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La nostra identità come Chiesa (Appunti per un documento da usarsi per la presentazione della nostra Chiesa)

La base di ciò in cui crediamo "Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia" (2 Timoteo 3:16). La Bibbia è la Parola che Dio rivolge all'umanità. Iddio è fondamentalmente autore della Bibbia e quindi soltanto la Bibbia e nella sua interezza, è la base di tutto ciò in cui crediamo. Dio soltanto può dirci in che cosa e come dobbiamo credere ed ubbidirgli. Questo Egli lo realizza nella Bibbia. Le nostre vite, famiglie, chiese e società devono quindi essere edificate sulla base della Bibbia. Qualsiasi altra fondamento su cui edificare è instabile ed inaffidabile. base è invenzione umana e non riceve la benedizione di Dio, anzi, come disse Gesù, "sarà paragonato ad un uomo stolto, che ha edificato la sua casa sulla sabbia" (Matteo 7:26). Di conseguenza, anche il nome della nostra chiesa deve riflettere questa fede.

Siamo una Chiesa riformata "Carissimi, anche se avevo una grande premura di scrivervi circa la nostra comune salvezza, sono stato obbligato a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa una volta per sempre ai santi" (Giuda 3). "Guardate che nessuno vi faccia sua preda con la filosofia e con vano inganno, secondo la tradizione degli uomini, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo" (Colossesi 2:8). Noi intendiamo attenerci alla fede cristiana come è stata originalmente trasmessa e vissuta dagli Apostoli di Cristo, la Chiesa del Nuovo Testamento, quella riflessa dagli scrittori dei primi secoli dell'era cristiana e, più recentemente, com'è stata riaffermata dalla Riforma protestante del XVI e XVII secolo soprattutto nell'ambito diciò che è stato definito Calvinismo. Il termine "riformato" deriva dal proposito di quest'ultima di riformare (purificare) la chiesa, come si era sviluppata fino a quel tempo, dagli errori e dalle superstizioni umane, da quegli sviluppi che deviano dai principi chiaramente e una volta per sempre stabiliti dalle Sacre Scritture e che alterano e spesso stravolgono ciò che il Signore ha comandato alla Sua Chiesa. Questi propositi ed il loro retaggio rimangono validi anche oggi. Oggi, infatti, è necessario continuare a vigilare ed a combattere affinché nessuno ci inganni con ragionamenti falsi e maliziosi che sono frutto di una mentalità umana o che provengono degli spiriti che dominano questo mondo, i quali non sono pensieri che vengono da Cristo. In diverse fasi della sua storia secolare, la Chiesa cristiana ha ritenuto necessario fissare in forma chiara e sistematica i principi di fede e condotta insegnati dalla Bibbia contrapponendoli agli insegnamenti errati proposti dal mondo. Si tratta dei Credo o "Simboli della fede", e delle Confessioni di fede stilati per aiutare ogni generazione di discernere ciò che è conforme alle Sacre Scritture da ciò che è loro estraneo. La nostra identità come chiesa, p. 1 di 6


I Credo conformi all'insegnamento biblico a cui ci atteniamo, sono il Credo apostolico, il Credo niceno, ed il Credo atanasiano composti nel II e nel III secolo. Riconosciamo pure aderenti all'insegnamento biblico ed autorevoli: i Canoni di Westminster (Confessione di fede, catechismi e direttori) scritti nel 1647 e le altre confessioni storiche della fede riformata, come la Confessione belga, il Catechismo di Heidelberg e i Canoni di Dordrecht (Questi ultimi sono detti "Le tre formule di unità"). Questi scritti per noi non hanno autorità primaria, ma solo secondaria, in dipendenza dalla Bibbia.

Siamo una Chiesa presbiteriana "Da Mileto mandò ad Efeso a far chiamare gli anziani (i presbiteri) della chiesa (...) Badate dunque a voi stessi e a tutto il gregge in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi (sovrintendenti o pastori), per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata col proprio sangue" (Atti 20:17,28). "Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando, perché ciò non vi sarebbe di alcun vantaggio" (Ebrei 13:17). Ciascuna delle chiese locali è governata da Gesù Cristo attraverso i suoi legittimi responsabili (chiamati nel Nuovo Testamento presbiteri) composti da pastori e anziani. Non si tratta di una forma di governo "secondo la tradizione degli uomini" né è il "governo d'un sol uomo". La loro unica autorità è quella di annunciare e applicare la Parola di Dio. Essi, infatti, non hanno alcuna autorità se non nei limiti di ciò che la Bibbia prescrive. Sottomettersi a loro equivale, così, sottomettersi al Signore, dato che è sottomettersi alla Sua Parola. Gli anziani ed i pastori sono consacrati (ordinati) con l'approvazione dei membri della chiesa locale. A loro volta essi sono in sottomissione a Cristo attraverso la loro sottomissione ad un "Presbiterio" (un corpo di rappresentanti da ciascuna chiesa locale). Quelle differenze e problemi che i membri delle chiese locali non possono risolvere con i loro responsabili possono essere portate all'organismo superiore, il Presbiterio, facendo appello ad esso.

Essere membri della Chiesa "...il Signore aggiungeva alla chiesa ogni giorno coloro che erano salvati" (Atti 2:47); "...così noi, che siamo molti, siamo un medesimo corpo in Cristo, e ciascuno siamo membra l'uno dell'altro" (Romani 12:5). La Bibbia insegna che quando una persona giunge alla salvezza in Cristo, diventa membro del corpo di Cristo. Il corpo di Cristo, però, non è solo un'entità "ideale" ed astratta, ma prende necessariamente forma in una comunità cristiana locale. Laddove è possibile, ogni cristiano ha il preciso dovere di rapportarsi con altri cristiani e diventare membro di una comunità cristiana locale fedele all'insegnamento delle Sacre Scritture. E' infatti nell'ambito di una comunità cristiana che normalmente il cristiano è chiamato a crescere nella fede e serve il Suo Signore in sinergia con altri cristiani. Usiamo qui l'espressione "una comunità cristiana locale fedele all'insegnamento delle Sacre Scritture" perché non tutte le comunità che si dicono cristiane oggi danno la garanzia di rispondere La nostra identità come chiesa, p. 2 di 6


ai segni caratteristici di una vera vera chiesa: 1) Una chiesa che predica tutta la volontà rivelata di Dio ["tutto il consiglio di Dio" (Atti 20:27)]. 2) Una chiesa che amministra rettamente i sacramenti (Battesimo e Cena del Signore). 3) Una chiesa il cui ordinamento rispetta la disciplina prescritta dalle Sacre Scritture. Cristo governa la Sua Chiesa con la Sua Parola in questi modi, chiamando ogni suo membro all'ubbidienza ed alla disciplina. Purtroppo, cercando di compiacere la gente più che il Signore, molte chiese oggi si sono allontanate da questi principi (i segni che caratterizzano una chiesa autentica) e, diventando così infedeli al Signore, hanno causato a sé stesse innumerevoli problemi che avrebbero potuto evitare se si fossero attenute a ciò che il Signore prescrive. Proprio come Gesù accoglieva i bambini e li benediceva (Matteo 19:13-15) dichiarando così che dovessero essere inclusi nella Sua Chiesa, così è coerente con l'insegnamento biblico che della Chiesa diventino membri intere famiglie, non soltanto singoli individui. Naturalmente anche le persone sole ne sono benvenute. Crediamo però che siano legittimamente membri di Chiesa genitori credenti insieme ai loro figli. La Chiesa, infatti, è chiamata a prendersi cura di persone di ogni età e condizione. "Poiché la promessa è per voi e per i vostri figli e per tutti coloro che sono lontani, per quanti il Signore Dio nostro ne chiamerà" (Atti 2:39). "Ho battezzato anche la famiglia di Stefana" (1 Corinzi 1:16). "...dopo essere stata battezzata con la sua famiglia, ci pregò dicendo..." (Atti 16:15).

La costituzione della Chiesa "...ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine" (1 Corinzi 14:40). La Bibbia insegna la Chiesa deve fare ogni cosa con decoro (dignità) e con ordine. Ecco perché essa pure deve avere un suo regolamento interno (condiviso dai suoi membri e in armonia con le Sacre Scritture) che ordini la sua struttura legale ed amministrativa che tutti coloro che ne fanno parte sono chiamati a rispettare. E' pure importante che la chiesa abbia un patto reciproco condiviso dai suoi membri. Questo patto è una dichiarazione del nostro comune impegno ad ubbidire a Dio ed alla Sua Parola in ogni parte della nostra vita e nei nostri rapporti l'uno con l'altro.

Il culto nella Chiesa "Il primo giorno della settimana, essendosi i discepoli radunati per rompere il pane..." (Atti 20:7); "E consideriamo gli uni gli altri, per incitarci ad amore e a buone opere, non abbandonando il radunarsi assieme di noi come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno" (Ebrei 10:24,25). Iddio ci insegna nella Bibbia come sia necessario riservare un giorno alla settimana per il culto comunitario. Dobbiamo rendergli culto nel Giorno del Signore (la Domenica), il Sabbath del Nuovo Testamento, e poi servirlo con il nostro lavoro i sei giorni successivi. Dato che il nostro culto è basato su ciò che Dio ci ha espressamente comandato [il "principio regolatore del culto"], esso è molto semplice. Al centro del culto vi è la predicazione della Parola di La nostra identità come chiesa, p. 3 di 6


Dio (lettura ed esposizione dell'insegnamento biblico). Anche oggi Dio ci parla. Tutto ciò che facciamo prima della predicazione (il sermone) è prepararci ad ascoltare Dio, e tutto ciò che facciamo dopo di esso deve essere la nostra risposta a quanto abbiamo udito. Nel culto cantiamo solo i Salmi e quegli inni che rispecchiano fedelmente le verità espresse dalla Bibbia. Il culto riflette il patto che Dio ha stabilito con noi - Egli ci parla e noi rispondiamo. Questa struttura di patto (anche detta federale) coinvolge l'intera famiglia. Ecco perché nel culto è necessario coinvolgere le famiglie intere, persone di ogni età, inclusi i bambini che, fin da piccoli devono essere educati ad apprezzare e partecipare regolarmente al culto comunitario.

La missione della Chiesa "Poi disse loro: «Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo a ogni creatura" (Marco 16:15); "Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente. Amen»" (Matteo 28:19,20). Il Signore intende salvare gente di ogni nazione. Egli ha quindi dato alla Sua Chiesa il mandato di diffondere l'Evangelo della salvezza ad ogni tipo di persone. Ecco perché parte dell'opera della Chiesa cristiana locale è quella di diffondere il messaggio cristiano nel Suo ambiente ed adoperarsi affinché sia diffuso in tutto il mondo attraverso l'opera missionaria.

I principi della nostra Chiesa La Riforma protestante ha condensato i principi informatori del suo messaggio in un triplice slogan: Sola Scriptura, Sola Grazia, Sola Fides, cioè Solo la Bibbia, Solo la Grazia e Solo la fede.

Sola Scriptura - Soltanto la Bibbia "...sin da bambino hai conosciuto le sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesù" (2Timoteo 3:15). Sebbene Dio si sia fatto conoscere in molti modi attraverso la creazione, Egli ha scelto di rivelarci la via della salvezza oggi attraverso lo Spirito Santo che ci parla solo attraverso le Sacre Scritture. La salvezza si fonda solo sulle promesse di Dio, non sulla sincerità delle nostre persuasioni, sui nostri sentimenti o speranze. Queste promesse ci sono date solo nella Bibbia.

Sola Gratia - Soltanto la Grazia "Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio" (Efesini 2:8). Secondo la Bibbia noi siamo salvati per grazia. Dio ci libera dalle fatali conseguenze dei nostri peccati accordandoci, soltanto per la Sua generosità ed il Suo amore, la grazia della salvezza. Essa non è risultato dei nostri futili sforzi, non è il risultato dei nostri presunti meriti. La salvezza, dal principio alla fine, è solo opera sovrana di Dio. Oggi molti ritengono che la grazia sia qualcosa che si ottiene da Dio "a condizione che" si faccia questo o quest'altro, come se Dio, prima di concederci la Sua grazia, aspettasse che noi facessimo "il primo passo". Altri ritengono che la grazia sia qualcosa che Dio ci infonderebbe quando La nostra identità come chiesa, p. 4 di 6


partecipiamo a qualche cerimonia religiosa. La Bibbia, però, ci insegna che la grazia è come nascere. Noi non possiamo dare alcun contributo alla nostra propria nascita! "...a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio" (Giovanni 1:12,13).

Sola fides - Solo la fede "Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio" (Efesini 2:8). Secondo la Bibbia, la vera fede, come la grazia, è un dono di Dio. E' lo Spirito Santo che impartisce la fede attraverso la predicazione della Parola di Dio (Romani 10:15-18; 1 Corinzi 1:18,21). Proprio perché la fede è un dono della grazia di Dio, non è qualcosa che noi si possa generare da soli. Di fatto la Bibbia dice che Gesù Cristo è "autore e compitore della nostra fede" (Ebrei 12:2). Dobbiamo avere fede, ma essa non proviene da noi, ci è data dalla grazia di Dio. Inoltre noi non possiamo aggiungere aquesto dono della fede alcuna nostra opera. E' solo per fede: "...non per opere, perché nessuno si glori" (Efesini 2:9). La vera fede, infine, non è mai oziosa, ma sempre produttiva: "la fede che opera mediante l'amore" (Galati 5:6).

Profilo teologico (1) Calvinismo coerente. Sosteniamo la piena autorità delle Sacre Scritture dell'Antico e del Nuovo Testamento come espressa dalla Confessione di fede di Westminster, la Confessione di fede belga, i Canoni di Dort, il Catechismo di Heidelberg, la Confessione di fede elvetica posteriore e la fede riformata biblica storica, incluse tutte le sue implicazioni sociali. "Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l'uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera" (2 Timoteo 3:16,17). (2) La concezione biblica del mondo e della vita. Sosteniamo la concezione complessiva del mondo e della vita com'è derivata dalla dottrina riformata scritturale. Crediamo che la Bibbia sia autorevole in tutto ciò di cui parla e che essa parli (esplicitamente o per buona e necessaria deduzione) di ogni cosa - inclusa la teologia, la filosofia, la politica, l'economia, la letteratura, le arti e tutto il resto. E' così che la Bibbia è fondamento di ogni conoscenza. La Bibbia fornisce il quadro rispetto al quale ogni questione deve essere analizzata, valutata e compresa. "...perché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti in Dio a distruggere le fortezze, affinché distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all'ubbidienza di Cristo" (2 Corinzi 10:4,5). (3) L'ottimismo dell'Evangelo. Crediamo nel successo ultimo che riporterà l'Evangelo della grazia sovrana di Dio su tutto ciò che vi si oppone. Crediamo che questa verità possa e debba fare differenza in ogni area della vita, e che la teologia fondata sulla Bibbia sia il solo fondamento appropriato sul quale ogni altra disciplina debba essere propriamente compresa. "Io altresì ti dico, che tu sei Pietro, e sopra questa roccia io edificherò la mia chiesa e le porte dell'inferno non la potranno vincere" (Matteo 16:18). (4) Etica teistica. Teniamo in alta considerazione la Legge morale biblica di Dio come contenuta nell'Antico e nel Nuovo Testamento, laddove non sia alterata dall'avvento di Gesù Cristo secondo la La nostra identità come chiesa, p. 5 di 6


rivelazione del Nuovo Testamento. L'intera Bibbia stabilisce i criteri secondo i quali vanno regolati i rapporti familiari, ecclesiastici e socio-politico. "Annulliamo noi dunque la legge mediante la fede? CosĂŹ non sia, anzi stabiliamo la legge" (Romani 3:31).

La nostra identitĂ come chiesa, p. 6 di 6


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