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Rivista di educazione, formazione e cultura 2017_XXI_1 - â‚Ź 9

Robot in educazione

Rivista trimestrale di educazione, formazione e cultura Registrazione Tribunale di Milano n.187 del 29/3/1997 ISSN 1593-2559


Una nuova POCKE

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riche, b u r e v o u ricca di n e contenuti! pagine Alberto Oliverio proporrà la sua Neuropedagogia, Raffaele Mantegazza con Il graffio ci aiuterà a scorgere da diverse an­ golature i problemi del quotidiano pedagogico, Anna Oliverio Ferraris ci accompagnerà a seguire la crescita dei bambini con Età Psicoevolutiva, Claudio Riva si occuperà di Totem e Tabù vecchi e nuovi, mentre Marta Versiglia ci farà esplorare mondi nascosti nella sua Nelle pieghe delle biografie; avremo inoltre la rubrica Adolescenti in arrivo che porterà le firme di Pieran­ gelo Pedani e Lorella Boccalini, Paolo Ragusa che si occuperà di analizzare e Sgomitolare i conflitti e Daniele Novara che ri­ sponderà attraverso la Lettera al pedagogista: potrete intera­ gire con la rivista ponendo questioni pedagogiche al nostro direttore. Troverete sempre le nostre pagine dedicate a film e dvd; ai libri con l’aggiunta delle recensioni per bambini scritte diretta­ mente da loro; vari approfondimenti con uno sguardo sul

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mondo e un occhi vigile sulle proposte innovative e interes­ santi in ambito pedagogico ed educativo. Strumenti di lavoro, segnalazioni, incontri, possibilità formative… non mancherà mai tutto quello che può accompagnare formatori, insegnanti, educatori, animatori e chiunque si appassioni di educazione nel proprio compito di lettura, analisi e intervento nell’ambito pedagogico ed educativo. Dedicheremo sempre una sezione ai genitori: vogliamo essere con voi nel vostro impegnativo ma affascinante compito! La redazione rimane capitanata da Daniele Novara, con Paola Cosolo Marangon in cabina di regia. Il cuore della rivista sarà sempre la formazione psicopedagogica realizzata con la finalità di aiutare i propri lettori a decodificare con competenza quanto succede di nuovo nel mondo educativo, offrendo gri­ glie di lettura, strumenti di lavoro, segnalazioni, incontri, espe­ rienze possibili.

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n.121 Rivista di educazione, formazione e cultura

anno XXI, n° 1 Gennaio, Febbraio, Marzo 2017

DI CHE COSA PARLIAMO

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QUANDO PARLIAMO DI POLITICA "Di cosa parliamo quando parliamo di politica?": dopo la manifestazione nazionale delle donne contro la violenza del 26 novembre, dopo il referendum del 4 dicembre e in vista dello Sciopero Globale delle Donne dell’8 marzo, di un possibile altro voto referendario e di ormai certe imminenti elezioni politiche generali che cosa è Politica per le donne? Che rapporto c’è tra pensiero e pratiche del femminismo e la politica “generale” e istituzionale, tra rappresentanza e soggettività? Mentre gli uomini di ogni parte politica – destra, sinistra, populisti e sovranisti, nostalgici e nuovisti – si scontrano sanguinosamente su formule e date, alleanze e programmi, in un quadro nazionale e mondiale in pieno caos lo abbiamo chiesto a 12 interlocutrici di Leggendaria di età e collocazione diversa nell’ambito della sinistra e del femminismo: Angela Azzaro, Rosi Braidotti, Anna Maria Crispino, Cecilia D’Elia, Alisa Del Re, Luciana Di Mauro, Franca Fossati, Cristina Obber, Maria Pia Pizzolante, Bia Sarasini, Giorgia Serughetti, Marina Terragni. Le loro risposte nello “Speciale”, ma in Primopiano trovate – tra le altre - Paola Masino, Maria Pia Daiele, Giulia Caministo,

Flannery O’Connor, Virginia Woolf. E scrittrici dal Messico e dai Balcani, testi sul lavoro e sulla migrazione, sulle costituenti e le pratiche che valorizzano vita e imprese.

>> LEGGENDARIA n.121, 72 pagine, 10 euro > info@leggendaria.it • acquisti della versione cartacea e in pdf sul sito > www.leggendaria.it Redazione e amministrazione: via Amalasunta 142 - 01010 Marta - Italia SEGUITECI ANCHE SU FACEBOOK E TWITTER!


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Rivista di educazione, formazione e cultura esperienze - sperimentazioni - informazione - provocazioni

Fondatore e ispiratore Salvatore Guida Anno XXI, n° 1 Gennaio/Febbraio/Marzo Direttrice responsabile Maria Piacente - maria.piacente@pedagogia.it Redazione Serena Bignamini, Marco Taddei, Dafne Guida, Nicoletta Re Cecconi, Carlo Ventrella, Mario Conti, Cristiana La Capria, Claudia Alemani, Emilia Chiara Canato, Massimo Jannone, Marta Franchi, Federica Rivolta, Alessia Todeschini, Coordinamento pedagogico Coop. Stripes. Comitato scientifico Silvia Vegetti Finzi, Fulvio Scaparro, Duccio Demetrio, Don Gino Rigoldi, Eugenio Rossi, Barbara Mapelli, Alfio Lucchini, Pino Centomani, Ambrogio Cozzi, Pietro Modini, Angela Nava Mambretti, Anna Rezzara, Angelo Villa, Giancarla Codrignani. Hanno collaborato Gennaro Piro, Morgane Chevalier, Paolo Rossetti, Igor Guida, Francesco Mondada, Gordana Gerber, Didier Roy, Cristiana Accettola, Giuseppe Di Benedetto, Luisa Zecca, Edoardo Datteri, Mirta Michilli, Renato Grimaldi, Silvia Palmieri, Giovanni Marcianò, Claudia Alemani, Elena Cianci, Margherita Mainini, Carla Franciosi, Emilia Canato, Goffredo Villa, Cristiana La Capria, Alessia Todeschini, Silvia Puricelli, Francesco Cappa.

Responsabile testata on-line Igor Guida - igor.guida@pedagogia.it Progetto grafico/Art direction Raul Jannone - raul.jannone@pedagogia.it Promozione e abbonamenti ordini@pedagogia.it Pubblicità advertising@pedagogia.it Registrazione Tribunale di Milano n.187 del 29/3/1997 issn 1593-2559 Stampa: Studio Rabbi Bologna Distribuzione in libreria: Clueb Distribuzione - Via Marsala, 31 - Bologna Duffusione biblioteche scuole e altri enti ordini@pedagogia.it è possibile proporre propri contributi inviandoli all’indirizzo e-mail articoli@pedagogia.it I testi pervenuti sono soggetti all’insindacabile giudizio della Direzione e del Comitato di redazione e in ogni caso non saranno restituiti agli autori

Edito da Stripes Coop. Soc. Onlus Via San Domenico Savio, 6 - 20017 Rho (MI) Direzione e Redazione Via G. Rossini n. 16 - 20017 Rho (MI) Tel. 02/9316667 - Fax 02/93507057 e-mail: pedagogika@pedagogia.it Sito web: www.pedagogia.it Facebook: Pedagogika Rivista

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Questo periodico è iscritto a Unione Stampa Periodica Italiana Coordinamento Riviste italiane di cultura


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Editoriale Maria Piacente, Igor Guida

72 I robot sapiens che aiutano a studiare Mirta Michilli

..Dossier/Robot in educazione 8 La robotica educativa: luci e ombre nel panorama europeo e italiano Gennaro Piro 19 Il ruolo del robot nell’educazione Morgane Chevalier, Paolo Rossetti

77 Il potenziamento dei concetti di relazione spazio temporale Renato Grimaldi, Silvia Palmieri 86 Un nuovo approccio didattico fondato sulla robotica emozionale Giovanni Marcianò ../Cultura

25 Robotica educativa con Arduino Igor Guida 32 Thymio un robot controcorrente Francesco Mondada 38 Thymio nella didattica in Francia e in Svizzera Morgane Chevalier, Gordana Gerber, Didier Roy 47 RobOkkio Cristiana Accettola, Paolo Rossetti 53 Amicorobot e il festival della Robotica educativa Giuseppe Di Benedetto 64 I robot nella scuola secondaria di primo grado e gli stili di conduzione degli insegnanti Luisa Zecca, Edoardo Datteri

94 Scelti per voi a cura di Claudia Alemani 102 Arrivati in redazione 104 Scelti per voi ragazz* di Serena Bignamini 107 Arrivati in redazione ragazz* 108 Musica di Goffredo Villa 111 Cinema di Cristiana La Capria 113 Un villaggio per educare a cura di Alessia Todeschini 117 Sillabario Pedagogiko di Francesco Cappa

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PIANO EDITORIALE 2017 Robot in educazione Narrare di sé oggi La scuola e il patto fiduciario Responsabilità educativa

Rivista di educazione, formazione e cultura

Per abbonarsi: inviare una e-mail a ordini@pedagogia.it Bollettino Postale: C/C 001032248484 Bonifico bancario: IBAN IT 68 R 07601 01600 001032248484 intestato a Stripes Coop Sociale Onlus Via S. Domenico Savio, 6 - 20017 Rho (MI) Singolo numero: 9 euro L’abbonamento annuale per 4 numeri è: € 30 Privati € 60 Enti e Associazioni € 90 Sostenitori

spese di spedizione 1,50 € sia per singolo numero che per abbonamento Distribuzione in libreria: Clueb Distribuzione - Via Marsala,31 - Bologna Sito web: www.pedagogia.it - e-mail: pedagogika@pedagogia.it


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Robotica in educazione Ben ritrovati care lettrici e cari lettori! Entriamo quest’anno nel 21esimo anno di pubblicazione della Rivista e l’interesse vostro, dei nostri insegnanti, educatori ed educatrici, pedagogisti e psicologi, che da anni lavorano nella nostra Cooperativa, è sempre più forte, interessato, appassionato, vivo. Il desiderio che da sempre ci accompagna è quello di “stare e di esserci” in tutti i contesti educativi dove l’azione pedagogica, coadiuvata da tutti gli strumenti a disposizione, raccoglie i suoi frutti. Continuiamo, come più volte abbiamo detto e scritto in questa Rivista, a sporcarci le mani e la testa, a fare esperienze, sperimentazioni, provocazione. Nell’affrontare i temi e gli argomenti che costituiscono il Piano editoriale di questo 2017, l’argomento proposto sulla Robotica educativa è stato accolto con un entusiasmo davvero straordinario ed era atteso dai nostri collaboratori, sempre curiosi ed aperti a nuove esperienze educative. Igor Guida, Direttore della testata on line di Pedagogika, Responsabile ICT di Stripes Coop ed esperto ditecnologia, ha illustrato le tecnologie robotiche e gli apprendimenti che queste ultime sollecitano nei bambini e nelle bambine, nei ragazzi e nelle ragazze, negli studenti che ne fanno esperienza. Dunque, gli lascio subito la parola perché ci introduca in questo nuovo mondo al quale è stato dedicato questo speciale numero monografico. Maria Piacente

Pare che l’idea dell’uomo di dar vita ad oggetti inanimati possa risalire addirittura a qualche migliaio d’anni fa. In Cina ci sono testimonianze a partire dal terzo secolo avanti Cristo; nel libro Trattato del vuoto perfetto (uno dei tre grandi classici taoisti), ad esempio, si narra dell’ingegnere meccanico Yan Shi capace di costruire un automa dalle sembianze umane. O ancora le leggende della mitologia greca del dio Vulcano che avrebbe costruito una schiera di servitori meccanici. Nel 428 a.C., Archita di Taranto (Ἀρχύτας, Archýtas)1, considerato come l’inventore della Meccanica razionale (o meccanica analitica) e il fondatore della Meccanica, si dice abbia inventato diverse apparecchiature meccaniche tra cui la colomba di Archita appunto. Sembra che quest’ultima, se messa su un albero, fosse capace di volare di ramo in ramo. E che dire poi di Leonardo da Vinci? Tra i suoi molti automi possiamo ricordare il cavaliere o meglio ancora il soldato robot2 che, ricostruito in scala 1:1, ha dato prova di funzionare correttamente. 1 https://it.wikipedia.org/wiki/Archita 2  Mario Taddei, I Robot di Leonardo da Vinci - La meccanica e nuovi automi nei codici svelati, Ed. Leonardo3, 2007, Milano

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La passione per l’automazione prima, e la robotica poi, ha dato prova di affascinare dunque l’uomo da lungo tempo fino ad arrivare alla creazione nel 1954 da parte di George Devol di quello che da tutti viene considerato il primo robot realmente programmabile. Adottato infatti nella catena di montaggio della General Motors, è diventato a tutti gli effetti il primo robot industriale ad entrare in funzione, dando il via ad una corsa che non si è ancora arrestata. Questo percorso, in ambito educativo, ci ha condotto negli anni ‘60 a Seymour Papert, che potendo vantare un’esperienza lavorativa con Jean Piaget, si trasferì al MIT per lavorare con un gruppo che si occupava di Intelligenza artificiale. In quegli anni darà vita al LOGO, un linguaggio di programmazione comprensibile ed usabile anche da bambini delle scuole elementari e postulerà l’utilizzo del computer nelle scuole come supporto valido anche per i bambini più piccoli. Il LOGO è orientato alla grafica, alla geometria di base ed alla matematica. È l’antesignano degli strumenti che oggi utilizziamo nella robotica educativa che prendono spunto dalla tartaruga del LOGO, sia fisica che virtuale, che può essere spostata con comandi semplici (avanti, indietro, destra e sinistra indicando anche i gradi di rotazione) e permette di tracciare una linea lungo il proprio cammino o di non farlo, consentendo quindi di realizzare disegni, così come possiede molti comandi per la gestione del testo e per l’elaborazione di dati (operatori di confronto, variabili, cicli, selezioni condizionali). In questo numero monografico abbiamo cercato di mostrare quale sia lo stato dell’arte della robotica educativa, quali i kit robotici presenti sul mercato e come li si può utilizzare in qualità di strumenti didattici, capaci di interagire in campo educativo con ragazzi e ragazze aperti ad una nuova e più complessa visione del mondo. Igor Guida

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Robotica educativa con Arduino Arduino è un mondo intero, non solo uno strumento per costruire robot educativi, ma una vera e propria piattaforma di sviluppo di idee, progetti e prodotti di qualunque tipo. Igor Guida*

Tra le molte tecnologie e prodotti sempre più presenti ormai nel mercato della robotica educativa e che verranno da altri trattati in queste stesse pagine, prediligo ed incentivo sempre quelle che si basano sul Software Libero (Open Source Software) e sull’Open Hardware1. Tra i diversi che soddisfano questi requisiti, trovo di particolare interesse Thymio2 di Mobsya e la piattaforma Arduino3 con particolare riferimento ad Arduino/Genuino UNO. Di Thymio si parlerà già diffusamente in questo dossier di Pedagogika.it, che vanta peraltro un contributo del professore di robotica Francesco Mondada del Politecnico Federale di Losanna (EPFL) - luogo nel quale è stato sviluppato inizialmente il progetto Thymio - e pertanto non ne parlerò oltre, dato che avremo comunque modo di sperimentare diffusamente il suo utilizzo in tutte le attività che svolge la cooperativa Stripes. Per quanto riguarda Arduino, è un mondo intero e dunque, non solo uno strumento per costruire robot educativi, ma una vera e propria piattaforma di sviluppo di idee, progetti e prodotti di qualunque tipo; ma andiamo con ordine. Arduino è un progetto italiano che nasce nel 20054 ed arriva nel giro di pochissimo tempo a fama mondiale soddisfacendo le esigenze di artisti, designer, hobbisti e di chiunque sia interessato a creare oggetti o ambienti interattivi come ad esempio i maker5.

1  Open Source - Software Libero - Open Hardware https://it.wikipedia.org/wiki/Open_ source; https://opensource.org/; https://it.wikipedia.org/wiki/Hardware_libero 2 https://www.thymio.org 3 https://www.arduino.cc/ 4 http://playground.arduino.cc/Italiano/StoriaDiArduino 5 https://it.wikipedia.org/wiki/Maker

Dossier 25


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Arduino viene utilizzato ad esempio per tutto ciò che viene identificato con l’acronimo STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) per “pensare con le mani” o più propriamente fare tinkering e cioè quella cosa che nasce dalla volontà di armeggiare, adoperarsi, darsi da fare con le cose per capirne il funzionamento, creare nuovi oggetti, studiarene le logiche attraverso un’attività dinamica, concreta, stimolante e divertente. L’idea è che imparare concetti della fisica, della matematica e più in generale della tecnologia, non debba necessariamente essere noioso e difficile, ma possa invece essere appunto un’avventura entusiasmante. Il movimento dei tinkerer, ormai diventato corposo a livello mondiale (ad esempio in Italia il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano6 è stato uno dei primi a partire), conta ormai laboratori creativi disseminati un po’ ovunque che spesso con spirito “open source” condividono le loro realizzazioni con una comunità crescente a livello internazionale. Si trovano enormi quantità dunque di siti su internet nei quali vengono presentati i vari progetti, ad esempio, uno molto interessante è questo http://tinkering. exploratorium.edu/projects dove si possono reperire oltre che indicazioni su come costruire robot, anche come e dove cercare materiale di recupero che possa essere utile per realizzare qualcosa di nuovo secondo la logica del D.I.Y. (Do It Yourself ). Arduino, per le proprie caratteristiche, diventa fin dagli esordi nel 2005, lo strumento principe di questa rivoluzione del tinkering, permettendo grazie alla sua semplicità d’uso di interagire con il mondo circostante avvicinando l’informatica agli oggetti presenti nel mondo reale che è oggi sfociato nelle tecnologie IoT (Internet of Things). Diventa così possibile accendere luci, leggere dei valori da termometri, collegare sensori di qualunque tipo e poter operare con l’elettronica anche per chi è totalmente a digiuno di competenze tecniche specifiche. Basandosi su un hardware open source e su software open source si riescono a creare le premesse per un uso estensivo di queste tecnologie rendendole non più solo appannaggio dei tecnici ma condividendole con le persone ed in particolare con i bambini ed i ragazzi che ritrovano in questo modo il contatto con il “com’è fatto” tanto importante per apprendere attraverso l’imitazione. Uno degli aspetti che ha sempre entusiasmato infatti le persone curiose, era in passato la possibilità di aprire, anche rompere gli oggetti per capirne il funzionamento. È sempre stato possibile utilizzare questo approccio fino a quando la miniaturizzazione dell’elettronica ci ha portato in una situazione nella quale era impossibile comprendere il significato di ciò che c’è dentro. Per un bambino che abbia invece la fortuna di fare tinkering, risulterà estremamente chiaro quali sono i componenti in campo ad esempio in un computer, un cellulare o un tablet perché avrà imparato a riconoscere i diversi componenti in gioco e, se anche miniaturizzati non li potrà vedere, avrà una chiara idea di come comunicano tra loro, di “cosa si dicono” e di come lo fanno avendo pertanto un indubbio vantaggio nella comprensione del mondo che li circonda. 6  http://www.museoscienza.org/tinkering-zone/default.asp

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Esempi di robot basati su Arduino Attraverso Arduino forse l’attività più divertente inerente la robotica è proprio quella di autocostruirsi un robot seguendo uno qualunque delle centinaia di risorse presenti su internet, un interessante punto di partenza può essere questo http:// www.makeuseof.com/tag/8-arduino-robots-can-build-less-125/. Se si volesse analizzare qualche soluzione già pronta e disponibile sul mercato si potrebbe pensare ad esempio a Cubetto7, il cui segno distintivo risiede nel fatto che è stato pensato in particolare per i bambini tra i 3 ed i 6 anni anche se nulla osta ad usarlo con quelli più grandi.

Permette di imparare alcuni concetti base del coding8 prima ancora che i bambini imparino a leggere e scrivere. Inoltre possiede un intelligente sistema tattile attraverso il quale viene programmato: a differenza di altri strumenti analoghi, fa si che i bambini possano programmare con le mani invece che attraverso uno schermo. Attraverso una sorta di scatola di legno, i bambini posso scegliere tra 4 diversi elementi colorati ognuno dei quali rappresenta una funziona particolare.

7  https://www.primotoys.com/it/ 8  http://www.tecnicadellascuola.it/item/5949-il-coding-cos-e.html

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È ad esempio possibile scegliere l’elemento giallo per far ruotare di 90° Cubetto e componendo un insieme di questi elementi in maniera consecutiva come in un percorso del gioco dell’oca, Cubetto eseguirà i movimenti programmati. Qualunque selezione dei robot educativi basati su Arduino sarebbe comunque riduttiva vista l’estensione delle soluzioni proposte, sia commerciali che in kit di autocostruzione che sono appunto suggerite da maker e tinker di tutto il mondo, ma per darvi uno spunto per la scoperta di questa incredibile piattaforma posso senz’altro segnalare Sparki9 che rientra tra i robot che si muovono con funzionalità classiche come il disegno, il seguire una riga, evitare gli ostacoli etc; uArm10 che è invece un braccio robotico, altra tipologia interessante di robot educativi; i sempre in piedi Lil Bot11 e Balanduino12 che rientrano invece nella tipologia self-balancing robot; oppure ancora l’economico ma completissimo mBot13 anch’esso appartenente alla categoria su due ruote che vanta però un sistema semplificato di collegamento con i sensori attraverso cavetti di tipo telefonico oltre che una gamma di addendum (led, bracci ed altro) che ne estendono le funzioni. Altra menzione speciale va invece al sito web dell’insegnante di scuola superiore Michele Maffucci14, ricchissima risorsa per chiunque voglia approfondire l’argomento. In particolare presenta nel suo sito delle lezioni da lui indicate come serie EduRobot UNO ed EduRobot DUE entrambe basate su Arduino ed il particolarmente entusiasmante a mio avviso DotBot K15 coadiuvato in questo suo sforzo da Ludovico Russo, dottorando presso il Politecnico di Torino dove si occupa di robotica e formazione. Il progetto è rigorosamente Open Source ed Open Hardware e ha come obiettivo principale l’insegnamento del coding per ogni ordine e grado di istruzione, pensato per la scuola elementare, media superiore ed università. Stanno implementando modalità di programmazione sul modello di Scratch16 software per la programmazione visuale ideato al M.I.T. (Massachusetts Institute of Technology) che è ormai uno standard de facto, soprattutto nella scuola elementare e media (esiste anche la versione Junior per i piccolissimi disponibile come software scaricabile gratuitamente sui tablet) che quindi rende considerevolmente più semplice soprattutto ai bambini più piccoli accedere al mondo della programmazione. Arduino nasce con un ambiente di sviluppo software molto semplice scaricabile da https://www.arduino.cc/en/Main/Software attraverso il quale si producono i programmi detti sketch che sono basati sul Processing17. Nel tempo si sono però affiancate diverse altre modalità di programmarlo come ad esempio il già citato 9  http://arcbotics.com/lessons/sparki/ 10  http://ufactory.cc/#!/en/uarm1 11  http://www.lil-bot.com/ 12  http://www.balanduino.net/ 13  http://www.makeblock.com/mbot-v1-1-stem-educational-robot-kit 14  http://www.maffucci.it/ 15  http://www.maffucci.it/2016/10/09/dotbot-k-il-robot-per-i-piu-piccoli-e-non-solo/ 16  https://scratch.mit.edu/ 17  https://processing.org/

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Scratch, Google Blockley18 (i team di sviluppo che stanno dietro a Scratch e Google Blockley stanno ora collaborando attraverso la creazione di Scratch Blocks) e visualino19 (basato su Blockley ed altre tecnologie). Tutti questi ambienti visuali, oltre ad essere imparentati tra loro, condividono la stessa metafora di utilizzo. Si agisce cioè su blocchi logici che vanno riempiti con informazioni che contengono la logica del programma. Pertanto, invece che dover imparare la sintassi di programmazione (passibile quindi di errori di scrittura, punteggiatura o tabulazioni) è possibile operare fin da subito selezionando graficamente “oggetti/blocchi” colorati che rappresentano le azioni che vogliamo fare compiere al nostro robot e/o alla nostra scheda Arduino. Esattamente come con Cubetto che agisce direttamente sul mondo fisico inserendo i blocchi/tasselli con il comportamento che ci interessa, attraverso questi software useremo i blocchi virtuali (rappresentati dalle icone) che si incastreranno tra loro formando programmi funzionanti senza l’esigenza di scrivere direttamente il codice.

In conclusione, vista la sterminata quantità di risorse presenti online ed il numero notevole di volumi scritti su questa piattaforma, è sicuramente possibile tarare progetti di robotica educativa ad ampio spettro basati sull’ottimo ambiente Arduino certi di poter progettare attività nella scuola partendo dall’età prescolare per arrivare fino all’ambito universitario. *Esperto di tecnologia,Vicepresidente e Responsabile area Informatica e Comunicazione di Stripes Coop. Soc. Onlus. É stato tra i fondatori del MiLUG, Milano Linux User Group 18  https://developers.google.com/blockly/ 19  http://www.visualino.net/

Dossier 29


Pedagogika.it/2017/XXI_1/Cultura/Un_villaggio_per_educare

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n.121

DI CHE COSA PARLIAMO

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QUANDO PARLIAMO DI POLITICA "Di cosa parliamo quando parliamo di politica?": dopo la manifestazione nazionale delle donne contro la violenza del 26 novembre, dopo il referendum del 4 dicembre e in vista dello Sciopero Globale delle Donne dell’8 marzo, di un possibile altro voto referendario e di ormai certe imminenti elezioni politiche generali che cosa è Politica per le donne? Che rapporto c’è tra pensiero e pratiche del femminismo e la politica “generale” e istituzionale, tra rappresentanza e soggettività? Mentre gli uomini di ogni parte politica – destra, sinistra, populisti e sovranisti, nostalgici e nuovisti – si scontrano sanguinosamente su formule e date, alleanze e programmi, in un quadro nazionale e mondiale in pieno caos lo abbiamo chiesto a 12 interlocutrici di Leggendaria di età e collocazione diversa nell’ambito della sinistra e del femminismo: Angela Azzaro, Rosi Braidotti, Anna Maria Crispino, Cecilia D’Elia, Alisa Del Re, Luciana Di Mauro, Franca Fossati, Cristina Obber, Maria Pia Pizzolante, Bia Sarasini, Giorgia Serughetti, Marina Terragni. Le loro risposte nello “Speciale”, ma in Primopiano trovate – tra le altre - Paola Masino, Maria Pia Daiele, Giulia Caministo,

Flannery O’Connor, Virginia Woolf. E scrittrici dal Messico e dai Balcani, testi sul lavoro e sulla migrazione, sulle costituenti e le pratiche che valorizzano vita e imprese.

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Giocare a pensare

Metodi e tecnologie per l’uso educativo e didattico dei robot Università degli Studi di Milano-Bicocca

20 Maggio 2017

http://www.formazione.unimib.it/eventi/ I robot vengono sempre più spesso utilizzati come strumenti didattici nei servizi per l’infanzia, nelle scuole e in contesti extrascolastici per lo sviluppo di conoscenze, abilità, competenze disciplinari e trasversali e per la costruzione di ambienti educativi inclusivi. È perciò sempre più importante riflettere sulla natura degli apprendimenti sollecitati dalle esperienze di robotica educativa, sulle metodologie di progettazione e valutazione didattica e sulle tecnologie robotiche in grado di facilitare l’apprendimento e l’inclusione. Il Convegno – della durata di un giorno – si propone come momento di incontro e di scambio tra ricercatori, insegnanti, formatori e operatori socio-educativi impegnati a vario titolo e con diverse competenze di sfondo (pedagogiche, psicologiche, informatiche, robotiche, filosofiche, antropologiche, sociologiche) in questa area di ricerca. Comprenderà interventi di ricerca e resoconti di esperienze. Vuoi presentare un abstract? La partecipazione è gratuita. È necessario registrarsi e compilare un abstract secondo le linee guida indicate nella pagina dedicata al Convegno visitabile a partire dal sito http://www.formazione.unimib. it/eventi/). Vuoi partecipare senza presentare un abstract? La partecipazione è gratuita. È necessario registrarsi compilando il modulo presente sul sito web del Convegno, selezionando l’opzione “Voglio partecipare ai lavori del convegno senza essere relatore”. Sede Il Convegno avrà luogo presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Farà parte di un’ampia rete di iniziative (attività di ricerca, eventi pubblici, laboratori nelle scuole, corsi di formazione per insegnanti) che il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa” e il Laboratorio di Robotica per le Scienze Cognitive e Sociali dell’Università di Milano-Bicocca organizzano da anni su temi legati alla robotica educativa. Comitato organizzatore Edoardo Datteri (edoardo.datteri@unimib.it), Luisa Zecca (luisa.zecca@unimib.it), Gilda Bozzi (bozzigilda@gmail.com) ISBN 978-88-88952-29-1

9 788888 952291


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