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MAGAZINE

ATTUALITÀ L’estate si scalda INTERVISTA Bocca (Federalberghi) Cicalò (IHC) INCHIESTA Il business ibrido resterà nel post-Covid

TORNA IL TEMA NO SEASON

L’ITALIA CI PROVA TUTTO L’ANNO

TENDENZE Accoglienza intelligente

COVER BY FRANCESCA GABBIANI

Poste Italiane - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi ANNO I - N°3 LUGLIO - AGOSTO 2021

HOTELLERIE



EDITORIALE

Sulla strada giusta per far partire i cantieri di David Pambianco

L

e aspettative per il turismo dell’era di Mario Draghi sono alte. L’attuale presidente del Consiglio è stato uno dei pochi, nella storia degli ultimi vent’anni della Repubblica italiana, a parlare a più riprese, durante le conferenze stampa e i discorsi istituzionali, dell’importanza del settore ospitalità per l’economia italiana. “Investire sul turismo ripaga”, è una delle sue affermazioni, “perché è un settore che non morirà mai e ripartirà sicuramente perché l’Italia ha una vocazione turistica”. La sua attenzione al comparto l’ha dimostrata nei fatti con l’istituzione di un ministero ad hoc, dotato di portafoglio e affidato a Massimo Garavaglia, e successivamente con l’introduzione di finanziamenti dedicati nel recovery plan. Per il turismo si parla nel Pnrr di 2,4 miliardi diretti, di cui 1,8 miliardi per l’efficientamento degli immobili dedicati all’accoglienza e per il miglioramento degli standard ricettivi. Una cifra importante, che tuttavia, da sola, rischia di essere insufficiente per un parco alberghi italiano di oltre 32mila strutture di cui il 60% ha più di 30 anni. Il fatto è che il sistema tricolore dell’ospitalità è composto da una miriade di micro imprese, che, proprio per le loro dimensioni, non hanno potuto investire a sufficienza negli ultimi 20 anni per mantenere la competitività sul mercato. Questi piccoli (e vetusti) hotel necessitano di opere di ristrutturazione e di ammodernamento per raggiungere gli standard di servizio che ormai sono richiesti dai turisti a livello internazionale. Buone notizie però stanno arrivando dal dicastero del Turismo. Oltre a un Superbonus 80% per le strutture ricettive, che verrà finanziato con i fondi del Recovery Plan, è in via di realizzazione un nuovo pacchetto di aiuti governativi per gli alberghi. Si pensa di riservare per il turismo una sezione speciale del Fondo di Garanzia per le imprese, nonché un meccanismo di tax credit 65% per gli interventi già eseguiti sugli immobili. La verità è che la riqualificazione del patrimonio alberghiero italiano è improcrastinabile e necessita di un supporto finanziario considerevole. Si spera che l’era-Draghi, su cui il turismo ha posto così tante aspettative, riesca a far partire i cantieri con ritmi davvero serrati. L’obiettivo dovrebbe essere quello di avere tra 5 anni un livello di strutture ricettive finalmente alla pari con quelle dei principali mercati internazionali del turismo di lusso.

Luglio/Agosto 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 3


SOMMARIO 08

NEWS DALL’ITALIA

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ATTUALITÀ L’estate si scalda

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DOSSIER

L’Italia ci prova tutto l’anno

18 La pandemia spinge il ‘no season’

22 Gli hotel si muovono, i territori no

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INTERVISTA/FEDERALBERGHI

Bocca: “Il futuro è adesso”

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INCHIESTA Ciak si gira. E il turismo decolla

36 INCHIESTA

Il business ibrido resterà nel post-Covid

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INTERVISTA/IHC

Cicalò: “Svolta global”

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TENDENZE I nuovi salotti delle città

L’ITALIA CI PROVA TUTTO L’ANNO

DOSSIER La pandemia ha riportato in auge il tema della destagionalizzazione, offrendo nuove opportunità. Gli alberghi si inventano soluzioni per attrarre i turisti tutto l’anno, ma manca il coinvolgimento del territorio.

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4 PAMBIANCO HOTELLERIE Luglio/Agosto 2021

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INCHIESTA

TENDENZE

CIAK SI GIRA. E SI DECOLLA

I NUOVI SALOTTI DELLE CITTÀ

Ritorni a tripla cifra in seguito ai finanziamenti delle Film Commission per film e serie tv.

Una relazione a doppio senso tra ospitalità e cittadinanza. Gli hotel si ‘aprono’ come accade a New York.


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SOMMARIO

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FENOMENI

Il lusso si chiama glamping

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SCENARI

Terme effetto rehab

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TENDENZE

Accoglienza intelligente

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WHAT’S NEW?

I segreti della tavola

In copertina

Francesca Gabbiani Surfette 5 (Nina) Version 2, 2021 Ink, gouache, acrylic and colored paper on paper, 21,5 × 28 cm In mostra fino al 30.07.2021 Courtesy of Galleria Monica De Cardenas, Milano Cover story pag. 73

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HOTELLERIENEWS OSSERVATORIO SUL MERCATO

I dati delle aziende dell’hospitality nelle notizie quotidiane sul sito 6 PAMBIANCO HOTELLERIE Luglio/Agosto 2021

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ITALIA

GILARDI (NH HOTEL): “PORTEREMO ANANTARA A MILANO”

APRE IL ROOF DECK DI MAGNA PARS L’HOTEL À PARFUM Un nuovo luogo d’incontro, nella Zona Tortona a Milano: si tratta della terrazza sul tetto di Magna Pars, l’Hotel à Parfum, iconico hotel 5 stelle e centro di eventi legati alla moda, al lifestyle e al mondo della bellezza. L’hotel in via Forcella apre un ‘roof deck’ che si presenta come un salotto a cielo aperto, di design, che si affaccia sulla struttura interna dell’albergo e concede uno sguardo insolito sui tetti e balconi delle case a ringhiera, tipiche della vecchia Milano.

Marco Gilardi

P

rocesso di upgrading per lo spagnolo NH Hotel Group, di proprietà del colosso thailandese Minor Hotels che conta 550 alberghi nel mondo. Il gruppo in Italia sta portando avanti un processo che punta alla qualità, sia attraverso la ‘trasformazione’ di strutture 4 stelle in 5 stelle, sia attraverso la costruzione di un nuovo modello che si basa su esperienze di eccellenza. Ne parla Marco Gilardi, operations director NH Hotel Group Italia e Usa, anticipando una possibile new entry di alta gamma a Milano: “Stiamo monitorando il territorio milanese alla ricerca di uno spazio di prestigio per portare il brand Anantara a Milano, che è sinonimo di lusso estremo. Attualmente, in Italia il brand è presente a Roma, ma sono in corso una serie di lavori nell’hotel capitolino per portare la struttura ai massimi livelli di eccellenza, per i quali Anantara è riconosciuto nel mondo”. Il gruppo in Italia conta una sessantina di strutture, alcune delle quali sono state ristrutturate con un concept ‘esperienziale’. Alla base di questo modello, c’è l’idea che l’hotel sia liberamente aperto alla cittadinanza per forme di convivialità. Un esempio di questo nuovo modello è stato sviluppato nell’hotel NH Milano Touring, le cui aree comuni sono state trasformate in ‘lobby alive’. 8 PAMBIANCO HOTELLERIE Luglio/Agosto 2021

AEROVIAGGI INSIEME A ISOLA AZZURRA Aeroviaggi rafforza le strategie trade del gruppo, che conta una catena alberghiera con 14 ‘sea view resort’ in Sicilia e in Sardegna, di cui 12 in proprietà, e l’attività di tour operating. Per investire su quest’ultimo business, il gruppo ha siglato una partnership con Isola Azzurra Tour Operator. La partnership prevede un progetto triennale di commercializzazione di Alicudi Club, resort di punta di Aeroviaggi e la creazione del prodotto dedicato ZClub Alicudi.

CONCRETA FIRMA LE AREE COMUNI DI SHERATON SAN SIRO Milano ha dato il benvenuto allo Sheraton Milan San Siro, hotel nato grazie a un progetto dello studio di architettura CaberlonCaroppi e realizzato per le aree comuni da Concreta, azienda valtellinese basata a Postalesio, in provincia di Sondrio. Situato nel quartiere di San Siro, a due passi dallo Stadio Meazza, a seguito del restyling del preesistente Grand Hotel Brun, oggi il nuovo Sheraton Milan San Siro, il cui progetto di architettura e di interior design richiama il modello di resort urbano, si aggiunge allo Sheraton Milano Malpensa e al Diana Majestic di Porta Venezia a Milano.


ITALIA

RESTYLING BULGARI MILANO E NUOVA MEGA SUITE Due camere da letto, living room, terrazzo perimetrale e rooftop piantumato, con vista sullo skyline milanese, sono gli elementi principali della nuova suite esito della ristrutturazione di Bulgari Hotel Milano. I lavori hanno portato all’ampliamento dell’offerta da 58 camere a 61, di cui 13 suite. La nuova Bulgari Suite, che è stata interamente curato dall’architetto Flaviano Capriotti (in continuità con il progetto originale dello studio Antonio

Citterio Patricia Viel) ha un’ampiezza di 210 mq interni e 194 mq esterni ed è e situata all’ultimo piano dell’hotel. All’interno, sono presenti librerie a moduli contenenti una rara collezione di libri di design e d’arte, nonché elementi di arredo su misura, mentre sulle pareti sono presenti le foto artistiche di Irene Kung che immortalano iconiche destinazioni milanesi. Fiore all’occhiello è il rooftop garden, uno spazio esterno di 145mq.

HILTON BRANDIZZA IL CHIA LAGUNA RESORT IN SARDEGNA

Dopo la recente riapertura in seguito all’imponente progetto di ristrutturazione firmato Studio Marco Piva, Chia Laguna Resort del gruppo Ihc entra nella galassia Hilton, con due dei suoi tre hotel: il 5 stelle Baia di Chia Resort Sardinia accoglierà questa estate i suoi ospiti sotto il segno di Curio Collection by Hilton, brand che include hotel e resort indipendenti, selezionati in base al loro carattere distintivo; il 5 stelle lusso Hotel Laguna, la cui apertura è fissata per giovedì 1 luglio 2021, accoglierà i propri ospiti nel 2022 sotto il segno di Conrad Hotels & Resorts, brand del lusso che

propone una collezione di hotel per viaggiatori raffinati ed è la prima volta che il marchio arriva in Italia. Marcello Cicalò, direttore operativo di Italian Hospitality Collection spiega le ragioni dell’ingresso nel gruppo internazionale americano: “Con questa operazione siamo sicuri di garantire ai nostri ospiti un’esperienza di soggiorno esclusiva, mantenendo la nostra identità italiana. Con Hilton avremo accesso ai canali distributivi internazionali di un brand che conta 18 marchi , più di 6.500 proprietà e più di un milione di camere, in 119 Paesi”

Dolomiti Hotel Fanes, nuove suite wellness

Lo spagnolo Palladium esordisce in Italia

Nuova area wellness con ‘private spa’ e trattamenti beauty innovativi per Dolomiti Wellness Hotel Fanes, storico 5 stelle a San Cassiano in Alta Badia (Alto Adige). L’hotel di proprietà della famiglia Crazzolara è stato inaugurato nel 1957 in seguito alla ristrutturazione dell’antico maso risalente al 1560, e conta oggi 70 camere e suite, 8 chalets e una ‘casa clima’ con 7 suite natura loft. Per quanto riguarda Fanes Wellness & Spa, si tratta di un’area di 5.000 mq con diversi tipi di saune, bagno turco, bagno sole, sanarium, idromassaggio con acqua salina, una piscina coperta e una esterna, infinity pool di 25 metri su terrazza panoramica.

Palladium Hotel Group entra per la prima volta in Italia con due 5 stelle in Sicilia, a Campofelice di Roccella nelle vicinanze di Cefalù (Pa): Grand Palladium Garden Beach Resort & Spa e Grand Palladium Sicilia Resort & Spa. Con l’arrivo nel Belpaese, il gruppo alberghiero conta ad oggi 48 hotel in 6 Paesi (Spagna, Messico, Repubblica Dominicana, Jamaica, Italia, Brasile) e più di 14.000 camere sotto 10 diversi brand. Il debutto in Italia è legato all’obiettivo di Palladium di consolidare il posizionamento negli hotel di lusso nel Mediterraneo.

Giacomo Milano si prende Il Saviatino Sarà affidata a Giacomo Milano, il noto gruppo di ristoranti milanesi, la ristorazione de Il Saviatino a Firenze, hotel 5 stelle sulle colline fiesolane di proprietà della famiglia Rovati, che è entrata recentemente nel capitale del gruppo milanese attraverso Fidim, veicolo di investimento della famiglia Rovati, attiva anche nel settore dell’hospitality con Tearose, a cui fa capo Il Saviatino. Il ristorante dell’hotel aprirà nell’aprile 2022.

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ITALIA

Voco debutta in Italia. Primo hotel a Milano

Planetaria, nuove sale per eventi ibridi e high tech Planetaria Hotels ha creato, in seguito di un processo di riqualificazione, le nuove sale convegni di Enterprise Hotel dedicate a ospitare eventi ibridi e con tecnologie da ‘set televisivo’. Si tratta di Mad Meeting A Distanza, un progetto che vede protagoniste l’Immersive Room, la cui tecnologia è stata implementata con dispositivi audio-video per la realizzazione di eventi che ospitano una parte di pubblico in presenza e un numero infinito di connessioni da remoto, e la Sala Nettuno, diventata una grande Green Box all’interno della quale, come su un set televisivo, gli speaker possono alternarsi per dar vita ad un evento digitale. “Dopo i primi mesi di vita lavorativa completamente virtuale - osserva Damiano De Crescenzo, direttore generale di Planetaria Hotels - la consapevolezza di quanto la fisicità, non potesse essere sostituita in toto da dispositivi tecnici ha preso il sopravvento. Il futuro non è digitale e neppure in presenza, sarà ibrido”.

Il marchio lifestyle del gruppo Ihg, Voco, esordisce in Italia con la gestione di Hnh Hospitality. L’hotel, che verrà inaugurato a Milano a settembre 2021, è situato in posizione strategica, a pochi minuti da Fiera Milano e porterà nel capoluogo un’offerta diversa, così recita una nota emanata da Hnh, cioè uno stile vivace e fresco, con standard di qualità garantiti in un ambiente informale e trendy.L’edificio di 22 piani dal design moderno ospita 280 camere e suite. Sia gli spazi comuni sia le camere saranno oggetto di un restyling che ridisegnerà l’hotel in chiave sobria, informale e rilassata. Fiore all’occhiello dell’hotel il Centro Congressi con 7 spazi modulari, per riunioni, grandi eventi ed esposizioni fino a 630 persone.

LEFAY RESORT FA ‘SALE AND LEASE-BACK’ CON CDP Lefay Resort a Gargnano (Bs), sul Lago di Garda, è in trattative avanzate per il passaggio di proprietà della sola parte immobiliare a Cassa Depositi e Prestiti. Si tratta di un’operazione di autofinanziamento per Lafey Resort, che, attraverso la formula ‘sale and lease-back’ (vendita con patto di locazione), intende recuperare liquidità per investirla nella realizzazione di un nuovo resort a Montalcino, in Toscana. Con questa operazione finanziaria, l’hotel vende a Cdp 10 PAMBIANCO HOTELLERIE Luglio/Agosto 2021

i ‘muri’ della struttura sul Lago di Garda e lo prende in affitto, con l’intenzione di riacquistarlo in futuro. Nessuna informazione è trapelata riguardo al valore del deal. Cdp ha anche avviato il progetto di sviluppo dell’ex Ospedale al Mare del Lido a Venezia, dove nascerà un TH Resorts 4 stelle superior di 180 camere e un Club Med di 350 camere. Inoltre, nel settembre 2020, Cdp ha costituito il Fondo Nazionale del Turismo per 2 mld di euro.

ALPITOUR, 20 MLN PER LA SVOLTA DIGITAL Programma strategico da 20 milioni di euro improntato alla semplificazione e alla digitalizzazione. È quello che sta portando avanti il Gruppo Alpitour (già dal 2019) per accelerare il cambiamento aziendale. Il programma pluriennale si chiama InNova e coinvolge sia le aree Business sia IT, chiamate a lavorare insieme per ridisegnare i flussi interni ed esterni, le infrastrutture, le applicazioni e i touchpoint B2B e B2C, al fine di rendere il gruppo – dichiara una nota stampa – più efficiente, veloce e competitivo, anche a livello internazionale.

STARTUP, INFANZIA ‘LUXURY’ CON KOALA J La fondatrice di Koala J, Roberta Adami, forte di una pluriennale esperienza professionale nel settore della prima infanzia, ha deciso di offrire un servizio che ancora mancava negli hotel di lusso in Italia. La neonata società offre prodotti di alta gamma, come passeggini ‘adeguati’, cioè differenti a seconda che l’hotel sia al mare, in montagna o in città, sedie evolutive, seggioloni in linea con lo stile della sala da pranzo, sdraiette, seggiolini per la bici con caschetti, e altro.


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ATTUALITÀ

A LUGLIO E AGOSTO, LE PRESENZE NELLE STRUTTURE ITALIANE SI PREVEDONO IN CRESCITA A DOPPIA CIFRA RISPETTO AL 2020, MENTRE L’ASSENZA DI INTERNAZIONALI (SOPRATTUTTO RUSSI) PESERÀ SUI CONTI DELLE CITTÀ D’ARTE. BOOM DELLE PRENOTAZIONI ELETTRONICHE.

L’ESTATE SI SCALDA di Andrea Guolo

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iena estate da tutto esaurito nelle località di mare e di montagna, poi una lunga coda autunnale per il leisure grazie alle presenze estere date in netto aumento rispetto al 2020. Per le città d’arte e il turismo business, invece, i tempi del recupero non saranno rapidi. Le previsioni cambiano velocemente, ma gli operatori sono certi che il buon risultato dei mesi più caldi del 2020 possa essere raggiunto e superato. Emerge in particolare il boom delle prenotazioni elettroniche, che nel mese di giugno hanno superato ogni record. TURISTA ORMAI DIGITAL L’analisi di Blastness, leader italiano tra i provider di crs (central reservation system) per gli hotel a cinque stelle, evidenzia una crescita esponenziale di prenotazioni al netto delle cancellazioni a partire da aprile, per poi toccare il massimo storico nel mese di giugno. “Siamo ben oltre i totali pre-Covid, nonostante le difficoltà ancora presenti per le città d’arte – racconta il fondatore e ceo Andrea Delfini – e nonostante l’ascesa sia iniziata solo nel secondo quarter. La Versilia, ad esempio, non solo fa volumi giornalieri doppi e tripli rispetto al 2019, ma il totale delle prenotazioni raccolte è superiore e 12 PAMBIANCO HOTELLERIE Luglio/Agosto 2021


ATTUALITÀ

determina anche un miglioramento nell’arco dei sei mesi. La clientela è in maggioranza italiana, ma si intravede una componente importante di stranieri, non come il 2019 ma molto meglio del 2020”. Delfini considera questa esplosione di ricorso al digitale come una conseguenza naturale della pandemia. “È l’effetto Amazon applicato al turismo – precisa – e per gli albergatori apre prospettive interessanti anche sotto il profilo della marginalità, perché la distribuzione elettronica, se gestita bene e con la giusta movimentazione delle tariffe a seconda della domanda, porta a interessanti crescite di ricavo medio per camera disponibile (revpar)”. Che sul 2020 ci possa essere un buon incremento appare quasi certo. L’analisi previsionale del Centro Studi Turistici per Assoturismo (Confesercenti) parla di un +20,8% di presenze nei tre mesi centrali: tra giugno e agosto si prevedono 33 milioni di arrivi e 140 milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive ufficiali, per un fatturato complessivo di 12,8 miliardi di euro. I livelli pre-pandemici restano lontani (73,5 milioni di presenze in più nello stesso periodo del 2019) e gli italiani continueranno a dominare il panorama, rappresentando oltre i tre quarti del totale; ciononostante, l’estate 2021 vedrà un primo recupero sia della presenza straniera (+24%) sia delle presenze nelle città d’arte (+24%). Il presidente nazionale di Assoturismo, Vittorio Messina, commenta: “La riapertura tardiva del turismo italiano ha pesato sulla ripartenza: l’incertezza su date e coprifuoco ha dirottato molti viaggiatori stranieri verso altri Paesi”. RECUPERO PARZIALE Giorgio Palmucci, presidente di Enit, sottolinea la tendenza sempre più positiva dei dati nell’avvicinamento all’estate. “Rispetto al 2020 – racconta – c’è più conoscenza e meno timore tra le persone, tra accelerazione della campagna vaccinale e una migliore programmazione del governo sulle possibilità di spostamento interno e su questioni come il coprifuoco. Si profila un’estate più lunga, anche perché la precedente per gli hotel era sostanzialmente iniziata a luglio e si era chiusa prima di settembre. I numeri del 2019 credo li potremo raggiungere soltanto nel 2023”. Poiché permane una certa incertezza tra i turisti, e non solo tra quelli internazionali, Palmucci è convinto che le prenotazioni saranno sempre più last minute. “E la sicurezza si imporrà come l’elemento cruciale per la scelta della vacanza, anche più del prezzo” precisa.

Marina Lalli, presidente di Federturismo (Confindustria), è ottimista ed evidenzia come, rispetto al 2020, ci sia un ritorno agli hotel e strutture simili. “Se dopo il primo lockdown erano state privilegiate le case indipendenti, ora il trend mi pare rientrato perché la clientela turistica si è resa conto che le strutture gestite da professionisti offrono garanzie anche maggiori. Poi l’identikit

Dall’alto, la spiaggia di Riccione e un’immagine dell’Alta Badia In apertura, veduta della Costa Smeralda (foto di Peter Müller)

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ATTUALITÀ

Ciclisti sul monte Cristallo a Cortina (foto di Franz Perini)

della struttura di successo dipende da tanti aspetti: prevale quella che dispone di ampi spazi all’aperto, spiagge ampie e private, condizioni in grado di evitare ogni rischio di sovraffollamento. Inoltre, quelle raggiungibili con mezzo proprio sembrano rispondere meglio di altre”. Sul turismo straniero, Lalli attende con fiducia l’emanazione del green pass ma evidenzia l’assenza di presenze dalla Russia: “Il loro vaccino non è stato riconosciuto come valido, e questo ha spinto molti russi facoltosi a scegliere la Turchia come destinazione per le vacanze”. Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi, conferma: “La parola d’ordine dell’estate 2021 è last minute. Le prenotazioni si spostano sempre più sotto data. Si decide quando si ha piena visibilità del periodo: cosa si potrà fare, i rischi e le regole. Per prenotare servono certezze e al momento è difficile guardare troppo avanti”. Per il turismo internazionale, Colaiacovo precisa: “Bene il green pass, ma la

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domanda per l’immediato futuro resta ancora debole. Qualche segnale arriva dal turismo Ue che con l’operatività del green pass a luglio dovrebbe rafforzarsi. Poco o nulla extra Ue, anche se i voli dagli Usa stanno dando buoni risultati”. La questione del traffico aereo sarà determinante per far ripartire il turismo internazionale. “Nei primi quattro mesi dell’anno è andata peggio delle previsioni presenti nello scenario pessimistico – racconta Valentina Lener, direttore generale di Assaeroporti – ma ora le previsioni sono di miglioramento. Nelle isole, in particolare, c’è un vero e proprio boom di voli schedulati, frutto di un maggior traffico aereo interno, mentre soffriranno maggiormente gli hub internazionali come Roma, Milano e Venezia. Ora lo scenario medio per i tre mesi estivi prevede, nel confronto con il 2019, -68% per il mese di giugno, -57% per luglio e -52% per agosto; nel 2020 eravamo a -99% a giugno, -75% luglio e -63% agosto”.



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Il 5 stelle Mezzatorre a Ischia di Pellicano Hotels

dossier

L’Italia ci prova TUTTO L’ANNO L’EMERGENZA COVID HA RIPORTATO IN AUGE IL TEMA DELLA DESTAGIONALIZZAZIONE DEL TURISMO ITALIANO, OFFRENDO NUOVI SPUNTI E OPPORTUNITÀ PERCHÉ LE ABITUDINI DEI VIAGGIATORI SONO CAMBIATE. LE STRUTTURE ALBERGHIERE SI INVENTANO SOLUZIONI PER ATTRARRE I TURISTI NELLE STAGIONI ‘MORTE’, MA MANCA IL COINVOLGIMENTO DEL TERRITORIO.


DOSSIER

La pandemia accelera la sfida NO SEASON di Vanna Assumma

IL COVID HA SPINTO IL TURISMO FUORI STAGIONE. GRANDE OPPORTUNITÀ PER L’ITALIA CHE POTREBBE OTTENERE UN AUMENTO DEI RICAVI CON UNA MIGLIORE DISTRIBUZIONE DEI FLUSSI.

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iecco la questione ‘destagionalizzazione’. Un tema che non è nuovo per il mondo del turismo ma che la pandemia ha riportato alla ribalta, eleggendolo ad argomento ricorrente nei discorsi informali tra gli operatori del mercato. Quasi che la pandemia abbia dato il ‘là’ a nuove riflessioni, creando il terreno adatto per provare finalmente a investire in questa direzione, come se fosse un’occasione da non perdere. Le riflessioni su questo tema sono di diversa natura. Da un lato, la possibilità di un’apertura delle strutture leisure prolungata tutto l’anno potrebbe essere il motore della ripresa. Per un settore che è letteralmente in ginocchio a causa di un anno e mezzo di restrizioni ai viaggi, la possibilità di svolgere la propria attività oltre i canonici 5 mesi (da maggio a settembre) sarebbe una boccata d’ossigeno per bilanci ormai asfittici. Per gli hotel che vivono prevalentemente di clientela ‘vacanziera’, fare business nei mesi ‘morti’ di marzo e aprile oppure di ottobre e novembre permetterebbe di recuperare più velocemente le perdite e sarebbe anche un volano per


DOSSIER

l’economia italiana, dato che il turismo ha una ricaduta enorme sull’intera economia del Paese. Da un’analisi di Confindustria risulta che, per ogni euro investito nel turismo, si genera 0,20 euro nel resto dell’industria, 0,10 euro nei servizi e 0,05 euro nell’agricoltura. Parlando solo del turismo di lusso, una ricerca di Bain & Company per Altagamma ha evidenziato che i viaggiatori ‘affluent’ generano il 3% del Pil italiano, ovvero 60 miliardi di euro, considerando la spesa diretta (soggiorno e viaggio), l’indotto (ristoranti, cultura, shopping, mobilità) e gli effetti indiretti, come la manutenzione degli hotel e gli investimenti alberghieri. Si tratta di quasi un quarto del Pil generato dal turismo italiano, che è pari al 13 per cento. I viaggiatori ‘wealthy’ sono prevalentemente stranieri e acquistano le eccellenze dell’alto di gamma italiano, con una ricaduta quindi sulla manifattura di lusso della Penisola. Nel 2019 è stato rilevato che il 60% dell’acquisto di beni di lusso tricolore è stato effettuato da turisti stranieri. Tornando ai vantaggi che l’ampliamento dei flussi nell’arco dell’anno avrebbe per il settore turistico, Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, afferma: “Il tema della destagionalizzazione è sempre stato all’attenzione del settore e dei

decisori politici nazionali e locali. La stessa valorizzazione dei borghi, di quelle località ancora poco note di cui è pieno il Paese, aveva generato già in epoca pre-Covid nuovi flussi anche nelle stagioni meno ‘battute’ dai turisti. La pandemia ha imposto un brusco passo indietro e, dall’overtourism che caratterizzava alcune destinazioni, si è passati ad una sorta di desertificazione durata oltre un anno. Ora si riparte, ma come sottolineato anche dal premier Draghi, si impone un cambiamento. Se vogliamo aumentare e qualificare i nostri flussi turistici, in una visione di complessiva sostenibilità del fenomeno, è necessario riprendere il filo interrotto ed accelerare una trasformazione che guardi a periodi di apertura più lunghi per le strutture stagionali”. NUOVE ABITUDINI Oltre a considerare la destagionalizzazione un motore per la ripresa economica, altri motivi rendono questo tema di stretta attualità, ad esempio il fatto che la pandemia ha determinato cambiamenti nelle abitudini dei viaggiatori. Cambiamenti che vanno proprio nella direzione di una redistribuzione dei flussi turistici aldilà dei consueti periodi delle vacanze invernali ed estive. “Probabilmente in fase post-Covid - afferma Andrea Prevosti,

In apertura e in alto, due vedute di Ischia, isola che sta lavorando su un progetto di graduale estensione della stagionalità

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DOSSIER

general manager di Grand Hotel Parker’s - i viaggiatori modificheranno le loro abitudini, cioè preferiranno evitare l’affollamento, prediligendo luoghi che permetteranno un maggiore distanziamento sociale, e quindi viaggiare nei periodi di bassa stagione potrebbe essere una soluzione per loro auspicabile”. Va detto che i turisti americani, tedeschi e svizzeri, già in fase pre-Covid erano soliti arrivare in Italia nei mesi primaverili, periodi in cui ricorrono per loro diverse festività. La pandemia invece li ha spinti a spostare le

vacanze nei mesi autunnali, come conferma Gianvito Mangano, general manager di Canne Bianche Lifestyle Hotel: “Non avendo potuto viaggiare questa primavera per via delle restrizioni ai movimenti internazionali, questi turisti hanno spostato le prenotazioni più in avanti, cioè nei mesi che vanno da ottobre a dicembre. Si intravede quindi, anche per i posti di mare in Puglia, una domanda invernale che un tempo non c’era”. Una domanda che, se incontrerà la soddisfazione dei turisti stranieri, potrebbe rimanere anche in fase post-pandemia, garantendo quindi una redistribuzione degli ospiti in diversi mesi dell’anno. Il pensiero di Giovanna Manzi, CEO di Bwh Hotel Group Italia evidenzia invece un punto di vista alternativo: “La destagionalizzazione è tradizionalmente legata ai mercati internazionali, che viaggiano in diversi momenti dell’anno o a gruppi che al momento non sono ancora del tutto ripartiti. La presenza di turisti internazionali adesso in Italia è ‘congelata’ a favore di un turismo prevalentemente domestico, di natura perlopiù individuale e famigliare. Per questo motivo, auspicherei l’analisi delle possibilità di redistribuzione della stagionalità piuttosto che la sola destagionalizzazione che sottintende la redistribuzione dei flussi a partire da momenti di picco. Poiché al momento non abbiamo ‘picchi’, neanche in alta stagione, diventa più

In alto, BW Signature Collection Hotel Le Ancore, new entry di Bwh Hotel Group nella Penisola sorrentina; sotto, colazione con vista panoramica presso il Grand Hotel Parker’s a Napoli

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Immagine di Canne Bianche Lifestyle Hotel, in Puglia

interessante a mio avviso capire come evolvono le stagionalità e come si muoveranno i ‘nuovi’ turisti nei diversi mesi dell’anno”. LE POTENZIALITÀ DELL’ITALIA Le riflessioni degli operatori del settore sono supportate dai dati emersi dalla ricerca di World Capital sulla destagionalizzazione in Francia, Spagna, Italia, Portogallo, Grecia, Croazia, Malta. Emerge che in quest’ultimo Paese nei mesi di marzo, aprile, ottobre e novembre si è registrata un’occupazione media del 76,4%, eleggendo Malta a Paese a più alto tasso di destagionalizzazione, seguito da Spagna (63,7%) , Francia (60,8%), mentre l’Italia si posiziona al sesto posto nella classifica con una media di occupazione del 42,9% nel periodo considerato. Eppure, nonostante il Belpaese sia un fanalino di coda nel Sud Europa per quanto riguarda la destagionalizzazione, ha una grande potenzialità di crescita in virtà della sua alta attrattività. Il dipartimento ricerca di World Capital ha infatti stilato un ranking anche in funzione dell’attrattività territoriale, e per definire questo concetto sono stati considerati sei indicatori: il numero di siti patrimonio Unesco sul territorio nazionale, i km di coste, la posizione del Paese nelle classifiche culinarie mondiali, l’indice climatico Stc 2019, il numero di città termali

presenti sul territorio e il numero di km di piste da sci. L’Italia è risultata in pole position nel ranking per attrattività, e quindi si deduce come un Paese al sesto posto nel Sud Europa come destagionalizzazione ma al primo posto come attrattività, abbia la possibilità di colmare il gap, dato che il desiderio di viaggiare nella Penisola è altissimo. Dal desiderio ai fatti, la strada è lunga: infatti nel 2019 la Francia ha registrato 175 milioni di arrivi turistici internazionali, la Spagna 135 milioni e l’Italia 131 milioni. World Capital, infine, ha confrontato questi risultati con la spesa turistica in Italia nel 2019, per ipotizzare l’aumento della spesa proporzionalmente all’incremento delle presenze turistiche. Risultato: se l’Italia raggiungesse lo stesso livello di destagionalizzazione di Malta nei mesi di marzo, aprile e novembre, nonché lo stesso livello del Portogallo a ottobre, la spesa turistica potrebbe crescere di 7 miliardi di euro. Per quanto riguarda il sentiment dei turisti europei sui viaggi nel 2021, l’interesse per le vacanze al mare è il più forte (34% dei viaggiatori) e oltre la metà (52%) mostra la volontà di fare il prossimo viaggio in aereo, mentre lo spostamento in auto è la seconda sclta (36%). La top ten dei Paesi scelti per le vacanze estive nel Vecchio Continente è capitanata da Spagna e seguita dall’Italia. Luglio/Agosto 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 21


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Gli HOTEL si muovono i TERRITORI no di Vanna Assumma

TANTE (E ANCHE ORIGINALI) LE INIZIATIVE DEGLI ALBERGHI PER REDISTRIBUIRE I FLUSSI DURANTE L’ANNO. MA SERVE FARE SISTEMA CON I PLAYER LOCALI, COMPAGNIE AEREE E ISTITUZIONI.

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‘D

estagionalizzazione’ è una parola che apre molte speranze, ma nei fatti queste si infrangono nella carenza di una politica istituzionale capace di favorire la redistribuzione del turismo su tutto l’anno. Spesso gli unici tentativi in questa direzione sono azioni isolate delle singole strutture alberghiere, che risultano addirittura velleitarie perché la riorganizzazione dovrebbe essere di sistema. Il richiamo a un’ottica ‘globale’ per la destagionalizzazione proviene da più voci. Matteo Lunelli, presidente di Altagamma, sottolinea che è importante invitare i turisti a tornare nell’intero arco dell’anno, creando un calendario di eventi adeguato alle esperienze che i viaggiatori ‘affluent’ vogliono vivere, che siano enogastronomiche, di shopping, culturali o anche sportive, legate al benessere o alla nautica. Quest’ultima è un’attività dal forte potenziale, dato che l’Italia detiene il primato nel mondo sia per la costruzione di mega-yatch (sopra i 24 metri) sia per il maggiore numero di chilometri di costa. Un Pese


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immerso nel Mediterraneo, eppure la maggior parte degli yacht soggiornano in altre coste. Della necessità di aumentare e qualificare i flussi turistici parla anche Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi: “La crisi covid ci lascia anche un diverso equilibrio tra tempo libero e lavoro, già immaginato in precedenza con l’idea del bleisure, che oggi si arricchisce ulteriormente con la possibilità di un vero e proprio lavoro a distanza, che può svolgersi più o meno ovunque. Una soluzione che, con le adeguate infrastrutture digitali e un sistema di servizi mirato, può permettere una diversa fruizione dell’albergo e dell’offerta turistica anche in periodi diversi dai canonici mesi delle ferie”. FARE SISTEMA Diventa necessario quindi avere una visione sullo sviluppo dell’economia del turismo nel suo complesso. Ne sono consapevoli gli operatori alberghieri, che riconoscono la necessità della partecipazione degli enti istituzionali e di tutti i player del territorio rispetto a una strategia di redistribuzione dei flussi. “Il problema principale – sottolinea Gianvito Mangano, general manager di Canne Bianche Lifestyle Hotel – sono i collegamenti aerei. In inverno, sono pochi i voli verso la Puglia, sia dall’Italia sia dall’estero, e spesso non sono diretti. È necessaria quindi la collaborazione con le compagnie aeree e con le Regioni, che devono fare più promozione e dare visibilità all’estero degli eventi che si svolgono anche in periodi non estivi, come ad esempio le settimane street food, le feste, i mercatini di Natale”. Il coinvolgimento della territorialità è il nodo cruciale anche per Giacomo Maschietto, CEO di Augustus Hotel & Resort: “Nei mesi invernali, Forte dei Marmi chiude i battenti, non c’è attrattività culturale né turistica. Noi abbiamo sempre rincorso la destagionalizzazione e in fase pre-Covid avevamo in mente un bel progetto, ‘Mare d’inverno’, con proposte suggestive che prevedevano cavalcate sulla spiaggia, percorsi con i cani, e altro. Il fatto di non essere supportati dalla territorialità rende questo tema molto complicato a livello gestionale, perché noi siamo una struttura di lusso con servizi di alto livello, e tenere ‘in house’ competenze di eccellenza

In alto, esterno di Canne Bianche Lifestyle Hotel, in provincia di Brindisi; sotto il Bamba Chill di Augustus Beach Club per un pranzo informale In apertura, cabine dell’Augustus Beach Club a Forte dei Marmi (Lu)

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con un’occupazione molto bassa non è conveniente”. Il manager racconta che il turismo attuale è più ‘slow’, cioè le persone hanno in mente di fare vacanze con una minore frenesia rispetto a prima, con uno ‘stay’ medio più lungo e minori spostamenti, perché questi ultimi destano preoccupazione. I turisti desiderano quindi una vacanza più rilassata, tranquilla, vissuta anche all’interno dell’hotel. Tutti fattori che favoriscono la destagionalizzazione, mentre nell’immaginario delle persone Forte dei Marmi è ancora il glamour estivo per antonomasia, il lusso nei beach club, le atmosfere retro che ricordano la Dolce Vita felliniana. Un esempio di ‘sistema’ è invece nato a Ischia, dove è sorta una rete di impresa lo scorso gennaio 2021, Ischia is More, composta da 7 imprenditori e due manager. Uno dei due è Michele Sambaldi, che è stato nominato presidente del network ed è anche managing director di Pellicano Hotels, gruppo che conta tre alberghi 5 stelle di cui il Mezzatorre sull’isola. “Per promuovere Ischia nel mondo – afferma Sambaldi – bisogna fare sistema, perché solo lavorando in

Il 5 stelle Mezzatorre a Ischia di Pellicano Hotels

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sinergia tra gli operatori locali si può lanciare una destinazione in grado di accogliere un turismo di qualità. Per questo abbiamo fatto una rete di impresa tra operatori nel settore hotellerie, termale, retail e ristorazione, con l’intento di sviluppare diversi progetti per il bene del territorio”. Uno di questi è la creazione di una ‘nuova stagionalità’, cioè di una graduale estensione della stagionalità ai mesi di settembre e ottobre per poi arrivare fino a dicembre. “Da Roma in giù – osserva il manager – le destinazioni godono di temperature gradevoli anche nei mesi invernali. A Ischia talvolta si hanno 25 gradi a novembre e si può godere della vita all’aria aperta e delle attività termali”. Del resto, il sud Italia si presta a un’offerta ‘destagionalizzata’ che possa contare almeno su 10 mesi di apertura l’anno. “Bisogna iniziare gradualmente – osserva il presidente di Ischia is More – allungando l’apertura delle strutture nel mese di ottobre, che spesso ha temperature simili a quelle di settembre, con il vantaggio di offrire al turista località meno affollate e un clima gradevole. Contesto che, in questa fase di pandemia, è ancora più importante


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Accor crea nuovi spazi di lavoro per la clientela business

perché si cerca un maggiore distanziamento sociale”. Sambaldi sottolinea quanto sia importante l’approccio di sistema, perché l’hotel può anche decidere di rimanere aperto in autunno ma se il turista trova i negozi chiusi nell’isola, i trasporti pubblici che non funzionano e l’aeroporto di Capodichino a Napoli che riduce le rotte rispetto ai mesi estivi, i viaggiatori non arriveranno. “Il nostro intento – riprende il manager – non è solo far capire alla domanda internazionale quanto sia bella la nostra isola, ma anche comunicare che le location sono aperte per molti mesi e che sono ugualmente appealing anche nel periodo autunnale e invernale”. LE MOSSE DEGLI HOTEL Intanto, in attesa che le istituzioni sviluppino politiche territoriali volte a incentivare un turismo ‘no season’, gli hotel cominciano a fare le prime mosse. Accor, ad esempio, ha in programmazione una novità assoluta nel mondo dello smart working fuori casa. Si tratta di una piattaforma di prenotazione di spazi adibiti a work office per tutti coloro che hanno la necessità di ‘noleggiare’ per qualche ora, o per periodi più lunghi, degli ambienti attrezzati e tranquilli dove svolgere le mansioni

professionali, in diverse località in Italia così come in altri Paesi. Il gruppo francese metterà, tra gli spazi da prenotare all’interno della piattaforma, i suoi 5.200 alberghi nel mondo, opportunamente adibiti a smart office, ma anche appartamenti, uffici di aziende o altre realtà, ristoranti, bar, musei, tutte location che possono ‘costruire’ uno spazio ad hoc per colui che desidera lavorare. Luigi Lima, vice presidente operations franchise eco & midscale Accor Italy, osserva che si tratta di un business nuovo per il gruppo, attivo 300 giorni l’anno, e che consente agli alberghi un’occupazione aggiuntiva. E aggiunge il manager: “Oggi abbiamo una marcia in più per destagionalizzare perché la crisi ha messo tutto in discussione. Ci sono temi che non hanno stagione, come l’enogastronomia, lo sport, il wellness, il turismo della terza età. Riguardo a quest’ultimo tema, alcuni Paesi sono molto organizzati sul turismo ‘d’argento’, come la Spagna che ha un programma sulle Baleari dove gestisce un numero elevato di anziani da ottobre ad aprile”. Canne Bianche Lifestyle Hotel vuole sviluppare invece un nuovo concetto di ‘vacanza al mare’: “Abbiamo un progetto per valorizzare il mare d’inverno – racconta Mangano - con lo spettacolo delle Luglio/Agosto 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 25


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onde in tempesta. L’idea è di allestire grandi sfere di cristallo nel giardino fronte mare, dove gli ospiti possono entrare, sdraiarsi in comode sedute e lettini, e ammirare il mare d’inverno in tempesta con i suoi affascinanti colori. Un’altra idea è quella di creare nel periodo invernale un concept ‘wellness & nutrition’, con la consulenza di nutrizionisti per la dieta mediterranea. Il mio sogno nel cassetto è trasformare l’attuale piscina in piscina termale all’aperto, con l’acqua a 40 gradi che evapora nei periodi freddi”. Il general manager dell’hotel spinge anche sul segmento Mice, con l’idea di trasformare uno dei due ristoranti in una sala congressi. In altra direzione il Grand Hotel Parker’s di Napoli, che ha deciso di ospitare eccellenze del territorio e si è ‘inventato’ la formula dei Parker’s Pop-up: “Si tratta di spazi dedicati a un grande chef, a un barman o ad altre realtà del territorio – spiega il general manager Andrea Prevosti – e tra queste cito l’accordo con il calzaturificio Doucal’s per allestire un temporary shop all’interno dell’hotel. Vogliamo offrire al cliente la possibilità di vivere l’esperienza del Parker’s come fosse la meta del viaggio, il fulcro dell’esperienza, alla

quale poi si aggiungerà la visita della città. Non il contrario, come si è soliti pensare. Per questo, in piena pandemia abbiamo aperto le porte al ristorante stellato Veritas dello chef Gianluca D’Agostino e lo scorso giugno abbiamo ospitato il bar L’Antiquario di Napoli, che ha utilizzato l’hotel per offrire la propria offerta di mixology. L’idea quindi è che il Parker’s diventi un luogo in cui possano svolgersi attività del territorio”. Un’altra idea originale legata al territorio di Montegrotto Terme (Padova) è Y-40 The Deep Joy, la piscina con acqua termale più profonda del mondo. Un progetto di Emanuele Boaretto, che ha realizzato una struttura aperta tutti i giorni per 11 mesi l’anno che, grazie alla temperatura dell’acqua termale (32-34 gradi) e ai 60 metri di percorsi in grotte subacquee, è riuscita in breve tempo a destagionalizzare la subacquea, la speleosubacquea e l’apnea in tutta Europa. Il fiore all’occhiello della struttura, oltre alla profondità di 42,15 metri, è il tunnel sotterraneo lungo 13 metri, l’unico al mondo sospeso e completamente immerso all’interno di una piscina.

A sinistra, una veduta dal Grand Hotel Parker’s di Napoli; sopra, la piscina Y-40 The Deep Joy a Montegrotto Terme (Padova)

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COMBO - Turin - restaurant area

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INTERVISTA A BERNABÒ BOCCA, FEDERLBERGHI

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INTERVISTA

PRESIDENTE, APPENA RIELETTO, DI FEDERALBERGHI E IMPRENDITORE DELL’OSPITALITÀ DI LUSSO, BERNABÒ BOCCA HA FIDUCIA NEL RILANCIO DEL SETTORE A PATTO CHE SI AGISCA IN FRETTA.

IL FUTURO È ADESSO di Davide Deponti

B

ernabò Bocca, presidente di Federalberghi e di Sina Hotels, è da sempre un uomo di governo ma anche di lotta. Di governo certamente, vista la ventennale presenza al vertice dell’associazione degli albergatori italiani, ruolo per il quale è stato recentemente riconfermato all’unanimità. Ma anche di lotta, se si pensa alle battaglie condotte negli ultimi anni a favore del settore che rappresenta, prima tra tutte quella contro la ‘concorrenza sleale’ del mondo degli affitti brevi nei confronti della galassia degli hotel. Ecco perché non si nasconde quando gli viene chiesto a che punto siamo e come si potrà ritornare a vedere una vera luce in fondo al tunnel della pandemia. Ci si aspettava una ripresa più rapida per il turismo? Ci lasciamo alle spalle un annus horribilis: il 2020 si è chiuso con una perdita di 233 milioni di presenze con un calo medio del 53,4% rispetto al 2019, con punte che in alcune località hanno superato l’80%, nelle città d’arte in particolare, dove il turismo straniero è calato mediamente del 70,2 per cento. La stagione estiva in arrivo dovrebbe essere il carburante per far ripartire l’ospitalità e in questo senso anche l’idea del ‘green pass’ può rappresentare una giusta leva. La mia idea è che comunque questo 2021 sarà ancora un anno di transizione. Speravamo in una ripresa più

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INTERVISTA

Il giardino del Sina Villa Medici a Firenze, storico albergo del gruppo guidato da Bernabò Bocca

rapida e robusta, ma siamo purtroppo molto lontani dei numeri del 2019. Intanto speriamo di fare comunque meglio del 2020, portando a casa un anno di risalita per riprendere e ritornare al top nel 2022. Anche perchè le ultime analisi danno un mercato straniero che rispetto alla destinazione Italia è già molto girato sul 2022. La beffa è poi che quel 2019 che abbiamo purtroppo in fretta dimenticato era stato un anno record per tutto il settore: da più in alto cadi, più ti fai male. Oltretutto vista l’annata bellissima, molti hotel avevano deciso di fare grossi investimenti proprio nel 2019 per continuare una crescita che invece si è arrestata con violenza e che ha anche creato un problema forte di liquidità per le aziende. È dura anche a livello occupazionale: come reagirà il sistema alberghiero? Gli alberghi stagionali fanno fatica a trovare persone anche se ci sono problemi di disoccupazione perchè alla fine in Italia conviene quasi di più scegliere il reddito cittadinanza o persino lavorare in nero. È proprio un problema di cultura del nostro Paese perchè in Italia registriamo da sempre un 20% di economia sommersa che non rientra nel Pil ma che poi all’atto pratico esiste. E nel nostro settore basta pensare a tutta la questione degli affitti brevi. Detto ciò, bisogna anche ricordare che, in tempi normali, il settore del turismo dà lavoro ad 1,3 milioni di persone, mentre nel 2020 per la crisi sono venute meno 200mila posizioni di lavoro stagionale e 150mila a tempo determinato. E se il numero degli occupati è calato vertiginosamente, 30 PAMBIANCO HOTELLERIE Luglio/Agosto 2021

anche le giornate retribuite sono diminuite del 38%. Però adesso abbiamo un governo che ha capito il problema e mi confronto costantemente con il ministro Garavaglia anche su queste tematiche: ho trovato un ottimo interlocutore e una persona concreta e che ha esperienza sul campo, con cui si può parlare bene di economia. Infatti presto gli parlerò anche della questione della riqualificazione, perchè al nostro settore non è piaciuta l’eliminazione degli hotel dai bonus per chi ristruttura. Anzi ora sarebbe proprio il momento giusto per fare opere e lavori, perchè purtroppo molti hotel sono ancora vuoti: ad esempio il referente di Federalberghi di Roma mi ha appena segnalato che nella Capitale al momento sono aperte solo 680 strutture su 1200; la metà. Perchè è importante puntare a un ammodernamento? Perchè così finalmente potremmo realizzare quel passo in avanti che ci manca per controbattere colpo su colpo a una concorrenza internazionale che si fa sempre più serrata, mentre anche l’ingresso dei fondi stranieri nel mondo dell’hotellerie ha alzato l’asticella con progetti di alberghi sempre più faraonici, anche in Italia. Dove però già abbiamo un parco di 32mila alberghi pari a circa un milione e 100mila camere: ecco perchè oggi dobbiamo cominciare a mettere a posto quelli che abbiamo prima di aprirne di nuovi. Pensiamo a come ha funzionato bene per il settore il bonus facciate. Se c’erano settori industriali che già soffrivano nel pre covid non era certo il caso del mondo


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alberghiero. Andava bene prima e sappiamo che andrà bene dopo, quando tutto ritornerà nella norma. Quindi è fondamentale aiutare adesso un settore che ha ottime prospettive di crescita a lungo termine e che sicuramente sarà in grado di ripagare tutto quello che viene ‘dato’ ora. Ho sentito anche il presidente Draghi e ho molta fiducia in lui che in poco tempo sta mettendo in ordine tutto il tema pandemia - economia. Come cambierà l’hotellerie nel medio termine? La prima cosa da fare sono i vaccini e i protocolli semplificati per far sì che possano tornare i turisti stranieri e in primo luogo quelli americani. Bisogna semplificare tutte le prassi da subito. Anche perchè alcuni competitor diretti dell’Italia, come Grecia e Spagna, si sono già portati avanti eliminando del tutto le quarantene e sono stati molto più aggressivi di noi nel far ripartire il turismo. Qui invece la burocrazia ci ha fatto perdere due mesi, mentre noi dobbiamo rendere la vita facile ai turisti che anche oggi vogliono arrivare e che sono tanti. La sfida del futuro è quella del turismo internazionale e quindi bisogna fare attenzione a non perdere troppe quote di mercato anche nei confronti di competitor che prima erano molto indietro rispetto a noi come ad esempio la Croazia. Di contro, è giusto sottolineare che oggi si lavora molto bene sia con gli arrivi di italiani sia con quelli dei turisti europei di prossimità. C’è sempre una grandissima voglia di Italia. Anche da parte del mercato americano che sarebbe pure un turismo ad alta capacità di spesa che è proprio quello che servirebbe ora al nostro Paese. Se loro vogliono tornare noi però stiamo facendo una riapertura un po’

lenta burocraticamente. E resta il nodo delle compagnie aeree che per ritornare in bolla coi collegamenti dell’era pre covid avranno bisogno di diversi anni. Come potrà ripartire il turismo business? Mentre per il leisure basta solo riaprire in sicurezza, per il mondo business ci vorrà più tempo e anzi fin da ora dobbiamo attrezzarci negli alberghi con soluzioni ibride per gli eventi. Certamente si continuerà a muovere il turismo business di alta fascia ma senza i grossi numeri che si facevano prima perchè viene a mancare la fascia intermedia di manager: ora si spostano solo i grossi calibri per andare di persona a fare i contratti e i meeting davvero importanti. Ecco perchè dico che oggi più che mai bisogna inventarsi soluzioni nuove e innovative per far spendere il cliente in albergo anche oltre il conto del soggiorno. Una fantastica soluzione è quella di lavorare sulla ristorazione, ma con locali di altissimi livello, che siano aperti anche all’esterno e alle città. In alcuni alberghi del gruppo Sina, come l’Hotel De La Ville di Milano, stiamo andando in quella direzione e il pubblico mostra di apprezzare. Oggi il ristorante, come accade all’estero da sempre, penso ad esempio a Francia e Stati Uniti, non deve essere più il ristorante dell’albergo ma ‘nell’albergo’. Quindi aperto a tutti: gli hotel sono locali pubblici per definizione, non dimentichiamolo mai, e come tali sono aperti al pubblico di ogni genere. E poi con le professionalità che ci sono nel settore in Italia non abbiamo niente da invidiare a nessuno e possiamo vincere a tutti i livelli la battaglia della qualità.

Al Villa Medici è stata siglata un’importante partnership con l’Harry’s Bar Firenze per la gestione del ristorante ribattezzato Harry’s Bar The Garden Luglio/Agosto 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 31


CIAK SI GIRA. E il turismo decolla di Andrea Guolo

RITORNI A TRIPLA CIFRA PER I FINANZIAMENTI DELLE FILM COMMISSION A PELLICOLE E SERIE TV. IN ARRIVO UNA MATRICE ECONOMETRICA PER CALCOLARE L’ESATTO RAPPORTO TRA FONDI INVESTITI E RENDIMENTO. E QUANDO C’È DI MEZZO LA GRANDE PRODUZIONE USA, CAMBIA ANCHE LA STORIA DEL TERRITORIO.

L’

arrivo di una troupe può cambiare le sorti turistiche di un territorio, trasformando una tranquilla località di provincia in una destination presa d’assalto. È una storia ormai consolidata, quella del boom turistico post riprese cinematografiche. Una storia che in Italia inizia con Vacanze romane, elemento scatenante per i viaggi degli americani a Roma negli anni Cinquanta, passando per kolossal come Ben Hur, Il padrino, La passione di Cristo che svelò al mondo l’allora sconosciuta Matera. Fino ad arrivare alle produzioni contemporanee, tra le quali spiccano gli ultimi due premi Oscar della nostra cinematografia: La grande bellezza per Roma e Chiamami col tuo nome per la città di Crema. RITORNO A TRIPLA CIFRA Quantificare il ritorno economico di una città trasformata in set è pressoché impossibile, perché dipende innanzitutto dal

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successo della pellicola e dalla sua tipologia; inoltre, quando un film diventa cult – conseguenza che a volte prescinde dall’incasso reale – l’effetto di richiamo sugli spettatori si rafforza. Occorre perciò ragionare sul rapporto tra costo dell’investimento, effettuato nel nostro Paese dalle singole film commission regionali come contributo alle spese di produzione, e ritorno sul territorio. Quando la pellicola o la serie tv hanno successo, il beneficio è a tripla cifra percentuale. In Lombardia, per esempio, i due ultimi bandi della Film Commission risalenti al 2014 e 2017 hanno comportato, nell’ordine, una ricaduta del 300% e del 600 percento. “Non esiste alcun investimento industriale in grado di restituirci qualcosa di simile” afferma Michaela Guenzi, responsabile operativa della Fondazione Lombardia Film Commission, specificando che il calcolo della ricaduta si basa sulle rendicontazioni delle produzioni. Naturalmente, il case history del decennio ovvero Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino (2017) non è misurabile in questi termini, come non lo sono in genere tutte le grandi produzioni Usa che scelgono l’Italia come ambientazione e si muovono in autonomia. In questi casi, è tutto oro colato, come peraltro dimostrano i dati dell’ultimo rapporto turismo (2019) della provincia di Cremona ovvero dei luoghi scelti da Guadagnino per ambientare la storia d’amore tra i giovani Elio e Oliver: il numero di arrivi, tra il periodo pre e post film, è aumentato di oltre il 10%, dai 200mila del 2016 ai 228mila del 2019. “C’è stata la volontà territoriale nel Cremasco di sfruttare questo effetto di richiamo, realizzando mappe interattive e percorsi ciclo pedonali per ripercorrere i luoghi del film” aggiunge Guenzi. EFFETTO MONTALBANO Cifre sicuramente importanti, ma il delta potrebbe diventare ancora più eclatante se fosse calcolato per territori un tempo marginali come ad esempio la Matera pre-Gibson o ancor più come l’area del Ragusano prima del commissario Montalbano. “Dobbiamo essere grati al regista Alberto Sironi che scelse questo edificio di Punta Secca come casa di Montalbano, perché ora è d’obbligo, per chi viene in Sicilia, passare da noi” afferma Ivana Micciché, fondatrice del tour operator Discovering Sicily, che nel 2003 propose alla famiglia proprietaria dell’immobile

Luca Zingaretti durante le riprese de Il Commissario Montalbano (copyright Rai per gentile concessione ufficio stampa Rai) e il mare presso la tonnara di Scopello, nella zona dove è stata ambientata la serie Màkari In apertura, la produzione indiana Radhe Shyam nel centro di Torino

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di trasformarlo in bed&breakfast prendendone la gestione. Si chiama, infatti, La Casa di Montalbano e gli affari, esclusa la parentesi del Covid, vanno piuttosto bene: è aperta tutto l’anno, tranne quando si girano gli episodi della serie tv trasmessa in oltre 65 Paesi del mondo e diventata estremamente popolare in Gran Bretagna. Del resto la Sicilia, fin dai tempi de Il Padrino di Francis Ford Coppola, è un territorio familiare per il pubblico del cinema e ora si prospetta un’opportunità ulteriore di visibilità internazionale, perché nei siti archeologici dell’isola sta per essere girata la quinta pellicola della saga di Indiana Jones (produzione Disney). La voce è giunta anche all’interno di Sicilia Film Commission, il cui dirigente Nicola Tarantino precisa che: “Non siamo stati contattati a riguardo, ma del resto le grosse produzioni operano in totale riservatezza e quindi ci sta che non si misurino con realtà come la nostra”. Anche Tarantino evidenzia il ritorno a tripla cifra delle somme stanziate dal governo regionale per questo tipo di attività. E lo fa partendo da Màkari, serie tv ambientata nel golfo di Macari (tra Palermo e Trapani) e andata in onda a marzo su RaiUno. “Ha determinato un aumento immediato delle prenotazioni alberghiere nell’ordine del 60% e un +400% di contatti Google nella ricerca dei luoghi che hanno ospitato le riprese” precisa. Tarantino evidenzia inoltre come uno degli obiettivi già fissati nel piano operativo di Sicilia Film Commission – che oggi risponde all’assessorato al turismo, mentre al momento della fondazione era sotto la competenza dei beni culturali – sia proprio l’ottenimento di una

matrice econometrica per calcolare l’esatto rapporto tra i fondi investiti e il ritorno economico per il territorio. “Commissioneremo uno studio entro l’anno, perché a oggi non esiste uno strumento scientifico di valutazione e quindi, nella scelta dei progetti da finanziare, dobbiamo ragionare perlopiù attraverso la nostra esperienza acquisita. Nel momento in cui disporremo della matrice e ne avremo verificato la funzionalità, diventerà uno strumento di valutazione a priori”. Nella storia di Sicilia Film Commission, l’investimento più indovinato e importante è stato sicuramente quello su Montalbano. “Palomar (produttore della serie tv, ndr) ci chiese un cofinanziamento per i primi anni e poi ha continuato da sola, a testimonianza del fatto che la produzione era diventata così forte da non aver più bisogno del nostro supporto”. Il prossimo bando è previsto per l’autunno e avrà un ammontare di 3,5 milioni di euro. Al di là delle produzioni, esistono anche i bandi che finanziano i festival e le rassegne cinematografiche nell’isola, per le quali la strategia prevede un particolare sostegno alle località dell’entroterra e ai luoghi della tradizione, anche in chiave di una destagionalizzazione del turismo. La consapevolezza della ricaduta positiva delle produzioni audiovisive per il territorio è molto forte in Piemonte, dove Federalberghi Torino e Film Commission Torino Piemonte hanno siglato un protocollo d’intesa per favorire l’attrazione del territorio e per aumentare il lavoro di imprese ricettive e turistiche. I dati certificati dicono che per per il film Tigers, a fronte di un contributo assegnato di 180mila euro, la

Riprese nel sud della Sicilia per Il Commissario Montalbano (copyright Rai per gentile concessione ufficio stampa Rai) e le immagini di Un posto al sole al Grand Hotel Parker’s di Napoli con Chiara Conti, che interpreta Lara Martinelli, e Riccardo Polizzy Carbonelli nel ruolo di Roberto Ferri.

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La produzione de Il Commissario Montalbano (prodotta da Palomar) ha cambiato la storia del turismo nel Ragusano (foto: copyright Rai per gentile concessione ufficio stampa Rai)

spesa complessiva in Piemonte è stata di 654mila mentre per il film Miss Marx, a fronte di 131mila euro di contributo, il ritorno per il territorio è stato di 473mila. E GLI HOTEL? Quando poi l’hotel viene trasformato in set, la ricaduta deve essere valutata sotto diversi aspetti. Il primo, come evidenzia Federica Bernardo, sales & marketing executive al Grand Hotel Parker’s di Napoli, è quello della resa economica legata alle riprese, soprattutto se si tratta di una produzione statunitense che dispone di budget molto elevati. E poi c’è la fidelizzazione del personale che ha realizzato le riprese e degli attori stessi, fenomeno che all’hotel a 5 stelle lusso situato nel cuore del capoluogo campano è stato osservato nel caso di Un Posto al Sole, soap opera ambientata a Napoli e più volte ospitata nella struttura di corso Vittorio Emanuele. “In passato – aggiunge Bernardo – abbiamo ospitato una troupe per realizzare una fiction turca, e dopo la messa in onda si è verificato un anomalo boom di prenotazioni dalla Turchia con la gente che ci contattava spiegando che ci avevano scoperto tramite la tv”. A Roma, l’hotel Mediterraneo del gruppo Bettoja è una location molto gettonata

per i film ambientati nel passato, ed è stata anche scelta da Ridley Scott per girare Tutti i soldi del mondo, sulla vicenda del sequestro di John Paul Getty III. “L’importanza del set è legata soprattutto alla promozione dell’hotel. Inoltre, per gli ospiti, quel che potrebbe rappresentare un potenziale fastidio alla fine diventa un elemento affascinante” afferma il presidente Maurizio Bettoja, evidenziando come “normalmente le scene vengono girate con l’hotel in piena attività, anche se le due produzioni ospitate quest’anno al Mediterraneo, al momento top secret, sono state riservate allo staff per rispetto delle misure anti Covid”. Al The Nicolaus Hotel di Bari, nel 2019, è stato girato il road movie “Mollami” prodotto da Sky Italia. Roberto Frugis, general manager della struttura, evidenzia le sfide che una situazione simile impone a livello organizzativo: “Si tratta di un impegno aggiuntivo per tutto il nostro staff, perché bisogna adattarsi ai tempi e ai ritmi del set e talvolta le scene vengono girate pure di notte o all’alba. Il beneficio, al di là del potenziale riconoscimento da parte del pubblico televisivo, è il fatto che i clienti presenti in hotel vivano una vera e propria esperienza legata alla presenza di attori e telecamere durante il soggiorno”. Luglio/Agosto 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 35


IL BUSINESS IBRIDO resterà nel post-Covid di Stefano Bonini

SONO I SERVIZI CONTACTLESS E GLI HYBRID MEETINGS A GUIDARE LA RIPARTENZA NELLE BUSINESS DESTINATION. GLI INVESTIMENTI EFFETTUATI IN TAL SENSO DALLE COMPAGNIE ALBERGHIERE FANNO PRESAGIRE CHE QUESTI NUOVI FORMAT RESTERANNO A LUNGO.

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on l’ingresso di tutte le regioni in zona bianca, sono caduti anche gli ultimi ostacoli “fisici” alla ripresa del turismo. Anche di quello business che vive di viaggi e trasferte legate a ragioni professionali. I dati di pickup (previsioni sulle prenotazioni) fanno ben sperare, soprattutto per il terzo quadrimestre dell’anno. E con il numero degli hotel aperti in netta risalita molti operatori del settore stanno mettendo in campo nuove strategie e tattiche per agganciare i cambiamenti generati dalla pandemia. Obiettivo: essere in pole position per l’attesissimo “rinascimento” di settembre. Con il peggio auspicabilmente alle spalle, le indicazioni che arrivano dal mercato inducono infatti a ottimistiche previsioni grazie ad una lenta ripresa dei viaggi di lavoro, crollati in Italia di oltre il 60% negli ultimi 15 mesi, secondo le analisi dell’Osservatorio Business


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Travel. A sostenere questa visione c’è anche una recente indagine di Amadeus sui trend globali della domanda turistica dalla quale emergono alcuni interessanti dati, tra questi in particolare l’allungamento della booking window, ovvero la dilatazione dei tempi di prenotazione, indice di una crescente fiducia dei consumatori a pianificare in anticipo viaggi di piacere o trasferte di lavoro. Con questa prospettiva, al di là degli input provenienti dal mondo del design e dell’architettura con nuovi ingredienti e possibili format per gli hotel nel postpandemia, le compagnie alberghiere leader hanno implementato alcuni servizi innovativi, per viaggiatori business e frequent traveller, con spiccate caratteristiche ibride destinate a consolidarsi nel tempo. FORMAT ‘A METÀ’ Leggere i trend e interpretare i nuovi bisogni dei business travellers è fondamentale per ogni operatore alberghiero, grandi catene incluse. Tra queste NH Hotels per cui la clientela d’affari rappresenta nel nostro Paese il 35% dei pernottamenti. “Abbiamo avuto la capacità della lungimiranza – sottolinea Marco Gilardi, operations director di NH Hotels Italia – trasformando non solo gli spazi, ma riempiendoli di contenuti e facilities destinati a rimanere nel tempo e a rappresentare un valore aggiunto da qui in avanti”. Tra le iniziative più significative messe in campo da NH Hotels, si citano Smart Spaces (programma pensato per ricreare uffici temporanei o location in cui organizzare piccoli meeting o gruppi di lavoro) e Hybrid Meetings (format pensato soprattutto per le aziende globali che consente di organizzare eventi ibridi nei quali sono collegati, in uno spazio unico, team e clienti provenienti da varie destinazioni e localizzati in vari hotel: presenza fisica e partecipazione virtuale in un unico hub connettivo). “Altro plus pensato per la clientela business – continua Marco Gilardi – è l’implementazione della nostra app che con il servizio Fast Pass consente di facilitare la customer journey, velocizzare le procedure di check-in e check-out, ma anche scegliere la camera che più di ogni altra soddisfa le esigenze del cliente con il servizio Choose your room”. E i primi risultati di queste azioni sono

Dall’alto in basso, lo storico Hotel Danieli di Venezia; il format “Smart Spaces” dell’NH President Milano; l’arrivo al JW Marriott di Venezia In apertura, l’Excelsior Gallia di Milano

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assolutamente positivi e soddisfacenti per il gruppo spagnolo. Questo perché, e Gilardi lo sottolinea, le esigenze e le aspettative della clientela business si sono ulteriormente segmentate non solo in termini di pricing, con “sensibilità” differenti a seconda della tipologia merceologica delle aziende o dei privati stessi, ma anche di servizi richiesti. Così anche gli hotel di catena, pur nel contesto “standard first” (gli standard prima di tutto), devono sempre più personalizzare servizi, spazi di lavoro e di socializzazione, bar e ristorante compresi, strategici per la customer experience degli ospiti e la creazione di nuovi link fisici e mentali tra il mondo esterno e gli spazi interni dell’albergo. FLESSIBILITÀ PER IL MICE Anticipare le nuove esigenze dei business travellers è la mission anche di Starhotels. Antonio Ducceschi, chief commercial officer del gruppo, evidenzia come nelle proposte di soggiorno siano centrali non solo il protocollo “BeStarBeSafe”, ma anche il concept dei “temporary offices” che prevede la trasformazione di alcune camere in veri e propri uffici dotati di ogni supporto tecnologico. Grande attenzione quindi anche al mercato Mice per il quale Starhotels ha creato “BeStarGoHybrid” un concept ibrido di smart videoconference e live streaming sia in modalità wi-fi che wired. La risposta

Sopra, l’Immersive Room 360° dell’Entreprise Hotel Milano di Planetaria Hotels; a destra, il nuovo concept “Lobby Alive”di NH Milano Touring

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del mercato a questi format è apprezzabile e indicativa dell’importanza di continuare ad offrire questi tipologia di servizi ancora per altri mesi. “Flessibilità prima di tutto” è invece un mantra che percorre il mercato dell’hotellerie in questi mesi e che si trova alla base delle nuove cancellation policies pensate da Starhotels per permettere al business client di non essere penalizzato se annulla o modifica le date di soggiorno. Focalizzato sul segmento Mice, core market per la ripartenza delle business destination, anche Damiano De Crescenzo, managing director Planetaria Hotels. “Ritengo fondamentale – afferma De Crescenzo – continuare ad investire sul phygital dal momento che gli eventi professionali (meeting, congressi, seminari formativi, etc.) continueranno ad avere format ibridi anche post-Covid, grazie all’evoluzione tecnologica e agli strumenti di connessione di cui oggi disponiamo”. Una risposta alle mutate esigenze e aspettative della clientela business e dei frequent travellers arriva anche in fatto di servizi ristorativi e riguarda i buffet che d’ora in poi negli hotel del gruppo Planetaria saranno sempre più serviti al fine di garantire non solo la sicurezza del cliente, ma anche la qualità, la conservazione e la corretta presentazione dei prodotti. “Questo – sottolinea De Crescenzo – comporta un maggior impegno di personale ma, oltre


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Sopra, la lobby dell’iconico St. Regis Hotel Roma

a valerne la pena in termini di customer satisfaction, trova i clienti disposti ad alzare il proprio budget percependone il corretto rapporto value for money”. Anche Marriott, a causa dei cambiamenti dettati dalla pandemia ha dovuto riconsiderare i propri modelli di business. Richard Brekelmans, area VP southern Europe di Marriott International, catena leader a livello globale con 30 brand e oltre 1,4 milioni di camere a marchio, appare moderatamente ottimista: “Dal punto di vista dei viaggi d’affari stiamo registrando una ripresa del movimento anche se a ritmi più lenti rispetto al segmento leisure. Al di là delle modalità ibride su cui anche Marriott ha ovviamente investito, la vera ripartenza di questo mercato è legata però al ritorno degli eventi e degli incontri in presenza”. Sinonimo di room nights e presenze. “A questo proposito, per supportare le piccole e medie imprese che tornano a programmare i viaggi aziendali – continua Brekelmans – la compagnia ha recentemente introdotto Marriott Bonvoy Business Ready, una nuova offerta pensata per le pmi che consente di prenotare viaggi d’affari accedendo a tariffe preferenziali per alberghi con servizi (ad esempio, bonus punti Marriott Bonvoy, nessun pagamento anticipato,

check-in e chiave tramite dispositivo mobile, late check out, wifi veloce e room upgrade) e protocolli particolarmente business oriented”. Flessibilità sulle booking policies e personalizzazione dei servizi sono i capisaldi della strategia Marriott che, nel breve periodo, punta su questi valori per essere più attraente nei confronti dei viaggiatori domestici italiani, sia business che leisure, ascoltando anche gli input che arrivano dagli albergatori più creativi del network e generare così una “nuova normalità”. Cosa resterà allora del virus nei business hotel? Non c’è dubbio che l’ibrido sia il driver della ripartenza, la flessibilità del format è un valore aggiunto che sta già producendo riscontri positivi in termini di richieste e prenotazioni. E che caratterizzerà ancora a lungo le proposte commerciali degli alberghi d’affari. Allo stesso modo è destinata a rimanere la tecnologia contactless con cui numerosi albergatori sono certi di poter sviluppare esperienze personalizzate in grado di sopperire all’assenza dello “human touch”. Ma per tutta la filiera solo il ritorno ad una più consistente presenza fisica sancirà la conquista della nuova normalità e riporterà room occupancy e RevPar dei business hotel ai valori pre-Covid. Luglio/Agosto 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 39


INTERVISTA A INTERVISTA MARCELLO CICALÒ ITALIAN HOSPITALITY COLLECTION

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INTERVISTA

PER MARCELLO CICALÒ DI ITALIAN HOSPITALITY COLLECTION, IL FUTURO DELL’ACCOGLIENZA DEVE PUNTARE SULL’EMPATIA, SULLA SEMPLICITÀ DEL LUSSO E SULL’ITALIA COME DESTINATION MONDIALE.

SVOLTA GLOBAL di Davide Deponti

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ilancio della destinazione Italia; focus sullo slow tourism di qualità e sulle nuove modalità dell’hotellerie a 5 stelle; importanza della tecnologia ma anche centralità del fattore umano per realizzare una ricetta di accoglienza di successo. Lo racconta a Pambianco Hotellerie Marcello Cicalò, group director of Operations di Italian Hospitality Collection. Prima di scoprire le sue riflessioni sul mondo del turismo e la sua ricetta per il futuro del settore ecco la ‘notizia’: il manager svela in anteprima l’ingresso di due hotel nel ‘mondo’ Hilton. Si tratta del nuovo 5 stelle Baia di Chia Resort Sardinia, che già da quest’estate accoglierà i suoi ospiti sotto il segno di Curio Collection by Hilton, brand che include hotel creati in piena sintonia con lo spirito del luogo in cui sorgono, e del 5 stelle lusso Hotel Laguna. Questo però sarà un Conrad Hotels & Resorts, brand focalizzato sul lusso, dal 2022. “Con queste due operazioni – spiega Cicalò - legate all’importante opera di riqualificazione di tutto il Chia Laguna Resort che ha da poco riaperto i battenti (oltre a Hotel Laguna e Baia di Chia Resort Sardinia, fa parte del Chia Laguna anche l’Hotel Village) vogliamo spingere ancora di più sull’acceleratore della ripartenza. Lo scopo dell’operazione è duplice: da una parte garantire ai nostri ospiti un’esperienza di soggiorno ancora più esclusiva,

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INTERVISTA

grazie agli elevati standard di qualità del gruppo internazionale, dall’altra mantenere tutta la nostra identità italiana con un forte accento sulla più autentica esperienza locale. Oltre a ciò, grazie a Hilton, avremo accesso ai canali distributivi internazionali che solo un brand leader mondiale dell’hospitality può garantire”. L’investimento di IHC su Chia era quindi legato a questa operazione? Il progetto con Hilton darà un forte slancio e una grande visibilità non solo al resort ma a tutta la destinazione Sardegna, rappresentando un importante volano economico ed occupazionale: si tratta di un’opportunità senza precedenti. Ed è chiaro che la ristrutturazione è stata fatta anche per andare incontro a questo rebranding. Ma attenzione: a Chia, italianità del prodotto e management dell’azienda restano ‘nostrani’, sotto la direzione di IHC. Restare italiani e insieme fare un salto per la distribuzione a livello mondiale era un’opportunità che non si poteva non cogliere. E non nascondo che ci aspettiamo una risposta esplosiva da parte della clientela soprattutto americana, ma anche asiatica e mediorientale.

In alto, Bagni di Pisa, destinazione IHC che unisce eleganza e wellness. Al centro, la magnifica Thermal Pool del Fonteverde, in Toscana. Sopra, la nuova Lobby del Grotta Giusti Thermal Spa Resort, a Monsummano Terme

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Quale futuro per il turismo in Sardegna, e quale per l’Italia? La Sardegna deve sempre di più puntare ad un turismo di alta qualità e rivolto ad un pubblico internazionale: penso che il turismo ‘lento’, vissuto con i tempi giusti, sia la soluzione migliore. Una qualità però da mettere a sistema con tutti i servizi che fanno parte della vacanza e che fanno la differenza: una tariffa più alta è benvenuta anche dal cliente ma solo se giustificata da servizi top. A ciò va poi abbinata una politica che incentivi l’incoming, grazie a collegamenti aerei certi e sicuri verso Paesi europei e extraeuropei. Quanto alla destinazione Italia sono convinto che si appresti a vivere un periodo di rinascimento, grazie a diversi fattori. Intanto si esce da una crisi e c’è grande desiderio, quasi un ‘fuoco’, di riprendersi la propria vita. Sarà così per almeno i prossimi 3 anni. Poi il Belpaese resta una meta di grande appeal sul mercato mondiale e in particolare per gli Usa: gli americani non vedono l’ora di tornare alla riscoperta del nostro Paese. Le tendenze del turismo di oggi verso il contatto con la natura, la vita all’aria aperta, la riscoperta della bellezza, sono un’occasione ulteriore che il mercato italiano deve sfruttare. Ci vuole


INTERVISTA

positività e capire che abbiamo una grande opportunità, da non mancare. Finalmente avremo un turismo allungato su tutto l’anno? Abbiamo sempre avuto l’idea di allargare la stagionalità per le nostre destinazioni: in Sardegna, col Chia Laguna, ma anche in Valle D’Aosta, col 5 stelle Le Massif Courmayeur, e in Toscana, con gli spa resort termali 5 stelle Fonteverde, Bagni di Pisa e Grotta Giusti Thermal Spa, appena riaperto dopo un’importante riqualificazione firmata dallo studio di architettura specializzato in hotellerie di lusso, Richmond International, e l’ingresso in Autograph Collection Hotels di Marriott. Se riuscissimo ad aumentare di poco i numeri della bassa stagione faremmo una grande differenza a livello di Gruppo IHC. Ad esempio il programma Workotium, per lavorare da remoto in hotel godendo dei servizi a 5 stelle, che abbiamo lanciato in tutte le strutture lo scorso marzo, è di nicchia ma può essere un volano. Non solo, in tutte le location puntiamo sul recupero delle esperienze autentiche per dare qualcosa di unico al cliente di alto livello, con una logica di originalità.

quindi a essere determinanti saranno sempre di più la formazione e il training del personale. Purtroppo, per i giovani il lavoro nel turismo non è diventato ancora “cool”. Ma il messaggio può passare, pensiamo alla figura dello chef: ci vuole una migliore comunicazione sulla bellezza e la soddisfazione di lavorare nell’hospitality. I prossimi progetti per IHC? Ne abbiamo diversi e molto belli ma in particolare il nostro obiettivo è lavorare molto sull’internazionalizzazione delle strutture. Prepandemia avevamo 50% turisti stranieri e 50% italiani, che invece oggi sono all’85 per cento. L’obiettivo per i prossimi anni è non solo di tornare ai valori del passato, ma di incrementare la clientela internazionale del 20%, con un focus sulla destagionalizzazione. Da soli comunque non possiamo fare nulla: il turismo è una leva che va usata a livello strategico come Paese.

Torneremo a un’ospitalità empatica o il futuro è solo tecnologia? La crisi ci ha obbligati a trarre il massimo da tutto e ha estremizzato l’uso del digitale, ma proprio questa iper tecnologia ci ha mostrato l’insostituibilità della relazione umana. Ad un aumento dell’efficienza grazie alla tecnologia risponderà una voglia di interazione personale ancora maggiore: lo vedremo negli eventi aziendali e lo vediamo già ora con le vacanze di famiglia. Si uscirà di meno ma si spenderà di più: già ora la spesa per le bevande è in media del +30% a camera. Oggi incontrarsi fisicamente ha un effetto esplosivo e le relazioni saranno più importanti, perché le daremo non più per scontate. Nel post pandemia, che significato avrà il lusso? Il concetto di lusso è molto personale. Applicato però al turismo e inteso come “alta gamma”, oggi i trend vanno verso la semplicità, la relazione umana e la qualità eccelsa. Ma credo sia la relazione umana, in quanto unica e non replicabile, il vero vantaggio competitivo. Anche le più piccole attenzioni fanno la differenza,

In alto, la natura selvaggia dell’insenatura naturale che dà il nome al Baia di Chia Resort, in Sardegna. Sopra, l’hotel Le Massif a Courmayeur ‘si specchia’ sulla cima del Monte Bianco

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TENDENZE

I nuovi SALOTTI delle città di Giulia Mauri

UNA RELAZIONE A DOPPIO SENSO TRA OSPITALITÀ E TERRITORIO. GLI HOTEL SI REINVENTANO E APRONO LE PORTE ALLA CITTÀ, PER ACCOGLIERE I TURISTI CHE VOGLIONO SENTIRSI ‘A CASA’ SCOPRENDO IL LATO PIÙ VERO DELLA DESTINAZIONE SCELTA, MA ANCHE GLI ABITANTI CHE DESIDERANO PRENDERSI UNA VACANZA, PUR RESTANDO NEI PARAGGI.

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agli hotel chiusi per la pandemia agli hotel che aprono, porte e spazi, alla città. Progettati in modo da rivelarsi completamente permeabili ed estroversi, sono animati da una relazione osmotica con il territorio che abitano. E intercettano anche chi ha voglia di godersi servizi di lusso, senza allontanarsi da casa. DISPOSITIVI URBANI Un esempio di questo cambiamento in atto nel mondo dell’ospitalità porta la firma dello studio Vudafieri-Saverino Partners: si tratta di MIlano Verticale Una Esperienze, l’hotel quattro stelle superior del Gruppo Una collocato tra via De Cristoforis e via Rosales, nel distretto meneghino di Porta Nuova. Il progetto della struttura, che consiste di 173 camere distribuite su 12 piani, circa 600 metri quadrati di spazi ristorativi e 1.000 metri quadrati di giardino interno, si propone di superare la concezione tradizionale di albergo creando uno spazio aperto alla città: allo stesso tempo un hotel urbano, una destinazione food & beverage, un luogo


TENDENZE

di incontro per il lavoro, un hub di servizi innovativi. All’origine, “una riflessione sul rinnovato ruolo dell’architettura dell’ospitalità, nella condivisione di esperienze sociali, ludiche e lavorative”, spiegano gli architetti Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino. Un albergo “inclusivo e non esclusivo”, concepito come un’estensione di Milano, con la progettazione di servizi posti al piano terra che svolgeranno un ruolo attivo nel dialogo con il contesto. Segno di questa predisposizione è il ridisegno della piazza e di tutta via Rosales, che ricuce il rapporto tra facciate ed esterni dando continuità al verde pubblico e privato. All’interno, l’azienda di interior contractor Concreta, in sinergia con Vudafieri-Saverino, ha reinterpretato in chiave contemporanea la tradizione del design milanese. “Pensiamo che un hotel contemporaneo debba raccontare il posto in cui si trova, a prescindere dal fatto che faccia parte di una catena – commentano gli architetti –. In un certo senso abbiamo voluto rendere Milano Verticale uno strumento per avvicinare i viaggiatori al racconto dell’identità milanese e lombarda”. Sulla stessa lunghezza d’onda Marco Gilardi, operations director di NH Hotel Group Italia e Usa, che sta introducendo una filosofia ‘esperienziale’ per tradurre l’hotel in uno spazio dove si possa entrare e usufruire degli spazi comuni per leggere un libro, riposarsi, ritrovarsi con amici o ‘noleggiare’ ambienti per lo smart working, e ancora assaporare un coctkail oppure godere di una ristorazione di eccellenza. Ne è testimonianza l’hotel NH Milano Touring, le cui aree comuni sono state trasformate in ‘lobby alive’. “Dove prima c’era la reception ed era esclusivamente un luogo di passaggio – spiega Gilardi – sono stati creati differenti spazi per vivere forme di convivialità in un contesto che porta la città dentro all’hotel”. Infatti, nella ‘lobby alive’ sono presenti gigantografie di dettagli del Duomo e di altri luoghi della milanesità, che fanno immergere gli ospiti nell’atmosfera della città. Fondandosi su simili intenti, vedrà la luce entro la fine dell’anno Martini 17, un boutique hotel con 21 camere nella vecchia Milano. Studiato nel concept dallo studio Caberlon Caroppi, l’albergo si propone non solo nella sua accezione più classica, quella legata all’ospitalità, ma apre le porte delle sue aree comuni al pubblico con un cocktail bar e un giardino d’inverno che si

Dall’alto, Portrait Firenze; una delle ventuno camere di Martini 17 In apertura, MIlano Verticale Una Esperienze

presta a piccoli eventi. Atteso nel capoluogo lombardo anche l’arrivo, nell’estate del 2022, di una nuova proprietà ad arricchire il portfolio di Lungarno Collection, società di gestione alberghiera appartenente alla famiglia Ferragamo. All’interno dell’ex Seminario Arcivescovile di corso Venezia 11, nascerà un nuovo Portrait – Portrait Milano, per l’appunto –, brand fiore all’occhiello della compagnia che arriverà così a quota Luglio/Agosto 2021 PAMBIANCO HOTELLERIE 45


TENDENZE

tre hotel dopo Roma e Firenze. “Ciò che contraddistingue questi alberghi è il legame a filo doppio che instauriamo tra i nostri ospiti e la città che li accoglie”, afferma il CEO del gruppo Valeriano Antonioli. A partire dalla location, strategica: al centro del Quadrilatero a Milano, così come di fronte a piazza di Spagna, nel fashion district di via Condotti a Roma; accanto a Ponte Vecchio, affacciato sull’Arno a Firenze, a due passi dalle boutique di via dei Tornabuoni. “Altro tratto distintivo del brand è la capacità di costruire il ‘ritratto del proprio cliente’ e metterlo in contatto con il ritratto della città, creato su misura per lui, in base alla sua cultura, conoscenza e aspettative”, prosegue Antonioli. Un’ospitalità tailor-made perché “una stanza confortevole, un design raffinato, un servizio impeccabile oggi per il viaggiatore di alta gamma non possono più prescindere da un legame e un rispetto per il luogo in cui si trovano”. Questo significa anche sostegno ai

Su piazza Santa Maria Novella si apre The Terrace, il nuovo e scenografico dehor di The Place Firenze

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progetti della città, oltre che collaborazione con le realtà culturali e le autorità locali. Le proprietà del gruppo sono aperte anche agli ‘ospiti senza valigia’, come li definisce Antonioli. A Milano, infatti, tutto il piano terra ospiterà una galleria commerciale, ristoranti, bar, spa e rooftop terrace, nonché una piazza centrale di oltre 2.800 metri quadrati, aperta per la prima volta alla città e ai suoi ospiti internazionali. “Tutto ciò senza impattare sulla privacy e la tranquillità della dimensione-hotel, che si svilupperà dal primo piano in su”, precisa il CEO. CHIAVI DI ACCESSO Per soddisfare le esigenze di una moderna generazione di turisti consapevoli e globali, che cercano non soltanto un luogo dove soggiornare, ma una ‘chiave di accesso’ che permetta loro di entrare intimamente nella vita e nelle pieghe della città, ha inaugurato nel capoluogo toscano un nuovo hotel dedicato al ‘transformative travel’. Originariamente aperto sotto il brand J.K.Place nel 2003, e da allora di proprietà di Carlo Babini e della sua famiglia, The Place Firenze si presenta con un progetto d’interni centrato sul recupero di un rapporto diretto e aperto con piazza Santa Maria Novella in cui l’hotel sorge, anzitutto tramite il nuovo dehor ‘The Terrace’. “Avevamo già da tempo percepito la necessità di affinare il nostro modello di ospitalità ‘su misura’, per adeguarlo a nuovi profili di ospiti”, spiega Babini. Gli hotel, infatti, “devono evolvere divenendo soggetti attivi a supporto di progetti mirati e a favore di comunità locali – prosegue l’imprenditore italiano –. Vorremmo essere fertilizzatori, supporto e ‘patron’ di progetti, piccole comunità che producono bellezza e del tessuto locale che Firenze non può permettersi di perdere”. Un ‘portale’ di accesso alla città dietro le quinte degli artigiani, direttori di musei, chef, designer, artisti, enologi e talenti creativi “grazie alla rete, personalissima, creata dal nostro general manager Claudio Meli, che nasce concierge, è fiorentino al 200% e ha davvero ‘le chiavi’ della città, ne conosce i segreti”. A sostegno del made in Italy si è schierato anche Starhotels. Il gruppo alberghiero specializzato nei segmenti upscale e upperupscale & luxury, con 30 hotel situati nelle migliori destinazioni italiane, oltre a Londra, Parigi e New York, ha fatto in modo che nel 2020 tutto lo speso in beni e servizi (75 milioni


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Da sinistra, il LightBlue Bar, dove trova spazio l’offerta culinaria di Almar Jesolo Resort & Spa; il Bristol Winter Garden all’interno dell’hotel Helvetia & Bristol

di euro l’anno) fosse destinato a fornitori e prodotti esclusivamente italiani. Inoltre, per il progetto di ampliamento e ristrutturazione di Helvetia & Bristol a Firenze, il gruppo si è avvalso del contributo di maestri artigiani locali, espressione del ‘sense of place’ che crea una connessione intima con il territorio. “La stessa che esprime la proposta di ristorazione del Cibrèo Caffè, prima parte del progetto Cibrèo all’Helvetia & Bristol, inaugurato in occasione della riapertura lo scorso aprile – precisa Elisabetta Fabri, presidente e AD di Starhotels –. Una collaborazione esclusiva con un’icona dell’enogastronomia toscana che punta ad arricchire l’identità locale dell’Helvetia & Bristol e a diventare il nuovo ‘salotto’ del centro storico di Firenze”. Tra le novità più attese, anche per i fiorentini, c’è la nuova spa di 500 metri quadrati, che sarà completata entro il prossimo settembre. STRUTTURE PERMEABILI A un pubblico sempre più attento alla salute e all’equilibrio psico-fisico si rivolge Almar Jesolo Resort & Spa, resort cinque stelle sul Lido di Jesolo, ora parte della collezione Preferred Hotels & Resorts. In 2.000 metri quadrati, Almablu Wellness & Spa conta nove cabine, una private spa e un’ampia zona umida con saune, bagni di vapore, docce emozionali,

area relax e idromassaggio affacciata sul mare. Un tunnel in vetro conduce, inoltre, alla piscina esterna lunga 70 metri, parzialmente coperta e riscaldata. Aperta anche a una clientela locale, a cui è consentito l’ingresso nelle aree comuni e la prenotazione di trattamenti beauty e benessere, la spa “è molto apprezzata dai residenti del triveneto”, dichiara il general manager Igor Chinellato. “Stiamo lavorando molto a livello di comunicazione sul segmento delle staycation. Per dare valore a questo tipo di offerta abbiamo incrementato il nostro impegno nella ricerca e valorizzazione di realtà locali, dall’artigianato all’offerta enogastronomica – aggiunge –. Il nostro intento è quello di far riscoprire il territorio ai turisti di prossimità”. In modo singolare lo fa anche Palazzo Avino a Ravello, che ha dato vita alla boutique The Pink Closet e al suo Lab, laboratorio creativo guidato dall’occhio di Mariella Avino e nutrito dal dialogo con artisti e creativi di tutto il mondo. Frutto di queste collaborazioni sono pezzi da collezione, immaginati come creazioni site specific: gli esemplari unici in sete vintage di Caterina Gatta, le mule rosa acceso di Giannico, i preziosi di Gala Rotelli, le corone di Bluetiful, il bon ton punk di House of Mua Mua, i capi sartoriali di Vernisse, le creazioni custom di Leontine Vintage.

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Le aziende si raccontano

FEDEGROUP

in collaborazione con:

GRAND HOTEL CASTROCARO CASTELLO BANFI WINE RESORT


FEDEGROUP

Nuove formule di ristorazione in albergo che puntano sull’esperienzialità, un sistema di gestione all’avanguardia per un prestigioso relais e un forte focus sulla formazione del personale e sul welfare interno: Roberto Imperatrice svela la ricetta vincente grazie alla quale Fedegroup continua a crescere in Italia.

FEDEGROUP, vincere con lo ‘human touch’ Lignano Sabbiadoro, Jesolo, Padova e Venezia: 5 le nuove aperture nel Nord-Est per Fedegroup, che ha portato nei ristoranti delle strutture Apogia Hotels una rosa di nuovi servizi tailor made oltre ai format ristorativi di successo dei suoi partner Fresco Trattoria e Golocious, con cui detiene un accordo in esclusiva per l’hotellerie. Sempre in Triveneto Fedegroup - tramite il suo brand Hotel Experience - ha di recente assunto la guida del prestigioso relais Villa Barbarich di Mestre, firmando il restyling dei servizi della struttura, dall’accoglienza al food&beverage passando per Spa e i nuovi pacchetti esperienziali ‘all tailor made’, e portando così la Villa e il suo Ristorante Malipiero nei blasonati circuiti Preferred Hotels & Resort e Les Collectionneurs. E ancora, una partnership con la scuola Dieffe di Padova, basata su formazione, professionalizzazione ed esperienza on field, grazie alla quale brillanti studenti completeranno il percorso nelle prestigiose strutture partner di Fedegroup, nel nord e centro Italia. Tante le novità presentate da Fedegroup che ha già fatto ripartire il 100% delle strutture – tra ristoranti in hotel e alberghi di sua gestione – e che continua a investire per offrire servizi di altissimo livello ai partner, partendo dal “fattore umano” che è ulteriormente valorizzato con un piano di sviluppo dedicato alla formazione e all’introduzione di un nuovo

modello di welfare aziendale. “Il turismo non sarà più lo stesso post Covid – racconta Roberto Imperatrice, Ceo di Nabucco Holding - e chi opera nell’accoglienza sa che proprio la pandemia ha dato una violenta accelerazione alla qualità nel settore. E che ancora di più la clientela farà attenzione a tutti i dettagli e sarà propensa a scegliere quelle strutture, alberghiere e ristorative, nelle quali possa vivere davvero un’esperienza unica. La base per rendere possibile tutto questo è investire nella formazione delle risorse umane perchè è lo ‘human touch’ il fattore in grado di dare quel tocco in più ai momenti che non si scorderanno. Proprio per questo nei prossimi 24-36 mesi daremo il via a una nostra scuola di formazione per dare la possibilità ai giovani più meritevoli di guadagnare il loro percorso nell’hospitality. Più è curato il fattore umano e più un’azienda dell’accoglienza è vincente, perchè è solo così che si possono dare esperienze di qualità a un ospite che si vuole sentire importante. Investire sul fattore umano è fondamentale. Tutti devono essere compresi nella squadra e nella filosofia del lavoro. Per lo stesso motivo abbiamo lanciato un piano di welfare aziendale attraverso la piattaforma Double You: è attivo per i dipendenti di Hotel Experience ma a breve sarà esteso a tutti gli oltre 500 collaboratori del gruppo”.

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GRAND HOTEL CASTROCARO

Nella sua Health Clininc immersa nel verde Lucia Magnani invita a riscoprire la centralità del ben-essere e della qualità della vita proponendo ai suoi ospiti la Long Life Formula, un metodo terapeutico scientifico davvero rivoluzionario che, in sette percorsi, garantisce una autentica longevità.

Lucia Magnani e la nuova SCIENZA DEL BENESSERE “Qui troverete l’eccellenza in tutto. Ho selezionato i migliori professionisti nell’ambito dell’ospitalità, della cucina, della prevenzione, della ricerca scientifica e del benessere perché vorrei offrirvi un’esperienza che, in modo del tutto naturale, vi cambierà la vita. Long Life Formula è il mio segreto di lunga vita che vorrei condividere con chi ha il desiderio di vivere una vita in salute e ricca di passioni. La formula di laboratorio per analizzare lo stress ossidativo presente nel nostro organismo ha dato vita alla mia Wellbeing Collection: l’hotel, la clinica, il metodo Long Life Formula, gli integratori alimentari, i cosmetici anti-aging, i prodotti; metodi e servizi dedicati allo star bene.” Racconta Lucia Magnani. L’ideatrice del Metodo scientifico Long Life Formula, nella sua Health Clinic immersa nel verde, invita a riscoprire la centralità del “Ben essere” e della qualità della vita, proponendo ai suoi ospiti un protocollo validato, davvero rivoluzionario che, attraverso sette profili, vi guida verso la longevità. “Il nuovo lusso è la salute”. Non ha dubbi Lucia Magnani. Con al suo attivo un background di tutto rispetto nel settore biochimico e una laurea in economia aziendale, la manager gentile ma assertiva, ha deciso di trasferire la sua esperienza

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nella gestione di strutture sanitarie nel benessere inteso come concetto globale. Il risultato è la Lucia Magnani Health Clinic che oggi, insieme al Grand Hotel Castrocaro LongLife Formula, - struttura con 170 anni di storia situato a Castrocaro Terme ed oltre 100 camere e suite esclusive dove l’arte incontra il lusso, per vivere momenti di intenso benessere in un ambiente unico dove passato e futuro si incontrano creando un’atmosfera unica - il tutto immerso in una rigogliosa oasi botanica di 8 ettari- offre un percorso terapeutico di prevenzione bespoke di eccellenza con un rigoroso fondamento scientifico condensato nella Long Life Formula, una sorta di ‘elisir di lunga vita’. “La Lucia Magnani Health Clinic, centro all’avanguardia dedicato alla ricerca sull’ antiaging, oggi lavora a pieno ritmo e da maggio 2020 è rimasto sempre aperto”, aggiunge la manager. Insieme al Grand Hotel Castrocaro e alle Terme di Castrocaro fa parte del GVM Care&Research, una società internazionale attiva nella sanità con sede a Lugo (Ravenna) e con ben 50 centri ospedalieri altamente specializzati fra gli altri in cardiochirurgia, ortopedia, neurologia, oncologia, dislocati in Italia ed Europa (Italia,


GRAND HOTEL CASTROCARO

Francia, Albania e Polonia). A marzo 2020 GVM ha riconvertito intere strutture sanitarie (soprattutto a Torino e in Emilia Romagna) in reparti di emergenza Covid. “La Regione ci ha aiutato e sostenuto in questa nostra attività di prevenzione ma molto ancora si può fare a mio avviso per garantire a tutti i cittadini benessere e longevità”. È sorprendente come già prima della pandemia, secondo studi condotti negli Stati Uniti, venissero investiti 4,2 trilioni di dollari l’anno per cure della persona di natura medica, una cifra che secondo le stime è destinata ad aumentare del 14% negli anni a venire”, spiega Magnani. Che a questa richiesta sempre più diffusa e urgente, risponde con una formula all’avanguardia sviluppata con scienziati del calibro di Sirio Passi, con l’obbiettivo di fare la differenza nella ‘scienza del benessere’ come la definisce la manager: un principio che affonda le radici nella battaglia per superare lo squilibrio interno al nostro organismo, derivante dallo ‘stress ossidativo’, foriero di decadenza e invecchiamento fisico precoce causato dall’aggressione dei radicali liberi. La medicina poi fa il resto. “Il nostro staff medico, composto dai migliori specialisti del settore, si occupa di effettuare preliminarmente check up accurati sui nostri clienti, che è uno dei nostri punti di forzaspiega Magnani-dopo si procede a una personalizzazione della terapia che può optare per sette profili: Clean, Weight Loss, Evergreen, Sport, Energy, Relax e Re-start. I sette percorsi che proponiamo ai nostri clienti sono accomunati, oltre che da check up medici approfonditi e meticolosi, anche da educazione nutrizionale, attività fisica e postura e infine da trattamenti estetico-termali. Il tutto va ad

affiancare tre percorsi salute che vertono sulla disintossicazione dal fumo, l’immunità e la riabilitazione post Covid”. Pilastro del metodo scientifico Long Life Formula è l’alimentazione: “Il nostro chef è in grado di predisporre menu su misura ricchi di antiossidanti e di cibi sani, sempre cotti a temperature basse per deliziare il palato dei nostri ospiti”. Fra gli aficionados della clinica si contano americani, tedeschi, russi e arabi. Il target anagrafico é trasversale: “Si parte dai 40 anni circa in su e non ci sono grandi differenze in termini numerici fra uomini e donne che si rivolgono a noi, entrambi sensibili alle soluzioni da noi offerte: abbiamo soprattutto manager e imprenditori che vengono in clinica per staccare la spina in un ambiente sereno, raffinato e ospitale”. Ma non finisce qui. “Chi viene alla Lucia Magnani Health Clinic, a breve potrà usufruire della nuova area di diagnostica per immagini con TAC, Risonanza Magnetica, Mammigrafo e Densitometro. Un mondo dedicato alla medicina predittiva che potenzia l’offerta sanitaria, in grado di garantire ottimi livelli di prevenzione di patologie molto gravi ad esempio come quelle oncologiche. L’innovazione, che è la cifra distintiva di questa clinica, non si limita ai trattamenti: ”Da tempo produciamo una linea Lucia Magnani Skin Care distribuita prevalentemente in Regno Unito in store esclusivi come Harvey Nichols e Fortnum & Mason; questa label, che presto sarà diffusa anche in tutta Italia, ha una formulazione naturale e altamente terapeutica di cui mi occupo io stessa; la nostra sperimentazione è focalizzata su prodotti cosmetici e su integratori che studio insieme a un ricercatore molto valido”.

A sinistra, un ritratto di Lucia Magnani, amministratore delegato di LongLife Formula In apertura e sopra, immagini della clinica

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CASTELLO BANFI WINE RESORT

Un complesso di eccellenza nella campagna toscana, il cui ristorante La Sala dei Grappoli ha recentemente conquistato la stella Michelin. Castello Banfi Wine Resort è l’esempio di come la passione e l’impegno portino al successo un modello di ospitalità e di esperienza enogastronomica che non ha eguali.

La Sala dei Grappoli di BANFI illuminata dalla ‘STELLA’ Un luogo magico in cui fare un’esperienza enogastronomica di eccellenza immersi tra le dolci colline della Val d’Orcia in Toscana. Si tratta di Castello Banfi Wine Resort, un gioiello dell’ospitalità italiana che comprende un’enoteca, l’hotel 5 stelle Il Borgo e due ristoranti, La Taverna e l’elegante La Sala dei Grappoli, quest’ultimo appena insignito della Stella Michelin. Tutte le strutture del complesso sono sinergiche per permettere all’ospite di vivere un’esperienza culinaria e di accoglienza indimenticabile. A partire dall’hotel Il Borgo, che è stato inaugurato nel 2007 e che dal 2019 è parte dell’esclusivo circuito Relais &Châteaux. Ricavato nel piccolo borgo in pietra adiacente le mura del castello, nato nel 1700 per ospitare i contadini e gli artigiani che lavoravano per i nobili proprietari, Il Borgo è stato accuratamente ristrutturato per ricavarne lussuose camere e suite, mantenendone intatta la storica struttura, con un particolare occhio all’eleganza degli ambienti, finemente arredati e decorati dallo stilista Federico Forquet, ed arricchiti di tutti i confort moderni.L’hotel offre un ambiente raffinato ed esclusivo, affacciato sui vigneti Banfi, in uno dei luoghi storici più suggestivi e meglio conservati della zona.

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Attraversato dalla vecchia via che collegava Montalcino e la Repubblica di Siena alla Maremma, grazie all’attento restauro, si possono ancora apprezzare all’esterno le antiche forme architettoniche toscane. Gli ospiti, immersi nel silenzio della campagna, possono ammirare lo stupendo panorama delle dolci colline della Val d’Orcia, patrimonio Mondiale Unesco, che dal Monte Amiata fino alla vallata del fiume Ombrone, prosegue verso il mare. L’unica ‘star’ di Montalcino Un ulteriore grande traguardo per Banfi è la stella Michelin di cui è stato insignito il ristorante La Sala dei Grappoli, tra l’altro l’unico ristorante montalcinese a fregiarsi dell’ambito riconoscimento. Nella sua atmosfera elegante e raffinata, il cibo rappresenta lo strumento per vivere a pieno la filosofia di Castello Banfi Wine Resort e del territorio, grazie alla maestria dello chef Domenico Francone, di origine pugliese. Il ristorante propone un menù stagionale dove la genuinità della cucina italiana e di quella mediterranea si fondono in modo armonioso, esaltando i prodotti del territorio, in un perfetto (e distintivo) abbinamento con i prestigiosi vini Banfi.


CASTELLO BANFI WINE RESORT

La cucina a vista, all’ingresso del ristorante, offre ai clienti la possibilità di osservare la brigata all’opera, prima di accomodarsi in una delle due sale, con pareti decorate da tralci di vite, a ricordarci il territorio in cui il ristorante si trova. Nel periodo estivo, il ristorante si arricchisce di una splendida terrazza affacciata sulle mura dello storico castello, dove lo sguardo si apre sulla meravigliosa Val d’Orcia. Passione per l’alta cucina Il prestigioso riconoscimento è stato ottenuto grazie alla ‘visione’ e all’anima che lo chef e tutto lo staff infondono nel loro lavoro. “Il raggiungimento della prima Stella Michelin – sottolinea Francone - è una grande soddisfazione, per me e per l’intera brigata di sala e cucina, che premia il nostro lavoro quotidiano e la nostra grande passione. Siamo infinitamente grati a tutti coloro che credono nel nostro impegno e ci incoraggiano a migliorare ogni giorno”. Francone è cresciuto in Puglia in una famiglia con una forte tradizione culinaria. Si avvicina giovanissimo al mondo della ristorazione, e già negli anni di studio inizia a lavorare in un laboratorio di pasticceria e nelle trattorie della sua zona, durante i weekend nel periodo invernale e tutti i giorni nei mesi estivi. “La mia passione per la cucina – spiega - nasce dall’amore per la materia prima. Durante la mia infanzia accompagnavo il nonno, soprattutto in estate, in campagna, dove lui coltivava l’orto, produceva vino, olio e aveva un piccolissimo allevamento di bestiame,. Al ritorno a casa, rimanevo affascinato dalla pulizia degli ortaggi e da tutto quello che avevamo raccolto.

La fascinazione continuava con la successiva preparazione dei piatti con quegli stessi ingredienti, dalle verdure, alla frutta e alla carne. Le orecchiette alle cime di rapa sono il piatto che ha fatto scoccare in me la scintilla. Un piatto tipico della mia regione, che mi riporta ai ricordi dell’infanzia e della famiglia. Ricordo con piacere anche le domeniche baresi, da dove viene mio papà, condite da numerose abbuffate di pesce acquistato dai pescatori al ritorno dal mare”. Lo chef ha maturato numerose esperienze in prestigiosi ristoranti italiani ed internazionali e, nel 2008, arriva in Toscana presso Il Ristorante di Banfi, una Stella Michelin. Dopo la chiusura di questo, si trasferisce a Londra, dove lavora presso il ristorante stellato Apsleys di Heinz Beck. Un momento magico ed estenuante allo stesso tempo, che fa nascere in lui il desiderio di continuare a viaggiare, ma che innesca anche una forte nostalgia di tornare a vivere in Toscana. Ed è qui che Banfi gli offre una seconda opportunità: divenire Executive Chef de La Taverna. Oltre a seguire La Taverna, supportato da una brigata di talento sia in sala che in cucina, Domenico riapre anche l’altro ristorante, La Sala dei Grappoli, portandolo alla conquista della Stella Michelin nel 2020. Per quanto riguarda La Taverna, tipico ristorante toscano, l’ambiente è situato sotto le volte delle vecchie cantine del castello, dove un tempo riposavano le grandi botti di legno utilizzate per l’affinamento del Brunello di Montalcino. L’enoteca invece è una vera bottega toscana dove, accanto ai pregiati vini e agli altri prodotti della tenuta, sono presenti moltissimi prodotti di gastronomia e artigianato locale.

A sinistra, il Crudo di Gamberi Rossi, Pappa al Pomodoro e Basilico del ristorante stellato La Sala dei Grappoli, e, sopra, lo chef Domenico Francone In apertura, un’immagine panoramica di Castello Banfi Wine Resort

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FENOMENI

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FENOMENI

Il lusso si chiama GLAMPING di Giulia Mauri

IL CONTATTO CON LA NATURA NON È PIÙ SINONIMO DI VACANZA RUSTICA E DI ZAINI IN SPALLA MA DIVENTA UN ELEMENTO IMPRESCINDIBILE DEL LUSSO. LA VACANZA OPEN AIR DI ALTA QUALITÀ È IDEALE PER EVITARE METE AFFOLLATE E VIVERE UN’ESPERIENZA FUORI DAL COMUNE, SENZA RINUNCIARE AL COMFORT.

G

lamour + camping = glamping. È questa la formula che sta conquistando il turismo open air per una vacanza all’insegna del lusso e dello stile, ma anche della funzionalità e della sostenibilità. Un turismo ‘green’, a cielo aperto e in alloggi eco-friendly, dove nulla è lasciato al caso, per godere di una dimensione intima, silenziosa e, mai più importante di ora, sicura, grazie alle strutture dalle dimensioni ridotte e agli ampi spazi personali a disposizione. L’emergenza Coronavirus ha, infatti, portato a una riscoperta del soggiorno fuori dai circuiti tradizionali e i camping e glamping, che rappresentano un settore già da anni in crescita, si confermano una delle soluzioni preferite al tempo della pandemia. È quanto emerge dalla fotografia fornita da Pitchup.com, piattaforma di instant booking specializzata in soggiorni in campeggi e villaggi turistici e presente in oltre 67 Paesi con più di 5.000 strutture partner. “La popolarità delle vacanze all’aperto è esplosa lo scorso anno, con una prenotazione ogni 3 secondi su Pitchup.com e 6.500 prenotazioni in un solo giorno”, rivela il CEO Daniel Yates. Una tendenza che non accenna a rallentare, sostenuta anche dalle sue caratteristiche intrinseche: la flessibilità delle soluzioni, la sostenibilità della spesa, il legame con i valori fondanti della vacanza, come lo svago e il contatto con la natura. Nel periodo gennaio-giugno 2021, infatti, le prenotazioni sono aumentate del 121% rispetto al medesimo semestre del 2020. MIX VINCENTE Puntando su qualità e innovazione, il segmento open air è riuscito a guadagnarsi un interesse sempre maggiore anche da parte degli italiani,

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FENOMENI

Da sinistra, i lodge di Lake Eyasi Resort, nel bioparco Zoom; la Water Spa di Nabi Resort & Glamping In apertura, una veduta aerea di Laghi Nabi

che nell’ospitalità outdoor trovano la risposta più vicina alle nuove esigenze e aspettative. Il glamping “rappresenta il mix perfetto tra la libertà che regala una vacanza en plein air e un modo evoluto di alloggiare in mobile home di design e lodge tent, senza rinunciare alle comodità, con grande rispetto per l’ambiente e la natura, all’interno dei migliori e più innovativi camping village dove il turista è al centro dell’offerta”, sostiene Sergio Redaelli, AD di Crippaconcept, player italiano specializzato nella progettazione e realizzazione di mobile home e lodge tent a basso impatto ambientale, che garantiscono ai professionisti del settore ricettivo soluzioni su misura, personalizzabili e chiavi in mano. Dopo oltre 50 anni di produzione di articoli e accessori da campeggio, nel 2007 Crippaconcept ha colto l’opportunità di sviluppare una nuova formula ricettiva di livello premium. “Abbiamo applicato i valori della creatività e della progettazione made in Italy nell’ambito delle unità abitative mobili per il turismo all’aria aperta seguendo l’evoluzione e le tendenze del design italiano”, spiega Redaelli. Sulla base di questi principi, Crippaconcept realizza ogni anno una media di 2.500 strutture ecosostenibili, su ruote, che non consumano suolo e che, a fine vita, vengono rimosse, senza danneggiare l’ambiente che le ha accolte. 56 PAMBIANCO HOTELLERIE Luglio/Agosto 2021

Un esempio di recente inaugurazione, progettato dall’azienda, è il Lake Eyasi Resort, il primo glamping in Italia all’interno di una struttura zoologica. Per la precisione, il bioparco Zoom, aperto nel 2009 a Cumiana (TO), con 160.000 metri quadrati e oltre 84 specie animali in 11 habitat che riproducono fedelmente luoghi naturali di Africa e Asia. Il resort, composto da 20 lodge affacciati su un bacino artificiale, offre numerosi vantaggi, a partire dalla colazione in Savana Terrace, “guardando negli occhi le giraffe che arrivano a pochi centimetri”, fino agli “attimi di relax presso le spiagge di Bolder Beach e Malawi Beach”, racconta Umberto Maccario, amministratore delegato di Zoom Torino. Tra le motivazioni che hanno portato alla predilezione per la formula glamping, l’AD cita la realizzazione “molto più semplice e meno impegnativa rispetto a una struttura con fondamenta” e “i costi più contenuti di manutenzione rispetto a un hotel, pur offrendo gli stessi servizi”. Un primato spetta anche a Laghi Nabi, la prima oasi naturale della Campania, nata dalla rigenerazione di ex cave di sabbia in stato di abbandono sul Litorale Domizio (CE). Al suo interno, tende e lodge flottano su tre laghi, per dormire cullati dall’acqua e immersi nei suoni della natura. È questa la promessa di Nabi Resort & Glamping, che già nel nome coniuga


FENOMENI

la libertà del campeggio con i servizi e il lusso dell’hotel: “Nabi è, infatti, l’unione di Natura e Bioarchitettura – afferma l’architetto Vito Luigi Pellegrino, proprietario della struttura insieme a Michele Falco –. Il presupposto è, quindi, quello di adoperare un atteggiamento corretto nei confronti dell’ecosistema”. Con l’obiettivo di promuovere il rispetto della natura, è nato anche Oasy Hotel, un nuovo marchio dell’ospitalità in Italia. La prima struttura ha aperto le sue porte in Toscana, vicino a Pistoia, all’interno di Oasi Dynamo affiliata Wwf, in un’area di 1.000 ettari gestita dall’omonima società agricola. A 1.100 metri di altezza sorgono 16 lodges di 65 metri quadrati, costruiti con i dettagli e i servizi di un resort di lusso. Inoltre, la struttura dispone di due ristoranti, aree ricreative e zone relax e wellness per intrattenere i clienti, che possono contribuire attivamente a progetti di protezione della flora e della fauna selvatica. SLOW TOURISM “Ecosostenibilità, tradizione, salvaguardia del patrimonio architettonico, cultura gastronomica locale e benessere psicofisico sono i cardini della nostra filosofia che mira a offrire un soggiorno di charme ed esperienze a contatto con la natura”, dichiara Emanuela Padoan, proprietaria e ideatrice nel 2009 del Glamping Canonici di San Marco, che presenta sei eco-strutture inserite nel parco di una proprietà seicentesca a Mirano (VE), sulla Terra dei Tiepolo nell’entroterra della laguna veneta. “Abbiamo fatto da apripista in Italia del fenomeno ‘glamping’ e abbiamo portato avanti la nostra convinzione che, per il viaggiatore del terzo millennio, il fattore determinante nella scelta della vacanza sarà sempre di più il contatto con la natura – aggiunge –. Oggi continuiamo ad avere conferme che siamo sulla strada giusta”. Se inizialmente gli ospiti erano per il 90% tedeschi, inglesi, danesi e norvegesi, “ora, a distanza di dodici anni – spiega Padoan –, la presenza italiana ha raggiunto quasi il 50% e il rimanente 50% sono stranieri del Nord Europa, America, Giappone e Paesi dell’Est”. Il glamping consente, infatti, di richiamare il turismo in “località decentrate che meritano di essere scoperte da un turismo etico”. Si inserisce in quest’ottica anche Atmosfera Bubble Glamping, che dal 2019 accoglie i propri ospiti a Satriano di Lucania, nel

cuore della Basilicata. “La Bubble Room è l’attrattiva principale, per dormire in una camera trasparente circondati solo dagli alberi e dal cielo – racconta l’ideatrice Chiara Rizzi –. La struttura offre servizi di alta qualità come la colazione in camera con prodotti Bio e Km0 o la vasca idromassaggio riscaldata all’aperto. L’unica cosa che manca è la TV, per poter ammirare lo spettacolo della natura”. Con la stagione estiva al completo, è in corso la realizzazione della nuova reception per ampliare i servizi, “alcuni dei quali in collaborazione con ristoranti, cantine e guide turistiche del territorio, perché crediamo fermamente nel fare rete”, conclude Rizzi.

Dall’alto, la tenda Deluxe ‘Le Rose’ nel Glamping Canonici di San Marco a Mirano, in provincia di Venezia; una delle bubble room di Atmosfera Bubble Glamping a Sastriano di Lucania, nel cuore della Basilicata

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SCENARI

È IL MOMENTO DEL REVENGE WELLNESS PER LE TERME ITALIANE: NEL PROSSIMO BIENNIO SI PREVEDE UNA CRESCITA MEDIA ANNUA DEL 7,5% PER ILTURISMO DEL BENESSERE. LA VIA DELLE AGGREGAZIONI TRA POLI TERMALI APPARE SEGNATA.

TERME EFFETTO REHAB di Stefano Bonini

U

n fatturato complessivo di oltre 1,5 miliardi di euro per 320 stabilimenti termali, presenti in 20 regioni e 170 comuni, la quasi totalità dei quali (il 90%) accreditata al Servizio Sanitario Nazionale. Il settore termale conta 60.000 addetti, tra diretti ed indiretti, e quasi 2,8 milioni di clienti, di cui il 12% stranieri. Questo fino al 2019. Poi è arrivato il “cigno nero” (il Covid) e negli ultimi 15 mesi anche il sistema termale italiano ha vissuto una crisi alla quale occorre rispondere con azioni rapide e unitarie, ma soprattutto con una visione lungimirante da parte dei player di riferimento che indichino, in qualche modo, la strada per la ripartenza di un settore tra i favoriti dai nuovi trend di viaggio in atto. Un recente rapporto del Global Wellness Institute sancisce che il wellness tourism crescerà a un tasso medio annuo del +7,5% nel prossimo biennio. Salute, relax, cura del corpo e della mente saranno dunque una priorità per milioni di persone alla ricerca di destinazioni in grado di offrire differenti opportunità di miglioramento del proprio benessere psicofisico. Lo conferma Massimo Caputi, dal 2019 presidente di Federterme nonché presidente di Feidos e quindi di Terme di Saturnia Spa & Golf Resort: “Le terme italiane hanno sofferto enormemente, sono imprese people intensive, che poco si sono

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SCENARI

combinate con il tema del distanziamento sociale. Oggi però, grazie al fatto di essere presidio sanitario, costituiscono un supporto fondamentale per la salute degli italiani post-Covid, in virtù dei rigorosi protocolli messi in atto a sostegno dei contagiati per il miglioramento della loro riabilitazione”. Protocolli sui quali negli ultimi mesi proprio Federterme ha fatto un lavoro importante, riportando l’attenzione del Governo sul comparto termale e creando così nuove norme utili per il comparto. Questo lavoro ha contribuito a rivalutare le proprietà terapeutiche delle acque termali e “oggi con il Covid – sottolinea Caputi – le caratteristiche curative e salutari di queste acque hanno trovato nuovo smalto e garantiscono un indubbio valore aggiunto ai vari stabilimenti”. ORIZZONTE ROSEO Relativamente alla questione delle prospettive post-Covid, Margherita De Angeli, direttrice generale di Terme di Sirmione, afferma che “nel medio e lungo termine il mercato premierà le realtà che hanno investito in ricerca e sviluppo del prodotto e che sono state in grado di affiancare ai servizi termali tout-court aspetti wellness fondati su elementi seri (meglio se basati sulla Evidence Based Medicine, Ebm) e salutistici creando un’offerta il più integrata possibile, come ha sempre fatto Terme di Sirmione”. Andrea Quadrio Curzio, amministratore delegato di QC Terme, azienda leader del settore termale italiano in quanto a fatturato, distingue invece tra centri termalibenessere “olistici” e aziende convenzionate con il sistema sanitario nazionale: per i primi prevede un orizzonte post-Covid piuttosto roseo grazie alla profonda cultura dell’ospitalità e dei servizi che consentirà a queste imprese di adattarsi al mutato contesto sociale e alle nuove esigenze dei consumatori; per le seconde prefigura invece un mantenimento della posizione in presenza di un’inalterata qualità dei servizi erogati. Fabio Datteroni, general manager Terme di Saturnia, sottolinea il valore della balneoterapia e dell’essere presidio sanitario. E rispetto alle prospettive del settore “sarà proprio la capacità dei vari poli termali di generare un rehab effect post-Covid – dice Datteroni – a determinare la ripresa del movimento turistico. Terme di Saturnia, grazie alle qualità e peculiarità curative della sua ultramillenaria sorgente termale guarda

In questa pagina, immagini di percorsi benessere offerti da Terme di Saturnia: in alto il resort con al centro il cratere con la millenaria sorgente e attorno il parco termale, uno dei più grandi d’Europa. In apertura, Aquaria Thermal Spa Terme di Sirmione

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SCENARI

con ottimismo al futuro”. Un futuro nel quale la massima personalizzazione dei percorsi curativi e dei trattamenti benessere sarà determinante per ampliare i target di pubblico e conquistare i consumer più giovani. Sulle prospettive post-Covid, Marcello Cicalò, direttore operativo di Italian Hospitality Collection, ha dichiarato: “La pandemia ha portato gli italiani a riflettere su loro stessi e sul proprio stile di vita, con un diffuso e rinnovato bisogno di benessere. Italian Hospitality Collection con le sue proprietà termali toscane si muove da sempre nel perimetro del well-being. Il post-pandemia ha avvicinato il concetto di benessere (inteso come benessere olistico, fisico e mentale) a quello medical, da sempre riservato a una nicchia di mercato interessata a programmi di remise-en-forme molto strutturati. IHC continuerà quindi ad investire sui servizi termali sia medical che wellness perché crediamo che ci sia una grande opportunità di medio e lungo periodo per tutto il settore termale-benessere italiano”. È proprio sul medio e lungo termine che le due facce della stessa medaglia, quella sanitaria/ curativa e quella wellness/benessere, dovranno integrarsi sempre più per consentire alle aziende termalistiche di trovare nuovi equilibri sul mercato con competitor sempre più agguerriti. Tra questi in particolare, lo evidenzia il dottor Caputi, c’è la Spagna con il suo modello “Spaincares”.

Dall’alto, immagine di Palazzo Abegg che ospita QC TermeTorino; un momento di relax in quota a QC Terme Bagni Nuovi di Bormio

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COERENZA CON IL TERRITORIO Quali possono essere i driver di crescita e sviluppo per le aziende termali in un orizzonte temporale medio-lungo? Secondo il presidente di Federterme “molto dipende dalla location. L’offerta di prodotti e servizi deve essere coerente con le caratteristiche del territorio. La ricetta non può essere la stessa per tutti: peculiarità delle acque e genius loci – conclude Caputi sono le variabili su cui impostare il modello di sviluppo più corretto”. Più “verticale” la visione della direttrice generale di Terme di Sirmione: “In un contesto segnato da eco-tourism e healing holidays a fare la differenza saranno la qualità del prodotto, l’unicità dell’offerta, l’evoluzione digitale e una comunicazione semplice, diretta ed efficace”. Per QC Terme saranno la cultura dell’ospitalità e del servizio unita alla capacità di offrire wellness experiences di alta qualità in location “magiche” a


SCENARI

Da sinistra, il nuovo ThermalRain Treatment nel centro Aquaria a Sirmione; benessere a 360° al Grand Hotel Terme di Sirmione

determinare il successo in un mercato sempre più competitivo. Sulla stessa lunghezza anche Datteroni: “Nel nostro ecosistema tutti i centri di ricavo e i touch point del resort sono driver di sviluppo determinanti. E tutti devono essere allineati e coerenti per qualità dell’hardware e del software”. INVESTIMENTI COSPICUI Per farsi trovare pronti nel momento della reale ripartenza i big player del settore hanno sostenuto e continuano a sostenere investimenti significativi. “Causa Covid, Terme di Sirmione – racconta De Angeli – ha ridefinito un piano di investimenti strutturali per l’ampliamento del centro benessere Aquaria, che valeva oltre 12 milioni di euro e di cui è stata portata a termine solamente la prima tranche. Contemporaneamente per consolidare le nostre progettualità, abbiamo fatto un aumento di capitale di altri 12 milioni in segno di fiducia nell’azienda, nel suo futuro e nella capacità del territorio di fare sistema insieme a noi”. Investimenti consistenti anche per QC Terme che, tra il 2020 e il 2021, investirà circa 50 milioni di euro per realizzare non solo un nuovissimo polo benessere a New York ma anche per migliorare la customer experience, fisica e virtuale, in tutti i suoi centri benessere. Terme di Saturnia, dopo il cambio di proprietà avvenuto nel 2017, ha dato il via ad una intensa attività di renovation and refurbishing che ha coinvolto i diversi asset del suo “ecosistema”: dal parco termale al resort fino al golf. Lo scorso anno, approfittando della lunga chiusura, l’albergo è stato riqualificato in

tutte le sue parti, un update significativo non ancora terminato nei suoi dettagli. Arrivando al tema della governance degli stabilimenti termali italiani, con pochi grandi player e tante piccole gestioni famigliari, la via delle aggregazioni tra poli termali appare segnata. Ne è convinto Caputi, “perché gestire, comunicare, promuovere e commercializzare un singolo complesso termale sarà sempre più faticoso. E il distacco dalla contribuzione pubblica ha fatto talmente soffrire le singole realtà che fusioni e unioni sono un percorso quasi obbligato”. De Angeli, nel sottolineare la parcellizzazione del sistema termale, evidenzia proprio come “in questo particolare momento stanno aumentando le opportunità di merger e acquisizioni da parte di grandi player”. “La tendenza ad andare verso concentrazioniaggregazioni di poli termali, un po’ come avvenuto per il mondo dell’hotellerie, in Italia è rallentata da ragioni di carattere storico e culturale, che – afferma Quadrio Curzio – faciliteranno la permanenza sul mercato nazionale di piccole e medie aziende termali di carattere famigliare”. Non si discosta da questa visione neppure Datteroni: “La concentrazione di più strutture sotto alcuni grandi player è un passaggio strutturalmente quasi obbligato, che la crisi pandemica sta velocizzando, soprattutto per motivi economici”. Economie di scala e centralizzazioni gestionali fondamentali per ottimizzare gli investimenti e la loro redditività non cambieranno però il paradigma di queste imprese, che rimarranno sempre “aziende di persone per servizi alle persone”.

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TENDENZE

Accoglienza INTELLIGENTE di Davide Deponti

STRUMENTI CONTACTLESS E SISTEMI DI SANIFICAZIONE ATTRAVERSO LUCE O ‘ARIA’, DIGITALIZZAZIONE DI ULTIMA GENERAZIONE E CYBER SICUREZZA: LA TECNOLOGIA RIVOLUZIONA L’HOTEL PER RENDERLO FLUIDO, MENO COSTOSO E PIÙ SICURO.

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“P

otenzialmente le opportunità offerte dalla tecnologia sono infinite. Se ben studiata e inserita in un hotel, può fornire un aiuto fondamentale per gestione, pricing e housekeping, aumentando il revenue e consentendo al personale, adeguatamente preparato e motivato, di dedicarsi solo al cliente. Questo è uno degli aspetti più importanti ma troppo spesso dimenticato”. Alberto Zanetta, architetto, docente e coordinatore del cluster di corsi dedicati al settore Ho.Re.Ca. e wellness di Poli.design, non ha dubbi sul fatto che il futuro dell’ospitalità passi attraverso la tecnologia. “Grazie ad essa – aggiunge - il modello di accoglienza potrà essere snello, senza barriere tra operatore e cliente. Le costose reception ricettacolo di disordine, costruite per nascondere fogli e stampanti spariranno e saranno sostituite da strutture semplici, in grado di rendere fluidi gli spazi e i


TENDENZE

flussi. La tecnologia permea ogni ambito dell’hospitality e può essere sfruttata per dare impulso al marketing alberghiero attraverso un nuovo modo di pensare l’hotel. È diventata imprescindibile già nella progettazione di strutture per l’ospitalità. Dalla gestione agli strumenti di controllo e attivazione vocale alla realtà virtuale, per differenziare la loro proposta ed essere un passo avanti, gli hotel ricorreranno sempre più alle innovazioni tecnologiche. E ogni giorno crescono gli oggetti connessi che facilitano la vita in hotel e permettono un notevole miglioramento a livello gestionale e di servizi proposti”. Inserire le tecnologie più avanzate però non basta, bisogna essere in grado di dare un tono comunicativo ed emotivo alle interfacce dedicate agli ospiti. “Parlando di tecnologie – spiega Roberto Gamba, interior technology designer – oggi in Italia siamo più utilizzatori che innovatori, ma le cose stanno cambiando. Pensiamo alla realtà aumentata, tecnologia che, più di altre, può dare un’impronta creativa e immersiva al marketing turistico. Ci sono alcuni comuni italiani che la stanno implementando e i primi riscontri sono entusiasmanti: stranieri e non, messi di fronte, ad esempio, alle architetture romane come erano, restano estasiati”. CONTACTLESS PER DIVERSI USI In tempo di pandemia, la sicurezza sanitaria è un fattore determinante nel comparto alberghiero e la preferenza degli ospiti è verso gli accessi contactless. È per questo che check-in e check-out automatizzati sono tra gli investimenti del futuro. Un altro ambito è quello dei servizi: un accesso contactless a piscine e centri benessere, così come a spogliatoi e armadietti, è una soluzione facile e vincente. “Una delle risposte che abbiamo fornito ai clienti – spiega Claudio Abrami, fondatore e CEO di Microdevice - è Lockers Supervisor, sistema per la gestione di accessi e armadietti online. La sua interfaccia video consente un controllo in tempo reale e da remoto, evitando al personale di essere presente fisicamente. Il sistema di accesso tramite codice personalizzato rende l’utente libero di muoversi e autonomo nell’uso degli armadietti, mentre il software invia notifiche automatiche sullo stato di occupazione e di pulizia. Altrettanto vero poi è che la

sostenibilità è diretta conseguenza della qualità. Una tecnologia evoluta deve avere importanti risvolti qualitativi sugli ambienti che viviamo ogni giorno. Per questo è nato il sensore Microdevice per la rilevazione di CO2. È un dispositivo integrabile in ogni nostro Sistema H-Supervisor, capace di migliorare la qualità di vita negli ambienti e di ridurre gli sprechi. Tutti i nostri sistemi

Qui sopra, dall’alto: Active Air di Signify, sistema di purificazione dell’aria, e un menù digitale con tecnologia Nfc In apertura, turisti iper connessi condividono in tempo reale le esperienze vissute nella Reggia di Venaria Reale

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TENDENZE

capacità di essere customizzata sulle esigenze di ogni singolo cliente dell’hotellerie. Restando proprio in ambito contactless, presenta Dinù, il suo menù digitale. Funziona così: ha un microchip inserito nel supporto che il cliente albergatore o ristoratore sceglie di utilizzare (adesivo, targhetta, segna tavolo) e tramite esso tutta la lista è disponibile ad essere consultata in ogni momento e automaticamente con il proprio smartphone. Non serve alcuna app, non serve inquadrare QRCode: Dinù usa infatti la tecnologia Nfc, la stessa delle carte di credito contactless oramai di uso comune. Basta avvicinarsi col telefono al supporto per visualizzare il menù sullo schermo, come si fa pagando con le carte contactless. Ecco perchè si tratta di una soluzione pratica e insieme igienica: anche perchè si aggiorna in digitale con un click.

In alto, l’Hotel Raffaello by Best Western: My BWH è la nuova ‘client suite’ per gestire le prenotazioni dei partner del gruppo. Sopra, una soluzione di Microdevice pensata per il cliente QC Terme

di supervisione sono espandibili con infinite integrazioni: questo ci permette di soddisfare necessità di gestione specifiche e in continuo divenire. E i nostri sistemi danno all’hotel dati e statistiche di utilizzo raccolti in tempo reale e consultabili in qualsiasi momento e da ovunque. Sono strumenti perfetti per un imprenditore 4.0 che deve prendere decisioni di gestione veloci e aggiornate”. Azienda attiva nel settore informatico dal 2001, Technostore propone una tecnologia molto trasversale, il cui punto forte è la 64 PAMBIANCO HOTELLERIE Luglio/Agosto 2021

SICUREZZA A 360 GRADI Quello della sanificazione è oggi l’input maggiore che gli ospiti danno agli alberghi. Proprio in quest’ottica Signify, nuovo brand della storica Philips Lighting, presenta Active Air, l’ultima innovazione di prodotto Philips UV-C che è in grado di ridurre il numero di microrganismi del 90% in una stanza di 30 mq dopo 2 ore di utilizzo. Creato per la disinfezione dell’aria in ambito professionale è stato installato in diverse realtà del mondo horeca per la sicurezza. Active Air infatti nasce con l’obiettivo di disinfettare l’aria a ciclo continuo nei luoghi ad elevato livello di interazione sociale (come hotel, negozi, palestre e ristoranti) neutralizzando i virus, compreso il Sars-CoV-2. I microrganismi infatti, non sopravvivono ai raggi UV-C in quanto riescono a spezzare le catene dei loro acidi nucleici, impedendone così la riproduzione. Oltre a garantire la disinfezione dell’aria, Active Air è progettato per essere sicuro in quanto i raggi UV-C sono emessi solo all’interno del dispositivo e non si diffondono nell’ambiente, così da prevenire un’esposizione involontaria. Grazie ai ventilatori integrati, l’aria è convogliata nell’apparecchio per essere filtrata e sottoposta a un’intensa disinfezione. Infine, l’aria sanificata è rilasciata e fatta circolare nell’ambiente per garantire la sicurezza delle persone al suo interno. I 35 anni di esperienza nel settore delle


TENDENZE

lampade germicide a luce ultravioletta UV-C hanno spinto Signify ad intensificare gli investimenti in questo settore, per essere in prima linea nel contrastare la diffusione del virus e offrire un aiuto concreto. “L’illuminazione è oggi sinonimo di sicurezza e salute: per questo abbiamo deciso di investire su questa tecnologia incrementando di otto volte la produzione degli apparecchi UV-C, rendendone possibile l’installazione nel maggior numero di ambienti potenzialmente a rischio” spiega Daniel Tatini, AD di Signify Italia. Tecnologia innovativa basata sui processi fisici e sulla fotocatalisi, il cui protocollo studiato per garantire igiene e sicurezza agli ambienti è votato alla sanificazione alberghiera, è la formula brevettata REair. È una soluzione di ultima generazione: le sue molecole fotosensibili una volta colpite dalla luce (naturale o artificiale), a contatto con l’umidità dell’aria, accelerano la decomposizione delle sostanze organiche nocive presenti nell’ambiente. Essendo un coating trasparente, inodore, incolore e senza solventi, è in grado di assicurare un processo igienizzante su base fisica. Oltre a ciò REair prevede insieme all’applicazione del prodotto anche il monitoraggio dei risultati ottenuti nel tempo: grazie a una tecnologia costituita da una rete di sensori di alta precisione che, interrogabili in tempo reale attraverso una piattaforma web accessibile con smartphone e QRcode, restituiscono dati aggiornati sulla salubrità degli ambienti. E le prove svolte con la norma Iso attestano l’efficacia contro i virus Sars-related. La tecnologia per l’hotellerie insomma continua a evolversi e non solo per quanto riguarda la sicurezza applicata agli standard sanitari, come spiega Matteo Righini, senior Security manager di Saris: “Nel settore della hotellerie di lusso la tecnologia non ruba totalmente spazio al fattore umano. Ecco perchè il nostro ambito di azione, la ‘contact security’, resta importante e sviluppata attorno a un privilegiato mix di digitale e umano. Sistemi di controllo degli accessi, screening della clientela nel rispetto delle disposizioni sul trattamento della privacy, raccolta di informazioni sulle abitudini dei clienti, monitoraggio h24 delle aree comuni attraverso sistemi di ripresa di ultima generazione, garantiscono agli ospiti

luxury elevati standard di sicurezza. Altro aspetto oggi importante in albergo è la ‘cyber security’; un hotel di eccellenza che offre servizi internet super veloci deve garantire sia la sicurezza della rete che del trasferimento di dati. Saris ha sviluppato servizi di sicurezza a 360 gradi che coprono tutti questi ambiti della ‘sanificazione digitale’. Il lusso è nei servizi top di gamma in ogni ambito del soggiorno”.

In alto, lo smart sharing di Mobilize promuove la sostenibilità anche nel turismo. Sopra, le soluzioni REair sono specifiche per la sanificazione di ambienti del mondo dell’accoglienza

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WHAT’S NEW? I segreti della tavola

di Davide Deponti

Piatti, bicchieri, posate e tovaglie: sono tutto quello che serve per rendere una tavola meravigliosa anche in albergo. Elementi che acquistano un’importanza ancora maggiore oggi che, anche per gli hotel, e in special modo per quelli di alta gamma, la ristorazione si è trasformata da un ‘semplice servizio’ all’ospite in un vero e proprio elemento in grado di caratterizzare con decisione un’esperienza di soggiorno. Che siano legati alla storia e alla tradizione della tavola ‘all’italiana’ o che siano espressione dei trend più esclusivi di una mise en place internazionale, ecco che tovaglie, posate, bicchieri e piatti diventano per l’albergo un mezzo per raccontare la sua storia e per catturare l’interesse dell’ospite trasformandolo in un’emozione che resterà. Perchè se è vero che a colpire la fantasia dei commensali sono le portate create dagli chef più estrosi e stellati, anche gli altri elementi della tavola non vanno trascurati e anzi possono contribuire sempre di più a alzare la reputazione dell’hotel in un turismo ‘instagram-oriented’.


TAVOLA

MISE EN PLACE IN HOTEL

FLORENCE Grazie alle forme senza falda permette di usare tutto lo specchio del piatto. Fa parte delle collezioni “Puro Bianco” di Geminiano Cozzi Venezia 1765, prodotte in fine bone porcelain. Nella foto il pasta bowl da 25 cm abbinato a piatto segnaposto da 33 cm e bicchieri neri intagliati a mano “Twins”.

LIBERTA Ispirata dalla curiosità per il passato e disegnata da Margherita Rui per Ichendorf ha un tratto contemporaneo radicato nella tradizione. Le linee del vetro borosilicato, fatto a mano, si declinano in caraffe, calici e coppette, in versione clear o colore.

STAND UP Collezione in crystal di Sieger con oggetti che sul tavolo ‘si muovono’. Ispirata dall’imperturbabile equilibrio dei giocattoli ‘roly-poly’, unisce bicchieri e caraffa soffiati a bocca e lavorati a mano, dalla leggerezza elegante.

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TAVOLA

GIOTTO ICE ORO CRACCO Azienda Italiana che dal 1947 produce posate ed oggetti di design per le tavole dei più prestigiosi hotel nel mondo, Mepra ha studiato questa ‘mise en place’ insieme allo chef Carlo Cracco. Ha una finitura e un colore custom della posata che riprendono i particolari dell’ambiente che ospita il ristorante, la Galleria Vittorio Emanuele a Milano.

JET SET Nuova posateria di Sambonet che comprende 4 diverse texture ispirate a 4 esclusive mete turistiche: Cortina, Siena, Venezia e Portofino.

ASDFGHJKL La Ditasimusae. Ficipsum ea quid quis estrum, omnis nam estiusae iliquatur, volorum sit, il molorit omnis rernam inturecto doluptamenis volut reria volor magnima ximus.Tecaborerum qui sed evel expel mi, quidel inctat omnis este ommos mollandit, il est, audigendae rernam inturecto doluptamenis volut reria volor magnima ximus. Tecaborerum qui occum dellaccab ipisciis sitatum alis vero et quis acea explaci

JUNTO Creata da Rosenthal è la nuova estensione ‘Quarz Rose’ della collezione best seller in ambito horeca: combina con lo stesso design organico piatti in porcella e gres.

ARIA Nata dalla collaborazione tra Ginori 1735 e Alma, Scuola Internazionale di Cucina, è un mix di movimento, leggerezza e innovazione ed è sviluppata con la nuova porcellana Hyper*P.

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TAVOLA

ORIENTALE Tovaglia in jacquard opaco, customizzabile per dimensione, confezione e colore, è proposta da Gamba 1918 per infondere uno stile unico all’hotel puntando su equilibrio tra raffinatezza e informalità.

JOYN Pensata da Arzberg con un mood ‘casual chic’, unisce colori, texture e materiali di diversa natura che si combinano in un armonioso mix, dando vita a tavole uniche e stilose. Nasce da un viaggio attraver¬so cucine e ambienti differenti e dà un carattere trendy ad apparecchiature formali e ricercate.

NEW YORK Prodotta da Arcoroc è formata da 6 bicchieri in stile vintage che riprendono i codici rétro: parti lisce, sfaccettature, taglio a punta di diamante, rilievi di linee verticali. I fondi pesanti danno eleganza a una gamma che arricchisce gli ambienti dei lounge degli hotel di lusso.

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TAVOLA

INCANTO DI PRIMAVERA Unisce disegno dalla trama ricercata e decoro fatto da delicate foglie e fiori che si alternano a uccellini e farfalle. Apprezzata dagli spiriti romantici, è ideale per banchetti, eventi e pranzi all’aperto ed anche perfetta per la colazione. Fa parte delle collezioni “Moderne” di Geminiano Cozzi Venezia 1765 caratterizzate da decori attuali e vivaci.

KRUG Collaborazione di Mepra con la maison Krug, per la creazione di un decoro custom con il pattern che spinge al limite la personalizzazione.

ETHER Prodotta da Ginori 1735 con il decoro della designer francese Constance Guisset, ha vinto il ‘Tableware International Award of Excellence 2021’. Comprende elementi versatili che possono essere capovolti, impilati o uniti per creare combinazioni adattabili a più impiattamenti.

RUSTICO Fa parte della vasta scelta di tovagliati che Gamba 1918 propone per il banqueting: tutti gli articoli sono personalizzabili su richiesta.

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WINE

LA VIE EN ROSE MADE IN SICILY Rosé 2020 Sicilia doc di Planeta è prodotto a Menfi, nella tenuta La Dispensa. Un uvaggio 50% Nero d’Avola e 50% Syrah, vinificati in bianco con brevissima macerazione. Il colore ricorda il tramonto estivo siciliano.

VENETO MON AMOUR Il primo prosecco Rosé di Ruffino nasce in Veneto. Delicate ed effervescenti sfumature di rosa dai sentori di frutti di bosco, con un tocco di freschezza sul finale, si incontrano in un rosato per tutte le occasioni.

PINK ICON Y di Pasqua nasce dall’unione di due vitigni autoctoni: la Corvina e il Trebbiano di Lugana, e un vitigno internazionale: il Carmenère. Vaniglia e aromi di tostatura sono evidenti grazie alla fermentazione alcolica in legno.

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BOLLICINE ROSA Tor Sé è il Rosè Prosecco doc Treviso Millesimato Brut, l’ultimo nato in casa La Tordera, azienda della famiglia Vettoretti specializzata nella produzione di bollicine che fonda le sue origini a Valdobbiadene.

GUSTO PREGIATO Roös Brut è uno spumante nato dall’esperienza di Foss Marai e dalla capacità di valorizzare i vitigni autoctoni rari e pregiati di Masseria La Sorba, nelle Murge pugliesi, Patrimonio Unesco.

Le note della celebre hit di Edith Piaf rispecchiano la raffinatezza dei vini rosé. Una scelta non ovvia che ripaga con gusti intensi, freschi, perfetti per i mesi più torridi. Sapori fruttati derivanti da ogni parte d’Italia, dai vigneti in collina alle tavole imbandite. Cin Cin.

PINK IS THE FUTURE Il Serenitatis Prosecco doc Rosé Treviso Brut di Montelvini spicca per il perlage fine e persistente, equilibrato e versatile, adatto a diversi abbinamenti. Il claim di lancio non lascia dubbi: “The future is rosé”.


Cover STORY

CARTA, FORBICE, SASSO. I COLLAGE NATURALI DI

FRANCESCA GABBIANI Figure femminili intente a praticare il surf sulle onde dell’oceano. Silhouette che con eleganza danzano in mezzo alla spuma che si frange. Sono le protagoniste della nuova serie di Francesca Gabbiani consacrata a un elemento primordiale come l’acqua, in mostra nella sede milanese della Galleria Monica De Cardenas fino al 30 luglio 2021. In contrapposizione alle precedenti ambientazioni quasi apocalittiche, l’artista italo-svizzera ritrae donne di diverse etnie che praticano con agio e disinvoltura questo sport, ritenuto tipicamente maschile, introducendo così sottilmente riflessioni razziali e di genere, legate alla considerazione che in passato l’accesso alle spiagge di Los Angeles era riservato unicamente ai bianchi. Il tema dell’oceano evolve poi nei collage dedicati al fenomeno della bioluminescenza osservato sulle spiagge di Malibu, per il quale le emissioni di luce di microrganismi acquatici appaiono come una magia al chiaro di luna. La fascinazione degli elementi naturali si impone dunque nuovamente, mentre la teatralità narrativa gioca con l’immaginario visivo, evocando scenari cinematografici che rimandano al vicino mondo di Hollywood. Attraverso una tecnica mista, che consiste nell’unione di frammenti di carte colorate, inchiostri, gouache e acrilici, Gabbiani riesce a suggerire la sottile inquietudine di un ambiente o la forza incalzante della natura, creando immagini cariche di desiderio e suspense. Attualmente di base a Los Angeles, Gabbiani è nata a Montreal nel 1965 e cresciuta a Ginevra, dove ha studiato all’Ecole Supérieure des Beaux Arts. Nel 2005 il Centre PasquArt di Bienne, in Svizzera, le ha dedicato una grande mostra personale. Ha esposto, inoltre, al Kunstverein Wolfsburg in Germania, al Santa Barbara Contemporary Arts Forum, al Los Angeles Museum of Contemporary Art e all’Hammer Museum. Le sue opere sono presenti in collezioni museali, tra cui il Metropolitan e il MoMA a New York, il MOCA a Los Angeles, l’Hammer Museum e la Yale University Art Gallery a New Haven.

Courtesy of Galleria Monica De Cardenas, Milano In mostra fino al 30.07.2021

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Direttore Responsabile David Pambianco Redazione e Collaboratori Vanna Assumma, Enrico Maria Albamonte, Stefano Bonini, Marco Caruccio, Davide Deponti, Andrea Guolo, Giulia Mauri Grafica e Impaginazione Mai Esteve, Lucrezia Alfieri Cover Project Anna Gilde, Giulia Mauri Pubblicità e Promozione Barbara Troilo; Camilla Ceruti, Valeria Milanese (Wine & Food); Martina Leoni (Design) Contatti hotellerie@pambianco.com adv@pambianco.com abbonamenti@pambianco.com Telefono 02.763.886.00 Tipografia Starprint Srl - Bergamo Registrazione Tribunale di Milano n. 178 del 30.11.2020 Proprietario ed Editore Pambianco Srl Corso Matteotti 11 - 20121 Milano Costo dell’abbonamento annuale: 69 euro Abbonamento (spedizione con corriere espresso) Per abbonarti alla rivista cartacea vai su: magazine.pambianconews.com

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EXCELSIOR HOTEL GALLIA, A LUXURY COLLECTION HOTEL, MILAN Icona di design e punto di riferimento gastronimico a Milano, l’Exelsior Hotel Gallia è la perfetta espressione delle molteplici sfaccettature della capitale della moda, innovativa, dinamica e creativa. EXCELSIOR HOTEL GALLIA, A LUXURY COLLECTION HOTEL, MILAN PIAZZA DUCA D’AOSTA, 9 - 20124 MILAN


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