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L’ORNITOTTERO Il giornalino scolastico degli studenti dell’ I.I.S.S “G.Peano - C. Rosa” di Nereto Liceo Scientifico - Scienze Applicate - Linguistico Istituto Tecnico Commerciale - indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing Sistemi informativi Aziendali

ANNO II

Numero

2

Giugno 2010


Ai nostri lettori Ebbene sì ! Stavolta il volo c’è stato per davvero …anzi più di uno ! Londra , Parigi , New York… e con il pullmann ? Vienna, Budapest ,Praga, Firenze,Genova, Lecce ...... Tante le mete dei viaggi d’istruzione organizzati dal nostro Istituto che hanno coinvolto, emozionato, “arricchito” la mente e il cuore dei nostri alunni !

“ Non sono gli uomini che fanno i viaggi ma i viaggi che fanno gli uomini “ diceva John Steinbeck … Meditiamo …meditiamo

i Proff. Daniela Prosperi & Mario Rosati

hanno partecipato a questo numero i Proff. maria rosa fracassa daniela prosperi marilena bruni ennio cantoresi mario rosati franco ciavatta

gli alunni emanuela cini’ andrea moroni veronica zippilli alessandro tonelli alessia moro luca di amario eliana danesi emanuele romantini kezia di diodoro fabia consorti francesca ferri veronica ippoliti la 4 D Francesca Brandimarte davide di matteo amrio anastasi fabio ferretti

Lara Massucci Marco marinelli alexa ioannone martina marinucci eliana rosati nadia fares asanka supun elisa de ascaniis lucrezia massucci alessandra montauti dilmi kolammunage erika di ascenzo alessia masi Nikita Scacchia

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b anz uone e a tutti

!!!


zero zero PEANO MISSIONE PARIGI Le voci si fecero più ovattate. Si affievolirono. Scomparvero. Era circa l’una di notte e a Nereto tutto taceva; gli unici rumori provenivano del liceo, che pullulava di gente. Si udivano sbadigli, grida di entusiasmo, le valigie “grattavano” l’asfalto; l’unico pensiero: Parigi. Non potevano mancare i magnifici sette, che ci avrebbero protetto dalle insidie che si celavano nella città nemica: Fox Codarossa (Luigi Volpe), Pelata Lucente (Filippo Ripani), Il Guercio (Lucio Guercione), Il Profeta (Mario Rosati), l’Atleta Catarifrangente(Antonio Di Sante),La Piccola Bulla(Lorella Di Egidio) e colei che tutto se e tutto muove: Maria Plebani. Arrivati a Ciampino (tre ore prima del necessario) si avvertivano diversi stati d’animo: c’era chi era ansioso di provare per la prima volta l’esperienza del volo e chi era sull’orlo dell’infarto. Salimmo sull’aereo e, dopo l’applauso da cafoni al pilota, realizzammo che il volo conciliava il sonno. Stremati dal viaggio di due ore per raggiungere l’hotel, dovemmo sopportare le accuse diffamatorie di un’inserviente: “Non fate i furbetti italiani!” Ah, ‘sti francesi! E come non citare i tentativi di ricerca della cucina francese… Nel SuperU (Catena di supermercati parigini)! Seguendo l’impavido Rosati che proponeva il “fai-da-te” un gruppo di noi con il fido Ripani si lanciò nell’ardua impresa di comunicare in francese. “Nu dvon mangè suvr (gesticola)”E lo sguardo disgustato e perplesso della commerciante diceva tutto! Dopo esserci rifocillati ci avventurammo nel sottosuolo parigino. Fila. Tanta fila. Tanta da facci perdere la mini-crociera sul Bateaux Mouches. In compenso abbiamo ammirato la stupefacente “bellezza ferrosa” della Torre Eiffel! La sera abbiamo avuto l’onore di assaporare una cena “alla Carlà” e per dessert un creme caramel al verme! Bleh! Il secondo giorno si prospettava all’insegna della cultura. Dopo aver attraversato les Champs Elysees, ci sentimmo tutti Robert Lengton nella sceneggiatura de “Il Codice Da Vinci”. E arrivati sul posto, la scoperta sconvolgente: il Louvre non è solo una piramide!, ma una struttura a cui il labirinto di Minosse faceva un baffo! La Nike di Samotracia si ergeva imponente. La Gioconda ci guardava con aria di sfida. Abbiamo potuto notare che, modestamente, gli artisti italiani facevano la loro porca figura! Arrivò finalmente l’attesissima crociera sul Bateaux Mouches. Ammiravamo le meraviglie della città, ci divertivamo a salutare gli innamorati parigini, la Tour Eiffel si ergeva fiera e scrutava tutta la città. Salimmo quasi a toccar le stelle. Arrivammo al residence francese di Valerio Cichetti, la Cattedrale de Notre Dame, affascinante esempio dello stile gotico francese, che nonostante i suoi 670 anni di età si mantiene al passo coi tempi, grazie ai televisori al plasma che le conferiscono un aspetto più giovanile. Giusto uno sguardo all’esterno del Centre Pompidou e poi un altro mirabile esempio di architettura francese, le Sacre Coeur, che nascondeva Montmartre, il celebre quartiere degli artisti, che sembravano sfidarsi nella sua piazza a colpi di pennello. Scenario totalmente diverso quello offerto dal quartiere a luci rosse, che ci indicava la strada verso il Moulin Rouge, con Rosati che, con la scusa di ripararsi dalla pioggia, cercava di intrufolarsi tra le ballerine di can-can. Ma le avventure più belle sono, come in ogni gita, quelle vissute in hotel. Raid notturni per arrivare nelle camere degli amici, un bicchierino di troppo, trenini“silenziosi” e poi…il disastro. Quale?...prendete 21 persone, fatele correre per i corridoi seminati di telecamere, mettetele a giocare a strega di mezzanotte in una quadrupla e alle due di notte è scattato un blitz contro i ragazzi chiusi in un’angusta camera dell’hotel Ibis: tre guardie, nere come la pece, piombarono minacciose interrompendo la festa. Tra i ragazzi scoppiò il panico, uno di noi fu afferrato alla caviglia dall’uomo nero. Il sole faceva capolino dietro la torre Eiffel e la mitica truppa del Peano era pronta per l’ultimo atto: SHOPPING!L’”Hardo Rock” ,i grandi magazzini “La Fayette”. L’avventura sembrava essere giunta al termine ma scoprimmo che la nostra odissea era appena cominciata: tornati in hotel, aspettammo gli autobus che sembravano non arrivare mai. Dopo una lunga attesa riuscimmo finalmente a metterci in viaggio; ma di mezzo c’è sempre un “ma”… Il pullman cullava i poveri studenti stremati da quattro giorni di cammino… Era tutto perfetto…Quando... BOOM! “Oddio che è successo?” Aprii gli occhi all’improvviso svegliandomi di soprassalto. Le persone urlavano, La Di Egidio imprecava, Di Sante faceva gesti scaramantici e esclamava: “S’arrvem a Roma vaj a San Gapriele ng la bcletta”, Ma cosa era successo? Oh cavolo, il pullman andava a 2 km/h!!!”La gomma, la gomma”! Ci ritrovammo per una campagna sperduta che la diritta via era smarrita! Tra lo scompiglio generale Ripani, che era sull’altro pullman, chiamava ogni tre minuti, allarmato dalle soluzioni alternative della Di Egidio: cavalcare le mucche!Mancava poco alla chiusura del gate e noi eravamo ancora lontani, quando ecco la nostra salvezza, l’altro autobus, accolto dall’esultanza generale. Era una corsa contro il tempo. Ci imbarcammo sull’aereo e salutammo Parigi. Vedemmo Roma illuminata... Au revoir Paris ! Emanuela CinìAndrea MoroniVeronica ZippilliAlessandro TonelliAlessia MoroLuca Di AmarioEliana DanesiEmanuele RomantiniKezia Di Diodoro

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LONDRA Partiamo da Nereto a notte fonda , con il solito pullman (momento sempre bello per tutti) e arriviamo all’ aeroporto di Ciampino, Roma, un po’ in anticipo, moooolto in anticipo . L’ attesa comunque non è noiosa, si sta tutti insieme, c’è chi gioca a carte, chi mangia, chi ascolta la musica e chi va in cerca di giornali. È oraaaaaaa, si apre il check in e tutti in fila..L’emozione e’ forte, riprendere l’aereo dopo tanto... Ci imbarchiamo, troviamo i posti, e “fortunatamente” capitiamo vicino ad un gruppo di interisti in trasferta a Londra per la partita di Champion …addio riposino! Atterriamo all’aeroporto di Stansted e con un pullman ci dirigiamo verso Londra ma prima... sosta in un fast food ! Dopo circa 40 minuti arriviamo al nostro hotel il Travelodge Royal Scot Hotel sito al numero 100 di Kings Cross Road . Naturalmente ,come in ogni viaggio che si rispetti ,impieghiamo 3 ore per ridefinire le nostre camere ma poi….eccociii, Londra arriviamoooo. Prima meta Trafalgar Square and The National Gallery… tempo bellissimo atmosfera incantevole …ragazzi siamo a Londra, si respira Londra. La sera ceniamo al ristorante “ Mediterraneo” (solo di nome perché le loro pietanze nulla hanno a che vedere con la cucina mediterranea! ) e finito di mangiare si riparte, di corsa alla king’s cross station in metro fino al Big Ben ,stupendo di notte tutto illuminato ; dal ponte sul Tamigi ammiriamo : the Houses of Parliament , the London eye tutto … veramente stupendo.. fino a che troviamo una sala giochi.. non l’ avessimo mai vista ..Trascorriamo lì il resto della serata (in fondo faceva assai freddo lungo il Tamigi e proprio non si poteva passeggiare!) mentre i nostri prof. bevono un caffè caldo. Poi di corsa tutti in metro , si torna in Hotel, a nanna… si fa per dire ! Per un’oretta non c’è movimento tutti a farsi docce e a riposarsi, ma dopo una certa ora cominciano a vedersi i primi spostamenti (con attenzione però!! Gira sempre il famigerato uomo nero!!!) La mattina seguente alzarci dal letto è stata una tortura! Passa il prof. De Lauretis a svegliarci ma niente da fare e come al solito si esce dall’ hotel con un’ora di ritardo.. “i soliti ritardatariii” urlano i nostri prof “stanotte guai a chi non dormeee”… Naturalmente non abbiamo dormito mai e tutte le mattine si è ripetuta la stessa storia! Non so comunque come abbiamo fatto a non morire,a resistere a quel tour de force : di giorno camminare camminare camminare , e la sera senza dormire , non c’era tempo e d’altronde a noi andava bene così!

Continuiamo il nostro viaggio..certo a voi non interesseranno tutti i luoghi visitati (tanti!), il British Museum, The National Gallery,Westminster Abbey , Tower Bridge ,Buckingham Palace e la crociera sul Tamigi? navigare nel cuore della città e ammirare le sue attrazioni più famose…non ha prezzo! Ma sicuramente sapere cosa hanno fatto …i nostri prof questo si che ci interessa! Andare in gita con dei prof cosi è il massimo.La Di Giacobbe correva correva correva , ogni ora chiamava la figlia per assicurarsi che andasse tutto ok e ogni negozio che incontrava doveva comprarle qualcosa altrimenti non stava bene!:) la Prosperi , innamorata della collezione Tiffany si è precipitata alla Tiffany & Co Jewellers al numero 25 di Old Bond Street e siamo rimaste nel negozio per circa un’ora a scegliere bracciali e ciondoli! Ci siamo sentite tanto Audrey Hepburn ! La Di Ferdinando che dire?! Una campionessa ,eh si perché voi non lo sapete, ma per tutta la gita la prof e Giorgio ci hanno riempito la testa con un tormentone: CAMPIONEEEE! detto a chiunque facesse o dicesse qualcosa !!!E poi come dimenticarsi di lui.. Francesco, un nome una leggenda…sempre in azione a controllare i nostri movimenti e nostra dolce sveglia mattutina!!! E le facce dei prof (ma anche le nostre) all’Abercrombie & Fitch, negozio di abbigliamento con commessi ultrafichi e commesse da urlo chi se le dimentica?!? E così camminando camminando , girovagando spensierati per Piccadilly Circus , Oxford Street , Carnaby Street ,Covent Garden e dentro Harrods (anche se l’uomo nero non voleva farci entrare!), gustando “ frappuccino” ai starbucks coffee… le giornate sono volate via. Siamo ripartiti a malincuore .All’ aeroporto di Stansted però non volevano farci imbarcare: alcuni di noi avevano la valigia troppo grande (per colpa dello shopping selvaggio ) per essere considerata bagaglio a mano ! E così .. Valigie aperte e richiuse cento volte, togliendo qualcosa sperando di aver risolto tutto. Dopo mezz ‘ora sembrava tutto ok, ma in realtà mancava ancora qualcuno all’appello, costretto a pagare per il bagaglio ,purtroppo!!! Volo per Roma tutto ok ! Applauso al pilota …si scende …pullmann…Nereto…tutti a casa. Che dire?! Le solite cose che si dicono di una gita sono banali, “ci siamo divertiti” , “è stata bella”: Londra certamente è stupenda come città, ma lo è stata ancora di più perché noi l’abbiamo resa tale con la nostra allegria, simpatia e spensieratezza ! Siamo stati dei CAMPIONI !!! GoodBye London Francesca Ferri 4C

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Progetto comenius eurotrails - meeting in lituania: cronaca di una grande esperienza raccontata dal Prof. Cantoresi 26 Aprile Si parte molto presto da Nereto. Alle 02:30 siamo tutti pronti e via, a Fiumicino.Due voli fino a Vilnius, dove arriviamo senza problemi. In aeroporto troviamo due studenti Lituani che aspettano, ci accompagnano al minibus della scuola e ci fanno da guida fino all'ostello.Diamo un'occhiata, entriamo con i ragazzi, e capiamo che la situazione non è tra le migliori possibili. Ma OK, per ora procediamo secondo programma. Torniamo in centro, sistemiamo i nostri bagagli in albergo ed andiamo. I nostri studenti ci raggiungono ed andiamo tutti in pizzeria. Poi il gruppo si scioglie, i ragazzi di nuovo in ostello e rimaniamo io e la Prof. Di Giacobbe a cercare di sistemare le cose.Aspettiamo i greci, ma cominciamo a studiare nuove soluzioni per la sistemazione. Alla fine decidiamo: da domani spostiamo gli studenti in albergo. Nel nostro non c'è posto, ma l'altro è a soli 100 metri di distanza. Intanto prenotiamo per i nostri, i greci si convinceranno di sicuro.Dopo aver defiresto. Eccoci al momento della verità: presentazione e valutanito la nuova sistemazione, comunichiamo la notizia ai ragazzione dei prodotti. Siamo tutti entusiasti, il lavoro è stato impezi.Ora basta, abbiamo tutti bisogno di riposare. gnativo, tutti i nostri studenti hanno collaborato e si sono mo27 Aprile strati all’altezza della situazione. Hanno vinto tutti.L’incontro Arriviamo all'ostello e ci rechiamo a scuola. Finalmente codura un paio d’ore, tra filmati, quiz, giochi e premiazioni.Il mincia il vero lavoro. Proviamo ad assemblare i film. I soliti gruppo con Andrea Quaranta vince per il filmato realizzato piccoli problemi tecnici, così i tempi si dilatano un po', ma è con il materiale girato a Michelstadt, al secondo posto il grupnormale. I ragazzi vengono suddivisi in piccoli gruppi e ciascupo con Veronica Ippoliti e materiale girato a Kedainiai, grande no lavorerà sul materiale preparato da una delle sette scuole soddisfazione per i nostri fuoriclasse, il loro contributo è stato del progetto. Scopo finale la produzione di filmati, quiz, giofondamentale.Bene, ora è il tempo di tornare in albergo e prechi, ecc. Dopo il lunch si torna a Kedainiai, sistemiamo i rapararsi per la serata finale. Farewell Party con barbecue. L’amgazzi e noi. Ora via per l'escursione in paese ed il picnic. Dopo biente è accogliente ed il cibo davvero squisito, grandi spiedoni Storia ed Urbanistica è il momento di giochi e cibi all'aria di carne cotti alla brace come piatto forte, una vera leccornia. aperta. Davvero divertente, e poi qui fa notte molto tardi, Ma la forza della serata è tutta nell’aria di vera amicizia e sosono le 21 e 30, ma c'è ancora molta luce.A sera siamo tutti cialità che si respira nel locale e quando iniziano le note del stanchi e cotti, ma non manca un meeting con i greci, un'ora Sirtaki, tutti in mezzo a ballare. Mr. Stomatis, il Dirigente della a scambiarci impressioni ed opinioni. L'intesa con loro è stata scuola greca che accompagnava il suo gruppo, sembra il vero immediata: "Grecia-Italia, una faccia una razza!". Zorba e prende possesso della sala, ma anche noi non ci tiria28 Aprile mo indietro. E poi noi abbiamo dalla nostra parte un campioEscursione. Si parte per il castello di Trakai. Interessante la vine di danza Latino. Moreno Pancottini fa ballare praticamente sita, occasione per scattare qualche foto che, di sicuro, presto tutti, il divertimento è davvero grande.A mezzanotte a nanna, comparirà su FB, acquistare souvenir (soprattutto oggetti in dopo un grande abbraccio di arrivederci a tutti. ambra), provare giochi medievali (tiro con l'arco e la balestra) 30 Aprile e fare pranzo con la gustosa specialità locale (Kibinai).Nel poSi riparte. In albergo salutiamo i greci, con loro l’appuntamenmeriggio ci spostiamo a Vilnius, la capitale. Una passeggiata to è per novembre a Nereto, ed i colleghi di Kedainiai che sono per la città ci permette di ammirare diversi luoghi interessanvenuti apposta. Raggiungiamo l’aeroporto di Vilnius e finalti, anche se qualche scroscio di pioggia prova a disturbarci un mente voliamo fino a Praga.Sorpresa! Dovremmo attendere po’. Dopo il tour ci spostiamo verso un centro commerciale: cinque ore per il volo Praga-Roma, quindi ‘botta di vita’. negozi, ristoro, pista da pattinaggio su ghiaccio. Si, avete capito bene. Una vera pista di pattinaggio con tanto di squadra di Hockey in allenamento, circondata da bar e ristoranti all’interno del centro commerciale. Perché no?Si rientra a Keidaniai, tutti a nanna. 29 Aprile Perbacco! Sta quasi per finire! Iniziamo con una breve visita ad un complesso industriale che produce fertilizzanti ed acido solforico. Ci lavorano più di mille addetti. Hanno mercati in Europa, Africa, America. Incredibile una collina di gesso (materiale che deriva dalle loro lavorazioni), estesa su 8 ettari e con un’altezza di circa 70 metri! Qui il panorama è davvero irreale.Arriviamo alla scuola intorno alle 11 e ci mettiamo subito al lavoro. Bisogna completare i filmati e il L’ORNITOTTERO 7


Contrattiamo un po' e, finalmente, ci accordiamo con due tassisti: un'ora e mezza in centro per prendere una boccata d'aria di città.Ne valeva davvero la pena. La giornata è fantastica, sole e 27°C. Abituati ai 9°C medi di Kedainiai, facciamo al figura di Totò e Peppino arrivati a Milano. Grazie ai nostri tassisti, lasciamo giacconi e maglie nelle auto e ci tuffiamo nel centro. Piazza San Venceslao, Orologio Astronomico, Hard Rock Cafè, Ponte San Carlo e ritorno. Non è tutta Praga, ma per ora va bene così. Certo, la voglia di tornarci con più calma è tanta. Il resto è tutto nella norma, ritorniamo in aeroporto, volo fino a Roma, Auto fino a Nereto, domani è festa e ci riposiamo. Oggi è passato quasi un mese e scrivo per L’Ornitottero, il giornalino della scuola, mi sembra il momento di aggiungere qualche nota.Prima di tutto grazie ai partecipanti, tutti davvero bravi. Grande la collega Prof.ssa Di Giacobbe, non solo gentile e cortese, ma sempre competente ed attenta, un vero punto di riferimento ed appoggio, garanzia

di

sicuro successo. Eccellenti i ragazzi, disponibili, operosi ed anche molto capaci. Si sono fatti davvero valere nei diversi gruppi di lavoro e tutti hanno avuto per loro parole di elogio. Sono stati eccellenti anche nei rapporti con gli altri studenti e ricambiati da questi con sincero affetto. Poi, a proposito di sincerità. Dopo aver preso parte a diverse iniziative di partenariato internazionale, con vari gruppi scolastici europei, credo che la giusta chiave di lettura delle attività Comenius sia proprio in quest'ultimo termine. La sincerità dei rapporti che instauriamo durante le diverse fasi di sviluppo dei progetti sono proprio la loro base, la loro vera fonte energetica. A mio avviso, questo accade perché i partecipanti si identificano da subito in ruoli che vengono fatti propri e contemporaneamente condivisi, in una simultaneità di accettazione di sé e di riconoscimento reciproco che rende tutti sicuri della propria identità e, quindi, liberi di esprimersi. Questa libertà permette di superare barriere apparentemente insormontabili. Lingue diverse, abitudini diverse, orari e cibi diversi, che non sono più un ostacolo, ma solo una occasione di confronto reciproco. L’arricchimento che ne risulta lo possiamo leggere negli occhi dei nostri ragazzi, nei loro messaggi, nelle loro fotografie come nei loro resoconti. Ce lo dicono anche i colloqui con i genitori degli studenti dopo la partecipazione ai meeting, orgogliosi di come i loro ragazzi tornano cambiati, improvvisamente cresciuti con un ‘passo’ insolito. Tutto questo, ma non solo questo, contribuisce a definire il senso dei partenariati multilaterali: offrire l’opportunità ad alunni ed insegnanti di accrescere la propria capacità di lavorare in gruppo, di programmare, di intraprendere attività in collaborazione, di utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, di migliorare la capacità di comunicare in altre lingue. In poche parole, di apprendere ed acquisire competenze secondo modalità diverse da quelle tradizionali, ma in maniera altrettanto significativa, efficace ed estremamente gratificante. Ora, però, dobbiamo andare avanti. A Novembre avremo un meeting a Nereto, dal 22 al 26, con la partecipazione di Antwerpen-Merksem (Belgio), Vejle (Danimarca) e Chania (Grecia). E’ già ora di mettersi al lavoro per organizzare tutto. E’ già il momento di chiedere la collaborazione di quanti vorranno dare una mano. Sarete i benvenuti! Prof .Ennio Cantoresi

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....raccontata da un’alunna.....

Nessuno di noi avrebbe mai pensato di dover rappresenta- Arrivati all’aeroporto di Praga abbiamo trascorso le 2 ore di re gli studenti italiani in un paese come la Lituania, eppure attesa nella bellissima capitale: atmosfera della città bellis… Ritrovo davanti al Liceo ore 2.00 all’appello tutti presen- sima, così mozartiana e Kafkiana con i vicoli pieni di negozi, ti: Chiara Ivaldi, Andrea Quaranta,Federico Iannetti, Matteo sommersa di turisti e per non parlare dei 28° che c’ erano!…. Curci,Veronica Ippoliti, Valentina Tosti, Moreno Pancottini e un’ occhiata veloce alla piazza con la Torre dell’Orologio e Matteo Zepponi accompagnati dai mitici prof Ennio Cantore- all’ Hard Rock cafè e poi , di corsa all’ aeroporto per il riensi( rinoninato da Matteo Padre Pio con il computer) e la mi- tro a Roma! Che dire …È stata un’esperienza entusiasmante, tica prof. Di Giacobbe indispensabile per il nostro “ inglese”. che ci ha permesso di conoscere e fare amicizie con persoCi aspettavano due voli, il primo rivolto verso Praga e l'altro ne fantastiche e che sicuramente porteremo sempre nei noverso Vilnius, la capitale della Lituania. Arrivati a destinazione stri cuori. Veronica Ippoliti 4C ci aspettava no Rytas e Donatas con un pulmino stile anni ’60. !1!Lungo il viaggio verso Kedanai cominciammo a fare conoscenza nonostante le difficoltà per la lingua. Ci chiedevamo cosa potessero fare, quali erano i loro hobbies in questo paese pieno di pianure, di laghi e di case fatte di legno in cui non si vedevano ne’ bar ne’ ristoranti. I prof nel frattempo ci davano dei piccoli consigli su come comportarci, di essere solari , e soprattutto di non immaginare di mangiare “pizza”…ultime parole famose perché appena arrivati come cena ci prepararono la pizza !!!! Ma la sorpresa fu arrivare nell’ ostello!!!! Non c’ era acqua calda, faceva freddo, le camere sapevano di muffa e per di più non c’ erano coperte!! Il nostro comune pensiero ? SCAPPIAMOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Dopo una notte tragica al freddo e al gelo ci aspettava il primo giorno a scuola: abbiamo incontrato le “Greche” Iwanna,Maria,Sofia,Argie e Maria ,ragazze con cui c’è stato subito feeling. Divisi in gruppi abbiamo iniziato i lavori per creare i video su i paesi del progetto di Eurotrails. Nel pomeriggio è arrivata la bellissima notizia che ci saremmo trasferiti insieme alle “Greche” in un hotel, al centro, vicino a quello dei nostri prof . Per “rompere il ghiaccio” i Lituani avevano organizzato un picnic con giochi e gare di squadra….rilassati e contenti anche il nostro inglese stava migliorando!!! E da questo pomeriggio trascorso in compagnia è nato il motto : ITALIA- GRECIA UNA FACCIA UNA RAZZA!!!! Tornati in hotel in compagnia delle greche, abbiamo passato una nottata a chiacchierare e a raccontarci usi e costumi dei nostri paesi. Il giorno dopo ci aspettava una giornata nella capitale Vilnius, città di sicura bellezza con negozi, teatri, chiese e palazzi che rispecchiano la cultura di un paese che fino a 18 anni fa era sotto il regime sovietico. Abbiamo trascorso il pomeriggio in un centro commerciale a fare spese e finalmente a cenare nel nostro amato “Mc Donalds”. Tornati in hotel stanchissimi, siamo rimasti insieme tutta la notte per conoscerci meglio,nonostante le raccomandazioni di dormire della prof.ssa Di Giacobbe. Poi dopo un bel po’ di cioccolatini Milka ci siamo addormentati tutti insieme. Il giorno successivo siamo stati a scuola per finire i lavori del progetto mentre la sera ….ci aspettava il party d’addio : è stata una serata meravigliosa, con balli in cui anche i nostri prof si sono cimentati, tra cui il famoso Sirtaki, e con canti come “Azzurro” in Lituano!!! Noi tutti uniti anche se provenienti da paesi diversi dal karaoke e dalla musica! Gli ultimi saluti sono stati assai malinconici …ci siamo divertiti con i nostri amici lituani pur senza un PC o una play station! In hotel ci aspettavano le “greche”per l’ultima notte. Preparate le valigie siamo andati subito a letto perché la mattina ci aspettava … l’ aeroporto di Vilnius ! Tra regali per tenere vivo il ricordo e prevedibili lacrime salutiamo le nostre amiche greche con la promessa di rivederci e di risentirci. L’ORNITOTTERO 9


Rochester - NEW YORK Quest’anno il nostro Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Rosa Fracassa,responsabile dell’istituto d’istruzione “G.Peano-C.Rosa” di Nereto ci ha offerto una grande occasione: uno scambio culturale con Rochester-New York. Noi, la classe 4^D del liceo linguistico, abbiamo risposto con entusiasmo alla proposta. Tale progetto è già stato realizzato in questa scuola diversi anni fa, sempre con la stessa città, luogo Natale della Prof. Adriana Cinelli, insegnante di conversazione inglese. L’avventura ha inizio... 17 marzo 2010 piazzale del liceo “G. Peano” ore 3:00 ……SI PARTEEEEE! Direzione: Ancona! Dopo il check-in e gli sta ncanti scali di Roma e Boston finalmente il nostro aereo è atterrato nell’aeroporto di Rochester!!...ad attenderci, con tanti cartelli colorati dove comparivano i nostri nomi, i nostri partner e le loro famiglie, pronti ad accoglierci a braccia aperte! Un mondo nuovo si presentava ai nostri occhi, molto diverso da quello cui siamo abituati: tante case con ampi giardini si allineavano lungo la strada spaziosa, fast food disseminati ovunque, modelli di automobili differenti dai nostri… 18 marzo… Primo giorno al GATES CHILI HIGH SCHOOL!!!!! Dopo il tour della scuola (da notare le sei palestre super attrezzate proprio identiche alla nostra… xD)e l’incontro con il preside (Timothy Clagsen) , abbiamo iniziato a seguire le lezioni con i nostri partner. Che strano ascoltare la spiegazione di matematica in inglese! ..Nei giorni successivi abbiamo trascorso molto tempo nella classe di italiano ad aiutare la Prof. Franca Cinelli per permettere ai suoi studenti di esercitarsi con l’italiano, questa lingua per loro così difficile. A parte la scuola la parola d’ordine era: DIVERTIMENTO! Tra cinema, rappresentazioni teatrali, la festa a casa di Rob, le serate nei fast food e al bowling, i giorni sono trascorsi così velocemente da non accorgerci che fosse arrivato il momento di TORONTOOOO! Due giorni davvero incredibili: abbiamo assistito ad uno spettacolo di Broadway (Jersey Boys) e abbiamo avuto la possibilità di vedere l e famosissime e spettacolari Cascate del Niagara, sia di notte sia di giorno. Inoltre ci siamo davvero “spaventate” nella casa degli orrori e sulla ruota panoramica! Il momento più bello e più triste allo stesso tempo è stato il “Dinner dance”,la festa di “ADDIO” che ci è stata dedicata il 24 marzo. Tutti vestiti eleganti, abbiamo passato la serata a ritmo di balli americani, ma anche latini, in particolare la “Bomba” di cui si sono subito innamorati. Tra pianti e risate la serata è volata via lasciando il posto al momento della partenza… È stato molto duro dove r dire “arrivederci” a coloro che per due settimane ci hanno trattate come loro figlie e sorelle, dandoci uno spazio importante nei loro cuori.... Ma ciò che ci aspettava era la città più conosciuta e più sognata d’America: NEW YOOOOOOOOORK!!!!!!!! Qui abbiamo trascorso i tre giorni più frenetici della nostra vita: tour della città, Central Park, Metropolitan Museum, Statua della libertà, ponte di Brooklyn, 5th avenue, Times Square e tantissimo SHOPPING!!!!!! Purtroppo tre giorni sono pochi e passano in fretta, perciò il nostro viaggio volgeva al termine. Il rientro a casa è stato stancante ma allo stesso tempo felice perché in fin dei conti sentivamo un po’ la mancanza della nostra vita di sempre. Durante questa esperienza abbiamo conosciuto persone stupende che ci hanno fin da subito voluto bene e a cui ci siamo affezionate tantissimo. Non potremmo mai dimenticarle perché ci hanno fatto crescere e maturare. Ringraziamo tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo scambio a partire dal nostro Dirigente , le Proff. Cimini e Coltrinari che ci hanno accompagnato in quest’avventura, le Proff. Cinelli che si sono occupate dell’organizzazione e i nostri genitori che ci hanno dato la possibilità di vivere l’esperienza più indimenticabile della nostra adolescenza. La 4^D!

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3a -3b - 4a ...Tutti in toscana !!! Ore 4:45. Driiinnn. La sveglia interrompe il nostro riposo, ma per la prima volta non ci dispiace. Si parte. La Toscana ci aspetta! Il 14 aprile noi ragionieri del terzo e del quarto anno partiamo alla volta della magnifica Toscana. Nella tarda mattina arriviamo a Siena, la prima delle nostre 4 mete. Iniziamo a vagare curiosi, come piccoli bambini alla scoperta del mondo, per le strade antiche di Siena, quando, ad un certo punto, davanti a noi, si apre un fantastico panorama… Piazza del Campo, immensa e bellissima. La piazza principale della città, famosa per la sua bellezza e la forma a conchiglia dove due volte l’anno si svolge il Palio delle storiche 17 Contrade fiorentine. Vaghiamo ancora un po’ e poi finalmente tutti in albergo. Montecatini. La piccola città di passaggio fiorentina ci ospita per 3 notti. Hotel Piccadilli. Confortevole e complice delle nostre avventure notturne. La prima serata, distrutti ma soddisfatti, disfiamo le valige, qualche occhiata alle camere degli altri e poi tutti a dormire. Seconda meta: Firenze. Incantevole, magica. Per prima cosa visitiamo la Galleria dell’Accademia. Circondati da enormi dipinti dei più famosi pittori del 400, vediamo, al temine di una grande sala, la statua del David di Michelangelo, gigantesca e perfetta. Fedele ad ogni minimo particolare umano ma nel contempo … Divina. Ci spostiamo ancora e percorriamo l’antico ponte Vecchio. Uno dei simboli di Firenze. Attraversato dal fiume Arno, è stato più volte danneggiato dalle alluvioni. Nel 1442 l’autorità cittadina per salvaguardare la pulizia e il decoro, impose ai macellai di riunirsi nelle Botteghe sul ponte Vecchio di modo che potessero gettare gli scarichi, che prima si accumulavano per la strada, direttamente nel fiume e non creare più problemi. Da quel momento il ponte divenne il mercato della carne e in seguito, nel 1593, di oro e gioielli. Passato il Ponte, finalmente un po’ di sano svago. Io e alcune mie compagne della 3^A e 3^ B, osserviamo le grandissime vetrine dei negozi fiorentini che ci circondano, quando tra la folla notiamo un personaggio noto. No!? Oddio è davvero lui! Leonardo Pieraccioni e la sua consorte Laura Torrisi. Immortaliamo questo momento e poi riprendiamo il nostra shopping. Dopo ore di compere e risate, stanchi e contenti torniamo all’Hotel e sorpresa… si va in disco! Evviva!!! Ore 22.00. ci incamminiamo alla volta dell’AMOUR TOJUR. Via con le danze. La festa a inizio. Che sudata ragazzi! E da buoni ragazzi di paese ci facciamo sempre riconoscere. Lasciamo il locale alle 01:30, ma per noi ragionieri la serata non finisce qui. Tutti nella camere fino all’alba. L’indomani la nostra terza meta ci aspetta, ma i nostri occhi chiedono aiuto. Stanchezza. Sonno. Vogliamo un letto. Ma un piccolo sforzo per la città di Pisa lo facciamo. L’immenso Duomo e la bella Torre pendente sono davanti a noi. Che spettacolo ragazzi!!! Osserviamo la cittadina e poi tutti a pranzo. Mmm buono! Primo pomeriggio, via si riparte!!! Ci permettiamo il lusso di un divertentissimo giro sul risciò all’insegna della sana risata!! Da precisare ci siamo anche persi :-) Dopo questa incredibile passeggiata, faccio un giro nelle bancarelle per gli ultimi souvenir e si torna in Hotel. Ultima sera. Che tristezza il tempo è davvero volato. Ma abbiamo ancora un po’ di forza per far ricordare ancora meglio questa gita a noi e ai nostri prof. Riandiamo in disco?? Siiiiiiiii!! Dopo l’ultimo ballo potevamo davvero dire: “è finita!”. Andiamo a dormire con il sorriso e già con qualche valigia pronta. Prima di tornare a casa abbiamo ancora la nostra ultima meta: Assisi. Ma purtroppo il brutto tempo ci ha impedito di restare a lungo e quindi… si torna a casa ragazzi! Sono stati 4 giorni stupendi. Grazie ai nostri professori : Eda Silvestrini, Maria Concetta Persiani, Cecilia Falcone, Saura Guidotti e l’unico uomo Nazzareno Mantile, che si sono fidati e divertiti insieme a noi. GRAZIE PROF- GRAZIE RAGAZZI- è stata una gita indimenticabile!! Al prossimo anno!!! Francesca Brandimarte 3B

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Tanti progetti ...Tanti ... La bella esperienza di Luca Il 26 gennaio 2010 è partito il Progetto “Alternanza Scuola-Lavoro” nato per favorire l’acquisizione di nuove competenze volte all’inserimento dell’alunno diversamente abile, nella società e nel mondo lavorativo. E’ un esempio di attenzione della scuola verso l’integrazione e l’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro. Tutto ciò è stato possibile grazie alla cooperazione del Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Rosa Fracassa ,dellareferente della Funzione Strumentale Prof.ssa Marina Fiacchi e dell’Assistente Educativa Ersilia Pacinelli , che hanno lavorato in totale sinergia con gli Enti Territoriali. L’alunno Luca è stato inserito all’interno della mensa della Scuola Elementare di Ancarano in un contesto sereno e collaborativo, grazie alla disponibilità del personale della refezione e delle maestre . Si ringrazia: il Comune di Ancarano ,in primis il Sindaco Pierangelo Panichi , l’ Assessore ai Servizi Sociali Claudia Viola , il Dirigente Scolastico della Scuola Media di Ancarano Prof. Danilo Masi e tutti gli insegnanti, i bambini, e il personale della mensa che hanno accolto Luca con entusiasmo e calore. Speriamo che queste iniziative incoraggino coloro che sentono il mondo del lavoro difficile da “scalare” e sensibilizzino tutti gli istituti scolastici a seguire una politica di integrazione e di sviluppo delle competenze. E che Luca possa diventare , grazie all’esperienza vissuta , lo stereotipo dell’alunno che vive con tranquillità questo passaggio tra la scuola e il mondo del lavoro. Abbiamo voluto chiedere all’alunno interessato al Progetto cosa ne pensava : “ È bello perché sono grande..” Mi piace lavorare in una mensa !

Nella foto la consegna della divisa da lavoro a Luca da parte del Sindaco

Cosa rappresenta per te questo disegno? “Mio tavolo apparecchiato e i bambini della mensa”

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un anno di ...sport !

campionati Studenteschi

anno

2009 /10

Fasi: d’istituto: Provincilai -Regioanli - Nazionali Il 04/12/2009 Si è svolta la fase d’istituto di corsa campestre per la qualificazione alla fase provinciale. 21/12/2009 Teramo fase provinciale di corsa Campestre hanno partecipato le alunne: De Vos Arian 2D, Del Vescovo Francesca1D, Romolo Alessandra 1D, Gasparroni Giorgia 1B. Il 25/01/2010 gli alunni : Di Ubaldo Gianluca 5C, D’Annuntiis Giorgio 4C, Ferretti Leonardo 4C, hanno partecipato alla fase provinciale di sci svoltasi a Campo Felice (AQ).In quell’occasione la nostra squadra Allievi maschile composta dagli alunni Gargano Pierpaolo 1C, Macrillanti Lorenzo 1C, Loddo Gianmarco 1A, Mercuri Gianmarco 1A, si è qualificata alla fase Regionale del 19/01/2010,svoltasi sempre a Campo Felice (AQ) ; gli alunni Gargano Pierpaolo, Mercuri Gianmarco e Loddo Gianmarco hanno difeso il nostro Istituto ottenendo apprezzabili risultati in una disciplina dove i suddetti che vivono sulla costa certo non sono agevolati rispetto ai Teramani e agli Aquilani. Il 22/02/2010 La squadra femminile di pallavolo formata dalle seguenti alunne: Lupini Alessandra 2A, Di Battista Giulia 2A, De Vos Arian 2D, Scacchia Valentina 2D, Di Sabatino Gaia 1D, Manguar Sara 1B ITC, Valori Valentina 1B ITC, Pulcini Alessia 2 A ITC , è stata impegnata nella fase provinciale svoltasi a Giulianova. Il 12/04/2010 la squadra maschile di CALCIO a 11 formata da:Maurizio Andrea 2C,Marziale Leonardo 2C, Di Benedetto Gianmarco 2C, Cristofori Edoardo 2C, Cosenza Andrea 2C, Capuani Daniele 2A, Di Giacobbe Giuliano 2A, Montelisciani Luca 2A, Giovannini Luca 1G, Calmieri Andrea 1G, Loddo Gian Marco 1A, Masi Andrea 1C, Macrillante Lorenzo 1C, D’Ercole Oscar 2B ITC, Lepidi Manuel 2B ITC, Grandinetti Lamberto 1 A ITC,Fanini Lorenzo 2 A ITC, Palma Roberto 2 A ITC,Ramilli Claudio 1 B ITC si è recata al campo sportivo di Roseto degli Abruzzi per disputare la partita per la qualificazione alla fase provinciale, che purtroppo non si è svolta a causa della pioggia. Il 19/04/2010 si è svolta al campo comunale di Nereto la fase d’istituto Maschile e femminile di Atletica Leggera Il 21/04/2010 gli alunni Di Benedetto Gianmarco 2C,Maurizio Andrea 2C, Masi Andrea 1C, Lepidi Manuel2 B ITC, Palma Roberto 2 A ITC, Ferri Stefano 1 A ITC, Gatti Pietro 1 A ITC, Pompizi Cecilia 1C, Del Vescovo Francesca 1D, Di Sabatino Gaia 1D,Pulcini Alessia 2 A ITC, Manguar Sara 1B ITC, Valori Valentina 1 B ITC, hanno rappresentato il nostro istituto alla fase Provinciale di Atletica Leggera svoltasi al campo Gammarana di Teramo. Un nostro alunno Di Benedetto Gianmarco della classe 2C arrivato Primo nella gara dei 100 HS si è qualificato alla fase Regionale svoltasi sempre a Teramo il 13/05/2010; a questa Fase Regionale Di Benedetto Gianmarco si è classificato PRIMO qualificandosi così alla FASE NAZIONALE dei Campionati Studenteschi che si svolgeranno a Settembre nella località di LIGNANO SABBIADORO . Grande risultato per il nostro alunno e per il nostro ISTITUTO “G. Peano Rosa” di Nereto. 08/052010 Si è svolta la fase d’istituto di nuoto nella piscina Comunale di Sant’Egidio alla Vibrata. Il 19/05/2010 Si è svolta la fase REGIONALE di nuoto nella Piscina Comunale dell’Aquila, dove a rappresentare la provincia di Teramo si sono presentate solo le nostre alunne: Cardinali Micaela 2C, Cardinali Martina 1D, Di Matteo Silvia 1D, Montauti Marianna 2A, Sigismonti Jessica 2 A ITC, Lattanzi Denise 2 A ITC e le alunne di Roseto degli Abruzzi. Bravi a tutti i nostri alunni che con sacrifico hanno saputo armonizzare gli impegni sportivi e quelli scolastici, ed un ringraziamento ai prof. Ciavatta Franco, Di Sante Antonio, Longobardi Tonino che hanno preparato e accompagnato gli alunni nelle varie trasferte. Prof. Franco Ciavatta

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Liceo Peano Vs ITC Rosa Una stupenda giornata sabato 29 maggio 2010: ce la ricorderemo perchè sarà l’inizio di una serie di eventi sportivi con protagonisti assoluti i nostri studenti. Una bella e corretta partita di calcio tra le due squadre rappresentative del Liceo e dell’Istituto Tecnico Commerciale, appartenenti alla nostra unica scuola “IISS Peano–Rosa”; l’ITC si è imposto sul Liceo per tre reti a due, il Liceo si è difeso molto bene ma l’ITC ha avuto la meglio al termine dei due tempi regolamentari. Un plauso di merito va rivolto a tutt’e due le squadre e all’arbitro distintosi per l’occasione il prof. Leonardo Ragno. L’intenzione è quella di fissare la manifestazione calcistica come appuntamento annuale e in ricordo del nostro caro amico Stefano Di Gennaro, che porteremo per sempre nei nostri cuori. Un dovuto ringraziamento all’Amministrazione Comunale di Nereto e all’assessore Di Lorenzo per la concessione dello stadio comunale. Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Rosa Fracassa Calda e soleggiata mattinata. Noi alunni del PEANO-ROSA ci rechiamo al campo sportivo di Nereto per disputare l’incontro di calcio tanto atteso: PEANO Vs ROSA. I liceali scendono in campo con un 4-4-2: tra i pali Paride Pompei, difensore centrale: Santoro Alessandro, Jacopo D’eustacchio; terzino destro: Torbidone Andrea;terzino sinistro: Maurizio Andrea;centrocampo: Marziani Luca, Ripani Fabio, Fagotti Francesco, Galli Matteo; attacco: Bianconi Lorenzo, Filippo Florà. Locandina di Fabio Ferretti I ragionieri rispondono con un 4-4-2: tra i pali: Cosenza Daniele; difensore centrale:Davide Di Matteo, Maverick Di Leonardo;terzino destro: Davide Ippoliti;terzini sinistro: Medori Pierpaolo;centrocampo:Lorenzo Pompizi, Thana Boniem (Bobby),Palma Roberto, Mirko Tarquini;attacco:, Pierpaolo Rosati, Jacopo Attorrese. Gli allenatori Mario Anastasi (ROSA),accompagnato anche dal presisente della società Filippo Orsini, e allenatore Vangal (prof. Di Sante PEANO) si accomodano alle panchine. Lo scontro ha inizio. I primi 40 minuti vedono l’ITC ROSA in vantaggio , goal di Bobby. Il Liceo PEANO cerca di reagire; termina il primo tempo ...i tifosi sugli spalti iniziano a scalsdarsi! Riparte il secondo tempo. I tifosi sempe più coinvolti danno vita ai primi cori ! Che disastro ragazzi!! La formazione per il ROSA cambia. Entrano Davide Costantini tra i pali, Nicolas Cialini, Catena Simone in difesa e Settimi Simone, Alana Di Pierdomenico e Francesco Chiodi in attacco. Lo stesso per il PEANO entrano: Marco Marinelli, Casale Piergiorgio, D’annuntis Giorgio, Boschini Matteo e Fabio Ferretti. Il PEANO è agguerrito, ci crede. Ci crede. E segna il goal del pareggio. Lorenzo Bianconi segna di testa. La gara si fa più intensa. Il ROSA non molla. Purtroppo al 20’ il PEANO passa in vantaggio con il rigore segnato sempre da Lorenzo Bianconi. I i tifosi del ROSA non mollano. Incitano sempre di più la squadra finché all 28’ il gigante buono Jacopo Attorrese segna il goal del pareggio su calcio di rigore!! Parità signori e signore . Tutto da rifare ...ancora ancora per poco perchè l’ultimo ruggito del ROSA che con il magico riccio di Rosati Pierpaolo va a segno. IL ROSA VINCE PER 3 a 2. Scontro intenso. Eccitante. Ricco di emozioni. E tutto questo è merito dei nostri giocatori che hanno giocato con rispetto, lealtà e soprattutto hanno giocato per lui, per STEFANO DI GENNARO, il campione della nostra scuola , che ricorderemo x sempre con grande gioia, al quale dedicheremo tutti i nostri tornei sportivi . Grazie Stefano !

Il ROSA gioisce e il capitano del PEANO Jacopo D’Eustacchio consola la squadra dicendo:’’l’importante è partecipare, ci rifaremo la prossima volta’’!! Un saluto a tutti e ....al prossimo scontro!! Francesca Brandimarte In collaborazione con: Davide Di Matteo Mario Anastasi Fabio Ferretti

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Premio Galileo Alle 6.00 del 5 maggio ’10 noi, Peanini DOC, Cristina D’Andrea, Michela Pirozzi, Susanna Faenza, Antonella Berardi, Anastasia Proietti, accompagnate dalla Prof. Nadia Di Gaspare, ci siamo ritrovati alla stazione di San Benedetto Del Tronto: destinazione Padova per il “Premio Galileo”. Il viaggio è stato il frutto della lettura di libri di divulgazione scientifica. Facendo parte della giuria studenti abbiamo concorso alla premiazione del migliore. Alle 16.00 dello stesso giorno presso il Palazzo della Ragione a Padova gli autori dei libri, accogliendo i rappresentanti di ben 93 scuole, hanno illustrato le loro opere e sottolineato l’incidenza di taluni argomenti nella vita contemporanea. La manifestazione è stata presentata dal noto giornalista Patrizio Roversi e si è conclusa con la premiazione de “I vaccini dell’era globale” di Rino Rappuoli e Lisa Vozza, apprezzato per la chiarezza espositiva, fondamentale in un’opera divulgativa che voglia avvicinare i giovani alla scienza. E’ stata un’esperienza positiva e per l’accoglienza ricevuta e per l’importanza del progetto. Siamo orgogliosi di aver rappresentato la provincia di Teramo in una manifestazione di carattere nazionale, candidata ad essere il premio Campiello della divulgazione scientifica.

Le nostre alunne con la Prof.ssa Di Gaspare e la vincitrice la Biologa Dott.ssa Lisa Vozza

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uN TRATTO ARISTOCRATICO DEL NOSRO PARCO Recentemente è stata scoperta, grazie all’acuta osservazione della prof.ssa Marilena Bruni, la presenza di una nuova pianta nel giardino botanico del parco annesso al nostro liceo. La pianta in questione Ophrys Apifera, è un’orchidea spontanea, molto affascinante che suscita interesse sia per il suo bell’aspetto che per la sua biologia. E’ opinione comune che le orchidee siano solo costosi e misteriosi fiori di provenienza tropicale che si trovano solamente dai fiorai, invece sono diffuse in tutti i cinque continenti e un 15% cresce spontaneamente anche in zone temperate come l’Italia.La famiglia delle Orchidacee è molto numerosa, risulta essere composta da oltre 20.000 specie concentrate soprattutto nelle fasce tropicali e sub-tropicali dell’Asia, America Centrale e Sudamerica.In Italia sono presenti circa 189 specie e in particolare in Abruzzo ne sono presenti circa 52, ma è un numero assai variabile, a cui se ne aggiungono sempre di nuove.Le forme spontanee presenti in Europa e in Italia hanno dimensioni inferiori di quelle tropicali, ma non sono meno valide dal punto di vista estetico.La particolarità estetica delle orchidee è data sopratutto dai fiori che sono riuniti in spighe o grappoli a struttura alata. Gli elementi della corolla sono disposti in due gruppi di tre: uno esterno e uno interno. Quello interno, più sviluppato, è chiamato “labello” ed è differente da specie a specie in forma, dimensioni e colori. La parte riproduttiva è formata da stami e pistilli fusi in una struttura cilindrica chiamata “gimnostemio”. In tale struttura è presente “l’antera” formata da due masserelle di polline.E’ proprio questa complessa struttura, le sfumatura di colore, le linee antropomorfiche dei fiori che suscitano nell’osservatore curiosità, fascino e stupore.Un aspetto molto interessante delle orchidee, messo in evidenza dal biologo Charles Darwin, è la loro riproduzione e il ruolo che svolgono gli insetti nell’impollinazione.Lo sviluppo delle orchidee e di tutte le sue specie è legato inseparabilmente a quello degli insetti impollinatori e pertanto si può parlare di coevoluzione.La maggior parte delle orchidee, con le loro colorazioni, forme, profumi e dolcezza del loro nettare sono in grado di attirare gli insetti maschi che si avvicinano toccando con il capo il gimnostemio.Alcune specie nel genere Ophrys e in particolare anche Ophrys Apifera, si sono spinte ben oltre, assumendo una struttura simile all’addome di alcune spesie di insetti e lberando odori uguali a quelli prodotti dalle femmine durantela fasedell’accoppiamento. L’orchidea in questo modo risulta fatale e incantevole agli occhi dell’insetto che inizia un inutile tentativo di copulazione. Gli insetti urtano le strutture che contengono il polline con il loro capo e lo trasportano fino al contatto con l’ovario, garantendo la fecondazione del fiore.Nel caso specifico del Ophrys Apifera, il fiore assume l’aspetto di un’ape.Le orchidee sono le piante che si trovano nel gradino più elevato dell’evoluzione vegetale e sono diffuse in ambienti che vanno dalle zone costiere fino alle praterie d’altitudine. Sono un gruppo molto delicato e necessitano della presenza di particolari funghi per germinare, i quali forniscono le sostanze per il loro sviluppo.Le specie presenti in Abruzzo sono rare e per questo degne di nota, ricordiamo del genere Oprhyus: Ophrys fusca, diffusa sulla costa; Ophrys bertoloni, Ophrys sphecodes presenti nei pascoli aridi; Ophrys Apifera, cresce in praterie, garighe, macchie e boschi luminosi e rappresenta l’unica specie del genere Ophrys che pratica preferenzialmente l’autoimpollinazione.

Vanno aggiunte anche l’Orchis militaris, celebre per la forma ad elmetto, Loroglossum adriaticum, il cui labello raggiunge i sette cm e altre diverse specie. La più celebre delle Orchidee abruzzesi è sicuramente la singolare Scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus), uno dei fiori più belli dell’intera flora italiana. Questa pianta come suggerisce il nome ha un labello che ricorda la forma di una scarpetta, mentre i petali sono di color rosso porpora; fiorisce in giugno-luglio e raggiunge altezze comprese tra i 15 e 50 cm e oltre.La sua presenza è un vanto per l’intero patrimonio naturale dell’intero Abruzzo.Le orchidee sono delle piante molto rare, sorprendenti, curiose e misteriose. Impariamo a conoscerle, amarle e rispettarle. Solo così potremo beneficiare ogni anno dello spettacolo della fioritura di questi nobili fiori che continueran orriderci tra le ombre dei boschi e il verde dei prati soleggiati. Ugo De Vos 4 C

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Geologia della Val Vibrata e rischio sismico

I cambiamenti dell'ambiente su scala globale e lo sviluppo sostenibile sono sempre più al centro dell'interesse del mondo scientifico internazionale. Il giorno 09/04/10 presso l’Istituto Superiore G.Peano-Rosa di Nereto grazie al progetto “ Le associazioni vegetali e la geologia della Val Vibrata”, promosso dalla professoressa Marilena Bruni, ha avuto luogo l’incontro con l’eminente geologo del teramano Prof. Leo Adamoli . Durante il convegno, che aveva come tema “ Geologia della Val Vibrata e rischio sismico”, il prof. Adamoli ha affermato che , relativamente alla conoscenza degli ambienti , il contributo delle Scienze della Terra è insostituibile in quanto fornisce, attraverso una retrospettiva temporale, una lettura del territorio interpretandolo come il prodotto di un insieme di processi geodinamici, morfogenetici, sedimentari e paleobiologici, attivi da centinaia di migliaia di anni, durante i quali numerosi cicli climatici hanno esercitato il loro influsso in maniera determinante. Il territorio del teramano con tutti i suoi elementi e fattori, va dunque visto come una "istantanea" risultante da un'evoluzione complessa sulla quale gli eventi dell’ultima era (Quaternario 1,8 milioni di anni fa) e anche gli interventi di natura antropica hanno lasciato un'impronta dominante. La geologia attuale dell’ area del teramano deriva dalle trasformazioni iniziate nel periodo Triassico, circa 220 milioni di anni fa, nel momento in cui la Pangea (grande blocco continentale che riuniva gli attuali continenti) aveva già iniziato a frammentarsi e il grande Oceano Tetide si incuneava da est a ovest separando i due paleocontinenti Eurasia e Africa. E’ stato interessante sapere che tutta l’area della Val Vibrata, 200 milioni di anni fa , faceva parte di una piattaforma continentale di acque marine basse , posta sul margine meridionale dell’Oceano Tetide, di tipo bahamiano, un ambiente di lagune , orlato da scogliere coralline e secche, simile appunto alle attuali Bahamas. Si depositarono in questo periodo le dolomie del Corno Grande del Gran Sasso, nella formazione di queste rocce il tempo ha operato un vero incantesimo cristallizzando per sempre un “giardino di coralli” dell’antica scogliera. Per un lungo intervallo di tempo continuò la sedimentazione marina e , nel Cretaceo inferiore (da 140 a 24 milioni di anni fa) il livello del mare si innalzò, ne sono testimonianza le formazioni rocciose calcaree ben esposte nei rilievi della Montagna dei Fiori che contengono macrofossili quali Nummuliti (dal latino nummus, moneta), Ammoniti e Coralli. Poco più di 6 milioni di anni fa , iniziarono le prime fasi della costruzione della catena del Gran Sasso attraverso la collisione tra la placca Europea e la placca Africana che determinarono il sollevamento della catena degli Appennini. In questo periodo tutto il territorio della Val Vibrata era ancora sommerso dalle acque; con stupore abbiamo appreso che questo bacino iniziò a riempirsi con materiali che verosimilmente si depositarono dopo lunghi tragitti, da nord a sud, e che risultavano provenire dall’erosione delle Alpi che erano emerse precedentemente. Circa 5 milioni di anni fa il bacino marino , che lambiva il Gran Sasso , cominciò a deformarsi e a sollevarsi ed iniziò la formazione dei Monti della Laga , della Montagna dei Fiori e della Montagna di Campli. La fascia collinare della Val Vibrata si formò successivamente alle catene montuose, i terreni argillosi che affiorano derivano da sedimenti marini risalenti a circa due milioni di anni fa quando il fronte di compressione raggiunse la fascia adriatica formando le strutture costiere;

infine nell’ultimo milione di anni , mentre le aree più interne avevano già sostanzialmente acquisito i lineamenti attuali , la fascia costiera più esterna emerse definitivamente. L’evoluzione morfogenetica dell’area della Val Vibrata si svolge 7-6 milioni di anni fa, ma l’attuale assetto risale a un milione di anni fa. Il fiume Vibrata , che ha generato la Valle, scorre incassato tra terrazzi alluvionali di età compresa tra un milione di anni e diecimila anni, disposti ad altezze diverse rispetto all’alveo attuale. Il prof. Adamoli ci ha riferito che la maggior parte del territorio della Val Vibrata è di natura terrigena e che l’area del liceo è situata su di un terrazzo alluvionale antico , i cui sedimenti alluvionali sono prevalentemente costituiti da ghiaie ben addensate a ciottoli di diverse dimensioni, di natura prevalentemente calcarea ed arenacea, accompagnati da una più o meno abbondante componente sabbiosa. Per lo più il territorio della Val Vibrata , ad esclusione della Montagna dei Fiori, che costituisce il confine ovest della Valle ed è di natura calcarea, è caratterizzato da una specifica formazione che si chiama Formazione Mutignano (3-1 milione di anni fa). Tale formazione può presentare diverse associazioni: -sabbioso-conglomeratica (sabbie e arenarie giallastre con intercalazioni lentiformi di livelli di conglomerati e ghiaie) - sabbioso-pelitica (alternanza di sabbie, sabbie siltose giallo-ocra e argille sabbiose grigiastre) -pelitico-sabbiosa (argille ed argille marnose grigiastre con intercalazioni di sottili livelli sabbiosi fossiliferi). La conoscenza di questa come delle altre formazioni è di fondamentale importanza per ricostruire l’evoluzione che ha portato alla nascita della nostra regione per cui proprio per questo si può affermare che la relazione del prof. Adamoli ha suscitato in tutti un vivo interesse ed uno stimolo ad ampliare le proprie conoscenze. Le parole del prof. Adamoli ci hanno reso consapevoli che l’attuale paesaggio , estremamente vario e con scenari talora di incommensurabile bellezza, è il risultato di lunghe e complesse vicende geologiche; è un paesaggio unico e speciale e grazie alla coesistenza di mare , colline e montagne è un’ambita meta turistica. Lara Massucci Marco Marinelli VE

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il terremoto dell’Aquila & Aprile 2009

Nella seconda parte del convegno il prof. Adamoli ha illustrato l’evento sismico che alle 3,32 del 6 aprile 2009 ha colpito la città di L’Aquila e la sua provincia, e continua ancora ad interessare, con tutta una serie di repliche il territorio abruzzese. I ragazzi si sono mostrati molto disponibili ad ascoltare la spiegazione chiara e coinvolgente dell’esperto. Abbiamo scoperto che la nostra regione è caratterizzata da un alto livello di sismicità fin dai tempi più remoti a causa delle numerose faglie attive presenti sul territorio abruzzese. La faglia attiva è una frattura della crosta terrestre in cui persistono le tensioni che deformano i blocchi rocciosi i quali accumulano energia fino ad un successivo punto di rottura che si manifesterà con un’ altra crisi sismica. L’ intero processo si può schematizzare in un ciclo sismico, destinato a ripetersi nell’evoluzione geologica della nostra regione. Numerosi infatti sono stati i terremoti disastrosi: nella sola città di L’Aquila, hanno causato 800 morti nel 1349, 200 nel 1461 e 2500 in occasione del sisma del 2 Febbraio 1703 che provocò complessivamente, nell’intera area coinvolta, oltre 8000 morti. In tempi più recenti, particolarmente violento è stato il terremoto di Avezzano nel 1915, uno dei terremoti più disastrosi verificatisi in Italia: il sisma raggiunse l’XI grado MCS (Scala Mercalli, Cancani, Sieberg) e causò 29.978 morti. Proprio per questa ragione si potrebbe pensare che l’Abruzzo sia preparato a misurarsi con questo tipo di rischi; invece il drammatico bilancio del sisma del 6 aprile dimostra il contrario (299 vittime, 1550 feriti, 65000 sfollati e danni al patrimonio abitativo e artistico di circa 11 miliardi di euro), nonostante il terremoto sia stato di media forza (VIII°-IX° MCS e magnitudo Richter 5.8). La tragedia dell’Aquila offre un quadro di inefficienza ed imprevidenza, l’Abruzzo è un territorio ancora privo di un Servizio Geologico Regionale, al comune dell’Aquila, inspiegabilmente per motivi geologici e di sismicità storica, è stato attribuito lo stesso grado di pericolosità sismica (zona 2), previsto per esempio per il comune di Teramo, e per alcuni comuni della Val Vibrata , sicuramente in condizioni di minore rischio sismico. L’ Italia si trova esattamente in mezzo a due placche tettoniche principali ,quella euroasiatica e quella africana, che si stanno scontrando. La notte del 6 aprile di un anno fa c’è stata una sorta di stiramento della crosta terrestre sotto l’Appennino, a circa 10 kilometri dalla superficie, con una direzione di estensione dal mar Adriatico al Tirreno. Questo ha causato la rottura della faglia di Paganica che si allunga per 20 kilometri. Il terremoto abruzzese ha causato danni gravissimi perché ha colpito una regione molto vulnerabile dal punto di vista degli insediamenti umani, spesso costruiti in epoca storica e non adeguati secondo criteri sismici. Gli effetti di un terremoto non dipendono esclusivamente dalla sua intensità, ma anche dalle caratteristiche delle regioni colpite. E’ il concetto di rischio sismico, che è appunto definito come il prodotto della pericolosità sismica ( cioè la probabilità che avvenga un terremoto in un certo luogo ) per la vulnerabilità degli edifici di quel luogo e il valore degli stessi. Abbiamo scoperto , attraverso l’ osservazione di una sezione geologica della Val Vibrata, che nel nostro territorio sono presenti due faglie in cui la catena appenninica è in regime di compressione sul margine adriatico, inoltre dalla zonazione sismica della Provincia di Teramo abbiamo ricavato la classificazione sismica dei comuni della Val Vibrata . Risultano appartenere alla zona 2 (medio livello di pericolosità) i comuni di Ancarano, Civitella, Controguerra, Corropoli, Nereto, S.Egidio e Torano mentre alla zona 3 (basso livello di pericolosità) appartengono i comuni di Alba Adriatica, Colonnella, Martinsicuro, S.Omero e Tortoreto. Nella parte finale del convegno il geologo ha puntato l’attenzione soprattutto sulla previsione e sulla prevenzione antisismiche, necessarie per evitare ulteriori tragedie. La previsione si basa sull’osservazione delle evidenti anomalie di alcune caratteristiche fisiche della roccia (significative variazioni nella propagazione delle onde sismiche, variazioni di resistività e di potenziale elettrico, notevoli variazioni di volume, aumento di gas radon nei pozzi profondi e nelle acque superficiali): la loro misurazione è la base dello studio dei precursori che preparano il terremoto. La prevenzione è invece basata sulla corretta applicazione delle norme antisismiche sia nella costruzione di opere pubbliche e private, sia nell’adeguamento antisismico di vecchie abitazioni e di beni architettonici e artistici. Inoltre è importante avere un’approfondita conoscenza del territorio in modo tale da permettere una corretta pianificazione territoriale e urbanistica in prospettiva antisismica. E’ fondamentale che la costruzione dei nuovi insediamenti abitativi e produttivi, delle infrastrutture di servizio, ecc., avvengano in quelle zone a minore pericolosità sismica, individuate attraverso un’attenta analisi sismologica e geologica del territorio (microzonazione sismica). E’ noto, infatti, che edifici con analoghe caratteristiche tipologiche, costruiti anche entro distanze molto ravvicinate (centinaia o addirittura decine di metri) su terreni con caratteri geologico-tecnici differenti, ricevono, per uno stesso sisma, sollecitazioni diverse. L’incontro con il prof. Adamoli è stato molto interessante in quanto ci ha permesso di comprendere meglio un evento catastrofico come quello che ha colpito la città dell’Aquila e di conoscere la geologia della Valle in cui viviamo. Il prof. Adamoli ha affermato infine che i risultati finora raggiunti nel campo dei precursori sono ancora troppo pochi e non consentono ancora una previsione del terremoto, intesa come determinazione esatta del luogo, tempo e intensità del futuro evento sismico, è importante quindi , per la sicurezza pubblica, promuovere una corretta e diffusa informazione scolastica e pubblica sul fenomeno terremoto e sulle norme di comportamento da assumere prima, durante e dopo l’evento sismico, anche attraverso periodiche esercitazioni. In ogni caso dobbiamo ricordare che la cosa più importante all’arrivo di un terremoto, è che le costruzioni resistano e le persone siano preparate ad affrontare il rischio : questo è possibile ed è la priorità da affrontare. Alexa Ioannone Martina Marinucci VE

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Progetto Por Abruzzo Nell’ambito della rete Dialogo con le scuole primarie, elementari e medie, della Val Vibrata, il nostro Liceo ha partecipato come unico istituto superiore del territorio, insieme alla Direzione didattica e alla scuola media di Martinsicuro, al Progetto Operativo Regionale (POR) intitolato “Pensarci a Mosaico”, nello specifico a due azioni: Attività di orientamento III Azione = Laboratorio di Bilancio di Competenze e IV Azione - Percorso di Counseling per il sostegno alla scelta scolastica e/o all'inserimento nel Mondo del Lavoro – Protocollo Clipper. Le due azioni del progetto hanno riportato una ricaduta educativo-didattica di successo grazie agli interventi laboratoriali sviluppati con gli alunni e le alunne della classe 1^D del liceo linguistico e con 9 tra alunni e alunne appartenenti alle classi seconde dei licei scientifico, tecnologico e linguistico. Dietro autorizzazione dei genitori, gli studenti hanno gradito la presenza dello psicologo psicoterapeuta Dott. Vincenzo Marcozzi di Teramo, durante le attività di orientamento e di formulazione di questionari attinenti alle loro scelte e aspettative future. Gli studenti della classe 1^D hanno incontrato operatori dei vari settori del mondo del lavoro della Val Vibrata, ai quali hanno sottoposto delle vere e propri interviste con finalità conoscitive dell’offerta del mercato lavorativo per ciò che riguarda, soprattutto, il loro percorso di studi e il raggiungimento di orizzonti professionali congeniali alle loro potenziali competenze e capacità spendibili sul territorio. Una importante e proficua esperienza che ha coinvolto pienamente gli studenti e anche i loro docenti, in particolare il referente per l’Orientamento prof. Mario Rosati e la coordinatrice della classe 1^D prof.ssa Stefania D’Amico. Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Rosa Fracassa

La classe 3C del Liceo Tecnologico ha realizzato uno spot dal titolo ”Remember, don’t lose the spring of life!”, con cui ha preso parte all’edizione 2010 del concorso. La vita ci chiama continuamente a compiere delle scelte e si possono commettere errori nella propria condotta, con conseguenze importanti per il futuro. Questo i nostri ragazzi l’hanno ben compreso, nonostante la loro giovane età. Lo spot proposto vuole mettere in risalto proprio l’importanza del dover porre grande attenzione alle abitudini quotidiane, perché possano contribuire a garantire una elevata qualità della vita. Per i ragazzi della 3^C del Liceo “G. Peano – C. Rosa” di Nereto, una corretta alimentazione ed uno stile di vita sano consentono di partecipare pienamente alla giovinezza, fase della vita paragonata alla primavera, quando fiorisce tutto il potenziale personale e ci si prepara ad una completa futura espressione di sé. Perdersi in cattive abitudini non permette di cogliere le ‘belle’ occasioni, come una festa in campagna con tanti amici allegri e spensierati. Allora non indugiare oltre. Sii pronto a cogliere le occasioni della vita, preparati con l’attività fisica ed una sana alimentazione! I filmati realizzati, spot e backstage, sono stati pubblicati su FB, cercate la pagina “3C Liceo Nereto 2010 - Food4u” e… Buona Visione! Prof. Ennio Cantoresi

Food 4U Food 4U è una campagna di sensibilizzazione promossa dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali italiano e rivolta a studenti europei tra i 14 e i 19 anni. In tutta Europa si registra una tendenza all'incremento dei problemi legati ad un regime nutrizionale scorretto e di fenomeni quali obesità e sovrappeso fra le nuove generazioni. In questo contesto, il concorso "Food 4U - your food, your body, your video" offre agli studenti l'opportunità di confrontarsi sulla necessità e l'importanza di una sana e corretta alimentazione attraverso la realizzazione di un video sui temi della corretta alimentazione. Una Giuria internazionale esaminerà tutti i video partecipanti al Concorso, scegliendo i finalisti per ogni Paese. I gruppi autori dei migliori spot video parteciperanno alla manifestazione internazionale Food 4U Video Festival, che si svolge in una località italiana altamente rappresentativa per il suo patrimonio agroalimentare. Escursioni, laboratori del gusto, stage e, naturalmente, la Rassegna dei video realizzati dai giovani, in gara per la conquista del prestigioso FOOD 4U AWARD 2010. L’ORNITOTTERO

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Borsa di studio “Di Michele “

Il giorno 8 Maggio 2010 presso l’Aula Magna del Liceo si è tenuta la premiazione della Borsa di Studio intitolata al nostro caro Professor Franco Di Michele. Il tema proposto quest’anno era: “ L’uomo odierno in bilico tra estraneità e omologazione. L’altro come prossimo … una sfida per il nostro tempo”. Ad aggiudicarsi il primo premio consistente nella somma di 500 euro è stata la nostra alunna Eliana Rosati della classe 5 A del Liceo Scientifico con il racconto “Andrea e Gregor: un’amicizia tra estraneità ed omologazione. Ex aequo per gli altri tre partecipanti finalisti, che hanno avuto in premio la somma di 100 euro: il gruppo Sciarroni, Quaglia, Sfratato, Fagotti della classe 4B, Zakarya Nouha della classe 4 A , e gli alunni dell’I.T.C.G “V.Moretti” di Roseto degli Abruzzi che avevano prodotto lavori multimediali. Arrivederci al prossimo anno!!!

“Andrea & Gregor: un’amicizia tra estraneità ‘ e omologazione

Andrea poteva dirsi un uomo felice, realizzato. Proveniva da una famiglia medio-borghese ed era riuscito a guadagnarsi una modesta fortuna. Dopo anni di lavoro precario aveva trovato un impiego fisso: contabile in un'azienda. Le sue giornate si ripetevano all'infinito, tutte uguali: sveglia alle 7:00, lavoro e poi cena e riposo. Non viveva grandi avventure, ma tutto sommato poteva ritenersi soddisfatto. Glielo ripeteva sempre anche sua madre: “Tu, non ti rendi conto della tua fortuna! Di questi tempi, avere un lavoro fisso!” e Andrea si limitava ad annuire facendo cenno con la testa. La verità era che tutta questa fortuna egli non sentiva di averla. In fondo, ogni giorno doveva guadagnarsi uno stipendio misero, l'unico rapporto sociale che sviluppava era quello con il suo pc, le sue prossime ferie erano per l'anno 2008 e il suo capo lo tiranneggiava quotidianamente, senza sapere delle innumerevoli sere trascorse alla scrivania fino a tarda notte. Cosa c'era di fortunato in tutto ciò? E se la sua vita lavorativa era questa, quella privata era completamente in rovina. Prima, durante gli anni universitari era un ragazzo socievole, sempre circondato da amici e ragazze. Conseguita la laurea, preso dalla voglia di trovare lavoro prima possibile, aveva dedicato sempre meno tempo allo svago e ai divertimenti. Col passare del tempo, aveva perso tutti i suoi più cari amici e con loro anche Liliana. Liliana era stata la sua ragazza per tre lunghi anni, finché, trascurata e infelice, si era rifugiata fra le braccia di un palestrato alto 1 metro e 90. Liliana aveva lacerato il cuore del povero Andrea. E così, solo come un cane, egli non aveva potuto far altro che dedicarsi al suo lavoro, unica cosa rimastagli. Ogni tanto, durante la notte, Andrea si agitava nel sonno: sognava lei che correva in un prato, circondata di rose rosse e con i suoi lunghi capelli corvini al vento, gli sorrideva e si stringevano in un lungo abbraccio. Ogni volta si svegliava di soprassalto e non riusciva mai a riaddormentarsi, così era costretto a sgattaiolare fuori dal letto per farsi una camomilla. Spesso, mentre attendeva che l'acqua bollisse, alcune lacrime rigavano le sue guance. Erano ormai quattro anni che si erano lasciati, ma nulla era servito a fargliela dimenticare.Anche la sua casa era pervasa dalla stessa tristezza: era come se i muri avessero assorbito tutte le lacrime segrete di quegli anni e ne rilasciassero a poco a poco la medesima sofferenza. Abitava a Roma, in periferia, e aveva un appartamento di 30 metri quadri. Una camera da letto, cucina e bagno. La cucina era un tutt'uno con lo studio: una fragile scrivania di compensato, dove egli svolgeva il lavoro in più, che di tanto in tanto riportava a casa. Coltivava però una passione: il cinema degli anni '30. Adorava Charlie Chaplin, ed in particolare il film Tempi Moderni: non per via delle gag esilaranti, al limite del grottesco, ma perché lui, colletto bianco, non si vedeva poi così lontano da quel simpatico omino in salopette che cammina a gambe larghe e che è meccanismo del suo stesso lavoro. Ad Andrea all'inizio piaceva il suo impiego di contabile. Ai tempi dell'università, adorava far di conto e sviluppare nuove strategie di marketing utilizzando la sua creatività e sagacia. Ma nel suo posto di lavoro, la AnailGroup, non c'era spazio per le sue abilità. L'unica sua mansione era fare fotocopie e controllare che quadrassero le entrate e le uscite dell'azienda. Né più né meno. Anche il 23 Dicembre 2007 sembrava essere un giorno come un altro, ma Andrea non sapeva che la sua vita sarebbe cambiata per sempre. Si era svegliato alla solita ora e, rivolto alla finestra, non aveva potuto fare a meno di notare un cielo grigio e triste. Forse avrebbe nevicato. Mentre ci pensava un fremito lo percorse.“Brr! Che freddo!” esclamò e si richiuse in fretta e furia nella cabina doccia. Acqua calda? Manco a pagarla! Aveva più volte inviato il sollecito all'azienda dell'acqua, ma niente. Indossò i suoi pantaloni cachi, il suo maglione color ruggine dal quale sbucava, immancabile, il colletto della sua camicia bianca. Si concesse al volo un caffè con un paio di biscotti integrali. Non gli piacevano per niente, ma aveva trovato solo quelli. Non aveva molte pretese, e non di rado, gli capitava di accontentarsi di cose che non lo soddisfacevano. Prese la valigetta in pelle, la giacca a vento e si precipitò fuori dall'appartamento.La rampa di scale che lo conduceva fuori dall'edificio era un “interessante” luogo di incontri. Avrebbe potuto dire, a ragione, che incontrava ogni giorno qualcuno di nuovo: non parlava molto con i vicini e non aveva rapporti con nessuno. Probabilmente ognuno di loro faceva come lui, rifugiandosi nella sua piccola realtà da 30 metri quadri, senza fermarsi per quattro chiacchiere di cortesia con i vicini, limitandosi ad un asciutto buongiorno. Quel giorno non vide nessuno. Fuori faceva un freddo davvero pungente e lui, che era sempre stato di salute cagionevole, si vide spacciato. Raggiunse la stazione della metropolitana e si sedette soddisfatto sul sedile del solito vagone. Poter entrare era già difficile, a causa della moltitudine di estranei ammassati come sardine, ma trovare un sedile poteva dirsi un evento più unico che raro. Tirò un respiro profondo e si guardò intorno: alla sua destra sedeva una nonnetta che teneva stretta stretta la sua borsetta, temendo la presenza di un aggressore; alla sua sinistra c’era un uomo che aveva un che di losco. Preferì guardarsi i piedi, almeno così non avrebbe dato fastidio a nessuno. Scese alla sua stazione, intercettando lo sguardo di uno studente che guardava con aria stupefatta il posto a sedere che gli si prospettava. Quando usciva dalla metro si sentiva sollevato, vedere il cielo, lo riportava a una dimensione più autentica della realtà e non a gallerie sporche e illuminate al neon. Camminava con il naso all’insù soffermandosi sulle nuvole, ognuna diversa dall’altra. Quanto avrebbe voluto scappare dai numeri dei suoi fogli e rifugiarsi dietro a quelle nuvole, tuffarvicisi e farsi cullare dolcemente da esse! “BIIIP”…..suonò trionfante il suo cellulare e Andrea capì che ,ancora una volta, la triste realtà aveva vinto sul sogno. Era un messaggio :”Oggi riunione straordinaria nel mio L’ORNITOTTERO 23 ufficio . Ore 9. Porta i documenti”


Cavolo, ancora una volta la sua collega si era sprecata con i convenevoli. Camminava e camminava, guardando di tanto in tanto l'orologio, pensando alla faccia che avrebbe fatto Corinna vedendolo arrivare in ritardo. Accelerò il passo. Entrò in ufficio salutando la segretaria, che ovviamente lo guardò senza rispondere e si limitò a indicare l'orologio. Ed in effetti erano già le 9 e 10... Corinna sarebbe stata furibonda. Andrea si sedette alla sua postazione, giusto per prendere i documenti che gli servivano. Aprì i cassetti, ma niente! Probabilmente la cartellina era riposta comodamente sulla sua scrivania a casa. E adesso? Una grande agitazione lo invase. Cosa avrebbe fatto senza i suoi documenti? Senza i quali, lì, valeva poco più di zero? Mentre si lasciava trasportare da questi poco confortanti pensieri, guardò fuori dalla finestra: un tipo era svenuto sul marciapiede, circondato da passanti che, incuranti, si limitavano a proseguire. Come si fa a definire la razza umana civile, quando una marea di persone ignora un poveretto svenuto o, nel peggiore dei casi, morto?Andrea si precipitò fuori, invaso da un impulso più forte di lui. I suoi piedi, sempre rispettosi e ubbidienti, stavolta avevano volontà propria e lo fecero correre in strada, in soccorso di quell'uomo. Gli si avvicinò e poté vederlo da vicino. Era un giovane in buona salute, alto, capelli a posto e vestiti alla moda. Uno che se la passava bene insomma. Ed infatti, a detta di tutti, Gregor se la passava veramente alla grande. Era il rampollo di una famiglia della Roma bene. Si alternava fra il part-time come DJ e l'università a Tor Vergata, dove studiava, per così dire. Era circondato sempre da ragazze stupende e amici giusti. Tutti lo ritenevano una celebrità nella facoltà di sociologia, dove era noto per la sua sfrontatezza e irriverenza.Gregor, fin da bambino aveva sempre avuto un temperamento fortemente volitivo. La sua tenacia e determinazione gli erano valsi anche ottimi risultati a scuola.Durante l'adolescenza però qualcosa nella sua persona si era incrinato, fino a distorcersi completamente. In 3^ ginnasio, isolato e schernito in continuazione dai compagni, aveva deciso di diventare membro del branco, conformandosi a loro. Per farlo aveva dovuto dimenticare il suo vero Io: aveva cancellato l'amore per il violoncello, la soddisfazione che provava nel tradurre un passo di Seneca, l'amore per la sua famiglia e per i suoi nonni che adorava. Tutto pur di farsi accettare dagli altri. Erano passati alcuni anni e del vecchio Io ormai non sentiva più nemmeno un flebile sospiro.Quando però Gregor si chiudeva in camera sua e si guardava allo specchio non riusciva a riconoscersi: vestiti ridicoli che non erano di suo gusto, capelli piastrati, che lo facevano assomigliare a quei fighetti delle boy band, occhi cerchiati di nero, secondo lo stile Emo. Si soffermava sui tatuaggi che si era fatto, su spinta dei suoi amici, serpenti e scorpioni che attraversavano il suo corpo, senza avere alcun significato. E si guardava per ore senza mai capire cosa fosse quella voragine che sentiva dentro di sé, che non sapeva come colmare. Quando succedeva questo, cercava di abbandonare quei pensieri e usciva con la sua compagnia. Si incontravano nel solito giro di locali, a ballare fino alle 6 del mattino con la musica assordante che ti entra dentro. Ne uscivano barcollando, ubriachi fradici. A dire il vero a Gregor non piaceva né ballare, né bere. Ma cos'altro avrebbe dovuto fare? Rimanere a casa e abbandonarsi ai suoi tristi pensieri? No, egli ne era assolutamente certo, stava facendo la cosa giusta. Si stava godendo la spensieratezza dei suoi anni giovanili. Tutti avrebbero voluto essere al suo posto. Con la retta per l'università pagata e senza alcun controllo. Tutti tranne lui. Gregor si svegliò quando era già disteso sulla branda dell'ospedale. Gli ci volle un po' per mettere a fuoco la scena. Vide un omuncolo insignificante seduto affianco al suo letto. Indossava dei vestiti veramente inguardabili, aveva capelli assolutamente out e occhiali spessi, come fondi di bottiglia. Era biondo e aveva un che di malaticcio. Lo guardava ansimante e sembrava farfugliare qualcosa: “Ehm... come stai... tu...ehm, Gregorio?” “E tu chi diavolo sei?” Fece un sorriso timido e abbassò gli occhi “Mi chiamo Andrea, ti ho trovato svenuto sulla strada e ho chiamato l'ambulanza.” “Grazie” e fece come per alzarsi.“No aspetta! Il medico ha detto che non puoi muoverti! Devi fare degli accertamenti!”“Senti amico, io non ho voglia di perdere il mio tempo qui, sto benissimo! Se ti muovi usciamo e ti offro un caffè come ringraziamento.”“Ma il primario... Oddio!” A poco valsero le parole di Andrea. Gregor stava già indossando i suoi jeans e, preso Andrea con la forza, in un battibaleno erano fuori.Si recarono in un caffè lì vicino e, mentre sorseggiavano la consumazione, stavano in silenzio, osservandosi. Andrea pensò che quel ragazzo con la puzza sotto il naso non poteva essere più lontano da lui. Lo stesso pensava Gregor guardando quell'impiegato sfigato. In realtà nessuno dei due poteva immaginare che erano esattamente uguali, frutti marci della stessa società immonda. Entrambi erano soli e, per quanto diversi, necessari l'uno all'altro, ma ci volle un po' affinché lo capissero. Dopo che avevano finito di bere, Andrea doveva riprendere le sue cose in ufficio e Gregor decise di accompagnarlo. Così, data la sua natura socievole, cominciò a raccontarsi. Parlò della sua vita, dei suoi amici e dei suoi successi, certo di destare ammirazione. Non fu così. Andrea, già a metà del discorso, cominciò a sbadigliare e questo non fece altro che accrescere la rabbia del ragazzo. E allora parlava ancora di più, ma il silenzio dell'altro lo rendeva insoddisfatto. E mentre gli parlava, era quasi come se stesse parlando a sé stesso e la sua vita gli apparve d'improvviso insulsa qual era. Andrea allo stesso tempo, comprese che anche quel ragazzo, totalmente diverso da lui, soffriva il suo stesso male: la solitudine. É il male di ogni uomo: nasciamo, cresciamo e moriamo soli. Le nostre strade si incrociano, ma non si uniscono mai. Mentre Andrea si abbandonava a questi pensieri vide il suo ufficio e capì che erano giunti al capolinea di quella passeggiata. Fece per salutare Gregor, quando quest'ultimo gli porse un biglietto tutto stropicciato. “Sei simpatico. Usciamo insieme ancora. Mi piace parlare con te.”E così fecero. Uscirono insieme altre volte e, mentre Gregor rigettava fiumi di parole che straripavano, Andrea non faceva altro che ascoltare. Si trovavano entrambi a loro agio insieme, anche se avvertivano la loro diversità. Andrea, in realtà non capiva perché Gregor, così affabile e pieno di successo, passasse il suo tempo con lui. La verità era che raccontandosi, Gregor ritrovava sé stesso. Riempiva pian piano il vuoto che per anni lo aveva afflitto: aveva qualcuno che lo ascoltava e dal quale si sentiva compreso. E mentre trovava e rimetteva insieme i pezzi della sua persona, inascoltata per anni, gli sembrava di conoscere a poco a poco meglio Andrea, sempre di poche parole e che non parlava mai di sé. Un pomeriggio qualsiasi stavano seduti sul divano di fronte alla tv. Erano le quattro in punto e trasmettevano un film di Hayao Miyazaki. C'erano sullo schermo le immagini di piante di bambù che rimanevano ritte e imperturbabili nonostante il vento fortissimo.“Tu sei come quelle piante. Sei in una situazione del cavolo che non ti piace affatto e non fai niente per cambiarla. Guardati! da quanto tempo è che non assapori il gusto della vita? Andrea, non ti accontentare del cantuccio che altri hanno scelto per te!

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Questa è la tua vita, non ci sarà un'altra chance! Urla, se ti fa star meglio, ribellati, spacca tutto, vivi! ” Andrea si voltò verso di lui, incredulo. Gregor lo guardava fisso, serissimo. Quel ragazzo che non faceva altro che parlare e parlare era stato così accorto da capire la sua essenza. Era stato l'unico che aveva compreso i suoi silenzi. Li aveva ascoltati come fossero parole e parole dense di significato. “Non avere paura, io ti sarò vicino, qualsiasi cosa tu decida di fare!” Andrea lo abbracciò e cominciò a piangere come non aveva mai fatto in vita sua. Tremava e rideva, mentre si liberava dal macigno che aveva oppresso per anni la sua personalità, troppo sensibile per questo mondo crudele. Finalmente qualcuno lo aveva fatto sentire importante, compreso. In quell'abbraccio Gregor si sentì realizzato. Finalmente aveva fatto qualcosa di giusto che lo faceva sentire utile e necessario per qualcun altro. Non si era mai sentito così. Due individui, così diversi erano riusciti a darsi affetto disinteressato e a riempire quel vuoto che da anni si portavano dentro. Nei mesi seguenti Andrea lasciò il suo lavoro sicuro, il suo appartamento e la sua vita sicura. Gregor si ritirò dall'università e insieme affittarono una barca. Decisero di andare per mare, senza meta e senza progetti, vivendo la vita così come si sarebbe presentata. Qualche volta, mentre Gregor sonnecchiava in cabina, Andrea rimaneva solo con i suoi pensieri. Si abbandonava a riflessioni profonde, sollecitate dal rumore delle onde. Andrea capì, in una di queste occasioni, che è vero che ogni uomo nasce, cresce e muore da solo, ma lo é anche il fatto che ci sono uomini che decidono di percorrere le loro strade parallelamente, demolendo le barriere e tenendosi per mano, consapevoli che l'altro, la diversità dà senso alla nostra vita: essi ergono dei ponti di comunicazione e si aiutano l'un l'altro, senza paura. Non bisogna temere di essere sé stessi e aprirsi. Perché il confronto con l'altro, anche se diverso da noi, può essere la cosa più bella della nostra vita. E Andrea lo aveva finalmente capito. Eliana Rosati 5 A

pensarci a mosaico... “Pensarci a mosaico” è un progetto istituito dalla regione Abruzzo in collaborazione con il nostro istituto che ha aiutato noi giovani, e in particolare la nostra classe 1d, a cui il progetto è rivolto, ad incontrare il mondo del lavoro . L’iniziativa, coordinata con impegno ed entusiasmo dallo psicologo Marcozzi e dai proff. Rosati e D’amico, ha avuto inizio nel mese di gennaio e si è conclusa nel mese di marzo.Dopo aver preparato le interviste , abbiamo organizzato una serie di incontri con esperti del mondo del lavoro: ha partecipato al primo incontro l’imprenditrice Bruna ,che ha investito le sue energie nel mondo dei libri ,in particolare ha aperto due librerie in franchising con la Mondadori. La prima presso il centro commerciale “La Torre” a Villa Rosa di Martinsicuro e la seconda a Lecce . Abbiamo intervistato Grazia Fiore, titolare dell’ agriturismo “ Villa Fiore “ a Torano Nuovo, che ci ha spiegato che significa vivere l’esperienza del turismo. Il suo percorso è stato molto interessante. Laureata in Economia e Commercio, dopo aver esercitato nel settore si sentiva attirata dal mondo dell’arte e non voleva allontanarsi dai familiari,così ha deciso di ristrutturare la casa dei nonni e di dare vita a “Villa Fiore”.Un altro personaggio del mondo lavorativo che abbiamo ascoltato con attenzione è stata l’apicoltrice Patrizia Pace, amante del miele e delle api , Ci ha spiegato l’importanza del miele per una corretta alimentazione e il problema dell’estinzione delle api nel nostro ambiente a causa dell’ inquinamento e ci ha esortato a interessarci a tale problema. Infine abbiamo ascoltato la presidentessa della onlus Bambini di Betania , Maria Luisa Giangiulio e la commercialista Sabrina Marconi che ci hanno appassionato raccontandoci le loro storie di vita. Da questa esperienza usciamo arricchite e ringraziamo la nostra Dirigente che ci ha dato questa grande opportunità. Nadia Fares

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e poi ... articolando del più’ e del meno... Le passioni colorano la vita

Esistono diversi tipi di passioni, alcune più diffuse di altre, ma tutte ugualmente importanti. La musica è una passione che accomuna molte persone; essa trasmette messaggi più o meno complessi, diverse emozioni. Da sempre ha accompagnato sentimenti, idee e speranze di intere generazioni. In ogni suono non si cerca solo un momento di svago, ma un modo di essere ed è in tal modo che generi diversi hanno inciso con le loro caratteristiche in molti aspetti della cultura. Dalla musica dei popoli tribali, al clavicembalo delle corti settecentesche, dal jazz nato nelle piantagioni alle colonne sonore dei film, ogni genere di musica ha segnato un’ epoca e intere generazioni. Come “il pianista”di Polansky viene salvato dalla musica in senso letterale, così chiunque può essere salvato dalla musica in senso metaforico. In un’ epoca difficile, priva di valori e certezze, tutti noi abbiamo bisogno di un porto sicuro che aiuti a dare un senso alla realtà. E, quale strumento meglio della batteria può scandire il ritmo di una vita caotica e darle un senso? Quando si pensa ad essa, di solito, si immagina uno strumento grande, chiassoso, quasi inutile,facile da suonare,che sta sullo sfondo durante i concerti e il cui unico scopo è quello di tenere il tempo durante l’esecuzione di un brano. Ma non è affatto così. La batteria è un insieme di emozioni forti e contrastanti che creano un mix energico e coinvolgente. Inoltre è una valvola di sfogo quando ci sono problemi. Può rendere liberi perché riesce a creare un mondo parallelo conoscibile solo da chi sa sognare ed inseguire le proprie emozioni ignorando i giudizi altrui e proteggendo i propri sogni. Come affermava lo scrittore Baltasar Graciàn “la passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca” ed è essa che riesce a far vivere l’uomo, la saggezza lo fa soltanto vivere a lungo. Asanka Supun -De Ascaniis Elisa -Montauti Alessandra -Massucci Lucrezia - Kolamunnage Dilmi

I Falsi miti

Siamo ragazzi, cosa mai dovremmo temere? Un tetto, un futuro, un lavoro; una buona prospettiva di vita? Ci piace osare assaporare quell’attimo, quel brivido scorrere incontrollato tra le vene.Percepire quella vampata quella scarica di adrenalina, sentire quell’ euforia, battere il cuore solo per un minuto. Qui mi fermo e penso. Che cosa hanno di preciso i giovani ? A guardarli bene manifestano tutti un certo malessere ,una qualche inquietudine. Oggi giorno è sempre più frequente imbattersi in giovani senza obiettivi ,senza punti di riferimento.Privi di un modello a cui adeguarsi, un’ identità, un codice comportamentale da rispettare.Vittime di un sistema superficiale ed egoistico. Un’ opinione pubblica sempre più attenta indaga le cause di questo disagio: difficoltà individuali, crisi d’identità, paura nel domani. L’adolescenza è un ‘età caratterizzata, già per sua natura, da contraddizioni. In quest’età di passaggio si vive conflittualmente il bisogno di autonomia e indipendenza e paura dell’abbandono. Una crisi che anche oggi sta vivendo la più antica delle istituzioni: la famiglia. Essa ha da sempre rappresentato un ambiente sociale privilegiato, protettivo e affettuoso in cui i bisogni dell’ individuo , del più piccolo trovavano ascolto. Oggi però parte di queste funzioni sono andate perse e non si riesce più a fornire un sostegno emotivo ai propri figli, si sottovalutano certi cambiamenti e si assumono nuovi atteggiamenti, si emulano modelli errati, stereotipi di uno show business incontrollato. Fatti di cronaca incresciosi confermano la drammaticità del momento, nei giovani si annida un pericoloso ospite inquietante … tra realtà e utopia si stenta a crederci, tra le risate di chi vede il prossimo morire in strada e dal divertimento di chi si prende beffa dei meno fortunati in un tiro al bersaglio. Lascio intuire…Un ripensamento non è mai sbagliato. Nikita Scacchia e Di Ascenzo EriKa

“La speranza è una cosa buona, forse la migliore delle cose, e le cose buone non muoiono mai”

Da anni i sondaggi periodicamente informano sul costante disamore che le nuove generazioni provano nei confronti di ciò che le circonda. Il fatto è che, come analizzato dall’istituto di informazioni e di ricerca, non solo il 30% dei giovani soffre di solitudine e di crisi di abbandono ma dimostrano rassegnazione nei confronti di ciò che non funziona; certo, ci sono ancora quelli che lottano per i propri ideali fino alla fine ma il numero continua a diminuire. l problema fondamentale è che il futuro è come una scatola chiusa, non sai mai cosa nasconde… Ed è così, purtroppo, che i giovani iniziano a perdere la speranza dinanzi ad una situazione critica in cui il lavoro è difficilissimo da trovare e la maggior parte dei disoccupati è costituita da ragazzi alla ricerca del primo impiego.Si dice che la speranza è l’ultima a morire ma anche che è una cosa pericolosa in grado di far impazzire un uomo; allora, è giusto inseguire i propri sogni e sperare che si realizzino o rinunciare ad essi magari accontentandosi ,scegliendo di fare qualcosa che aiuti, un giorno, a trovare lavoro?Molti risponderebbero che è meglio trovare un lavoro, altri che è meglio inseguire a tutti costi i propri sogni ignorando tutto il resto e altri ancora che è meglio accontentarsi di un lavoro e, allo stesso tempo, continuare a sperare che prima o poi i desideri si avverino e la “ passione” a lungo provata esploda facendoci cambiare la vita.Ebbene si, nonostante il pessimismo collettivo c’è ancora qualcuno che spera, che è riuscito a rendere i suoi sogni duri come la pietra affinché la cruda realtà non possa scalfirli e vuole credere che il futuro gli riserverà qualche bella sorpresa.In tal modo si riesce a vivere serenamente perché, come diceva Andy Dufresne in “Le Ali della Liberà” , “La speranza è una cosa buona, forse la migliore delle cose, e le cose buone non muoiono mai”….. Supun Asanka, Elisa De Ascaniis, Lucrezia Massucci, Alessandra Montauti, Kolamunnage Dilmi, Erika DiAscenzo,Alessia Masi.

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Benvenuti a spassolandia terra mitica

Queste pagine non vogliono essere un articolo e nemmeno un saggio ma semplicemente uno sfogo. Il caro Signor Galimberti Umberto ha speso buona parte della sua vita ad osservare i giovani, scrivendo, in seguito ai risultati ottenuti, diversi libri in cui asserisce che i giovani di oggi (senza porre alcuna distinzione ma facendo di tutta l’erba un fascio) sono vittime di un apatia e di una perdita di valori che definisce “nichilismo”.Ebbene mi piacerebbe far notare ad un personaggio tanto illustre che forse non ha studiato i giovani in relazione alla società in cui vivono e, a tal proposito, mi permetto di fornirgli un piccolo ritratto della realtà vista con i miei occhi.Cenerentola balla fino a mezzanotte,poi scappa e perde la scarpetta;il Principe la raccoglie e si innamora. E’ una favola,lo sappiamo tutti. Nella vita quotidiana,se balli fino a mezzanotte e poi perdi una scarpa ,chi la trova sviene per la puzza. Nelle favole la realtà si piega al lieto fine,ai desideri dell’eroe nella società le lancette che regolano il gioco girano in senso antiorario.Ecco qualcuno che parcheggia in doppia fila,torna dopo tre ore e se c’è chi protesta perché è rimasto bloccato fa spallucce e dice: ”Ecchèdevofà? non c’è il parcheggio?”riecco la stessa persona due isolati più in là, bloccata da qualcuno che le ha restituito la “cortesia”. Tu ti aspetti che capisca ,in fondo non c’è il parcheggio per nessuno. Invece no:si attacca al clacson e cerca la rissa.Qualcuno vuole uscire dal parcheggio mentre stai passando in automobile o con lo scooter? Presto!più veloce! non sia mai che mi passi dinanzi! scrutiamo ora nella mente dell’automobilista bloccato nel parcheggio. Che pensieri avrà:”porca paletta!ce ne fosse uno che rallenta !Ma guarda questo!ha accelerato apposta!che Jungla!la prossima volta che vedo una persona intenta ad uscire dal parcheggio non metto neanche la freccia così la frego con tutte le scarpe!” Che jungla!Ecco un piccolissimo squarcio della realtà che amo definire:”Spassolandia terra mitica”dove esistono solo i diritti e nessun dovere,in cui tutto quello che desideri c’è,deve esserci,le regole valgono per te ,per me dipende.Credo che questo stile di vita non sia molto lontano neanche allo stesso Galimberti e, che, gradirei considerasse da vicino.Per non parlare poi delle caste degli intoccabili:i politici, i giornalisti,i magistrati e i dipendenti pubblici.Sono stanca di onorevoli,senatori,deputati e via dicendo che sembrano sempre un po’ fuori dal mondo,con i loro privilegi,le loro auto blu,che fanno leggi sulle autostrade e poi viaggiano in elicottero!Sono stufa di tanti reporter,lei compreso,che sparlano e giudicano senza aver prima controllato la loro coscienza(per tutti) o fedina penale magari insabbiata da qualche magistato corrotto(per alcuni) e che magari chiude un occhio vedendo un infermiere in camice che si aggira indisturbato per il mercato!Chiudi un occhio oggi e uno domani prima o poi diventiamo ciechi! Si,è proprio questo che noi giovani abbiamo fatto,ci siamo messi volontariamente un bel paio di spessi occhiali da sole per cercare di rendere più opaco quello che in un mondo così grande non va! Ci siamo rifugiati in un silenzio, simile a pura indifferenza,verso ciò che ci circonda perché abbiamo paura di rimanere intrappolati in qualcosa di più grande di noi di cui non abbiamo il controllo! Se uscissimo dalla nostra bollicina in cui abbiamo creato una vita parallela come faremmo a sopravvivere se non entrando in uno stato di trans?quale modello vivente dovremmo prendere in considerazione per imitarlo e muovere così i primi passi?Quelli che ci vengono offerti dai mass media?non so se forse le è sfuggito il fatto che al cinema e in tv,le produzioni moderne,dalle Principesse Guerriere ai Virtual Herpes hanno inaugurato un nuovo filone fisico. Inoltre sono capaci di affrontare combattimenti aerei,quadrupli salti mortali con bacio a mezz’aria evitando sei missili a testata multipla per poi raggiungere il terreno con la sua bella,stretta in un tubino dorato ed esclamare:”ehi,baby ti va un drink?”senza nemmeno un pelo fuori posto!E noi, poveri mortali con le ascelle sudate usciamo dal cinema densi di un misto di euforia ed eccitazione. Oppure:Su quali valori dovremmo impostare la nostra vita se quelli che c’erano sono stati rasi al suolo?entità di essere umano come uomo si è persa nella notte dei tempi lasciando libero dominio alla cupidigia e alla menzogna.Signor Galimberti lei, che è un uomo di mondo pronto a far fronte ad ogni difficoltà, come si troverebbe dinanzi alla selva oscura del padre della letteratura italiana?in che modo affronterebbe il dissidio petrarchesco?come spiegherebbe la tendenza al millenarismo che domina la nostra società e attanaglia il pensiero degli adolescenti?Johann Wolfgang diceva:”è molto facile riconoscere l’errore che scoprire la verità. L’errore è in superficie la verità sta sotto e non tutti sono in grado di coglierla.”In tutto questo fiume di parole vorrei soltanto farle capire che i giovani, per non permettere all’ospite inquietante di impossessarsi di loro hanno più bisogno di esempi che di critiche. Kezia Di Diodoro

Moda o non moda? Questo è il dilemma!

La moda si adatta ai cambiamenti della società. Nell’Ottocento divenne espressione del ceto borghese con un look che dispregiava il frivolo costume barocco, più austero, rigoroso tuttavia più pratico e parsimonioso evidenziando la serietà del mondo del lavoro. La donna invece, influenzata dalle idee anticonformiste della rivoluzione francese indossava un vestiario leggerissimo e trasparente imposto addirittura dalla legge che prescriveva di non portare più di un etto e mezzo tra abiti e scarpe! La donna dell’epoca era schietta, libera e provocatrice! Forse però a Napoleone non andava giù che la sua bella Giuseppina andasse in giro con un abito vedo e non vedo tra gli occhi ammiccanti della servitù. Fu così che l’abbigliamento femminile divenne più pesante e chiuso specchio di una donna portatrice di valori e di virtù dallo sguardo dolce e timido e… dai mille strati di biancheria comprese le sottogonne e i mutandoni!Ma la svolta della moda venne raggiunta con l’avvento dei mezzi di comunicazione di massa nel Novecento e fu in questo modo che i grandi maestri della moda come Coco Chanel e Christian Dior imposero i loro ideali del ben vestire soprattutto in campo femminile. La donna doveva essere elegante, raffinata. Nascono i tailleur , il vestito nero a tubino, guanti, scarpe con il tacco e spregiudicati cappelli.Negli anni ’50 entrano nel mondo giovanile blue-jeans, t-shirt, giacche di pelle e look squisitamente trasandato che imitava i grandi personaggi del cinema e della musica come Marlon Brando ed Elvis Presley. La moda dunque è imitare il famoso nei suoi modi di vestirsi e nel modo di atteggiarsi, preservando tuttavia la voglia di creare uno stile tutto proprio talvolta anche bizzarro ma comunque unico e significativo .

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Chi puo’ dimenticare i buffissimi “figli dei fiori” o gli “Hippy” con quei loro camicioni colorati e corone floreali, espressioni della libertà da conquistare contro le minacce dei potenti dei grandi Paesi. Il modo di vestirsi rappresenta un ideale, un desiderio e soprattutto uno stato emotivo. Tuttavia, è assurdo pensare che “il vestirsi non è altro che ricoprirsi” come diceva Hegel, è un’affermazione troppo banale . Si nota subito una persona che sta passando un brutto periodo del semplice fatto che generalmente tende a vestirsi con abiti scuri perché questa è la sua situazione emotiva e quando di mattina apre le ante dell’armadio per cercare qualcosa da mettersi, non credo che metterà abiti con colori sgargianti e avrà il desiderio di indossare una maglia rosa shocking! Al contrario avviene ad una persona solare e felice che prediligerà colori accesi o anche tenui e delicati. Si fanno file record davanti ai negozi in via dei Condotti per accaparrarsi l’abito griffato più trendy del momento, si spendono fior di quattrini per avere una borsa con uno stupido mappamondo raffigurato semplice!” Bisogna essere alla moda!. E poi diciamocelo, comprarci un qualcosa di firmato ci fa sentire più ricchi, più importanti e quindi perché non svuotare il bancomat? Sfoggiare l’ultimo paio di pantaloni della nuova collezione Armani Jeans davanti alle amiche di scuola è veramente fico e poi, vedere le facce di quelle poveracce che vestono da Terranova è sicuramente molto divertente. Purtroppo molti ragionano così e ciò può diventare veramente insostenibile per alcuni che sentendosi esclusi o presi in giro vorrebbero riscattarsi semplicemente con un “D&G” (vero e non quello dei marocchini!) stampato sulla maglia! È così che molte ragazze vendono il proprio corpo per qualche 50€ da destinare alle casse delle grandi boutique. Poi arriva la vergogna.. Ma ragazzi parliamo seriamente! A cosa serve indossare una griffe? Soltanto a farsi notare? A dimostrare al mondo intero chi ha soldi e chi no? A stare al gioco delle grandi case di moda che con le loro campagne pubblicitarie e le modelle scheletriche ci impongono i canoni della bellezza? Meditate gente meditate….. Emanuela Cinì

“DUE ANNI UNDICI MESI E DUE GIORNI” I

Il conto alla rovescia è iniziato!I! I Maya lo sapevano, è la fine del Mondo. Secondo questa antica civiltà esistono cinque Ere cosmiche. Le precedenti quattro (dell’Acqua, Aria, Fuoco e Terra) sarebbero terminate con immani sconvolgimenti climatici causati da un’inversione del campo magnetico, dovuto a uno spostamento dell’asse terrestre. Ogni ciclo cosmico dura circa 1’872’000 giorni e l’attuale Era dell’Oro, la quinta, iniziata il 13 Agosto 3114 a.C. terminerà proprio sabato 21 Dicembre 2012. Tale calendario, nonostante sia stato elaborato 5’000 anni fa, si è dimostrato incredibilmente preciso. Ad esempio i Maya predissero l’eclisse solare del 11/08/1999 che si è verificata con soli 33 secondi di ritardo rispetto all’ora prevista.A questa prima profezia se ne aggiungono altre di carattere religioso: la stessa Bibbia preannuncia la fine del Mondo nell’Apocalisse. Ma non è finita qui: nel Medioevo San Malachia elaborò la profezia dei Papi, che consiste in una lista di pontefici succeduti dal 1143 ad oggi. Ne comprende 111 e l’ultimo sembrerebbe essere proprio Papa Ratzinger. Dopo di lui più nessuno.Ma quanto c’è di vero in queste leggende? Questi sono davvero gli ultimi anni della nostra esistenza e del mondo così come lo conosciamo?A tale proposito le opinioni del mondo scientifico sono discordi. Secondo la NASA fra 3 anni potrebbe ripetersi l’intensa tempesta solare che nel 1859 “spense” completamente le tecnologie di comunicazione negli Stati Uniti e in Europa. La colpa è della cosiddetta fase attiva del Sole che genera tempeste magnetiche più o meno potenti, il cui impatto potrebbe avere effetti devastanti: la distribuzione dell’acqua potabile in tilt in poche ore, cibi e medicine deperibili persi nel giro di 12-24 ore, interruzione dei servizi telefonici, dei rifornimenti di carburante e così via. Molti aspetti della vita sarebbero messi a soqquadro anche da una possibile inversione dei poli. E la notizia è di quelle che fanno tremare. Infatti saremo più esposti agli effetti mortali delle radiazioni solari, non avendo la protezione del campo magnetico terrestre. La perdita di questo scudo causerebbe una maggiore penetrazione delle radiazioni ultraviolette che determinerebbe un aumento delle malattie tumorali per gli esseri umani oltre a sconvolgimenti ambientali. Ma in fondo non stiamo già assistendo a tutto questo? - Sumatra 26/12/2004: tsunami causato da un terremoto di magnitudo 9.3 della scala Ricther provocò oltre 230’000 vittime.- Cina Maggio 2008: disastrosa scossa di 7.9 gradi Richter causò 80’000 morti.- L’Aquila 06/04/2009: scossa sismica con magnitudo 5.8 uccise oltre 270 persone- Haiti 12/01/2010: terremoto 7.3 gradi Ricther colpisce 3 milioni di civili. Sembrerebbe proprio che la natura si stia ribelLando alle offese di cui gli stessi uomini sono artefici. Pertanto se l’uomo vuole interrompere questo viaggio verso la distruzione, entro il 21/12/2012 deve rivoluzionare se stesso, il suo pensiero e comprendere che la natura che lo circonda è viva ed egli è parte di essa, non padrone. Supun Asanka, Alessandra Montauti, Dilmi Kolamunnage, Lucrezia Massucci, Elisa De Ascanis 22 Dicembre 2012: Il Mondo non è finito. Quale sarebbe l’ultma cosa da fare? Cosa si fa? Come finirà il Mondo? 1)Fenomeni Metereologici 2)Terremoto 3)Spostamento dell’asse terrestre 4)Impatto com un meteorite 5)Tsunami 6)Invasione di formiche 7)Epidemie 8)Tempesta Solare 9)Invasione Aliena

1)Stare con amici e familiari 2)Divertirsi 3)Fare sesso 4)Fumare e Bere 5)Mangiare 6)Pregare 7)Aprire I regali di Natale 8)Cercare una via di salvezza

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1)Imprecare 2)Esultare 3)Pensare:”Avevo Ragione IO!” 4)Arrabbiarsi 5)Fare colazione 6)Andare a scuola: “c’è Autogestione!” 7)Continuare la proprio vita 8)Ringraziare Dio 9)Dormire dopo la nottata in bianco 10)Fare “Cup”


intervista al prof. ripani... Coraggio cari studenti del Peano,ammettiamolo,tutti almeno una volta mentre eravamo con il naso tra i libri di italiano storia e soprattutto latino leggendo episodi di vita di poeti,eventi ormai passati e verbi impronunciabili ci siamo detti:<<ma chi ce l’ha fatto fare!!!>>e subito sorgeva nella mente un pensiero maligno:e se fossi io ad interrogare il professore mettendolo in difficoltà con domande assurde o personali? Bene,noi studenti del 3°A abbiamo cercato di esaudire un vostro desiderio e per mezz’ora ci siamo cimentate nei panni delle giornaliste intervistando come prima volta uno tra i più amati professori del liceo: Filippo Ripani. -Ciao prof!siamo qui per farle un paio di domande ma prima deve fare giuramento. -ragazze vedete che dovete fare,perché già la questione del giuramento promette male!Ci guardiamo tra di noi e con sguardo complice esclamiamo:prof giura di dire la verità solo la verità e soltanto la verità sui Promessi Sposi di Alessandro Manzoni?Dovete sapere che il primo giorno in cui Ripani ci spiegò i Promessi Sposi fece un preambolo sulla grandezza di quest’opera che aveva dell’allucinante ovviamente da brave studentesse ricordiamo nei minimi particolari quello che disse!!!-Si,lo giuro!Che abbiano inizio le danze!-Nome?-Filippo-Cognome? -Ripani-Data di nascita?-28 ottobre 1967-Segno zodiacale?-Scorpione-Professione?-Insegnante-Pensa di essere un valido professore?-No-Si è mai vendicato di problemi personali sui suoi alunni?-Si purtroppo!è successo anche stamattina!!!(oggi è il 16/12/2009 quarta ora in2D e quinta in 2C,avete tutte le carte per un ricatto coi fiocchi…fatene buon uso!)…porto tutto me stesso in classe! -Dove ha condotto i suoi studi?-Alla facoltà di lettere a Bologna.-Era considerato un “secchione”?-Ehhh si!no no -Qual’era la materia in cui riscoteva più successo?-All’università andavo molto bene in letteratura italiana.-E quella in cui andava peggio?-Letteratura latina ma è una storia lunga (si si!dicono tutti così) -La domanda sorge spontanea(sicuro!non aspettavamo altro!): quali erano i suoi voti in latino?-26\27 all’orale e 18 al primo scritto.-Con quale punteggio è uscito all’esame di stato e all’università?-All’esame di stato 50 su 60 e all’università ho dato il massimo,110 e lode con tesi su Pierto Giordani.(lo dice con una -tale dose di orgoglio che cresce 5cm di altezza) Domanda bastarda: -Quando si fa la perifrastica passiva nei verbi intransitivi?(La risposta è:quando troviamo verbi impersonali)-Con i deponenti intransitivi…(pensa perplesso)…(suda freddo)…c’era una sigla… -professò quella era per l’ablativo assoluto!Tutte insieme:-Ahhh!!! Professò!(diventa rosso un pochino)-È vero avevo in mente l’ablativo assoluto,non mi sono fidato…pensavo fosse una domanda difficile invece…-Qual’è il suo poeta latino preferito? -Quelli che preferisco sono:Orazio,Catullo e Lucrezio, Lucrezio è fantastico!(il migliore se solo sapessimo chi è!?)-Qual è il suo autore italiano preferito? -Pirandello,Pascoli e Boccaccio.Domanda doppiamente bastarda:-qual è il vero nome della monaca di Monza?-Maria de Leyra(e Virginia prof ?!? a questo punto inizia una specie di discussione domanda e risposta sul nome e cognome della donna,il tutto da solo)…non ho detto Virginia…(ah ecco!)…è grave.-E’mai stato innamorato della sua professoressa? -Si si!come no!!!spesso ma solo di quelle giovani pèrò!(chissà perché c’avremmo scommesso!)-Qual è la sua attuale condizione sentimentale? (arrossisce)-Nubile cioè celibe…(sembra frastornato dalla domanda e di certo ancora più rosso di prima)…ma volete sapere se sono single o fidanzato?vabbè comunque sono celibe.-Prof,è il tipico cocco di mamma?-Certo,sono così per quello!-Parliamo di prime esperienze!-Oddio(diventa rossissimo)…non fate domande così intime!-A che età ha avuto la sua prima sbronza?-Ne ho prese tante(ride e chissà perché inizia ad indietreggiare)…(si lascia trasportare dai ricordi)…la prima volta che mi sono ubriacato era una sera di Dicembre e avevo 18 anni.-Di certo più tardi dell’ubriacatura(ride,continua ad indietreggiare se andiamo avanti così tra non molto saremo costrette a corrergli dietro per i corridoi!!!)…forse a 18 anni.-Ha un bagaglio di espressioni rituali?-Qui ce ne sono una caterva(testuali parole )…(ride) scrivetele voi!Cari amici non possiamo elencarle tutte perché staremmo qui fino a domani mattina,le più frequenti sono:<<porcaccia la miseriaccia>>frase rituale quando le interrogazioni fanno schifo o quando si sbaglia una risposta,quando si fa troppo casino prima imita Pavarotti facendo:<<ohhhhh!!!!>>in scala da debole a fortissimo segue dicendo:<<ma che vi piglia???>>,quando si agita perché i voti del compito sono andati male e non hai proprio il tempo materiale per andare all’interrogazione di recupero quella settimana dichiara,come fosse l’inizio di quei discorsi che fanno i comici:<<domani è Giugno!!!>>alla fine vince lui punta l’interrogazione e prendi lo stesso non sufficiente e per finire quando deve fare le medie finali e non ha i voti punta un infinità di compiti in classe la stessa settimana e nel momento in cui dici:<<prof!come facciamo a studià!dobbiamo rimandare il compito!>>mentre alza un pugno al cielo, con espressione disperata esclama :<<Maledetti!!!>>cinque minuti dopo lo vedi mentre con il calendario sotto mano si affanna per cercare un giorno in cui puntare il compito!!!grande prof!!!-Supponga di trovare la lampada di Aladino quali sono i 3 desideri che esprimerebbe? -Beh non ho dubbi!...oddio qualche dubbio ce l’ho…penso…L’amore quello eterno ma non solo per me ma anche per gli altri(stile pace e bene fratelli!),la forza e l’intelligenza per affrontare ogni situazione.Con orgogliosità dice:- non a caso sono le 3 virtù teologali! Noi da affezionate fan della Di Ventura :-mica sono queste le 3 virtù teologali!-A già sono le 4 virtù cardinali!-Prof,ma che sta dicendo!!!-Vabbè sarà una crasi tra le due!Sconvolte riprendiamo:-ora supponga di avere un cannocchiale e di osservare qualcosa, cosa vede?-Eh eh!!! (arrossisce stavolta la cromatura del viso è decisamente cremisi)… non ve lo posso dire siete troppo piccole!(si, vabbe!non ce lo dice ma si capisce no?!)-Qual è la cosa più bella che le abbiano mai detto?-di essere una bella persona anche se qualcuno che mi fa i complimenti lo trovo raramente!- Qual è la cosa più brutta che le potrebbero dire?Di essere un traditore.-Qual è la sua classe preferita?3° A non si discute su ciò!Ultima cosa,vuole fare un saluto in particolare?Stavo pensando fino ad ora a questo non mi viene in mente nulla che sia di effetto:crescete e moltiplicatevi!!!Oddio speriamo proprio di no per il momento!Ci saluta mandandoci un bacio mentre corre verso il 2C. P.s Prof .ti vogliamo bene !!! Studenti della 3° A (Veronica, Emanuela, Kezia, Eliana, Alessia, Andrea)

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100 giorni all’esame !!!! Preghiere, rosari,santini distribuiti davanti al Santuario di San Gabriele. C’è chi ha chiesto la “grazia” e chi ha urlato “a me basta il 60, ai miracoli non credo”.I ragazzi del quinto arrivati in tanti urlavano agonizzanti…meno 100, meno 100. Intanto al liceo , si raccoglievano i segni evidenti della presenza di alunni infiltrati come da tradizione nelle aule …e i nostri Nello a Serafino cantavano..”SAPORE DI SALE” ....

...invece la 5 F la pensa così’ ....

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...dall’obiettivo di fabia consorti ...

a

Basta

!!!!!

aaa! aaaaa

n are i d n a a di E’ or !!!!! a z n vaca

un ringraziamento ... alla commissione “Storica” viaggi d’istruzione

Il Gatto e la Volpe,ovvero Pacì e Francesco , le colonne portanti del nostro Liceo . Grazie a loro si va… “Dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno....dove ci porteranno l’anno prossimo ? Chissà........

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...al comitato di redazione ...

...ai nostri sponsor ...

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