San Zeno è di tutti - CC 28 luglio 2011 Proposta nuove fasce isee

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Consiglio Comunale del 28 luglio 2011 Punto all’o.d.g N.2 ESAME ED APPROVAZIONE DEL PIANO DIRITTO ALLO STUDIO ANNO SCOLASTICO 2011-2012

PROPOSTA DI MODIFICA DELLE FASCE ISEE La logica di equità che porta alla costituzione delle fasce ISEE, si deve tradurre in aiuto per le famiglie numerose e per quelle a più basso reddito, maggiormente in difficoltà. Ora se il concetto di difficoltà può essere anche interpretato in molti modi, limitandoci alla difficoltà economica, cioè a quella legata al reddito, crediamo si possa tranquillamente concordare che una famiglia con un indicatore inferiore ai 6.500€, o addirittura pari a zero, si possa collocare nelle fascia di povertà o povertà estrema. Non è per noi concepibile prevedere, in questi casi, costi per le famiglie. Se lo si è fatto considerando le medie delle dichiarazioni dei redditi degli italiani – nelle quali, probabilmente, nella fascia esente ci si potrebbero trovare, imprenditori, ristoratori, medici, gioiellieri, ecc ecc, - lo consideriamo un doppio errore. Non si possono penalizzare quanti sono in difficoltà perché ci sono persone disoneste che truffano lo Stato doppiamente: con l’evasione fiscale e con la fruizione di servizi a tariffe agevolate. Noi crediamo sia ora di dire BASTA! Si preveda per gli utenti della prima fascia un controllo automatico delle dichiarazioni – magari attraverso l’istituzione delle Commissioni Tributarie - mentre per le successive si facciano verifiche a campione. Partendo da queste considerazioni, andremo a proporre una nuova griglia per le fasce ISEE. La nostra riflessione in merito alle fasce ISEE prende spunto da quanto accaduto alla Scuola Materna Regina Margherita. Dal momento che vi è stato un calo nelle iscrizioni, con circa 17 bambini in meno, per mantenere lo standard qualitativo della scuola, il numero di sezioni ed il numero di dipendenti dello scorso anno, si è deciso di istituire una nuova fascia ISEE: se lo scorso anno l’ultima fascia era quella oltre i 12.000,00€ di indicatore, ora viene prevista una fascia per chi ha un indicatore oltre i 20.000,00€, che si vedrà aumentata la retta da 100,00€ a 130,00€. La logica sottesa alla decisione, ed enunciata dal presidente Carbone, di per sé non fa una grinza: per mantenere gli standard della scuola si chiede un contributo ulteriore (in pratica, si alza la retta) a chi ha maggiore disponibilità. Come dicevamo, ragionamento di per sé condivisibile. Si possono però fare alcune considerazioni in merito. Lo scorso anno il comune ha diminuito il contributo ordinario di 20.000,00€ (a proposito del quale, assessore De Carlo, vorremmo sapere come sono andate realmente le cose, la verità: l’anno scorso, in fase di presentazione del piano di diritto allo studio, come verbalizzato puntualmente e precisamente dal dottor Moschella, allora segretario comunale, lei sottolineava “che sono stati richiesti dal PRESIDENTE del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, quale contributo ordinario, 20.000,00 euro in meno rispetto agli anni precedenti” aggiungendo, come elogio al presidente, che ciò rileva il grado di buona amministrazione da parte del nuovo CDA”; peccato che, nel corso dell’ultima riunione con i genitori, lo stesso presidente Carbone ha affermato DI ESSERSI BATTUTO COME UN LEONE PER SCONGIURARE QUEL TAGLIO: qualcosa non va, una delle due affermazioni non corrisponde al vero, E’ EVIDENTE CHE QUALCUNO MENTA, quindi gradiremmo sapere da lei, stasera, COME SONO ANDATE VERAMENNTE LE COSE!!!).

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Tornando al nostro ragionamento, stavamo dicendo che, lo scorso anno il comune ha diminuito il contributo ordinario di 20.000,00€; ipotizzando che i 17 bimbi iscritti in meno quest’anno, ricadessero tutti nella fascia più alta, alla scuola verrebbero a mancare circa 17.000,00€ (100,00€ retta X 17 bambini = 1.700,00€ X 10 mesi = 17.000,00€). Basterebbe allora che il comune ripristinasse (e nemmeno in toto) la parte di contributo tagliata lo scorso anno – e per un comune con un avanzo di bilancio di oltre un milione di euro non dovrebbe essere proibitivo… - che non ci sarebbe bisogno di istituire una nuova fascia ISEE ed aggravare i costi per i genitori. Dove sta, però, il vero punto di maggiore debolezza della logica “chiediamo di più a chi ha di più legata alle fasce ISEE da voi previste e che noi, per correggerne le storture, proponiamo di modificare? Nel corso dell’assemblea con i genitori degli alunni della scuola materna, il presidente Carbone ha affermato che l’80% delle famiglie degli alunni ricade nella fascia massima! Un dato di questo tipo dovrebbe far riflettere; è la dimostrazione lampante che le fasce ISEE da voi proposte sono strutturate male, sotto due punti di vista: primo perché se per le fasce basse c’è una adeguata suddivisione, per le fasce alte questa non è stata prevista, facendo ricadere la maggior parte delle persone nel calderone della fascia più alta, dove si paga il massimo; secondo, correlato al primo punto, nella fascia alta finiscono, pagando la stessa retta, sia coloro che hanno un indicatore ISEE prossimo alla soglia inferiore, sia coloro che hanno indicatori molto più alti: prendendo le fasce dello scorso anno, pagavano la stessa retta sia coloro che avevano un indicatore ISEE di 12.000,00€ che quanti, ipoteticamente, avessero avuto un indicatore ISEE di 100.000,00€; paradossale, oltre che sommamente iniquo! Ed in questa condizione, ricordiamolo, era l’80% delle famiglie. La teoria tributaria insegna come, per avvicinarsi ad una tassazione quanto più possibile corretta ed equa, è necessario suddividere la platea dei contribuenti nel numero più elevato possibile di scaglioni di reddito. Noi, nel rimodulare le fasce ISEE, ci siamo mossi in questa direzione, ampliando la suddivisione delle fasce anche per i redditi maggiori, applicando il giusto principio “chiedere di più a chi ha maggiori disponibilità” ed aumentando il tasso di equità. Le fasce ISEE che andiamo a proporre, inoltre, sono state predisposte dopo aver valutato alcune simulazioni di reddito e in considerazione della premessa fatta all’inizio, ovvero che questa è per noi un’occasione per sostenere l’istituzione principale della nostra società: la famiglia, con particolare attenzione alle famiglie numerose e oggi in difficoltà a causa della crisi economica. I tagli effettuati lo scorso anno, vanno restituiti agli utenti attraverso la diminuzione delle tariffe. NUOVE FASCIE ISEE FINANZIATE CON I 24.000€ TAGLIATI NEL 2010 PER I SERVIZI SCOLASTICI E I 57.927 € TAGLIATI NEL 2010 NEI SERVIZI SOCIALI FASCIA

INDICATORI

QUOTA PASTO

MENSILE SCUOLA BUS

MENSILE PRE SCUOLA

RETTE MATERNA

1 2 3 4 5 6 7 8 9

fino a 7.000 da 7.001 a 10.000 da 10.001 a 13.000 da 13.001 a 16.000 da 16.001 a 19.000 da 19.001 a 21.000 da 21.001 a 23.000 da 23.001 a 28.000 Oltre 28.000

0 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 3.50 4.00 4.50

0 9 11 13 15 20 25 30 35

0 5 6 7 9 10 11 12 15

0 15 35 55 75 100 110 120 130

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Nel caso di più figli iscritti alla mensa dal secondo in poi si avrà uno sconto pari al 50% della corrispondente tariffa, indipendentemente dalla fascia a cui appartiene. Evidenziamo particolarmente questo punto, per noi imprescindibile. Ancora una volta, infatti, nel piano abbiamo dovuto rilevare l’anomalia relativamente allo sconto del 30% su rette e tariffe previsto per coloro che hanno 2 o più figli. Nonostante quanto da noi affermato lo scorso anno a proposito di questa iniqua previsione, ancora chi ha due o più figli e ricade nelle fasce ISEE 4-5-6, ovvero quelle di coloro che hanno redditi più alti, può avvalersi dello sconto del 30%, mentre coloro che, pur avendo sempre 2 o più figli, ricadono nelle fasce 1-2-3, ovvero quelle dei redditi bassi o medio bassi, non hanno diritto ad alcuno sconto in quanto già beneficiari di quote ridotte. Nella logica della maggioranza, non c’è da stupirsi, del resto lo scorso anno l’assessore De Carlo, su nostra precisa domanda, affermò che tale misura corrispondeva ad una precisa volontà dell’amministrazione. Noi la pensiamo in maniera diametralmente opposta: al di là della misura veramente iniqua, al limite dell’odioso, come si fa a definire “beneficio” una quota ridotta a cui si accede per via dell’aver un reddito particolarmente basso? Come si fa a non capire che questo “beneficio” è dato solo perché chi risiede nelle fasce 1-23- dispone di minori risorse rispetto a chi ricade nelle fasce 4-5-6 ed è quindi giusto che paghi meno, non è un favore, non è un privilegio, ma equità e giustizia sociale? Ci pare chiaro, ma evidentemente non ai membri della maggioranza, che, al di là del reddito, sia chi ha disponibilità di reddito sia chi non ne ha, ha sempre due o più figli a cui provvedere. E’ vero che quelle famiglie già pagano poco, ma hanno anche redditi bassi (in alcuni casi particolarmente bassi) e, quindi, quello che può sembrare poco in valore assoluto, può essere tanto. Non bisogna considerare il valore assoluto ma quello relativo e questo concetto ci dice che, relativamente alle risorse disponibili, il fatto di avere 2 o più figli incide ed aumenta il carico sulle famiglie a basso reddito in maniera proporzionalmente maggiore rispetto alle famiglie che rientrano nelle ultime fasce e quindi è giusto ed equo riconoscere uno sconto anche a chi è ricompreso nella 1°, 2° e 3° fascia ISEE ed avendo meno reddito disponibile, avrebbe, a maggior ragione, più bisogno di poter accedere allo sconto, rispetto a quanti hanno più risorse! Bisogna inoltre considerare che, facendo due calcoli, non è difficile dimostrare che può accadere che, per via di questa maldestra previsione, persone con 2 o più figli che ricadono nella 4° o 5° fascia ISEE, paghino meno di chi sta nella fascia inferiore! Da ultimo, proponiamo che, nei casi in cui uno dei genitori abbia perso il posto di lavoro o sia in cassa integrazione a zero ore, le tariffe corrispondenti alla fascia ISEE predeterminata con il reddito 2010, vengano dimezzate. I consiglieri della lista civica “San Zeno è di tutti”

Fabio Odelli

Tiziana Cantoni

Fabrizio Molteni

Roberto Montini

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Sandro Bontempi


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