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A Coazze “Senza sparare un colpo” sui sentieri della Resistenza

Uno spettacolo teatrale che racconta la Resistenza non armata, l’esistenza quotidiana di coloro che, in modo a volte nascosto o a volte più eclatante, misero a repentaglio la loro vita per combattere senza ricorrere alle armi, nella convinzione che le storie dei partigiani combattenti e del popolo antifascista sono due facce di una stessa, luminosa medaglia. Questo è “Senza sparare un colpo”, la pièce - ideata da Swingin Turin in collaborazione con la Fondazione Donat Cattin - che andrà in scena venerdì 28 ottobre alle 21.15 all’Ecomuseo della Resistenza di Coazze (viale Italia ‘61, al civico 3) per il cartellone di Sentieri resistenti a teatro, finanziato dalla Città metropolitana di Torino con i fondi del Piano tematico Pa.C.E.-Programma transfrontaliero Alcotra Italia-Francia. Lo spettacolo sarà preceduto dalla visita guidata all’Ecomuseo, che avrà inizio alle 20.45. “Senza sparare un colpo”, con la regia di Giancarlo Viani, si compone di sei quadri o storie principali, collegate tra loro e introdotte dai brevi dialoghi di due partigiani e dalle musiche dal vivo suonate da una band formata da chitarra, basso e batteria. Numerosi frammenti audio originali dell’epoca, trasmessi dalle radio nazionali e da Radio Londra, arricchiscono lo spettacolo. Ingresso gratuito, ma è consigliata la prenotazione telefonando allo 011.9349681 o scrivendo a turismo@comune. coazze.to.it

Cesare Bellocchio

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Sentieri resistenti a teatro

Coazze

Ecomuseo della Resistenza della Valsangone Viale Italia ’61, 3

Venerdì 28 ottobre 2022

INGRESSO GRATUITO ore 20.45 visita guidata Ecomuseo ore 21.15 Spettacolo SENZA SPARARE UN COLPO

Swinging Turinregia di Giancarlo Viani Con Evelina Scali e Cesare Bellocchio Voci narranti Elena Lupano ed Enrico Lupano Basso Paolo Moccia, batteria Raimondo Boschet, chitarra Claudio Lupano

“Senza sparare un colpo” - ideato con la Fondazione Donat-Cattin - racconta la Resistenza non armata, l’esistenza quotidiana di coloro che, in modo a volte nascosto o a volte più eclatante, misero la loro vita a repentaglio per combattere senza ricorrere alle armi, nella convinzione che le storie dei partigiani combattenti e del popolo antifascista sono due facce di una stessa, luminosa medaglia. Si tratta di sei storie collegate e introdotte dai brevi dialoghi di due partigiani. I protagonisti sono uomini e donne che hanno compiuto gesti di grande coraggio, schermendosi sempre con ciò che Italo Calvino chiamava il “pudore della retorica”.