Articolo 25 Aprile 2023

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Articolo 25 aprile

Firenze - liceo classico Michelangiolo - 18 febbraio 2023

Cosa è successo

Stando a una prima ricostruzione della polizia, due ragazzi, studenti maggiorenni del liceo appartenenti al collettivo Sum, sarebbero stati aggrediti davanti alla scuola in via della Colonna da alcuni militanti di estrema destra, esterni al liceo classico fiorentino, che stavano effettuando un volantinaggio non autorizzato dalla questura in una piazza non distante dalla strada in cui si trova la scuola Gli adulti, almeno sei, si sarebbero fatti avanti quando alcuni degli studenti del Michelangelo appartenenti al Sum, il collettivo Studenti uniti Michelangelo, si sarebbero avvicinati La reazione sarebbe stata immediata

L’intervento di un’insegnante, che ha cercato di fermare gli aggressori, ha probabilmente evitato che le violenze durassero di più. Avvertita dalla preside del liceo, la Digos avrebbe identificato sei persone appartenenti, secondo quanto scritto dal presidente della regione Toscana, Eugenio Giani – «ad Azione studentesca»

La risposta della politica

“Un'aggressione squadrista di questa gravità e davanti ad una scuola è un fatto intollerabile".

A parlare per primo dopo l’aggressione è stato il sindaco Dario Nardella, che ha condannato le violenze Dopo di lui si sono mossi tantissimi altri esponenti della politica, anche nazionale, e la notizia ha suscitato una valanga di reazioni, dal Pd a Fratelli d’Italia

A schierarsi dalla parte degli studenti sono stati personaggi appartenenti alla sinistra, tra i quali il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente della regione Toscana Eugenio Giani, la segretaria del Pd toscano e vice presidente dei deputati dem Simona Bonafè.

Questi politici hanno attaccato il governo per il silenzio mantenuto inizialmente sull’episodio, con il dem Emiliano Fossi che chiama in causa direttamente la premier Giorgia Meloni:

«Un’aggressione inaccettabile, una preoccupante recrudescenza squadrista: presenterò un’interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi», ha detto il parlamentare «Non possiamo chiudere gli occhi davanti ad adulti che prendono a calci e pugni studenti Pensavamo che certi fatti appartenessero al passato di questo Paese, invece ci ritroviamo ancora a fare i conti con un’estrema destra aggressiva. Segnalo che la premier Giorgia Meloni parla di tutto ma non ha mai detto una parola contro i movimenti post fascisti»

«Vedo che FdI di Firenze parlando dell’aggressione agli studenti del liceo fiorentino

Michelangelo parla di ‘scontri’? Ma con quale coraggio dicono queste cose? Se vogliono possiamo rimandargli il video dell’episodio È stata un’aggressione, non cerchino di confondere le acque», afferma invece il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, che sulla vicenda sta preparando un’interrogazione parlamentare ai ministri Piantedosi e Valditara «Se poi corrispondono al vero – ha proseguito il leader di SI – le notizie che circolano in rete che i responsabili della violenza siano legati al Casaggi e al movimento giovanile di Fratelli d’Italia, e addirittura

alcuni siano membri della Consulta Provinciale degli Studenti, la vicenda assume proporzioni ancora più gravi ed allarmanti».

Il coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia Firenze esprime "profondo rammarico per gli scontri avvenuti stamani nei pressi del liceo Michelangelo e condanna ogni forma di violenza da chiunque esercitata". "La politica deve essere strumento di confronto anche aspro e duro ma non può e non deve travalicare mai in scontro fisico e limitazione della libertà di espressione altrui E nessuno ha nostalgia della stagione della violenza politica che ha segnato troppo a lungo la storia d'Italia - ha commentato Jacopo Cellai, coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia - Al contempo auspichiamo che venga fatta chiarezza sull'episodio con la corretta ricostruzione dei fatti e auspichiamo che tutti, soprattutto coloro che rivestono incarichi istituzionali come il sindaco di Firenze, abbiano accortezza nel commentare l'accaduto senza additare responsabilità prima che le stesse siano acclarate, cosa che rischia soltanto di alimentare ulteriormente un clima già troppo pesante"

Il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parla di “gravi aggressioni neofasciste” “Una vera e propria spedizione punitiva - prosegue il leader di SI - verso degli studenti del collettivo di quella scuola: ora gli squadristi siano assicurati alla giustizia, sia individuato il gruppo organizzato di cui fanno parte ed eventuali agganci politici Alla politica e alle istituzioni, di Firenze e non solo, spetta il compito di respingere ed isolare i tentativi sempre più diffusi di riorganizzazione dell`area neofascista, che pensa di essere impunita".

"Le organizzazioni neofasciste, lo ribadisco ancora una volta, devono essere sciolte, e le sedi da cui partono le spedizioni punitive devono essere chiuse Su questa vicenda - ha concluso Fratoianni - presenteremo subito un`interrogazione al ministro dell`interno"

La posizione del ministro dell'istruzione e del merito Valditara

Una lettera «del tutto impropria» Perché «non compete a una preside lanciare messaggi di questo tipo» Lo ha detto a Mattino 5 il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Valditara, parlando della missiva aperta della dirigente scolastica del liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Firenze Annalisa Savino. La preside ha scritto riguardo l‘aggressione da parte del gruppo di destra Azione studentesca al liceo classico “Michelangiolo”, lo scorso 18 febbraio La preside Savino ha citato Gramsci e ha esortato i suoi studenti a reagire, perché «questo disgustoso rigurgito – fascista – non passa da sé» Si legge nella circolare: «”Odio gli indifferenti” diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee Siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni». Per Valditara però Savino ha sbagliato: «Il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo o con il nazismo Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure» Per Valditara si tratta di «lettere ridicole Vanno prese per quello che sono, un atto di propaganda, ma se l’atteggiamento dovesse persistere andando al di là dei confini istituzionali, allora vediamo se prendere o meno delle misure».

Milano - liceo Einstein

Il 5 marzo due membri del collettivo il Nodo del liceo Einstein di Milano hanno subito un’aggressione vile da parte di alcuni fascisti al parco Ravizza Fortunatamente non hanno avuto conseguenze fisiche gravi. Eventi come questo sottolineano come sia necessario costruire un percorso di lotta antifascista all’interno delle scuole Lo sdoganamento del fascismo è frutto sia dell’ascesa di forze di estrema destra al governa, ma anche e soprattutto delle politiche promosse dai governi di centrodestra e centrosinistra che si sono susseguiti negli ultimi anni. Questi hanno infatti promosso materialmente misure antipopolari, come quelle che inaspriscono la precarietà sociale, sia ideologicamente

Aspettando il 25 aprile - le parole di Teresa Vergalli, partigiana

"E' un 25 aprile diverso dalle altre feste di Liberazione L'attuale governo di destra non ha mai fatto i conti con il fascismo storico, la premier non riesce neppure a pronunciare la parola antifascisti, e il presidente del Senato non perde occasione per gettare ombre sulla Resistenza. Per me tutto questo è solo un grande dolore, una sofferenza sorda che oscura tutto il resto Ma mi chiedo: cosa non abbiamo fatto abbastanza?”

A interrogarsi sull’immaturità del Paese è Teresa Vergalli, classe 1927; con il nome in codice Annuska partecipò, giovanissima, alla guerra di liberazione. Oggi ha 95 anni e in un’intervista rilasciata a Simonetta Fiori, giornalista de “la Repubblica”, spiega perché oggi bisogna raccontarla di nuovo e come sia ancora attuale la battaglia per i diritti dei cittadini :

"C'è chi vuole cambiare il patto di memoria con gli italiani. Non bisogna darla mai per scontata la democrazia A me pare che i diritti siano sempre meno eguali per tutti I più giovani condannati a precarietà e sfruttamento, le donne a disparità ancora non risolte, gli anziani a solitudine e povertà E poi la scuola, la grande dimenticata: io ero figlia di contadini poveri e sono diventata maestra elementare, ma oggi chi crede più nella cultura? E chi ha fiducia nella storia?”

L’importanza del 25 aprile

Riteniamo che quest’anno, forse più che negli anni passati, sia fondamentale ricordare il 25 aprile; storicamente i partigiani, prima ancora di combattere per sconfiggere fascisti e nazisti, si sono battuti contro la guerra. Ad oggi la loro lotta è quanto più attuale: partiti, governi, organizzazioni internazionali, nonostante dichiarino di cercare una via diplomatica per mettere fine al conflitto in Ucraina, sembrano avere più a cuore interessi politici, economici e ideologici che non l’effettivo benessere dei cittadini; sarebbe loro dovere infatti rappresentare le proprie nazioni e utilizzare ogni mezzo e arma per garantirne la sicurezza e salute; spesso però questi passano in secondo piano e anzi divengono sacrificabili sull’altare di squallidi giochi di potere

Invitiamo dunque chiunque abbia a cuore la pace e riconosca la guerra come strumento di distruzione e mai di risoluzione di conflitti al corteo che si terrà domani, 25 aprile, alle ore 15:00 in piazza Cavour a Milano Oltre a manifestare contro la guerra in Ucraina, il corteo ricorda la lotta partigiana e la resistenza contro i regimi dittatoriali e totalitari della seconda metà del Novecento

Il corteo è un corteo indipendente che parla di antifascismo facendosi forte della tradizione antimilitarista della lotta partigiana, al contrario delle istituzioni e manifestazioni che si dichiarano antifasciste ignorando questi fondamentali aspetti della lotta partigiana, come i partiti che pur scendendo in piazza il 25 aprile in memoria della lotta partigiana, la strumentalizzano e denaturano mettendo in luce solo gli aspetti che conformi alla loro linea politica e sostenendo una guerra che distrugge la libertà.

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