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102 (29) E. De Signoribus, Passage du millénaire, traduit et présenté par M. Rueff, «Po&sie», 109, 2004 (30 ans de poésie italienne), pp. 296-297 (entro la sezione Eugenio De Signoribus, pp. 295-298). (30) RC, p. 22; P, p. 494. (31) E. De Signoribus, Ronde des convers 1999-2004, traduction de l‘italien, postface et commentaires de M. Rueff, préface d‘Y. Bonnefoy, Paris, Verdier, 2007, p. 22. Si noti, alla penultima linea, che la lezione è «per un nulla», anziché «per un passo o un nulla»: lezione, questa, che avrebbe costretto a una diversa segmentazione delle due linee. (32) RC, p. 131; P, p. 587. (33) E. De Signoribus, Istmi e chiuse (1989-1995), Venezia, Marsilio, 1996, p. 47; P, p. 249. (34) E. De Signoribus, Due stagioni, «Hortus», 11, I semestre 1992, pp. 5-6. (35) RC, p. 20; P, p. 492. (36) E. De Signoribus, Ronde des convers, cit., p. 20. Si noti la variante: «anche nell‘ovatta». (37) Così Contini sull‘«elemento più breve» che conclude tutte le lasse della Récitation à l‟éloge d‟une reine di Saint-John Perse: cfr. G. Contini, «Sans rythme», in Id., Ultimi esercizî ed elzeviri (1968-1987), Torino, Einaudi, 1988, pp. 23-40, alle pp. 35-36, e Saint-John Perse, Œuvres complètes, Paris, Gallimard, 1972, pp. 55-61. Sullo spunto continiano, «di ragione epodica» potranno apparire anche le linee brevi in chiusa di alcuni testi del Giornale (cfr. P, pp. 453, 454, 458, 466, 467, 470) e di Ronda dei conversi (cfr. P, pp. 490, 491, 493, 494, 495, 508, 529, 533-534 – lasse prima, terza e quinta –, 541, 543, 544-545). (38) P, p. 507. In RC, p. 37, la segmentazione era leggermente diversa: «[...] si strazia / il rimanente sacrificio...». L‘impaginazione in E. De Signoribus, Ronde des convers, cit., p. 34, differisce da quella di P soltanto nel terzo capoverso, dove si legge: «[...] tra la / sponda del letto [...]». (39) E. De Signoribus, Quadri della penitenza, «il gallo silvestre», 15, 2002, pp. 137-144. Il testo che vado a citare è a p. 139. (40) RC, p. 78 (con maiuscola in incipit); P, p. 542. (41) RC, p. 79; P, p. 543. (42) La scansione è confermata dalla composizione del testo italiano in E. De Signoribus, Ronde des convers, cit., p. 74: «In chi imbattersi può mai un martire domestico?... / Su e giù per le scale è il viale, il buio sottoscala è il burrone, / sul tetto si attanaglia il piccione azzoppato... / Giù, la pipinara bersaglia, scalcia con mosse e finte, con / spinte e pianti... / Potessi tu entrare, altrocuore, nel portone, per sbaglio o per / riparo... potessi stare lì, un istante!... / egli farebbe quattro rampe di scale in quattro salti... / e lì atterrerebbe, davanti alla tua vesticciola di mela... / Poi non saprebbe dirti perché è al mondo...». (43) Ma per un‘eventuale nuova edizione delle Poesie De Signoribus ha in mente una diversa segmentazione delle linee 4-5 (nella direzione già vista): «Giù, la pipinara bersaglia, scalcia con mosse e finte, / con spinte e pianti...». (44) Occorre avvertire però che in E. De Signoribus, Ronde des convers, cit., p. 76, la frase G si distende su una sola linea (per il resto viene ripresa la composizione del primo volume garzantiano): «scese dalla corriera con una pesante valigia scura... / nello slargo non c‘era altro che un‘alta neve, che / occultando, infiniva...: / verso dove il luogo della formazione? / alle spalle, le mura della città in difesa; davanti, l‘aperto... / una stretta strada di fango, il passo inospitale tra il bianco / che anneriva... / annottava... / l‘altrove penetrava in lui nel respiro affannoso della volontà». D‘altra parte, la conclusione su una parola isolata, in posizione metrica di contre-rejet, è anche di tre frammenti del Giornale: 1 («con chi non è morto ancora, e lì è / indistinguibile»), 15 («ti prego, conducimi fuori da questo assordante / silenzio»), 23 (in forma attenuata dalla congiunzione: «mi abbandono... e fido nella sua resistenza / e bontà»). Cfr. P, rispettivamente alle pp. 454, 467, 475. (45) RC, p. 39; P, p. 509. (46) E. De Signoribus, Ronde des convers, cit., pp. 36-37. (47) La distribuzione del materiale lessicale è la stessa nelle due edizioni italiane, diversa nella francese appena citata: «(a quella domanda, tutti guardano il decano con / afflizione... solo uno in lui riconosce il vecchio che sedeva, / con la stessa ossessione, tra i vecchi di via Sabotino, / cinquanta anni prima)». (48) P, p. 538: «prima dell‘alfabeto / scoprii l‘intera lettera... / la segreta, il mistero / del messaggio amoroso, / l‘inconosciuto corpo / della scritta parola // per il tempo indifeso / assediai la fortezza / della pagina, il là, / il telaio sospeso... // prima della verità / riconobbi la lettera // poi diventò alfabeto / e l‘alfabeto tempo».


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