Mondo Agricolo nn. 1-2/2021 Gennaio-Febbraio 2021

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AGRONETWORK E BNL SU CREDITO • SERVIZIO CIVILE • CAMPAGNA ASSOCIATIVA ANGA • PROGETTO REINWASTE • MASTERCHEF ACCORDO UE-UK • MAPPE TOPCON • CENSIMENTO ISTAT • FIERA IN CAMPO • IMPATTO GIOVANI • COLTIVIAMO FORMAZIONE

Guardare oltre Stefano Patuanelli Recovery Plan: il ministro che punta necessaria strategia sull’agricoltura 4.0 condivisa di rilancio

Bando agricoltura sociale, assegnati 120 mila euro

Anno LXXII - n. 1-2 - GENNAIO-FEBBRAIO 2021 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101


La

collaborazione, il motore

per accelerare

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In Syngenta crediamo che la collaborazione sia lo strumento più potente per portare l’innovazione nelle mani di tutti. Siamo da sempre impegnati a costruire una fitta rete di accordi con tutti i partner della filiera agroalimentare per generare un impatto migliore sulla vita di milioni di agricoltori e per rendere l’agricoltura più resiliente, più sicura e più sostenibile. Perché noi sappiamo che solo uniti si va più lontano.

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L’ E D I T O R I A L E nnn

Italia al bivio

L’

Italia soffre di una malattia profonda che l’ha fatta costantemente arretrare in termini relativi rispetto a tutti gli altri Paesi industrializzati e che l’ha portata, complice il Covid, a tornare a fine 2020 ai livelli di PIL del 1993. Affrontare e superare questa condizione è un percorso necessario, che richiede costanza e dedizione. Oggi ci sono alcune condizioni favorevoli. La prima è rappresentata dall’arrivo dei vaccini, che ci permetteranno finalmente di uscire dal tunnel del contagio e della malattia e di riprendere a vivere con quella quotidianità di cui ci siamo dimenticati. La seconda è l’avvio di un nuovo governo guidato da una personalità di grandi capacità e autorevolezza, come Mario Draghi, supportato da un’ampia maggioranza parlamentare, in grado di garantire una nuova stabilità. La terza è rappresentata dalle risorse del Recovery Plan, che ci consentiranno, se saremo capaci di utilizzarle, di cominciare la lunga marcia per rilanciare il Paese, tenendo ben presenti tre priorità: investire nella sua intelligenza (educazione, ricerca, formazione); avere fiducia nelle sue persone (favorire l’iniziativa individuale, liberare le potenzialità delle imprese); semplificare e rafforzare la pubblica amministrazione (costruire uno Stato che aiuti l’economia e amministri con equità e rapidità la giustizia). Abbiamo perso mesi preziosi in cui questi temi avrebbero potuti essere approfonditi, ma c’è ancora tempo perché questo nuovo governo tracci la strada per far ripartire il Paese e la imbocchi con decisione. Questo implica che si apra una nuova stagione di dialogo costruttivo, di uno sforzo congiunto dell’intera classe dirigente del Paese, come ha chiesto con fiducia il Presidente del Consiglio, subito dopo aver ricevuto l’incarico dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma implica anche la necessità di un nuovo atteggiamento di tutti i cittadini, di speranza e di fiducia. Dopo mesi di buio, di paura e di depressione deve tornare l’ottimismo e con esso il coraggio e la responsabilità. Per cominciare a riprogettare il futuro del nostro Paese. Massimiliano Giansanti GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 3


SOMMARIO L’EDITORIALE Italia al bivio Massimiliano Giansanti................. 3

ATTUALITÀ IN CAMPO Censimento 2021 G.M.......................................

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Mappe di produzione Gabriella Bechi.........................

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Granella 4.0 Adriano Abate..........................

39

SPECIALE RISICOLTURA Fiera non in campo Elisabetta Tufarelli.....................

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MasteChef in risaia Simona Giorcelli........................

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Riso e innovazione Elisabetta Tufarelli.....................

46

APERTURA ITALIA Esperienza e autorevolezza Gabriella Bechi ........................... 6 Buon lavoro ministro C.S. ........................................ 8

Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Confagri Consult

Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Abbonamento annuo Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Confagri Consult - Mondo Agricolo, Roma

PRIMO PIANO INIZIATIVE Positive banking Gabriella Bechi.........................

12

L’Italia buona Gabriella Bechi.........................

15

Enapa vuole te Elisabetta Tufarelli.....................

18

L’agricoltura è giovane Gabriella Bechi.........................

20

Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950 ROC 34051 del 24/03/2020 Pubblicità

Rubriche Edagricole - New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna Tel. +39 051.6575.822 Fax +39 051.6575.853 pubblicita.edagricole@newbusinessmedia.it Ufficio Traffico Tel. +39 051.6575.842 impianti.edagricole@newbusinessmedia.it Stampa e diffusione a cura di New Business Media srl Via Eritrea 21, 20157 Milano Stampa: Faenza Group - Faenza (RA)

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Organizzazione Futuro agricoltura.. . 50 Campi Rosa Audizione Parlamento. 52

Innovazione a Km 0 G.M.......................................

26

FOCUS AMBIENTE Sorriso in campo Paola Castello...........................

30

La notte radioattiva Gaetano Menna.........................

33

Anga IMpatto giovani. . . . . . . . . . . . . . . . 53 Enapra Coltiviamo formazione.. . . . . 56 Over65 Senior living resort. . . . . . . . . 58 Agriturismo Vicino ad Udine. . . . . . . . 60 Vino Conti degli Azzoni.. . . . . . . . . . . . 62


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APER T UR A I TALI A

Quello di Draghi è un governo di alto profilo ed europeista, ad ampia partecipazione delle forze politiche, nell’interesse nazionale

Esperienza e

di Gabriella Bechi

L’

esperienza e l’autorevolezza del Presidente del Consiglio Mario Draghi, l’alto profilo delle persone che fanno parte della sua squadra e la maggioranza ampia che lo sostiene sono la giusta premessa per guidare il Paese fuori dalla crisi economica e sociale venutasi a creare in seguito all’emergenza pandemica e cominciare a ricostruire il Paese. Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha accolto con apprezzamento e fiducia la nascita del nuovo governo di Mario Draghi. Un esecutivo voluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’interesse nazionale: un sapiente dosaggio tra continuità e rottura con il passato, capace di amalgamare ministri politici, amministratori dello Stato e accademici; di inserire uno accanto all’altro esponenti di forze diverse, con un taglio prettamente europeista e atlantista. Il nucleo che farà perno su economia, transizione ecologica e innovazione digitale, sarà chiamato a gestire i piani dell’Italia del futuro, a partire dal Recovery

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Plan, in cui l’agroalimentare potrà giocare un ruolo determinante. Su questo aspetto il presidente Giansanti ha insistito molto durante le consultazioni, che Draghi ha voluto allargare anche alle parti sociali, trovando sostegno nella conferma della volontà di assegnare al settore un ruolo chiave per la crescita e lo sviluppo del Paese. Al tavolo delle consul-

tazioni Confagricoltura si è presentata insieme a Cia-Agricoltori italiani, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, sotto la sigla del Coordinamento Agrinsieme. A Draghi è stato consegnato un esaustivo documento di proposte per il rilancio del sistema agroalimentare nell’ambito di una più complessiva ripresa economica e sociale dell’intero Paese. Mario Draghi


Giuramento del governo a Palazzo del Quirinale

autorevolezza

Tre le linee strategiche sulle quali impostare la ripartenza dell’Italia, ovvero la modernizzazione e l’efficientamento, la transizione ecologica e l’inclusione sociale, territoriale e di genere. Obiettivi che non possono prescindere dalla necessaria opera di semplificazione, dalla realizzazione di opere infrastrutturali e da incentivi agli investimenti. In considerazione del fatto che l’agroalimentare italiano, fiore all’occhiello del Made in Italy, comprensivo anche dei servizi di ristorazione, vale 522 miliardi di euro, sfiorando il 15% del PIL, la sua salvaguardia e la sua valorizzazione devono essere

posti come prioritari nell’ambito dell’azione del nuovo governo. Il leitmotiv deve essere quello di accelerare lo sviluppo del Paese e di migliorarne la sostenibilità economica, sociale e ambientale -

Consultazioni parti sociali: Agrinsieme ha presentato documento di proposte in linea con l’Agenda 2030 e gli obiettivi definiti dall’Unione europea, finalizzati ai finanziamenti del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021-2027 e del Recovery Fund - che dovrà essere portata avanti di pari passo con il lavoro sulle infrastrutture (con lo sblocco delle grandi opere e dei cantieri); la diffusione della digitalizzazione; la valorizzazione del capitale umano (attraverso la formazione continua e incentivi all’occupazione giovanile); il rilancio dei territori e delle aree interne del Paese. E con le sempre più necessarie e improcrastinabili riforme della Pubblica Amministrazione, privilegiando una robusta opera di semplificazione, della giustizia e del fisco, tutte espressamente richieste al nostro Paese da Bruxelles e propedeutiche all’accesso ai fondi del Recovery Fund. La ripresa dipenderà dalla capacità di interpretare il cambiamento, cogliendo le opportunità delle strategie programmate, a partire dal Green Deal europeo, dove l’agricoltura, in sinergia con le altre risorse economiche dei territori, è chiamata a svolgere un ruolo da protagonista. nnn

Tavolo di consultazione GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 7


APER T UR A I TALI A

Buon lavoro ministro

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Stefano Patuanelli e Massimiliano Giansanti

Con Stefano Patuanelli, alla guida del dicastero delle Politiche agricole, c’è un dialogo proattivo. È la persona giusta per le nuove sfide del settore primario

Confagricoltura per la spinta propulsiva necessaria a dare nuova linfa al settore primario”. “Per le imprese agricole ci sono sfide importanti sul mercato interno, in Europa e nel mondo - ha continuato il presidente confederale - che richiedono un accompagnamento politico in grado di valorizzare l’agricoltura italiana, ma al contempo di costruire quella del futuro, con il supporto della ricerca, dell’innovazione e con la giusta attenzione alla sostenibilità. Insieme dobbiamo proggettare il piano di sviluppo del settore, che ha biso-

gno di slancio e programmazione, soprattutto in questo periodo di difficoltà economica aggravata dalla pandemia. L’agricoltura è anche fattore chiave della transizione ecologica su cui si fonderà il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”. Con il neo ministro delle Politiche agricole Confagricoltura ha creato un dialogo proattivo per la crescita e lo sviluppo del Paese, per il quale è fondamentale l’apporto del settore agroalimentare, prima voce del PIL nazionale. L’auspicio, quindi, è di continuare in questa direzione. (C. S.) nnn

S

abato 13 febbraio, davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha prestato giuramento anche il sen. Stefano Patuanelli. È il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali del governo Draghi. Nato a Trieste, ha 47 anni, tre figli, e una laurea in ingegneria. Una cerimonia nel pieno rispetto delle regole anti Covid - quella tenutasi nel Salone delle Feste del Quirinale - dove anch’egli ha giurato, pronunciando la formula di rito: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”. “La persona giusta per le prossime sfide dell’agricoltura”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha commentato la sua nomina. “Il neo ministro porta al dicastero delle Politiche agricole un’importante eredità, quella della guida del ministero dello Sviluppo economico - ha detto Giansanti -. Con il sen. Patuanelli abbiamo lavorato a stretto contatto durante il precedente governo e fondamentale è stato il suo impegno per l’Agricoltura 4.0, fortemente voluta da GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 9


APER T UR A I TALI A

Una nuova alba

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Si riparte dal Recovery Plan per la crescita del Paese e dell’agroalimentare di Gabriella Bechi

“L

e risorse del Next Generation Eu sono un’occasione senza precedenti per una crescita economica significativa del Paese e per il rilancio dell’agroalimentare made in Italy. E non devono essere sprecate”. Lo ha ripetuto molte volte il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti in queste ultime settimane. “Ma il progetto che ci è stato presentato - ha commentato - non è ancora in grado di superare i limiti che hanno inibito la crescita del Paese e ridotto la competitività: carenza di infrastrutture, crollo degli investimenti pubblici, scarsa digitalizzazione, ridotta apertura alle innovazioni, mancanza di investimenti per la formazione e l’aggiornamento del capitale umano. Inoltre, riserva poco spazio al settore agroalimentare, destinando all’agricoltura 2,5 miliardi di euro. Risorse importanti, ma che devono essere implementate, tenuto conto che il contributo degli agricoltori europei è stato di oltre 35 miliardi di euro e che, per il quadro italiano, parliamo di circa 3,5 miliardi”. L’obiettivo, a parere del presidente di Confagricoltura, è molteplice. Da una parte aumentare la capacità produttiva agricola

del Paese, ferma al 75% del fabbisogno nazionale, verso l’autosufficienza alimentare; ma anche la competitività del settore primario e la sostenibilità. Bene quindi gli investimenti in ricerca e sviluppo, nella scienza, in innovazioni tecnologiche favorite dall’Agricoltura 4.0, perché questo sta generando una nuova alba del settore primario. Importanti saranno anche gli interventi per le infrastrutture, l’efficienza energetica, la digitalizzazione, l’internazionalizzazione; ma per l’Organizzazione degli imprenditori agricoli sono altresì necessarie misure per il rilancio delle aree interne del Paese, alle quali il settore primario può dare un forte contributo in termini di valore. Il presidente Giansanti è convinto che l’agricoltura possa avere un ruolo fondamentale per raggiungere gli obiettivi di crescita sostenibile, energie rinnovabili, mobilità green, nutraceutica, di recupero e riduzione degli scarti. Per questo, oltre ai sostegni ad alcuni comparti, vanno favoriti progetti di filiera integrati, che, supportati da un’adeguata comunicazione, potranno portare benefìci non

Visione progettuale e condivisa di rilancio come valore aggiunto solo economici, ma anche in termini di salute per i cittadini e, conseguentemente, al sistema sanitario. Più in generale, il presidente Giansanti evidenzia l’urgenza di alcune riforme, in particolare della Pubblica Amministrazione, della giustizia e della fiscalità. “Ma quello che è più importante - ha sostenuto - è una visione progettuale condivisa di rilancio, che generi valore aggiunto e delinei una prospettiva di crescita concreta. E, soprattutto, un’azione di monitoraggio costante della spesa sui progetti, per vedere anche le ricadute occupazionali di quelli già in fase di realizzazione, senza le quali il Paese non potrà sfruttare la straordinaria occasione del Recovery Fund. Per questo è necessario prevedere una modalità di confronto strutturato e continuativo con le parti sociali e il loro coinvolgimento lungo tutto il processo di esecuzione dei progetti”. nnn

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PRIMO PI ANO INIZI AT I V E

Agronetwork e BNL sul credito agrario. Nuovi modelli gestionali, di business e servizi da collegare all’evoluzione di infrastrutture e digitale di Gabriella Bechi

I

l credito agrario, le opportunità offerte dalle misure del governo nei decreti di questi mesi, i traguardi conseguiti da Confagricoltura, lo sviluppo di servizi per il credito attraverso lo strumento di Agricheck (l’analisi economico-finanziaria delle aziende del settore primario) e, in particolare, le opportunità offerte alle imprese agricole da BNL BNP Paribas. Questi i temi approfonditi nel corso del webinar organizzato da Agronetwork “Modelli e Servizi dedicati alle Imprese Agroalimentari”, promosso da Confagricoltura e BNL BNP Paribas, con la partecipazione di ENEL X. “Agronetwork - ha detto la presidente Luisa Todini aprendo i lavori - non ha mai smesso di coinvolgere le imprese, dedicando incontri ai temi di maggiore interesse per

il mondo agroalimentare. Oggi è ancora un momento delicato, dato che ci troviamo ancora nel pieno della pandemia provocata dal Coronavirus, ma non abbiamo voluto interrompere questo dialogo, affrontando la questione del credito, partendo dalle misure varate dal governo nei decreti di questi mesi (illustrate da Maria Cristina D’Arienzo, responsabile per il Credito di Confagricoltura, ndr) per arrivare alle opportunità che BNL BNP Paribas mette a disposizione delle imprese agricole. Ma l’incontro vuole essere anche l’occasione per parlare di finanza sostenibile, ovvero della gestione di prodotti finanziari e degli strumenti correlati che, oltre a permettere la destinazione redditizia di capitali di rischio, deve orientare tali investimenti su scelte più rispettose dell’ambiente”.

Positive

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Il segretario generale di Agronetwork ha ricostruito come BNP Paribas sia una delle grandi banche europee e mondiali che si stanno fortemente impegnando nell’ottica della sostenibilità, aggiungendo a quella che è la storica attenzione per servizi ai clienti, la mobilitazione di risorse che abbiano un impatto positivo. “Noi lo chiamiamo “Positive banking” - ha detto Mauro Bombacigno, Head of Engagement BNP Paribas. - ovvero un’attività di credito ed assistenza che viene declinata per far convergere risorse finanziarie necessarie su settori che si stanno impegnando sotto il profilo della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Dobbiamo farci trovare pronti investendo in processi innovativi, andando verso diversi modelli produttivi, nuovi modelli

Banche pronte a investire e supportare i processi innovativi gestionali e di business, servizi da collegare alla evoluzione delle infrastrutture, del digitale, delle rinnovate volontà dei consumatori/cittadini. L’agricoltura per noi è fondamentale, perché questa maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale sta ridisegnando il settore, che avrà un ruolo chiave per raggiungere gli obiettivi che ci vengono posti a livello mondiale. Abbiamo dedicato 180 miliardi di euro a settori che sono orientati ai diciassette obiettivi delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile e abbiamo intenzione di aumentare ancora questi fondi”.

Temi questi approfonditi nel suo intervento da Stefano Bellaggia, coordinatore Green desk BNL, che ha illustrato le offerte per gli investimenti sostenibili, l’economia circolare e l’efficienza energetica. Quest’ultima fondamentale per raggiungere gli obiettivi della sostenibilità, come ha dimostrato Sandro Franco, sales manager di Enel X, società di consulenza per le imprese agricole che si occupa di supportare le imprese che vogliono ridurre il bilancio energetico con soluzioni integrate, che vanno dal fotovoltaico, alla cogenerazione, per ottenere prodotti sempre più green. “Le imprese agricole sono un patrimonio straordinario del nostro Paese; bisogna puntare sullo sviluppo dell’agricoltura sostenibile. Occorre digitalizzare i consumi, integrare le produzioni

banking

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PRIMO PI ANO INIZI AT I V E

Palazzo Orizzonte Europa a Roma di BNL

con sistemi fotovoltaici, beneficiare delle agevolazioni derivanti dalla creazione di comunità energetiche. Enel Group intende operare in questo senso, con un approccio integrato, consapevole e in un’ottica di partnership”. Massimo Maccioni, responsabile Mercato Imprese BNL Gruppo BNP Paribas, ha evidenziato l’impegno della banca nei confronti del settore agricolo, in cui opera attivamente da anni seguendo oggi 3000 imprese di tutti i comparti, attraverso un apposito Desk

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Recovery Fund è occasione irripetibile. Servono progetti ed idee a livello di direzione generale, responsabili dello sviluppo agrario in ogni regione d’Italia, portafogli dedicati per aziende agricole, della trasformazione, agrituristiche o dedite alla produzione di agroenergie rinnovabili. “L’agricoltura in questi mesi ha dato dimostrazione di forte vi-

talità: ha continuato a produrre, non è ricorsa alla cassa integrazione, nonostante le difficoltà legate all’export, alla chiusura del canale Ho.Re.Ca e alla forte riduzione dei consumi domestici - ha concluso il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. Ora, nella crisi, dovremmo cogliere l’opportunità per rendere il settore più produttivo, più innovativo, più sostenibile e più competitivo. E per fare questo occorre investire in nuove tecnologie, coniugando la sostenibilità, passare attraverso una diversa organizzazione dell’attività produttiva, diversificare. Il Recovery Fund, che ha destinato all’agricoltura 2,5 miliardi di euro, è una occasione irripetibile. Ci vogliono però progetti ed idee. E grandi piani attorno quelle aziende che già oggi hanno dimostrato evidenti capacità di essere leader a livello mondiale. Stiamo impegnando il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti e per questo motivo la progettualità dovrà essere ampia e importante”. nnn


A Bolzano benessere con le piante per i più anziani

Confagri, Onlus e Reale Mutua assegnano 120 mila euro a tre progetti di aziende agricole impegnate nel sociale

di Gabriella Bechi

I

l bando “Coltiviamo agricoltura sociale”, indetto da Confagricoltura e Onlus Senior L’Età della Saggezza con Reale Foundation, non si è fermato nemmeno con la pandemia. Giunto alla sua quinta edizione, continua ad essere molto seguito, a dimostrazione dell’interesse per un comparto in continua e forte espansione. Determinante per la diffusione sul territorio la collaborazione, sin dalla prima edizione, della Rete Fattorie sociali. Con 3.000 aziende agricole, 35.000 addetti, 250 milioni di fatturato, l’agricoltura sociale è diventata un vero e proprio welfare verde, che offre supporto, riabilitazione e reinserimento sociale alle persone più deboli e fragili. Ad aggiudicarsi l’assegno di 40.000 euro, nel 2020, sono stati tre progetti: ‘Benessere con l’aiuto di piante’ (Bolzano), ‘Ceste di Rapa 2.0’ (Asti), Coltiviamo il sociale (Lamezia Terme, CZ), scelti dalla giuria tra i trenta selezionati attraverso la votazione on line del pubblico. Oltre al premio in denaro, i vincitori hanno ricevuto una borsa di studio per partecipare al “Master di Agricoltura Sociale”, presso l’Università di Roma Tor Vergata.

L’Italia buona Quest’anno la borsa di studio assegnata all’impresa di Asti sarà intitolata al Barone Romano Gianotti, già consigliere di Reale Mutua e revisore della federazione regionale agricoltori piemontesi di Confagri. Confagricoltura e la Onlus Senior - L’Età della Saggezza, insieme agli sponsor partner di progetto, in questi cinque anni, hanno finanziato con oltre ben 670 mila euro a fondo perduto i progetti di 15 fattorie sociali che, secondo il regolamento del bando, hanno realizzato il loro programma entro l’anno. “Siamo stati antesignani ancora una volta. Prima di altri abbiamo capito che l’innovazione, per noi fondamentale in tutte le sue declinazioni, passa anche da questo nuovo

modello di assistenza, di offerta di servizi sociali, per la salute, il benessere e il reinserimento - ha commentato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti all’annuncio dei tre progetti vincitori -. Abbiamo risposto in questo modo alle necessità della società, addirittura prevedendone i cambiamenti. Sono orgoglioso di premiare, anche in questa edizione, iniziative così interessanti, che creano opportunità, rimettono al centro l’individuo, sviluppano occupazione, senza perdere di vista il prodotto di qualità e il business. È la migliore conferma che abbiamo percorso la strada giusta”. Per Angelo Santori, segretario generale della Onlus Senior - L’Età della Saggezza “sostenere econoGENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 15


PRIMO PI ANO INIZI AT I V E

Ad Asti il sociale fa rete unendo innovazione, integrazione e welfare

micamente le migliori proposte nel campo dell’agricoltura sociale vuol dire arricchire i prodotti e i servizi offerti dal settore di ulteriori e importanti valori, che vanno dalla difesa della salute al miglioramento della qualità della vita e della persona; dalla creazione di beni comuni per la collettività, al mantenimento di un tessuto sociale vitale nelle aree interne del Paese meno servite”. “Siamo profondamente convinti del contributo dell’agricoltura alla ripresa e alla crescita sostenibile del Paese - ha osservato Virginia Antonini, head of sustainability and corporate communication di Reale Group -. Non a caso vantiamo una storica partnership con Confagricoltura, che ci permette di valorizzare lo spirito mutualistico che guida il nostro modo di fare impresa. Sostenere questo bando, infatti, significa per Reale Mutua e Reale Foundation contribuire a generare impatti misurabili e intenzionali per la generazione di un bene comune”. “La Rete delle Fattorie Sociali - ha dichiarato il suo presidente Marco Berardo Di Stefano - integra perfettamente l’attività produttiva agricola con l’offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi e occupazionali per i soggetti deboli o a 16 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2021

rischio di marginalizzazione. L’agricoltura sociale, proprio con gli spazi aperti e la sua diffusione sul territorio continua ad evidenziare, con la pandemia, la sua importanza per le persone fragili”. Benessere con l’aiuto di piante (Bolzano) La cooperativa sociale ‘Imparare - crescere - vivere con le contadine’ venne fondata nel 2006 dall’attuale presidente, Maria Magdalena Hochgruber, per dare alle donne contadine del Sud Tirolo una maggiore autonomia, offrendo loro un lavoro di accudimento qualificato (attraverso un’apposita formazione) nei masi per i bambini di prima infanzia, sia giornaliero, sia durante il periodo estivo, che consentiva loro di avere un reddito aggiuntivo e una copertura assicurativa adeguata. A partire dal 2014 il campo d’azione della cooperativa si è esteso all’assistenza agli anziani, con collaboratrici qualificate e responsabili. Attualmente sono più di 120 le donne alle dipendenze della cooperativa sociale che conta più di 300 soci. Con il progetto “Benessere con l’iuto delle piante”, la Cooperative intende estendere la sua tradizionale attività a persone con fragiltà e ad anzia-

ni in buone condizioni di salute, introducendole alla coltivazine e alla cura delle piante officinali, e dell’orto. L’effetto globalmente positivo dell’orto e delle piante sulle persone è noto ed evidente. Molti studi confermano il loro effetto equilibrante, che aiuta a ridurre lo stress, a rigenerare e a sostenere i processi di guarigione. Effetti particolarmente preziosi per le persone fragili, spesso relegate ai margini della società, e per gli anziani, sui quali possono risvegliare ricordi piacevoli, che possono dare impulsi alla memoria e all’immaginazione e quindi contribuire all’attivazione e di uno stato d’animo e di umore positivo. Il progetto ‘Benessere con l’aiuto di Piante’ della Cooperativa sociale “Imparare - crescere - vivere con le contadine” è stato premiato per la sua innovatività nel costruire ampie reti di Fattorie Sociali capaci di erogare servizi alla persona in aree agricole decentrate, rappresentando così una risposta alle esigenze dei soggetti fragili, particolarmente gli anziani, che abbiano maggiori difficoltà di spostamento, creando al tempo stesso opportunità di sviluppo per le aziende agricole di quei territori. Ceste di Rapa 2.0 (Asti) L’azienda agricola ‘Il Cortile di Simone Artesi’, con la sua esperienza pluriennale - dal 2019 ha spostato a tutta la sua produzione nel territorio dell’hinterland torinese del comune di Santena - e la cooperativa ‘Esserci’ - che da anni lavora sui servizi alla persona nel territorio della Città Metropolitana piemontese - legate da un sodalizio consolidato e che dal 2017 stanno investendo nell’agricoltura sociale, sono i promotori del progetto ‘Ceste di Rapa 2.0’. Gli altri i partner sono le associazioni di volontariato ‘Aladino’, che offre la-


boratori e attività rivolte a persone in difficoltà, ‘Aliante’, costituita da genitori di persone disabili, giovani impegnati nel sociale e professionisti che mettono a disposizione le loro competenze tecniche, e ‘Danish Refugee Council’ (DRC), un’organizzazione umanitaria internazionale che opera in circa 40 paesi del mondo a supporto delle persone più vulnerabili, in particolar modo migranti e rifugiati. Insieme hanno proposto un modello di azione sociale ed economica “ibrido”, con l’obiettivo di sviluppare azioni diversificate che scommettano sulla diversità e partano dal saper fare dei propri beneficiari per restituire alla comunità valore sociale ed economico. Il percorso inizia nei laboratori vivaistici terapeutici; passa attraverso la pratica colturale biologica, dove viene proposta l’attività di formazione esperienziale per giovani e adulti (beneficiari dei servizi di Esserci) in un vivaio, sia per la produzione orticola di “ceste di rapa”, sia per la produzione floreale in collaborazione con i volontari di Aliante; ritorna in città, nei quartieri e nelle case delle persone che popolano i progetti di Paradero e dell’Associazione Aladino, per svolgere attività di vendita diretta, consegnando direttamente il cibo sul pianerottolo dei consumatori con una logistica a impatto zero (pedonale o con l’ausilio di una cargo bike), e per donare bellezza al territorio producendo composizioni floreali per colorare il quartiere durante gli eventi cittadini ‘Fiori a Rebaudengo’, che annualmente vengono organizzati; ed infine comunica risultati ed obiettivi alla rete cittadina ed europea quale paradigma di lavoro scalabile (DRC). Il progetto Ceste di Rapa 2.0 è stato premiato per l’impegno volto a favorire l’integrazione tra i diversi attori dell’agricoltura sociale e la realizzazione di buone pratiche ripetibili incentivando l’innovazione

nei modelli di welfare di comunità, per valorizzare le diversità in un circuito produttivo e di consumo virtuoso attraverso la creazione di una Community stabile e interattiva attorno alla filiera del cibo, che vede il coinvolgimento di minori e giovani in situazione di disagio sociale e disabili. Coltiviamo il sociale (Lamezia Terme, CZ) L’azienda agricola Lenti di Antonio Statti e quelle partner, la Statti srl e l’impresa agricola Ester Mignolli, spinti dall’esperienza familiare con le diversità, hanno voluto trasferire agli altri i valori che hanno mauturato nel corso degli anni, tenuto conto anche del fatto che nel territorio di riferimento, il comune di Lametia Terme in particolare e la provincia di Catanzaro nel suo complesso, la comunità dimostra poca sensibilità per la situazione di disabilità, le famiglie lamentano una scarsa presenza di servizi qualificati e i soggetti interessati hanno poche possibilità di percorrere strade di auornomia personale e ridotti livelli di integrazione sociale. Il progetto prevede la realizzazione, nell’ambito di un’azienda agricola esistente, di una “fattoria di permacultura”, in cui valorizzare le capacità delle persone disabili di creare il bello. Un avamposto in cui respirare

il profumo della diversità e della biodiversità, dell’integrazione (giovani disabili e non che lavorano insieme, con anziani agricoltori che, insegnando loro, aiutano a riscoprire i modi naturali e antichi nel lavoro della terra), del ben-essere (per gli attori e per coloro che volessero sperimentare momenti terapeutici di vita nuova). Ciò verrà fatto concretamente attraverso la crezione di orti sociali; orti giadino (a cui partecperanno artisti, architetti pesaggisti, design del verde); apposite sessioni con animali (cani, cavalli, mucche) ed educatori; protocolli con strutture di eccellenza ed inconri con esperti; sessioni aperte alla comunità locale. Dopo il primo anno, i ragazzi disabili saranno attivamente coinvolti nella filiera agricola, impegnandoli nella coltivazione in campo e nella produzione, identificando superfici che saranno incluse in un discipinare di tracciabilità sociale del prodotto. L’azienda agricola Agricola Lenti Società Cooperativa, con il progetto “Coltiviamo il sociale”, è stata premiata dalla giuria per l’impegno a migliorare la qualità e la sostenibilità del sistema-territorio e a valorizzare una visione del mondo legata al rispetto della diversità, della biodiversità, nonché all’integrazione dei soggetti più fragili. nnn

A Lamezia la “fattoria di permacultura” per persone disabili GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 17


PRIMO PI ANO INIZI AT I V E

Enapa vuole te!

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Servizio Civile presso l’ente di patrocinio e assistenza sociale di Confagricoltura. Candidature entro il 15 febbraio di Elisabetta Tufarelli

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hi desidera prendersi un anno di pausa terminati gli studi o per non restare “con le mani in mano”, può candidarsi al Servizio Civile Universale (SCU). Sarà occupato per la “difesa della Patria”, come ricorda l’art. 52 della Costituzione, con un impiego di 25 ore su 5 giorni settimanali e un rimborso mensile netto di 439.50 euro. L’Enapa, l’organo di assistenza sociale di Confagricoltura, offre l’opportunità a giovani tra i 18 ed i 28 anni, di partecipare ad uno dei propri sei progetti attivi in 16 regioni: Basilicata, Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto. Si tratterà di impegnarsi per i diritti degli anziani e delle persone che soffrono di disagi sociali ed esclusione sociale. Le opportunità di partecipare allo SCU presso Enapa sono aperte per il Nord Est a Udine, Albignasego (Pd), Verona e Vicenza. Mentre per il Nord Ovest si potrà fare esperienza a Genova, Brescia, Como, Cremona, Pavia, Milano, Alessandria, Biella, Torino, Vercelli e Asti. Per Marche ed Emilia Romagna le possibilità sono a Forlì, Parma Ravenna, Reggio Emilia, Modena e AscoliFermo. Anche in Umbria, Abruzzo e Lazio sono aperte le occa-

sioni di Servizio Civile a Perugia, Terni, Chieti, Teramo, Frosinone, Latina, Roma e Viterbo. Al Sud Italia ci si può occupare di adulti e anziani in condizione di disagio a Potenza, Catanzaro, Crotone, Cosenza, Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Brindisi, Foggia, Lecce, Barie Taranto. Per le Isole le sedi per svolgere lo SCU con l’Enapa sono: Oristano, Sassari, Nuoto, Agrigento, Palermo, Siracusa, Trapani e Ragusa. Gli interessati devono però affrettarsi: c’è ancora qualche giorno per aderire! Il Dipartimento per il Servizio Civile Universale, proprio per favorire la più ampia partecipazione giovanile al bando di Servizio Civile Universale, ha prorogato alle ore 14 di lunedì 15 febbraio la scadenza per la presentazione delle domande. Saranno ben 3.553 i diversi progetti che si realizzeranno tra il 2021 e il 2022 su tutto il territorio nazionale e all’estero, tutti con il denominatore comune di dare il proprio contributo alla comunità e di avere un’esperienza di lavoro acquisita. Non è facile, infatti, per un giovane senza esperienza riuscire ad avere l’opportunità di un primo contatto lavorativo. Oltre a valere per i concorsi pubblici, l’anno passato in SCU, al termine dell’esperienza, prevede un orientamento/tutoraggio verso il mondo del lavoro. Ma non solo. Il periodo svolto permetterà di acquisire soft skills, fornendo assistenza agli uffici e alle attivi-

Lavorare per diritti di anziani e persone con disagi sociali tà dell’Enapa in cui si viene impiegati. Dopo aver completato il proprio progetto di Servizio Civile Universale si avrà diritto anche al rilascio di un attestato. Prima di iniziare verrà comunque svolta una formazione, importantissima per permettere al partecipante che non verrà mai lasciato solo a se stesso - di conoscere diritti, doveri e compiti da svolgere. È bene anche precisare che il Servizio Civile Universale non è un rapporto di lavoro e, ai fini del trattamento fiscale, le retribuzioni percepite sono considerate redditi esenti da tassazione. Per partecipare a quella che viene definita “un’esperienza che entra nel cuore” si dovrà scegliere il progetto specifico su cui si vuole lavorare. Per candidarsi - ricorda Enapa occorre essere cittadini italiani residenti in Italia o all’estero, o cittadini di Paesi extra UE regolarmente soggiornanti in Italia. Le candidature dovranno essere inviate esclusivamente online, attraverso la piattaforma DOL Domanda On Line - raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo domandaonline.serviziocivile.it, accedendo esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Per ulteriori informazioni www.enapa.it nnn

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L’agricoltura è giovane 20 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2021


Mastrandrea a webinar su settore young. Premiate due aziende di Anga di Gabriella Bechi

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l 70% dei giovani agricoltori è pronto a utilizzare le Tea (Tecnologie di evoluzione assistita, la frontiera più evoluta e sostenibile delle biotecnologie applicate in agricoltura). E il 45% già usa una o più soluzioni di agricoltura digitale per migliorare la sostenibilità, la gestione aziendale e per valorizzare la qualità delle produzioni. Sono i dati più eclatanti emersi dall’ultima indagine dell’Osservatorio Giovani agricoltori (l’iniziativa promossa da Edagricole e dalla rivista Terra e Vita che in due anni ha dato voce a 1.496 giovani conduttori di imprese agricole under 40 dando vita al gruppo Facebook #lagricolturaègiovane che oggi conta oltre 4.000 iscritti) in collaborazione con Bayer. I dati raccolti nel 2020 da Edagricole ed elaborati da Nomisma hanno indagato in particolar modo sulla propensione dei giovani per l’innovazione, in una survey tutta focalizzata sulle nuove tecnologie e sulle frontiere dell’agricoltura sostenibile che ha raccolto il parere qualificato di 458 giovani imprese. L’elaborazione di Nomisma svela l’identikit di una nuova generazione di imprenditori agri-

coli italiani competenti, interconnessi e aperti all’innovazione. La risorsa più efficace per realizzare un’agricoltura più smart & green, in linea con gli obiettivi tracciati dall’Unione europea con il Green New Deal, le strategie “Biodiversity 2030” e “From Farm to Fork” e con il “Next Generation Eu”. Dall’indagine emerge, infatti, come siano le nuove leve a diffondere il paradigma dell’agricoltura 4.0 e, allo stesso tempo, come sia proprio la digital farming a innescare il necessario ricambio generazionale del comparto primario. Una doppia evoluzione, favorita dalla predisposizione all’innovazione dei nativi digitali, dalla migliore connettività e dalla disponibilità di nuovi dispositivi smart, efficaci ed intuitivi. “Se i numeri sui giovani emersi dall’Osservatorio sono confortanti - ha commentato Francesco Mastrandrea, presidente dei Giovani di Confagricoltura, intervenendo alla tavola rotonda “I giovani sostengono l’innovazione e viceversa” - nell’ambito del webinar ‘Verso un’agricoltura giovane e smart’, organizzato da Edagricole e Nomisma - non altrettanto lo sono quelli che riguardano il settore primario nel suo complesso. I giovani sono il futuro dell’agricoltura, ma il loro contributo sarà determinante solo se a crescere sarà tutta l’agricoltura e l’intero sistema Paese. L’a-

Quasi metà dei giovani imprenditori utilizza soluzioni agro-digitali gricoltura 4.0, su cui crediamo fermamente, non potrà affermarsi senza una connessione diffusa su tutto il territorio rurale. Per questo, nel portare il nostro contributo alla scrittura del Next Generation Eu, abbiamo insistito sull’importanza della digitalizzazione”. Che dovrà essere accompagnata, a parere del presidente dell’Anga, da misure e strumenti che favoriscano la concentrazione dell’offerta, fondamentale per competere sui mercati. Si alle Tea da parte dei giovani di Confagricoltura, che credono fortemente nella scienza e nella ricerca, e anche alle più recenti innovazioni, come le vertical farm e la coltivazione di insetti. Ma no al cibo prodotto in laboratorio, “perché il legame con la terra deve rimanere il tratto essenziale della produzione agricola”. PREMIO YOUNG Nel corso dell’evento sono stati proclamati i vincitori del premio ‘L’agricoltura è giovane’ che, tra oltre 2000 candidature, ha selezionato dodici giovani che si

Sofia Michieli GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 21


PRIMO PI ANO INIZI AT I V E

Gaetano Rago

sono distinti per la propensione all’innovazione, in particolar modo nella digitalizzazione aziendale, per la originalità nella trasformazione aziendale, per la capacità di promuovere lo sviluppo del proprio territorio e di creare opportunità per altri giovani imprenditori agricoli. Due i giovani soci dell’Anga selezionati, che hanno ricevuto la menzione speciale. Ventiquattro anni, Sofia Michieli, socia dell’Anga di Rovigo, è titolare dell’omonima azienda agricola a Crespino, in provincia di Rovigo. Trecento ettari destinati a mais, frumento, soia, allevamento di polli di carne e alla 22 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2021

coltivazione di fragole, di varietà Portola e Vivara rifiorenti, sotto serra fuori suolo, inseriti nella più ampia azienda agricola di famiglia. Laureata in scienze e tecnologie agrarie, sta frequentando un master in marketing per le piccole e medie imprese all’Univesità di Padova. Ha recentemente introdotto nelle serre un sistema di canaline mobili “up and down”, che consente di risparmiare suolo, aumentando la produzione, e di far lavorare gli operai comodamente in piedi. Ha creato il marchio “Le fragole di Sofia”, con l’obiettivo di commercializzare la produzione attraverso canali di distribuzione

corti, puntando sulla qualità, la freschezza e la pulizia del prodotto, la difesa dell’ambiente (nella coltivazione si pratica la lotta integrata), la tutela delle condizioni di lavoro. Ha ricevuto la menzione speciale per aver dato concretezza al termine sostenibilità, realizzando un sistema innovativo e sperimentale ad alta produttività, puntando anche sulla diversificazione aziendale attraverso la trasformazione della materia prima e la vendita diretta. Gaetano Rago, 26 anni, socio dell’Anga di Salerno, da tre anni lavora a tempo pieno nell’azienda agricola di famiglia “Rago”, nella Piana del Sele, specializzata nella coltivazione e trasformazione di insalate di I e IV gamma: rucola (l’azienda è la prima esportatrice in Europa), indivia, lattuga e scarola. Laureato in Business Administration Economia e Management all’Università Luiss Guido Carli di Roma, dopo un master alla London School of Economics, ha lavorato nel settore della consulenza e dei servizi finanziari a Roma e Milano. Quindi il ritorno a Battipaglia, per mettere a disposizione dell’azienda di famiglia le sue competenze, per contribuire alla transizione verso l’agricoltura 4.0 e alla digitalizzazione, con l’obiettivo di aumentare la produttività e l’efficienza, ma anche, e soprattutto la sostenibilità economica e ambientale. Ma anche per lavorare alla riorganizzazione del distretto agroindustriale di Battipaglia, dove ancora sussistono difficoltà legate alle infrastruttura e alle logistica che ne rallentano lo sviluppo e la competitività. Ha ricevuto la menzione speciale per la sua forte propensione all’innovazione, puntando in modo particolare su informatizzazione di processo, in un’ottica di filiera completa, che valorizza le vocazioni del territorio. nnn



PRIMO PI ANO INIZI AT I V E

Firmato l’accordo commerciale UE-UK. Oltre Manica va salvaguardato il made in Italy

Regole di

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l Regno Unito ha lasciato il mercato unico e l’unione doganale e questo comporta inevitabilmente procedure, oneri normativi e l’aumento dei costi di trasporto. Secondo le cifre fornite dal governo di Londra, le importazioni di merci dalla Ue richiederanno la presentazione di 215 milioni di dichiarazioni doganali, circa 600 mila al giorno. Gli operatori degli Stati membri dovranno sostenere costi aggiuntivi valutati tra il 4% e il 10%. Dall’1 gennaio 2021 è entrato in vigore, in via provvisoria, l’accordo commerciale tra l’Unione europea e il Regno Unito. È stato confermato il fatto, assolutamente positivo, che, con l’uscita del Regno Unito dal mercato unico e dall’unione doganale, sui prodotti agroalimentari in arrivo dall’Unione non saranno applicati dazi e contingenti. “È sugli adempimenti burocratici che dovremo concentrare l’attenzione, con l’obiettivo - ha osservato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - di salvaguardare la consolidata presenza del Made in Italy agroalimentare sul mercato del Regno Unito”. Senza un nuovo accordo bilaterale sarebbero scattate automaticamente le tariffe doganali stabilite dall’Organizzazione mondiale del commer-

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cio (WTO). Ad esempio, come indicato dalla Commissione europea, le esportazioni della Ue di carni bovine e suine, prodotti lattiero-caseari, cereali e zucchero sul mercato britannico sarebbero state gravate da tariffe nell’ordine del 50%. Finora il Regno Unito ha importato prodotti agroalimentari dalla Ue per un valore di 41 miliardi di euro l’anno, con un saldo attivo di 15 miliardi per l’Unione. L’export di settore dell’Italia ammonta a 3,4 miliardi. Un altro punto sensibile è quello degli accordi commerciali che saranno sottoscritti dal Regno Unito con i Paesi terzi. Già si è avuta la firma di un’intesa con la Turchia che, nell’immediato, servirà a lasciare invariati i dazi esistenti. In prospettiva, è stata aperta la strada a un’intesa più approfon-

dita e ambiziosa anche per l’agroalimentare. Sono in corso poi le trattative con gli Stati Uniti, ma sono al momento emerse diversità di posizioni sul capitolo agricolo: gli agricoltori britannici temono l’apertura del mercato interno a prodotti ottenuti con metodi vietati dalla normativa in vigore. Come nel caso delle carni agli ormoni e del pollo trattato con il cloro. Per quanto riguarda gli scambi commerciali, UKCA (valutazione di conformità UK) è il nuovo marchio che sarà usato per i beni immessi sul mercato della Gran Bretagna (Inghilterra, Galles e Scozia). La sua apposizione testimonierà che il prodotto è conforme a tutti i requisiti legislativi del Regno Unito applicabili e che le procedure di valutazione della conformità sono state completate


convivenza

Boris Johnson e Ursula von der Leyen

con successo. Coprirà molti dei beni sui quali precedentemente era apposto il marchio CE. Per l’Irlanda del Nord rimane necessaria la marcatura CE. Sarà essenziale mantenere un dialogo costante con la Commissione europea e le autorità del Regno Unito, così come con le parti sociali e quelle interessate,

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per affrontare le potenziali perturbazioni ed emergenze che insorgeranno nel periodo provvisorio. “Qualunque sia l’esito dei negoziati, incoraggiamo l’UE e il Regno Unito a lasciarsi alle spalle ogni acrimonia a favore di relazioni forti e produttive con beneficio di tutti”, ha invitato il

Copa-Cogeca. “Ci fa piacere rilevare - ha concluso dal canto suo il presidente Giansanti - che i nostri amici della NFU, l’organizzazione degli agricoltori del Regno Unito, intendano mantenere gli alti standard produttivi e le garanzie assicurate dalle regole dell’Unione europea”. (G. M.) nnn

AUDIZIONE DI GIANSANTI AL PARLAMENTO EUROPEO

Il presidente di Confagricoltura e vicepresidente del Copa, Massimiliano Giansanti, è intervenuto all’audizione del Parlamento europeo dedicata alla strategia From Farm to Fork. Unico rappresentante del mondo dell’agricoltura invitato quale relatore, Giansanti ha posto l’accento sul valore che il settore primario crea per i cittadini, i territori e l’ambiente. “Da agricoltori - ha affermato - siamo pronti a implementare la nostra proattività anche in ambito ambientale ed a dare il nostro contributo alla crescita del sistema. Per farlo chiediamo però analisi ex ante ed ex post, valutazioni scientifiche e di merito. Definiamo insieme le politiche e le strategie di alimentazione, di welfare, di etichettatura, prestando molta attenzione al modello che vogliamo per salvaguardare la salute dei consumatori”. “Il sistema di etichettatura deve mirare a dare corrette informazioni: se invece - ha sottolineato - vogliamo arrivare a dire che il cibo sintetico è meglio di quello naturale, allora facciamo una riflessione profonda a riguardo. L’agricoltura è il collante dell’Europa, a vantaggio dei cittadini, dei territori e delle risorse ambientali, e la Pac deve salvaguardare questo patrimonio di tutti”. GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 25


PRIMO PI ANO INIZI AT I V E

Sensore fotonico per la sicurezza di latte, birra, miele e produzioni in acquaponica. Confagricoltura tra i principali partner strategici del CNR

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n sensore fotonico portatile che analizzi e monitori la presenza di contaminanti e batteri negli alimenti provenienti da catene produttive a filiera corta, garantendo la qualità e la sicurezza dei prodotti a “chilometro zero”, a tutela tanto dei consumatori, quanto del business della piccola e media agricoltura. Lo si vuole mettere a punto con il progetto “h-ALO” (Photonic system for adaptable multiple-analyte monitoring of food-quality) che sarà finanziato dal programma europeo Horizon 2020 e che si è avviato proprio adesso, con il kick off del 2 febbraio. Il progetto, coordinato da CNR-ISMN (Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati) vede, tra i partner strategici, Confagricoltura. Coinvolti poi l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, The Circle, Società agricola tecnologica dell’acquaponica, e molteplici importanti partner europei. “Confagricoltura - ha osservato il suo delegato alla Ricerca ed Innovazione, Daniele Rossi - punta molto sul supporto alla sperimentazione di strumenti semplici e pratici per monitora-

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Innovaz re la qualità e la sicurezza alimentare. Per questo ha accolto molto favorevolmente la partecipazione a questo progetto, che vede il CNR capofila e che valorizza le capacità dei ricercatori e degli imprenditori agricoli italiani”. “Serve un’innovazione che, come nel caso del sensore fotonico h-ALO, consenta in maniera veloce ed affidabile ad un operatore, anche non esperto in materia alimentare, di utilizzarlo direttamente in loco - ha proseguito Rossi - unitamente alla gestione dei dati attraverso la connessione ad un telefono cel-

lulare ed al cloud per favorire la tempestività dell’intervento di correzione presso i diversi operatori delle catene alimentari”. La presenza di contaminanti microbiologici e chimici nei prodotti alimentari può essere correlata a molteplici cause, quali la contaminazione ambientale, i metodi di produzione agricola e di processo delle materie prime, il conseguente immagazzinamento, confezionamento e trasporto dei prodotti, fino a pratiche di adulterazione fraudolenta. C’è da tener conto che la contaminazione di prodotti alimentari può avere un impat-


Con “h-ALO sensore” monitoraggio precoce di contaminanti e batteri

ione a km 0 to nefasto sulla loro qualità e pone seri rischi per la salute dei consumatori. Inoltre, i prodotti alimentari contaminati devono essere ritirati dal mercato e smaltiti, in quanto non rispondenti ai criteri normativi europei o agli standard di qualità, con conseguente spreco di cibo ed ingente perdita economica. I produttori agricoli e più in generale gli operatori nel settore alimentare (Food business operator, FBO) sono i principali e diretti responsabili della certificazione della sicurezza e qualità degli alimenti lungo tutta la filiera, dalla produzione,

al trasporto, alla distribuzione al dettaglio. Affinché possano svolgere questo ruolo in modo efficace ed efficiente, è necessario dotarli di strumenti di monitoraggio e diagnostici che siano a basso costo, facilmente adattabili alle specifiche necessità dei diversi profili professionali che operano lungo la catena di produzione e distribuzione del

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prodotto, che possano essere utilizzati su diverse matrici di alimenti e che possano fornire contemporaneamente indicatori di qualità e di sicurezza alimentare in forma immediata. Il sensore h-ALO permetterà di effettuare proprio questo monitoraggio precoce di molteplici contaminanti in diversi punti di controllo delle catene di produzione e distribuzione di diversi prodotti alimentari, dal latte alla birra, dal miele alle insalate, dai formaggi alle acque di diluizione. Questo sistema di controllo e notifica in tempo reale degli eventi di contaminazione abiliterà la programmazione sinergica di azioni correttive da parte degli operatori del settore agroalimentare. È l’ideale estensione del già esistente progetto Moloko, che ha sviluppato un sensore portatile capace di identificare con velocità antibiotici, tossine e proteine presenti nel latte direttamente nelle stalle e nei siti di lavorazione e pastorizzazione, per garantire sicurezza e qualità fino alle nostre tavole. Il prototipo del biosensore ottico h-ALO sarà validato in laboratorio effettuando un accurato confronto con le performance dei metodi di riferimento commercialmente disponibili. Inoltre, l’utilizzo del sensore verrà dimostrato in campo su catene agro-alimentari di particolare rilevanza ed a filiera corta: il latte crudo, la birra artigianale, il miele biologico ed i prodotti dell’acquaponica. (G. M.) nnn

PROGETTI EUROPEI DI CONFAGRICOLTURA

Per maggiori informazioni relative ai progetti europei di cui Confagricoltura è partner è possibile consultare la sezione dedicata del sito confederale (cliccare su QR-Code). GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 27


M APPAMONDO

di Jordan Nash

Amministrazione Usa sostiene reddito agricolo

L’

agricoltura degli Stati Uniti si è ripresa con relativa rapidità dallo shock iniziale causato dalla pandemia. La generosa politica dell’amministrazione Trump, cercando di mantenere il sostegno popolare dell’elettorato di provincia, ha consentito ai farmer di non essere colpiti dal

radicale calo dei prezzi dei prodotti agricoli. Soffrono mais, cotone e grano. È stato colpito pesantemente anche il settore della carne, con il calo dei prezzi per pollame, bovini e maiali. Siccità e tempeste negli stati del Midwest hanno aumentato la crisi. Ma i fondi extra per il settore stanziati dal governo

hanno fatto registrare il reddito agricolo medio più alto degli ultimi sette anni. Ne ha dato notizia l’Associated Press, precisando, però, che il 40% degli introiti agricoli arriva dall’Amministrazione Usa. La presidenza Biden, con il candidato segretario all’agricoltura, Tom Vilsack, che ha ricoperto lo stesso ruolo

sotto il presidente Obama, farebbe pensare che la politica non si sposterà troppo a sinistra. L’accordo Stati UnitiMessico-Canada e quelli commerciali con la Cina, che entreranno in vigore nel 2021, sosterranno il commercio. Ma anche il recupero a livello mondiale dal Covid avrà voce in capitolo.

FRANCESI PREFERISCONO VERDURE IN SCATOLA

IN AFRICA ORIENTALE ALLARME LOCUSTE

I francesi hanno aumentato moltissimo il consumo di verdure in scatola e surgelate, che rappresentano un terzo del totale degli ortaggi “made in France”. Il Covid, con i timori per l’autoapprovvigionamento, le hanno fatte entrare di prepotenza nelle abitudini delle famiglie francesi. Una su due le utilizza almeno una volta alla settimana. E ben il 77% dei consumatori ha dichiarato, a quanto riporta uno studio dello scorso dicembre, di voler mantenere o aumentare il consumo di verdure in scatola, mentre l’85% propende per quelle surgelate. Nel primo caso, fagiolini e piselli sono i preferiti, mentre spinaci e cavolfiori surgelati sono ritenuti una sicurezza.

La Fao ha lanciato l’allarme per la sicurezza alimentare per l’invasione di locuste, che potrebbe riguardare sette regioni dell’Africa Orientale. Già lo scorso anno centinaia di migliaia di ettari sono stati distrutti, mettendo in pericolo l’alimentazione di milioni di abitanti del Corno d’Africa. L’attuale diffusione minaccia le coltivazioni dell’Etiopia meridionale e del Kenya settentrionale. Gli insetti sono migrati dall’Etiopia centrale e dalla Somalia centrale e ora si teme anche per la Tanzania, il Sudan meridionale e l’Uganda. Questi insetti distruttori sono considerati i parassiti migratori più micidiali del mondo e un solo sciame che copre un chilometro quadrato può essere composto da 80 milioni di esemplari.

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Ricerca agricola florida ed in crescita

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l rapporto “Global Forecast to 2025” di ResearchAndMarkets. com prevede che le analisi sull’agricoltura avranno una crescita da 0,8 miliardi di dollari nel 2020 a 1,4 miliardi di dollari entro il 2025. Il potenziale dell’agricoltura urbana, la crescente tendenza alla digitalizzazione e alla valutazione

del rischio spingeranno le analisi sul settore. Inciderà anche l’aumento della domanda per migliorare la gestione della catena di approvvigionamento agricola a causa della pandemia. Si prevede che i processi agricoli digitali, come i droni e le macchine automatizzate, non solo aumenteranno la produt-

tività, ma richiederanno anche meno manodopera. Molti Paesi hanno adottato misure per sviluppare l’uso di tecnologie di agricoltura digitale per far fronte all’attuale situazione di crisi. Il segmento in più rapida crescita del mercato dell’analitica agricola dovrebbe riguardare gli allevamenti, per acquisi-

re informazioni in tempo reale sugli animali e migliorare tutti i processi di gestione del bestiame. Saranno le grandi imprese agricole più interessate alle analisi: hanno maggiore opportunità d’investimento verso nuove tecnologie per sviluppare sistemi attrezzati di prossima generazione.

BIOLOGICO, È BOOM IN SPAGNA

DIFESA DELLA RURALITÀ IN FRANCIA

Il bio rivitalizza l’agricoltura spagnola diventata la principale produttrice biologica in Europa, con una crescita superiore al 10% annuo. I consumatori sono sempre più attenti al cibo naturale e all’uso di prodotti sostenibili e il Covid ha aumentato questa tendenza. È spagnolo il maggior numero di ettari di colture biologiche certificate, l’8,5% della superficie agricola totale. Quarto produttore mondiale, il Paese è primo esportatore di olio d’oliva e vino biologici e secondo di agrumi e legumi, con 50.000 operatori interessati. Prossima sfida: convertire molte colture intensive che hanno reso la Spagna grande fornitore di prodotti freschi, in coltivazioni biologiche.

Il sindaco di Saint André de Valborgne, stanco di lamentele su animali, trattori e letame ha esposto il cartello: “Qui le campane delle chiese suonano regolarmente, i galli cantano all’alba e gli agricoltori lavorano per nutrirti. Se non riesci a sopportarlo, non sei nel posto Joël Giraud giusto”. Nonostante galline, vacche e maiali siano parte integrante del paesaggio bucolico anelato da molti cittadini, questi, spesso, dopo il trasferimento in campagna si lamentano e portano in tribunale gli agricoltori. Così la Francia è corsa ai ripari ed il Senato ha approvato un disegno di legge che renderà più difficile portare gli agricoltori in tribunale. “La vita in campagna implica accettare un po’ di fastidi”, ha commentato Joël Giraud, segretario di Stato per la vita rurale. GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 29


FOCUS AMBIENTE

Eliminare rifiuti inorganici nelle aziende agricole. L’approccio interdisciplinare e internazionale di Reinwaste

di Paola Castello

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a conferenza finale del progetto internazionale Reinwaste, organizzata da Confagricoltura e Federalimentare, è stata realizzata online ed ha contato più di 200 partecipanti. Ad intervenire sia esperti delle varie Organizzazioni coinvolte nel progetto, sia rappresentanti istituzionali delle regioni in cui il progetto è stato portato avanti. Al centro dell’appuntamento sono stati i risultati della sperimentazione condotta da Confagricoltura, in collaborazione con il CRPA, nel settore lattiero-caseario in Emilia Romagna. In evidenza innanzitutto alcune raccomandazioni generali per ottimizzare la produzione di rifiuti inorganici, tra cui: la protezione in grandi contenitori dei rifiuti originati dall’uso delle reti per rotoballe e i film per l’insilato, per evitare ulteriore contaminazione del rifiuto da vento, pioggia, suolo e acqua, al fine di mantenere il mate-

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riale asciutto e pulito (queste attività migliorano la quantità di rifiuti plastici riciclabili); l’utilizzo di contenitori per detersivi di maggiori dimensioni con possibilità di riempimento degli stessi, al fine di evitare la produzione di rifiuti di imballaggio; l’adozione di sistemi di illuminazione a LED per

ridurre i consumi elettrici, la manutenzione e la produzione di rifiuti pericolosi; l’utilizzo di prodotti fitosanitari contenuti in imballaggi biodegradabili, al fine di ridurre la produzione di rifiuti di imballaggio. È emerso come il 49% dei rifiuti inorganici sia relativo alle reti per le rotoballe e che que-


Sorriso in campo

sta percentuale arrivi al 55% se aggiungiamo anche film in plastica per gli insilati. Per questo motivo la sperimentazione si è focalizzata nell’identificazione e misurazione delle soluzioni alternative disponibili sul mercato per ridurre i rifiuti delle reti per le rotoballe (progetto pilota 1) e quelli dei film per

Metà dei rifiuti inorganici è relativo a reti per rotoballe l’insilato (progetto pilota 2). Le soluzioni alternative individuate per ciascuna tipologia di rifiuto da ottimizzare sono

state confrontate per verificare i seguenti indicatori di performance relativi al costo di investimento e utilizzo; sostenibilità ambientale attraverso il calcolo della CO2 equivalente; sostenibilità sociale intesa come le ore di lavoro necessarie per utilizzare la soluzione alternativa; produzione di rifiuti plastici. GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 31


FOCUS AMBIENTE

Buone pratiche per aumentare recupero delle plastiche Le soluzioni che aiutano a ridurre i rifiuti inorganici e che hanno prestazioni accettabili per altri indicatori sono: spago in polipropilene e rete per rotoballe con un peso inferiore del 5%. Diverse considerazioni possono essere fatte sul progetto pilota 2 relativo alla sostituzione dei film per insilato, dove la prima alternativa (film per insilato con un minore spessore) è preferibile alla seconda (rotoballe fasciate), in quanto ha valori di prestazione più favorevoli. In conclusione, il progetto ha mostrato una sostanziale difficoltà nel ridurre significativamente l’uso della plastica 32 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2021

almeno con le tecnologie attualmente disponibili. Al momento non esistono materiali biodegradabili alternativi con le stesse prestazioni. Pertanto, è necessario concentrarsi non solo sulla ricerca di soluzioni alternative e applicabili in diversi settori agricoli, ma anche lavorare per promuovere buone pratiche e tecnologie che possano aumentare il grado di recupero di queste plastiche, ri-

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pulendo questi rifiuti dalla terra, dall’acqua e residui vegetali che spesso ne pregiudicano la riciclabilità. Come hanno sottolineato tutti i relatori della conferenza, occorre continuare sulla strada della collaborazione sinergica intrapresa con Reinwaste ed è necessario che la gestione dei rifiuti non organici rientri nell’agenda dei prossimi programmi di ricerca europei. nnn

TRE ANNI DI SINERGIA INTERNAZIONALE

È arrivato alla conclusione, dopo tre anni, Reinwaste (REmanufacture the food supply chain by testing INnovative solutions for zero inorganic WASTE) il progetto europeo finanziato dal Programma di Cooperazione Territoriale Interreg MED per la riduzione dei rifiuti inorganici nell’agroalimentare. I partner di progetto - tra cui per l’Italia oltre Confagricoltura anche Federalimentare Servizi e ART-ER Attrattività Ricerca Territorio - hanno lavorato per sviluppare tecniche sostenibili ed economicamente vantaggiose. Il progetto ha visto il coinvolgimento di attori della filiera agricola e dell’industria alimentare in Italia nel settore lattiero-caseario, in Spagna nel settore orticolo e in Francia in quello della carne.


Protestano le sedi territoriali di Confagricoltura per la mappa delle aree candidate ad ospitare il deposito delle scorie nucleari di Gaetano Menna

La notte radioattiva

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ella notte tra il 4 ed il 5 gennaio è stata resa pubblica la mappa delle aree che potrebbero ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani a bassa e media intensità, la “Cnapi” (carta nazionale delle aree potenzialmente idonee), realizzata da Sogin, la società statale responsabile dell’operazione. Nel documento di Sogin – pubblicato con 6 anni di ritardi e molti tentennamenti - sono state individuate 67 aree: 14 aree in Sardegna, 24 tra Toscana e Lazio (di cui oltre 20 nel viterbese), 17 tra Basilicata e Puglia, 4 in Sicilia, 8 in Piemonte. Da allora c’è molta agitazione e fervono le proteste, anche delle organizzazioni territoriali di Confagricoltura. Per individuare le aree si è proceduto scartando quelle vulcaniche; quelle soggette a frane e inondazioni; al di sopra di 700 metri di altitudine e superiori al 10% di pendenza. E ancora: quelle sino a 5 chilometri dalla costa e da Parchi nazionali, mantenendo anche un’adeguata distanza dai centri abitati e almeno un chilometro da autostrade e strade statali; lontane da attività indu-

striali, dighe, aeroporti, poligoni militari e zone di sfruttamento minerario. L’elenco scende a 20 aree se si tolgono quelle ad elevato rischio sismico e quelle insulari che vengono scartate per le maggiori difficoltà logistiche. Per isolare 78 mila metri cubi di scorie radioattive, la superficie necessaria sarà di 110 ettari per il deposito e di 40 ha per il parco tecnologico. Il tutto circondato da barriere protettive e una collina artificiale, barriere che dovranno garantire l’isolamento dei rifiuti radioattivi per più di 300 anni, ovvero fino al loro decadimento a livelli tali da non essere più nocivi. Intanto, a fine 2020, il Cipess (ex Cipe) ha approvato le delibere di ripartizione delle “compensazioni atomiche” per gli anni 2018 e 2019: quasi 30 milioni di euro destinati a circa 70 Comuni, anche quelli dove sono stoccate provvisoriamente le scorie nucleari provenienti da vecchie centrali o reattori dismessi, macchine industriali e macchinari per analisi e terapie mediche (una ventina di strutture). La valenza agraria è stata considerata solo come criterio di attenzione e solo con riferimento alla presenza di col-

ture DOP e IGP e biologiche; sul turismo sono stati considerati ed esclusi solamente i siti Unesco. Non si è tenuto conto pienamente dell’impatto che avrà l’insediamento di un siffatto deposito nazionale sull’economia locale ed in particolare sul turismo. Chi vorrà andare in vacanza laddove c’è un deposito di rifiuti di questo genere? Chi vorrà acquistare i prodotti agricoli di quei territori? E non basterà certo il contributo economico, da contrattare fra gli enti locali e la Sogin, a ristorare il “danno di immagine”. Le sedi di Confagricoltura hanno contestato pure il “metodo” adottato. Ci sono moltissime aree in cui le imprese agricole e agrituristiche si stanno rinnovando profondamente, utilizzando in modo oculato gli agrofarmaci, investendo con grande impegno su sostenibilità, biologico e qualità. Quelle stesse aree dovrebbero ospitare le scorie nucleari? Oltre tutto con un’ipoteca sul territorio, per i prossimi 300 anni? Decisiva sarà la risposta alla consultazione pubblica e l’appuntamento al Seminario nazionale per ribadire il ruolo centrale e non certo secondario dell’agricoltura italiana. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 33


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Partita la nuova rilevazione di Istat. Questionario digitale e assistenza dei CAA

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i è avviato, il 7 gennaio 2021, il 7° Censimento generale dell’agricoltura dell’Istat, un appuntamento atteso per fornire la fotografia aggiornata e completa del settore agricolo. Lo slogan del Censimento è “Se ti facciamo domande è perché meriti risposte”. La conoscenza puntuale della realtà agricola nazionale, regionale e locale è alla base di ogni azione per valorizzare e far crescere il nostro sistema agricolo e zootecnico. La rilevazione proseguirà fino al 30 giugno 2021. L’intera operazione è stata modulata seguendo le disposizioni del Regolamento (UE) 2018/1091 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018, relativo alle statistiche integrate su questo segmento economico, che ne disciplinano l’attuazione in tutti gli Stati dell’Unione. I dati richiesti serviranno per conoscere le caratteristiche generali delle aziende agricole italiane, l’utilizzo dei terreni, la consistenza degli allevamenti, la manodopera utilizzata ed eventuali attività connesse. La rilevazione censuaria consentirà di fornire una lettura approfondita della struttura del settore agricolo e zootecnico, sia dal punto di vista tematico (caratteristiche del conduttore, utilizzazione dei terreni e consistenza degli allevamenti, metodi di gestione dell’azienda e loro eventuale multifunzionalità, tipo di manodopera impiega34 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2021

ta, commercializzazione), sia per quanto riguarda la localizzazione territoriale delle diverse attività produttive, elemento decisivo per comprenderne le dinamiche di possibile sviluppo. La rilevazione riguarda 1.700.000 aziende italiane, con una diffusione capillare che coinvolge anche le realtà più piccole e quelle fuori mercato. Nell’occasione, uno specifico focus informativo valuta pure l’impatto del Covid-19 sulle aziende del comparto. Diverse le novità. La prima è che è scomparso il classico questio-

nario cartaceo. Il questionario è disponibile solo in formato digitale sull’apposita piattaforma dedicata. Da sottolineare poi l’assistenza fornita dai CAA, i Centri di Assistenza Agricola. L’avvalersi degli uffici dei CAA rappresenta davvero la grande innovazione organizzativa di questo censimento, una scelta che è in grado di valorizzare la capillarità di una rete permanente già ora riferimento fondamentale per tutto il mondo agricolo. Così si possono fornire i dati aziendali recandosi personalmente nei CAA o ri-


Censimento 2021

Per aiuto dei CAA rivolgersi alle sedi di Confagricoltura chiedere un’intervista in presenza presso l’azienda agricola da parte dei loro intervistatori. Per quest’ultima opzione, se lo stato di emergenza dovesse imporre protocolli sanitari più stringenti, saranno impiegate tecniche alternative di rilevazione che potranno così evitare la presenza fisica dell’intervistato.

I CAA di Confagricoltura sono attivamente al fianco degli agricoltori per facilitarli in questa ulteriore ma importante incombenza, favorendo l’acquisizione e digitalizzazione dei dati aziendali. Per informazioni sul Censimento e sull’assistenza agli agricoltori ci si può rivolgere alle sedi territoriali di Confagricoltura. Per il comparto agricolo e zootecnico questa è l’ultima rilevazione esaustiva e decennale dei dati: dal 2022 l’analisi sarà condotta su base continua, attraverso un complesso impianto che

integra rilevazioni dirette semplificate di natura campionaria e dati amministrativi, in grado di rappresentare l’evoluzione della realtà rurale nazionale. Ciò permetterà di ridimensionare sensibilmente il fastidio statistico per gli utenti e di fornire un quadro sempre aggiornato, aspetto indispensabile nel valutare e nel programmare le politiche nazionali e regionali di settore, al fine di confrontare i dati dell’Italia con quelli degli altri Paesi UE e di aumentare la competitività delle aziende. (G. M.) nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 35


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Mappe di produzione Nell’azienda maidicola Nulli i sistemi Topcon consentono di gestire i macchinari con estrema precisione di Gabriella Bechi

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agricoltura di precisione si sta affermando con successo nella coltivazione di mais e soia. Ne parliamo con Emanuele Nulli che, insieme al padre Franco, conduce un’azienda agricola a Vernate, alle porte di Milano.

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Per quali motivi vi siete avvicinati all’agricoltura di precisione e quale è stato il vostro percorso? Personalmente non ho fatto altro che accelerare un processo già avviato da mio padre che, sulla scia di mio nonno, il fondatore dell’azienda, è un grande innovatore. Al mio ingresso ci siamo attrezzati per effettuare tutte le operazioni colturali in proprio e, guardando a cosa proponeva il mercato, abbiamo trovato naturale dotarci di macchine ad alto contenuto tecnologico. Abbiamo acquistato una seminatrice e una spandiconcime ISOBUS, gestite elettronicamente dai monitor di fabbrica e, valutati i vantaggi, nel 2018 abbiamo compiuto un ulteriore passo avanti con l’acquisto di due sistemi Topcon Agricoltura che, oltre alla guida automatica, ci consentivano di gestire i nostri macchinari con estrema precisione. Insieme ai sistemi GPS abbiamo comprato anche una botte del diserbo Kuhn, completamente gestita e perfettamente compatibile con i nuovi sistemi satellitari.

Quali attrezzature avete oggi? In questo momento sia le attività di semina, sia quelle relative agli interventi con fertilizzanti e fitofarmaci sono totalmente gestite dai sistemi GPS Topcon Agricoltura, che ne regolano la dose e la distribuzione sulle aree omogenee del campo. Per quanto riguarda la distribuzione di fertilizzanti e il trattamento delle colture, direttamente dal monitor Topcon è possibile regolare le macchine, variando, in tempo reale, dose e larghezza di lavoro. Il sistema GPS registra sul monitor l’area coperta e con una precisione di 2/3 centimetri modifica o interrompe la distribuzione ogni qual volta la trattrice ritorna sulla zona precedentemente trattata, evitando così inutili sormonti che creano danni alla coltura e all’ambiente. In maniera analoga viene gestita la seminatrice. In particolare, la seminatrice monogerme di precisione per mais e soia interrompe la distribuzione del seme di ogni singolo elemento ogni volta che incrocia un’area precedentemente seminata. Ci avvaliamo, inoltre, della piatta-


Su mietitrebbia sistema Topcon per mappe di produzione

Topcon valido strumento per benefici economici, produttivi e ambientali

forma TAP (Topcon Agriculture Platform), che permette di registrare tutte le operazioni svolte in campagna nel corso dell’annata e dunque di pianificare la stagione successiva e cercare di migliorare là dove ci sono state problematiche evidenti. Quali tecniche innovative avete apportato alla coltivazione del mais? Da due anni concimiamo le nostre campagne a rateo variabile. Sulla base delle mappe di produzione raccolte dalla mietitrebbia attrezzata prepariamo le mappe di prescrizione per diversificare la concimazione nelle diverse zone sulla base dei dati precedentemente raccolti. Con l’utilizzo del sistema Topcon riusciamo anche a seminare alla fine i bordi del campo (prima dovevamo farlo per forza all’inizio), riducendo a zero gli ammanchi dovuti al calpestio del suolo già seminato nella manovre di fine campo.

Quali benefici avete ottenuto dall’agricoltura di precisione? Innanzitutto economici. Una distribuzione mirata dei mezzi tecnici consente un notevole risparmio. Eliminando il problema delle sovrapposizioni è possibile acquistare il giusto quantitativo di prodotti chimici e di concime in base al reale fabbisogno. E non è da sottovalutare neppure il risparmio di tempo e di carburante nell’arco della stagione. L’agricoltura di precisione porta grandi vantaggi anche alle rese produttive delle campagne. Negli ultimi 3/4 anni siamo in costante miglioramento, sia per l’agricoltura di precisione, sia perché stiamo cambiando anche a livello di lavorazioni e tecniche colturali; le due cose sono comunque profondamente legate. Sicuramente ha un importante riscontro portare con precisione in campo quanto stabilito a tavolino: il giusto investimento di seme, una corretta distribuzione di fertilizzanti e diserbanti e la possibilità di variare le dosi in base alle caratteristiche delle zone sono fondamentali per ottenere il meglio. E poi ci sono, naturalmente, i benefici ambientali.

Quanto sono importanti la raccolta di mappe di produzione, i risultati e la loro interpretazione? Sulla nostra mietitrebbia Claas Tucano 560 abbiamo fatto installare dal personale Topcon il sistema per la mappatura delle rese. Sensori che misurano in tempo reale il flusso di prodotto e la sua umidità permettono al software di elaborare una mappa di produzione dell’appezzamento che, a differenza della pesa dei rimorchi, consente di avere indicazioni precise per ogni metro quadro di campagna. Inoltre, a partire dalle mappe di produzione è possibile creare mappe di prescrizione per le annate successive e decidere nelle zone più produttive di aumentare, ad esempio, l’investimento di semi e in quelle meno produttive di intervenire a supporto della produzione con una dose superiore di concime. Quali sono i prossimi passi che avete intenzione di fare? Seguiamo con attenzione lo sviluppo della tecnologia in agricoltura per cercare di essere sempre più aggiornati ed efficienti. Per l’imminente stagione di semina abbiamo acquistato una Vaderstad Tempo, seminatrice di precisione per il mais e la soia. Questa macchina, totalmente elettrica, ci permetterà di eseguire la semina a rateo variabile, ovvero di modificare la densità di semina nelle diverse zone dell’appezzamento. Un altro passo importante per cercare di ottenere il meglio dalle nostre campagne. nnn

Semina precisa con Topcon GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 37


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Sguardo innovativo

Vicino Milano una delle realtà cerealicole tecnologicamente più all’avanguardia di Gabriella Bechi

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iamo a Vernate, in provincia di Milano, dove sorge una delle realtà agricole più tecnologicamente all’avanguardia: l’azienda agricola Nulli, 130 ettari, di cui 60 coltivati a mais, 50 a soia, 20 a riso e orzo (con soia in successione). La propensione della famiglia Nulli per l’innovazione arriva da lontano, quando, nel 1981, Emanuele Nulli, industriale della chimica, con una spiccata passione per l’agricoltura, decise di acquistare

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il fondo agricolo di Vernate affidandolo alla gestione del figlio Franco. Da subito l’azienda, a quei tempi dedicata alla monocultura del mais, si orientò verso le moderne tecnologie, guardando in primo luogo ai sistemi di irrigazione. Nel 1983 entrò in funzione il primo impianto Center-Pivot, che irrigava 42 dei 110 ettari dell’azienda. E l’anno dopo l’irrigazione a pioggia venne ulteriormente implementata con l’istallazione di altri 3 Pivot, fino a coprire circa il 70% dell’azienda. Negli anni successivi, fino a quando l’azienda è rimasta a monocoltura di mais, gli stessi impianti, attraverso un sofisticato sistema di dosaggio, distribuivano azoto in copertura nei momenti di maggiore necessità. L’irrigazione a pioggia permise, con lungimiranza, anche di eliminare qualche chilometro di fossi secondari e di accorpare i piccoli appezzamenti in campi di grandi dimensioni e con forma regolare. Franco continuò a seguire con estremo interesse l’applicazione della tecnologia in agricoltura,

Franco ed Emanuele Nulli

tanto che, quando uscirono i primi “primordiali” Gps, ne comprò subito uno e si rese conto della loro potenzialità. Ma è nel 2015, con l’ingresso in azienda del figlio Emanuele, che avviene il vero cambiamento. Emanuele è giovane, ha fatto studi classici, ma ha sempre avuto la passione per la terra. Una passione incentivata dal padre, che lo responsabilizza immediatamente facendolo partecipe al 100% delle decisioni aziendali. La prima, spostare dal contoterzismo alla gestione in proprio tutte le lavorazioni. Una scommessa vinta, con grande soddisfazione, e che ha avviato la strada verso l’agricoltura di precisione, che Emanuele oggi ritiene la ragione dei successi aziendali e la base su cui puntare anche per il futuro. nnn


Granella 4.0 Innovazione cerealicola per rilevazione IoT dei parametri della farina. L’impegno di Confagri Brindisi di Adriano Abate

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i chiama S.A.Con.Gra. ed è il sistema automatico di controllo in linea delle caratteristiche quali-quantitative della granella, allineato con il paradigma IoT (Internet of Things), driver di Industry 4.0. È stato realizzato da RAM Elettronica, in collaborazione con l’Università degli Studi di Foggia, RINA Consulting e Confagricoltura Brindisi, per migliorare la qualità dei proces-

si produttivi legati al frumento e suoi derivati. Il progetto è basato sulla tecnologia FT-NIR, in grado di rilevare e comprendere i parametri della farina di frumento (P, W, L, P/L) che influenzano le caratteristiche organolettiche dei prodotti finali. La spettroscopia vibrazionale NIR, mediante spettri di assorbimento relativi ai legami dei gruppi funzionali presenti nella struttura proteica, consente di valutare la composizione proteica e la struttura secondaria delle proteine del glutine, che è possibile associare alla funzionalità del glutine della granella esaminata. Il sistema è uno strumento di supporto alle decisioni per l’operatore, che può scegliere la destinazione d’uso più opportuna della materia prima sulla base delle sue caratteristiche iniziali emerse dall’analisi spettroscopica, così da evitare di utilizzare la materia prima che non ha le caratteristiche di qualità desiderate. Inoltre, l’operatore, mediante uno storico delle acquisizioni, può visualizzare quanto accaduto lungo la linea di produzione (come le caratteristiche indivi-

duate della granella e le decisioni prese), consentendogli di definire i KPI (Indicatori chiave di prestazione) della produzione. S.A.Con.Gra. si compone di tre moduli: modulo di acquisizione, in grado di misurare i parametri del grano, attraverso la tecnologia FT-NIR; modulo elaborazione dati, per elaborare i dati al fine di valutare e definire le caratteristiche del grano; modulo di integrazione, in grado di realizzare l’integrazione con il sistema di produzione. Il modulo interagirà con i dispositivi “IoT” (come PLC, sensori, attuatori) nella linea di produzione, per prendere decisioni basate sull’elaborazione dei risultati, come scartare il grano, cambiare direzione, bloccare la linea. I sistemi installati sono in grado di analizzare il grano che passa all’interno del ciclo produttivo e misurare alcune caratteristiche (umidità, proteine…). Con S.A.Con.Gra, oltre ad eseguire questo tipo di misurazioni, si possono valutare alcuni parametri che servono a caratterizzarne l’idoneità alla pastificazione. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 39


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Impegno attivo della ricerca di KWS Italia con il progetto Mycontrol

Ibri alle m

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a maiscoltura italiana ha da sempre sofferto la problematica micotossine favorite dalle condizioni climatiche nelle quali viene coltivata la maggior parte del mais italiano, ovvero temperature miti e umidità elevate, caratteristiche che favoriscono lo sviluppo dei funghi appartenenti ai vari generi di Fusarium. Consapevole di tutto ciò, KWS Italia S.p.A., presso il proprio Centro di Selezione Vegetale, posto proprio nel cuore della Pianura Padana, ovvero la Corn Belt italiana, da alcuni anni ha intrapreso un progetto di ricerca focalizzato nella individuzione e moltiplica-

zione di ibridi altamente tolleranti alle micotossine maggiormente presenti nella granella coltivata in Italia. Ci riferiamo più precisa-

mente alla Fusaria-Tossine, ovvero Don, Zearalenone, Fumonisine, meno “famose” delle Aflatossine, ma sicuramente causa di proble-

* normalizzati su i valori piu alti rappresentano il contenunto % di fumonisine - Media di 4 anni di studio più il valore nominale della campagna 2019. Sperimentazione intrapresa tra KWS Italia e Dipartimento Tesaf, professor Causin, Università degli studi di Padova in 6 ambienti rappresentanti la variabilità dell’intera pianura padana. 40 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2021


di tolleranti micotossine mi latenti nei vari allevamenti bovini e suini (dove tra l’altro il DON provoca gravi problemi agli animali stessi). Al fine di ottenere una “certificazione” del lavoro svolto, KWS non ha portato avanti questo impegno da sola, ma si è avvalsa dell’as-

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sistenza e dell’esperienza del Dipartimento Tesaf dell’Università di Padova e più specificatamente dal gruppo di lavoro del noto fitopatologo prof. Roberto Causin, il quale ha supportato KWS con le giuste tecniche e metodologie per giungere ai risultati sperati.

I risultati di questa sperimentazione sono ben visibili sfogliando il catalogo “KWS 2021”, all’interno del quale, il maiscoltore ha la possibilità di trovare alcuni ibridi contraddistinti dal logo Mycontrol, che mettono l’agricoltore nella condizione di coltivare ibridi altamente produttivi e avere la tranquillità di raccogliere granella sana. Nel catalogo “KWS 2021” ci sono ibridi di classi di maturazione tardiva (v. box, ndr), quindi con grandi potenzialità produttive, alle quali la genetica ha abbinato anche un’eccellente sanità della granella. Tutto questo è dato dalla possibilità che KWS ha a disposizione, avendo mantenuto la ricerca in Italia, di sviluppare gli ibridi negli ambienti nei quali poi verranno coltivati. Questo fa sì che durante lo sviluppo e la selezione, tramite le più accurate tecnologie, vengano portati avanti gli ibridi che meglio reagiscono alle avversità che si presenteranno durante la normale coltivazione in campo. Ciò non sarebbe possibile se gli ibridi venissero sviluppati in altri Paesi ove le avversità crittogamiche non sono simili a quelle presenti in Italia. Scegliere KWS significa quindi scegliere prodotti italiani, sviluppati nel nostro Paese, dove l’azienda ha investito e continua ad investire per ampliare i propri stabilimenti di ricerca e produzione, dando lavoro a centinaia di persone del territorio. nnn

IBRIDI MYCONTROL DEL CATALOGO “KWS 2021”

Andiamo a vedere quali sono gli ibridi Mycontrol presenti nel catalogo KWS 2021: KWS Kerubino FAO 600 - 128 gg: Ibrido con eccellente potenziale produttivo. Dotato di grande adattabilità ambientale e di ottima tolleranza agli stress. Kelindos FAO 600 - 130 gg: Ibrido forte e sano con eccellenti caratteristiche agronomiche, molto produttivo da granella e pastone nei principali areali della Pianura Padana. Kebeos FAO 650 - 132 gg: Ibrido di piena stagione, bilanciato e vigoroso, adatto alle semine anticipate. Ideale per pastone negli ambienti più vocati. GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 41


S P E C I A L E R I S I C O LT U R A

in Campo

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Fiera

A causa del Covid per due anni stop alla principale kermesse di settore promossa da Anga Vercelli di Elisabetta Tufarelli

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iera in Campo”, voluta e creata dai giovani agricoltori di Confagricoltura Vercelli più di quaranta anni fa, attualmente è diventata la più importante manifestazione italiana e europea dedicata esclusivamente al mondo del riso: una buona abitudine che coinvolge ed anima il territorio. La pandemia ha avuto un forte impatto sulle vite e sulle abitudini di tutti, colpendo anche l’evento, sospeso per ben due edizioni. La fiera, manifestazione cara ai risicoltori, per i giovani agricoltori rappresenta la coronazione del loro impegno organizzativo, che dura quasi tutto l’anno e che

coinvolge circa ventimila visitatori tra prove in campo, convegni ed esposizione delle ultime macchine ed attrezzature. Ne parliamo con Giorgio Greppi, presidente dell’Anga Vercelli. “È stata dura. Per il secondo anno di fila ci troviamo a dover ricominciare daccapo. L’anno scorso - sottolinea - eravamo pronti su tutta la linea ed è stato veramente pesante perché, dopo aver tanto lavorato e preparato la manifestazione, tutto è sfumato improvvisamente sotto i nostri occhi, con un’ordinanza regionale a poche ore dall’entrata degli espositori nel Centro Fiere di Caresanablot. Per carità è stato giusto farlo ed evitare assembramenti, ma per noi è


Caratteristica della Fiera è proprio il campo e deve essere dal vivo stato un enorme problema organizzativo, nonché economico per le tante spese da sostenere. Quest’anno, almeno, è stato soltanto un dispiacere: il nostro evento è un importante punto di riferimento, una consuetudine, un’occasione di riflessione e confronto dedicata al nostro settore, che manca agli operatori e a noi anghini”. Pensate di recuperare in altro periodo o fare una manifestazione on-line? “Ne abbiamo molto discusso, ma escludiamo tassativamente il webinar. La caratteristica della Fiera, da sempre, è proprio il campo e deve essere dal vivo. Le idee alternative per il rilancio non mancano mai e stiamo confrontandoci sul da farsi. Già lo scorso anno avevamo pensato di cambiare periodo, vedremo se riusciremo a organizzarla sfruttando le diverse lavorazioni

Giorgio Greppi

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S P E C I A L E R I S I C O LT U R A

Anga Vercelli

che facciamo in campo durante la stagione estiva”. Un anno difficile per il settore? “Fortunatamente l’impatto della pandemia sulla risicoltura è stato limitato. Per noi i problemi sono altri e ce li portiamo dietro da anni, come le importazioni dai Paesi asiatici. Anzi, in questo caso, il virus è servito a far calare le importazioni. Nelle aziende, anche nei momenti di chiusura, abbiamo sempre lavorato in modo quasi normale. Certo, a prescindere dal Covid, questa campagna non è stata facile: il caldo forte di agosto e settembre ci ha permesso di utilizzare meno gli impianti di essicazione prima di stoccare il prodotto e le produzioni sono state colpite da grandinate che hanno distrutto anche il 70/80% del prodotto. Ritengo che questa fase di difficoltà debba, neces44 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2021

Al vaglio l’ipotesi di realizzare la kermesse nella stagione estiva sariamente, essere sfruttata per migliorare nel futuro”. La ripartenza, per Giorgio Greppi, deve essere all’insegna della tecnologia e dell’innovazione. “Sono supporti fondamentali e concreti, indispensabili per permetterci di uscire da questa crisi globale. Penso, ad esempio, alla gestione dell’acqua e alla diminuzione dei principi attivi. L’agricoltura di precisione ci potrà dare una grossa mano. Poi è altrettanto fondamentale far conoscere ai consumatori le potenzialità del riso italiano”. Come vede il futuro dell’associazione? “Ho quasi 29 anni, e sono presidente dell’Anga Vercelli da tre. Abbiamo 68 associati ed un terzo sono ragazze. Quella in associazione è un’esperienza unica e

stimolante, che fa crescere, ma a maggio prossimo lascerò il testimone per dare ad un altro giovane le stesse opportunità di arricchimento che ho avuto io in questo periodo importante, ma difficile, segnato da un anno e mezzo di Covid e comunque bellissimo”. Due parole sull’azienda… “La conduco con mio padre Giovanni, coltiviamo esclusivamente riso e, per diminuire il rischio, produciamo almeno una varietà per gruppo merceologico: Carnaroli, Ronaldo, Sole Cl e Mare Cl e stiamo provando le varietà Provisia, che ritengo segneranno il futuro della risicoltura perché, grazie ad un’elevata selettività, aiutano ilcontrollo delle infestanti. In azienda utilizziamo già, con soddisfazione, l’agricoltura di precisione. Stiamo anche cercando di completare il passaggio generazionale da papà a me, ma l’iter è lungo e problematico”. nnn


MasterChef in risaia

Cascina Salvaraja di Rossella Cominotti set televisivo della puntata sulla biodiversità di Simona Giorcelli

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sterna di MasterChef Italia - lo show culinario di Sky Uno, prodotto da Endemol Shine - nell’azienda risicola Salvaraja di Rossella Cominotti che, da anni, si dedica a un appassionato lavoro di tutela e diffusione della biodiversità e del territorio. La puntata televisiva (la sesta) è andata in onda il 21 gennaio e, per chi non l’avesse vista, è disponibile on demand, su Sky Go e in streaming su Now Tv. La cascina è situata a Robecco sul Naviglio, nel territorio del Parco Lombardo della Valle del Ticino. È qui che gli aspiranti chef - sotto gli occhi vigili dei giudici-conduttori Bruno Barbieri, Antonio Cannavacciulo e

Giorgio Locatelli (grandi chef e volti noti del piccolo schermo) si sono sfidati per conquistare il palato di un gruppo di giovani commensali, gli allievi dei laboratori didattici dell’azienda. A proclamare i vincitori tra brigata blu e brigata rossa è stata una pignatta; obiettivo per i piccoli giudici: colpire le foto di Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli. Soddisfatta l’imprenditrice per l’iniziativa: “La trasmissione è stata - ha detto - una bellissima esperienza e speriamo che possa servire per diffondere la nostra missione, ossia l’attività educativa ambientale tra le nuove generazioni”. L’azienda produce riso Carnaroli classico certificato e si estende su più di 150 ettari tra i comuni di Robecco sul Naviglio e Abbiategrasso. Inoltre è un’attiva fattoria didattica. Nel rispetto scrupoloso dei disciplinari previsti dal marchio ‘Parco Ticino - Produzione controllata’, adotta tecniche di agricoltura integrata a garanzia del consumatore e dell’ambiente. Una volta raccolto e essiccato, il risone, ancora rivestito dalla lolla, viene trasformato in riso integrale, semintegrale o bianco nella riseria aziendale esclusivamente con l’uso di pilatrici a pietra, ov-

vero mediante una lavorazione di tipo tradizionale del tutto simile a quella che si usava più di un secolo fa; viene mondato a mano prima di essere confezionato. “La risaia, circondata da boschi secolari, è lontana chilometri da fonti di inquinamento quali traffico stradale o zone industriali, alimentata da acque di risorgiva - racconta la titolare - ed è un piacere accogliere famiglie e scuole, di ogni ordine e grado, tra i nostri campi, rogge ed il fiume Ticino, dove è possibile sperimentare un contatto autentico con un ambiente intatto e con le tematiche legate alla sua protezione”. Le conseguenze del Covid-19 hanno però rallentato le sue interessanti attività: “Da mesi ha spiegato Rossella Cominotti - non ospitiamo le classi di ragazzi delle scuole a causa delle restrizioni governative e questa occasione è stata per noi un motivo di gioia ed un’opportunità che ci ha resi felici”. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 45


S P E C I A L E R I S I C O LT U R A

L’impresa familiare di Delsignore impegnata nella produzione di chicchi da tre generazioni. Si punta su precision farming di Elisabetta Tufarelli

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iamo a Crescentino, in provincia di Vercelli, dove le risaie si estendono a perdita d’occhio: una vera “rice valley”, grazie ai monaci che, fin dal XV secolo, hanno introdotto questa coltura sul territorio. Proprio qui incontriamo Renato Delsignore che, insieme al padre Giovanni e allo zio Giuseppe, conduce un’impresa familiare risicola che si estende su 200 ettari. “Siamo risicoltori da tre generazioni, ma abbiamo scel-

Riso e in to di dedicarci completamente alla monocultura, dal momento che, per motivi di ristagno idrico, causati dall’ innalzamento della falda freatica, durante la stagione primaverile-estiva non sono possibili colture alternative - spiega Renato -. Prima praticavamo la rotazione con la soia sui pochi campi che lo permettevano, poi abbiamo deciso di specializzarci esclusivamente nel riso”. Il piano colturale dell’ultimo anno si è articolato su 5 varietà: Arborio e Roma, destinati al consumo interno/nazionale (da risotto); un Tondo da sushi; una varietà di riso profumato (il Basmati italiano) e un Indica (destinato al consumo estero). Come avete vissuto l’effetto della pandemia sull’azienda? “Rispetto ad altri - sottolinea - si può dire che siamo stati abbastanza fortu-

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Renato Delsignore con la famiglia

novazione nati. L’impatto c’è stato, abbiamo avuto pochi rallentamenti dal punto di vista operativo, mentre da quello economico si sono avvantaggiate le varietà di riso che più patiscono le importazioni dal sud est asiatico, come l’Indica, ma da contraltare sono state penalizzate quelle per i consumi etnici usate, ad esempio, per il sushi. Infatti, con il lockdown, il canale Ho.Re. Ca, logicamente, non ha potuto assorbire i consumi abituali”. L’impresa familiare, che si avvale di due collaboratori, punta sull’innovazione, con un’attenzione particolare all’agricoltura di precisione, che permette di ottimizzare l’utilizzo dei prodotti, con un elevato livello di precisione, con l’intervento giusto, da effettuare nel posto giusto e al momento giusto, per realizzare un’agricoltura soste-

Per lockdown penalizzato consumo del prodotto per mercato etnico nibile in termini ambientali e dal punto di vista economico. “Ci siamo avvalsi delle misure industria 4.0 - sottolinea Delsignore - per apportare innovazione in azienda. Devo dire che sono molto soddisfatto e, anche se per ora non ho ancora rilevato benefici economici intesi come risparmio degli input, sono stati subito evidenti i vantaggi dal punto di vista pratico/agronomico; in particolare nel controllo automatico degli interventi mirati per quanto riguarda i fitosanitari e la fertilizzazione”. Agricoltura di precisione, cambiamento di alcuni consumi alimentari: quali sono i

vostri progetti futuri? “In agricoltura e in risicoltura - rimarca - le soddisfazioni sono molto altalenanti a causa delle numerose variabili in gioco. Sono convinto, però, di aver imboccato la strada giusta e intendo mantenere l’indirizzo produttivo attuale, scegliendo le varietà in funzione degli sbocchi commerciali. Sotto il profilo tecnico vorrei spingere ulteriormente sulla precision farming”. Renato Del Signore è sposato con Claudia e ha un figlio di dodici anni, Riccardo. “Certo mi piacerebbe che Riccardo costituisse la quarta generazione risicola nella nostra azienda, ma è decisamente troppo presto per capire i suoi orientamenti futuri. Sono orgoglioso di vederlo già molto interessato al riso anche se, vista l’età, il suo approccio è essenzialmente giocoso”. L’ultima battuta dell’imprenditore è sull’andamento complessivo dell’annata. “È andata bene, non eccezionale, ma devo dire che abbiamo avuto un buon raccolto, sia qualitativo, sia quantitativo, nonostante le difficoltà e le calamità. Parte dell’azienda è stata anche colpita dalla grandine, ma per fortuna siamo assicurati”. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 47


EPS Ente Produttori Selvaggina di Landolfo di Napoli

SPECIE ANIMALI NOCIVE SCONVOLGONO EQUILIBRI NATURALI

La cornacchia ed il riccio Nel video si vede una macchina che si ferma mentre attraversano la strada una cornacchia ed un riccio. Il volatile spinge con il becco il piccolo mammifero, invitandolo a raggiungere il ciglio della strada. Il filmato per il “gesto di altruismo” della cornacchia - così è stato considerato - è diventato virale su Internet, a rappresentare una sorta di favola moderna. In realtà la “generosa” cornacchia si sta solo assicurando un lauto pasto. Un episodio questo che spinge ancor più a riflettere che quando si parla di nocivi non ci si riferisce solo agli ungulati, ma ad una pluralità di specie, anche volatili, la cui incontrollata proliferazione sta creando problemi alla sopravvivenza della stessa fauna che si vuole proteggere. È giunto il momento di voltare pagina per la salvaguardia delle produzioni agricole e per prevenire problemi e rischi di salute e sicurezza pubblica. Già nella primavera scorsa era apparsa con tutta evidenza la necessità di fronteggiare l’accresciuta migrazione delle specie selvatiche verso i centri urbani, favorita ancor più dal lockdown. Tale necessità si è venuta raffor-

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zando nel corso dei mesi successivi vista la totale assenza di iniziative da parte della pubblica amministrazione che si è mostrata sorda alle ripetute sollecitazioni del mondo produttivo agricolo preoccupato sia per i danni, sia per l’incontrollata presenza di ungulati e di altri nocivi che provocano danni alle produzioni e che arrecano - per il protrarsi di tale situazione - deleterie conseguenze sulla salute della popolazione e degli insediamenti produttivi. Le proroghe delle misure anti Covid ed il conseguente blocco della movimentazione, sommato alle limitazioni all’esercizio dell’attività venatoria - fermi e limitazioni, tra l’altro a macchia di leopardo, che da mesi stanno investendo l’intero territorio nazionale, nel superiore interesse di tutela della pubblica salute - stanno creando uno sconvolgimento degli equilibri naturali. È urgente un serio programma per la gestione, a livello nazionale, della fauna selvatica. Intanto sembra caduto nel dimenticatoio l’annunciato provvedimento - si è parlato addirittura di un emendamento da inserire in un decreto legge - per contrastare

la comparsa sul territorio nazionale della Peste Suina Africana, nefasta per il settore suinicolo e soprattutto per le sue DOP e IGP. Il pericolo PSA (malattia diffusa soprattutto dai cinghiali selvatici) non è scomparso, ma al contrario si sta diffondendo sul territorio tedesco e sembra destinato ad avvicinarsi pericolosamente prima ai confini austriaci e poi a quelli italiani e finora niente è stato fatto per porre in sicurezza il nostro territorio. Non sono state create


reti di sorveglianza, non sono stati realizzati piani di contrasto specifici e tutto è stato lasciato unicamente all’iniziativa dei singoli. Non esiste solo il problema cinghiali; ci sono difatti anche tutti gli altri ungulati (caprioli, cervi, daini) le cui aumentate ed incontrollate diffusioni e presenza creano diffuse preoccupazioni e disagi, nonché elevatissimi ed inaccettabili danni alle produzioni. Tra i volatili le citate cornacchie, i corvi e le taccole, da sempre presenti nelle zone rurali in modo controllato e non invasivo ed oggi padroni non solo in campagna, ma anche nelle aree urbane, dove stanno facendo razzia di uova e piccoli pulcini azzerando progressivamente la presenza di altre specie. A poco serviranno - se mai accolte - le richieste formulate da più associazioni venatorie di proroghe per l’esercizio del prelievo venatorio, se contestualmente

mancherà la volontà di definire e realizzare un serio programma di gestione e contenimento di tali specie nei limiti della sopportabilità territoriale delle diverse aree. Occorre finalmente dare avvio nel rispetto dei legittimi interessi di chi sul territorio e del territorio vive - ad una seria politica di gestione della fauna autoctona, di eradicazione di quella alloctona, di controllo e contenimento delle specie nocive. Bisogna adottare un progetto che, come avviene da anni in altri Paesi, non penalizzi o meglio criminalizzi le attività venatorie, ma le inserisca nelle azioni di tutela e valorizzazione ambientale e di sviluppo economico delle aree rurali. Sia consentita poi una breve considerazione sugli ibridi di lupo, la cui presenza e pericolosità troppo spesso viene colpevolmente minimizzata o addirittura ignorata nel nome di un ambientali-

smo da salotto. Il problema non potrà più essere colpevolmente ignorato se anche il commissario europeo all’Ambiente Virginijus Sinkevičius - rispondendo ad un interrogazione italiana sulle pratiche utili a contenere l’ibridazione del lupo con il cane - ha affermato che gli Stati membri “dovrebbero prioritariamente rimuovere la causa principale dell’ibridazione del lupo, controllando efficacemente i cani randagi e vaganti”; ribadendo che spetta ai governi nazionali “individuare le misure opportune”, invitandoli ad agire “per arginare il duplice problema del randagismo e dell’ibridazione lupo-cane”. Gli agricoltori, i concessionari degli istituti pubblici e privati di gestione della fauna, i titolari delle aziende faunistico venatorie ed agrituristico venatorie pubbliche e private sono pronti a fare la loro parte. Si attendono che anche la politica lo sia. GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 49


ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO BASILICATA TAVOLO OPERE IRRIGUE

Confagricoltura Basilicata ha accolto con favore la proposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture Donatella Merra di istituire il Tavolo di lavoro regionale relativo alle opere e le infrastrutture irrigue al servizio del settore agricolo. I mutamenti climatici, la transizione ecologica e il New Green Deal impongono una profonda rivisitazione della gestione della risorsa acqua ad ogni livello, soprattutto istituzionale. La Regione lavorerà, sulla base anche delle proposte delle associazioni di categoria, ad una nuova governance della risorsa idrica, di primaria importanza nel territorio, con la programmazione di interventi sui grandi invasi e sui grandi schemi idrici, nonché all’ammodernamento della rete esistente, per dotare gli enti preposti di strutture tecnico-amministrative efficaci, che sappiano valorizzare le professionalita’. Tutto questo va accompagnato con adeguati supporti tecnologici e di precisione per l’uso oculato e integrato della risorsa. 50 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2021

di Alessandra Porro

INCONTRO CONFAGRICOLTURA BOLOGNA

Il futuro dell’agricoltura

Le scelte dell’Europa orientate alla sostenibilità e il futuro dell’agricoltura italiana. Se ne è parlato nel convegno ‘La nuova strategia dell’Unione europea ‘From farm to fork’ e le scelte per l’agricoltura italiana sul Next generation Eu: opportunità o insidie?’, organizzato da Confagricoltura Bologna. Hanno partecipato Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura, Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Simona Caselli, presidente dell’Assemblea delle Regioni delle reti ortofrutticole Areflh, già assessore regionale all’Agricoltura, e Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna, con la conduzione di Maicol Mercuriali, direttore di ItaliaFruit News. “La pandemia - ha detto Massimiliano Giansanti, che è anche vicepresidente del Copa - ha avuto un impatto notevole anche sulle risorse che la UE destinerà alle politiche agricole. Serve una strategia, perché dagli anni Settanta manca un piano pluriennale per l’agricoltura italiana. Semplificazione, digitalizzazione

e anche una migliore valorizzazione delle filiere che mostrano vitalità sono tra gli obiettivi da raggiungere”. Marcello Bonvicini ha ricordato come “l’Europa, da un lato chiede agli agricoltori di ridurre del 50% gli agrofarmaci e del 20% i fertilizzanti entro il 2030, dall’altro continua a bocciare le molecole indispensabili alla difesa delle colture senza aver prima trovato un’alternativa efficace. I cambiamenti climatici e la proliferazione di nuovi parassiti si combattono solo con la ricerca scientifica”. Simona Caselli ha parlato del nuovo piano decennale europeo, illustrando gli obiettivi che l’Ue intende raggiungere: “Per quanto riguarda la riduzione degli agrofarmaci, a livello europeo l’Italia è sotto la media”. “I nostri agricoltori per la prima volta si trovano davanti a un calendario normativo che non può trovarli impreparati ha detto Guglielmo Garagnani -. Auspico che la Gdo smetta di utilizzare ‘Farm to fork’ a fini commerciali. Vanno create le condizioni perché il piano europeo sia un’opportunità e non un’insidia”.


DIBATTITO CONFAGRICOLTURA PUGLIA

Programmazione europea

Luca Lazzaro

Webinar di Confagricoltura Puglia “Verso una nuova programmazione agricola: Psr-Pac-Ocm”. In evidenza le relazioni tecniche di Vincenzo Lenucci (direttore Area economica Confagricoltura), Gianni Porcelli (responsabile Psr-Pac Confagricoltura Puglia), Cristina Tinelli (responsabile Ufficio Confagricoltura Bruxelles). “L’agricoltura è un pilastro sul quale costruire l’economia post-pandemica - ha detto Luca Lazzaro, presidente di Confagricoltura Puglia -. Dobbiamo guardare a quelle aziende che lavorano bene e danno occupazione, specialmente in un momento di crisi come questo. Servono politiche sugli investimenti per ammodernare il settore, così da rendere le imprese più competitive. Dobbiamo fare un lavoro importante per costruire un Psr semplice, privo delle attuali problematiche e l’incontro di oggi si muove in questa direzione”. Importanti gli interventi moderati dal caporedattore del Tgr Puglia Giancarlo Fiume. Paolo De Castro, vicepresidente Commissione per l’Agricoltura, ha attirato l’attenzione sul

“periodo di transizione che può avvalersi di una ricca dotazione economica”, ma anche su un “clima ostile che pesa sull’agricoltura in sede Ue” e la necessità di “avere un’agricoltura forte e competitiva”. Per Raffaele Fitto, co-presidente Gruppo Ecr - Conservatori e Riformisti Europei presso il Parlamento Europeo “bisogna sostenere la deroga al Psr”, “sostenere e recuperare risorse perse negli anni scorsi, perché perderle ancora sarebbe un danno pesantissimo per la Puglia”. Donato Pentassuglia, assessore all’Agricoltura Regione Puglia, ha precisato, tra l’altro che “a marzo lavoreremo sulla nuova programmazione, così da non farci trovare impreparati nel 2023”. “Un anno fa discutevamo di una riforma della Pac, oggi ci troviamo davanti a una crisi sociale ed economica molto forte - ha osservato in chiusura il presidente confederale Massimiliano Giansanti -. Bisogna discutere di politiche in senso ampio e di alto profilo e costruire un piano di strategia nazionale, senza il quale si navigherebbe a vista”.

LAZIO BEATRICE BRIZI DIRETTORE

Beatrice Brizi, nell’Organizzazione dal 2016, è il direttore di Confagricoltura Lazio. “Primo obiettivo - ha detto - è dare slancio alla Federazione regionale attraverso una sua vera e propria riorganizzazione, lavorando in sinergia con le realtà provinciali. Fondamentale, poi, il dialogo con le Istituzioni per dar voce alle esigenze delle imprese associate”.

VENETO ALLA DIREZIONE SILVIA MARCHETTI

Il consiglio direttivo di Confagricoltura Veneto ha nominato direttore Silvia Marchetti, responsabile dal 2017 dell’Ufficio legislativo. “In questi tre anni ho lavorato molto affinché idee e obiettivi venissero trasformati in leggi - ha sottolineato -. I rapporti istituzionali saranno rafforzati. Puntiamo sulla visibilità anche mediante la presenza nelle più importanti fiere di settore”. GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 51


CAMPI ROSA

di Elisabetta Tufarelli

AUDIZIONE PARLAMENTARE DI ODDI BAGLIONI

AIDDA LAZIO SU AIUTI

Le proposte per la ripresa

”L’agricoltura non ha genere e le imprese femminili, al pari delle altre, hanno necessità di digitale, innovazione e sostegno alla filiera agroalimentare”. Così Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna, all’audizione

in Comagri Camera sulla proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). “Sono convinta che le imprese femminili siano fondamentali per la ripresa. Occorre, però, considerare - ha rimarcato - come per le donne sia ancora tutto più difficile, perché sono doppiamente impegnate, nel lavoro e nel loro ruolo sociale, fondamentale per la collettività. Chiediamo perciò una corsia preferenziale”. Presentando le proposte di Confagricoltura Donna per valorizzare il settore agricolo nel PNRR: “Vorremmo che le risorse stabilite sulla carta - ha precisato - fossero realmente operative, semplici e concretamente fruibili, magari riutilizzando il meccanismo della legge 125, che già in passato ha supportato le imprese femminili attraverso il sistema del contributo a fondo perduto, del credito agevolato e del credito d’imposta. Il Recovery Plan è l’occasione per rafforzare il legame storico tra le donne e il cibo, e quindi l’agricoltura”.

Per fare il punto tra i diversi sostegni disponibili a livello nazionale ed europeo destinate alle imprese femminili Diana Theodoli Pallini, presidente Aidda Lazio e imprenditrice agricola, ha organizzato un webinar che chiarisse, alle numerose partecipanti provenienti da tutti i settori, le varie opportunità. “Tra legge di bilancio e Recovery fund esiste una pioggia di risorse, in particolare per le imprese al femminile - ha detto - e con l’aiuto dei due relatori cercheremo di chiarire come attingervi, perché fare impresa è spesso un percorso ad ostacoli, che diventa ancor più complicato per una donna”. Così Nicoletta Amodio, responsabile industria e innovazione di Confindustria e Daniele Rossi dell’area sviluppo sostenibile di Confagricoltura, delegato all’innovazione” hanno illustrato dettagliatamente i possibili aiuti nazionali e europei.

PREMIO EUROPEO ALL’INNOVAZIONE PER LE AGRICOLTRICI: Immacolata Migliacci, imprenditrice biologica a Caserta, è una delle cinque finaliste. Lo ha annunciato il Copa Cogeca, ricordando che la premiazione finale avverrà il prossimo 10 marzo, visto il perdurare della pandemia, in modalità online. Migliaccio gestisce la sua azienda attraverso una piattaforma modulare digitale che elabora le informazioni provenienti dai sensori in campo. Tra i diversi dati raccolti, anche quelli dell’umidità. Prima d’irrigare, le piante sono sottoposte a un processo di biostimolazione con onde sonore che, al tempo stesso, permettono di assorbire acqua e favoriscono la crescita delle piante. 52 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2021


TAVOLO INTERASSOCIATIVO

IL PUNTO

Le associazioni dei giovani imprenditori raccolgono la sfida e promuovono una nuova cultura d’impresa. Si chiama “IMPatto Giovani”, il progetto di confronto tra tutte le principali Organizzazioni giovanili di imprenditori, manager e professionisti. Assieme a Giovani di Confagricoltura Anga, altre 12 associazioni, con l’obiettivo di trovare risposte condivise a problemi comuni. Bella la denominazione “IMPatto Giovani”, che esprime chiaramente la motivazione che è alla base dell’iniziativa: un “patto” che vuole avere un “impatto” forte. La sinergia come arma vincente. Ci sono molte questioni che possono avere risposte comuni attraverso il confronto in un tavolo interassociativo. Sinergia come arma vincente. “Con IMPatto Giovani, insieme alle altre associazioni coinvolte - ha sottolineato Giangiacomo Arditi, il vicepresidente dei Giovani di Confagricoltura che segue le attività del tavolo - si vuole dare visibilità alla percezione che gli imprenditori under 40 hanno dello scenario economico. È importante che nei tavoli decisionali sia sentita anche la nostra voce e che essa sia rappresentativa dei vari settori produttivi”. Come prima iniziativa, IMPatto Giovani ha avviato un’indagine dedicata alla “fiducia nel 2021” dei giovani, alle loro aspettative di investimento, di lavoro e di crescita, alle priorità per il Recovery Fund, alle criticità da superare per far ripartire il Paese. La rilevazione dei dati si è conclusa l’1 febbraio ed ora si procederà al loro esame e quindi alla stesura di un rapporto finale. Il focus rappresenterà una fotografia del sentiment dei giovani imprenditori, manager e professionisti italiani ad un anno dall’inizio della pandemia e del suo impatto nel nostro Paese. Si parte dunque dalle imprese, raccogliendo testimonianze, punti di vista, richieste e valutando i modelli organizzativi e gestionali che sono stati rivoluzionati. Sulla base dei dati si avvierà il confronto e la riflessione collegiale. “Troppo spesso in passato, nei tavoli interassociativi, le varie componenti hanno cercato di tirare una coperta troppo corta da una parte o dall’altra - ha osservato Arditi -. L’obiettivo di IMPatto Giovani è anche quello di imparare a lavorare in modo innovativo e coeso, non a tirare la coperta ma ad allungarla, perché possa coprire tutti. Il nuovo modello di incontro-confronto non può che nascere da chi rappresenta i giovani imprenditori”.

Giovani di Confagricoltura

IMPatto Giovani

a cura di Paola Castello

Prende il via la nostra nuova campagna associativa, con il messaggio “Next Generation Farming”. Sì, perché entrare a far parte di Anga vuol dire innanzitutto guardare al futuro. Il momento storico è critico, con la pandemia che spinge tutti a distanziarsi, ma, nello stesso tempo, a restare uniti, con nuove modalità. Associarsi all’Anga equivale proprio ad essere uniti ad altri giovani imprenditori ed entrare a far parte di una realtà innovativa e dinamica, luogo di scambio, confronto e crescita. Guardare al futuro non può prescindere dall’innovazione e come Giovani di Confagricoltura siamo da sempre attenti a questo tema; sia dando agli associati il supporto necessario, sia diffondendo la “cultura dell’innovazione”, con attività di formazione, partnership con enti di ricerca, atenei, aziende leader nel campo dell’agricoltura 4.0 e startup. Noi Giovani di Confagricoltura mettiamo i nostri soci nelle condizioni di percorrere la strada del futuro, quella di un’agricoltura giovane e innovativa, sostenibile e dinamica, che utilizza saperi diversi per produrre meglio, di più e con meno risorse. Francesco Mastrandrea Presidente Nazionale Anga

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Giovani di Confagricoltura

FRUTTICOLTURA

SI è svolto rigorosamente in modalità on line il webinar “Le sfide della frutticoltura italiana: disciplinari, mercati, sostenibilità” organizzato dai Giovani di Confagricoltura - Anga. L’incontro - al quale c’è stata una significativa partecipazione da parte degli associati, moderato da Giacomo Camporesi, rappresentante Anga presso la FNP Frutticola di Confagricoltura - rientrava in un più ampio ciclo di webinar formativi che i Giovani di Confagricoltura stanno organizzando sui vari comparti produttivi (in questa stessa rubrica i dibattiti sulla viticoltura e sull’etichettatura nutrizionale, ndr). Nella tavola rotonda sulla frutticoltura ci si è focalizzati, in particolare, sull’utilizzo dei fitofarmaci e delle sostanze attive dal punto di vista normativo, del consumo e commerciale e su come i prodotti sostenibili siano richiesti dalla GDO. “Dovrà crescere, necessariamente, l’impegno per la sostenibilità, ma non mancano - ha osservato Camporesi - i problemi, come quelli degli attacchi di fitopatogeni, che hanno interessato un po’ tutte le regioni, che vanno affrontati anche con tecniche innovative. Per questo resta sempre fondamentale la ricerca. Si avverte anche la necessità di ristorare adeguatamente e permettere di rinnovare gli impianti devastati Giacomo Camporesi dai fitopatogeni. L’Organizzazione sta seguendo con particolare attenzione la problematica sul fronte degli interventi e su quello dei ristori”. Anche l’annata 2020 non è stata esente da difficoltà. Tra l’altro Confagricoltura si è attivata sui seguenti temi: Gelate Primaverili: persi ingenti quantitativi di frutta estiva. L’impegno di Confagricoltura ha visto la declaratoria di calamità per le regioni più colpite. Moria del kiwi: i danni maggiori in provincia di Latina, ma non solo. Confagricoltura ha richiesto al Mipaaf di coordinare le diverse attività di ricerca che devono essere adeguatamente finanziate. Allo stesso tempo sono state chieste formule di indennizzo. Cimice asiatica 2019: erogata la prima tranche del risarcimento a fondo perduto nel gennaio 2021 per le aziende danneggiate. Si è fatto anche il punto sugli effetti della diffusione del Covid-19, evidenziando come, sul fronte nazionale, si sia registrata una diminuzione degli acquisti di frutta nel primo semestre del 2020 rispetto al periodo precedente (-3%). “È inaccettabile e incomprensibile - ha osservato Giacomo Camporesi l’esclusione del comparto ortofrutticolo dalle misure previste dal Decreto Rilancio; avvertiamo la necessità di interventi adeguati per la ripresa delle imprese ortofrutticole”.

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NUOVI FATTORI DI SUCCESSO

Premiato Antonio Pensa Antonio Pensa, 30 anni, ingegnere abruzzese, associato ai Giovani di Confagricoltura, è stato il secondo classificato dei dodici giovani imprenditori agricoli insigniti del premio “Nuovi fattori di successo”. Giunto alla VII edizione, il concorso, bandito da Ismea nell’ambito delle attività finanziate dal programma delAntonio Pensa la Rete Rurale Nazionale, premia e valorizza le buone pratiche nello sviluppo rurale. L’azienda zootecnica, con più di 120 capi in lattazione, si contraddistingue per essere all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Grazie alle innovazioni introdotte e alla robotizzazione della stalla, gli animali sono dotati di totale autonomia. I sensori applicati nei collari dei capi consentono inoltre di raccogliere dati sulla mandria e di intervenire tempestivamente laddove ci sia qualche problema. L’azienda Pensa è totalmente green, grazie ad un impianto a biogas e impianti fotovoltaici che la alimentano. È una realtà dinamica e si sta già pensando a nuove innovazioni tra cui una APP - in fase di sviluppo - per il monitoraggio satellitare delle colture foraggere ad uso zootecnico, da mettere a disposizione di tutti i componenti della cooperativa di cui l’azienda è capofila.


ANGA E FEDERALIMENTARE

Webinar Anga su vitigni resistenti

Nutrinform vs Nutriscore

“Viticoltura sostenibile: vitigni resistenti o resistenza ideologica?”. Questo il titolo del webinar formativo organizzato dai Giovani di Confagricoltura - ANGA che si è svolto il 26 gennaio. Ad intervenire Michele Morgante, docente dell’Università degli Studi di Udine e della Società Italiana di Genetica Agraria, che ha illustrato le possibilità che la genetica offre alla viticoltura, soprattutto in termini di sostenibilità. Morgante ha spiegato le diverse tecniche, ovvero le TEA (Tecnologie di Evoluzione Assistita). Tra queste cisgenesi e genome editing (come Crisprcas9, una sorta di forbice molecolare per sezionare il DNA). Le prime prevedono il trasferimento di geni tra varietà della stessa specie, mentre le seconde modificano il genoma della pianta senza apportare materiale genetico esterno. Come ha ricordato Yuri Zambon, dei Vivai Cooperativi Rauscedo (che stanno collaborando con l’Università di Udine con progetti di ricerca in questo ambito) si tratta di tecniche innovative, che consentono di ottenere cultivar resistenti ad agenti patogeni e che quindi permettono di ridurre fino al 70% l’uso di fitofarmaci; cultivar diverse da quelle di origine, indistinguibili da quelle ottenute per mutazione. Non si tratta di OGM, ma - ha sottolineato Eugenio Sartori dei Vivai Cooperativi Rauscedo - ci sono ancora molti pregiudizi ideologici e gli iter autorizzativi sono lunghi e complessi. Lungaggini burocratiche - ha confermato Bernardo Giannozzi, delegato Anga presso la FNP Vitivinicola di Confagricoltura - costellano di ostacoli la strada della genetica applicata alla viticoltura e ne rallentano l’adozione e la diffusione. “Riteniamo - ha concluso Giannozzi - che la genetica sia fondamentale per ottenere varietà resistenti ad agenti patogeni e quindi vini qualitativamente eccellenti, come quelli ottenuti dai cosiddetti vitigni ‘genitori nobili’, ma la strada da percorrere è lunga, per demolire i pregiudizi che influiscono sia sulla normativa, sia sui consumatori”.

Webinar su “Nutriscore vs Nutrinform Fact checking”, organizzato dai Giovani di Anga e di Federalimentare. “Il tema dell’etichetta nutrizionale - ha ricordato Diana Lenzi, rappresentante dei Giovani di Confagricoltura presso il Ceja - ci riguarda non solo come soggetti economici, ma anche come cittadini e sicuramente ci sono i margini a Bruxelles per approfondirlo ulteriormente”. “In questa battaglia - ha detto l’on. Maria Chiara Gadda - si giocano interessi diversi, economici, geopolitici e persino culturali. È riduttivo valutare l’alimentazione con un algoritmo: la qualità delle nostre materie prime, la capacità di trasformazione e la nostra cultura, che costituiscono gli elementi essenziali del made in Italy, non possono essere penalizzati da un sistema di etichettatura così semplicistico e fuorviante”. L’Italia ha saputo fare squadra su questa partita, ma la strada da percorrere è ancora lunga. “I prossimi mesi - ha concluso Francesco Mastrandrea, presidente dei Giovani di Confagricoltura - saranno decisivi per il dibattito su questo tema. Come Giovani di Confagricoltura ribadiamo che il nostro impegno non finisce qui e, siamo certi, neanche per il governo”.

Giovani di Confagricoltura

IL RUOLO DELLA GENETICA

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FORMAZIONE

di Antonella Torzillo

APPRENDIMENTO FATTORE CHIAVE PER L’INNOVAZIONE

Coltiviamo formazione Quanto è importante la formazione per le aziende agricole? E quali obiettivi sono alla base della programmazione delle attività e iniziative formative che Enapra - in coerenza con le strategie adottate da Confagricoltura - metterà in campo (è proprio il caso di dire così) nel corso di quest’anno per supportare le imprese associate ad essere sempre più capaci di confrontarsi sul mercato globale? È noto a tutti che l’agricoltura, in questo difficile momento di emergenza sanitaria che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid19, ha dimostrato di essere un pilastro fondamentale del sistema produttivo italiano, un settore strategico per l’economia del Paese. Nonostante le molteplici difficoltà di varia natura che hanno dovuto affrontare come, per citare solo qualche esempio, il reperimento di manodopera, la riorganizzazione delle attività

produttive imposta dal distanziamento sociale, dalla mancanza di infrastrutture fisiche e tecnologiche, il blocco di alcuni canali tradizionali di sbocco della produzione, le imprese agricole hanno sempre continuato a lavorare garantendo a tutti l’approvvigionamento dei beni di prima necessità. In un tale contesto si è riproposto, ed imposto, il tema della centralità dell’agricoltura, la necessità di poter contare su un sistema di produzione agricola nazionale solido e resiliente, capace in qualsiasi circostanza di garantire a tutti i cittadini l’accesso al cibo, bene primario per la sopravvivenza del genere umano. Considerazioni di carattere generale che c’entrano poco o nulla con il tema della formazione in agricoltura, starete pensando. Forse può sembrare, ma non è affatto così. Al contrario di quanto si possa pensare il legame c’è ed è anche forte. La qua-

lificazione culturale e professionale degli operatori del settore agricolo e la valorizzazione del capitale umano che a qualsiasi titolo opera in agricoltura rappresentano i fattori chiave per accompagnare le aziende agricole verso la massima capacità

Corsi abilitanti o di accesso a qualifiche professionali Enapra - in qualità di ente accreditato presso la Regione Lazio - realizza in collaborazione con Confagricoltura Lazio corsi abilitanti o di accesso a qualifiche professionali (finanziati e a pagamento, in presenza e in modalità e-learning). I prossimi corsi in partenza sono quello per la certificazione all’acquisto e utilizzo dei prodotti fitosanitari e quello per l’accesso alla qualifica di imprenditore agricolo professionale. Per esprimere la propria manifestazione di interesse ai corsi, senza alcun impegno, si può compilare un modulo di adesione disponibile sul sito di Enapra www.enapra.it nella sezione “Corsi Regione Lazio”.

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FORMAZIONE

produttiva e competitiva. “Per favorire questa transizione - ha dichiarato Luca Brondelli di Brondello presidente dell’ente di formazione di Confagricoltura e componente della giunta nazionale - Enapra ha messo a punto, anche per quest’anno, un’offerta formativa ampia ed articolata, fruibile in parte anche in modalità e-learning, che tiene conto, oltre che delle tradizionali necessità formative tecnicooperative ed obbligatorie, anche di quelle competenze che sono ormai indispensabili per garantire il valore competitivo di un’azienda agricola e a cui prestiamo una particolare attenzione nell’interesse dello sviluppo e progresso del settore. Mi riferisco in particolare - ha proseguito Brondelli - ai bisogni di nuove competenze delle imprese, che derivano dalla crescente diffu-

sione delle tecnologie digitali e dall’automazione in agricoltura, dalle varie dimensioni dell’innovazione, da quella di marketing, in particolare per le imprese vocate all’internazionalizzazione, all’innovazione di prodotto, di processo, organizzativo, ed infine dalle nuove competenze derivanti dal tanto discusso tema della sostenibilità in tutte le sue accezioni da quella ambientale a quella socio-economica”. Oggi giorno le attese che si appuntano sull’agricoltura e sul sistema alimentare sono davvero tante. Dall’agricoltura ci si aspetta prima di tutto un potenziale produttivo sempre più intenso, capace di garantire la sicurezza alimentare ad una popolazione mondiale in costante crescita; la capacità di offrire prodotti di elevato standard qualitativo sotto il profilo ambientale, sanitario, so-

ciale ed etico; di rispondere a stili e trend di consumo sempre più sofisticati e personalizzati; di saper gestire le minacce sempre più gravi e frequenti dei cambiamenti climatici; di essere in grado di cogliere le sfide del contesto socioeconomico, e tante altre aspettative si potrebbero aggiungere a questo elenco, che per brevità, concludiamo qui. È evidente che trattasi di obiettivi assai ambiziosi, che si possono realizzare solo attraverso un’azione di accompagnamento e sostegno, oltre che economico per la tutela dei redditi degli agricoltori, anche formativo, attraverso percorsi di apprendimento permanente e servizi di consulenza volti alla rilevazione dei fabbisogni formativi aziendali e quindi all’aggiornamento, ampliamento e consolidamento delle competenze delle risorse umane. GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 57


OVER 65

di Elisabetta Tufarelli

Senior living resort

La pandemia ha svuotato gli alberghi, ma la volontà di non mollare fa sì gli che gli imprenditori si orientino verso altre proposte, o cambino radicalmente la loro offerta. Accade nel comparto turistico termale che, per il solo distretto di Abano e Montegrotto, oltre alle diverse centinaia di posti di lavoro andati in fumo, stima una perdita di 275 milioni di euro. La crisi spinge i proprietari degli hotel a modificare le loro location, puntando con forza sulla salute, sulle cure e sulle riabilitazioni. Così l’Hotel Ritz di Abano, una struttura a 5 stelle, dovrebbe aprire le porte trasformandosi, entro quest’anno, in un Senior living

IDRATAZIONE

resort dove gli over 65 potranno vivere circondati dal benessere, dai servizi e dal supporto alla persona. Ma non è il solo. L’ex Hotel Rio d’Oro, a Montegrotto, dismesso da anni, diventerà la prima casa di riposo delle terme con 120 posti a disposizione: una Rsa in convenzione con L’Usl. Antesignani sono stati l’Ermitage Bel Air Medical Hotel di Monteortone e La Residence di Abano, che già da alcuni anni offrono varie forme di riabilitazione, anche post operatoria. Sempre in tema di riabilitazione anche l’Hotel Michelangelo di Teolo diventerà un centro riabilitativo, ma sarà rivolto agli sportivi.

Gli anziani, soprattutto se vivono da soli, devono tenere a mente alcune cose importanti. Prima di tutto bere acqua, perché si tende ad avere una ridotta sensazione di sete, monitorando la quantità ingerita. Arieggiare la casa senza sbalzi di temperatura per non indebolire il sistema immunitario. Consumare cene leggere e andare a letto alle 10, per approfittare delle ore che danno al corpo il miglior riposo. Evitare cellullare e Tv prima di dormire per non ritardare la produzione di melatonina.

GLI OVER 65 A TAVOLA non devono rivoluzionare le proprie abitudini alimentari anche se il metabolismo rallenta: è sufficiente diminuire le porzioni. La giusta alimentazione, con un maggiore apporto di proteine e minori grassi, rallenta il processo di invecchiamento. Via libera a pasti leggeri e frequenti con alimenti più proteici per prevenire la perdita di massa muscolare. Importante anche combattere la carenza di vitamina D passeggiando all’aperto o esponendosi alla luce solare con braccia e viso scoperti. 58 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2021


ALL’ARIA APERTA

Per tenere a bada la tristezza da lockdown, fa bene trascorrere del tempo all’aperto, in particolare negli spazi verdi, dopo aver spento i dispositivi come telefoni e tablet. È quanto emerge da una ricerca condotta congiuntamente da accademici della Anglia Ruskin University nel Regno Unito, della Karl Landsteiner University of Health Sciences in Austria e della Perdana University in Malaysia, pubblicata sul Journal of Happiness Studies. Anche per gli anziani l’impatto della solitudine sulla felicità era più debole quando i partecipanti erano all’aperto.

Isolamento e salute

Il termine “anziani” copre una fetta di popolazione molto ampia e variegata, in cui rientrano persone attive, autonome e relativamente sane e altre in condizioni molto più difficili, non autosufficienti e in situazioni economiche precarie. L’isolamento sociale e l’interruzione dei contatti con l’esterno, sono fondamentali per proteggere la propria salute, ma deleteri per coloro che, già prima del Covid, avevano contatti limitati. Certamente il problema della solitudine degli anziani esisteva anche prima dell’epidemia. Uno studio effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità tra il 2016 e il 2019 aveva rileva-

to come il 21% degli anziani non aveva alcun tipo di contatto, personale o telefonico, con familiari, amici o conoscenti. Si trattava, già allora, di una cifra estremamente alta: un anziano ogni 5 soffriva di isolamento sociale. Ora, in piena pandemia, ben l’80% degli anziani lamenta di vivere in condizioni di difficoltà e più della metà riferisce di aver completamente azzerato la propria vita sociale. L’isolamento è un fattore di rischio per la salute e i device, le chat, le videochiamate sono un surrogato importante dei contatti personali, che oltretutto riduce disturbi dell’umore e deficit cognitivi.

LO SHOPPING ONLINE CRESCE dopo il primo e secondo lockdown. Un’indagine di N26 Mobilbank evidenzia come si siano rivoluzionate le abitudini di consumo e di pagamento. La seconda chiusura, seppur caratterizzata da una maggiore flessibilità rispetto a quella precedente, ha confermato i trend che si erano visti nella prima parte dell’emergenza pandemica per quel che riguarda abitudini di consumo e pagamenti. Aumenta, anche dal punto di vista anagrafico, la fetta di popolazione avvezza allo shopping online. N26 dice infatti che la categoria degli over 65 ha segnato un più 24% del volume degli acquisti online, mentre il numero totale delle transazioni sui portali di eCommerce è aumentato del 18%. GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 59


AGRITURISMO

di Elisabetta Tufarelli

LE FORNACI DEL ZARNIC VICINO UDINE

Immersi nella natura

“A

bbiamo quest’azienda da tre generazioni, ma sono stato io, dal 1997 il primo a gestirla direttamente, perché prima era in mezzadria. Sono figlio di un ufficiale dell’esercito e ci siamo sempre spostati per seguire mio padre e avevo un grande desiderio di mettere radici. Dopo essermi laureato in agraria, ho avuto la mia grande occasione: i mezzadri andavano via e ho iniziato quest’avventura”. Ci accoglie così, nel suo agriturismo ‘Le Fornaci del Zarnic’, Federico Forgiarini, che fin dall’inizio ha dato alla sua attività un’impostazione diversa. A partire dal suo motto: “Solo conoscendo la natura si può imparare a maturare con essa un legame vero, fatto di consapevolezza, cura e rispetto”. Ci troviamo a Rivignano Teor, in

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provincia di Udine, un territorio nella caratteristica parte della bassa pianura friulana chiamata “zona delle risorgive”. Partendo proprio da queste particolarità naturali e dalla sua passione per quest’area, con il fiume Stella, le sue risorgive e le olle, il bosco ripariale, i prati umidi e i prati stabili, Federico si è impegnato nella salvaguardia e rivalutazione ambientale dell’azienda. “Nel 2001 - racconta - ho creato la fattoria didattica, che propone vari percorsi, tutti finalizzati alla visita e alla conoscenza delle caratteristiche ambientali di questo territorio. In seguito ci siamo ‘allargati’ e ora, con l’aiuto dei miei tre dipendenti, siamo diventati anche una fattoria sociale, in cui ospitiamo ragazzi con disabilità”. Ma non è tutto qui. Nata come ‘frasca’ - le aziende agricole friulane che

aprivano le case per condividere un pasto semplice e genuino a base dei prodotti del territorio - oggi ‘Le Fornaci del Zarnic’ ha un vero e proprio ristorante, dotato di 25 posti all’interno e una sessantina all’esterno. La cucina è quella tipica friulana ispirata dal vecchio ricettario tramandato ormai da diverse generazioni, sapientemente mescolata a quella internazionale. Ottimi i gulasch e il pollo al curry, ma non da meno è il musetto in crosta di pane, abilmente cucinati dallo stesso proprietario. L’imprenditore agrituristico ha scelto di conservare lo spirito originario della “frasca”, ospitando e trattando i clienti come amici, permettendo così agli


ospiti di immergersi nell’atmosfera familiare, con piatti semplici, ma forti di sapori antichi. Ma non solo. “Ogni sabato - ricorda - ospitavamo musica dal vivo, legata al nostro ambiente naturale, che abbinavo a cene a tema”. Poi è arrivata la pandemia che ha azzerato anche gli eventi e i matrimoni. “Quest’estate - precisa - abbiamo lavorato abbastanza bene, ora siamo chiusi da un po’ di tempo e la crisi si sente pesante anche sull’azienda agricola: il fermo di ristoranti e gastronomie ha decisamente rallentato o addirittura bloccato la vendita dei nostri salumi e delle nostre conserve. Ora navighiamo a vista; le regole cambiano continuamente e non riusciamo a

fare programmazione”. L’azienda agricola conta 38 ettari, tra vigneto, meleto e orto. Si allevano anche bovini con la linea vacca vitello. Salumi, conserve, succo di mele e vino, prodotti direttamente, vengono LE FORNACI DEL ZARNIC

Via Petrarca, 10 Flambruzzo di Rivignano Teor (UD) Cell: 339 4676695 mail: info@lefornacidelzarnic.it www.lefornacidelzarnic.it

venduti nello spaccio aziendale. “Abbiamo partecipato ad un Bando per i prodotti innovativi e ora abbiamo una macchina particolarissima e di ultima tecnologia, che ci permette di trasformare gli ortaggi di stagione, i piccoli frutti e le mele in conserve, usando il metodo del sottovuoto e le basse temperature”. L’agricampeggio aziendale si estende su 3mila mq e ospita tende e camper. “Siamo specializzati in cicloturismo - conclude Federico Forgiarini - e ospitavamo 400 bikers l’anno, molti stranieri, grazie alle nostre convenzioni con i tour operator. Quello olandese, che porta 6 tende da 60 metri quadri l’ha rinnovata anche per quest’anno: speriamo bene!”. GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 61


VINO

di Anna Gagliardi

PASSATEMPO, CONTI DEGLI AZZONI

Qualità sostenibile

S

i chiama “Passatempo” ed è un Montepulciano 100% che nasce nella vigna impiantata nel 1968, a 250 metri di altitudine sul Monte Carnevale, nella provincia di Macerata. È l’etichetta di punta dei Conti degli Azzoni, azienda del gruppo dei fratelli Degli Azzoni Avogadro Carradori, che annoverano proprietà nelle Marche, in Veneto e in Toscana. Qui siamo nell’entroterra marchigiano, sulle colline a circa un centinaio di chilometri di distanza dai Monti Sibillini e venti dal mare Adriatico. Il vitigno Montepulciano è maschio, irruente e va domato: la maison lo ha fatto nel corso degli anni e dalla prima vendemmia ad oggi il vino, pur mantenendo intatta la sua identità, si è evoluto nella sua veste finale, grazie ad una vinificazione che ha valorizzato le peculiarità delle uve e le ha esaltate al meglio nel calice. Prima si è deciso di fare una selezione in vigna, quindi di procedere a una macerazione sempre più lunga e, dal 2017, di usare lieviti indigeni per dare più personalità al vino. L’allungamento dei tempi di macerazione da dieci giorni a più mesi ha permesso a “Passatempo” di presentarsi più maturo e appagante in bocca, dove spiccano note di frutti di bosco e spezie. 62 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2021

La degustazione verticale delle annate 2011, 2013, 2015 e 2017 (quest’ultima en primeur, sarà messa in commercio almeno tra due anni) ha mostrato un ventaglio di emozioni olfattive e gustative importanti, variegate per ogni vendemmia, ma che confermano la capacità del vino di mantenere intatte le sue qualità nel tempo. Il 2013, ad avviso di chi scrive, è oggi la migliore espressione di questa potenzialità, grazie a un perfetto equilibrio tra tannini maturi, gradazione alcolica, sapori di frutti rossi e il legno, che “Passatempo” sposa, ma non subisce. Andando oltre l’etichetta, Conte degli Azzoni rivela un ampio scenario che merita di essere esplorato. In ambito viticolo l’azienda ha 17 ettari di vivaio di viti madri da portainnesto: questo per innestare le varie qualità di viti, anche biologiche, su portainnesti disponibili in grado di adattarsi alle caratteristiche pedoclimatiche del territorio e alle specifiche forme di allevamento. La gamma dei vitigni coltivati nella tenuta marchigiana annovera, oltre al Montepulciano, anche Sangiovese, Maceratino e Grechetto e gli internazionali Merlot, Cabernet

Sauvignon e Chardonnay. Ai 118 ettari di vigneti, inoltre, se ne affiancano altri 610 coltivati a rotazione a grano, orzo, girasole, basilico e prezzemolo, tutti destinati ad aziende agroalimentari italiane per la loro lavorazione e trasformazione, e altri 20 ettari di alberi.


Valperto degli Azzoni

La logica dell’armonia

C

onti degli Azzoni vanta un grande impegno sul fronte della sostenibilità, stilando da tre anni un bilancio dedicato, insieme ad un team di esperti, che analizza in modo approfondito le componenti ambientali e sociali e il loro impatto. Sul fronte ambientale, Conte degli Azzoni prende in considerazione l’impronta carbonica (nel 2019, a fronte di 2.205 tonnellate di emissioni, ha registrato sequestri di CO2 di 2.565 tonnellate, con un bilancio che conferma il reale beneficio derivante dalla riduzione

g

dell’effetto serra), l’energia, i consumi di acqua, le materie prime e gli imballaggi, e la produzione di rifiuti (diminuiti del 22% nell’ultimo anno). Dal 2018 è poi iniziata la conversione a biologico. Il Rapporto è motivo di orgoglio per Valperto degli Azzoni, che ha avviato questo percorso virtuoso proprio dalla tenuta marchigiana, quando la sostenibilità era ancora un concetto dal perimetro vago. Oggi è un risultato consolidato e destinato ad ampliarsi: “Il bilancio di sostenibilità non può prescindere dal valore delle

risorse umane - spiega -. Abbiamo intenzione di attivare un progetto di miglioramento del clima aziendale che coinvolgerà la proprietà e i dipendenti: dall’analisi dell’ambiente di lavoro alla formazione per tutti, a beneficio delle persone e della produttività stessa. “Siamo convinti - aggiunge - che l’essere virtuoso, ovvero l’essere sostenibile, porti quel valore aggiunto che si può manifestare in mille aspetti: dall’ambiente di lavoro più sereno e quindi produttivo, a quello esterno più tutelato e protetto, per arrivare alla creazione di quel merito che il consumatore finale sa riconoscere e apprezzare”. Il bilancio di sostenibilità è diventato anche una pubblicazione cartacea molto fruibile, un volume dal titolo “La logica dell’armonia Il nostro percorso per una sostenibilità virtuosa”, con fotografie e infografica che permettono una facile lettura anche a chi non è esperto in materia.

NETWORK ENOICO “DEGLI AZZONI WINES”

Degli Azzoni Wines è un gruppo formato da diverse aziende di proprietà dei fratelli Aldobrando, Filippo e Valperto degli Azzoni Avogadro Carradori. Il nucleo è il risultato dell’incontro, nel corso della storia, di tre famiglie nobiliari di altrettante regioni. Le aziende si trovano nelle Marche, con “Conti degli Azzoni” (118 ettari di vigneti, 610 di seminativi e 20 di alberi), in Veneto con “Conti Riccati” (23 ettari di vigneti e 170 di seminativi) e in Toscana, con “Conte Aldobrando degli Azzoni Avogadro” (22 ettari di vigneti, 143 di seminativi e 120 di bosco). GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 63


BUONO A SAPERSI

RIVISITAZIONE DELLA TRADIZIONE ORALE

Abruzzo canta le radici

Maestro Di Tullio dirige il coro Histonium

L

a tradizione agropastorale abruzzese non è fatta solo da brani strumentali degli zampognari, ma è estremamente variegata. Spiccano i canti per lo più affidati a voci femminili, raccolti oralmente. I canti rurali sono e restano vivi, ancor più se sono riletti e fatti propri. In quest’ottica spicca il progetto dall’etnomusicologo Domenico Di Virgilio e del direttore artistico dell’importante coro polifonico Histonium Luigi Di Tullio. I due studiosi hanno

g

curato l’opera “Nuovi canti della Terra d’Abruzzo” (Squilibri Editore), costituita da un corposo volume e da doppio CD. Libro e dischi approfondiscono 21 brani della tradizione orale abruzzese, raccolti sul campo da Alan Lomax, Nicola Jobbi, Diego Carpitella, Domenico Di Virgilio e Carlo Di Silvestre, che ora sono stati affidati a 17 compositori perché, rivisitandoli secondo la loro personale sensibilità artistica, ne ricavassero versioni per corali. L’iniziativa rientra all’interno degli interventi predisposti dal Mibact a salvaguardia del patrimonio musicale tradizionale. Si è partiti dunque dal lavoro svolto sul campo da generazioni di etnomusicologi e quindi si è andati oltre la meritoria azione di recupero e valorizzazione della tradizione orale, cercando di ricalibrare la forza espressiva della nuova musica

regionale sul sostrato di un’eredità antica. Si documentano canti del ciclo della vita, filastrocche, canti di lavoro (CD 1) e poi canti religiosi-devozionali, calendariali o di questua, narrativi (CD 2). «L’opera - evidenziano i curatori - ha l’ambizione di rivisitare ed anche di reinventare il patrimonio musicale di tradizione orale al fine di non sacrificarne i tratti più significativi, quelle istanze espressive che non hanno riscontro in altri ambiti musicali e meritano pertanto di essere trasmesse alle generazioni a venire come veri e propri “beni comuni”». Assieme alla ricostruzione delle ricerche etnomusicali in Abruzzo, nel volume sono raccolti testi e partiture. Nei due CD l’esito più significativo dell’intero progetto con i brani tradizionali affiancati dalle rielaborazioni dei compositori nelle esecuzioni dal vivo delle corali che, provenienti da diverse regioni, hanno aderito al progetto, condividendone intenzioni ed ambizioni. (G. M.)

IN TEMPI DI COVID, TEATRO VIRTUALE PER I GIOVANI

Per l’emergenza sanitaria i sipari restano chiusi ma c’è chi cerca di colmare, per quanto possibile, l’assenza di teatro per ragazzi e bambini. Da segnalare, in quest’ottica, il nuovo progetto teatrale per i giovani, “Le fiabe della nostra infanzia”, ideato da Valeria Freiberg. Prevede fino a marzo, due appuntamenti mensili, tra teatro, musica, letteratura e gioco, allestiti in diretta streaming sulla piattaforma virtuale Zoom. In scena gli attori ed i musicisti della Compagnia Teatro A / Associazione Ariadne, diretti dalla stessa regista Freiberg. Si è partiti a gennaio con “Il Diario di Anne Frank” e “Il viaggio meraviglioso di Nils” di Lagerlöf. Prossimi appuntamenti: “Le nuove avventure dei musicisti di Brema” (domenica 14 febbraio) dalla favola dei fratelli Grimm; “Homo Salinger”, lettura drammatizzata del racconto di Salinger (sabato 27); “Alice digitale” dalla fiaba di Carroll (domenica 28); “C’era una volta Karlsson” di Lindgren; “L’isola del tesoro” dall’opera di Stevenson (domenica 21 marzo). Costo del biglietto 2,50 euro (info alla mail ateatro.assariadne@gmail.com). 64 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2021

Valeria Freiberg


COLLEZIONE NUMISMATICA 2021

Omaggio all’eccellenza

Q

uest’anno la nuova collezione numismatica è stata presentata al Museo della Zecca di Roma. Uno spazio evocativo, che ripercorre la storia della moneta e quella industriale della Zecca, attraverso l’esposizione di macchinari storici utilizzati per la coniazione. Quindici le nuove monete emesse dal ministero dell’Economia e delle Finanze e coniate dalla Zecca dello Stato nel corso dell’anno; tra esse spicca quella dedicata alle professioni sanitarie, dal valore di 2 euro, con il “grazie” a medici e infermieri che, per l’emergenza della pandemia, ha posto senza riserve la propria professionalità al servizio della collettività (disponibile dal 22 giugno). C’è da dire che tutte le tematiche oggetto dell’edizione numismatica 2021 vogliono rappresentare un sentimento di unione e coesione nazionale che trova

g

espressione nella celebrazione di personaggi, avvenimenti storici e artisti simbolo della nostra tradizione e della nostra cultura imprenditoriale, riconosciuti in tutto il mondo. Ed ecco le emissioni per Dante, Caravaggio ed Ennio Morricone. In evidenza la serie Cultura enogastronomica italiana che dopo la moneta dedicata l’anno scorso alla Campania di pizza e mozzarella - prevede due nuove emissioni, la prima è dedicata all’Emilia Romagna di lambrusco e tortellini (9 luglio), la seconda alla Sicilia di passito e cannolo siciliano (8 ottobre). La storia e la tradizione del nostro tessuto imprenditoriale poi hanno ispirato alcune delle più belle monete della serie “Eccellenze italiane”. In questa serie il 5 febbraio è stata proposta la moneta in argento dedicata alla Nutella, che ha un valore nominale di 5 euro. Sul dritto

della moneta, creata dall’artista Annalisa Masini, è rappresentato al centro un tradizionale vasetto di Nutella. Sul rovescio è incisa la riproduzione dello stabilimento di Alba, in provincia di Cuneo, dove la Ferrero fu fondata negli anni Quaranta. La moneta in argento, in finitura fior di conio, è stata realizzata in tre versioni, bianca, rossa e verde, con inserti colorati che esaltano la raffinatezza e l’originalità del disegno. (G. M.)

GLI ANNI DELLA MUSICA: IL MITICO 1970

L’associazione culturale Open Art propone una nuova interessante collana editoriale (Musiche& Miti), a cura di Paolo Carnelli, che vuole raccontare gli anni della musica. Il primo volume, si intitola “70x100”; ovvero il 1970 raccontato attraverso 100 dischi e quattro saggi monografici (127 pp., 15 euro, info: paolocarnelli@gmail.com). Il volume - che ha il formato dello storico vinile a 45 giri - è stato scritto a più mani, analizzando il sound di quell’anno a 360 gradi, spaziando tra i vari generi musicali. All’insegna della trasversalità, i saggi sono dedicati a Pink Floyd, Robert Wyatt, Enzo Jannacci e Lucio Battisti. Quindi i magnifici 100 dischi e la cover gallery. L’introduzione è di Chris Spedding - il chitarrista fondatore dei Nucleus - che ha ricordato il suo tumultuoso 1970 in una Londra effervescente, magmatica ed aperta a suoni nuovi (e, tra i magnifici, c’è pure il 33 giri dei Nucleus, “Elastic rock”). Tante le collaborazioni realizzate da Spedding che, tra l’altro, si ritrovò pure a registrare le parti di chitarra in studio di Jesus Christ Superstar. GENNAIO-FEBBRAIO 2021 | MONDO AGRICOLO | 65


CAMPI SONORI

di Gaetano Menna

VINILE DEGLI OAK

Streghe sotto il noce

O

AK (Oscillazioni Alchemico Kreative) - il progetto del polistrumentista Jerry Cutillo - con il vinile “Nine witches under a walnut tree” (Goodfellas) completa la trilogia prog esoterica dei precedenti album “Viandanze” e “Giordano Bruno”. Nove brani, dedicati ad altrettante streghe famose di cui si immagina un incontro sotto lo storico noce sannita adorato dai Longobardi insediatisi in loco. L’incontro delle streghe è immaginato nel 1572 quando la supernova Thyco Jerry Cutillo esplose nella nostra galassia. Una pianta antica Quello proposto è un intrigante tra leggende e misteri

FRANZONI E ZAMBONI

In controluce

U

na ventennale collaborazione artistica di rock d’autore, con molte canzoni realizzate insieme, affidate all’uno o all’altro, o ad altri. Ma anche tanti brani o spunti rimasti in un cassetto, che è stato aperto nel lockdown. È nato così il disco a quattro mani ed a doppia voce di Marco Franzoni e Manuele Zamboni, benedetto da Omar Pedrini, che li conosce bene. Il loro vinile “La signora Marron” (Bluefemme Recording Studio 2021) è malinconico e struggente; racconta le disillusioni, le ferite non medicate, gli stati d’animo ‘da fondo classifica’ (“Ti aspettavo”), il ricordo che fa male (“Arida”), la nostalgia. I due amano i Calexico e si avverte nella title track, ma anche nella sorprendente rilettura dei brano di Enzo Jannacci per la colonna sonora del film Romanzo Popolare, “Vincenzina e la fabbrica”. Un vinile che è vita in “Controluce” (come titola uno dei brani più intensi) con disincanto personale e generazionale, ma con la consapevolezza che c’è un profumo intenso “Oltre il cortile”.

66 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2021

concept che si basa su studi e ricerche esoteriche e con un sound che unisce il folk del mandolino, il prog dei mellotron e la psichedelia dei sintetizzatori. Cutillo suona tutti gli strumenti, ma ha come guest star il sassofonista dei VDGG David Jackson ed il bassista dei Jethro Tull Jonathan Noyce. Realizzato con perizia e masterizzato a Londra, il disco ha un suono accurato, esaltato dal giradischi, e brani avvincenti. Pur calato nell’oscurantismo medievale, non è un album pessimista; la chiusura dell’ultimo brano, con una serie di esplosioni tra il cosmico e il ridanciano, lascia spazio alla fiducia. Ed anche noi, nel buio dei tempi contemporanei, attendiamo la luce che rischiari.

Orchi in Paradiso Il CD papersleeve del sestetto bresciano Paradiso degli orchi, “Samir” (AMS Recods) è pensato anche per il mercato internazionale e soprattutto nipponico, che tanto apprezza le sonorità neoprog italiane. Tanto è vero che il booklet-poster riporta i testi dei brani in italiano, inglese e giapponese. Cinque brani per quaranta minuti di musica in cui - come sottolinea il critico Donato Zoppo - si alternano ‘momenti epici e sinfonici a soluzioni più irriverenti e arrangiamenti graffianti, realizzati con un’attitudine anarchica e punk che ricorda spesso il migliore Frank Zappa’. In “Mente” c’è pure una cavalcata che musicalmente evoca Jesus Christ Superstar. C’è questo e tanto altro, che intriga e coinvolge. Teatralità e richiami orientaleggianti (title track), psichedelia e avanguardia (“Slowgun”). La band ha, anarchicamente, assimilato una stagione, facendola potentemente propria e andando oltre, sapendo volare con “Ali di gabbiano” (come titola il brano di chiusura).


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