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279 Loro si avvicinano e mi avvicino pure io. Faccio tranquillamente le mie foto. Io sono un cacciatore di desolazione e non di animali. Li guardo con allegria, mi sento felice del fatto che non faccio paura, che questi animali smuovono la terra vicina ai miei piedi senza alzare lo sguardo verso di me. Forse hanno capito che vago nel mondo da disarmato. Li lascio a malincuore, ma questo bosco ormai è un altro luogo che mi appartiene, un luogo sacro come tutte le cose che ho visto oggi. La giornata volge al tramonto. Passo per Gesualdo. Anche questa è una bella Irpinia. Mi basta vedere il castello da lontano e sono felice. Il mio passaggio dura poco più di una stretta di mano. Sento amicizia per questo luogo, mi basta averlo visto, gli voglio bene, voglio bene alle sue pietre. Oggi ho visto i morti di Grotta, la luce di Frigento, il fango della Mefite, ho viste tante cose , tutte bagnate in questa Irpinia d‘agosto che non è né vuota né concitata. Un‘Irpinia che sarebbe bello se avesse questi abitanti anche d‘inverno. Sono nuovamente a Grotta. I morti sono al loro posto e le macchine fanno i soliti giri. È ora di tornare a casa. Ci torno per scrivere, per onorare la bellezza semplice e appartata delle cose osservate. Ho voglia di scrivere senza la lingua sporca che uso quando parlo con le persone. A parte qualche mezza frase che viene ogni tanto, il mio eloquio è vanamente concitato. Parlo e sento che non dovrei parlare. Dovrei soltanto far suonare il mio corpo. Scendere a picco sulle cose e risalire in verticale. Basta coi giri obliqui, tutti questi giri che mi hanno fatto impallidire. Voglio tornare a essere secco e delirante, voglio portare gli altri davanti al mio furore o alla mia calma e non sempre davanti a questa poltiglia di stati d‘animo che cambiano aspetto appena li smuovi, appena ti ci muovi dentro. Voglio essere come le cose che ho visto oggi: i morti di Grotta, la luce di Frigento, il fango della Mefite, i cinghiali del bosco, le pietre di Gesualdo. In alcuni giorni, in alcuni minuti c‘è un attimo di bene che vaga per il mondo. È il caso di riconoscerlo e nominarlo.

Notizia. Principali notizie bio-bibliografiche sull‘autore: http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Arminio.


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