L'Astronauta Magnetar

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Mio nonno era un uomo semplice, e faceva una vita umile.

Era abituato a lavorare con le mani, a sostenersi con quello che produceva la terra attorno a lui.

E, nonostante non si fosse mai allontanato pi첫 di 50 km dalla fattoria dove era nato, era un uomo molto saggio.

Aveva quella saggezza di chi osserva il ciclo delle stagioni, della pioggia, degli animali e delle piante.

Di chi osserva la vita e le sue trasformazioni.


Quando ero ragazzino, trascorrevo sempre le mie vacanze nella sua piccola fattoria, in campagna.

Trascorrevo i giorni vivendo avventure incredibili, alimentate da molto pane al mais e al formaggio e dalle ciambelline.

Là, grazie a mio nonno, ho imparato a giocare con la trottola, a preparare trappole per gli uccellini e a pescare sotto l’ombra di un albero di Mango. Ovviamente non capivo tutto quello che lui mi diceva, ma erano insegnamenti preziosi.

Nonno, perché non vivi in città?

Be’, mio fratello è andato a vivere in città…

…e qualcuno doveva pur rimanere qui a prendersi cura della fattoria.

Wow! Come fai a farlo?


Ti trovi un sasso piatto e lo lanci parallelo allo specchio dell’acqua. Se riesci a lanciarlo con l’angolazione giusta, rimbalzerà sulla superficie via via più lontano…

Sai, ragazzo, se io non fossi rimasto qui a prendermi cura di tutto, non avrei mai conosciuto tua nonna e tu non saresti nato. Quando la vita ti offre scelte, sta a te intraprendere la più… responsabile. Non me ne pento, ma a volte, immagino come sarebbero state le cose se fossi partito io al posto di mio fratello…

Secondo te, questo sasso va bene?

Lancialo e lo vedremo subito.

Oh, no! È andato a fondo al primo tentativo!

E provi invidia nei confronti di tuo fratello?

invidia, no, ma la vita mi ha insegnato che talvolta bisogna rinunciare alle situazioni più sicure e rischiare.

Saltare nel buio.

Però le persone che ti sono attorno sono pure importanti, e devi coltivarle. Alla fine, è stata questa la mia scelta…

Ne ho trovato uno bello piatto!

Ricordati di lanciarlo quasi parallelo all’acqua.

Nonno... guarda! Ci sono riuscito!

Ah, ah! Ed è andato ben lontano!

Questo era mio nonno, un uomo semplice, che comprendeva la vita, ma che mal celava un desiderio di conoscere il mondo oltre i pascoli.


io non sono come lui. Vivo per andare ogni volta più lontano, verso luoghi dove nessuno ha mai messo piede.

Desidero esplorare... immergermi nell’ignoto... essere il primo a osservare le stelle che muoiono, i pianeti che nascono, le galassie che si formano!

Astronauta, ci stiamo avvicinando alla destinazione.

Ok, computer. Seleziona un asteroide abbastanza grande e con un’orbita stabile per l’atterraggio.

in questo viaggio, sono alla ricerca di uno di quegli spettacoli unici nell’universo: la terribile Magnetar!

La mia missione qui è raccogliere dati in loco su questo curioso corpo celeste-uno di quegli eventi cosmici che mettono alla prova i limiti delle leggi della fisica.


Le Magnetar seguono la formazione di stelle di neutroni, uno dei possibili stadi finali della vita di una stella supermassiccia.

Le Stelle di neutroni vengono create a partire da stelle con massa da 10 a 40 volte superiore a quella del Sole, che esauriscono la loro energia nucleare ed esplodono.

Questa esplosione eietta gli strati più esterni della stella distruggendo ogni cosa lungo la sua strada, e formando una Supernova.

istanti prima dell’esplosione, la regione centrale della stella crolla sotto la forza di gravità, spingendo gli elettroni verso i nuclei degli atomi, costringendoli a combinarsi coi protoni, formando neutroni. Da qui il nome “Stella di neutroni”.

Nelle stelle di neutroni, le esplosioni nucleari terminano. La forza di gravità, senza la contropartita dell’attività nucleare, comprime la materia all’interno di una sfera con raggio molto contenuto di alcune decine di chilometri.

L’alto tasso di rotazione della stella di neutroni aumenta il già potente campo magnetico ai livelli di una Magnetar, emettendo alte dosi di raggi x e radiazioni gamma.

Se avesse una massa ancora più grande, questa stella potrebbe addirittura trasformarsi in un buco nero.

immaginate un Sole di 1,4 milioni di Km di diametro che viene compresso in 20 Km!

E con una superficie tanto densa quanto un gigantesco diamante. il più piccolo movimento della crosta genera una scossa sismica di 32 gradi sulla scala Richter! Un terremoto stellare!

Un cubo con 3 cm di spigolo della materia di una Magnetar peserebbe centomila tonnellate.

Un oggetto di studio affascinante dall’incalcolabile potere distruttivo.


infine, la Magnetar. Questa è ancor più impressionante poiché è circondata da un anello di asteroidi di metallo e ghiaccio, simile a una corona ornata da un diamante.

Probabilmente, ha attratto e triturato decine di asteroidi, imprigionandoli qui.

è unica nel suo genere, una vera e propria rarità.

La cintura è sufficientemente distante perché le emissioni di radiazione siano riflesse dalla struttura della navicella senza problemi.

Ma, da questo punto in poi, tutte le trasmissioni subiranno interferenze. Da qui in avanti, staremo per conto nostro.

Seleziono un asteroide con una misura ideale…



Aaahhh! Finalmente potrò distendere un attimo le gambe!

Asteroide selezionato.

Composizione: Lega metallica.

Hai proprio bisogno di un po’ di moto…

in preparazione per l’atterraggio.

Bah! Prepara i sensori per l’installazione mentre decido quale divisa mettere. Ottimo, computer. Quest’asteroide sembra perfetto.

Ok.

Cosa mi metto in un’occasione come questa?

Le radiazioni sono altissime, ma ho bisogno di mobilità per il lavoro manuale.

La n. 29 è troppo pesante… Forse la n. 27?

Non sopporterebbe un’emissione maggiore di raggi X.

Hai ragione.

Hummm.


Che ne dici della n. 11?

Ottima scelta.

Allora vada per l’11!

Preparata e pronta a essere indossata.

Allora diamoci da fare.


Credo che dopo questa discesa potrò cominciare a installare i sensori.

Zzzz… shh… interferenza… Comunicazione… Shhh…

Ok, capito. È l’effetto della Magnetar. Anche col comunicatore aperto, sarà difficile parlare.

incredibile. Sembra un enorme diamante!

Sono il primo essere umano a osservare questa cosa dal vivo!

be’, al lavoro. Questi sensori non si installeranno mica da soli!

Con i dati raccolti, impareremo molto sulle Magnetar e forse riusciremo anche a prevedere le loro emissioni di radiazioni.

Uno è pronto. Ne mancano solo 29.


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