Come te nessuno mai

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COME TE NESSUNO MAI (GABRIELE MUCCINO, 1999)

SCHEDA DEL FILM Regista: Gabriele Muccino Soggetto: Gabriele e Silvio Muccino (da un’idea di Marco Valerio Fusco) Genere: commedia Produzione: Italia, 1999 Durata: 88 minuti Musiche: Paolo Buonvino Interpreti principali: Silvio Muccino (Silvio Ristuccia, il protagonista principale), Enrico Silvestrin (il fratello maggiore di Silvio), Anna Galiena (la madre di Silvio), Luca De Filippo (il padre di Silvio), Giuseppe Sanfelice di Monteforte (l’amico Ponzi), Giulia Steigerwalt (Claudia, l’amica innamorata), Valeria D’Obici (la madre di Claudia). IL REGISTA Gabriele Muccino nasce a Roma nel 1967. Si iscrive alla facoltà di Lettere dell’Università “La Sapienza”, ma l’abbandona presto per avvicinarsi al cinema, in qualità di assistente alla regia di Pupi Avati e Marco Risi. Nel 1991 segue i corsi di sceneggiatura tenuti da Leo Benvenuti e frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia. Successivamente gira dei cortometraggi televisivi per i programmi RAI Mixer, Ultimo minuto e Professione natura. Nel 1998 il suo primo lungometraggio, Ecco fatto, una storia di amori e gelosie fra ventenni, con il quale partecipa al Festival di Torino, riceve una buona accoglienza da parte della critica. Ancor meglio vanno le cose con il film Come te nessuno mai (1999), garbato e divertente ritratto di adolescenti, che partecipa con successo alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2001 L’ultimo bacio, che parla di trentenni disillusi e cinici, si colloca al secondo posto nella graduatoria dei maggiori incassi per pellicole italiane e vince cinque David di Donatello (tra i quali quello per la miglior regia). Distribuito negli Stati Uniti, viene inserito dall’autorevole “Entertainment Weekly” tra i dieci migliori film del 2002. Il 14 febbraio 2003 esce nelle sale cinematografiche Ricordati di me che tratta i difficili equilibri della famiglia media italiana. Il film incontra un ampio consenso critico


grazie anche alle convincenti interpretazioni delle protagoniste femminili: Laura Morante e Monica Bellucci. Muccino è inoltre un apprezzato regista pubblicitario, sua è la regia degli spot delle Pagine Gialle con Claudio Bisio, della Buitoni con Diego Abatantuono e della campagna sull’AIDS del 1999 commissionata dal Ministero della Sanità. GLI ATTORI Il cast giovanile è rappresentato da ragazzi al massimo diciassettenni, cercati fuori dalle scuole romane tramite volantini, alla loro prima esperienza cinematografica. Il ruolo di Silvio Ristuccia è toccato, dopo molte esitazioni, al fratello minore del regista, rivelatosi il più convincente per la parte del protagonista. Gli attori adulti invece sono tutti professionisti di altissimo livello. Anna Galiena (Roma, 1954), attrice versatile, spazia indifferentemente dal teatro al cinema alla televisione. Parla correttamente quattro lingue. Questo le ha consentito di lavorare più all’estero che in Italia. Si forma professionalmente a New York dove debutta nel 1978 con il ruolo di Giulietta in Giulietta e Romeo di Shakespeare. Nel 1980 recita in teatro ne Il Gabbiano di Cechov e diventa membro dell’Actors Studio. Nel 1984 torna in Europa: raccoglie il primo e più grande successo internazionale di pubblico e critica con Il marito della parrucchiera di Patrice Leconte. Ottiene molti premi recitando ruoli drammatici e comici con registi italiani e stranieri (Bigas Luna, Francesca Archibugi, Alessandro D’Alatri, Hiroshi Teshigahara e altri). LA TRAMA Primo giorno: Silvio e Ponzi, amici e compagni di classe in un liceo di Roma, accettano di partecipare all'occupazione della scuola solo con l'obiettivo di fare colpo sulle ragazze. Ne parlano la sera con gli altri ragazzi, tra cui Martino, molto invidiato perché ha già una relazione con Valentina. Secondo giorno: viene decisa l'occupazione. Gli studenti sfondano le barricate ordinate dal preside e si dividono nelle varie aule. Silvio si trova accanto a Valentina, entrano nella stanza buia dell'archivio e qui si baciano. Questo fatto, che doveva restare segreto, dopo qualche ora è sulla bocca di tutti. Lo sa anche Martino che, infuriato, decide di vendicarsi. Lo apprende poi anche Claudia, amica di Valentina e segretamente innamorata di Silvio. I genitori di Silvio, ex sessantottini, minacciano di cambiargli scuola e gli impediscono di dormire nell'edificio insieme agli occupanti. Terzo giorno: la polizia entra a scuola. Gli studenti scappano. Silvio e Claudia si trovano a fuggire insieme sul motorino. A casa, Silvio parla di Claudia col fratello maggiore che alla fine lo esorta ad andarla a cercare. Silvio e Claudia si rivedono e il nuovo incontro scioglie ogni dubbio. Silvio ora ha le idee chiare: l'amore conta più di tutto.


Riflessione: la questione dei vestiti.

Nella parte iniziale del film il regista inserisce alcune sequenze in cui due adolescenti (Silvio e Ponzi) sfilano su una vespa per le vie della città di Roma sfoggiando alcune "divise" indossate dalla gioventù romana e corrispondenti solitamente ad una precisa identità sociale o di pensiero.

QUINTA SEQUENZA (durata: 57”)

Prima visione. Senza sonoro •

Mettete in ordine le definizioni delle categorie di giovani esemplificate dai protagonisti

così come appaiono nella sequenza: A. Accettano tutte le regole dalla prima all’ultima. Amano vestirsi bene e uguali in tutto. La cosa che conta di più è la marca. Se non hai la cosa giusta con la marca giusta, sei un fallito. B. Rifiutano le regole e tutto il resto... C. Li riconosci perché hanno le teste rasate, indossano anfibi e giacche bomber con lo scudetto dell’Italia. D. Seguono la logica del trasandato, indossano pantaloni sdruciti, maglioni larghi e magari anche un po’ bucati, mai niente di attillato... E. Stanno tutto il giorno sui pattini e le tavole da skate, si vestono larghi larghi, amano la musica hip hop, si dividono in crew e segnano il loro territorio con i tag (firme graffiti). 1 / ....

2 / ....

3 / ....

4 / ....

5 / ....


 •

Seconda visione. Con sonoro Abbinate le seguenti etichette alle corrispondenti descrizioni delle varie tipologie di

adolescenti romani: 1

A. Gli alternativi (detti anche zecche in gergo giovanile romano)

2

B. I fasci (o neofascisti)

3

C. I bee boys

4

D. I precisi (o pariolini, dall’elegante quartiere romano dei Parioli)

5

E. I punk

6 7

1. Rifiutano le regole e tutto il resto...

1

2. Li riconosci perché hanno le teste rasate, indossano anfibi e giacche bomber con lo

scudetto dell’Italia. 2

3. Accettano tutte le regole dalla prima all’ultima. Amano vestirsi bene e uguali in tutto.

La cosa che conta di più è la marca. Se non hai la cosa giusta con la marca giusta, sei un fallito. 3

4. Seguono la logica del trasandato, indossano pantaloni sdruciti, maglioni larghi e

magari anche un po’ bucati, mai niente di attillato... 4

5. Stanno tutto il giorno sui pattini e le tavole da skate, si vestono larghi larghi, amano la

musica hip hop, si dividono in crew e segnano il loro territorio con i tag (firme graffiti). A./ ....

B./ ....

C./ ....

D./ ....

E./....

Silvio e Ponzi, i due giovani protagonisti del film che abbiamo visto in una delle sequenze precedenti, hanno fissato un appuntamento con un amico per andare in discoteca. Ai due ragazzi, però, viene precluso l’accesso al locale. 

Si ripropone la terza sequenza per intero (durata: 56”)

Senza sonoro. Provate ad immaginare il motivo della preclusione. Discutetene con i compagni. 

Con sonoro. Guardate il filmato e verificate le vostre supposizioni. Discussione sul modo di vestire dei giovani spagnoli: ad un determinato abbigliamento corrisponde sempre una precisa identità sociale o di pensiero?

Espansione: nuove manifestazioni della lingua scritta, gli sms.


Gli sms sono un nuovo modello di lingua scritta, condividono i caratteri salienti dello scritto (impossibilità di correzione, maggiore formalità linguistica, permanenza, ecc) ma sono allo stesso tempo contaminati dalle peculiarità del parlato: uso di abbreviazioni, simboli, riformulazioni, presenza di intercalari tipici di una conversazione spontanea, minore sorveglianza grammaticale. Nel fotogramma del film sopra riportato vengono riproposte alcune delle abbreviazioni più comuni usate dagli adolescenti quando scrivono un sms (6= sei, x = per). Ecco altri esempi: ki= chi

cmq= comunque

xké= perché

xò= però

3no = treno

recuxare= recuperare

c6= ci sei?

TVTB= ti voglio tanto bene

qlc1= qualcuno

grz = grazie

kuella = quella

nnt= niente

Trascrivi queste frasi in cui vengono usate alcune abbreviature tipiche del linguaggio dei

messaggini: xk m dici qst? xò nn fa nnt Alcuni esempi di sms tra privati 1. Ciao Giangia! Sveglia 5.15 oggi, dunque…mi sono cmq riposato le orekkie x poter gustare il canto Ferrari di oggi. Ciao :-) 2. ehi gigi! X me lune è un po difficile xkè devo fare tante cose pro-erasmus!ci vediamo a lez domani e troviamo un accordo! SMAK chiara 3. Direi che c organizz direttam quando c vediamo anke xkè x ora sono in Sicilia!ciao ciao chiara 4.GRAZIE1000xlaCARTOLINA,HOrisoX3ORE!COMEteLApassiTARICONE? QUIriposoASSOLUTO,NONstoFACENDOniente,aPARTEfig.diMERDA.Ti racconterò! 5. Ciao Gigi,ormai sono sul 3no…cque stavolta l’allegato c’era, sono sicura, forse c’erano dei problemi nella rete.Stamattina vai in sede?Se sì puoi recuxare i cartell?


Abbina le abbreviazioni della colonna di sinistra con le rispettive parole complete: + min. x nn k xk max info.

perché per non che più massimo informazioni minimo

Riscrivi questa opinione a proposito del linguaggio degli sms comparsa su un sito

Internet: Allora

concordo

pienamente

sul

"ti

amo

di

bene"

sul resto.. io scrivo ke ecc solo quando scrivo o al pc o nei mess, infatti nn m è mai capitato d fare errori del genere in un tema o altro.... xò lo faccio ugualemente xkè altrimenti: sul cell c sn a disposizione solo un tot di caratteri e devo abbreviare se no il messaggio nn arriva

più.

sul pc scrivo velocemente e più scrivo e più m si intrugliano le dita e perdo il segno, abbreviando

questo

nn

succede

più.

le parole inventate io nn ne uso molte, xò se ce le inventiamo è o xkè abbiamo 1 vocabolario scarso: vedi "puccioso" io nn conosco in italiano una parola ke possa dare lo stesso senso, avrò un vocabolario scarso, ma forse in italiano nn esiste nulla del genere, cosa ke in altre lingue esiste, vedi l'inglese cute oppure il giapponese cawaii... alla fine è solo x quello, poi vabbè c sn i bimbi minkia ke lo fanno solo xkè così si sentono importanti e fighi ma questa è 1 altra storia.


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