IL VIAGGIO DEI SAPORI n. 3

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CLASSI I-II-III G

Il viaggio dei sapori

SCUOLA SEC.DI I GR. “R.MONTERISI” BISCEGLIE N U M E R O

F E B B R A I O

I I I

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Il pomodoro, il vero protagonista della dieta mediterranea insieme al grano e all’olio extravergine d’oliva, risponde perfettamente alle esigenze del consumatore moderno. Infatti, oltre ad essere povero di calorie, contiene elevate quantità di licopene, un antiossidante preziosissimo, fondamentale per una vita sana ed è ricco di minerali, di acqua, e di tutte le vitamine idrosolubili. Perciò, poiché ci troviamo in pieno inverno, periodo in cui si manifesta la fastidiosissima influenza, che va debellata anche assumendo molte vitamine, facciamo più spesso ricorso al pomodoro!

Scegliere bene... per vivere meglio! Nutrirsi con gusto, salvaguardando la salute e la natura Oggi l’informazione, soprattutto grazie ad Internet, si diffonde ovunque ed è quindi più facile scegliere come alimentarsi attingendo a quel vero “tesoro” di sapori, cultura e benessere che il mondo ci invidia . Per difendere questo patrimonio gastronomico, sono stati introdotti dei marchi di tipicità, come il DOP (Denominazione di Origine Protetta) e l’IGP (Indicazione Geografica Protetta), che garantiscono la provenienza da un determinato territorio e il rispetto di determinate procedure di coltivazione e lavorazione. Per gustare i veri sapori della nostra tradizione, dobbiamo essere consumatori informati, conoscere questi marchi e preferire i prodotti tipici e provenienti da agricoltura biologica. Ma che cosa si intende per agricoltura biologica? L’agricoltura biologica è un sistema di produzione agricola che cerca di offrire al consumatore prodotti freschi, gustosi e genuini, rispettando il ciclo della natura. Per raggiungere ciò, l'agricoltura biologica si fonda su obiettivi e principi, fina-

lizzati a ridurre l'impatto umano nell'ambiente. Le pratiche agricole biologiche generalmente includono: -La rotazione delle colture per un uso efficiente delle risorse locali. - La limitazione dell'uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici; additivi negli alimenti; antibiotici nell'allevamento degli animali. -Il divieto dell'uso di organismi geneticamente modificati (OGM). - L’uso efficace delle risorse del luogo (per esempio l'utilizzo del letame per fertilizzare la terra o la coltivazione dei foraggi per il bestiame, all'interno dell'azienda agricola). -La scelta di piante e animali che resistono alle malattie e si adattano alle condizioni del luogo. -L’allevamento di animali a stabulazione libera, all'aperto e nutriti con foraggio biologico. -L’utilizzo di pratiche di allevamento appropriate per le differenti specie di bestiame. Ma l'agricoltura biologica è anche parte di una lunga catena di distribuzione che comprende la trasformazione degli ali-

menti, la distribuzione e la vendita ed, infine, te, come consumatore. Ogni anello di questa catena gioca un ruolo importante nell'apportare benessere all’ambiente. Così, ogni volta che compri frutta e verdura biologiche, puoi essere certo di aver con tribu ito al b enessere dell’ambiente e, di conseguenza, anche al tuo benessere personale! Ivan Dell’Olio (III G) Davide Dell’Orco(III G) Sarah Di Pinto (III G) Mirko Marino (III G)

Viva la pappa col pomodoro! La canzone “Viva la pa-pa-pap-pa col po-po- da Rita Pavone, nello sceneggiato tratto da "Il po-po-po-po- pomodoro” fu cantata nel 1965 giornalino di Gian Burrasca" dello scrittore fiorentino Vamba e musicata da Nino Rota. Nel 1965 Rita Pavone non poteva sapere che la sua canzoncina sarebbe diventata, quarantacinque anni dopo, l'inno della prevenzione a tavola. Già, “Viva la pappa col pomodoro” potrebbe essere la bandiera dell'alimentazione anticancro. La cosa vi stupisce? Guardate quanto scrive Umberto Veronesi sul Giornale: «Cari lettori, magari avete appena terminato di cuocere piano piano un sugo di pomodoro, che adesso è pronto per incoronare di rosso un bel piatto di maccheroni: lo sapete che formi-

dabile medicinale avete preparato?». Il perché sia così salutare la pietanza simbolo della cucina italiana l'hanno scoperto all'Università della California: il calore della cottura rompe le pareti delle cellule del pomodoro e libera tutto il licopene che contengono, ossia quella sostanza potentissima che protegge l'organismo dai tumori. Viva la pappa col pomodoro! (Puoi ascoltare il brano al seguente link:: http://youtu.be/TZ5Zwrcvvaw ) Sarah Di Pinto (III G) Mattia Patruno (III G) Domenico Ricchitelli (III G)


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La Storia nel piatto

Il pomodoro, l’ “oro rosso” italiano! "La scoperta del pomodoro ha rappresentato, nella storia dell’alimentazione, quello che, per lo sviluppo della coscienza sociale, è stata la rivoluzione francese". E’ così che lo scrittore Luciano De Crescenzo celebra la comparsa del pomodoro sulle nostre tavole, in quanto oggi costituisce una vera miniera d’oro, un ingrediente “unico”, indispensabile nella cucina di molti Paesi, dove è riuscito a rivoluzionare, spesso in modo radicale, le precedenti abitudini alimentari. Quindi, per conoscere meglio il pomodoro, rivediamo insieme la sua storia, a partire dal suo nome.

Detto popolare: “Se tu non giri, mescoli i frutti, tu non mangerai mai dei buoni pomodori”. Se tu desideri arrivare a un buon risultato, devi esaminare bene il problema in tutti i suoi aspetti, osservando attentamente le cause e le conseguenze del tuo progetto.

ETIMOLOGIA L'etimologia del nome riconduce al latino pomum aureum (mela o pomo d'oro), dal momento che i primi pomodori che giunsero in Italia erano di color oro. Nelle altre lingue, come ad esempio l'Inglese, viene chiamato tomato, ricollegandosi al termine azteca xitomatl, che indicava vari frutti simili fra loro, in genere sugosi. DESCRIZIONE In generale, la pianta del pomodoro ha andamento strisciante; però, poiché la coltivazione a terra può causare deterioramento delle bacche e della pianta, in generale, per l'accumulo di umidità e di parassiti, è necessaria l'installazione di sostegni, pertanto la pianta raggiunge un’altezza che varia dai 50 cm ai 2 metri. La bacca del pomodoro, di forma, dimensione e colore cangianti in relazione alla varietà, presenta una buccia liscia e una polpa carnosa con una suddivisione interna in logge, contenenti i semi di forma circolare appiattiti di color bianco-giallo.

LUOGO DI ORIGINE Il pomodoro è una pianta originaria dell’Ecuador e del Cile, territori che regalano i frutti tutto l’anno a differenza delle nostre regioni in cui il suo ciclo si limita al periodo estivo.

mentari accettati.

CURIOSITA’ In Africa i pomodori sono bianchi, perché le temperature troppo elevate non consentono la formazione del “licopene”, vale a dire del pigmento che STORIA conferisce al pomodoro la tipica D a l l ’ A m e r i c a d e l S u d , l a intensa colorazione rossa a cui p i a n t a s i d i f f u s e i n A m e - siamo abituati. rica Centrale presso gli Atzechi. UNA STORIA DIVENTATA QUASI LEGGENDA. DIFFUSIONE IN EUROPA L'estate del 1889, il re Umberto Nel XVI secolo, gli Spagnoli I e la regina Margherita soggiorintrodussero la coltivazione narono a Napoli, nella reggia di della pianta del pomodoro in Capodimonte. La regina, incuEuropa, ma non come ortaggio riosita dalla pizza, che non aveva commestibile, bensì come pianta mai assaggiato ma di cui aveva solo ornamentale, in quanto sentito parlare, fece chiamare a veniva considerato velenoso. corte uno dei pizzaioli più celeIn Francia era consuetudine, da bri del tempo. Questi, sentenparte degli uomini, fare omaggio dosi elogiato dalla regina per la di una piantina di pomodoro alle pizza preparata con mozzarella, dame, come gesto d'amore e pomodoro e basilico, cioè con i perciò fu chiamato dai francesi colori della bandiera, decise di “pomme d'amour”. darle il nome “Margherita”. Nel corso del secolo successivo, si iniziò ad usarlo come alimento in insalate con sale, pepe ed olio. Soltanto alla fine del Settecento, la coltivazione del pomodoro, a scopo alimentare, conobbe un forte impulso in Europa, principalmente in Francia e nell’Italia meridionale. Ma, mentre in Francia il pomodoro veniva Marco Carrisi, Alessandro Coconsumato soltanto alla corte langelo, Annapaola Misino,Carlo dei re, a Napoli si diffuse rapida- Ricchiuti, Anna Valente (IIG) mente tra la popolazione. A partire dal secolo XIX, si IL SEGRETO DELLA NONintrodussero la coltivazione NA intensiva nei paesi mediterranei, Il pomodoro può essere utilizla trasformazione e la conserva- zato in svariate maniere. zione industriale del pomodoro. In cosmesi, è usato come ingreNegli Stati Uniti, invece, era diente base di maschere tonifidiffusa la convinzione popolare canti nutrienti e rassodanti per che il pomodoro avesse poteri la pelle. Infatti, un’efficace matossici, tanto che si narra che schera, ottenuta con la polpa di alcuni avversari politici del Pre- pomodoro unita all’olio d’oliva, sidente americano Abrahm è ottima per combattere l'irritaLincoln persuasero il cuoco zione provocata dall'esposizione della Casa Bianca a preparare ai raggi solari. Inoltre, ha un'auna pietanza a base di pomodo- zione benefica contro le scottaro per avvelenarlo. Ovviamente, ture e le punture d'insetto e dopo la cena, la congiura fu allontana le zanzare. scoperta, anzi l’episodio contri- Il pomodoro può essere usato buì a rendere popolare il pomo- anche come rimedio casalingo doro, poiché Lincoln ne divenne per far brillare l’ottone e un appassionato consumatore. l’alluminio anneriti, strofinandoGli ultimi tabù, a questo punto, lo sui vari oggetti. erano definitivamente caduti: da quel momento la pianta entrò, a Ivan Squeo(II G) pieno titolo, tra i prodotti ali-


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Un viaggio gastronomico ...

tra le ricette più gustose e tradizionali della cucina pugliese! In fatto di tradizioni gastronomiche, la Puglia possiede un importante patrimonio di ricette e uno dei punti fermi della cucina italiana è proprio il pomodoro che, grazie alla sua bontà e semplicità, è diventato uno degli ingredienti base della nostra alimentazione. LA SALSA FATTA IN CASA: UNA TRADIZIONE ANTICA TIPICA DEL SUD

Tra le tradizioni tipiche dell’Italia meridionale, c’è il rito della preparazione della salsa di pomodoro che viene poi conservata per essere consumata durante l’anno; però, negli ultimi tempi, questa tradizione sta scomparendo forse a causa dei ritmi frenetici che caratterizzano la nostra società. La prima fase della preparazione artigianale della salsa consiste nella scelta del tipo di pomodoro (ramati, a grappolo e tondi, oppure San Marzano) perché da essa dipenderà la resa ma anche e soprattutto la dolcezza e i profumi della salsa finita. I pomodori, una volta che sono stati lavati e tagliati in spicchi, vengono cotti in un pentolone per due, tre ore circa, a seconda della quantità di pomodoro e del grado di restringimento desiderato, con l’aggiunta di cipolle, foglie di basilico e sale. I pomodori poi vengono passati con la macchina elettrica apposita e il sugo ottenuto viene imbottigliato con alcune foglie di basilico. Le bottiglie, tappate con i tappi

a corona per mezzo dell’apposita macchinetta, vengono immerse completamente in un pentolone pieno di acqua calda e avvolte da diversi canovacci puliti affinché, durante la bollitura, non si rompano sbattendo tra di loro. Si lasciano bollire per almeno mezz’ora e si lasciano raffreddare nell’acqua. La passata di pomodoro va riposta in luogo buio e fresco e può essere conservata per un anno. Alla fine di questo articolo, qualcuno si chiederà perché si fatica tanto per preparare a mano un prodotto che oggi è così facile da reperire nel mercato dei prodotti industriali. La risposta si legge in modo chiaro negli occhi di chi l’assaggia: “Non è la stessa cosa”. Buon lavoro, dunque, a chi ha voglia di provare: ne vale la pena! Annapaola Misino (II G) LA CONSERVA, UN CONCENTRATO DI POMODORO E...DI BUONA SALUTE

Fino a qualche anno fa, c’era l’usanza di preparare la conserva e di aggiungerne un cucchiaino nel ragù di carne che si preparava rigorosamente la domenica. Le nostre nonne preparavano la conserva con una parte della salsa ottenuta. Infatti, questa, anziché essere imbottigliata, veniva salata, esposta al sole per giorni e giorni in larghi piatti di terraglia decorata e rimestata con un cucchiaio di legno, finché non diventava una crema densa, corposa e bruna. La conserva così ottenuta, senz’altro con un sistema poco igienico, perché veniva visitata da nugoli di mosche, veniva sistemata, ben pressata, per non creare vuoti d’aria che potevano procurare muffe e deterioramento, in vasi di ter-

racotta e ricoperta da uno strato d’olio e una foglia di alloro, prima di essere chiusa con l’apposito coperchio e riposta in un luogo asciutto e fresco. Federica D’Alessandro (II G) I POMODORI APPESI: UN PRODOTTO ALIMENTARE “STRATEGICO” DEL PASSATO

I pomodori, che venivano appesi in reste e conservati da una sta-

gione all’altra, rappresentavano un prodotto strategico nell’alimentazione, perché, oltre ad essere una risorsa con cui placare i morsi della fame ed essere utilizzati in mille modi nelle zuppe di legumi e ortaggi, erano una fonte economica di elementi nutrienti (Vitamina C, Carotenoidi e Potassio) che migliorarono il benessere fisico e accompagnarono i nostri avi verso un migliore progresso civile. Questi pomodori venivano raccolti a fine stagione e apparecchiati in reste appese in magazzini ben arieggiati, cantine oppure sotto i porticati. Federica Patruno (II G) LA “CIALDA”, LA MERENDA SANA, NUTRIENTE E BUONISSIMA DI UN TEMPO

Le nostre nonne preparavano sempre per merenda il "pane con il pomodoro schiacciato", utilizzando i pomodori appesi. Certamente quella merenda, preparata con una fetta di pane, bagnata con acqua fredda, pomodorini appesi schiacciati sul pane, un filo d'olio, sale e l'immancabile basilico spezzettato a mano, sarebbe da preferire agli snack preconfezionati, perché è genuina, gustosa e nutriente. Giulia Todisco (II G)

Tradizione e folklore


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Il “gusto” nell’arte

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Un museo da… assaporare! All’interno della Corte di Giarola, nel comune di Collecchio, in provincia di Parma, merita di essere visitato il “Museo Etnografico del Pomodoro”. Il museo racconta il mondo del pomodoro in modo simpatico, allegro ma anche approfondito in modo tale da far ricordare la storia, la cultura e le tradizioni che sono dietro questo straordinario prodotto.

Il museo, collocato in un centro di trasformazione alimentare di epoca medievale, è organizzato in sette sezioni tematiche, in cui sono ripercorse le vicende storiche dell’“oro rosso” e sono illustrate le tecniche di coltivazione, lo sviluppo delle tecnologie produttive e lo sviluppo dell’industria meccanica. Piero Losciale (II G)

Collecchio, Museo Etnografico del Pomodoro.

ANTITESI Trova per ogni parola il vocabolo in antitesi (es. magro = grasso) e scrivi l’iniziale a fianco. Tali iniziali, prese nell’ordine, danno uno slogan.

Stuzzica… mente

Emilia Lamantea, Giuseppe De Gennaro, Fabio Pellegrini (I G) L’angolo dello sponsor

PRIMA FRUTTA

Via G. Amendola, 42/44 N. Tel. 388.4726754 MORDI E FUGGI

Via Seminario, 54 N. Tel. 349.1441451 76010 Bisceglie

FURBO PESANTE VINCERE DISONESTO ANTICO LUCIDO AMARO VERTICALE POVERO EST INVERNO PARLARE CHIARO BIANCO STORTO LUCE CRUDO AGEVOLARE MAIUSCOLO USCIRE INCOMPLETO SVELTO MASSIMO DENUTRITO VISIBILE SINISTRO AMATO SPORTIVO AMICO OCCIDENTE FEDELE LUNGO VERTEBRATO PICCOLO NOIOSO AGGIUSTATO CALMO EGOISTA PIÙ PIACEVOLE ESTERNO VESTITO NIENTE ACUTO LISCIO ARTIFICIALE DISORIENTATO

INGENUO …………... …………… …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... ..………….. ………….. …………. ………….. …………. ………….. …………. ………….. ………….. ………….. …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... …………... ORIENTATO

Flavia Dell’Olio (I G) Paolo Lopolito (I G)


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