Popolis - Dicembre 2015

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Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa

Anno 14

12 dicembre 2015

IN QUESTO NUMERO

La vera genialità di Padernello Ningbo Simeng Industrial Technology Development: una concreta opportunità in Cina per le aziende italiane L’itinerario: i monti pallidi del nord-est


S OM M A R I O

3 L’apparire che inganna

4-5 La vera genialità di Padernello

6-7 Ningbo Simeng Industrial Technology Development: una concreta opportunità in Cina per le aziende italiane Csmt e l’iniziativa Simeng in Cina

8-9 Lui è venuto fra noi L’eremita di Castiglione delle Stiviere

Popolis, periodico mensile di Cassa Padana autorizzazione del Tribunale di Brescia, n. 43/2000 dell’8 agosto 2000

10-11 A Legnago il Concerto di Natale dei Filarmonici Veneti

Sede, Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia

Nelle Terre del Natale tra presepi, concerti e mercatini

Redazione Macri Puricelli, direttore macri.puricelli@popolis.it

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Lidia Sbarbada, coordinamento lidia.sbarbada@ cassapadana.it

Suor Emilia, Torrigiana dell’anno

Debora Zanini, immagini debora.zanini@ popolis.it Sede: Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Tel. 030 9040270 rivista@ popolis.it Comitato di redazione Franco Aliprandi, Stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, Macri Puricelli, Armando Rossi, Lidia Sbarbada Hanno collaborato a questo numero Sandra Bassi, Stefano Boffini, Valentina Bragazzi, Pierfederico Cancarini, Alice Cherubini, Valerio Gardoni, Gennica Giberti, fratel Moreno, Barbara Ponzoni, Marco Sacchi, Laura Simoncelli, Monica Vitali Fotografie: Aldo Bicelli, Valerio Gardoni, Virginio Gilberti, Carrie Sandoval, Silvano Treccani, In copertina: La luce dell’inverno Stampa: Staged, S. Zeno N. (Bs) Sfoglia questo numero e gli arretrati su: http://issuu.com/popolis www.popolis.it https://www.facebook.com/ pages/Popolis/138224646437 http://twitter.com/popolisweb

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13 La comunalia di Coltaro e i nuovi servizi della Cassa Padana

14-15 In bocca al Lèon, forza Davide

16-17 Una casa per le mamme, in ricordo di Massimo “Con la tua mano, diamo loro due mani”

18-19 Bambini Dharma, coccole d’amore

20-21 I monti pallidi del nord-est

22 Agenda

QRCode contenuti multimediali su Popolis Quando, sfogliando la rivista, trovate un “riquadro” come quello riprodotto qui a lato, avrete scoperto un QRCode (dall’inglese “Quick Response”, risposta rapida) che vi permetterà, grazie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web. MA COME SI FA? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un programma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR App e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per Android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.


E DITORIALE

L’APPARIRE CHE INGANNA

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un luogo comune dire che viviamo nell’era della comunicazione. Ed è anche un luogo comune dire che le persone, disorientate dal bombardamento informativo, tendono a fermarsi alla superficie delle cose, senza conoscerle in profondità e nella loro complessità e articolazione. Ma è vero. Questo forse favorisce, nel breve termine, l’efficacia della comunicazione distorta che forza la verità, o almeno ne fornisce solo certi elementi, censurandone altri, perché fuori dal “pensiero unico” che si vuole imporre, spacciandolo per consenso democratico e talvolta addirittura unanime. Nel nostro piccolo questa cosa Cassa Padana l’ha sperimentata sulla propria pelle per la posizione dialettica e alternativa assunta in tema di autoriforma del credito cooperativo, rispetto al progetto di Federcasse di costituzione di un gruppo unico con adesione obbligatoria da parte delle BCC. Un’unica riflessione al riguardo. Nel breve periodo si può anche far passare – attraverso la comunicazione – una visione dei fatti a senso unico, oppure apparire diversamente da quello che realmente si è, dicendo di far cose e poi non comportarsi coerentemente di conseguenza. È una via facile per acquisire fiducia, conquistare credibilità, però non guadagnata sul campo “con intelligenza, sudore e amore”, come direbbe Bepi Tonello di Bancodesarrollo. Alla fine quello che uno realmente è, fa – sa o vuole fare – esce e, se non corrisponde con quanto comunicato, magari in modo martellante e distorsivo, il tonfo è forte e difficilmente recuperabile. Non sto negando il ruolo fondamentale della comunicazione, di una corretta comunicazione. La Cassa ci investe fortemente da tanti anni, a partire da questa rivista. La comunicazione è propedeutica, non strumentale. È un mezzo utile di supporto al lavoro concreto e umile di tutti i giorni che ne è il fondamento. Vogliamo andare alla sostanza delle cose. Non ci interessa una credibilità usa e getta, effimera e fondata sul nulla, ma aspiriamo a una credibilità vera, costruita con difficoltà, perché si possono anche commettere errori. Sappiamo che è una via impegnativa per la coerenza che richiede e per l’obiettivo alto che si pone. Non so se ce la faremo, ma sappiamo però che è la via giusta. Siamo persone normali, con molti limiti, ma semplicemente intendiamo continuare ad essere seri.

Luigi Pettinati direttore generale Cassa Padana Bcc

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IN PRIMO PIANO

LA VERA GENIALITÀ DI PADERNELLO di Stefano Boffini | stefano.boffini@cassapadana.it

Sala da Pranzo (Salone da Ballo)

Dopo lunghi anni di trattative, il 1 giugno 2005 il Comune di Borgo San Giacomo, in provincia di Brescia, e la società Castelli & Casali acquistano il castello di Padernello, un antico maniero ormai travolto dal tempo e dall’abbandono. Nell’autunno 2005 viene costituita la Fondazione Castello di Padernello, 4

una partnership fra pubblico e privato che ancora oggi lo gestisce e di cui fa parte anche Cassa Padana. Sono stati dieci anni di grande impegno sia sul fronte del recupero e della ristrutturazione del castello sia dal punto di vista culturale per creare, nel piccolo borgo di Padernello, un punto di riferimento unico.


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ieci anni sono passati dalla nascita della Fondazione di Padernello, fra le nebbie e i profumi della Bassa Bresciana. Credo che sia giusto fare festa e celebrare quanto si è fatto. Domenico Pedroni, anima, stratega, regista, ma anche umile esecutore di questo progetto direbbe: “Ula bass e schia al sass! (vola basso e schiva il sasso)”. Non servono annunci, proclami o ricerca di visibilità fine a se stessa. I progetti di sviluppo richiedono tempo, passione, costanza e tanta pazienza. E sono difficili da portare in fondo. Sono come guerre mai vinte e sempre in corso. A Padernello, fra le mura del suo castello e nel borgo, sono state realizzate cose e ottenuti risultati qualitativi e quantitativi che nemmeno un ottimista più incallito avrebbe potuto immaginare all’inizio di questa avventura. Non vorrei però qui riepilogarli. Per averne un’idea basta solo vedere come era il castello dieci anni fa – e come è ora – non solo dal punto di vista della struttura architettonica, ma anche della funzione di polo innovatore culturale, di valorizzazione territoriale e anche economica che ha acquisito. Qualità, quantità, innovazione, accompagnati da sostenibilità economica. Merce rara di questi tempi. Vorrei però semplicemente riepilogare quali sono stati i fattori principali che hanno determinato il successo di questa esperienza: l’intuizione iniziale e il coagularsi intorno al castello di persone di valore, qualità e generosità fuori dal comune e soprattutto la capacità di tenerle unite nel tempo intorno ad un obiettivo comune. Il progetto non sarebbe partito senza l’intuizione, onestamente poco razionale, un po’ matta, ma molto geniale, di vedere in un “cumolo di mattoni e pietre” – come era stato definito il castello – la possibilità di produrre valore, da parte di chi non solo ha sostenuto finanziariamente l’operazione, ma l’ha spinta, l’ha animata e ne ha aiutato a definire l’impianto. E in questa cosa c’è lo zampino di Cassa Padana. Senza la capacità, poi, di tenere unite nel tempo tante energie, personalità talvolta geniali, ma anche molto diverse e potenzialmente conflittuali, non si sarebbe prodotto il ”miracolo Padernello”, dove il “bello” produce valore, inteso in senso ampio, compreso quello economico. La biodiversità, se si riesce a creare un clima favorevole, produce frutti copiosi e ricchi. Ma questa amalgama non si determina miracolosamente da sola e una volta per sempre. Va costruita, mantenuta con pazienza e un duro lavoro che, tenendo presente diverse sensibilità ed esigenze, compreso quella della sostenibilità economica, riesce a trovare una sintesi comune e condivisa di alto profilo. La vera genialità di 10 anni di progetto è questa. Ora la prossima sfida è rilanciare e dare stabilità. La strada che si intende percorrere è quella dell’impresa sociale che punta sui giovani. E’ una nuova battaglia che si affronterà in futuro, speriamo con gli stessi risultati prodotti fin qua. Ci saranno altre occasioni per parlarne ed entrare in profondità su questo tema. Oggi è giusto solo fare festa! ●

Il Convegno dei 10 anni della Fondazione “DAL CASTELLO AL BORGO – PADERNELLO VERSO LA COOPERATIVA – IMPRESA SOCIALE” Giovedì 16 dicembre 2015 – Padernello - Ore 9,00: Presidente Ignazio Parini Resoconto 2011-2015 Video iniziative e mostre dei dieci anni della Fondazione - Ore 9,30: Assessore Regione Lombardia Mauro Parolini Padernello tra turismo e formazione: le nuove leggi regionali - Ore 10,00: Vice Presidente Domenico Pedroni Piano strategico quinquennale 2016-2020 - Ore 10,30: Pausa Caffè - Ore 10,45: Prof. Johnny Dotti Università Cattolica - Milano Le Imprese Sociali fanno bene alla Comunità - Ore 11,15: Dr. Dario Bolis – Fondazione Cariplo Responsabile Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne -

Ore 11,30 : Simone Mazzata Consulente di comunicazione strategica Direzione Artistica Castello di Padernello Valore – Territorio. Per un’economia locale sostenibile.

- Ore 11,45: Emanuele Bertoli – CEO Berbrand s.r.l. Scuola di alta formazione ed impresa sociale a Padernello - Ore 12,00: Anna Brescianini – Presidente Cooperativa Sociale CAUTO Esempio virtuoso di cooperativa sociale - Ore 12,15: Dibattito - Ore 12,45: Consegna Medaglia Nymphe - Ore 13,00: Pausa Pranzo INCONTRO SERALE - Ore 19,00: Incontro per i Soci Sostenitori - Relazione attività del secondo quinquennio e presentazione dei progetti per i prossimi 5 anni - Ore 19,30: Discussione e dibattito - Ore 20,00: Filmato “le piccole grandi mostre di Padernello” - Ore 20,30: Brindisi e degustazione di prodotti locali

PER SAPERNE DI PIÙ www.castellodipadernello.it 5


LA BANCA AL TUO SERVIZIO

NINGBO SIMENG INDUSTRIAL TECHNOLOGY DEVELOPMENT UNA CONCRETA OPPORTUNITÀ IN CINA PER LE AZIENDE ITALIANE di Monica Vitali | monica.vitali@cassapadana.it

Prima uscita ufficiale a Leno, lo scorso ottobre, per Simeng, la nuova società cinese che offre servizi concreti a supporto delle aziende che intendono approcciare il “grande” mercato cinese. E per febbraio 2016 Cassa Padana sta preparando la settima missione commerciale.

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ingbo Simeng Industrial Technology Co. Ltd è una società cinese che ha sede a Beilun, un distretto della città di Ningbo nella provincia dello Zhejiang in Cina. Dallo scorso settembre Ningbo, con la fusione con la Port Authority di Zhou Shan, è diventato il primo porto al mondo. Prima di questa fusione i valori in termini di merci cargo erano pari a 453 milioni di tonnellate e 16,8 milioni di TEU (ogni TEU corrisponde a 1 container da 20 piedi). Numeri che ci fanno capire quanto sia strategica la zona di Ningbo per le aziende: siamo nel centro nevralgico e strategico import/ export della Cina. La struttura operativa di Simeng si realizza su una vasta area

variamente attrezzata nei vari centri di competenza che erogano specifici servizi. Nei 20.000 m² a disposizione, le aziende italiane potranno creare dei veri e propri Show Room dove esporre i propri prodotti, testare e verificare le proprie forniture acquistate in Cina, avere a disposizione centri per la prova sul campo di macchinari e impianti e per lo sviluppo di nuove imprese e officine attrezzate per l’assistenza tecnica. Questi sono solo alcuni dei servizi che Simeng offrirà alle aziende italiane. Oggi in Cina non basta più avere un buon prodotto: servono servizi, comunicazione e garanzia di qualità e Simeng potrebbe essere il partner ideale per accedere al mercato


STATISTICHE ECONOMICHE DI NINGBO (2014) POPOLAZIONE: 9,5 milioni (pari alla popolazione della Lombardia) PIL: 115,1 miliardi USD +11% rispetto al 2013 Ranking 17° in Cina PIL pro-capite: 15.046 USD 2,2 volte la media nazionale Volume d’affari export & import: 100,33 miliardi USD Tasso di disoccupazione: 2,55%

cinese, entrando dalla porta principale, con un buon bagaglio di competenze e conoscenze. Il partner italiano di Simeng, per quanto riguarda la componente tecnologica e tecnica, è CSMT, una società cooperativa a responsabilità limitata, senza fini di lucro, con sede nell’area della facoltà d’Ingegneria dell’università di Brescia. È stata fondata nel 2006 per volere della Provincia, della Camera di Commercio, dell’Università, dell’associazione industriale bresciana e di alcune imprese private locali. CSMT ha nel capitale anche altre importanti istituzioni e banche. Secondo partner italiano di Simeng è Quantra, società che nasce dall’unione e dall’esperienza di un gruppo d’imprese attivo nei servizi per le PMI da oltre 35 anni, grazie a professionisti di qualità nel campo della consulenza e del management in diversi settori industriali, nella piccola, media e grande impresa. Il focus di Quantra è portare conoscenze e strumenti manageriali nelle PMI per supportare il consolidamento industriale e la crescita dimensionale. Dal lato finanza è Cassa Padana a offrire i servizi specifici, mettendo a disposizione le proprie competenze per aiutare le aziende italiane, offrendo una consulenza finanziaria personalizzata e cucita ad hoc su ogni singola azienda. L’offerta è completa: dal credito documentario e le garanzie internazionali, al finanziamento import/export, al vero e proprio processo d’internazionalizzazione attraverso finanziamenti intercompany e finanziamenti agevolati per la costituzione d’imprese all’estero (L 100/90 Simest). ●

CSMT E L’INIZIATIVA SIMENG IN CINA di Pierfederico Cancarini, sales & project manager Csmt

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a Mission di CSMT è tradurre l’innovazione in un’applicazione, coniugando le più qualificate e internazionali competenze universitarie alla concretezza tradizionalmente tipica dell’area industriale bresciana. Permettere a un’idea di diventare una soluzione efficace, ovvero fornire servizi di consulenza e formazione alle imprese, per aumentare e migliorare le loro competenze. L’obiettivo primario di CSMT, che è un vero e proprio centro di ricerca accreditato QUESTIO, è quello di contribuire a rendere l’industria e l’università competitive, innovative e attrattive per investitori, imprenditori e risorse intellettuali. CSMT adotta un modello di business basato sul trasferimento tecnologico delle competenze dei centri di ricerca (universitari, pubblici o privati). Alcuni settori già trovano nel CSMT la sede istituzionale e permanente di attività e laboratori con relative macchine e attrezzature. CSMT opera attraverso i suoi centri di competenza nell’area di ricerca applicata e sostenibilità del prodotto, nell’innovazione gestionale e lean management, sostenendo le aziende anche nella ricerca di fondi relativi ai progetti sviluppati. La società opera in sinergia con AQM srl, un’azienda dotata di importanti laboratori tecnologici situata a Provaglio di Iseo, con cui condivide molti soci, il presidente e il direttore generale. Nel corso del 2014 CSMT ha sviluppato dei contatti con l’amministrazione

della città di Ningbo e poi anche con il distretto di Beilun, una città situata a sud di Shanghai, in Cina, al fine di replicare il modello di business di CSMT. Questi contatti sono poi sfociati in un accordo che ha consentito la creazione quest’anno di una società, SIMENG e la costituzione del CSMT CHINA CENTER, inaugurato lo scorso ottobre. Gli esperti di CSMT che seguono progetti di ricerca e innovazione tecnologica affiancheranno Simeng in diverse attività: trasferimento tecnologico verso la Cina, supporto tecnologico alla realizzazione di laboratori avanzati, sviluppo di materiali metallici o plastici, polimeri, compositi e nanocompositi, progettazione di manufatti, ottimizzazione progetti, supporto omologazione prodotti, individuazione di partner per progetti di collaborazione, verifiche di processo e miglioramento prodotto processo, lean manufacturing. Questo centro non solo consentirà alle aziende cinesi che necessitano di supporto tecnologico un solido fornitore, ma offrirà anche una serie di servizi pensati per le aziende italiane che intrattengono rapporti con la Cina fra cui supporto alla vendor selection e sourcing, supporto alla vendor quality improvement, supporto per localizzazione prodotto, progettazione e realizzazione laboratori di controllo qualità, supporto alla progettazione unità produttive, supporto training e documentazione per la localizzazione dell’assistenza tecnica, lean management locale, supporto alla proprietà intellettuale.●

FEBBRAIO 2016: 7A MISSIONE IN CINA A febbraio 2016 è in fase di preparazione la 7a missione commerciale in Cina legata anche, ma non solo, al Progetto Simeng. Vi terremo aggiornati nel prossimo numero di Popolis, sul portale Cassa Padana (www.cassapadana.it) e Popolis on line (www.popolis.it). Cassa Padana funge da veicolo operativo e catalizzatore degli interessi delle aziende italiane del nostro territorio che intendono avvalersi dei servizi di Simeng. Siamo a disposizione per verificare a fianco dell’imprenditore le concrete possibilità di “successo” in Cina.

Info: Gianfranco Grossetti - gianfranco.grossetti@cassapadana.it Tel. 0309040269. Giacomina Omodei - giacomina.omodei@cassapadana.it Tel. 0309040287. Monica Vitali - monica.vitali@cassapadana.it Tel. 0309040316 7


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LUI È VENUTO FRA NOI di fratel Moreno

Se ci rendessimo conto fino in fondo della conseguenze per il cristianesimo del viaggio che il messaggero del Signore compie “uscendo” dal fintroppo-sacro al fin-troppo-laico, forse parlare di Incarnazione, di Natale, di venuta tra noi ci procurerebbe non più una superficiale gioia dal retrogusto melenso, ma un’ebbrezza imbarazzante e provocante. Davvero Lui è venuto tra noi!

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o poche righe a disposizione, ma mi piacerebbe riuscire a condividere anche solo un po’ la bellezza provocante dell’Evangelo, se letto un po’ sotto la crosta, oltre l’ovvio. Pochi brevi spunti, perché sia la vita di ognuno di noi a lasciarsi interrogare da queste pagine.

Fotografie di Aldo Bicelli

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L’impensabile raccontato con gli occhi di Luca. L’intrecciarsi di partenze e cammini porta la bella notizia a tutti gli esclusi. Quello che Luca inizia a raccontare sin dalle prime pagine del suo Evangelo è di fatto un grande viaggio. Inaudito. E ancor oggi difficilmente

digeribile da chi vorrebbe sottoporre ogni cosa ad una terribile forza centripeta che tutto fagocita se non mitigata dalla “custodia del marginale”. Forse davvero, più di ogni altro, ama intrecciare spostamenti, viaggi e partenze. Alcuni sembrano concludersi nello spazio di poche righe, anche se magari han mutato per sempre un’esistenza; altri restano aperti per capitoli e capitoli. Come il grande viaggio di Gesù verso Gerusalemme, cui aveva “vólto il volto”, deciso e irresoluto. O come il viaggio che Luca tende come un grande arco dall’inizio alla fine della sua duplice opera: fateci caso a dove inizia l’Evangelo e dove finiscono gli Atti!


Si inizia a Gerusalemme, la “città santa”, si finisce a Roma, la città spuria e pagana. Si inizia al tempio, si finirà in una casa, anzi in un sottoscala, in un miniappartamento: è lì che uomini e donne, ebrei e non, si ritroveranno attorno a Paolo che annuncia la Parola dell’Evangelo. Dentro questo grande arco, una miriade di “lanci-fuori”, di viaggi o “erranze di confine”. Ci avviciniamo con la lente, a vedere un po’ più da vicino la prima scena, quella dell’annuncio a Zaccaria della nascita di Giovanni Battista, con cui, di fatto, inizia un grande viaggio (vi rimando alla lettura di Luca 1,5-25). A veder bene il testo di Luca, non solo siamo a Gerusalemme, non solo siamo al tempio, ma si inizia con un uomo, maschio, sacerdote. Tutto sembra “puzzare di sacrestia”, di “fin troppo religioso”. Perfino sua moglie era di stirpe sacerdotale, veniva da una famiglia di preti. I nomi stessi di Zaccaria ed Elisabetta lo portano appresso. Addirittura Luca parla di incenso, di culto, di orari e turni, di ordine e classi: una religione che non abbia ancora incontrato Gesù Cristo resta intrappolata nelle sue stesse strutture, pur a volte necessarie, che diventano mortifere. È Luca stesso che lo sottolinea: Zaccaria ed Elisabetta, pur

irreprensibili in tutti i comandamenti e tutte le leggi, erano sterili! Un’osservanza sterile e senza frutti. Ben sintetizzata dall’ascolto incredulo che diviene mutismo. Ammettiamolo, non di rado partiamo da qui. Ma – appunto – possiamo partire. Anzi, a dirla bene, è il Signore che non resta imbrigliato ed esce, e ci fa uscire. L’angelo del Signore che Zaccaria incontra al tempio sembra che fosse già lì, stava lì, è casa sua. L’uomo religioso va da lui per un sacrificio? Ora l’angelo esce. Lascia il tempio. E lo ritroviamo… a Nazareth (vi rimando alla lettura di Luca 1,26-28). Già in queste poche righe abbiamo il compiersi di un viaggio che è tutto un programma. Siamo solo all’inizio dell’Evangelo e Luca ci delinea un capovolgimento del “normalmente religioso”: da un uomo a una donna, da un sacerdote a una semplice laica, dalla città santa ad un villaggio sperduto, dalla santa Giudea alla spuria Galilea, terra di gente imbastardata. Dal tempio a una casa! Se ci rendessimo conto fino in fondo della conseguenze per il cristianesimo di questo primo viaggio che il messaggero del Signore compie “uscendo” dal fin-troppo-sacro al fin-troppo-laico, forse parlare di Incarnazione, di Natale, di venuta tra noi ci procurerebbe non più

una superficiale gioia dal retrogusto melenso, ma un’ebbrezza imbarazzante e provocante. Davvero lui è venuto tra noi! Spingendosi fino ai margini delle nostre esistenze. Fin dove neanche noi, a volte, arrischiamo gettare uno sguardo vero e onesto. Questo ha visitato. Questo ha assunto. Questo ha amato e perciò redento! ●

L’EREMITA DI CASTIGLIONE DELLE STIVIERE

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ratel Moreno Pollon ha 41 anni e da 8 vive all’eremo di Castiglione delle Stiviere. Dopo aver lavorato per alcuni anni nell’azienda di floricoltura di famiglia, inizia il suo percorso di ricerca. Intraprende lo studio della teologia nella facoltà teologica del Triveneto vivendo per 6 anni a Treviso. Successivamente inizia a vivere da solo in un piccolo eremo lungo il fiume Piave e, come obiettore di coscienza, fa servizio in una comunità d’accoglienza per stranieri. Accompagnato personalmente da Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose, continua la sua formazione e il suo discernimento vivendo nella fraternità monastica di Ostuni, in Puglia, all’Eremo di Camaldoli in Toscana e, per altri 3 anni e mezzo, in un eremo sul Monte Grappa. Nel 2007 gli viene affidato il compito di restaurare e recuperare l’eremo di Castiglione per cui la parrocchia aveva chiesto aiuto al monastero di Bose. Tutte le sue energie in questi anni sono state dedicate al recupero della bellezza del luogo, a un intenso ministero di annuncio della Parola e all’accoglienza di chi desidera vivere un tempo di silenzio e preghiera all’eremo. Ringrazia le innumerevoli persone che col loro sostegno gli hanno permesso di realizzare qualcosa di davvero bello, e, ultima solo in ordine di tempo, Cassa Padana che, divenuta “vicina di casa” si è distinta per comprensione, sostegno e collaborazione. Per chi desiderasse contattarlo: tel. 3475659887.

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A LEGNAGO IL CONCERTO DI NATALE DEI FILARMONICI VENETI di Laura Simoncelli | laura.simoncelli@popolis.it

In alto: Orchestra giovanile Accademy Filarmonici Veneti. A destra: il Maestro Massimo Santaniello.

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ui cantat bis orat. “Chi canta prega due volte”, così recitava Sant’Agostino, Padre della Chiesa. Forse perché il canto è la musica degli Angeli e riempie i cuori di gioia. Per accogliere il prossimo Natale l’orchestra I Filarmonici Veneti e Cassa Padana, in collaborazione con Bonfante srl, Mac Donalds, Associazione Amici di Don Walter e Associazione Tribunale dei diritti del malato e dell’anziano, presentano la seconda edizione del Gran concerto di Natale. Un viaggio musicale all’insegna della grande musica con l’orchestra sinfonica I Filarmonici Veneti, il coro e l’orchestra Accademy Giovanile dei I Filarmonici Veneti che apriranno la serata sotto la direzione del maestro Massimo Santaniello. Ospiti d’eccezione il tenore Cosimo Panozzo e la soprano Francesca Bruni, grandi talenti co-


NELLE TERRE DEL NATALE: TRA PRESEPI, CONCERTI E MERCATINI

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nosciuti nei più importanti teatri e sale da concerto internazionali. Il programma spazierà dai brani tradizionali di Natale (White Cristmas, Adeste Fideles, Astro del Ciel), alle sinfonie e arie d’opera più conosciute di Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi, Vincenzo Bellini e Giacomo Puccini. Spazio anche alla danza, grazie alla partecipazione di Luca Condello e Elisa Cipriani, ballerini professionisti di fama internazionale che da anni collaborano con la Fondazione Arena di Verona. Nel Gran Concerto di Natale si esibiranno nel passo a due Intermezzo della Cavalleria Rusticana, Preludio dalla Traviata e, in un omaggio a Piazzolla, Oblivion, con coreografie di Luca Condello. Il progetto giovanile Accademy Giovanile dei I Filarmonici è fortemente sostenuto da Cassa Padana che, con la sede a loro destinata all’interno di Villa Stopazzolo, conferma la propria opera verso i giovani e il sociale. ●

a Bassa Bresciana è la terra che fa sognare per i suoi presepi. Da non perdere quello storico alla Motella di Borgo San Giacomo, il “Presepio degli Amici” a Verolanuova ospitato nella Chiesa di San Rocco, quello grandioso di Castelcovati o quello meccanico di San Paolo. Immancabile una gita a Villachiara, patria dei presepi. In Valle Trompia, a Concesio, il grande presepio meccanico all’interno della grotta di tufo al Museo del Presepio Paolo VI e l’evento “Presepi dal mondo”. In Valle Camonica merita quello vivente a Berzo Inferiore e Bienno e le rappresentazioni sacre di Borno. A Ono San Pietro, il trentennale Presepio vivente recitato e a Monte, piccolo paesino all’interno della Valsaviore, i Mercatini di Natale, le cosidette “Ere da Nadal dal Mut”, che dai primi giorni di dicembre fanno riscoprire i mestieri e le antiche usanze (www.eredanadaldalmut.it). A Sellero, come ogni anno, è visitabile il Presepio del Re, tremila metri quadri, aperto dal 15 dicembre al 15 gennaio. A Cremona, il 12 e 13 dicembre, appuntamento con il Mercatino di Natale e i prodotti tipici regionali in Piazza Stradivari. A Verona immancabile la carrellata dei Presepi in Arena e il mercato di Norimberga in Piazza Erbe. Tra gli eventi veronesi anche i Concerti natalizi della Banda di Castagnaro: giovedì 17 dicembre, ore 20,30, al Centro Servizi di Castagnaro e domenica 27 dicembre, ore 20,30, nella frazione di Menà di Castagnaro Sala Polivalente. Inoltre i mercatini nella bella Valeggio sul Mincio con l’appuntamento di domenica 27 dicembre, in piazza Carlo Alberto, con il Mercato dell’Antiquariato a cura dell’associazione Percorsi. A Reggio Emilia mercatini con animazione e luminarie natalizie; stand gastronomici di prodotti locali e artigianato artistico anche a Campegine (www.comune.campegine.re.it). “Sotto il segno del Natale” va in scena a Luzzara e, per attendere l’Avvento con delizie norcine, da non mancare “Il cicciolo d’oro” a Campagnola Emilia il 13 dicembre (www.ilcicciolodoro.com). A Ferrara, l’8 dicembre, spettacolo musicale Taci Nives di Andrea Poltronieri da un’idea di Demetrio Pedace, direttore della filiale di Cassa Padana a Ferrara. Parma invita a Ghiare di Berceto con il mercatino di Natale in fornace, luogo suggestivo e magico che si trasformerà in uno scenario unico dove gli artigiani prepareranno sorprese per grandi e piccini, mentre dal 13 dicembre tutti al Mercatino di Natale a Borgotaro per un week end fra solidarietà, artigianato e tante piccole idee regalo. Collegato a questo evento il Festival della Spongata, con degustazione e vendita delle spongate di Borgotaro e il concorso per la Migliore Spongata Casalinga. A Piacenza il Natale a Grazzano Visconti va dal 7 dicembre al 6 gennaio. Immancabile, dal 6 al 23 dicembre, Mantova Mille Luci 2015: “Il Mercatino di Natale” fra Lungorio, Piazza Martiri di Belfiore e Via Roma, con tantissimi articoli da regalo. Numerosi gli appuntamenti proposti dall’edizione 2015 di “MantovAnimata”, il cartellone di eventi che, come ogni anno, accende il centro storico cittadino per tutto il periodo natalizio. Per i più golosi stand di prodotti gastronomici, il tutto accompagnato da caffè d’autore, vin brulé, bombardini, caldarroste, aperitivi e birre artigianali. ●

INFORMAZIONI Teatro Salieri 20 dicembre 2015 ore 20.45. Biglietti prenotabili nelle filiali di Cassa Padana, area basso veronese, e nella sede dei Filarmonici Veneti, in via Marsala, 30 a Legnago. www.associazionefilarmonici.it Tel. 3346888112.

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NEL TERRITORIO A CREMONA

SUOR EMILIA, TORRIGIANA DELL’ ANNO di Barbara Ponzoni | barbara.ponzoni@cassapadana.it

“È

talmente personaggio che di lei non sappiamo nemmeno il cognome. Ma non serve saperlo, tutti la conoscono e tutti possono aver modo di apprezzarla” Sono queste le parole che Mario Fazzone, membro del comitato che ogni anno nomina il Torrigiano dell’anno, ha usato per presentare suor Emilia, religiosa delle Figlie di San Camillo,

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alla consegna del premio per l’edizione 2015. Dal 2001, infatti, durante la Festa de li Tur viene scelta e premiata una persona notabile del territorio. Suor Emilia, con il suo fare schietto, di bene ne fa tanto, non solo per il ruolo che riveste da religiosa (l’ordine a cui appartiene è votato alla cura dei malati, anche infettivi), ma anche per predisposizione personale, intelligenza e determinazione. Suor Emilia, in-

sieme ad un’altra consorella, non perde occasione per assistere i bisognosi del paese, dalla semplice puntura, alla medicazione, fino ad accompagnarli nella clinica cremonese, verificando personalmente che ricevano le migliori cure possibili. Complimenti a suor Emilia per quello che fa e alla comunità di Torre De’ Picenardi per questa significativa iniziativa. ●


I NOSTRI PROGETTI A PA R M A

La Giunta Amministrativa della Comunalia di Coltaro il 14 settembre 2014. Al centro il sindaco di Sissa-Trecasali Nicola Bernardi

LA COMUNALIA DI COLTARO E I NUOVI SERVIZI DELLA CASSA PADANA

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soli sette chilometri da Sissa troviamo una delle più antiche comunalie d’Italia: quella di Coltaro. Associazione agraria che risale al XIV secolo, nata prima per agevolare la coltivazione o il godimento collettivo dei fondi alluvionati in particolare quelli che si trovavano lungo la riva destra del Po, è divenuta poi, nel corso degli ultimi vent’anni, importante veicolo di aggregazione e promozione del territorio. Numerose le iniziative promosse per dare un servizio alla comunità. Tra queste, il presidente Angelo Mori, portatore di valori ed esperienze vissute insieme agli affiliati, racconta

di Gennica Gilberti | gennica.gilberti@cassapadana.it l’ultimo traguardo: l’acquisto di un immobile e la creazione di un ambulatorio medico. La piccola frazione di Coltaro, circa mille abitanti, ha però perso recentemente alcuni servizi fondamentali, fra cui l’ufficio postale. Cassa Padana si impegna a offrire agli abitanti il servizio bancario tramite sportello bancomat e consulenti che si potranno recare anche a domicilio. ● PER INFORMAZIONI E APPUNTAMENTI Filiale di Sissa: 0521879660 sissa@cassapadana.it

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I NOSTRI PROGETTI A VERONA

IN BOCCA AL LÈON, FORZA DAVIDE “Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici”. Sembra che questa citazione del profeta Khalil Gibran sia stata scritta per Davide, 36 anni di forza e dinamismo prorompente. Un ragazzo che prende di petto la vita e combatte senza scorciatoie, in ogni ora e minuto delle sue giornate, la lotta contro la malattia, la sclerosi multipla, che sfida la sua vitalità da 15 anni. Una raccolta di fondi per consentire a Davide di affrontare nuove cure in Israele e in Svizzera. di Valerio Gardoni | valerio.gardoni@popolis.it

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ncontriamo Davide a Legnago, nella bassa pianura veronese, per farci raccontare il suo trascorso e soprattutto il percorso clinico, sperimentale, che ha deciso di affrontare nei giorni prossimi, a cavallo del Natale, per affermare il diritto a una vita dignitosa e indipendente. Davide si sottoporrà a una cura con cellule staminali mesenchimali. Per questa terapia dovrà recarsi in Israele, con un costo altissimo: questa sembra essere l’unica soluzione per la sua malattia degenerativa. Una scelta di coraggio per chi, come Davide, ha escluso dal vocabolario della propria esistenza la parola “rassegnazione”. Gli amici, quelli delle goliardate del venerdì e del sabato sera, hanno fatto squadra attorno a lui da anni, da poco creando un’associazione a scopo benefico “In bocca al Lèon - Forza Davide” nata per raccogliere fondi per finanziare le cure di Davide all’estero, con iniziative di solidarietà. Davide, con un sorriso contagioso e la forza di un lèon, si commuove per l’affetto. Ma sa che non basta. Servono aiuti e servono in fretta, perché il primo intervento a Tel Aviv è programmato in questo mese di dicembre e successivamente in Svizzera a febbraio 2016. La malattia è arrivata quando Davide aveva 21 anni. Pochi segnali all’inizio, sebbene alcuni che facessero presagire che un qualcosa non andava: i comandi del suo cervello non ottenevano una risposta decisa e immediata del suo corpo. Una sensazione devastante. Dopo attenti esami il verdetto è spietato: è sclerosi multipla remittente recessiva. Da un anno la malattia si è trasformata in secondaria progressiva, producendo disabilità gravi e non recuperabili. I farmaci tradizionali fin ora intentati non hanno dato miglioramenti oggettivi: immunosopressori e chemioterapici a dosi massicce hanno peggiorato le sue disabilità che rendono difficile la deambulazione, l’uso della gamba e del braccio destri. Negli ultimi tempi sono diventati necessari anche la sedia a rotelle e l’aiuto di una persona per ogni attività della vita quotidiana: vestirsi, lavarsi,

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lavorare, spostarsi. Fino ad oggi, visto l’aggravarsi delle condizioni di Davide, sono state intentate diverse cure per arrestare la malattia, ma senza miglioramenti oggettivi. Si assiste, impotenti, al deteriorarsi delle normali funzioni vitali. L’aggressione della malattia si fa veloce e devastante. Potrebbero presentarsi a breve altri disturbi permanenti come cecità, difficoltà a esprimersi, a parlare, allettamento, quindi tetraplegia. “Vederlo peggiorare così, senza nessuna possibilità, rende impotenti e disperati”, sono le poche parole della mamma, perennemente al fianco di Davide. La terapia in Israele sembra essere l’unica soluzione per questa sua malattia degenerativa. Davide non dispone del denaro sufficiente per sottoporsi a questo trattamento, ha bisogno di aiuto finanziario, anche piccolo, ma di grande cuore. Noi di Popolis, che siamo stati contagiati dalla sua vitalità, ci aggiungiamo all’appello lanciato dall’associazione per il nostro amico “Davide cuor di lèon”.

E Cassa Padana, filiale di Legnago, ha aperto un conto corrente per la raccolta di aiuti per Davide e stanziato un contributo. Iban per la donazione: IT78 E083 4059 5420 0000 0560 265 intestazione rapporto: in bocca al leon - forza Davide. ●

Da sinistra: Michele Masin, Davide Rossin e la mamma di Davide, Maria Pia Ambroso. 15


I NOSTRI PROGETTI NEL MONDO

UNA CASA PER LE MAMME, IN RICORDO DI MASSIMO di Marco Sacchi | marco.sacchi@cassapadana.it

Natale è ormai alle porte e a poco più di un anno dalla scomparsa di Massimo Minuti, collega di Cassa Padana Bcc mancato nell’agosto 2014 a causa di una malattia, la casa Mãe de Espera costruita in suo ricordo a Tambajane, nel sud-est del Mozambico, è finalmente pronta e funzionante.

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a casa, realizzata grazie all’associazione Medicus Mundi Italia di Brescia e promossa dai colleghi e dalla famiglia di Massimo, è un piccolo alloggio di degenza costruito a fianco del Centro di Salute di Tambajane, una struttura sanitaria dotata di reparto maternità. Con questa casa, Medicus Mundi intende aumentare il numero di donne che potranno partorire in una struttura protetta, diminuendo così la mortalità materna e neonatale, ancora troppo alta in Mozambico. Ne parliamo con Carlo Cerini, medico responsabile delle attività sanitarie di Medicus Mundi in Mozambico. Come funziona la casa Mãe de Espera? La struttura è aperta a tutte le donne in gravidanza che presentano fattori di rischio e a tutte le donne prossime al parto che, abitando a grande distanza da qualsiasi struttura sanitaria, non potrebbero accedervi in tempo. Le future mamme possono così attendere il momento del parto in condizioni di vicinanza ad un operatore sanitario e ad una sala parto dotata di un minimo equipaggiamento di emergenza.

“CON LA TUA MANO, DIAMO LORO DUE MANI” di Sandra Bassi | sandra.bassi@cassapadana.it

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AMOYA Insieme per crescere Onlus“ è un‘associazione di volontariato di Malonno nata nel 2004 dalla volontà di un gruppo di amici di sostenere due missionari camuni, da anni in Tanzania: Don Tarcisio, da tutti conosciuto come il prete muratore e Fausta Pina, chiamata la mamma bianca, maestra d’asilo da tempo in pensione. L’associazione sta lavorando, in collaborazione con l’associazione Ingegneri senza frontiere di Modena e Sicomoro Onlus, alla realizzazione di un impianto fotovoltaico da 18 kw presso il Saint Joseph Hospital di Ikelu, nel sud della Tanzania. L’ospedale, inaugurato nel 2011, ha circa 120 posti letto, due sale operatorie, reparti di radiologia, analisi, pediatria, ostetricia e chirurgia, due ambulatori dove nel 2014 sono passati circa 14 mila pazienti. La realizzazione dell’impianto consentirebbe innanzitutto di avere accesso all’energia elettrica anche durante l’interruzione di erogazione di energia da parte di Tanesco, il fornitore di energia elettrica locale, la cui poca affidabilità può causare danni alle apparecchiature, ai servizi e alla sala operatoria. Attualmente l’ospedale interviene con un generatore a diesel, ma ad altissimi consumi e costi. Il fotovoltaico permetterebbe inoltre di ridurre i consumi e di reinvestire i risparmi in combustibile per alimentare generatori ausiliari. Per maggiori informazioni o per contribuire al progetto: associazione PAMOYA – ONLUS, Piazza Roma, 7 Malonno (Brescia). INFO: infopamoya@libero.it - www.pamoya-onlus.it

Cosa significa questa casa per la comunità di Tambajane? L’apertura della casa Mãe de Espera permetterà di aumentare il numero di parti che avvengono nel Centro di Salute, riducendo quel pericoloso 60% di donne che ancora optano per il parto in casa. In queste zone così remote, spesso le comunità non hanno ancora sviluppato un legame solido con il sistema sanitario e non percepiscono il reale pericolo legato al parto in casa. La casa Mãe de Espera offre proprio la possibilità di sviluppare questo legame, offrendo un luogo in cui le donne in attesa possano sentirsi accolte.

za; inoltre aiuta a stabilire relazioni di fiducia tra operatori sanitari e donne in gravidanza, donando la possibilità di trasmettere informazioni positive in tema di salute, come quelle riguardanti il puerperio, l’igiene, l’importanza dell’allattamento al seno e di una corretta alimentazione del bambino.

Quali vantaggi offre la struttura? Questa casa è un grande dono! Avere questa piccola struttura ci permette innanzitutto di identificare i principali fattori di rischio legati alla gravidan-

Chi presiede e chi si occupa della casa? La casa è gestita dal personale sanitario che lavora nel centro di salute adiacente. A Tambajane, la responsabi-

le della casa Mãe de Espera è Euzodia, un’infermiera con formazione in ostetricia e neonatologia. Insieme a lei, nel Centro di Salute lavorano Elias, tecnico di medicina preventiva che si occupa di vaccinazioni e salute pubblica, e Arminda, infermiera che si occupa della parte clinica. Dopo che la casa è stata avviata, tutta la comunità di Tambajane è all’opera: a breve sarà terminata anche la costruzione di una baracca vicina alla struttura, che fungerà da cucina esterna per le ospiti e i loro accompagnatori! ● 17


INCONTRI

BAMBINI DHARMA, COCCOLE D’AMORE di Alice Cherubini | alice.cherubini@cassapadana.it

Al C ivile di Brescia, così come in altri ospedali italiani, i bambini possono venire legalmente “abbandonati”. Di loro, in attesa dell’adozione, si prendono cura i volontari di un’associazione che ha fatto del “coccolaggio” il proprio motto. E che lo scorso ottobre ha inaugurato la sua prima sede operativa, in via Bollani, negli stabili del Polo Culturale Diocesano. Un ufficio per gli adempimenti burocratici, ma anche come luogo di incontro e confronto per i volontari (che dall’inizio del 2015 hanno prestato oltre 1500 ore) e le persone interessate ad avvicinarsi alle attività associative. 18

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engono alla luce piccoli e indifesi come tutti i neonati, ma senza una mamma e un papà che li vogliano con sé: i bambini “esposti”, così si chiamano in gergo, sono bebè abbandonati alla nascita, partoriti in ospedale, ma non riconosciuti. Di loro si prendono cura i volontari dell’associazione bresciana i Bambini Dharma, come amorevoli zii e zie si occupano di provvedere ai bisogni affettivi e materiali dei piccoli. Per capire come funzioni questa particolare onlus, una rarità nel panorama nazionale, abbiamo parlato con la presidente Giovanna Castelli. Giovanna, lei è tra le fondatrici dell’associazione. Come mai? Lavoro come ausiliaria all’Ospedale Civile di Brescia e, da testimone privilegiata del fenomeno di bebè in attesa di un posto nel mondo, nel 2011 decisi assieme ad altre colleghe di organizzare un gruppo che potesse offrire a questi bambini l’amore di cui hanno bisogno, ma soprattutto una storia e il ricordo positivo che sono stati loro negati.


Neonati sospesi fra un parto non desiderato e un futuro incerto, privo della sfera affettiva su cui ogni essere umano dovrebbe contare. Esatto: piccole anime in cerca di un petto sul quale accoccolarsi, di braccia entro cui sentirsi sicuri. Del resto la legge italiana dà la possibilità di partorire negli ospedali e di non riconoscere il bambino: questa normativa ha ridimensionato il triste ripetersi di abbandoni di neonati per strada o nei cassonetti, ma ora queste creature restano nei reparti ospedalieri in attesa di un futuro. Ma quale? Alcuni, i più fortunati, trovano una nuova famiglia che li accoglie. Altri invece, spesso segnati da problemi di salute, non seguono la stessa strada ricevendo così il secondo rifiuto da parte della vita. Il loro destino è una casa famiglia, ma il cammino per arrivarci è spesso lungo. In questo periodo vivono nei reparti ospedalieri, senza un luogo a loro dedicato ed è qui che interviene l’associazione. Cosa fa esattamente l’associazione? Ci prendiamo cura di loro fino a quando il destino li condurrà dai genitori affidatari, adottivi o in un istituto, appunto. Ci limitiamo ad affiancare questi bimbi senza giudicare l’atto dei genitori, semplicemente cercando di dar loro gli strumenti necessari per vivere dignitosamente gli albori della vita. Desideriamo restituire quello di cui queste creature sono state private: l’affetto, la dignità e la speranza.

La valigia? Di cosa si tratta? Il momento della nascita rappresenta per ogni essere umano l’inizio di un cammino lungo il quale lasciare delle impronte. Ciò è permesso da chi, prendendosi cura di noi, raccoglie i simboli che tracciano la nostra storia: il fiocco con la data di nascita e il nome, la prima copertina, i primi abiti, le prime bavagline, i primi giochi. L’associazione acquista tutti questi oggetti e li raccoglie in una valigia, che verrà poi consegnata a chi si occuperà di loro in futuro, assieme a un diario tenuto nel corso della degenza. Se così non fosse, in effetti, il libro della vita rischia di rimanere bianco per i bimbi abbandonati alla nascita. Esatto: in questo semplice bagaglio, fatto di piccoli frammenti di esperienza, è contenuta la preziosa storia dei loro primi giorni. So che non seguite solamente bambini abbandonati alla nascita, ma anche quelli maltrattati. Sì, abbiamo allargato l’ambito di assistenza anche ai minori ricoverati a seguito di maltrattamenti e che, immediatamente allontanati dalla famiglia, si trovano all’improvviso privi di ogni riferimento morale e materiale. L’obiettivo è colmare l’enorme vuoto che una piccola creatura prova nel trovarsi sola, abbandonata dai genitori o vittima degli stessi. ● PER AIUTARE I BAMBINI DHARMA – bonifico bancario: IBAN: IT95 D083 4054 6320 0000 0010 375 – bollettino postale: C.C.: 1024081323

Tramite i volontari? I volontari fanno il cosiddetto “coccolaggio”: non appena i Servizi sociali provvedono ad affidarceli, sino a quando non viene trovata per loro una destinazione, si recano nei reparti, dove solitamente non esiste un luogo deputato ad ospitarli. I volontari danno ai bambini il biberon o la pappa, cambiano il pannolino e si occupano di piccole mansioni utili al loro benessere. Cercano soprattutto di sopperire alla mancanza di affetto e clima familiare, tenendoli in braccio, coccolandoli, leggendo loro delle fiabe, intrattenendoli con semplici giochi. Se necessario li accompagnano alle terapie indicate dai medici, sostando con loro sino al termine. Inoltre, mano a mano riempiono quella che chiamiamo “la valigia”.

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ITINERARI

I MONTI PALLIDI DEL NORD-EST di Valerio Gardoni | valerio.gardoni@popolis.it

Il mio destino, in una gelida domenica d’inverno, è il cuore delle piccole Dolomiti vicentine, una coda dolomitica dei monti pallidi patrimonio dell’Unesco. Le piccole Dolomiti sono della stessa “pasta rocciosa” delle sorelle maggiori e sono incastonate come gemme tra l’altopiano dei Monti Lessini e quello di Asiago. A delimitarle ad est, come una sentinella, c’è il monte Pasubio.

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lle 6 del mattino di una domenica di inverno, al casello dell’autostrada ci sono solo tenaci temerari che affrontano il freddo per mete lontane. Nessun lavoratore o pendolare, ma personaggi avvolti da giacche e pantaloni colorati in partenza per monti innevati. Una ciurma di sportivi che al tardo pomeriggio cede il posto mac-

china all’incontro di amanti clandestini. Nessuno parla, troppo freddo e gli occhi ancora avvolti in un velo di sonno. La direzione è svelata dalle attrezzature: sci per le piste, piccozze per gli alpinisti, entrambi per sci-alpinisti. Faccio parte dell’ultimo gruppo. Sono in attesa degli amici nell’alba carica di fumi d’acciaio delle esalazioni del tondino bresciano. Il nostro de-


stino è il cuore delle piccole Dolomiti vicentine, una coda dolomitica dei monti pallidi patrimonio dell’Unesco. Il punto di partenza per la nostra escursione è poco sopra Recoaro Terme, malinconica stazione termale sul viale del tramonto, sovrastata dai picchi delle piccole Dolomiti, poco frequentate e conosciute, ma scrigno di fascino e di storia. Ci arrivi salendo la Val Dagno, avamposto del nordest operoso e produttivo. Una vallata pianeggiante con una miriade di capannoni, fabrichette e agglomerati commerciali al posto delle margherite, che hanno l’alone del sudore del lavoro sotto le ascelle anche la domenica mattina. Le piccole Dolomiti sono della stessa “pasta rocciosa” delle sorelle maggiori e sono incastonate come gemme tra l’altopiano dei Monti Lessini e quello di Asiago. A delimitarle ad est, come una sentinella, c’è il monte Pasubio, noto per essere stato teatro di cruenti scontri durante la prima guerra mondiale, che hanno lasciato segni indelebili sulla montagna: ancora oggi si possono osservare trincee, gallerie, scavi e resti di baraccamenti. La strada stretta che porta al rifugio Cesare Battisti (1265 metri di altitudine) in inverno è innevata. Sci ai piedi e si sale dal laghetto di Marzotto verso il rifugio, in un paesaggio di struggente bellezza. Silenzio, nessun impianto di risalita violenta la vallata dolomitica. Quassù, tra una guglia e l’altra, gli stretti canali chiamati vaj, stretti e impervi solchi scavati dall’erosione dell’acqua e particolarmente suggestivi.

I vaj scaricano neve pericolosa, ne difendono la wilderness, bisogna prestare attenzione nella scelta dell’itinerario di salita. Così noi scegliamo una via riparata nell’ampio vallone. Un filare di bosco fitto di faggi fa corona prima di uscire tra i mughi chini sotto la neve, per tracciare la nostra via di salita che s’avvicina alla vertigine delle pareti. Il sole sale e colora di rosa le piccole dolomiti. Il tempo dei pionieri dei monti pallidi è passato. Su quelle pareti sono scritte leggende alpinistiche di personaggi come Gino Soldà, partigiano, alpinista e guida alpina, maestro di sci, olimpionico a Lake Placid nel 1932. Un ragno delle piccole Dolomiti che nel 1954 partecipò alla mitica spedizione italiana al K2. Umili eroi gli alpinisti di quel tempo. Sgobbavano tutta settimana per passare il giorno di “riposo” a faticare aggrappati a strapiombanti pareti rocciose, con poca attrezzatura, una corda di canapa e tanto coraggio. Senza ne gloria ne sponsor, appiccicato al maglione di lana infeltrita nessuna pubblicità, ma il sudore e una

passione sfrenata per la montagna. La nostra via sale verso il varco che divide le guglie dolomitiche in direzione della vetta del Carega (2259 metri d’altitudine), che svetta oltre il rifugio Fraccaroli (chiuso in inverno, salvo contatti con il gestore). La salita è ripida sino alla sella. L’unico che non dà cenno di stanchezza è il mio fedele cane che corre, salta nella neve, avanti e indietro, beffandosi del mio sudore e del mio ansimare mentre cerco di mantenere un’andatura rispettabile. Si sfiorano le pareti graffiate dalle tenaci mani di Gino Soldà. Il panorama è spettacolare e poi il vajo si stringe, stretto tra i filari di roccia pallida. Quando la neve lascerà il posto ai crocus, i monti pallidi si vestiranno dello splendido abito della primavera. Quello sarà il momento di ritornare per arrampicarsi sulle ardite vie di Gino Soldà al Baffelan, ma ora è il momento d’invertire la rotta e godersi la sciata. Il mio fedele amico a quattro zampe è già pronto e scalpitante. Se in inverno le salite possono essere molto insidiose per la neve instabi-

Per informazioni sugli itinerari e sulla sicurezza CAI Valdagno Corso Italia n. 9/C Valdagno tel. e fax 0445407201 in orario di apertura: giovedì ore 20.30 – 22.30 sabato ore 17.30 – 18.30 CAI Sezione di Recoaro Terme Casa del Parco CP 8136076 Recoaro Terme Rifugio Fraccaroli (2239 slm) Posti letto 22, servizio bar e ristorante Gestore: famiglia Baschera tel. 0457050033 cell. 3470452218 Apertura dal 15 giugno al 20 settembre: nel periodo invernale solo su prenotazione per grandi gruppi. le, le piccole Dolomiti sono splendide con i colori della primavera, offrono scorci molto suggestivi e hanno la particolarità di poter essere facilmente raggiunte anche dall’escursionista non molto allenato, permettendo un approccio sportivo dedicato a tutti, dall’appassionato ed esperto arrampicatore in cerca di emozioni, alla famiglia in vacanza e in cerca di relax. Essendo i primi rilievi che si incontrano salendo dalla pianura veneta, nelle giornate più serene offrono meravigliosi panorami sui paesi sottostanti, sul mare Adriatico e addirittura sugli Appennini. ● 21


> EVENTI Maratona di Reggio Emilia “Città del Tricolore” 13 dicembre Reggio Emilia INFO: www.maratonadireggioemilia.it

Vanitas’ Market a Cremona edizione di Natale 12 e 13 dicembre Galleria XXV Aprile – Cremona INFO: tel.: 328 4267730

I Mercati della Terra 20 dicembre Castello di Padernello Borgo San Giacomo (Brescia) INFO: www.castellodipadernello.it

La Befana con l’AVIS Parma 6 gennaio – ore 15.00 Palazzetto dello sport – Parma

AGENDA

a cura di Valentina Bragazzi

Lo Schiaccianoci 30 dicembre Teatro Sociale - Mantova INFO: tel.: 0376 1974836

INFO: tel.: 02 54911

Musica sotto l’albero 20 dicembre Piazza Cattedrale - Ferrara

Sei stanze e un giardino fino a gennaio 2016 Museo Sperimentale d’Arti Visive “V.Capirola” – Leno (Brescia)

INFO: tel.: 0532 209370

> LIBRI Tesori e Giacimenti Culturali della provincia di Verona 7 dicembre – ore 18.15 Via San Cosimo 10 - Verona INFO: redazione@veronaeconomia.it

> INCONTRI

Mercatini di Natale a Rubiera 6 – 13 – 20 dicembre Rubiera (Reggio Emilia)

Il violino “Il Cremonese, 1715” 12 dicembre – ore 10.15 Museo del Violino, Piazza Marconi 5 Cremona

Natale tra gli olivi fino al 6 gennaio 2016 Garda (Verona) INFO: www.comune.garda.vr.it/garda

Il villaggio di Babbo Natale Fino al 10 gennaio 2016 Taneto di Gattatico (Reggio Emilia) Organizzato da Mondoverde Lunedì - venerdì orario 9 - 12,30 e 15 - 19 Sabato, domenica e festivi 9 - 19 INFO: www.mondoverde.org info@mondoverde.org

> MOSTRE Da Raffaello a Schiele. Capolavori dal Museo di Belle Arti di Budapest fino al 7 febbraio 2016 Palazzo Reale – Milano

> MUSICA

INFO: www.avisparma.it

INFO: www.comune.rubiera.re.it

valentina.bragazzi@popolis.it

INFO: www.museodelviolino.org

Cuciniamo insieme? Scuola di cucina per bimbi e genitori 19 dicembre – dalle 10.00 alle 12.00 Fondazione Fasani, viale Europa 16 Bagnolo Mella (Brescia) INFO: tel.: 339 1493930

INFO: www.capirola.it

Seurat-Van Gogh-Mondrian. Il Post-Impressionismo in Europa fino al 13 marzo 2016 Palazzo della Gran Guardia Verona INFO: www.ilpostimpressionismoineuropa.it

MOTOBEFANA 2016, CONTO ALLA ROVESCIA Il club Moto Guzzi di Parma assieme alla concessionaria Guareschi Moto organizzano anche quest’anno la “Motobefana“, moto-raduno all’insegna della solidarietà giunto alla 18° edizione. Lo scopo benefico di questa manifestazione riguarda il reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Maggiore di Parma e gli istituti “Santa Maria” in strada Farnese e “Santa Chiara” in via Padre Onorio, dove verranno consegnati doni ai bambini ospitati.

6 gennaio Piazza Garibaldi - Parma INFO: info@guareschimoto.it www.guareschimoto.it 22


Buon Natale e Felice 2016

Un augurio di Buone Feste a tutti i soci e clienti di Cassa Padana e alle loro famiglie, dal Consiglio di Amministrazione, dai dipendenti e dalla redazione di Popolis 23



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