese, Dolcetto, Freisa, Grignolino, Pinot nero, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Croatina, Lambrusca di Alessandria, Merlot, Nebbiolo e Sangiovese.

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SPECIFICAZIONI DA VITIGNO Il Colli Tortonesi DOP può presentare le specificazioni dei vitigni sottoindicati. Da vitigno bianco: Cortese (anche Riserva, Spumante, Frizzante) e Timorasso (anche Riserva) ciascuno almeno per il 95%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 5%; Favorita minimo 85%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%; Moscato Bianco: Moscato 100%. Da vitigno rosso: Barbera (anche Superiore), Dolcetto (anche Novello), Croatina, ciascuno minimo 85%, da

soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Rosato Chiaretto: può essere composto in misura variabile dalle uve Aleatico, Barbera, Bonarda piemontese, Dolcetto, Freisa, Grignolino, Pinot nero, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Croatina, Lambrusca di Alessandria, Merlot, Nebbiolo e Sangiovese. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno e del terroir di provenienza.

Gli indicatori per scheda possono riportare i seguenti valori: • 0 (zero): dati rilevati per i quali è stato riscontrato valore nullo • ND: dati non disponibili, non rilevabili o non divulgabili perché coperti da segreto statistico (ai sensi dell’art. 9 del d.lgs. n. 322/89) 10

SPECIFICAZIONI GEOGRAFICHE O SOTTOZONE Il Colli Tortonesi DOP può essere accompagnato da due sottodenominazioni geografiche: Colli Tortonesi DOP Monleale che comprende la sola tipologia di vino Rosso prodotto da Barbera minimo 85%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15% e Colli Tortonesi DOP Terre di Libarna riservata alle tipologie Bianco, Rosso e Spumante oltre a vini con la specifica del vitigno. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno di provenienza.

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SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Colli Tortonesi DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo.

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ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Colli Tortonesi DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Alessandria, nella regione Piemonte.

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Sebbene alcuni indicatori si riferiscano ad anni diversi, le informazioni riportate riescono a fornire un’efficace sintesi della ‘portata’ delle singole filiere, chiarendo l’entità dei volumi produttivi, del giro di affari collegato e dell’impatto sul territorio delle diverse denominazioni. 14. CARTOGRAFIA Rappresentazione grafica della zona esclusiva di produzione approssimata a livello provinciale. 15. ORGANISMO DI RIFERIMENTO Ragione sociale e altre informazioni di contatto del Consorzio di tutela. In mancanza di un Consorzio incaricato viene indicata la Ragione sociale dell’organismo che ha promosso la registrazione oppure viene indicato, a solo titolo informativo, l’ufficio regionale di competenza per il settore vitivinicolo. 16. ORGANISMO DI CONTROLLO Logo, ragione sociale ed altre informazioni di contatto dell’organismo di controllo incaricato.

Fac-simile scheda prodotto

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Calici

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VINO BIANCO È stato scelto un calice di medie dimensioni, appropriato per i vini bianchi di ogni tipo. Svasatura centrale e leggera chiusura sul bordo, per direzionare al meglio gusto e profumi.

SPUMANTE DOLCE BIANCO Per gli spumanti dolci è stata scelta la classica, anche se sempre meno utilizzata, coppa. L’ampiezza del calice è stata studiata proprio per non saturare l’olfatto e il palato con l’alta carica aromatica di questa tipologia di prodotti.

VINO ROSSO È stato scelto un calice particolarmente ampio, proprio per evidenziare in modo immediato il concetto di rosso, abbinato generalmente a calici in grado di garantire una buona ossigenazione.

SPUMANTE DOLCE ROSSO Per gli spumanti dolci è stata scelta la classica, anche se sempre meno utilizzata, coppa. L’ampiezza del calice è stata studiata proprio per non saturare l’olfatto e il palato con l’alta carica aromatica di questa tipologia di prodotti.

VINO ROSATO Calice di medie dimensioni, adatto alla tipologia rosato che non richiede dimensioni specifiche; per il colore è stato scelto un rosato di buona intensità.

VINO DA MEDITAZIONE BIANCO Il calice piccolo da vino da meditazione è stato scelto per tutte le tipologie di vini dolci fermi (Moscato, Passito, Vendemmia Tardiva, Vini da Uve stramature, Liquoroso, etc). Qui nella versione Bianco.

SPUMANTE BIANCO Per simboleggiare i vini spumante è stata scelta la flûte, che per molti rimane il calice più adatto per la tipologia dei vini cosiddetti mossi, in quanto ne esalta il perlage. Qui nella versione Bianco.

VINO DA MEDITAZIONE ROSATO Il calice piccolo da vino da meditazione è stato scelto per tutte le tipologie di vini dolci fermi (Moscato, Passito, Vendemmia Tardiva, Vini da Uve stramature, Liquoroso, etc). Qui nella versione Rosato e Occhio di Pernice.

SPUMANTE ROSÉ O ROSATO Per simboleggiare i vini spumante è stata scelta la flûte, che per molti rimane il calice più adatto per la tipologia dei vini cosiddetti mossi, in quanto ne esalta il perlage. Qui nella versione Rosé.

VINO DA MEDITAZIONE ROSSO Il calice piccolo da vino da meditazione è stato scelto per tutte le tipologie di vini dolci fermi (Moscato, Passito, Vendemmia Tardiva, Vini da Uve stramature, Liquoroso, etc). Qui nella versione Rosso.

SPUMANTE ROSSO Per simboleggiare i vini spumante è stata scelta la flûte, che per molti rimane il calice più adatto per la tipologia dei vini cosiddetti mossi, in quanto ne esalta il perlage. Qui nella versione Rosso.

VINO NOVELLO Calice di medie dimensioni, adatto per proporre un vino Novello che non necessita di specifiche forme e dimensioni. I vini Novelli sono sempre stati rappresentati di colore rosso.


Menzioni tradizionali complementari DOCG La menzione DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita, è riservata a quei vini di particolare pregio riconosciuti come DOC da almeno 5 anni, immessi sul mercato in recipienti di non oltre 5 litri di capacità. Le bottiglie sono munite di contrassegni di Stato, riconoscibili e numerati, al fine di garantire l’alta qualità del vino contenuto.

SUPERIORE La menzione Superiore è riservata al vino il cui disciplinare prevede il titolo alcolometrico naturale delle uve e titolo alcolometrico totale maggiore di almeno 0,5% di quello totale. Inoltre, l’utilizzo della qualifica Superiore può essere vincolato a requisiti particolari del terreno, riferiti sia alla zona di produzione che alla esposizione climatica.

DOC Il vino DOC, a Denominazione di Origine Controllata, deve essere ricavato da vigneti iscritti al relativo albo di zona geografica. Ogni vino DOC segue uno specifico disciplinare, che delimita il territorio geografico di produzione, fissa la resa di produzione per ettaro, le condizioni agronomiche e colturali, il colore, il vitigno o i vitigni, il grado alcolemico minimo e l’eventuale invecchiamento.

VENDEMMIA TARDIVA La dicitura Vendemmia tardiva è riservata a vini ottenuti con uve vendemmiate quando i grappoli sono ormai appassiti sulla pianta.

IGT La menzione IGT, Indicazione Geografica Tipica, è stata introdotta nel 1992 ed è riservata a quei vini la cui natura specifica e il cui livello qualitativo sono legati al territorio di produzione delle uve. I vini IGT devono essere ottenuti, per almeno l’85%, da uve raccolte nella zona geografica di cui portano il nome. CHIARETTO La qualifica Chiaretto indica il metodo di produzione e il particolare colore del vino ottenuto da uve a bacca nera. CLASSICO La menzione Classico è riservata a vini non spumante e indica la sottozona storica o più antica in cui tali vini vengono prodotti e dalla quale è nata la denominazione di origine. OCCHIO DI PERNICE Occhio di pernice identifica alcune tipologie di Vin Santo evidenziando il metodo di produzione che utilizza uve a bacca nera per il vino di colore variabile da rosa tenue a rosa intenso, come l’occhio della pernice. PASSITO, VINO PASSITO, VINO PASSITO LIQUOROSO Tale menzione è riservata a vini normali o liquorosi ottenuti dalla fermentazione di uve sottoposte ad appassimento normale o forzato.

VERDOLINO Verdolino indica il particolare colore verde che hanno alcuni vini bianchi molto giovani, leggeri e freschi. VINO DOLCE NATURALE La menzione Vino dolce naturale è riservata ad alcuni vini ottenuti con uve appassite che contengono un determinato livello di residuo zuccherino naturale. VINO FIORE Vino fiore indica vini bianchi e rosati dal sapore molto delicato, detto “fiore”. Queste sensazioni sono ottenute attraverso la pressatura soffice delle uve. VINO NOVELLO O NOVELLO La menzione di Vino novello o Novello indica vini giovani ed è riservata ai vini che vengono immessi sul mercato dopo il 6 novembre dell’anno di vendemmia. VINO SANTO, VIN SANTO, VINSANTO La dicitura Vino Santo, Vin Santo o Vinsanto è destinata ad alcuni vini del Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche. Tali vini sono ottenuti dallo stoccaggio e dall’appassimento delle uve in locali ventilati; è previsto, inoltre, un lungo invecchiamento in recipienti di legno. VIVACE La menzione Vivace è riservata a quei vini che acquisiscono un carattere effervescente originato dall’anidride carbonica prodotta dal processo di fermentazione naturale delle uve utilizzate.

RISERVA La qualifica Riserva è destinata a vini sottoposti a un periodo di invecchiamento non inferiore ai 2 anni per i vini rossi e 1 anno per i vini bianchi, con ulteriore e variabile invecchiamento in legno. La dicitura Riserva deve essere riportata in etichetta, specificando annata, regole di invecchiamento e gradazione alcolica.

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ABRUZZO DOP

ABRUZZO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Abruzzo DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Spumante Bianco, Spumante Rosé, Passito Bianco, Passito Rosso. La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo Contrada Buccieri, SS 602 65010 Villanova di Cepagatti (PE) Tel: +39 085.9772724 info@consorzio-viniabruzzo.it www.consorzio-viniabruzzo.it

Agroqualità S.P.A. V.le Cesare Pavese, 305 00144 Roma Tel: +39 06 54228675 www.agroqualita.it agroqualita@agroqualita.it

Vinificatori : 56 Imbottigliatori : 40 Produzione (hl) 4.617

Fatturato (€) 541.022 Superficie (ha) 134,22 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Abruzzo DOP Bianco si presenta con un colore giallo paglierino; al naso si evidenziano note floreali e di frutta matura; al gusto è secco e ricco di materia con un finale generalmente sapido. L’Abruzzo DOP Rosso ha un colore rubino intenso con leggere sfumature violacee; si offre al naso con profumi di frutti rossi e sentori di spezie; in bocca è secco, tannico, intenso. L’Abruzzo DOP Spumante Bianco si mostra con un colore giallo paglierino e con un perlage sottile; al naso il bouquet è fine; in bocca è fresco. Nella produzione del vino base è permessa la mescolanza di vini di annate diverse. I vini Abruzzo DOP Spumante Bianco, con o senza l’indicazione di uno dei vitigni devono essere immessi al consumo a partire dal primo gennaio successivo all’annata di produzione delle uve. L’Abruzzo DOP Spumante Rosé è di colore rosa ramato, dal perlage fine; al naso è fruttato; in bocca è sapido con una leggera nota tannica e gusto fruttato. I vini Spumante Rosé devono essere affinati per almeno 36 mesi in bottiglia, di cui almeno 18 di permanenza sui lieviti, a partire dal primo novembre dell’annata di produzione della partita di uve più recente. Per i vini Spumante Millesimati è obbligatorio l’utilizzo di almeno l’85% del vino dell’annata di riferimento, il periodo di affinamento in bottiglia deve essere di 48 mesi, di cui almeno 24 di permanenza sui lieviti di fermentazione, a decorrere dal primo novembre dell’annata di riferimento di produzione delle uve. L’Abruzzo DOP Passito Bianco ha colore che va dal giallo paglierino all’ambrato; il profumo è di miele e frutta candita; al gusto è caldo, corposo e vellutato, persistente. L’Abruzzo DOP Passito Rosso ha un colore rosso rubino intenso; al naso si offre con profumi di frutti rossi in marmellata, frutti appassiti e note balsamiche; in bocca è caldo e avvolgente, pastoso, con ritorni aromatici e una lunga persistenza. UVAGGIO Bianco: Trebbiano toscano e/o abruzzese minimo 50%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 50%. Rosso: Montepulciano minimo 80%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 20%. Spumante Bianco: Chardonnay e/o Cococciola e/o Passerina e/o Pecorino e/o Pinot nero minimo 60%, da soli

o con aggiunta di uve provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un assimo del 40%. Spumante Rosé: Montepulciano e/o Pinot nero minimo 60%, da soli o con aggiunta di uve provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un Massimo del 40%. Passito Bianco: Malvasia e/o Moscato e/o Passerina e/o Pecorino e/o Riesling e/o Sauvignon e/o Traminer minimo 60%, da soli o con aggiunta di uve provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 40%. Passito Rosso: Montepulciano minimo 60% da solo o con aggiunta di uve provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 40%. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO L’Abruzzo DOP può presentare le specificazioni dei vitigni sottoindicati. Da vitigni bianchi (anche Superiore): Cococciola, Malvasia, Montonico, Passerina, Pecorino, minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto sono quelle tipiche del vitigno e del terroir di provenienza. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Abruzzo DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Abruzzo DOP comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alle province di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo, nella regione Abruzzo.


vazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%.

DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Aglianico del Taburno DOP Rosso si presenta nel bicchiere di colore rosso rubino molto intenso; al naso si evidenziano profumi decisi di frutta rossa, anche di bosco, erbe aromatiche e spezie, di cuoio e di caffé; in bocca è caldo, ampio, corposo, con tannini decisi e avvolgenti, un vino complesso e profondo, il cui finale, lungo e persistente, offre ricordi di frutti secchi e spezie dolci. L’Aglianico del Taburno DOP Rosso, prima dell’immissione al consumo, deve essere sottoposto a un periodo di invecchiamento obbligatorio di due anni a partire dal primo novembre dell’anno di raccolta delle uve. Può presentare la menzione Riserva a seguito di un invecchiamento minimo di tre anni, di cui almeno 12 mesi in botti di legno e sei mesi in bottiglia, a decorrere dal primo novembre dell’annata di produzione delle uve. L’Aglianico del Taburno DOP Rosato ha un colore rosa corallo chiaro; al naso regala fragranze di rosa, agrumi, come limoni e arance e frutta; in bocca risulta fresco, persistente.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Aglianico del Taburno DOP comprende tredici comuni in provincia di Benevento (l’intero territorio amministrativo dei comuni di Apollosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Foglianise, Montesarchio, Paupisi, Torrecuso e Ponte ed in parte il territorio dei comuni di Benevento, Cautano, Vitulano e Tocco Caudio, tutti in provincia di Benevento), nella regione Campania.

UVAGGIO Rosso (anche Riserva), Rosato: Aglianico minimo 85%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla colti-

AGLIANICO DEL TABURNO DOP

AGLIANICO DEL TABURNO DOCG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Aglianico del Taburno DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Rosso e Rosato.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Sannio Consorzio Tutela Vini Via Mario Vetrone 82100 Benevento Tel. +39 0824 1815763 www.sanniodop.it consorzio@sanniodop.it

Agroqualità S.P.A. V.le Cesare Pavese, 305 00144 Roma Tel: +39 06 54228675 www.agroqualita.it agroqualita@agroqualita.it

27 : Vinificatori 17 : Imbottigliatori Produzione (hl) 1.804

Fatturato (€) 209.545 Superficie (ha) 73,46 Dati Qualivita - Ismea

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AGLIANICO DEL VULTURE DOP

AGLIANICO DEL VULTURE DOC

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Aglianico del Vulture DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Rosso e Spumante Rosso. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Aglianico del Vulture DOP Rosso si presenta di colore rubino cupo; al naso l’impatto olfattivo offre sensazioni anche minerali, per poi cedere sensazioni di mora e ribes anche in confettura, bacche di ginepro, tabacco e note speziate; in bocca si offre con spessore, un tannino vellutato e lunga persistenza. L’Aglianico del Vulture DOP Spumante Rosso è di colore rosso rubino tendente al granato, con l’evoluzione può assumere riflessi aranciati; al naso i fiori di campo si aggiungono alle profumazioni fruttate; in bocca ha ritorni di frutti rossi e spezie. Il vino a Denominazione di Origine Protetta Aglianico del Vulture non può essere immesso al consumo in data precedente al primo settembre dell’anno successivo a quello di produzione delle uve. Il vino Aglianico del Vulture DOP nella tipologia Spumante Rosso deve essere ottenuto esclusivamente per rifermentazione naturale in bottiglia e la durata del procedimento di elaborazione non deve essere inferiore a nove mesi. UVAGGIO Rosso, Spumante Rosso: Aglianico del Vulture e/o Aglianico 100%.

Consorzio Tutela del Vino Doc Aglianico del Vulture Palazzo Giustino Fortunato 85028 Rionero in Vulture (PZ) Tel: +39 0972.770386 info@consorzioaglianicodelvulture.it www.consorzioaglianico.it

CCIAA Potenza Corso XVIII Agosto, 34 85100 Potenza Tel: +039 0971.412111 Fax: +039 0971.412248 info@pz.camcom.it

Vinificatori : 85 Imbottigliatori : 76 Produzione (hl) 9.256

Fatturato (€) 1.695.493 Superficie (ha) 615,09 Dati Qualivita - Ismea

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SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE L’Aglianico del Vulture DOP può essere accompagnato dalle menzioni geografiche aggiuntive riferite a comuni, frazioni o aree comprese nella zona di produzione e dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il vino è stato ottenuto. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Aglianico del Vulture DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Potenza, nella regione Basilicata.


DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Aglianico del Vulture Superiore DOP si presenta di colore rosso rubino intenso con riflessi granato; al naso l’ampio bagaglio olfattivo vira da aromi intensi di sottobosco alla corteccia, per fissare l’intenso fruttato di gelso e mora con note agrumate di arancia candita e spezie; all’assaggio è pieno, morbido con una struttura equilibrata di grande eleganza, movimentata da ritorni fruttati, balsamici e minerali che si prolungano lunghissimi in una persistenza aromatica di grande piacevolezza per il palato. Il vino a Denominazione di Origine Protetta Aglianico del Vulture Superiore non può essere immesso al consumo prima del primo novembre del terzo anno successivo a quello di produzione delle uve, dopo un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno 12 mesi in contenitori di legno e almeno 12 mesi in bottiglia. Può presentare la menzione Riserva solo se immesso al consumo a partire dal primo novembre del quinto anno successivo a quello di produzione delle uve, dopo un periodo di invecchiamento di almeno 24 mesi in contenitori in legno e almeno 24 mesi in bottiglia. UVAGGIO Rosso (anche Riserva): Aglianico del Vulture e/o Aglianico 100%.

SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Aglianico del Vulture Superiore DOP può essere seguita anche dalla menzione Vigna con relativo toponimo. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Aglianico del Vulture Superiore DOP comprende l’intero territorio dei comuni di Rionero in Vulture, Barile, Rapolla, Ripacandida, Ginestra, Maschito, Forenza, Acerenza, Melfi, Atella, Venosa, Lavello, Palazzo San Gervasio, Banzi, Genzano di Lucania, escluse le frazioni di Sant’Ilario, Riparossa e Macchia del comune di Atella in provincia di Potenza, nella regione Basilicata.

AGLIANICO DEL VULTURE SUPERIORE DOP

AGLIANICO DEL VULTURE SUPERIORE DOCG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Aglianico del Vulture Superiore DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio Tutela del Vino Doc Aglianico del Vulture Palazzo Giustino Fortunato 85028 Rionero in Vulture (PZ) Tel: +39 0972.770386 info@consorzioaglianicodelvulture.it www.consorzioaglianico.it

CCIAA Potenza Corso XVIII Agosto, 34 85100 Potenza Tel: +039 0971.412111 Fax: +039 0971.412248 info@pz.camcom.it

35 : Vinificatori 0 : Imbottigliatori Produzione (hl) ND

Fatturato (€) 62.413 Superficie (ha) 81,87 Dati Qualivita - Ismea

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ALBA DOP

ALBA DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Alba DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Alba DOP ha colore rosso granato; al naso offre un ventaglio di profumi che partendo da petali di fiori evolvono in delicate sfumature di ciliegia, melograno e piante aromatiche per arrivare a leggeri tocchi speziati; in bocca conferma i profumi con un accento maggiore sui toni balsamici ed evidenzia un tannino intenso e un finale fresco e lungo. Può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di invecchiamento minimo di 23 mesi di cui 12 in botti di rovere a decorrere dal primo novembre dell’anno di raccolta delle uve. L’immissione al consumo è consentita dal primo maggio del secondo anno della produzione delle uve per l’Alba DOP e dal primo novembre del secondo anno dalla vendemmia per l’Alba DOP Riserva. TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero Corso Enotria, 2/c 12051 Alba (CN) Tel: +39 0173.441074 Fax: +39 0173.361380 www.langhevini.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

Vinificatori : 3 Imbottigliatori : 4 Produzione (hl) 99

Fatturato (€) 19.861 Superficie (ha) 2,00 Dati Qualivita - Ismea

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UVAGGIO Rosso (anche Riserva): Nebbiolo dal 70% all’85%, Barbera dal 15% al 30%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 5%.

SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Alba DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Alba DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Cuneo, nella regione Piemonte.


ALBUGNANO DOP

ALBUGNANO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Albugnano DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Rosso e Rosato. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Albugnano DOP Rosso si presenta di colore rosso rubino che può virare al granato più o meno intenso; al naso si evidenziano profumi delicati che vanno dal lampone alla fragolina di bosco, accompagnati da lievi note floreali e speziate, che diventano più complesse se il vino è affinato in botti di rovere; in bocca è secco, di buon corpo con lieve vena tannica, pieno, con sfumature balsamiche e finale lungo e persistente. Può presentare la menzione Superiore se sottoposto a un invecchiamento non inferiore a un anno, a partire dal primo gennaio successivo all’annata di produzione delle uve, di cui almeno sei mesi trascorsi in botti di rovere. L’Albugnano DOP Rosato presenta un colore con tonalità che variano dal rosato al cerasuolo; al naso evidenzia un ricco profumo decisamente fruttato, delicato e gradevole, talvolta tendente al vinoso; al gusto il sapore è secco oppure abboccato, di spiccata presenza, talvolta vinoso.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Albugnano DOP comprende il territorio dei comuni di Albugnano, Pino d’Asti, Castelnuovo Don Bosco e Passerano Marmorito, in provincia di Asti, nella regione Piemonte.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

UVAGGIO Rosso (anche Superiore), Rosato: Nebbiolo minimo 85%, Freisa e/o Barbera e/o Bonarda massimo 15%. Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato Via Morelli, 15 - 14100 Asti Tel: +39 0141 598998 www.viniastimonferrato.it consorzio@viniastimonferrato.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

10 : Vinificatori 11 : Imbottigliatori Produzione (hl) 246

Fatturato (€) 71.540 Superficie (ha) 9,00 Dati Qualivita - Ismea

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ALCAMO DOP

ALCAMO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Alcamo DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato, Spumante Bianco, Spumante Rosé, Bianco Vendemmia Tardiva e Novello. La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Strada del Vino Alcamo D.O.C. Corso VI Aprile, 7 91011 Alcamo (TP) Tel: +039 0924.25008 Fax: +039 0924.25008

Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia Via Libertà, 66 90143 Palermo Tel: +039 091.6278111 Fax: +039 091.347870 irvv@vitevino.it

Vinificatori : 17 Imbottigliatori : 27 Produzione (hl) 10.530

Fatturato (€) 720.642 Superficie (ha) 215,90 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Alcamo DOP Bianco ha un colore giallo paglierino tenue con riflessi verdognoli; il profumo intenso ricorda il fruttato della pesca, dell’ananas, della mela e del biancospino; al gusto risulta secco e caldo, con una buona sapidità. Può presentare la menzione Classico. L’Alcamo DOP Rosso ha un colore rosso rubino intenso; al naso offre sensazioni balsamiche e richiama note di cassis, grafite, spezie dolci e mineralità; al gusto il tannino gioca su rimandi sapidi, minerali e un finale fruttato. Può presentare la menzione Riserva se, prima dell’immissione al consumo, è stato sottoposto a un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno due anni, di cui almeno sei mesi in contenitori di legno, a decorrere dal primo dicembre dell’anno di raccolta delle uve. L’Alcamo DOP Rosato ha un colore rosa; al naso si evidenziano sentori fruttati con note di delicati frutti di bosco; al gusto è asciutto, fresco con lievi fragranze minerali e un leggero tannino. L’Alcamo DOP Spumante si offre con un colore giallo paglierino più o meno intenso, talvolta con riflessi verdognoli e un perlage fine e persistente; al naso è fruttato e armonico con sentore di frutti freschi, fiori bianchi e crosta di pane; al gusto è secco, agrumato. L’Alcamo DOP Spumante Rosé si presenta di colore rosa più o meno carico, il perlage è fine e persistente; al naso evidenzia note fruttate di frutti rossi, lampone, ribes, caramella alla frutta e spezie dolci; al palato ha gusto secco o semisecco, è persistente, con ritorni di frutta. L’Alcamo DOP Spumante e l’Alcamo DOP Spumante Rosé devono essere ottenuti esclusivamente per rifermentazione in bottiglia o autoclave. L’Alcamo DOP Bianco Vendemmia Tardiva ha un colore che varia dal giallo paglierino al giallo dorato; il profumo è carico di frutti maturi, albicocca secca, agrumi canditi, delicato; al gusto è cremoso e vellutato, fresco con ritorni aromatici. Per questa tipologia di vino le uve devono aver subito un appassimento ed essere raccolte non prima del 15 settembre. L’Alcamo DOP Novello si presenta di colore rosso rubino, con riflessi violacei; al naso è fruttato, intenso; al palato risulta asciutto e morbido. UVAGGIO Bianco, Spumante, Vendemmia Tardiva: Catarratto minimo 60%, Ansonica o Inzolia e/o Grillo e/o Grecanico e/o Chardonnay, Müller Thurgau e/o Sauvignon massimo 40%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un

massimo del 20%. Bianco Classico: Catarratto bianco comune e/o Catarratto bianco lucido minimo 80%, da soli o con aggiunta di uve provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 20%. Rosso (anche Riserva), Novello: Calabrese o Nero d’Avola minimo 60%, Frappato e/o Sangiovese e/o Perricone e/o Cabernet Sauvignon e/o Merlot e/o Syrah massimo 40%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 10%. Rosato, Spumante Rosé: ottenuti dalla vinificazione in bianco dei vitigni Nerello mascalese, Calabrese o Nero d’Avola, Sangiovese, Frappato, Perricone, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO L’Alcamo DOP può presentare le specificazioni dei vitigni sottoindicati. Da vitigno bianco: Catarratto, Ansonica o Inzolia, Grillo, Grecanico, Chardonnay, Müller Thurgau, Sauvignon minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Da vitigno rosso: Calabrese o Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno e del terroir di provenienza. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Alcamo DOP comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alle province di Trapani e Palermo, nella regione Sicilia.


DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Aleatico di Gradoli DOP Rosso si presenta di colore rosso granato con tonalità violacee; al naso è finemente aromatico, fruttato e caratteristico; al gusto è morbido, vellutato con note di frutto fresco. L’Aleatico di Gradoli DOP Passito è di colore rosso rubino talvolta con riflessi violacei; l’odore è fruttato, finemente aromatico e caratteristico; al palato risulta dolce, vellutato, con sentori di frutta matura. L’Aleatico di Gradoli DOP Liquoroso è un vino rosso di colore granato; profumo di amarena sotto spirito e frutta fresca; sapore dolce, caldo con un fondo ammandorlato. Può presentare la menzione Riserva. L’Aleatico di Gradoli DOP Liquoroso e Liquoroso Riserva devono essere ottenuti mediante alcolizzazione in conformità alle disposizioni delle norme vigenti e prima dell’immissione al consumo devono aver subito un periodo di invecchiamento di almeno sei mesi a decorrere dalla data di alcolizzazione che per il Liquoroso Riserva diventano almeno due anni dalla data di alcolizzazione in botti di rovere di capacità non superiore a 250 litri e un ulteriore affinamento in bottiglia di almeno un anno.

UVAGGIO Rosso, Passito, Liquoroso (anche Riserva): Aleatico minimo 95%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 5%. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Aleatico di Gradoli DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Viterbo, nella regione Lazio.

ALEATICO DI GRADOLI DOP

ALEATICO DI GRADOLI DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Aleatico di Gradoli DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Rosso, Passito e Liquoroso.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

CCIAA Viterbo Via Fratelli Rosselli, 4 01100 Viterbo Tel: +39 0761.2341 Fax: +39 0761.345755 segreteria.generale@vt.camcom.it

Agroqualità S.P.A. V.le Cesare Pavese, 305 00144 Roma Tel: +39 06 54228675 Fax: +39 06 54228692 www.agroqualita.it agroqualita@agroqualita.it

4 : Vinificatori 4 : Imbottigliatori Produzione (hl) 100

Fatturato (€) ND Superficie (ha) 0,33 Dati Qualivita - Ismea

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ALEATICO DI PUGLIA DOP

ALEATICO DI PUGLIA DOC

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Regione Puglia - Assessorato Agricoltura e Foreste Lungomare Nazario Sauro, 1 70121 Bari Tel: +039 080.5559553 Fax: +039 080.5405274

CCIAA Taranto Viale Virgilio, 152 74121 Taranto Tel: +39 099.7783162 Fax: +39 099.7783152 pat@ta.camcom.it

Vinificatori : 7 Imbottigliatori : 7 Produzione (hl) 19

Fatturato (€) 1.807 Superficie (ha) 4,32 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Aleatico di Puglia DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Rosso e Liquoroso Dolce Naturale. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Aleatico di Puglia DOP Rosso Dolce Naturale ha colore rosso granata più o meno intenso con riflessi violacei, tendente all’arancione con l’invecchiamento; al naso si evidenziano sentori fruttati di prugna e ciliegia che diventano più intensi e marcati con l’invecchiamento; al gusto è moderatamente dolce, pieno, vellutato, poco tannico e sapido. L’Aleatico di Puglia DOP Liquoroso Dolce Naturale si presenta di colore rosso granata con riflessi violacei, tendente all’arancione con l’invecchiamento; il profumo è delicato, etereo e più intenso con l’invecchiamento; al gusto è dolce, pieno e caldo. L’Aleatico di Puglia DOP può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno tre anni a decorrere dal 10 gennaio successivo all’annata di produzione delle uve e dalla data di alcolizzazione per il tipo liquoroso. Può invecchiare oltre i 10 anni soprattutto nella versione Riserva. È consentito un leggero appassimento delle uve sulla pianta o su stuoie. L’Aleatico di Puglia DOP non può essere immesso al consumo prima del primo marzo successivo all’annata di produzione delle uve.

UVAGGIO Rosso Dolce Naturale, Liquoroso Dolce Naturale, (anche Riserva): Aleatico minimo 85%, Negro amaro e/o Malvasia nera e/o Primitivo, massimo 15%. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Aleatico di Puglia DOP comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alle province di Foggia, Bari, Lecce, Taranto e Brindisi, nella regione Puglia.


ALEZIO DOP

ALEZIO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Alezio DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Rosso e Rosato. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Alezio DOP Rosso ha un colore rosso rubino con riflessi arancio nell’invecchiamento; si riconoscono profumi fruttati e floreali se giovane e si arricchisce di note complesse, spezie e aroma balsamici se invecchiato; al gusto è asciutto, caldo, con gradevole retrogusto amarognolo, giustamente tannico e sapido. Può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno due anni e immesso al consumo con una gradazione alcolica complessiva minima di almeno 12,5°. Il periodo di invecchiamento decorre dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve. L’Alezio DOP Rosato ha un colore rosa corallo; il profumo è persistente di frutti rossi e fragoline di bosco con delicata balsamicità; al gusto è asciutto, armonico, vellutato, con leggero retrogusto amarognolo. Per la trasformazione delle uve destinate alla produzione del vino Alezio DOP Rosato deve attuarsi il tradizionale metodo di vinificazione in bianco dopo una limitata macerazione. Il residuo delle uve destinate alla produzione del Rosato non può essere utilizzato per la vinificazione del vino Alezio DOP Rosso.

UVAGGIO Rosso (anche Riserva), Rosato: Negroamaro minimo 80%, Malvasia nera di Lecce e/o Sangiovese, e/o Montepulciano, fino a un massimo del 20%. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Alezio DOP comprende il territorio dei comuni di Alezio e Sannicola e parte del territorio dei comuni di Gallipoli e Tuglie, in provincia di Lecce, nella regione Puglia.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio Tutela Vino DOP Alezio Via G. Garibaldi, 50. 73011 Alezio (LE) Tel: +039 0833.281013

CCIAA Lecce Viale Gallipoli, 39 73100 Lecce Tel: +039 0832.684111 Fax: +039 0832.684260 cameradicommercio@le.camcom.it

1 : Vinificatori 1 : Imbottigliatori Produzione (hl) 74

Fatturato (€) 4.875 Superficie (ha) 5,77 Dati Qualivita - Ismea

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ALGHERO DOP

ALGHERO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Alghero DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato, Spumante, Passito, Liquoroso Rosso e Novello. La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio di tutela Vini di Alghero e di Sorso Sennori DOP c/o Tenute Sella & Mosca S.p.A. Località I Piani - 07041 Alghero (SS) Tel: +39 079.99770 anna.cadeddu@sellaemosca.com

CCIAA Nuoro www.nu.camcom.it cciaa@nu.legalmail.camcom.it

CCIAA Oristano www.or.camcom.it cciaa@or.legalmail.camcom.it

Vinificatori : 18 Imbottigliatori : 10 Produzione (hl) 13.671

Fatturato (€) 2.154.709 Superficie (ha) 431,83 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Alghero DOP Bianco ha un colore giallo paglierino; al naso si propone con profumi delicati e gradevoli; al gusto è sapido e armonico. Può presentare anche la versione Frizzante. L’Alghero DOP Rosso è di colore rosso rubino, tendente al granato con l’invecchiamento; al naso è intenso, con una vasta gamma di riconoscimenti; il sapore è asciutto e leggermente tannico, di corpo. Può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno 24 mesi, a partire dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve. L’Alghero DOP Rosato ha un colore rosa più o meno intenso; al naso risulta fruttato e armonico; al palato è asciutto o morbido. Può presentare anche la versione Frizzante. L’Alghero DOP Spumante è di colore giallo paglierino con spuma fine e persistente; i profumi sono gradevoli, caratteristici di fruttato; al palato torna il fruttato delle note olfattive, è un vino gradevolmente aromatico, nelle varianti da brut a dolce. L’Alghero DOP Passito ha un colore giallo oro tendente all’ambrato; al naso è etereo, con intensi profumi di frutta matura e conserva; in bocca è pieno, dolce e mielato. L’Alghero DOP Liquoroso Rosso è di colore granato tendente al mattone con un lungo invecchiamento; i profumi sono intensi, complessi, un po’ pungenti in base al periodo di invecchiamento del vino; al palato è armonico, dolce e di corpo. Può presentare la menzione Riserva. L’Alghero DOP Novello si presenta di colore rubino con toni violetti; al naso è vinoso, fruttato e con i sentori tipici della fermentazione appena svolta; in bocca è vivace, fragrante, morbido con un finale persistente. Per la produzione del vino Alghero DOP Passito le uve fresche devono essere state sottoposte ad appassimento sulla pianta o su telai; è ammessa anche la parziale disidratazione con aria ventilata o ventilazione forzata in appositi locali termocondizionati. L’Alghero DOP Rosso può essere elaborato nella tipologia Liquoroso purché le uve fresche siano state sottoposte ad appassimento; l’immissione al consumo non può avvenire prima di un periodo di maturazione e affinamento di almeno tre anni a decorrere dal primo novembre dell’anno successivo alla vendemmia. Se il periodo di invecchiamento supera i cinque anni, può essere classificato come Riserva. UVAGGIO Bianco (anche Frizzante), Spumante, Passito: uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito della denomina-

zione, da uno o più vitigni idonei alla coltivazione per la regione Sardegna, con l’esclusione dei vitigni aromatici. Rosso (anche Riserva), Novello, Liquoroso, Rosato (anche Frizzante): uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito della denominazione, da uno o più vitigni idonei alla coltivazione per la regione Sardegna, con l’esclusione dei vitigni aromatici. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO L’Alghero DOP può presentare le specificazioni dei vitigni sottoindicati. Da vitigno bianco: Sauvignon, Chardonnay (anche Spumante), Vermentino (anche Frizzante), Torbato (anche Spumante), ciascuno minimo 85%, da soli o con aggiunta di altri vitigni a bacca bianca fino a un massimo del 15%. Da vitigno rosso: Sangiovese, Cabernet (anche Riserva), Cagnulari o Cagniulari (anche Riserva), Merlot (anche Riserva), ciascuno minimo 85%, da soli o con aggiunta di altri vitigni a bacca nera fino a un massimo del 15%. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno e del terroir di provenienza. I vini Alghero DOP con specificazione dei vitigni Cabernet, Merlot e Cagnulari (o Cagniulari), se sottoposti a un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno 24 mesi, a partire dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve, possono essere classificati come Riserva. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE Per l’Alghero DOP è consentito far precedere alla denominazione il nome geografico Sardegna, come previsto da decreto ministeriale. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Alghero DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Sassari, nella regione Sardegna.


DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Allerona IGP Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore giallo paglierino; al naso è floreale e fruttato, caratteristico; al palato è asciutto, fresco, di gusto leggermente fruttato. Può presentare anche la versione Frizzante. L’Allerona IGP Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore rosso rubino più o meno intenso; al naso è delicato, con profumi caratteristici di frutti rossi; al palato è asciutto, sapido e di buon corpo. Può presentare anche la versione Frizzante. L’Allerona IGP Rosato, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore rosa più o meno intenso; i profumi sono delicatamente fruttati; al palato è asciutto, armonico e fresco. Può presentare anche la versione Frizzante. L’Allerona IGP Passito Bianco è di colore giallo tendente all’ambra con l’invecchiamento; al naso si evidenziano intense note fruttate; al palato è secco, sapido e caratteristico. L’Allerona IGP Passito Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, presenta un colore rosso carico tendente al granato; il profumo è intenso e caratteristico; al palato è di buona armonia, dolce e vellutato. L’Allerona IGP Novello Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore giallo paglierino; al naso risulta vinoso, con profumo delicato; in bocca è asciutto e di buon corpo con ricca sapidità. L’Allerona IGP Novello Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un bel colore rosso rubino di intensità variabile: il profumo è caratteristico e delicato; al palato risulta asciutto, di buon corpo e sapido. L’Allerona IGP Novello Rosato, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore rosato più o meno intenso; al naso profuma delicatamente; in bocca è asciutto, armonico e piuttosto fresco. UVAGGIO I vini a Indicazione Geografica Protetta Allerona bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni a bacca bianca o rossa idonei alla coltivazione nell’area interessata. SPECIFICAZIONE DI VITIGNO La IGP Allerona, con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla coltivazione per la regione Umbria, è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti

composti, nell’ambito aziendale per almeno l’85% dai corrispondenti vitigni. Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei vini sopra indicati, le uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. L’Indicazione Geografica Protetta Allerona con la specificazione di due vitigni, è riservata ai vini ottenuti, anche nella tipologia Frizzante e Novello, da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, dai corrispondenti vitigni, alla condizione che il vino derivi esclusivamente da uve prodotte dai due vitigni ai quali si vuole fare riferimento, che il quantitativo di uva prodotta da ciascuno dei due vitigni sia comunque superiore al 15% del totale e che l’indicazione dei vitigni venga riportata in etichetta in ordine decrescente rispetto all’effettivo apporto delle uve da questi ottenute. I vini Allerona IGP con la specificazione del vitigno, oltre alle caratteristiche indicate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno.

ALLERONA IGP

ALLERONA IGT

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Allerona IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso e Rosato, Passito Bianco, Passito Rosso, Novello Bianco, Novello Rosso e Novello Rosato. L’Indicazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Allerona IGP comprende il territorio dei comuni di Allerona, Castelviscardo e Castelgiorgio in provincia di Terni, nella regione Umbria.

Regione Umbria Ass. Agricoltura e Foreste Via M. Angeloni, 61 06124 Perugia Tel: +39 0755.045128

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

1 : Vinificatori 0 : Imbottigliatori Produzione (hl) 0

Fatturato (€) 0 Superficie (ha) 8,00 Dati Qualivita - Ismea

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ALTA LANGA DOP

ALTA LANGA DOCG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Alta Langa DOP comprende le seguenti due tipologie di vino: Spumante e Spumante Rosé.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio di Tutela Alta Langa Metodo Classico P.zza Roma, 10 - 14100 Asti Tel: +39 0141.594842 Fax: +39 0141.355066 www.altalangadocg.com

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

Vinificatori : 10 Imbottigliatori : 12 Produzione (hl) 2.334

Fatturato (€) 326.938 Superficie (ha) 77,00 Dati Qualivita - Ismea

334

DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Alta Langa DOP Spumante presenta un colore giallo paglierino con riflessi dorati; la sua spuma è molto fine e il perlage persistente; al naso rivela le leggere note fruttate del vino base, le spezie, la frutta secca tostata e la crosta di pane; in bocca è fresco, sapido con gusto leggermente amaro come di pompelmo e retrogusto balsamico. Può presentare la menzione Riserva. L’Alta Langa DOP Spumante Rosé si presenta di colore rosato più o meno intenso con spuma fine e persistente; al naso offre un odore fragrante e complesso, tipico della fermentazione in bottiglia; al gusto è sapido, fine e armonico. Può presentare la menzione Riserva. La durata del processo di elaborazione, comprendente l’invecchiamento nell’azienda di produzione, non deve essere inferiore a 30 mesi per i vini Alta Langa DOP Spumante e Alta Langa DOP Spumante Rosé, e a 36 mesi per i vini con menzione Riserva. Per entrambi i casi la durata del processo si intende a partire dalla data della produzione delle uve. UVAGGIO Spumante (anche Riserva), Spumante Rosé (anche Riserva): Pinot nero, Chardonnay, da soli o congiun-

tamente, minimo 90%, possono concorrere altre uve, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 10%. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Alta Langa DOP comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alle province di Cuneo, Asti e Alessandria, nella regione Piemonte.


ALTA VALLE DELLA GREVE IGP

ALTA VALLE DELLA GREVE IGT

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Alta Valle della Greve IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato e Novello. L’Indicazione include anche numerose specificazioni da vitigno. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Alta Valle della Greve IGP Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore giallo paglierino con riflessi sul verde; al naso è floreale e fruttato; al gusto tornano gli aromi fruttati, il gusto è pieno e armonico. L’Alta Valle della Greve IGP Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore che si esprime nelle varie tonalità violetto o rubino, tendente al granato con la maturità; al naso ha semplici profumi fruttati e tende a una maggiore complessità con la maturazione, differenziato a seconda della percentuale dei vitigni impiegati; al gusto è fresco, giustamente tannico ed equilibrato. L’Alta Valle della Greve IGP Rosato, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore di intensità tenue, con tonalità che può variare in funzione dei vitigni utilizzati o della vinificazione; al naso ha profumi prevalentemente fruttati; in bocca è fresco ed equilibrato. L’Alta Valle della Greve IGP Novello, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore che varia da violetto a rubino; al naso ha semplici profumi fruttati; al gusto è fresco ed equilibrato. UVAGGIO I vini a Indicazione Geografica Protetta Alta Valle della Greve bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni a bacca bianca o rossa idonei alla coltivazione nell’area interessata.

SPECIFICAZIONI DA VITIGNO La IGP Alta Valle della Greve, con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana, è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale per almeno l’85% dai corrispondenti vitigni. Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopra indicati, le uve dei vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. I vini Alta Valle della Greve IGP, con la specificazione del vitigno, oltre alle caratteristiche specificate per i vini del corrispondente colore, devono inoltre presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno cui si fa specifico riferimento. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Alta Valle della Greve IGP comprende il territorio di vari comuni in provincia di Firenze, nella regione Toscana.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Regione Toscana Via di Novoli, 26 50127 Firenze Tel: +39 055.4383747 055.4383078 Fax: +39 055.4383150

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

6 : Vinificatori 1 : Imbottigliatori Produzione (hl) 290

Fatturato (€) 27.550 Superficie (ha) 5,00 Dati Qualivita - Ismea

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ALTO ADIGE DOP

ALTO ADIGE DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Alto Adige DOP o dell’Alto Adige DOP (in lingua tedesca Südtirol DOP o Südtiroler DOP) comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Spumante, Spumante Rosé, Passito e Vendemmia Tardiva Bianco; Rosso, Rosato, Passito Rosso e Vendemmia Tardiva (questi ultimi solo con indicazione da vitigno). La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno e geografiche. TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio Volontario di Tutela Vini Alto Adige Via F. Crispi, 15 39100 Bolzano Tel: +39 0471 978528 consorzio@vinialtoadige.com www.vinialtoadige.com

CCIAA Bolzano Via Alto Adige, 60 39100 Bolzano Tel: +39 0471 945519 Fax: +39 0471 945540 agri@camcom.bz.it

Vinificatori : ND Imbottigliatori : ND Produzione (hl) 276.113

Fatturato (€) 83.663.599 Superficie (ha) 4.621,49 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Alto Adige DOP o dell’Alto Adige DOP (Südtirol DOP o Südtiroler DOP) Bianco ha un colore giallo paglierino più o meno carico; al naso propone intense sensazioni floreali e di frutti bianchi, delicati frutti tropicali ed erbe aromatiche; al gusto è fresco e denso, minerale, intenso e persistente. Può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno due anni a decorrere dal primo ottobre dell’anno di produzione delle uve. Può presentare anche la versione Vendemmia Tardiva e la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno due anni a decorrere dal primo ottobre dell’anno della produzione delle uve, purché presenti un titolo alcolometrico naturale non inferiore agli 11,5°. L’Alto Adige DOP o dell’Alto Adige DOP (Südtirol DOP o Südtiroler DOP) Spumante ha un colore giallo paglierino più o meno intenso con eventuali riflessi verdolini o dorati, il perlage è fine e persistente; al naso sprigiona un bouquet gentile e ampio; al palato ha gusto sapido, fine e armonico, secco se del tipo extrabrut o lievemente amabile se del tipo brut. Può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di affinamento in bottiglia di almeno 36 mesi e immesso al consumo non prima di 42 mesi a decorrere dal primo ottobre dell’anno della vendemmia della partita di uve più recente. L’Alto Adige DOP o dell’Alto Adige DOP (Südtirol DOP o Südtiroler DOP) Spumante Rosé è di colore rosato più o meno intenso con un perlage fine e persistente; al naso sprigiona il bouquet tipico della fermentazione in bottiglia, è delicato, ampio e composito; al palato è fresco, fine e armonico, secco se del tipo extra brut o

lievemente amabile se del tipo brut. L’Alto Adige DOP o dell’Alto Adige DOP (Südtirol DOP o Südtiroler DOP) Passito ha un colore giallo più o meno intenso; al naso risulta gradevole, delicato e caratteristico; di sapore amabile o dolce, pieno, armonico, caratteristico del o dei vitigni di provenienza. I vini Alto Adige DOP o dell’Alto Adige DOP (Südtirol DOP o Südtiroler DOP) con menzione del vitigno (o dei vitigni) hanno caratteristiche organolettiche tipiche delle uve e del terroir di provenienza. I vini Alto Adige DOP o dell’Alto Adige DOP (Südtirol DOP o Südtiroler DOP) Spumante (senza indicazione da vitigno) devono essere elaborati esclusivamente con la tecnica della fermentazione in bottiglia (metodo classico), affinati per almeno 15 mesi in bottiglia e immessi al consumo non prima di 20 mesi dal primo ottobre dell’anno di raccolta della partita di uve più recente. UVAGGIO Bianco (anche Riserva), Passito: Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot grigio minimo 75%, devono essere presenti almeno due di tali varietà, ma nessuna deve superare il 70% del totale; il restante 25% massimo deve provenire da Müller Thurgau e/o Sauvignon e/o Riesling e/o Sylvaner e/o Traminer aromatico e/o Kerner. Spumante: Pinot bianco e/o Pinot nero e/o Chardonnay. Spumante Rosé: Pinot bianco e/o Pinot nero e/o Chardonnay; il Pinot nero deve essere presente per almeno il 20%. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO L’Alto Adige DOP o dell’Alto Adige DOP (Südtirol DOP o Südtiroler DOP) può presentare le specificazioni dei vitigni sottoindicati. Da vitigno bianco: Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio, Sauvignon, Traminer aromatico, Müller Thurgau, Riesling italico, Riesling, Kerner, Sylvaner, Moscato giallo, Malvasia, ciascuno minimo 85%, possono essere presenti nei vigneti, per la differenza fino al 15% altri vitigni a frutto di colore analogo e classificati idonei alla coltivazione per la provincia autonoma di Bolzano. Da due vitigni bianchi: Chardonnay-Pinot bianco;


SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE L’Alto Adige DOP o dell’Alto Adige DOP (Südtirol DOP o Südtiroler DOP) può essere seguito dalla menzione Vigna con relativo toponimo. L’Alto Adige DOP o dell’Alto Adige DOP (Südtirol DOP o Südtiroler DOP) può essere, inoltre, accompagnato dalle menzioni geografiche aggiuntive riferite a comuni, frazioni, aree specificatamente delimitate comprese nella zona di produzione e dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il vino è stato ottenuto. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Alto Adige DOP o dell’Alto Adige DOP (in lingua tedesca Südtirol DOP o Südtiroler DOP) comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Bolzano, nella regione Trentino-Alto Adige.

ALTO ADIGE DOP

SPECIFICAZIONI GEOGRAFICHE O SOTTOZONE L’Alto Adige DOP o dell’Alto Adige DOP (Südtirol DOP o Südtiroler DOP) può essere accompagnato da sei sottodenominazioni geografiche: Alto Adige DOP Colli di Bolzano (Südtirol DOP Bozen Leiten), Alto Adige DOP Meranese di Collina (Südtirol DOP Meraner Hügel) o Meranese (Südtirol DOP Meraner) e Alto Adige DOP Santa Maddalena (Südtirol DOP St. Magdalener) (anche con la menzione Classico): comprendono la sola tipologia di vino Rosso e sono prodotti in provincia di Bolzano con uve tipiche del territorio di appartenenza. Alto Adige DOP Terlano (Südtirol DOP Terlaner): comprende le tipologie di vino Bianco (anche Riserva) e Passito senza menzione di vitigno e le tipologie Bianco, Passito e Vendemmia Tardiva con specifica del vitigno; è prodotto in provincia di Bolzano con uve tipiche del territorio di appartenenza. Alto Adige DOP Valle Isarco (Südtirol DOP Eisacktal o Eisacktaler): comprende la tipologia di vino rosso Klausner Laitacher oltre a vini bianchi, Passiti e Vendemmia Tar-

diva con menzione del vitigno; è prodotto in provincia di Bolzano con uve tipiche del territorio di appartenenza. Alto Adige DOP Valle Venosta (Südtirol DOP Veinschgau): comprende le tipologie di vino con menzione del vitigno bianco e con menzione del vitigno rosso anche nelle tipologie Passito, Vendemmia Tardiva e con menzione Riserva; è prodotto in provincia di Bolzano con uve tipiche del territorio di appartenenza.

ALTO ADIGE DOC

Chardonnay-Pinot grigio; Pinot bianco-Pinot grigio, entrambe le varietà devono essere presenti per oltre il 15% del totale. Passito due vitigni bianchi: Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot grigio e/o Müller Thurgau e/o Sauvignon e/o Riesling e/o Sylvaner e/o Traminer aromatico e/o Kerner e/o Moscato giallo, devono essere presenti due di tali varietà ed entrambe devono essere presenti per oltre il 15% del totale. Da vitigno rosso: Cabernet o Cabernet Sauvignon o Cabernet Franc, Lagrein, Merlot, Pinot nero, Schiava o Schiava grossa o Schiava gentile, Schiava grigia, Moscato Rosa ciascuno minimo 85%, possono essere presenti nei vigneti, per la differenza fino al 15% altri vitigni a frutto di colore analogo e classificati idonei alla coltivazione per la provincia autonoma di Bolzano. Da due vitigni rossi: Cabernet-Merlot; CabernetLagrein; Merlot-Lagrein, entrambe le varietà devono essere presenti per oltre il 15% del totale. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno e del terroir di provenienza.

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ALTO LIVENZA IGP

ALTO LIVENZA IGT

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Alto Livenza IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato e Novello. L’Indicazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Regione Veneto Ass. Agricoltura e Foreste Via Torini, 10 30172 Venezia Tel: +39 041.2795525 Fax: +39 041.2795575

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

Vinificatori : 3 Imbottigliatori : 5 Produzione (hl) 234

Fatturato (€) 23.400 Superficie (ha) 23,00 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Alto Livenza IGP Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore giallo con tonalità che vanno dal giallo chiaro con riflessi verdognoli a giallo carico; al naso si caratterizza per la complessità dei profumi ricchi di frutto e sensazioni floreali, ma anche per una marcata individuazione e tipicizzazione legata all’ambiente geografico; al gusto presenta una buona struttura accompagnata da un’eccellente sapidità con un finale fresco e vivace. Può presentare anche la versione Frizzante. L’Alto Livenza IGP Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, se giovane, a un anno dalla vendemmia, presenta un colore rubino con riflessi violacei, che si intensifica in tempi successivi; i profumi sono molto complessi, nei quali la caratterizzazione del vitigno si fonde con profumi di frutti rossi e con sfumature di vaniglia; al palato si caratterizza per la sapidità e una struttura morbida e rotonda, sostenuta da una tannicità dolce ma non aggressiva. Può presentare anche le versioni Frizzante e Novello. L’Alto Livenza IGP Rosato, da solo o con la specificazione da vitigno, presenta un colore rosato che ricorda la buccia della cipolla; il profumo è tipico, con sentori di frutta rosa e di grafite; al palato risulta fruttato, con corpo leggero e ben equilibrato. Può presentare anche la versione Frizzante. UVAGGIO I vini a Indicazione Geografica Protetta Alto Livenza bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni idonei alla coltivazione nell’area interessata. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO La IGP Alto Livenza con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla coltivazione per le province di Treviso e Pordenone, è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vi-

gneti composti, nell’ambito aziendale per almeno l’85% dai corrispondenti vitigni. Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopra indicati, le uve dei vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. I vini Alto Livenza IGP con la specificazione del vitigno, oltre alle caratteristiche indicate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE Denominazione interregionale: l’Indicazione Geografica Protetta Alto Livenza ricade nelle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Alto Livenza IGP comprende il territorio di vari comuni in provincia di Treviso, nella regione Veneto e in provincia di Pordenone, nella regione Friuli Venezia Giulia.


ALTO MINCIO IGP

ALTO MINCIO IGT

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Alto Mincio IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato, Passito Bianco, Passito Rosso e Novello. La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Alto Mincio IGP Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore giallo paglierino; al naso è delicatamente fruttato e armonico; al gusto conferma i profumi e in bocca è fresco, tipico e pieno. Può presentare anche la versione Frizzante. L’Alto Mincio IGP Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore rosso rubino più o meno intenso; al naso è delicato, ricco di sentori di frutti rossi maturi; al gusto è tipico e asciutto. Può presentare anche la versione Frizzante. L’Alto Mincio IGP Rosato, da solo o con la specificazione da vitigno, si presenta di colore rosato; al naso è gradevole e delicato; il gusto è asciutto e armonico. Può presentare anche la versione Frizzante. L’Alto Mincio IGP Passito Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore giallo tendente all’ambrato; il profumo è intenso e ricco di note fruttate; al palato risulta piacevolmente sapido. L’Alto Mincio IGP Passito Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, si presenta di colore rosso tendente al granato; al naso è intenso e caratteristico; il gusto è armonico e ricco di sapidità. L’Alto Mincio IGP Novello, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore rosso; al naso si impongono gradevoli note fruttate; il gusto è asciutto e fresco. UVAGGIO I vini a Indicazione Geografica Protetta Alto Mincio bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni a bacca bianca o rossa idonei alla coltivazione nell’area interessata. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO La IGP Alto Mincio con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla coltivazione per la regione Lombardia, è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti

composti, nell’ambito aziendale per almeno l’85% dai corrispondenti vitigni. Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopra indicati, le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. I vini Alto Mincio IGP con la specificazione del vitigno, oltre alle caratteristiche indicate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Alto Mincio IGP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Mantova, nella regione Lombardia.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio Vini Mantovani c/o CCIAA Mantova via Largo Pradella, 1 46100 Mantova Tel: +039 0376 234420 info@vinimantovani.it www.vinimantovani.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

23 : Vinificatori 18 : Imbottigliatori Produzione (hl) 3.712

Fatturato (€) 302.528 Superficie (ha) 48,00 Dati Qualivita - Ismea

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AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOP

AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOCG

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella Via Valpolicella, 57 37029 San Pietro in Cariano (VR) Tel: + 39 045 7703194 info@consorziovalpolicella.it www.consorziovalpolicella.it

Siquria SpA Via Mattielli, 11 37038 Soave (VR) Tel: +39 045.4857514 info@siquria.it

Vinificatori : 110 Imbottigliatori : 117 Produzione (hl) 98.319

Fatturato (€) 97.902.000 Superficie (ha) ND Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Amarone della Valpolicella DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso. La Denominazione include anche numerose specificazioni geografiche. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Amarone della Valpolicella DOP si distingue per un impenetrabile colore rosso tendente al granato; al naso si susseguono note floreali, amarena sotto spirito, spezie, vaniglia, fino a sensazioni più intense di cuoio e cacao; in bocca è ampio e pastoso, morbido e tannico, tutto pervaso da una vibrante acidità. L’Amarone della Valpolicella DOP può presentare la menzione Classico. Può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo minimo di invecchiamento di almeno quattro anni a partire dal primo novembre dell’anno della produzione delle uve. Le operazioni di appassimento e di vinificazione delle uve, di invecchiamento e di imbottigliamento dei vini devono aver luogo nell’ambito della zona di produzione, in ambienti idonei, escludendo qualsiasi sistema di deumidificazione operante con l’ausilio del calore; le uve messe ad appassire per ottenere i vini Amarone della Valpolicella DOP non possono essere vinificate prima del primo dicembre e prima della immissione al consumo devono essere sottoposti a un periodo di invecchiamento di almeno due anni con decorrenza dal primo gennaio successivo all’annata di produzione delle uve. UVAGGIO Rosso (anche Classico, Riserva): Corvina veronese (Cruina o Corvina) 45-95%, è ammessa la presenza del Corvinone nella misura massima del 50%, in sostituzione di una pari percentuale di Corvina; Rondinella dal 5% al 30%; possono concorrere fino a un massimo del 25% totale uve provenienti dai vitigni a bacca rossa massimo 15%, con un limite massimo del 10% per

ogni singolo vitigno utilizzato e vitigni classificati autoctoni a bacca rossa, per il rimanente quantitativo del 10% totale. SPECIFICAZIONI GEOGRAFICHE O SOTTOZONE L’Amarone della Valpolicella DOP può essere accompagnato dalla sottodenominazione geografica Valpantena se prodotto in parte dei comuni di Grezzana e Verona, nella regione Veneto. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Amarone della Valpolicella DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Amarone della Valpolicella DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Verona, nella regione Veneto.


AMELIA DOP

AMELIA DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Amelia DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato, Vin Santo, Vin Santo Occhio di Pernice e Novello. La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

Rosso, (anche Riserva), Rosato, Novello, Vin Santo Occhio di Pernice: Sangiovese minimo 50%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 50%.

DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Amelia DOP Bianco si presenta di colore giallo paglierino più o meno intenso; al naso si evidenziano profumi che vanno dal fiore bianco alla frutta matura, pesca e albicocca e alle erbe aromatiche; al gusto è fresco e sapido con una buona persistenza fruttata nel finale. L’Amelia DOP Rosso ha un colore rosso rubino intenso; al naso i profumi di ciliegia si fondono con note di leggera spezia ed erba medica; al gusto è avvolgente, sapido, armonico. Può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di invecchiamento obbligatorio non inferiore a due anni, di cui almeno sei mesi in botti di legno e sei mesi di affinamento in bottiglia. Il periodo di invecchiamento decorre dal primo novembre dell’anno della vendemmia. L’Amelia DOP Rosato si presenta con un colore che va dal rosa tenue al rosa cerasuolo; al naso si offre con profumi fruttati di ciliegia fresca, delicatamente aromatici; al gusto il sapore è fresco, secco, con ritorni fruttati nel finale. L’Amelia DOP Vin Santo ha un colore più o meno ambrato con l’invecchiamento; al naso presenta intensi profumi di albicocche secche, di mandorle amare e di miele; in bocca offre un gusto dolce, acidità e lunga persistenza. L’Amelia DOP Vin Santo Occhio di Pernice ha un colore che va dal rosa intenso al rosa pallido; al naso si offre con profumi intensi di frutti secchi e disidratati, miele e spezie; in bocca è caldo, morbido, pastoso, dolce e molto persistente. L’Amelia DOP Novello è di colore rosso rubino più o meno intenso; al naso si distinguono profumi delicatamente fruttati di ciliegia, di frutti di bosco e floreali; al gusto ritorna la ciliegia con una freschezza di base su una delicata percezione di sapidità. Per la produzione della tipologia Amelia DOP Vin Santo e Amelia DOP Vin Santo Occhio di Pernice il metodo di vinificazione prevede l’appassimento delle uve e successiva ammostatura non prima del primo dicembre dell’anno di raccolta e non oltre il 31 marzo dell’anno successivo; la conservazione e l’invecchiamento devono essere effettuati in recipienti di legno (caratelli) per un periodo di almeno due anni. L’immissione al consumo non può avvenire prima del primo novembre del terzo anno successivo a quello di produzione delle uve

SPECIFICAZIONI DA VITIGNO L’Amelia DOP può presentare le specifiche dei vitigni sottoindicati. Da vitigno bianco: Malvasia toscana, Grechetto, minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Da vitigno rosso (anche Riserva): Ciliegiolo, Sangiovese, Merlot, minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno e del terroir di provenienza. In particolare, l’Amelia DOP Ciliegiolo ha un colore rosso rubino intenso; al naso si offre con profumi ampi e fini; in bocca è asciutto e pieno con un sapore caratteristico. L’Amelia DOP Grechetto si presenta di colore giallo paglierino più o meno intenso; al naso si presenta con odore caratteristico fine e persistente; al palato è secco e armonico. L’Amelia DOP, con indicazione dei vitigni Merlot, Ciliegiolo e Sangiovese, può fregiarsi della menzione Riserva solo se sottoposta a un periodo di invecchiamento obbligatorio non inferiore a due anni, di cui almeno 6 mesi in botti di legno e sei mesi di affinamento in bottiglia.

UVAGGIO Bianco, Vin Santo: Trebbiano toscano minimo 50%, da solo o con aggiunta di altri vitigni raccomandati fino a un massimo del 50%.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Amelia DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Terni, nella regione Umbria.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio di Tutela Amelia C/O Cantina Colli Amerini Zona Industriale Fornole 05022 Fornole - Amelia (TR) Tel: +39 0744.970011 Fax: +39 0744.970011 info@cantinezanchi.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

2 : Vinificatori 3 : Imbottigliatori Produzione (hl) 676

Fatturato (€) 72.558 Superficie (ha) 18,00 Dati Qualivita - Ismea

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ANAGNI IGP

ANAGNI IGT

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Anagni IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco e Rosso. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Anagni IGP Bianco è di colore paglierino chiaro; al naso è delicato con note caratteristiche; al palato è asciutto e armonico. L’Anagni IGP Rosso è di colore rosso più o meno intenso; il profumo è vinoso e molto intenso; in bocca è asciutto, sapido con note tipiche dell’invecchiamento in botti di legno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Regione Lazio - Assessorato Agricoltura e Foreste Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 00145 Roma Tel: +39 06.51683023 Fax: +39 06.51684244

CCIAA Frosinone Viale Roma, 1 03100 Frosinone Tel: +39 0775.2751 Fax: +39 0775.270442 info@fr.camcom.it www.fr.camcom.it

Vinificatori : ND Imbottigliatori : ND Produzione (hl) 0

Fatturato (€) 0 Superficie (ha) ND Dati Qualivita - Ismea

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UVAGGIO Bianco: Passerina e/o Malvasia puntinata 50-60%, Bellone, Manzoni bianco, Grechetto bianco, Chardonnay da soli o congiuntamente fino a un massimo del 35%, possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopra indicati, le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Rosso: Cabernet Sauvignon e/o Cabernet Franc minimo 50%, Merlot massimo 25%, Cesanese di Affile 10-20%, possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopra indicati, le uve dei

vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Anagni IGP comprende l’intero territorio del comune di Anagni in provincia di Frosinone, nella regione Lazio.


DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Ansonica Costa dell’Argentario DOP Bianco presenta un colore giallo paglierino più o meno intenso; il profumo è floreale, fruttato, con sentori di macchia mediterranea e spezie; il sapore è asciutto, morbido, armonico e persistente. La vinificazione delle uve per la produzione del vino Ansonica Costa dell’Argentario DOP deve essere effettuata nell’ambito dell’intero territorio dei comuni di appartenenza.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Ansonica Costa dell’Argentario DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Grosseto, nella regione Toscana.

ANSONICA COSTA DELL’ARGENTARIO DOP

ANSONICA COSTA DELL’ARGENTARIO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Ansonica Costa dell’Argentario DOP comprende la sola tipologia di vino Bianco.

UVAGGIO Bianco: Ansonica minimo 85%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Ansonica Costa dell’Argentario DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Regione Toscana Via di Novoli, 26 50127 Firenze Tel: +39 055.4383747 055.4383078 Fax: +39 055.4383150

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

7 : Vinificatori 7 : Imbottigliatori Produzione (hl) 335

Fatturato (€) 76.863 Superficie (ha) 9,00 Dati Qualivita - Ismea

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APRILIA DOP

APRILIA DOC

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

CCIAA Roma Area V Certificazione di prodotti agroalimentari Via Appia Nuova, 218 00179 Roma Tel. +39 06.52082699

CCIAA Roma Area V Certificazione di prodotti agroalimentari Via Appia Nuova, 218 00179 Roma Tel. +39 06.52082699

Vinificatori : 3 Imbottigliatori : 0 Produzione (hl) 0

Fatturato (€) 0 Superficie (ha) ND Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Aprilia DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso e Rosato. La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Aprilia DOP Bianco o Bianco di Aprilia ha colore giallo paglierino più o meno carico; profumi di fiori e frutta bianca si succedono a note aromatiche; in bocca è secco e balsamico. L’Aprilia DOP Rosso o Rosso di Aprilia ha un colore rosso rubino intenso; i profumi si aprono su note di prugna anche secca e mora; in bocca tornano i sentori olfattivi del fruttato con un taglio acido-sapido e tannini morbidi. L’Aprilia DOP Rosato o Rosato di Aprilia ha un colore rosa brillante; i profumi sono floreali e fruttati con una prevalenza di ciliegia e di speziatura dolce; in bocca è fresco, delicato, con un tannino appena accennato. UVAGGIO Bianco: Trebbiano toscano minimo 50%, Chardonnay dal 5% al 35%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Rosso, Rosato: Sangiovese minimo 50%, Cabernet Sauvignon dal 5% al 25%, Merlot dal 5% al 25%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO L’Aprilia DOP può presentare le specifiche dei vitigni sottoindicati.

Da vitigno rosso: Merlot minimo 85%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Aprilia DOP comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alle province di Latina e Roma, nella regione Lazio.


ARBOREA DOP

ARBOREA DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Arborea DOP o Sardegna Arborea DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso e Rosato (tutti solo con indicazione da vitigno). DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Arborea DOP o Sardegna Arborea DOP Bianco, Arborea DOP o Sardegna Arborea DOP Rosso e Arborea DOP o Sardegna Arborea DOP Rosato con menzione del vitigno hanno caratteristiche organolettiche tipiche delle uve e del terroir di provenienza. UVAGGIO Per le varietà di uvaggi utilizzati per la produzione dell’Arborea DOP o Sardegna Arborea DOP fare riferimento alle specificazioni da vitigno. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO L’Arborea DOP o Sardegna Arborea DOP può presentare le specificazioni dei vitigni sottoindicati. Da vitigno bianco (anche Frizzante): Trebbiano romagnolo e/o toscano minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Da vitigno rosso: Sangiovese minimo 85%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. L’Arborea DOP o Sardegna Arborea DOP Trebbiano si presenta di colore giallo paglierino talvolta con riflessi verdolini; il profumo è tenue e delicato; il sapore è secco, fresco, leggermente acidulo e armonico. Può presentare la versione Frizzante Naturale. Può presentare, inoltre, la menzione Amabile. L’Arborea DOP o Sardegna Arborea DOP Sangiovese si

presenta di colore rosso rubino; il profumo è intenso di frutti rossi maturi; il sapore è asciutto, morbido, fresco e aromatico. L’Arborea DOP o Sardegna Arborea DOP Sangiovese Rosato ha colore rosato tendente al cerasuolo; il profumo è delicato, tra floreale e fruttato; il sapore è asciutto, armonico, sapido e fresco.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Arborea DOP o Sardegna Arborea DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Oristano, nella regione Sardegna.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Regione Sardegna Assessorato Agricoltura e Foreste agricoltura@regione.sardegna.it

CCIAA Nuoro www.nu.camcom.it cciaa@nu.legalmail.camcom.it

CCIAA Oristano www.or.camcom.it cciaa@or.legalmail.camcom.it

3 : Vinificatori 4 : Imbottigliatori Produzione (hl) 51

Fatturato (€) 13.081 Superficie (ha) 5,10 Dati Qualivita - Ismea

345


ARCOLE DOP

ARCOLE DOC

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio di tutela Vini Arcole DOP Vicolo Adolfo Mattielli, 11 37038 Soave (VR) Tel: +39 045.7681578 www.arcoledoc.com

Siquria SpA Via Mattielli, 11 37038 Soave (VR) Tel: +39 045.4857514 Fax: +39 045.6190646 info@siquria.it

Vinificatori : 3 Imbottigliatori : 6 Produzione (hl) 987

Fatturato (€) 350.208 Superficie (ha) 57,00 Dati Qualivita - Ismea

346

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Arcole DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato, Spumante, Passito Bianco, Novello Rosso, Novello Rosato e Nero; Vendemmia Tardiva (solo con indicazione da vitigno). La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Arcole DOP Bianco ha un colore giallo paglierino scarico con riflessi verdognoli; il profumo è mediamente intenso con note di fiori di acacia e fruttato leggero; in bocca è snello, citrino, vivace e sapido. Può presentare anche la versione Frizzante. L’Arcole DOP Rosso ha un colore rosso rubino non molto intenso; il profumo è gradevole, caratteristicamente fruttato, con sentori di lampone e ciliegia; il sapore è asciutto e poco tannico. Può presentare anche la versione Frizzante e la menzione Riserva, quest’ultima se sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno due anni, di cui almeno tre mesi in botti di legno; il periodo di invecchiamento decorre dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve. L’Arcole DOP Rosato ha colore rosso rubino chiaro e brillante; il profumo è caratteristico con sentori delicati di ciliegia che si intrecciano armonicamente a lievi percezioni di fiori di pesco; al gusto è di medio corpo e armonico. Può presentare anche la versione Frizzante e Novello, quest’ultima presenta le stesse caratteristiche organolettiche del vino Rosato. L’Arcole DOP Spumante presenta un colore giallo paglierino di variabile intensità e una spuma fine e persistente; il profumo è caratteristico e leggermente fruttato; al palato si offre sapido, caratteristico e delicato, nei tipi extra brut, brut, extra dry, dry, abboccato e dolce. L’Arcole DOP Passito Bianco è di colore giallo dorato

più o meno intenso; il profumo è gradevole, con intense note fruttate; in bocca è amabile, dolce e armonico, di buon corpo con eventuale percezione di legno. L’Arcole DOP Novello Rosso è di colore rosso rubino chiaro; al naso si propone intenso con note fruttate caratteristiche di ciliegia; al palato è asciutto, sapido e leggermente acidulo. L’Arcole DOP Nero è di colore rosso intenso tendente al granato con l’invecchiamento; il profumo è caratteristico e delicato; il sapore è pieno, vellutato, caldo, di buona struttura e persistenza. I vini Arcole DOP con menzione del vitigno hanno caratteristiche organolettiche tipiche delle uve e del terroir di provenienza. La vinificazione delle uve destinate alla produzione dell’Arcole DOP Bianco Passito o Arcole DOP Passito può avvenire solo dopo che siano state sottoposte ad appassimento naturale, per un periodo non inferiore ai due mesi, anche con sistemi e/o tecnologie che comunque non aumentino la temperatura dell’appassimento rispetto al processo naturale. La vinificazione delle uve destinate alla produzione dell’Arcole DOP Nero può avvenire solo dopo un appassimento naturale di almeno 30 giorni avvalendosi anche di sistemi e tecnologie che comunque non alterino le temperature rispetto al processo naturale. I vini delle tipologie Arcole DOP Nero, Arcole DOP Passito e Arcole DOP Vendemmia Tardiva (con menzione del vitigno) non possono essere immessi al consumo prima del primo novembre dell’anno successivo alla vendemmia. L’affinamento deve essere di almeno tre mesi in botti di legno. UVAGGIO Bianco (anche Frizzante), Spumante, Passito: Garganega minimo 50%, da solo o con aggiunta di uve a


ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Arcole DOP comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alle province di Vicenza e Verona, nella regione Veneto.

ARCOLE DOP

SPECIFICAZIONI DA VITIGNO L’Arcole DOP può presentare le specificazioni dei vitigni sottoindicati. Da vitigno bianco: Garganega (anche Vendemmia Tardiva), Pinot bianco, Pinot grigio, Sauvignon, Chardonnay (anche Frizzante) minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Da vitigno rosso (anche Riserva): Cabernet Carmenère e Cabernet (da Cabernet Franc e/o Cabernet Sauvignon e/o Carmenère), Cabernet Sauvignon, Merlot minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno e del terroir di provenienza. La specificazione Vendemmia Tardiva è riservata esclusivamente al vino Arcole DOP Garganega prodotto con le uve raccolte dopo l’estate di S. Martino (11 novembre).

la menzione Vigna con relativo toponimo. Nella presentazione e designazione delle tipologie Arcole DOP Bianco Passito, Arcole DOP Bianco Spumante, Arcole DOP Bianco Frizzante, Arcole DOP Garganega Vendemmia Tardiva, Arcole DOP Rosso e Arcole DOP Rosso Novello può essere omesso il riferimento al colore e al vitigno.

ARCOLE DOC

bacca di colore analogo, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 50%. Rosso (anche Riserva, Frizzante), Rosato (anche Frizzante), Novello, Nero: Merlot minimo 50%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 50%.

SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Arcole DOP può essere seguita dal-

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ARGHILLÀ IGP

ARGHILLÀ IGT

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Regione Calabria Assessorato Agricoltura e Foreste Via San Nicola 88100 Catanzaro Fax: +039 0961.747238

CCIAA Reggio Calabria Via T. Campanella, 12 89125 Reggio Calabria Tel: +39 0965.384111 Fax: +39 0965.384200 info@rc.camcom.it

Vinificatori : ND Imbottigliatori : ND Produzione (hl) 44

Fatturato (€) 2.855 Superficie (ha) 3,04 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Arghillà IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Rosso, Rosato, Novello Rosso e Novello Rosato.

bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nell’area interessata.

DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Arghillà IGP Rosso ha un colore rosso rubino più o meno intenso. Al naso è delicato, con profumi caratteristici di frutti rossi; al palato è asciutto, sapido e di buon corpo, con un finale di buona persistenza. L’Arghillà IGP Rosato ha un colore rosa più o meno intenso; al naso i profumi risultano delicatamente fruttati; al palato è asciutto, armonico e fresco. L’Arghillà IGP Novello Rosso, ha un colore rosso carico; il profumo è intenso di note fruttate; al palato è armonico e gradevole. L’Arghillà IGP Novello Rosato si presenta di colore rosa di intensità variabile; il profumo è fine e caratteristico; al palato è armonico e fresco.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Arghillà IGP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Reggio Calabria, nella regione Calabria.

UVAGGIO I vini a Indicazione Geografica Protetta Arghillà rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni a


DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Asolo – Prosecco DOP è di colore giallo paglierino più o meno scarico; al naso presenta profumi freschi di fiori gialli e frutta a polpa bianca di notevole intensità e finezza; alla degustazione è asciutto, armonico, con un buon equilibrio tra sensazione minerali e una acidità ben sviluppata che conduce a un finale di buona persistenza. Asolo – Prosecco DOP Spumante è di colore giallo paglierino più o meno intenso, brillante, con una spuma persistente; l’odore è gradevole e caratteristico di fruttato; in bocca il gusto varia da brut ad abboccato, è di corpo, gradevolmente fruttato e caratteristico. Deve presentare obbligatoriamente in etichetta la menzione Superiore ed essere messo in commercio nelle tipologie che vanno da Extra Brut a Demi-Sec comprese. L’Asolo – Prosecco DOP Frizzante si presenta di colore giallo paglierino più o meno intenso; il profumo è gradevole con note fruttate; al palato risulta fresco, fruttato e armonico. L’Asolo – Prosecco DOP Frizzante può presentare tipologie che vanno da Secco ad Amabile.

tamente, fino a un massimo del 15%. Nella elaborazione dei vini Asolo – Prosecco DOP o Asolo – Prosecco DOP Spumante è consentita l’aggiunta con vini ottenuti da Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay, da sole o congiuntamente, purché il prodotto contenga almeno l’85% di vino proveniente dal vitigno Glera. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Asolo – Prosecco DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Treviso, nella regione Veneto.

ASOLO - PROSECCO DOP

ASOLO - PROSECCO DOCG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Asolo – Prosecco DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Asolo – Prosecco DOP, Asolo – Prosecco DOP Spumante accompagnato dalla menzione Superiore e Asolo – Prosecco DOP Frizzante.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

UVAGGIO Bianco (anche Frizzante), Spumante (Superiore): Glera minimo 85%, possono concorrere, in ambito aziendale, Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga, da soli o congiunConsorzio Vini Asolo Montello Via San Gaetano, 35 - 31044 Montebelluna (TV) Tel: +393315730216 www.montelloasolo.it info@montelloasolo.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

23 : Vinificatori 23 : Imbottigliatori Produzione (hl) 22.186

Fatturato (€) 3.851.861 Superficie (ha) 190,00 Dati Qualivita - Ismea

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ASSISI DOP

ASSISI DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Assisi DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato e Novello. La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Associazione Strada dei Vini del Cantico Piazza della Repubblica, 9 6089 Torgiano (PG) info@stradadeivinidelcantico.it www.stradadeivinidelcantico.it

3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria Frazione Pantalla 06059 Todi (PG) Tel: +39 075.8957224 certificazione@parco3a.org

Vinificatori : 7 Imbottigliatori : 7 Produzione (hl) 1.328

Fatturato (€) 264.795 Superficie (ha) 61,66 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Assisi DOP Bianco si presenta di colore giallo paglierino più o meno intenso; al naso si evidenziano profumi che vanno dal fiore di acacia alla pesca matura, con toni burrosi; al gusto è sapido con una buona persistenza fruttata nel finale e con ritorni aromatici. L’Assisi DOP Rosso ha un colore rosso rubino intenso; al naso i profumi di ciliegia si fondono con note di leggera spezia e liquirizia; al gusto è avvolgente, sapido e armonico. Può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di invecchiamento non inferiore a 24 mesi, a decorrere dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve, di cui almeno 12 mesi in botte di legno e 3 mesi di affinamento in bottiglia. L’Assisi DOP Rosato si presenta di colore rosato più o meno intenso; al naso evidenzia un profumo vinoso e delicato; il sapore è asciutto, fresco e armonico. L’Assisi DOP Novello è di colore rosso rubino con sfumature violacee; il profumo è fruttato e persistente; al gusto risulta asciutto, armonico, fresco e vivace. UVAGGIO Bianco: Trebbiano 50-70%, Grechetto 10-30%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 40%. Rosso (anche Riserva), Rosato, Novello: Sangiovese 50-70%, Merlot 10-30%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 40%. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO L’Assisi DOP può presentare le specifiche dei vitigni sottoindicati. Da vitigno bianco: Grechetto minimo 85%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Da vitigno rosso (anche Riserva): Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot nero minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%.

Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno e del terroir di provenienza. L’Assisi DOP con specifica del vitigno rosso, se sottoposto a un periodo di invecchiamento non inferiore a 24 mesi, a decorrere dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve, di cui almeno 12 mesi in botti di legno e tre mesi di affinamento in bottiglia, può portare la qualificazione Riserva.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Assisi DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Perugia, nella regione Umbria.


ASTI DOP

ASTI DOCG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Asti DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Asti o Asti Spumante, Asti o Asti Spumante Metodo Classico (metodo tradizionale), Moscato d’Asti, Moscato d’Asti Vendemmia Tardiva. La Denominazione include anche numerose specificazioni geografiche. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Asti DOP Spumante ha un colore giallo paglierino chiaro con leggere note dorate e un perlage fitto; al naso si riconoscono profumi di mela, susina, lieviti e balsamico; al gusto è aromatico, caratteristico dell’uva dolce con finale leggermente agrumato. Il processo di lavorazione per la presa di spuma per il prodotto Asti DOP Spumante, da effettuarsi con il metodo della fermentazione naturale in autoclave (o metodo Martinotti), non può avere una durata inferiore a un mese, compreso il periodo di affinamento. L’Asti DOP Spumante Metodo Classico ha un colore giallo paglierino con sfumature dorate e un perlage fitto e sottile; al naso si riconoscono le note di mela, susina, crosta di pane, biscotto; al gusto è aromatico, caratteristico dell’uva con finale leggermente agrumato e una lunga persistenza. Il processo di lavorazione per la presa di spuma, per l’Asti DOP Spumante Metodo Classico (metodo tradizionale), da effettuarsi con il metodo della fermentazione naturale in bottiglia, deve essere di almeno 9 mesi. Il prodotto deve rimanere senza interruzione sulle fecce per il termine stabilito e successivamente separato mediante sboccatura. Il Moscato d’Asti DOP ha un colore giallo paglierino; il profumo è fragrante di mela, susina, timo e salvia; il sapore è dolce, aromatico, talvolta vivace, caratteristico dell’uva Moscato. Il Moscato d’Asti DOP Vendemmia Tardiva ha un colore giallo dorato; al naso è fruttato, molto intenso, caratteristico dell’uva appassita con note speziate; in bocca è dolce, armonico, vellutato con sentori di uva Moscato che ricorda il favo del miele. Il vino Moscato d’Asti Vendemmia Tardiva deve essere sottoposto a un periodo di affinamento di almeno un anno, calcolato a decorrere dal momento della preparazione. UVAGGIO Asti o Asti Spumante, Asti o Asti Spumante Metodo Classico, Moscato d’Asti, Moscato d’Asti Vendemmia Tardiva: Moscato Bianco 100%. SPECIFICAZIONI GEOGRAFICHE O SOTTOZONE La denominazione può essere accompagnata da tre sottozone geografiche: Canelli prodotto in alcuni comuni

delle province di Asti e Cuneo, Santa Vittoria d’Alba prodotto solo in territorio comunale, Strevi prodotte in alcuni comuni della provincia di Alessandria.Tutte e tre le sottodenominazioni presentano la sola tipologia di vino Moscato d’Asti (anche Vendemmia Tardiva) con Moscato bianco 100%. Il colore è giallo paglierino; il profumo è fragrante di mela, susina, timo e salvia; il sapore è dolce, aromatico, talvolta vivace, caratteristico dell’uva Moscato. Il Moscato d’Asti DOP Santa Vittoria d’Alba e il Moscato d’Asti DOP Strevi nella tipologia Vendemmia Tardiva hanno un colore giallo dorato; al naso sono fruttati, molto intensi, caratteristici dell’uva appassita con note speziate; in bocca sono dolci, armonici, vellutati con sentori di uva Moscato che ricorda il miele. Il vino Moscato d’Asti DOP Vendemmia Tardiva deve essere sottoposto a un periodo di affinamento di almeno un anno, calcolato a decorrere dal momento della preparazione.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Asti DOP comprende il territorio di 52 comuni appartenenti alle province di Alessandria, Asti e Cuneo, nella regione Piemonte.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio per la Tutela dell’Asti Piazza Roma, 10 - 14100 Asti Tel: +39 0141.595138 consorzio@astidocg.it www.astidocg.info

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

181 : Vinificatori 185 : Imbottigliatori Produzione (hl) 706.890

Fatturato (€) 121.552.312 Superficie (ha) 9.045,00 Dati Qualivita - Ismea

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ATINA DOP

ATINA DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Atina DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Rosso, Rosso riserva, Cabernet, Cabernet riserva, Semillon. La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Regione Lazio - Assessorato Agricoltura e Foreste Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 00145 Roma Tel: +39 06.51683023 Fax: +39 06.51684244

CCIAA Frosinone Viale Roma, 1 03100 Frosinone Tel: +39 0775.2751 Fax: +39 0775.270442 info@fr.camcom.it www.fr.camcom.it

Vinificatori : 17 Imbottigliatori : 17 Produzione (hl) 399

Fatturato (€) 40.648 Superficie (ha) 44,44 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Atina DOP Rosso e Cabernet si presenta di colore rosso più o meno intenso; connotato da un odore fruttato, caratteristico del vitigno base; dal sapore armonico, pieno, asciutto, talvolta erbaceo. Le tipologie Rosso e Cabernet, se sottoposte a un periodo di invecchiamento di due anni, di cui almeno sei mesi in legno, possono fregiarsi della menzione Riserva. Il periodo di invecchiamento decorre dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve. La tipologia Atina DOP Semillon si presenta di colore giallo paglierino più o meno intenso; connotato da un odore delicato con note floreali e fruttate; dal sapore secco, sapido, morbido, persistente ed ha caratteristiche organolettiche tipiche delle uve e del terroir di provenienza. Le operazioni di vinificazione dei vini, ivi compresi l’invecchiamento obbligatorio, devono essere effettuate nell’ambito dei territori amministrativi dei comuni in cui ricade, in tutto o in parte, la zona di produzione delle uve. UVAGGIO Rosso (anche Riserva): Cabernet Sauvignon minimo 50%, Syrah minimo 10%, Merlot minimo 10%, Cabernet Franc minimo 10%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 20%. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO L’Atina DOP può presentare le specificazioni dei vitigni sottoindicati.

Da vitigno bianco: Sémillon minimo 85%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Da vitigno rosso (anche Riserva): Cabernet Sauvignon e/o Cabernet Franc minimo 85% da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno e del terroir di provenienza.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Atina DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Frosinone, nella regione Lazio.



AVERSA DOP

AVERSA DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Aversa DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco e Spumante. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Aversa DOP Bianco ha un colore giallo paglierino con riflessi tendenti al verde chiaro; al naso si offre con profumazioni fruttate fresche, di frutti gialli e erbe aromatiche; in bocca si offre asciutto, fresco e leggermente agrumato. L’Aversa DOP Spumante si presenta nel bicchiere con un colore giallo dorato e una spuma abbondante con perlage dal color salvia e paglia; al naso si percepiscono intense sensazioni di frutta gialla, tra cui la pesca, l’ananas e l’albicocca, di agrumi canditi e pompelmo rosa; in bocca è morbido, con una leggera nuance tostata di brioche e panettone, ricco di sapidità e persistenza.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

UVAGGIO Bianco: Asprinio minimo 85%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Spumante: Asprinio 100%. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Aversa DOP deve essere seguita

Consorzio di tutela Asprinio, Aversa, Falerno del Massico – Galluccio Via G. Acquaviva, 28 81100 Caserta Tel: +039 08123.249305

Agroqualità S.P.A. V.le Cesare Pavese, 305 00144 Roma Tel: +39 06 54228675 www.agroqualita.it agroqualita@agroqualita.it

Vinificatori : 16 Imbottigliatori : 5 Produzione (hl) 364

Fatturato (€) 29.132 Superficie (ha) 34,34 Dati Qualivita - Ismea

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dalla menzione Alberata o “Vigneti ad alberata” se ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti allevati ad alberata. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Aversa DOP comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alle province di Napoli e Caserta, nella regione Campania.


AVOLA IGP

AVOLA IGT

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Avola IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato e Novello. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO L’Avola IGP Bianco è di colore giallo paglierino più o meno intenso; al naso è floreale e fruttato di frutti bianchi, caratteristico; al palato è asciutto, fresco e morbido, di gusto leggermente fruttato, con un perfetto bilanciamento tra corpo e acidità. L’Avola IGP Rosso ha un colore rosso rubino più o meno intenso, corrispondente ai vitigni impiegati; al naso è pieno, con profumi caratteristici di frutti rossi; al palato è asciutto, sapido, di buon corpo, con una trama tannica di buona fattura. Può presentare anche la versione Novello con le caratteristiche organolettiche del Rosso. L’Avola IGP Rosato ha un colore rosa più o meno intenso in base al tipo di vinificazione e di vitigni impiegati; il profumo è delicatamente fruttato, con sensazione piacevolmente balsamiche; al palato è asciutto, armonico e fresco, con note fruttate.

da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni a bacca di colore corrispondente, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Sicilia. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Avola IGP comprende il territorio del comune di Avola e di Siracusa nella provincia di Siracusa, nella regione Sicilia.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

UVAGGIO I vini a Indicazione Geografica Protetta Avola bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti

Regione Sicilia Ass. Agricoltura e Foreste Viale Regione Siciliana 90145 Palermo Tel: +39 091.7076261 Fax: +39 091.7076016

Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia Via Libertà, 66 90143 Palermo Tel: +039 091.6278111 irvv@vitevino.it

1 : Vinificatori 2 : Imbottigliatori Produzione (hl) 0

Fatturato (€) 0 Superficie (ha) 0,70 Dati Qualivita - Ismea

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BAGNOLI DI SOPRA DOP

BAGNOLI DI SOPRA DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bagnoli di Sopra DOP o Bagnoli DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato, Spumante, Spumante Rosé e Liquoroso Rosso (Vin da Viajo). La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno. TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio per la Tutela Vini DOP Bagnoli Piazza Marconi, 63 35023 Bagnoli di Sopra (PD) Tel: +39 049.5380008 www.consorziovinidocbagnoli.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

Vinificatori : 4 Imbottigliatori : 4 Produzione (hl) 2.629

Fatturato (€) 307.276 Superficie (ha) 34,00 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bagnoli di Sopra DOP o Bagnoli DOP Bianco si presenta con un colore giallo paglierino di intensità variabile; al naso propone un predominio di aromi di fiori bianchi e gialli all’erba appena tagliata e alla frutta fresca non ancora matura; al gusto offre sapori morbidi e caldi, ricchi di frutto. Può presentare la menzione Classico. Il Bagnoli di Sopra DOP o Bagnoli DOP Rosso è di colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l’invecchiamento; i profumi cambiano col variare dell’età, i vini giovani emanano aromi floreali e fruttati mentre quelli più vecchi hanno note di legno (se affinati in botte) vaniglia, semi tostati e spezie; al gusto si passa da un sapore più duro dovuto alla maggiore quantità di tannini che con l’invecchiamento lasciano spazio a un sapore più morbido ed equilibrato. Può presentare le menzioni Classico e Riserva. Il Bagnoli di Sopra DOP o Bagnoli DOP Rosato si presenta con un vivace color rosa tendente al rubino; il profumo è fresco, delicato di frutti rossi quasi in caramella; al gusto è asciutto o leggermente amabile, floreale. Può presentare la menzione Classico. Il Bagnoli di Sopra DOP o Bagnoli DOP Spumante si presenta di colore paglierino tenue che si intensifica se spumantizzato con il metodo Classico, fino ad arrivare a caldi riflessi dorati se maturato in bottiglia successivamente alla sboccatura, il perlage è fine e persistente; al naso ha un caratteristico profumo di lieviti e crosta di pane, con note fruttate tendenti a sensazioni agrumate; al gusto è asciutto, fresco, armonico, si presenta nelle tipologie da pas dosé a dry.

Può presentare la menzione Storico. Il Bagnoli di Sopra DOP o Bagnoli DOP Spumante Rosé si offre al bicchiere con un colore da rosato tenue a rosato rubino intenso, anche tendente al caratteristico “peau d’oignon” (buccia di cipolla) con la permanenza sui lieviti dopo la rifermentazione o la maturazione in bottiglia; il perlage è fine e persistente; al naso è fruttato e agrumato, con sensazioni di biscotto; al gusto è fresco, con una parte agrumata ben integrata da frutti maturi, si presenta nelle tipologie da pas dosé a demisec. Può presentare la menzione Storico. Il Bagnoli di Sopra DOP o Bagnoli DOP Vin da Viajo (Liquoroso) è di colore rosso rubino più o meno intenso tendente al granato con l’invecchiamento; al naso gli aromi sono vinosi e marcati, con sentori di marasca e di violetta su un finale leggermente tannico; al palato può essere da amabile a dolce, vellutato, fine e di lunga persistenza aromatica. Può presentare le menzioni Classico e Riserva. Il vino Bagnoli di Sopra DOP o Bagnoli DOP Vin da Viajo è prodotto con l’aggiunta al mosto e/o al mosto parzialmente fermentato e/o al vino nuovo in fermentazione, provenienti anche da uve appassite, di alcol etilico di origine vitivinicola. I vini Bagnoli di Sopra DOP o Bagnoli DOP per avere la qualifica Riserva devono essere sottoposti a un periodo di invecchiamento di almeno 24 mesi, di cui almeno 12 mesi in botti di rovere, a decorrere dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve. UVAGGIO Bianco (anche Classico, Riserva): Chardonnay minimo 30%, Tocai friulano e/o Sauvignon minimo 20%, Raboso Piave e/o Raboso Veronese (vinificati in bianco) minimo 10%, da soli o con aggiunta di uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Rosso (anche Classico, Riserva): Merlot 15-60%, Ca-


SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Bagnoli di Sopra DOP o Bagnoli DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bagnoli di Sopra DOP o Bagnoli DOP comprende l’intero territorio dei comuni di Agna, Arre, Bagnoli di Sopra, Battaglia Terme, Bovolenta, Candiana, Due Carrare, Cartura, Conselve, Monselice, Pernumia, S. Pietro Viminario, Terrassa e Tribano, in provincia di Padova, nella regione Veneto.

BAGNOLI DI SOPRA DOP

SPECIFICAZIONI DA VITIGNO Il Bagnoli di Sopra DOP o Bagnoli DOP può presentare le specificazioni dei vitigni sottoindicati. Da vitigno bianco (anche Classico, Riserva): Marzemina bianca, minimo 85%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Da vitigno rosso (anche Classico, Riserva): Cabernet (Cabernet Franc e/o Cabernet Sauvignon e/o Carmenere), Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenère, Refosco dal peduncolo rosso, Corbina, Cavrara, Turchetta, ciascuno minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’am-

bito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno e del terroir di provenienza.

BAGNOLI DI SOPRA DOC

bernet Franc e/o Cabernet Sauvignon e/o Carmenere minimo 25%, Raboso Piave e/o Raboso veronese massimo 15%. Rosato (anche Classico): Raboso Piave, Raboso veronese, da soli o congiuntamente, minimo 50%, Merlot massimo 40%, da soli o con aggiunta di uve, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 10%. Spumante Bianco (anche Storico), Spumante Rosé (anche Storico): Raboso Piave minimo 90%, da solo o con aggiunta di uve a bacca rossa provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 10%. Liquoroso (Vin da Viajo, anche Classico, Riserva): Raboso Piave minimo 90%, da solo o con aggiunta di uve a bacca rossa, da sole o congiuntamente, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 10%.

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BAGNOLI FRIULARO DOP

BAGNOLI FRIULARO DOCG

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio per la Tutela Vini DOP Bagnoli Piazza Marconi, 63 35023 Bagnoli di Sopra (PD) Tel: +39 049.5380008 www.consorziovinidocbagnoli.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

Vinificatori : 2 Imbottigliatori : 2 Produzione (hl) 14

Fatturato (€) 2.424 Superficie (ha) 48,00 Dati Qualivita - Ismea

358

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bagnoli Friularo DOP o Friularo Bagnoli DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Rosso, Passito e Vendemmia Tardiva. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bagnoli Friularo DOP o Friularo Bagnoli DOP Rosso ha un colore rubino scuro, intenso; i profumi fruttati virano dalla mora alla ciliegia con una leggera speziatura; in bocca ha un tannino vivo, con un’acidità molto intensa e un retrogusto importante di frutta rossa. Può presentare le menzioni Classico, Riserva e Classico Riserva. Il Bagnoli Friularo DOP o Friularo Bagnoli DOP Passito è di colore rubino scuro, impenetrabile; l’impatto al naso ricorda note scure e di ciliegia, spezie dolci e sensazioni di erbe aromatiche; al gusto è equilibrato, con i rimandi di frutta, datteri e liquirizia che si appoggiano a un tannino vivo ma levigato, con un’acidità equilibrata. Può presentare la menzione Classico. Il Bagnoli Friularo DOP o Friularo Bagnoli DOP Vendemmia Tardiva si presenta con un colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l’invecchiamento; al naso ha intensi profumi di frutti appassiti e spezie dolci; al gusto è molto fresco, pieno, vellutato e intenso. Può presentare la menzione Classico. La tipologia Bagnoli Friularo DOP o Friularo Bagnoli DOP Passito è ottenuta mediante appassimento naturale delle uve sulle viti o in locali idonei; per l’appassimento delle uve ci si può avvalere anche di sistemi di condizionamento ambientale purché operanti a temperature analoghe a quelle riscontrabili nel corso dei processi tradizionali di appassimento. Le uve destinate all’appassimento non possono essere pigiate in data antecedente all’8 dicembre. I vini Bagnoli Friularo DOP o Friularo Bagnoli DOP, nelle tipologie Rosso (anche Classico) e Vendemmia Tardiva (anche Classico), devono essere sottoposti a un periodo di invecchiamento di almeno 12 mesi e, per i vini con menzione Riserva, di non meno di 24 mesi di cui 12 mesi in botte, tutti a decorrere dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve. Il Bagnoli Friularo DOP o Friularo Bagnoli DOP Passito (anche Classico) non potrà essere immesso al consumo prima di un periodo di maturazione e affinamento di almeno due anni in botte, a decorrere dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve. La tipologia Bagnoli Friularo DOP o Friularo Bagnoli DOP Vendemmia Tardiva è riservata esclusivamente al vino prodotto con almeno il 60% delle uve raccolte e vinificate, come è tradizione, dopo l’estate di San Martino (11 novembre). Nella preparazione dei vini Bagnoli Friularo DOP o Friularo Bagnoli DOP, diversi dalle tipologie Passito

e Vendemmia Tardiva, possono essere utilizzate uve sottoposte ad appassimento fino a un massimo del 50% dell’intera partita. UVAGGIO Rosso (anche Riserva, Classico, Classico Riserva), Passito (anche Classico), Vendemmia Tardiva (anche Classico): Raboso Piave minimo 90%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 10%. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Bagnoli Friularo DOP o Friularo Bagnoli DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bagnoli Friularo DOP o Friularo Bagnoli DOP comprende l’intero territorio dei comuni di Agna, Arre, Bagnoli di Sopra, Battaglia Terme, Bovolenta, Candiana, Due Carrare, Cartura, Conselve, Monselice, Pernumia, S. Pietro Viminario, Terrassa e Tribano in provincia di Padova, nella regione Veneto.



BARBAGIA IGP

BARBAGIA IGT

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Barbagia IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato e Novello. L’Indicazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Regione Sardegna Assessorato Agricoltura e Foreste agricoltura@regione.sardegna.it

CCIAA Nuoro www.nu.camcom.it cciaa@nu.legalmail.camcom.it

CCIAA Oristano www.or.camcom.it cciaa@or.legalmail.camcom.it

Vinificatori : 2 Imbottigliatori : 2 Produzione (hl) 12

Fatturato (€) 943 Superficie (ha) 1,20 Dati Qualivita - Ismea

360

DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Barbagia IGP Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore che va dal giallo paglierino all’ambrato; al naso è floreale con note di frutti bianchi, caratteristico; al palato offre variazioni dal secco al dolce ed è asciutto, fresco e morbido, di gusto leggermente fruttato. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Barbagia IGP Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore che va dal rosso rubino tenue al rosso granato, coerente con i vitigni impiegati; al naso è pieno, con profumi caratteristici di frutti rossi; al palato è asciutto, sapido, di buon corpo. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Barbagia IGP Rosato, da solo o con la specificazione da vitigno, presenta un colore con tonalità che vanno dal rosa pallido al rosa carico in base al tipo di vinificazione e di vitigni impiegati; i profumi sono delicatamente fruttati; al palato è asciutto, armonico e fresco. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Barbagia IGP Novello, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore che varia da rosso con riflessi violacei a rosso rubino; il profumo è caratteristico; il sapore varia da secco ad abboccato. UVAGGIO I vini a Indicazione Geografica Protetta Barbagia bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni a bacca bianca o rossa, idonei alla coltivazione nell’area interessata. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO I vini Barbagia IGP con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla coltivazione nella regione Sardegna con l’esclusione dei vitigni Cannonau, Carignano, Girò, Malvasia, Monica, Moscato, Nasco, Nuragus, Semida-

no, Vermentino e Vernaccia è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, per almeno 85% dai corrispondenti vitigni. Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e vini sopra indicati, le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Sardegna, sino a un massimo del 15%. I vini a Indicazione Geografica Protetta Barbagia col la specificazione di uno dei vitigni, possono essere prodotti anche nelle tipologie Frizzante nonché Novello per i vini ottenuti da vitigni a bacca rossa. I vini Barbagia IGP con la specificazione del vitigno, oltre alle caratteristiche indicate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Barbagia IGP comprende il territorio dei comuni di Fonni, Gavoi, Lodine, Mamoiada, Nuoro, Oliena, Ollolai, Olzai, Oniferi, Orani, Orgosolo, Orotelli, Ortine, Ottana, Sarule in provincia di Nuoro, nella regione Sardegna.


BARBARESCO DOP

BARBARESCO DOCG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Barbaresco DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Barbaresco DOP è di colore intenso e brillante che sfuma dal rosso rubino al granato; presenta un bouquet di profumi fruttati che ricordano il lampone e la confettura di frutti rossi, le fragole di bosco, il geranio e la viola, ma anche pepe verde, cannella, noce moscata, fieno, legno, nocciola tostata, vaniglia e perfino l’anice; in bocca rivela una trama tannica elegante e sottile, è di corpo, pieno e intenso e con una lunga persistenza. Può presentare la menzione Riserva. Il periodo di invecchiamento minimo obbligatorio, con decorrenza dal primo novembre dell’anno di raccolta, è di 26 mesi (di cui nove in legno) per il Barbaresco DOP e 50 mesi (di cui nove in legno) per il Barbaresco DOP Riserva. UVAGGIO Rosso (anche Riserva): esclusivamente Nebbiolo. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Barbaresco DOP, con specificazione geografica, può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo. Il Barbaresco DOP (anche Riserva) può essere, inoltre, accompagnato dalle seguenti sottodenominazioni geografiche: Albesani, Asili, Ausario, Balluri, Basarin, Bernadot, Bordini, Bricco di Neive, Bricco di Treiso, Bric-Micca, Ca’ Grossa, Canova, Cars, Casot, Castellizzano, Cavanna, Cole, Cottà, Currà, Faset, Fausoni, Ferrere,

Gaia-Principe, Gallina, Garassino, Giacone, Giacosa, Manzola, Marcarini, Marcorino, Martinenga, Meruzzano, Montaribaldi, Montefico, Montersino, Montestefano, Muncagota, Nervo, Ovello, Pajè, Pajorè, Pora, Rabajà, Rabaja-Bas, Rio Sordo, Rivetti, Rizzi, Roccalini, Rocche Massalupo, Rombone, Roncaglie, Roncagliette, Ronchi, San Cristoforo, San Giuliano, San Stunet, Secondine, Serraboella, Serracapelli, Serragrilli, Starderi, Tre Stelle, Trifolera, Valeirano, Vallegrande e Vicenziana. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Barbaresco DOP comprende l’intero territorio dei comuni di Barbaresco, Neive e Treiso e la frazione San Rocco Senodelvio del comune di Alba in provincia di Cuneo, nella regione Piemonte.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero Corso Enotria, 2/c 12051 Alba (CN) Tel: +39 0173.441074

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

152 : Vinificatori 192 : Imbottigliatori Produzione (hl) 30.112

Fatturato (€) 9.109.012 Superficie (ha) 728,00 Dati Qualivita - Ismea

361


BARBERA D’ALBA DOP

BARBERA D’ALBA DOC

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero Corso Enotria, 2/c 12051 Alba (CN) Tel: +39 0173.441074 Fax: +39 0173.361380

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

Vinificatori : 564 Imbottigliatori : 596 Produzione (hl) 84.370

Fatturato (€) 10.553.865 Superficie (ha) 1.598,00 Dati Qualivita - Ismea

362

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Barbera d’Alba DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso.

UVAGGIO Rosso (anche Superiore): Barbera minimo 85%, Nebbiolo massimo 15%.

DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Barbera d’Alba DOP si presenta nel bicchiere con un colore rosso rubino con riflessi tendenti al purpureo; al naso presenta profumi ampi e complessi, con note fruttate che ricordano la mora, la ciliegia, il lampone, il ribes, la fragola e la confettura di frutti rossi, con forti sentori speziati che richiamano la cannella, la vaniglia e il pepe verde; alla degustazione si propone pieno e di buon corpo con una moderata nota tannica e un finale lungo e persistente. Può presentare la menzione Superiore se sottoposto a un periodo di invecchiamento di 12 mesi, di cui quattro in legno, a decorrere dal primo novembre dell’anno di raccolta delle uve. I vini a Denominazione di Origine Protetta Barbera d’Alba con menzione Superiore possono essere immessi al consumo a partire dal primo novembre dell’anno successivo a quello di raccolta delle uve. Le operazioni di vinificazione e di invecchiamento del vino Barbera d’Alba DOP devono essere effettuate all’interno del territorio delle province di Cuneo, Asti e Torino. Nella designazione e presentazione dei vini a Denominazione di Origine Protetta Barbera d’Alba e Barbera d’Alba Superiore, è obbligatorio riportare in etichetta l’indicazione dell’annata di produzione delle uve.

SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Barbera d’Alba DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Barbera d’Alba DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Cuneo, nella regione Piemonte.



BARBERA D’ASTI DOP

BARBERA D’ASTI DOCG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Barbera d’Asti DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso. La Denominazione include anche numerose specificazioni geografiche. TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato Via Morelli, 15 - 14100 Asti Tel: +39 0141 598998 www.viniastimonferrato.it consorzio@viniastimonferrato.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

Vinificatori : 509 Imbottigliatori : 534 Produzione (hl) 166.029

Fatturato (€) 17.897.123 Superficie (ha) 3.600,00 Dati Qualivita - Ismea

364

DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Barbera d’Asti DOP si offre alla vista con un colore rosso rubino tendente al rosso granato con l’invecchiamento; il profumo è intenso, a volte floreale, prevalgono i toni fruttati di ciliegia, di piccoli frutti neri, prugna, che evolvono in sentori di confettura e frutta sotto spirito, quindi note più o meno intense balsamiche e speziate, con la maturazione in legno sviluppa sentori di cannella, cacao e liquirizia; al gusto risulta pieno, complesso, che con l’affinamento in legno esalta tannini dolci e vellutati e una lunga persistenza gusto-olfattiva. Può presentare le menzioni Superiore, Vigna e Superiore Vigna. I vini a Denominazione di Origine Protetta Barbera d’Asti, prima dell’immissione al consumo, devono essere sottoposti a un periodo di invecchiamento la cui durata, a decorrere dal primo novembre dell’anno di raccolta delle uve, è di minimo quattro mesi per il Barbera d’Asti DOP e il Barbera d’Asti DOP con menzione Vigna e di 14 mesi, di cui minimo sei in botti, per i vini con menzione Superiore. Per i vini Barbera d’Asti DOP le operazioni di vinificazione e di invecchiamento devono essere effettuate nell’interno della zona di produzione, tuttavia, tenuto conto delle situazioni tradizionali, è consentito che tali operazioni siano effettuate anche nell’intero territorio della regione Piemonte. UVAGGIO Rosso (anche Superiore): Barbera minimo 90%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 10%.

SPECIFICAZIONI GEOGRAFICHE O SOTTOZONE Il Barbera d’Asti Superiore DOP può essere accompagnato da due specificazioni di sottozone: Tinelle, Colli Astiani o Astiano prodotti in limitati areali che definiscono la sottozona. Tutte e due le specificazioni geografiche presentano la sola tipologia di vino Rosso con Barbera minimo 90% e con l’aggiunta di uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nella regione Piemonte fino a un massimo del 10%. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Barbera d’Asti DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo o nome tradizionale. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Barbera d’Asti DOP comprende il territorio di 118 comuni in provincia di Asti e di 51 comuni in provincia di Alessandria, nella regione Piemonte.


essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo o nome tradizionale.

DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Barbera del Monferrato DOP presenta un colore rosso rubino brillante; al naso prevalgono soprattutto le note fruttate di piccoli frutti di bosco, mora e mirtillo su tutti, ma rilascia anche intensi profumi che virano dal tabacco al caffè, per finire con delle leggere speziature e ricordo di noce moscata; il sapore è dominato dalle bacche scure, nel complesso è un vino fresco, sapido e anche leggermente tannico. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Barbera del Monferrato DOP deve essere vinificato e invecchiato all’interno della zona di produzione, tuttavia, tenuto conto delle situazioni tradizionali, è consentito che tali operazioni siano effettuate nell’ambito dell’intero territorio della regione Piemonte.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Barbera del Monferrato DOP comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alle province di Asti e Alessandria, nella regione Piemonte.

BARBERA DEL MONFERRATO DOP

BARBERA DEL MONFERRATO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Barbera del Monferrato DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

UVAGGIO Rosso (anche Frizzante): Barbera minimo 85%, Freisa e/o Grignolino e/o Dolcetto massimo 15%. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Barbera del Monferrato DOP può

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato Via Morelli, 15 - 14100 Asti Tel: +39 0141 598998 www.viniastimonferrato.it consorzio@viniastimonferrato.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

258 : Vinificatori 288 : Imbottigliatori Produzione (hl) 39.287

Fatturato (€) 3.866.646 Superficie (ha) 910,00 Dati Qualivita - Ismea

365


BARBERA DELMONFERRATO SUPERIORE DOP

BARBERA DEL MONFERRATO SUPERIORE DOCG

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Barbera del Monferrato Superiore DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Barbera del Monferrato Superiore DOP si presenta con un colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; il profumo è intenso e caratteristico con note accentuate di frutti rossi, ciliegia, leggera spezia e talvolta floreali, tendente all’etereo con l’invecchiamento; al gusto è asciutto, di corpo, con nette note fruttate e sentori di cacao e vaniglia che raggiungono un perfetto equilibrio col tempo. Il periodo di invecchiamento minimo obbligatorio, che decorre dal primo novembre dell’anno di raccolta delle uve, è di 14 mesi, di cui almeno sei in botti di legno. Per i vini Barbera del Monferrato Superiore DOP le operazioni di vinificazione e di invecchiamento devono essere effettuate all’interno dei territori della zona di produzione, tuttavia, tenuto conto delle situazioni tradizionali, è consentito che tali operazioni possano essere effettuate nell’ambito dell’intero territorio della regione Piemonte. Nella designazione e presentazione dei vini Barbera del Monferrato Superiore DOP è obbligatoria l’indicazione dell’annata di produzione delle uve. UVAGGIO Rosso: Barbera minimo 85%, Freisa, Grignolino, Dolcetto, da soli o congiuntamente, fino a un massimo del 15%.

Regione Piemonte Settore Colture Agrarie Corso Stati Uniti, 21 10128 Torino www.regione.piemonte.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

Vinificatori : 39 Imbottigliatori : 38 Produzione (hl) 1.173

Fatturato (€) 92.925 Superficie (ha) 35,00 Dati Qualivita - Ismea

366

SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Barbera del Monferrato Superiore DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Barbera del Monferrato Superiore DOP comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alle province di Alessandria e Asti, nella regione Piemonte.


può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo o nome tradizionale.

DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Barco Reale di Carmignano DOP Rosso è di colore rosso rubino più o meno intenso; al naso, caratterizzato da un profumo molto intenso, sviluppa note molto fruttate e speziate; in bocca risulta fruttato e asciutto, ma anche intenso con un tannino avvolgente. Barco Reale di Carmignano DOP Rosato ha colore rosato più o meno carico, a volte con riflessi rosso rubino; al naso si offre con profumi fruttati e spezie dolci più o meno intense; al gusto è asciutto, fresco, con sensazioni di agrumi, anche di cedro candito e armonico.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Barco Reale di Carmignano DOP comprende il territorio dei comuni di Carmignano e Poggio a Caiano in provincia di Prato, nella regione Toscana.

UVAGGIO Rosso, Rosato: Sangiovese minimo 50%, Canaiolo nero massimo 20%, Cabernet Franc e/o Cabernet Sauvignon 10-20%, Trebbiano toscano e/o Malvasia e/o Canaiolo bianco massimo 10%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 10%.

BARCO REALE DI CARMIGNANO DOP

BARCO REALE DI CARMIGNANO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Barco Reale di Carmignano DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Rosso e Rosato.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Barco Reale di Carmignano DOP Consorzio di Tutela dei Vini di Carmignano c/o Assoc. Turistico Proloco P.zza Vittorio Emanuele II, 1 59015 Carmignano (PO) Tel: +39 055.875011

TCA - Toscana Certificazione Agroalimentare S.r.l. Viale Belfiore, 9 - 50144 Firenze Tel: +39 055.368850 Fax: +39 055.330368 www.tca-srl.org

ND : Vinificatori ND : Imbottigliatori Produzione (hl) 2.410

Fatturato (€) 542.364 Superficie (ha) 14,32 Dati Qualivita - Ismea

367


BARDOLINO DOP

BARDOLINO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bardolino DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Rosso, Chiaretto (Rosato), Chiaretto Spumante e Novello. TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio Tutela Vino Bardolino Doc Piazza Matteotti, 8 37011 Bardolino (VR) Tel: +39 045.6212567 www.ilbardolino.com

Siquria SpA Via Mattielli, 11 37038 Soave (VR) Tel: +39 045.4857514 Fax: +39 045.6190646 info@siquria.it

Vinificatori : 144 Imbottigliatori : 201 Produzione (hl) 204.482

Fatturato (€) 18.525.258 Superficie (ha) 2.826,00 Dati Qualivita - Ismea

368

DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bardolino DOP Rosso ha un colore rosso rubino tendente a volte al cerasuolo che si trasforma in granato con l’invecchiamento; al naso sprigiona aromi delicatamente fruttati, con note di ciliegia, marasca, fragola, ribes e accenni di spezie dolci; al palato è asciutto, morbido, con ritorni di frutta rossa croccante e di piccolo frutto, leggermente speziato, equilibrato e fresco. Può presentare la menzione Classico. Il Bardolino DOP Chiaretto (Rosato) ha un caratteristico colore rosa brillante tendente al granato con l’invecchiamento; al naso richiama delicati profumi di piccoli frutti di bosco accompagnati da sottilissime venature speziate come cannella, chiodo di garofano e vaniglia; al palato offre succose sensazioni di frutti rossi, unite a freschezza e bevibilità. Può presentare la menzione Classico. Il Bardolino DOP Chiaretto Spumante ha un colore rosa che diventa più denso con l’invecchiamento e un perlage sottile con grana fine e persistente; al naso regala profumi fruttati di piccoli frutti di bosco dolci e spezie; in bocca offre una piacevole acidità e fragranza del gusto, è un vino sapido e di buona persistenza. È ottenuto con metodi a fermentazione naturale. Il Bardolino DOP Novello ha un colore rosso rubino chiaro; al naso spiccano nette le note di frutta rossa fresca; in bocca ha un caratteristico gusto vinoso, giovane, fruttato e persistente. Può presentare la menzione Classico. Il Bardolino DOP Chiaretto è la versione rosata del Bardolino: viene ottenuto con la vinificazione “in rosa” delle uve, ossia con una minima macerazione delle bucce, che così rilasciano al mosto solo una parte delle loro sostanze coloranti naturali.

UVAGGIO Rosso (anche Classico), Chiaretto (anche Classico), Spumante, Novello (anche Classico): Corvina veronese (Cruina o Corvina) 35-80% (è tuttavia ammesso nella misura massima del 20% la presenza della varietà Corvinone in sostituzione di una pari percentuale di Corvina), Rondinella 10-40%, Molinara fino a un massimo del 15%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 20%, con un limite massimo del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bardolino DOP comprende in tutto o in parte il territorio dei comuni di Bardolino, Garda, Lazise, Affi, Costermano, Cavaion, Torri del Benaco, Caprino, Rivoli Veronese, Pastrengo, Bussolengo, Sona, Sommacampagna, Castelnuovo, Peschiera, Valeggio in provincia di Verona, nella regione Veneto.


interessata fino a un massimo del 20% con il limite massimo del 10% per singolo vitigno.

DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bardolino Superiore DOP ha un colore che varia nelle sfumature porpora per i vini giovani e che tende a schiarire con il processo di maturazione; i profumi dei vini giovani sono contrassegnati da sensazioni erbacee, floreali o fruttate che assumono un aroma molto più complesso se affinati in botte, mentre quelli invecchiati tendono invece a prendere un odore di vaniglia, di spezie e di catrame; al gusto, i vini più giovani sono contrassegnati da un sapore più corposo, mentre dopo l’invecchiamento e l’affinamento in botte tendono verso una maggiore morbidezza ed equilibrio. Può presentare la menzione Classico.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bardolino Superiore DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Verona, nella regione Veneto.

UVAGGIO Rosso (anche Classico): Corvina veronese (Cruina o Corvina) 35-80%, Corvinone massimo 20% in sostituzione di una pari percentuale della varietà Corvina, Rondinella 1040%, Molinara massimo 15%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area

BARDOLINO SUPERIORE DOP

BARDOLINO SUPERIORE DOCG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bardolino Superiore DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio Tutela Vino Bardolino Doc Piazza Matteotti, 8 37011 Bardolino (VR) Tel: +39 045.6212567 www.ilbardolino.com

Siquria SpA Via Mattielli, 11 37038 Soave (VR) Tel: +39 045.4857514 Fax: +39 045.6190646 info@siquria.it

32 : Vinificatori 33 : Imbottigliatori Produzione (hl) 2.418

Fatturato (€) 237.728 Superficie (ha) 34,00 Dati Qualivita - Ismea

369


BARLETTA DOP

BARLETTA DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Barletta DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso (anche Novello), e Rosato. La Denominazione include anche le specificazioni da vitigno: Malvasia Bianca e Uva di Troia (o Nero di Troia).

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio per la Tutela del Vino DOP Rosso Barletta c/o Falcone Vini, c. p. 542 - 70051 Barletta (BT) Tel: +39 0883.349553

CCIAA Bari Corso Cavour, 2 70121 Bari Tel: +39 080.2174111 Fax: +39 080.2174228 cciaa@ba.legalmail.camcom.it

Vinificatori : 2 Imbottigliatori : 2 Produzione (hl) 238

Fatturato (€) ND Superficie (ha) 5,99 Dati Qualivita - Ismea

370

DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Barletta DOP Bianco (anche Frizzante) al bicchiere si offre con un colore giallo paglierino che può essere più o meno intenso; al naso profumi floreali si susseguono alla mandorla e alle erbe aromatiche; al gusto è caldo e morbido con sostegno acido e ricordi citrini. Il Barletta DOP Rosso è di colore rubino granato e tende ad assumere riflessi arancio con l’invecchiamento; i profumi sono intensi e richiamano petali di rosa, marasca, gelso rosso e note di mineralità; al palato è caldo e avvolgente con tannini delicati. Può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno due anni, a decorrere dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve, di cui almeno un anno in botti di legno. Il Barletta DOP Novello si presenta con un colore rosso rubino più o meno intenso; al naso i profumi, talvolta fruttati, sono caratteristici del vino giovane; al gusto è asciutto, armonico e gradevole. Il Barletta DOP Rosato (anche Frizzante) si presenta con un colore rosato più o meno intenso; al naso i profumi, talvolta fruttati, sono intensamente vinosi; al gusto è asciutto, armonico, con un finale persistente. UVAGGIO Bianco (anche Frizzante): Malvasia bianca minimo 60%, da solo o con aggiunta di altri vitigni a bacca bianca fino a un massimo del 40%. Rosso (anche Riserva), Rosato (anche Frizzante), Novello: Uva di Troia minimo 70%, da solo o con aggiunta di altri vitigni a bacca nera fino a un massimo del 30%. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO Il Barletta DOP può presentare le specificazioni dei vitigni sottoindicati. Da vitigno bianco: Malvasia bianca minimo 90%, da solo o con aggiunta di altri vitigni a bacca bianca indicati idonei dalla Regione Puglia per la zona Murgia

Centrale fino a un massimo del 10%. È caratterizzato da colore giallo paglierino più o meno intenso; odore delicato, con profumo caratteristico, fruttato e sapore:asciutto, armonico. Da vitigno rosso (anche Riserva): Uva di Troia o Nero di Troia minimo 90%, da solo o con aggiunta di altri vitigni di colore analogo fino a un massimo del 10%, caratterizzato da colore rosso rubino tendente al granato con eventuali riflessi aranciati con l’invecchiamento; odore vinoso caratteristico e sapore asciutto, di corpo armonico. Il Barletta DOP Nero di Troia o Uva di Troia può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno due anni, a decorrere dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve, di cui almeno un anno in botti di legno. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Barletta DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Barletta DOP comprende l’intero territorio del comune di Barletta, San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli, nonché parte del territorio amministrativo di Andria e Trani, nella provincia di BAT, nella regione Puglia.


BAROLO DOP

BAROLO DOCG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Barolo DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Barolo DOP si presenta di colore rosso granato pieno e intenso; al naso si riconoscono la rosa e la viola appassita, piccoli frutti rossi, ciliegie sotto spirito e confettura con note speziate dolci di cannella, pepe e noce moscata; in bocca ritornano i sentori del naso, ai quali si aggiungono vaniglia e talvolta liquirizia, cacao, tabacco e cuoio. L’immissione al consumo è consentita dopo un invecchiamento di almeno tre anni, di cui uno e mezzo in legno di rovere. Può presentare la menzione Riserva, se la fase di invecchiamento è superiore ai cinque anni. La denominazione Barolo DOP può essere seguita dalla menzione Chinato per i vini aromatizzati, preparati utilizzando come base vino Barolo senza aggiunta di mosti o vini non aventi diritto a tale denominazione e con una aromatizzazione tale da consentire, secondo le norme di legge vigenti, il riferimento nella denominazione alla china. UVAGGIO Rosso (anche Riserva, Chinato): Nebbiolo 100%. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Barolo DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo. Il Barolo DOP può, inoltre, essere accompagnato dalle seguenti menzioni geografiche aggiuntive: Albarella, Altenasso o Garblet sué, Annunziata, Arborina, Arione, Ascheri, Bablino, Badarina, Baudana, Berbeisa, BerberaPezzole, Berri, Bettolotti, Boiolo, Borzone, Boscareto, Boscatto, Boschetti, Brandini, Brea, Breri, Bricco Ambrogio, Bricco Boschis, Bricco Chiesa, Bricco Cogni, Bricco delle Viole, Bricco Luciani, Bricco Manescotto, Bricco Manzoni, Bricco Rocca, Bricco Rocche, Bricco San Biagio, Bricco San Giovanni, Bricco San Pietro, Bricco Voghera, Briccolina, Broglio, Brunate, Brunella, Bussia, Campasso, Cannubi, Cannubi Boschis, Cannubi Muscatel, Cannubi San Lorenzo, Cannubi Valletta, Canova, Capalot, Cappallotto, Carpegna, Case Nere, Castagni, Castellero, Castelletto, Castello, Cerequio, Cerrati, Cerretta, Cerviano-Merli, Ciocchini, Ciocchini-Loschetto, Codana, Collaretto, Colombaro, Conca, Corini-Pallaretta, Costabella, Coste di Rose, Coste di Vergne, Crosia, Damiano, del comune di Barolo, del comune di Castiglione Falletto, del comune di Cherasco, del comune di Diano d’Alba, del comune di Grinzane Cavour, del comune di La Morra, del

comune di Monforte d’Alba, del comune di Novello, del comune di Roddi, del comune di Serralunga d’Alba, del comune di Verduno, Drucà, Falletto, Fiasco, Fontanafredda, Fossati, Francia, Gabutti, Galina, Gallaretto, Garretti, Gattera, Giachini, Gianetto, Ginestra, Gramolere, Gustava, La Corte, La Serra, La Vigna, La Volta, Lazzarito, Le Coste, Le Coste di Monforte, Le Turne, Lirano, Liste, Manocino, Mantoetto, Marenca, Margheria, Mariondino, Massara, Meriame, Monprivato, Monrobiolo di Bussia, Montanello, Monvigliero, Mosconi, Neirane, Ornato, Pajagallo, Panerole, Parafada, Parussi, Pernanno, Perno, Piantà, Pira, Pisapola, Prabon, Prapò, Preda, Pugnane, Ravera, Ravera di Monforte, Raviole, Riva Rocca, Rivassi, Rive, Rivette, Rocche dell’Annunziata, Rocche dell’Olmo, Rocche di Castiglione, Rocchettevino, Rodasca, Roere di Santa Maria, Roggeri, Roncaglie, Rué, San Bernardo, San Giacomo, San Giovanni, San Lorenzo, San Lorenzo di Verduno, San Pietro, San Ponzio, San Rocco, Santa Maria, Sant’Anna, Sarmassa, Scarrone, Serra, Serra dei Turchi, Serradenari, Silio, Solanotto, Sorano, Sottocastello di Novello, Teodoro, Terlo, Torriglione, Valentino, Vignane, Vigna Rionda, Vignolo, Villero, Zoccolaio, Zonchetta e Zuncai. Le suddette menzioni geografiche possono essere accompagnate dalla menzione Vigna. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Barolo DOP comprende l’intero territorio dei comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Serralunaga d’Alba e parte dei comuni di Monforte d’Alba, Novello, La Morra, Verduno, Grinzane Cavour, Diano d’Alba, Cherasco, Roddi in provincia di Cuneo, nella regione Piemonte.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero Corso Enotria, 2/c 12051 Alba (CN) Tel: +39 0173.441074 www.langhevini.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

276 : Vinificatori 334 : Imbottigliatori Produzione (hl) 90.471

Fatturato (€) 65.025.752 Superficie (ha) 2.054,00 Dati Qualivita - Ismea

371


BASILICATA IGP

BASILICATA IGT

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Basilicata IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato, Passito Bianco, Passito Rosso, Novello solo su indicazione da vitigno. L’Indicazione include anche numerose specificazioni da vitigno. TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Regione Basilicata Assessorato Agricoltura e Foreste Via Anzio, 44 85100 Potenza Fax: +39 0971.668751

CCIAA Potenza Corso XVIII Agosto, 34 85100 Potenza Tel: +039 0971.412111 Fax: +039 0971.412248 info@pz.camcom.it

Vinificatori : 69 Imbottigliatori : 70 Produzione (hl) 17.063

Fatturato (€) 1.109.107 Superficie (ha) 432,00 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Basilicata IGP Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore giallo che varia dal paglierino chiarissimo al giallo ambrato; al naso è floreale e fruttato di frutti bianchi; al palato, è asciutto, fresco e morbido, di gusto leggermente fruttato. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Basilicata IGP Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore da rosso rubino tenue a rosso granato, corrispondente ai vitigni impiegati; al naso è pieno, con profumi di frutti rossi; al palato è asciutto, sapido e di buon corpo. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Basilicata IGP Rosato, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore da rosa pallido a rosa carico in base al tipo di vinificazione e dei vitigni impiegati; al naso sprigiona profumi delicatamente fruttati; al palato è asciutto, armonico e fresco. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Basilicata IGP Passito Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore giallo tendente ad assumere note ambrate con l’invecchiamento; il profumo è ricco di intense note fruttate; al palato risulta secco, sapido e caratteristico. Il Basilicata IGP Passito Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore rosso rubino carico tendente al granato; il profumo è intenso; al palato si offre dolce, vellutato e armonico. UVAGGIO I vini a Indicazione Geografica Protetta Basilicata bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni a bacca bianca o rossa, idonei alla coltivazione nell’area interessata.

SPECIFICAZIONI DA VITIGNO La IGP Basilicata, con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla coltivazione per la regione Basilicata, con l’esclusione dei vitigni Aglianico e Montepulciano, è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, per almeno l’85% dal corrispondente vitigno. Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione di tali vini le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, non aromatici, idonei e/o in osservazione per la regione Basilicata fino a un massimo del 15%. I vini a Indicazione Geografica Protetta Basilicata con la specificazione di vitigno possono essere prodotti anche nella tipologia Novello limitatamente alla specificazione di vitigno a bacca rossa. I vini Basilicata IGP con la specificazione del vitigno, oltre alle caratteristiche indicate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Basilicata IGP comprende l’intero territorio delle province di Matera e Potenza, nella regione Basilicata.


BENACO BRESCIANO IGP

BENACO BRESCIANO IGT

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Benaco Bresciano IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Passito Bianco e Novello. L’Indicazione include anche numerose specificazioni da vitigno. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Benaco Bresciano IGP Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, si presenta di colore giallo che varia dal paglierino chiaro al giallo carico; al naso è floreale e fruttato di frutti bianchi, delicato; il gusto va dal secco al dolce, è asciutto, vellutato e di gusto leggermente fruttato. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Benaco Bresciano IGP Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore rosso rubino, coerente con i vitigni impiegati; al naso è pieno, con profumi caratteristici di frutti rossi; al palato risulta asciutto, sapido e di buon corpo. Il Benaco Bresciano IGP Passito Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, ha colore giallo paglierino con riflessi dorati; il profumo è intenso e complesso di note fruttate; in bocca si offre dolce e vellutato, morbido. Il Benaco Bresciano IGP Novello, da solo o con la specificazione da vitigno, ha colore rosso rubino brillante con eventuali sfumature violacee; al naso è fruttato, gradevole e caratteristico; al palato si offre piacevolmente fresco e armonico. UVAGGIO I vini a Indicazione Geografica Protetta Benaco Bresciano bianchi e rossi devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni a bacca bianca o rossa, idonei alla coltivazione nell’area interessata. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO La IGP Benaco Bresciano con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla coltivazione per la regione Lombardia, è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti

composti, nell’ambito aziendale per almeno l’85% dai corrispondenti vitigni. Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopra indicati, le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. I vini Benaco Bresciano IGP con la specificazione del vitigno, oltre alle caratteristiche indicate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Benaco Bresciano IGP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Brescia, nella regione Lombardia.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio Valtènesi c/o Ente Vini Bresciani Viale Bornata, 110 25123 Brescia Tel: +39 030.364755 info@entevinibresciani.com

CCPB srl Viale Masini 36 - 40126 Bologna Tel +39 051 6089811 Fax +39 051 254842 www.ccpb.it ccpb@ccpb.it

34 : Vinificatori 38 : Imbottigliatori Produzione (hl) 3.086

Fatturato (€) 251.530 Superficie (ha) 57,46 Dati Qualivita - Ismea

373


BENEVENTO IGP

BENEVENTO IGT

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Benevento IGP o Beneventano IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato, Passito Bianco, Passito Rosso e Novello. L’Indicazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Sannio Consorzio Tutela Vini Via Mario Vetrone 82100 Benevento, Italia Tel. +39 0824 1815763 www.sanniodop.it consorzio@sanniodop.it

Agroqualità S.P.A. V.le Cesare Pavese, 305 00144 Roma Tel: +39 06 54228675 www.agroqualita.it agroqualita@agroqualita.it

Vinificatori : 136 Imbottigliatori : 195 Produzione (hl) 75.007

Fatturato (€) 6.075.549 Superficie (ha) 1.505,00 Dati Qualivita - Ismea

374

DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Benevento IGP o Beneventano IGP Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore da giallo paglierino chiaro a giallo ambrato; al naso è floreale e fruttato con sentori di frutti bianchi; al palato spazia dal secco al dolce ed è asciutto, fresco e morbido, di gusto leggermente fruttato. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Benevento IGP o Beneventano IGP Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore con tonalità che variano dal rosso rubino tenue al rosso granato, corrispondente ai vitigni impiegati; al naso è pieno, secco o abboccato, con profumi caratteristici di frutti rossi; al palato è asciutto, sapido e di buon corpo. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Benevento IGP o Beneventano IGP Rosato, da solo o con la specificazione da vitigno, presenta toni di colore che vanno dal rosa pallido al rosa carico, in base al tipo di vinificazione e di vitigni impiegati; i profumi sono delicatamente fruttati; al palato è asciutto, armonico e fresco. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Benevento IGP o Beneventano IGP Passito Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, ha colore giallo dorato o ambrato; al naso si alternano profumi floreali e note fruttate; al palato è amabile o dolce, ricco di equilibrio e di buon corpo. Il Benevento IGP o Beneventano IGP Passito Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore rosso rubino o granato di intensità variabile; al naso offre sensazioni floreali e fruttate; al palato è amabile o dolce, ricco di equilibrio e di buon corpo. Il Benevento IGP o Beneventano IGP Novello, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore rosso rubino; il profumo è floreale e fruttato; in bocca si offre secco o abboccato, equilibrato. UVAGGIO I vini a Indicazione Geografica Protetta Benevento o Beneventano bianchi, rossi e rosati devono essere otte-

nuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni a bacca bianca o rossa, idonei alla coltivazione nell’area interessata. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO La IGP Benevento o Beneventano con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla coltivazione per la provincia di Benevento, è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale per almeno l’85% dai corrispondenti vitigni. Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopra indicati, le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. I vini Benevento IGP o Beneventano IGP con la specificazione del vitigno, oltre alle caratteristiche indicate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Benevento IGP o Beneventano IGP comprende l’intero territorio della provincia di Benevento, nella regione Campania.


BERGAMASCA IGP

BERGAMASCA IGT

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bergamasca IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato e Novello. L’Indicazione include anche numerose specificazioni da vitigno. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bergamasca IGP Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno è di colore giallo paglierino; al naso è floreale e fruttato con sentori di frutti bianchi; al palato, è asciutto, fresco e morbido e di gusto leggermente fruttato. Il Bergamasca IGP Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, presenta tonalità di rosso rubino brillante, corrispondente ai vitigni impiegati; al naso è pieno, con profumi caratteristici di frutti rossi; al palato è asciutto, sapido e di buon corpo. Il Bergamasca IGP Rosato, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore rosato cerasuolo; i profumi sono delicatamente fruttati; il gusto è asciutto, armonico e fresco. Il Bergamasca IGP Novello, da solo o con la specificazione da vitigno, è di colore rosso rubino; il profumo è intenso e ricco di note fruttate; al palato è asciutto e armonico. UVAGGIO I vini a Indicazione Geografica Protetta Bergamasca bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni a bacca bianca o rossa, idonei alla coltivazione nell’area interessata. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO La IGP Bergamasca con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla coltivazione per la regione Lombardia è riservata ai vini ottenuti da vigneti composti in ambito aziendale per almeno l’85% dal vitigno corrispondente (a esclusione della tipologia Novello). Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopra indicati, le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, non aromatici, idonei alla coltivazione nell’area interessata fino a un massimo del 15%.

I vini Bergamasca IGP con la specificazione del vitigno, oltre alle caratteristiche indicate per i vini del corrispondente colore, devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bergamasca IGP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Bergamo, nella regione Lombardia.

Consorzio Tutela Valcalepio c/o Consorzio Garda Classico Via Bergamo, 10 24060 San Paolo d’Argon (BG) Tel: +39 035.953957 www.valcalepio.org

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

64 : Vinificatori 57 : Imbottigliatori Produzione (hl) 4.321

Fatturato (€) 352.162 Superficie (ha) 113,00 Dati Qualivita - Ismea

375


BETTONA IGP

BETTONA IGT

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bettona IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato, Novello Rosso e Novello Rosato. L’Indicazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Regione Umbria Ass. Agricoltura e Foreste Via M. Angeloni, 61 06124 Perugia Tel: +39 0755.045128

3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria Frazione Pantalla 06059 Todi (PG) Tel: +39 075.8957224 certificazione@parco3a.org

Vinificatori : 1 Imbottigliatori : 1 Produzione (hl) 537

Fatturato (€) 41.510 Superficie (ha) 14,19 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bettona IGP Bianco, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore giallo paglierino con riflessi verdognoli; al naso è delicatamente floreale e fruttato; al gusto è sapido, vivace, fresco, armonico. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Bettona IGP Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore rosso rubino vivace, più o meno intenso, tendente al granato con l’invecchiamento; al naso è fruttato, speziato quando sottoposto a invecchiamento; al gusto è pieno, morbido, armonico e piacevolmente amarognolo, delicatamente erbaceo e tannico. Il Bettona IGP Rosato, da solo o con la specificazione da vitigno, ha un colore rosa cerasuolo luminoso e intenso; al naso si presenta con sentori floreali e delicati richiami fruttati; al gusto è fragrante, sapido e con retrogusto gradevolmente amarognolo. Può presentare anche la versione Novello. Il Bettona IGP Novello Rosso, da solo o con la specificazione da vitigno, si presenta di colore rosso rubino vivace, più o meno intenso, tendente al granato con l’invecchiamento; il profumo è vinoso, delicato e gradevole, speziato quando sottoposto a invecchiamento; al palato è pieno, morbido, fruttato e piacevolmente amarognolo. UVAGGIO I vini a Indicazione Geografica Protetta Bettona bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni idonei alla coltivazione nella regione Umbria. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO La IGP Bettona, con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla coltivazione per la regione Umbria, è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da

vigneti composti, nell’ambito aziendale per almeno l’85% dal corrispondente vitigno. Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopra indicati, le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, idonee alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. L’Indicazione Geografica Protetta Bettona con la specificazione di due vitigni è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, dai corrispondenti vitigni, alla condizione che il vino derivi esclusivamente da uve prodotte dai due vitigni ai quali si vuole fare riferimento, che il quantitativo di uva prodotta da uno dei due vitigni sia comunque superiore al 15% del totale e che l’indicazione dei vitigni venga riportata in etichetta in ordine decrescente rispetto all’effettivo apporto delle uve da questi ottenute. I vini Bettona IGP con la specificazione del vitigno devono presentare le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bettona IGP comprende l’intero territorio del comune di Bettona, in provincia di Perugia nella regione Umbria.


DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bianchello del Metauro DOP Bianco ha un colore giallo paglierino con sfumature verdi; il profumo è tenue e delicato, abbastanza persistente, di frutta fresca e fiori bianchi primaverili; il gusto è secco, molto fresco, armonico, gradevole con delicatissima percezione alcolica. Può presentare la menzione Superiore. Il Bianchello del Metauro DOP Spumante presenta un colore giallo paglierino più o meno intenso e una spuma fine e persistente; al naso ha un odore proprio, delicato, fine, ampio e composito; il sapore va da extra dry a brut, ed è sapido, fresco, fine e armonico. Il Bianchello del Metauro DOP Passito è di colore giallo che va dal paglierino intenso all’ambrato; al naso è caratteristico e intenso; al palato risulta dolce, armonico e vellutato. Per la produzione del Bianchello del Metauro DOP Passito le uve devono essere state sottoposte a un periodo di appassimento che può protrarsi fino al 30 marzo dell’anno successivo a quello della vendemmia e la loro vinificazione non deve essere anteriore al primo novembre dell’anno di produzione delle uve. L’immissione al consumo della tipologia Passito non può avvenire prima del primo dicembre dell’anno successivo a quello di produzione delle uve. L’invec-

chiamento deve avvenire all’interno della zona di vinificazione. UVAGGIO Bianco, Spumante, Passito: Bianchello (Biancame) minimo 95%, Malvasia toscana massimo 5%.

BIANCHELLO DEL METAURO DOP

BIANCHELLO DEL METAURO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bianchello del Metauro DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Spumante e Passito.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bianchello del Metauro DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Pesaro-Urbino, nella regione Marche.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

IMT - Istituto Marchigiano di Tutela Vini Viale dell’Industria, 5 60035 Jesi (AN) Tel: +39 0731.214827 www.imtdoc.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

22 : Vinificatori 29 : Imbottigliatori Produzione (hl) 10.322

Fatturato (€) 1.365.874 Superficie (ha) 204,00 Dati Qualivita - Ismea

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BIANCO CAPENA DOP

BIANCO CAPENA DOC

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

CCIAA Roma Area V Certificazione di prodotti agroalimentari Via Appia Nuova, 218 00179 Roma Tel. +39 06.52082699

CCIAA Roma Area V Certificazione di prodotti agroalimentari Via Appia Nuova, 218 00179 Roma Tel. +39 06.52082699

Vinificatori : ND Imbottigliatori : ND Produzione (hl) 0

Fatturato (€) 0 Superficie (ha) ND Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bianco Capena DOP comprende la sola tipologia di vino Bianco. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bianco Capena DOP ha un colore giallo paglierino brillante; al naso sviluppa note aromatiche intense con riconoscimenti fruttati di mela, nespola e pera per arrivare a tonalità minerali e nocciolate; in bocca è sapido e fresco con una nota fruttata nel finale. Può presentare la menzione Superiore se ottenuto da uve che assicurano una gradazione alcolica complessiva minima naturale di 11,5° e se immesso al consumo con una gradazione alcolica minima complessiva non inferiore a 12°. Le operazioni di vinificazione devono essere effettuate all’interno della zona di produzione delimitata, tuttavia, tenuto conto delle situazioni tradizionali di produzione, è consentito che tali operazioni siano effettuate nell’intero territorio dei comuni, anche se solo in parte, compresi nella zona di produzione delle uve. UVAGGIO Bianco (anche Superiore): Malvasia bianca di Candia e/o Puntinata e/o del Lazio massimo 55%, Trebbiano toscano e/o Trebbiano Romagnolo e/o Trebbiano giallo

massimo 25%; possono concorrere le uve dei vitigni Bellone e/o Bombino (localmente detto Uva di Spagna) massimo 20%. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bianco Capena DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Roma, nella regione Lazio.


DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bianco dell’Empolese DOP Bianco ha un colore giallo paglierino; tra i profumi spicca un fruttato di note di mela, albicocca e agrumi, con leggera sensazione minerale; al gusto è leggermente acidulo, fresco e di buon corpo. Il Bianco dell’Empolese DOP Vin Santo è di colore giallo dorato carico; all’olfatto prevalgono aromi di frutta candita, di creme caramel e spezie; in bocca è amabile e avvolgente. La tipologia Vin Santo prevede che le uve, dopo un’accurata cernita, debbano essere sottoposte ad appassimento naturale; l’appassimento delle uve destinate alla vinificazione, nei limiti consentiti dalle vigenti disposizioni, deve avvenire in locali idonei e deve essere protratto fino a raggiungere un contenuto zuccherino non inferiore al 28%. UVAGGIO Bianco: Trebbiano toscano minimo 60%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 40%. Vin Santo (anche Secco e Amabile): Trebbiano toscano mi-

nimo 60%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 40% a esclusione del Moscato bianco.

BIANCO DELL’EMPOLESE DOP

BIANCO DELL’EMPOLESE DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bianco dell’Empolese DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco e Vin Santo.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bianco dell’Empolese DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Firenze, nella regione Toscana.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Unione Dei Comuni Circondario Dell’Empolese Valdelsa Piazza della Vittoria, 54 50053 Empoli Tel: +39 0571 980311 Fax: +39 0571 9803333 agricoltura@empolese-valdelsa.it

TCA - Toscana Certificazione Agroalimentare S.r.l. Viale Belfiore, 9 - 50144 Firenze Tel: +39 055.368850 Fax: +39 055.330368 www.tca-srl.org

12 : Vinificatori 7 : Imbottigliatori Produzione (hl) 580

Fatturato (€) 207.874 Superficie (ha) 24,97 Dati Qualivita - Ismea

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BIANCO DI CASTELFRANCO EMILIA IGP

BIANCO DI CASTELFRANCO EMILIA IGT

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio di Tutela Vini del Reno Via Vittorio Veneto, 73 41013 Castelfranco Emilia (MO) Tel: +39 059.924320 Fax: +39 059.921354 civcf@tin.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

Vinificatori : 7 Imbottigliatori : 1 Produzione (hl) 7.248

Fatturato (€) 334.858 Superficie (ha) 88,00 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bianco di Castelfranco Emilia IGP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Moscato e Trebbiano (anche Frizzanti). L’Indicazione include anche numerose specificazioni da vitigno. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bianco di Castelfranco Emilia IGP Bianco è di colore giallo paglierino più o meno intenso; al naso è gradevole e delicato; al palato spazia dal secco al dolce, ed è sapido. Il Bianco di Castelfranco Emilia IGP Moscato è di colore giallo paglierino più o meno intenso; al naso è gradevole e delicato; al palato spazia dal secco al dolce, ed è aromatico. Il Bianco di Castelfranco Emilia IGP Trebbiano è di colore giallo paglierino più o meno intenso; al naso è gradevole caratteristico; al palato spazia dal secco al dolce. UVAGGIO Bianco: Montù minimo 60%; possono concorrere uve a bacca bianca provenienti da vitigni idonei alla coltivazione per la regione Emilia-Romagna fino a un massimo del 40%. Moscato: Moscato bianco minimo 85%; possono concorrere uve a bacca bianca provenienti da vitigni idonei alla coltivazione per la regione Emilia-Romagna fino a un massimo del 15%. Trebbiano: Trebbiano minimo 85% possono concorrere

uve a bacca bianca provenienti da vitigni idonei alla coltivazione per la regione Emilia-Romagna fino a un massimo del 15%. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bianco di Castelfranco Emilia IGP comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alle province di Bologna e di Modena, nella regione Emilia-Romagna.



BIANCO DI PITIGLIANO DOP

BIANCO DI PITIGLIANO DOC

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio di tutela Bianco di Pitigliano e Sovana DOP Via Ugolini, 83 - 58017 Pitigliano (GR) Tel: +39 0564.616039 Fax: +39 0564.615596 cmmaremma@gmail.com

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

Vinificatori : 8 Imbottigliatori : 9 Produzione (hl) 10.512

Fatturato (€) 1.322.644 Superficie (ha) 312,00 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bianco di Pitigliano DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Spumante e Vin Santo. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bianco di Pitigliano DOP Bianco ha un colore giallo paglierino più o meno intenso; al naso sviluppa sentori di frutta matura; il sapore è corposo, armonioso, molto alcolico, con un carattere distinto. Può presentare la menzione Superiore se proveniente da uve che assicurino un titolo alcolometrico naturale complessivo minimo non inferiore ai 12°. Il Bianco di Pitigliano DOP Spumante si mostra con un colore giallo paglierino con riflessi verdolini più o meno intensi e con un perlage sottile e consistente; al naso è delicatamente fruttato, fresco, con sensazioni agrumate e di lieviti; al gusto è asciutto, acidulo, con fondo leggermente amarognolo, persistente. Il Bianco di Pitigliano DOP Vin Santo presenta un colore che va dal giallo paglierino all’ambrato o, addirittura, al bruno; al naso è etereo, delicato; il sapore è variabile, dal secco al dolce, vellutato con rotondità più pronunciata per il tipo amabile. Le operazioni di vinificazione delle uve devono essere effettuate all’interno del territorio delimitato. UVAGGIO Bianco (anche Superiore), Spumante, Vin Santo: Trebbiano toscano dal 40% al 100%; Greco, Malvasia bianca

lunga, Verdello, Grechetto, Ansonica, Chardonnay, Sauvignon, Viognier, Pinot bianco e Riesling italico, da soli o congiuntamente, da 0 a 60%. Possono concorrere alla produzione di detti vini, fino a un massimo del 15%, le uve a bacca bianca provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bianco di Pitigliano DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Grosseto, nella regione Toscana.


BIFERNO DOP

BIFERNO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Biferno DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso e Rosato. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Biferno DOP Bianco ha un colore giallo paglierino brillante; al naso esprime un bouquet intenso e aromatico con note floreali, di frutti tropicali e con una sensazione di lime sul finale; in bocca è sapido, armonico, di buon corpo e si offre al palato con una nota di acidità. Il Biferno DOP Rosso ha un colore rosso rubino con lievi riflessi granato; al naso è ampio e intenso con note di frutta matura, marasca e prugna, sensazioni di vaniglia, spezie dolci e liquirizia; al palato è morbido, caldo, rotondo, giustamente tannico. Può presentare le menzioni Riserva e Superiore. Il Biferno DOP Rosso recante la menzione Riserva deve aver subito un periodo di invecchiamento di almeno tre anni dal primo novembre dell’anno di raccolta delle uve. Il Biferno DOP Rosato ha un colore rosa brillante carico; i profumi ricordano i frutti estivi, soprattutto amarene e lamponi; al gusto è strutturato, pieno e con una sensazione di acidità rafforzata da una fresca persistenza. UVAGGIO Bianco: Trebbiano toscano 60-70%, Malvasia bianca massimo 10%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione

nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 40%. Rosso (anche Riserva e Superiore), Rosato: Montepulciano 70-80%, Aglianico 15-20%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Biferno DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Campobasso, nella regione Molise.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio per la valorizzazione dei Vini D.O.C. Molise c/o Unioncamere Molise Piazza della Vittoria, 1 86100 Campobasso (CB) Tel: +39 0874 471227

CCIAA Campobasso Piazza della Vittoria, 1 86100 Campobasso (CB) Tel: +39 0874.4711 Fax: +39 0874.471245 controllo.vini@cb.camcom.it

ND : Vinificatori ND : Imbottigliatori Produzione (hl) 3.100

Fatturato (€) 326.760 Superficie (ha) 22,67 Dati Qualivita - Ismea

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BIVONGI DOP

BIVONGI DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bivongi DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato e Novello.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

CCIAA Reggio Calabria Via T. Campanella, 12 89125 Reggio Calabria Tel: +39 0965.384111 Fax: +39 0965.384200

CCIAA Reggio Calabria Via T. Campanella, 12 89125 Reggio Calabria Tel: +39 0965.384111 Fax: +39 0965.384200

Vinificatori : ND Imbottigliatori : ND Produzione (hl) 533

Fatturato (€) 78.786 Superficie (ha) 12,94 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bivongi DOP Bianco ha un colore giallo paglierino intenso; i profumi sono fruttati con sentore di nespola e floreari di glicine e lilium, con tratti minerali; in bocca è fresco e coerente al naso, con una buona permanenza fruttata. Il Bivongi DOP Rosso ha un colore rosso rubino screziato di riflessi porpora; al naso rilascia sensazioni di mora matura, toni balsamici e speziati su fondo minerale; al gusto è caldo e morbido, con tannini arrotondati e presenza di toni fruttati. Può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno due anni a decorrere dal primo novembre dell’annata di produzione delle uve. Il Bivongi DOP Rosato ha un colore rosa buccia di cipolla più o meno intenso; al naso è vinoso con note floreali e fruttate di piccoli frutti rossi freschi; al palato si presenta asciutto, gradevole e fruttato. Il Bivongi DOP Novello si presenta di colore rosso rubino più o meno intenso; al naso si propone con delicate sensazioni fruttate; al gusto è asciutto o morbido, fruttato, fresco e armonico. UVAGGIO Bianco: Greco bianco e/o Guardavalle (localmente detto Uva Greca) e/o Montonico (localmente detto Mantonico bianco), 30-50%, Malvasia bianca e/o Ansonica 30-50%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 30%. Rosso (anche Riserva), Novello: Greco nero (localmente detto Maglioccone) e/o Gaglioppo (localmente detto Magliocco) 30-50%, Nocera e/o Calabrese (localmente detto Nero d’Avola o Mantonico nero) e/o Castiglione 3050%, con aggiunta di altri vitigni raccomandati a bacca nera fino a un massimo del 10% e altri vitigni raccomandati a bacca bianca fino a un massimo del 15%.

Rosato: Greco nero (localmente detto Maglioccone) e/o Gaglioppo (localmente detto Magliocco) 30-50%, Nocera e/o Calabrese (localmente detto Nero d’Avola o Mantonico nero) e/o Castiglione 30-50%, con aggiunta di altri vitigni raccomandati a bacca nera fino a un massimo del 10% e altri vitigni raccomandati a bacca bianca fino a un massimo del 15%.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bivongi DOP comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alle province di Reggio Calabria e Catanzaro, nella regione Calabria.


BOCA DOP

BOCA DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Boca DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Boca DOP si distingue per il colore rosso rubino con riflessi granato; ai profumi decisi di frutti rossi si uniscono sentori di erbe aromatiche, delicate spezie e note agrumate; in bocca è fresco, pieno, con ricchezza di frutta e toni balsamici sostenuti da abbondanti tannini. Può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di invecchiamento obbligatorio di 46 mesi, di cui almeno 24 in legno a decorrere dal primo novembre dell’anno di raccolta delle uve. Per i vini a Denominazione di Origine Protetta Boca è previsto un periodo di invecchiamento obbligatorio pari a 34 mesi, dei quali 18 in legno, a partire dal primo novembre dell’anno di raccolta delle uve. L’immissione al consumo dei vini Boca DOP è consentita a partire dal primo settembre del terzo anno successivo a quello della produzione delle uve; per i vini Boca DOP con menzione Riserva la data di immissione al consumo è spostata al primo settembre del quarto anno successivo a quello della vendemmia.

SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Boca DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Boca DOP comprende tutto il territorio di Boca e parte del territorio dei comuni di Maggiora, Cavallirio, Prato Sesia e Grignasco in provincia di Novara, nella regione Piemonte.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

UVAGGIO Rosso (anche Riserva): Nebbiolo (Spanna) dal 70 al 90%, Vespolina e Uva rara (Bonarda novarese), da sole o congiuntamente, da un minimo del 10% a un massimo del 30%.

Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte Palazzo Gallarati Piazza Castello, 47 28074 Ghemme (NO) Tel: +39 0163.841750 Fax: +39 0163.841750

Agroqualità S.P.A. V.le Cesare Pavese, 305 00144 Roma Tel: +39 06 54228675 www.agroqualita.it agroqualita@agroqualita.it

13 : Vinificatori 12 : Imbottigliatori Produzione (hl) 171

Fatturato (€) 18.616 Superficie (ha) 11,95 Dati Qualivita - Ismea

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BOLGHERI DOP

BOLGHERI DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bolgheri DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosso Superiore e Rosato. La Denominazione ricomprende anche due specifiche da vitigno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

O BOLGHERI

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DOC CONSORZIO DI TUTELA

Consorzio di tutela dei Vini Bolgheri DOP Via San Guido, 3/A - 57020 Bolgheri (LI) Tel: +39 0565.749600 Fax: +39 0565.749600 www.bolgheridoc.com consorzio@bolgheridoc.com

CCIAA Livorno Piazza del Municipio, 48 57123 Livorno Tel: +39 0586.231111 Fax: +39 0586.231229 agricoltura@li.camcom.it

Vinificatori : ND Imbottigliatori : ND Produzione (hl) 42.114

Fatturato (€) 36.964.299 Superficie (ha) 887,82 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bolgheri DOP Bianco è di colore giallo paglierino pieno e luminoso; il profumo è fine e intenso, con netti richiami di frutta a polpa bianca, la pesca su tutti, con sensazioni di pan brioche a integrare il classico sentore di mandorla tostata; il gusto è pieno ed equilibrato, morbido e di grande persistenza gusto-olfattiva. Il Bolgheri DOP Rosso ha un colore rosso rubino intenso, con riflessi granati; i profumi sono fini, di grande complessità ed evidenzia note di frutti neri maturi come mora, prugna, cassis con sfumature di tabacco dolce e spezie ben armonizzate tra loro; al gusto è pieno e armonico, morbido ed elegante, dal finale lungamente persistente. Il Bolgheri DOP Rosso Superiore è di colore rosso rubino intenso o granato; al naso è vinoso, ricco ed elegante; al palato si presenta asciutto, pieno, robusto e armonico con buona struttura. Questa tipologia deve essere sottoposta a un periodo di invecchiamento di almeno 2 anni, a decorrere dal primo gennaio successivo all’annata di produzione delle uve, di cui almeno 1 in botti di rovere. Il Bolgheri DOP Rosato ha un colore rosa da intenso a delicato; al naso si percepiscono profumi delicati di frutti rossi, frutti di bosco e speziature; in bocca è morbido con una definita nota di freschezza, con richiami floreali e di caramella. UVAGGIO Bianco: Vermentino massimo 70%, Sauvignon massimo 40%, Trebbiano toscano massimo 40%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 30%. Rosso (anche Superiore), Rosato: Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc massimo 100%, Syrah massimo 50%, Sangiovese massimo 50%, da soli o

con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 30%. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO Il Bolgheri DOP può presentare le specificazioni dei vitigni sottoindicati. Da vitigno bianco: Vermentino, Sauvignon, minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno e del terroir di provenienza. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Bolgheri DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo o nome tradizionale. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bolgheri DOP comprende parte del territorio del comune di Castagneto Carducci in provincia di Livorno, nella regione Toscana.


DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bolgheri Sassicaia DOP ha un colore rosso rubino intenso granato; al naso è caratterizzato da profumi di frutti rossi maturi, visciola e amarena su una base leggermente alcolica, poi spezie dolci, sottobosco, tabacco, cuoio, cioccolato; la bocca è setosa, si percepisce il frutto e la spezia, ma anche un leggero cuoio e cioccolato, spezie e un tannino fine ed elegante, con una lunga e complessa persistenza. Il Bolgheri Sassicaia DOP non può essere immesso al consumo se non dopo essere stato sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno 2 anni a partire dal primo gennaio dell’anno successivo a quello di produzione delle uve di cui almeno 18 mesi in botti di rovere di capacità non superiore ai 225 litri e 6 mesi di affinamento in bottiglia. UVAGGIO Rosso: Cabernet Sauvignon minimo 80%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito della provincia di Livorno, fino a un massimo del 20%.

BOLGHERI SASSICAIA DOP

BOLGHERI SASSICAIA DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bolgheri Sassicaia DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso.

SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Bolgheri Sassicaia DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo o nome tradizionale. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bolgheri Sassicaia DOP comprende parte del territorio del comune di Castagneto Carducci in provincia di Livorno, nella regione Toscana.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO CONSORZIO BOLGHERI

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DOC CONSORZIO DI TUTELA

Consorzio di tutela dei Vini Bolgheri DOP Via San Guido, 3/A - 57020 Bolgheri (LI) Tel: +39 0565.749600 Fax: +39 0565.749600 www.bolgheridoc.com consorzio@bolgheridoc.com

CCIAA Livorno Piazza del Municipio, 48 57123 Livorno Tel: +39 0586.231111 Fax: +39 0586.231229 agricoltura@li.camcom.it

ND : Vinificatori ND : Imbottigliatori Produzione (hl) 0

Fatturato (€) 0 Superficie (ha) ND Dati Qualivita - Ismea

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BONARDA DELL’OLTREPÒ PAVESE DOP

BONARDA DELL’OLTREPÒ PAVESE DOC

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO La Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO La Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOP si presenta di color rosso porpora brillante; al naso si evidenzia una fitta trama di frutti rossi; al gusto è piacevole e con un ritorno di frutti rossi che persiste nel finale. Può presentare anche la versione Frizzante. La menzione Vivace si riscontra nei vini che risultano effervescenti a causa dell’anidride carbonica in essi contenuta, grazie a un processo di fermentazione esclusivo e naturale, secondo quanto previsto dalla vigente normativa comunitaria. Le operazioni di vinificazione devono essere effettuate nei comuni interni alla zona di produzione, ma tenuto conto delle situazioni tradizionali è consentito che tali operazioni siano effettuate nell’intero territorio della provincia di Pavia. UVAGGIO Rosso (anche Frizzante): Croatina minimo 85%, Barbera, Ughetta (Vespolina), Uva rara, da soli o congiuntamente fino a un Massimo del 15%.

Consorzio Tutela Vini Oltrepò Via Riccagioia 48 27050 Terrazza Coste (PV) Tel: +39 0383.77028 www.vinioltrepo.it info@vinoltrepo.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

Vinificatori : 275 Imbottigliatori : 290 Produzione (hl) 171.490

Fatturato (€) 11.396.997 Superficie (ha) 2.697,00 Dati Qualivita - Ismea

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SPECIFICZIONI AGGIUNTIVE La Denominazione di Origine Protetta Bonarda dell’Ol-

trepò Pavese è contraddistinta obbligatoriamente dal marchio collettivo in abbinamento inscindibile con la denominazione. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOP comprende il territorio di numerosi comuni sulla fascia collinare dell’Oltrepò Pavese in provincia di Pavia, nella regione Lombardia.


DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bosco Eliceo DOP Bianco ha un colore giallo paglierino chiaro; il profumo è delicato con sensazioni floreali e di frutta a polpa bianca, gradevole, non molto intenso; il sapore è secco o amabile, gradevolmente armonico. Può presentare anche la versione Frizzante. Il Bosco Eliceo DOP Rosso con menzione del vitigno ha caratteristiche organolettiche tipiche delle uve e del terroir di provenienza. Le operazioni di vinificazione devono essere effettuate all’interno della zona di produzione, tuttavia, tenuto conto delle situazioni tradizionali di produzione, è consentito che tali operazioni siano effettuate nell’ambito dell’intero territorio delle province di Ferrara e Ravenna. UVAGGIO Bianco (anche Frizzante): Trebbiano Romagnolo minimo 70%, Sauvignon, Malvasia bianca di Candia massimo 30%, da soli o congiuntamente. Possono concorrere uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 5%. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO Il Bosco Eliceo DOP può presentare le specificazioni dei vitigni sottoindicati.

Da vitigno bianco: Sauvignon, minimo 85%, eventualmente Trebbiano romagnolo massimo 15%. Da vitigno rosso: Fortana (anche Frizzante), Merlot, minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno e del terroir di provenienza.

BOSCO ELICEO DOP

BOSCO ELICEO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bosco Eliceo DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso (solo con indicazione da vitigno). La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bosco Eliceo DOP comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alle province di Ferrara e Ravenna, nella regione Emilia-Romagna.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio per la Tutela Vini DOP del Bosco Eliceo c/o CCIAA Ferrara Via Borgoleoni, 11 - 44011 Ferrara (FE) Tel: +39 0532 328053 www.consorzioboscoeliceo.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

5 : Vinificatori 5 : Imbottigliatori Produzione (hl) 1.025

Fatturato (€) 77.060 Superficie (ha) 38,00 Dati Qualivita - Ismea

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BOTTICINO DOP

BOTTICINO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Botticino DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio Botticino c/o Ente Vini Bresciani Viale della Bornata, 110 25123 Brescia (BS) Tel: +39 030 364755 info@consorziobotticino.it www.consorziobotticino.it

CCPB srl Viale Masini 36 - 40126 Bologna Tel +39 051 6089811 Fax +39 051 254842 www.ccpb.it ccpb@ccpb.it

Vinificatori : 9 Imbottigliatori : 9 Produzione (hl) 565

Fatturato (€) 108.147 Superficie (ha) 24,00 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Botticino DOP presenta un colore rosso rubino carico con riflessi granati; al naso sprigiona intensi profumi di frutti, marasca e ribes; in bocca è asciutto, sapido, con ritorni di frutta e note speziate di pepe. Può presentare la menzione Riserva quando viene sottoposto a un periodo d’invecchiamento obbligatorio di almeno due anni, possibile anche in botti di legno, a partire dal primo novembre dell’anno di produzione delle uve. Il Botticino DOP non può essere immesso al consumo prima del primo giugno successivo all’anno di vendemmia. UVAGGIO Rosso (anche Riserva): Barbera minimo 30%, Schiava gentile minimo 10%, Marzemino minimo 20%, Sangiovese minimo 10%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 10%.

SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Botticino DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Botticino DOP comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Brescia, nella regione Lombardia.


DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Brachetto d’Acqui DOP o Acqui DOP Rosso ha colori porpora o rubino con riflessi violacei; i profumi sono di frutta matura e di rosa; al gusto è fresco e piacevole, delicatamente dolce. Il Brachetto d’Acqui DOP o Acqui DOP Spumante si presenta di colore rosso rubino di media intensità tendente al granato chiaro o rosato e con una spuma fine, persistente e brillante; al naso si evidenzia un aroma muschiato molto delicato; al gusto è dolce, morbido, delicato e caratteristico. La spumantizzazione deve essere ottenuta con il metodo della fermentazione naturale in autoclave o in bottiglia. Il Brachetto d’Acqui DOP o Acqui DOP Passito ha un colore rosso rubino di media intensità che talvolta può essere tendente al granato; al naso offre un aroma muschiato, molto delicato e caratteristico del vitigno Brachetto, con leggero sentore di legno; al palato è dolce, armonico, vellutato e con possibile sentore di legno. L’appassimento delle uve destinate alla produzione del Brachetto d’Acqui DOP o Acqui DOP Passito può essere condotto sulla pianta e/o in ambienti atti a favorire le condizioni ottimali per la conservazione e l’appassimento. Non può essere immesso al consumo prima del primo ottobre dell’anno successivo a quello di produzione delle uve.

UVAGGIO Rosso, Spumante, Passito: Brachetto minimo 97% da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 3%. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Brachetto d’Acqui DOP o Acqui DOP comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alle province di Asti e Alessandria, nella regione Piemonte.

BRACHETTO D’ACQUI DOP

BRACHETTO D’ACQUI DOCG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Brachetto d’Acqui DOP o Acqui DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Rosso, Spumante e Passito.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio Tutela Brachetto d’Acqui P.zza A. Levi, 7 15011 Acqui Terme (AL) Tel: +39 0141.594842 www.brachettodacqui.com

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

45 : Vinificatori 46 : Imbottigliatori Produzione (hl) 22.613

Fatturato (€) 3.882.599 Superficie (ha) 650,00 Dati Qualivita - Ismea

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BRAMATERRA DOP

BRAMATERRA DOC

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte Palazzo Gallarati Piazza Castello, 47 28074 Ghemme (NO) Tel: +39 0163.841750 www.consnebbiolialtop.it

Agroqualità S.P.A. V.le Cesare Pavese, 305 00144 Roma Tel: +39 06 54228675 www.agroqualita.it agroqualita@agroqualita.it

Vinificatori : 18 Imbottigliatori : 15 Produzione (hl) 401

Fatturato (€) 87.057 Superficie (ha) 22,57 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Bramaterra DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Bramaterra DOP ha un colore granato vivace; al naso si distingue per i profumi fruttati e di confettura di mirtilli, spezie e note balsamiche; in bocca il frutto fonde delicatamente nella liquirizia e nelle spezie in una calda mineralità con finale sapido. Può presentare la menzione Riserva. Il Bramaterra DOP deve essere sottoposto a un periodo di invecchiamento di 22 mesi di cui 18 in legno a decorrere dal primo novembre dell’anno di raccolta delle uve; il Bramaterra DOP Riserva deve essere sottoposto a un periodo di invecchiamento di 34 mesi di cui 24 in legno a decorrere dal primo novembre dell’anno di raccolta delle uve. L’immissione al consumo dei vini Bramaterra DOP è consentita dal primo settembre del secondo anno successivo a quello della raccolta dell’uva; per il Bramaterra DOP con menzione Riserva la data è spostata al primo settembre del terzo anno successivo a quello di raccolta delle uve. UVAGGIO Rosso (anche Riserva): Nebbiolo (localmente detto Spanna) 50-80%, Croatina fino a un Massimo del 30%, Uva rara (Bonarda novarese) e Vespolina, da sole o congiuntamente, fino a un massimo del 20%.

SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Bramaterra DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Bramaterra DOP comprende il territorio dei comuni di Masserano, Brusnengo, Curino, Villa del Bosco, Sostegno in provincia di Biella e dei comuni di Roasio e Lozzolo in provincia di Vercelli, nella regione Piemonte.


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