Punctum

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u n dialogo tra gli arch iv i e gli ar tis ti contempora n e i .

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PUNCTUM - IN TH E M OOD OF CIRCUS

PUNCTUM - WORK ING PA PE RS

PUNCT UM - INVISIBILI CONNESSIONI


PUNCTUM

Promemoria presenta un incontro tra l’arte contemporanea e la fotografia d’archivio. Il nome fa riferimento all’uso del termine “punctum” nella riflessione di Roland Barthes, filosofo e semiologo francese, dove indica la risposta istintiva ed emotiva scaturita dall’osservazione di una foto, in cui un dettaglio “punge” l’osservatore lasciando una “ferita indelebile” nella memoria. Per ogni archivio viene elaborato un progetto curatoriale specifico, che si delinea a partire da un iter operativo ricorrente:

un d ialog o tra gli arch ivi e gli artisti conte mpo ran ei.

• la selezione dei fondi fotografici su cui lavorare in collaborazione con l’archivio; • l’individuazione di un gruppo di artisti contemporanei la cui ricerca sia coerente con le tematiche dell’archivio; • l’organizzazione di una serie di incontri formativi che portano gli artisti a scoprire l’archivio e a raccontarsi; • la scelta da parte di ogni artista di una o più fotografie storiche da cui partire per la realizzazione di un’opera originale; • la documentazione video e fotografica dell’intero percorso; • l’ideazione di una mostra concepita per integrare la varietà delle scelte e delle forme artistiche con la narrazione dei fondi fotografici dell’archivio.


III EDIZIONE 03.11 - 22.12.2017 MUSEO STORICO ITALGAS C.so Palermo, 3 - 10152 Torino

Patrimonio fotografico Italgas 10 artisti


PUNC TUM - I N V I S I BI L I CO N N ES S I O N I

10 art i s t i conte mporan e i ri leg g ono 180 an n i di Italgas Per i 180 anni dell’Italgas è stato progettato un percorso di valorizzazione attraverso l’arte contempora nea, per presentare a un pubblico vasto uno sguardo nuovo e originale sull’azienda e sul suo radicamento sul territorio. Sono stati selezionati 10 artisti contempora nei, provenienti da diverse città di Italia. La selezione è stata effettuata in accordo con i rappresentanti dell’Italgas.


GLI INCO NT RI Sono stati organizzati alcuni incontri fra gli artisti e il personale e i responsabili dell’archivio, per presentare i fondi e la storia dell’azienda. Agli artisti è stato chiesto di selezionare alcune fotografie e materiali su cui lavorare per produrre 10 opere originali. Tra fine settembre e inizio ottobre ogni artista ha presentato un progetto che è stato discusso e approvato con i rappresentanti dell’Italgas e la curatrice Viola Invernizzi. Agli artisti sono state fornite oltre 500 fotografie su supporto digitale, che si articolano in 15

tematiche: gasometri, officine, lavori stradali gas, illuminazione, riscaldamento e cottura, negozi e apparecchi gas, minatori gallesi, treni e trasporto carbone, dopolavoro, impianti e tubi, lavoratori, metanizzazione, pubblicità, danni di guerra, fondi familiari. Le varie tappe del progetto sono riprese e fotografate, al fine di realizzare un video di pochi minuti che racconta i fondi coinvolti e il processo di realizzazione delle opere attraverso immagini e interviste ai protagonisti. Il materiale raccolto è stato inoltre utilizzato per la comunicazione social della mostra diffuso direttamente tramite il canale ufficiale Instagram Italgas.


LA MOS T RA

Le dieci opere realizzate dagli artisti si caratterizzano per una grande molteplicità di tecniche e materiali, sui quali è stata lasciata la massima libertà: dal video alla pittura, dall’installazione alla fotografia, dal collage ai libri sfogliabili. L’allestimento è stato studiato per evidenziare la connessione tra opere e oggetti del museo. Ogni artista si è infatti approcciato al patrimonio scegliendo una o più fotografie. Dato l’interesse suscitato la mostra è stata prorogata fino al 31 Gennaio 2018.



AURORAMECCANICA Ambiente instabile, Studio per Archivio Italgaas 2017, video

MAYA QUATTROPANI GAS, GAZ, CAOS 2017, collage, ritagli di carta mista su cartone vegetale, stampe fotografiche ai Sali d’Argento e Inkjet da pellicole analogiche bianco-nero e colore


PAOLA PASQUARETTA Who’s bad - sugar coal 2017, zucchero, ferro

VERONICA BOTTICELLI Torino 1895/2017 2017, tecnica mista su tela


SALLY VIGANĂ’ Organismo di luce 2017, specchio inciso, vetro borosilicato, acqua colorata, neon

ANDREA GROTTO Nero di luce 2017, incisione inchiostrata su lastre di rame


MARCO ZANIN Chaos Magnum 2017, libro d’artista

SABRINA CASADEI Heimat 2017,tecnica mista su tela applicata su tavola


LUCA GRECHI Studio per le miniere 2017, tecnica mista e collage su carta Il fuoco diventa luce 2017, tecnica mista su tela

PATRIZIA EMMA SCIALPI Mission | We want you! 2017, poster e rivista


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MAYA QUATTROPANI

GAS, GAZ, CAOS

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AURORAMECCANICA

Ambiente Instabile. Studio per Archivio Italgas 2017, video

Il video è stato realizzato nei locali dell’Archivio Storico di via Parma, mettendo in relazione il binomio fumo/luce, costante nella storia del gas, con la pratica archivistica e alla possibilità di far riemergere i documenti dall’oblio. L’archivista estrae i documenti dallo stato di caos, come gli operai delle officine estraevano il gas dal carbone, la luce, uno dei risultati finali di questo passaggio energetico, illumina uno spazio di solito non accessibile al pubblico: i depositi dove viene conservata la storia aziendale. 4

2017, tecnica mista su tela Nell’opera sono sovrapposti i profili dei gasometri di Borgo Dora all’immagine di un manifesto pubblicitario di fine ‘800 riportato su tela e in parte occultato da una stesura monocroma. In questo modo, lavorando su immagini preesistenti, vengono accostati visivamente due aspetti diversi della storia del gas: la comunicazione pubblicitaria e lo sviluppo tecnologico, attraverso due estetiche molto lontane, quella liberty e quella minimalista del gasometro. Il quadro diventa così un ponte ideale tra passato e presente.

Il collage, riprendendo l’estetica dei manifesti pubblicitari futuristi, ripercorre la storia di Italgas attraverso le parole chiave GAS, GAZ e CAOS, e le immagini tratte dalle foto storiche e realizzate dall’artista stessa con pellicola analogica. I palazzi, i gasometri, i lampioni, gli strumenti scientifici, gli uccelli utilizzati per rilevare la qualità dell’aria, si susseguono lungo il profilo di una montagna di carbone; al centro la figura dell’archivista, ottenuta unendo i personaggi dei fondi familiari con le divise moderne, riassume l’aspetto femminile e quello maschile del lavoro. 1

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2017, zucchero, ferro

Torino 1895/2017

2017, collage, ritagli di carta mista su cartone vegetale, stampe fotografiche ai Sali d’Argento e Inkjet da pellicole analogiche bianco-nero e colore

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PAOLA PASQUARETTA

Who’s bad - sugar coal

VERONICA BOTTICELLI

L’artista, colpita dall’aspetto quotidiano e comune che emerge dalle storie raccontate dall’archivio, ha realizzato dei pezzetti di carbone dolce, simbolo del passaggio dalla minacciosa massa di carbone nero ad una materia giocosa e rassicurante, che ricorda ad adulti e bambini le feste in famiglia. La collocazione all’interno del gasometro è stata scelta proprio perché questo spazio unisce la dimensione esterna con quella intima e casalinga, una connessione che è il tratto distintivo della storia aziendale. 8

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SALLY VIGANÒ

Organismo di luce

2017, specchio inciso, vetro borosilicato, acqua colorata, neon Le storie personali dei dipendenti hanno grande importanza nella narrazione dell’Italgas, e in quest’opera vengono riproposte attraverso l’incisione su uno specchio di frasi tratte dalle interviste di ex-dipendenti. Lo specchio porta lo spettatore a sentirsi egli stesso coinvolto, riflettendosi letteralmente in quello che viene raccontato. Allo stesso tempo, l’alambicco richiama la distillazione del gas, che, nella sua natura duttile e dinamica, compie un percorso continuo dal lavoratore al fruitore.

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PATRIZIA EMMA SCIALPI

Mission | We want you! 2017, poster e rivista

BIBL IOTE CA

MARCO MARIA ZANIN

Chaos Magnum 2017, libro d’artista

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L’artista ha analizzato l’estetica delle foto che rappresentavano i lavori e le tecnologie delle varie epoche, in alcune delle quali l’ambientazione sembra quasi fantascientifica. Partendo da questo stimolo, espone un progetto di ricerca del gas nello spazio, costituita da un magazine dall’estetica futuristica degli anni ‘80 e una campagna di reclutamento per i lavoratori, che vengono in questo modo proiettati in una missione di conquista che diventa metafora dell’approdo dell’azienda nel futuro. 1

TEMATICHE

Il libro propone un’analogia tra il processo della produzione del gas e quello della trasformazione interiore della coscienza, che si ritrova tanto nella tradizione alchemica quanto in quella letteraria, a partire dal viaggio di Dante nella Divina Commedia. Le immagini dell’archivio storico si ‘umanizzano’ e assumono una connotazione magica, mentre gli oggetti antichi, alcuni dei quali hanno già una forma quasi antropomorfa, diventano alambicchi e strumenti di un uomo-alchimista-inventore che ha saputo generare lo sviluppo della società.

SO ES O, 3 GR M IN ER L PA

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2017, tecnica mista su tela

SO C.

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2017, tecnica mista e collage su carta

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A EM N CI

2017,tecnica mista su tela applicata su tavola

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Il fuoco diventa luce

LA SA

Heimat

LUCA GRECHI

Studio per le miniere 3

SABRINA CASADEI

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CHIO MUSESTRINA ALE

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L’artista ha deciso di interagire direttamente con uno dei pezzi del museo: il modello di cucina a gas a tre fuochi, considerata il simbolo del legame tra l’azienda e il consumatore nella sua quotidianità; “un’enorme macchina densa di fumo e lavoro che entra con una veste pulita ed elegante nelle case della gente”. Su ognuna delle piastre spartifiamma è infatti appoggiata una lastra circolare in rame, con incisa un’immagine allegorica: il fumo, delle colombe che si trasformano fiamme e un pezzo di carbone.

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Il punto di partenza per questo dittico, che richiama volutamente la tradizione pittorica antica, è la riflessione sul senso di appartenenza che caratterizza l’ambiente dell’Italgas, considerato una vera e 5 propria famiglia. Per questo il titolo scelto per il progetto è Heimat, vale a dire “la casa, una reazione all’alienazione e alla perdità di identità umana”. L’obiettivo è proprio quello di riflettere sull’identità, su ciò che ci differenzia dall’altro partendo dalle nostre radici, come base culturale per costruire un nuovo futuro, e allo stesso tempo, “una casa dove tornare”.

2017, incisione inchiostrata su lastre di rame

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ANDREA GROTTO

Nero di luce

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GASOMETRI

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DOPOLAVORO

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OFFICINE

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IMPIANTI E TUBI

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LAVORI STRADALI GAS

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LAVORATORI

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ILLUMINAZIONE

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METANIZZAZIONE

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RISCALDAMENTO E COTTURA

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PUBBLICITÀ

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NEGOZI E APPARECCHI A GAS

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DANNI DI GUERRA

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MINATORI GALLESI

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FONDI FAMILIARI

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TRENI E TRASPORTO CARBONE

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Le due opere rispecchiano le due fasi fondamentali della lavorazione del gas: l’estrazione dal carbone, fortemente inquinante, e l’innovazione dell’uso del metano, il gas “pulito”. Nel collage, infatti, sono accostate alcune delle foto dei paesaggi gallesi dove si trovavano le miniere di carbone, sulle quali l’artista è intervenuto inserendo scie di luce e una nube spessa che evoca il caos da cui la parola gas deriva. Sulla tela sono invece raffigurate, in un ambiente onirico ed etereo, delle foglie, quasi astratte, che sembrano trasformarsi in fiamme. 4

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PUNCTUM

I IN IN NVV VI IS I SSI IB IB BI IL I LLI II CC COO ONN NNN NEEESSSSSSI IO IO ONN NI II 03.11.17 - 22.12.17

LA MAPPA DELLA MOSTRA


Alcune delle 500 foto selezionate dagli artisti


UN PROGETTO PROMOSSO DA

Relazioni Esterne e Comunicazione Italgas Archivio storico Italgas A CURA DI

Viola Invernizzi FORMAT “PUNCTUM”

Promemoria Srl


II EDIZIONE 28.10 - 07.11.2016 SERRA BIOCLIMATICA GRATTACIELO INTESA SANPAOLO - Torino Patrimonio fotografico della Fondazione 1563 10 artisti


PUNC TUM - WO R K I N G PA P ER S

10 art i s t i conte mporan e i i nt erpret an o le fotograf ie dell’A rc hi v io Stor ico de lla Com pag ni a di San Paolo La mostra, progettata e organizzata dalla Fondazione 1563 – ente strumentale della Compagnia di San Paolo – Intesa Sanpaolo e Promemoria, espone il risultato di un percorso di valorizzazione della storia della banca attraverso la creatività contempora nea. Punctum Working Papers è l’edizione personalizzata di Punctum, format ideato da Promemoria nel 2015, che mira alla promozione degli archivi in quanto realtà dinamiche e propulsive, non più semplici contenitori del passato.


GLI INCO NT RI Gli artisti hanno lavorato, attraverso degli incontri formativi organizzati con archivisti specialisti e storici sui fondi fotografici e sul loro contesto per realizzare un gruppo di opere originali, acquisite dalla stessa Fondazione. Le immagini, da fine Ottocento agli anni Settanta del Novecento, riguardano le varie attività della banca, le due sedi storiche torinesi dell’Istituto San Paolo di via di Monte di Pietà e di piazza San Carlo e altre del territorio, immagini di cantieri, di ambienti, di uffici, diventate repertori visivi di

edifici storici e moderni ma anche del lavoro e del costume sociale inerenti l’ambito bancario e la vita cittadina. Oltre alle opere realizzate dai giovani artisti, nell’occasione vengono esposte anche le riproduzioni delle immagini storiche scelte e una video-narrazione del progetto e dell’archivio. A curare la selezione degli artisti e dei progetti: Sarah Cosulich Canarutto (direttrice di Artissima), Viola Invernizzi (Promemoria), Allegra Alacevich e Elisabetta Ballaira (Fondazione 1563), Laura Feliciotti (Intesa Sanpaolo).


LA MOS T RA

Le dieci opere realizzate dagli artisti si caratterizzano per una grande molteplicità di tecniche e materiali, sui quali è stata lasciata la massima libertà: dalla pittura al disegno, dall’installazione al video, dalla fotografia al libro d’artista. Ogni artista si è infatti approcciato al patrimonio selezionato secondo la propria poetica e sensibilità, ma vi sono comunque diversi concetti che ricorrono in modo trasversale: il legame tra memoria personale e collettiva; il confine fra selezione e scarto nella sedimentazione del ricordo; il valore, esistenziale e materiale, degli oggetti, che rende emblematici i momenti di congedo, accumulo e recupero; le possibilità di narrazione scaturite dall’intervento sulle immagini; la connessione fra i riferimenti spaziali e quelli identitari. La mostra, ospitata nel 36° piano (Serra Bioclimatica) del Grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino – città che è luogo simbolo della storia della banca – ha coinvolto più di 7000 visitatori.



Lia Cecchin Adagio, 2016, umidificatore, essenza di naftalina sciolta in acqua

Guglielmo Castelli, Sintomatologia dei sentimenti, 2016, 2 disegni grafite e acrilico su carta, 3 dipinti olio su tela


Christian Fogarolli Mindgold, 2016, bilancia, vetro, acciaio, oro, farmaco

Silvia Margaria, Talismani, 2016, 2 light box


Pietro Paolini, Surveilling past, 2016 video 1’20�, monitor per video sorveglianza

Aurora Paolillo Contingenze, 2016, stampa digitale su tessuto poliestere, gesso, macerie, polvere di marmo, polvere di quarzo, oro in fogli, vetro, pigmenti, frammenti di oggetti, compensato


Valentina Perazzini Parole a contatto, 2016, penna biro su carta

Lavinia Raccanello 0 00 DOMENICA 1 GEN, 2016, lastre di ferro, carta semiopaca, filo, leggio e fermaporta fatti a mano in ferro con tappo in gomma


Caterina Erica Shanta, Polvere, 2016, video colori / BW / sonoro, 16’33”, libro

Cosimo Veneziano, The Monument n. 4 – The Monument n. 5, 2016, stampe fotografiche, feltro


Alcune delle 46 foto selezionate dagli artisti


PROGETTO PROMOSSO E CURATO DA

A CURA DI Viola Invernizzi, Promemoria Srl (Format PUNCTUM) CONSULENZA SCIENTIFICA Archivio Storico della Compagnia di San Paolo COMMISSIONE Sarah Cosulich Canarutto (Artissima) - referee scientifico esterno Allegra Alacevich (Fondazione 1563) Elisabetta Ballaira (Fondazione 1563) Laura Feliciotti (Intesa Sanpaolo) Viola Invernizzi (Promemoria) COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo Intesa Sanpaolo, Servizio Attività Culturali PROGETTO GRAFICO Promemoria Srl COMUNICAZIONE Ufficio Stampa: Intesa Sanpaolo Threesixty per Fondazione 1563 Campagna Social e multimedialità: Promemoria Srl


I EDIZIONE 19.09 - 20.09.2015 PALAZZINA PORTA BAVA - Torino Patrimonio fotografico del CEDAC (Centro Educativo di Documentazione delle Arti Circensi) 8 artisti


PUNCTUM - IN THE MOOD OF CIRCUS

“Punctum”, un dialogo tra gli archivi fotografici del Cedac - Centro Educativo e delle Arti Circensi di Verona - e un gruppo di artisti contemporanei. Promemoria ha riunito un gruppo di otto artisti - The Bounty Killart, Gec Art, Raoul Gilioli, Alessandro Gioiello, Andrea Guerzoni, Paolo Leonardo, Massimo Sirelli e Nadir Valente che hanno intrapreso un viaggio alla scoperta del mondo degli archivi circensi, fonte d’ispirazione e stimolo per la creazione di nuove opere d’arte. I lavori sono stati esposti nella Sala degli Specchi, che conserva le decorazioni ottocentesche, accanto a una selezione di stampe fine art delle foto scelte dagli artisti. Da una parte, la testimonianza delle attività circensi fra gli anni ‘50 e ‘70: gli acrobati, i contorsionisti, le sfide fra i giocolieri, gli animali esotici, lo “sbarco” in Italia del grande circo di Mosca. Dall’altra, la varietà delle interpretazioni, dei mezzi d’espressione, dei materiali e dei colori, che mettono in evidenza, a seconda dei casi, gli aspetti più ironici o quelli più malinconici, il turbine dello spettacolo o l’essenzialità di un gesto, le icone o le comparse. La scelta che ogni artista compie, e il suo modo di lavorare sull’immagine, racconta qualcosa della sua visione del mondo: un’indagine sul passato diventa così una finestra aperta sul presente.


LE OPERE

compie sotto i loro occhi. Nadir Valente (nadirvalente.blogspot.it) ha riprodotto la

Il collettivo The Bounty Killart (www.thebountykillart.com) ha unito i dettagli di tre fotografie (la tigre della domatrice Margarita Petrovna Nazarova, l’acrobata Galina Pretrinskaja, il giocoliere Daviso Martini) in un manifesto vintage di un paradossale spettacolo andato in scena esattamente sessant’anni fa. In questo show anacronistico la tigre è un’improbabile rapper, l’acrobata una donna indistruttibile e il giocoliere un funambolo dalla forza sovrumana; gli stessi artisti sono riconoscibili negli altri quattro personaggi. Il pranzo con la tigre è stato rielaborato anche da Massimo Sirelli (www.massimosirelli.it), che ha modernizzato la scena ribaltando i ruoli: la belva trionfa sul trono, mentre le persone restano incatenate (concretamente e idealmente) alle tecnologie, alienandosi fino a perdere i tratti somatici; i colori accesi e gli elementi fumettistici inseriti stridono con il contesto enfatizzandone la carica malinconica. L’ambivalenza tra ironia e senso di inquietudine si ritrovano nel lavoro di Gec Art (www.gec-art.com), parte del progetto Cala la notte, che è basato sulla raccolta di migliaia di gratta&vinci usati provenienti da tutta Italia e riproposti in diverse opere; in questo caso fanno da sfondo al profilo scuro del Luna park, un’altra tipologia di gioco, con l’enorme ruota che gira senza sosta, come la fortuna, alimentando illusioni e speranze. Alessandro Gioiello, (alessandrogioiello.blogspot.it), invece, ha sottolineato il potenziale tragico dello spettacolo di Togni sostituendo all’elefante che incombe sul domatore un particolare del dipinto il Suicidio di Saul di Pieter Bruegel il Vecchio, con l’esercito che dal Monte Gilboa assiste alla fine del comandante. La rocca sembra puntare verso il pubblico del circo, spostando così l’attenzione dal protagonista agli spettatori, i veri destinatari di uno gesto estremo che si

foto dei contorsionisti Archie e Diana Bennet su un plico di fotocopie, un mezzo “umile”, il cui scopo non è la mera imitazione, ma una riflessione sul rapporto fra originale e riproduzione. Il risultato è infatti la trasposizione dell’immagine su un supporto tridimensionale, che è originato da centinaia di fotocopie identiche ma tagliate in modo da usare un solo dettaglio di ciascuna di esse. Da una riproduzione esatta è partito anche Paolo Leonardo (www. paololeonardo.com), che però ha modificato l’immagine di partenza con la pittura, cancellando alcuni dettagli e esaltandone altri, mentre l’utilizzo dello stesso bianco e nero rende ambigua la distinzione tra quello che era “l’originale” di partenza e quello che invece è frutto dell’appropriazione dell’artista. In particolare, dalla scena è stata eliminata quasi ogni presenza umana, e il carosello di cavalli emerge come unico protagonista. Raoul Gilioli (raoulgilioli.com) ha letteralmente capovolto un esercizio di equilibrio, lasciando gli acrobati sospesi in un equilibrio precario e fragile, quanto gli inserti di vetro che riprendono le forme delle aste. Lo stesso osservatore può riconoscersi in questo destino incerto, e dialogare con l’opera in un gioco di trasparenze e riflessi, amplificati dagli specchi che, come quello di Alice, ci riportano in un mondo parallelo e sconosciuto. Andrea Guerzoni (www.andreaguerzoni.it), infine, continua la serie di A figura memoria, corredando la foto del giocoliere Norman Crider con un disegno polimorfo dai tratti veloci e delicati; una cornice che però perde la funzione di contenitore diventando un soggetto simbolico, una soglia, nel quale si condensano la memoria contenuta nell’immagine e quella dell’artista, in un continuo rimando visivo fra l’ovale dei contorni e quelli creati dalle fiamme rotanti.


L’inaugurazione del 18 settembre 2015


Luna park

Gec Art Cala la notte n. 22 | 2015 | pennarello e spray su gratta&vinci


Esercizi alle sbarre. 21 dicembre 1954

Raoul Gilioli Hanging through the looking glass | 2015 | stampa fotografica su pannello in poliuretano, vetro argentato, vetro cattedrale, float extra chiaro


Flavio Togni con un elefante

Alessandro Gioiello Veduta del Monte Gilboa | 2015 | collage (stampa Fine Art su carta Hahnemuehle)


Il giocoliere statunitense Norman Crider

Andrea Guerzoni Fuoco fatuo (A figura memoria) | 2015 | tempera acrilica su carta, fotografia, spilli in metallo


Carosello equestre al circo Knie

Paolo Leonardo Senza titolo | 2015 | idropittura su carta


1970. Archie e Diana Bennet

Nadir Valente Senza titolo | 2015 |fotocopie A4 b/n


Il giocoliere Daviso Martini

Numero di corda aerea di Galina Pretrinskaja

The Bounty Killart Circus disaster | 2015 | stampa digitale su manifesto

La domatrice Margarita Petrovna Nazarova


La domatrice Margarita Petrovna Nazarova

Massimo Sirelli La tigre | 2015 | stampa tecnica mista su forex



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