Popolis - Novembre 2014

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Mensile di attualitĂ , economia, informazione e cultura cooperativa

Anno 13

11 novembre 2014

IN QUESTO NUMERO

2014, premio Cuore Amico a Bepi Tonello Collaborare e non solo competere: le nuove frontiere del welfare di comunitĂ A Cremona torna il dolcissimo torrone


somm ari o

3 Perché oggi la mutualità internazionale

4-5 2014, premio Cuore Amico a Bepi Tonello Il nobel dei missionari da quest’anno dedicato a Paolo VI Abbiamo seguito la via indicata dal beato Paolo VI

6-7 Collaborare e non solo competere : incontro con Felice Scalvini Cassa Padana, laboratorio di sperimentazione di welfare di comunità

Popolis, periodico mensile di Cassa Padana autorizzazione del Tribunale di Brescia, n. 43/2000 dell’8 agosto 2000

8-9 Una nuova legge per la cooperazione

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Sede, Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia

“Dimentica la cera e le piume e costruisci ali più solide”

Redazione Macri Puricelli, direttore macri.puricelli@popolis.it

Formazione del cuore: il 23 novembre una giornata per crescere e far crescere

Lidia Sbarbada, coordinamento lidia.sbarbada@ cassapadana.it Armando Rossi e Debora Zanini, immagini armando.rossi@popolis.it debora.zanini@ cassapadana.it Sede: Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Tel. 030 9040270 rivista@ popolis.it Comitato di redazione Franco Aliprandi, Stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, Macri Puricelli, Armando Rossi, Lidia Sbarbada Hanno collaborato a questo numero: Sandra Bassi, Elisabetta Berto, Stefano Boffini, Valentina Bragazzi, Giuseppe Colosini, Barbara Ponzoni, Bepi Tonello, Miriam Toniolo, Flavia Vighini Fotografie: Elisabetta Berto, Edoardo Cunsolo, Valerio Gardoni, Servizio fotografico de “L’Osservatore Romano”, Marco Spadacini In copertina: Ecuador - foto di Valerio Gardoni

12-13 Se il torrone sposa la tecnologia: torna a Cremona una delle manifestazioni più dolci d’Italia

14-15 Il bello della vita, nonostante tutto...Volontari in corsia a sostegno dei malati oncologici

16-17 Silvia e il valore dell’amicizia: l’atleta di Breno premiata a Kazan con il World Fair Play Diploma

18-19-20-21 Il paese del sorriso: intervista con Paolo Broggi, Console Onorario del Ghana Cassa Padana torna in Ghana Progetto Palestina, workshop a Ramallah

Stampa: Staged, S. Zeno N. (Bs)

Un altro mondo è possibile: anche nelle banche

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22 A g e n d a

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QRCode contenuti multimediali su Popolis Quando, sfogliando la rivista, trovate un “riquadro” come quello riprodotto qui a lato, avrete scoperto un QRCode (dall’inglese “Quick Response”, risposta rapida) che vi permetterà, grazie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web. Ma come si fa? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un programma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR App e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per Android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.


ed i t o r i ale

Perché oggi la mutualità internazionale

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approvazione della nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo, che ci vede come soggetti possibili destinatari di iniziative, progetti, finanziamenti da parte del ministero degli esteri, è un’occasione utile per ripensare al senso che la mutualità internazionale ha oggi in Cassa Padana e individuare le linee intorno alle quali muoversi per il futuro. Era il 2001 quando iniziava “Microfinanza campesina in Ecuador”. Negli anni, rispetto all’esigua entità delle risorse destinate, per la Cassa è stata una formidabile occasione per aprirsi al mondo, capire, apprendere e acquisire relazioni, sia interne che esterne al movimento, soprattutto nei Paesi dove si sono sviluppati progetti. In parte i rapporti sono poi stati utilizzati in contesti non strettamente legati alla mutualità internazionale. Cito solo come esempio il progetto di Bit Spa. Una prima linea di sviluppo è utilizzare questo grande patrimonio di relazioni in modo più completo, anche per favorire opportunità di tipo commerciale per i nostri territori. Siamo quasi all’anno zero, però intendiamo seguire la possibilità aperta e gradualmente sperimentare. La seconda linea di azione è verificare se, anche alla luce delle recenti modifiche legislative, la mutualità internazionale può rappresentare in futuro un filone di lavoro, utile e sostenibile, che mette a frutto il know how acquisito sul campo. Sullo sfondo, la mutualità internazionale e il principio di reciprocità che la anima, sono un tassello coerente di un più ampio mosaico, cioè della visione strategica complessivamente sottesa, di quello che la Cassa vuole essere e fare. L’intervento legislativo ci gratifica e rappresenta una sorta di riconoscimento per tanto impegno e passione profusi.

Luigi Pettinati direttore generale Cassa Padana Bcc

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I N P RIMO P I A N O

2014, premio Cuore Amico a Bepi Tonello Il nobel dei missionari da quest’anno dedicato a Paolo VI di Stefano Boffini |

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stefano.boffini@cassapadana.it

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apa Francesco domenica 19 ottobre a Roma ha proclamato beato Paolo VI. Il Papa bresciano, in tempi non meno difficili e impegnativi di quelli odierni, ha dato un impulso straordinario, con il suo pensiero e le sue opere, al carattere universale e missionario della Chiesa. L’enciclica “Populorum Progressio”, richiamata nell’articolo di Bepi Tonello, ancora oggi mantiene la sua attualità e straordinaria visione poetica. Il mondo missionario lavora sodo, in sordina, senza proclami e soprattutto senza grande visibilità. Rappresenta un esercito silenzioso (nella sola provincia di Brescia ci sono quasi mille missionari nel mondo) che promuove bene comune e


Abbiamo seguito la via indicata dal beato Paolo VI di Bepi Tonello |

Direttore esecutivo FEEP

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integrazione fra i popoli con spirito di reciprocità, costruendo relazioni profonde in cui si ha molto da dare, ma anche molto da ricevere. Il premio Cuore Amico da quest’anno è dedicato a Paolo VI, proprio per collegarsi alla sua attenzione profonda sui temi della condizione umana, sia spirituale che materiale e dello sviluppo. Giunto alla XXIV edizione, il premio rappresenta un momento per far conoscere esperienze esemplari di vita, non tanto per dare visibilità in sé - visibilità non voluta, semmai subita - ma perché possano costituire esempi positivi e concreti da seguire. E’ un po’ il nobel dei missionari, una finestra aperta sulle tante persone che al mondo dedicano la vita per la promozione del bene comune. Quest’anno il Premio Cuore Amico si è tenuto a Roma, in sala stampa di Radio Vaticana il 17 ottobre, a ridosso della beatificazione di Paolo VI, proprio per sottolinearne questa relazione profonda. I premiati sono stati padre Paolo Dall’Oglio, religioso in Siria, suor Bruna Chiarini, missionaria in Burundi e appunto Bepi Tonello, come laico. Anche in questo caso torna il legame con Paolo VI. Il lavoro di promozione umana svolto dal Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio, di cui Bepi Tonello è direttore esecutivo, rappresenta in un certo senso un frutto provvidenziale dell’apostolato di Paolo VI, un miracolo reso possibile dall’intelligenza, dal sudore e dall’amore delle persone che hanno dedicato la loro vita. ●

apa Paolo VI presentò al mondo la sua enciclica “Populorum Progressio”, che vuol dire “sviluppo dei popoli”, il 26 marzo 1967, il giorno di Pasqua. Il Concilio Ecumenico Vaticano II era finito da poco più di un anno. L’enciclica chiedeva la costituzione di un grande Fondo Mondiale, alimentato con una parte delle spese militari, per aiutare i più poveri. Questo fondo mondiale non si è mai fatto. In Ecuador, Monsignor Candido Rada, vescovo di una diocesi indigena molto povera, disse a un gruppo di collaboratori: “Se non si fa il fondo grande, facciamo almeno un fondo piccolo, secondo le nostre possibilità. “ Nacque così il Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio. I duemila dollari iniziali oggi sono diventati 115 milioni di dollari, tutti in mano a famiglie, cooperative e associazioni, che si sforzano di vincere la povertà, mantenendo saldi i valori della comunità, della solidarietà e della gratuità. In quei 115 milioni, assieme ai duemila dollari iniziali di Monsignor Rada, ci sono anche gli 8 mila dollari donati personalmente da Paolo VI, che manifestò la sua gioia per l’iniziativa ecuatoriana. Ci sono anche tutte le risorse, centinaia di migliaia di dollari, che durante gli ultimi tredici anni ci ha prestato e in parte donato Cassa Padana. Un papa bresciano e una BCC bresciana si sono incontrati in Ecuador per fare del bene. Noi abbiamo imparato che senza soldi non si genera sviluppo, ma solo coi soldi non si fa uno sviluppo equo e sostenibile. L’enciclica Populorum Progressio dice lo stesso quando insegna che il vero sviluppo è per ogni persona e per tutte le persone il passaggio da condizioni di vita meno umane a condizioni di vita più umane. Questo passaggio è un camminare continuo, che dura tutta la vita. Comincia con la sconfitta della povertà materiale, che oggi lascia ancora un miliardo di persone senza il minimo vitale, e con la sconfitta della povertà morale di chi ha il cuore mutilato dall’egoismo. Il punto di arrivo è l’incontro con Dio che, essendo Padre, ci rende tutti fratelli. La beatificazione di Paolo VI è una buona occasione per ricordare il suo esempio e riflettere sui suoi insegnamenti. Tutti, in Ecuador e in Italia, abbiamo ancora tanta strada da fare per volerci più bene, essere felici e vivere in pace. © Servizio fotografico de “L’Osservatore Romano”

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l a b a n ca a l t u o s e r v i z i o

COLLABORARE E NON SOLO COMPETERE Incontro con Felice Scalvini Incontriamo Felice Scalvini non tanto per le sue cariche presenti e passate a livello locale, nazionale o internazionale, ma in quanto “pensatore” e uomo che ha dimostrato di saper individuare in anticipo “piste nuove” su cui muoversi ed agire. di Stefano Boffini |

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stefano.boffini@cassapadana.it

ella situazione in cui ci troviamo oggi, appare evidente la necessità di cambiamento e innovazione. Quali sono i tratti di continuità e di diversità rispetto alla stagione che ha portato alla nascita delle cooperative sociali? L’innovazione ha bisogno di circolazione di idee, di muoversi, andare a vedere, della condivisione di sperimentazioni, di contaminazioni che derivano dal lavorare insieme. Oggi la circolazione delle idee e delle best pratices è molto più facile, sia nei territori che fra territori e a livello internazionale. Rispetto al passato però c’è meno propensione a lavorare insieme. Oltre vent’anni di “pensiero unico” liberista e una dissennata politica pubblica che ha eletto la competizione a valore assoluto, hanno lasciato il segno, anche perché il movimento cooperativo non ha fatto molto per reagire realmente. C’è poi una complessità ulteriore rispetto al passato. L’innovazione avveniva da zero, non c’era niente. Oggi in molti casi sarebbe necessario smontare l’esistente 6

e ricostruirlo su basi diverse, con tutta la difficoltà che implica il dover gestire contemporaneamente la delicata fase di traghettamento verso il nuovo. Per quanto riguarda il welfare, la principale innovazione oggi è cambiare prospettiva. Il welfare non è della pubblica amministrazione, ma di tutta la collettività e del territorio che nel suo complesso se ne fa carico. Nel distretto di Brescia le imprese sociali che producono servizi di welfare per i cittadini della città fatturano 100 milioni (140 se consideriamo le badanti). Il bilancio del comune di Brescia è 22 milioni. Il welfare pubblico già di fatto è minoritario. Ciò non significa da parte dell’ente pubblico rinunciare al suo ruolo essenziale e a perseguire l’equità. Significa indirizzare in modo efficace le risorse e mettere in moto processi di autogestione della comunità. Significa promuovere la collaborazione fra soggetti, invece di stimolare solo la competizione al ribasso sul prezzo. Il pubblico finalizza in modo più efficace le risorse se c’è collaborazione nei territori. Se si risponde in modo corale.

Cassa Padana, laboratorio di sperimentazione di welfare di comunità Progetti realizzati dalla Cassa, come il Dominato Leonense Sanità a Leno, la comunità alloggio per anziani Villa Giuseppina a Gottolengo, nel bresciano, o il centro Natura Amica per l’onoterapia a Gussola, nel cremonese, di fatto sono esempi concreti di welfare di comunità. Rappresentano servizi innovativi o modalità organizzative nuove di leggere e soddisfare i bisogni del territorio. Il valore più alto di questi progetti però non si vede, è intangibile e sta nella creazione di reti sottostanti che li rendono possibili e sostenibili. Creare reti di partnership – e mantenerle nel tempo - non è facile. Non è facile perché i frutti non si vedono subito. Le risposte serie si co-

E’ un bel cambio di paradigma rispetto all’esistente per la Pubblica amministrazione… Sicuramente. Sottolineerei che è un bel cambiamento anche per i soggetti che si rapportano alla Pubblica amministrazione. Welfare di comunità. Puoi definirlo in modo semplice e dire che valenza può avere per il futuro? E’ un welfare costruito dal basso con la partecipazione di tutti i soggetti e che cerca di ottimizzare l’uso delle risorse a disposizione. L’alternativa è che il welfare si spacchi in due: uno per i ricchi e uno, residuale per prestazioni e qualità, per chi sta fuori. Welfare di comunità è un fattore di resistenza rispetto ai processi di polarizzazione e incremento delle disuguaglianze in corso nella società odierna.


struiscono lavorando insieme con costanza. Non è facile perché nei nostri territori è molto diffusa una cultura individualista di breve periodo piegata solo su interessi personali e diretti. La Cassa però da anni ha investito su questi temi con persone dedicate, acquisendo know how e facendo esperienze dirette sul campo. Conoscere e far girare esperienze positive e best pratices, di cui fortunamente i nostri territori sono ancora ricchi, è un obiettivo importante della sua azione di mutualità esterna. Per saperne di più www.dominatoleonensesanita.it www.centronaturaamica.it

Qual è il ruolo che può giocare una banca di credito cooperativo nei percorsi di welfare di comunità? Vedrei soprattutto due ruoli: - il primo, dotarsi della capacità di selezionare meglio i progetti dal punto di vista del merito del credito e attrezzarsi per accompagnarli nel tempo in modo più completo e articolato rispetto alla pura erogazione del finanziamento (ndr è un ragionamento trasversale che può valere non solo per le imprese sociali, ma per le imprese tout court); - il secondo, diventare uno strumento di animazione nella comunità locale che promuove e fa girare nei territori innovazione e best pratices. Oggi, a mio modo di vedere, la più importante azione di mutualità esterna è arricchire i territori importando e disseminando esempi positivi di innovazione. Questa è una funzione alla quale dovrebbero applicarsi anche la pubblica amministrazione, ma rispetto all’ente

pubblico una Bcc ha meno rigidità; è in grado di valutare meglio la sostenibilità di idee e progetti; è più a diretto contatto con gli operatori del territorio. A livello di Unione Europea cresce la consapevolezza della funzione che può svolgere l’impresa sociale. Quali le linee per il futuro? La nuova direttiva europea sugli

appalti supera il totem della competizione e si apre ad una visione sociale dei rapporti, dove c’è una valutazione del valore – anche sociale e ambientale - complessivamente creato e non del puro prezzo più basso. Ciò crea le condizioni per nuove modalità delle politiche sociali e spazi di azione sempre più ampi per l’impresa sociale. ●

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resciano, avvocato, Felice Scalvini, dei suoi 60 anni ne ha passati più della metà a sviluppare nuove realtà nel mondo delle cooperative e del non profit. Promotore e leader della cooperazione sociale negli anni ’80 e ’90 si è poi dedicato alla creazione di forme di rappresentanza più estese, partecipando alla promozione e alla nascita del Forum del terzo settore. In parallelo si è impegnato per creare strutture di finanza specializzata per l’impresa sociale, dando vita prima a CGM finanza, poi a Cosis e da ultimo partecipando alla nascita di Banca Prossima, della quale presiede il Comitato solidarietà e sviluppo. Felice Scalvini È stato copresidente di Cooperatives Europe, l’organizzazione di rappresentanza delle cooperative in Europa e vice presidente dell’International Cooperative Alliance l’organizzazione mondiale alla quale fanno capo 250.000 imprese cooperative e circa un miliardo di cooperatori. Insegna all’Università di Trento e ha promosso e diretto la rivista Impresa Sociale. E’ assessore alle famiglie del Comune di Brescia.

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una nuova legge per la cooperazione di Flavia Vighini |

flavia.vighini@cassapadana.it

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o scorso 29 agosto è entrata in vigore la legge che riforma la cooperazione italiana allo sviluppo. Il ministero degli Esteri cambia nome in ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. E’ istituito un Comitato Interministeriale per la cooperazione allo sviluppo (Cics) con il compito di assicurare la strategia, la programmazione e il coordinamento di tutte le attività. La gestione e il controllo delle iniziative diventano competenza di una nuova struttura, l’Agenzia italiana per la cooperazione. La riforma prevede anche la creazione di un braccio finanziario per convogliare in Italia aiuti europei. Ma la novità di maggior rilevanza per le banche di credito cooperativo è che, con la nuova legge, anche le imprese cooperative e sociali che abbiano maturato esperienze e competenze nella cooperazione allo sviluppo diventano soggetti

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eleggibili per i progetti della cooperazione italiana. Anche Cassa Padana quindi, in quanto cooperativa, potrà candidarsi per essere inserita nell’elenco dei soggetti eleggibili manutenuto dall’Agenzia italiana per la cooperazione e questo perché ha più di dieci anni di esperienza nella cooperazione allo sviluppo attraverso i progetti di mutualità internazionale. Un riconoscimento, a 13 anni dall’avvio del progetto Microfinanza Campesina in Ecuador, che ci rende fieri di aver saputo dare continuità e risorse a questo filone, anche in tempo di crisi. Ma le novità non si fermano qui. La nuova legge interessa anche le imprese. Perché favorisce una stretta collaborazione tra pubblico e privato, rintracciabile nel forte accento che viene dato alle joint-venture come promotrici della cooperazione allo sviluppo. Di fatto sarà ancora possibile per le piccole e medie imprese italiane, che rispondano a requisiti di trasparenza e responsabilità sociale, accedere a

dei crediti agevolati a valere su un apposito fondo rotativo della cooperazione italiana, ma comprendente, e questa è una novità consistente che potrà facilitare l’accesso alle risorse, anche un fondo di garanzia, per avviare, in una lista di paesi in via di sviluppo, delle imprese miste. I settori interessati dall’iniziativa sono i più vari (industria, agricoltura, servizi pubblici, microfinanza e ambiente) purché nella joint-venture non vi sia un intento di delocalizzazione delle attività. La lista dei paesi in via di sviluppo è aggiornata annualmente sulla base dell’indicatore del PIL pro capite. Il fatto di promuovere l’ingresso di soggetti profit nei progetti di cooperazione internazionale significa da un lato liberare risorse pubbliche, dall’altro generare un effetto leva sulle risorse finanziarie disponibili per gli interventi. Si confida nel fatto che lo spirito imprenditoriale spinga gli attori a iniziative di pregio che portino, nei paesi in via di sviluppo, quel valore aggiunto presente in molte piccole e medie imprese italiane. ●

Cooperazione allo sviluppo: gli 8 obiettivi del millennio

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el settembre 2000, con l’approvazione unanime della Dichiarazione del Millennio, 191 Capi di Stato e di Governo hanno sottoscritto un patto globale di impegno congiunto tra Paesi ricchi e Paesi poveri. Dalla Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite sono nati otto obiettivi che costituiscono un patto a livello planetario fra Paesi ricchi e Paesi poveri, fondato sul reciproco impegno a fare ciò che è necessario per costruire un mondo più sicuro, più prospero e più equo per tutti. Si tratta di otto obiettivi cruciali che avrebbero dovuto essere raggiunti entro il 2015.

1.  Sradicare  la  povertà estrema e la fame (la povertà è diminuita, ma la fame persiste)

biossido di carbonio-CO2- sono aumentati, raggiungendo 30,1 miliardi di tonnellate)

2. Rendere universale l’educazione primaria eliminando le disparità di genere (qualche progresso è stato fatto)

8. Sviluppare una partnership globale per lo sviluppo (gli aiuti sono aumentati meno del previsto)

3. Promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne (il mercato del lavoro è ancora ostile alle donne) 4.  Ridurre di due terzi la mortalità infantile entro i 5 anni (ridotta) 5. Migliorare di tre quarti il tasso di mortalità materna (resta grave) 6. Combattere Aids, malaria e altre malattie (l’infezione da Hiv è in calo) 7. Assicurare la sostenibilità ambientale (i livelli globali di

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NEL TE R R I TO R I O a BRESCIA

“Dimentica la cera e le piume e costruisci ali più solide”

di Miriam Toniolo | miriam.toniolo@cassapadana.it

Incontro con Luca Savardi, presidente di Icaro Onlus di Rovato “Lo sport deve diventare parte integrante nei protocolli fisioterapici, per poi evolvere in soggetti motivati anche a livello agonistico. Nel mondo un atleta disabile è un atleta e basta: in Italia c’è ancora molta strada da fare”.

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a frase di Stanley Kubrick (titolo) descrive il lavoro di Icaro. Quando e perché avete deciso di fondare questa associazione? Siamo nati a giugno 2002, dopo un incontro con alcuni studenti che promuovevano un progetto sulla disabilità e la sicurezza stradale. Dal progetto, che si chiamava appunto Icaro, nacque l’idea di creare un’associazione e di unire le nostre esperienze. La mia era quella di un sedicenne che, per colpa di una banale distrazione su una vespa rossa, credendo di “vincere la strada”, si ritrovò a dover affrontare il futuro su una sedia a rotelle. Il desiderio di vivere una vita piena trasformò la disabilità in una sfida da vincere.

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Qual è il messaggio di ICARO? Quando vedi la tua vita cambiare improvvisamente e drasticamente, lo sport può essere una leva importante per ritrovare forza, vigore, voglia di vivere. Il trauma del disabile non è solo fisico e psicologico è anche sociologico: indifferenza, compassione, incomprensione sono logoranti. ICARO vuole essere divulgatore di una cultura della disabilità dove integrazione e consapevolezza sono i cardini da cui ricominciare. ●

Lo sport è stato fondamentale in questo percorso di rinascita: questo è il messaggio che con Icaro volete trasmettere . ICARO nasce per organizzare manifestazioni, corsi ed eventi sportivi per atleti disabili unendo capacità e conoscenze. L’associazione promuove l’attività attraverso dibattiti, film, mostre, libri, riviste. E’ molto attiva nel campo della comunicazione per diffondere il suo messaggio e renderlo vivo e concreto. Lo sport deve diventare parte integrante nei protocolli fisioterapici, per poi evolvere in soggetti motivati anche a livello agonistico. Nel mondo un atleta disabile è un atleta e basta: in Italia c’è ancora molta strada da fare. Illustraci l’attività di Icaro. ICARO è il gruppo sportivo con il maggior numero di tesserati con handicap fisico della provincia di Brescia. Durante la stagione agonistica organizziamo incontri, esibizioni sportive e tornei in scuole elementari e medie, coinvolgendo migliaia di bambini e ragazzi con l’intento di avvicinare i giovani disabili allo sport, con lo sviluppo di un settore giovanile. Grazie agli scatti del nostro vicepresidente e fotografo Edoardo Cunsolo, stiamo portando in tutta Italia una mostra, realizzata a Londra durante le paralimpiadi: una occasione d’incontro che unisce arte, fotografica e dialogo su sport e disabilità . Dal punto di vista agonistico, a novembre, partecipere-

mo, per l’ottava volta, al Campionato Italiano di basket in carrozzina, al centro Sportivo San Filippo di Brescia, un campionato molto impegnativo anche a livello economico. Abbiamo una scuola tennis molto attiva a Palazzolo e Rovato e i nostri atleti partecipano a tornei nazionali ed internazionali. A livello federale non ci sono aiuti economici di nessun tipo, per questo lavoriamo ogni giorno per trovare sponsor e progetti adatti a sostenere l’associazione. Cosa è il “progetto scuola”? Il progetto scuola, attivo dal 2002, nasce per portare all’interno degli istituti scolastici la conoscenza e lo sviluppo dello sport nei soggetti portatori di handicap, soprattutto in fase preadolescenziale e adolescenziale. L’evento sportivo è l’occasione per discutere e confrontarsi con i giovani sulle barriere culturali ed architettoniche, sull’integrazione lavorativa e scolastica, sulle potenzialità dello sport per il recupero fisico e psichico di chi vive il trauma della disabilità. Con la collaborazione di insegnanti e dirigenti scolastici, ICARO propone momenti formativi ed educativi per tendere alla comprensione e all’integrazione, attraverso azioni concrete. Gli atleti dell’associazione coinvolgono direttamente i ragazzi nell’attività di formazione/informazione invitandoli a provare le attrezzature utilizzate durante la pratica sportiva del basket e del tennis in carrozzina, giocando e interagendo insieme.

Formazione del cuore Il 23 novembre una giornata per crescere e far crescere

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romodo, azienda bresciana specializzata nella formazione e nello sviluppo personale, organizza l’evento Formazione del Cuore, un evento annuale di alta formazione reso possibile dalla partecipazione benefica di partner, professionisti e associazioni bresciane. Un seminario aperto a tutti coloro che desiderano contribuire al miglioramento del proprio stile di vita e di quello delle persone in difficoltà. Ogni anno Formazione del Cuore devolve il ricavato ad un ente o un’associazione benefica. In questa edizione il ricavato dell’evento sarà devoluto all’associazione Icaro a supporto della disabilità. ‘Restart’ l’argomento della giornata del seminario: come dar vita ad un nuovo inizio, come rialzarsi dopo una caduta e reagire in modo costruttivo alle piccole e grandi difficoltà della vita. Creare un nuovo inizio, caratterizzato da nuovi obiettivi, nuove prospettive e nuove consapevolezze. Il seminario si terrà domenica 23 novembre dalle 9.30 alle 17.00 nella sala conferenze della filiale Cassa Padana di Via Vallecamonica, 12h Brescia.

Per saperne di più www.icaro.sportdisabili.it info@icarosportdisabili.it 11


NEL TE R R I TO R I O A C R EMON A

SE IL TORRONE SPOSA LA TECNOLOGIA Torna una delle manifestazionI più dolci d’Italia

di Barbara Ponzoni | barbara.ponzoni@cassapadana.it

Nove giorni di festa, dal 15 al 23 novembre, 160 eventi, oltre 250 mila visitatori solo nell’edizione passata, per il tradizionale appuntamento autunnale con la manifestazione dedicata al dolce simbolo di Cremona, uno degli appuntamenti più attesi dai tanti visitatori che amano scoprire luoghi ricchi di storia e di cultura attraverso i sapori dei prodotti tipici della tradizione locale.

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anta gente, numerosissimi stand, eventi, spettacoli e degustazioni. E la novità? La parola d’ordine sarà multimedialità. Già, perché la festa più tradizionale e classica che ci sia diventerà tecnologica. Un’occasione per vivere esperienze uniche da raccontare e condividere proprio grazie alle nuove tecnologie: dal coinvolgimento di un centinaio di foodblogger, impegnati nella preparazione di piatti a base di torrone, alla partecipazione di IBM Watson, il più avanzato sistema di intelligenza artificiale capace di interagire con l’uomo


e di reinterpretare le ricette in maniera originale. In uno spazio attrezzato con smartphone, tablet e PC i partecipanti alla festa saranno, inoltre, accolti da studenti del Politecnico di Milano che illustreranno loro, in 5 minuti, le pillole di base per l’utilizzo dei principali social network, senza dimenticare gli over 65 protagonisti della creazione di un blog sul torrone. Non mancherà, naturalmente, l’occasione per discutere di innovazione, smart cities e multiutility del futuro, minori e Internet in dibattiti e incontri con istituzioni ed esperti. Un programma nutrito che sarà raccontato da redattori sui canali social (Facebook, Twitter, Youtube, Instagram, Pinterest) con l’hashtag #festadeltorrone e filmato anche grazie all’utilizzo di un drone ad alta tecnologia. Per celebrare le radici storiche del dolce cremonese, inoltre, nella cornice di Piazza del Comune, andrà in scena l’immancabile rievocazione del matrimonio tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, il momento che, secondo tradizione, diede vita al dolce ad opera di due pasticceri lombardi. Domenica 23 novembre un corteo di oltre 150 figuranti sfilerà per le vie del centro storico della città tra le acrobazie degli sbandieratori, musicisti e le splendide figure delle dame e dei cavalieri. Il prestigioso matrimonio ha ispirato anche il Palio del Torrone, una gara di tiro con l’arco in cui ogni arciere, accompagnato dalla sua dama, rappresenterà una città lombarda, fino alla premiazione del vincitore direttamente dalle mani di Bianca Maria, tra giochi di fuoco e sbandieratori. Torna anche il “Treno del Torrone”: un viaggio d’altri tempi su una vera e propria locomotiva a vapore (un esemplare unico costruito a Berlino nel 1922), che le Ferrovie Turistiche Italiane mettono a disposizione per raggiungere Cremona da Milano Lambrate. Per i più golosi ci saranno gli attesissimi Laboratori del gusto (dal 17 al 21 novembre) in occasione dei quali la ditta Sperlari apre le sue porte al pubblico, che non solo potrà visitare lo stabilimento di produzione del famoso torrone, ma avrà anche la possibilità di degustare ricette preparate con questo delizioso ingrediente (Prenotazione obbligatoria al n. 349 2449568 a partire dal 1° ottobre dalle ore 15.00 alle ore 16.00).

Che dire poi dei “Vizi di gola nei negozi del centro”? degustazioni d’autore delle prelibatezze del territorio presso enoteche, negozi di tipicità, pasticcerie. Il centro storico si trasformerà in un grande salone del gusto in cui le migliori gourmandises vengono proposte gratuitamente. Un vero e proprio viaggio gastronomicoculturale alla scoperta delle filiere delle eccellenze cremonesi. Viene l’acquolina in bocca solo a pensarci! ●

Per saperne di più festatorronecremona@gmail.com www.festadeltorronecremona.it https://www.facebook.com/cremoncino.torroncino https://twitter.com/cremoncino https://www.youtube.com/user/FestaDelTorroneCr http://instagram.com/cremoncino http://www.pinterest.com/cremoncino/

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A S S O C I A Z I ON I A BRESCIA

Il bello della vita, nonostante tutto... Volontari in corsia a sostegno dei malati oncologici Dr. Giuseppe Colosini Presidente Associazione Adamo

Da qualche mese anche la divisione di Oncologia dell’Ospedale di Manerbio può contare sull’aiuto di un gruppo di volontari. Sono quelli dell’associazione Adamo (Associazione degli amici Oncologia Manerbio) che dallo scorso maggio sono diventati una presenza costante e rassicurante. Per i malati e non solo. E il 7 novembre al Politeama, serata musicale per la raccolta fondi.

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uando la diagnosi di tumore entra nella nostra vita, le reazioni possono essere diverse. C’è chi si sente annientato, chi schiacciato da una solitudine enorme, chi profondamente arrabbiato. Ma a popolare giorni e notti del malato oncologico sono anche depressione, ansia, tristezza e paura. La sfida è quella di vivere. Vivere bene. Nell’oggi e nel continuare a progettare il domani, impegnandosi a costruire una vita più ricca e soddisfacente. Anche durante le cure che spesso sono faticose e debilitanti. Non è un percorso che si affronta da soli. Per questa ragione in molti reparti oncologici d’Italia ci sono associazioni e volontari che stanno vicino ai malati, organizzano per loro momenti di svago e cura della propria persona, offrono un sostegno psicologico nei momenti più bui.

Da qualche mese anche la divisione di Oncologia dell’Ospedale di Manerbio può contare sull’aiuto di un gruppo di volontari. Sono quelli dell’associazione Adamo (associazione degli amici Oncologia Manerbio) che dallo scorso maggio sono diventati una presenza costante e rassicurante. “Nel corso degli anni, l’Oncologia del Presidio ospedaliero di Manerbio”, spiega Giuseppe Colosini, presidente di Adamo, “nella sua equipe ha accresciuto e migliorato modelli organizzativi per garantire ai pazienti un ambiente sempre più vicino alle loro necessità, bilanciando le necessità della cura ai bisogni psicofisici personali. Dal momento dell’accoglienza si apre costantemente per ogni paziente un percorso che vuole essere specifico non solo per la patologia di cui è affetto, ma anche per la sua personalità e il suo stato sociale, con attenzione anche alle relazioni parentali.


La valutazione delle criticità e gli aspetti di fragilità emotiva ed esistenziale, vengono infatti valutate anche da uno specialista psico-oncologo. Noi di Adamo siamo qui per lavorare in sintonia con le esigenze che vengono espresse sia dagli stessi pazienti che dal personale medico-infermieristico”. L’obiettivo di Adamo è anche quello di raccogliere adesioni e fondi per le numerose iniziative che vengono proposte. Dal corso di estetica per le pazienti - guidato da un’esperta del settore, Ines Chiari – che si è tenuto negli spazi del Poliambulatorio Minervium del dottor Giuseppe Pozzi, messi a disposizione gratuitamente, ai corsi di tipo riabilitativo motorio per pazienti in terapia, per aiutarli a migliorare la capacità di affrontare la “fatigue” da chemioterapici. “Con il nostro psico-oncologo dottor Sergio Gelfi”, aggiunge Colosini, “abbiamo organizzato anche un corso per la gestione dell’ansia con esercizi di rilassamento e controllo della respirazione. Questo vorremmo estenderlo a pazienti con altre patologie non oncologiche, ma con eguali problemi di tipo ansiogeno. In programma per i prossimi mesi anche incontri gastronomici, momenti ricreativi, passeggiate o brevi gite. Per ora ci prepariamo alla serata musicale del 7 novembre, al teatro Politeama, dove la nuova Banda Faber del maestro Francesco Andreoli proporrà canzoni degli anni ‘60-’70. Ci aspettiamo un’importante partecipazione non solo di pazienti e conoscenti, ma anche della popolazione di Manerbio e del territorio. Offrire ai malati questi momenti importanti di socializzazione significa completare ciò che di scientifico si fa per la loro salute. Perché la qualità e la dignità della vita vengano salvaguardate anche nei momenti difficili della malattia che può essere presente o totalmente regredita o anche guarita, ma che

lascia sempre, anche in chi deve fare solo il controllo periodico, una ferita interiore che segna tutto il percorso esistenziale. Come associazione mi sento in dovere di ringraziare l’Ospedale di Manerbio. Questo ospedale del territorio della Bassa Bresciana, all’interno della grande azienda sanitaria di Desenzano del Garda, ha mantenuto nel tempo, nei suoi intenti, questa volontà alla cura del paziente a 360 gradi. Una volontà che giunge costantemente dal direttore generale Marco Votta, dalla dottoressa Annamaria Indelicato della direzione sanitaria, e da tutte le équipe medico infermieristiche e amministrative che continuano a investire in competenza e qualità”. ●

associazione adamo onlus manerbio Presidente: Giuseppe Colosini Coordinatrice: Rossella Parmigiani email: onlus.adamo@gmail.com

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i n c o n t ri i n v a l ca m o n ica

SILVIA E IL VALORE DELL’ AMICIZIA

L’atleta di Breno premiata a Kazan con il World Fair Play Diploma Roma, autunno 2013, Campionati europei di atletica leggera riservati ad atleti affetti da sindrome di Down. Silvia gareggia nei 1500 e 800 metri. Nella prima gara si classifica al terzo posto, distanziando l’amica e compagna di squadra Angela Galluzzi. Ma negli 800 metri, improvvisamente Silvia rallenta e lascia il passo ad Angela che conquista la medaglia di bronzo. Cosa è successo? Silvia candidamente risponde: «Anche Angela meritava la gioia di una medaglia». di Sandra Bassi | sandra.bassi@cassapadana.it

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B

reno, Valcamonica (Brescia) - Silvia mi accoglie con un grande sorriso. Con la sua cortesia sa sempre come metterti a tuo agio. Dalla nascita convive con la disabilità, una disabilità che non ha mai frenato il suo entusiamo per la vita, la sua intraprendenza, la sua voglia di fare. Il ricordo di lei sin dalla nascita è quello di una bambina gioisa, combattiva, determinata, nonostante la vita non sia stata affatto generosa. Silvia ha affrontato con grande coraggio la scomparsa prematura della mamma anche grazie alla sua famiglia che l’ha sempre sostenuta e le è stata vicina. Da alcuni anni Silvia vive negli alloggi protetti della Cooperativa Arcobaleno a Breno, che condivide con altre compagne che come lei hanno una disabilità. Una scelta fortemente voluta per guadagnarsi la sua indipendenza e che ancora oggi porta avanti con entusiasmo. La sua quotidianità è scandita da precisi impegni casalinghi e dalle numerose attività che svolge fuori e dentro la cooperativa, seguita da volontari e operatori qualificati. La sua passione per lo sport inizia nel 1998, quando avvia i primi passi con la corsa e il lancio del vortex. Neppure l’intervento chirurgico al ginocchio la ferma: lei riparte più forte di prima e inizia ad allenarsi per la marcia. I primi successi non tardano ad arrivare e negli anni Silvia conquista numerose medaglie. L’ultimo impegno, a Grosseto, è stato lo scorso settembre. Ma facciamo qualche passo indietro. Siamo a Roma, nell’autunno 2013, ai campionati europei di atletica leggera riservati ad atleti affetti da sindrome di Down. Silvia gareggia per la Polisportiva Disabili di Valcamonica nelle gare dei 1500 e 800 metri. Nella prima gara si classifica al terzo posto, distanziando l’amica e compagna di squadra Angela Galluzzi. Ma il giorno successivo succede qualcosa di inaspettato: nella gara degli 800 metri Silvia rallenta

Da sinistra Silvia Spadacini e Angela Galluzzi

e si fa precedere da Angela che conquista la medaglia di bronzo. La superiorità di Silvia è nota al suo allenatore Martinoli. La domanda sorge spontanea, cosa è successo? Dopo qualche insistenza Silvia candidamente risponde: «Anche Angela meritava la gioia di una medaglia». Una lezione di vita e un gesto di generosità che non sono passati inosservati. Silvia infatti per questo gesto ha ricevuto un importante riconoscimento mondiale, che vale più d’una medaglia. Si tratta del World Fair Play Diploma consegnato dal Cifp (Comité International pour le Fair Play), lo scorso luglio a Kazan, nella Repubblica del Tatarstan (Confederazione Russa). Un’organizzazione impeccabile ha accolto l’atleta camuna e la sua famiglia, dall’arrivo in aereoporto fino alla partenza con visite guidate alla città a contorno della cerimonia. Grandissima accoglienza da parte di tutti i membri presenti dell’International Fair-Play Committee a partire dal presidente Jeno Kamuthy. Tutti già all’arrivo si sono intrattenuti con Silvia complimentandosi e manifestando la propria gioia per la sua presenza. Un grande riconoscimento personale per la marciatrice camuna, ma soprattutto un premio ai valori educativi e formativi che la Polisportiva Disabili Valcamonica porta avanti da oltre 20 anni e al grande impegno e dedizione di Angelo e Gigliola che sono l’anima dell’associazione. ●

Polisportiva disabili Valcamonica: la vità è più forte

L

a Polisportiva è un’associazione fondata nel 1992 con la finalità di coinvolgere le persone disabili del territorio camuno e dell’alto Sebino nella pratica sportiva intesa come mezzo per ottenere un benessere fisico, ma anche come una strada per l’inserimento e l’integrazione nella società. Le attività sportive promosse sono numerose: atletica leggera, sci alpino, bocce, calcio, nuoto, ippoterapia, tennis e tennis in carrozzina, handbike, sci nordico, biathlon, vela, tandem non vedenti, tiro con l’arco, tiro a volo. L’associazione costituisce un servizio insostituibile di attività motoria e sociale ed un preciso punto di riferimento e di appoggio per le persone disabili e per i loro familiari, oggi infatti lo frequentano regolarmente ben quaranta disabili. L’impegno profuso negli anni ha permesso e permette ancora oggi a tanti disabili di praticare sport a qualsiasi livello, dal semplice corso di avviamento, alle discipline sportive fino a portare atleti alle paralimpiadi. La realtà camuna è la dimostrazione concreta che con la perseveranza e la passione si possono ottenere risultati insperati.

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I n o s t ri pr o g e t t i la an n e lb m o ca n d oa l t u o s e r v i z i o

CASSA PADANA TORNA IN GHANA

A

distanza di un anno dall’ultima missione commerciale, presto l’ufficio relazioni internazionali tornerà ad Accra. Scopo della prossima missione sarà quello di rafforzare le relazioni e la conoscenza del tessuto economico e imprenditoriale locale con l’ottica di organizzare successivamente una missione commerciale per un gruppo di imprenditori, anche in collaborazione con il Consolato Onorario del Ghana. Cassa Padana si appoggerà al Kwame Nkrumah Panafrican Center (la fondazione creata da Samia Nkrumah per diffondere le idee del padre Kwame Nkrumah sul panafricanesimo), con il

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quale, dal 2012, ha un accordo di collaborazione sia per quanto riguarda l’assistenza alla istituzione di microfinanza Quick One Microfinance, fondata da Samia Nkrumah, che per quanto riguarda gli aspetti commerciali.

In seguito alla missione di novembre 2013, il KNAC ha svolto delle attività di analisi su alcuni settori merceologici evidenziando e confermando con dati le grandi possibilità esistenti del mercato ghanese.


Intervista con Paolo Broggi Console Onorario del Ghana

Il paese del sorriso Incontriamo l’avvocato Paolo Broggi nel suo ufficio di Brescia. Broggi è da oltre un anno Console Onorario del Ghana con competenza sulle province di Brescia, Bergamo, Como, Lecco, Mantova, Milano, Sondrio, Varese, Modena, Parma, Reggio Emilia, Padova, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza. di Flavia Vighini flavia.vighini@cassapadana.it

È dal 2001 che l’avvocato si reca in Ghana: dopo un primo viaggio per trovare amici che vivono e lavorano nel Paese da tre generazioni non ha mai smesso di interessarsene. Proprio ad Accra ha conosciuto la moglie Micaela, una ragazza italiana che viveva là con la propria famiglia. Essere Console Onorario, così come previsto dalla Convenzione di Vienna del 1967, prevede compiti ben precisi: non solo di occuparsi di questioni burocratiche (come il rilascio di visti e documenti per chi voglia recarsi in Ghana), ma anche promuovere le relazioni commerciali, economiche, culturali e scientifiche tra i due Paesi, oltre che fornire assistenza e disponibilità ai numerosi cittadini ghanesi presenti nel nostro territorio e promuovere iniziative benefiche. Le relazioni tra Italia e Ghana sono ottime da tantissimi anni, grazie anche al flusso continuo di imprenditori italiani che negli ultimi anni si recano in Ghana per fare affari. L’economia ghanese è infatti in progressiva espansione ed è una delle più promettenti dell’Africa SubSahariana. Come vede lo sviluppo del Ghana nei prossimi 5 anni e quali opportunità possono esserci per le nostre piccole e medie imprese? Quali sono i settori più sicuri e quali quelli meno sicuri?

Lo sviluppo del Ghana negli scorsi anni si è assestato su una crescita tra il 6% e l’8%. Ritengo che nei prossimi anni - sempre grazie alla stabilità politica/economica - vi possa essere un buon trend di crescita, anche se nell’ultimo periodo abbiamo assistito a delle difficoltà economico/finanziarie dovute alla svalutazione della moneta locale e al difficile e costoso accesso al credito. Gli organismi economici internazionali stimano che il Ghana crescerà a una media del 7,5% l’anno nei prossimi cinque anni - nonostante le incertezze che aleggiano sui mercati internazionali - grazie alla ricchezza delle materie prime. Il Ghana dispone infatti di vaste risorse naturali che ne fanno il secondo esportatore mondiale di cacao e il nono di oro. A questi si aggiungono petrolio, gas, legname, diamanti, bauxite e manganese.

Si sta verificando inoltre una crescente ed esponenziale richiesta di beni di consumo da parte della classe medio–alta, in grande espansione. Ci sono gruppi di ghanesi particolarmente attivi in ambito culturale o imprenditoriale nelle nostre province? Brescia, dopo Vicenza e unitamente a Modena e Reggio Emilia, è la provincia con la maggior densità di ghanesi residenti. Solo nel bresciano risiedono circa 6 mila ghanesi su un totale di circa 12.300 in Lombardia e di circa 50.000 in Italia (principalmente al nord). Sono comunità integrate. Durante i miei incontri con imprenditori italiani mi capita sempre più spesso di riscontrare che cittadini ghanesi che da diversi anni sono alle dipendenze di imprenditori italiani promuovono, facilitano o comunque aiutano le imprese

italiane a creare una nuova realtà imprenditoriale in Ghana, passando quindi da dipendente dell’impresa italiana a direttore della produzione piuttosto che general manager o consulente della nuova impresa costituita in Ghana. Diventando quindi persona di fiducia e riferimento per l’imprenditore italiano in Ghana. Spesso quindi, alla luce della recessione economica in atto nel nostro Paese, è lo stesso cittadino ghanese che “spinge” l’imprenditore italiano a rivolgere lo sguardo verso il nuovo orizzonte del Ghana che offre numerose e nuove possibilità di investimento e di crescita. C’è bisogno di mediatori culturali tra italiani e ghanesi? Diciamo che il ruolo di mediatore culturale tra Paesi è sempre importante e necessario. Il Consolato di fatto svolge implicitamente anche questa funzione, avendo come compito quello di dare piena assistenza ai cittadini ghanesi in Italia. Il potere-dovere del Console è quello di assistere e seguire i cittadini dello Stato che rappresenta nei loro rapporti con le autorità locali, con gli organi giurisdizionali eccetera. Cosa la affascina del Ghana? La popolazione: il Ghana è il Paese dei colori e dei sorrisi. ●

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I n o s t ri pr o g e t t i nel mondo

PROGETTO PALESTINA, WORKSHOP A RAMALLAH di Elisabetta Berto elisabetta.berto@cassapadana.it

Cassa Padana è tornata in Palestina, assieme a Fondazione Solidarete e a Banca Etica, per presentare la valutazione delle undici cooperative di risparmio e credito fatta in Cisgiordania in primavera, su richiesta della Cooperazione Italiana nell’ambito del suo programma triennale di cooperazione allo sviluppo ‘Start Up Palestine’. L’evento di presentazione, lo scorso ottobre, si è tenuto a Ramallah alla presenza, tra gli altri, di rappresentanti delle associazioni cooperative (Casc), della loro federazione (Ucasc), della Cooperazione Italiana, del Console italiano a Gerusalemme, del Ministero del Lavoro palestinese, dell’Autorità Monetaria Palestinese, di Parc e Reef for Finance. La due-giorni lavorativa ha avuto l’obiettivo di discutere le principali criticità del sistema CascUcasc per giungere ad una pianificazione congiunta degli strumenti e delle misure necessari a superarle. La Cooperazione Italiana, infatti, ha in programma di pubblicare a breve un bando di gara per l’assistenza tecnica a favore delle cooperative di risparmio e credito e della loro federazione. ●

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UN ALTRO MONDO È possibile anche nelle banche

U

n primo incontro per unire le forze. Per scambiarsi esperienze. E anche per mettere a punto una strategia comune da presentare all’Unione  Europea  visto che da questo mese il compito della vigilanza su tutte le banche dei Paesi UE passerà sotto la Bce.

E’ stata un’intensa giornata di progetti e riflessioni quella ospitata al Forum di Cassa Padana, a Leno, lo scorso 9 ottobre. Con l’obiettivo di condividere esperienze legate a territorio, ambiente e giovani, sono state proposte le buone pratiche di alcune realtà bancarie etiche alternative

– Ekobanken (Svezia), Credal (Belgio), Tise (Polonia), Crédit Cooperatif (Francia), Ebank (Croazia), Banca Etica (Italia) – tutte aderenti all’associazione Ethical Banking (promotrice dell’incontro con Cassa Padana) e a Febea, la rete europea delle banche etiche alla quale Cassa Padana ha aderito lo scorso giugno. “Questo è stato il primo di altri incontri che organizzeremo per poter fare sinergia”, ha spiegato il direttore generale di Cassa Padana, Luigi Pettinati: “Dobbiamo trovare una strada per promuovere a livello europeo il nostro modello di banche alternative. Questo è un momento di grande importanza per ricordare all’Unione Europea che la finanza è uno strumento utile solo se usato per lo sviluppo sano del territorio”. ● 21


a g e n da

l a b a n ca a l t u o s e r v i z i o

a cura di Valentina Bragazzi valentina.bragazzi@popolis.it

> CORSI Corso gratuito per utilizzare la posta elettronica certificata a cura di Centro Servizi Volontariato di Brescia Programma Caratteristiche e vantaggi della Posta Elettronica, a chi si rivolge e come funziona Configurare i client di posta: Outlook 2010, Mozilla Thunderbird, Mail Firma digitale 10 e 17 novembre, ore 20-22.30 Filiale Cassa Padana Bcc via Badetto, 4, Ceto (Brescia) Iscrizioni entro il 5 novembre

Info E ISCRIZIONI: Sandra Bassi, Sportello Territoriale Valcamonica “Distretto 13 Valcamonica-Sebino” c/o Cassa Padana Via Pittore Nodari, 7/b – Esine (Brescia) Tel 0364 360616 – fax 0364 466759 sandra.bassi@cassapadana.it

Corso gratuito per volontari e addetti alla somministrazione di alimenti e bevande a cura di Centro Servizi Volontariato di Brescia 8 novembre, ore 9-13 Filiale Cassa Padana Bcc via Badetto, 4, Ceto (Brescia) Iscrizioni entro il 5 novembre

Info E ISCRIZIONI: Sandra Bassi, Sportello Territoriale Valcamonica “Distretto 13 Valcamonica-Sebino” c/o Cassa Padana Via Pittore Nodari, 7/b – Esine (Brescia) Tel 0364 360616 – fax 0364 466759 sandra.bassi@cassapadana.it

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> APPUNTAMENTI

> TEATRO

Mercati della Terra

Othello la H e’ muta - Divertiamoci a Teatro

16 novembre Castello di Padernello Borgo San Giacomo (Brescia)

18 novembre – ore 21.00 Teatro Stabile - Verona

Info: info@castellodipadernello.it

Info: segreteria@teatrostabileverona.it

Fiera cavalli

Teatro a Castello: “Michelangelo” di Giacomo Andrico, con Antonio Piovanelli

6-9 novembre Fiera di Verona Viale del Lavoro, 8 - Verona

Info: http://www.fieracavalli.it

November Porc…speriamo ci sia la nebbia! 8 - 9 novembre Sissa (Parma) 15 – 16 novembre Polesine Parmense (Parma) 22 – 23 novembre Zibello (Parma) 29 – 30 novembre Roccabianca (Parma)

Info: http://www.novemberporc.it

13-14-15 novembre Castello di Padernello Borgo San Giacomo (Brescia)

Info: 030.9408766

> MOSTRE Saving Ecology Through Art Mostra permanente dell’artista cinese Zhu Renmin Palazzo Bernini - Verona

Info: 030.9038463

> Musica Traiettorie - XXIV rassegna internazionale di musica moderna e contemporanea 16 novembre - ore 20.30 Casa della Musica - Parma Hae-Sun Kang / Nicolas Bône / Delphine Biron - Musiche di Bach, Schönberg, Weber

Info: 0521.031170

Autunno musicale palazzolese 22 novembre – ore 20.45 Auditorium S. Fedele Palazzolo sull’Oglio (Brescia)

Info: 030.7405511

Gardone e la Valle Trompia nella Grande Guerra 1915-1918 fino al 13 giugno Museo delle Armi Gardone Val Trompia (Brescia)

Info: http://www.museodellearmi.net

Biennal d`Arte giovani 2014 Fino al 31 dicembre Villa Ippoliti, Gazoldo degli Ippoliti (Mantova)

Info: www.postumia-mam.it


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