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AMORE, INCLUSIONE E INSERIMENTO LAVORATIVO: A ROVERETO L’AREA CAMPER FA SCUOLA

Nell’accademia dell’aereonautica militare, vige l’usanza di donare agli allievi uno spadino per simboleggiare la protezione delle persone più fragili, indifese e vulnerabili. Persone tenaci, che non si arrendono davanti alle difficoltà quotidiane e che – se messe nelle condizioni di trovare la propria dimensione – danno vita a luoghi pieni di armonia e felicità con la “F” maiuscola, una felicità così profonda che se ti ci imbatti, sembra quasi di volare. Una felicità come quella che ho provato io entrando all’Area Camper “CamxTe ­ Quercia” di Rovereto e che oggi voglio condividere con voi lettori attraverso questa intervista ai due gestori della struttura Cinzia e Mirko.

Sposatisi nel 2020, Cinzia e Mirko gestiscono l’area per conto della cooperativa sociale Iter, che recentemente si è fusa con la cooperativa Il Ponte per dar vita a “Impronte”, un nuovo progetto che promuove – nella Vallagarina – la creazione di nuovi percorsi di inserimento professionale per lavoratori e lavoratrici con bisogni speciali.

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Questa intervista mi ha fatto capire che basta davvero poco per raggiungere la felicità e che in questo mondo frenetico, sempre più immersi nelle nostre convinzioni, a volte ci perdiamo anche il meglio che c’è. Al ritorno a casa mi sono sentito quasi come se avessi vissuto un sogno, uno di quelli da cui non vorresti più svegliarti.

Come vi trovate con le persone che vengono all’Area Camper?

Cinzia: Con i camperisti che vengono a sostare si instaura un bel rapporto, di arricchimento reciproco. Anche con gli stranieri, perché nonostante le diversità linguistiche, riusciamo a comunicare a modo nostro.

Mirko: Come diceva Cinzia è bello incontrare le persone di nazioni e regioni diverse facendoci promotori del territorio. C’è la volontà da entrambe le parti di capirsi e di incontrarsi abbattendo ogni barriera.

Qual è stata la giornata che ricordate con più affetto?

Cinzia: Più che una giornata specifica, ricordo con affetto i periodi natalizi, perché la gente trasmette molta positività.

Mirko: Non ce n’è una in particolare, ma se dovessi scegliere, direi ogni volta che mi hanno ringraziato senza sapere che l’area è gestita anche da persone con disabilità, perché la compassione, da sola, non aiuta – ma anzi – toglie la dignità.

Come si svolgono le vostre giornate di solito?

Cinzia: Io mi occupo principalmente della gestione contabile e delle prenotazioni tramite mail e telefono. Poi a fine settimana, faccio i conti assieme a Mirko e verifichiamo che sia tutto in ordine.

Mirko: Controllo insieme ai ragazzi i punti più critici dove serve il nostro intervento. Per esempio, puliamo il carico e lo scarico, i bagni e facciamo periodicamente la pulizia dei tombini per evi- tare allagamenti. Ci impegniamo inoltre nella gestione del verde con varie attrezzature per tenere in ordine l’area.

Come sapranno tutti coloro che fanno parte di un’attività ricettiva, a volte le culture e nazionalità di chi arriva sono molto diverse tra loro. Ce n’è una con cui vi trovate meglio? E, se sì, perché?

Cinzia: Forse i tedeschi perché, pur essendo degli spiriti liberi, sono molto simpatici. Ma c’è da dire che ci troviamo bene un po’ con tutti.

Mirko: Ci riallacciamo al discorso di prima; quando c’è da parlare una lingua un po’ particolare si abbattono comunque le barriere e si va oltre. Nella conta di tutti i clienti ricevuti sarà capitato un paio di volte di trovarmi male. Per come sono di carattere, poi, a volte mi piace usare un pizzico di sarcasmo per creare un’intesa con il cliente che ho di fronte.

Diamo ora spazio a un po’ di leggerezza. C’è un episodio particolarmente divertente che vi sentite di raccontarmi?

Cinzia: La cosa più divertente è quando la nostra cagnolina Cloe abbaia contro il motorino di Stefano (un ragazzo della cooperativa) al suo arrivo, quasi come in una missione ambientalista, imparando dal Teko, (l’altro nostro cane) che abbaia invece alla partenza.

Mirko: Un ricordo che mi rallegra è la prima volta che ho fatto ascoltare “Felicità” di Albano e Romina ai ragazzi con un coinvolgimento di tutti.

C’è qualcosa da migliorare nella vostra routine?

L’opinione di entrambi: Nella gestione dei rifiuti ci vorrebbe molta più attenzione e per noi è molto brutto vedere la disattenzione da parte di molti clienti. Non stiamo parlando di ragazzini, bensì di adulti, da cui non ci si aspetterebbe un comportamento simile.