Popolis - Maggio 2014

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Mensile di attualitĂ , economia, informazione e cultura cooperativa

Anno 14

05 maggio 2014

IN QUESTO NUMERO

Cassa Padana in assemblea In gita con i soci: fotocronaca A Ferrara, un musical made in filiale


somm ari o

4-5 Cassa Padana, con ottimismo verso il futuro

6-7 In gita con i soci

8-9 Piazza Loggia, a quarant’anni dalla strage

10-11 Viaggiando nel tempo: quando la pesca diventa solidale. Una giornata speciale il 2 giugno all’Archeopark

Popolis, periodico mensile di Cassa Padana autorizzazione del Tribunale di Brescia, n. 43/2000 dell’8 agosto 2000

Il vaso di Pandora: quando il passato incontra il futuro

Sede, Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Redazione Macri Puricelli, direttore macri.puricelli@popolis.it Lidia Sbarbada, coordinamento lidia.sbarbada@ cassapadana.it Armando Rossi e Debora Zanini, immagini armando.rossi@popolis.it debora.zanini@ cassapadana.it Sede: Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Tel. 030 9040270 rivista@ popolis.it Comitato di redazione Franco Aliprandi, Stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, Macri Puricelli, Armando Rossi, Lidia Sbarbada Hanno collaborato a questo numero: Fabio Ardigò, Sandra Bassi, Valerio Gardoni, Demetrio Pedace, Barbara Ponzoni, Laura Simoncelli Fotografie: Archivio storico "Bigio Savoldi e Livia Bottardi Milani" centro di documentazione, Fabio Ardigò, Angelo Boffelli, Valerio Gardoni, Gianpaolo Garuffo, Barbara Ponzoni, Armando Rossi, Lidia Sbarbada, Flavia Vighini, Fabrizio Volta

12-13 Quando rido e perché rido: al traguardo la settima edizione del Premio di poesia Claudio Bertoletti

14-15 ML: quando la passione per la danza ti regala la vita. Un musical solidale made in Cassa Padana Associazione Giulia, per aiutare i bambini e le famiglie

16-17 San Martino Onlus, trent’anni di solidarietà Laboratori della natura

18-19-20-21

Stampa: Staged, S. Zeno N. (Bs)

Cronache da Ramallah: cinque settimane in Palestina con il progetto di Cassa Padana per undici cooperative di credito e risparmio dei Territori occupati

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In copertina: Assisi: la Basilica di San Francesco

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Ag e n da

QRCode contenuti multimediali su Popolis Quando, sfogliando la rivista, trovate un “riquadro” come quello riprodotto qui a lato, avrete scoperto un QRCode (dall’inglese “Quick Response”, risposta rapida) che vi permetterà, grazie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web. Ma come si fa? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un programma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR App e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per Android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.


e d i t o r i al e

È la stagione dei bilanci

C’

è un bilancio 2013 fatto di numeri, positivo per la Cassa sia nel conto economico che dal punto di vista patrimoniale, nonostante la crisi e le difficoltà. C’è poi un bilancio del lavoro e delle prospettive che si sono create nell’anno. Nel 2013 Cassa Padana è stata un cantiere. La costruzione della nuova sede direzionale è una metafora calzante. La criticità maggiore è derivata dalla necessità di far convivere una profonda “dicotomia”. Da un lato l’operatività aziendale è stata sottoposta a un maggiore carico di complessità. Il lavoro quotidiano, stressante, gravoso, è quello di attutire gli effetti negativi che si producono per il tempo necessario a traghettare la Cassa verso il “nuovo” che stiamo costruendo. Per essere efficaci è necessario conoscere, interpretare e reagire in modo rapido a sollecitazioni che un mondo globale e interconnesso ti ribalta in casa, in modo non sempre razionale. Contemporaneamente, però, la Cassa ha continuato ad “alzare la testa”, pensando a come dovrà essere nel futuro e costruendone già le basi. Il nuovo centro direzionale, l’impegno profuso nel favorire il processo di internazionalizzazione delle imprese, il sostegno a progetti sociali, che è continuato con la stessa intensità di persone e risorse, il processo di consapevolezza e cambiamento interno avviato su tutto il personale e la casa delle imprese sono alcuni esempi significativi di progetti in cui la Cassa si trova spesso a giocare in anticipo sui tempi. Quando i fenomeni si manifestano nella loro interezza spesso è troppo tardi, non si è più in grado di reagire. Tenere insieme questa dicotomia non è semplice, così come programmare in scenari dove l’incertezza e la mutevolezza delle variabili esogene regnano sovrane. E questa è una lettura semplice, sintetica ma reale del 2013. Alla fine è stato un anno fecondo. La Cassa può contare su una base molto solida di risorse umane, organizzative, patrimoniali di primordine - che la crisi non ha intaccato - e sulla chiarezza di fondo degli obiettivi che intende perseguire. E le prospettive per il 2014 appaiono buone. Luigi Pettinati direttore generale Cassa Padana Bcc

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I N P RIMO P I A N O

Cassa Padana, con ottimismo verso il futuro Oltre un migliaio di persone ha partecipato, domenica 23 marzo a Leno, all’inaugurazione del Centro polifunzionale di Cassa Padana e della nuova piazza intitolata al Dominato Leonense. E mentre si progetta una “Casa delle imprese�, il 25 maggio si va in assemblea.

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di Macri Puricelli |

macri.puricelli@popolis.it


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a primasviluppo economico vera ine culturale. E’ un instabile, vito, anche in tempi fra brevi difficili, ad alzare lo omenica 25 maggio alle ore 9, Cassa Padana piogge e qualche sguardo verso il furiunirà i suoi soci per il tradizionale appuntaraggio di sole, ha turo senza però dimento di primavera. All’ordine del giorno l’approvagraziato l’attimo mamenticare da dove zione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013 e gico del taglio del veniamo. Da quelle il rinnovo del Consiglio di amministrazione, del Colnastro del Centro ponostre origini che legio sindacale e del Collegio dei probiviri. Al 31 marlifunzionale di Leno. sono la nostra forzo scorso i soci di Cassa Padana erano 11.326. Ma poHa permesso a molti za”. tranno partecipare all’assemblea solo quelli iscritti al di emozionarsi e di Oltre la crisi, quinlibro soci da 90 giorni. I soci che non possono partecicantare l’inno naziodi. Un messaggio e pare personalmente all’assemblea, possono deleganale suonato dalla un’azione straordire altri soci - solo persone fisiche - a rappresentarli. banda Vincenzo Canari per quella che pirola. Ha benedetpoco più di un seto lo svelamento della targa della grande piazza. colo fa era la “banchina” di Leno. E che proprio Per molti lenesi, soci, dipendenti e amici di Cassa negli ultimi anni è cresciuta anche attraverso ben Padana è stata un’intensa giornata alla scoperta tre fusioni (Bcc Camuna, Bcc Valtrompia e Banca di un Centro di oltre 10mila metri quadrati, coVeneta 1896) che hanno portato in dono decine di struito con sofisticati sistemi antisismici, capace filiali, nuovi territori in Veneto, Emilia Romagna e di produrre energia geotermica e che ospita una Lombardia, e tanti nuovi colleghi. Nel 2013 Cassa Padana, che il 25 maggio andrà delle due filiali lenesi di Cassa Padana (operativa in assemblea anche con il rinnovo delle cariche, già dal 24 marzo) e molti dei suoi uffici. Ma anche è stata un cantiere e non solo per via di questo un Forum da trecento posti aperto alle iniziative Centro che stava per essere concluso. Il lavoro di tutti. Qui è iniziata e qui si è anche conclusa la quotidiano, gravoso, è stato quello di continuare lunga giornata dedicata all’inaugurazione. a progettare e a sostenere i territori nonostante Orgogliosi il presidente e il direttore generale la crisi economica. E al tempo stesso progettare di Cassa Padana, Vittorio Biemmi e Luigi Pettinati, il “nuovo”. che fin dall’avvio dei lavori (solo due anni e mezzo “Questo è un momento storico”, ha detto il fa) hanno seguito giorno dopo giorno la nascigiorno dell’inaugurazione del Centro il direttore ta di un Centro il cui significato regala anche un Pettinati. “E non sto esagerando. Questa giornata forte segno di ottimismo nel futuro che verrà. A è uno spartiacque fra quello che è stato fino adesfesteggiare c’erano anche il sindaco di Leno, Pieso e quello che sarà in futuro. Ci abbiamo messo tro Bisinella, e l’abate Giovanni Palamini. “Questo anni, anni di intenso lavoro, per arrivare fino a qui. luogo è la nostra risposta concreta alla crisi”, ha Abbiamo percorso un sentiero che ha origine nella spiegato il presidente Biemmi. “E’ la dimostranostra storia e in quella del nostro territorio. Abbiazione di quanto Cassa Padana creda in un nuovo mo ricavato forza da questa storia. E abbiamo capito quali sono e quali potrebbero essere le potenzialità delle nostre terre. E’ importante che la piazza sia intitolata al Dominato Leonense. Perché da una parte rappresenta il rapporto con l’antica e ritrovata abbazia benedettina. E dall’altra l’interpretazione moderna dei valori benedettini. Ecco, il Centro è il trait d’union fra la nostra storia, rappresentata anche da Villa Seccamani, e il futuro proiettato in modo armonico nei prossimi anni e decenni”. Ora che il Centro polifunzionale è operativo, una delle prossime scommesse di Cassa Padana sarà la Casa delle imprese, che troverà sede negli spazi lasciati liberi dalla filiale. Un progetto con cui Cassa Padana si troverà ancora una volta a giocare in anticipo sui tempi. Come ha sempre fatto. ●

Cassa Padana in assemblea

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LA BANCA AL TUO SERVIZIO

Umbria 26 - 30 Marzo 2014 Domenica 30 marzo CittĂ della Pieve: i soci incontrano la direzione di Cassa Padana... ultimo giorno di viaggio!

MercoledĂŹ 26 marzo la salita verso Gubbio: l'inizio del viaggio.

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In gita con i soci FOTOCRONACA

Foto di Gianpaolo Garuffo e Lidia Sbarbada

Mercoledì 26 marzo il Palazzo dei Consoli a Gubbio...e il cielo è sempre più blu!

Sabato 29 marzo Panorama sul complesso religioso di Santa Giuliana, camminando per Perugia.

Giovedì 27 marzo Piazza dei Priori a Narni: alla scoperta della città sotterranea.

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I n ostri pro g e tti A br e scia

Piazza Loggia,

a quarant’anni dalla strage Incontro con Manlio Milani, fondatore della Casa della memoria e presidente dell’associazione dei parenti delle vittime di Valerio Gardoni |

valerio.gardoni@popolis.it

Brescia, 28 maggio1974. E’ mattina. In piazza Loggia c’è una manifestazione sindacale antifascista. Piove. Molti manifestanti si sono riparati sotto i portici. 10 e 12 minuti, un boato. Una bomba nascosta in un cestino dei rifiuti deflagra: è una strage. Rimangono uccise sul colpo sei persone, altre due moriranno alcuni giorni dopo. Sono Giulietta Banzi Barzoli, 34 anni insegnante; Livia Bottardi Milani, 32 anni insegnante; Euplo Natali, 69 anni pensionato; Luigi Pinto, 25 anni insegnante; Bartolomeo Talenti, 56 anni operaio; Alberto Trebeschi, 37 anni insegnante; Clementina Calzari Trebeschi, 31 anni insegnante; Vittorio Zambarda, 60 anni operaio. Le vetrine di uno storico negozio di abiti della città vanno in frantumi e feriscono decine di persone. Alla fine saranno un centinaio i feriti. 8


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rescia, 28 maggio 2014: sono passati quarant’anni dalla strage. Manlio Milani, marito di Livia, guarda le immagini di quei giorni. Ferite aperte nel suo cuore. Siamo alla Casa della Memoria, il luogo che lui, presidente dell’associazione che riunisce i parenti delle vittime, ha voluto aprire qui a Brescia per non dimenticare mai quella strage. Quarant’anni dopo, l’enorme ferita che ha macchiato di sangue la piazza più bella di Brescia rimane aperta. Un iter giudiziario fatto di 5 processi, 3 inchieste con un milione di pagine scritte, 1.500 testimoni, 10 sentenze, non ha portato ad alcun colpevole. E prosegue: a fine febbraio di quest’anno la Cassazione ha accolto il ricorso della Procura generale di Brescia riaprendo un nuovo processo d’appello, anche se solo per una parte degli imputati. “La prima cosa che ho fatto – dice Manlio Milani - è stato un grande sospiro di sollievo. Finalmente dopo 40 anni di un lunghissimo viaggio, fra estreme difficoltà, trabocchetti e sofferenza, alla fine siamo riusciti a far emergere un dato di fondo che quarant’anni fa era esattamente all’opposto: la strage di Brescia, che ha subito depistaggi da parte di uomini anche istituzionali, non è un fatto locale ma fa parte della storia di questo Paese”. E’ difficile oggi immaginare il clima funesto di quegli anni. L’escalation di violenza innescata a Brescia nei mesi precedenti alla strage. Le tensioni sociali, le paure, i disordini, gli attentati alle sedi di partito e di sindacato, sino alla morte di Silvio Ferrari, giovane neofascista trucidato dal tritolo che trasportava sotto la sella della sua vespa. Il 1974 è stato un anno tragico. Il 4 agosto dello stesso anno il treno Italicus Roma-Monaco esplode in galleria vicino a Bologna: muoiono 12 persone. Una tensione che inserisce la strage di piazza Loggia in un quadro molto più ampio e sconcertante, non ascrivibile al solo attentato terroristico di colore politico. Benedetta Tobagi, figlia di Valter, giornalista assassinato il 28 maggio del 1980 dai terroristi della colonna XXVIII marzo, nel suo libro “Una stella incoronata nel

buio” (Einaudi) tesse le trame con minuziosa perizia. Parole inquietanti come depistaggi, inquinamenti, complotti, cospirazioni, servizi deviati, si susseguono per tutte le tre inchieste. Provocano un senso di impotenza tra la ricerca della verità e il suo raggiungimento. Si rimane confusi, con uno sguardo fuori fuoco di fronte ai crimini occulti di un passato il cui fragore si propaga insoluto fino al nostro presente. Nella Casa della Memoria, dove è stata raccolta tutta la documentazione della strage e non solo, Manlio Milani non riposa mai. L’associazione promuove iniziative e mostre, collabora con altre onlus, istituisce borse di studio, gestisce la biblioteca e le attività culturali. Ma soprattutto contribuisce a fare storia per le future generazioni. Perché la memoria non si ritiri nei suoi luoghi più sotterranei per divenire oblio o contorcersi in revisioni fuori asse o sfuocate. Il grande lavoro della Casa della Memoria pone la strage di piazza Loggia nella ragione per cui è stata ordita: un attacco diretto alle istituzioni dello Stato e alla democrazia. Perché il racconto di quel giorno, nella sua essenzialità, non venga disperso e nulla venga taciuto. Perché siano la storia e la memoria a giudicare una delle stragi più efferate degli “anni di piombo”. ●

Qui accanto trovate il Qrcode con l’intervista integrale a Manlio Milani.

Un memoriale per tutte le vittime del terrorismo

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a Casa della Memoria ha deciso di promuovere due anni fa una sottoscrizione, tramite una cartolina dedicata, per raccogliere i fondi necessari per un memoriale delle vittime del terrorismo. Una sequenza di formelle, oltre 430, con inciso il nome, data e lavoro di ogni vittima. Le prime mattonelle sono già installate a Brescia, partendo da Piazza Loggia con un itinerario verso il Castello. Un percorso in salita a simboleggiare l’impegno per il ricordo individuale e l’elevazione civile che la memoria riconsegna alla coscienza. In occasione del 40° anniversario della strage si punta a incentivare la sottoscrizione. Per l’occasione è previsto un annullo filatelico abbinato all’emissione di un bollo straordinario in ricordo delle vittime della strage di Brescia. Le cartoline stampate sono tutte numerate progressivamente. Il contributo minimo richiesto è di 5 euro. Mail: casamemoria@libero.it tel. 030 2978253

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I n ostri pro g e tti A BRESCIa

VIAGGIANDO NEL TEMPO QUANDO LA PESCA DIVENTA SOLIDALE

Una giornata speciale all’Archeopark di Sandra Bassi |

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sandra.bassi@cassapadana.it

ell’incantevole cornice dell’Archeopark, immersi in una natura sorprendente, tra boschi e montagne affacciate su un lago dove dondolano zattere e piroghe, si svolgerà “Viaggiando nel tempo” una giornata per celebrare il decennale della manifestazione regionale di pesca, sport e solidarietà dedicata ai diversamente abili, organizzata dalla sezione di Darfo Boario Terme dell’associzaione Pescatori sportivi e sostenuta anche quest’anno dalla Cassa Padana. La manifestazione è cresciuta negli anni grazie alla determinazione e alla convinzione dei suoi organizzatori rispetto all’importanza delle attività motorie e a iniziative sportive didattiche e culturali di questo tipo, volte a favorire gli incontri dei citta10

dini più giovani e dei meno fortunati. L’associazione è attiva da anni ed è guidata da Giovanni Verga, suo fondatore e da 20 anni dirigente nazionale. Viaggiando nel tempo, in calendario il 2 giugno, vedrà la partecipazione di numerose realtà del volontariato locale e non solo: la federazione paralimpica provinciale con il suo presidente Angelo Martinoli, la polisportiva disabili di Valle Camonica capitanata da Gigliola Frassa e dai suoi collaboratori, l’associazione naturalistica Il Rododendro, il Centro anziani di Corna. Nel corso della giornata, i disabili potranno divertirsi nell’attività della pesca affiancati e aiutati da esperti pescatori volontari. Nel pomeriggio il parco ospiterà i bambini con le loro famiglie invitati a rivivere quelle che erano le abitudini di


vita e di lavoro dei primitivi Camuni, godendo quindi di una bellissima giornata all’insegna di sport, svago, cultura e solidarietà. Viaggiando nel tempo non poteva trovare una collocazione migliore dell’Archeopark, il parco preistorico che consente ai suoi visitatori un salto indietro nel tempo, tra affascinanti pagine che raccontano la preistoria, esplorando palafitte e caverne, battendo il rame o avanzando sul lago a colpi di pagaia. Per scoprire il nostro passato in un modo inusuale, stimolare la curiosità dell’ospite per cogliere le trasformazioni di uomini, oggetti, abitazioni, legato al trascorrere del tempo,

attraverso ricostruzioni, su base scientifica, di insediamenti preistorici sotto la costante e diretta osservazione dell’ideatore del parco stesso, l’archeologo camuno Ausilio Priuli. In uno spazio di circa centomila metri quadrati, immerso nella natura, è possibile ripercorrere e rivivere 15mila anni di storia degli antichi Camuni e delle genti padane e alpine. In questa speciale giornata, la pesca diventa un veicolo di crescita e coesione. ●

Info

Alberto Baiguini, tel. 347.8786169

Il vaso di Pandora: il passato incontra il futuro di Denise Morandi

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l vaso di Pandora, associazione culturale per la valorizzazione del patrimonio museale, nasce pochi mesi fa dalla passione e dalla professionalità di sei soci fondatori: tre archeologhe, due insegnanti e un cultore di storia locale. Lo scopo principale delle attività che l’associazione propone è quello di promuovere e valorizzare le affascinanti testimonianze che appartengono al passato della Pianura Bresciana. Il primo importante impegno preso dal Vaso di Pandora con il territorio è stata la firma di una convenzione con il Comune di Manerbio attraverso la quale gestirà (fino al 2015) il servizio didattico del Museo Civico della Città, che contiene numerosissimi reperti archeologici datati dal Mesolitico fino all’Età Rinascimentale. L’offerta, rivolta a tutte le scuole da quelle dell’infanzia fino agli istituti superiori, propone 5 tipi di attività: approfondimenti tematici, laboratori didattici, domeniche al museo, visite guidate classiche o teatralizzate e esercizi di archeologia sperimentale.

I prossimi appuntamenti: 8 maggio, ore 20.45, sala informagiovani del Comune di Manerbio: “Il vaso di Pandora” si presenterà ufficialmente al pubblico; 11 maggio 2014, ore 16.30 Caccia al tesoro con “Il filo di Arianna”; 20 maggio: per le scuole, “Esercizi di archeologia sperimentale”.

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I n ostri pro g e tti A CREMONA

Quando rido e perché rido Al traguardo la settima edizione del Premio di poesia Claudio Bertoletti di Barbara Ponzoni | barbara.ponzoni@cassapadana.it

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orrisi, risate, allegria e buon umore, è stato questo il tema della settima edizione del Premio di poesia Claudio Bertoletti. Perché “ogni giorno senza un sorriso è un giorno perso” disse un giorno Charlie

Chaplin. 330 gli elaborati pervenuti, tante le scuole che hanno partecipato: Beata Vergine, Campi, Virgilio, Vida, Anna Frank e Sacra Famiglia. Ma i numeri di certo non possono ben rappresentare l’energia, le emozioni scaturite all’annuale premiazione finale, a Palazzo Cittanova lo scorso 22 marzo. Paola Bertoletti, sorella gemella di Claudio, ha accompagnato il pubblico presente in un viaggio fatto di ricordi, momenti allegri e giocosi, quelli che ogni giorno viveva insieme al fratello.

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Perché Claudio, prematuramente scomparso a 41 anni, era davvero sempre sorridente e pronto allo scherzo. E questi momenti di vita vissuta amava tradurli in poesia. Ecco perché è nato un premio per i ragazzi delle scuole medie, seguito dalla nascita dell’associazione Claudio Bertoletti, nel 2011, presieduta oggi da Paolo Taglietti, suo cognato. Negli anni questo “movimento” si è notevolmente ampliato, con un coinvolgimento sempre maggiore delle scuole, con il laboratorio L’Officina delle Espressioni, un percorso lungo tutto un anno scolastico per trarre dai ragazzi le loro capacità artistiche, a 360 gradi, sotto la guida di due docenti, Serena Mola e Olga Ribera. Da subito c’è stata la piena collaborazione del Comune di Cremona, così come il contributo di Cassa Padana Bcc, sponsor unico fin dalla prima edizione. Oltre a una giuria tecnica, che ha assegnato le tre borse di studio ai vincitori, c’è, da sempre, una giuria “popolare” fatta dai lettori de La Provincia che hanno potuto esprimere la loro preferenza tramite un coupon in allegato al quotidiano. I voti sono stati tantissimi, segno che questo concorso è veramente sentito dalla comunità cremonese. Bravissimi sono stati i ragazzi dell’Officina delle Espressioni che, come navigati artisti, hanno fatto da padroni di casa della manifestazione, con balletti, scenette e tante risate. Anche quest’anno ha voluto essere presente la scuola di danza Sporting Life. Fabio Tambani, vice responsabile dell’area del cremonese per Cassa Padana Bcc, nonché amico di Claudio, ci ha confidato come davvero fosse sempre allegro e pronto alla battuta e di come questi momenti siano il mezzo più bello e vero per ricordarlo.


Ma è la gemella Paola che ha più commosso i presenti. Sul palco ha raccontato di sé, dei giorni felici con il fratello, delle loro scaramucce. Di come ogni giorno lui le “propinasse” uno scherzo, di come, già quarantenni, si rincorressero per la piccola azienda di famiglia, dopo l’ennesimo tramezzino mangiato a tradimento o la bonaria presa in giro. “La morte si è presa solo i vestiti di Claudio, lasciando nell’armadio quello che lui è stato e continua ad essere perché io posseggo la chiave e quando la giro e apro l’anta mi sembra di sentire uscire come da un magico carillon la sua voce allegra che mi dice di non essere triste, ma di gioire perché se anche io non vedo Claudio, Claudio vede me”. Ed è proprio durante queste manifestazioni che Paola prende quella chiave e apre l’armadio con noi, per noi. Titolo più azzeccato non poteva esserci per il concorso di quest’anno, perché la risata era il tratto distintivo di Claudio. Profonde e allo stesso tempo delicate le poesie premiate, ma una ha primeggiato su tutte, quella di Sara Dasti, della scuola media A.Campi: “Per ridere”. Sara si è guadagnata anche la borsa di studio di 1000 euro. ●

I premiati Borse di studio 1° Sara Dasti, classe II D - istituto Campi (1000 euro) 2° Francesco Tambani, classe II D - istituto Anna Frank (500 euro) 3° Sara Pedroni, classe III C - istituto Beata Vergine (300 euro) Vota la poesia (con il coupon de La Provincia) 1° Sara Pedroni, classe III C - istituto Beata Vergine 2° Duccio Pasquetti, classe II C - istituto Vida 3° Cecilia Zelioli, classe I G - istituto Virgilio

Per ridere Per ridere ci vuole il cuore senza malumore Per ridere ci vuole un sorriso, che sia ampio e deciso Non deve essere forzato nè costretto, ma amato Deve essere come un’onda che trascina chi lo circonda

Quando rido chiudo gli occhi e volo via in una strada che non è solo mia, corro a perdifiato, finché mi ritrovo ad un sogno aggrappato faccio un respiro profondo e in un silenzio ardente cado. Sara Dasti, scuola media A.Campi

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I n ostri pro g e tti a FERRARA

ML: quando la passione per la danza ti regala la vita di Demetrio Pedace |

demetrio.pedace@cassapadana.it

Un musical solidale made in Cassa Padana

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attia detto Gelo. Gelo è Brad Pitt, Jude Law, Cesare Cremonini, Stefano Accorsi… Non è tanto una questione di bellezza (certo che è bello), quanto di faccia “da sberle”. Con uno del genere i guai non sono solo un’opzione… eppure i guai ogni tanto si fanno, e pazienza. Lalla…. Lalla è una ballerina dolce, solare, bella, brillante. E intelligente: in condizioni normali uno come Gelo nemmeno lo prende in considerazione. In condizioni normali però…. E siccome non sempre siamo “normali”, può benissimo accadere anche ad una “sveglia” come lei di aver voglia di avventura, e di lasciarsi avvicinare da un “poco di buono” come Gelo. E può succedere allora che una sera, in un locale, i due si conoscano, si attraggano e lascino “correre” la passione. Questa non vuole essere una storia con personaggi buoni da una parte e cattivi dall’altra. Lalla non è la “buona” e Gelo non è il “cattivo”. Non c’è bianco e nero; piuttosto toni di grigio. Gelo si innamora a prima vista, Lalla all’amore nemmeno ci pensava, e deve cambiare città perché è stata ammessa a un’importante accademia di danza. Lalla forse non si è innamorata di Gelo (non ancora in ogni caso) e tra lui e il ballo non vorrebbe dover scegliere (anche se in realtà questa è una bugia: ha scelto il ballo, meglio che Gelo non glielo chieda). Gelo però è un poco di buono, e soprattutto non è abituato al ruolo di “vittima” in amore, e quindi reagisce male, al punto che una sera, nello stesso

ML, IO NON HO PAURA Teatro comunale Abbado, Ferrara 4 giugno 2014, ore 21 Biglietti: filiale Cassa Padana, Ferrara tel.0532713610 FOTO DI MILKO MARCHETTI

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Metti una sera un gruppo di ragazze e ragazzi che ballano e suonano sul palco. Aggiungi una storia d’amore (scritta da chi sta firmando questo articolo), le musiche dei cantanti italiani più amati (Negrita, Elisa, Fiorella Mannoia, Alex Britti) e un obiettivo di solidarietà (nei confronti dell’associazione Giulia onlus alla quale sarà devoluto il ricavato della vendita dei biglietti). Infine raggruppa gli ideatori (la filiale Cassa Padana di Ferrara e il Jazz Studio dance di Ferrara). Avrai “ML, io non ho paura”: un musical sulla forza della passione.

locale in cui si erano incontrati, rivede Lalla e la colpisce al viso. Violentemente. E non è solo il male fisico, perché la violenza del gesto entra anche nella testa e nel cuore di Lalla. Ed ecco quindi che nello spettacolo c’è un momento “forte”: lo schiaffo violento con cui Gelo colpisce Lalla. Rappresenta la violenza in genere; in sé non sarebbe poi nemmeno così tanto grave, anche perchè non viene seguito da nessun altro gesto del genere. Una mia amica dopo aver letto il copione mi ha fatto notare che “se tutti gli uomini violenti fossero così, che ti menano la prima volta tu li mandi a quel paese e loro “a quel paese” ci vanno davvero, non ci sarebbe bisogno delle associazioni di tutela delle donne. Purtroppo invece la regola è diversa: questi uomini continuano a tormentare la loro vittima, altro che andarsene…”. Quindi Gelo in realtà non è poi così cattivo (anche se nessuno lo scuserà per quello che ha fatto). Soffre per amore e perde la testa, comportandosi da perfetto idiota. ML non ha l’ambizione di diventare uno spettacolo contro la violenza sulle donne. Vuole essere solo una storia d’amore che, quasi all’improvviso e “per sbaglio”, è incappata nello schiaffo di Gelo a Lalla. E allora, visto che questo schiaffo era stato dato, non ci restava altro da fare che decidere come continuare la storia… Ci siamo chiesti: “e ora che si fa?” Come la continuiamo una storia così? Facciamo come a Hollywood, in cui “l’eroina” lotta per il suo amore e il cattivo si “redime” fino all’inevitabile “lieto fine”? Assolutamente no. Non siamo mica ad Hollywood… Forse perché abbiamo figlie che crescono, ci piaceva di più un altro messag-

– alla magia che vorremmo creare. Se tutto andrà come speriamo, il pubblico uscirà dal teatro con gli occhi ancora pieni di balletti, di immagini, le orecchie piene di buona musica, il tutto tenuto insieme da una trama d’amore che ha sì un lieto fine, ma un po’ meno scontato del solito. E noi ce ne torneremo a casa contenti. ● gio: Lalla è abbastanza forte da superare tutto questo, soprattutto con l’aiuto di sua sorella maggiore, ballerina come lei (altro messaggio che ci piaceva: occorre una rete di affetti “forti”: sorelle, madri, amiche, non importa, per affrontare questo genere di guai, perché da sole forse diventa troppo difficile). Ci piaceva che piano piano Lalla (grazie a sua sorella) capisse che in realtà un grande amore non può mai nascere sulla prevaricazione e sulla violenza. E se il desiderio di riprovare, di perdonare, di ricominciare insidia i pensieri di Lalla, è perché il cuore ci inganna e spesso altera i ricordi, facendoci ricordare solo ciò che più gli pare e piace. Ed infine, ci piaceva che Lalla potesse credere che il tempo è un prezioso alleato e che, giorno dopo giorno, inevitabilmente, il ricordo di Gelo sarebbe svanito, dettaglio dopo dettaglio, e lei avrebbe potuto ricominciare da capo. Questa parte ci piaceva così tanto che abbiamo deciso di inserire nello spettacolo uno spezzone del film French Kiss, in cui Kevin Kline spiega questo concetto ad una sofferente (per amore) Meg Ryan. Dopo basta. E’ e resta un musical, e quindi lo spazio e l’attenzione del pubblico dovranno andare ai ballerini, ai musicisti (sul palco assieme ai cantanti, a suonare dal vivo tutte le canzoni, riarrangiate), alle scenografie e – in sintesi

Associazione Giulia, per aiutare i bambini e le famiglie

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associazione “GIULIA” Onlus nasce il 21 marzo 1996 dal desiderio dei volontari, che prestavano il loro sostegno ai genitori della piccola Giulia, di offrire il proprio aiuto e la propria disponibilità anche ad altri, in particolare ai diversamente abili, ai bambini e agli anziani. L’associazione decide di concentrare la propria attività su un progetto mirato ai bambini oncologici del territorio ferrarese. La raccolta fondi è finalizzata a potenziare le risorse con figure professionali, quali uno psico-oncologo e un pediatra oncologo, che in collaborazione con la Clinica pediatrica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Arcispedale S. Anna di Cona e il Servizio di psicooncologia dell’Unità operativa di Clinica psichiatrica dell’Università e AUSL di Ferrara, siano in grado di accogliere e sostenere il piccolo paziente e la sua famiglia nel difficile cammino della malattia in senso globale. Nel 2009 è nata l’Associazione Giulia Ricerca che, in stretta collaborazione con le strutture sanitarie ed universitarie, ha lo scopo di sostenere progetti di ricerca e formazione diretti a medici, infermieri e psicologi in oncologia e psico-oncologia pediatrica.

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I n ostri pro g e tti a VERONA

San Martino Onlus, trent’anni di solidarietà Un lungo anno di iniziative per l’associazione impegnata nell’ambito delle disabilità di Laura Simoncelli

laura.simoncelli@popolis.it

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in dal 1984, anno della sua fondazione, l’associazione San Martino ONLUS di Legnago, frazione di Terranegra, persegue finalità di solidarietà nell’ambito dell’assistenza a persone con disabilità. In occasione del trentennale, che cade quest’anno, varie iniziative intendono sensibilizzare la comunità al problema delle disabilità e del volontariato. “Il volontariato è per noi una risorsa vitale”, sottolinea il presidente Mauro Saldi. “Oggi disponiamo della generosità di circa 200 volontari che si mettono al servizio degli ospiti per i vari servizi: guidano pulmini, cucinano, stirano, fanno assistenza nel fine settimana o durante la notte alla Comunità alloggio di cui la ONLUS dispone. A questi si aggiungono i vari benefattori che non fanno mai mancare generi alimentari di prima necessità, prodotti per le pulizie e vestiario”.

Il Presidente, orgoglioso dei sei lustri dell’associazione, ricorda come tutto sia nato grazie all’entusiasmo di alcuni soci partiti per offrire supporto a un gruppo di famiglie che stavano assistendo un figlio disabile. “Il primo passo è stato quello di gestire un Centro educativo occupazionale diurno frequentato oggi da 17 ospiti” – prosegue Saldi – “finalità che la San Martino ONLUS persegue valorizzando le capacità comunicative, occupazionali e relazionali, anche residue, delle persone portatrici di disabilità, in un contesto relazionale e affettivo accogliente. Dal 1997, inoltre, la ONLUS gestisce anche una Comunità alloggio, una struttura residenziale che offre ospitalità tutto l’anno a persone disabili adulte che non sono in grado di vivere da sole o che si trovano in situazioni familiari difficili. Gli utenti della struttura sono 8, con una disponibilità accreditata di 10 posti”.


Laboratori della natura

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Il presidente dell'Associazione San Martino Onlus di Legnago dott. Mauro Saldi

Per ogni ospite delle due strutture, educatrici professionali elaborano progetti individuali che poi realizzano con l’aiuto di operatori diplomati. Varie le iniziative in programma per le trenta candeline dell’associazione, tra cui una cena, il 9 maggio, offerta a soci, sostenitori e volontari con consegna di una targa ricordo ai fondatori e ai benefattori che hanno accompagnato il cammino della ONLUS in questi anni. Il 15 maggio, il Teatro Salieri ospita il convegno “Disabilità: servizi alle persone e progetti verso l’inclusione sociale” che vedrà coinvolte varie associazioni e cooperative attive sul territorio che si occupano di disabilità e anche l’USSL 21. Filo rosso, l’importanza del coinvolgimento del disabile, finalità perseguita anche dal progetto Laboratori della natura, che ha esordito lo scorso aprile e che accompagnerà gli ospiti dell’associazione fino a giugno, con una serie di incontri legati ai vari aspetti della natura e del mondo animale. Un concerto con i Filarmonici Veneti al teatro Salieri è in programma per il 6 giugno. Il programma musicale della serata è stato inciso in un CD prodotto in mille copie, già in distribuzione durante la serata e che poi sarà reperibile in associazione. Una seconda serata musicale, sempre al Teatro Salieri (fine settembre primi ottobre, con data da definirsi), con musica anni 60 e coinvolgimento della Banda comunale di Legnago chiuderà le attività estive del gruppo. Si riprende a novembre quando, oltre a una festa

con il vescovo di Verona prevista l’11 novembre, sono in calendario il proseguimento di altri progetti, tra cui la musicoterapia in collaborazione con l’Ulss 21, e la clown terapia attuata con il supporto della Croce Rossa. ●

Info Associazione San Martino Onlus Via Terranegra – Legnago (Verona) Tel. e Fax 0442.23630 www.associazionesanmartino.net assmartino@libero.it

onoscere da vicino la natura per sviluppare le capacità manuali e costruire relazioni affettive. Questi gli obiettivi guida del progetto battezzato «Laboratori della natura», inaugurato lo scorso 13 marzo e che proseguirà fino a giugno. Il percorso, interamente finanziato da Cassa Padana, è realizzato grazie alla collaborazione dell’associazione le Rondini dell’Argine e proseguirà fino a metà giugno all’interno del parco dell’agriturismo Tre Rondini di Vigo. Il percorso coinvolge i disabili nella conoscenza della natura e del mondo animale con incontri settimanali. Ogni appuntamento approfondisce uno o più temi, come lo studio del terreno e delle piante del bosco, la lavorazione dei semi, la preparazione dell’orto, il profumo dei fiori, la frutta, gli animali della fattoria e i cavalli.

Per saperne di più www.associazionesanmartino.net

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I n ostri pro g e tti n e l mo n d o

Cronache da Ramallah Cinque settimane in Palestina con il progetto di Cassa Padana per undici cooperative di credito e risparmio dei Territori occupati Si è conclusa ad aprile la missione di cinque settimane in Palestina, prima tappa del percorso che Cassa Padana farà a fianco di undici cooperative di credito e risparmio palestinesi nell’arco dei prossimi tre anni per aiutarle a stabilizzarsi, a organizzarsi e a crescere. Dopo tanti anni di lavoro in una banca cooperativa italiana come Cassa Padana, è stato straordinario venire qui e capire finalmente in profondità cosa sia una banca cooperativa, perché nasca e in cosa si differenzi dalle altre.

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di Fabio Ardigò fabio.ardigo@cassapadana.it

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n Cisgiordania, in ognuna delle città di Tulkarem, Tubas, Qalqiliya, Salfit, Jenin, Nablus, Gerico, Ramallah, Gerusalemme,  Betlemme esiste una cooperativa di credito e risparmio formata da sole donne. Solo a Hebron l’unica cooperativa presente è composta sia da donne che da uomini. In ogni cooperativa ci sono diversi gruppi di socie dislocati nei villaggi circostanti. Nei gruppi, un numero variabile di socie. E fra le socie c’è una grandissima voglia di contare qualcosa per la società, per la propria famiglia ma soprattutto per se stesse. Non abbiamo potuto incontrarle tutte, ma molte si. A una certa omologazione esteriore (quasi irrinunciabili il velo e il “cappottino” allacciato fino ai piedi, dal quale però di tanto in tanto sbucano calzature moderne con tacco decisamente occidentale) si contrappone una grande varietà di esperienze, provenienze, situazioni familiari, livelli di istruzione. Ma una cosa le accomuna tutte: il desiderio di unire le forze fra donne

per garantire un futuro migliore a se stesse, alle proprie famiglie e soprattutto ai figli. Le cooperative sono nate tutte negli ultimi quindici anni per portare finanziamenti laddove le banche commerciali non arrivano, per raccogliere risparmi offrendo condizioni migliori, per dare la possibilità a tante donne di contare molto di più nella società, di essere più indipendenti dai mariti, di poter realizzare qualcosa assieme. Dopo tanti anni di lavoro in una banca cooperativa italiana come Cassa Padana è stato straordinario venire qui e capire finalmente in profondità cosa sia una banca cooperativa, perché nasca e in cosa si differenzi dalle altre. Di fronte a questa lezione sul campo passano in secondo piano le anomalie che abbiamo rilevato qua e là. Fra operazioni di finanza creativa che nemmeno il buon Tremonti avrebbe potuto immaginare e consigli di amministrazione che si riuniscono solo quando c’è da ritirare il regalo per la festa della donna, l’8 marzo. Le pratiche virtuose messe

in atto sono molte e in alcuni casi potrebbero essere proposte in Italia come esempi da seguire. E il loro valore sociale è molto prezioso. Nella nostra indagine, per valutare le cooperative abbiamo utilizzato questi livelli di giudizio: adeguato, in prevalenza adeguato, parzialmente adeguato, in prevalenza inadeguato, inadeguato. Abbiamo provato a utilizzare gli stessi criteri per raccontare la Palestina che abbiamo vissuto. Fumare come i turchi? No: fumare come i palestinesi appare di gran lunga più appropriato. Fra sigarette e narghilé è raro non vedere un palestinese con la sua fedele nuvoletta intorno. Che nei locali pubblici diventa nebbia padana dal momento che non esiste divieto di fumo alcuno. Inadeguato. Dossi sulle strade Ossessivo. Ce ne sono ovunque, nelle città e spesso, a tradimento, anche fuori. La cosa più tremenda è che per renderli più efficaci sono dello stesso colore dell’asfalto, perfettamente mimetizzati. Di conseguenza il primo dosso affrontato dopo aver noleggiato l’auto è impossibile da vedere e viene percorso normalmente ad una velocità compresa fra i 50 e i 70 km/h. Questo compromette inevitabilmente il grado di fiducia fra l’autista e i passeggeri. Dopo il centesimo dosso svaniscono tutti i problemi: si va a passo d’uomo anche per passare sopra un tombino. Unico rischio, i tamponamenti. Parzialmente inadeguato. 19


Istruzione Non riescono a offrire molti prodotti le cooperative che abbiamo visitato, ma una particolare tipologia di prestito non manca quasi mai: il finanziamento allo studio per i figli. Non importa quanto povera sia la famiglia o da quanti figli sia composta. Ogni madre tiene moltissimo all’educazione dei figli, anche a costo di enormi sacrifici. Adeguatissimo.

Rosella E’ molto interesting vedere cosa può happen quando un italiano trascorre molti years della sua life all’estero. La answer ci è venuta da Rosella, wonderful progettista della ONG Overseas che sta working con noi sul progetto “Start-up Palestine”. Di fatto ha creato un nuovo language che mescola continuamente words in italiano con altre in lingua inglese. L’effetto è davvero amazing. Adeguato. Traduttore E’ stata fondamentale per noi la collaborazione di un ragazzo palestinese, poco più che ventenne e che ha vissuto a Ferrara per dieci anni, che ha efficacemente tradotto tutte le conversazioni fra noi e le donne palestinesi delle cooperative. Ci aspettavamo una traduzione italiano-arabo, abbiamo scoperto un’irresistibile traduzione arabo-romagnolo che, fra un sorbole e l’altro, ci ha consentito di completare il nostro lavoro. Ma il rapporto con lui è stato fondamentale anche per conoscere molti aspetti interessanti della vita del popolo palestinese. Dal-

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la possibilità di avere fino a quattro mogli (lui a 22 anni è già alla prima ma non perde occasione per cercare le altre tre), all’ossessione per i cibi afrodisiaci, alla vita nelle comunità locali e nelle famiglie. Il giudizio non potrebbe che essere adeguato se non fosse per alcune traduzioni maccheroniche che ci hanno costretti a rivederlo. Se abbiamo potuto soprassedere sulla traduzione “polle ovaie” (anziché “galline ovaiole”) altrettanto non abbiamo potuto fare per la traduzione “firmare il contratto sotto il tavolo” anziché “sotto banco”. L’immagine della coordinatrice che invita il cliente ad accomodarsi sotto il tavolo per firmare il contratto ha fatto si che la valutazione venisse modificata da adeguato a spassosamente adeguato. Viabilità Dell’uso del clacson è inutile parlare: viene utilizzato come sostitutivo dell’autoradio per fare da contrappunto ad ogni situazione di traffico. L’unico punto del selciato dove non si trovano pedoni sono le strisce zebrate; per il resto sbucano ovun-

que e bisogna avere mille occhi per non stirarne qualcuno. Ma ci si abitua presto. Fra le iniziative più spassose degli israeliani annoveriamo quella di oscurare le mappe da tutti i navigatori. Per non essere da meno, i palestinesi rispondono oscurando i cartelli stradali. Ne esce un mix che rende appassionante l’esperienza di viaggio in Cisgiordania. In prevalenza inadeguato. Assegno e cambiale Abbiamo provato a capire come vengono utilizzati assegni e cambiali a garanzia dei prestiti, ma abbiamo ottenuto talmente tante versioni che non sappiamo ancora a quale credere. La più gettonata parrebbe essere questa: l’unica differenza fra assegno e cambiale è la durata, sei mesi nel primo caso e cinque anni nel secondo. Il solo aspetto sul quale pare tutti siano d’accordo è che la condanna inflitta dal tribunale per emissioni fraudolente di entrambi sia la prigione. Fino a quando? Fino al pagamento del debito. Parzialmente adeguato.

Hebron Se si vuole conoscere il surreale non c’è niente di meglio che visitare Hebron. La popolazione è quasi totalmente araba, siamo in Cisgiordania. Tuttavia a presidiare la terra dove Abramo comprò una caverna a 700.000 dollari attualizzati (sono dati riportati su un volantino regolarmente distribuito presso la tomba dei patriarchi) sono stati importati 300 coloni per difendere i quali la città è stata militarizzata con la presenza di 2000 soldati. I coloni occupano le case del centro ma, non potendo integrarsi col resto della popolazione, vivono in quelle che stanno a un livello più


elevato sulla strada. Gli arabi vivono a piano terra di un immaginario condominio e i coloni stanno al piano rialzato. Dal momento che questi ultimi trovano molto più comodo lanciare la spazzatura dalle finestre che effettuarne regolare raccolta, fra le case dei palestinesi che abitano al livello più basso sono state stese delle reti per evitare che la spazzatura arrivi a imbrattare le loro strade. Passeggiare fra i vicoli del Suk con la spazzatura che pendola sulle proprie teste intrappolata fra le reti è stato ancora una volta davvero surreale. Hebron è molto visitata per le tombe dei Patriarchi. Abramo, padre comune, metterà d’accordo tutti almeno una volta davanti alla sua tomba? Niente affatto! Moschea e sinagoga si dividono uno stesso edificio con entrate opposte e separate e con i sepolcri di Abramo e Sara al centro, visibili per tutti i fedeli solo dal lato da cui si è entrati; alcuni vetri antiproiettile evitano che fra una preghiera e un salmo scappi qualche pallottola verso chi sta sul fronte opposto. E per quanto riguarda figlio e nipote? Isacco e signora sono

nella moschea (e quindi inaccessibili per gli ebrei) mentre Giacobbe e consorte sono ospiti della sinagoga (stessa sorte per i musulmani). Perplessi da quanto visto (in una città splendida e affascinante) torniamo alla macchina, pronti a tornare alla normalità, quando la nostra attenzione viene catturata da una signora che esce di casa dalla finestra calandosi grazie a una scala a pioli. La porta d’ingresso è dall’altra parte della casa, ma è stata murata dagli Israeliani. Inadeguato.

Il muro Ancora lui. Appena ce ne siamo liberati nei ghetti è ricomparso a Berlino. Non abbiamo fatto in tempo a demolirlo a Berlino che è riapparso in Palestina. Sempre con lo stesso scopo: separare i “buoni” dai “cattivi”, l’umanità dal buon senso, l’essere umano da quanto è più facile e difficile fare a questo mondo, ovvero vivere in pace con i propri simili. Non è indifferente stare da una parte o dall’altra del muro, perché c’è sempre un lato “giusto” e uno “sba-

gliato” e dal lato “giusto” c’è sempre chi l’ha costruito. Inadeguatissimo. Il sorriso dei bimbi Arrivano a frotte, bellissimi, non sai da dove sbucano. Sorprendentemente allegri, giocosi, con i loro occhioni profondi ricordano continuamente ai grandi che a un popolo si può sottrarre un territorio, ma non un terreno sul quale poter costruire qualcosa; che si può rubare la speranza, ma non un futuro da costruire. Meravigliosi. ●

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a g enda a cura di Valentina Bragazzi valentina.bragazzi@popolis.it

> eventi Primavera letteraria in rosa Sabato 3 maggio, ore17.30 Sala Conferenze “Centro Arcobaleno”, presentazione del libro “Quattro ruote tacco 12” di Valentina Bazzani. Domenica 4 maggio, ore16.30 - Sala Consiliare, inaugurazione Mostra di pittura “Rosa e...non solo”; Ore 17.30 - Sala Consiliare, presentazione del libro “Come un pelegrin de compostela” di Armando Lenotti. Giovedì 8 maggio, ore 21.00 - Sala Consiliare, conferenza “Il ruolo della donna nella filosofia contemporanea”, relatore Nicolò Fazioni. Giovedì 15 maggio, ore 20.30 - Teatro Parrocchiale K2 spettacolo “Mettiamoci in gioco”, ragazzi della scuola secondaria di I grado presentano letture, riflessioni, monologhi e dialoghi su vari temi. Sabato 17 maggio, ore 20.45 - Chiesa parrocchiale di Sustinenza “Letture ed emozioni tra voci di donne”, a cura del Gruppo Culturale Airone. Domenica 18 maggio, ore 17.00 - Presso “Centro Arcobaleno” in giardino, “Donne, natura e bellezza” a cura dell’Erboristeria “Antichi rimedi” di Sanguinetto. Ore 21.00 - Sala Conferenze “Centro Arcobaleno” presentazione di poesie dialettali veronesi a cura del “Cenacolo... Berto Barbarani di Verona”.

> MOSTRE Raccontami una storia. Incontro con Anna Maria Boselli Santoni 11 maggio ore 20.30 Biblioteca Richeriana Dominato Leonense - Leno (Brescia)

Info: tel. 030.9038463

Biennale forgiatura al maglio Terza edizione 30 e 31 maggio Bienno (Brescia)

Info: tel. 3357456003

"Un pizzico di corda" Concerti e visite guidate Fino al 17 maggio Museo Civico Ala Ponzone – Cremona

Visioni femminili Fino al 9 maggio Cassa Padana Bcc Piazza Arditi 4 Verona

Info: 045594375

Il volto dell’arte. Da Giuseppe Verdi a Andy Warhol Fino al 2 giugno Reggia di Colorno – Colorno (Parma)

Info: csac@unipr.it

Il solaio delle meraviglie Fino al 31 maggio Museo Giacomo Bergomi Montichiari (Brescia)

Info: 0309650455

Info: http://musei.comune.cremona.it/ PostCE-display-ceid-3.phtml

> APPUNTAMENTI

PADERNELLO A TAVOLA

VIII° grande festa medioevale

2 giugno - Borgo San Giacomo – Padernello (Brescia)

in ricordo di San Teobaldo con l’associazione Amici di San Teobaldo Sabato 28 giugno Abbazia benedettina della Vangadizza

Info: 030.9040334

Badia Polesine (Rovigo)

Giornata del naso rosso

Sala consiliare Comune di Casaleone (Verona)

a cura dell’associazione Risvegliati Vip di Brescia 18 maggio, ore 10-19 Largo Goethe, Sirmione (Brescia)

Info: tel. 0442.328719

Info: www.risvegliaticlown.org

Sabato 7 e domenica 9 giugno, a Cigole, nel parco di Palazzo Cigola Martinoni, appuntamento con la quinta edizione di “Insieme per gioco” la manifestazione dedicata alle famiglie. Due giornate a “misura di bambino” con laboratori creativi e manuali all’insegna del divertimento, del gioco, della cultura, del sorriso e del piacere di stare insieme.

Info: 030.9040334 22


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