Via Vai Magazine - Inserto Speciale Nuovo Ospedale Santorso

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nuovo ospedale alto vicentino: la parola ai sindaci Sindaco di Thiene MARIA RITA BUSETTI Ormai a buon punto per quanto riguarda l’aspetto urbanistico e in fase di completamento del trasloco, ora si affronta la fase più importante per il nuovo ospedale unico dell’Alto Vicentino situato a Santorso: l’uso della struttura. Si tratta di un progetto voluto e condiviso da tutti i sindaci dell’area, che hanno lavorato insieme e con il coordinamento dell’Ulss 4 per arrivare alla realizzazione concreta sul territorio di un ospedale altamente tecnologico e caratterizzato dai più moderni standard sanitari. Adesso è fondamentale il rapporto che deve nascere tra la struttura e i cittadini dell’Alto Vicentino che ne usufruiranno. Un rapporto che i sindaci dovranno seguire con estrema attenzione, perchè così come è stato importante l’impatto dell’opera sul territorio, è altrettanto importante quello

con i cittadini, che dovrà essere positivo fin dall’inizio. Questo è l’ospedale del futuro. Un ospedale ad alta tecnologia, fortemente innovativo anche dal punto di vista organizzativo e assistenziale. Che si fonda su un modello moderno di sanità, che risponde per livelli diversi a seconda delle condizioni di gravità del paziente e quindi offre la possibilità di utilizzare al meglio le risorse disponibili. Sarà proprio il paziente al centro della struttura, a cui sarà garantito un percorso di cura personalizzato. E’ finita un’epoca. Quella del sistema tradizionale sanitario e dei vecchi ospedali, il Boldrini e il De Lellis, che diventeranno distretti e continueranno comunque ad operare sul territorio a servizio dei cittadini, coordinati con il nuovo ospedale in un moderno sistema integrato socio-sanitario di cura. Quello che abbiamo tanto aspettato ora è operativo. E noi ci crediamo, come sindaci e come amministratori. Abbiamo ricevuto il testimone dai sindaci che ci hanno preceduto. Alcuni sono cambiati, altri invece stanno continuando un percorso già avviato da tempo.

E’ nel nostro ruolo oggi di amministratori dell’Alto Vicentino, lavorando come sempre in modo coordinato e nella massima condivisione, quello di farci “mediatori intelligenti” tra i cittadini e i servizi fondamentali, come può essere proprio il nuovo ospedale di Santorso. Quando si cambia e si affronta un percorso nuovo, come questo, è possibile che ci siano dubbi e perplessità e i sindaci dovranno essere e diventare il tramite, a disposizione di tutti i cittadini, per avvicinare il nuovo ospedale al territorio. Nell’auspicio di un futuro di salute per tutti e nella certezza che, in caso di necessità, la struttura saprà offrire il massimo dell’eccellenza.

Sindaco di Schio LUIGI DALLA VIA Per i cittadini dell’Alto Vicentino l’apertura del nuovo ospedale per acuti rappre-

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senta un momento di cambiamento. Spostare dei servizi significa infatti cambiare abitudini e punti di riferimento. E questo è ancor più vero quando si parla di salute. Per questo è importante accompagnare questa fase con un’ampia informazione: cosa che queste pagine fanno con puntualità. Mentre scrivo, l’ospedale di Santorso sta entrando in funzione, i reparti da Schio sono stati trasferiti e prossimamente lo saranno quelli di Thiene. E’ indubbiamente una fase complessa che con gli altri componenti della Conferenza dei Sindaci sto seguendo con grande attenzione. E non possiamo nasconderci che purtroppo sembrano emergere alcuni dei timori che, con altri, avevo manifestato a suo tempo. E’ di questi giorni la notizia dei parcheggi a pagamento che ha richiamato la preoccupazione di quanto e come peseranno i costi del project financing attivato per la realizzazione della nuova struttura. Con i sindaci del territorio sono pronto a fare la mia parte, per quanto mi compete, e chiedo alla Regione e alla Direzione dell’Ulss di fare altrettanto. Chi ha scelto questo progetto e la strada del project financing deve ora garantire ai cittadini che i canoni “da pagare” ai privati non riducano la qualità o aumentino i costi dei servizi. E deve dare attuazione in maniera prioritaria al piano di potenziamento della sanità territoriale, che deve diventare operativo il prima possibile, così come definito nel 2008 e confermato di recente con un documento. Potenziare il sistema dei servizi diffusi è un’esigenza indispensabile. Solo così infatti il modello può funzionare: attorno all’ospedale di Santorso, ci deve essere un’articolata rete di servizi di cui fanno parte il sistema dei medici di base e i distretti potenziati negli ex ospedali di Schio e di Thiene. Questi saranno punti di riferimento per i servizi d’uso quotidiano (distretto sanitario, poliambulatori, punto prelievi, punto di raccolta sangue, radiologia, diabetologia e altri) e per la presenza in particolare dell’ospedale di comunità che garantirà continuità di assistenza per le post acuzie. Solo all’interno di questo modello l’ospedale di Santorso potrà lavorare al meglio e si potrà assicurare un sistema sanitario di qualità, efficiente, con servizi diffusi e facilmente accessibili. Il sistema che la nostra salute si merita. Un “grazie” va a ai tanti dipendenti e operatori dell’Ulss che con impegno e disponibilità stanno lavorando per guidare al meglio questa complessa fase di passaggio, aiutando i cittadini ad orientarsi nel nuovo sistema.


L’ospedale

È stato concepito a misura d’uomo, come ‘amico’. Da qui l’attenzione all’impatto ambientale e all’armonia con l’ambiente che lo circonda. A differenza degli altri ospedali esistenti non è particolarmente sviluppato in altezza, consentendo in tal modo un modesto impatto sul territorio. La struttura ospedaliera occupa la parte centrale dell’area ed è costituita da tre corpi di fabbrica a prevalente sviluppo orizzontale e ad altezza contenuta, 3 piani fuori terra, fortemente integrata nel paesaggio con particolare attenzione all’ecocompatibilità e alla sostenibilità. I corpi di fabbrica si distendono assecondando l’andamento del terreno. Possiamo immaginarli come dita di una mano che si sviluppano nella pianura, quasi a connotare fisicamente l’integrazione e la fusione con il territorio, ed evidenziandone, nell’andamento architettonico, la funzione e l’appartenenza alla collettività. La leggera pendenza del terreno consente di realizzare spazi e locali completamente esposti alla luce naturale, anche quelli seminterrati, e – grazie a corti interne piantumate con tipologie di arbusti vari – evoca l’immagine di serenità ed armonia anche negli ambienti interni che bene


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L’INGRESSO all’OSPEDALE Dalla rotonda che è posta lungo la diagonale della Provinciale si accede facilmente all’entrata dell’ospedale, mediante una rotatoria che conduce ai parcheggi. Il primo parcheggio accoglie il maggior numero di posti auto e permette l’accesso all’entrata principale. Alla hall dell’ingresso principale, situata al primo piano, si entra tramite scalinata oppure utilizzando una rampa progettata per poter accedervi facilmente e senza barriere architettoniche; può essere usata dalle mamme con le carrozzine o dai pazienti con problemi di deambulazione. Il secondo parcheggio si raggiunge tenendo la sinistra; attraverso una strada dedicata si può accedere a un’area di sosta per disabili che permette di far scendere dall’auto il proprio congiunto direttamente al piano terra, rendendo facile anche l’accesso all’ospedale. Da lì, grazie a scale, ascensori e a una scala mobile si arriva all’ingresso principale. Sempre attraverso questa via arriva anche il pullman della linea pubblica che effettua apposita fermata direttamente nel nuovo ospedale, collegandolo con il vecchio ospedale di Thiene e il vecchio ospedale di Schio. Una terza entrata porta direttamente al Pronto Soccorso, dove si può accedere agli interventi degli operatori sanitari in quella che viene chiamata “camera calda”, oppure si può entrare nel pronto soccorso percorrendo un marciapiede, dopo aver posteggiato l’auto in un parcheggio dedicato. L’ospedale inoltre, grazie ai Comuni di Santorso e Schio e nell’ottica di luogo di promozione della salute, dispone di una pista ciclabile per l’accesso alla struttura ospedaliera. Una volta arrivati in ospedale, si può lasciare la bicicletta in appositi spazi.

LA HALL D’INGRESSO La hall d’ingresso accoglie i visitatori che effettuano prestazioni ed attività ambulatoriali oppure che sono in visita al familiare o all’amico ricoverato. Vuol essere un’area di accoglienza, volta a rendere il più possibile “umano” il rapporto con il paziente che

Particolare dell’ingresso al parcheggio Ingresso principale

rimane ospite in ospedale. Tutta la filosofia dell’ospedale è incentrata a far sì che il tempo trascorso non sia un distacco forzato dalla vita quotidiana. Si è cercato dunque di strutturare le attività ospedaliere in modo tale da avvicinarsi il più possibile “vicine” alle attività quotidiane che avvengono a casa. Infatti, come a casa si va a prendere il giornale, si va al bar, si socializza con le persone, anche in ospedale si è voluto ricreare questi ambienti. Ecco dunque il bar con salottini dove poter sedere, aree con negozi a disposizione: parrucchiere, edicola, sportello bancomat. L’ospedale non è più concepito solamente come camera di degenza o posto

letto, tutto l’ospedale è a disposizione del paziente. A partire dall’area dedicata all’accettazione, l’ospedale è strutturato in modo da evitare elementi di distanza, barriere tra chi accoglie e chi arriva. In accettazione ci sono pertanto banconi senza il vetro davanti. Lungo il percorso si trovano dei salottini a disposizione non soltanto come sale d’attesa, come ad esempio nell’area antistante il CUP, ma anche dei visitatori e dei pazienti che potranno passeggiare di sera fermandosi nei luoghi a loro funzionali per poter sedere, parlare e socializzarsi.

Tutta la filosofia dell’ospedale è incentrata a far si che il tempo trascorso in esso non sia un distacco forzato dalla vita quotidiana


l’ospedale in numeri

Totem Informativo

IL SISTEMA DI INFORMAZIONI All’entrata dell’ospedale il visitatore ha a disposizione dei totem informativi dotati di tecnologia touchscreen, schermi tattili che permettono all’utente di accedere ai contenuti toccando con le dita l’informazione che interessa. Sono strutture estremamente semplici da consultare: se abbiamo bisogno di andare a trovare qualcuno in chirurgia, si clicca “chirurgia” e si ottiene un talloncino sul quale sono riportate le informazioni per poter accedere con estrema facilità alla chirurgia.

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come raggiungere i servizi La hall ha la funzione anche di accogliere e accompagnare il visitatore lungo il percorso assistenziale. Una volta entrati nell’ingresso non è difficile orientarsi: l’ospedale è stato progettato in una modalità tale da indirizzare il paziente rispetto al percorso e al bisogno che presenta attraverso due soli corridoi. Nel corridoio di destra sono presenti le scale/ ascensori A e B e nel corridoio di sinistra le scale/ascensori C e D. Da ogni “area scale” si raggiungono le varie attività collocate nei piani superiori o inferiori. Dei grandi numeri dipinti sulla parete attigua all’ascensore indicano al visitatore il piano dove ci si trova e la scala di riferimento; ci sono inoltre indicazioni di tutte le attività presenti in quel piano. La segnaletica è semplice e delineata lungo il percorso, connotato anche da pozzi luce. Ad esempio: nell’area delle scale A e B nel primo piano si trova dapprima l’attività di prenotazione, casse e ritiro referti; proseguendo si giunge all’area ambulatoriale suddivisa nei due poliambulatori 1 e 2. Al piano terra ci sono la radiologia e il polo endoscopico, dove si effettuano gastroscopie e altri esami endoscopici. Ai piani superiori si trovano invece le indicazioni dei vari reparti dove sono ricoverati i pazienti. Percorrendo i corridoi si arriva fino in fondo all’ospedale. Lungo il tragitto ci sono delle corti interne coperte, permeate di luce: in

esse i visitatori possono sedersi a prendere una boccata d’aria. Proseguendo si giunge ad altri pozzi di luce e alla chiesa. I pozzi di luce connotano le scale, sempre contraddistinte da quest’esplosione di luce. Arrivati negli altri piani l’utente viene accolto in aree dove governa e comanda la luce, che non solo facilitano l’orientamento, ma permettono ai degenti di trascorrere dei momenti con i propri cari, essendo dotate di divanetti. I tragitti interni al di là dei salottini, delimitati da pareti vetrate, sono adibiti all’attività assistenziale e utilizzati da operatori e

dai pazienti che vengono accompagnati alle varie attività diagnostiche. Il concetto dell’accoglienza quindi non è solo uno slogan ma tutto l’ospedale è strutturato affinché questa diventi una realtà tangibile e quotidiana.

La segnaletica è semplice e delineata lungo il percorso, connotato anche da pozzi luce

Indicazione del piano e scala di riferimento


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le stanze di degenza Particolare attenzione è stata posta alle stanze di degenza, tutte a un letto o due letti al massimo. All’interno della maggior parte delle stanze il ricoverato ha a disposizione un’area che chiamiamo “area della famiglia”, uno spazio dedicato al paziente e ai suoi familiari, dove poter esprimersi e nel quale le attività assistenziali non vanno ad interferire, rendendo estremamente serena e umanizzata la permanenza in ospedale. Nello spazio si può usufruire di un tavolo dove pranzare, di una connessione internet, di una poltrona dove riposare. Questa poltrona poi, di notte, può trasformarsi anche in poltrona letto in caso di necessità per facilitare l’assistenza del parente che dovesse rimanere la notte. Lo spazio per la famiglia è connotato anche

visivamente: il pavimento presenta un colore diverso, proprio per ricordare l’ambiente domestico attraverso una colorazione che richiama il cotto e il legno. Un esempio particolare dell’area dedicata alla famiglia è quello dell’ostetricia: in questo caso l’area è più grande perché, con la nascita del bambino, la famiglia cresce e quindi lo spazio diventa un po’ più ampio. In quest’area c’è anche il fasciatoio e il lavello. In ogni camera di degenza poi c’è il room-in, ovvero la mamma può decidere di avere in camera il bambino oppure di appoggiarlo al nido, ma comunque può iniziare ad averne cura contribuendo a cambiare il pannolino al bambino dopo averlo allattato. Il concetto di area della famiglia può essere rappresentato anche in questo modo.

La mamma può decidere di avere in camera il bambino per iniziare ad averne cura già dalle prime ore di vita.

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performance energetiche e sicurezza Un altro elemento di prestigio attribuibile alle soluzioni progettuali adottate per il Polo Unico è la ricerca e l’applicazione di soluzioni e di materiali attenti al risparmio energetico e al miglioramento del comfort di ospiti e di staff medico. La facciata strutturale è l’esempio che meglio sintetizza questi concetti. Per essa sono state scelte modalità di realizzazione a secco, utilizzando materiali riciclabili al 100% quali vetro, alluminio, acciaio, lane e legno. La facciata inoltre, adottando un sistema detto a 3wall, è in grado di massimizzare il comportamento energetico grazie ad un alternanza di materiali e spessori. TELERISCALDAMENTO L’ospedale verrà allacciato alla rete di teleriscaldamento, realizzata a valle della centrale di termovalorizzazione. L’acqua surriscaldata a 120°C proveniente dalla rete di teleriscaldamento viene utilizzata per la produzione di: acqua calda sanitaria acqua calda per il condizionamento invernale ed estivo acqua refrigerata tramite assorbitore. FOTOVOLTAICO L’ospedale è dotato di un ’impianto solare a pannelli fotovoltaico per la produzione di ener-

gia elettrica da fonte energetica rinnovabile quale è il sole; i pannelli sono posizionati sulle coperture dei 3 corpi di fabbrica. A regime l’impianto sarà in grado di garantire una potenza elettrica di picco pari a 250 kWp. RECUPERO ACQUA PIOVANA È previsto a regime un impianto di recupero e filtraggio dell’acqua piovana di seconda pioggia. A tal fine l’acqua piovana di seconda pioggia viene preventivamente separata da quella di prima pioggia (la quale confluisce nella rete acqua nere), ed accumulata all’interno di una vasca situata presso il polo tecnologico. Successivamente, l’acqua viene prelevata per l’irrigazione delle aree a verde esterne e per l’alimentazione delle cassette dei WC, per le quali è stata predisposta una rete di alimentazione dedicata all’interno di tutto il complesso ospedaliero. COGENERAZIONE Gli 800 kWelettrici e 1,7 MW termici prodotti dalla centrale di cogenerazione derivano da una fonte rinnovabile assimilata (gas metano), come da indicazioni riportate nel protocollo di Kyoto.

Infine un’ultima riflessione in merito al bilancio idraulico della zona: l’area su cui insiste il nuovo polo ospedaliero è a vocazione fortemente agricola e quindi conserva ancora intatto il sistema degli scoli irrigui. L’intervento ospedaliero si pone come obiettivo quello di non impattare sul bilancio complessivo delle acque e sulle dinamiche di accumulo e di dispersione; per fare ciò si è realizzato un laghetto artificiale con lo scopo di convogliare le acque di pioggia e reimmetterle gradualmente nel territorio evitando pericolosi allagamenti ottenendo una sostanziale invarianza idraulica.

SICUREZZA ANTISISMICA E IN CASO DI INCENDIO Dal punto di vista sanitario l’impiego degli shock transmitters consente l’utilizzo di giunti piccolissimi a fronte di altissime performance sismiche (l’ospedale è edificio strategico) e di una manutenzione molto limitata. Questi giunti sismici permettono i normali spostamenti di dilatazione, ma s’irrigidiscono in caso di terremoto consentendo così alla struttura di comportarsi in maniera ottimale anche in presenza di questo tipo di fenomeni. Anche il caso d’incendio nel Polo Tecnologico è stato contemplato e può essere risolto grazie ad una piazzola, predisposta accanto all’ospedale, dedicata ad ospitare un TIR equipaggiato con un generatore portatile in grado di erogare la potenza elettrica necessaria ad alimentare l’ospedale.


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Lo spazio interno della stanza di degenza può essere declinato a seconda delle funzioni che in esso vengono espletate riservando, oltre all’area alla cura del paziente, una ampia area, localizzata verso la parete, destinata al pranzo, alla sosta ed alla lettura. Il confort interno della stanza come pure dei dipartimenti è inoltre garantito dalla posa di pannelli radianti a soffitto che consentono un moto convettivo virtuoso e molto performante, nonché minima manutenzione.

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organizzazione dell’attività assistenziale Dal punto di vista assistenziale l’elemento guida dell’ospedale si fonda sul modello organizzativo dell’intensità di cura, una evoluzione del sistema tradizionale che organizza la risposta assistenziale in livelli diversi a seconda della gravità del paziente. In altre parole, ci sono aree in cui il paziente che ha una domanda di sanità grave e forte ha una risposta intensa, mentre un paziente con una domanda di sanità modesta ha una risposta proporzionata. L’attività assistenziale nel nuovo ospedale non è più strutturata per reparti, ma per aree assistenziali omogenee che contengono più specialità affini e condividono le risorse strutturali (posti letto/tecnologia) e il personale infermieristico (assistenza infermieristica integrata). Ogni specialità inserita nell’area

assistenziale omogenea corrisponde ad almeno un modulo assistenziale. Ad esempio, l’area critica è un’area omogenea in cui vengono raggruppate più unità operative affini: la rianimazione, l’unità coronarica, la stroke unit, la semi intensiva e la terapia intensiva post operatoria. In ogni modulo prestano la propria attività sia infermieri sia personale di supporto, ma sempre all’interno dell’area omogenea di appartenenza. Infatti, in caso di necessità, dovuta al variare del livello dei bisogni del paziente, gli operatori si integrano nei moduli assicurando così la risposta più appropriata. Altra novità dal punto di vista assistenziale è la struttura denominata SOAP, acronimo di Struttura Operativa per l’Accettazione e la Pianificazione clinico assistenziale. Si tratta di una realtà che prevede il ricovero dei pazienti per massimo 3-4 giorni per poter inquadrare il percorso più idoneo, le specialità più appropriate per la sua patologia e il livello di assistenza necessario. Al termine di questo periodo il paziente sarà ricoverato nella specialità individuata per la sua malattia, oppure, se risolta la problematica, può essere dimesso. Con l’attivazione della SOAP il paziente non passerà più da un reparto all’altro, ma saranno gli specialisti ad andare al letto del paziente per individuare il percorso più appropriato.


circolazione interna all’ospedale

La caratteristica principale dello schema distributivo ospedaliero è ben rappresentata dal concetto di “ring”, ovvero della circolazione circolare, e precisamente concentrica. In tutti i livelli fatta eccezione per il primo di cui si dirà in seguito il percorso al piano de-

gli ammalati/staff avviene in modo protetto e preferenziale secondo una distribuzione circolare che consente un accesso diretto alle aree di degenza/dipartimenti. Il percorso dei visitatori funziona anch’esso in modo circolare, ma è supportato da un ring più esterno

rispetto a quello dei pazienti. Tale percorso non ha diretto accesso ai dipartimenti ma richiede invece un filtro (autorizzazione) per l’accesso.


pazienti interni e funzioni pubbliche Il piano terra (vedi pianta nella pag. precedente) può essere descritto come l’area destinata al flusso dei pazienti interni. In questo livello sono infatti presenti il Pronto Soccorso e le aree ad esso immediatamente correlate quali l’osservazione breve intensiva, l’area radiologica, il Dipartimento di Psichiatria, l’elipiazzola assieme alle attività funzionalmente loro collegate quali il Day Service, la dialisi ed il polo endoscopico.

Il piano primo è fortemente connotato dalle funzioni pubbliche quali le aree ambulatoriali, il servizio di riabilitazione, il centro trasfusionale, il centro prelievi, il laboratorio analisi e le degenze di continuità ospedale/territorio. Il piano si propone come l’elemento di filtro tra esterno ed interno ospitando attività collegate

con la realtà quotidiana quali negozi, locali per il culto, edicole, ristoranti. La vocazione pubblica di questo spazio è rafforzata dagli ampi spazi destinati al connettivo attraverso cui i pazienti possono avere accesso ai servizi al piano in maniera puntuale e separata dai flussi del visitatore o del paziente ambulatoriale.

Il livello permette la massima velocità e facilità di accesso dei pazienti in emergenza a tutti i servizi del piano garantendo, inoltre, il rapido collegamento con i nodi del traffico verso i livelli superiori. I visitatori e gli utenti ambulatoriali accedono al piano per punti controllati in corrispondenza dell’entrata coperta e protetta posta sul lato ovest dell’edificio e, da qui giungere sino ai sevizi di riferimento. Il grande corpo vetrato che collega i tre edifici in linea ha inizio nell’atrio di ingresso dell’edificio accoglienza che ospita il punto orientamento per i pazienti ambulatoriali nonché il nodo di risalita verso i dipartimenti dei visitatori.

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Piano Primo


piano secondo Il piano secondo ospita il Dipartimento Medico e il Dipartimento Materno Infantile mentre il piano terzo ospita il Dipartimento Chirurgico ed il Dipartimento Area Critica. Caratteristica di tutti i piani è l’organizzazione planimetrica del corpo quintuplo. Grazie alla maglia strutturale, lungo l’asse centrale sono

disposte le aree dei servizi a supporto del dipartimento (depositi, zone destinate ai medici e caposala, segreterie, biblioteche, aree briefing e aree destinate al personale sanitario). Tali aree si configurano quindi come gli ambiti ideali per le attività di formazione, ricerca e confronto tra colleghi, come pure si rivelano di grande utilità per un controllo continuativo dei degenti.

Il piano primo interrato è occupato da aree a supporto dell’intero edificio quali spogliatoi del personale, cucina, guardaroba, sterilizzazione, archivi e magazzini. Tale livello è collegato ai livelli superiori mediante ascensori dedicati ed è illuminato naturalmente, nelle aree con presenza continuativa di persone, da vetrate che affacciano su ampi giardini interni. Il piano secondo interrato ospita le sottostazioni delle centrali termo elettriche e nei suoi spazi viene organizzata la raccolta dei materiali in entrata (pulito) ed in uscita (sporco), verso l’isola ecologica o verso l’obitorio. Grazie al tunnel interrato, il collegamento tra ospedale ed aree periferiche esterne di raccolta avviene in modo protetto e sicuro.

Sul piano di copertura sono invece installate tutte le unità di trattamento aria (UTA) in posizione direttamente connessa con il Gruppo operatorio (3° piano). In tal modo, in caso di disservizi o eventi critici, viene chiusa la sala operatoria e la relativa UTA, senza compromettere il funzionamento dell’intero gruppo operatorio. Infine, sopra le coperture dei vani tecnici sono state posizionate batterie di pannelli fotovoltaici che garantiscono un discreto apporto energetico suppletivo.


Piano Secondo


gli spazi esterni

Particolare planimetrico parco dell’ospedale

LE AREE VERDI Vi è sempre una maggior consapevolezza che l’ambiente è un bene di tutti, prezioso e insostituibile. Non solo, è ormai riconosciuto che la qualità funzionale ed estetica degli spazi verdi all’interno di strutture ospedaliere ha un ruolo determinante, non soltanto perché supporta lo sviluppo dei programmi terapeutici, ma perché ambienti funzionali, confortevoli e ricchi di valenze anche estetiche, contribuiscono a rassicurare i pazienti e loro familiari, nonché a migliorare l’ambiente di lavoro dello staff medico. Gli spazi aperti delle strutture ospedaliere si propongono quindi come luogo di vita, in cui realizzare un progetto assistenziale, e in grado di dare all’ospite e ai suoi familiari l’opportunità di godere di spazi aperti, dove il movimento è senza limiti e pericoli, e dove è possibile ripristinare un contatto con la natura e i suoi bioritmi. La progettazione di tali zone parte dall’importanza della percezione spaziale del malatp: il verde contribuisce a ridurre e contenere le fonti di stress. I PARCHEGGI Per quanto riguarda il sistema distributivo e della viabilità, si possono identificare due ordini di accesso, quello di emergenze, visitatori e staff medico, che avviene principalmente dalla nuova rotatoria collegata a Via delle Garziere, e quello delle merci e del feretro che accedono all’area direttamente da via delle Industrie.

Particolare planimetrico parcheggi alberati

Anche il sistema dei parcheggi rispetta la regola della massima separazione e gerarchizzazione delle utenze ed infatti il parcheggio dei visitatori è localizzato ad est dell’area mentre i parcheggi del personale sono individuati in continuità con l’edificio ed in prossimità delle aree a spogliatoio. L’ampia area a parcheggi è trattata come un giardino e costituisce il filtro tra il sistema ospedaliero e la viabilità perimetrale.


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BOX INFORMAZIONI e servizi presenti in ospedale DOVE SI TROVA E COME POSSO RAGGIUNGERE L’OSPEDALE? L’Ospedale Alto Vicentino si trova a Santorso in via delle Garziere n. 42. Il Centralino telefonico risponde al numero 0445 571111. Per raggiungere l’Ospedale: IN AUTO da Schio dalla zona del Campo Romano proseguire fino alla rotatoria che porta a Zanè, girare a sinistra in direzione di Santorso. Imboccata la via si intravede l’ospedale; alla rotatoria successiva girare a sinistra. - dalla zona industriale di Schio, percorrere via Veneto dirigendosi verso Santorso, girare a destra in via Garziere. Proseguire fino a giungere alla rotatoria che porta in ospedale. da Thiene dal casello dell’autostrada prendere la tangenziale che porta a Schio. Giunti alla rotatoria prendere la seconda uscita,

per Santorso. Imboccata la via si intravede l’ospedale; alla rotatoria successiva girare a sinistra. Thiene zona ospedale: dall’emisfero proseguire per Zanè. Giunti alla rotatoria che porta a Schio o Santorso. Prendere la prima uscita a destra. Alla rotatoria successiva girare a sinistra. CON I MEZZI PUBBLICI Dal 20 febbraio è attiva una linea dell’FTV di Vicenza che collega Schio e Thiene con il nuovo ospedale. E’ possibile consultare gli orari nel sito ww.ulss4.veneto.it, cliccando l’immagine “NUOVO OSPEDALE UNICO” nella pagina principale. DOVE TROVO INFORMAZIONI SUL NUOVO OSPEDALE ALTO VICENTINO? Le informazioni sono disponibili: - contattando telefonicamente l’Ufficio Relazioni con il Pubblico tel. 0445 389225 - nel sito aziendale www.ulss4.veneto.it

DOVE FARÒ I PRELIEVI DI SANGUE? I punti prelievi continueranno a svolgere la loro attività sia a Thiene che a Schio, oltre che nelle sedi distrettuali periferiche. DOVE POTRÒ PRENOTARE? Le prenotazione di visite ed esami diagnostici possono essere fatte nel nuovo ospedale di Santorso, nelle strutture di Schio e Thiene, oltre che nelle sedi distrettuali di Arsiero, Malo e Piovene. E’ inoltre possibile prenotare telefonicamente (0445 388300) oppure richiedere la prenotazione via mail o fax, collegandosi al sito Internet www.ulss4.veneto.it prenotazione visite ed esami. E LA GUARDIA MEDICA? Il Servizio di Continuità Assistenziale (Guardia Medica) sarà garantito a Schio e Thiene, dov’è già operativo.

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Con ampio parcheggio



il nuovo ospedale ulss4

Si ringrazia Studio Altieri S.p.a Thiene e ULSS4

LUNEDì - SABATO INTERSPAR 8.30 - 21.00 GALLERIA 9.30 - 19.30 2^ E 3^ DOMENICA DEL MESE SEMPRE APERTO INTERSPAR 9.00 - 19.30 GALLERIA 10.00 - 19.00 INTERSPAR E BERNARDI APERTI TUTTE LE DOMENICHE V i a L a g o d i Tr a s i m e n o , 11 Z O N A I N D U S T R I A L E - S C H I O ( V I ) Te l . e f a x 0 4 4 5 . 5 7 5 5 6 2 - c c c a m p o r o m a n o @ g m a i l . c o m


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