Maggio 2014

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Redazione: via Benedetto Cairoli 30 06034 Foligno redazionepiazzadelgra‐ no@yahoo.it Autorizzazione: tribunale di Perugia n. 29/2009 Editore: Sandro Ridolfi Direttore Responsabile: Maria Carolina Terzi Sito Internet: Andrea Tofi Stampa: Del Gallo Editori Spoleto Chiuso: 26 aprile 2014 Tiratura: 3.000 copie Periodico dell’Associazione “Luciana Fittaioli”










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Questa e` la storia di una bambina, una bambina come tante, senza madre, senza padre, "u# cielo a# icco` e a# terra apparo`% &il cielo l#aveva gettata e la terra l#aveva raccolta', fra i ciottoli fangosi di un paesino di campagna, nel tempo in cui i boschi erano infestati dai lupi e dalle streghe...


...Un giorno, per gioco, i bambini del paese la condussero nel bosco, la bendarono e la legarono all!albero delle streghe e li` la lasciarono per tutta la notte. Nessuno ando` a cercare la bambina, ma il bosco ascolto` il suo pianto e , nel cuore della notte, una mano di donna sciolse i suoi legacci, le tolse la benda dagli occhi e la porto` con se´ in una casa in mezzo alla foresta. %Non avere paura& le diceva la donna stringendole la mano fra i sentieri nel bosco. E la bambina crebbe, nel cuore della foresta, senza paura, vestita di bellezza, profumata di notte. La donna la guardava e dimentico` che quella fanciulla non era uscita dalle sue vene, ma l!amo` come una madre...


...Un giorno, mentre la ragazza si rinfrescava al ruscello, un cacciatore la vide e la catturo`, come fosse un cervo. La porto` al castello come dono al suo signore, ma la moglie del principe la guardo` con malignita`. #E$ una strega!% disse. Il principe che temeva di dispiacere la sua signora, fece rinchiudere la ragazza nelle segrete del castello. Saputo della strega, tutto il paese si raduno` nel cortile del castello gridando #Morte alla Strega!% E il principe, che temeva il suo popolo, chiamo` i giudici e gli inquisitori: appena videro la fanciulla, cosi` bella e perfetta nelle forme da sembrare uscita da un dipinto, non ebbero alcun dubbio e la condannarono a morte. Il Principe si commosse al pianto disperato della ragazza, ma non oso` opporsi alla sentenza...

...Prepararono il rogo, ma mentre conducevano la fanciulla al patibolo, dalla folla usci` una donna, avvolta da un mantello nero. #Lasciate la ragazza: sono io la strega!% urlo` togliendosi il cappuccio che le copriva il volto Nel vedere la donna, bella e audace, nessuno fiato`, ma tutti non ebbero dubbi che la donna fosse la madre della ragazza. Cosi` condannarono anche lei e prepararono un altro rogo. Mentre le legavano al palo, la fanciulla piangeva, ma la donna continuava a ripeterle #Figlia: non avere paura!%...


...Quando la fiaccola tocco` le fascine legate sotto i loro piedi, un denso fumo si levo`, senza stridore di fuoco; un fumo talmente nero e pungente che tutti dovettero coprirsi il volto. Appena si alzo` il vento che spazzo` via quella nebbia nera che aveva avvolto ogni cosa, tutti si accorsero con sgomento, che i pali, dove erano state legate le due donne, erano vuoti, le corde sciolte e non c"era segno di alcun corpo bruciato. Nessuno seppe mai che fine fecero le due streghe, ma nessuno ebbe il coraggio di andare a cercarle. Ma ancora adesso, c"e` chi dice di avere visto le due donne danzare in mezzo al bosco, simili a farfalle che si rincorrono fra gli alberi.


1. Premessa di Sergio La caduta sul campo, mentre ero in Via dei Villini, per la benedizione delle famiglie, mi dà la possibilità di rispondere con calma all'intervento del professor Alberto Donati, pubblicato a pagina 36 del numero 4 di Piazza del Grano, a proposito del mio inserto sulla canonizzazione di Angela da Foligno da parte di Papa Francesco, datata 9 ottobre 2013. 2. Precisazione di Sergio Lo faccio con una finzione letteraria, che spero sia apprezzata dal Donati, oltre che dall'Editore e dal Direttore del mensile; metterò, infatti, sulla bocca della Folignate le parole, che sono fiorite nella mia mente. In tal modo offro anche un piccolo contributo allo sviluppo virtuale di quei documenti dottrinali, che, insieme a quelli esperienziali, costituiscono il cosiddetto Angelae de Fulgineo Liber, che da anni circola in Italia nella mia traduzione, pubblicata dalle Edizioni Paoline prima e poi dalle Edizioni San Paolo. Un'altra lettera di Angela, dunque? Sì, precisamente la prima, da quando Papa Francesco l'ha dichiarata Santa, rendendo particolarmente felice il Vescovo Gualtiero Sigismondi, e prima ancora, il Papa emerito Benedetto XVI. 3. Lettera di Angela da Foligno ad Alberto Donati Professor Alberto, rispondo alla tua lettera di un mese fa. Sergio – non metto “Don”, perché so che non vuoi che si usi questo titolo – mi ha concesso di farlo, al suo posto, anche perché è sicuro che tu lo gradisci. La prima cosa, che voglio dirti, è che mi stupisce il fatto che nella pagina che Piazza del Grano ti ha riservato, non parli di me, se non per affermare: “[...] Angela da Foligno non fa eccezione” (Colonna terza) (Prima hai scritto: “I Santi sono coloro che si sono distinti nel sostenere l'egemonia della Chiesa e dei potentati economici e politici sulla società civile, nell'impedire il progresso di quest'ultima”). Come mai non scrivi nulla di preciso sulla mia esperienza e sulla mia dottrina (quanta confusione si fa, quando non si tiene conto di questa distinzione!). Sergio sarà felice, se lo farai prossimamente, magari proprio su queste pagine di Piazza del Grano, che si va timidamente aprendo alle problematiche di carattere spirituale, addirittura mistico; lo aiuterai, in tal modo, a diffondere su di me, non vaghe impressioni e inesatte informazioni - se non, addirittura, esagerazioni -, ma vere notizie, ben radicate nei documenti in lingua latina. Seconda: quando affermi che io

non faccio eccezione, mi carichi di respionsabilità assurde; io, essendo Santa, sosterrei, secondo te, “[...] l'egemonia della Chiesa e dei potentati economici e politici sulla società civile”, e impedirei “[...] il progresso di quest'ultima”. Cosa dici? - Scusa la mia franchezza, ma sono folignate! -. Sai come sono vissuta? Come ero e come sono diventata? Come sono morta? Cosa ho fatto per gli altri? Come ho cercato di imitare Gesù Cristo – sei suo discepolo anche tu – povero, addolorato, disprezzato e obbediente? Terza e ultima: tu conosci bene - penso - Sandro Ridolfi, Editore del mensile, che ha ospitato i contributi di Sergio – egli li ha fatti precedere e li ha accompagnati con le sue considerazioni, che non sono piaciute a Sergio, come puoi immaginare – e la tua lettera; puoi fare qualcosa, perché apprezzi ancor più e faccia conoscere ai suoi tremila lettori quanto in Italia e nel resto del Mondo si scrive a proposito del dossier, che mi riguarda che Sergio ha tradotto dall'edizione critica del 1985, di Abele Calufetti e Ludger Thier? In particolare, spero che tu farai sapere che, tra gli Ebooks, ci sono quelli curati da Sergio: A parer mio, Fermare il tempo, Vita Angelae de Fulgineo, Angelae de Fulgineo Liber, per non citare gli altri, in cui egli parla di me qua e là. Grazie di cuore, e, se vuoi, rispondimi. Angela da Foligno 4. Lettera di Sergio a Camillo Signor Camillo, se ha letto queste righe, non faccia finta di non averle capite: prenda posizione; ne avrà sicuramente qualche vantaggio. Spello, 14 aprile Sergio 5. All'Editore Mi perdoni, Avvocato, se Le ho rubato troppo spazio; vedrà che di questo numero del Suo mensile dovrà far stampare un centinaio di copie in più; i folignati, infatti, anche grazie a Lei, si vanno sempre più interessando di una Donna, che, con grande meraviglia di molti, spero che presto sia proclamata Dottore della Chiesa. A Lei - come, del resto ad Alberto Donati e a Camillo - la più ampia facoltà di risposta. Cordialmente, Spello 14 aprile 2014 Sergio Andreoli sergio.andreoli1@tin.it



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