& Mercoledì 17 Agosto 2011 Viterbo AltoLazio
montefiascone
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Il preoccupante grido d’allarme circa la situazione dell’ospedale in una lettera del Cotom
Nel pronto soccorso niente ricoveri di MICHELE MARI
“
Il primo soccorso di Monte�ascone non può più eseguire ricoveri da diversi giorni”. A lanciare questo grido d’allarme è una lettera del Cotom, comitato per la tutela dell’ospedale di Monte�ascone, che da anni si adopera per la salvaguardia ed il potenziamento del nosocomio. Questa volta i membri del sodalizio, in data 13 agosto, hanno scritto una lettera, dove si porta a conoscenza della popolazione di un nuovo disagio, e non indifferente, riguardante il primo soccorso del nostro ospedale. La lettera è stata inviata al direttore sanitario Ausl Vt Dott.ssa Cerimele, al Prefetto di Viterbo Dott.ssa Scolamiero, al sindaco di Viterbo Onorevole Marini, al sindaco di Monte�ascone Luciano Cimarello ed al dirigente sanitario dell’ospedale di Monte�ascone Dottor Guerrini. L’oggetto della lettera/fax è: “Operatività primo soccorso ospedale Monte�ascone”. “Il Cotom -esordisce la missiva- è venuto a conoscenza che, da qualche giorno, il primo soccorso dell’ospedale di Monte�ascone,
non può più eseguire ricoveri. Tali ricoveri vengono eseguiti in parte dall’uf�cio amministrativo ed in parte dal pronto soccorso di Belcolle. La disposizione dei non ricoveri -continua la lettera- è stata emanata in forma verbale, cosi ci risulta; tale disposizione ha prodotto subito la non possibilità di trasferire un paziente dal pronto soccorso di Belcolle al reparto di Geriatria di Monte�ascone dove vi era disponibilità di posti letto”. La causa del disguido secondo il Cotom è dovuto ad una problematica tecnico/burocratica: “Tutto ciò sembra -continua al missiva- sia dovuto ad un fattore tecnico/burocratico (incongruenza del codice di accettazione del paziente). Il dottor Brama, poco tempo fa, aveva ridato la possibilità al primo soccorso di Monte�ascone di eseguire direttamente le consulenze, senza che il paziente venisse trasferito al pronto soccorso di Belcolle dove veniva rivalutato ed eseguita la consulenza”. Nella lettera si aggiunge: “Il Cotom si chiede dove è stato ricoverato il paziente che non è stato possibile trasferire al reparto di geriatria di Monte-
Le serate falische all’insegna della monotonia
La crisi continua nonostante la Fiera...
�ascone, datosi che a Belcolle non vi è il reparto di geriatria. Quanto sopra esposto crea, evidentemente, lungaggini operative e disagi ai pazienti. Il Cotom si aspetta, quanto prima, la risoluzione del problema tecnico/burocratico ed il miglioramento dell’operatività del primo soccorso di Monte�ascone. Miglioramento che gioverà agli operatori
ed ai pazienti”. La missiva conclude: “Certi di un positivo riscontro, forti anche dell’interessamento dei Signori in indirizzo per conoscenza, a cui va il nostro anticipato ringraziamento; ringraziamento che in primis, porgiamo alla dottoressa Cerimele”. La lettera è �rmata dal presidente del Cotom Giorgio Onofri e della vice Rossana Bartolozzi.
L’anniversario del suo arrivo apparso in un articolo de Il Venerdì
Defuk approda a Repubblica I
900 anni di Defuk hanno interessato anche giornalisti della Repubblica nel particolare supplemento del “Il Venerdì”. Infatti nell’edizione del 5 agosto, a pagina 77, è apparso un articolo che parla della 53esima Fiera del Vino (appena conclusa), e la particolare celebrazione del 900esimo anniversario dell’arrivo di Defuk a Monte�ascone. L’articolo è a �rma di Isa Grassano che riportiamo integralmente: “L’Est Est Est di Monte�ascone c’è dal 1111. Quest’anno festeggia perciò i suoi 900 anni. La paternità del nome, secondo la leggenda, si deve a un messo del vescovo Defuk, �ne inten-
ditore del buon bere, che era al seguito di Enrico V di Germania, in viaggio per andare a Roma dal papa. Per poter provare solo i vini migliori, il vescovo mandava in avanscoperta il suo coppiere Martino che, quando trovava una buona produzione, lasciava sulla porta della cantina, la scritta Est, è. A Monte�ascone però rimase talmente soddisfatto che scrisse: Est Est Est”. l’articolo continua: “La cittadina laziale, celebra questa estate l’importante compleanno con le tante iniziative e degustazioni in programma alla Fiera del Vino (�no al 15 agosto). E ricorda anche Defuk, che poi �nì i suoi giorni nella cittadina laziale. Sulla sua tomba (nella chiesa di San Flaviano) una targa di Martino lo ricorda così: Per il troppo Est, qui morì il mio Signore”. M.M.
N
onostante la Fiera del Vino, le serate falische sono corse all’insegna della ripetitività e della noia più assoluta. Si, è vero, c’è la crisi. Le famiglie, essendo diventate più parsimoniose, preferiscono restare a casa per far quadrare i conti. Le borse di mezzo mondo, intanto crollano e con loro i sogni di tanti investitori, risparmiatori e… avventurieri vari.Ma a quanto pare da qualche parte, nei pressi di Palazzo Renzi Doria anche la Borsa delle idee latita o è crollata sotto i colpi della rassegnazione o del bisogna accontentarsi di quel che passa il convento, dal momento che, la geremiade ormai è sempre la stessa, i sodi non ci sono. E va bene, i soldi non ci saranno pure. Ma se per un a festa o una sagra tutto diventa opinabile e relativo, non è così quando si parla, ad esempio, di Illuminazione e di Centro Storico, che sono e restano per qualunque città o paese d’Italia, di Europa e del mondo, il biglietto da visita per chi decida di trascorrervi anche soltanto un’ora.Ebbene provate un po’ a percorre le caratteristiche vie del Centro Storico così belle quanto assai trascurate e sarete assaliti dall’angoscia più assoluta. Provate a scendere quella rampa che collega la parte su-
periore del Centro Storico con la sottostante via nei pressi del supermercato CONAD, via totalmente bua e senza uno straccio di illuminazione. Che penserà mai il povero Cristo che dovrà attraversarla? Di essere capitato nel paese dei lupi? Giocando a mosca cieca e sperando arrivare in fondo alla rampa sano e salvo, il malcapitato se ne guarderà bene di acquistare souvenir e cartoline da spedire ai posteri. Va bene. Abbiamo capito! I soldi non ci sono. Ma per illuminare una via o una fetta di zona, quanto caspita occorre in moneta sonante? Possibile che al solo pensiero di rendere un poco più luminose ed accoglienti le vie del Centro Storico e quelle viciniori, il Comune rischi il default come la Grecia? Suvvia, siamo seri. Ormai lo abbiamo detto e ripetuto una in�nità di volte. Per rendere più accogliente una città non serve allargare la borsa a dismisura. A volte, basta un’ideuzza, basta avere la visuale un po’ più larga, capace di superare gli steccati dell’orticello per rendere più bello per�no un.. camposanto. Allora, Fiera del Vino a parte, ci vogliamo provare, signori Amministratori a fare più bella ed ospitale questa città per tutti i 365 giorni all’anno?
Esposte nella chiesa di Sant’Andrea tre lavori di ispirazione sacra realizzati interamente in legno
Le opere di Pezzato incantano i visitatori U
na mostra molto caratteristica si è tenuta a Monte�ascone in questa estate nella chiesa di San Andrea con esposte le opere di Paolo Pezzato. L’artista ha messo in mostra i suoi ultimi tre lavori che sono tutte opere sacre: tre raf�gurazioni lignee di papa Giovanni Paolo II, di Padre Pio e di Gesù. La mostra si è tenuta nel corso della 53esima Fiera del Vino ed ha ottenuto un notevole successo sia di critica che di pubblico. In particolare l’opera raf�gurante Papa Giovanni Paolo II è stata molto apprezzata, era stata presentata in anteprima nel corso di una conferenza proprio sul precedente ponte�ce tenutasi presso i saloni della Rocca dei
Papi, il 9 luglio, alla presenza del cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato Vaticano del papa polacco, il vescovo di Viterbo Lino Fumagalli, di Luciano Cimarello sindaco di Monte�ascone e monsignor Fabio Fabene, of�ciale della congregazione dei vescovi, che è stato il promotore della brillante iniziativa. Le opere eseguite magistralmente da Paolo Pezzato, sono ricavate da un intaglio di oltre 4 centimetri giocando poi sul nero che sta come sottofondo. Il dottor Pezzato, di professione dirigente amministrativo della ASL Viterbo, è bene ricordarlo che lavora in maniera ottimale il legno solo per pura passione. M.M.