Mondo agricolo 6

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PAPA FRANCESCO • AGRIJOB, IL LAVORO CORRE SUL WEB • LOMBARDIA: L’ASSESSORE FAVA • MAIORANO ALL’ANGA, MELACCAALL’AGRITURIST• BIOCAMPUS, A SCUOLA D’IMPRESA •LE BOLLICINE SI AFFIDANO AL TALENTO • CAVALIERI DEL LAVORO



L’ E D I T O R I A L E

Internazionalizzare per una crescita possibile

C

rescita, ripresa, rilancio. Parole molto utilizzate in questi ultimi mesi, rischiano di essere svuotate del loro significato, se non seguite da fatti, azioni, interventi. Questo chiede il Paese da tempo e di questo hanno bisogno le imprese. Il decreto approvato in Consiglio dei Ministri il 15 giugno scorso sembra voler rispondere a queste esigenze e il nome stesso del provvedimento, “Decreto del Fare”, fa capire l’orientamento di un’azione in cui tutti confidiamo. Noi, oltre a nutrirci di fiducia ed aspettative, continuiamo il nostro lavoro perché il futuro prenda la direzione giusta e desiderata. Non siamo spettatori passivi, bensì parte attiva della società con un ruolo da protagonisti nel mondo della rappresentanza. E lo dimostra il dialogo sempre più fitto instaurato con gli interlocutori politici, primo fra tutti il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Ci sono state occasioni di incontro con il ministro De Girolamo durante le quali abbiamo fatto conoscere la nostra visione dell’agricoltura, il nostro impegno e l’attività che quotidianamente svolgiamo. Riscontrando un’attenzione ed una condivisione di obiettivi convinta a preziosa. L’ultima occasione è stata l’Assemblea Generale del il 12 giugno, alla quale il ministro ha preso parte, accogliendo e condividendo la nostra visione, oltre ad assicurare l’impegno del suo dicastero a sostegno delle imprese agricole e di tutto il sistema agroalimentare. Fare impresa facendo rete non è solo uno slogan da sbandierare in questi tempi di crisi, ma una concezione da applicare nel proprio ambito d’azione. Il tessuto imprenditoriale italiano è la base su cui poggia la ripresa economica e bisogna aiutare questo tessuto a non logorarsi, ma rinvigorirsi per essere volano di uno sviluppo reale. Il quale, attualmente, non può prescindere da un’azione globale e globalizzata, che si basi sull’internazionalizzazione delle attività economiche. La necessità di sostenere l’internazionalizzazione delle imprese, condivisa anche dal ministro, è determinante proprio in una fase in cui il mercato nazionale sta vivendo una drastica contrazione. E’ il momento a guardare a scenari esteri, far crescere la presenza dei nostri prodotti in mercati che ne apprezzano la qualità, entrare in quegli spazi che offrono ancora margini di sviluppo, soprattutto per un settore come il nostro che, nonostante la crisi, ha dimostrato segni di una vitalità sconosciuta ad altri. L’export agroalimentare è stato l’unico a registrare un aumento, in un momento in cui invece si è avuto un calo generalizzato. La situazione critica che innegabilmente viviamo deve spingerci a cercare risposte e soluzioni, intraprendendo – con strategie ben definite – la via che porta a mercati nuovi e favorevolmente aperti. Abbiamo le carte in regola per farlo, numeri e prodotti di altra qualità, che hanno reso grande il nome dell’Italia nel mondo. Crescere, oggi, significa puntare sull’export. Guardare ad orizzonti nuovi per una crescita in cui tutti crediamo e per la quale tutti, uniti, offriamo il nostro lavoro. Mario Guidi

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SOMMARIO L’EDITORIALE Internazionalizzare per una crescita possibile Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 FOCUS TORRIMPIETRA La stagione della rinascita Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA

Abbonamento annuo Testata associata all’USPI

Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Sepe – Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950 Pubblicità

REGIONI LOMBARDIA «La contraffazione penalizza il made in Italy» Claudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43

Cosimo Melacca al timone di Agriturist Giorgio Lo Surdo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52

Editrice Sepe Presidente DIANA THEODOLI PALLINI

mondo.agricolo@confagricoltura.it

Le bollicine si affidano al talento Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

ATTUALITÀ ASSOCIAZIONE Giovani fermenti Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

Direttore responsabile GABRIELLA BECHI

Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II, 101 00186 Roma Tel. +39.06.6852329

Insalate con la valigia Barbara Mengozzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

«L’Italia che vogliamo» Gabriella Bechi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 In azienda cambia musica Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Il lavoro corre sul Web Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 PRIMO PIANO EXPORT Imprese a km centomila Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

ZOOM MECCANIZZAZIONE Le regine delle colline Stefania Capponi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 ATTUALITÀ RINNOVABILI Il biogas va in TV Claudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

Via Monte Rosa, 19 20149 Milano Tel. +39.02.4694949 - 48018114 Fax +39.02.4693172 milano@opsai.com

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Made in Confagri Umberto Bertolasi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Olio superstar Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

Campi rosa Assemblea ...........75 Over 60 Osteoartrite ..............70 Vino Zenato .....................78 Buono a sapersi Narrativa ........80

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FOCUS TORRIMPIETRA

La stagione della rinascita Gli agricoltori di Confagricoltura all’udienza di Papa Francesco. Il dono delle ciliegie: la dolcezza del frutto contro l’amarezza dei tempi moderni

di Gaetano Menna

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incontro di Torrimpietra dell’Organizzazione, del 12 e 13 giugno, si è aperto con un evento molto particolare a Roma: la partecipazione di una nutrita delegazione confederale all’Udienza Generale di Papa Francesco, a Piazza San Pietro. Il discorso del Sommo Pontefice si è soffermato su come si diventa membri del “Popolo di Dio”: «Non attraverso la nascita fisica, ma attraverso una nuova nascita. È attraverso il Battesimo che siamo introdotti in questo popolo, attraverso la fede in Cristo, dono di Dio che deve essere alimentato e fatto crescere in tutta la nostra vita». Ed a proposito di nascita (e rinascita) va ricordato il dono delle ciliegie al Santo Padre da parte di Confagricoltura Bisceglie. Si è donato questo frutto non solo perché è il simbolo di una terra vocata all’agricoltura ma perché – come ha detto Giacomo Patruno, vicepresidente di Confagricoltura Bari - «questo dolce frutto primaverile rappresenta la stagione della rinascita e speriamo contribuisca ad

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Papa Francesco

alleviare tutte le amarezze di questo momento. La ciliegia esprime onestà, dolcezza e fortuna, ed è spesso nelle rappresentazioni sacre, in particolare quelle della Madonna con Gesù Bambino». Papa Francesco, nel suo discorso, ha ricordato pure come si celebri in tutto il mondo la “Giornata mondiale contro il lavoro minorile”, con un riferimento particolare allo sfruttamento dei bambini nel lavoro domestico: «Un deprecabile fenomeno in costante aumento, specialmente nei Paesi poveri. Sono milioni i minori, per lo più bambine, vittime di questa


forma nascosta di sfruttamento che comporta spesso anche abusi, maltrattamenti e discriminazioni. È una vera schiavitù questa!». «Auspico vivamente – ha proseguito Papa Francesco - che la Comunità internazionale possa avviare provvedimenti ancora più efficaci per affrontare questa autentica piaga. Tutti i bambini devono poter giocare, studiare, pregare e crescere, nelle proprie famiglie, e questo in un contesto armonico, di amore e di serenità. È un loro diritto e un nostro dovere. Tanta gente invece di farli giocare li fa schiavi: è una piaga questa. Una fanciullez-

ra? Noi stiamo veramente coltivando e custodendo il creato? Oppure lo stiamo sfruttando e trascurando? Il verbo “coltivare” mi richiama alla mente la cura che l’agricoltore ha per la sua terra perché dia frutto ed za serena permette ai bambini di esso sia condiviso: quanta attenzione, guardare con fiducia verso la vita e il passione e dedizione! Coltivare e cudomani. Guai a chi soffoca in loro lo stodire il creato è un’indicazione di slancio gioioso della speranza!». Dio data non solo all’inizio della stoVa evidenziato che i temi dell’agri- ria, ma a ciascuno di noi; è parte del coltura e dell’ambiente sono cari al suo progetto; vuol dire far crescere il Santo Padre che, nella precedente mondo con responsabilità, trasforUdienza del 5 giugno, aveva detto. marlo perché sia un giardino, un luo«mi sorgono le domande: Che cosa go abitabile per tutti». vuol dire coltivare e custodire la ter- Parole che sono un monito.

Francesco: «“Coltivare” richiama alla mente le cure agricole perché la terra dia frutti»

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FOCUS TORRIMPIETRA

«L’Italia che vogliamo»

Il presidente Guidi ha presentato al ministro De Girolamo una visione dell’agricoltura con una diversa concezione della rappresentanza e del rapporto fra i territori e il centro. «Il Paese deve ripartire dai giovani, dal lavoro, dal ruolo internazionale dell’Italia» di Gabriella Bechi 8| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013


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ono passati esattamente sei mesi dalla scorsa assemblea, quando insieme lanciammo un progetto per la ripresa economica dell’agricoltura. Oggi posso dire con orgoglio che in questo arco di tempo alcune cose importanti le abbiamo fatte: abbiamo costituito Agrinsieme, abbiamo lanciato l’Agronetwork, abbiamo strutturato 17 progetti per la trasformazione della Confagricoltura e per la riorganizzazione del nostro sistema associativo, che hanno coinvolto 80 persone sul territorio e che ora verranno realizzati secondo una schema di priorità strategica ed economica. Abbiamo rilanciato le Federazioni di prodotto, l’Anga e l’Agriturist, ristrutturato le Federazioni re-

gionali, messa in piena funzione la piattaforma web che ha modificato e implementato i servizi del sistema. Siamo dunque pronti all’appuntamento con il nuovo ministro e con il governo, ai quali possiamo permetterci di consegnare un messaggio forte”. Questo il tono della relazione del presidente Guidi all’assemblea degli imprenditori di Confagricoltura che si è svolta a Torrimpietra, alle porte di Roma. Un tono positivo e costruttivo di chi ha voglia di fare; di chi, nonostante la crisi e le difficoltà, non si è perso d’animo e ha imboccato con coraggio la strada del cambiamento. Quella che il presidente Guidi ha presentato al ministro Nunzia De GirolaGIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |9


FOCUS TORRIMPIETRA

dale, dal sapere di chi ci lavora?” Da queste domande è nato il progetto per tutto l’Agroalimentare che Confagricoltura sta cercando di affermare, dove nuove relazioni tra settori possono rafforzare la quota complessiva del Pil che tocca il 17%. E da queste considerazioni è nata l’idea di presidiare con più consapevolezza il patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale con un contributo decisivo di conoscenze e attività sul territorio. La relazione del presidente Guidi è stata ascoltata dal ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, al primo incontro ufficiale con gli imprenditori di Confagricoltura. "Non è più tempo di parole, di chiacchiere, della vecchia politica che non è stata capace di sintonizzarsi con i bisogni della gente – ha detto il ministro - . Non è più tempo di diritti acquisiti, né di orticello. E ca«Nonostante la lunga crisi, da sinistra Piva, Giardina, pisco che la vostra è una struttura che Guidi, De Girolamo, non si piange addosso. Il nostro è l'ule imprese sono andate avanti Veggia e Mastrobuono Guardare oltre è una necessità» nico settore che dà segnali positivi e dobbiamo decidere quali sono gli obiettivi e le sfide da perseguire". mo, intervenuta all’assemblea, è una vi- scita (+0,1% nei primi tre mesi del "Ci rendiamo conto delle difficoltà di sione nuova dell’agricoltura, in cui non 2013), ma è l’unico settore in positivo. contesto e della necessità di un'azione esistono steccati e inutili protezioni, Negli ultimi cinque anni la media del- energica nel settore - ha detto il presicon una più moderna governance del- l’aumento annuo dell’export agroali- dente di Confagricoltura Mario Guidi l’agroalimentare e con una diversa mentare è stata del 5,9%, contro il 2,2% al ministro - crediamo nel suo impeconcezione della rappresentanza e del dell’export complessivo. Abbiamo in- gno a perseguire con determinazione rapporto fra i territori e il centro. Una crementato la competitività e la qua- quella visione dell'agricoltura aperta e moderna che abbiamo condiviso". visione nuova del Paese che riparta dai lità delle nostre produzioni. giovani, dal lavoro, dal ruolo interna- “Per questo ci sentiamo di dire – ha "La sospensione dell’Imu per i terreni zionale dell’Italia. continuato il presidente - che voglia- e i fabbricati agricoli - ha continuato il “In questi due anni e più di crisi – ha mo un Paese equilibrato, nei conti ministro Di Girolamo - è il primo sedetto Guidi – noi agricoltori abbiamo pubblici, nei rapporti tra i poteri, con gnale di attenzione del governo per il fatto un percorso che il Paese non l’Europa’. Un Paese dell’innovazione, vostro settore. Ma presto ne arriveransempre ha sostenuto (scarso coordi- istituzionale, sociale, produttiva (noi al no altri. Semplificazione, accesso al namento delle politiche agroalimenta- nostro interno abbiamo lanciato e stia- credito, assegnazione dei terreni deri e territoriali; meno credito; meno mo realizzando le 5 innovazioni della maniali ai giovani imprenditori, interflessibilità; più divieti e controlli; più nostra Organizzazione). Un Paese dello nazionalizzazione, che dobbiamo riuscire a coniugare con il chilometro zetasse e più burocrazia). Nonostante gli sviluppo”. ostacoli, siamo andati avanti perché La grande opportunità delle crisi sta ro. Queste le mie priorità.” per noi imprenditori guardare oltre è nel potersi interrogare sui modelli, po- Al regalo simbolico consegnatole in una necessità. E i risultati sono arriva- ter cambiare. E, allora, chiede Guidi: chiusura dell’incontro dal presidente ti.” Il numero delle imprese si è ridotto, “Dove vogliamo essere sulla nuova Guidi, che ha detto "per noi i suoi cenma si sono rafforzate quelle più strut- mappa produttiva globale? Cosa abbia- to giorni, quelli della luna di miele, initurate. I lavoratori dipendenti del set- mo da dire e da portare in un riequili- ziano oggi", il ministro ha risposto con tore sono aumentati dell’1% nel 2011, brio della ricchezza su scala mondiale? la promessa di ricambiare con i fatti: rispetto al 2010 e del 3,6% nel 2012 ri- Quali sono i settori che traggono forza "In questi cento giorni alcune delle vospetto al 2011. Il valore aggiunto agri- dalla nostra originalità, dalla storia eco- stre richieste diventeranno realtà". colo ha evidenziato una piccola cre- nomica e civile, dalla tradizione azien10| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013



FOCUS TORRIMPIETRA

Mario Gibertoni e la “Sweetwater Jazz Band”

In azienda cambia musica Mario Gibertoni parla di leadership e sound. Quindi sale sul palco la “Sweetwater Jazz Band”per raccontare in note la forza del gruppo ed il sostenersi a vicenda di Elisabetta Tufarelli

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a “Sweetwater jazz band”, l’orchestrina swing diretta da Michael Supnick - cantante, trombettista e pluristrumentista - è salita sul palco della riunione dei direttori alla Corte di Arenaro. La band che rende omaggio alle sonorità di Louis Armstrong e delle street parade - è molto conosciuta nei locali romani. Fondata dal trombettista nel 1996, con diversi CD di “Classico Jazz” all’attivo, ha evidenziato come le performance delle imprese possano prende-

L

re esempio dalla jazz band e debbano essere portate avanti con swing. Improvvisare sì, apportare creazione ed innovazione è ottimo, ma bisogna farlo su solide basi, su uno spartito ben definito, su una ritmica che sostiene gli assoli. Non più a ritmo di lento, nemmeno di rock, ora si cambia musica e, nelle imprese, si va a ritmo di jazz. Questo della Jam Session – osserva il relatore Mario Gibertoni - è il metodo, sperimentato con successo nei Paesi anglosassoni, che permette alle imprese ed alle organizzazioni di cre-


Charles Mingus: «Nel jazz non accade nulla che non sia già previsto» scere conciliando le regole con la creatività. Ma cosa hanno in comune due modi così diversi,apparentemente inconciliabili e per certi versi (valori e obiettivi) anche incompatibili? In pratica, cosa occorre nel lavoro, soprattutto quello manageriale? Ottimizzare risultati, migliorare la collaborazione e il clima, coinvolgendo tutti con entusiasmo. Questa è la musica Jazz. Ci vengono in mente le parole di un’icona del jazz Charles Mingus: “Non si può improvvisare sul nulla, devi avere qualcosa su cui improvvisare… è necessario attenersi ad una parte scritta”; solo così, ad avviso di Mingus, si può suonare liberamente. Ed ecco che lo spartito si trasforma in regole e obiettivi e il suono diventa la produttività. Numerosi sono gli elementi di comunione tra questi due mondi: come si può improvvisare, elaborare, percorre percorsi nuovi se non si conosce profondamente il contesto? Questo, schematicamente, il passaggio dalla Jazz music al Jazz managment. Come in una improvvisazione musicale si lavora per un obiettivo comune, complesso, che richiede di interagire e di adattarsi, pensando a ritmi veloci. Ecco lo schema di Mingus: proporre al pianoforte i temi e la relazione armonica. I solisti intervengono con assolo nelle modalità determinate, improvvisando ed esprimendosi secondo il proprio carattere e la propria fantasia. Un “disordine armonico” (parafrasando il titolo del nuovo libro di Frank J. Barrett), dove in realtà non accadeva nulla che Mingus non avesse previsto! Soprattutto in questo difficile momento storico ed economico è sempre più importante incrociare regole e flessibilità, tecnica ed emozione: un’apertura, come quella musicale, al dialogo, all’ascolto, alla tolleranza, alla libertà e perché no, come i nostri musicisti a Torrimpietra, anche al divertimento creativo!

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FOCUS TORRIMPIETRA

«Una sola armonia»

Luigi Mastrobuono alla riunione dei Direttori: «Ci siamo messi in gioco, come jazzisti, ora solisti, ora base musicale, ma per un unico spartito. Stiamo portando avanti da 18 mesi un percorso condiviso per costruire una rete avanzata, che dia maggior “valore” alla nostra azione» di Elisabetta Tufarelli 14| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013

lla Corte di Arenaro un incontro importante per i progetti di Confagricoltura, ma non solo. Si è fatto il punto sul lavoro svolto fin qui e sugli ulteriori passaggi necessari per completare quanto iniziato. Una valutazione sui cambiamenti e sulle opportunità da cogliere, per le Unioni Agricoltori, continuando a trasformare, così, idee e spunti in azioni concrete sul territorio. “Stiamo portando avanti insieme, da 18 mesi, un percorso condiviso per costruire una rete associativa avanzata – ha ricordato il direttore Luigi Mastrobuono - capace di rispondere alle esigenze di associati attuali e potenziali, attraverso uno sviluppo delle risorse del nostro

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sistema. Ora inizia una nuova fase nel nostro processo, quella di incidere sul cambiamento e di acquisire consapevolezza e responsabilità”. Dalla costruzione di visioni comuni alla condivisione delle quattro funzioni (rapporto con l’associato attuale e potenziale, legame con il territorio, servizi, promozione economica) che Unioni , Federazioni e Confagricoltura, ognuno nel proprio ruolo, devono esercitare. Infine, la condivisione del ruolo professionale. Un vero e proprio percorso di crescita, che scaturisce dalla discussione, dal confronto e dal dibattito sui diciassette progetti sinergici avviati da Confagricoltura (che sono ad ampio spettro e vanno dal credito alle assicurazioni, dall’agroindustria alla gran-


«Un percorso di crescita che scaturisce dal dibattito sui progetti strategici avviati» de distribuzione organizzata, dalle reti di impresa all’internazionalizzazione, dalla comunicazione alla formazione). Dopo Torrimpietra tocca ai project leader ed ai loro team mettere un altro tassello attraverso la redazione dei relativi piani esecutivi. Necessariamente, in questo percorso, sono stati elaborati i progetti di sistema che presto offriranno alle Unioni e alle Federazioni l’occasione di cogliere tante opportunità a partire dalle nuove iniziative, servizi, marketing associativo, presenza sindacale.

“Ognuno di noi ha quindi l’opportunità di avviare il proprio progetto di riorganizzazione, nella struttura che dirige, in un’ottica di gestione della conoscenza – ha sottolineato Mastrobuono - per realizzare il cambiamento atteso. Siamo 94 direttori nel sistema: 94 sono quindi i progetti in ogni nostra realtà organizzativa. Una bella sfida, un potentissimo motore di cambiamento e rilancio”. Torrimpietra è la pietra miliare per Confagricoltura e il lavoro svolto finora ha già portato a dei cambiamenti rilevanti al-

Team & Jazz I curatori dei 17 progetti ed i musicisti della “Sweetwater band”

Luigi Mastrobuono

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FOCUS TORRIMPIETRA

l’interno dell’Organizzazione, contribuendo a diffondere la conoscenza nel sistema, a creare collaborazioni finora inedite e a pensare in modo innovativo. “L’Academy del 24 aprile scorso – ha messo in risalto il direttore generale di Confagricoltura - ha offerto spunti importanti per comprendere le percezioni e le attese degli associati nei confronti di Confagricoltura. Sia dall’indagine di Nando Pagnoncelli, sia dall’intervento di Fabio Bistoncini sono nate riflessioni su cui proprio noi direttori siamo chiamati a dover ragionare. Questo è il momento di compiere il secondo passo, per capire come ciascuno nella propria realtà, può rispondere alle esigenze emerse e come reagisce la “concorrenza”, intesa nell’accezione più am-

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del nostro sito”. E, seguendo questo criterio, sono le esperienze acquisite, a partire dalla capacità di lavorare in team con un metodo strutturato, che permettono di far cadere le "barriere" territoriali e di specializzazione, e che pia del termine. E’ in questo senso che sono in grado di valorizzare la logica e va la piattaforma comune di partenza, le professionalità del sistema confedeche consente di proseguire sulla stra- rale. In definitiva:“Per fertilizzare recida validata dalla giunta e dai vari in- procamente le nostre conoscenze occontri con i direttori, dall'assemblea di corre procedere – conclude il direttodicembre e del 12 giugno,”. re generale - attraverso l’approfondiA parere di Mastrobuono va capitaliz- mento del lavoro svolto dagli altri zato il lavoro svolto attraverso la con- gruppi. Si potrà così avviare la costrudivisione di coloro che hanno lavora- zione di un "mosaico di idee" dove to all'interno di gruppi e diffuso in tut- chiunque di noi può attingere know to il sistema Confagricoltura: “In una how, per accrescere le proprie comlogica – spiega - che vuole essere la petenze e la propria capacità progetcontinuità del nostro lavorare in rete, tuale, e dare una nuova dimensione al con un utilizzo sempre più proattivo la propria managerialità.

«Un nuovo modo di lavorare per far cadere "barriere" territoriali e specializzazioni»


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FOCUS TORRIMPIETRA

Il lavoro corre sul Web

Non più i classici annunci ma un portale dedicato

Nasce Agrijob, punto di incontro innovativo tra domanda ed offerta nel settore agricolo. Guidi: «Bisogna puntare sull’occupazione per far ripartire l’economia» di Gaetano Menna 18| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013

entre in Italia si registra la disoccupazione più alta degli ultimi vent’anni, in particolare quella giovanile che sfiora il 40,5%, l‘agricoltura tiene. Cresce infatti il numero degli occupati dipendenti in agricoltura (+0,7%), invece in calo in tutti gli altri settori produttivi, con punte negative del 14,8% per le costruzioni e del 4,7% per l’industria; l’aumento maggiore di occupati dipendenti in agricoltura si registra nelle campagne del Centro Italia (+12%). Lo si rileva dai dati Istat sul-

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l’occupazione relativi al I trimestre 2013. Per valorizzare l’importanza strategica del settore primario e per dare risposte concrete sul fronte occupazionale, Confagricoltura ha ora avviato “Agrijob”, punto di incontro tra domanda ed offerta di lavoro nel settore. Al servizio si può accedere online dal sito www.confagricoltura.it, con una sezione dedicata in cui sono disponibili informazioni utili e stabilire contatti diretti su tutto il territorio. L’iniziativa è stata presentata in occasione dell’ assemblea e della riunione dei direttori di Confagricoltura a Torrimpietra.


Molte imprese agricole incontrano difficoltà nel reclutare lavoratori qualificati

Agrijob si occuperà in particolare di: raccolta delle vacancy (offerte di lavoro) e dei curricula dei potenziali lavoratori; preselezione e costituzione della relativa banca dati; promozione e gestione dell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro; effettuazione, su richiesta del committente, di tutte le comunicazioni conseguenti alle assunzioni avvenute a seguito dell’attività di intermediazione; orientamento professionale; progettazione ed erogazione di attività formative finalizzate all’inserimento lavorativo.

In un momento in cui la mancanza di lavoro rappresenta una problematica diffusa e grave, con Agrijob si vuole fornire una proposta concreta, offrire possibilità ed opportunità in questo momento preziose, soprattutto per i

giovani senza occupazione. Questo nuovo e moderno servizio dà risposte tangibili a chi è in cerca di occupazione nelle imprese agricole e che difficilmente può trovarne attraverso i servizi esistenti, per la specificità che caratterizza il mercato del lavoro, in particolare del settore agricolo.Agrijob risponde, inoltre, anche ad un’esigenza espressa da imprese agricole di medie-grandi dimensioni che occupano un rilevante carico di manodopera e che spesso incontrano difficoltà nel reclutare lavoratori dipendenti adeguatamente qualificati. «Bisogna puntare sul lavoro – commenta il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – per far ripartire l’economia. Dalle campagne giunge un messaggio preciso al Paese: occorre garantire un futuro, specialmente alle nuove generazioni. È con risposte ed azioni concrete che va affrontata la situazione critica attuale e le gravi ripercussioni sull’occupazione, soprattutto giovanile: Agrijob garantisce un importante contributo per contrastarla, realmente e con efficacia». «Tra le 300 e le 500 mila persone vengono ogni anno assunte dalle imprese associate a Confagricoltura – continua il presidente - a carattere stagionale, ma spesso anche a tempo indeterminato. La maggior parte dei rapporti riguarda la categoria degli operai, ma ci sono opportunità anche per impiegati, quadri e dirigenti». Agrijob fornirà, su questo fronte, un impulso ulteriore. «Siamo di fronte ad un’innovazione – conclude Guidiche senza alcun dubbio sarà di grande aiuto per l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, oggi drammaticamente distanti. L’agricoltura vuole – e può - lanciare un messaggio di fiducia: un futuro migliore, per le nuove generazioni, è possibile». GIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |19


PRIMO PIANO EXPORT

Incontri BtoB tra aziende e buyer russi

Imprese a km centomila L’approccio con il mercato globale e gli investimenti all’estero sono sempre stati considerati una priorità delle imprese associate. Oggi sono una necessità di Gaetano Menna 20| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013

a crisi economica, con il conseguente calo dei consumi nazionali anche del food, spinge inevitabilmente le aziende più strutturate e vocate a cercare nuovi sbocchi oltrefrontiera o a rafforzare quelli esistenti. Con tutti i problemi connessi all’«apertura di orizzonti». Entrare in nuove realtà, fronteggiare norme e burocrazia stra-

L

niere (che si aggiungono alle nostre), far conoscere e promuovere il made in Italy non è cosa facile. Per non parlare della concorrenza sleale dei prodotti contraffatti e dell’italian sounding che evoca solamente l’italianità (finendo per danneggiare ancor più le nostre produzioni, perché danno ai fruitori una percezione distorta della realtà e della qualità). In questi anni Confagricoltura ha stretto rela-


zioni, ha approfondito Paesi e mercati promettenti, ha fornito alle imprese formazione, servizi e contatti. Un componente di giunta (Giandomenico Consalvo) è delegato a seguire l’internazionalizzazione, proprio a dimostrazione come sia considerato un settore di attività di primaria importanza per l’Organizzazione, che va ulteriormente sviluppato e potenziato (in tal senso il progetto strategico ad hoc approvato dalla giunta e dall’assemblea, v. pag. 24, ndr). «Operativamente, la Confederazione – spiega Consalvo - si è fatta promotrice di incontri diretti di affari programmati tra aziende italiane e buyer esteri, di missioni di incoming di importatori e decisori di acquisto esteri nelle aziende agricole italiane e di missioni di imprenditori italiani interessati agli investimenti diretti all’estero, rivolgendosi a mercati emergenti e nuovi Paesi nei quali le aziende hanno difficoltà di penetrazione agendo singolarmente ed a mercati già conosciuti, al fine di rinnovarvi la presenza italiana». Lo ha fatto anche con partner importanti come la Camera di Commercio Italiana in Germania (v. pag 28, ndr), Rabobank, Unicredit, Egyptian Italian Business Council e IBIA (International Business and Investment Association). In evidenza anche i periodici incontri con i consiglieri agricoli delle ambasciate estere in Italia riuniti nel gruppo “Oscar” (Ordine Speciale Consiglieri Agricoli A Roma). C’era poi la scommessa degli investimenti all’estero, del trasferimento del know how senza penalizzare il prodotto nazionale e senza accentua-

EXPORT AGROALIMENTARE NEL PRIMO QUADRIMESTRE PRODOTTI AGRICOLTURA, PRODOTTI

TOTALE

TOTALE COMMERCIO

SILVICOLTURA E PESCA

BEVANDE E TABACCO

ALIMENTARI,

AGROALIMENTARE

ITALIA

I QUADRIMESTRE 2012

2.044

7.941

9.985

125.796

I QUADRIMESTRE 2013

2.205

8.600

10.805

126.474

VAR. % 2013/2012

+7,9%

+8,3%

+8,2%

+0,5%

IMPORT AGROALIMENTARE NEL PRIMO QUADRIMESTRE PRODOTTI AGRICOLTURA, PRODOTTI

TOTALE

TOTALE COMMERCIO

SILVICOLTURA E PESCA

BEVANDE E TABACCO

AGROALIMENTARE

ITALIA

I QUADRIMESTRE 2012

4.112

8.628

12.740

130.023

I QUADRIMESTRE 2013

2.205

8.920

13.234

121.849

VAR. % 2013/2012

+7,9%

+3,4%

+3,9%

-6,3%

Consalvo: «C’è un lavoro quotidiano di relazioni costruito con tenacia» re il deleterio fenomeno del land grabbing che penalizza i Paesi in via di sviluppo.Anche questa è una strada tortuosa, non agevole, ma che le nostre imprese sentono di dover

ALIMENTARI,

percorrere. D’altronde i “concorrenti” non stanno certo a guardare alla finestra. Confagricoltura è partita dieci anni fa con progetti in Romania in un quadro di riassetto e di rilancio dell’agricoltura locale. Dall’impegno sinergico di Confagricoltura e Confindustria sono nati, nel corso degli anni, progetti di internazionalizzazione importanti. Ed oggi si contano ben 330 mila gli ettaGIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |21


PRIMO PIANO EXPORT ri coltivati in Romania da aziende agricole italiane, come sono molteplici le iniziative agroindustriali. Progressivamente l’attività confederale si è ampliata in più direzioni. Tra le più recenti iniziative la lettera di intenti tra lo Stato del Mato Grosso do Sul e Confagricoltura, nell’ottica di attivare iniziative di internazionalizzazione delle imprese agricole associate in questa fertile regione del Brasile. Tra gli obiettivi specifici: il trasferimento tecnologico di macchinari e sementi; la produzione agricola e lo scambio di know-how; gli investimenti nel settore agricolo dello Stato del Mato Grosso do Sul; il partenariato tra le aziende agricole italiane e brasiliane; la ricerca e lo sviluppo, la formazione agricola; il rilancio dell’allevamento e della trasformazione del latte e delle carni.

n

Dalle cifre emerge che l’agroalimentare traina il made in Italy

VERSO EXPO 2015

Grande successo per la giornata Open Day sull’agricoltura organizzata da Confagricoltura e dai Giovani di Confagricoltura a Milano, svoltasi nell’ambito degli Expo Days. La giornata proposta in questo ambito da Confagricoltura è iniziata con il breakfast time “Alla scoperta del latte”, un laboratorio didattico sul latte per Antonio Boselli intervistato bambini dai 7 agli 11 anni. A seguire la tavola da Nicola Prudente (“Tinto”) rotonda dal titolo "EXPlora l'agricoltura con i giovani", volta a definire le caratteristiche del comparto agricolo e a delineare le interessanti opportunità offerte ai giovani, moderata da Fede&Tinto, autori e conduttori di “Decanter” Rai Radio2 e “Fuori di Gusto” La7. Al tavolo Antonio Boselli - presidente di Confagricoltura Lombardia e responsabile Expo per Confagricoltura, Maurizio Martina - aottosegretario delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e Delegato Expo, Carlo Fidanza – eurodeputato, Francesca Picasso - presidente Giovani di Confagricoltura Lombardia, Alessandro Squeri - rappresentante Giovani di Federalimentare, Raffaele M. Maiorano – presidente Giovani di Confagricoltura Nazionale, Diego Bolzoni – dirigente di New Holland, Gianluigi Vimercati - presidente Agriturist Lombardia, Luigi Taglienti – chef del ristorante Trussardi alla Scala.“L’Expo – ha detto Boselli - dovrà diventare una vetrina per mostrare l’agricoltura del futuro, fatta di innovazione, internazionalizzazione eccellenze, multifunzionalità e interazione”. Il pomeriggio è proseguito con la merenda “gusto e salute” che ha previsto un ulteriore laboratorio per bambini ed è terminata con l’happy hour “Latte &Co? Perché no” durante in quale è stato possibile, presentare ai presenti, l’utilizzo dei prodotti lattiero caseari lombardi durante un momento giovane. Simona Giorcelli 22| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013

L’ex ministro dell’Agricoltura di Israele Orit Noked e Giandomenico Consalvo

«C’è un lavoro quotidiano, continuo – prosegue Consalvo – di relazioni con ambasciate, addetti commerciali, buyer, referenti all’estero che si è costruito nel tempo, con tenacia e passione» Dall’analisi del Centro Studi di Confagricoltura (su dati Istat) emerge come l’export agroalimentare nel primo quadrimestre dell’anno sia cresciuto dell’ 8,2% (+13,1% solo ad aprile, +15,4% per quelle specificamente agricole), a fronte della modesta quota dello 0,5% dell’export del made in Italy nel suo complesso (+4,4% ad aprile). Dalle cifre risulta con chiarezza che il settore agroalimentare, e quello agricolo in particolare, stia trainando l’export complessivo. Servono adeguate politiche di accompagnamento e Confagricoltura è quotidianamente impegnata in tal senso, per essere al fianco delle imprese che credono, non nel km zero, ma nel km centomila.



PRIMO PIANO EXPORT

Made in Confagri

24| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013


Allo studio il “Catalogo delle opportunità per l’internazionalizzazione” con tutte le iniziative di incoming, partecipazioni a fiere, missioni all’estero ed eventi, presentate con un unico format organizzativo e di immagine

di Umberto Bertolasi direttore Confagricoltura Lombardia project leader del “Progetto Internazionalizzazione”

chiave operativa e quindi tradotta ed attuata da tutte le strutture territoriali. Si individuano obiettivi specifici quali l’erogazione di nuovi servizi alle ima perdurante situazione prese associate, l’incremento del nudi crisi economica che il mero di imprese associate in grado di Paese sta vivendo ha chia- coinvolto a vario titolo in iniziative e affrontare i mercati esteri e l’aumento ramente dimostrato la ne- processi di internazionalizzazione. del livello di rappresentatività di Concessità sempre più impel- Però la quantità delle aziende agricole fagricoltura sul tema dell’internaziolente per le aziende del potenzialmente interessate a nuovi nalizzazione. comparto agricolo ed agroalimentare mercati ma che ancora, per limiti Scopo del progetto è affiancare e coadi rivolgersi ai mercati esteri, europei strutturali o di organizzazione, non so- diuvare le scelte già intraprese dalla ed extra europei, da un lato puntando no riuscite ad esperire questo fronte Confederazione in materia di internasu quelli ancora oggi in espansione di attività è molto significativo. Dun- zionalizzazione, fornendo nel conche riconoscono nel “made in Italy” que per l’Organizzazione rafforzare tempo idee innovative e soluzioni un target di consumo da raggiungere ed ampliare servizi e le opportunità al- adatte alle diverse necessità delle anche se più costoso rispetto a pro- lo scopo orientati potrebbe risultare aziende associate, individuando e produzioni di altri Paesi, dall’altro non tra- molto interessante sia in termini di at- ponendo gli strumenti necessari per scurando i mercati tradizionali sui tività erogata, sia di strumento per ampliare, migliorare e rendere più quali va mantenuta alta l’attenzione condurre nuove e più intense azioni avanzata l’attività di internazionalizzapoiché, ovviamente, sono aperti a pro- di proselitismo associativo. zione della Confederazione, anche atduzioni potenzialmente concorren- Queste le ragioni che hanno spinto traverso la definizione di accordi di ziali alle nostre. Confagricoltura ad affrontare con de- partenariato internazionale, utilizzo di Soprattutto in alcuni comparti (vitivi- cisione il tema dell’internazionalizza- fondi europei e la creazione di reti di nicolo, ortofrutticolo, oleicolo, floro- zione definendo uno proposta proget- imprese finalizzate all’apertura di in vivaistico, dei prodotti caseari, dei tra- tuale sulla quale si sono già espressi nuovi mercati. sformati, dei salumi, ecc.) già un signi- positivamente gli Organi Confederali Ovviamente il fine ultimo è quello di ficativo numero di aziende agricole è e che attende ora di essere trasferita in creare, per le aziende, associate, nuove

«Internazionalizzazione come cambiamento di mentalità e valore aggiunto di conoscenza»

L

GIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |25


PRIMO PIANO EXPORT

opportunità di business ed anche ampliare la base associativa fornendo servizi moderni e di qualità, partendo da una crescita culturale del fare “impresa internazionale”. Il progetto è stato articolato per azioni tra loro complementari, ma comunque attivabili anche separatamente. Il progetto considera assolutamente prioritario attuare uno stretto collegamento tra centro e territori, tra aziende e struttura sul tema dell’internazionalizzazione, tanto da dedicare a questo tema sia l’attività di una specifico “gruppo di dialogo” che di un “tavolo di coordinamento” nazionale, che avranno il compito di fornire spunti ed idee da tradurre in scelte organizzative e di programmazione dei servizi da erogare attraverso la rete dei professionisti interni o collaborazioni con strutture esterne. La charter contempla anche la programmazione di percorsi formativi sul tema dedicati alle aziende che si affac26| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013

Aumenterà il livello di rappresentatività di Confagri sui mercati esteri ciano su mercati internazionali, e al personale della struttura; inoltre nel progetto viene rilevata l’importanza dei contratti di rete come strumento di aggregazione che consenta alle aziende agricole di aggredire in maniera più organizzata e coordinata nuovi mercati di interesse commerciale. Attraverso il progetto si intende anche dare alle varie azioni sull’internazionalizzazione poste in essere dalla struttura centrale e dal territorio sinergia ed omogeneità di immagine creando una sorta di “catalogo delle opportunità per l’internazionalizzazione” nel quale anno per anno vengano riassunte e presentate tutte le iniziative di incoming, partecipazioni

a fiere, missioni all’estero ed eventi istituzionali, presentandole con un unico format organizzativo e di immagine rendendo riconoscibile il brand “Made in Confagricoltura”. La spinta progettuale verso l’internazionalizzazione deve andare di pari passo con una rinnovata mentalità, a partire dalla nostra stessa struttura organizzativa, in quanto l’azienda che opera a livello internazionale, o che desidera accedervi, ha bisogno di un’organizzazione che sia essa stessa orientata in tal senso. Un’internazionalizzazione non vista solo come un “capitolo di attività”, ma come un cambiamento di mentalità ed un valore aggiunto di conoscenza trasversale. Tutto ciò, ne siamo certi, avrà positive ricadute anche di ordine sindacale – organizzativo, conferendo a Confagricoltura una maggiore attrattività verso soggetti ad oggi non “intercettati” dal la nostra Organizzazione.



PRIMO PIANO EXPORT

Da sinistra: Consalvo, Gatti e Nikolai (presidente e segretario generale CCIG), Mastrobuono

Germania mercato consolidato Confagri ha rafforzato la collaborazione con la Camera di Commercio Italiana per la Germania

Francoforte l'assemblea straordinaria della Camera di Commercio Italiana per la Germania è stata l'occasione per rafforzare ulteriormente lo stretto rapporto che già sussi-

A

28| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013

ste tra l’ente camerale e Confagricoltura. Ai lavori è intervenuto il componente della Giunta confederale Giandomenico Consalvo, responsabile per l’Internazionalizzazione. I due organismi, infatti, hanno sottoscritto un nuovo "contratto di collaborazione" che prevede, tra l'altro, l'utilizzo dei locali della sede romana della Confederazione - Palazzo della Valle - per incontri di business e lavoro dei dirigenti, degli imprenditori associati e della struttura operativa ed organizzativa della Camera di Commercio. Questo nuovo accordo permetterà di avvicinare ulteriormente gli associati di Confagricoltura agli operatori ed alle istituzioni che operano in Germania, Paese

particolarmente interessante per il comparto agroalimentare italiano. «Siamo qui a Francoforte con un legame con la Camera di Commercio Italiana per la Germania ancora più forte – ha detto Consalvo – poiché, dall’anno scorso, Confagricoltura non è più solo partner della Camera, ma ne fa parte integrante. Sono infatti componente del suo Consiglio di Amministrazione in rappresentanza dell’Organizzazione». La Camera di Commercio Italiana per la Germania è un'istituzione storica perfettamente integrata e radicata nel contesto socio-economico tedesco ed ha festeggiato, nel 2011, il centenario della sua attività. Il suo impegno maggiore è rivolto al


supporto delle imprese ed istituzioni italiane interessate a sviluppare il loro giro d'affari ed a promuoversi nel mercato alemanno e, nel contempo, all'assistenza di quelle tedesche in Italia.Confagricoltura dal 2007 ha realizzato molteplici progetti di internazionalizzazione verso la Germania. La prima volta alla fiera di Anuga a Colonia, per l’intero comparto agroalimentare; poi sono state organizzate missioni di incoming di buyer tedeschi presso le aziende ortofrutticole e per due anni di seguito – 2011 e 2012 – si è incentrato su questo Paese il tradizionale progetto di internazionalizzazione di Confagricoltura per i settori vitivinicolo ed oleicolo al Vinitaly/Sol a Verona. Tutti questi progetti sono stati realizzati proprio con la valida collaborazione della Camera di Commercio Italiana per la Germania. «E’ così che ci siamo conosciuti – ha sottolineato Consalvo - e, in questa nostra attività, siamo cresciuti insieme ed abbiamo sviluppato una positiva sinergia di obiettivi e lavoro». Da evidenziare poi che Confagricoltura partecipa al Forum italo-tedesco, organizzato sempre dalla Camera di Commercio italiana per la Germania a Francoforte, con esponenti dei governi e delle istituzioni. Italia e Germania si incontrano, per approfondire i temi della cooperazione economica tra i due paesi. In tale contesto si parla anche di Unione Europea e di Italia e Germania come motori dell’integrazione, di innovazione e digitalizzazione, del modello tedesco, di investimenti e finanziamenti. Il Forum non mira solo a fare il punto della situazione, ma ha come obiettivo quello di mettere a confronto idee e soluzioni per dare nuovo impulso alle relazioni economiche. La bilancia commerciale agroalimentare tra Italia e Germania è sempre stata in equilibrio, con un lieve deficit a nostro carico dovuto alle importazioni dal paese alemanno di lattiero-caseari, carni e zucchero. Il segno negativo dei trasformati è stato costantemente bilanciato da un notevole export di prodotti freschi, essenzialmente ortofrutticoli. (R. M. A.) GIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |29


PRIMO PIANO EXPORT

Olio superstar di Gabriella Bechi

“Q

Ambasciatori nel mondo, dell’ extravergine dell’azienda Gradassi, sono chef pluripremiati, alta ristorazione e distribuzione di qualità

30| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013

uello dell’olio d’oliva di qualità all’estero è un mercato dalle grandissime potenzialità, ma ancora tutto da scoprire e, soprattutto, da bonificare”. Chi parla è un produttore di Spoleto, in Umbria, titolare, insieme al padre Carlo e alla sorella Elisabetta, dell’azienda Gradassi. Una tradizione familiare centenaria, che risale al 1639, 70 ettari di oliveto, frantoio aziendale, una produzione di olio extravergine di oliva di 2000 quintali l’anno, di cui il 50% destinata all’esportazione. Un marchio di altissima qualità. “Noi all’export abbiamo sempre creduto – dice Andrea Gradassi – ed anche per questo mio padre nel 1984, insieme ad altri produttori della zona, ha costituito il consorzio Cu.fr.ol (che poi si è trasformato in una srl). L’obiettivo principale era mettere insieme una quantità sufficiente di prodotto di qualità per soddisfare le richieste di una certa fetta di mercato nazio-

nale e affrontare quello internazionale, valorizzando la nostra denominazione regionale.” Oggi sotto il marchio Cu.fr. ol si riuniscono dieci produttori che, conservando anche il proprio marchio, commercializzano olio extravergine d’oliva Dop Umbria delle tre delle cinque sottozone geografiche protette: Colli Assisi Spoleto, Colli Martani e Colli Orvietani, oltre ad un olio extravergine da agricoltura biologica, prodotti a base di olio d’oliva, co-


me patè, vino e legumi della zona. “E’ stata proprio la passione per l’olio extra vergine di oliva – spiega Carlo Gradassi, presidente di Cu.fr.ol – che ci ha spinto ad unire le nostre forze, creando una struttura centrale di imbottigliamento e stoccaggio, nel quale convogliare la nostra migliore produzione, secondo le più antiche tradizione umbre.” Questo ha permesso al gruppo di conquistare in breve tempo spazi in un mercato molto selettivo: alta ri-

L’extravergine Gradassi che piace a Cracco e Barbieri approda a Masterchef storazione, grande distribuzione qualificata, catering di prestigiose compagnie aeree internazionali, candidandosi a diventare azienda leader per il settore Private Label, nel quale da molti anni vanta una clientela di spicco nel panorama nazionale e in-

ternazionale. “In Italia – continua Andrea Gradassi – per fortuna si è consolidata una cultura dell’olio extravergine d’oliva di qualità che si è affermata anche grazie all’ alta ristorazione. I grandi chef sono i nostri più bravi ambasciatori in tutto il mondo. Godono di credibilità, fanno opinione, funzionano da cassa di risonanza. Gli oli della nostra azienda sono sulle tavole di molti ristoranti stellati, da Carlo Cracco a Milano, da Vittorio a Brusaporto (BergaGIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |31


PRIMO PIANO EXPORT

Andrea Gradassi, titolare dell’azienda e presidente del consorzio Cu.fr.ol

n

«Puntiamo ad una crescita dell’esportazione perché i consumi mondiali aumentano»

STUDIO UNICREDIT: GRANDI OPPORTUNITÀ IN RUSSIA

Nell'ambito dell'incontro della Federazione Nazionale Olivicola di Confagricoltura al Vinitaly/Sol 2013, il responsabile commerciale Corporate Nord Est di UniCredit, Roberto Cassanelli, aveva focalizzato l'attenzione sugli aspetti operativi e commerciali legati ad uno dei mercati in crescita e potenzialmente interessanti per l'olio di oliva italiano: la Russia (che era stato scelto come obiettivo del progetto di internazionalizzazione di Confederazione nel corso della manifestazione, ndr). Dai dati emerge che in sette anni l’export in Russia è cresciuto di quasi il 200% in quantità e di poco meno del 400% in valore. Ecco le cifre dello studio bancario: nel 2012 Mosca ha importato 25.205 tonnellate di olio di oliva, con una crescita del 12,3% rispetto al 2011 (+147,5% tra 2012 e 2005). L’Italia rappresenta il secondo Paese per olio venduto: 5.513 tonn. nel 2012 con un’incidenza del 22% sul totale. Rispetto al 2011 le esportazioni italiane sono cresciute del 17,8%; con un aumento di ben il 190,5% nei confronti del 2005. Il valore complessivo delle importazioni di olio di oliva in Russia è stato pari, nel 2012, a 66,5 milioni di euro (+16% nei confronti del 2011 e 350,7% rispetto al 2005). Nel 2012 il peso dei primi cinque esportatori è stato pari al 98,5% del totale mercato dell’olio di oliva. L’Italia è responsabile del 24,1% del valore di olio di oliva venduto in Russia (circa 16 milioni di euro), con una crescita del 18,1% rispetto al 2011 e del 385,7% se confrontata con il 2005. Insomma il mercato dell'olio di oliva in Russia si presenta davvero ad alto potenziale per le imprese italiane. 32| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013

mo), alla Locanda del Pescatore a Canneto sull’Oglio. Il famoso giudice di Masterchef, il pluristellato Bruno Barbieri, si è fatto fare da noi una gamma di tre oli appositamente studiati per la trasmissione (gli oli di Masterchef).” L’olio che non viene distribuito attraverso il canale Ho.re.ca, l’azienda Gradassi lo fornisce ad alcuni gruppi della grande distribuzione, come Carrefour, che lo vendono con il proprio marchio. “All’estero siamo ben posizionati – dice l’imprenditore -.Vendiamo soprattutto a grossi importatori che servono il canale Ho.re.ca del Nord Europa (Svezia, Germania, Olanda in primis), del Giappone e della Cina, ma anche a catene della grande distribuzione di alta qualità, come Sainsbury, in Inghilterra. Ma si potrebbe fare molto di più, perché i consumi nel mondo aumentano. Il problema è che non c’è educazione per la qualità e così finiscono per avere la meglio prodotti più commerciali, anche italiani, ma soprattutto spagnoli, tunisini, greci. Senza dimenticare i paesi nuovi produttori, come Argentina, Cile e California.” Cosa fare dunque per vincere la concorrenza e conquistare nuovi spazi di mercato all’estero? “Prima di tutto conclude Andrea Gradassi - far conoscere il nostro prodotto, attraverso attività di “direct marketing”, come partecipare a fiere, organizzare incontri, degustazioni, avvicinare gli chef e le scuole di cucina. Un po’ quello che si è fatto per il vino, per intenderci. Per fare questo, soprattutto se si è una piccola azienda, è necessario il supporto delle Istituzioni. E poi fare rete, mettersi insieme, per poter fare accordi commerciali competitivi con le grandi catene della distribuzione organizzata di qualità che operano all’estero”.


Sconigge l’oidio

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PRIMO PIANO EXPORT

Insalate con la valigia Sempre in viaggio le produzioni di Ortomad. Il 40% del fatturato viene dalle vendite all’estero che interessano diciotto Paesi di Barbara Mengozzi 34|MONDO AGRICOLO|GIUGNO 2013

mpio assortimento di prodotti freschi di qualità e continuità dell’offerta nell’intero arco dell’anno, generosi investimenti in nuove tecnologie coniugati a costante aggiornamento varietale, così da assecondare sempre i gusti del mercato, e, per concludere, servizi di alto livello in linea con le esigenze della grande distribuzione. Grazie a queste prero-

A

gative la Ortomad di Pontecagnano Faiano, tra le più interessanti realtà di quell’area di punta dell’agricoltura specializzata rappresentata oggi dalla Piana del Sele, si è conquistata un ruolo di primo piano nella produzione e nella commercializzazione di orticole di IV gamma e I gamma, dimostrando una fortissima propensione all’export. Nata nel 1998 per iniziativa del dinamico e lungimirante imprenditore


Punti di forza: qualità investimenti, logistica aggiornamento varietale lattughino e altre baby leaf) e a cespo (lattughe, radicchi, indivie), sfuse o confezionate o pronte al consumo – per un fatturato in continua crescita che nel 2012 si è attestato a circa 20 milioni di euro – destinate alle tavole di tutta Europa. Le esportazioni, infatti, fanno registrare una crescita esponenziale, tanto da pesare per il 40% sul giro d’affari della società, e interessano oggi ben 18 Paesi del Vecchio Continente, tra mercati storici, come la Francia, e più giovani, come la Gran Bretagna raggiunta pochi anni fa o la terra russa dove la domanda è in netta ascesa. E, a fronte di un mercato nazionale ormai evidentemente saturo, quello dell’export rappresenta uno sbocco fondamentale per Ortomad che, oltre a fornire materia prima a importanti brand del settore (il “DimmidiSì” del gruppo La Linea Verde in testa), da tre anni commercializza una vasta linea di prodotti a marchio proprio e vanta una presenza consolidata nelle più importanti catene distributive in Italia (vedi Coop, Carrefour, Conad) e all’estero (Bakkavor, Eisberg, Dole). Dietro al successo commerciale dell’azienda e agli ingenti quantitativi inviati oltreconfine ci sono comunque motivi ben precisi. Innanzitutto un rigoroso controllo dell’intero processo, dalla coltivazione alla commercializza-

agricolo Raffaele Maddalo, l’azienda salernitana – attualmente società del gruppo La Linea Verde di Manerbio (Brescia) – gestisce una superficie coltivata di oltre 400 ettari coperti dedicati alle insalatine da taglio, di cui 100 appartenenti ad imprese di proprietà (una di queste, a corpo unico, è tra le più estese sul territorio nell’ambito delle baby leaf), e il resto condotti da un pool di selezionati fornitori. Può inoltre contare su altri 200 ettari di

terreni investiti a pieno campo per la produzione delle piante adulte. La materia prima proveniente dai campi, raccolta nella piattaforma di stoccaggio posseduta da Ortomad e subito refrigerata, confluisce per la lavorazione nei due stabilimenti produttivi della società (uno si trova a Pontecagnano e l’altro a Bellizzi). Di qui escono ogni anno oltre 10mila tonnellate di insalate, da taglio (rucola, valeriana, GIUGNO 2013|MONDO AGRICOLO|35


PRIMO PIANO EXPORT

al centro Raffaele Maddalo con i collaboratori

zione – e ne fa fede la lunga serie di certificazioni sfoggiate sia da Ortomad sia dalle imprese affiliate – in grado di garantire un prodotto pienamente affidabile in termini di qualità e di salubrità. «Puntiamo ad ottenere ortaggi che rispondano al meglio alle condizioni climatiche del territorio durante tutto l’anno – spiega Raffaele Maddalo – e attraverso il nostro processo di integrazione verticale riusciamo a combinare competenze tecniche e tradizione offrendo per dodici mesi prodotti freschi made in Italy ad alto contenuto di servizio capaci di soddisfare i responsabili acquisti della Gdo, italiana e straniera, e i consumatori finali». Si parte ovviamente dal campo, dove vengono adottati disciplinari di produzione che prevedono l’applicazione di tecniche agronomiche avanzate e a basso impatto ambientale (a tal proposito, il limite di residui previsto dal sistema di gestione aziendale è inferiore ai minimi fissati per legge). A sostegno 36| MONDO AGRICOLO|GIUGNO 2013

Fattore determinante la rapidità dei tempi di consegna delle merci della politica di Ortomad basata su innovazione, alto standard di qualità e rispetto per l’ambiente, poi, in fase di lavorazione vengono utilizzati moder-

nissimi macchinari ad alimentazione elettrica, selettori ottici (per la valutazione del livello di clorofilla, indice predittivo della shelf-life del prodotto), sistemi di eliminazione dei corpi estranei, impianti di abbattimento rapido della temperatura. Ed è proprio la stabile catena del freddo un altro punto di forza della società, dotata di una struttura che le consente di mantenere la temperatura ideale per la conservazione delle caratteristiche qualitative e organolettiche delle insalate in tutte le tappe della lavorazione fino al trasporto con una flotta di camion refrigerati. Oltre ai volumi elevati, alla filiera corta e ad un ottimo rapporto qualità prezzo, infine, ulteriore fattore-chiave del felice andamento dell’export di Ortomad è, all’insegna del “just in time”, la rapidità dei tempi di consegna: grazie ad una efficiente rete logistica, infatti, l’azienda salernitana è in grado di recapitare il prodotto entro 24-48 ore dalla raccolta in tutta Europa.



PRIMO PIANO EXPORT

Le bollicine si affidano al talento Il marchio del Mipaaf identifica categoria merceologica e metodo salvaguardando denominazioni e marchi aziendali. Importante l’identificazione per i mercati internazionali

di Gabriella Bechi

38| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013

pumante, bollicine, metodo classico, metodo tradizionale. Da quando nel 1994 il termine “metodo champenoise” è stato vietato in Europa ad eccezione dello Champagne, nel mondo dei vini spumanti la confusione è molta. Così capita spesso di chiedere un Prosecco intendendo genericamente una “bollicina” (non sapendo che il Prosecco è un uva, fermentata con il metodo charmat, ovvero in autoclave), o di trovarsi di fronte allo sguardo interrogatorio di un cameriere se si specifica di volere un “metodo classico”. E se questo è vero in

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Italia, figuriamoci cosa succede all’estero, dove i nostri concorrenti si presentano con denominazioni molto precise (Champagne e Cremant francesi, Cava spagnoli). Anche per questo nel 2009 si è costituita l’Associazione Talento Italiano e contemporaneamente è stato creato il marchio collettivo Talento, di proprietà del ministero delle Politiche agricole. Lo scopo è quello identificare una categoria merceologica univoca e un preciso metodo produttivo, immediatamente riconoscibili dal consumatore,salvaguardando le particolarità territoriali attraverso le denominazioni e i marchi aziendali. I parametri fissati dal


vino acquisisce la tradizionale pressione (visibile sotto forma di bollicine) dall’anidride carbonica prodotta dalla seconda fermentazione che avviene in bottiglia. Tipica di questo metodo è la fase del remuage durante la quale le bottiglie vengono disposte su appositi cavalletti chiamati pupitre (che sono anche il simbolo grafico del marchio Talento), che tengono il collo più basso rispetto al fondo della bottiglia. La continua rotazione della bottiglia fa depositare le fecce dei lieviti esausti sul tappo, che viene poi tolto dopo aver fatto gelare il vino contenuto nel collo. A questo punto si rabbocca con lo “sciroppo di dosaggio” e si chiude con il tradizionale tappo a fungo e gabbietta metallica. E questo è molto importante, perché pochi consumatori conoscono il lungo e meticoloso lavoro che c’è dietro una bottiglia di spumante prodotta con questo metodo, che giustifica anche prezzi naturalmente più elevati di quelli di uno spumante fermentato in autoclave. “L’obiettivo primo è per cui si è costituta l’Associazione – spiega il presidente Andrea Peri - è fare chiarezza e superare le criticità di questo mercato, caratterizzato da un eccessiva frammentazione delle denominazioni a livello nazionale e da una sostanziale mancanza di identità produttiva. L’affermazione di alcune aree regionali, ministero sono pochi e semplici. Può peraltro con una produzione ancora lifregiarsi del marchio Talento qualun- mitata e con propri specifici disciplique spumante prodotto in Italia, con il nari, ha sicuramente evidenziato le metodo della rifermentazione in botti- particolari vocazioni territoriali, ma ha glia (Metodo Classico), da uve Char- anche palesemente ristretto la possibidonnnay, Pinot Nero e Pinot Bianco lità di crescita del segmento del meto(utilizzabili da sole o in abbinamento), do classico, sia in Italia, sia all’estero.” che sia stato affinato sui lieviti per almeno 15 mesi, e che abbia un tenore zuccherino fino a 12g/litro (quindi solo nelle tipologie Pas Dosè, Etra Brut e Brut). Regola prima quindi il metodo, che deve essere quello classico, che consiste nell’indurre la fermentazione in bottiglia attraverso l’introduzione di zuccheri e lieviti selezionati. In questo modo il

Metodo classico della rifermentazione in bottiglia affinato sui lieviti per 15 mesi I numeri parlano da soli: 18 sono le regioni che producono almeno uno spumante, 300 le denominazioni d’origine (tra Docg, Doc e Igt) che possono produrre vino spumante, 2110 le etichette prodotte da 600 aziende, 210 le aziende che producono almeno un’etichetta di metodo classico ( le prime dieci rappresentano quasi l’80% del mercato), per un totale di circa 23 milioni di bottiglie. Un comparto economico che complessivamente vale 2,9 miliardi di euro al consumo. La riconoscibilità e la identificazione del prodotto consentirà, inoltre, di raggiungere una massa critica di una certa dimensione, necessaria per impattare i mercati internazionali dove questo prodotto di pregio si trova a competere con i francesi Champagne (300 milioni di bottiglie) e Cremant (80 milioni di bottiglie) e con i Cava spagnoli (220 milioni di bottiglie). “Quello che mi preme sottolineare – dice Andrea Peri – è che il marchio Talento è totalmente gratuito e che assolutamente non sostituisce quello aziendale. E’ un plus che viene apposto in etichetta in modo dare immediata visibilità alla categoria del prodotto e al suo valore intrinseco. Non intende cancellare le specificità territoriali tutelate dai singoli Consorzi, bensì supportare la loro attività di promozione. Non cancella le singole denominazioni, ma si affianca a loro, facendo da “marchio ombrello”’. Da parte dell’Associazione c’è l’impegno, sostenuto dal ministero delle Politiche agricole, a promuovere e far conoscere il progetto Talento, tra produttori, giornalisti e opinion leader a livello nazionale e internazionale, associazioni di ristoratori e operatori dell’ospitalità, buyer della distribuzione italiana e straniera. GIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |39


MAPPAMONDO di Elisabetta Tufarelli

Suinicoltura Usa: più prodotto, meno export Suinicoltura americana in grave difficoltà: migliora la produttività ma aumentano i costi produttivi

econdo l’Università dell’Iowa,la perdita degli allevatori di suini negli Stati Uniti è stata di 30 dollari per capo,nel primo trimestre 2013.Già il 2012 era stato un anno difficile per i suinicoltori nordamericani che denunciarono una perdita media di10 dollari a maiale.Così come succede in Europa, i produttori USA subiscono l'elevato costo delle materie prime,mentre il prezzo di vendita dei loro animali non aumenta di conseguenza.La perdita di

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redditività,osservata fin dall'inizio dell'anno,è anche la conseguenza di un significativo calo delle esportazioni.In Giappone, principale cliente dei suinicoltori a stelle e strisce,l’export è diminuito del 10%,del 51% si è contratto quello verso la Cina e la Corea del sud e del 42% è calata l’esportazione in Russia. Nonostante queste cifre negative,la produzione di carne di maiale negli Stati Uniti non diminuisce,anzi grazie al miglioramento della produttività,secondo le stime Usda per il 2013, quest’anno aumenterà dell’1%.

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GIAPPONE: DODICIMILA EURO PER DUE MELONI

Dodicimila euro: questo il prezzo pagato da un grossista giapponese, in una recente asta, per due meloni. Si tratta di uno dei prezzi più alti sborsati da sempre per questo frutto, che vanta una forma perfetta e un gusto particolarmente squisito. Il grossista ha strappato questi meloni Yubari, 3,7 kg di peso totale a 1,6 milioni di yen, equivalenti al prezzo di una vettura di piccole dimensioni. In questo Paese, dove vi è un vero culto per la forma della frutta e per il colore perfetto, in aggiunta ad un delizioso sapore, i giapponesi non guardano ai costi pur di appropriarsi di

queste vere e proprie opere d'arte della natura. Il prezzo dei meloni Yubari, considerati un bene di lusso e venduti in cofanetti speciali, è eccezionale. L'asta si è svolta nel mercato centrale della città di Sapporo, sull'isola settentrionale di Hokkaido, dove sorgeva il villaggio minerario di Yubari, che ha dato il nome a questo marchio di melone, il più prestigioso del Paese. Questo è il terzo prezzo più alto mai pagato per due meloni in Giappone. Il record assoluto risale al 2008, quando due frutti dello stesso tipo furono venduti per 2,5 milioni di yen.

PARIGI SI INTERROGA SUL RILANCIO DEGLI AVICOLI

Daniel Sauvaget, Ceo di Tilly-Sabco, ha presentato la sua strategia per il futuro delle attività di esportazione di pollame, lo scorso 6 giugno a Parigi. In pratica si tratta di far partire un piano di investimento pari a 21 milioni di euro. L’idea è quella di affrontare la mancanza di competitività dell’industria francese rispetto al Brasile. La differenza di costo di produzione è di 350 euro per tonn equivalente carcassa (TCE). L’obiettivo del piano è quello di scendere, per il 2020, a 250 dollari/TEC. “Le restituzioni all’esportazione sono destinate a finire. La sfida è quella di passare da un modello economico sovvenzionato ad un modello di business autonomo”, ha affermato Sauvaget, che ritiene possibile ripartire gli sforzi per ridurre i costi di produzione all’interno della filiera (agricoltura,industria) e si augura venga messo in piedi un fondo degressivo d’adattamento europeo per il prossimo periodo di bilancio 2014-2020. A parere del Ceo di Tilly-Sabco un fondo di tale specie non sarebbe un “sostegno segreto”, ma piuttosto l’unico modo per garantire gli investimenti e per migliorare la competitività.


Vigne d’oro in Francia Le produzioni di pregio fanno salire alle stelle i prezzi dei terreni agricoli. Un ettaro a Champagne o a Cognac è scambiato a cifre iperboliche

hampagne o Cognac sono sempre più ambiti a livello internazionale. Risultato: il prezzo della terra, in Francia, è aumentato vertiginosamente nel 2012. Un ettaro a Champagne è addirittura scambiato a più di un milione di euro, in un mercato dei terreni rurali che generalmente non cresce. È sui vigneti che i prezzi di mercato dei terreni mostrano le differenze più evidenti, a seconda delle regioni. Così un ettaro quota 11.800 euro in Languedoc-Roussillon (-1,7% rispetto allo scorso anno), mentre strappa 1.080.000 euro nello Champagne! I prezzi sono saliti nel 2012 in alcuni vigneti

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“eccezionali”(+21,5% in Champagne, +10% nel Cognac), incentivati dalla domanda proveniente da fuori dell’Europa per questi chateau di lusso. Tuttavia sembra che la pressione sullo Champagne dovrebbe calmierarsi nel 2013. Nel bacino BordeauxAquitaine, i prezzi sono aumentati in media del 3,3% ma, ancora una volta, alcune quotazioni spiccano: la Dop Pauillac ha proseguito la sua crescita record raggiungendo 2 milioni di euro per un ettaro, l’Aop Pessac- Léognan ha registrato il quarto aumento in un anno e si è attestata a 400 mila euro per ettaro in media. Con questi prezzi nessun giovane può pensare ad insediarsi. GIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |41


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REGIONI LOMBARDIA

«La contraffazione penalizza il made in Italy»

Giovanni Fava, classe 1968, assessore all’Agricoltura nella giunta Maroni ha il pregio della schiettezza e di non sottrarsi al confronto di Claudio Pietraforte

iovanni Fava ha assunto l’incarico di assessore all’Agricoltura nella nuova giunta regionale lombarda guidata da Maroni. Conosce molto bene il settore agricolo e quello agroalimentare, forte dell’attività svolta, con competenza, in qualità di presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale. Nell’intervista a “Mondo Agricolo” esprime le sue

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posizioni, alcune prettamente politiche, non approfondite nel sistema Confagricoltura, comunque da discutere. Come quella sulla macroregione che dialoga direttamente con Bruxelles. Confagricoltura, su questo, ritiene che il ministero delle Politiche agricole (sostenuto dal premier) debba fare la sintesi a livello europeo. Parla anche dello scottante tema degli esuberi produttivi delle quote latte e concordiamo con lui che sui principi non si transige. Si è perfettamente d’accordo sulle posizioni sulla diretti-

va nitrati («l’agricoltura sta pagando per tutti e questo è assolutamente un’ingiustizia») e sulla lotta ferrea alla contraffazione, consapevoli dell’enorme penalizzazione all’estero che viene dall’ “italian sounding”. A febbraio scorso, in rappresentanza della Lega Nord, era intervenuto al convegno nazionale di Confagricoltura “Alimenta il Pil”. Recentemente, tra l’altro, ha partecipato all'assemblea di Confagricoltura Lombardia. Fava, indubbiamente, ha il pregio della schiettezza e


REGIONI LOMBARDIA

Giovanni Fava

di non sottrarsi al confronto. Assessore Fava partiamo dal problema delle contraffazioni: quali strumenti prevede al fine di ridurre l'elevato numero di illegalità che si riscontra nel settore agroalimentare? La tracciabilità si conferma come uno degli strumenti antidoto alla contraffazione. Finalmente si comincia per la prima volta a parlare in Europa di etichettatura e tracciabilità. Un punto da cui far ripartire una politica europea che in materia di produzioni agroalimentari ci vede fortemente penalizzati, sia per le indicazioni geografiche protette sia d'origine, ma soprattutto sull'individuazione del prodotto. I consumatori in giro per il mondo, che acquistano più del doppio delle nostre esportazioni di agroalimentare – vale a dire oltre 60 miliardi di euro del cosiddetto “italian sounding” 44| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013

transigenza assoluta nel rispetto della legalità. Nessun colpo di spugna, innanzitutto, in virtù del quale possano esistere eventuali differenze di trattamento tra operatore e operatore. Le leggi, anche se le si ritiene sbagliate, vanno rispettate; ma se le norme non vanno bene, non regolano e governano la realtà, occorre avere la forza di cambiarle. Ciò non toglie che la marginalità ridotta del comparto lattiero spinga a una riflessione, per evitare che alcune aziende in sofferenza vengano espulse da un sistema produttivo che delle quote dovrà presto fare a meno. Stiamo, quindi, ragionando contro 30 - devono sapere su come fare rientrare nella che non comprano italiano: legalità soggetti che al moun trend che si può inverti- mento stanno fuori. E’ un re solo con il meccanismo problema di modalità, non dell'etichettatura. di principi. Sui principi non si transige. Quello delle quote latte è un tema scottante su cui Assessore, suscita qualle posizioni sono diver- che perplessità la visiogenti. Ci spiega il suo ne di una “macroregioorientamento? ne del Nord” che dialoga Sul tema delle quote latte direttamente a Bruxella nostra posizione è di in- les. Ci chiarisce il suo

pensiero? La Regione Lombardia, insieme alle altre regioni del Nord, deve poter partecipare direttamente alle trattative in corso sulla Pac intervenendo quanto prima in audizione a Bruxelles. Insomma, il Nord deve trattare direttamente con l’Europa. Lo ha sostenuto recentemente anche lo stesso presidente Maroni, ribadendo il ruolo da protagonista che, nonostante la crisi, la Lombardia ha rispetto agli altri cosiddetti motori d’Europa. Perché la Lombardia ha la stessa importanza e dignità per indicatori economici e rilevanza di settori, come l’agricoltura, preponderanti nella formazione del pil regionale. Sul tema della macroregione stiamo condividendo con Piemonte e Veneto un documento che interessa le problematiche agricole del Nord e che vorremmo estendere anche a Liguria e Emilia Romagna, nella speranza che queste ultime superino gli steccati ideologici e guardino anch’esse agli interessi dei ter-


ritori che rappresentano. La Macroregione del Nord non può realizzarsi senza la sua componente agricola.

zootecnia, piuttosto che ai prodotti della terra, e questo dobbiamo salvaguardare. In una situazione diversa dagli altri Paesi europei. La Quali i passaggi per l'ap- nostra specificità non ha biplicazione in Lombardia sogno di mediazioni. Non della direttiva nitrati, an- potrebbe che essere così che alla luce del supera- per la prima regione agricomento, di fatto, del de- la italiana, il cui modello di creto con il quale le aree produzione intensivo resta vulnerabili sono state l’unico praticabile, e non equiparate a quelle non può essere sostituito da vulnerabili? quel che vale lontano da Il problema è incombente, qui e non rappresenta la nonon è rientrato, ma al con- stra storia. Da tempo e in tempo stiamo analizzando tutte le occasioni possibili, le cause che ne determina- stiamo cercando di sosteneno l’esistenza. Intanto riten- re l’importanza e l’ineluttago si sia iniziato a sbagliare bilità di una interlocuzione nel momento in cui si è diretta con la Commissione scelto di attribuire a un solo europea, il Parlamento, incomparto tutta la responsa- somma con tutti i soggetti bilità delle fonti inquinanti che avranno voce in capitopresenti su un determinato lo per decidere in tema di territorio. Secondo questa politica agricola comune. logica l’agricoltura sta pagando per tutti e questo è Assessore, altro tema assolutamente un’ingiusti- delicato è quello degli inzia. Ritengo si debba mette- centivi per sviluppare le re mano quanto prima sia rinnovabili. Ci dice il suo alla carta delle zone vulne- punto di vista? rabili, sia alle modalità con Partiamo da un fatto, assole quali si possa ovviare al dato, che il sistema degli inproblema degli spandimen- centivi in questo momento ti, con una nuova regola- rischia di non essere più mentazione che prenda in sopportabile per il costo considerazione anche tec- energetico che le famiglie si nologie moderne, che non trovano a pagare ogni anno si limitino al ricorso massic- in bolletta, vale a dire oltre cio agli impianti di biogas. 10 miliardi di euro. In tal senso, dubito ci sia la voQuali sono le priorità lontà politica del governo della Regione Lombardia attuale di continuare a inin merito alla riforma centivare queste modalità PAC e per impostare la come in passato. In un quanuova programmazione dro a tinte fosche di questo dello sviluppo rurale? tipo sarebbe sbagliato che Credo che di tutto abbia- fosse la Regione a orientare mo bisogno tranne che di in modo netto le scelte deun ministro dell'Agricoltu- gli operatori, in un mercato ra, che faccia sintesi e che come quello delle fonti rincontinui a mediare nelle novabili, troppo assistito e trattive europee. Abbiamo poco condizionato da eleun'agricoltura legata alla menti reali di libertà. GIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |45


AT T U A L I TÀ A S S O C I A Z I O N E

Giovani Fermenti

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Raffaele Maria Maiorano è il nuovo presidente dei Giovani confederali. «Mi muovo – ha detto con la consapevolezza che le imprese ‘under’ siano il futuro del settore agricolo e del Paese»

giovani imprenditori agricoli sono anche cittadini e vivono in pieno le difficoltà della crisi e ‘la questione giovanile’.“In questo momento storico la priorità è il lavoro e va assecondata la forte propensione all’imprenditoria che caratterizza i giovani ita-

Maiorano: «La nostra sfida è il rilancio sul territorio e la collaborazione con tutti»

di Elisabetta Tufarelli

liani”, ha sottolineato Raffaele Maria Maiorano dopo la sua elezione, aggiungendo: “In agricoltura lo spazio c’è: il nostro impegno sarà promuovere e facilitare le opportunità di insediarsi nel settore. Ben vengano, in tal senso, il tavolo permanente di confronto dei giovani con il Mise e quello del coordinamento nazionale tra i giovani imprenditori, ma è anche fondamentale mantenere un dialogo l rinnovo, soprattutto per un’as- diretto e costante con il ministero sociazione giovanile, è un per- delle Politiche agricole ripristinando corso ‘anagraficamente obbliga- le funzioni dell’osservatorio per l’imto’ e Raffaele Maria Maiorano, prenditoria giovanile”. Infatti, malgrainsieme al suo Comitato di pre- do il perdurare della crisi, il settore sidenza, ha preso in mano primario ‘tiene’ e il valore aggiunto un’organizzazione rafforzata sul terri- agricolo cresce. Mentre in Italia si retorio e destinata a crescere ancora di gistra la disoccupazione più alta più. Non a caso il presidente deldegli ultimi vent’anni, in l’Anga, appena insediato, ha particolare quella giovanivoluto subito ringraziare Nile che sfiora il 40,5%, crecola Motolese:” Per l’impesce il numero degli gno profuso in questi ultioccupati dipenmi tre anni per il rilancio denti in agricoltura, dell’associazionismo giovaconfermando così il nile. Raccolgo il testimone – ruolo ‘anticiclico’ del ha detto - con la consapevoleznostro settore. Grandi za che le giovani imprese siano il futuro del settore agricolo e Raffaele Maria del Paese. Sono loro che Maiorano possono dare un forte contributo all’uscita dalla crisi”. L’associazione dei giovani di Confagricoltura punta sulla crescita dell’Anga nel territorio, ma i

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AT T U A L I TÀ A S S O C I A Z I O N E

«Non si fa spending review tagliando il ponte che collega Mipaaf e politiche giovanili» possibilità ci potrebbero essere per i giovani che s’impegnano in agricoltura. Il presidente dell’Anga, accompagnando il presidente Mario Guidi all’audizione della Commissione Agricoltura, ha ribadito l’importanza dell’istituzione di un programma d’intervento scolastico, in accordo con il ministero della Pubblica Istruzione, per la transizione scuola-lavoro e post-scuola oltre a politiche mirate all’alternanza studio-lavoro (cioè esperienze pratiche in azienda con-

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LIFE IN ITALY

«Il ministro del Lavoro Enrico Giovannini propone di coniugare, accanto al concetto del ‘made in Italy’, quello del ‘Life in Italy’. Pensa ad Expo 2015, alla possibilità di attrarre investimenti stranieri e di esportare i nostri prodotti, alle opportunità che possono venire dalla valorizzazione di uno stile di vita. Un concetto che ci vede favorevolissimi; le imprese agricole condotte da under 35 possono dare molti esempi di ‘life style’ che sa coniugare ottimamente tradizione ed innovazione». Lo ha detto il presidente dei Giovani di Confagricoltura Raffaele Maria Maiorano, intervenendo alla tavola rotonda, nell’ambito dei lavori dell’assemblea di Unioncamere, che ha focalizzato l’attenzione sui temi che stanno a cuore alle aziende giovani. Alla tavola rotonda, con il ministro Giovannini e con il sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti erano presenti i rappresentanti delle associazioni giovanili dei vari settori economici per parlare di tematiche che interessano trasversalmente tutte le imprese: education, responsabilità sociale, internazionalizzazione, occupazione, qualità e creatività, semplificazione, finanziamento allo start up, sostenibilità, innovazione, trasmissione d’impresa, reti. Maiorano si è soffermato in particolare sul tema delle reti ed in particolare dell’agronetwork. «Le reti che si caratterizzano per non avere limiti spaziali e confini operativi potendo essere anche intersettoriali, rappresentano – ha sottolineato – un’opportunità strategica per sostenere e sviluppare processi di collaborazione fra aziende, agricole e non, e conseguire obiettivi di sviluppo che non sarebbero raggiungibili operando da soli». 48| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013

Gli auguri di Eleonora All’incontro con i giornalisti, per un aperitivo, Eleonora Daniele, conduttrice TV di “Linea Verde”

nesse alla didattica). «L’Italia – ha commentato - è uno dei pochi Paesi dell’Unione europea che non prevede questo tipo di formazione, che dovrebbe essere propedeutica alla scelta del percorso universitario e all’inserimento in un settore professionalizzato come quello agricolo».Tra le proposte dell’Anga anche quella di ricostituire l’osservatorio permanente sui giovani agricoltori. «Non si fa spending review – ha concluso Maiorano - tagliando il ponte di collegamento tra Mipaaf e politiche agricole. Non è di questo tipo di risparmio che hanno bisogno il Paese e l’agricoltura». Per l’Anga è anche fondamentale cercare di rimuovere, o attenuare gli ostacoli che un giovane imprenditore deve superare per avviare un’attività nel settore primario. “La nostra sfida - conclude Maiorano - è il rilancio dell’associazione sul territorio e la collaborazione con i vari ministeri, il mondo universitario e degli istituti agrari, le Organizzazioni giovanili di categoria degli altri setto ri produttivi”.



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Al lavoro il Comitato di Presidenza. Raffaele Maria Maiorano, Filippo Schiavone, Giovanni Selvaggi, Francesca Picasso, Piergiovanni Ferrarese e Cristian Aldrovandi

Con la voglia del goal Ecco la squadra di giovani e giovanissimi che guiderà l’Anga per il prossimo triennio di Elisabetta Tufarelli

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na squadra di giovani e giovanissimi guiderà dell’Anga per il prossimo triennio. Il presidente, Raffaele Maria Maiorano ha trent’anni, laureato in Economia e Finanza d'Impresa, è nato a Crotone e ha un passato da giornalista e fotografo. Conduce direttamente un’a-

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zienda specializzata nell’olivicoltura biologica, sul mar Jonio in Calabria. Sessanta ettari con 18000 piante delle varietà Nocellara, Carolea, Leccino e Coratina, che producono due blend di olio extravergine di oliva secondo i dettami dell'agricoltura biologica. Ma collabora anche nell'azienda agricola della famiglia paterna, a vocazione cerealicola, ortico-

la, agrumicola e zootecnica, seguendo, in particolare il marketing del Pecorino Crotonese e con quella materna, nel cuore delle Marche, dove segue la produzione di grano tenero, orzo e favino.Tre sono i vicepresidenti. Per il nord, Francesca Picasso, sposata, mamma di due bambini, si occupa dell’azienda di famiglia ad indirizzo cerealicolo, do-


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tata anche di un moderno impianto per la produzione di biogas. Ugo Bagedda, vicepresidente per il centro, è di Sassari Olbia-Tempio e conduce un’azienda vitivinicola specializzata nella produzione di Vermentino Docg di Gallura; ma la Tenuta Lochiri produce anche olio extra vergine di oliva a marchio aziendale e olive da tavola. Inoltre, sono stati restaurati antichi stabili per le attività agrituristiche. Filippo Schiavone, 29 anni, vicepresidente del Sud, con una esperienza di delegato internazionale al Ceja, ha un’azienda multifunzionale, dove coltiva cereali,

orticole, pomodoro da industria, alleva ovini da carne ed esercita attività agrituristica. Fanno anche parte del nuovo comitato di presidenza Piergiovanni Ferrarese, il più giovane tra i dirigenti nazionali Anga. Ventidue anni, Veronese, il componente di giunta alleva frisone da latte e coltiva cereali. Cristian Aldrovandi, 32 anni, di Modena, conduce direttamente la propria azienda frutticola, specializzata nella coltivazione delle pere. Giovanni Selvaggi, catanese, è titolare di un’azienda a prevalente indirizzo ortofrutticolo e olivicolo.

MAIORANO A MILANO E COSENZA

Cascina Resta a Vittuone (Milano)

Stefano Lamberti, risicoltore e allevatore di Sant’Alessio, in provincia di Pavia, è il nuovo presidente di Anga Lombardia, lo ha eletto l’Assemblea regionale dei Giovani di Confagricoltura Lombardia, a cui ha anche Raffaele Maria Maiorano, che si è tenuta alla Cascina Resta di Benedetta Frozzi a Vittuone (Milano). Dopo la relazione della presidente Francesca Picasso sull’attività svolta durante l’anno, il rinnovo della cariche sociali per il prossimo triennio. L’assemblea è stata preceduta da una Tavola rotonda, organizzata dai Giovani di Confagricoltura Milano/Lodi sulle forme di aggregazione in agricoltura. Rinnovo anche all’Anga Cosenza a cui sono intervenuti Raffaele Maria Maiorano e la presidente di Confagricoltura Cosenza, Fulvia Caligiuri. Elio Perciaccante, risicoltore nella piana di Sibari, è stato eletto presidente in sostituzione di Gabriella Martilotti. Per il prossimo triennio sarà affiancato da tre vicepresidenti: Adriano Tancredi, Paola Certomà e Raffaello Tocci. I nuovi consiglieri sono: Roberto Casciaro, Francesco Scura, Francesco Madeo, Giorgio Zuccaro, Giuliano Conforti e Francesco Intrieri.

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SYNGENTA IN PRIMA LINEA PER LA RIDUZIONE DELLE MICOTOSSINE

Progetto internazionale “Mycored” Italia ha ospitato la conferenza finale del progetto internazionale “Mycored”, frutto di ricerca quadriennale, che è stato finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del settimo progetto quadro sui “food contaminant” e ha coinvolto direttamente 25 istituti di ricerca di 17 paesi e due importanti organizzazioni di ricerca internazionali (CIMMYT e IITA). L’obiettivo di Mycored è quello di sviluppare soluzioni strategiche per ridurre la contaminazione di quelle micotossine che hanno un grande impatto economico sulle principali catene alimentari, e in questo ambito, oltre 300 ricercatori a livello mondiale hanno presentato e discusso i risultati sullo sviluppo di nuove soluzioni e tecnologie, per ridurre sia in campo che nella fase di stoccaggio la contaminazione delle più importanti colture alimentari (Grano e mais in primis). Il progetto è basato sulla integrazione multidisliplinare delle conoscenze e delle tecnologie lungo tutta la catena logistica che, partendo dal campo per arrivare al consumatore, passa per le fasi di stoccaggio e l’industria alimentare. Syngenta ha scelto di sostenere questo

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progetto, mostrando ancora una volta la propria attenzione e sensibilità verso tematiche fondamentali per l’alimentazione mondiale, a fronte di una collaborazione storica negli studi scientifici sulle micotossine con il CNR di Bari, capofila nel progetto Mycored. Unica presente a partecipare attivamente ai lavori tra le aziende che producono imput per l’agricoltura, Syngenta è impegnata in prima linea per la riduzione delle micotossine offrendo soluzioni integrate che comprendono tecniche agronomiche, protocolli di difesa e protezione del seme (concia) . Inoltre, grazie alla propria posizione di leadership mondiale nella genetica del frumento, Syngenta sviluppa varietà di frumento con una duplice valenza: caratteristiche qualitative e quantitative che soddisfino le esigenze del mercato e degli agricoltori unite ad un’alta tolleranza al fusarium, riconosciuto come principale responsabile della contaminazione da micotossine.


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Cosimo Melacca al timone di Agriturist Lo ha eletto l’Assemblea Nazionale dell’associazione, fondata nel 1965. È il quarto presidente di Giorgio Lo Surdo

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griturist, associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio di Confagricoltura, ha eletto il quarto presidente della propria storia, ormai vicina ai cinquant’anni (è stata costituita a Roma nel febbraio del 1965). Dopo il fondatore, Simone Velluti Zati, che l’ha guidata per 33 anni, dopo Riccardo Ricci Curbastro e Vittoria Brancaccio, l’Assemblea Na-

zionale ha eletto, per il triennio 20132016, Cosimo Melacca. Cosimo Melacca è nato a Brindisi 54 anni fa. Sposato con due figli, conduce l’azienda agricola e agrituristica “La Ca’ dell’Alpe” nell’entroterra di Finale Ligure in provincia di Savona, senza tuttavia trascurare il piccolo appezzamento di famiglia a San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi. Già presidente di Agriturist Liguria, ha condotto con successo una dura bat-


taglia sindacale in difesa delle aziende associate e del “prodotto agriturismo” contro la politica regionale di settore. Per potersi pienamente dedicare alla presidenza nazionale ha già comunicato che a breve lascerà la presidenza regionale. La Ca’ dell’Alpe è nata nel 1993 quando Melacca all’ età di 34 anni ha lasciato Milano, dove gestiva un negozio di articoli sportivi specializzato in attrezzature per l’escursionismo di montagna e per il climbing, per dare inizio alla sua avventura agricola nel cuore dell’Appennino Ligure con incantevole vista sul mare. Non è un caso che sia appassionato di arrampicate in montagna e vela, e che fin da piccolo abbia maturato, seguendo il lavoro e l’esempio del nonno materno, l’amore per la terra d’origine della propria famiglia durante le estati trascorse in Puglia, a San Vito dei Normanni. L’azienda ha preso forma da un vecchio rudere e terreni incolti da oltre sessant’anni. Oltre all’attività agricola e turistica (www.agriturismofinaleligure.it) sostenute da una grande scelta di vita fatta di passione per la terra e la natura, da oltre dieci anni si dedica al “sociale” collaborando con associazioni che organizzano le vacanze di ragazzi disabili. L’attenzione per l’ambiente fa della Cà Dell’Alpe la prima azienda agricola ecosostenibile della Liguria con l’energia in gran parte ricavata da biomassa, sola-

re termico e solare fotovoltaico, non perdendo di vista, naturalmente, l’utilità economica di tali soluzioni. Come il neopresidente ha sottolineato durante la campagna elettorale e subito dopo l’esito della votazione, sarà soprattutto, e sempre più, “associazione”, dove ogni socio deve sapere di essere ascoltato e poter contribuire alle scelte di tutti. Sarà una associazione “equilibrata”, attenta alla difesa sindacale degli interessi delle imprese quanto alla necessità di offrire ai soci concrete opportunità di collegamento col mercato. Sarà anche una associazione “sorridente”, che affronta questo difficile momento di crisi in modo positivo, fiducioso dei propri mezzi e della qualità dell’offerta di ospitalità che rappresenta.

«La multifunzionalità è una risorsa ed un valore aggiunto per tutte le imprese» “Dobbiamo risvegliare l’entusiasmo e il senso di appartenenza dei nostri associati - ha dichiarato Melacca perché siano consapevoli di avere

Cosimo Melacca presidente di Agriturist

grandi opportunità di attirare la domanda turistica, caratterizzando la propria offerta di accoglienza in senso ambientale, enogastronomico, attento alla tradizione delle piccole comunità e al relax davanti ai nostri bellissimi paesaggi”. “Questo percorso - conclude il presidente di Agriturist - dovrà realizzarsi anche attraverso un più forte rapporto di collaborazione con la Confagricoltura, che ha voluto e sostenuto l’Agriturist nei quasi cinquant’anni della sua storia, e dall’Agriturist ha avuto restituita la fondazione dell’agriturismo e della multifunzionalità agricola che rappresentano oggi una grande risorsa e un valore aggiunto per tutte le imprese agricole” , consapevoli anche del fatto che il nostro è il mestiere più bello del mondo fatto di mille opportunità. GIUGNO 2013 | MONDO AGRICOLO | 53


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Le regine delle colline

Deutz-Fahr 6060 HTS Climber

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Non si fermano davanti a nessun ostacolo, si arrampicano sui terreni più impervi e consentono di lavorare in condizioni ottimali anche nelle situazioni più difficili di Stefania Capponi

dispetto della contrazione generale fatta registrare nell’ultimo quinquennio dalle vendite di mietitrebbie sul mercato nazionale, le autolivellanti continuano a rivestire un ruolo strategico, da attribuire alla particolare conformazione orografica del nostro Paese, che si colloca tuttora ai vertici del mercato mondiale per questa tipologia di macchine, con 110 unità vendute nella passata stagione. Non c’è quindi da stupirsi del fatto che la prima mietitrebbie autolivellante abbia visto la luce in Italia: la M 100 AL, uscita dagli stabilimenti Laverda nel 1972 e progenitrice di una fortunata serie di mietitrebbie da collina, progettate e realizzate “su misura” delle esigenze degli agricoltori italiani che volevano una macchina in grado di raccogliere economicamente i cereali anche in terreni con notevoli pendenze altrimenti destinati ad un progressivo abbandono. Laverda, che quest’anno festeggia i

A

Laverda AL Quattro Techno

140 anni di attività, ha recentemente la mietitrebbia anche sui terreni più arricchito la propria offerta di mieti- difficili e nelle condizioni più avverse e, combinata con il livellamento integrale, rende possibile lavorare in Le autolivellanti sono sintesi ogni direzione del campo e nelle più perfetta di tecnologia vaste estensioni, ottimizzando i temd’avanguardia e design pi di attività e agevolando le successive operazioni di raccolta della patrebbie della nuova serie M 400 – sin- glia, mantenendo sempre un perfettesi perfetta di tecnologia d’avan- to assetto su tutti i lati rispetto al proguardia e curatissimo design – con il filo del terreno in modo automatico. modello M 400 LCI (Integrale): una Un ulteriore vantaggio offerto dal mietitrebbia a 5 scuotipaglia, agile e nuovo Levelling Concept, molto imconfortevole, che garantisce elevate portante nel frangente di spostamenprestazioni a chi lavora in aree ondu- ti su carreggiate ristrette, è rapprelate-collinari. Grazie all’esclusivo si- sentato dalla possibilità, con l’impiestema di livellamento ad azione late- go di pneumatici 800/65 R32, di rirale Levelling Concept, la macchina durre l’ingombro del mezzo a soli può infatti operare in piena sicurezza 3,50 metri (che scendono a 3,30 mesu pendenze trasversali fino al 20%, tri con pneumatici anteriori diversi salite fino al 30% e discese del 10%. da quelli in dotazione standard). La trazione, distribuita su 4 ruote mo- In listino, accanto alla M 400 LCI, detrici, permette il totale controllo del- finita “la regina delle colline”, troviaGIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |55


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mo anche due mietitrebbie per il lavoro in montagna: la AL quattro Evo e la AL quattro Techno, in grado di affrontare pendenze trasversali del 40% e pendenze longitudinali del 30% in salita e del 10% in discesa. Sicurezza ed efficienza in primo piano anche per le autolivellanti di New Holland, concepite allo scopo di offrire anche sui terreni più impegnativi prestazioni analoghe a quelle fornite dai modelli tradizionali sui terreni in piano. Robusto e ampiamente collaudato, il sistema adottato sui mo-

New Holland CX5090 Hillside

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L’autolivellamento garantisce una distribuzione uniforme della granella sulla superficie dei crivelli assicurando una efficiente pulizia (minime le perdite), mentre la produttività non viene pregiudicata neanche sulle fordelli CX Laterale mantiene la mieti- ti pendenze grazie alla inalterata catrebbia, monitorata da inclinometri, pacità in larghezza della testata. automaticamente livellata su pen- I modelli CX in versione Hillside sodenze trasversali fino al 18% (ma l’o- no in grado, a loro volta, di affrontaperatore ha la possibilità di disattiva- re terreni con pendenze laterali – fire il sistema autolivellante completa- no al 38% – e longitudinali (30% in samente automatico, in caso di avaria, lita e 10% in discesa) in modalità auselezionando la modalità manuale). tomatica, senza rinunciare a prestazioni o versatilità, e al massimo livello di sicurezza. Un livello ulteriormente aumentato dai dispositivi integrati, come una valvola pilota che protegge da eventuali guasti idraulici. Progettate e sviluppate ad hoc per garantire una raccolta ottimale in zone collinari ed alpine, le mietitrebbie serie Climber targate Deutz-Fahr, altro marchio con ultracentenaria tradizione nel settore della trebbiatura, sono munite di un sistema di livellamento proporzionale in grado di compensare pendenze trasversali che arrivano al 40% e longitudinali fino al 30% in salita e al 10% in discesa. Requisiti che contraddistinguono anche la nuova versione top di gamma 6060 HTS Climber, equipaggiata con motore Deutz a sei cilindri, in grado di erogare 265 cavalli di potenza massima attraverso il sistema Overpower, che si coniuga ad una trasmissione idrostatica a 4 velocità, a sua volta abbinata ad un sistema di trazione integrale a gestione automatica, che consente il disinserimento delle quattro ruote motrici durante la marcia in discesa, così da elevare sicurezza e comfort operativo.

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Mosca frena le mietitrebbie In calo il mercato italiano mentre cresce quello del Nord Europa. Battuta d’arresto per le esportazioni verso la Russia per le politiche protezionistiche introdotte

di Stefania Capponi

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el 2012 è stato ancora il segno meno a caratterizzare, per il quarto anno consecutivo, il mercato italiano delle mietitrebbie, sceso al minimo storico di 389 macchine immatricolate (dati FederUnacoma), 22 in meno rispetto all’anno precedente che già aveva fatto segnare una contrazione del 7,2% sul 2010. All’origine di questa pesante flessione, che sembra in qualche modo in contrasto con il favorevole andamento dei prezzi delle commodities, figura il

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Duello tra i brand per la leadership sul mercato italiano blocco degli investimenti, imputabile sia alla crisi economica generale sia alla difficoltà crescente di accedere ai finanziamenti. Da non trascurare, poi, la concorrenza esercitata dalla falciatrinciacaricatrici, preferite negli acquisti dai contoterzisti impegnati nel settore del biogas.


Paragonando la situazione attuale con quella del 2008 si può notare che nell’ultimo quinquennio le vendite di mietitrebbie in Italia si sono ridotte del 38%: una vera e propria emorragia che dovrebbe subire un rallentamento nell’arco di quest’anno, almeno a giudicare dalle cifre del primo trimestre 2013 che ha visto le immatricolazioni di mietitrebbiatrici in attivo (+32,3%, per un totale di 45 macchine) rispetto allo stesso periodo del 2012. Nella ripartizione per tipologie risultano in decisa ripresa le autolivellanti,

che rappresentano ora all’incirca il 28% delle vendite totali. Sostanzialmente stabili le non convenzionali (assiali e ibride) che insieme detengono una quota pari al 28% del mercato nazionale, mentre sono calate le mietitrebbie convenzionali, che, pur confermandosi le più vendute in termini assoluti, si posizionano grossomodo al 44% del totale Italia. Il duello tra i brand per la leadership sul mercato italiano vede ancora una volta in gara Claas e New Holland, entrambe con una quota di mercato intorno al 30%. Alle loro spalle troviamo Laverda, che detiene attualmente, il 22-23% del mercato, e più sotto John Deere, con una quota che sfiora l’11%. A seguire, con quote intorno al 4% rispettivamente, Case IH e DeutzFahr. Sulla falsariga di quanto è accaduto per i trattori, la situazione italiana differisce non poco da quella dei principali Paesi del Nord Europa dove le vendite di mietitrebbie sono risultate stazionarie o addirittura in rialzo. A cominciare dalla Francia, dove stando all’ultimo resoconto dell’Axema, l’associazione dei costruttori francesi di macchine agricole, nella stagione 2011-2012 sono state vendute 2.256 mietitrebbie, di cui 832 convenzionali, contro le 2.000 della stagione precedente. Mercato in crescita (+13%) per il secondo anno consecutivo anche nel Regno Unito, con 1.140 macchine vendute contro le 1.005 del 20112012. Un trend nel complesso stazionario ha contraddistinto invece il mercato della Germania dove, in base alle cifre fornite dalla Vdma, sono state vendute 1.964 nuove mietitrebbie.

Le vendite in Italia: la ripresina dopo la grande crisi Un discorso a sé va fatto per la Russia il cui mercato delle mietitrebbie è stato quantificato nel 2012 in 6.900 unità, a fronte delle 7.433 unità del 2011 che aveva fatto segnare un +39% sull’anno precedente. Le cifre sono contenute nella lettera con la quale il Cema, (l’associazione che riunisce i costruttori di macchine agricole europei), la tedesca Vdma e l’Aem (l’associazione dei costruttori americani di macchine agricole) sollecitano la rimozione del dazio del 27,5% sulle importazioni di mietitrebbie introdotto dall’Eurasian Customs Union (ECU) comprendente Belarus, Kazakhstan e Russia a protezione delle industrie costruttrici dei tre Paesi e collegato all’ingresso della Russia nel Wto. Per giustificare l’introduzione di tali misure protezionistiche l’Eurasian Economic Commission aveva fatto risalire all’entrata della Russia nel Wto il “crollo” delle vendite di mietitrebbie prodotte in loco (43,4%) a fronte di un boom delle importazioni cresciute nella prima metà del 2012 del 92% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un’analisi che nella lettera siglata da Cema-Vdma-Aem viene ritenuta in qualche modo viziata, data la limitatezza del periodo preso in esame, mentre le valutazioni andrebbero formulate sulla media del quinquennio 2008-2012. In questo lasso di tempo il mercato totale delle mietitrebbie, secondo i dati forniti da Cema-Vdma-Aem, è sceso da 11.306 a 6.900 unità e a fare le spese di questa contrazione sarebbero stati soprattutto i brand occidentali, passati da 3.764 macchine a 1.533 (1.178 prodotte o assemblate localmente e 355 importate) con un decremento della quota di mercato complessiva dell’11% (dal 33% del 2008 al 22% del 2012). GIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |59


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Rotopressa VB 2190

“Rolling Bales” Nuova musica per le rotopresse a camera variabile. I fattori-chiave dell’ottimo riscontro ottenuto sono l’elevato standard qualitativo e l’estrema flessibilità per lavorare al meglio di Stefania Capponi

tandard qualitativo elevato abbinato ad una estrema flessibilità per permettere di lavorare sempre e comunque al meglio. Sono i fattori-chiave dell’ottimo riscontro ottenuto dalle rotopresse a camera variabile VB 2160 e VB 2190 di Kuhn, lanciate sul mercato l’anno scorso e ben presto gratificate dall’apprezzamento di agricoltori e contoterzisti. Una ennesima conferma della validità della scelta strategica compiuta dalla casa di Saverne di puntare, per la sua intera gamma di attrezzature, sui requisiti professionali. Aspetto, questo, particolarmente rilevante proprio nello spe-

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cifico segmento delle rotopresse, in quanto la produttività e l’efficienza di tali macchine rivestono un ruolo importantissimo in vista dei risultati economici raggiungibili da parte di una azienda agricola. Per di più le rotopresse Kuhn serie VB, dotate di trasmissioni a catene, sono capaci di esprimere tutte le proprie potenzialità in qualsiasi condizione e con qualsiasi tipo di prodotto. L’operatore infatti, grazie alle numerose possibilità di configurazione fruibili, è in grado di modulare volta per volta le caratteristiche delle rotoballe da realizzare in base alle contingenti necessità. A partire dalla prima opzione offerta dalla serie VB, quella riguardante GIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |61


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il modello: con la rotopressa VB 2160 è possibile produrre balle da un minimo di 0,80 metri fino a un massimo di 1,60 metri di diametro, mentre la VB 2190 produce balle dal diametro massimo di 1,85 metri. Il pick up è disponibile nelle versioni da 2,10 e 2,30 metri di larghezza di lavoro, con cinque file di denti e un efficace sistema di adattamento al terreno che consente un impeccabile rastrellamento in ogni condizione di lavoro. Ad assicurare una ottimale introduzione del foraggio, con un flusso costante senza ingolfamenti e con la produzione di balle perfette e più pesanti, provvede poi la tecnologia del rotore integrato. Sistema che garantisce velocità di lavoro notevoli anche in presenza di grandi andane, con un ridotto assorbimento di potenza. Sul fronte dei sistemi di alimentazione si può optare tra diverse soluzioni: il si-

Sistemi di legatura a comando elettronico e perfetta visibilità stema aperto Open Throat (senza infaldatore), il semplice e robusto sistema Optifeed (forzato mediante rotore ma senza elementi di taglio) e il sistema Opticut (con rotore munito di 14 o 23 unità di taglio che permettono di ottenere un prodotto lungo da 4,5 a 7 cm migliorandone ulteriormente la facilità di pressatura). Particolarmente duttili risultano le rotopresse della serie VB anche nella regolazione della densità delle rotoballe in funzione del loro diametro, grazie alla presenza del sistema “progressive density”, composto da due cilindri idraulici e un tenditore a molla, che garantisce un aumento della densità della balla in fase

di formazione proporzionale, appunto, alla crescita del suo diametro. Risultato: una balla molto densa, con un nucleo giustamente soffice e uno strato esterno molto compatto (il che significa per le balle di paglia migliore resistenza agli eventi atmosferici in caso di lunga permanenza in campo e maggiore mantenimento della forma in fase di movimentazione e stoccaggio per quelle di insilato).Dotate di computer di bordo, le rotopresse VB di Kuhn dispongono di sistemi di legatura delle balle a comando elettronico, a spago oppure a rete, collocati davanti alla macchina così da assicurare all’operatore una perfetta visibilità dell’intero processo. C’è inoltre la possibilità di equipaggiare l’attrezzatura con entrambi i legatori, selezionando di volta in volta quello prescelto, attraverso la centralina, comodamente dal posto di guida.

Fasciatura in film plastico delle rotoballe

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Guidi: «È bene rimarcare che l’agricoltura è diversificazione, produzione di cibo e di energia»

Il biogas va in TV Nasce il primo canale web video dedicato all’agroenergia, in cui vengono approfonditi novità,normative, prodotti e nuove tecnologie di Claudio Pietraforte

Milano, a Palazzo Lombardia, è stato presentato “Biogas Channel”, il primo canale web video dedicato al mondo del biogas. Uno strumento informativo innovativo che raccoglie filmati da tutto il mondo con contenuti sempre aggiornati sul settore a livello di ricerca, tecnologie, normative, mercato ed opportunità. Il canale interattivo,

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pensato per il mercato globale, è realizzato e curato da una delle aziende leader del settore cogenerazione in Europa, il Gruppo AB di Orzinuovi. Il Gruppo opera nei settori della cogenerazione e della valorizzazione delle fonti di energia rinnovabile. Fino a oggi ha provveduto all’installazione di oltre 800 impianti per un totale di potenza elettrica che supera i 1000 MW. Adesso si impegna anche nella videocomunicazione. «Da sempre amiamo le sfide e ci piace affrontarle con visione, capacità creativa, tenacia e competenza – ha dichiarato Angelo Baronchelli, fondatore e presidente del Gruppo AB -. Fare cul-

tura è la mission principale. Riteniamo che principi come il non sprecare, il rispettare l’ambiente, il produrre energia pulita, il creare posti di lavoro siano valori da sostenere fortemente, valori in cui crediamo e sui quali siamo disposti a confrontarci anche attraverso questo nuovo strumento». Il sito - www.biogaschannel.com vuole essere un vero e proprio catalizzatore dell’intera filiera: chiunque potrà iscriversi alla community, scaricare documenti, caricare i propri video e contributi, oltre che seguire eventi internazionali in streaming. Sulla piattaforma web sono state previste sedici sezioni tematiche diverse; un network di esperti autorevoli, operatori e specialisti a disposizione per illustrare novità, normative, prodotti, nuove tecnologie, esempi virtuosi e tutto ciò che riguarda il mondo biogas. I video - ne sono stati caricati già 250 (46% dall’estero e 54% dall’Italia) - possono essere visionati in lingua originale o con doppiaggio in inglese, commentati e condivisi sui social network. Sul canale televisivo ci sono già tre video interviste attinenti a Confagricoltura, dedicate a: il presidente confederale Mario Guidi, il responsabile dell’Area Ambiente Donato Rotundo, il direttore dell’Area Comunicazione Mario Benedetto. «Produrre energia, in maniera sostenibile, riducendo le emissioni di CO2 è – ha detto Guidi uno degli obiettivi prioritari della Comunità europea. L’agricoltura è uno dei principali attori di una visione sostenibile della produzione energetica ed in questo senso anche le produzioni da rinnovabili come il biogas sono fondamentali». Ha concluso il presidente: «È bene rimarcare che l’agricoltura è diversificazione, è produzione di cibo, ma anche di energia».


A T T U A L I T À DA L L E I M P R E S E

SYNGENTA: LE OPPORTUNITÀ DELLE NUOVE PIATTAFORME TECNOLOGICHE

L'innovazione si misura in campo l campo come palcoscenico d'elezione per condividere con il mondo agricolo tutto il potenziale innovativo della tecnologia, ma anche canale efficace per trasmettere l'insieme di informazioni e valori a cui Syngenta dedica il suo impegno. Ma il campo è anche lo scenario ideale per moltiplicare lo scambio di pareri fra i diversi attori della filiera e per catalizzare la compartecipazione di interessi e la comunanza d'intenti. In campo operano infatti le numerose competenze tecniche che stanno alla base dei raccolti e della loro successiva commercializzazione. Per consolidare ulteriormente il proprio legame con il mondo produttivo, Syngenta ha quindi organizzato "Syngenta in campo 2013", una serie itinerante di oltre venti incontri che interesseranno le aree italiane più vocate alla coltivazione di cereali, colture orticole e mais. Target primario dell'iniziativa sono gli imprenditori agricoli maggiormente interessati a valorizzare al meglio gli input tecnologici e le innovazioni messe a loro disposizione. Verranno però coinvolti anche partner del mondo distributivo e di quello tecnico, come pure organizzazioni di produttori. Questo perché le moderne logiche di mercato prevedono una crescente integrazione fra i protagonisti che operano lungo la catena del va-

I

lore agroalimentare. Syngenta, nelle sua veste di fornitore di mezzi tecnici e di servizi per l'agricoltura, intende apportare solidi contributi esperienziali in ognuno dei tre momenti cruciali del lavoro di un agricoltore, aiutandolo dapprima nel momento di decidere cosa coltivare e supportandolo in seguito da un punto di vista tecnico durante la fase di pieno campo. Infine, affiancandolo nell'analisi dei risultati ottenuti per individuare insieme gli eventuali margini di miglioramento. Intende anche stimolare la consapevolezza che, per essere presenti sui mercati agroalimentari, è sempre più indispensabile assicurare alla filiera la possibilità di programmare le forniture di materie prime. Sempre più strategico appare infatti poter contare su pianificazioni quali-quantitative puntuali, un valore aggiunto per il quale i mercati si mostrano disposti a riconoscere un corrispettivo economico in termini di premialità. Scendendo nello specifico

degli eventi previsti sul territorio nazionale, "Syngenta in campo 2013" si declina su tre differenti fronti: per quanto riguarda i cereali a paglia le novità saranno veicolate da 'Cereal Plus 2.0', logica evoluzione dell'iniziativa nata nel 2011 e che già ha dimostrato di consolidare i rapporti fra Syngenta e la filiera cerealicola italiana di qualità. Accompagnato dallo slogan "Novità in quantità", l’edizione 2013 presenta innovazioni in tema di genetica per frumento e orzo, protezione delle colture e sviluppo del loro potenziale produttivo, progetti/accordi di filiera e modalità di comunicazione. Gli orzi ibridi, proposti da Syngenta come novità assoluta per il mercato italiano, sono certamente uno dei temi chiave del Tour 2013. Durante le tappe di 'RoadShow Sinergie', invece, intende trasferire al mondo dell'orticoltura professionale le numerose opportunità che la piattaforma tecnologica è in grado di offrire in termini di genetica innovativa e di moderni program-

mi di difesa con agrofarmaci, insetti, approccio produttivo integrato massimizzando le potenzialità agronomiche e le caratteristiche qualitative delle produzioni di eccellenza del Made in Italy, a beneficio dell’intera filiera. Obiettivo infine della terza vetrina itinerante 'MaisExpert Campus', che nasce quest’anno con l’obiettivo ambizioso di dar vita ad una serie di eventi in campo che possano divenire negli anni un punto di riferimento per produttori e tecnici del settore maidicolo, è quello di condividere le conoscenze e l’expertise anche di partner terzi, come NETAFIM, su come combinare al meglio i fattori e le tecniche di produzione in modo da gestire contemporaneamente gli stress abiotici (terreni, risorse idriche, ecc) e biotici (infestanti, insetti, malattie, ecc), affinché il maiscoltore possa conseguire il massimo beneficio in termini di resa, qualità e remunerazione, in un contesto di agri coltura sostenibile.


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A T T U A L I TÀ S O S T E N I B I L I T À

Il vino 2.0

L’ultimo nato in casa Fazi Battaglia è “Titulus 2.0”, Verdicchio figlio della sua era, frutto del protocollo Magis in vigna, coniugato ad un packaging dalla bottiglia leggera alla carta ecologica attento all’ambiente

di Barbara Mengozzi

a oltre mezzo secolo il suo nome campeggia su milioni di bottiglie di Verdicchio dei Castelli di Jesi che salpano in buona parte per ogni angolo del mondo. Davvero poche realtà vitivinicole si sono incarnate in un vino come è accaduto alla famosissima Fazi Battaglia di Castelplanio, in quel di Ancona, con il bianco marchigiano per eccellenza. E questo fin dagli esordi nel 1949, quando questo autoctono vitigno era praticamente sconosciuto. Ma poi il sagace titolare dell’azienda Francesco Angelini, assertore ante litteram del grande potenziale del suo Verdicchio di qualità, pensò bene di renderlo immediata-

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mente riconoscibile racchiudendolo in quella caratteristica “anfora” che tanto successo ha riscosso ovunque e ancora oggi si identifica nell’immaginario collettivo con il Verdicchio tout court. Un passato prestigioso, dunque, e a partire dai primi anni Novanta una tensione continua al miglioramento e una forte spinta innovativa, attraverso copiosi investimenti in vigna e in cantina, grazie alla passione e al coinvolgimento di Maria Luisa Sparaco, nipote di Francesco, ben presto affiancata dalla quarta generazione di famiglia, i figli Luca, Barbara e Chiara, nella guida di questa corazzata che dispone di 280 ettari di vigneti, tra i più belli della zona classica dei CaGIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |67


AT T U A L I TÀ S O S T E N I B I L I T À

stelli di Jesi (ma ci sono anche quelli di Montepulciano e di Maremma) e produce circa due milioni di bottiglie all’anno, avviate per un 35% all’estero (quota nell’ultimo periodo in netta ascesa). Evoluzione costante che si è tradotta in una sensibile crescita del livello qualitativo della gamma dei vini Fazi Battaglia, oggi espressione della mano del nuovo agro-enologo consulente Lorenzo Landi, uno dei wine-maker più accreditati d’Italia, che da due anni segue ogni tappa della produzione aziendale. Una gamma decisamente diversificata, in grado di esplorare tutte le sfaccettature del versatile Verdicchio – così accanto al suo storico pilastro Titulus la cantina ne offre numerose versioni, fino a quella più opulenta e longeva – e aperta anche a due etichette importanti di Rosso Conero. Ma ciò che resta immutato nella visione dell’azienda è il perno della ricerca della qualità, vale a dire il suo selezionato vigneto, gestito con le 68| MONDO AGRICOLO |GIUGNO 2013

cazione della Fazi Battaglia –. In pratica quindi abbiamo perfezionato il tiro, ma eravamo già ben avviati nella direzione tracciata dal protocollo Magis che riteniamo un valido strumento per ottenere uve ottime, senza ritecniche più moderne e accurate nel schi per la vigna, il vino e la salute quadro di una conduzione agronomi- umana, rispettando al tempo stesso ca da sempre attenta al basso impat- l’ambiente». to ambientale. Un convinto approc- Una sostenibilità ambientale e sociacio ecosostenibile alla produzione le, peraltro, che marcia di pari passo che si è idealmente incontrato con i con minori costi di gestione: «In efprincipi ispiratori e le regole del pri- fetti i risparmi ci sono, e anche immo e più avanzato programma di so- portanti, perché riuscire a monitorastenibilità della filiera vitivinicola ita- re il vigneto con la precisione garanliana rappresentato dal progetto Ma- tita dalle direttive Magis consente gis, al quale la Fazi Battaglia ha aderi- senz’altro di ridurre le spese, relative to sin dagli inizi. «Abbiamo subito ac- ad agrofarmaci e fertilizzanti come colto con favore la proposta sostenu- pure ad acqua ed energia, interveta dal gruppo Bayer, in quanto ci è nendo soltanto in caso di effettiva nesembrata un vestito fatto su misura cessità ed evitando trattamenti preper la nostra azienda dove venivano ventivi che fanno male all’ambiente e già adottate tecniche agricole per lo alle tasche del produttore». Ma ormai più molto simili a quelle della filoso- si è entrati nella fase di chiusura del fia Magis – spiega Chiara Giannotti, cerchio, tanto che anche Fazi Battaresponsabile di marketing e comuni- glia all’ultima edizione del Vinitaly ha

La sostenibilità ambientale e sociale marcia di pari passo con i minori costi di gestione


voluto sfoggiare un suo vino tra quelli prodotti nell’orbita del progetto Magis presentati ufficialmente in degustazione a Verona: si tratta del Le Moie, selezione di Verdicchio Classico Superiore proveniente dalle migliori vigne aziendali a conduzione Magis. Anche se, viene sottolineato, «in realtà il nostro intero vigneto è entrato nella sfera di questo protocollo, cosicché si può dire che tutti i nostri vini oggi sono creati rifacendosi al modello Magis». Una carta vincente, quella del vino ecosostenibile, che andrebbe giocata soprattutto sui mercati internazionali, nordamericani e scandinavi in primis, dove particolare risulta l’attenzione nei confronti dell’ “organic” o “natural wine”. Lo fa notare Chiara Giannotti, al timone di un’azienda che sulla crescita delle proprie consegne oltreconfine sta puntando molto, come dimostra il recente accordo con il gruppo Campari Wines

“Le Moie” è un Verdicchio Classico Superiore proveniente dalle migliori vigne Magis per la distribuzione in Italia e nel mondo dei vini Fazi Battaglia. «Al momento però all’estero è ancora debole la percezione della valenza dei vini Magis e servirebbe una certificazione che abbia maggior peso e riconoscibilità. Un aspetto al quale si dovrà lavorare tutti insieme e con impegno perché entrare nella cultura di questi Paesi, ripeto, può rappresentare un ottimo sbocco». Nel frattempo, a parlare della nuova stagione di Fazi Battaglia, c’è il nuovo vino in rampa di lancio: il Titulus 2.0, Verdicchio figlio della sua era, più fresco ed elegante che mai ma ricco di intensa personalità. Ed anche pienamente sostenibile, frutto com’è del protocollo Magis in vigna coniugato ad un

Maria Luisa Sparaco

packaging, dalla bottiglia leggera alla carta ecologica, estremamente concentrato sulle misure di tutela ambientale.


AT T U A L I TÀ S O C I A L E

Rose per un sorriso Confagricoltura ha aderito alla “Giornata nazionale del sollievo” della Fondazione Ghirotti, distribuendo1700 steli ai pazienti del Policlinico Gemelli di Roma

la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha indetto la “Giornata Nazionale del Sollievo”, per la promozione delle cure palliative e, in particolare, della terapia del dolore, giunta alla XII edizione e che ha previsto molteplici iniziative di solidarietà e coinvolgimento per domenica 27 maggio.Tra cui quella di Confagricoltura che, anche quest’anno, ha distribuito 1700 rose ai pazienti del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma e ai visitatodi Gaetano Menna ri. Un modo per testimoniare l’importanza che rivestono il sociale, la tutela della salute, la terapia del dolore. Confagricoltura ha donato rose a tutti i uest'anno ricorrono 40 ricoverati, con l’intento di portare un anni dalla prima inchie- momento di serenità. Fiori di varietà di sta televisiva e da un se- alto pregio come Talea, Revival, Caribia, rie di articoli pubblicati Miss Paris, certificate dal marchio“Quasu "La Stampa" con i qua- lità Sanremo” e gentilmente offerte dal li, nel 1973, il giornalista consorzio Florasta di Sanremo, che riuGigi Ghirotti, malato di tumore, fece nisce una cinquantina di produttori. conoscere agli Italiani cosa accade a «Un piccolo gesto tangibile – sottolinea chi, suo malgrado, si trova, come egli il floricoltore Alessandro Lorenzi, diristesso fece fino in fondo, a percorrere gente del Consorzio - per simboleggiare il «lungo tunnel della malattia e della la vicinanza, l’impegno e la solidarietà ospedalizzazione». Oggi è attiva una dell’Organizzazione degli imprenditori Fondazione che porta il suo nome, di agricoli verso chi soffre,proprio nel mecui è presidente Bruno Vespa e che, se dedicato alla rosa». Alessandro Lotra l’altro, con il ministero della Salute, renzi con la moglie Monica, la madre e

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due dipendenti stagionali, gestisce un’impresa familiare dedicata proprio alla produzione di rose (400 mila steli all’anno). Anche l’omaggio floreale raggiunge l’obiettivo di informare e sensibilizzare gli operatori sanitari e i cittadini sull’importanza di promuovere la “cultura del sollievo”. “Sollievo” inteso non come negazione definitiva del dolore fisico ma piuttosto come diritto a non soffrire inutilmente e sostegno, sollecito ed amorevole, psicologico e spirituale, al malato, specie se cronico in evoluzione di malattia. «Il messaggio è come ricorda il prof. Numa Cellini, presidente della Fondazione Ghirotti - che il sollievo è raggiungibile anche quando non è più possibile la guarigione e che, se si punta sul conforto, si vince sempre: vince la dignità della persona umana. In questa “Giornata” si afferma la centralità della persona malata e il suo diritto ad essere informata su quanto si può fare per controllare il dolore e la sofferenza attraverso le terapie più avanzate,ma anche l’importanza di considerare il malato nella sua interezza,ponendo attenzione a tutti bisogni, psichici, fisici, sociali e spirituali, in modo da creare la migliore qualità di vita per lui e per la sua famiglia».



ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO

GIUSTINIANI PRESIDENTE A TREVISO

Il nuovo presidente di Confagricoltura Treviso è Lodovico Giustiniani. Laureato in Agraria a Padova ed iscritto all’Albo degli Agronomi, è amministratore di un’azienda agricola a Susegana, presidente dell’Associazione Provinciale Allevatori e consigliere del Consorzio Agrario di Treviso e Belluno. Ad affiancarlo per il prossimo triennio i vicepresidenti Valperto Degli Azzoni e Fabio Curto.

A VERONA FERRARESE AL VERTICE

L’assemblea di Confagricoltura Verona ha eletto presidente Paolo Ferrarese, contitolare di una azienda agricola a Sorgà ad indirizzo cerealicolo-zootecnico; l’allevamento è formato da 250 frisone di cui circa 100 in mungitura. La giunta, che lo affiancherà è composta da: Riccardo Artegiani, Luigi Caprara, Mauro Mantovani, Christian Marchesini, Umberto Parodi, Sara Pasetto e Pietro Spellini. 72| MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2013

di Elisabetta Tufarelli

D’AYALA VALVA E FARO INSIGNITI DA NAPOLITANO

Nuovi Cavalieri del lavoro

Tutti i Cavalieri del Lavoro nominati

Il tarantino Arturo D’Ayala Valva e il siciliano Venerando Faro sono i due imprenditori agricoli di Confagricoltura che sono stati insigniti dal presidente Giorgio Napolitano, in occasione della Festa della Repubblica, con il titolo di Cavalieri del Lavoro. Tra le 25 nomine delle eccellenze tricolori, le due agli imprenditori associati alla nostra Organizzazione confermano l’importanza del settore primario, che tiene, investe in innovazione e si sviluppa. Due storie diverse, ma che mostrano la stessa faccia dell’agricoltura, quella vincente, determinata, che crea lavoro e crescita economica contribuendo al successo del ‘made in Italy’ alimentare. Arturo D’Ayala Valva, di Taranto, gestisce dal 1975 le aziende di famiglia ad indirizzo cerealicolo, olivicolo e viticolo. Mille e 500 ettari divisi nelle provincie di Bari, Brindisi e Taranto che occupano 60 dipendenti. Il neocavaliere imprenditore di Confagricoltura ha deciso di puntare in particolare sul settore vitivinicolo, introducendo su 400 ettari nuove varietà e nuove tecniche di lavorazione con un’innovativa meccanizzazione. Il catanese Venerando Faro, figlio di agricoltori, abbandona gli studi e dà inizio a una piccola attività di commercio nell’ortofrutta che trasforma in un’azienda leader in Europa per la produzione e

commercializzazione di piante mediterranee, subtropicali e per climi aridi. Attualmente produce più di 800 specie e 5.000 varietà, su una superficie di 500 ettari, con 30 ettari di serre. L’impresa esporta in 35 paesi nel mondo ed è stato fornitrice dei Giochi Olimpici di Atene, dell’Expo di Lisbona, delle famiglie reali di Giordania e Arabia Saudita. Gli ‘eccellenti’ imprenditori agricoli di Confagricoltura nominati Cavalieri del lavoro hanno dimostrato con la loro storia, le loro scelte e il loro percorso imprenditoriale il valore e l’importanza dell’agricoltura come motore di sviluppo per uscire dalla crisi economica e sociale. E, in effetti il tessuto produttivo in Italia sta cambiando: le aziende agricole si riducono di numero e aumentano nella dimensione media. L’agricoltura professionale – ne sono il miglior esempio Arturo D’Ayala Valva e Venerando Faro – è in grado di affrontare meglio le sfide dei mercati. Come dire che dove i conti tornano è un fatto di efficienza e capacita' innovativa. Così occupazione e fatturato si concentrano, sempre più, in queste imprese. La dimostrazione è che le prime 1.000 imprese italiane per limite dimensionale occupano un terzo dei lavoratori agricoli e realizzano un terzo del volume d’affari complessivo del settore.


ALESSANDRIA, INIZIATIVE AGRODIDATTICHE PER I PICCOLI

I “campi estivi” di Agriturist

Arriva l’estate, chiudono le scuole e i genitori che lavorano cercano dove far trascorrere ai loro bambini tempo piacevole, facendo attività, e giocando in compagnia di altri ragazzi. Una risposta viene da Agriturist Alessandria che propone esperienze entusiasmanti per i bambini con i cavalli, i laboratori creativi, la vita in campagna, le passeggiate nei boschi. I Campi estivi, da giugno fino ai primi giorni di settembre,

permetteranno di fare un’esperienza a contatto con la natura e gli animali, in strutture ospitali e adatte a far soggiornare i giovani vacanzieri. Bambini e ragazzi possono usufruire delle più svariate proposte che vanno dal pranzo alla merenda, dalle attività didattiche anche in lingua, al soggiorno per intere giornate o settimane. “I nostri campi estivi, fin dal 2008, hanno avuto grande partecipazione da parte di ragazzi di ogni età, dalla materna ai primi anni delle superiori”, ricorda la presidente di Agriturist Alessandria e Piemonte Rosanna Varese. Al progetto “Campi estivi 2013” partecipano moltissime aziende associate. Per ulteriori informazioni sulle attività consultare www.agrituristmonferrato.com/campi-estivi.asp oppure telefonare allo 0131 43151 interno 324 (rif. Cristina Bagnasco).

SIRACUSA, PARTNERSHIP CONFEDERDIA E CONFAGRI

Formazione per dirigenti d’azienda

Confagricoltura Siracusa ha formato 25 dipendenti di nove aziende della provincia con funzione direttiva in agricoltura su “Audit e Controllo di gestione”. L’iniziativa, realizzata in partnership con Confederdia ed il Centro Studi di Confagricoltura, è tra le prime in assoluto in Italia e costituisce un riconoscimento al ruolo degli addetti direttivi delle imprese agricole a cui vengono richieste sempre maggiori competenze nella gestione e le relazioni interne ed esterne all'azienda. “Per Confagricoltura Siracusa - dice il presiden-

te Massimo Franco- i dipendenti sono una risorsa importante e per questo promuove lo sviluppo di competenze professionali. Tra il 2012 ed il 2013 abbiamo formato oltre 200 operai agricoli sulla Sicurezza sul lavoro ed intendiamo ora puntare alla riqualificazione sull'Office automation, il fisco, l'automazione nell'agroalimentare”. Alla cerimonia di consegna dei diplomi hanno partecipato anche il direttore nazionale di Confederdia Silvia Vannucci ed il direttore nazionale dell’Enapra Roberto Bianchi.

SCARAMAGLI ELETTO A FERRARA

Pier Carlo Scaramagli è stato eletto presidente di Confagricoltura Ferrara per il triennio 2013/2015. Laureato in Scienze Agrarie all’Università di Bologna, conduce l’ ”Agriturismo La Torretta” e una azienda agricola di 135 ettari, a coltivazione estensiva. L’assemblea ha anche eletto i sei componenti della giunta esecutiva e il collegio dei revisori dei conti e dei probiviri.

CONVEGNO RETI D’IMPRESA A VERCELLI

Il tema delle reti di impresa, come opportunità per lo sviluppo economico delle aziende agricole e per la promozione del territorio, è stato il tema del convegno organizzato dall'Unione Interprovinciale Vercelli e Biella, in collaborazione con Intesa SanPaolo. L’obiettivo di Confagricoltura è quello di accrescere la competitività delle imprese associate, riducendo i costi ed aumentando la produttività. GIUGNO 2013 | MONDO AGRICOLO | 73


FORMAZIONE di Roberto Bianchi

CONFAGRICOLTURA NELLA FONDAZIONE BIOCAMPUS DI BORGO PIAVE (LT)

A scuola si studia la gestione dell’impresa agricola

“Aula Italia” del Biocampus

La giunta ha deliberato l’adesione di Confagricoltura alla Fondazione Biocampus che ha creato e gestisce l’omologo Istituto Tecnico Superiore (ITS) per il Made in Italy agroalimentare, modello di stile e icona d’eccellenza dei prodotti del nostro Paese. L’istituto, che ha sede a Borgo Piave in provincia di Latina a pochi chilometri da Roma, è una delle nove scuole di alta specializzazione tecnologica del settore agroalimentare che rilascia i diplomi di tecnici superiori nelle aree “Produzioni e trasformazioni agrarie, agroalimentari e agroindustriali” – “Controllo, valorizzazione e marketing delle produzioni agrarie, agroalimentari e agroindustriali” – “Gestione dell’ambiente nel sistema agroalimentare”. Confagricoltura, tramite Enapra, e Biocampus stanno per istituire un nuovo diploma di “Tecnico superiore per la gestione dell’impresa agricola” che sarà avviato a partire dal prossimo autunno, dopo il riconoscimento del ministero dell’Istruzione, 74| MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2013

dell’Università e della Ricerca. Il corso si sviluppa in 1.800 ore in due anni circa ed è rivolto ai neo imprenditori che desiderino acquisire conoscenze gestionali e tecniche per il management innovativo dell’impresa agricola. Il monte ore è suddiviso in 900 ore di formazione (con metodologie innovative come il project work, l’illustrazione di pratiche d’eccellenza, il problem solving e la formazione a distanza) e 900 ore di stages presso una o più imprese di successo anche fuori del territorio nazionale. La formazione prevede un modulo di circa 140 ore relativo a materie gestionali, un modulo di circa 90 ore su quelle di tipo amministrativo, uno di circa 125 ore sugli aspetti tecnicoagronomici e uno di 80 ore che tratterà materie relative agli ambiti commerciali e di filiera. Oltre a questi, sono previsti moduli su competenze trasversali: lingua inglese livello b2 europass (200 ore) e informatica livello Ecdl Advanced (150 ore). Il diploma da accesso ai concorsi pubblici, è riconosciuto come pratica biennale per l’iscrizione all’albo degli agrotecnici, da crediti universitari, da accesso all’esame di

abilitazione per la professione di perito agrario e si sta proponendo come riconoscimento della formazione obbligatoria richiesta per il titolo di Iap. Gli Istituti Tecnici Superiori sono scuole speciali di durata biennale riservate a chi è in possesso del Diploma di Maturità e rappresentano l’alternativa all’offerta accademica tradizionale. Nascono, promossi dal ministero dell’Istruzione, allo scopo di riservare a giovani e adulti la possibilità di ricorrere a percorsi di formazione post-diploma, nell’ambito dei settori ai quali la programmazione economica europea attribuisce valenza "prioritaria". L’intenzione di Confagricoltura è quella di creare, insieme a Biocampus ed Enapra, una vera e propria Scuola per la gestione dell’impresa agricola rivolta a tutti coloro che, soprattutto giovani, vogliano dirigere o creare imprese proiettate verso il futuro e vocate al mercato internazionale. Il corso per il conseguimento del diploma di “Tecnico superiore per la gestione dell’impresa agricola” è gratuito, escluse le eventuali spese di viaggio vitto e alloggio. Chiunque fosse interessato o desideri avere maggiori informazioni può rivolgersi telefonicamente agli uffici Enapra (066852310) o inviare una mail a sonaglia @enapra.it.


CAMPI ROSA di Elisabetta Tufarelli

Assemblea di Confagricoltura Donna: il ruolo dell'impresa femminile

“Non ci sono dati attendibili e certi sull’imprenditoria femminile, gli ultimi risalgono al 2007, e in sei anni molto è cambiato. E’ fondamentale conoscere l’evoluzione e la reale consistenza dell’imprenditoria femminile per far partire politiche di genere ad hoc, su tutto il territorio nazionale”. Lo ha detto la presidente di Confagricoltura Donna, Marina Di Muzio, aprendo, a Palazzo della Valle i lavori dell’Assemblea a cui sono intervenuti il presidente Mario Guidi, la componente di giunta Diana Theodoli Pallini ed il direttore generale Luigi Mastrobuono. Nell’incontro si è fatto il punto sull’attività svolta e su quella da attuare. In particolare, la presidente Di Muzio confida nella sensibilità del ministro Nunzia Di Girolamo

per avviare iniziative che valorizzino il ruolo dell’impresa femminile. “Le imprese femminili e il lavoro delle donne sono strategici per la crescita dell’economia e per lo sviluppo sostenibile”, ha osservato, ricordando la forte presenza delle donne negli incarichi istituzionali. Di Muzio ha anche ribadito l’attenzione costante dell’associazione alle tematiche che riguardano la donna nella società e nell’economia. L’Assemblea è stata l’occasione per fare un’analisi dell’attività svolta, e dell’impegno nei Tavoli al Mise, al Mipaaf e nella alla Commissione femminile del Copa-Cogeca. Fondamentale, per Confagricoltura Donna, l’impegno nel sociale e per la formazione. La presidente Di Muzio ha concluso mettendo in evidenza l’attenzione dell’associazione per le tematiche di più ampio respiro, come il ruolo della donna nella società e nell’economia. Oltre all’assemblea nazionale, si sono tenute anche l’assemblea annuale di Confagricoltura Donna Piemonte, presieduta da Maria Teresa Melchior e quella di Confagricoltura Donna Lombardia, presieduta da Gabriella Poli.

SI È TENUTA a Bruxelles la riunione della Commissione femminile del Copa Cogeca a cui, per la prima volta ha partecipato Confagricoltura Donna. “E’ fondamentale partecipare alle riunioni in Europa – ha detto Marina Di Muzio - e anche se ci sono forti differenze tra Paesi nelle politiche di conciliazione, le occasioni di confronto sono importanti per individuare misure e azioni di genere che contrastino le disuguaglianze tra uomini e donne nelle diverse sfere di attività”. E a Bruxelles si è insistito sulla necessità di una maggiore partecipazione delle imprenditrici alla rappresentanza, alla necessità di una formazione per tutte e specifica per le donne dirigenti. In tutta Europa poche sono le donne che si rappresentano in Agricoltura, ma nonostante ciò, è importante il ruolo femminile nello sviluppo e per frenare l'esodo dalle aree rurali. Durante l’incontro si è anche parlato dei progetti finanziati dall'Europa per la maggiore condivisione dei diritti delle donne e sviluppo delle politiche di genere. Infine, la riunione si è conclusa ricordando che il 2014 sarà l’Anno internazionale dedicato all'Agricoltura Familiare.

IL FILM SULLE IMPRESE ROSA

Le imprese femminili e il lavoro delle donne costituiscono un elemento strategico delle azioni che vanno intraprese per una nuova crescita dell’economia e per uno sviluppo sostenibile. Ne è convinto il Comitato Unico di Garanzia, che ha presentato, il 10 giugno, l’avvio dell’Osservatorio della componente di genere delle politiche, di competenza del ministero dello Sviluppo economico, proiettando il film documentario “Per la mia strada”, in collaborazione con l’Associazione Corrente Rosa. ll film, diretto da Emanuela Giordano, racconta la storia di Giovanna che parte per un viaggio in cui incontrerà otto donne eccellenti nelle loro professioni. “Un’esperienza molto importante quella di Corrente Rosa, che riunisce numerose donne impegnate nel mondo dell'impresa. Con l’obiettivo di promuov e re e v a l or i z z a re l a partecipazione delle donne nell'attività politica e nei luoghi decisionali, riequilibrando la presenza ‘di genere’. Ancora troppo p o c a p e rò s i p a r l a d i agricoltura”, ha comment ato i l pre s i d e nte d i Confagricoltura Donna Marina Di Muzio, che ha partecipato all’iniziativa.

GIUGNO 2013| MONDO AGRICOLO |75


OVER 60

di Elisabetta Tufarelli

Contenitori per alimenti e osteoartrite

Secondo una ricerca inglese c’è un legame tra l'osteoartrite e i perfluorurati, presenti in diversi prodotti per l'igiene e in alcuni contenitori per alimenti. Una ricerca congiunta della Harvard Medical School e del Brigham and Women’s Hospital mette in evidenza che due sostanze “sospette” l'acido perfluorottanico (PFOA) e l’acido perfluorottano sulfonato (PFOS), già noti tra l'altro per essere causa potenziale dell'infertilità maschile, hanno un legame con l'osteoartrite. L’indagine, durata sei anni, ha coinvolto centinaia di migliaia di persone. L'analisi delle informazioni raccolte ha messo in luce una chiara correlazione tra l'esposizione ai perfluorurati e l'insorgere dell'osteoartrite, in modo particolare per le donne. Lo studio britannico è stato pubblicato sul mensile scientifico “Environmental Health Perspectives” e dimostra che l'esposizione alle due sostanze raddoppia la probabilità di sviluppare l'artrosi. Infatti, le donne che presentavano un’esposizione superiore al 25% al PFOA e al PFOS avevano circa due volte più probabilità di avere l’artrosi, rispetto a coloro che ave76| MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2013

vano un’esposizione inferiore. La diffusione di queste sostanze nell'ambiente è davvero alta: sono utilizzate in ben 200 processi industriali e sono i componenti di oggetti di uso comune come i prodotti per la pulizia della casa, per l’igiene personale, alcuni contenitori per alimenti, le padelle antiaderenti. Tali sostanze, già sospettate di essere potenziale causa di infertilità maschile, possono anche essere potenziale causa dell’osteoartrite, in particolare nelle donne. I ricercatori britannici hanno già annunciato nuovi studi per approfondire il pericoloso legame e far luce sui possibili meccanismi biologici del fenomeno, ma quanto scoperto finora rende il rischio molto concreto. Benché le padelle antiaderenti contenenti PFOA siano state imputate più volte e alcune aziende produttrici abbiano annunciato la cessazione della produzione nel 2015, nel frattempo continueremo ad essere esposti a queste sostanze, la cui diffusione nell’ambiente e tra gli esseri umani è ubiquitaria. Ossia si trovano un po’ dappertutto con uno scambio fauna/flora/acqua/esseri umani che non può essere ignorato.

STUDIO GIAPPONESE SULLE ASPETTATIVE DI VITA

La speranza di vita continua ad aumentare sia per gli uomini sia per le donne. Ciò non dipende solamente dallo di stile di vita che, certamente, fa la sua parte, ma da un elemento legato al sistema immunitario, che si comporta in modo diverso negli uomini e nelle donne. Uno studio giapponese dimostra che le difese immunitarie femminili diminuiscono più gradualmente rispetto a quelle degli uomini, riuscendo, così, a combattere le infezioni per più anni. Ora dal Giappone arriva l'ultima scoperta che svela il segreto della longevità e la differenza tra gli uomini e le donne. La ricerca, pubblicata sulla rivista Immunity & Ageing, ha preso in esame un campione di 356 individui. E, anche se il numero dei globuli bianchi diminuisce sia negli uomini, sia nelle donne, è il sistema immunitario ad invecchiare in modo diverso. Il tasso di declino dei parametri immunologici è più lento nelle donne ed è per questo che vivono più degli uomini.


Sindacato Pensionati: vacanze 2013 Estate 2013: continua, anche per la scelta delle vacanze, l’attenzione del Sindacato pensionati di Confagricoltura per gli associati. Anche per quest’anno gli over 60 di Confagricoltura potranno scegliere tra i Blu Serena club e l’hotel Commodore terme a Montegrotto, a prezzi convenzionati. Sia per i soggiorni marini, sia per quello di Montegrotto, il Sindacato nazionale pensionati ha fatto una meticolosa selezione, con l’obiettivo di offrire una buona scelta di località e partner, per offrire una vacanza da ricordare. L’hotel Commodore ha un ottimo rapporto qualità-prezzo ai piedi dei Colli Euganei, a 1,5 km dal centro di

Montegrotto Terme, e a poca distanza da Padova. L’offerta Bluserena per tutta la famiglia è particolarmente ampia tra villaggi ed hotel club. In Abruzzo si può andare a Montesilvano, in Sardegna a Villasimius, in Puglia a Torre Canne e Ginosa Marina, in Calabria alla Marinella di Cutro e a Sibari. In Sicilia il villaggio è situato a Licata, in provincia di Agrigento.

È OVVIO che non si può rimanere giovani in eterno, ma il decadimento fisico e psichico va ritardato e minimizzato avendo cura della propria vita e con il massimo rispetto per se stessi. Oggi molte teorie mediche parlano di prolungare la vita, non per creare un mondo di vecchi, ma per allungare il periodo di attività della persona. Questi, in sintesi, i segreti per la longevità: mantenere la propria autosufficienza, abituarsi ad uno stile di vita sano, non perdere la curiosità di conoscere e di fare, frequentare persone giovani, seguire e capire l'evoluzione dei tempi, senza essere radicati nel passato.


VINO di Barbara Mengozzi

L’AMARONE CLASSICO DELLA VALPOLICELLA RISERVA SERGIO ZENATO

Recondita armonia Sempre poderoso e longevo com’è nella sua intrinseca natura, ma ingentilito da quella morbidezza, il caratteristico velluto, che ha conquistato il gusto anche dei palati meno temprati. Così l’Amarone ha da tempo trovato la sua strada, riemergendo dal buio degli anni Ottanta e diventando il “grande veronese” richiesto in tutto il mondo. Del resto questo maestoso e complesso rosso della Valpolicella classica – generato dalle tipiche uve della sua terra messe ad appassire per 4 mesi e poi vinificate – è reduce da un lungo percorso segnato dalla ricerca, ad opera dei suoi produttori più illuminati, di una maggiore profondità espressiva con occhi rivolti sia alla tradizione sia alle esigenze del mercato. Ed è appunto l’Amarone il vino icona e il piccolo gioiello di casa Zenato, griffe dell’enoico made in Italy apprezzata a livello internazionale. Una fama ben meritata da parte di questa bella azienda di Peschiera del Garda sempre fedele alla propria matrice veneta che, forte di una vocazione familiare di oltre mezzo secolo e di 75 ettari di vigneto, ha saputo diventare egregiamente “bifronte” connettendo in un arco ideale due rinomate aree del panorama vitivinicolo italiano come quella del Lugana e la Valpolicella. Tutto ha preso il via grazie al talento e alla passione per le varietà locali nutrita dal fondatore dell’azienda Sergio Zenato, dedito a 78| MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2013

partire dal 1960 a sviluppare nelle vigne impiantate sulle morene del basso Lago di Garda il potenziale dell’autoctono vitigno Trebbiano di Lugana dando vita a grandi bianchi Lugana via via sempre più premiati dalla critica enologica. Poi gli orizzonti si sono ampliati fino alle dolci colline nel cuore della Valpolicella, dove sono stati realizzati importanti programmi di nuovi vigneti e di valorizzazione di quelli esistenti (sono 35 gli ettari vitati posseduti qui dall’azienda) in vista dei rossi più ambiziosi. Oggi sono i figli di Sergio, insieme alla madre Carla, a portare avanti e a consolidare la risonanza del suo progetto: Alberto, che cura la produzione, dalla vigna alla bottiglia, e Nadia, impegnata a seguire i mercati e il marketing. Sotto la loro guida ispirata ad un viscerale attaccamento al proprio territorio e al desiderio di esaltarne le peculiarità, in equilibrio tra radici e innovazione, nessun dettaglio viene trascurato, tra i filari come nell’impeccabile cantina. Così è ulteriormente cresciuto il livello qualitativo di tutti i vini della gamma Zenato, grintosi e dall’intenso spettro aroma-

tico, costantemente gratificati dal successo. Ma a toccare spesso le vette più alte sono soprattutto i preziosi Amarone firmati dall’azienda, capaci di sposare carattere, volume, struttura e piacevolezza, e in particolare quelli degni di entrare nel novero delle Riserve Sergio Zenato, vendemmie d’eccellenza in grado di dare il giusto risalto all’identità del terroir e di regalare vini prodighi di emozioni esclusive. Frutto della selezione delle migliori uve Corvina, Rondinella e Oseleta raccolte nelle più vecchie vigne coltivate a S.Ambrogio di Valpolicella e lasciate lungamente ad appassire, affinate per almeno quattro anni in grandi botti di rovere e per un altro anno in bottiglia, l’Amarone Classico della Valpolicella Riserva Sergio Zenato si presenta subito con un bellissimo colore rubino carico con riflessi granato. Poi versato nel bicchiere seduce tanto il naso, con i suoi ampi ed eleganti profumi di frutta di sottobosco matura, spezie e un tocco di erbe aromatiche, quanto il palato, avvolto dal suo sapore caldo, pieno e di grande spessore, dal tannino setoso, dalla pregevolissima persistenza gustativa. Un campione di classe ed equilibrio che nell’edizione 2006 si è visto assegnare ben 95 punti – primo in classifica tra i rossi del Veneto – sulla guida The Wine Advocate dall’autorevole Robert Parker, che lo ha definito «vino meravigliosamente sontuoso … pieno di profumi reconditi”, stupefacente per “il senso di lunghezza e struttura… Una favolosa performance di Zenato».


GLASS HOSTARIA A ROMA

giare piatti semplici e tipici, ma ricercati, a prezzi accessibili. Tra i fornelli del Glass, invece, chef Bowerman incanta con una cucina elegante e ricca di idee, ma rigocirconda. Glass accoglie Agnello speziato rosa, che ama i sapori gli ospiti in ambienti al sommaco netti e non teme di osadove la scena è dominata re, ma sempre nella logica del coeda un mix di legno, acciaio e vetro, rente equilibrio gustativo anche nelgli arredi sono sobri e curatissimi sotto la luce calda e soffusa degli ori- l’azzardo di accostamenti inconsueti. Di qui una serie di piatti mai banali ginali lampadari, la cantina è vasta e ricca, il gioco di squadra della giova- come i fantastici raviolini ripieni di parmigiano con asparagi e burro di ne équipe è perfetto. Squadra e Normandia (grande classico della armonia in primo piano, peraltro, chef), le animelle glassate, le scaloppe anche nella nuova creatura romana di foie gras di anatra, fichi e croccante della vulcanica coppia aperta l’anno di nocciole e panbrioche. In abbinascorso nel quartiere Prati assieme ai mento con l’intenso e morbido Amafratelli Pierluigi e Alessandro rone Riserva Sergio Zenato Cristina Roscioli, marchio storico della Bowerman propone un suo squisito gastronomia capitolina: il Romeo, innovativo concept di forno-droghe- agnello speziato al sommaco, accompagnato da vari tuberi saltati in padelria-ristorante, anch’esso in stile di la e salsa di carota allo zenzero. puro design, dove si possono assag-

L’officina del sapore All’ultimo Vinitaly il battesimo dell’Amarone Riserva Sergio Zenato 2007 ha avuto una madrina eccellente: Cristina Bowerman, donna, madre, imprenditrice e talentuosa cuoca insignita dalla stella Michelin. Pugliese di origine, laurea in giurisprudenza, tanti viaggi e soggiorni all’estero, specialmente negli Stati Uniti e in Francia. Nove anni fa, dal connubio tra l’esperta e creativa mano di Cristina e il solido mestiere in sala del socio, e compagno di vita, Fabio Spada, è nato a Roma, nel cuore di Trastevere, il bellissimo ristorante Glass Hostaria, spazio su due piani ultramoderno e d’atmosfera cosmopolita assolutamente controcorrente rispetto al contesto che lo


BUONO A SAPERSI...

UN ROMANZO DI SOTTOSUOLO, FATTO DI VISIONI

L’odorosa memoria della stanza delle mele

C’era nella casa un non-luogo, la stanza delle mele ammonticchiate su piccoli vulcani di paglia. Poi venivano sistemati lì «mucchi di patate e fagioli secchi, noci e castagne, aerei mazzi di origano che pendevano dall’alto insieme alle sorbe, alle melagrane, e all’uva che appassiva annerendosi». La finestra era sempre aperta perché “la frutta ha bisogno di aria”, sentenziava la madre della protagonista. «Quella stanza, che sembrava un deposito silenzioso e statico, in realtà era un recinto 80| MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2013

vivo che si animava soprattutto di notte, quando il vento smuoveva le noci che rotolavano con rumore secco come un breve schianto di ossa». Così ne “La stanza delle mele” di Barbara D’Alto (Guida 2013, 160 pp, 12 euro) si racconta di una camera che è al centro della vita, della protagonista e non solo. La vicenda narrata prende spunto da un disastro ferroviario realmente accaduto nel 1944 a Balvano. Un tragico titanic ferroviario in cui morirono circa 600 persone ed a cui ha dedicato qualche anno fa un libro Gianluca Barneschi (“Balvano 1944”, Mursia 2005). Non fu dovuto a scontri fra treni o deragliamenti ma all'intossicazione causata dai fumi della locomotiva a vapore al traino di un pesantissimo convoglio merci

arrestatosi in galleria, sul quale si erano infiltrate centinaia di persone che, in quel triste periodo bellico, non avevano praticamente altro modo per spostarsi. Nel romanzo la tragedia è trasferita nel Mezzogiorno, in un Paese immaginario ed è l’occasione per realizzare una sorta di “Antologia di Spoon River” dell’Italia smarrita e lacerata dalla guerra. Si intrecciano, nella narrazione, le storie dei “viaggiatori” del treno del 1944, con quella della protagonista nata in quell’anno. La scrittura di Barbara D’Alto è immaginifica e corporea al tempo stesso. Il suo narrare si snoda in modo figurativo. Pittura con le parole, creando veri e propri acquarelli. La stanza delle mele diventa una sorta di zona di confine, tra presente e passato; la camera, dove vengono conservati i frutti, è un luogo di “odorosa memoria” in cui tutti cercano di comprendere il senso della vita (e della morte), il perché di un viaggio senza destinazione. Quello proposto è un romanzo “visionario” eppure profondamente legato alla terra. Una storia di legami, di radici, di intrecci di destini individuali con quelli generali. Ed altre tragedie si affacciano alla ribalta nel cammino della vita, dalla seconda guerra mondiale, agli anni ’70, fino alla guerra del Golfo del 1991. Tutto passa da lì, in una stanza con mele fragranti ed altri tesori naturali, che conoscono ogni segreto. Gaetano Menna


LA VITALITÀ DEL MONDO VEGETALE

Piante intelligenti “Verde brillante” (Giunti Editore 2013,144 pp., 14 euro) affronta in modo… brillante il tema della neurobiologia vegetale. Un libro non accademico che sa avvincere il lettore. Merito dei due autori, Stefano Mancuso (docente dell’Università di Agraria di Firenze, accademico dei Georgofili ed una tra le massime autorità nel campo della neurobiologia vegetale) e Alessandra Viola (giornalista, divulgatrice scientifica e sceneggiatrice televisiva che ha il merito di parlare di cose complesse con un linguaggio semplice ed accattivante). Il saggio in questione affronta il tema suggestivo della sensibilità ed intelligenza del mondo vegetale. Le piante – si pone in evidenza nel testo – possiedono tutti e cinque i sensi

dei quali è dotato l’uomo: vista, udito, tatto, gusto ed olfatto. Oltre ai nostri cinque sensi le piante ne possiedono almeno un’altra quindicina; per esempio, sentono e calcolano la gravità, i campi elettromagnetici, l’umidità e sono in grado di analizzare numerosi gradienti chimici. Le piante poi mostrano una cosiddetta “intelligenza di sciame”, che consente loro di comportarsi non come un singolo ma come una moltitudine, facendo emergere comportamenti di gruppo del tutto simili a quelli di una colonia di formiche, un banco di pesci o uno stormo di uccelli. Già nel 1755 gli studi di Carlo Linneo ponevano in evidenza che le piante dormono. Lo studioso lo aveva compreso accorgendosi

che le foglie ed i rami di alcune piante durante la notte assumono una differente posizione. Lo studioso arrivò a progettare un giardinoorologio in cui era possibile conoscere l’ora semplicemente osservando il comportamenti delle piante in esso contenute. Le piante, si pone in evidenza nel volume, hanno una funzione universale per la vita sul pianeta; rappresentano il legame che unisce le attività di tutto il mondo organico (cioè di tutto quello che chiamiamo vita) con il centro energetico del nostro sistema. «In generale – annotano gli autori - le piante potrebbero benissimo vivere senza di noi. Noi invece senza di loro ci estingueremmo. (G. M.)


CAMPI SONORI di Gaetano Menna

“ITALIA TALÌA” DI INCUDINE VINCE IL “LOANO”

Premiata la nuova Sicilia Al disco “Italia talìa” (Emarcy) del cantautore siciliano Mario Incudine è andato il prestigioso “Premio nazionale Città di Loano” per la musica tradizionale. Il premio verrà consegnato al cantautore il 24 luglio in occasione del suo concerto a Loano. “Talìa” significa guarda. Apri gli occhi – invita - perché non si può far finta di non vedere, ma anche per meravigliarti, per stupirti. È un album “popolare”, quello proposto, affollato, sin dalla copertina, di volti in cerca di riscatto e di rispetto, che hanno speranza – mai perderla – che “talìano” al domani. Suoni isolani che si uniscono a quelli di altre culture in unico, straordinario abbraccio. Nella title track canta (in dialetto): «Guardati Italia, appesa all’Europa,tra l’Africa e il mare, con la testa nella nebbia e un piede nel

sole». CD non certo di rassegnazione; in “Cammina e corri”, l’invito è ad avanzare «a non guardarti indietro che ieri è solo un’impronta/ la vita è fiato che ti precede». Un sound poetico, avvincente, corale, che sa di sole afoso, di caldo asfissiante, di sudore e di terra. Fatto di tutti i suoni del mondo, da quelli mediorientali al blues (“Li culura”), dalla melodia classicheggiante (“Escusè muà pur mon franzè), alla canzone d’autore (“Duedinotte”, “Camina e curri”), dal ballo di gruppo (“Lassa e passa” in cui duetta con Nino Frassica), al canto corale (“Duminica matina”, “Salina”, “Fiat voluntas”). Ha ragione Moni Ovadia a dire che Incudine è «antico e contemporaneo, giovane e vecchio». Già la sua musica non ha età, è figlia della vita.

Letti Sfatti per il poeta maledetto Da Napoli a Livorno. I “Letti Sfatti” con il cofanetto “…E se il mondo somigliasse a Piero Ciampi…” (CD+DVD Laboratori di Provincia) issano la loro scala verso il cielo per raccogliere il testimone del poeta maledetto. L’amore per Ciampi è di vecchia data avendo la band partenopea vinto il Premio omonimo nel ‘99 con “Vorrei vedere il Papa” e “La Giungla” ed aver partecipato alla compilation omaggio all’artista livornese “Con tutte le carte in regola” (2009). Ora la collaborazione con Premio Ciampi Città di Livorno produce questo disco in cui emergono le splendide riletture di quattro brani dell’artista livornese: “Ha tutte le carte in regola”, “Il vino”, “In un palazzo di giustizia”, “Tu no”. Ma anche le canzoni originali della band si ispirano ad un certo modo di vedere e cantare la vita alla Ciampi; come “Una vita corta” in cui si canta della limitatezza: «come fumo tra le dita , non c’è niente che rimane nemmeno la mia vita,mi ritroveranno qui in questa cucina sporca come un sacco vuoto, la sigaretta accesa nella bocca e soffieranno sulla faccia di una vita corta». Nel DVD, intitolato “Minerali sconosciuti”, ci sono il videoclip de “Il Vino”, ed un cortometraggio che colleziona una serie d’interviste (tra gli altri a Patrizio Trampetti, Peppe Lanzetta, Franco Del Prete) che aiutano a delineare e raccontare la figura e la poetica dell’indimenticabile Piero.

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MUSICA DA ASCOLTARE E VEDERE

Sanguigno magnetofono che restituisce atmosfere anni ’60, Davis e Brown Tutto ha inizio con l’ingresso in un bar per ordinare un caffè… parte così il progetto “Il Magnetofono” (www.ilmagnetofono.it) del trio vicentino di Alan Bedin (voce), Emmanuele Gardin (piano), Marco Penzo (contrabbasso). Un debut album, sofisticatamente retrò - come del resto, è la parola “magnetofono” e l’oggetto a cui si riferisce (il registratore a nastro) che restituisce particolari atmosfere anni ’60, che uniscono Miles Davis e Bertolt Brecht, Luigi Tenco, Fred Buscaglione e James Brown. In una girandola di situazioni: milonga, charleston, beguine, ragtime, tiptap, jazz. È divertente cercare riferimenti, richiami, citazioni. Chissà – ci chiediamo - che sapore ha “la merenda del mago”, cantata e recitata con Roberto “Freak” Antony (Skiantos) e raffigurata in uno dei bellissimi quadri dell’illustratore Osvaldo Casanova ispirati alle canzoni del disco e raccolti nel booklet (si richiamano a scene di noir americani con qualche ispirazione presa dal regista Tarantino). Dunque musica da ascoltare ma anche da vedere. C’è ancora magia e situazione circense ne “La dichiarazione del mago” (che sia un omaggio a Fellini?). Colpisce soprattutto il brano “Mondo di uomini”, che è una sanguigna variante di “It's A Man's Man's Man's World” di James Brown, proposta con voce black e soffi di tromba (di Gianluca Carollo). Nel CD anche camei di Pierpaolo Capovilla (“Il Teatro degli Orrori”), lo scrittore Antonio Oleari, il giornalista Renato Marengo. Il Magnetofono canta e suona l’amarezza, il malessere sociale, sorridendo al romanticume di una canzone italiana ormai dimenticata.


PRESTAZIONI AI MASSIMI LIVELLI

MA NON A TUTTI I COSTI. AXIAL-FLOW EFFICIENT POWER. LA MACCHINA INDISPENSABILE NUOVI MODELLI CON SISTEMA EFFICIENT POWER. AXIAL-FLOW SERIE 130 E AXIAL-FLOW SERIE 230. I modelli Axial-Flow con sistema Efficient Power soddisfano già oggi i futuri standard sulle emissioni richiesti dall’Unione Europea. Il sistema Efficient Power tira fuori il meglio dalla vostra macchina: meno emissioni per l’ambiente, più potenza e meno consumi. Nella valutazione comparativa dei Marchi pubblicata sul n° 6/2011 della rivista DLG, le mietitrebbia Case IH sono risultate quelle con i minori costi di esercizio in tutti gli anni presi in considerazione. Grazie a decenni di esperienza nella tecnologia a rotore singolo, Case IH è l’unico produttore di mietitrebbia a potersi fregiare dell’ambito logo Milestones: un riconoscimento assegnato ai costruttori che hanno dato un contributo significativo allo sviluppo dell’agricoltura.

OF

www.caseih.com

AGRICULTURAL ENGINEERING



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