Mondo Agricolo n.11

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ASSEMBLEA CONFAGRI IL 13 DICEMBRE • EIMA DA RECORD • INTERNAZIONALIZZAZIONE, PROGETTI IN ROMANIA ED EGITTO • SUOLO: SCOMPARSE TRE REGIONI • ANGA SUL DIGITAL DIVIDE • VELLUTI ZATI, L’INVENTORE DELL’AGRITURISMO



L’ E D I T O R I A L E

La ricerca non c’entra con Proust

P

aradossalmente in una cultura sempre più incline al relativismo le logiche della ricerca vengono sovente confutate da tendenze dogmatiche. Spesso prevale il pensiero che, invece di un percorso complessivo di conoscenza, la ricerca possa essere distinta in “buona” e “cattiva”, alla faccia di ogni pluralismo democratico e del necessario investigare su realtà differenti. Nel nostro Paese, per quanto riguarda l’agricoltura, il pensiero comune maggiormente in voga pare essere più vicino alla ricerca proustiana del tempo perduto, che a quella scientifica . Una visione in aperto conflitto con la realtà del mondo in cui ci muoviamo, dove la globalizzazione, sfrondata dai suoi eccessi, si traduce in un’ estensione a tutto il Pianeta degli ideali di modernità e di avanzamento scientifico. Un processo che inevitabilmente porta ad una sorta di Rift Valley tecnologica, con la conseguente sopravvivenza del più adatto, o del più adattabile. Per tutti i settori è scontato che la ricerca deve migliorare i processi, i prodotti, deve aumentare la competitività, aprire nuovi mercati. Dare, insomma, maggiori opportunità a chi investe e lavora. Quando si parla di agricoltura, invece, sembra che “ricerca” debba significare solo e soltanto indirizzarsi verso modelli produttivi più sostenibili, meno impattanti sulle risorse, come se il settore avesse bisogno di farsi perdonare il presunto “peccato originale” di interferire con l’ecosistema. Niente innovazione, quindi. Anzi si dovrebbe tornare indietro e fare agricoltura con metodi della tradizione, meno moderni possibile, evocando un passato che non c’è più e che chi lavora davvero in campagna certamente non rimpiange. Perché non ci si vuol ricordare che l’agricoltura è protagonista della “green economy” proprio attraverso le innovazioni di prodotto e di processo, vedi sviluppo delle rinnovabili, mentre le cronache ci consegnano ben altri settori come responsabili dei problemi ambientali? Perché non si vuol ricordare che l’International Food Policy Research Institute di Washington ha sottolineato la possibile relazione tra diminuzione della spesa pubblica in ricerca agricola e le allarmanti turbolenze mondiali sui prezzi delle commodity? Meno ricerca vuol dire anche minor capacità di fronteggiare il cambiamento climatico e le calamità naturali. Se, grazie alla ricerca, avessimo avuto a disposizione varietà resistenti alla siccità ci sarebbero state le perdite di raccolti e l’instabilità dei mercati che hanno caratterizzato pesantemente quest’anno? Chi deve risponda, magari lasciando da parte per un attimo Proust. Mario Guidi

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SOMMARIO L’EDITORIALE La ricerca non c’entra con Proust Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Attualità ISMEA Gastronomia 2.0 Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

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Attualità AMBIENTE Aiuto, sono scomparse tre regioni Antonio Piccinini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39 Speciale RIMINI Cittadella bioenergy Claudio Costantino . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44 Stati Generali green economy Claudio Costantino . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

Direttore responsabile GABRIELLA BECHI Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA Editrice Sepe Presidente DIANA THEODOLI PALLINI

Apertura SINDACATO Spinta al rinnovamento Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II, 101 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Testata associata all’USPI

Abbonamento annuo Italia, Euro 27,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Sepe – Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950 Pubblicità

Speciale EIMA Eima International rassegna da record Claudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52 Scenari RICERCA E INNOVAZIONE Più scienza per fare più impresa Maria Lodovica Gullino. . . . . . . . . . . . . . . 10

«Meccanizzazione fa rima con innovazione» Barbara Mengozzi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56 Tecnologia anticrisi Barbara Mengozzi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

Il giardino volante Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 Via Monte Rosa, 19 20149 Milano Tel. +39.02.4694949 - 48018114 Fax +39.02.4693172 milano@opsai.com

Rubriche Dicono di noi Tasse, lavoro . . . . . . . . . 36 Notiziario Ambiente Kyoto . . . . . . . . . 41

Responsabile Pubblicità e Marketing

Mappamondo Egitto, Romania . . . . . . 48

CLAUDIO PIETRAFORTE

Organizzazione Velluti Zati . . . . . . . . . 65

Stampa Tipolitografia EuroInterstampa

Agriturist Forum nazionale . . . . . . . . 71 Campi rosa Dieta mediterranea . . . .

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L’intervista FRANCESCO PROFUMO «Ricerca, l’occasione è all’orizzonte» Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

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Anga Banda Larga . . . . . . . . . . . . . . . . 75 Over 60 Pensionato Day . . . . . . . . . . . 78

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APERTURA SINDACATO

Spinta al rinnovamento


Il passaggio dall’ “io sono” all’ “io divengo”. Il 13 dicembre l’Assemblea per definire le linee strategiche di Gaetano Menna

C’

è un ideogramma cinese che è particolarmente significativo. Rappresenta la parola “Hua” (trasformare) che è raffigurata come un uomo in piedi e, di spalle, ad un uomo seduto. Ci spiegava poi un docente che, nella lingua cinese, non c’era, in passato, il verbo essere; per dire “Io sono”, si diceva “Io divengo”. L’ideogramma cinese ci è venuto a mente pensando all’assemblea di Confagricoltura che si terrà il 13 dicembre al Centro Congressi “Roma Eventi” a piazza Fontana di Trevi. Più che il rituale appuntamento di fine anno per l’approvazione del bilancio è il momento culminante di un percorso di rinnovamento/riposizionamento dell’Organizzazione che è partito dal Convegno Quadri dell’ottobre 2011, per poi essere perfezionato nel Forum di Taormina di marzo e nell’assemblea di Torrimpietra del 31 maggio scorso. Ora si dà attuazione alle linee strategiche definite - dal presidente Guidi, dalla Giunta, dalla dirigenza tutta - proponendoci come Organizzazione che intende fronteggiare la crisi in atto. Le difficoltà contingenti e strutturali del settore non le si vuole affrontare “stando seduti” ad aspettare che passi la bufera, ma rinnovandosi; l’”io sono”, cinese, che diventa, per l’appunto, l’“io divengo”. L’obiettivo è il cambiamento nel cambiamento; si pensa al mutamento per poterlo prevenire, influenzare o quanNOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 7


APERTURA SINDACATO

Già sono avviati i primi progetti concreti (nel Lazio, in Umbria, ecc.), nell’ottica di un rilancio dell’export e dell’internazionalizzazione. Quelli delle reti sono percorsi condivisi ed intersettoriali, finora non del tutto esplorati, che sono una chance fondamentale e che danno forza alla filiera agroali-

Ideogramma cinese Hua che significa “trasformare”

Si vanno definendo nuovi indirizzi e obiettivi per l’Organizzazione

tomeno per essere preparati al nuovo che avanza. Una definizione di nuovi indirizzi, obiettivi, campi d’azione che riguarda l’Organizzazione, ma anche le imprese che devono attrezzarsi, a loro volta, con nuovi strumenti e strategie operative (e che hanno quindi esigenze aggiuntive che l’ Organizzazione deve essere attrezzata a soddisfare). Nel percorso di affinamento della strategia confederale ha avuto grande attenzione il discorso delle reti d’impresa, con l’avvio di un percorso di collaborazione con Confindustria, e con un vicepresidente confederale (Ezio Veggia) che ha assunto la delega sulla materia; tutto ciò a dimostrazione di quanto l’Organizzazione consideri nevralgico il tema delle reti.

mentare nel suo complesso. All’assemblea di fine anno si giunge dopo un mese effervescente, in cui sono state molte le iniziative sul tappeto. I temi del lavoro e della ricerca (e quello dell’acqua del 4 dicembre) sono stati oggetto di appositi convegni in cui si è sollecitato a considerare il lavoro “vero” nei campi (e non solo quello “nero”), ed il ruolo della ricerca che deve sapersi “trasformare” come fa comprendere lo “Hua”; “ricerca vera” anch’essa, collegata alle aziende, finalizzata alla produttività, alla crescita. Tra le priorità che deve affrontare il Paese, non sembra affatto strano, che Guidi chieda la banda larga nelle campagne. Anche così si fa business e competitività.

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In primo piano poi alcuni delicati dossier come quello delle politiche per la stabilità, la crescita e lo sviluppo, che devono ricomprendere l’agricoltura. Non è piaciuta a Palazzo della Valle la norma del Ddl Stabilità che vuole escludere, per le società in agricoltura, la possibilità di determinare il reddito su base catastale piuttosto che a bilancio; si dimentica che la penalizzazione delle società non fa bene alla crescita del settore e rende più difficili moderne forme di aggregazione, in cui il capitale ha un ruolo rilevante, attraverso le quali si potrebbero superare gli attuali ritardi strutturali.A livello europeo, invece, è stato vivace il dibattito sui tagli del bilancio con il vertice straordinario sulle prospettive finanziarie della UE 2014-2020 che si è chiuso con un nulla di fatto («Meglio nessun accordo che un cattivo accordo», ha commentato Mario Guidi). Ci si oppone a coloro che vedono l’agricoltura come un settore residuale, riaffermando invece la sua centralità, per il rilancio complessivo dell’economia del Paese. E’ stata messa in cantiere anche una bella iniziativa, l’Asta di Confagricoltura e Christie’s per costruire un asilo in un paese dell’area terremotata (prevista per l’1 dicembre). Un gesto concreto, ma anche simbolico, per riaccendere i riflettori sulla voglia di ripartire. Parlando del convegno confederale sul lavoro, sui media hanno avuto vasta eco le dichiarazioni del ministro Elsa Fornero sull’orto familiare a cui presta tante energie con scarsi risultati; tra l’altro parole espresse proprio nel giorno in cui giungeva la riconferma di Obama alla Casa Bianca e che facevano venire in mente l’orto rigoglioso di Michelle.Tanta materia per la satira di costume, per il “circo mediatico”, per ridere su una gaffe involontaria. Alla fine, viene da riflettere, tutto ha un senso unitario, che possiamo sintetizzare nell’immagine dell’ ideogramma cinese con l’uomo in piedi; si contrappone a quello dell’uomo seduto: il Paese non può restare immobile e limitarsi a ridere dell’orto di Elsa.


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distributiva, che viene mantenuta automaticamente anche variando la velocità di distribuzione e la granulometria del prodotto. La pesa assicura una perfetta gestione di tutti i tipi di fertilizzante ed il passaggio da un

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fertilizzante all’altro, situazione piuttosto comune in un’azienda di 3500 ettari.”

coltivazioni l allevamento l paesaggio

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SCENARI RICERCA E INNOVAZIONE

Pi첫 scienza per fare pi첫 impresa


Il modello deve evolvere favorendo un sistema di ricerca multidisciplinare con un mix pubblico-privato di Maria Lodovica Gullino

a ricerca e l’innovazione contribuiscono in maniera significativa al benessere dei singoli individui e della collettività. È parere universalmente condiviso che, soprattutto in momenti difficili, la ricerca costituisca il settore su cui investire. Ciò vale tanto più in campo agro-alimentare, settore cui, nonostante la crisi, viene riconosciuto, almeno in Italia, un effetto trainante sull’economia. Tale settore, per essere competitivo a livello internazionale, necessita di essere sostenuto e accompagnato da ricerche innovative. Nell’agro-alimentare, così come in tutti gli altri settori produttivi, è indispensabile la collaborazione tra ricerca pubblica e privata. In un momento di crisi generale, in cui i fondi nazionali e regionali sono sempre più scarsi, è indispensabile essere competitivi a livello europeo, in modo da riuscire a sfruttare le non poche risorse che l’Unione europea destina alla ricerca, con l’intento di costruire un’economia della conoscenza capace di consentire alle imprese europee di essere competitive a livello mondiale. Del resto, fermandosi al panorama italiano, la situazione non è certamente rassicurante. Purtroppo anni di finanziamenti a pioggia, la relativa facilità, negli anni passati, soprattutto, nelle regioni meridionali di acquisire fondi PON, ha in un certo senso influito negativamente sullo spirito competitivo del sistema della ricerca. Non sfugge a

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SCENARI RICERCA E INNOVAZIONE

per intraprendere insieme progetti di ricerca. Eppure, a mio modesto parere, proprio in una fase di crisi, dovrebbe nascere un forte stimolo a cambiare la situazione. I problemi da affrontare sono tanti! Soffermandomi su quelli che più direttamente coinvolgono il settore di cui mi occupo, e cioè la patologia vegetale, basta citare i problemi causati dalla sempre più limitata disponibilità di agrofarmaci, le difficoltà che si incontrano nel proteggere le colture minori (che costituiscono uno degli aspetti caratteristici dell’agricoltura italiana) dagli attacchi dei patogeni, l’invasione di nuovi parassiti, la necessità di metodi per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle colture e sui loro parassiti. Tutti questi problemi, reali e concreti, che limitano fortemente la redditività delle nostre imprese, non possono che essere affrontati con una visione multidisciplinare e in modo coordinato tra pub-

borare con il mondo universitario e una grandinata, sceglierebbero quest’ultima… Eppure, per nostra fortuna, siamo europei e l’Europa ci invita a cambiare. Piano piano tutti noi ricercatori saremo costretti a diventare più competitivi a livello europeo, se non fosse altro almeno per riportare a casa i fondi trasferiti all’Europa (oggi siamo molto deficitari). Le imprese, da parte loro, dovranno imparare a discriminare tra i ricercatori e a riconoscere quanti (e non sono pochi) sanno adattare le proprie ricerche per fare crescere il settore produttivo. Il tutto dovrebbe generare un circolo virtuoso che consentirà alla nostra ricerca di funzionare meglio. Mi piace portare due esempi che mi sono più noti. Il primo riguarda l’Olanda, paese nel quale è iniziata la mia esperienza internazionale all’inizio degli anni 1980. Una sola, grande e Maria Lodovica Gullino ben strutturata Università in campo è presidente dell’ “International Society agrario che ha saputo negli anni, sofor Plant Pathology” e direttore prattutto nei momenti di crisi, innodi “Agroinnova”, Università di Torino varsi e rinnovarsi, intessendo rapporti fruttuosi con le imprese (in particolaSi prenda esempio dall’Olanda nessuno quanto il sistema di distribure con gli spin-off), la capacità di orgadove si vanno intessendo nizzare al meglio ricerca, sperimentazione dei fondi, assegnati magari in zione e trasferimento tecnologico, maniera ridotta, ma sempre a pioggia, rapporti fruttuosi con le imprese hanno fatto di Wageningen la vera senza un sistema di valutazione corFood Valley europea. E un paese picretto, abbia portato a un proliferare di colo come l’Olanda riesce a riportare ricerche (o, meglio, sperimentazioni) blico e privato. ripetitive, limitate e, spesso, purtrop- Sempre più la ricerca dovrà essere a casa finanziamenti ben più alti rimulti e inter-disciplinare, coinvolgen- spetto al suo contributo all’Unione po, non innovative. La non completa ristrutturazione del do ricercatori pubblici e privati, po- europea. Cra e di altri Istituti di ricerca che si nendosi come obiettivo primario Il secondo esempio riguarda il Pieoccupano di agricoltura (Cnr; Inea, quello di affrontare i problemi reali monte, la regione in cui ho la fortuna di lavorare. Una legge innovativa per Enea), il proliferare eccessivo delle Fa- del settore produttivo. coltà di Agraria sul territorio naziona- Va detto che negli ultimi tempi molti la ricerca ha favorito un razionale utile, il nascere di piccoli Istituti regiona- sforzi sono stati fatti anche nel nostro lizzo dei fondi europei destinati all’inli che, invece di fare sperimentazione Paese per innovare il nostro sistema novazione. Credo che la piattaforma tentano di fare ricerca, l’abitudine tut- della ricerca e, da ricercatore ricono- piemontese sull’agro-alimentare, con ta italiana di fare tutti di tutto, i troppi sco pienamente gli sforzi compiuti dai pochi progetti ben finanziati, che metpiccoli gruppi di ricerca che si sono ministri Gelmini e Profumo per pro- tono insieme grandi e piccole-medie costituiti, non hanno certo favorito il muovere anche nel nostro Paese pro- imprese con centri di ricerca, rapprecrearsi di un sistema di ricerca di qua- getti a più ampio respiro, che vedano senti un modello di impiego intellilità veramente capace di affrontare i coinvolti pubblico e privato. Cosa non gente delle risorse. problemi veri dell’agricoltura. In una facile in un sistema rimasto fonda- Per finire, quindi, guardo con ottimisituazione del genere non stupisce la mentalmente vecchio, ove, da un lato, smo al futuro: paradossalmente, le rititubanza o, meglio, la mancanza di fi- ancora molti ricercatori considerano strettezze economiche ci aiuteranno a ducia manifestata dalle imprese quan- il privato poco meglio del diavolo e, fare squadra, a evitare inutili duplicado vengono avvicinate dai ricercatori dall’altro, molti imprenditori tra colla- zioni, ad affacciarci all’Europa. NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO |13


L’ I N T E R V I S TA F R A N C E S C O P R O F U M O

«Ricerca, l’occasione è all’orizzonte» di Gabriella Bechi

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Il ministro dell’Istruzione punta sul programma Ue “Horizon 2020” per recuperare il tempo perduto dal nostro Paese in fatto di innovazione

inistro Profumo, uno dei principali obiettivi di Europa 2020 è quello di aumentare sino al 3% la quota di Pil destinata a finanziare ricerca e innovazione. Oggi nel nostro Paese, secondo i dati Eurostat, si impegnano risorse per l’1,26% del Pil. La media dell’Europa a 27 è del 2%. Ma soprattutto l’Italia è stata poco ambiziosa fissando come obiettivo una quota dell’1,53%. Come mai? Senza dubbio esiste una differenza tra la quota di investimenti che l’Italia riserva alla ricerca e quella della media europea. Siamo consapevoli di questo ritardo ma le condizioni economiche congiunturali non consento-

no di innalzare questa percentuale in misura più cospicua. È necessario invece fare un piano pluriennale sulla ricerca con priorità strettamente connesse con Horizon 2020, che ci consenta di utilizzare al meglio risorse che Horizon investe in Ue recuperando il deficit storico di 40 centesimi ogni euro investito, attraverso la capacità dei nostri ricercatori per allinearci ai Paesi più virtuosi in Europa quali la Gran Bretagna, che a fronte di ogni euro investito in Ue ha un ritorno di 1,5 euro. Le risorse Ue nel piano settennale 2014/2020 per quanto riguarda la ricerca non saranno solo su Horizon 2020, ma anche su una quota del 50% dei fondi sulla coesione. I benefi-

Francesco Profumo ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca

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ci per Horizon saranno tanto più evidenti, se saremo capaci di coniugare domanda sociale e risposta in termini di tecnologie per poter usare due volte ogni Euro investito. A questo fine stiamo lavorando per “Horizon 2020 Italy” e per l’identificazione delle specializzazioni regionali per creare un filo rosso tra Ue, Italia e territori. Finanziamenti pubblici e ricerca. Un binomio inscindibile? E cosa deve riguardare il finanziamento pubblico, le sole spese di funzionamento degli enti di ricerca o anche le loro attività? É evidente che le attività connesse alla ricerca sono strutture tangibili, intangibili, persone. Questo insieme di elementi non può essere zoppo. E’ necessario perciò che le risorse siano equamente distribuite e che oggi più che mai ci sia complementarietà tra risorse Paese e di provenienza Ue.

Crede nella necessità di un maggiore collegamento tra enti e istituti di ricerca e imprese, raccogliendo le istanze degli imprenditori e mettendole al centro degli obiettivi dei ricercatori, anche nelle importantissime fasi della diffusione e della divulgazione delle innovazioni? Certamente sì. Uno degli obiettivi principali di Horizon 2020 Ue è quello di collegare più che nel passato la ricerca, i suoi risultati e lo sviluppo. Nello stesso tempo non dobbiamo dimenticare che una buona ricerca applicata è il frutto di investimenti costanti che diano i risultati in tempi medio-lunghi. Pensiamo per esempio alle nanotecnologie. Solo qualche anno fa, la ricerca in questo settore era classificata ricerca di base. Oggi molte di questa attività sono ricerca industriale. NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 15



L’ I N T E R V I S TA F R A N C E S C O P R O F U M O

Si parla tanto di sviluppo sostenibile. Ricerca e innovazione sono fondamentali in questo senso, ma non dovrebbero essere indirizzate anche verso la produttività, la competitività, il mercato? La sostenibilità e lo sviluppo sono due facce di un unico modello. Uno sviluppo non sostenibile crea costi futuri che non possono essere produttivi per lo sviluppo di un Paese.

Oggi abbiamo una grande occasione data dai fondi del programma comunitario. Servono maggiori sinergie tra le attività di ricerca agricola con una strategia Paese connessa alle indicazioni dell’Ue”

Quanto è adeguato il percorso formativo, dalla scuola primaria fino a quella universitaria, alle esigenze delle imprese in termini di innovazione? Per avere una buona ricerca, elemento essenziale per l’innovazione e lo sviluppo del Paese, è necessaria una filiera di formazione e istruzione senza elementi di discontinuità. Il processo di modernizzazione della scuola e dell’università ha l’obiettivo di connettere maggiormente la domanda del mondo del lavoro con l’offerta di percorsi formativi che siano disegnati in modo da formare cittadini e cittadine di domani capaci di intercettare i bisogni e le innovazioni. La prospettiva è quella di non avere un sistema formativo ed educativo di modello industriale, di sequenza formazione - lavoro - quiescenza, ma un modello liquido in cui i cittadini alterneranno formazione, lavoro e altre attività nel corso di tutta la loro vita.

giovani che sappiano coniugare domanda sociale e innovazione tecnologica. Nel nostro settore ha pesato negativamente la frammentazione delle competenze tra enti e istituti di ricerca, Cra, Cnr, Enea e altri. Come razionalizzare il sistema in maniera più funzionale e utile per le imprese? Il modello di governo della ricerca in Italia, e quindi anche della ricerca in agricoltura risente di un eccesso di

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frammentazione, di sovrapposizioni. E in generale di una mancanza di strategia Paese. Oggi abbiamo una grande occasione con Horizon 2020, Ue e Italia, e specializzazioni regionali. Partendo da queste opportunità potremmo creare maggiori sinergie tra le attività di ricerca attinenti all’agricoltura, eliminando le sovrapposizioni, delineando una strategia Paese in stretta connessione con le indicazioni dell’Ue. L’innovazione corre anche sul web. Eppure le aree rurali scontano un pesante “digital divide”, in termini strutturali e non solo. La ricerca può dare un suo contributo in questo senso? Le tecnologie di oggi per la connessione a banda larga consentono una diversificazione tra fibra mobile e satellite. Gli investimenti di conversione si stanno riducendo e con un’attenta valutazione della tecnologia da utilizzare nelle diverse situazioni si può certamente porre rimedio in tempi ragionevolmente brevi a un deficit strutturale del Paese che è il“digital divide”.

CHE COS’È “HORIZON 2020”

Si chiama “Horizon 2020” il programma comunitario di ricerca e innovazione 2014-20. Raggrupperà tutti i finanziamenti dell'UE per la ricerca e l'innovazione in un unico quadro di riferimento per facilitare la L’innovazione è giovane? Anche in trasformazione delle nuove agricoltura? conoscenze scientifiche in prodotti e Le schematizzazioni tradizionali dei servizi innovativi. I finanziamenti saperi e delle loro modalità di utilizzo sono stati organizzati su tre obiettivi sono oggi messe in crisi dalla comstrategici: - 24,6 miliardi di euro per plessità e dagli strumenti per gestirla. Excellent science , destinati a garantire L’agricoltura non fa eccezione. L’innoil primato dell'Europa nel settore vazione può essere un elemento vitascientifico a livello mondiale. - 17,9 le per creare una nuova attenzione da miliardi per Industrial Leadership rivolti a sostenere la ricerca e l'innovazione parte dei governi per un settore di dell'industria europea, con una forte attenzione verso le tecnologie abilitanti e grande importanza per il nostro Pae- gli investimenti a favore delle piccole imprese. - 31,7 miliardi per Societal se, che può diventare elemento cen- challenges . Risorse destinate ad affrontare le grandi sfide globali nei settori: trale dello sviluppo con elementi di della salute e del cambiamento demografico e benessere; della sicurezza innovazione, anche derivati da altri dell'alimentazione, agricoltura sostenibile, bio-economia; dell' energia sicura, settori, che possono creare nuove op- pulita ed efficiente; dei trasporti intelligenti, "verdi" e integrati; delle azioni portunità di lavoro, maggiore efficien- climatiche ed efficienza delle risorse ( incluse materie prime) per una società za del comparto, nuova attrazione di inclusiva, innovativa e sicura. NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 17


SCENARI RICERCA E INNOVAZIONE

L’agricoltura al microscopio Senza ricerca non c’è futuro. A Roma il convegno “Agricoltura domani”, organizzato da Confagricoltura, Conaf, Fidaf e Unasa di Claudio Costantino

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a ricerca e l’innovazione contribuiscono in maniera significativa al benessere dei singoli individui e della collettività. È parere universalmente condiviso. Produzione agricola sostenibile e di qualità; salvaguardia delle risorse naturali e prodotti agroalimentari che siano anche economicamente sostenibili. Sono solo alcuni dei punti del ‘Decalogo’ per il rilancio della ricerca e l’innovazione in agricoltura, fondamentale per dare impulso a tutte le filiere, in primis quella agroalimentare. Un documento in dieci punti per la ricerca in agricoltura, presentato a Ro-

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ma – in occasione del convegno “Agricoltura domani”, riflessioni sulla ricerca e l’innovazione - organizzato dal CONAF (Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali), da Confagricoltura, da FIDAF (Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali) e UNASA (Unione Nazionale delle Accademie italiane per le scienze applicate allo sviluppo dell'agricoltura, alla sicurezza alimentare e alla tutela ambientale), che potrà essere sottoscritto e condiviso. Durante il convegno si è svolta anche una tavola rotonda durante la quale hanno preso la parola, tra gli altri, Dario Stefano, coordinatore degli asses-


guito - deve essere orientata a migliorare i prodotti e i processi, ad aprire nuovi mercati e ad aumentare la competitività delle imprese, oltre che a modelli produttivi più sostenibili. L’agricoltura è già protagonista della green economy, proprio tramite le innovazioni di processo e di prodotto (si pensi all’enorme sviluppo delle rinnovabili), mentre ha bisogno di ulteriori scoperte nel campo dei mezzi tecnici e del miglioramento genetico per prodotti sempre più vicini alle esigenze dei consumatori» «La riorganizzazione del sistema di ricerca in agricoltura, fatta finora a colpi di manovre e decreti legge – ad avviso di Guidi - ha peggiorato la struttura e la sua efficienza, portando gli enti di sperimentazione ad essere poco collegati col mondo delle imprese, poco efficaci e quasi ridondanti». Il presidente ha poi parlato della multifunzionalità in agricoltura, «che è già di per sé innovazione, della bioeconomia basata sulla conoscenza, che in Europa vale oltre duemila miliardi di euro ed occupa venti milioni di persone, e del problema della volatilità dei prezzi delle commodity agricole, che si sarebbe potuto ridurre se si fosse investito in determinati ambiti di ricerca». «La banda larga – ha quindi concluso - è lo strumento sul quale puntare maggiormente per favorire la ripresa delle aziende agricole, che hanno bisogno di essere in rete». «E’ il momento di pensare ad un nuosori regionali all'Agricoltura, Giusep- vo concetto, ovvero promuovere il pe Alonzo, presidente del CRA (Consi- ruolo dell’agricoltura nell’innovazioglio per la Ricerca e la Sperimentazio- ne – ha detto Andrea Sisti, presidente ne in Agricoltura), Daniele Rossi, diret- CONAF – e non più soltanto all’innotore di Federalimentare e responsabi- vazione in agricoltura. Negli ultimi le della piattaforma "Food for Life"). anni l’attività agricola ha prodotto es«La ricerca – ha osservato Mario Gui- sa stessa molte innovazioni, che non di, presidente di Confagricoltura – è sono però state valorizzate a suffifondamentale in agricoltura e negli ul- cienza. Come nel caso delle innovatimi decenni ha consentito di raggiun- zioni di processo che hanno trasforgere notevoli risultati. Il concetto che mato l’attività agricola arricchendola vogliamo far passare è che l'innova- di attività congiunte (diversificaziozione non è soltanto meccanica e che ne, agriturismo, produzione di enerè fondamentale stringere i rapporti tra gie rinnovabili), ma anche per le inimpresa e scienza, magari grazie ad novazioni di prodotto. Purtroppo il una politica nazionale per la ricerca». rapporto tra ricercatori ed impresa è «La ricerca in agricoltura – ha prose- stato lasciato alla buona volontà dei

Si prenda esempio dall’Olanda dove si vanno intessendo rapporti fruttuosi con le imprese singoli ed è stato del tutto episodico». «Negli ultimi decenni – ha rilevato Luigi Rossi, presidente FIDAF - si è verificata in Italia e in Europa la più straordinaria rivoluzione della storia dell'umanità: si è riusciti a produrre cibo abbondante e di buona qualità. Nonostante questo risultato sia dovuto alla consistenza economica e sociale dell’agricoltura e sia frutto della ricerca scientifica, permane, ingiustamente, una “estraniazione culturale” nei confronti del sistema produttivo agricolo e del progresso scientifico». «In agricoltura è necessario promuovere la ricerca di base ed applicata – sottolinea Michele Stanca, presidente UNASA – e non dimenticare il motto “scienza-pratica agricola”, per garantire sempre ulteriori sviluppi e crescita della qualità della vita e della disponibilità di cibo per tutti, tenendo in mente l’impegno a lasciare alle future generazioni un ambiente migliorato. Ciò sarà possibile se verranno adottate tutte le tecnologie innovative». «Mi riconosco nel decalogo per la ricerca e l'innovazione, che chiede un approccio diverso, soprattutto di natura culturale - ha detto Dario Stefàno, sottolineando l'importanza di legare l'innovazione al tema dell'organizzazione, per saper dialogare con il mercato e gli attori del sistema della conoscenza». «Accanto al termine “sviluppo” – ha commentato Stefàno – va posto un aggettivo accanto che la qualifichi, se no mortifichiamo i progetti di crescita». «I tagli lineari agli istituti di ricerca – ha aggiunto sono il peggior modo di interpretare la linea politica, perché non consentono di fare scelte». «L’agricoltura - ha concluso - ci consente di vivere il tema dell'innovazione e della ricerca come la migliore capacità di esaltare la tradizione, in forza dell'autenticità italiana». NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 19


SCENARI RICERCA E INNOVAZIONE

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DECALOGO PER LA RICERCA IN AGRICOLTURA

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La produzione agricola deve essere sostenibile e di qualità, mantenendo e aumentando la produttività.

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Il sistema “Agricoltura” deve svolgere anche funzioni di salvaguardia delle risorse naturali ed in particolare, di terreno, acqua, risorse biologiche, agroecosistema. La presenza sul territorio dell’impresa agricola è la miglior garanzia contro il dissesto idrogeologico.

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I prodotti agricoli e alimentari devono essere economicamente sostenibili. Le attività di ricerca e innovazione devono supportare e promuovere misure e interventi in linea con le logiche della competizione e della domanda, contribuendo alla stabilizzazione dei mercati. Stimolare la formazione di start up innovative capaci di promuovere nuovi investimenti nel contesto agroalimentare e della gestione sostenibile del territorio.

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La ricerca (agronomica, meccanica, genetica e chimica) è stata protagonista di uno straordinario sviluppo dell’agricoltura e della società. Ora, più che sulla intensificazione tecnologica, si dovrebbe puntare sull’integrazione delle conoscenze.

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È importante, altresì, una definizione chiara delle competenze e della loro integrazione: ricerca di base, ricerca applicata, trasferimento tecnologico, rapporti con gli operatori e gli intermediari di conoscenze dell’intero settore.

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Si deve poi stimolare la piena condivisione degli organismi di ricerca, delle imprese, degli operatori di filiera e dei professionisti alle sfide strategiche di “Horizon 2020” ed alla formazione dei Partenariati europei per l’innovazione. Essi possono risultare particolarmente utili per la diffusione delle innovazioni, integrando anche obiettivi e strumenti della politica agricola comunitaria (sviluppo rurale, in particolare).

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Appare cruciale il coinvolgimento delle imprese e degli operatori con la logica già positivamente adottata dalle “Piattaforme Tecnologiche” e dalle reti di impresa. Con le aziende ed il mondo delle professioni va sviluppato un forte collegamento, sia nella fase ascendente, di analisi e raccolta del fabbisogno di innovazione, sia in quella discendente, di diffusione e conoscenza delle innovazioni da applicare alle attività economiche.

20 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

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La riduzione delle risorse pubbliche disponibili per l’attività di ricerca è un ulteriore fattore critico. Si tratta di valorizzare al meglio le risorse disponibili e non utilizzate e di evitare inopinati tagli, visto che l’impegno finanziario dell’Italia su questo fronte è più contenuto rispetto ai Paesi nostri competitor. Le Istituzioni di Ricerca dovranno essere competitive in Europa per acquisire i finanziamenti nei Bandi UE.

Il patrimonio storico e pluralista delle Istituzioni di Ricerca operanti nel sistema agricolo e agro-industriale, appare oggi frammentato, scarsamente coordinato, debole nella competizione europea.Si richiede una riorganizzazione del sistema italiano della ricerca che superi il perdurare di processi di riassetto dei singoli Enti,portati avanti in modo autonomo e non coordinato e, comunque,non in linea con le raccomandazioni dell’UE.

Non si può tacere la carenza di una cultura dell’innovazione che coniughi tradizione e modernità.Recenti episodi – come quello che ha visto ingiustamente ridicolizzare sulla stampa nazionale importanti riviste di settore – dimostrano quanta strada ci sia da fare perché l’agricoltura acquisisca, agli occhi dell’opinione pubblica e della classe intellettuale del Paese, il ruolo che giustamente merita, da millenni,per la crescita economica ed occupazionale ma, ancora di più, per il suo contributo al progresso civile ed allo sviluppo.



SCENARI RICERCA E INNOVAZIONE

Il giardino volante Ricerca e innovazione alla base del successo dell’azienda Vannucci nel distretto di Pistoia. Nuovi brevetti,ottimizzazione produttiva e della logistica di Gabriella Bechi

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a storia della zienda Vannucci Piante inizia 75 anni fa, quando nonno Vannino, iniziò a coltivare piante ornamentali su 8. 000 ettari a Quarrata, in provincia di Pistoia, nel cuore di quello che oggi è diventato il distretto vivaistico più famoso nel mondo. Oggi, l’azienda, guidata da Vannino Vannucci, che porta lo stesso nome

L

del nonno, si estende su una superficie di 500 ettari, produce 1.500 specie e varietà di piante, tra alberi, conifere, arbusti e rampicanti, occupa 300 dipendenti ed esporta in 50 Paesi del mondo. Un successo dovuto, come dice Vannucci, al particolare microclima della zona, una vallata circondata dagli Apenninini che la proteggono dai freddi importanti, con un terreno di


nucci - sono rivenditori, vivai, garden center, Comuni, architetti del paesaggio di tutto il mondo. Abbiamo i nostri venditori ed esportiamo in 50 Paesi direttamente attraverso nostri agenti, con nostri mezzi refrigerati su gomma o in appositi container via mare. In Inghilterra, che è uno dei nostri più importanti clienti, abbiamo un vivaio di proprietà a nord di Londra, che cura la distribuzione anche per la Germania. Inoltre, in azienda abbiamo uno show room di 4.500 metri quadri.” La qualità è perseguita sin dall’inizio del processo produttivo, attraverso la rigorosa selezione delle giovani piante, il rispetto delle distanze, i trapianti, la lavorazione del terreno, l’irrigazione, il continuo monitoraggio sullo stato di salute delle piante. Sempre con un’attenzione particolare al rispetto dell’ambiente. E in questo campo l’azienda Vannucci può fregiarsi del massimo riconoscimento esistente a livello internazionale, la certificazione MPS (Milieu Programma Sierteelt), classe A, programma ambientale di folorovivaismo che valuta e certifica le prestazioni fornite dalle aziende sulla base di un indicatore ecologico, che determina quale influsso un elemento chimico abbia sulle persone e sull’ambiente, sulla origine paludosa, particolarmente te nel distretto di Pistoia o all’estero base di direttive formulate dalle prinfertile, in cui attecchisce bene ogni ti- e fatte crescere prima in terra e poi cipale organizzazioni europee di repo di pianta, dalle conifere alle pal- in vaso e, grazie anche alla protezio- tail. Risultati eccellenti, che non same. Ma soprattutto frutto della gran- ne di serre di naylon stagionali, il ci- rebbe stato possibile ragdissima passione di questa famiglia, clo produttivo si svolge lungo tutto giungere senza il conche ha fatto di questa attività una l’arco dell’anno. Oltre 1.600 varietà, tributo determinante missione di vita. tra conifere, arbusti, piante rampican- della ricerca e dell’in“Più piante, più vita” è lo slogan in- ti, palme, oltre a una ricca collezione novazione. torno al quale ruota tutta l’attività del di rosai, erbacee perenni, piante acgruppo.“Più che uno slogan, una mis- quatiche, felci. Bonsai giganti da giarsione – spiega il titolare –. Perché nel- dino e rari esemplari di arte topiaria, Vannino Vannucci la sua sinteticità contiene molti dei completano la gamma. titolare dell’azienda valori che la nostra azienda ha acqui- Ma la vera specialità dell’azienda Vansito nei suoi 70 anni di storia. Colti- nucci sono gli esemplari ultradecenvare piante vuol dire fare un gesto nali: olivi, cipressi, magnolie molto riconcreto per proteggere un essere chiesti all’estero, soprattutto in quei vivente vulnerabile e per tramandare Paesi dove la cultura del verde puballe future generazioni un mondo più blico si è diffusa da poco, ma è in ricco, preservandolo dal rischio di continua crescita: Est Europeo, Nord estinzione”. Africa, Cina, Emirati Arabi. Le giovani piante vengono acquista- “I nostri clienti – dice Vannino VanNOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 23



SCENARI RICERCA E INNOVAZIONE “Da molti anni investiamo in ricerca ed innovazione – rimarca Vannino Vannucci – e questo ci ha permesso nel tempo di ottenere gli attuali livelli di qualità delle nostre produzioni e di diventare competitivi nel mondo. Oltre al lavoro svolto insieme al Centro Sperimentale di Pistoia, in collaborazione con la Camera di Commercio e dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia, sulle nuove varietà e i brevetti, gli sforzi maggiori sono stati diretti all’ottimizzazione dei sistemi di concimazione ed irrigazione, alla movimentazione e alla logistica.” “L’acqua per noi è tutto e un buon sistema di irrigazione è fondamentale per la vita della pianta, per il suo trasporto, ma anche per l’economia dell’azienda. Per questo abbiamo iniziato molti anni fa una collaborazione con le Università di Pisa e di Firenze per mettere a punto un sistema ottimale di utilizzo delle acque e di ri-

maggiori della Vannucci Piante, nel Collaborazione intensa campo dell’innovazione. “Per chi come noi esporta in tutto il mondo – die concreta con il centro ce l’imprenditore – è fondamentale sperimentale e le università che le piante arrivino a destinazione velocemente, perfette dal punto di visparmio idrico. Oltre a quella dei sta della qualità e della freschezza. pozzi e di falda, raccogliamo, attra- Per questo abbiamo messo a punto verso appositi invasi, acqua piovana. un sistema di ceste metalliche, che Tutta l’irrigazione avviene con il si- consente di non spostare e manipostema goccia a goccia e, grazie ad una lare le piante, durante tutte le fasi del adeguata inclinazione dei terreni, trasporto, da quando partono dall’aquella non utilizzata, viene recupera- zienda fino a quando arrivano a deta, filtrata e rimessa in circolo. Abbia- stinazione, non facendo subire loro mo sperimentato in azienda per tre alcun stress, anche in viaggi che posanni, insieme alla Buyer, un sistema di sono durare anche 20, 30 giorni”. ritentori idrici che, immessi nel terre- È così che piante monumentali, mano, permettono un assorbimento gnolie di decine di metri, cipressi di controllato sia di acqua, sia di conci- trent’anni di vita, palme imponenti, me. Il sistema è ormai a regime da che solo la storia e la professionalità due anni e mezzo e ci ha dato risulta- del Distretto vivaistico-ornamentale ti straordinari specie per i trasporti di Pistoia, di cui Vanninno Vannucci è nelle lunghe distanze”. presidente, poteva creare, oggi posÈ nella logista e nella movimentazio- sono abbellire città e giardini di tutto ne che si sono indirizzati gli sforzi il mondo.

NOVEMBRE 2012| MONDOAGRICOLO| 25


SCENARI RICERCA E INNOVAZIONE

Il robot entra in stalla L’allevamento Filippini è passato alla mungitura meccanica, migliorando produttività, qualità del latte e salute delle vacche di Gabriella Bechi 26| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

nnovare è la parola d’ordine della famiglia Filippini, allevatori di Fiesco in provincia di Cremona. Seicento vacche da latte di cui 250 in lattazione. Una stalla modello, dotata dei sistemi di mungitura automatica più all’avanguardia, otto dipendenti. “Siamo passati dalla mungitura ma-

I

nuale a quella meccanica otto anni fa, dopo aver visitato molte stalle in Europa e in particolare in Olanda – racconta Pierluigi Filippini, titolare dell’azienda agricola Giacinta – e siamo stati tra i primi in Italia. Da un anno e mezzo abbiamo acquistato quattro robot DeLaval VMS di seconda generazione che ci hanno permesso di rag-


giungere standard elevatissimi”. La stalla è dotata di quattro stazioni di mungitura, in cui le vacche entrano autonomamente attraverso percorsi obbligati, quando hanno bisogno di essere munte, generalmente due volte e mezzo al giorno, ma sempre in relazione alla propria produttività. La mungitura robotizzata ha subito una rapida evoluzione nel corso degli anni, con l’implementazione di sistemi che non si limitano a mungere le bovine, ma che sono anche in grado di rilevare i calori, misurare le cellule, calcolare alcune caratteristiche del latte e pesare gli animali. I vantaggi di questa scelta strutturale e gestionale sono rilevanti, sia per le bovine sia, soprattutto, per gli allevatori, innanzitutto legati agli orari e di conseguenza alla manodopera. Ma i vantaggi vanno al di là; la mungitura automatizzata infatti è una tecnologia che, oltre a con-

Quattro stazioni di mungitura in cui le vacche entrano autonomamente sentire un controllo continuo del processo, favorisce il benessere dell’animale, alleviando lo stress dell’attesa e rendendo la mungitura meno invasiva rispetto ai sistemi tradizionali. “Non siamo più impegnati 24 ore al giorno nella stalla e questo permette di impiegare gli operai in altre attività – aggiunge l’allevatore -. Il sistema di lavaggio, stimolazione e asciugatura dei capezzoli, il controllo dello stato di salute della mammella e il distacco automatico di ogni capezzolo dalla macchina non appena finito il flusso, permettono di mantenere gli animali in ottima salute, aumentando la produttività e migliorando notevolmente la

qualità del latte. L’utilizzo del robot favorisce una mungitura migliore”. “Oggi anche noi allevatori dobbiamo guardare al futuro – spiega Filippini tenendo presente che l’orientamento produttivo non può che essere basato su economie di scala e sull’efficienza. L’automazione va in questa direzione”. In evidenza L’“OCC” strumento che implementa il robot; è un piccolo laboratorio automatizzato che, al termine di ogni mungitura, preleva un piccolissimo campione di latte (4ml) e, dopo aver aggiunto una minima quantità di reagente, lo porta sotto un occhio elettronico che ne conta le cellule somatiche. Ad ogni mungitura, l’OCC trasmette i dati raccolti al computer. Si potrebbe parlare di “Smart Farming”, di innovazione e allevamento sostenibile, dalla gestione della manNOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 27


SCENARI RICERCA E INNOVAZIONE dria, all’alimentazione, per arrivare alla mungitura. Il risultato è un maggior benessere degli animali, un miglior ambiente di lavoro per i dipendenti, un aumento della produttività, una qualità più elevata del latte. Tutto questo si traduce in aumento del reddito. La voglia di innovare di Pierluigi Filippini è andata oltre alla stalla. Tre anni fa, insieme a due allevatori della zona e l’azienda municipalizzata che gestisce i rifiuti di 53 comuni della provincia di Cremona, ha costituito una società per la costruzione di un impianto di biogas, che utilizza i liquami delle tre aziende agricole e l’umido della raccolta differenziata (25.000 tonnellate all’anno di umido e 6.000 tonnellate di scarti agroalimentari). Il liquame arriva all’impianto attraverso una conduttura sotterranea, l’umido con i camion. Duemila Kilowattora di energia pulita che vengono venduti al Gse. Mentre il digestato ritorna nelle aziende agricole per essere usato come fertilizzante. E’ il primo esempio in Italia di una partecipazione tra imprenditori e una società pubblica per la produzione di energia pulita. E sempre in tema di energia pulita, il fratello, Massimo, in un altro corpo aziendale, a Saragozza, ha costruito un impianto di bigoas di 250 Kilowatt, partito due mesi fa, che utilizza al 50% il liquame della stalla. “Tutto questo ha richiesto grossi investimenti – dice Pierluigi – ma oggi non si può più stare fermi ad aspettare. L’automazione della stalla mi ha consentito di raggiungere livelli di grande affidabilità sul mercato, importanti per chi, come me, conferisce il latte per la trasformazione in grana padano e provolone. Le rinnovabili sono una grande innovazione. Poter sfruttare il liquame, altrimenti inutilizzabile, in energia è una cosa fantastica!” 28| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

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UN CARRELLO PER LA GRANDE ITALIA DEI FORMAGGI

L’80% del latte utilizzato in Italia è destinato alla produzione di formaggi, di cui il 50% a quelli la cui è origine è ufficialmente riconosciuta e tutelata (44 tra Dop e Igp). L’Italia è il primo produttore ed esportatore del mondo di formaggi Dop e nel 2011 ha esportato 1,3 miliardi di prodotti certificati. Perché allora non valorizzare questo immenso patrimonio anche nei ristoranti, per far conoscere al pubblico la varietà, la qualità e la peculiarità di questi prodotti? Per questo, su iniziativa di LatteItalia, in collaborazione con l’Onaf, l’Organizzazione nazionale degli assaggiatori dei formaggi, è nato il progetto “Carrello dei formaggi Dop italiani” finanziato dal ministero per le Politiche agricole. Un vero e proprio carrello per il servizio al tavolo, appositamente studiato per la presentazione e il taglio dei formaggi. “L’idea di fondo - ha detto il presidente di LatteItalia Giovanni Rossi - è quello di offrire ai clienti le migliori specialità casearie nazionali e locali, accompagnato una carta dei formaggi Dop e Igp, contenente la descrizione di ognuno e le diverse declinazioni gastronomiche con cui possono essere serviti a tavola”. Il progetto è stato presentato a Roma, durante un pranzo-degustazione, a cui hanno partecipato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi e il componente di giunta e presidente di Confagricoltura Roma Massimiliano Giansanti . La prossima tappa è avviare una successiva fase di sperimentazione, d’intesa con la Fipe Confcommercio, su un campione rappresentativo di venti ristoranti in Italia. (G. B.)



A T T U A L I TÀ L ’ E V E N T O

Il lavoro “vero”

Servizio fotografico di Claudio Appetito

di Gaetano Menna

«I

L’agricoltura dà occupazione anche in tempo di crisi. Il lavoro“nero” è un fenomeno limitato rispetto a quello reale 30| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

l nostro impegno è diretto a far comprendere cos’è l’agricoltura veramente e come vada considerata strumento di crescita per il Paese. Bisogna affermare il modello di un settore che crea valore». Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi nel suo intervento finale al convegno su “Lavoro, occupazione, produttività”, svoltosi a Roma presso il Tempio di Adriano moderato dal vicedirettore del Corriere della Sera, Antonio Macaluso. «Molti – ha aggiunto Guidi - mi chiedono come mai l’agricoltura sia anticiclica. Perché, nonostante la crisi e le difficoltà delle nostre aziende (che

soffrono anch’esse per gli aumenti dei costi produttivi ed i consumi fermi, la pressione fiscale, la burocrazia), è un settore che mostra segnali di vitalità, ha la capacità di investire, di allargare l’operatività aziendale, di internazionalizzare e di innovare, che riesce a cogliere i segnali positivi in termini di produttività; è un settore stabile, ma anche dinamico. I risultati raggiunti sono anche il frutto del buon lavoro fatto dalle parti sociali, di un modello di relazioni contrattuali che funziona». «Siamo impegnati – ha ribadito il presidente confederale - a rafforzare l’occupazione nella produttività. La stabilità è strettamente connessa all’incre-


continuerà ad essere conosciuta più per questo che per i dati che avete illustrato». Quanto ai voucher, per Mastrapasqua non hanno destrutturato nessun rapporto di lavoro, anzi hanno fatto emergere lavoro nero. «La Confagricoltura non favorisce in alcun modo gli abusi, perché vanno contro la competitività, la distorcono», ha brevemente replicato Guidi, secondo il quale, rispetto al problema delle «aziende fittizie ci sono tutti gli elementi per controllare. Le imprese che danno manodopera sono 200 mila, questo è il dato su cui basarsi». «Nessun altro settore possiede le possibilità di crescita che ha l’agricoltura e la filiera agroalimentare. Il vostro settore ha fatto le scelte giuste per uscire dalla crisi. Fate bene a continuare a spiegare e dimostrare quanto determinanti siano i risultati e le opportunità». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, che ha poi aggiunto: «Il settore agricolo è andato oltre la crisi ed ha continuato a rafforzare il ‘metavalore’ del marchio ‘Italia’ di cui gode benefici tutto il Paese». Non mancano certo i problemi ed uno dei primi, ad avviso di Passera, è «quello di non avere la filiera agroalimentare una piattaforma

A lato: la tavola rotonda con il ministro del Lavoro Elsa Fornero In basso: il ministro della P.A. e della Semplificazione Filippo Patroni Griffi

I ministri Fornero,Passera, e Patroni Griffi al summit confederale mento produttivo e quindi anche alla meritocrazia». Dal canto suo il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua non ha nascosto, nel suo intervento, alcune criticità del settore, sottolineando come una serie di direttori dell'istituto «sono costretti da anni a vivere sotto scorta. A chi conviene mantenere l'illegalità?». Ha quindi invitato le imprese agricole a «debellarla, altrimenti l'agricoltura NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 31


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A T T U A L I TÀ L ’ E V E N T O

distributiva di livello internazionale che agevolerebbe gli sbocchi sui mercati esteri». Il ministro ha proseguito così: «I risultati del settore agricolo – suscettibili di miglioramenti – sono evidenti nell’ internazionalizzazione e nell’innovazione. Sulla produttività avete le idee chiare, ed il tavolo di governo ad essa dedicata, certo non facile, indubbiamente va esteso ed adattato alle tematiche dell’agricoltura». Nel corso del convegno il ministro si è dichiarato favorevole alla determinazione del reddito delle imprese agricole su base catastale che verrebbe, invece, abolita dalla legge di stabilità. «Auspico che in sede di conversione in legge del decreto - ha dichiarato il ministro accogliendo le richieste della Confagricoltura, si aggiusti il tema dell'opzione tra fiscalità legata a bilanci e redditi catastali». Il ministro per la P.A. Filippo Patroni Griffi ha incentrato il suo intervento sul tema della semplificazione, ricordando le norme già introdotte con il primo decreto in materia e quelle che dovranno ancora essere discusse in Parlamento. In particolare, il ministro ha sottolineato che «bisogna sfatare l'equazione “semplificazione uguale minore tutela”. La semplificazione non tocca le tutele ma riguarda gli oneri informativi, sui quali bisogna e si deve intervenire». Patroni Griffi ha poi fatto presente che le norme di semplificazione servono ma non bastano e che, in un sistema di governance complesso come quello italiano, occorre «avviare una collaborazione tra tutti i livelli di governo del territorio». Ha poi ricordato che nel Ddl “Semplifica Italia” è prevista pure la norma delle assunzioni collettive di gruppi di imprese, come ha proposto Confagricoltura. «Una modalità – ha detto - che si spiega nell’ottica di un sistema a rete del settore agricolo; auspico un iter veloce di approvazione del provvedimento». La giornata di lavori si è conclusa con una tavola rotonda a cui hanno preso parte, oltre al presidente Guidi, il ministro del Lavoro Elsa Fornero, Paolo Carcassi della Uil, Elena Lattuada della

Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e il presidente Mario Guidi

Cgil, Giorgio Santini della Cisl e Pierangelo Albini della Confindustria. Nella sua introduzione, Guidi ha fatto presente come la concertazione abbia un valore se serve a crescere, «se invece è una liturgia è meglio che non ci sia». Da parte del ministro Fornero, in particolare, è venuta la proposta di avviare da gennaio un tavolo di concertazione sul lavoro agricolo in agricoltura. La sua idea è stata accolta con favore da tutti i partecipanti alla tavola rotonda, i quali hanno però fatto presente come Organizzazioni dato-

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riali e dei lavoratori abbiano già presentato una loro proposta al governo, quella contenuta nell'avviso comune sottoscritto all'inizio del 2012 dalle parti, che deve necessariamente costituire la base del confronto. Quanto agli abusi - ha rimarcato Guidi concludendo - «diamo per assodato che ci sono, combattiamoli, ma smettiamo di parlare solo di quelli. Per rispetto alle 200 mila imprese che esportano e creano lavoro, discutiamo piuttosto di come si costruisce un modello di lavoro e di crescita in agricoltura».

L’IMPEGNO DEI GIOVANI E DELLE DONNE

Nel corso dei lavori convegnistici è stata illustrata la relazione del Centro studi confederale, a cura di Roberto Caponi - presentata subito dopo il saluto ai partecipanti del direttore generale Luigi Mastrobuono - che ha dato conto di un'imprenditoria agricola che crea lavoro nonostante la crisi, esporta e fa Marina Di Muzio innovazione. Claudio Paitowsky, e Nicola Motolese presidente della Confederazione Italiana Dirigenti, Quadri ed Impiegati Agricoli ha evidenziato come l’associazione abbia mantenuto saldo il proprio carattere di sindacato autogestito ma mai chiuso in se stesso. Quello agricolo «è un settore in cui c’è scarsa presenza di giovani leve imprenditoriali, ma più in generale un basso ricambio generazionale», ha fatto presente dal canto suo il presidente dell'Anga - Giovani di Confagricoltura - Nicola Motolese. C’è anche da sottolineare che «in agricoltura le donne sono meglio rappresentate rispetto ad altri comparti, raggiungendo quasi la metà del totale degli imprenditori», secondo quanto testimoniato dalla presidente di Confagricoltura Donna Marina Di Muzio. NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 33


A T T U A L I TÀ L ’ E V E N T O

Da sinistra: Arcangelo Mafrici, Mario Guidi, Angelo Santori e Roberto Caponi

Il patronato Enapa ieri e oggi Festa per il ventennale con le testimonianze di Mafrici e Santori. Il presidente Poggioni: «Raccogliamo le sfide con determinazione» di Elisabetta Tufarelli 34| MONDO AGRICOLO |NOVEMBRE 2012

l Patronato Enapa ha festeggiato i venti anni di attività.“Compiere vent’anni significa non aver paura delle sfide, anzi saperle raccoglierle con entusiasmo e portarle avanti con la forza. Lo dimostrano il numero delle pratiche e quello degli assistiti che crescono sensibilmente”. Lo ha detto il presidente Enapa, Roberto Poggioni, aprendo i lavori dell’incontro, che

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si è tenuto al Tempio di Adriano proprio per festeggiare il patronato di Confagricoltura. L’appuntamento, però, non si è limitato alla celebrazione dell'evento, ma è stata l’opportunità per mettere in evidenza l'importanza e il ruolo del patronato nella nostra struttura e nella società. Oltre ai vertici dell’Enapa, il presidente Roberto Poggioni e il coordinatore Roberto Caponi, è intervenuto all’even-


lontà e alla fantasia che ci hanno animato e sono state determinanti”. Angelo Santori si è soffermato sull’avvio delle attività di patronato che:”In realtà è stato concepito ben più di venti anni fa, quando si costituì a livello centrale a Roma, nell’ambito del Servizio organizzativo, un Ufficio con lo scopo di coordinare e sviluppare l’attività di patronato delle unioni agricoltori che sul territorio, gia dal 1971, collaboravano principalmente con il patronato IPAS, di ispirazione cattolica”. Santori ha sottolineato che la dirigenza della Confagricoltura, a partire dai i presidenti Giandomenico Serra, Stefano Wallner, Giuseppe Gioia, è sempre stata attenta e impegnata verso il patronato: “Un autentico gioiello, operativo e funzionale alla nostra organizzazione, che oggi tutti ci invidiano: l’Enapa”. Il presidente di Confagricoltura ha inteso testimoniare con la sua presenza, come ha già fatto in occasione del Seminario di Sabaudia, la posizione di primo piano del patronato nell’Organizzazione. “Abbiamo, al nostro interno, un sistema associativo composto, in gran parte, da imprese a conduzione familiare e, quindi, da lavoratori autonomi che vanno valorizzati, tuto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi. Hanno partecipato alla festa dell’Enapa, insieme a tutti gli operatori nazionali e provenienti dal territorio, anche il primo presidente Arcangelo Mafrici e il primo direttore Angelo Santori. Mafrici ha ricordato come, da direttore generale di Confagricoltura, abbia fortemente spinto la nascita del patronato dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli: “Il nostro patronato non è nato dal nulla, ma è stato fortemente voluto – ha ricordato-. È stato il magnifico risultato che abbiamo raggiunto, malgrado le difficoltà. Non è stato semplice, abbiamo trovato sul nostro cammino numerosi ostacoli, che abbiamo brillantemente superato, grazie al lavoro coeso, alla forte vo-

Roberto Poggioni presidente dell’Enapa

Va riconosciuto ai patronati il ruolo di partner privilegiati dell’Inps telati ed assistiti in campo sociale, previdenziale e sanitario – ha detto -. Le imprese agricole, oltre ad un’entità economica, sono un bene per tutta la società e la vostra opera sul territorio, oltre che meritevole, è anche preziosa perché favorisce anche la nostra attività di sindacalizzazione”. Per il coordinatore Nazionale Roberto Caponi:“Occorre riconoscere concretamente ai patronati il ruolo di partner privilegiati dell’Inps ma è anche necessario assicurare un sistema di relazioni che garantisca coerenza e uniformità di comportamenti sul territorio”. Se da un lato il fondo patronati si va progressivamente riducendo, sia per il calo degli occupati a causa della crisi economica, sia per i tagli disposti per legge: 30 milioni di € per il 2011, 2012 e 2013, che la legge di stabilità proroga anche per il 2014 e 2015. “L’unica soluzione praticabile per compensare il calo del fondo patronati - osserva Caponi - è quella di rivedere il concetto della totale gratuità del servizio, introducendo un piccolo contributo diretto da parte dell’utente, secondo parametri definiti dal Mi nistero del lavoro”.

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DICONO DI NOI RASSEGNA STAMPA di Elisabetta Tufarelli

Tasse, lavoro, Europa

Il servizio sul Corriere della Sera sul nuovo regime di tassazione per le società agricole

L’imposizione fiscale sul settore, che nonostante tutto, continua a creare occupazione e le prospettive finanziarie Ue al centro dei numerosi commenti giornalistici sull’attività di Confagricoltura

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na simile misura condanna il settore agricolo al nanismo e ad essere sempre un settore di nicchia, mentre l’agricoltura italiana ha bisogno di crescere”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Mario

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Guidi in un’intervista al CORRIERE DELLA SERA riferendosi alla legge di Stabilità che, ribaltando il sistema di tassazione introdotto dalla Finanziaria del 2007, ha messo sul piede di guerra le società agricole ”. RAI1: Nella trasmissione ‘Sette giorni al parlamento’ intervista al presidente Mario Guidi.“Si registrano segnali positivi con un incremento del valore aggiunto dell’1%, quasi insignificante, ma importante se raffrontato alla perdita di valore aggiunto del settore industriale dal 3 al 6%; anche se il reddito degli agricoltori non ha seguito queste performance positive. TG5: Notizie positive

per l’Italia arrivano dal settore dell’agricoltura che, in questo momento è l’unico che aumenta il numero di occupati. Per Mario Guidi: “È necessario essere inseriti nelle politiche di sviluppo del governo. Tuttavia, servono più investimenti e meno burocrazia. TG1ECONOMIA: Mario Guidi: “ L’agricoltura cresce, produce e assume, confermandosi comparto economico anticrisi”. LA7: Mario Guidi sottolinea come sia l’agribusiness il volano per rilanciare l’agricoltura. Per non essere più secondi alla Germania: “Bisogna puntare sull’export”. RAI RADIOUNO: Nella trasmissione ‘La terra

dal campo alla tavola’, il presidente di Confagricoltura ha sottolineato, in occasione del convegno sul lavoro, che il settore agricolo è in crescita e questo dovrebbe essere un’indicazione al governo per investire in logiche di sviluppo. RAI RADIOUNO: Nella trasmissione ‘Prima di tutto’ intervista a Mario Guidi: “L’occupazione c’è, sono in crescita i contratti a tempo indeterminato”. Guidi critica il governo per le mancate norme sulle società in agricoltura. IL SOLE 24ORE: Il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, interviene sulla crisi del turismo enogastronomico: “La partita si gioca


sul campo dell’innovazione e del dinamismo. È prioritaria l’introduzione della banda larga nelle campagne. IL SOLE 24ORE: Lavoro agricolo.Tra le richieste per la crescita, il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, ha indicato, tra le priorità, l’estensione della riduzione del cuneo fiscale alle aziende che occupano addetti per almeno 100 giornate, la stabilizzazione degli incentivi fiscali e contributivi sulle erogazioni legate alla produttività. IL GIORNALE: Il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi: “Dalle campagne ossigeno al lavoro. L’agricoltura è un settore

vitale, innovativo, eclettico con grande potenzialità di crescita”. A patto, però, che ci sia un’attenzione al settore maggiore rispetto a quella manifestata dall’attuale governo. QN: “Meglio nessun accordo che un cattivo accordo. È una grande novità questa difesa dell’agricoltura ai massimi livelli, che saluto con soddisfazione. L’Italia sta facendo la sua parte grazie anche ai ministri Catania e Moavero”. Non ha dubbi Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, nell’apprendere che il vertice straordinario sulle prospettive finanziarie della UE 2014-2020 si è chiuso con un nulla di fatto.

IL MONDO: Per uscire dalla crisi “Siamo sulla buona strada, ma è ancora lunga da percorrere. La nostra ricetta per uscirne velocemente è la promozione delle imprese”, ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi. RAI RADIOUNO: Il presidente di Confagricoltura è stato intervistato sul rapporto tra ricerca e agricoltura nella trasmissione “La terra, dal campo alla tavola”. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO: Intervista al presidente Mario Guidi. Sul tasso degli alchil esteri: “Olio, sì a misure antifrode, ma servono chiarimenti”. E sulla legge di stabilità: “È un disastro.Aumentano

l’Irpef sui redditi e i tagli al gasolio agevolato. Per le Srl addio al reddito forfettario”. LA NUOVA FERRARA: L’analisi del presidente di Confagri-coltura, Mario Guidi.“L’agricoltura è un settore vitale, innovativo, eclettico che dà lavoro e aumenta l’occupazione. Ecco perché merita più attenzione”. INFORMATORE AGRARIO: Intervista al presidente Mario Guidi sulle norme dell’articolo 62. “Abbiamo condiviso i principi ispiratori e l’impianto complessivo del provvedimento, ma bisogna partire dal basso e verificare come passano di mano i prodotti agricoli e agroindustriali”.


A T T U A L I TÀ I S M E A

Gastronomia 2.0 Ismea propone percorsi formativi online per la vendita diretta collegata alla ristorazione stellata

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uali sono le opportunità che i nuovi orizzonti comunicativi del web 2.0 possono offrire a produttori agricoli e ai consumatori? Questa la premessa di fondo del convegno "Gastronomia 2.0." svoltosi al “Salone del Gusto” di Torino con blogger, giornalisti ed esperti di comunicazione, pre-

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IL BUONO DELL’ITALIA

Si intitola “Le 100 feste del Gusto” (prima edizione 2012, pagg. 230, 24 euro) la Guida Mondadori Electa alle sagre e fiere dei prodotti tipici e di qualità a cura di Arianna Ruzza, con utili informazioni su degustazioni, natura, borghi, piazze, musica, acquisti, arte. Prende sempre più piede nell’ambito dell’offerta turistica il viaggio a scopo enogastronomico. Sempre più spesso si dedica un week end, una gita fuori porta, squisitamente, in tutti i sensi, dedicata alla soddisfazione dei piaceri del palato. Ogni territorio, e in Italia questo accade ancora di più che altrove, ha infatti il proprio prodotto Dop e Igp, la propria festa dedicata al vino Doc e Igt, il proprio piatto tipico. Ed ovunque nel Belpaese, da gennaio a dicembre, abbondano le sagre e le feste dedicate ai prodotti agricoli. (G. M.) 38| MO N D O A G R I C O L O |NOVEMBRE 2012

sentando il sito “VeDi” (www.ismeaservizi.it) dedicato a servizi e opportunità per la vendita diretta in agricoltura. A nostro avviso, il discorso vendita diretta – e ancor più quella online – va al di là del km 0 (filiera corta) perché punta a consolidare un rapporto produttorefruitore finale, senza intermediari, che non necessariamente è basato sulla vicinanza territoriale, e che punta a dare valore aggiunto alla materia prima. Il sito “VeDi” prende le mosse dalla necessità di fornire agli agricoltori intenzionati ad avviare un canale di vendita diretta, strumenti operativi per orientare le loro scelte imprenditoriali e costruire il business plan. «Porsi direttamente in relazione con il mercato finale implica infatti com-

Sul sito “VeDi”si studia come costruire il piano marketing aziendale petenze che fino a ieri non erano richieste all'agricoltore, come il marketing, la pianificazione aziendale, l'utilizzo di internet e dei social media a scopi comunicativi e commerciali, la contrattualistica, ha dichiarato Fabio Del Bravo, responsabile nell’incontro Mercati di Ismea. Sul web si propongono, sfruttando le opportunità multimediali, percorsi formativi guidati su queste altre tematiche per fornire supporto alle iniziative di vendita diretta nel settore agricolo. «La nostra sfida nel prossimo futuro – ha evidenziato il rappresentante di Ismea - è quella di innestare all'interno del sito un social network dedicato, che faccia dialogare due mondi: quello dei produttori agricoli e quello della ristorazione di alta qualità». (G. M.)


A T T U A L I TÀ A M B I E N T E

Aiuto, sono scomparse tre regioni In 40 anni persi 5 milioni di ettari agricoli, l’equivalente di Lombardia, Emilia e Liguria assieme

lo oggi il Governo Monti, ha varato un “disegno di legge”, fortemente voluto

no più piccole e ridotte. Occorre concordare con le amministrazioni locali lo schema di un territorio compatibile con questo futuro mondo urbano. Il ddl del governo Una proposta ragionevole che si fa è utile ma va plasmato strada presso amministratori “illumisu una realtà complessa nati” è di limitare o vietare nuovo insediamenti, ma contemporaneamente favorire attraverso minori imposte di Antonio Piccinini dal ministro Catania, in cui prevede ed altre facilitazioni la ristrutturazione forti restrizioni al cambiamento di de- di edifici inutilmente grandi o con alstinazione e di uso dei terreni agricoli, tre destinazioni. Un grande appartan quaranta anni siamo passati dai dal titolo “ Valorizzazione delle aree mento per nuclei familiari di quattro diciotto milioni di ettari di su- agricole e contenimento del consu- persone, genitori e figli, potrà essere perficie agricola nazionale, a tre- mo del suolo”. La buona volontà è in- ridotto per due o tre persone. Esiste dici milioni di ettari. Cinque mi- dubbia, e ne va dato atto, ma occorre poi il problema della presenza degli lioni di ettari sono,“usciti” dall’u- una maggiore analisi e provvedimenti stabilimenti industriali “deserti” negli so agricolo. L’equivalente della legislativi conseguenti. Le limitazioni immensi “villaggi artigiani” delle perisuperficie di tre regioni come: Lom- e prescrizioni immaginate nel disegno ferie di città e paesi. Capannoni su cabardia, Emilia Romagna e Liguria. di legge sono probabilmente utili solo pannoni sono ora vuoti, e con scarse Non è una notizia recente. Da anni si nel breve termine. Occorre una pro- possibilità di cambiamenti. L’econolancia l’allarme per questa “degenera- spettiva di lungo termine. Ovvero in- mia futura anche nella migliore delle zione” nell’uso del territorio, ma inu- dividuare la futura richiesta edilizia, sia ipotesi non sarà più quella del passatilmente. La saldatura di interessi tra i in funzione della popolazione, sia au- to. E non richiederà spazi di quel tipo. costruttori, le amministrazioni locali, toctona che immigrata. La popolazio- Per anni futuri si tratterà di gestire al interessate agli oneri edilizi, ed in ge- ne italiana continuerà infatti a cresce- meglio le attuali aree, poi si vedrà in nerale, le politiche tese a favorire la re, pur con tassi minori rispetto al pas- funzione dell’andamento economico espansioni di aree industriali, come se sato, e cercherà casa. Le esperienze in del Paese. Concludendo, il provvediqueste generassero sviluppo econo- altri Paesi ci dicono che le famiglie sa- mento Monti è sicuramente utile, ma mico, hanno impedito una politica di ranno più piccole, e cercheranno spa- occorre plasmarlo su una realtà com saggia pianificazione del territorio. So- zi abitativi diversi. Le abitazioni saran- plessa.

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A T T U A L I T À DA L L E I M P R E S E

I NUOVI IMPIANTI DI “PICCOLA TAGLIA” DI IES BIOGAS “MiTo”, il Biogas su misura Obiettivo è creare un impianto che risponda alle esigenze del mercato italiano sotto il profilo costruttivo e della sicurezza, ma anche della gestione e dell'automazione

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l “MiTo” diventa realtà, più che uno slogan è la sintesi della filosofia aziendale di IES BIOGAS, che propone impianti di biogas per piccole e medie aziende agro zootecniche, progettati e costruiti completamente “su misura” per le esigenze di ogni singolo imprenditore agro zootecnico. “MiTo” permette di ottenere in breve tempo grandi risultati economici, ambientali e aziendali. IES BIOGAS è una giovane ma già affermata società italiana, specializzata nella progettazione, realizzazio-

ne, gestione e assistenza di impianti biogas nel settore agricolo e agroindustriale. Oltre 120 gli impianti realizzati in Italia ed all’estero; dallo staff di ingegneri, biologi, esperti nel settore delle energie rinnovabili, progettisti specializzati, giungono le soluzioni più innovative e le tecnologie più affidabili e sicure; il team di lavoro altamente qualificato e periodicamente aggiornato, risponde a elevati standard qualitativi e di efficienza. Quali sono i punti di forza di “MiTo”? E’ l’avere – spiegano i tecnici

di IES BIOGAS – un impianto “no problem” costruito per rispondere pienamente alle esigenze aziendali. Ovvero: perfettamente integrato nell’azienda; realizzato “chiavi in mano”; con impiantistica e tecnologie ai massimi livelli; elevate prestazioni di continuità; semplicità di gestione; massima sicurezza. La società prevede un controllo costante di ogni fase di progettazione e costruzione per garantire i massimi livelli di efficienza e riduzione degli sprechi. Attraverso l’accu-

rata analisi del territorio e del contesto aziendale, IES BIOGAS propone ad ogni cliente la migliore soluzione tecnica. Gli impianti progettati possono utilizzare diversi tipi di substrati. Oltre a quelli che si avvalgono esclusivamente di insilati ed altri prodotti prettamente agricoli, si realizzano anche impianti che processano residui dell’industria alimentare, come scarti di macello, sangue, scarti dell’industria della pianificazione, fanghi provenienti dagli impianti di trattamento delle acque. “MiTo” è 100% made in Italy. Ciò vuol dire che progetti, opere civili, piping, impianto elettrico e idraulico, software, assistenza tecnica e biologica sono interamente sviluppati nel nostro Paese, garantendo al cliente un prodotto di elevata qualità e un'assistenza semplice, veloce ed efficiente. Un impianto firmato IES BIOGAS si vede nei dettagli, si scopre giorno per giorno.


N O T I Z I A R I O E N E R G I A E A M B I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A R U B R I C A

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C U R A

D E L L’ A R E A

ATTUALITÀ Monito Ue: l’Italia non è in regola con i target di Kyoto Secondo Bruxelles l’Italia non è sulla buona strada per raggiungere il suo target fissato dal protocollo di Kyoto. Nel complesso, invece, i 15 stati membri della Ue con un impegno comune nell’ambito dell’accordo salva-clima dovrebbero superare l’obiettivo fissato del taglio dell’8% della CO2 rispetto al 1990. I dati arrivano dall’ultimo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), secondo cui il nostro Paese ha un gap di 14,1 milioni di tonnellate di CO2 equivalente l’anno da compensare. Nello specifico, secondo l’Aea, la differenza media fra le emissioni italiane nei settori non coperti dal mercato Ue della CO2 (Ets) e il relativo obiettivo non viene compensata a sufficienza dal contributo atteso da determinati meccanismi flessibili previsti dal protocollo, come quello dell’acquisto da parte del governo di crediti di emissioni. “Anche se non ha posto un limite all’uso dei meccanismi flessibili nella sua strategia nazionale per il clima - afferma il rapporto - l’Italia non ha comunicato nessun piano concreto per l’acquisto di più unità rispetto alle previste”. Inoltre, il nostro Paese è l’unico dei 15 stati membri della Ue che usa i meccanismi flessibili di Kyoto a non aver ancora dato informazioni relative allo stanziamento di risorse finanziarie per il loro impiego. A livello europeo il quadro si conferma positivo per la lotta contro i cambiamenti climatici: le emissioni di gas serra sono scese in media del 2,5% dal 2010 al 2011. (R. P.) Rapporto generale sulle Acque: obiettivo 2020 È di oltre 69,5 miliardi di euro il danno subito dall'Italia dal 1962 al 2011 per frane, alluvioni, valanghe, somma che tenta anche di quantificare i costi sociali per perdite umane e feriti. Ogni anno, inoltre, il danno economico a strutture e infrastrutture da dissesto idrogeologico nel paese, per le emergenze affrontate, è di 1,2/1,5 miliardi di euro. La cifra è contenuta nel “Rapporto generale sulle Acque: obiettivo 2020”, presentato ad inizio

A M B I E N T E

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T E R R I T O R I O

Alluvione in Maremma Grandissima emergenza in Toscana per gli eventi dell’11-12 novembre

mese da Federutility, la Federazione delle imprese energetiche ed idriche, in un convegno dedicato a dissesto idrogeologico ed emergenze idriche nell'era dei cambiamenti climatici. Lo studio ha riunito ed analizzato le ricerche che negli ultimi anni sono state realizzate da Istat, Protezione Civile, Ispra, Ance, Cresme ed altri soggetti pubblici e privati. Ne è emerso un quadro inquietante, secondo il quale quasi il 10% del territorio italiano (29.517 kmq) è “ad alta criticità idrogeologica” (soggetto ad alluvioni, frane e valanghe): in particolare il 4,1% è soggetto ad alluvioni, mentre il 5,7% a frane e valanghe. Inoltre, di questi circa 30 mila km quadrati, il 7,5% sono in territori montuosi e collinari e il 19% sono su aree pianeggianti. E per azzerare il rischio idrogeologico, stima il ministero dell'Ambiente in una recente pubblicazione della presidenza del Consiglio, servono 44 miliardi di euro. Quanto all'emergenza idrica, risulta che ogni anno in Italia il territorio riesce a trattenere 50 miliardi di mc sui 300 miliardi di mc di acqua proveniente da precipitazioni. L'utilizzo della risorsa idrica che viene 'captata' e immessa nel ciclo è comunque intenso (78%), maggiormente al Nord e in agricoltura. NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO |41


N O T I Z I A R I O E N E R G I A E A M B I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

no drammatiche della situazione reale: spostamento degli anticicloni sub tropicali verso nord, riscaldamento climatico, desertificazione, innalzamento degli oceani vedono l'Europa al centro di questo processo. L'Area mediterranea in particolare, sarà soggetta a depauperamento delle risorse idriche (l'Italia già oggi è al decimo posto a livello mondiale per il prelievo dalle falde), ghiacciai alpini che sono dimezzati negli ultimi 50 anni, fiumi con portate ridotte del 60-80%. (R. P.)

Per il sottosegretario del Ministero dell'Ambiente, Tullio Fanelli: nel settore “si respira aria di grande riforma. Con gli attuali cambiamenti normativi siamo di fronte ad un momento storico per una riorganizzazione della governance, oggi inestricabile, e per una ricerca dell'efficienza”, tenendo sempre presente che il settore “è e rimane difficile” perché “operatori, gestori, cittadini vedono solo il loro punto di vista”. Serve invece, ha rilevato Fanelli, ribaltare l'approccio, considerando il settore non solo come costo, ma soprattutto come possibilità di benefici: “l'eliminazione del rischio idrogeologico, ad esempio, non è solo un costo evitato, ma significa aumento del valore del terreno, di un immobile, di un'area ad uso agricolo. Il taglio positivo potrebbe aiutare nella ricerca di finanziamenti”. Si deve inoltre puntare alle smart grids dell'acqua che “permetterebbero un salto di qualità straordinario”. In altre parole occorre “elaborare una visione del settore dove sia possibile individuare soluzione gestionali, non solo infrastrutturali, più efficienti”. “Siccità e spreco della risorsa idrica sono problemi imminenti per l'Italia con i mutamenti climatici in atto”. Lo ha evidenziato il climatologo Vincenzo Ferrara, del ministero dell'Ambiente, intervenuto al convegno di Federutility. Il rapporto contiene numeri sulla situazione attuale della risorsa idrica e della difesa del suolo nel nostro Paese, evidenzia criticità e avanza alcune proposte (ad esempio una legge obiettivo sulla depurazione) considerando la necessità di raggiungere gli obiettivi di qualità previsti dall'Europa per non incorrere tra l'altro nelle sanzioni. Il governo della risorsa idrica va poi calibrato su scenari di lungo termine (80-90 anni) non incoraggianti, visti i cambiamenti climatici in atto. Il quadro è stato fatto dal climatologo del ministero dell'Ambiente Vincenzo Ferrara. In estrema sintesi, le previsioni fatte dall'Ippc sono me42 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

RINNOVABILI Decreto conto termico Agli stati Generali della green economy, che si sono svolti a Rimini il 7 e l’ 8 novembre, i ministri dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e dell'Ambiente, Corrado Clini, hanno annunciato di avere firmato lo schema di decreto sugli incentivi alle rinnovabili termiche, il cosiddetto Conto energia termico. Il plafond di 900 milioni annui per il Conto energia termico sarà destinato per 700 milioni ad interventi in favore di privati e famiglie e per altri 200 per interventi in favore della pubblica amministrazione. L'incentivo potrà coprire fino al 40% dell'investimento (riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e raffrescamento solare, comprese le serre) ed è rivolto ad interventi di taglia mediopiccola e non riguarda impianti industriali: il massimo è 500 kW (con superficie di 700 mq). Gli interventi potranno essere richiesti per edifici esistenti di ogni categoria catastale, nuovi edifici in classe A, impianti termici per il condizionamento invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria, elettrodomestici, motori e inverter. Gli impianti saranno suddivisi per categoria: impianti di piccole dimensioni (pompe di calore e scaldacqua a pompa di calore, con potenza nominale inferiore a 500 kW e solare termico e solar cooling per superficie solare lorda inferiore ai 700 mq). Il nuovo decreto stabilisce, per ogni tecnologia ammessa agli incentivi, una serie di valori prestazionali minimi: per gli impianti a biomassa o a pompa di calore fino a 35 kW e solari termici fino a 50 mq, l'incentivo annuo è costante, forfettario ed erogato per due anni. Per gli impianti di taglia maggiore, invece, l'incentivo annuo sarà costante, a forfait ed erogato per cinque anni. Entrambi, saranno erogati in rate annuali costanti, pari ad una percentuale della spesa sostenuta per la realizzazione dell'intervento. Gli incentivi saranno erogati solo agli interventi che non accedono ad altri incentivi statali, fatto salvi i fondi di garanzia, i fondi di rotazione e i contributi in conto interesse. Tra gli effetti positivi auspicati c'è anche il rafforzamento della leadership tecnologica della filiera nazionale in comparti con un forte potenziale di crescita internazionale. (R. P.)


Crediti Carbonio Presentato a Rimini, a Ecomondo-Key Energy, anche il progetto-pilota Carbomark per la promozione di un mercato locale dei crediti di carbonio su base volontaria. L´iniziativa coinvolge le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto, 21 aziende dei due territori, le Università di Padova e Udine. Il progetto vuole dare alle aziende la possibilità di compensare la CO2 senza rivolgersi all´estero, ma valorizzando i boschi gestiti del proprio territorio attraverso crediti garantiti per almeno 30 anni. Diverse le soluzioni per ottenere crediti da destinare a questo mercato: aumentare la provvigione in bosco, riducendo la deforestazione, al di fuori dello stock imposto dal Protocollo di Kyoto; ricorrere alla forestazione urbana con piani del verde volontari; utilizzando il Biochar, fertilizzante in grado di immagazzinare anidride carbonica ottenuto dalla pirolisi di biomassa vegetale. (G. M.) OCCUPAZIONE Città sostenibili e green jobs A Ecomondo, nell´ambito della grande area “Città Sostenibile” - dedicata alla via italiana alla Smart City - è stata presentata la “Guida ai Green Jobs” a cura di Tessa Gelisio e Marco Gisotti (Edizioni Ambiente). Una

completa panoramica sui lavori verdi in Italia, che prende in considerazione 20 settori economici e 125 figure professionali, dalle fonti rinnovabili al benessere. «E’ di qualche giorno fa la notizia che un’azienda italiana su 4 ha intrapreso una svolta e che entro la fine dell´anno la Green Economy italiana avrà qualcosa come 147 mila nuovi occupati - ha sottolineato Marco Gisotti -. In Italia l´economia sostenibile sta progredendo a passo svelto, dal solare all´alluminio, dall´agricoltura biologica al legno, ma ci sono ancora contraddizioni. Sul fronte dell´occupazione c´è forte domanda di professionalità specifiche. Il nostro sistema formativo non è ancora attrezzato per i Green Jobs e mancano efficaci sistemi per l´incontro tra domanda e offerta di lavoro green». (G. M.)


SPECIALE RIMINI

Cittadella bioenergy


Lo stand è stato il cuore propulsivo delle proposte e riflessioni sulle tematiche agro-ambientali

lizzo di energia elettrica da rinnovabili, pari almeno al 38%, ad avviso del presidente di Confagricoltura, “è un'importante indicazione del fatto che l’Italia voglia continuare a svolgere un ruolo attivo nello sviluppo di tali tecnologie”. A tal proposito, si è chiesto ,“i decreti emanati di recente, su fotovoltaico, biomasse, biogas sulle altre fonti rinnovabili, saranno in gradi Claudio Costantino do di sostenere il percorso indicato dal piano strategico? Francamente ho qualche perplessità che si riesca a raggiungere l’obiettivo prefissato, dal momento che i nuovi sistemi di incentivazione sono troppo burocratizzati”.“A fronte di incentivi anche più eleey Energy - il sesto ap- vati, rispetto alla media degli altri Paepuntamento della Fiera si Europei, gli operatori – ha sottoliper l’Energia e la Mobi- neato il presidente confederale - hanlità Sostenibile, che si è no costi più cospicui, a causa di una svolto nell’ambito di regolamentazione normativa non staEcomondo - è uno dei bile e frammentata a livello territoriapiù importanti appuntamenti annuali le, dell’ eccessiva burocratizzazione sull´energia e rappresenta la sede in delle procedure, dei ritardi enormi nel cui i tecnici, gli operatori del settore, rilascio delle autorizzazioni, delle cal´industria e gli enti locali approfondi- renze infrastrutturali del sistema eletscono, presentano e conoscono trico”. “E’ fondamentale – ha prosel´evoluzione delle tecnologie e delle guito - una revisione del sistema di innormative. Anche quest’anno Confa- centivazione e una semplificazione gricoltura è stata presente a Rimini, drastica delle procedure, al fine di ricon una propria area espositiva. La durre l’onere generale di tali fonti, “cittadella confederale dell’agricoltura continuando a consentirne lo svilupsostenibile” è stato il cuore propulsivo po”. Per Guidi poi si deve ragionare delle proposte e riflessioni sulle tema- sui meccanismi che potranno essere affiancati agli incentivi alla produziotiche agro-ambientali. Nell’accogliente stand si sono tenuti ne quali, ad esempio gli strumenti di incontri, approfondimenti, dibattiti, si finanziamento in conto capitale, che sono sottoscritti accordi. In particola- potrebbero raggiungere il medesimo re evidenza il convegno promosso su risultato con minor onere per il siste“Efficienza energetica e rinnovabili: ma. Infine il presidente, ha chiesto un impegno e un’opportunità di svi- che “la nuova Strategia Energetica Naluppo e innovazione per il settore zionale preferisca le tecnologie con agricolo”.“Vanno individuate e favori- maggiori ricadute sulla filiera econote le forme di investimento aziendale mica nazionale. Ad esempio con la fidirette a migliorare l’efficienza ener- liera biogas/biometano e con le altre a getica ed i costi. Per il settore agricolo combustione (di pollina, legno e deriè un obiettivo strategico dal momento vati) si alimenta lo sviluppo di attività, che, nella maggior parte delle lavora- come quelle agroforestali, anche in zioni, si utilizza gasolio, come carbu- aree oggi abbandonate. E si fa efficienrante o combustibile”. Lo ha sottoli- za energetica pure impiegando la sostanza organica derivante dalla produneato il presidente Guidi. L’obiettivo indicato dalla Strategia zione energetica, che è un ottimo sotEnergetica Nazionale di raggiungere toprodotto e non un rifiuto, in sostituentro il 2020 una percentuale di uti- zione dei fertilizzanti chimici”.

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SPECIALE RIMINI

Stati Generali green economy li ma anche dell’economia e del mercato. E’ green la bioeconomia che, oltre alla crescita ed all’occupazione, guarda alla sostenibilità degli ecosistemi”. “È green economy – ha proseguito Guidi - produrre cibo per sempre più persone (le proiezioni stimano 9 miliardi di persone entro il 2050) e sempre più sicuro (i principi di food seli Stati Generali curity e food safety) in maniera sosono un appun- stenibile. E la nostra agricoltura lo tamento fonda- fa”. mentale perché, La “crescita verde” del settore agricoper la prima vol- lo si regge su tre strumenti: investita dopo il sum- menti in ricerca ed innovazione (è mit di Rio+20, istituzioni e principali stato calcolato che ogni euro investistakeholder del sistema economico, to in ricerca per la bioeconomia gesi riuniscono per defini- nererà 10 euro di valore aggiunto enre assieme cosa fare per tro il 2025, con un “ritorno” pari a dierilanciare davvero la ci volte l’investito); sviluppo dei mergreen economy”. Lo ha cati e della competitività (le imprese, detto Mario Guidi, pre- protagoniste della crescita verde sidente di Confagricol- debbono essere in grado di essere tura - nel suo interven- competitive); integrazione delle polito agli ‘Stati Generali tiche (la Pac è da tempo centrata sui della Green Economy’ principi di sostenibilità e di attenzioa Rimini, nell’ambito ne alle risorse naturali ed alle esigendella fiera “Key Energy ze del consumatore e dell’opinione - Ecomondo” - a nome pubblica). L’importanza per gli ecosidella sua Organizzazio- stemi delle attività agricole va cone e della Cia. munque sposata con scelte che evitiAd avviso di Confagri- no logiche eccessivamente protetticoltura e Cia,“l’agricol- ve e prescrittive.“Dobbiamo bilanciatura è indiscussa pro- re – ha commentato Guidi - prescritagonista della green zioni e divieti, al fine di evitare carieconomy; parliamo di chi insostenibili per le imprese”. Va sostenibilità dei pro- fissata una logica degli incentivi che cessi produttivi che non si deve sostituire a quella di merdeve tener conto cato ma piuttosto orientare al consudella salvaguardia mo sostenibile. Ed occorre apdelle risorse natura- profondire maggiormente il rappor-

L’intervento di Mario Guidi, a nome anche della Cia, per la “crescita verde”

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Mario Guidi «Tre strumenti: ricerca, mercati, politiche»

to tra produzione di energia rinnovabile ed efficienza energetica per favorire una loro strategica integrazione. “Riveste sempre più importanza l'individuazione di forme di investimento dirette a diminuire i costi energetici delle aziende – ha concluso Guidi -. Un obiettivo strategico per il settore agricolo dal momento che, per la maggior parte delle lavorazioni, si utilizza il gasolio, come carburante o combustibile”.


Enel e Confagri insieme N

uovo impulso allo sviluppo sostenibile delle aziende agricole italiane: Enel e Confagricoltura hanno avviato una collaborazione per sviluppare nuovi progetti nel campo dell'energia orientati all´agricoltura sostenibile. La firma di diversi protocolli, avvenuta in occasione del-

la fiera Key Energy di Rimini, segue l´accordo quadro del marzo scorso che ne aveva definito le linee guida.A siglare l´intesa il presidente di Confagricoltura Mario Guidi e Federico Colosi di Enel. Al centro dell´accordo, in particolare, c´è la creazione di uno Sportello Qualità che avrà il

compito di garantire agli associati un servizio di assistenza continuo ed efficiente e organizzare incontri su tematiche di interesse comune. La collaborazione in essere prevede, inoltre, la creazione di servizi mirati all´efficienza energetica e alla micro generazione distribuita.Tra queste kit fotovoltaici di piccola taglia, impianti mini-eolici, mini-idroelettrici e a biomassa di ridotte dimensioni. E ancora la possibilità di acquistare pannelli fotovoltaici a tecnologia thin-film, offerte speciali sulla fornitura di energia elettrica e gas con assistenza personalizzata, analisi e audit energetico, interventi di efficientamento del sistema industriale, installazione e manutenzione di sistemi di riscaldamento, coibentazione delle strutture e impianti di illuminazione. “Con questi protocolli rendiamo da subito disponibili all´intera filiera agroenergetica delle imprese associate a Confagricoltura servizi, offerte e assistenza dedicate”, ha spiegato Federico Colosi, responsabile per i rapporti con le imprese di Enel.“Da oggi gli agricoltori potranno contare su un supporto operativo per il risparmio e l´efficientamento energetico delle produzioni - ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi -. Potranno produrre energia verde dalle fonti rinnovabili più adatte alle specificità del loro territorio, valorizzare i sottoprodotti agricoli e recuperare a fini agro-energetici i terreni incolti. Tra le opportunità che i protocolli offrono anche quella di sviluppare progetti di mobilità elettrica”. NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 47


MAPPAMONDO di Elisabetta Tufarelli

Missioni a Bucarest e al Cairo Progetti in Romania e Egitto. Consalvo: «Disponibile il nostro Know how» gricoltura di qualità e percorsi comuni, esperienze italiane e prospettive di sviluppo rumene: questi i temi del seminario di Bucarest, promosso dal ministero dell’Agricoltura rumeno e dall’Ambasciata d’Italia, con i rappresentanti del Parlamento di entrambi i Paesi, di Confagricoltura e Confindustria, delle Camere di Commercio, del mondo bancario, di

A

esperti. Per Confagricoltura era presente il componente di giunta, responsabile per l’internazionalizzazione, Giandomenico Consalvo. L’agricoltura ha un ruolo fondamentale nell’economia rumena: la superficie agricola utilizzata copre circa il 56% del territorio. Oltre il 62% è destinato a seminativi, in particolare cereali e quasi il 33% della popolazione è impegnato nel settore primario. Il rilancio dell’agricoltura rumena ha sempre interessato gli imprenditori italiani e dalla sinergia di Confagricoltura e Confindustria sono nati importanti progetti: 330 mila ettari sono coltivati da aziende

POMODORO DAL MAROCCO

Il Marocco, nei primi dieci giorni di novembre, ha aumentato del 70% l’export di pomodori nella Ue, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre le consegne di pomodori dalla Spagna sono diminuite del 13%. A parere della Federazione spagnola Fepex, il valore totale delle importazioni è sceso al di sotto del prezzo di entrata stabilito dall'accordo commerciale tra l'UE e il Marocco, causando gravi danni alla Spagna. Il prezzo di entrata del pomodoro stabilito 48| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

nel protocollo agricolo è di 46,1 euro/quintale. Con un prezzo inferiore, l'importatore dovrebbe pagare un dazio doganale di 29,8 euro/quintale per evitare il crollo del mercato comunitario. Nel periodo, il valore delle importazioni risulta inferiore a 42,4 euro/quintale, con un minimo storico di 36 euro/quintale. L’alto volume dell’import dimostra che non si sta pagando il dazio, secondo Fepex, altrimenti l'importazione sarebbe economicamente impraticabile.

agricole italiane e molte sono le iniziative agroindustriali.“Penso a progetti che uniscano agricoltori e industriali italiani ed anche rumeni ha rimarcato Consalvo mettendo a disposizione il nostro know how attraverso scambi professionali e iniziative comuni”. La società IBIA (International Business and Investment Association), con il

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patrocinio dei ministeri dell’Industria, del Commercio e degli Investimenti egiziani ha organizzato a Il Cairo un evento per illustrare le opportunità di affari e di investimenti e trovare soluzioni che contribuiscano ad attivare sinergie tra imprese ed Istituzioni italiane ed egiziane. “Intendiamo valutare ogni possibilità di collaborazione in progetti che vedano, da una parte l’apertura di nuove opportunità per le imprese italiane, dall’altra maggiori possibilità di crescita e di sviluppo per un Paese che sta uscendo da una fase particolarmente critica”.

PERE: ACCORDO BILATERALE USA-CINA

Un accordo di massima raggiunto fra i due Paesi permetterà, dal 2013, l'arrivo in Cina delle prime pere provenienti dagli USA, mentre gli Stati Uniti importeranno una terza varietà di pere cinesi, la Sand. L'industria delle pere della zona nord-ovest del Pacifico sta cercando di ottenere l'accesso al mercato cinese da 18 anni e l’accordo renderà la Cina il sesto mercato di esportazione più grande per gli USA, dopo Messico, Canada, Brasile, Russia e Colombia. Le varietà principali inviate in Cina saranno Bosc, Red e Green d'Anjou, oltre ad alcune quantità della varietà Starkrimson. Negli USA la Cina finora importava le varietà Ya e Fragrant, ma in volumi nettamente inferiori rispetto alle importazioni da Argentina e Cile.


L’auto del futuro? Zuccherosa La ricerca francese: per il 2020 polipropilene di origine vegetale auto del futuro sarà fatta con lo zucchero! Non è uno scherzo, ma un progetto francese che prevede, a partire dal 2020, che le parti in plastica delle macchine, in particolare cruscotti, paraurti, rivestimenti delle porte e degli interni, serbatoi, vengano costruiti con polipropilene di origine vegetale. In totale si tratterebbe di circa il 20% del peso totale del veicolo che così sarebbe anche più ‘dolce’ per l’ambiente. Ne ha dato notizia ‘Le Monde’ che sottolinea come l’ impresa francese, fondata nel 2008 da due biologi, Marc Delcourt e Philippe Marlière, sia già nota per la produzione di un innovativo isobutene (convertibile in carburante, pneumatici o plexiglass) da zucchero. L’azienda è stata insignita del premio EuropaBio 2012, "come l’industria europea biotech più innovativa”. L'approccio alla "bioplastica" è simile. Il principio generale,

L’

come sottolinea l'amministratore delegato, Marc Delcourt, è quello di sostituire i prodotti petrolchimici di origine fossile con una chimica che utilizza materie prime rinnovabili. Il vantaggio è duplice: eliminare il petrolio e ridurre le emissioni di CO2. La materia prima è lo zucchero dagli scarti industriali di lavorazione o il glucosio estratto da amido di mais e di frumento, legno e residui forestali. Il meccanismo è quello di far digerire questo zucchero dal batterio Escherichia coli, il cui genoma è riprogrammato per trasformarlo in micro-gas propilene piante. Il mercato potenziale è enorme e vale più di 68 miliardi di euro. Si prevede che la prima fabbrica possa aprire i battenti nel 2017. L’impiego non si limita alle auto, ma potrebbe essere esteso anche al packaging alimentare (vasetti di yogurt, tappi) o ai pannolini per i bambini.

PIÛ EXPORT USA IN ASIA

OLIVE IN PAKISTAN

Gli USA rafforzano l’offensiva commerciale e diplomatica in Asia. Il presidente Obama intende "raddoppiare le esportazioni americane entro la fine del 2014, per stimolare la crescita e l'occupazione." I volumi erano già notevoli: nel 2009, secondo FAOSTAT, gli Stati Uniti hanno esportato carni disossate per un valore di 1625 milioni di euro, terzi dopo l'Australia (2502 M €) e il Brasile (2285 M €). Ma nel 2011, invece di crescere, l’export degli USA a Taiwan è diminuito del 9%.Ostacolo principale per l'avanzata americana è la diffidenza di Taiwan, come quella della Cina e dell'Europa, verso la carne potenziata con gli stimolatori di crescita.

Si sviluppa la coltivazione di olive in Pakistan. L’obiettivo è rendere, nei prossimi tre anni, il Paese autosufficiente. Il progetto è stato lanciato, nel quadro dell'accordo per la conversione del debito, tra il Pakistan Agriculture Research Council (PARC) e il governo italiano, per promuovere la produzione nazionale di olive. Sono state individuate alcune zone per la coltivazione delle olive nella provincia del Khyber-Pakhtunkhwa, nelle Aree Tribali di Amministrazione Federale, nella regione di Potohar e nel Balochistan. Le piantagioni sono già iniziate e si prevede di dedicare alla cultura di olive 1.500 ettari. Si raggiungerebbe la piena produzione nel 2015.

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IN TAILANDIA PRIORITÀ RISO

Il governo tailandese sostiene con forza i produttori di riso e perde il primo posto di esportatore mondiale, a vantaggio del Vietnam. In Tailandia 4 milioni di famiglie vivono della coltivazione del riso e il nuovo governo ha istituito un sistema di sovvenzioni per gli agricoltori, che prevede l’acquisizione da parte dello Stato dei raccolti ad un prezzo prefissato. Questo meccanismo, mentre permette ai produttori di aumentare i redditi, fa sì che il riso tailandese non sia più competitivo, tanto che l’export, in nove mesi, è diminuito del 44%. Tre sono i problemi principali: i prezzi di intervento oggi sono del 40-50% più alti di quelli sui mercati mondiali, crescono gli stocks e le sovvenzioni statali spingono gli agricoltori a piantare più riso. NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 49


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A T T U A L I TÀ O R T O F R U T T A

La ricerca propone resistenza multi genetica e portinnesti innovativi

La grande mela A Interpoma innovazione e business a livello mondiale

dall’estero, in particolare di Paesi dell’Europa dell’est e hanno partecipato delegazioni da tutti i continenti. Anche “Mondo Agricolo” era presente a “Interpoma”, con un proprio stand ed un’ampia distribuzione in fiera del magazine. Il pubblico della fiera è asottava edizione della solutamente specializzato: rassegna presso la operatori del settore di tutto Fiera di Bolzano dedi- il mondo, per la maggior cata a tutto quanto at- parte persone che si occutiene al mondo meli- pano di coltivazione di mele colo ha avuto un (56,4%), commercializzaziogrande successo di espositori e visita- ne di frutta e verdura tori. Si sono infatti contati 374 azien- (14,9%), altre coltivazioni de espositrici di 17 nazioni e oltre (7,3%) e commercio di mac16.000 visitatori provenienti da oltre chinari agricoli (4,6%). In60 Paesi diversi. Una fiera senz’altro a terpoma si è rivelata per i carattere nazionale ed internazionale; melicoltori un’ottima occai tre quarti dei visitatori è venuto da sione per costruire interesfuori Alto adige, con un’alta presenza santi relazioni, anche grazie

alla vicinanza di Bolzano con alcuni mercati chiave, come quello tedesco. Nell’ambito degli approfondimenti convegnistici, sotto il titolo “La mela nel mondo”, si è trattato anche il tema della ricerca e del miglioramento genetico. Ton den Nijs, ricercatore dell’Università di Wageningen, ha illustrato la resistenza multigenetica di lunga durata nelle nuove varietà melicole tramite cisgenesi, che permette di proteggere le piante dalle malattie senza l’utilizzo di trattamenti chimici. Secondo quanto riportato dallo studioso, infatti, i frutteti ai quali è stata applicata questa tecnica mantengono un’elevata qualità della coltivazione nel tempo, evitando contemporaneamente qualsiasi possibile fuga di geni estranei verso coltivazioni vicine.Walter Guerra del Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale di Laimburg ha presentato un’indagine fenotipica e genetica su quattro grandi tipologie di mele a polpa rossa. I responsabili della particolare colorazione sono gli antociani, flavonoidi con proprietà antiossidanti. Terence Robinson, della Cornell University, Geneva (USA), che ha illustrato alcune soluzioni per portinnesti resistenti al colpo del fuoco. Walter Rass del Centro di Consulenza per la Frutti-Viticoltura dell’Alto Adige, ha presentato il prototipo di macchina per lo scambio della terra sulla fila d’impianto. (C. P.)

L’

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SPECIALE EIMA

Eima International rassegna da record l vento di crisi che soffia sul mercato nazionale delle macchine agricole non ha impedito ad Eima International, forte del suo rango di manifestazione di respiro mondiale, di spegnere i riflettori con un bilancio davvero molto positivo. La 40ma edizione della grande rassegna bolognese della meccanizzazione per l’agricoltura e il giardinaggio ha infatti messo a segno un record assoluto sia in termini di superficie (140 mila metri quadrati), con 1.750 espositori provenienti da 40 Paesi, sia per affluenza di pubblico – 196.192 i visitatori nei cinque giorni dal 7 all’11 novembre scorsi – e numero di operatori esteri (32.133), in aumento del 22% rispetto alla precedente edizione del 2010. Quest’anno più che mai dunque Eima International ha offerto un panorama straordinariamente vasto delle migliori tecnologie meccaniche per ogni lavorazione e per aziende agricole di ogni tipologia e dimensione. La conferenza stampa di Massimo Goldoni Registrando puntualpresidente FederUnacoma mente tutte le recentissime tendenze nell’ambi-

Una grande vetrina che ha aumentato espositori e visitatori ed ha rilanciato tutte le più recenti tendenze dell’agromeccanica di Claudio Pietraforte

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I

to della meccanizzazione, come quella in atto nel comparto motoristico che viene denominata “downsizing”, vale a dire una riduzione dei volumi pur tenendo ferme o incrementando le potenze, abbattendo così i consumi senza rinunciare alle prestazioni e al comfort. Un trend ben rappresentato, ad esempio, dagli innovativi motori a 6 cilindri Deutz Ag fase 3b (Tier 4 interim) montati sui trattori della nuova serie 7 Ttv di Deutz-Fahr, caratterizzati da una combinazione di tecnologie che a parità di potenza erogata, sostiene la Casa costruttrice, consentono un risparmio nel consumo di gasolio che può arrivare fino al 10%. Motorizzazioni di ultima generazione anche per il nuovo compatto Fendt 500 Vario, equipaggiato con un Deutz a 4 cilindri, 4 valvole per cilindro, sistema di iniezione common rail e tecnologia Scr. In evidenza poi, su questo versante, la rinnovata serie 5 di Landini, mossa da motori Perkins 854 a 2 valvole common rail omologati Tier 4 interim e con 3,4 litri di ci-


Goldoni: «Troppo spesso si perdono i fondi dei PSR. Non impegnati 9,7 mld»

lindrata (contro i 4,4 litri dei propulsori previsti fino ad oggi sui trattori della serie 5). Un alto numero di ditte partecipanti ha decretato il successo anche per i Saloni tematici realizzati all’interno di Eima International: Eima Componenti, dedicato alla componentistica, Eima Mia, riservato alle tecnologie per l’agricoltura multifunzionale, ed il nuovo Eima Green, rassegna specializzata delle macchine per il gardening e la cura del verde con cui questo settore è tornato ad essere parte integrante della kermesse bolognese. Tecnologie avanzate, incontri tecnici e iniziative di divulgazione per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, poi, hanno dominato la scena di Eima Energy, il salone delle bioenergie che ha annoverato, tra i maggiori spunti di interesse, la presentazione di uno studio sulle biomasse condotto dall’Enama dal quale è emerso un dato stimolante: la quantità di energia ricavabile dai soli residui delle lavorazioni agricole nel nostro Paese sa-

rebbe pari a circa 15 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, ovvero lo stesso quantitativo trasportato da duecento mega-petroliere che potrebbero così evitare di solcare i mari italiani. Grande come sempre nell’ambito dell’evento fieristico è stata l’attenzione prestata alle attività informative e di comunicazione, con un calendario fitto di oltre cento appuntamenti, tra convegni, conferenze e workshop, che quest’anno per la prima volta potevano essere seguiti in diretta dal portale di Eima International tramite una Web Tv (migliaia gli accessi da parte di spettatori on-line). E tra i temi in primo piano all’ultima edizione della manifestazione bolognese c’erano i Psr, dai quali potrebbe arrivare un sostegno alla domanda di macchine agricole su un

mercato interno in grave sofferenza, tanto che le cifre fornite da FederUnacoma aggiornate allo scorso ottobre indicano un calo delle immatricolazioni del 16,6% per le trattrici (17.138 unità vendute) e del 5,3% per le mietitrebbie (375). Purtroppo nel quadro generale del sottoutilizzo dei fondi assegnati all’Italia per i Piani di sviluppo rurale –dei 17,6 miliardi di euro che rappresentano la dotazione complessiva per il periodo 20072013 la cifra ancora da impegnare al 30 settembre scorso risultava pari a ben 9,7 miliardi di euro – particolarmente critica si rivela la situazione relativa all’acquisto di nuove macchine e attrezzature agricole previste come voce finanziabile all’interno della misura 121 dei Psr. «La Federazione dei costruttori – ha dichiarato Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma – ha già in cantiere un pacchetto di proposte da rivolgere al Mipaaf e alle Regioni per agevolare l’assegnazione dei fondi e stimolare le imprese agricole ad utilizzarli per la meccanizzazione, che costituisce lo strumento fondamentale per la competitività delle imprese stesse e che, come tale, andrebbe inserita in veste di elemento strutturale in ogni politica di sostegno al settore prima rio».

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SPECIALE EIMA

Trattore specializzato New Holland T3F in mostra all’Eima

«Meccanizzazione fa rima con innovazione» Conferenza stampa a Bologna di Franco Fusignani presidente e ad del Gruppo CNH: gli investimenti in ricerca nel 2013 cresceranno del 20% di Barbara Mengozzi

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olidità e crescita, in fatturato e utile netto, come solo una realtà globale può vantare. Credenziali, quelle del gruppo Cnh, convalidate dalle cifre fornite durante la conferenza stampa tenuta in occasione di Eima International. In base ai dati relativi al terzo trimestre 2012, infatti, i ricavi di Cnh hanno raggiunto i 4,1 miliardi di euro, con un incremento del 17,4% rispetto allo stesso periodo del 2011.

S

La domanda mondiale di macchine per l’agricoltura è rimasta sostenuta, ha comunicato la società controllata da Fiat Industrial, e le vendite nel comparto agricolo, che hanno rappresentato nel trimestre in esame oltre l’80% del giro d’affari del gruppo, hanno segnato un incremento del 27% in confronto all’analogo periodo dell’anno scorso, grazie ai maggiori volumi, ai migliori prezzi e a un mix prodotto più favorevole. Anche per merito dell’ascesa dei ricavi ottenuti


dalle macchine agricole, l’utile della gestione ordinaria di Cnh è stato di 448 milioni di euro, a fronte di 336 milioni di euro nel terzo trimestre del 2011. E, se nei primi nove mesi dell’anno in corso la quota di Cnh nell’ambito dei macchinari per l’agricoltura si è mantenuta in linea con il mercato – con incrementi per le mietitrebbie in tutte le aree eccetto Eame (Europa, Medio Oriente e Africa) e Cis (Comunità degli stati indipendenti) – nel terzo trimestre 2012 si registra una performance mondiale positiva sia per i trattori, in particolare nel segmento di alta potenza in Nord America, sia per le mietitrebbie, in avanzamento ovunque ad eccezione del mercato nordamericano, sostanzialmente stabile. «Siamo un gruppo globale e questa forza ci ha permesso di mantenere la nostra quota mondiale per trattori e mietitrebbie, con aumenti all’estero che compensano l’andamento a due velocità del mercato europeo e quindi i risultati meno significativi in Italia, Spagna e Portogallo – ha sottolineato Franco Fusignani, presidente e amministratore delegato di Cnh –. Crediamo nell’agricoltura, settore trainante dell’economia europea, e nella maggiore crescita che il gruppo può conseguire attraverso una stretta relazione con i nostri concessionari e, soprattutto, tecnologie sempre più innovative. Non a caso gli investimenti in Ricerca e Sviluppo quest’anno sono aumentati del 20% rispetto ai 450 milioni di dollari stanziati l’anno scorso, ed un ulteriore incremento del 20% è previsto per il 2013». Nonostante la non facile situazione, la visione del futuro del mercato italiano è ottimistica: «Siamo convinti assertori del potenziale del Paese. Le cose stanno cambiando anche in Italia, che sta vivendo un

canto a loro, eredi della serie T5000 (130mila unità vendute dal 1995), i nuovi multifunzionali e versatili New Holland T5 (3 modelli dai 99 ai 114 cv di potenza), con trasmissione Electro Command, un semipowershift periodo di riforme strutturali che ci che consente di cambiare marcia tocaiuteranno ad uscire dalla crisi». cando semplicemente i pulsanti siA testimoniare la volontà da parte di tuati sull’ergonomica leva del camCnh di investire nell’agricoltura c’era bio. Studiati per le aziende zootecnilo stand bolognese esteso su oltre che, poi, i tre trattori della aggiornata 2.500 metri quadri di superficie, il più serie T4, equipaggiati di motori Tier grande mai realizzato dal gruppo, 4A (Stage IIIB) eroganti potenze tra affollato di nuovi prodotti targati gli 86 e i 107 cv. Grande anteprima, New Holland che ha rinnovato le infine, per le nuove serie TI3 e TI4, gamme di trattori di potenza medio con cui New Holland ha deciso di bassa.A cominciare dai compatti spe- rientrare nel settore degli isodiamecializzati (un trattore specializzato su trici: sono ben 11 i nuovi modelli tre venduto in Europa è firmato New proposti (5 della serie TI3 con potenHolland) che formano la serie T3F: ze da 22 a 38 cv e 6 della serie TI4 quattro maneggevoli modelli con po- con potenze da 48 a 66 cv), ispirati altenze comprese tra i 50 e i 72 cv. Ac- la linea Goldoni e disponibili anche nelle versioni articolate e bidirezionali, così da rispondere alle esigenze di chi opera nell’ambito di frutteti, viTrattori isodiametrici gneti, colture orticole, manutenzione (con le ruote dello stesso diametro) di New Holland del verde e urbana.

CNH punta su compatti specializzati e isodiametrici

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SPECIALE EIMA

La mietitrebbia parla italiano

La fiammante M410 mix di tecnologia e design

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Nuova stagione per Laverda con numerose novità di immagine e di sostanza. All’ Eima presentata in anteprima assoluta la nuova serie M 400

stampa e agli operatori del settore i nuovi prodotti e progetti dello storico brand. Presente nello stand, in veste di ospite d’eccezione, l’affascinante e grintosa Giusy Buscemi, miss Italia 2012, madrina ideale delle belle e italianissime macchine firmate La-

tecnologia Scr e Doc (Diesel Oxidation Catalyst) per ridotti consumi e massima economia d’esercizio, oltre che lunga durata nel tempo; piattaforma di taglio Free Flow e Power Flow in vista di una più semplice e produttiva raccolta del prodotto; sistema Gsax per l’adeguamento automatico della piattaforma di taglio al L’ad Francesco Quaranta: di Stefania Capponi «L’obiettivo è arrivare a produrre terreno; sistema Pfr per garantire un flusso omogeneo e costante del pronel 2016 circa 2500 unità l’anno» dotto. L’avanzato Multi Crop Separator Plus verda. «Attualmente siamo l’unico (Mcs Plus), inoltre, consente di diffemarchio che vanta una produzione renziare la capacità di separazione in di mietitrebbie interamente realizza- base a tipologia e condizioni del prote in Italia – ha ricordato Quaranta –. dotto, mentre i crivelli Hcd (High Cahe Laverda stia felicemen- Questa è casa nostra e guardiamo al pacity Design), regolabili elettricate navigando sulla rotta futuro con fiducia, nella prospettiva mente dalla cabina, rendono possibidel cambiamento è emer- di arrivare nel 2016 a produrre le il controllo continuo sul recupero so con chiarezza dalle nu- 2.000-2.500 unità all’anno, e con della granella. Totalmente riprogettamerose novità, di immagi- sempre nuovi contenuti tecnologici, ta, l’innovativa cabina Skyline Cab ne e di sostanza, lanciate oltre che di assoluta qualità, espressi montata sulla M 410 di Laverda assiquest’anno sul palcoscenico di Eima da una gamma in continua evoluzio- cura all’operatore una visibilità a tutto campo di giorno, abbinata a livelli International. A partire dal nuovo lo- ne». go, ridisegnato all’insegna del rigore Primo step in questa direzione la di comfort decisamente molto elevagrafico in forma più moderna e ac- nuova serie M 400 Laverda, sintesi ti. Nuova anche la gestione elettronicattivante ad evocare il dinamismo e perfetta di tecnologia d’avanguardia ca, con l’ausilio del TechTouch Terla carica propulsiva della casa di Bre- e curatissimo design. E riflettori pun- minal, sviluppato ad hoc per il conganze, alla quale Agco Corporation – tati, in particolare, sul top di gamma, trollo totale e immediato delle funcome dimostrano i corposi investi- la fiammante M 410, presentata in an- zioni della mietitrebbia, così come menti stanziati dalla multinazionale teprima assoluta a Bologna: innovati- nuova è la leva multifunzione ergostatunitense per il potenziamento va, efficiente e affidabile mietitrebbia nomica PowerGrip integrata nel dello stabilimento vicentino – ha as- convenzionale tutta nuova nella cabi- bracciolo del sedile per la massima segnato un ruolo strategico sul mer- na e nel look. Le soluzioni tecniche si comodità di utilizzo. cato europeo nel comparto mieti- rifanno all’esclusivo e rinomato siste- A comporre la nuova serie M Laverda ma Laverda: motore ecologico Agco sono complessivamente sette modelli trebbie. «Si apre una nuova stagione per La- Power Stage IIIB da circa 410 cv, a a 6 e 5 scuotipaglia: M 400 e M 410 per il lavoro in pianura, M verda, forte delle sinergie 400 e M 410 Riso, con battipossibili grazie all’appartetore, controbattitore ed elenenza ad un gruppo intermenti specifici per il riso e nazionale importante cocon cingolatura, M 400 LC e me Agco, ma anche del M 410 LC, con l’esclusivo siprestigio e visibilità di un stema di livellamento Levelmarchio corroborato da ling Concept ad azione lateuna tradizione ultracenterale per un perfetto assetto naria», ha dichiarato Frandella macchina su pendencesco Quaranta, vice presize trasversali fino al 20%, ed dent & general manager infine M 400 LCI (Integrale), harvesting Agco, nonché modello che in più permetamministratore delegato di Francesco Quaranta te di lavorare in piena sicuLaverda, nel corso dell’eamministratore delegato rezza e comfort anche a vento organizzato presso il di Laverda e Miss Italia Giusy Buscemi pendenze del 30% in salita e quartiere fieristico bolodel 10% in discesa. gnese per annunciare alla

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SPECIALE EIMA

Tecnologia anticrisi Conferenza stampa di Donatacci, general manager di Kuhn: tre grandi progetti per il 2013 per precision farming, agricoltura conservativa e sostenibile di Barbara Mengozzi

na gamma completa, rivolta ad un ampio segmento di mercato che coinvolge tanto le tecniche di coltivazione tradizionali quanto quelle più innovative, coniugata ad una solida partnership con la propria rete di vendita per garantire innova-

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zione e servizi di alto livello. È la ricetta che sta regalando a Kuhn parecchie soddisfazioni anche in Italia e non solo nel settore delle macchine per la fienagione, core business aziendale. Dopo aver chiuso il 2011 con un fatturato di 26,1 milioni di euro (in aumento del 10,5% rispetto all’anno precedente), la filiale italiana del gruppo francese si avvia infatti a confermare un simile risultato anche quest’anno. «Gli indicatori di fine ottobre ci consentono di prevedere per il 2012 le stesse cifre registrate l’anno scorso», ha comunicato Giovanni Donatacci, general manager di Kuhn Italia, durante la conferenza stampa organizzata nell’ambito di Eima International. E la kermesse bolognese ha ancora una volta visto la casa di Saverne lanciata verso la full-line, così da poter fornire soluzioni “su misura” per tutte le tipologie di aziende agricole e diversificare le voci del giro d’affari. «Siamo coscienti delle

Lavorazione a strisce con lo Striger

difficoltà economiche del momento – ha aggiunto Donatacci – ma facciamo parte di un gruppo presente in cento Paesi in tutto il mondo e possiamo permetterci di guardare al futuro con una discreta dose di ottimismo». In mostra presso lo stand Kuhn ben 12 novità, in linea con la determinazione a mantenere alto il ritmo dell’ampliamento della propria gamma sviluppando almeno una decina di nuovi prodotti all’anno, suddivisi tra le diverse categorie in listino: macchine idonee a supportare ogni genere di scelta agronomica – vedi in tal senso precision farming, agricoltura conservativa e sostenibile, ovvero i tre grandi progetti di Kuhn per il 2013 – senza trascurare le pratiche più classiche come l’aratura. Tra le nuove proposte dedicate ai maiscoltori orientati alle tecniche di minima lavorazione spicca l’abbinamento dello Striger, per la lavorazione a strisce, con la seminatrice di precisione


Maxima 2: un efficiente cantiere capace di offrire ottimi risultati laddove la disponibilità idrica sia critica. I vantaggi offerti dall’accoppiata Striger + Maxima 2 derivano in particolare dall’unione della lavorazione a fascia “Strip Till”, che favorisce un più veloce riscaldamento del letto di semina, con una seminatrice ottimizzata per la semina su minimum tillage. Sempre nel settore della lavorazione del terreno, l’altra importante novità targata Kuhn è l’aratro Vari Master 152 Gd T, dotato dell’innovativo corpo C7, studiato specificatamente per ottimizzare l’aratura su stocchi di mais. Si tratta di un aratro portato, a larghezza di lavoro regolabile idraulicamente con bullone di sicurezza a trazione, particolarmente robusto grazie all’alta qualità dei materiali uti-

Aratro VM152 robustezza e indeformabilità

lizzati e alla testata monoblocco indeformabile di progettazione esclusiva Kuhn. Ha poi debuttato a Bologna la nuova Combiliner Venta Ncr, combinata di

semina in linea con erpice rotativo ripieghevole, destinata alle semine sia su terreni lavorati con tecnica semplificata sia dopo aratura, equipaggiata con barra “Seedflex” che assicura una semina di precisione anche a velocità elevata e in grado di coniugare al meglio portata di lavoro e compattezza nel trasporto. In evidenza all’Eima, infine, l’irroratrice trainata Metris, dalle elevate prestazioni e destinata alle aziende con policolture, colture orticole estensive, cerealicole. Nonostante le dimensioni compatte, la Metris offre un serbatoio della capacità di 3.200 o 4.100 litri e barre in alluminio da 18 a 36 metri integrate nella sagoma della macchina, con sospensioni Equilibra che provvedono a mantenere corretta la posizione della barra nel le tre dimensioni disponibili.


SPECIALE EIMA

Nuovo telescopico professionale per uso agricolo : Turbofarmer 50.8

Sollevando l’innovazione Il gruppo Merlo presenta il nuovo telescopico che si è aggiudicato, per il controllo dinamico del carico, il premio Eima “Novità Tecnica” di Barbara Mengozzi

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iconfermando il proprio profilo di leader dell’innovazione tecnologica nel campo dei sollevatori telescopici e l’attenzione alle mutevoli esigenze del mercato, il gruppo Merlo è approdato all’Eima International con le sue ultime importanti novità, puntando sull’offerta di una gamma di prodotti per l’agricoltura sempre più completa e arricchita di contenuti, tecnologici e applicativi, di assoluta avanguardia. Debutto bolognese, innanzitutto, per il Turbofarmer 50.8, il nuovissimo telescopico professionale per uso agricolo frutto di un concept destinato

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ad aprire nuove strade per tutte le famiglie di prodotto del gruppo cuneese. E in effetti il Turbofarmer 50.8 rappresenta davvero – come è stato evidenziato nel corso dell’incontro con la stampa da Andrea Bedosti, direttore commerciale della società di San Defendente – un concentrato di tecnologie brevettate Merlo, con specifiche fortemente innovative che hanno consentito al nuovo telescopico di aggiudicarsi il premio Novità Tecnica all’Eima di quest’anno. Un premio guadagnato in primo luogo grazie al sistema Merlo per il controllo dinamico del carico, l’M Cdc, studiato per consentire un lavoro in piena sicurezza all’operatore che può vi-


sualizzare in tempo reale su un ampio display tutte le informazioni relative alla condizione di stabilità del mezzo. L’altra duplice innovazione del Turbofarmer 50.8 premiata a Bologna è l’M Cvtronic con Epd, ultima evoluzione dell’esperienza Merlo nel settore delle trasmissioni idrostatiche per una massima produttività e ridotti consumi di carburante. Si tratta, nel caso dell’M Cvtronic, di una trasmissione a variazione continua dotata di due motori idrostatici che lavorano in tandem o singolarmente a seconda delle situazioni operative e questo consente di trasferire la massima coppia alle basse velocità (fino a +15% rispetto ad una trasmissione idrostatica convenzionale) e di generare una velocità fino a 50 km/h (limitata in base alle specifiche normative vigenti nei vari Paesi). L’M Cvtronic lavora poi sinergicamente con l’Epd (Eco Power Drive),

traino di rimorchi fino alle 20 tonnellate. Al comfort per chi lavora con il Turbofarmer 50.8 provvede, infine, la nuova cabina sospesa, rinnovata nel design e potenziata nei più elevati standard raggiunti in termini di visisistema esclusivo firmato Merlo che, bilità, ergonomia e dotazioni tecnocontrollando elettronicamente i prin- logiche. cipali parametri di funzionamento L’altra grande novità tenuta a battesidel motore diesel e dei motori idrau- mo da Merlo alla rassegna bolognese lici, è in grado di gestire in modo “in- è la nuova versione del versatile Multelligente” il livello di performances tifarmer 40.9 CS, nato dallo stesso richieste al mezzo da parte dell’ope- concetto progettuale del Turbofarratore, a tutto vantaggio delle presta- mer 50.8. Munito di un attacco a tre zioni e del risparmio energetico (gra- punti posteriore di categoria III con zie all’Epd, dichiarano in casa Merlo, un sollevatore idraulico da 7 tonnelsi arriva ad una riduzione dei consu- late, il nuovo Multifarmer 40.9 CS ofmi del 30%). Caratterizzato da grande fre lo stesso impegno di un trattore manovrabilità, il nuovo Turbofarmer agricolo con in più il vantaggio di 50.8 assicura una capacità di carico usufruire di un braccio telescopico a di 5 tonnellate con 8.800 kg di peso tre sezioni che può arrivare a 9 metri macchina e presenta nella parte po- alla massima estensione.Tra i requisisteriore una presa di forza meccanica ti di punta, poi, figurano la trasmissioin grado di erogare 135 hp con albe- ne idrostatica, la trazione integrale ro di uscita normalizzato, alla quale si permanente e la sterzatura delle aggiungono la barra e il gancio per il quattro ruote con tre modalità.

Sul display del Turbofarmer le informazioni sulla stabilità per lavorare in sicurezza


SPECIALE EIMA

Pneumatici da guinness

Firestone presenta il radiale agricolo più grande del mondo

l nuovo DT23 nella misura F850/75R42, lo pneumatico radiale più grande del mondo destinato al settore dell’agricoltura, è stato il protagonista dello stand di Firestone, il marchio agricolo della giapponese Bridgestone, all’ultima edizione dell’Eima International. Prodotto negli Usa e progettato per i trattori pesanti di nuova

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DT23, gomma big destinata a trattori con più di 500 cavalli generazione che superano i 500 cavalli di potenza, il gigantesco DT23 ha un diametro complessivo di 2,32 metri, pesa 510 kg e possiede una capacità di carico a 1,6 bar di 9,5 tonnellate per velocità fino a 50 km orari. Il DT23 impiega la nuova tecnologia “Advanced Deflection” di Firestone che permette allo pneumatico di trasportare carichi superiori con una più ampia area di contatto con il terreno rispetto agli pneumatici radiali standard. Ed è proprio spingendo

con forza sul pedale dell’innovazione che Firestone, sostenuta dai sempre più consistenti investimenti di Bridgestone nel settore agricolo, punta ad incrementare la propria quota di mercato che in Italia è attestata al 18% nel segmento dei radiali. Nell’arco degli ultimi due anni è stata rinnovata larga parte della gamma con l’introduzione di pneumatici che aiutano a migliorare la resa, l’efficienza e la redditività delle aziende agricole. L’ultimo nato, il Performer 65, che affianca le serie 85 e 70 già lanciate sul mercato, offre agli agricoltori i benefici di un prodotto che garantisce maggiore velocità (fino a 70 km orari dove consentito), maggiore capacità di carico, maggiore comfort di marcia durante la guida e minore compattazione del terreno rispetto al precedente Firestone R9000 Evo, pur assicurando lo stesso livello di trazione e le stesse caratteristiche di autopulitura e resistenza ai tagli. Progettato presso il centro di ricerca Bridgestone in Italia e prodotto nello stabilimento dedicato alla produzione degli pneumatici agricoli di Puente San Miguel, in Spagna, il nuovo Performer è caratterizzato dall’esclusivo rampone a doppia angolazione (dual-angle), da un profilo del battistrada più piatto e da una maggiore flessibilità dei fianchi. Guardano al futuro anche gli pneumatici Maxi Traction, progettati per trattori di elevata potenza, al fine di sopportare carichi pesanti e aumentare la velocità su strada, ed arricchiti della innovativa tecnologia IF (Increased Flex technology). Per dare valore aggiunto ai propri pneumatici Firstone si affida alla rete Agri Point, un network di rivenditori indipendenti specializzati in pneumatici per l’agricoltura e in grado di offrire un servizio qualificato. Da segnalare, infine, nell’ottica di fornire alle aziende agricole delle soluzioni complete, l’applicazione per smartphone che calcola la corretta pressione di gonfiaggio degli pneumatici in base al peso e alla velocità del mezzo impiegato. (B. M.)


SALONE MONDIALE DEI FORNITORI DELL’AGRICOLTURA E DELL’ALLEVAMENTO

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A T T U A L I T À DA L L E I M P R E S E

SOLUZIONI “SU MISURA” PER GLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE ETS, motori nel rispetto dell’ambiente

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or nire alla propr ia clientela motori progettati e costruiti per assicurare potenza elevata, continuità operativa, sicurezza, durata ed economicità, tenendo ben presente un altro aspetto fondamentale che è la salvaguardia dell’ambiente. Questa, in sintesi, la “mission” di ETS-Engine Technology Solutions, un’azienda giovane ma già all’avanguardia nella fornitura di motori per la generazione di energia e calore. Alla qualità dei prodotti garantita da due marchi di punta come Man e Motortech, di cui è ETS è importatore ufficiale per l’Italia e l’Austria, fa da supporto la completezza della gamma che spazia dai motori die-

sel a quelli alimentabili con gas naturale o biogas, per arrivare ai moduli costituiti da motori a gas Man ac-

cessoriati Motortech, completi di generatore, telaio con sistema di supporto e cassetta di derivazione. ETS, spiegano i tecnici della ditta che ha sede a Padova, pone grande attenzione, vista la crescente richiesta di energia sostenibile, alla cogenerazione e alle fonti rinnovabili: se, infatti, l’elevato rendimento meccanico e termico contribuisce di per sé a diminuire l’impatto energetico sull’ecosistema, risulta anche fondamentale offrire motori in grado di funzionare a biogas da deiezioni animali, da rifiuto umido,da depuratore, da gas da discarica o da biodiesel EN 14214. Da qui la scelta di ETS,azienda certificata Iso 9001, di investire, a dispetto della crisi economica in atto, nello sviluppo tecnologico, dotandosi, con il sostegno dei propri partner,

di una struttura industriale di tutto rispetto che permette di soddisfare ogni richiesta dei clienti.Conferisce ulteriore valore aggiunto a prodotti al top per performance, affidabilità e caratteristiche tecniche, una qualificata assistenza postvendita considerata determinante ai fini di una gestione economica degli impianti. Assistenza e service a 360° equivale ad una presenza costante di ETS, con competenza e professionalità, afianco del cliente: dalla scelta del motore che meglio risponde alle sue esigenze all’intervento immediato in caso di necessità con fornitura di ricambi originali, senza trascurare il servizio di noleggio di gruppi elettrogeni nella fascia di potenza da 28 a 1.000 kW, all’insegna della massima flessibilità.


ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI SIMONE VELLUTI ZATI

L’uomo che inventò l’agriturismo

Simone Velluti Zati cofondatore e primo presidente di Agriturist

Simone Velluti Zati ci ha lasciati. Aveva 86 anni, quaranta dei quali dedicati con passione al sindacalismo agricolo, prima come dirigente dell’ANGA (Associazione Nazionale Giovani Agricoltori della Confagricoltura), poi come cofondatore e presidente dell’Agriturist e di altri enti della Confagricoltura. L’Agriturist fu la sua “creatura”. Lo fondò, con Rinaldo Chidichimo, nel 1965, e ne fu presidente per 33 anni, fino al 1998. E, alla guida dell’Agriturist, “inventò” l’agriturismo italiano, ispirandosi alle esperienze di turismo rurale maturate in Francia e in Gran Bretagna alla fine degli anni cinquanta. Era uomo aperto al nuovo e di vasti interessi, curioso soprattutto di urbanistica, sociologia, archeologia, pittura, fotografia, psicanalisi; appassionato di equitazione e caccia. Frequentava esponenti politici di ogni partito, purchè intelligenti e preparati; gli “altri” li bollava con graffiante ironia toscana, pur non trascurando una sana diplomazia dell’opportunità. Fre-

quentava i migliori ambienti intellettuali romani e toscani, mettendo a frutto la sua straordinaria capacità di ascolto e di riflessione ed instaurando solide amicizie con autorevoli personalità di ogni settore della cultura e della scienza. Era un convinto sostenitore della competenza e chiamava a collaborare al raggiungimento dei suoi obiettivi persone preparate e capaci, che era abilissimo a I tre presidenti di Agriturist da destra: Simone Velluti Zati, Riccardo Ricci Curbastro, Vittoria Brancaccio

riconoscere e coinvolgere. Ebbe la capacità di convincere chi “contava” sulla bontà della sua idea di agriturismo, in tempi (la metà degli anni sessanta) in cui si parlava solo di industria e di urbanizzazione, mentre l’agricoltura portava l’amara bandiera dell’arretratezza e della povertà. E, nel 1985, il suo sogno di vedere l’agriturismo disciplinato da una legge dello Stato, si realizzò. Velluti Zati fu anche precursore della riscoperta dei prodotti tipici dell’agricoltura, del coinvolgimento responsabile degli agricoltori nella difesa della natura, della salvaguardia e della valorizzazione del paesaggio rurale; tutti temi che allora erano pochissimo considerati, mentre oggi sono di grande attualità. Uscì dalla scena, dell’agricoltura e del sindacalismo, decidendo da sé, prima che altri decidessero per lui, come aveva sempre fatto. Nel 1997, vendette la sua azienda agricola, “Il Palagio”, al musicista inglese, Sting, che in quel luogo riconobbe l’ambiente ideale per nutrire la sua ispirazione artistica e soddisfare uno stile di vita sensibile alla natura, alla tradizione, alla ruralità. Nel 1998, lasciò la presidenza dell’Agriturist proponendo come successore Riccardo Ricci Curbastro che fu poi eletto all’unanimità. Negli anni seguenti si dedicò ai suoi tanti interessi, continuando tuttavia a seguire affettuosamente l’attività dell’Agriturist e a frequentare gli incontri dell’Accademia dei Georgofili, di cui era membro emerito. Fino all’ultimo fu acuto osservatore delle vicende politiche, cui aveva partecipato, prima da giovanissimo partigiano, e poi da infaticabile promotore di idee, progetti, convegni e manifestazioni ad alto contenuto innovativo e lungimirante attenzione allo scenario internazionale. Giorgio Lo Surdo NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO |65


ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO FEDERLIGURIA SAPORI E IDENTITÀ

Una prima edizione di successo per il ‘Salone delle Identità Territoriali’, il nuovo appuntamento sulle eccellenze dei territori organizzato da Fiera di Genova in collaborazione con Anci Liguria, Compagnia dei Sapori e Accademia delle Imprese Europea, ha ottenuto il patrocinio dell’ ANCI Nazionale, di Roma Capitale e di Fondazione Carige. La manifestazione ha anche ottenuto il patrocinio di Confagricoltura Liguria.

ROMA CONTRATTO OPERAI

È stato firmato nella sede di Confagricoltura Roma, l’accordo per il rinnovo del CPL operai agricoli e florovivaisti per la Provincia di Roma. Lo ha annunciato il presidente Massimiliano Giansanti, che ha sottolineato “il senso di responsabilità della trattativa, da parte dei sindacati dei lavoratori e delle Organizzazioni datoriali, nonostante le difficoltà che, a livello nazionale, stanno caratterizzando l’attuale fase economica”. 66| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

RUSSO E GUIDI AL CONVEGNO DI CASERTA

L’Italia che vogliamo Confagricoltura Caserta ha proposto, in un convegno, un’ampia riflessione con il presidente della Commissione Agricoltura Russo e il presidente Guidi, dal titolo accattivante: “L’agricoltura che vogliamo, l’Italia che sogniamo”. “Siamo consapevoli che occorre maggior organizzazione, modernizzazione e innovazione e che tutto ciò comporta nuovi investimenti”. Ha detto il presidente di Confagricoltura Caserta, Raffaele Puoti, che ha anche ribadito la necessità di ridisegnare il sistema di sostegni europei e nazionali, destinandoli solo a coloro che con le loro coltivazioni e con la cura dell’ambiente assicurano lo sviluppo al territorio. Michele Pannullo, presidente regionale di Confagricoltura ha coordinato i lavori. L’On. Paolo Russo, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, ha fatto un’ampia panoramica degli scenari che si prospettano, mettendo in evidenza che bisogna bisogna scegliere quale ruolo affidare alla politica comune e razionalizzare il sistema degli interventi. Entrando nello specifico, a proposito della tracciabilità del latte di bufala, ha invitato gli attori della filiera a trovare una linea comune nel rispetto delle caratteristiche tradizionali del pro-

dotto. “E’ necessario tracciare le produzioni di latte di bufala, insistendo sui controlli per la produzione di mozzarella Dop degna di questo nome e riconoscimento”, ha osservato l’On. Daniela Nugnes, aprendo alla istituzione di un tavolo tecnico per affrontare tutti gli aspetti più controversi. “Il momento è particolare e difficile e se debbo dire che il Governo ha una attenzione per il settore agricolo direi una bugia – ha affermato il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, concludendo i lavori -. Ci hanno dato l’IMU sui beni strumentali, che non trova alcuna giustificazione, ma è giusto riconoscere che la credibilità internazionale è cresciuta e finalmente a livello comunitario si affrontano le modifiche della Politica comune con decisione”. Il nodo da risolvere, a parere di Guidi, è tutto nazionale. “Non è ammissibile – ha detto - per i PSR accreditare presso la UE venti Regioni. La Politica Agricola Comune dovrà avere un unico programma nazionale che potrà ammettere delle specificità locali. Non è più possibile avere complesse misure di finanziamento che non garantiscono neanche il riconoscimento agli agricoltori delle provviste comunitarie”.


A T T U A L I T À DA L L E I M P R E S E

PRESENTATA A CREMONA LA NUOVA GAMMA DI COGENATORI “AB Energy” punta sulla Linea Rossa

“A

B Energy" in occasione della Fiera del Bovino da latte e di Italpig a Cremona, ha presentato l’innovativa gamma di cogeneratori di piccola taglia, ideali per imprese agro zootecniche. Sono stati moltissimi gli allevatori che, a Cremona Fiere, hanno voluto conoscere direttamente e in anteprima le caratteristiche di questi impianti: una vera novità con la quale il Gruppo leader in Italia nel settore della cogenerazione risponde all’evoluzione delle normative riguardanti la produzione di energia da biogas. I moduli di cogenerazione della Linea Rossa sono impianti di piccole dimensioni (da 63 a 600 kW) con tutta la riconosciuta e collaudata affidabilità che contraddistingue i cogeneratori AB; sono alimentati a biogas prodotto da reflui animali, ai quali possono essere aggiunti colture dedicate o sottoprodotti di origine biologica. Installabili facilmente in aziende agrozootecniche di ogni dimensione, uniscono vantaggi economici sicuri ed ecostenibilità. Fin dal 1997 Ecomax®, la soluzione modulare in container, si è affermata come tecnologia per la cogenerazione basata sui migliori principi di versatilità, compattezza ed elevate performance energetiche. La nuova Linea Rossa è parte integrante di questo progetto, interamente concepito in AB ed evoluto fino a diventare il principale riferimento tecnologico e di mercato della cogenerazione moderna, in tutta Europa. Il successo di Ecomax® (oltre 700 impianti fino ad oggi installati) è il risultato di un’idea che continua a crescere sulla base della qualità. Gli impianti della Linea Rossa assicurano la massima efficienza energetica, in particolare per quanto riguarda la produzione e l’impiego dell’energia termica. Si

produce energia elettrica per la cessione in rete e contemporaneamente si ottiene calore per riscaldare le stalle e per le tante necessità della filiera degli allevamenti zootecnici. La gestione dei nuovi moduli di cogenerazione è particolarmente semplice, grazie anche ad una accessibilità totale al vano motore e a tutta la componentistica. Inoltre l’assistenza è garantita direttamente da AB grazie alla propria società dedicata. Ogni impianto, anche il più piccolo, è monitorabile in remoto su personal computer, tablet o smarthphone. L’esperienza AB e la qualità del prodotto garantiscono il massimo dell’affidabilità e il top delle performance nel lungo periodo (durata incentivo 20 anni). Un investimento facilmente ammortizzabile e destinato ad elevati rendimenti sia in termini di produzione di energia elettrica che di efficienza ter-

mica. Il Gruppo AB opera da oltre 30 anni nel settore della cogenerazione e della valorizzazione energetica di fonti rinnovabili. Oggi conta 13 società operative e più di 500 dipendenti ed è l’unica realtà in grado di gestire in proprio tutto il ciclo di realizzazione di un impianto di cogenerazione: consulenza, progettazione, produzione, installazione e avviamento con un servizio a 360°. Ciò consente ad AB di accumulare un know how che non ha eguali, di conoscere perfettamente ogni peculiarità del prodotto e di garantire l’efficacia delle attività anche nel post vendita. Leader assoluto in Italia, il Gruppo AB si sta espandendo anche in Europa: in Spagna con filiali a Barcellona e Madrid (2007), in Romania (2009), in Polonia (2010), in Serbia e Croazia (2011) e da quest’anno an che in Repubblica Ceca.


ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO TORINO, INCONTRO A TAVOLA

Confagricoltura Torino incontra ‘a tavola’, in un noto ristorante a Torino, il Bord Bia (ente dei prodotti alimentari irlandesi), con il direttore John Keane e l’ambasciatore Irlandese in Italia. è stato l’occasione per promuovere un dialogo tra i prodotti irlandesi e quelli piemontesi. Una serata “sperimentale” che potrebbe aprire le premesse per una collaborazione fra Bord Bia e Confagricoltura.

SIRACUSA, FRANCO SULLA LEGALITÀ

"Tutelare chi opera nella legalità". Lo ha detto Massimo Franco, presidente di Confagricoltura Siracusa a proposito di una truffa avvenuta ai danni dell'Ue, sugli illeciti finanziamenti comunitari per la trasformazione industriale degli agrumi denunciata nella Piana di Gioia Tauro dal NAC dei carabinieri di Salerno. "Le forze dell'ordine hanno compiuto un’importante operazione a tutela degli agricoltori onesti: occorrono maggiori controlli sulla filiera agricola. 68| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

GIULIANO E GUIDI A FOGGIA

Interprofessione Pomodoro “Subito l’interprofessione per raggiungere un’intesa sui prezzi. Altrimenti fermarsi un anno non sarebbe la fine del mondo”. Lo ha detto Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, intervenendo all’assemblea generale dei circa 8mila iscritti all’organizzazione agricola in Capitanata. Il pomodoro da industria in provincia di Foggia è coltivato su 20mila ettari e con la Romagna rappresenta il principale bacino europeo. Confagricoltura chiede con forza la ripresa della trattativa agricoltori-industrie per la determinazione di un prezzo più equo che remuneri adeguatamente il lavoro dei produttori. “Siamo preoccupati per la totale assenza di programmazione di un mercato ormai stabilmente in mano alle industrie di trasformazione. La prossima campagna – ha detto Guidi – potrebbe verificarsi una scarsissima disponibilità di prodotto, proprio perché c’è ormai poca volontà a coltivarlo a prezzi così bassi, oppure potremmo ritrovarci con un esubero produttivo, cosa già avvenuta in passato, proprio perché non c’è il minimo controllo. Non possiamo andare avanti così, i sistemi agricoli devono trovare tra loro un modello di relazione, al-

trimenti non si va lontano”. Per il presidente di Confagricoltura Foggia, Onofrio Giuliano, per il pomodoro da industria è necessario mettere in piedi una sorta di arbitrato che abbia potere di controllo e di verifica dei costi produttivi. “Potrebbe essere il ministero dell’Agricoltura ad organizzarlo – ha proposto -. Credo che un soggetto terzo debba intervenire in questo momento per verificare la credibilità dei numeri. Noi diciamo che 8 euro al quintale per il pomodoro tondo e 9 euro per il lungo sono prezzi fuori mercato. Se ci sbagliamo non devono essere le industrie a dircelo, ma un organo che sia effettivamente super partes”. Dunque quello di Confagricoltura non è ancora un ultimatum, ma potrebbe diventarlo se il negoziato fra le organizzazioni agricole e l’Anicav (l’associazione che raggruppa le industrie più importante al Sud) dovesse registrare l’ennesimo nulla di fatto. “L’interprofessione deve lavorare alacremente per fissare il prezzo – l’auspicio di Guidi –. Altrimenti gli agricoltori decideranno di conseguenza: non credo che succederà niente, se per un anno non si semina, la gente in campagna è stanca di aspettare qualcosa che non arriva mai”.


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LA NUOVA STRATEGIA DI SYNGENTA

L’agricoltore al centro con offerte integrate

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oluzioni integrate, specifiche per coltura, disponibili su larga scala. La “rivoluzione” annunciata da Syngenta un paio di anni fa, con l’obiettivo di rispondere in modo sempre più esauriente alle effettive esigenze degli agricoltori, è entrata nella fase della piena operatività offrendo risultati importanti e tangibili. Com’è noto, superata la logica di un’offerta organizzata per Paesi e per tipologie di prodotto, il primo grande gruppo aziendale interamente dedicato all’agribusiness ha messo insieme le competenze nel campo delle sementi (Seeds), degli agrofarmaci (Crop Protection) e della lotta biologica (Bioline) andando a calare la propria strategia fortemente innovativa su nove colture: Riso, Oleaginose, Canna da Zucchero, Colture speciali, Spazi verdi e floricole, Mais, Orticole, Soia e Cereali. Un “modus operandi” sapientemente riprodotto nel Syngenta Demo Day, la grande manifestazione itinerante organizzata dalla multinazionale in diversi Paesi, con il coinvolgimento di 26mila persone complessivamente, e finalizzata ad illustrare ai principali stakeholder come, attraverso un cambiamento epocale nella produttività agricola, si possa garantire una mag-

giore sicurezza alimentare in un mondo sempre più densamente popolato. Il 15 novembre scorso l’edizione italiana ha fatto tappa a Torino dove, all’interno del Lingotto Fiere oltre 400 persone sono state accompagnate attraverso 10 padiglioni – uno per ogni coltura più

cereale, consentendo a tanti piccoli coltivatori, la cui economia è basata sul riso, di cominciare la coltivazione quando questa ha superato le fasi più delicate, durante le quali è alto il rischio di stress germinativo. Tegra prevede la distribuzione ai risicoltori di piantine pre-

ni messe a punto da Syngenta, che ogni anno investe consistenti risorse in attività di ricerca e sviluppo, interessano tutto il ciclo di vita del riso, dal seme al raccolto, e hanno permesso alla multinazionale, di incrementare quest’anno del 20% circa il proprio fatturato per questa coltura, nella quale detiene la leadership, con la previsione di arrivare nel 2015 ad un giro di affari di un miliardo di dollari, grazie all’espansione del progetto Tegra, a mirate partnership tecnologiche e commerciali e alla diffuLuigi Radaelli sione degli ibridi, delle amministratore delegato di Syngenta sottospecie sia Indica sia Japonica, in tutti i mercauno introduttivo sulla nuo- germinate (alte una deci- ti. Si tenga presente, inva strategia – e hanno na centimetri) che ven- fatti, che le varietà ibride avuto modo di scoprire le gono messe a dimora da si distinguono per la forspecifiche esigenze di trapiantatori in franchi- te radicazione e la rapiciascuna coltura, le parti- sing provvisti di apposite dità di accestimento, ma colari sfide che chi le col- macchine. La tecnica del al di fuori della Cina metiva deve affrontare, e le trapianto meccanizzato, no del 5% del riso coltisoluzioni che attraverso in sostituzione di quello vato è ibrido. l’innovazione Syngenta è manuale, ad alta intensità Ulteriori esempi dell’inin grado di offrire. Si è di manodopera e proble- tegrazione virtuosa tra trattato di un tour alta- matico, abbinata all’im- genetica ed agrofarmamente stimolante anche e piego di semi conciati di ci, relativi a orticole, mais soprattutto per la concre- alta qualità con tecnolo- e soia, verranno illustrati tezza delle esperienze il- gia integrata nei vassoi da nei prossimi numeri. Allustrate, alla luce delle semenzaio e all’adozione l’interno di tutte le nove quali l’impegno di Syn- di appositi protocolli colture gli agricoltori genta di aumentare la agronomici, ha determi- possono trovare le soluproduttività con meno ri- nato un aumento medio zioni specifiche di cui sorse è tutt’altro che uto- del 30% delle rese per et- hanno bisogno per avere pia. Un esempio emble- taro, corrispondente ad raccolti di qualità e quanmatico ci è offerto da Te- un profitto extra di 270 tità, nel rispetto delle gra, soluzione integrata dollari, sempre per etta- persone, dell’ambiente, per il riso che in India ha ro, e ad un allettante ritor- delle tradizioni e delle letteralmente cambiato il no del 150 per cento sul- peculiarità dei territori. modo di coltivare questo l’investimento. Le soluzioBarbara Mengozzi


FORMAZIONE di Roberto Bianchi

CORSO SU “OFFICE” PER IL PERSONALE

Autoapprendimento con Enapra Per alcuni dipendenti delle diverse aree confederali è iniziato un corso di formazione sul pacchetto Office in modalità FAD (Formazione a Distanza). Il corso, organizzato da Enapra ha l’obiettivo di far acquisire le conoscenze e le capacità necessarie per utilizzare al meglio gli strumenti che offrono i programmi Word, Excel e Outlook. Tali programmi vengono già abitualmente usati nel lavoro di tutti i giorni, ma le potenzialità che essi offrono sono maggiori di quelle che si usano normalmente. Il miglioramento nell’utilizzo di tali strumenti può rendere più veloce ed efficiente il lavoro che viene già svolto e ampliare la gamma di applicazioni che il lavoro professionale ormai

richiede. Inoltre, molte applicazioni consentono di lavorare in tandem e condividere documenti e informazioni con i colleghi,

facilitando il flusso informativo. La novità riguarda anche la modalità con cui viene svolto il corso: non la classica lezione in aula, ma ogni dipendente gestirà il proprio apprendimento collegandosi on line Multimedialità e tutoring tramite il computer alla piattaforma Enapra e Il corso ha avuto inizio nel mese di svolgerà le lezioni in ottobre e si concluderà a gennaio del autonomia, secondo le prossimo anno. In complesso sono proprie tempistiche e previste 34 ore di corso on line livelli di conoscenze. supportate da strumenti didattici quali: L’autoapprendimento prodotti multimediali in autoapprendipermette di ottimizzare mento (su piattaforma Enapra), attività di i tempi della formazione. tutoring a supporto della didattica, attività In ogni caso, nessuno di supporto “contenutistico”, esercitazioni verrà lasciato solo, e le con cadenza predefinita da parte del problematiche che docente / tutor, incontri in aula potrebbero sorgere tradizionale, calendarizzati e finalizzati al confronto ed eventuali chiarimenti da parte durante il corso saranno del docente / tutor. risolte rivolgendosi ad un I contenuti dei corsi riguardano Excel: i fondamenti di excel, le formule e gli strumenti tutor virtuale. Sono di analisi, l’elaborazione grafica dei dati, gli elementi logico-decorativi, la previste anche tre visualizzazione, la revisione e la protezione dei dati, l'importazione e la gestione dei sessioni in aula con un dati. Word: le operazioni di base, la gestione del testo, le tabelle e le immagini, le docente che, tramite test, smartart e i grafici, le forme e gli elementi testuali, la formattazione del documento e i rileverà i livelli di modelli, la revisione del documento, i documenti complessi, le funzioni avanzate. apprendimento e Outlook: le regole di utilizzo, prime operazioni con la posta elettronica, la gestione faciliterà la risoluzione di degli elementi della rubrica, la gestione degli elementi dell’agenda, note e attività. perplessità e problemi. 70| MONDO AGRICOLO| NOVEMBRE 2012


AGRITURISMO di Giorgio Lo Surdo

A TARQUINIA IL FORUM NAZIONALE DI AGRITURIST

Agricoltura e turismo motori della ripresa Si è svolto a Tarquinia il X Forum Nazionale dell’Agriturismo, organizzato dall’Agriturist in collaborazione con la Confagricoltura di Viterbo. Il tema del Forum è stato: “Agricoltura e turismo: motori della ripresa”. Di seguito proponiamo alcuni spunti di riflessione che sono stati approfonditi durante il Forum di Agriturist. Nel prossimo numero di Mondo Agricolo, ci sarà un puntuale resoconto dei lavori. Le difficoltà del turismo italiano (e, in parte, dell’agriturismo), cominciano molto prima della crisi economica e derivano da una modesta promozione pubblica della meta Italia, dalla gestione generalmente approssimativa del patrimonio ricettivo, dal generalmente cattivo rapporto qualità-prezzo della nostra accoglienza, dalla scarsa incisività della promozione delle singole aziende. Problemi seri, che investono la cultura di impresa, la formazione professionale di imprenditori ed addetti, i trasporti, i servizi sul territorio, la reputazione complessiva del Paese. Difficilmente, tali problemi, potranno risolversi in tempi brevi; ma mettersi subito “in cammino” per affrontarli, significa arrivare alla soluzione più rapidamente, e scongiurare il consolidamento sul mercato di una tendenza negativa. Chi ha intrapreso tempestivamente un percorso strategico di innovazione, rivedendo l’organizzazione aziendale, nonché mezzi e contenuti della promozione, dimostra che gli effetti negativi della crisi si possono annullare, o quantomeno ridimensionare. Anche perché l’agriturismo ha potenzialità per imporsi sul mercato, ancora

ampiamente inespresse. Il punto è individuare tali potenzialità, azienda per azienda, località per località, e trasformarle in risorse. La ripresa parte prima di tutto dal Web. L’uso della rete, e quindi di internet, per promuoversi, rappresenta un problema stringen-te. Perché gli strumenti telematici sono in continua evoluzione, sulla spinta di una concorrenza serrata e sempre più onerosa fra intermediari, per conquistare posizioni privilegiate di visibilità e nuove simpatie da parte degli utenti. Si sta concretizzando una sfida all’ultimo sangue fra operatori della promocommercializzazione turistica per acquistare, a suon di milioni (di euro o di dollari, poco cambia) posizioni dominanti sul Web, da rivendere necessariamente a costi elevati in cambio di un alto numero

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Azienda Valle del Marta a Tarquinia dove si è svolto il Forum 2012 di Agriturist

di contatti o prenotazioni. D’altra parte, operatori e servizi di intermediazione si moltiplicano e si frammentano, obbligando le aziende ricettive a moltiplicare a propria volta gli investimenti sulla promozione, che non riguardano solo il riconoscimento di sconti e commissioni, ma anche la gestione stessa dei mezzi messi a disposizione.

VACANZE E TARTUFO: SE NE DISCUTE AD ASTI CON VITTORIA BRANCACCIO

Un piccolo forum sull’agriturismo, informale quanto basta, ma che ha fornito dettagli e dati importanti su uno dei settori più importanti e tuttavia non valorizzato del sistema turistico Italia. Se ne è parlato ad Asti, nell’ambito della Fiera del Tartufo, dove nell’area di Confagricoltura, Agriturist ha organizzato un incontro cui hanno partecipato Vittoria Brancaccio, presidente nazionale di Agriturist, insieme a Rosanna Varese e Fiorella Riminato, rispettivamente presidente e direttore regionale dell’associazione di titolari di strutture agrituristiche. Tra il pubblico anche il sindaco e il vicesindaco di Asti, Fabrizio Brignolo e Davide Arri, l’assessore comunale al Turismo, Andrea Cerrato ; le consigliere regionali Motta e Valle, insieme ai dirigenti Confagricoltura Veggia, Coscia, Forno e Macchia. Dagli interventi è venuta fuori una fotografia abbastanza positiva di un settore, quello dell’agriturismo, che fornisce lavoro e reddito soprattutto a donne e giovani, ma soffre ancora di gap negativi, dalla scarsa considerazione da parte delle istituzioni alla mancanza di infrastrutture territoriali (moltissimi agriturismo si trovano in aree periferiche) e tecnologiche (banda larga e wifi non sono ancora diffusi come dovrebbero). Tutti i relatori hanno, però, sottolineato il ruolo basilare dell’agriturismo a tutela del patrimonio naturale e delle eccellenze agroalimentari italiane, senza dimenticare le risorse economiche e di occupazione che sono ancora tutte la sviluppare e incrementare. NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO |71


CAMPI ROSA di Elisabetta Tufarelli

Dieta mediterranea e agricoltura

Marina Di Muzio, presidente di Confagricoltura Donna

“Si parla sempre di dieta mediterranea, ma non sempre si ricorda che dietro ai quei meravigliosi sapori e colori che fanno bene alla nostra salute c’è il lavoro di milioni di imprenditori agricoli. Il 44% dei quali sono donne”. Lo ha detto Marina Di Muzio presentando il convegno “La dieta mediterranea per l’Agricoltura. L’Agricoltura per la dieta mediterranea” organizzato dal presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e promosso dall’associazione che riunisce le imprenditrici di Confagricoltura, a Palazzo Incontro, gre-

mito per l’occasione. La tavola rotonda, moderata da Lilli Garrone, giornalista del Corriere della Sera, ha visto confrontarsi sul tema di una delle diete più salutari del mondo, riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco Orsola Balducci, imprenditrice agricola, delegata all’imprenditoria femminile Regione Lazio per Confagricoltura; Paola Bisegna, preside Liceo Statale Democrito; Paola Granata, vicepresidente Confagricoltura Donna; Fabrizio Jacoangeli, nutrizionista Università Tor Vergata; Elisabetta Maggini, Comitato per la Promozione dell’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Roma.

IL COMITATO DIRETTIVO dell’ Associazione, presieduto da Marina Di Muzio, ha fatto il punto sulle ultime iniziative in atto e sulla crescita organizzativa. “La diffusione sempre più capillare sul territorio della nostra Associazione è preziosa perché – ha sottolineato la presidente contribuisce ad accorciare le distanze facendo conoscere ai soci il proprio sindacato. Inoltre mi piace ricordare che un’azienda italiana su tre è condotta da una donna”. “La programmazione delle attività diventa imprescindibile per impostare il nostro lavoro” , ha aggiunto. Così, le imprenditrici si sono date un protocollo per uniformare la presenza ed il modus operandi sul territorio. Confagricoltura Donna punterà su una maggiore formazione alle imprenditrici e sull’informazione che, insieme alla costituzione di una rete, potrà costituire un valido strumento di conoscenza e crescita. Le imprenditrici di Confagricoltura Donna hanno deciso di essere parte sempre più attiva nei processi decisionali che interessano sia le politiche di genere, sia quelle agricole. 72| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

STAND A “ IL BONTÀ” A CREMONA Confagricoltura Donna Lombardia ha partecipato per l’ottavo anno consecutivo al Salone delle eccellenze enogastronomiche ‘Il BonTà’ a Cremona, con un proprio spazio espositivo finalizzato ad informare e valorizzare la conoscenza delle produzioni agroalimentari lombarde . "Le imprenditrici, anche in questa occasione, hanno una missione importante: farsi paladine della tutela e valorizzazione del nostro ricchissimo patrimonio alimentare”, ha affermato il presidente regionale di Confagricoltura Donna, Gabriella Poli, soddisfatta per i riscontri conseguiti. “Siamo impegnate – ha aggiunto - nello sviluppo delle attività delle donne, nella valorizzazione delle produzioni alimentari di qualità; la loro provenienza e tracciabilità e la sicurezza dell’ambiente sono da sempre gli obiettivi prioritari delle donne che lavorano in agricoltura”. PRODOTTO, MARKETING E WEB

“Marketing 2.0 per le produzioni agricole di qualità” è stato il workshop organizzato da Confagricoltura Donna Liguria al “Salone delle identità territoriali” alla Fiera di Genova. “L’uomo è un essere sociale e Internet ha modificato l’approccio al mercato e il mercato stesso – ha detto il presidente di Confagricoltura Donna regionale Silvia Parodi -. Se i mercati sono ‘conversazioni’ e il consumatore diventa un ‘prosumer’, anche le strategie di marketing, la comunicazione e la tecnologia a supporto devono possedere l’aspetto conversazionale nel loro Dna, ibridandosi tra loro”. Il seminario sul marketing 2.0 applicato all’agricoltura ha analizzato come cambiano e come dovrebbero mutare le tecnologie e le interfacce per comunicare e informarsi.




A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E G I O V A N I A G R I C O LT O R I

Senza banda larga la campagna è offline IL "DIGITAL DIVIDE" È UN OSTACOLO REALE ALLA CRESCITA DELLE IMPRESE

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a banda larga nelle zone rurali è un problema concre- allo sviluppo sostenibile del territorio e alla competitività dei to, che impedisce fortemente lo sviluppo dell’econo- nostri prodotti sui mercati esteri. È stato calcolato che il ‘dimia italiana. Nell’era dell’informazione e delle teleco- gital divide’ si traduce in punti di Pil perduti e posti di lavomunicazioni è vitale poter disporre di una connessione in- ro mancati; il contributo della ‘internet economy’ farebbe ternet veloce. Il ‘rural divide’ è diventato un ostacolo enorme crescere il prodotto interno lordo di oltre un punto, mentre alla crescita delle imprese agricole. Non a caso il presidente tutto il comparto delle tecnologie dell’informazione e della dell’Anga, Nicola Motolese, ha provocatoriamente ma non comunicazione assorbirebbe ben 700mila lavoratori in Eutroppo, definito il ‘digital divide’ (letto proprio come si scri- ropa. Il ‘digital divide’ è, a parere dei giovani imprenditori ve): il vero spread fra l’Italia agricoli di Confagricoltura, e la Germania”. I giovani di una situazione inaccettabile e I L C O M M E N T O Confagricoltura, mentre soche il sistema Italia non si La banda larga potrebbe diventare no fiduciosi sulla spinta conpuò più permettere, sopratuna delle armi vincenti per reagire creta del governo alla digitatutto ora. Per una moderna alla crisi economica. Permettereblizzazione del Paese, ricordaimpresa, la “digitalizzazione” be di comunicare, promuovere i no che la banda larga oggi, in è un punto di partenza prionostri prodotti e venderli on-line Italia, copre soltanto il 10% ritario e per le aziende agriin tutto il mondo. Soprattutto noi del territorio, mentre in Paecole non significa esclusivagiovani che non siamo analfabeti delle nuove tecnosi come la Svizzera arriva al mente semplificare e sburologie non possiamo più permetterci di essere ‘divisi dal 90 %. In Finlandia è, per legcratizzare, ma anche rispardigitale’, con barriere che impediscono la competitività ge dello Stato a disposizione miare e poter investire questi delle nostre imprese agricole sui mercati. Negli obietdi tutti e, addirittura, in Giaprisparmi sul versante produttivi dell’Agenda digitale del governo si prevede di pone e in Corea del Sud si è tivo. E non solo. Potrebbe esriuscire ad eliminare, entro l’anno prossimo, il divario ancora più avanti perché si sere una carta preziosa da e di dare, entro il 2020, 30 Megabit a tutti e 100 Megabit corre al 100% sulla banda ulgiocare per puntare sull’exal 50 per cento della popolazione. Se ciò non dovesse tralarga. Oggi in Italia le diport online. I margini di creaccadere, saremmo tentati di far da soli. Potremmo stanze sono ancora più lunscita e le possibilità di svilupseguire l’esempio di una comunità rurale inglese, quella ghe, con differenze, anche po ci sono, per riuscire ad acdi Lyddington che, come Davide contro Golia, ha forti, tra regione e regione. compagnare la crescita del vinto la battaglia contro British Telecom. Gli abitanti Con questa situazione non è settore e semplificare l’intesi sono autotassati e si sono rivolti al carrier locale, un caso che la Germania razione con il mondo esterrivale di BT. Risultato? Ora viaggiano addirittura più esporti più prodotti agroalino e con la pubblica ammiveloci che in certe aree di Londra. mentari del ‘Bel Paese’ pernistrazione, facendo risparNicola Motolese Presidente Nazionale Anga ché il gap digitale nazionale miare tempo e denaro. Elisabetta Tufarelli è diventato uno degli ostacoli NOVEMBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 75


AMSTERDAM

Imprese Giovani premiate

Premiati a Horti Fair, la manifestazione olandese dedicata all'orticoltura, due associati dell'Anga. Nella categoria ruscus, Marco Damele si è aggiudicato il secondo premio. Sul podio anche Roberta Martini, altra associata ANGA, guadagnando il 3° posto. Le imprese di Confagricoltura si distinguono ancora una volta all'estero, con il riconoscimento dell’alta qualità che conferma le imprese parte attiva nel tessuto floro - vivaistico mondiale.

CALABRIA

In etichetta veritas

‘In Vino veritas’ recita la massima latina, ma nella tappa cosentina del workshop dell’Anga Calabria è diventata ‘in etichetta veritas’, una guida utile per tutti. Nell’azienda Greco a Cariati, si è parlato di normativa in materia di etichettatura e tutela del produttore e del consumatore e di comunicazione. Gabriella Martillotti, presidente di Cosenza, ha coinvolto importanti relatori, per avvicinare i giovani, evidenziando le potenzialità delle eccellenze provinciali. 76 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

GIOVANI AGRICOLTORI LOMBARDI A BRUXELLES

Incontro al “Parlamento Ue”

Una delegazione di 25 giovani di Confagricoltura Lombardia, capitanati dalla presidente Francesca Picasso, sono stati ospiti dell’On. Carlo Fidanza alla sede del Parlamento Europeo di Bruxelles, per terminare il percorso di consapevolezza sindacale, che li sta portando a conoscere da vicino tutte le istituzioni con le quali quotidianamente, direttamente o meno, ci si confronta nell’attività di impresa. Il presidente della Commissione Agricoltura On. Paolo De Castro, ha pubblicamente salutato la delegazione all’inizio della seduta della Commissione, che aveva all’ordine del giorno la modifica della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sui pagamenti diretti agli agricoltori nell’ambito dei regimi di sostegno previsti dalla Pac. Joris Baecke, presidente del Ceja, ha sottolineato il ruolo strategico e propositivo che ha sempre avuto l’Anga ed ha evidenziato che in Europa, solo il 6% dei giovani è al di sotto del 40 anni – in Italia il 3% - e che sarebbe importante che la nuova Politica agricola comunitaria prevedesse misure ancora più incisive per favorire il ricambio generazionale. Elisabetta Siracusa, Capo Unità della DG Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione Europea, ha approfondito gli strumenti di gestione dei mercati previsti dalla bozza di

riforma della Politica agricola, che insistono sulla cooperazione, sulla competitività, sulla sicurezza e semplificazione. Il bilancio europeo è stato l’argomento cardine dell’intervento di Francesca Cionca, della rappresentanza permanente del governo italiano a Bruxelles, alla conferenza organizzata dall’On. Fidanza.“Si prosegue nella trattativa, ma se si arriverà ad un quadro finale non soddisfacente per l’Italia, saremo costretti a dire di no. L’Italia attualmente partecipa al bilancio comunitario con il 13,4%, produce il 13% della PLV dell’Unione Europea e riceve il 10% della spesa agricola.” L’On. Fidanza, giovane parlamentare europeo, si è invece soffermato sul ruolo strategico che il Parlamento europeo ha nelle decisioni politiche, ma che, purtroppo, non producendo provvedimenti accattivanti per i media è poco preso in considerazione.A salutare i giovani di Confagricoltura, anche Sandro Mascia, responsabile dell’Ufficio di Confagricoltura a Bruxelles, che ha sottolineato l’importanza del ruolo della rappresentanza del Governo italiano, sollecitando i politici a stare sempre molto prudenti nel condurre un negoziato che sia applicabile da punto di vista operativo. Simona Giorcelli


CONVEGNO A CREMONA SULLA RIFORMA DELLA PAC

“Pacchetto giovani”: non bastano i contentini “In Italia su 700 mila imprese guidate da under 35, poco più di 60 mila sono quelle agricole. Quest’anno c’è, se pur lieve, un recupero delle nuove leve iscritte alle Camere di Commercio. È un segnale della volontà di ritornare alla terra, che va assolutamente colto perchè l’agricoltura è la base su cui poggia la speranza di sfamare il mondo, adesso e nel futuro”. Lo ha detto Giorgio Guarneri, presidente dell’Anga Cremona, al convegno: ”Riforma Pac: le proposte della Commissione, le attese dei produttori e la politica dell’Unione Europea”, organizzato dai giovani di Confagricoltura, in occasione della 67° edizione della Fiera internazionale del bovino da latte. Le aziende agricole condotte dagli under 35 si distinguono, nel panorama italiano caratterizzato prevalentemente da

microimprese, come realtà consistenti per fatturato, dimensione e innovazioni di prodotto e processo. “L’invecchiamento del settore agricolo è la migliore dimostrazione delle opportunità potenziali per chi vorrebbe diventare imprenditore agricolo, a patto si agisca presto e concretamente per favorire l’ingresso e la permanenza di giovani – ha rimarcato Guarneri -. Bene aver inserito il pacchetto giovani nel primo pilastro, ma non basta. Non servono ‘con-

tentini’, ma interventi efficaci e realizzabili che possano dare sicurezza ai giovani in una logica di sviluppo e crescita, per una reale sostenibilità economica dell’impresa, dell’Italia e dell’Europa”. Per il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi:” I giovani sono il motore della crescita. Occorrono misure che riequilibrino la distribuzione del valore nella filiera, liberino le potenzialità e le capacità imprenditoriali, diano spazio ad una grande agricoltura di produzione e qualità, l’unica in grado di creare lavoro e contribuire alla crescita economica. Servono scelte precise a livello comunitario, ma anche nazionale, per orientare sempre di più i produttori al mercato. Produrre non è un tabù, come ci vuol far credere Bruxelles, ma una necessità per il futuro dell’Europa”.


OVER 60

di Elisabetta Tufarelli

Coordinamento anziani a Roma Indetto il “Pensionato day”

“Noi anziani e pensionati combattiamo per condurre una vita dignitosa, nonostante le difficoltà quotidiane. E cresce il malcontento. Occorre trovare da subito soluzioni adeguate, per una fascia della popolazione che non rappresenta certo un peso per la società. Abbiamo organizzato per l’inizio del prossimo anno il ‘Pensionato day’, proprio per confrontarci con le forze politiche, vecchie e nuove, sui temi che ci riguardano e trovare soluzioni concrete”. Lo ha detto il presidente degli over 60 di Confagricoltura, Bruno Allegretti, presidente del CUPLA Nazionale – il Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo, in occasione dell’incontro che si è tenuto in Confagricoltura, per affrontare le problematiche sociali di maggior interesse per i pensionati. L’Organismo, al quale oltre a Confagricoltura, aderiscono anche i pensionati di CNA, Confartigianato, Casartigiani, Coldiretti, Cia, Confcommercio e Confesercenti, rappresenta 5.000.000 di pensionati italiani. Nella riunione sono state evidenziate la carenza di equità nella ripartizione dei sacrifici richiesti dal 78| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012

governo per promuovere la ripresa del Paese. “ Con gli effetti di questa crisi economica infinita, continua a crescere il disagio per i pensionati italiani, che si trovano sempre più spesso in una situazione al limite della sopravvivenza – mette in evidenza Bruno Allegretti–. Lo stato sociale è sempre meno presente e ridimensiona drasticamente o azzera le misure rivolte agli anziani e a chi non è autosufficiente”. In particolare, i pensionati devono sopportare carichi assai rilevanti e talvolta insostenibili - ha messo in evidenza l’Onorevole Angelo Santori - . Inoltre, oltre alla sospensione per due anni della rivalutazione automatica delle pensioni al di sopra dei 1.400 euro e alle norme eccessivamente penalizzanti che riguardano i futuri pensionati, occorre anche mettere nel conto la nuova imposta sulla casa, che non salva quelli con i redditi più bassi, né chi ha particolari problemi di salute o di handicap. Poi, pesano enormemente le nuove tasse o le maggiorazioni delle imposizioni fiscali che colpiscono in modo più accentuato i bilanci familiari e le categorie meno abbienti.

INVECCHIANDO SI DIVENTA SAGGI Con il passare degli anni il cervello è più adatto a ragionare, come dire che l`età porta consiglio. Lo dimostra una ricerca dell`Università del Michigan. Gli studiosi hanno riunito 247 persone, divise in tre gruppi per fasce d’età (24-40 anni, 41-59 e over 60), che si sono confrontate su diversi argomenti ‘sociali’, come immigrazione e integrazione. Sono stati gli ultrasessantenni ad avere le performance migliori, avanzando proposte per ridurre i conflitti sociali. Le conclusioni dell’esperimento sono state pubblicate su Proceedings of the National Academy of Sciences. A parere di S. Duke Han, neuropsicologo del Rush University Medical Center di Chicago, la causa dei migliori risultati ottenuti dal gruppo con i capelli bianchi sarebbe un maggiore sviluppo dei lobi frontali."Gli anziani potrebbero usare più i loro lobi frontali - spiega Han - per compensare la diminuzione di altre abilità cognitive". Lo conferma uno studio realizzato dall'Istituto di geriatria dell'Università di Montreal (Canada) che ha mostrato come invecchiando si diventa saggi, ovvero dopo i 55 anni il cervello umano migliora e funziona in maniera più efficiente. Il metodo adottato è stato quello classico di mettere a confronto gruppi di persone con caratteristiche omogenee. I ricercatori hanno sottoposto una serie di test ad un gruppo tra 55 e 75 anni e

ad un altro composto da ragazzi. Si è visto che il cervello reagisce in modo molto diverso, in base all'età. I giovani mettono in moto immediatamente certe aree del cervello, mentre i più vecchi prendono tempo e , dopo aver ragionato attivano le parti del cervello necessarie. Ciò consente di valutare tutti i fattori in campo, prima di decidere e, secondo i ricercatori, questo dimostra un migliore utilizzo delle risorse intellettuali di cui disponiamo.


Spagnoli su dieta mediterranea Una bella insalata condita con olio extravergine d'oliva, un po' di vino rosso, qualche noce o nocciola e un bel caffè. Ecco la ricetta tutta mediterranea per un cervello sempre giovane e in forma. Lo afferma lo studio spagnolo PREDIMED (PREvencion con DIeta MEDiterranea), pubblicato sul Journal Alzheimer Deseases, condotto dall'università di Barcellona su circa 450 uomini e donne fra i 55 e gli 80 anni, tutti ad alto rischio cardiovascolare, che ha dimostrato come la dieta mediterranea e soprattutto alcuni alimenti che la caratterizzano, siano in grado di ridurre il rischio di deficit cognitivi e Alzheimer, migliorando memoria e capacità cerebrali.

Lo confermano anche i geriatri della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) che ritengono gli antiossidanti e soprattutto i polifenoli contenuti in olio, vino, caffè e noci gli alleati più preziosi per mantenere il cervello sano molto a lungo. Fin da tempi remoti, la noce è il frutto secco più consigliato dalla medicina popolare per chi svolge un attività intellettuale pesante. Contiene acidi grassi essenziali come quello linoleico e linolenico, importantissimi per il trofismo delle cellule nervose. È ricca anche di zinco, potente coadiuvante dell’immunità e degli scambi cellulari, e di rame, che aiuta a mantenere elastiche le mucose.

UN’ATTIVITÀ FISICA costante nel corso della terza età regala in media sei anni di vita in più agli uomini e cinque alle donne. Questo il risultato di uno studio dall’istituto svedese Karolinska Insistute, che ha reclutato 1.810 persone over 75 e le ha seguite per 18 anni, quantificando ogni abitudine (sana e malsana) in termini di anni di vita in più o in meno. Fumare, ad esempio, significa mediamente un anno di vita in meno, ma dalla ricerca risulta che chi ha smesso durante la mezza età riesce a vivere addirittura più a lungo rispetto ai colleghi non fumatori. Nuotare, camminare e fare ginnastica regalano invece mediamente due anni, mentre una vita socialmente ricca si traduce in un anno e mezzo in più. Un totale di sei anni per gli uomini e cinque per le donne, validi persino per gli over 85 e per coloro che soffrono di patologie croniche. La novità dello studio è nell’aver individuato la correlazione esistente tra i comportamenti di vita e il tasso di mortalità in età avanzata, dimostrando che non è mai troppo tardi per pensare alla propria salute.

A T T U A L I T À DA L L E I M P R E S E

L’IMPEGNO PER IL RECUPERO DELL’ENERGIA

“Biogas Impianti”: avanti tutta con le piccole taglie

“B

iogas Impianti” opera con successo nel mercato delle rinnovabili come fornitore di impianti “chiavi in mano“ dal 2008; nel 2012 ha superato i 40 milioni di euro di fatturato e gli oltre 20 MW installati. Tenendo conto della nuova normativa in materia, la società ha presentato ora la nuova linea Piccoli Impianti Biogas e Biomassa. Con il nuovo decreto del 6 luglio 2012 si volta pagina: infatti i nuovi incentivi si differenziano, per gli impianti a Biogas e a Biomassa, per taglia e per tipologia di alimentazione,privilegiando le piccole potenze sino a 100kW per il Biogas e 200 kW per la Biomassa. Inoltre viene premiato l’utilizzo di sottoprodotti come fonte di

energia rinnovabile e il periodo di incentivazione passa da 15 a 20 anni. Per gli impianti Biogas la società ha pensato a taglie di potenza variabili tra 50 kW e 100 kW in grado di adattarsi alle caratteristiche della maggior parte delle aziende zootecniche italiane dove le produzioni di liquami e letami, consentono, con il loro esclusivo utilizzo, di raggiungere le potenze sopra indicate.

Gli impianti sono predisposti per l’utilizzo dell’energia termica prodotta a servizio di abitazioni e/o di locali o processi di allevamento che lo richiedono. Per gli impianti a Biomassa Biogas Impianti propone impianti a Gassificazione/Pirolisi del Pellet di legno o del nocciolino di oliva, caratterizzati da 180/190 kW elettrici e 240 kW termici e la fornitura può comprendere anche la Biomassa necessaria al funzionamento dell’impianto con contratti pluriennali. Biogas Impianti è interessata anche alla realizzazione di impianti attraverso la costituzione di New-Co con partecipazione diretta al Marco Montemezzi capitale sociale. Tutte le responsabile commerciale informazioni sul sito: Biogas Impianti srl www.biogasimpianti.it.


sestosensocom.it

Dal Giappone è arrivato Prolectus.

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Addio Botrite.

Prolectus è il nuovo fungicida di Sumitomo Chemical Italia a base di Fenpyrazamine, una molecola esclusiva e innovativa che garantisce massima efficacia nei confronti della botrite della vite e delle orticole in coltura protetta, un ottimo profilo residuale e un basso impatto ambientale. Prolectus è il frutto più recente della ricerca di Sumitomo Chemical, leader mondiale della chimica e presente con successo in tutti i continenti.


VINO di Barbara Mengozzi

TORRE A CENAIA

LUNASIA

Il Vermentino dei Pitti

Quiete e serenità etrusche

Per molti dire Vermentino significa evocare direttamente la Sardegna, dove il vitigno artefice di vini profumatissimi e dal gusto morbido e asciutto, tipicamente aromatici, viene maggiormente coltivato e imbottigliato. Ma anche in Toscana quest’uva così amante della prossimità del mare ha trovato un habitat perfetto per il proprio sviluppo, tanto da vantare qui alcune tra le sue migliori espressioni. Ed è appunto il Vermentino oggi il vitigno bandiera dell’antica e bellissima tenuta Torre a Cenaia, 500 ettari in quel di Crespina, ad una quindicina di chilometri da Pisa, dove la storica dimora e il giardino all’italiana, assieme a cipressi, boschi secolari, laghetti suggestivi, disegnano scenario e atmosfere di altri tempi. Alla sua guida fin dal 1500 si sono avvicendati molti nobili casati, tra cui i Pitti, che hanno voluto associare nome e stemma araldico della loro illustre famiglia fiorentina ai prodotti della tenuta. Dal 2003 Torre a Cenaia appartiene a due giovani e sagaci imprenditori bresciani, Battista Coppini e Antonio Terzi, ai quali spetta il merito di aver messo la produzione vitivinicola al centro del progetto aziendale curando al meglio, e con un occhio di riguardo alla tutela dell’ambiente, i 30 ettari di vigneto di proprietà, in vista di vini ben definiti, frutto di un sapiente connubio tra il rispetto delle tradizioni del territorio e l’uso delle migliori pratiche enologiche in cantina. Alla qualità, poi, provvedono le scelte e la mano di una donna del vino di vaglia come la talentuosa enologa Graziana Grassini, la stessa

che segue il Sassicaia. Da tante premesse, e gratificato dalle benefiche brezze salmastre che spirano dal vicino Tirreno, oltre che dal terroir tendente al limoso e dalle escursioni termiche che ne rinvigoriscono i profumi, nella tenuta crespinese vede la luce in purezza uno dei Vermentini più buoni di Toscana, il Cenaja, da anni sugli altari del pubblico e della critica (Gran Menzione, per lui nella sua categoria, al Concorso enologico internazionale dell’ultimo Vinitaly, bissando l’analogo successo ottenuto nel 2009). Esaltato da una vendemmia matura di uve selezionate, di cui il 10% affinate in barrique per 12 mesi, e da una ineccepibile esecuzione tecnica, il Cenaja Vermentino, dal colore solare, è intenso e avvolgente al naso con sentori floreali e aromi fruttati, mentre in bocca è secco, corposo, suadente e rotondo, equilibrato dall’acidità che regala bella freschezza. Partner ideale per piatti di pesce, carni bianche, salumi, formaggi, funghi e tartufo.

Usa la cucina come laboratorio, gli ingredienti come tocco di colore, i piatti come sfondi per rappresentazioni cromatiche e architetture gastronomiche. Ma non perde mai di vista qualità e caratteristiche peculiari della materia prima e, soprattutto, le succulente classiche ricette della cucina toscana. Questo, e molto altro, è il trentottenne Luca Landi, chef dalla inesauribile creatività e comprovata bravura, da sette anni al timone del ristorante Lunasia, immerso nel verde del Green Park Resort di Tirrenia (Pisa), recentemente insignito con la prima prestigiosa stella Michelin. Lunasia, viene spiegato, è un termine etrusco che significa quiete e serenità, sensazioni che Landi e il suo staff, il primo maitre d’hotel Claudia Parigi e lo chef Simone Di Maio, hanno voluto ricreare in questo moderno e raffinato luogo gourmet, dove tutto è giocato con trasparenze e acciaio, legno e colori, e dove nulla di ciò che fa ospitalità e ristorazione viene tralasciato. Ma come si può definire la cucina del Lunasia? Tecno-emozionale, risponde Landi e aggiunge: «traendo le origini dalla tradizione della mia terra, la Toscana, conservando le amene caratteristiche della mia interpretazione nel rispetto di ricette e prodotti, cerco di creare meraviglia con la cura delle forme, dei dettagli e della mia personale visione del gusto».

L’abbinamento: carpaccio su tagliere di marmo In abbinamento con il Cenaja Vermentino il geniale chef del Lunasia propone un suo antipasto, appetitosa rivisitazione di un crudo di carne: un carpaccio di manzo marinato con verdure croccanti e gelato di formaggio caprino fresco condito con miele decotto, presentato in un trito di erbette aromatiche e polvere di lime su un tagliere di marmo di Carrara Statuario, quello con cui si realizzano le vasche del lardo di Colonnata..

NOVEMBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 81


CAMPI SONORI di Gaetano Menna

LA CANTAUTRICE RACHAEL SAGE

DISCO-TRIBUTO E KERMESSE

Ossessioni d’autore nella Grande Mela

Cosa resta del “tumulto di sentimenti” espresso da Piero Ciampi

Il 2 novembre la cantautrice newyorkese Rachael Sage si è esibita al Teatro del Sale di Firenze, unica tappa italiana del suo tour internazionale in occasione dell’uscita del suo decimo album “Haunted by you” (MPress 2012, www.rachaelsage.com). Una performance attesa per una cantante che ha diviso il palco con artisti del calibro di Judy Collins, Marc Cohn, The Animals, Shawn Colvin e Sarah McLachlan. “Haunted by you” (“ossessionato da te”) contiene 13 canzoni, tutte scritte da lei, nate in un momento particolare in cui, come dice, si è più volte « incautamente catapultata dentro e fuori l’amore». Emerge così una delle voci più interessanti della scena cantautorale americana che fonde la sensibilità di Carole King con le dinamiche di Rufus Wainwright. Per la registrazione dei brani Rachael si è avvalsa di eccellenti musicisti. Con lei

“Cosa resta di Piero Ciampi” (Arroyo Records) è la nuova, particolarissima compilation che raccoglie i contributi di tanti artisti che negli ultimi anni hanno realizzato omaggi al grande cantautore livornese: Ginevra Di Marco, John De Leo, Paola Turci, Nada, Cristina Donà, Gatti Mezzi, Working Vibes, Rossella Seno, Sinfonico Honolulu, Debora Petrina, Sara Loreni, Voc&piano, Gina Fabiani Trio, Saradeivetri, Antonio "Rigo" Righetti, Underfloor, Michela Lombardi. Gli artisti hanno “indossato” le canzoni di Ciampi, le hanno fatte proprie dandogli nuova linfa e dimostrando, ancora una volta in più, l’attualità del grande artista scomparso nel 1980. Nel booklet, in apertura, una riflessione di Franco Carratori, direttore artistico del “Premio Ciampi-Città di Livorno”, un’isola felice ed incontaminata dove la canzone d’autore trova fissa dimora. L’edizione 2012 di questa rassegna è culminata in una grande serata al Teatro Goldoni che ha visto come protagonisti Roberto Vecchioni ed Eugenio Finardi, che sono stati insigniti dei premi alla carriera, in una notte ricca di eventi in cui si sono esibiti pure Claudio Lolli e Bobo Rondelli. Da “X Factor” al “Premio Ciampi” con un Morgan sorprendente. A rappresentare la scena internazionale Kenny White. Sono stati premiati la violista Giulia Nuti, per la 9° volta sul palco del Ciampi, La Metralli, gruppo vincitore del concorso, Il Generale & No Lounge per la migliore cover. Il disco ed il festival sono stati dedicati al critico musicale Ernesto De Pascale, scomparso nel 2011, che tanta energia aveva posto in essere per il Premio Ciampi sin dalla sua nascita. Ha commentato Carratori, a proposito della compilation ciampiana: «Un sussulto di emozioni, un groviglio di sentimenti, un tumulto di confronti, ma soprattutto lo spessore di un’opera che si presta, nella sua straordinaria attualità, ad essere riletta attraverso i più diversi linguaggi espressivi, senza perdere un briciolo della sua incisività e della sua poesia».

(che ha pure suonato la chitarra acustica e le tastiere) c’era la band The Sequins - con Quinn (batteria), Dave Eggar (violoncello), Russ Johnson (tromba)-. Molti altri musicisti si sono alternati al suo fianco: i chitarristi James Mastro (Patti Smith), Mark Bosch (Ian Hunter) e Jack Petruzelli (Rufus Wainwright), i bassisti Todd Sickafoose (Ani DiFranco) e Mike Visceglia (Suzanne Vega); il mandolinista David Immergluck (Counting Crows), il batterista Doug Yowell (Duncan Sheik). E ancora i vocalist Dar Williams, Lucy Woodward, Katie Costello, Ryan Hommel e Seth Glie, ed anche l’attore e regista Joshua Leonard. Insomma il disco contiene canzoni ispirate ed intense che ci permettono di meglio conoscere questa sensibile, sofisticata e passionale interprete, ma anche l’attuale scena musicale americana che vivacizza il pop d’autore.

Debutto di Carla Cocco: è nata una stella

È nata una stella. La serata all’AuditoriumParco della Musica di Roma di Carla Cocco che ha presentato il suo primo album “Respiro” (Globo Multimedia),è stata davvero un grande successo. La casa discografica crede molto in questa cantante sardo-romana che ha una incredibile estensione vocale ed ha ricevuto attestati di stima anche in Brasile. Il cd contiene otto sue composizioni originali a cui si aggiungono varie chicche come il duetto con il grande Toquinho (“Stiamo insieme”) e con Gianni Donzelli degli Audio 2 nel brano che ha scritto per lei (“Fonte chiara”); poi le riletture della canzone di un’altra sensibile artista del Brasile, Maria Gadù (“Altare personale”) e di “Conversazione”, cavallo di battaglia di Mina, qui proposto con la chitarra solista di Eddy Palermo. La musica di “Paradiso in guerra” è firmata da Gianfranco De Angelis. 82| MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2012




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