mTVm 20150925 Sorico

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Editoriale

<<Mi chiamo Luigi Paggi. Provengo dall’ultimo paesino del Lago di Como all’imbocco della Valchiavenna e della Valtellina. Appartengo all’Istituto Saveriano per le Missioni Estere con sede a Parma e da più di quarant’anni svolgo la mia attività missionaria in Bangladesh>>. Come ha fatto per esempio il 21 settembre presentandosi all’EXPO 2015, p. Luigi sa già che fa prima a spiegare subito “dove” si trova Sorico, tanto il nome del paesino a molti non direbbe nulla. Ovviamente parecchio diversa è la situazione quando gioca “in casa”. Per chi non la conosce, è casa sua quella nella foto di copertina che ritrae p. Luigi con le tre ragazze munda (le quali stanno incantando tutti durante la loro visita in Italia) assieme a noi due della troupe di MundaTV. <<Siete TUTTI invitati>> diceva la locandina dell’incontro organizzato dal prof. Virginio Copes del Gruppo Missionario che da quarant’anni sostiene la Missione di p. Luigi: l’invito è stato preso alla lettera! Ci si è resi conto che la sala della Biblioteca del Municipio sarebbe stata troppo piccola per contenere un pubblico più numeroso del prevedibile, perché molti sono arrivati anche dai paesi vicini. Per fortuna prima della conferenza era previsto che p. Luigi e don Roberto, il parroco della chiesa di Santo Stefano che è antistante il Municipio, celebrassero insieme la Santa Messa. Così appena finita la celebrazione eucaristica in chiesa è stato montato uno schermo davanti all’altare… e c’è stato il posto per TUTTI, anche se i banchi erano gremiti fino all’ultima fila. Assai meritatamente e calorosamente sono state applaudite in particolare le tre spigliate “Relatrici” alle quali p. Luigi ha fatto da interprete. Applauditissimi ospiti “a sorpresa” sono stati la dottoressa Natalia Terreni e il dottor Marco Pedeferri che recentemente hanno prestato la loro opera come medici volontari presso l’ospedalino che si trova vicino alla Missione di p. Luigi, che però è assolutamente privo di personale medico. Entrambi hanno descritto in maniera molto toccante la loro esperienza ed hanno promesso a p. Luigi che presto torneranno. E la loro generosa promessa, è il caso di dirlo, stavolta l’hanno fatta addirittura… in chiesa! Noi due abbiamo paura che se si va avanti così… MundaTV sarà prima o poi scalzata via da CNN, BBC, RAI ed altre emittenti comunque un po’ più potenti della nostra. In tal caso resteremo disoccupati, ma sinceramente orgogliosi di essere stati in questi anni anche noi in qualche modo “volontari” al servizio della Missione di p. Luigi in Bangladesh.

Per MundaTV,

DinoKaka e LellaKaki

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Il prof. Virginio Copes.

Nilima Munda e p. Luigi Paggi.

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Chompa Munda e p. Luigi Paggi.

Shaionti Munda e p. Luigi Paggi.

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La dottoressa Natalia Terreni racconta la sua esperienza a “Munda Land”.

Il dottor Marco Pedeferri racconta la sua esperienza a “Munda Land”.

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Dino Kaka s’impegna a rendere disponibile online per conto di p. Luigi Paggi il “book” che state leggendo e invita chi lo desideri a prendere nota dei link che consentono di seguire le notizie di MundaTV (riportati anche qui sotto) riguardo alla Missione di p. Luigi Paggi.

munda

TV

mundaland@gmail.com http://www.youtube.com/user/mundaland http://issuu.com/munda.education.centre.bd/stacks http://sites.google.com/site/banglamissions/home/8‐p‐paggi http://www.facebook.com/mundaland http://www.facebook.com/dino.kaka.mundaland

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EVENTO: (come nella Locandina) Location: SORICO Data: 25 SETTEMBRE 2015 Ora: 20:45 Relatori: Padre Luigi Paggi SX Signora Nilima Munda Signora Shaionti Munda Signorina Chompa Munda

LOCANDINA

BOOK DEI RELATORI

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1 ‐ INTERVIENE: P. LUIGI PAGGI

2 ‐ La volta scorsa a Sorico ci sono venuto da solo nel 2014 e

francamente un po’ preoccupato per la mia salute. Grazie a Dio i medici mi dissero che “ad vitam” ho ancora ottime speranze di poter continuare ancora a lungo … così dopo Pasqua me ne tornai a far Missione “ad gentes ” … tra i Munda della mia Tribù! … e necessariamente “ad extram” … cioè fuori dagli schemi “tradizionali” che ogni buon Cristiano giustamente si aspetterebbe da me … se non vi spiegassi brevemente “come e perché” faccio come meglio posso ciò che faccio con l’aiuto dello Spirito Santo … ed anche con l’aiuto delle tre ambasciatrici che stavolta mi sono potuto portare dietro grazie a chi le ha invitate all’EXPO, pagandoci i voli! Ma soprattutto grazie per l’aiuto e il sostegno che ci viene dalla brava gente come voi sulla quale possiamo contare da sempre, e in particolare al professor Copes e il Gruppo Missionario … Grazie per averci voluti qui in questa sala alla signora Vicesindaco … al signor Sindaco … e grazie al signor Parroco … e a voi tutti per essere qui.

3 ‐ Con me saranno Relatrici:

La signora Nilima Munda che molti di voi già conoscono … E due newbies: la signora Shaionti Munda … e la signorina Chompa Munda … Ricordare il loro cognome è facile … perché uomini e donne della Tribù si chiamano tutti “Munda” ! I nomi “di NON battesimo” sono un po’ insoliti per noi occidentali, e li abbiamo scritti per chi voglia prendere appunti …

4 ‐ La carta costituzionale del Bangladesh stabilisce l'Islam

quale unica religione di Stato, ma prevede pure il pieno diritto per i propri cittadini di praticare nei limiti della legge (soggetti all'ordine pubblico ed alla moralità), la fede religiosa di propria scelta. Questi dati statistici sono i più aggiornati che ho trovato (2010) https://it.wikipedia.org/wiki/Religioni_in_Bangladesh

Nel 2010 i Cristiani (di varie Chiese) erano lo 0.6%. La modesta tendenza all’aumento che già allora si osservava riguarda più che altro il Nord del Bangladesh … noi come vedremo siamo nel Sudovest … assai meno “evoluto”. I Munda, che come altri tribali definirei “animisti”, potrebbero costituire una pur minuscola parte di quello 0,1%.

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5 ‐ Io sono Missionario in Bangladesh da più di 40 anni e la mia Diocesi è da sempre quella di Khulna. Il nostro attuale Vescovo è Bangladese puro sangue …

6 ‐ Io di fatto appartengo alla Parrocchia di Satkhira di cui in

passato fui anche parroco … Oggi il Parroco è P. Lorenzo Valoti, che qui vedete mentre lo sorso Natale celebra la Santa Messa … per il compleanno di Gesù Bambino, con tanto di torta! In Bangladesh il Natale non esiste. Credo che la foto faccia capire come anche in una delle poche chiese “tradizionali” che ci sono dalle nostre parti si debba adattare la liturgia al “colore locale” … Tra canti e danze durante la Messa… si festeggia il compleanno di Gesù Bambino … con l’affetto di chi potendo al proprio bambino prepara la torta con la candelina! Della quale alla fine della funzione ce n’è un pezzetto per tutti, ma il primo … è del prete! Collaboro con P. Valoti andando a Satkhira una volta alla settimana: in giornata andare e tornare in motocicletta da dove siamo noi è praticamente impossibile. Pernotto nella Casa Parrocchiale (con annesso orfanotrofio) e la mattina dopo vado a dire la Messa in un piccolo villaggio “cristianizzato” dei dintorni, dove c’è una chiesetta abbastanza regolarmente frequentata dal pur minuscolo gregge locale.

7 ‐ “Ad gentes”, cioè dei Munda,

e “Ad extram” cioè vivendo in mezzo a loro, ce ne occupiamo in due SX: ‐ io dal 2003 … ‐ e dal 2012 P. John Fagan SX, uno scozzese.

8 ‐ La linea rossa indica un confine non tanto o non solo

geografico (a Sud di Satkhira ci siamo noi della Foresta), bensì il confine tra due realtà profondamente diverse: al di sotto di quella linea rossa … la Missione per ora non può avere come scopo la cristianizzazione, Missione può solo essere “portare il Vangelo come Vita”. “Sotto alla riga rossa” … io vivo e mi occupo del “Munda Education Centre” presso la missioncina cattolica che si chiama Jisur Nam Ashram. Padre John vive e si occupa di uno dei villaggetti che i Saveriani hanno costruito per dare un tetto a famiglie Munda che avevano perso tutto a causa del Ciclone Aila nel 2009. La chiamiamo la sua “missionette mundarica” ed è di fatto una “Missione Cattolica” secondo il nostro punto di vista.

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Mi è particolarmente caro quel decimo versetto del capitolo decimo del Vangelo di Giovanni che dice: “sono venuto perché possano avere la vita e la possano avere in abbondanza” (Gv 10,10). Mi piace considerare l’attività missionaria come servizio alla vita: e il servizio può assumere svariatissime forme: dalla cura dei malati all’insegnamento, allo sviluppo economico, al tentativo di frenare i matrimoni delle bambine in tenera età e via dicendo. << Argomenti per le risposte ad eventuali domande sul concetto di Missione>> In questo servizio alla vita penso si possa innestare la seconda strategia missionaria valida in tutti i tempi e in tutti i luoghi: e cioè la strategia della “Diakonia”. In questi 10 anni di Koinonia tra i tribali Munda del Sunderban un po’ di servizio diaconale alla vita mi pare di averlo fatto: in tutti i villaggetti Munda una scuoletta per insegnare ai bambini i primi rudimenti della lingua Bengalese c’è … l’importanza dell’uso dei gabinetti pare che sia ormai recepita … i matrimoni delle bambine in tenera età un po’ sono diminuiti … una delle prime selvaggette fuggite da casa anni fa per evitare un matrimonio forzato e prematuro si è sposata l’altro giorno a 21 anni compiuti… quasi tutti i tribali Munda del Sunderban nelle loro capanne hanno l’elettricità ad energia solare … dopo il ciclone Aila sono sorti 5 nuovi villaggetti Munda, parecchie famiglie sono legittime proprietarie del pezzetto di terra su cui hanno la loro capanna … parecchi ragazzi e ragazze dopo aver frequentato scuole tecniche lavorano a Dhaka o dintorni e percepiscono un buon stipendio … La Provvidenza di Manzoniana memoria per questi servizi non è mai mancata! Molte volte dopo la Koinonia e la Diakonia arriva anche il momento del Kerigma: ma per questi momenti penso servano persone speciali, uomini di grande fede e profonda spiritualità, tipo Antonio Germano Das: chissà se si troverà una tal persona per i tribali Munda del Sunderban?

9 ‐ La Munda “Para” (che significa villaggetto) di Father John

l’abbiamo inaugurata il 26 Ottobre 2012 e ne parleremo magari un’altra volta… A chi lo volesse leggere, dopo posso dare il link a un numero del MundaTVmagazine tutto dedicato alla inaugurazione (in Inglese):

http://issuu.com/munda.education.centre.bd/docs/mtvm_oct_12_en

10 ‐ A tutti suggerisco inoltre di andare a guardare su Youtube un’intervista a Father John (in Italiano) in occasione della visita che i “corrispondenti di MundaTV” gli fecero il 21 Novembre 2012, quindi poco dopo l’inaugurazione della sua “missionette”.

https://youtu.be/8efvPX43iow

11 ‐ Il nostro Munda Education Centre non è uno di quei

“compound” nei quali i bambini la mattina hanno la fortuna di poter pregare in chiese vere e proprie … far colazione … e seguire poi le lezioni in scuole vere e proprie. Scusate le mie spalle nella foto in occasione della consacrazione della chiesa di Chuknogor (Ottobre 2011) che vi mostro per farvi capire che anche noi Saveriani sappiamo tirar su, se servono, gran begli

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edifici. Quando da giovane arrivai in Bangladesh, proprio a Chuknogor cominciai a lavorare come maestrucolo con i fuoricasta … i Dalit … E cominciai ‐ credetemi ‐ nel nulla. Alcuni (anche se pochi) li convertii pure al Cristianesimo, quando potei essere certo che fossero stati illuminati più che da me … direttamente dallo Spirito Santo. Ma della attuale chiesa e dell’imponente edificio multifunzionale il merito non va a me … bensì a P. Antonio Germano SX al quale lasciai la responsabilità di quella Missione, quando … permettetemi il termine … “scoprii” … i Munda… e mi sentii “chiamato” a ripartire tra di loro …proprio dal nulla … ma con alle spalle molta esperienza. Perché mi resi conto che i Tribali Munda della Foresta del Sunderban stavano anche peggio dei Dalit, i fuoricasta o paria che dir si voglia … di cui è purtroppo tristemente pieno il Subcontinente Indiano, ma almeno qualcuno i Dalit già li conosceva, e già i Dalit con un minimo d’istruzione potevano organizzarsi nella speranza di far valere i propri diritti.

12 ‐ Non so se il Signore vorrà premiarmi, o punirmi, per

come in vita mia ho fatto il Missionario … Vorrei però dirvi che uno dei premi più belli che in questa vita ho avuto … me l’hanno “conferito” nel Marzo 2014 dei miei ex studenti di Chuknogor … con la motivazione (spero meritata!) che quello che insegnai loro … li ha messi in grado di percorrere strade che da piccoli mai si sarebbero neanche sognati! Ma torno a bomba di quel che faccio oggi come missionario …

13 ‐ La missioncina “Jisur Nam Asram” è un’idea più che un

edificio o un “compound”. L’idea fu … e resta … quella di portare ai Munda il Vangelo come Vita. Perché ciò sia possibile, bisognava … e bisogna … renderli prima di tutto consapevoli del loro “diritto” alla Vita! E renderli quindi attori del loro rupantor, della loro trasformazione, attraverso la “Education” prima ancora che con aiuti materiali. Dall’inizio ad oggi sono stati compiuti secondo me passi molto importanti in termini di “Education”. Oggi i Munda possono già contare su due importanti (seppur “piccole”) organizzazioni gestite direttamente da loro, anche se sotto la mia ancor necessaria ed opportuna … “supervisione”. Una è la SAMS, diretta da Krisnapado Munda, e l’altra è la SAMMSS diretta tutta al femminile da Nilima Munda. Tra SAMS e SAAMMS c’è molta interazione, ma adesso a spiegarvela ci vorrebbe troppo tempo.

14 ‐ La SAMS, Sunderban Adibasi Munda Sangsta, Associazione dei Tribali Munda del Sunderban, ha perfino un ufficetto in un paesino non lontano dalla Missione.

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15 ‐ Il Direttore della SAMS, Krisnapado Munda, detiene due record: Record numero uno … E’ il primo (e attualmente unico Munda) ad aver conseguito una laurea (a Khulna, in Economia) grazie al supporto del Munda Education Centre. Record numero due …E’ il primo Munda ad essere stato in Italia! Anzi, all’estero!!! Ciò avvenne nel 2011 … quando partecipò insieme al sottoscritto ad un Convegno organizzato dai Saveriani che ebbe luogo nella Chiesa di San Cristo … quella che è stata definita la Cappella Sistina di Brescia! Aggiungerei pure un record numero tre …

16 ‐ Il dottor Krisnapado fu senz’altro il primo Munda nella

storia a cogliere delle ciliegie dall’albero, nella fattispecie quello nell’orticello della mia casa paterna in riva al Mera! E molti di voi se lo ricorderanno come il primo “selvaggio trasformato … rupantizzato” che portai qui in “bella mostra” a Sorico… e un po’ in giro (anche a Milano) a conoscere il nostro mondo … Perché per i Munda conoscere il nostro mondo e la nostra cultura (con i nostri pregi e difetti) è necessario ed importante quanto lo è per noi conoscere il loro mondo e la loro cultura, con i relativi pregi da valorizzare e i difetti da correggere, se vogliamo “fare Missione” ! Senza escludere che in un comune sforzo di solidarietà … ci sia solo imparare … sempre e per tutti … il primo grosso difetto della nostra cultura, tra tanti, neanche so quale sia. Di sicuro, il primo difetto della “cultura” tribale contro cui mi batto dall’inizio e mi batterò in nome di Dio fino all’ultimo respiro … riguarda la deleteria usanza tribale (ma comune in tutto il Subcontinente Indiano) di sposare forzatamente delle bambine … il noto problema dei “matrimoni precoci”. Vi pregherei di rimandare le vostre domande alla fine di questa nostra presentation, perché nei successivi “capitoli” avrete già la risposta almeno ad alcune delle domande che già vi sarete già posti, per esempio: ‐ Chi sono i Munda della Foresta del Sunderban? ‐ Oppure dove sta il Sunderban? Passiamo adesso a dirvelo …

17 ‐ L’immagine in bianco e nero dei due esseri umani è presa da Internet. Sono verosimilmente dei Munda Indiani della fine dell’800. Il loro turbante è coerente con la “moda” ai tempi di Birsha Munda, nato nel 1875 e morto in prigione nel 1900.

http://www.bangla.adivasinews.com/2015/08/14/মুnা-জািত/

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18 ‐ C’è una sua statua a Nuova Delhi nel palazzo del parlamento indiano, ed altre qua e là in India. Noi abbiamo qui scelto quella che sta nella Città di Naya More, nello Stato dello Jharkhand, abbastanza vicino all’aeroporto di Ranchi che porta il nome di questo signore armato di arco e frecce, morto in prigione nel 1900 per aver incitato la sua gente a ribellarsi contro l'oppressione dei Brittannici nella zona che oggi corrisponde al Bihar e lo Jharkhand, stati Indiani nei quali la Tribù dei Munda ha tuttora una grossa consistenza numerica. Questo personaggio, pur famosissimo per i tribali dell’India, dove tutti lo conoscono come Bhagwan (Dio!) Birsha Munda, prima del nostro arrivo era completamente sconosciuto tra i Munda del Sunderban! Questa è una verosimile prova che i Munda nel Sunderban arrivarono nella Foresta del Bengala prima della rivoluzione del ‘900 e forse anche prima della nascita di Birsha Munda. Ed è prova ancor più verosimile che per almeno un secolo non ci sono stati contatti tra i Munda “Indiani” e quelli del Sunderban. Come si vede nella cartina, il Bihar e lo Jharkhand distano poche centinaia di chilometri dalla Foresta del Sunderban dove stiamo noi. Una distanza che poteva essere coperta senza troppi problemi anche 100 o 200 anni fa. Essendo i Munda lavoratori indefessi ed esperti nell’arte del disboscare, la loro DISGRAZIA fu credere alle promesse che gli vennero fatte dai grandi proprietari terrieri che avevano bisogno di trasformare la Foresta in terreno coltivabile. A quei tempi ci si preoccupava ancor meno di oggi se abbattendo una Foresta … si creano sconquassi ambientali … Anche se gli sconquassi ambientali, nel Sunderban, sono ancora perpetrati senza scrupolo da chi ha trasformato le risaie in gamberaie, come accennerò dopo. Questi Munda (antenati delle ragazze che oggi sono qui, perché sono state invitate … all’EXPO!) ... ebbero come dicevo la DISGRAZIA di credere essenzialmente alla promessa che come premio per il loro duro lavoro avrebbero avuto la proprietà di un pezzetto di terra su cui costruire la propria capanna.

19 ‐ Questi tre Esseri Umani sono certamente dei Munda del

Sunderban, come a colpo d’occhio qualsiasi bangladese dei dintorni esclamerebbe! Magari alcuni, ancor oggi, senza neanche celare il proprio disgusto … sputando per terra! Si può notare la loro carnagione scura e il naso largo, che farebbero pensare a chissà quale connessione con l’etnia australoide, ed alla loro possibile migrazione in un lontano passato dall’Australia verso il Subcontinente Indiano. Prima d’andare avanti, vi accenno perché questa foto ha un importante significato storico ed affettivo per me, come missionario. Solo attorno al 2010, quindi dopo che avevo fatto missione già per sei o sette anni tra i Munda, questi signori, che sono dei “capi villaggio” … dei “notabili” … capirono che quello che facevo era ed è a vantaggio della loro disgraziata condizione.

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Se all’inizio mi avrebbero volentieri ammazzato perché incitavo le ragazze alla disobbedienza e a scappare di casa se volevano sposarle da bambine, man mano hanno capito che per la prima volta qualcuno li considerava in sostanza “Esseri Umani”, a tutto diritto cittadini del Bangladesh, ai quali il mio compito di missionario è portare il Vangelo come Vita.

20 ‐ La duplice beffa ai danni dei Munda del Sunderban fu

perpetrata con imbrogli e inganni di ogni genere da parte sia degli Hindu sia dei Mussulmani. Non solo i Munda persero tutti il pezzetto di terra che gli spettava, ma divennero anche quelli che i Bengalesi ancora oggi chiamano con un termine estremamente dispregiativo: “buno”! i selvaggi della foresta, che erano e (per fortuna un po’ meno!) sono ancora discriminati socialmente peggio dei “fuoricasta”, ovvero i “paria” come i Rishi e i Muci con i quali, prima di scoprire la condizione dei Munda, avevo svolto i miei compiti missionari per una trentina d’anni, sempre nel Sudovest del Bangladesh! Essendo “tribali” i Munda sono al di fuori del famigerato sistema delle Caste che considera “intoccabili” per volere divino i Rishi e i Muci, i quali avrebbero semplicemente la “colpa” di essere nati fuoricasta. Il profondo disprezzo e disgusto per i Munda è legato invece piuttosto alla condizione primitiva in cui sono stati “tenuti”, al loro aspetto fisico, a certi loro usi tribali come l’essere ghiotti di lumaconi che crescono nel fango … e di certi toponi che si nutrono di riso …

21 ‐ Oggi questi toponi non si trovano quasi più.

La terra che veniva coltivata soprattutto a riso è sommersa dove i cicloni, specialmente Aila (2009), hanno spazzato via di tutto e di più. A cominciare dalle capanne e dagli argini dei fiumi dell’intricato Delta del Gange. E il colpo di grazia alle risaie è stato dato dalla trasformazione in gamberaie di ciò che i cicloni avevano risparmiato.

22 ‐ La salinizzazione delle falde provocata dalle gamberaie ha

esacerbato il problema dell’acqua potabile. Lavorare per i padroni delle gamberaie rende troppo poco. Addentrarsi anche illegalmente e a costo della vita nella Foresta è ancora una fonte di (magro) sostentamento. Rischiando di essere divorati dalla “Tigre”, sbranati da un coccodrillo, uccisi dal morso di un serpente o dai “banditi dell’acqua”, c’è chi va ancora a raccogliere il miele selvatico, la legna e le preziose foglie di una particolare palma, con le quali si ricoprono i tetti delle capanne. Ma queste durissime condizioni di vita hanno senz’altro provocato negli ultimi 10‐12 anni una certa “fuga di ritorno”, soprattutto verso l’India.

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23 ‐ Nel 2003… in quello che possiamo chiamare “il bacino d’utenza” della Missione… stimammo ci fossero 695 famiglie per un totale di 3675 persone, sparse in 29 villaggi. Non sono a conoscenza di eventuali successivi censimenti da parte delle autorità governative. Non saprei dire se e quanto i dati raccolti nel 2003 siano ancora validi.

Questa e le tre precedenti immagini sono prese da: ULAB Books Social Water Management among Munda People in the Sundarban by Chiara Perucca with Krishnapodo Munda http://www.ulab.edu.bd/About‐Us/ulab‐books/

24 ‐ Di sicuro nostre tre giovani amiche della Tribù Munda

sono state molto fortunate ad ottenere dall’Ambasciata d’Italia il visto per venire in Italia, benché munite di regolare passaporto. Senza l’invito che abbiamo avuto di partecipare all’EXPO … di sicuro non sarebbe stato facile, malgrado le garanzie che ho dovuto dare io. Chompa è ancora minorenne, e quindi “ovviamente!!! Signorina” … ma i suoi genitori sono stati ben contenti di lasciarla venire in Italia ad esplorare un mondo completamente nuovo. Certamente queste ragazze hanno avuto un’occasione più unica che rara per poter “attraversare sette mari e tredici fiumi” (tipica espressione della lingua bengalese per esprimere le grandi distanze geografiche). Nilima e Shaionti sono sposate: notate nella foto il segno rosso sulla fronte all’attaccatura dei capelli di Shaionti … Tutte e tre sono prova vivente che la “education” è essenziale per contrastare il fenomeno dei matrimoni precoci! Le “signore” adesso vi presentano anche i rispettivi mariti …

25 ‐ Shaionti è effettivamente un po’ mingherlina, ma molte

ragazze della tribù non godono di grande prestanza fisica … Shaionti si è sposata il mese di Maggio u.s. (2015) e non sembrerebbe … ma ha già vent’anni … ed è quindi in regola con le leggi del Governo del Bangladesh che in teoria non permetterebbero il matrimonio delle ragazze al di sotto dei 18 anni.

26 ‐ Nilima si è sposata l’anno scorso a 21 anni di età e come

vedete è abbastanza in carne per cui non dovrebbe correre il rischio di seguire il suo primogenito nella tomba quando avrà la fortuna di diventare madre. Tra i Munda la mortalità femminile è altissima e la causa principale sono i matrimoni forzati e prematuri delle bambine. Sposate a 12‐13 anni di età, a 14 anni mettono al mondo il loro primogenito che quasi sempre muore … “prothom shontanke bhute mare”… I Munda dicono che il primo bambino lo portano via gli spiriti, ma purtroppo gli spiriti molto spesso assieme al primo bambino si portano via anche la madre!

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Per la precisione: il matrimonio ha avuto luogo a Dhumghat il 21 Aprile 2014! Quindi Nilima non era ancora sposata quando molti di voi la conobbero in questa sala quando ci invitaste un paio d’anni fa … Per la precisione: alle ore 20:45 del giorno 29 Giugno dell’anno del Signore 2012! Vi starete chiedendo come faccio ad essere così preciso …

27 ‐ Ebbene, i miei amici italiani con il computer a banda larga

hanno creato su Internet un archivio “online!”… ed aiutandomi a preparare le diapositive per questa “presentation” devono essere andati a consultarlo. In questo archivio digitale online, che si chiama la “M.E.C. Library” convergono molti documenti che riguardano l’attività della nostra Missione. Nell’esempio … l’invito per le ore 20:45 del giorno 29 Giugno … dell’anno del Signore 2012! Eventi come quello della scorsa volta e quello di oggi, signore e signori, sono di fatto “Eventi storici” … ed è giusto che ne rimanga traccia! Pur se incerta resterà magari quella “antica” … è bene che ai posteri venga tramandata con ogni mezzo e dall’inizio … la loro storia “moderna” ! 28 ‐ Nella M.E.C. Library, oltre alle newsletter della SAMMSS delle quali abbiamo parlato prima, ci sono anche vari articoli … per esempio (in ben 18 pagine illustrate di “edizione straordinaria”!) le osservazioni del sottoscritto sullo sposalizio … Permettetemi di autocitarmi rileggendovi adesso un brano di quanto scrissi in quella felice occasione: <<I tribali Munda del Sunderban sono considerati dai Bengalesi un gruppo di selvaggi e incivili: una delle loro caratteristiche è lo stile primitivo di vita … In occasione del matrimonio di Nilima lo stile primitivo di vita è stato sostituito da un tocco di modernità che ha sorpreso tutti: un generatore ha fornito energia elettrica tutta la notte, per il pranzo nuziale c’erano sedie e tavoli e dalle varie decorazioni si è capito che c’era in ballo un grande avvenimento … La cosa più sorprendente è stato poi il grande afflusso di ospiti sia da sia della comunità Hindu sia di quella Mussulmana. Normalmente i Bengalesi si tengono alla larga dai selvaggi e incivili tribali Munda, invece al matrimonio di Nilima si sono presentati personaggi di una certa levatura sociale quali direttori di scuole, insegnanti, medici etc… E non solo hanno presenziato alla cerimonia nuziale ma si sono poi seduti anche a mensa … segno che molti pregiudizi nei confronti dei tribali Munda stanno ormai cadendo … e anche i selvaggi della Foresta incominciano ad essere considerati rispettabili membri della società umana e onorati cittadini del Bangladesh. Il parentado di Ruidas Munda [il marito] non ha preteso nessuna dote dal parentado di Nilima Munda: questa famigerata usanza in voga tra tutte le affiliazioni religiose del Bangladesh è assente nella comunità tribale Munda, sotto questo aspetto i selvaggi tribali Munda hanno parecchio da insegnare ai sofisticati Bengalesi che siano essi Hindu o Mussulmani o Cristiani! >>

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29 ‐ Vi portiamo i saluti di Minoti Munda e di Dipali Das che in

questa sala assieme a Nilima e il sottoscritto vennero l’altra volta a parlarvi dei problemi delle donne … Nel 2012, in occasione della nostra visita in Italia, ci fu possibile vedere i monti e il mare, città come Roma e Milano. Quella visita non fu inutile! https://youtu.be/ji4YU7TOP6Y

30 ‐ Ma adesso è tempo di rispondere alla domanda che vi

sarete posti: Perché tre ragazze della Tribù dei Munda sono state invitate … addirittura all’EXPO? Al popolo della Foresta ciò sembrerà tanto incredibile, quando verrà a saperlo, quasi quanto se nella Foresta spuntasse stanotte … l’Albero della Vita ! Nilima e Minoti Munda premiate sia per l’audacia della disubbidienza e della ribellione ai genitori, sia per aver conseguito un diploma, in occasione di quel viaggio del 2012 furono letteralmente scioccate dal mondo femminile italiano. Dappertutto avevano visto donne al lavoro: sui treni, nei negozi, negli uffici, nel distributori di benzina etc. Sperimentarono la “possibilità” (prima dell’emozione!) di parlare come donne in convegni pubblici. Tornando a casa loro, si domandarono se non avessero potuto fare qualcosa per risvegliare le donne della loro tribù dal letargo in cui vivevano. E così nacque l’idea di fondare una piccola organizzazione dal nome SAMMSS: Sunderban Adibashi Munda Mohila Somobay Somiti Ltd: Co‐operativa delle donne tribali Munda della Foresta del Sunderban.

31 ‐ L’altro giorno (21.9.2015) all’EXPO, in occasione del

Convegno su Agricoltura sociale e Microcredito, sono state invitate a presentare il “modello” della loro “co‐operativa tribale” che ha già suscitato molto interesse in tante persone, sia in Bangladesh sia in Italia. Al tavolo dei Relatori … Nilima che ha parlato per conto anche di Chompa e Shaionti e della intera Tribù … sedeva con il Ministro (Martina) e il Vice Ministro (Olivero) delle Politiche agricole alimentari e forestali, con l’ex Presidente dell’Uruguay (Mujica) …

32 ‐ … e con un saveriano con la testa oramai parecchio pelata

che francamente si trova più a suo agio qui tra di voi al Paesello … quando ogni tanto torna dalla Foresta … Forse ero più emozionato io a dover parlare all’EXPO in Italiano, ché un po’ me lo sono pure scordato … che Nilima …

33 ‐ la quale Nilima bella calma e tranquilla ha fatto in Inglese il discorsetto che tra poco ci farà sentire pure qui. A Milano c’era la traduzione simultanea con le cuffie … qui magari vedrò di farla io.

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34 ‐ All’EXPO ci siamo stati anche (il 20) quando c’è stata la Giornata del Bangladesh … e speravamo di poter ANCHE visitare qualche Padiglione. Ma dappertutto c’erano file di ore ed ore, così praticamente non abbiamo potuto vedere nulla. Comunque …

35 ‐ … nel pomeriggio siamo stati gli ospiti d’onore alla

presentazione di un importante Progetto Umanitario che ha il nobile lo scopo di contrastare il funesto fenomeno dei matrimoni precoci … che in Bangladesh e oramai lo sapete … è un problema assai grosso.

A questo punto lascerei la parola alle Relatrici della SAMMSS, per prima la Signora Presidentessa Nilima Munda !

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36‐ INTERVIENE: NILIMA MUNDA

37 ‐ Fondata nel 2011, la Cooperativa opera quindi da circa tre anni. La SAMMSS ha come mission iniziative finanziarie (Microcredito), assicurative (Salute) ed educative a sostegno del পাnর (rupantor), ovvero lo sviluppo socioculturale delle donne e delle ragazze della Tribù Munda. Io, Nilima Munda, sono la Direttrice della Cooperativa. Bahamoni (non qui presente, purtroppo per lei!) è la Vicedirettrice, che segue come poi spiegheremo gli incontri mensili con le ragazzine dei vari villaggi … Chompa è la Cassiera, Shaionti è la “Field worker” … termine difficile da tradurre … diciamo: “esattrice”… per quanto riguarda la quota Societaria … e “addetta al recupero crediti”, per quanto riguarda la dovuta restituzione dei soldi prestati col Microcredito e dei relativi interessi.

38 ‐ Il numero delle Socie non è limitato, per essere Socie della

Cooperativa le donne devono appartenere alla Tribù dei Munda ed avere non meno di 18 e non di più di 50 anni di età al momento dell’ammissione. Attualmente le Socie sono circa 200 e vivono in vari villaggi, principalmente: Kalinchi, Datinakali, Parsemari, Srifalkati, Khagragat, Kashipur, West Srifalkati, Dhumghat.

39 ‐ Le entrate che sostengono la SAAMSS sono:

La quota associativa annuale è di 600 BDT da versare a rate mensili. Gli interessi ricavati dai prestiti del Microcredito e quelli semestrali sul deposito in banca. La quota mensile versata dalle Socie che hanno l’assicurazione sulla salute (12 rate mensili di 20 BDT ciacuna). La vendita di miele prodotto dalle nostre api. La vendita diretta di oggetti vari che amici stranieri residenti nella capitale raccolgono per noi, oppure il ricavato di piccole lotterie nelle quali tali oggetti vengono messi in palio. Donazioni da Sponsor, amici e simpatizzanti in Bangladesh e fuori dal Bangladesh.

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40‐Il credito viene concesso solo a sostegno di attività produttive. Pertanto, non viene concesso per esempio per riparare le case, per banchetti di nozze e spese di qualsiasi genere che comunque non riguardino l’attività produttiva (le spese sanitarie sono un capitolo a parte). L’esborso non può essere superiore a BDT 5000 per ciascuna Socia e può esserne concesso uno nuovo solo se il precedente debito è già completamente estinto. Per avere un’idea delle cifre di cui parleremo …

41 ‐ … è facile ricordare che “spannometricamente” 1 Taka vale

1 dei vostri centesimi! Per gli amanti della precisione, il massimo che eroghiamo (5000 BDT) sono al cambio indicato nella diapositiva … 57,5 EUR. A voi sembrerà una cifra ridicola … ma per tante famiglie MUNDA è … una cifra da sogno, che realmente offre la possibilità di avviare un’attività!

42 ‐ Le attività produttive riconosciute valide per la

concessione del prestito comprendono principalmente: allevamento di galline e anatre, capre e mucche, pescicoltura, orticoltura e piccoli commerci. Il prestito deve essere restituito a rate mensili o settimanali, a seconda del contratto, comunque entro il periodo di un anno con un interesse del 10% che va ad incrementare il Patrimonio. Tenete conto del fatto che per il Bangladesh il 10% è un tasso bassissimo rispetto a quello del mercato bancario, per non parlare degli strozzini che certo non ci mancano.

43 ‐ Riteniamo necessario imporre dei criteri a salvaguardia

del pagamento del debito prima di tutto per una questione “educational”. Le nostre Socie debbono subito capire che non sono denari che “piovono dal Cielo”. A molte è stato installato gratis un sistemino a pannello solare, per la generosità di molti. Devono capire la differenza tra un regalo e un prestito, il che per molte (all’inizio) è meno ovvio di quanto possiate pensare. Quindi, a scopo “educational”, è molto efficace il discorso: se non paghi il debito … ci riprendiamo il pannello solare (che è un bene preziosissimo!). Non è in pratica possibile ottenere altre garanzie materiali: chi ricorre al Microcredito non può quasi mai darne. Quindi, se non si può “minacciare” di riprenderci il pannello solare, dobbiamo esercitare una paziente opera di persuasione “morale” coinvolgendo due garanti ai quali bisogna far capire che farebbero una “figuraccia” di fronte all’intero villaggio se venissero meno all’impegno di accollarsi il debito in caso d’insolvenza del titolare. Nella nostra cultura sono molto importanti i proverbi e i detti popolari, ed uno conosciutissimo è: ”shomman thak ... pran jak” সmান থাক ... pাণ যাক che se ne vada pure la vita ma che l'onore rimanga!

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E’ confortante che i casi d’insolvenza sono stati in questi tre anni d’attività del tutto occasionali. Si è trattato in genere di famigliole “sparite di notte”: quelli che “scappano” in India, attraversando illegalmente il confine, portandosi dietro tutto ciò che hanno: in pratica … quasi sempre null’altro che la pentola per cuocere il riso e l’anfora per l’acqua! I più ricchi magari una capretta … Viceversa, per fortuna il “passa parola” della vantaggiosità di rispettare il contratto di Microcredito … in molti casi ci fa arrivare delle Socie che per prima cosa dicono: posso dare la garanzia!

44 ‐ Non per niente siamo … e vogliamo solo Socie donne!

Noi che abbiamo avuto la fortuna di “approdare” alla Missione a volte scappando da casa per evitare un matrimonio precoce, siamo convinte di due cose: 1) che sia la prima delle piaghe da curare nella nostra Tribù; 2) che quanto noi abbiamo capito ed imparato è un patrimonio da condividere e tramandare … inevitabilmente da‐donna‐a‐donna. Degli incontri mensili con le ragazzine dei vari villaggi si occupa la Vicedirettrice, Bahamoni Munda.

45 ‐ A una ragazzina non si può parlare più di tanto in termini

“teorici” di diritti civili e leggi dello stato. Bisogna dirle: se capisci che stanno per sposarti ancora bambina … chiamaci … o scappa e corri da noi! Quello che riguarda sia l’igiene personale di una donna sia la sessualità è qualcosa che ancora non fa assolutamente parte del sistema educativo scolastico, né in genere la stessa mamma ha idea del perché e come spiegare tante cose alla propria figlia. Per questo negli incontri mensili a volte sono le mamme o le sorelle più grandi che accompagnano le ragazzine ad esclamare per prime: ah! Non lo sapevo … Per le ragazzine Munda (come certamente anche per i maschietti) la scuola può essere particolarmente frustrante. A parte la ancora possibile discriminazione “razziale”, un grosso guaio è che noi Munda parliamo il Sadri in famiglia, una lingua molto diversa dal Bengalese. Non sempre il/la maestro/a è capace di “insegnare” innanzi tutto a parlare in Bengalese, e quasi mai è capace di capire la bambina se parla Sadri. Quello che possiamo fare noi è incoraggiare la bambina a “non” mollare: il regalino di un po’ di cancelleria aiuta. Nello stesso tempo, se emerge una difficoltà economica familiare che potrebbe pregiudicare la scolarizzazione della bambina, una mano si trova sempre il modo di darla. E quando “serve” si va a parlare col maestro! Anzi… in verità ci va p. Luigi!

46 ‐ Apro una breve parentesi: I maestri e le maestre (come del resto tutti quelli che vivono dalle nostre parti) p. Luigi lo conoscono molto bene. Senza di lui francamente non lo so cosa faremmo tutti quanti …

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Tornando al discorso … i maestri devono sostenere degli esami (exam of CTSP & CSP teachers) anche loro: si trovano spesso davanti a p. Luigi per il test … Tutti sanno che se ti deve dire brava è dolcissimo … ma se ti deve dire che non lo sei … c’è da aver paura!

47 ‐ Nell’ambito dei “meeting” che vengono tenuti un paio di

volte all’anno presso la Missione, le Socie vengono informate dell’andamento della Cooperativa. Ma sistematicamente in tali occasioni le Socie vengono anche istruite sui danni causati dai matrimoni precoci e vengono motivate a non sposare le figlie in tenera età. Si cerca quindi di fare una azione “a tenaglia”, con i meeting nei villaggi con le ragazzine, e quelli con le madri quando vengono alla Missione. 48 ‐ Ovviamente, p. Luigi come sempre tiene d’occhio tutto e tutti … non so se lo scorgete nella foto … Comunque, è sia disagevole sia costoso venire alla Missione dai villaggi (come abbiamo detto: Kalinchi, Datinakali, Parsemari, Srifalkati, Khagragat, Kashipur, West Srifalkati, Dhumghat). Pur considerando il fatto che rimborsiamo le spese di viaggio, la partecipazione numerosissima è per noi motivo di grande soddisfazione, perché denota l’interesse che siamo riuscite a suscitare e la fiducia che siamo riuscite ad infondere! Debbo inoltre dire che se per voi è scontato che una donna come me possa non solo dirigere una Cooperativa, ma anche semplicemente parlare in pubblico, come sto facendo (e grazie per l’invito!), per le donne della mia Tribù … da poco “uscite dalla Foresta” come dice p. Luigi … è un “evento” che ancora desta meraviglia. Quindi, sempre con parole di p. Luigi: “Adesso che sono uscite dalla Foresta, bisogna far sì che la Foresta esca da loro”. E l’unica strada è il rupantor, la trasformazione … una metamorfosi che voi chiamate “Social development” o anche “emancipazione”. Un qualcosa che necessariamente deve essere inculcato non dall’alto … ma dal basso, attaccando lo zoccolo duro degli aspetti deteriori della cultura Munda, pur continuando ad amare ed andare orgogliosi degli aspetti positivi dei nostri usi e costumi tribali. Compreso il gusto di mangiarci un bel topone delle risaie se ci riuscisse a trovarne ancora! Se voi aveste il coraggio d’assaggiarlo, forse definireste il gusto… tra quello del pollo e quello del coniglio! E soprattutto …

49 ‐ … continuando ad andare orgogliosi del nostro grande

rispetto per la Natura, il nostro rifuggire da qualsiasi spreco, il nostro amore per la tradizione, come i nostri riti matrimoniali e certamente … i canti e le danze Tribali!!! Secondo un detto popolare Munda, i nostri bambini imparano prima a cantare e danzare … e poi a parlare e camminare: ed è

verissimo! Padre Luigi, con la fisa, quando c’è da fare un po’ di musica … non tira mai indietro.

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Scusate la digressione, torno a trattare gli ultimi due argomenti della nostra attività: Piantagione degli alberi e Assicurazione sulla Salute …

50 ‐ Piantagione di alberi lungo le strade di alcuni villaggi

durante la stagione delle piogge. Quelli in primo piano sono giovani virgulti … non canne da pesca … A titolo di progetto pilota, l’anno scorso (2014) abbiamo speso circa 20000 Taka (200 Euro) durante la stagione delle piogge per piantare alberi lungo le strade di due villaggi. Parecchie di quelle piante sono state rovinate dalle mucche e dalle capre, non essendo possibile alcuna recinzione. Ma una buona percentuale di quelle piante sta crescendo rigogliosamente e si spera che tra qualche anno la nostra Co‐operativa potrà avere dei buoni ricavi vendendo quel prezioso legname. Ricordiamoci che i nostri antenati disboscarono per conto terzi … e poi venne anche il peggio, con i cicloni da un lato … e dall’altro il ricorso al legname per alimentare le fornaci dei mattonifici, cosa che oggi almeno in teoria … sarebbe illegale! La richiesta di legname è altissima e in Bangladesh le piante crescono molto in fretta. Se avremo la conferma della auspicata remuneratività del progetto pilota, non è escluso che potremmo decidere di investirci qualche soldo in più.

51 ‐ Del resto, anche con le api andammo caute all’inizio, ma

man mano ci “allargammo” proprio perché il prodotto è buono e la richiesta di “Miele del Sunderban è altissima.

52 ‐ Potendo contare su amici occidentali che ci aiutano a titolo gratuito, riusciamo a farlo arrivare e a venderlo … addirittura nella Capitale (Dhaka), peraltro non riuscendo a soddisfare tutta la richiesta! Passiamo all’ultimo argomento: Assicurazione salute.

53 ‐ Le Socie che hanno aderito all’Assicurazione sulla salute in

caso di malattie loro e dei familiari sono attualmente circa 90. La quota da pagare ogni mese e di 20 BDT. Vogliamo fare il calcolo spannometrico? Sono 20 centesimi di Euro!.

54 ‐ Questo servizio alle Socie è curato da Minoti Munda (nella foto), negli spazi di tempo che le lascia libero lo studio dell’ingegneria. Minoti venne con Nilima l’altra volta … vi saluta tutti … e chissà quanto le piacerebbe essere qui con noi!

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55 ‐ Recentemente sono state erogate 3500 BDT

alla signora Sabula Munda per le spese mediche che ha dovuto sostenere d’urgenza. Senza questa “grossa cifra” (cioè poco più di 35 Euro)… magari sarebbe finita all’altro mondo, non potendo accedere a quello che voi chiamereste il Sistema Sanitario Nazionale! Grazie! Vi lascio in compagnia della signora Sabula mentre la Cassiera si prepara …

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56 ‐ INTERVIENE: Miss Chompa Munda Non ho ancora 18 anni, sono una studentessa di college, come le altre tre ragazze nella foto che vivono anche loro alla Missione. Per mia fortuna non ho dovuto scappare di casa per evitare un matrimonio forzato e prematuro, perché i miei genitori di loro spontanea volontà mi hanno portato alla Missione quando avevo 12 anni, perché potessi studiare in modo decente. Nella SAMMSS svolgo il ruolo di Cassiera. Non ho nessuna nozione di economia, ma so solo che la regola fondamentale di questa importante materia è questa: le entrate devono essere superiori alle uscite altrimenti la barca affonda … ragion per cui ogni mese controllo con cura quanto esce e quanto entra nel fondo della nostra Cooperativa.

57 ‐ Nel giro di tre anni siamo riusciti a racimolare la bella cifra

di circa trenta Lack. Un Lack (1,00,000) nel sistema numerico del Bangladesh significa centomila (100.000). Trecentomila Taka … ormai sapete fare il calcolo spannometrico … sono più o meno 30 mila Euro. Qualcuno dirà: così poco ? Ma per noi 30 Lack sono un buon capitale, che gestiamo in questo modo: 15 Lack sono su un deposito fisso in banca che ci frutta un interesse annuale di circa 1 Lack e 25 mila Taka. 6 Lack in banca come revolving fund, per sborsare prestiti alle Socie. 9 Lack dati in prestito alle varie Socie per avviare le attività produttive di cui si è parlato prima.

58 ‐ Le nostre spese fisse sono molto contenute:

Spendiamo circa 1500 Taka (15 Euro) per ogni incontro mensile con le ragazzine dei vari villaggi. Due volte all’anno paghiamo le spese di viaggio alle Socie della Cooperativa che invitiamo ad un incontro di informazione sull’andamento dell’organizzazione e quant’altro … e la spesa complessiva non supera le 15000 Taka. Paghiamo quattro stipendi per la cifra complessiva di 5500 Taka al mese, di cui: 1500 alla Direttrice della Cooperativa, 1500 alla Vice Direttrice che segue gli incontri mensili con le ragazzine dei vari villaggi. 1500 alla Field Worker, 1000 alla Cassiera. La Cassiera è quella che guadagna di meno … chiederò quanto prima un aumento di stipendio, altrimenti farò sciopero !

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59 ‐ Ci sono tanti tipi di barche che solcano i fiumi del Sunderban. Come Cassiera posso dire (ma non ho le cifre alla mano) che il capitale della nostra Cooperativa che deriva direttamente dal Microcredito e dagli interessi sul capitale investito aumenta costantemente di anno in anno: segno che il principio fondamentale dell’economia è salvo e la barca per il momento non rischia proprio di affondare! Contiamo di arrivare ad un capitale di 50 mila Euro entro i prossimi due anni … e se ci arriveremo … potremmo magari aumentarci lo stipendio !? Chissà … E adesso lascio la parola a Shaionti, la Field Worker, che è già stata definita la persona che deve svolgere il compito più difficile e ingrato: stare alle costole di chi deve pagare! Debbo ammettere che per questo motivo è giusto che guadagni più di me! Grazie

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60 ‐ INTERVIENE: SHAIONTI MUNDA Oh!… Una volta tanto vedo soldi grossi! In effetti in mano ne ho sempre di piccoli … e fatico a farmeli dare. Vedo che mi avete messo dentro quella al centro, che è una 1 Taka. Ne vedo tante, ma quasi mai nuove. Certe sono ormai cosi sudice e malridotte che non ve lo potete immaginare … Mi chiamo Shaionti Munda, ho superato da poco i 20 anni d'età. Sono stata accolta alla Missione qualche anno fa e non sono mai stata troppo portata per lo studio. Sono stata ben contenta quando all’inizio di quest’anno (2015) mi è stato offerto il lavoro di Field Worker nella Cooperativa. Il 25 Maggio 2015 mi sono sposata con Provas Munda. Mio marito è più vecchio di sette–otto anni e lavora a Dhaka. Come tante altre coppie, ci siamo sposati sapendo bene tutti e due che per il momento il suo lavoro non ci dà la possibilità di vivere insieme in quella asfissiante città. Con le stradacce che ci sono, da Dhaka a qui e viceversa il viaggio con la corriera che deve attraversare il grande fiume col traghetto dura una intera giornata, e costa soldi. Così, come fanno tante altre coppie, ci vedremo "ogni tanto"... quando si può! Ogni due mesi Provas torna a casa per alcuni giorni, durante i quali vado a stare con lui a casa dei miei suoceri. Quando torna a Dhaka, preferisco tornare alla Missione che francamente è molto più confortevole! Ancora oggi molti mariti obbligano la moglie a vivere sempre e solo con i suoceri. Però Provas mi ha lasciata libera di scegliere, ed io alla Missione ci sto più che volentieri quando lui non c’è! E sta bene così anche ai miei suoceri. Ed ovviamente i miei genitori ne sono felicissimi. Come Field Worker per cinque giorni la settimana il mio lavoro è quello di girare nei vari villaggi e raccogliere la quota mensile che ogni Socia deve mettere nel fondo della Cooperativa e raccogliere le rate o settimanali o mensili dei prestiti che la Cooperativa concede alle varie Socie. Forse qui da voi pagano tutti sempre e subito?... Da noi no! Il mio lavoro non è facile perché la nostra gente tende a "dimenticare" che deve restituire i prestiti e spesso tutte le scuse sono buone per dilazionare il pagamento. In questi casi estraggo dalla manica la mia carta vincente che è quella di minacciare la Socia che temporeggia a restituire il debito di portarle via l’impiantino della luce solare che la Cooperativa ha dato alla maggioranza delle Socie. L’idea di dover ritornare al lumino a olio o alla ancor più puzzolente lampada a cherosene … è un buon deterrente: anche le Socie più furbette si arrendono e i prestiti gradualmente vengono restituiti. Essendo il mio lavoro piuttosto difficile e impegnativo penso che anch’io come la Cassiera chiederò presto un aumento di stipendio. Senz’altro sarete d’accordo anche voi che me lo merito …!

61 ‐ Non avevo gran che per potervi illustrare il mio lavoro,

ma spero che dopo quello che ho detto siate adesso in grado di risolvere il quiz: la domanda è quale delle due mi ha dato i soldi dovuti? Grazie.

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60 ‐ VISITA GUIDATA ALLA MISSIONCINA

63 ‐ Al‐Biruni diceva non a torto che la gente del vasto Subcontinente Indiano non ha nessun senso storico … e io aggiungerei che “noi” popoli dell’India o per lo meno del Bangladesh oltre a non avere nessun senso storico non abbiamo neppure quello geografico. D’altra parte, forse neanche tutti sanno in Italia che …

64 ‐ … il Bangladesh è in Asia!

65 ‐ Meno ancora sono probabilmente gli italiani che sanno che il Sunderban si affaccia sul Golfo del Bengala.

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66 ‐ Ragionevolmente solo pochissimi senza conoscere le coordinate GPS (22 17' 58.05" N, 89 07' 6.90" E) saprebbero trovare sulle mappe il “Jusur Nam Ashram”: così si chiama la nostra missioncina cattolica, che sono “quattro case” nel senso letterale del termine, ai margini della foresta …

67 ‐ Chi abbia il coraggio di venire a trovarci, al “cancello” troverà magari proprio Nilima a dare il benvenuto! Però è meglio spiegare subito cosa s’intende per cancello …

68 ‐ Ecco da dove si entra, e la pianta: le 4 case, più

la baracchetta del nostro “contadino”, sono su un fazzoletto di terra triangolare. Notate anche il pukur, stagno artificiale per la raccolta dell’acqua piovana … e il filtro dell’acqua del pukur … Questo è il “Munda Education Centre”!

69 ‐ La Casa 2 è la più antica ed è in progetto di

ricostruirla, come è già stato fatto per la “vecchia” Casa 1 che nella foto si vede rasa al suolo.

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70 ‐ La nuova Casa 1 (nella foto ancora in costruzione nel Febbraio 2015) è oramai praticamente ultimata, manca solo qualche tocco finale di pittura …

71 ‐ … dove le fidanzate dell’architetto Elia e dell’ingegner Fabio non hanno potuto finire …

72 ‐ … quando sono venuti in agosto (2015) a dare una mano …

73 ‐ Nella nuova Casa 1 ci sono perfino dei bagni

che per i Munda sono un lusso mai visto prima.

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74 ‐ Nella stagione giusta, parleremo dopo del problema dell’acqua, ci potrebbe essere pure quella corrente! (riempiendo un certo bidone e/o se un giorno potremo montare una pompetta elettrica).

75 ‐ Una buona idea della solidità e della spaziosità della nuova Casa 1 la si ha osservando i dettagli del progetto dell’architetto Elia…

76 ‐ Noi purtroppo non eravamo presenti, ma vi

mandammo un messaggio, quando il 31.5.2013 in questa stessa sala Elia e Fabio vennero a raccontarvi della ricostruzione della Casa 4… Il sudore che Elia e Fabio versarono ve lo raccontarono loro stessi. Oggi vorremmo solo ringraziarli ancora non solo per aver dato ai Munda una lezione morale (laureati che lavorano come manovali!), ma anche per aver insegnato alle maestranze locali metodi di costruzione innovativi, “inventati sul posto”, coniugando scienza e fantasia in una maniera per i Munda “inconcepibile”, ma che Al‐Biruni avrebbe certamente apprezzato!

77 ‐ Giù a “Munda Land”, ci fece piacere sentire la

signora Mira Rossi leggere il messaggio che avevo intitolato “E’ stata una bella impresa”. MundaTV ci dedicò un TG (1) e un breve documentario (2). E perfino Missionari Saveriani ne parlò (3)! (1) Se c'è la volontà (MundaTG 26.5.2013) https://youtu.be/ojqRWIJAqa8 (2) Incontro con Elia e Fabio (Sorico 31.5.2013) https://youtu.be/ojqRWIJAqa8 (3) Missionari Saveriani, Tavernerio, Ottobre 2013

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78 ‐ Sta di fatto che grazie alla generosità di tanti, nell’arco d’un paio d’anni le strutture del nostro “compund” si sono profondamente modernizzate (sia per comfort, sia per sicurezza) a tutto vantaggio della ventina di ragazze che siamo in grado di ospitare.

79 ‐ Sui letti della Casa 2 (quella più vecchia che è in progetto di rifare) c’è la speranza che non ci piova mai sopra …

80 ‐ Di sicuro non piove dal tetto (di cemento

armato ricoperto di lamiera) nelle belle stanze delle due case nuove …

81 ‐ Abbiamo perfino una lussuosissima stanza

per gli ospiti …

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82 ‐ E una saletta da pranzo da albergo a 5 stelle! ...

83 ‐ … anche se il tavolo più grande è ancora nella Casa 2 (quella più vecchia, da ristrutturare).

84 ‐ Ogni attività didattica e/o associativa viene svolta nelle caratteristiche “verande”.

85 ‐ Nelle verande hanno luogo per esempio

anche i meeting con le ragazze di villaggi …

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86 ‐ Quando possibile … si fa ricorso anche a mezzi “multimediali”… certo senza disporre di un grande schermo, ma va bene lo stesso un laptop!

87 ‐ Alle ragazze “residenti” p. Luigi Paggi dà

personalmente lezioni di Inglese, Storia e Geografia. Si cerca anche di insegnar loro ad usare il computer … con i mezzi a disposizione e magari il ricorso a un maestro “esterno” … dato che p. Luigi Paggi … avrebbe ancora anche lui da imparare …

88 ‐ Ormai da un paio d’anni, ogni mese le ragazze

della SAMMS producono una newsletter, che viene impaginata e messa online grazie all’aiuto di amici italiani che dispongono della “banda larga”. La newsletter ed altre notizie dal Munda Education Centre vengono regolarmente “postate” su Facebook alla pagina di “Mundaland” https://www.facebook.com/mundaland

89 ‐ Per i meeting con le socie della SAMMSS le

verande non basterebbero di sicuro a contenerle: vengono organizzati sul terreno del compound …

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90 ‐ … l’accrocco di teli che vedete offre una minima protezione dal sole, in caso di pioggia non reggerebbe di certo … ma i meeting nella stagione delle piogge … non si fanno mai!

91 ‐ Perché da noi quando piove … viene giù forte! E c’è fango dappertutto. D’altra parte le piogge sono indispensabili per l’agricoltura, e non solo …

92 ‐ Non possiamo scavare pozzi, perché le falde sono salate. Nella stagione delle piogge dobbiamo riempire grossi serbatoi con l’acqua che veramente … ci manda il Cielo! E dobbiamo farcela bastare fino alla stagione successiva.

93 ‐ Tra l’altro, quando Elia e Fabio sono venuti

lo scorso agosto, hanno anche diretto i lavori per ricoprire i tetti di due case con della lamiera ondulata…

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94 ‐ La funzione di questa lamiera è quella di consentire la raccolta della preziosa acqua piovana. Con due tetti così … quando da noi nella stagione delle piogge viene giù il “diluvio universale” … ci vuol poco a fare il pieno nei serbatoi !

95 ‐ Se rimaniamo con i serbatoi vuoti … è un bel problema! l’acqua da bere dobbiamo andare a raccoglierla con le tanichette … facendo parecchi chilometri … e lunghe file.

96 ‐ L’acqua del pukur (che pur sempre è acqua

piovana) non può essere bevuta, neanche filtrandola. Il filtro a sabbia serve solo per rendere l’acqua utilizzabile per lavarsi e lavare panni o stoviglie.

97 ‐ Raccogliendo con i secchi l’acqua del pukur possiamo irrigare un po’ il fazzoletto di terra che abbiamo.

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98 ‐ Quando va bene … riusciamo a tirar su un po’ di patate …

99 ‐ … o di pomodori …

100 ‐ Incredibile ma vero, una certa signorina (Shulota Munda) riuscì una volta … a far crescere una manciata di fragole!

101 ‐ Ci sono perfino un paio di alberelli di

mango: se non li si lascia morire di sete … danno i frutti! Assai pochi, ma buoni.

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102 ‐ In teoria il pukur servirebbe anche ad allevare dei pesciolini da pescare con la rete …

103 ‐ Il fatto è che nel pukur crescono anche pescioni predatori che i pesciolini se li mangiano loro. Quindi, se si cattura uno di questi pescioni … c’è chi si mangia lui cucinato a pezzettini, col riso!

104 ‐ Qui termina questa breve visita guidata alla nostra missioncina, grazie!

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