Programma Movimento 5 Stelle Parma

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Immigrazione Premessa L’immigrazione è una risorsa, non un problema per la sicurezza, la si può paragonare ad una “materia prima”, sulla quale investire per poterla valorizzare. Non si regola inasprendo leggi, o proponendone altre ancora più restrittive sulla cittadinanza, sui permessi di soggiorno, vietandogli l’acceso alle strade ecc… Si riesce a regolare attraverso una integrazione adeguata; tramite questa si toglie la paura del diverso e si evita che “l’immigrato” venga utilizzato come collettore unico di problemi in una semplicistica ed errata risposta alla frustrazione generale di cui siamo tutti vittime, anche e soprattutto gli immigrati stessi. A questo si aggiunge l’ovvio e imprescindibile presupposto della necessità che tutti, italiani ed immigrati, rispettino le regole della convivenza civile e le leggi del nostro Stato, senza eccezione alcuna. Partiamo da cosa ha portato l’immigrazione allo stato Italia e di conseguenza anche al comune Parma: 160 miliardi di produzione viene dal loro lavoro (fonte ISMU 2009) 3.8miliardi di gettito fiscale, 7 miliardi di contributi previdenziali (che non verranno praticamente mai restituite tramite la pensione), 13% di bambini. E’ un dato di fatto che negli ultimi dieci anni gli immigrati sono diventati per l’Inps una risorsa non secondaria pagando parte consiste delle pensioni attuali degl’italiani.

Azioni Vanno fatti investimenti mirati principalmente all’apprendimento della lingua italiana e all’educazione civica per l’immigrazione regolare, si devono aiutare le associazioni di volontariato esistenti sul territorio con finanziamenti a progetto per aiutare/controllare l’immigrazione irregolare (CIAC Onlus ; Ass. Milleeunmondo ; A.M.E.E.C. Melting Pot ecc…) sono le uniche che hanno veramente un contatto con la realtà “irregolare” di Parma.

Occorre riportare al centro la collaborazione tra Comune e Prefettura di Parma. L’amministrazione passata si è limitata a non voler affrontare il problema nascondendosi dietro una finta “tolleranza zero”, disperdendo e frammentando gli immigrati clandestini/disagiati che si sono rifugiati dove possibile e chiaramente tentando di sopravvivere arrangiandosi. Se esistessero una o più strutture di accoglienza, i clandestini/disagiati sarebbero concentrati in pochi punti, con la conseguenza di una migliore conoscenza da parte delle forze dell’ordine, ed una migliore assistenza da parte dei servizi sociali. Esiste un fondo per il rimpatrio volontario, “NIRVA”, che va utilizzato, finanziato e pubblicizzato. Molti immigrati vivono in condizioni disperate (basta fare un giro sotto i ponti per rendersene conto), e chiaramente, pur volendo, non riescono a rimpatriare per mancanza di denaro. Il comune di Parma è entrato a far parte del programma di rimpatrio volontario addirittura come coordinatore per l’Emilia Romagna, ma non ha stanziato un euro per poterlo utilizzare. Parma necessita di un sistematico e costante controllo sulle residenze, per bloccare lo sfruttamento dei clandestini costretti a pagare cifre importanti in nero per avere un tetto, le norme già esistenti come ad esempio (Art. 12 d. lgs. 25 luglio 1998, n. 286) sequestro degli immobili affittati ad extracomunitari irregolari o occupate da un numero abnorme di persone irregolari); inoltre con la vendita all’incanto degli immobili sequestrati si potrebbero incrementare le entrate e creare fondi specifici. Anche tramite le associazioni di volontariato, occorre combattere l'evasione dell'obbligo scolastico per i minori immigrati. Pagina 41


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